Academic literature on the topic 'Presa di decisione'

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Journal articles on the topic "Presa di decisione"

1

Żelazny, Jan W. "Apelacja Teodoreta do papieża Leona." Vox Patrum 46 (July 15, 2004): 335–46. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6823.

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Abstract:
La lettera di Teodoreto rivolta al Papa Leone, chiamato il Grande, e un apedado. Il vescovo di Ciro, quando fu condannato durante il sinodo nel Efesio nell’Anno 449, fu costretto a trovare un apoggio ecclesiale e teologico. Per questo Teodoreto di Ciro nella sua corrispondenza di quell periodo parla spesso di approvazione della decisione dogmatica e ecclesiastica da parte di Leone presa nei confronti del monofisitismo ed esplicata nel Tomos ad Flavianum. Argomentazione esibita, il modo nel quale Teodoreto prese quella decisione, danno la possibilita di capire chi era - per lui - il vescovo di Roma, quale era il suo posto specifico e privilegiato nella Chiesa, e anche quale era la missione del Succesore di Pietro secondo l'insegnamento del Signore.
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Petrolino, Enzo. "CONCILIO VATICANO II E IL DIACONATO." PARALELLUS Revista de Estudos de Religião - UNICAP 13, no. 33 (December 30, 2022): 321–39. http://dx.doi.org/10.25247/paralellus.2022.v13n33.p321-339.

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Abstract:
Con il Concilio Vaticano II, dopo la decisione non attuata del suo ripristino presa dal Concilio di Trento, il diaconato viene restaurato nella Chiesa latina come grado permanente della gerarchia. Per giungere a questa determinazione, è stato di rilevanza fondamentale il fatto che l’assemblea conciliare, nell’ottobre del 1963, abbia dato una risposta affermativa ad una delle cinque domande orientative al rinnovamento della vita ecclesiale, che trattava esplicitamente di questo ministero.
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Guerra, Giovanni, and Claudio Bartolozzi. "Comunicare, valutare il rischio, prendere decisioni: per la costruzione del setting della consulenza genetica." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (December 2012): 29–48. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-003003.

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Abstract:
Fra i temi piu tipici della letteratura psicologica relativa alla consulenza genetica, si trovano la comunicazione, la presa di decisione, la valutazione del rischio. Se tali contributi non sono privi di interesse, si puo tuttavia sottolineare l'assenza dell'analisi del contesto della consulenza stessa. Senza una definizione del contesto, i temi psicologici rischiano di essere astratti se non privi di senso. Gli autori presentano un'ipotesi di costruzione del setting consulenziale che, attraverso l'esplicitazione della domanda, apra all'universo delle emozioni inevitabilmente presenti nelle decisioni. In particolare, si insiste sulla possibilita di un lavoro preventivo delle emozioni negative: rimpianto e rimorso che piu frequentemente accompagnano le decisioni. Viene sostenuta la presenza di un consulente psicologico all'interno del setting esaminandone le funzioni. In questa prospettiva, la consulenza genetica assume, rispetto al necessario e corretto passaggio di informazioni, un valore molto piu ampio, inserendosi nel continuo processo adattativo biologico e psicologico della vita.
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Girelli, Raffaella, Francesca Natascia Vasta, and Ivan Ambrosiano. "Prime considerazioni sul passaggio dal cerchio gruppale allo schermo condiviso: note sparse al tempo del lockdown." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 89–105. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10485.

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Abstract:
L'emergenza sanitaria, che ha comportato la progressiva riduzione delle possibilità di incontro e aggregazione fino al lockdown, ha costretto gli psicoterapeuti di gruppo al passaggio dal gruppo in presenza al setting online. Il nostro gruppo di ricerca, CSR COIRAG, si è chiesto come ciò sia avvenuto proponendo un'indagine, attraverso una scheda di rilevazione appositamente predisposta, per esplorare alcune aree della fase di passaggio fino alla prima seduta. Sono state esplorate alcune variabili come la comunicazione e la presa di decisione, l'allestimento della piattaforma digitale, eventuali modifiche del setting e nello stile di conduzione della prima seduta. Vengono discussi i primi risultati alla luce dei limiti metodologici di una indagine così tempestiva.
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CERBU, THOMAS, and MICHEL-PIERRE LERNER. "LA DISGRCE DE GALILE DANS LES APES URBANAE: SUR LA FABRIQUE DU TEXTE DE LEONE ALLACCI." Nuncius 15, no. 2 (2000): 589–610. http://dx.doi.org/10.1163/182539100x00056.

