Academic literature on the topic 'Pratiche storiche'

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Journal articles on the topic "Pratiche storiche"

1

D’Amia, Giovanna, and Luca Tamini. "Cinema a Milano: luoghi urbani in trasformazione." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 63–64. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095007.

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Abstract:
Il servizio raccoglie temi e questioni aperte sulle salecinematografiche a Milano con l'obiettivo di rilanciareun dialogo interdisciplinare, approfondire la loro storiae discuterne il ruolo nella connotazione dello spaziourbano.Oggi che la fruizione cinematografica avviene conmodalità assai diverse da quelle che hanno visto nascerecinematografi in tutti i quartieri cittadini, è infattinecessario riformulare le pratiche d'uso degli spazidella visione collettiva e ripensare le potenzialità dellesale storiche ancora esistenti. Soprattutto dopo che lapandemia da Coronavirus ne ha potenziato le criticità,ma ne ha anche ribadito il valore di luoghi urbanirappresentativi.
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Gabellieri, Nicola. "Il patrimonio bio-culturale alpino: un approccio geografico-storico al pascolo alberato di larici in Trentino (XVIII-XXI sec.)." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 3 (September 2021): 82–104. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2021oa12533.

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Abstract:
Recentemente l'UNESCO ha invitato gli studiosi ad approfondire lo studio delle dinamiche storiche e ambientali che hanno portato nel corso del tempo allo sviluppo di specifici ecosistemi e paesaggi, definiti come ‘bio-cultural heritage'. Raccogliendo questo stimolo, il contributo è dedicato a caratterizzare storicamente i pascoli alberati di larix decidua alpini: a partire dalla bibliografia sulla storia e sull'ecologia del larice, due casi studio di lariceti passati e presenti in Trentino sono approfonditi utilizzando un metodo geostorico che combina analisi di fonti documentali e osservazione di terreno. In conclusione, i lariceti risultano essere un prodotto di pratiche di uso e gestione delle risorse pascolive e forestali, capaci di fornire vari servizi ecosistemici, ma ad oggi a rischio di scomparsa.
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Mingardo, Letizia. "È morto Ippocrate, lunga vita a Ippocrate. Per una rivalutazione del paradigma medico ippocratico." Medicina e Morale 68, no. 3 (October 15, 2019): 249–63. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.585.

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Abstract:
Nel panorama bioetico contemporaneo trova credito l’idea per cui la tradizione ippocratica sarebbe ormai irrimediabilmente anacronistica ed inevitabilmente superata, come, ad esempio, sostengono autori quali Veatch, Riha, Heubel e Mori. Le ragioni profonde di questa ostilità rimandano al divieto di pratiche abortive e di atti finalizzati a provocare la morte, contenuti nel Giuramento di Ippocrate, nonché, più in generale, alla commistione con l’etica cristiana che la storia dell’ippocratismo racconta. Nel presente contributo intendo mostrare come il movimento anti-ippocratico contemporaneo si nutra di una nozione di ippocratismo affetta da una certa stereotipia, e così ricostruita allo scopo di accreditare l’opposto paradigma pro-choice. Il mio intento finale è quello di offrire alcuni spunti per una riconsiderazione del paradigma medico ippocratico, alla luce dell’apprezzamento di quelli fra suoi elementi costitutivi che possono definirsi “classici”. Dopo un breve ritorno alle origini storiche dell’ippocratismo, mi soffermerò sul primo Aforisma di Ippocrate, in quanto manifesto epistemologico della medicina ippocratica, e sul Giuramento, in quanto manifesto deontologico della professione medica ippocratica. A traghettarmi dall’Aforisma al Giuramento, a cavallo tra epistemologia e deontologia, sarà una specifica riflessione sulla concezione ippocratica del rapporto tra medico e paziente, così come emergente anche da altre fonti antiche. Nel compiere questo percorso, sarò supportata da autorevoli voci, che, nell’odierno panorama nazionale e internazionale, contribuiscono ad alimentare una sempre più attenta rivalutazione della tradizione ippocratica, sotto il profilo etico e deontologico.
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Verginella, Marta. "Specchi di confine. Contributo alla discussione sulle pratiche della memoria di confine nell'area nord-adriatica." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 256–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298019.

