Academic literature on the topic 'Pratiche di conversazione'

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Journal articles on the topic "Pratiche di conversazione"

1

Jedlowski, Paolo. "Socievolezza e sfera pubblica. Tipi di conversazione nei "luoghi terzi"." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 15–29. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041003.

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Abstract:
L'articolo propone la rilettura dei concetti di socievolezza di Georg Simmel e di sfera pubblica di Jürgen Habermas come tipi di conversazioni che si intrecciano nelle pratiche comunicative ordinarie e in modo evidente nei "luoghi terzi" descritti da Ray Oldenburg e caratterizzati da una socialitŕ prevalentemente informale. Il testo si concentra sull'analisi dei caffč, primi luoghi terzi della modernitŕ europea per poi osservare la trasformazione di questi contesti e l'emergere di pratiche comunicative legate alla socievolezza e alla sfera pubblica sul web. Diversi autori parlano oggi di una Łcultura del caffč virtuale". Ma se tale cultura esiste, la storia dei caffč del passato ne costituisce la preistoria e i concetti che servono a leggere quest'ultima possono essere utili anche per leggere forme e funzioni di alcune delle interazioni comunicative che oggi nel web si dispiegano.
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2

Boccia Artieri, Giovanni. "Forme e pratiche della socievolezza in rete. Connessi in pubblico." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 51–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041005.

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Abstract:
L'articolo indaga il processo evolutivo della societŕ nel suo rapporto con gli individui nei termini dell'evoluzione della comunicazione e delle sue tecnologie. Qui, e in particolare nel web sociale, lo stato di contingenza del mondo diventa sempre piů visibile e va a caratterizzare i legami sociali. Il centro di questa svolta riguarda l'introduzione della comunicazione "personale di massa" (blog, SNSs) che cambia l'esperienza degli individui che sanno di essere potenzialmente "soggetto" di una conversazione mentre la forma del pubblico diventa quella dei networked publics. Č quindi nel contesto delle dinamiche di rete che il legame sociale deve essere visto come uno "stato di connessione", come un legame che ha assorbito la contingenza.
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3

Canuto, Claudia. "STIMOLARE LA PARTECIPAZIONE ALLA CONVERSAZIONE IN CLASSI CON LIVELLO ETEROGENEO DI SCOLARIZZAZIONE. LE PRATICHE DEL TEATRO SOCIALE PER SVILUPPARE SCOPI COMUNICATIVI REALI: L’ESPRESSIONE DI SÉ E L’INTEGRAZIONE." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 96–121. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17131.

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Abstract:
Le interazioni nella classe di lingue sono sovente caratterizzate da una forte asimmetria e assenza di spontaneità che limita lo sviluppo della competenza d’uso in L2. L’adozione di alcune pratiche del teatro sociale all’interno di percorsi glottodidattici permette di ribaltare tali dinamiche. In particolare, queste pratiche risultano funzionali nei contesti di italiano L2 per persone migranti in quanto permettono di inserire la persona nella vita sociale e comunitaria. Grazie alla pedagogia del teatro sociale i discenti diventano protagonisti degli scambi comunicativi ed esercitano un ruolo determinante nella scelta dei contenuti delle lezioni. Il presente contributo ha come obiettivo l’analisi delle dinamiche di interazione rilevate nel corso di due laboratori di teatro sociale rivolti a gruppi eterogenei di persone migranti. Per rilevare i dati e per verificare l’utilità delle attività si sono usati gli strumenti dell’Analisi della Conversazione. In particolare, l’analisi si è concentrata sulle forme della turnazione (le autoselezioni dei partecipanti, i turni dei registi), il contenuto dei turni, monitorando l’eventuale prossimità rispetto alle ordinarie conversazioni in classe (feedback correttivi, richieste di chiarimento) e le manifestazioni di attenzione alla forma (autocorrezioni, eterocorrezioni). Stimulating participation conversations in classes with heterogeneous levels of schooling. Social theater practices to develop real communicative objectives: self-expression and integration In language classes, interactions are often characterized by strong asymmetry and the absence of spontaneity that limits the development of proficiency in second language learning. The adoption of some social theater practices in language teaching can reverse these dynamics. These practices are especially functional in Italian language learning for migrants as they allow people to be included in social and community life. Thanks to social theater pedagogy, learners become protagonists of conversations and play a decisive role in choosing the content of the lessons. This paper aims to analyze the interaction dynamics observed during two social theater workshops for heterogeneous groups of migrants. Conversation analysis tools were used to collect data and verify the usefulness of the activities. In particular, the analysis focused on the forms of turns (the self-selection of the participants, the turns of the directors), the content of the turns, monitoring proximity to ordinary class conversations (corrective feedback, requests for clarification) and attention on form (self-corrections, heterocorrections).
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4

Calcaterra, Rosa M. "Post-filosofia e migliorismo La sfida estetica di Richard Rorty." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 44 (September 2012): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-044001.