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Abstract:
Abstracttitle RIASSUNTO /title Il manoscritto delle APES Urbanae di Allacci mostra come il riserbo del suo articolo su Galileo possa essere direttamente attribuito alla decisione presa da Urbano VIII nel giugno 1633 di mettere al bando il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo e di imporre l'abiura a Galileo. L'articolo ebbe due prime versioni. La prima citava un generoso encomio tributato a Galileo da Maffeo Barberini, ancora cardinale, mentre la seconda presentava una citazione completa del Dialogo, elementi che vennero entrambi successivamente rimossi. Nonostante questa censura, l'articolo contiene informazioni che Allacci pu aver ottenuto solo da fonti vicine a Galileo.
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6

Brady, Gordon L. "Global Warming: Cognitive Dissonance, Incipient Regimes, and Rent-Seeking *." Journal of Public Finance and Public Choice 11, no. 1 (April 1, 1993): 41–52. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539608.

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Abstract:
Abstract Questo scritto applica il concetto psicologico di dissonanza cognitiva per esaminare il fondamentale problema ambientale del cambiamento climatico globale. Gli studi di psicologia definiscono la dissonanza cognitiva come la frustrazione che fa seguito ad una decisione presa in assenza di informazioni rilevanti, ma che vengono acquisite successivamente.Un «regime incipiente» nasce come frutto di particolari gruppi d’interesse che comprendono la burocrazia pubblica e gruppi d’interesse pubblici e privati, i quali approfittano della dissonanza cognitiva per far rendere accettabile la creazione di strutture la cui utilità per la collettività non è dimostrata.Questa tesi è sostenuta attraverso un’analisi di asserzioni molto diffuse circa gli effetti dei cambiamenti climatici, il cui fondamento appare più emotivo che scientifico.
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Di Pietro, M. L., M. Casini, A. Fiori, R. Minacori, L. Romano, and A. Bompiani. "Norlevo e obiezione di coscienza." Medicina e Morale 52, no. 3 (June 30, 2003): 411–55. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.666.

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Abstract:
L’autorizzazione della commercializzazione, in Italia, del Norlevo - prodotto a base di levonorgestrel - come contraccettivo d’emergenza (Decreto AIC/UAC n. 510/2000 del 26.09.2000) ha sollevato un intenso dibattito sul comportamento del medico che non vuole prescrivere per ragioni deontologiche ed etiche, sostanze che possano ostacolare il proseguimento dello sviluppo del concepito. Ci si chiede, inoltre, se questa decisione possa rientrare nella fattispecie prevista dall’art. 9 della Legge 194/78 in materia di obiezione di coscienza. Per dare una risposta a questo interrogativo, è stato necessario studiare, innanzitutto, il meccanismo di azione del levonorgestrel: solo qualora si fosse riscontrata la possibilità di un effetto abortivo, sarebbe stato possibile appellarsi alla suddetta legge. Poiché si è giunti alla conclusione che, accanto all’unico effetto contraccettivo (inibizione/ritardo dell’ovulazione) dimostrato, sono presenti anche e soprattutto effetti in fase post-fertilizzazione, è stata presa in esame la riflessione giuridica in materia. Alla luce dell’ordinamento italiano e delle decisioni della Corte Costituzionale, il rifiuto di prescrivere/somministrare il Norlevo rientra nelle previsioni dell’art. 9 della Legge 194/78, ma anche qualora questo non venisse riconosciuto, si rende sempre configurabile - a fronte del bene “vita umana” - anche una sorta di “clausola di coscienza” in base alla quale il medico ha diritto ad agire secondo i propri convincimenti interiori.
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8

Rezzonico, Raffaele, Ivano De Simone, Wauder Garramboneº, Viola Ghidelli, Monica Luraschi, Annalisa Radice, and Germana Mosconi. "Riflettere nella tempesta: la relazione tra arte, benessere e innovazione in un'esperienza di teatro sociale nell'ambito della salute mentale." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 89–103. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002007.