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Abstract:
Per capire meglio l'essenza delle pratiche di memoria lungo il confine italo sloveno e l'uso pubblico della storia dell'area alto adriatica nell'ultimo ventennio bisogna analizzare la cultura storica e in particolare il pensiero storiografico. In un territorio multietnico far combaciare i limiti della nazione con i confini statali è diventato l'obiettivo principale di una parte preponderante della storiografia sin dagli ultimi decenni dell'Ottocento e anche nel corso del Novecento. I pochi tentativi storiografici di adottare una prospettiva comparativa e transnazionale sono rimasti marginali rispetto al bisogno di etnicizzare la storia del confine e produrre l'omologazione nazionale di un'area multinazionale. Come ha messo bene in luce lo storico tedesco Rolf Wörsdörfer, l'elaborazione storiografica del conflitto tra italiani e slavi (sloveni e croati) è a sua volta una parte significativa del conflitto di nazionalità che si ripercuote anche sulle pratiche museali e le scelte didattiche.
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5

Mantini, Silvia, Fabio Graziosi, Fabio Franchi, and Stefano Boero. "La tecnologia 5G e i beni culturali: percorsi di storie e architetture all’Aquila." DigItalia 15, no. 2 (December 2020): 117–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00019.

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Abstract:
All’indomani del terremoto del 2009, l’Università dell’Aquila ha realizzato progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali che rispondono a esigenze di comunicazione dell’invisibile, di fruizione del visibile differentemente collocato e del recupero di facies sparite. Con particolare riferimento al patrimonio storico-artistico della città, la tecnologia 5G ha permesso la sperimentazione di soluzioni di realtà aumentata e virtuale che hanno riguardato chiese e palazzi ricostruiti. La traduzione delle ricerche d’archivio in approcci storici digitali, in pratiche di public history e in esperienze di editoria aumentata ha consentito, attraverso le ICT, una più ampia accessibilità ai contenuti multimediali da parte di diversi pubblici di fruitori.
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Fimiani, Enzo. "Muoversi da notabili nel Mezzogiorno italiano tra ottocento e novecento: il caso abruzzese." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 87–125. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171004.

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Abstract:
Il saggio intende riprendere la questione storica del ruolo dei notabili nella modernizzazione politica tra i secoli XIX e XX in Italia e a livello europeo. Sulla scia degli studi più aggiornati, che guardano al fenomeno italiano quale forma di conduzione della politica ordinaria e non più deteriore, l'autore prova a seguire un metodo plurale, che tenga conto sia delle pratiche notabilari sia dei loro universi discorsivi e simbolici. Ritenendo che occorra ancora illuminare le caratteristiche del notabilato nel Mezzogiorno, il contributo tenta di approfondire un caso di studio nella sostanza inedito. Gli Abruzzi storici rappresentano un segmento importante delle antiche "province meridionali": dei suoi notabili, il saggio affronta modi e tempi di impatto rispetto ai tornanti storici principali;; il peso della politica, amministrativa e parlamentare;; i meccanismi delle reti di potere e le narrazioni che le sostengono. Sulla base di fonti in larga parte nuove o di dati disponibili ma del tutto rielaborati, viene fuori una cornice che vede il contesto abruzzese immerso pienamente nel Sud italiano ma con peculiarità non trascurabili.
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Bortoletti, Francesca. "La voce dei poeti alla corte aragonese. La festa e il teatro." Quaderni d'italianistica 36, no. 1 (January 27, 2016): 13–62. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i1.26273.

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Abstract:
Nella Napoli dei Re d’Aragona (1442–1504) le presenze della poesia orale nei luoghi dell’intrattenimento umanistico e del teatro aragonese giocano un ruolo determinante nel cerimoniale cortigiano e nelle strategie di politica culturale del Regno Aragonese. Il presente studio mira a rintracciare esempi di scritture, storie e materiali legati a una recitazione estemporanea replicabile in diverse occasioni di cerimoniali di corte o degli episodi politici. Una recitazione che non può essere compresa se non messa in relazione con una visione unitaria della festa di corte che qui si propone di investigare attraverso le presenze della voce del ‘nuovo’ poeta umanista — diplomatico e oratore, storico e cerimoniere, poeta e performer — e delle sue pratiche dicitorie e recitative nella società di corte.
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BATISTA NETO, José. "Narrativas da trajetória escolar de um formador de professor: memória, história e formação." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 187. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243609.