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Abstract:
L'articolo presenta una ricerca che esplora il nesso tra arte, benessere e innovazione a partire da un'esperienza di teatro sociale nell'ambito della salute mentale, prendendo a riferimento il progetto Apprendisti Teatrali/INGIOCO, sviluppatosi dalla collaborazione tra il Centro Diurno di Riabilitazione Psichiatrica/Centro Psicosociale di Garbagnate Milanese - ASST Rhodense e l'Associazione culturale Mirmica. La ricerca mira a far emergere e articolare i fattori che nella storia decennale del progetto, e in particolare modo nella fase pandemica, hanno favorito oppure ostacolato la realizzazione di una agentività distribuita e di dinamiche co-evolutive che hanno a loro volta supportato processi di innovazione e adattamento personale, istituzionale e comunitario. Le possibilità di cambiamento e resilienza offerte dall'arte performativa in ambito psicosociale sembrano potersi attuare con più forza entro un progetto condiviso che si orienti al benessere territoriale e sappia mantenere viva la capacità di riformulare, a tutti i livelli, le prassi riguardanti i flussi di conoscenza, la presa di decisione e l'attribuzione di significati.
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Magnavita, Nicola, Angelo Sacco, and Giuseppe De Lorenzo. "Bioetica clinica - Problemi etici nella diagnostica occupazionale." Medicina e Morale 45, no. 3 (June 30, 1996): 515–24. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.909.

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Abstract:
La diagnosi eziologica di malattia professionale riveste particolare importanza, in quanto non solo consente l’adozione di idonee misure preventive, terapeutiche ed assicurative a favore del paziente, ma anche di interventi migliorativi dell’ambiente di lavoro, il cui beneficio può essere goduto dall’insieme della comunità lavorativa. Per una corretta impostazione del rapporto costi/benefici, occorre che gli accertamenti diagnostici siano accuratamente pianificati. Nelle fasi di screening si deve avere cura di assicurare ai lavoratori le stesse condizioni di informazione e segretezza che si rispettano nella diagnostica generale. Nella più complessa diagnostica eziologica delle malattie professionali, la decisione circa il tipo e l’approfondimento degli esami deve essere presa caso per caso, tenendo conto, secondo un’ottica personalistica, delle condizioni del singolo paziente e del vantaggio che egli può ricavare dall’esame. Considerazioni etiche, legate al rispetto del paziente, indurranno a condotte diagnostiche differenziate in casi apparentemente simili. Allo scopo di esemplificare tale possibilità, vengono esposti due casi clinici.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Marina Cicerone. "La circoncisione maschile su neonati." Medicina e Morale 49, no. 6 (December 31, 2000): 1067–95. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.773.

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Abstract:
Il termine “circoncisione” indica l’asportazione totale o parziale del prepuzio nel maschio, una pratica presente fin dall’antichità ed eseguita ancora oggi in diverse aree geografiche per motivazioni religiose e culturali. Dopo un breve excursus storico, le Autrici analizzano le ragioni della circoncisione maschile neonatale (preventiva, terapeutica e rituale) e le eventuali complicanze (fisiche e psicologiche) ad essa correlate, al fine di avere dati obiettivi per valutarne l’utilità e l’efficacia sul piano clinico. Si tratta di una valutazione non facile, tanto che la proposta che generalmente viene avanzata è di lasciare ai genitori la scelta se circoncidere o meno il figlio. Sono i genitori in grado di prendere la giusta decisione? Sono in grado di esprimere un consenso informato? E l’aver ottenuto il consenso da parte dei genitori risponde alla difesa del miglior interesse del figlio? Quale sarebbe stata l’adesione del figlio alla proposta di circoncisione se questi fosse stato in grado di intendere e di volere? Un altro aspetto preso in considerazione è, poi, quello della richiesta di circoncisione rituale: deve farsi carico il Servizio Sanitario Nazionale anche di questo intervento? La questione, già presa in esame dal Comitato Nazionale per la Bioetica italiano, viene analizzata nell’ottica non tanto del riconoscimento o meno di forme di esercizio di culto, quanto della validità o meno a scopi profilattici della circoncisione.
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Dissertations / Theses on the topic "Presa di decisione"

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Gambetti, Elisa <1979&gt. "Presa di decisione in situazioni rischiose: effetto della rabbia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1009/1/Tesi_Gambetti_Elisa.pdf.

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Abstract:
The current studies assessed the role of trait anger and anger expression styles on risk decision-making in adulthood, adolescence and childhood. In the first experiment 158 adults completed the STAXI-2 and an inventory consisting of a battery of hypothetical everyday decision-making scenarios. Participants were also asked to evaluate the perception of risk for each chosen option and some contextual characteristics, that are familiarity and salience for each scenario. The study provides evidence for a relationship between individual differences in the tendency to feel and express anger and risky decisions and for mediation effects of familiarity and salience appraisals. Moreover, results indicated that trait anger was predictive of risk perception and they provide evidence for a positive relationship between risk decision-making and risk perception. In the second study, we examined the relationship between specific components of anger (i.e., cognitive, affective and behavioural) and risk decision-making in adolescents. 101 subjects completed specific tasks, measuring risk decision-making, assessed using hypothetical choice scenarios, and anger, evaluated through the STAXI-CA and the MSAI-R. Results showed that adolescents higher on hostility, anger experience and destructive expression, make more risky decisions in everyday life situations. Moreover, regression analyses indicated that destructive expression of anger and hostility were predictive of adolescents’ risky decisions. In the third experiment, 104 children completed three tasks: the STAXI-CA, the MSAI-R and a task measuring risk decision-making in everyday situations. Subjects were also asked to evaluate the degree of danger, benefit, fun and fear perceived for each risky choice. Analyses indicated that: (a) risk decision-making was predicted by both trait anger and outward expression of anger; (b) destructive expression o anger was predictive of children’s risky decisions; (c) appraisal of danger fully mediated the relation between trait anger and risk; (d) perceptions of benefit, scare and fun partially mediated the relationship between trait anger and risk; and (e) appraisal of danger partially mediated the relationship between outward expression of anger and risk decision-making. The results provide evidence for a relationship between dispositional anger and risk decision-making during childhood, suggesting a possible explanation of the mechanisms below. In particular, risk decision-making can be viewed as the output of cognitive and emotive processes, linked to dispositional anger that leads children to be amused, optimistic and fearless in potentially risky situations. These findings substantiate the importance of incorporating cognitive and emotive factors in theories that seek to explain the relationship between personality traits and risk decision making across a broad range of age.
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Gambetti, Elisa <1979&gt. "Presa di decisione in situazioni rischiose: effetto della rabbia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/1009/.

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Abstract:
The current studies assessed the role of trait anger and anger expression styles on risk decision-making in adulthood, adolescence and childhood. In the first experiment 158 adults completed the STAXI-2 and an inventory consisting of a battery of hypothetical everyday decision-making scenarios. Participants were also asked to evaluate the perception of risk for each chosen option and some contextual characteristics, that are familiarity and salience for each scenario. The study provides evidence for a relationship between individual differences in the tendency to feel and express anger and risky decisions and for mediation effects of familiarity and salience appraisals. Moreover, results indicated that trait anger was predictive of risk perception and they provide evidence for a positive relationship between risk decision-making and risk perception. In the second study, we examined the relationship between specific components of anger (i.e., cognitive, affective and behavioural) and risk decision-making in adolescents. 101 subjects completed specific tasks, measuring risk decision-making, assessed using hypothetical choice scenarios, and anger, evaluated through the STAXI-CA and the MSAI-R. Results showed that adolescents higher on hostility, anger experience and destructive expression, make more risky decisions in everyday life situations. Moreover, regression analyses indicated that destructive expression of anger and hostility were predictive of adolescents’ risky decisions. In the third experiment, 104 children completed three tasks: the STAXI-CA, the MSAI-R and a task measuring risk decision-making in everyday situations. Subjects were also asked to evaluate the degree of danger, benefit, fun and fear perceived for each risky choice. Analyses indicated that: (a) risk decision-making was predicted by both trait anger and outward expression of anger; (b) destructive expression o anger was predictive of children’s risky decisions; (c) appraisal of danger fully mediated the relation between trait anger and risk; (d) perceptions of benefit, scare and fun partially mediated the relationship between trait anger and risk; and (e) appraisal of danger partially mediated the relationship between outward expression of anger and risk decision-making. The results provide evidence for a relationship between dispositional anger and risk decision-making during childhood, suggesting a possible explanation of the mechanisms below. In particular, risk decision-making can be viewed as the output of cognitive and emotive processes, linked to dispositional anger that leads children to be amused, optimistic and fearless in potentially risky situations. These findings substantiate the importance of incorporating cognitive and emotive factors in theories that seek to explain the relationship between personality traits and risk decision making across a broad range of age.
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PALLAVICINI, FEDERICA. "Stress incidentale e decision making: l'impatto dello stress transitorio e cronico sulla presa di decisione in condizione di ambiguità." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/43676.