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Abstract:
RESUMOA narrativa da trajetória escolar de formador de professores é trazida à luz como pretexto para discussão sobre a relevância de material biográfico em processos formativos. Práticas relacionadas ao método biográfico no cenário da escola de educação básica são aqui exploradas com a finalidade de evidenciar seu potencial formativo. A contextualização foi um recurso metodológico observado, tendo de seu uso resultado um texto recheado de notas históricas. A narrativa de trajetória escolar e do contexto de produção compõe aqui um memorial, entendido como um olhar lançado sobre a história de vida de um docente que toma sua vida como objeto e, de suas experiências, faz história. É uma história de si, uma autobiografia, pela qual nos fazemos historiadores de nós mesmos. A narrativa deslindou traços da escola, da formação de professores e da prática pedagógica, de modo a fazer compreender a participação da dimensão biográfica no processo formativo de professor.Trajetória escolar. Biografia. Formação de professor.Narratives of the school career of a teacher trainer: memory, history and formationABSTRACTThe narrative of the school trajectory of teacher educator is brought to light as a pretext for discussion about the relevance of biographical material in formative processes. Practices related to the biographical method in the scenario of the elementary school are explored here in order to highlight its formative potential. Contextualization was an observed methodological resource, and its use resulted in a text full of historical notes. The narrative of the school trajectory and the context of production composes here a memorial, understood as a look at the life story of a teacher who takes his life as an object and, from his experiences, makes history. It is a story of itself, an autobiography, by which we make ourselves historians of ourselves. The narrative unraveled traces of the school,teacher training and pedagogical practice, in order to make the participation of the biographical dimension in the teacher training process easier to understand.School trajectory. Biography. Teacher training.Narrative della carriera scolastica di un insegnante di maestri: memoria, storia e formazioneRIASSUNTOLa narrazione della traiettoria scolastica dell'insegnante viene messa in luce come pretesto per la discussione sulla rilevanza del materiale biografico nei processi formativi. Le pratiche del metodo biografico nello scenario della scuola elementare sono esplorate qui al fine di evidenziarne il potenziale formativo. La contestualizzazione era una risorsa metodologica osservata e il suo uso ha prodotto un testo pieno di note storiche. La narrazione della traiettoria della scuola e il contesto della produzione compongono qui un memoriale, inteso come uno sguardo alla storia di un insegnante che prende la sua propria vita come oggetto e, dalle sue esperienze, fa la storia. È una storia di se stessa, un'autobiografia, con la quale ci rendiamo storici di noi stessi. La narrazione ha svelato le tracce della scuola, della formazione degli insegnanti e della pratica pedagogica, al fine di facilitare la comprensione della partecipazione della dimensione biografica al processo di formazione degli insegnanti.Traiettoria della scuola. Biografia. Formazione degli insegnanti.Narrativas de la carrera escolar de un formador de docentes: memoria, historia y formaciónRESUMENLa narrativa de la trayectoria escolar del formador de docentes sale a la luz como pretexto para la discusión sobre la relevancia del material biográfico en los procesos formativos. Aquí se exploran prácticas relacionadas con el método biográfico en el escenario de la escuela primaria para resaltar su potencial formativo. La contextualización fue un recurso metodológico observado, y su uso resultó en un texto lleno de notas históricas. La narrativa de la trayectoria escolar y el contexto de producción compone aquí un memorial, entendido como una mirada a la historia de vida de un maestro que toma su vida como un objeto y, desde sus experiencias, hace historia. Es una historia en sí misma, una autobiografía, por la cual nos hacemos historiadores de nosotros mismos. La narración desvela las huellas de la escuela, la formación del profesorado y la práctica pedagógica, a fin de facilitar la comprensión de la participación de la dimensión biográfica en el proceso de formación del profesorado.Trayectoria escolar. Biografía. Formación del profesorado.
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Amerio, Piero. "L'action research tra psicologia sociale e politica." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 23–50. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003002.

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Abstract:
La profonda connessione tra teoria e pratica che caratterizza l'contribuisce a delineare un'ottica piů ampia e realistica sulle relazioni tra mondo individuale e mondo sociale grazie alle competenze di azione pratica che attribuisce all'essere umano. Č questa attivitŕ che ha permesso alla nostra specie di trasformare l'ambiente e di produrre il mondo storico-sociale in cui viviamo, ed č l'azione che consente alle persone di intervenire concretamente nelle situazioni, di affrontare problemi individuali e collettivi e di produrre cambiamenti. Seguendo le vicende storico-sociali in cui si č costituito, viene delineato un dominio pratico nel quale il «sociale» esce da visioni generiche e astoriche e diviene un contesto realistico di eventi, di risorse e di limitazioni, di conflitti e di solidarietŕ. A questo quadro e alle persone in esso situate vengono date specifiche dimensioni psicologiche sulla base del pensiero di James e della piattaforma operativa teorico-empirica di Lewin.
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Lecce, Amelia, Ilaria Viola, and Giovanna Celia. "L'inclusione al nido tra passato e presente: il ruolo della coeducazione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 108–17. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12918.

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Abstract:
Il servizio di asilo nido ha una storia complessa: da ente morale nato per rispondere alle esigenze di una piccola parte della popolazione, è diventato promotore consapevole di pratiche partecipative inclusive. L'excursus storico e legislativo ha permesso il pieno riconoscimento del servizio come pratica virtuosa, al fine di innescare circuiti inclusivi, che contrastino la povertà e la marginalità sociale. Il nido, quindi, si configura come uno spazio privilegiato per costruire le prime relazioni affettive ed educative, mediante l'organizzazione di contesti educativi flessibili e inclusivi, con l'obiettivo di favorire la partecipazione tanto compromessa durante il periodo caratterizzato dalla diffusione del Covid-19. Nell'articolo si farà luce su come il nido e la relazione tra le figure che costellano la vita del bambino si siano evoluti nel tempo e quale ruolo abbia avuto la coeducazione durante la pandemia.
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Dissertations / Theses on the topic "Pratiche storiche"

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DEMELIS, NIKOLAOS. "The restoration and sustainable development of the traditional Aeolian Park of Lassithi plateau, Crete (Greece). Past, present, future." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/392356.

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Abstract:
L'altopiano di Lassithi, conosciuto nell'antichità come il luogo di nascita di Zeus, rappresenta un sistema socio-ecologico basato sull'agricoltura unico nel contesto mediterraneo, con la storia dell'insediamento che risale al periodo neolitico (circa 9.000 anni fa). Un tempo occupata da un lago poco profondo, questa depressione carsica è stata utilizzata dalla popolazione locale nel tempo per la produzione di legname, la pastorizia e, più recentemente, l'agricoltura irrigua. Lo studio dell'evoluzione a lungo termine di questa comunità rurale si propone di evidenziare in una prospettiva storica l'introduzione, il funzionamento e le carenze di una delle più impressionanti soluzioni preindustriali di "energia eolica rinnovabile" sperimentate in agricoltura nel contesto mediterraneo.
The Lassithi plateau, known in antiquity as the birthplace of Zeus, represents a unique agriculture-based socio-ecological system within the Mediterranean context, with the history of the settlement dating back to the Neolithic period (9ka BP). Once occupied by a shallow lake, this karstic depression (polje) has been used by the local population through time for timber production, herding and, more recently, irrigated agriculture. The study of the long-term evolution of this rural community is proposed to highlight in an historical perspective the introduction, functioning and shortcomings of one of the most impressive pre-industrial “renewable Aeolian
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Gulisano, Daniela. "Formazione, lavoro, sapere professionale. Modelli e pratiche di alternanza formativa in Italia e in Francia." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3911.

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Abstract:
Nella letteratura pedagogica contemporanea, il lavoro rappresenta una delle dimensioni maggiormente attraversate dai venti impetuosi del cambiamento: la discontinuità, la frammentazione, l ibridazione, si configurano quali nuovi condizionamenti sociali e culturali che coinvolgono la stessa natura umana e il suo potenziale conoscitivo, influenzando in positivo o in negativo, il modo di pensare una pedagogia del lavoro tesa a progettare il futuro del soggetto-persona contemporaneo. In questo senso, appare chiara l esigenza pedagogica di aprire la scuola alla vita concreta, di fare del lavoro manuale uno strumento per lo sviluppo integrale e integrato della persona. Pertanto, prende forma la nuova frontiera dell alternanza formativa volta ad accompagnare il giovane studente nel percorso di ricerca vocazionale e professionale.
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RODOGNA, Adele. "Permanenze e mutamenti nella struttura della famiglia molisana tra il 1880 e il 1924 alla luce delle implicazioni storiche, sociali ed economiche delle pratiche migratorie sulle relazioni familiari." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/86337.

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Abstract:
Attraverso l'analisi delle strutture parentali, la tesi svela i cambiamenti che si sono manifestati nella famiglia molisana tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, nel quadro del balzo migratorio dell'epoca. Sulla base dell'analisi e dell'interpretazione dei fascicoli penali, si ricostruisce il fenomeno delle "vedove bianche", con la conseguente evoluzione dei rapporti tra i generi, all'interno di diverse fisionomie di sviluppo: la struttura della famiglia, la distribuzione della ricchezza tra produzione-riproduzione della forza lavoro, partenze migratorie, conflittualità e gerarchie sessuali.
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GAMBAZZA, GIUSEPPE. "SPAZI E RETI DEL COMMERCIO. PRATICHE DI RESILIENZA NEL CENTRO STORICO DI PIACENZA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/488941.