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Abstract:
Lo stress e la presa di decisione sono fenomeni intimamente connessi e l’effetto dello stress sulla qualità delle decisioni è un tema di grande interesse e dalle forti ricadute potenziali (Starcke and Brand 2012). Fino ad oggi, la maggior parte delle ricerche presenti in letteratura sul tema si sono limitate a studiare gli effetti dello stress incidentale sulla presa di decisione in condizioni di rischio, ossia in compiti decisionali con regole esplicite, governati principalmente dal funzionamento di processi esecutivi (Al'Absi, Hugdahl et al. 2002; Het, Ramlow et al. 2005; Preston, Buchanan et al. 2007; Starcke, Wolf et al. 2008). Nella vita quotidiana, tuttavia, spesso le persone si trovano a decidere in condizioni ambigue, senza avere a disposizione elementi completi sui quali basare le proprie scelte, come quando ad esempio, devono scegliere fra carriera e famiglia o se accettare o rifiutare un nuovo lavoro. Durante tale tipologia di compito decisionale, svolgono un ruolo importante diverse aree della corteccia prefrontale (Bechara, Damasio et al. 1994; Bechara, Damasio et al. 1999; Bechara, Damasio et al. 2000), regioni cerebrali che, come dimostrato in numerosi studi, sono modificate nel loro funzionamento sia dallo stress transitorio (Bandler, Keay et al. 2000; Cerqueira, Mailliet et al. 2007; Arnsten 2009) che dallo stress cronico (Radley, Rocher et al. 2006; Cerqueira, Mailliet et al. 2007; Holmes and Wellman 2008). Lo stress, inoltre, ha ricadute differenti sul funzionamento della corteccia prefrontale negli uomini e nelle donne (Herman, Prewitt et al. 1996; Herman and Cullinan 1997) e ciò potrebbe avere effetti diversi sui meccanismi psicofisiologici alla base di compiti decisionali ambigui. Sono diversi i meccanismi psicofisiologici alla base della presa di decisione che si ipotizza possano essere danneggiati da stressor incidentali (Starcke and Brand 2012). In particolare tale condizione potrebbe modificare il funzionamento delle risposte immediatamente precedenti le scelte indice di arousal emotivo (Bechara and Damasio 2005), la capacità degli individui di spostare l’attenzione in modo flessibile (Tsigos and Chrousos 2002; Liston, McEwen et al. 2009) o, ancora, potrebbe modificare la sensibilità degli individui agli esiti di scelte svantaggiose (Marinelli and Piazza 2002; Koob and MJ 2007; Petzold, Plessow et al. 2010; Lighthall, Sakaki et al. 2012). Obiettivo principale degli studi è stato quello di cercare di rispondere ad alcune delle numerose domande di ricerca ancora aperte sul tema stress e presa di decisione e, in particolare, di verificare in modo approfondito le ricadute dello stress incidentale, sia transitorio che cronico, sulla presa di decisione in condizione di ambiguità, tenendo conto dei limiti che hanno caratterizzato le ricerche precedenti e cercando di mettere a punto una metodologia di studio ad hoc che potesse superare tali limitazioni. Gli studi, inoltre, sono stati ideati con lo scopo di verificare empiricamente le differenze di genere osservate in letteratura circa l’impatto dello stress transitorio su tali processi decisionali (Stout, Rock et al. 2005; Preston, Buchanan et al. 2007) e di indagare in modo approfondito i diversi meccanismi psicofisiologici coinvolti nel processo decisionale che si ipotizza possano essere danneggiati dalla presenza di stress incidentale, quali il funzionamento delle risposte pre-scelta legate a meccanismi emotivi automatici (Bechara and Damasio 2005) e a processi attentivi (Al'Absi, Hugdahl et al. 2002; Het, Ramlow et al. 2005; Preston, Buchanan et al. 2007; Starcke, Wolf et al. 2008), così come la sensibilità degli individui agli esiti di scelte svantaggiose (Petzold, Plessow et al. 2010; Lighthall, Sakaki et al. 2012). Gli elementi d’innovatività del presente lavoro sono diversi e comprendono: (1) approfondimento dell'argomento stress incidentale e presa di decisione, tema rilevante e con importanti ricadute nella vita quotidiana delle persone ma ancora poco esplorato a livello scientifico; (2) messa a punto di una metodologia di studio innovativa per lo studio dei processi psicofisiologici durante la presa di decisione in condizione di ambiguità, al fine di superare i limiti metodologici che caratterizzano gli studi presenti in letteratura su tale tematica. Il lavoro di tesi si è articolato in due studi: il primo, che ha coinvolto 39 soggetti, è stato condotto con l’obiettivo di offrire un’indagine sistematica dell’effetto dello stress transitorio sulla prestazione decisionale in compiti ambigui, (Preston, Buchanan et al. 2007), mentre il secondo studio, che ha incluso un campione di 75 individui, è stato dedicato alla verifica delle ricadute dello stress cronico sulla prestazione decisionale in condizione di ambiguità, nonché sui possibili effetti congiunti fra stress cronico e stress transitorio sulla qualità delle decisioni.
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Martínez-García, Marina. "Statistical analysis of neural correlates in decision-making." Doctoral thesis, Universitat Pompeu Fabra, 2014. http://hdl.handle.net/10803/283111.