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Abstract:
In recent urban regeneration projects retail trade has been assuming a central role. It is widely considered an enlivening instrument in urban society both in relation to its repercussion on the economic fabric of the area, and concerning the power to attract flows of people and to foster the creation of a network of relationships. This study aims to examine the underway projects in the old town centre of Piacenza in order to better understand an ongoing partecipated plan related to the urban regeneration of the area. This dissertation analyses methods and results of some projects, as the Town center management (Centro commerciale naturale) “Vita in Centro a Piacenza” and the requalification of Quartiere Roma. In this way it has been possible to highlight the versatile role that planners assign to retail trade in the urban, economic and relational requalification of the districts of a city.
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Paccagnani, Gabriele <1991&gt. "Neidan. Sviluppo storico, visione del corpo umano e pratiche meditative delle arti dell'immortalità cinesi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14770.

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Abstract:
La tesi descrive lo sviluppo cronologico e le tecniche meditative dell’alchimia interna (neidan, jindan). La tesi è divisa in tre parti, la prima riporta i maggiori filoni di pensiero e le principali scritture che si svilupparono nella gamma di pratiche e simboli denominata neidan. La seconda parte si concentra sulle tecniche di elevazione spirituale impiegate dai praticanti per raggiungere la trascendenza e la concezione del corpo su cui si basano. La terza parte è un resoconto degli insegnamenti concreti di un maestro daoista contemporaneo appartenente alla ventisettesima generazione della tradizione Longmen. La tesi sostiene l’importanza fondamentale della meditazione contemplativa nel percorso verso la realizzazione del Dao.
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GARAU, ANDREA. "Metodi e pratiche della comunicazione editoriale per la divulgazione storica. Condaghes: un caso studio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2020. http://hdl.handle.net/11584/284416.

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Abstract:
The research project – conducted in the form of High Training Apprenticeship – is a multi-year survey of the Condaghes publishing house’s work, aimed at examining in a capillary way the systems through which the communication in the publishing field acts as a channel of historical dissemination and enhancement of the local cultural heritage. In the beginning, the research analyses the structures and features of the publishing house, identifying the historical series consistent with the objectives of the proposed study. Consequently, the discussion proceeds, on the one hand, to the analysis of the company’s internal operating procedures – used in the selection and editing of a historical essay – and, on the other, of external operating procedures, aimed at promoting the same editorial product and spreading its contents through heterogeneous channels and formats (live events, media, press). Therefore, a peculiar paradigm is identified in editorial communication, according to which a promotion plan, developing in the forms of dissemination and actively collaborating with organizations, institutions, and cultural associations acts as a form of public enhancement of the territory. In the light of the results obtained, a comparison is then made between the dissemination’s methods and practices used by editorial communication and those ones characteristics of Public History discipline, identifying both operational affinities and shared problems, and outlining possible innovations and professional and employment prospects.
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ACHENZA, MARIA MADDALENA. "Il manuale del recupero dell'architettura storica dell'oasi di Figuig (Marocco): criticità e buone pratiche." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2012. http://hdl.handle.net/11584/266136.

Full text
Abstract:
The doctoral research “Manual for the conservation of the historical architecture of Figuig (Morocco)” has the goal to define for the individuation of best practices for the conservation and restoration of the earthen built heritage of the ancient city of Figuig in Morocco, an oasis on the edge Western Sahara, one of the most known and beloved in Morocco. The research, focused on the need to proceed with the proper conservation and restoration of built heritage, aims in the first place to highlight what are the meanings and characters of the built fabric of the oasis, individuating traditions, local materials and construction techniques, focusing on the problems that occur more frequently to the technicians responsible for their conservation and thus giving guidelines on good practices giving them elements for a proper approach to the renovation of the existent, not to obtain a conservation tout court of the ksar as historical monument, nor to promote the traditional model for new building, but to preserve a high quality building fabric restoring the texture and resolving the technical deficiencies and equipping it with modern facilities required by the contemporary model of life. The analysis of the town revealed the simplicity and ease of the construction methods used. An architecture that uses the few materials available on site with enabling technologies, leveraging the intrinsic characteristics of each material and element. The palm wood, very durable and enormously flexible, lime, derived from a plentiful and pure quality limestone, the soil, not particularly cohesive, but still suitable for the production of bricks; these materials, together, have contributed to build a coherent, effective and functional system. The solutions suggested as best practices derived from experiences already made in locations that have similar climatic conditions and characteristics of isolation, and are susceptible to insights that can be replicated in all the contexts of pre-Saharan area starting from the eastern Morocco, extending up to Libya and Egypt, countries that have, often also for coincidence of the founding peoples, very similar features in the settlement and its construction, and similar issues related to their conservation and regeneration. This research aims to represent an important data base for the definition of a theoretical and practical reference document at use for local administrations. Furthermore it represents a starting point for the compilation of more defined guidelines to favor a more correct use of the historical heritage and its proper maintenance, and propose methods of analysis of the urban fabric in order to operate consistently with the existing tissue. It is also more broadly aimed at "people". It is hoped that these tool will help to preserve the precious architectural legacy of earthen architecture Morocco and other nearby countries.
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Raimondo, Rossella <1986&gt. "Alle origini delle case di correzione. Indagine storico-educativa sulle pratiche di internamento in Italia e in Inghilterra." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6252/1/TESI_COMPLETA_FINALE.pdf.

Full text
Abstract:
La presente tesi intende compiere un’indagine, dal punto di vista storico-educativo, sulla storia delle case di correzione. Nello specifico si è tentato di analizzare il “caso” del Discolato bolognese, operando un confronto con altre analoghe istituzioni, sorte in due città campione, come Roma e Milano, per quanto riguarda il contesto italiano, e con la situazione inglese, per quanto riguarda il contesto internazionale. Il focus della ricerca si è incentrato sul rapporto tra devianza e internamento, considerato secondo una declinazione pedagogica. A tal proposito si è cercato di far emergere le modalità educative, nonché i principi e le finalità che sottostavano agli interventi istituzionali, non solo soffermandosi su quanto i regolamenti e gli statuti prescrivevano all’interno delle strutture correzionali, ma analizzando la reclusione nella sua effettiva organizzazione quotidiana. Per quanto riguarda la situazione bolognese è stata analizzata un’ampissima documentazione, conservata presso l’Archivio storico Provinciale di Bologna, che ha permesso di svolgere un’analisi di tipo quantitativo su un totale di 1105 individui al fine di delineare le principali caratteristiche demografiche e sociali delle persone internate nel Discolato bolognese. L’interpretazione delle fonti ha permesso anche un’indagine qualitativa, nel tentativo di ricostruire le storie di vita dei singoli reclusi. Da questa ricerca emerge un’immagine complessa delle case di correzione. Nel corso dei secoli, in modo particolare nelle diverse realtà prese in esame, esse hanno assunto caratteristiche e peculiarità differenti. La loro inefficacia fu la motivazione principale che condusse alla definitiva chiusura, quando si fece via via sempre più evidente la difficoltà a tradurre in pratica ciò che regolamenti e statuti - a livello teorico - prescrivevano.
The present research investigates the history of the house of correction from an educational history perspective. More specifically, the study focuses on an analysis of the case of the Discolato of Bologna, making a comparison with other analogous institutions that came about in the two sample cities of Milan and Rome in an Italian context, and more broadly, examples of the house of correction in England in a more international context. The object of the research is focused on the relationship between deviance and internment, from a pedagogical perspective. To this end, this study aims to evidence not only the educational methods employed in these institutions but also the principles and goals that these educational methods aimed to foster and achieve. Furthermore, the present research analyses both the rules and regulations that formed the backbone of such corrective institutions, as well as the daily functioning and organization of imprisonment. In analysis of the correctional institution in Bologna, a wide range of documents from the Archivio Storico Provinciale di Bologna were consulted, thus enabling the operationalisation of a quantitative study of 1105 prisoners which gave invaluable insights into the principal demographic and social characteristics of the people interned in the Discolato. The interpretation of a variety of sources also facilitated the creation of a qualitative survey in an attempt to reconstruct the life stories of individual inmates. The present research paints a complex picture of the houses of correction. Over the course of centuries, and especially in the various realities examined in the study, they have taken on different characteristics and peculiarities. Their ineffectiveness was the main reason for their final closure, as it became increasingly evident that translating the theoretical prescriptions of regulations and statutes into practice was an extremely difficult task.
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Raimondo, Rossella <1986&gt. "Alle origini delle case di correzione. Indagine storico-educativa sulle pratiche di internamento in Italia e in Inghilterra." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6252/.