Full text
Abstract:
We investigated the neuronal processes which occur during a decision- making task based on a perceptual classi cation judgment. For this purpose we have analysed three di erent experimental paradigms (somatosensory, visual, and auditory) in two di erent species (monkey and rat), with the common goal of shedding light into the information carried by neurons. In particular, we focused on how the information content is preserved in the underlying neuronal activity over time. Furthermore we considered how the decision, the stimuli, and the con dence are encoded in memory and, when the experimental paradigm allowed it, how the attention modulates these features. Finally, we went one step further, and we investigated the interactions between brain areas that arise during the process of decision- making.
Durant aquesta tesi hem investigat els processos neuronals que es pro- dueixen durant tasques de presa de decisions, tasques basades en un ju- dici l ogic de classi caci o perceptual. Per a aquest prop osit hem analitzat tres paradigmes experimentals diferents (somatosensorial, visual i auditiu) en dues espcies diferents (micos i rates), amb l'objectiu d'il.lustrar com les neurones codi quen informaci on referents a les t asques. En particular, ens hem centrat en com certes informacions estan cod- i cades en l'activitat neuronal al llarg del temps. Concretament, com la informaci o sobre: la decisi o comportamental, els factors externs, i la con- ana en la resposta, b e codi cada en la mem oria. A m es a m es, quan el paradigma experimental ens ho va permetre, com l'atenci o modula aquests aspectes. Finalment, hem anat un pas m es enll a, i hem analitzat la comu- nicaci o entre les diferents arees corticals, mentre els subjectes resolien una tasca de presa de decisions.
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Book chapters on the topic "Presa di decisione"

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Somma, Maria. "Towards Regenerative Wasted Landscapes: Index of Attractiveness to Evaluate the Wasted Landscapes of Road Infrastructure." In Regenerative Territories, 297–310. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-78536-9_19.