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Abstract:
La presente tesi intende compiere un’indagine, dal punto di vista storico-educativo, sulla storia delle case di correzione. Nello specifico si è tentato di analizzare il “caso” del Discolato bolognese, operando un confronto con altre analoghe istituzioni, sorte in due città campione, come Roma e Milano, per quanto riguarda il contesto italiano, e con la situazione inglese, per quanto riguarda il contesto internazionale. Il focus della ricerca si è incentrato sul rapporto tra devianza e internamento, considerato secondo una declinazione pedagogica. A tal proposito si è cercato di far emergere le modalità educative, nonché i principi e le finalità che sottostavano agli interventi istituzionali, non solo soffermandosi su quanto i regolamenti e gli statuti prescrivevano all’interno delle strutture correzionali, ma analizzando la reclusione nella sua effettiva organizzazione quotidiana. Per quanto riguarda la situazione bolognese è stata analizzata un’ampissima documentazione, conservata presso l’Archivio storico Provinciale di Bologna, che ha permesso di svolgere un’analisi di tipo quantitativo su un totale di 1105 individui al fine di delineare le principali caratteristiche demografiche e sociali delle persone internate nel Discolato bolognese. L’interpretazione delle fonti ha permesso anche un’indagine qualitativa, nel tentativo di ricostruire le storie di vita dei singoli reclusi. Da questa ricerca emerge un’immagine complessa delle case di correzione. Nel corso dei secoli, in modo particolare nelle diverse realtà prese in esame, esse hanno assunto caratteristiche e peculiarità differenti. La loro inefficacia fu la motivazione principale che condusse alla definitiva chiusura, quando si fece via via sempre più evidente la difficoltà a tradurre in pratica ciò che regolamenti e statuti - a livello teorico - prescrivevano.
The present research investigates the history of the house of correction from an educational history perspective. More specifically, the study focuses on an analysis of the case of the Discolato of Bologna, making a comparison with other analogous institutions that came about in the two sample cities of Milan and Rome in an Italian context, and more broadly, examples of the house of correction in England in a more international context. The object of the research is focused on the relationship between deviance and internment, from a pedagogical perspective. To this end, this study aims to evidence not only the educational methods employed in these institutions but also the principles and goals that these educational methods aimed to foster and achieve. Furthermore, the present research analyses both the rules and regulations that formed the backbone of such corrective institutions, as well as the daily functioning and organization of imprisonment. In analysis of the correctional institution in Bologna, a wide range of documents from the Archivio Storico Provinciale di Bologna were consulted, thus enabling the operationalisation of a quantitative study of 1105 prisoners which gave invaluable insights into the principal demographic and social characteristics of the people interned in the Discolato. The interpretation of a variety of sources also facilitated the creation of a qualitative survey in an attempt to reconstruct the life stories of individual inmates. The present research paints a complex picture of the houses of correction. Over the course of centuries, and especially in the various realities examined in the study, they have taken on different characteristics and peculiarities. Their ineffectiveness was the main reason for their final closure, as it became increasingly evident that translating the theoretical prescriptions of regulations and statutes into practice was an extremely difficult task.
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LADU, MARA. "Rigenerazione del paesaggio urbano. Politiche, strumenti e pratiche di intervento sul patrimonio costruito storico. Cagliari come caso applicativo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2019. http://hdl.handle.net/11584/261282.

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Abstract:
Urban conservation and regeneration are important political and disciplinary objectives in almost the whole world not only because historic buildings and cities have been institutionally recognized as cultural heritage by virtue of their prominent values but also because they have been considered as strategic resources for achieving sustainable urban development goals. Anyway, the right approach which should be adopted to ensure an integrated conservation of such rich and diverse cultural heritage is still today a worldwide concern. In this regard, the purpose of my doctoral research has been giving essential guidelines in order to conserve and regenerate the built heritage, according to the “landscape approach” suggested by the UNESCO Recommendation on the Historic Urban Landscape (2011), which states that: «The historic urban landscape is the urban area understood as the result of a historic layering of cultural and natural values and attributes, extending beyond the notion of “historic centre” or “ensemble” to include the broader urban context and its geographical setting». To develop this topic, the thesis pays attention to current challenges, both nationally and internationally debated. Firstly, over the past two decades, the most important international organizations have suggested updating modern urban conservation paradigms and policies in the 21st century. The main purpose is to define criteria (values) for the selection of objects worthy of protection and to implement new approaches to ensure both their conservation and regeneration. Secondly, the contemporary urban challenges require integrating different policies to make interventions in urban areas more effective. Urban regeneration policies should face social, economic and environmental problems of deprived areas to lead such urban contexts forward a global renaissance. Moreover, in the so-called "Urban Age", the reformation of the Italian planning system and its main tools become prominent to manage urban regeneration process in a positive way. The Local Plan should develop re-use and regeneration strategies as substantial opportunities for sustainable development. Finally, the drastic reduction of public and private investments during the global financial crisis has led to experiment innovative practices for the temporary use of empty spaces and historic buildings, encouraging local people skills and creativity. Considering that these important issues are debated all over Europe, where could be found proposals and partial solutions for the future, the research compares the state of the art concerning the urban conservation and regenerations policies in Italy and England in order to highlight the main differences and, above all, to learn from the good practices emerged in both Countries. Moreover, considering that urban regeneration will be a primary objective of urban planning over the coming decades, the thesis gives great relevance to the Italian long-standing debate on the necessity to update the planning system. A deep analysis of the Strategic Tools for the Public City regeneration produced by several local administrations has been fundamental for developing a personal proposal in the cultural debate concerning the form and contents that the Local Plan should assume. Moving from planning tools to "practices", the present study focuses on the framework of laws, measures, policies and bottom-up initiatives which are emerging in the European and international context to promote the "temporary use" of empty spaces, thus suggesting actions to promote these innovative practices in Italy. Finally, the thesis provides a first application of the final outcomes of the doctoral research to the city of Cagliari. Here, critical situations could be hopefully solved by strategic policies, tools and practices able to sustain the urban regeneration process which the City has been tenaciously promoting and supporting over the past years.
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Books on the topic "Pratiche storiche"

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Roni, Riccardo, ed. Le competenze del politico. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-459-2.

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Abstract:
Quali sono le competenze da ascrivere al buon politico in una fase storica segnata dalla metamorfosi della politica? Per reimpostare in chiave etica la complessità della politica intesa come professione, è indispensabile ripartire da una lettura interdisciplinare delle sue competenze. In questo libro si fanno interagire tra di loro la storia della filosofia politica con l’economia e la ricerca scientifica, la pedagogia con la didattica ed infine la psicologia con la sociologia per individuare quelle abilità pratiche essenziali anche in situazioni non routinarie. Uno studio ricco di dati empirici e di richiami storici, strumento utile tanto per lo studioso di teoria politica che per il politico di professione i quali intendano misurarsi con temi impegnativi di strettissima attualità.
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Italy) Convegno "Ricostruire storie" (2019 L'Aquila. Ricostruire storie: Riflessioni e pratiche di storia moderna. Napoli: Editoriale scientifica, 2020.

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Menegatto, Marialuisa, and Adriano Zamperini, eds. Memoria Viva. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-748-7.

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Abstract:
‘‘Non dimenticare’ e ‘non ricordare’. Da sempre, questi due aspetti contradditori solcano la memoria autobiografica e collettiva di drammatici eventi storici, come la Shoah. Il presente volume, che ha avuto il suo momento genetico in un paio di convegni svoltisi a Pistoia e Firenze durante le celebrazioni della Giornata della Memoria nel 2014, si muove lungo questi due percorsi accidentati del fare memoria. Al centro, il lavoro di Andrea Devoto sulla memoria della deportazione politica in Toscana. Gli autori qui ospitati hanno cercato di tessere legami e segnalare nuove vie di analisi e riflessioni accompagnati dalla consapevolezza che la chiave di volta del passato sta nel presente. Per questo motivo il libro aspira a porsi come partner di dialogo all’interno delle pratiche sociali della memoria e della formazione civica dei cittadini.
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Gallia, Adriano. La storia, scienza dell'uomo: Fondamenti e pratica dell'insegnamento storico. Roma: Studium, 1990.

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5

Ponzio, Emanuele. Immagine in tempo reale: Storie, pratiche, teorie per una introduzione alla performance audiovisiva. Milano: Mimesis, 2019.

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6

Teologia pastorale o pratica: Cammino storico di una riflessione fondante e scientifica. Roma: LAS, 1985.

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7

Emanuela, Ruffinelli, ed. Dalla "saggezza pratica" alla "scienza della salute": Percorso storico-evolutivo dell'assistenza a Terni. Arrone (TR) [i.e. Terni, Italy]: Thyrus, 2008.

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8

Ghione, Daniela. Dalla "saggezza pratica" alla "scienza della salute": Percorso storico-evolutivo dell'assistenza a Terni. Arrone (TR) [i.e. Terni, Italy]: Thyrus, 2008.

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9

Linford, Sarah E. Il disegno dal vero come pratica storica e sapere contemporaneo: L'Accademia à l'Académie. Roma: Artemide, 2016.

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Onesti, Stefania. Di passi, di storie e di passioni: Teorie e pratiche del ballo teatrale nel secondo Settecento italiano. Torino: Accademia University Press, 2016.

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Book chapters on the topic "Pratiche storiche"

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Gonneau, Pierre. "Massimo il Greco e la morte del primo zarevič Dimitrij (1553) : episodio storico o aneddoto edificante?" In Mediazioni letterarie: itinerari, figure e pratiche. Pisa University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.12871/97888333925785.

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2

Antonio Bixio and Giuseppe D'Angiulli. "Dal rilievo alla pratica del retrofitting: il 'ridisegno del limite' della città storica di Potenza." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.52.

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Conference papers on the topic "Pratiche storiche"

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Fedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Abstract:
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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