Full text
Abstract:
AbstractIn recent years, the modernisation process has led to a radical transformation of the territory, producing waste in various forms (José Zapata Campos and Michael Hall in Organising waste in the city, Bristol University Press, 2013). Waste, not only in the sense of domestic or industrial waste but also in a broader concept linked to the territory and landscape’s spatial context. The concept relates to the degraded and subsequently abandoned area. Places understood as waste, areas expelled from the city and extraneous as they have no use and are now at the end of their life cycle.These areas, recognised as wastescapes (Amenta and Attademo in CRIOS 12:79–88, 2016) or a waste of land (Berger in Drosscape: Wasting land in urban America, Princeton Architectural Press, 2007), draw the and landscape’s mosaic increasingly fragmented. Also, current mobility requirements lead to a discussion on the design of road infrastructure. While in some cases the tendency is to upgrade existing ones, in others the choice is to design and build new routes. These new routes are causing many problems for the landscape, which is becoming even more devastated. A territory made up of linear elements, and ecosystem networks that physically connect urban space to environmental space create multiple landscapes within which transport networks act as a glue between the different urban poles and as a generator of abandoned areas (Russo in Techne 15:39–44, 2018).With this in mind, the study aims to analyse and assess, through spatial indicators, the potential that abandoned sites close to major road infrastructures can offer to society not only in economic but also in environmental terms.Starting from the Focus Area’s municipalities identified in the Horizon 2020 REPAiR project (Geldermans et al., in REPAiR project: REsource Management in Peri-urban AReas: Going beyond urban metabolism, 2017) for the Neapolitan context, only four of the eleven municipalities identified by the project are considered to make the analyses exhaustive and replicable in other contexts.The methodology defined the relationships between the built environment and abandoned infrastructure spaces, which cross and fragment the city and are devoid of functionality.The study had structured in three main phases: Identification of the abandoned interstitial areas of the road and neighbouring infrastructures in the municipalities of Afragola, Cardito, Casalnuovo di Napoli and Casoria (municipal territories of the metropolitan city of Naples); Analysis of the indexes of proximity to the urbanised areas and connectivity between the abandoned interstitial areas and the urbanised fabric; Evaluate these indices for the suburban areas to identify the attractiveness for future urban regeneration processes. In this sense, the attractiveness potential of abandoned interstitial spaces of road infrastructures had assessed.If included in a decision support system, these analyses and evaluations would support the definition of urban regeneration actions. In this sense, it evaluated the potential for the attractiveness of abandoned interstitial areas of road infrastructure. In this context, particular attention is paid to the environment in which we live and its protection and preservation.
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Conference papers on the topic "Presa di decisione"

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Hairi, Nur Atika, and Norhafizah Ahmad. "Pengaruh dan Impak Angkatan Belia Islam Malaysia (ABIM) Terhadap Isu Palestin di Malaysia." In Conference on Pusat Pengajian Umum dan Kokurikulum 2020/1. Penerbit UTHM, 2020. http://dx.doi.org/10.30880/ahcs.2020.01.01.001.

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Abstract:
The Muslim Youth Movement of Malaysia (ABIM) is an Islamic organisation legally established in 1972. From 1971 until now, ABIM is very concern to international issues, especially the Israeli-Palestinian issue. This article discusses the influence and impact of ABIM in fighting for the liberation of Palestine (1971-2020). ABIM has always called on those responsible for Palestinian independence and the freedom of its people from the grip of Israel. Although various peace negotiations have been held between Israel and Palestine internationally, concrete solutions have not been reached. The objective to be achieved is to analyze ABIM’s involvement in resolving the Israeli-Palestinian conflict. The methodology used is primary source research in the National Archives of Malaysia and the ABIM Archive. Apart from that, an interview with the President of ABIM, Mr. Muhammad Faisal Abdul Aziz was also held. The results of the study found that ABIM is consistent and active in fighting for this issue. This proves that the voice of NGOs can influence and impact decisions at the national and international levels such as the United Nations (UN). The volume of voice that is always displayed by ABIM is able to give awareness to the leaders and the people of Malaysia that this issue is not just a religious issue but this issue is a universal issue involving humanitarian values. ABIM has held press conferences, sent memorandum, held demonstrations, peaceful rallies, boycotts of American-Israeli goods and set up a Palestinian Aid Fund to raise the issue. ABIM's official paper, 'Risalah' also played a role in disseminating current Palestinian issues by publishing articles from original sources on the Palestinian Liberation Organization (PLO) and developments in Palestine, especially in the 1970s. This is because resources at the time were very limited and Western media published biased and untrue news.
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