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Abstract:
La centralitÀ della categoria temporale del futuro e la preminenza della "conversazione umana" sono gli aspetti basilari della versione rortiana del pensiero democratico americano e della filosofia pragmatista. Nel rinnovare gli assunti di base del migliorismo statunitense, Rorty chiama in causa le consonanze tra autori come John Dewey e William James e le istanze anti-fondazionaliste provenienti dall'Europa, in vista di un ripensamento radicale della pratica filosofica. Essa va intesa non piů alla stregua di una ricerca dei fondamenti ultimi della realtÀ ma piuttosto come un impegno edificante basato sul criterio della Social Hope. Gli autori del pragmaatismo sono frequentati con disinvoltura da Rorty, che condivide con James e particolarmente con Dewey la fiducia nella capacitÀ costruttiva dell'intelligenza umana e nella cooperazione sperimentale degli individui, accantonando invece Peirce e la sua importante nozione di "infinite hope".
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5

Prati, Gabriele, Serena Petroncini, and Luca Pietrantoni. "Le strategie comunicative adottate dagli operatori della Centrale Operativa del 118." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002002.

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Abstract:
Gli operatori del servizio 118 devono ottenere tutte le informazioni necessarie e hanno il compito di allocare le risorse e di rispondere entro un minuto. Scopo di questo studio esplorativo era quello di analizzare le strategie comunicative adottate dagli operatori per recuperare le informazioni durante l'intervista telefonica. A tal fine sono state selezionate 217 telefonate da un campione di telefonate raccolte presso la sede della Centrale Operativa 118- ReggioSoccorso. Tali conversazioni sono state analizzate tramite analisi del contenuto tematico. I risultati di questo studio qualitativo hanno mostrato che gli operatori del 118 hanno utilizzato dieci tipologie di strategie comunicative: ascolto attivo, "disco rotto", feedback di rinforzo, rassicurazioni, utilizzo del nome del chiamante, reiterazione parziale, ipotesi/conferma, ripetizione, valorizzazione del comportamento del chiamante e riconoscimento dello stato emotivo del chiamante. Nel contributo sono discusse le implicazioni dei risultati per la teoria, la ricerca e la pratica professionale.
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6

Dasilva, Xosé Manuel. "Fabio Regattin y Alessandra Ferraro: Gli scrittori si traducono. Riflessioni, discorsi e conversazioni sull’autotraduzione da parte di chi la pratica." Onomázein Revista de lingüística filología y traducción, no. 52 (June 2021). http://dx.doi.org/10.7764/onomazein.52.12.

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7

Bortolotti, Alessandro, and Simon Beames. "‘ON MONDAY AFTERNOONS WE GO TO DISCOVER THE WORLD!’: UNDERSTANDING A TRADITIONAL ITALIAN PRIMARY SCHOOL’S ADAPTATION TO A STUDENT-DRIVEN APPROACH TO LEARNING / IL LUNEDÌ POMERIGGIO ANDIAMO A SCOPRIRE IL MONDO: MODIFICAZIONI NELL’APPROCCIO SCOLASTICO TRADIZIONALE A FAVORE DI PERCORSI D’APPRENDIMENTO GUIDATI DAGLI ALUNNI IN UNA SCUOLA PRIMARIA ITALIANA." European Journal of Education Studies 8, no. 1 (December 24, 2020). http://dx.doi.org/10.46827/ejes.v8i1.3502.

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Abstract:
Across the globe, increasing attention is being paid to curricular learning outside the classroom. While there is no Italian national outdoor learning policy, there is a growing wave of lecturers, teachers, schools, environmental education centres, who are developing this field. This paper examines one rural primary school’s attempts to incorporate learning outside the classroom into their rather conventional teaching practices. Michael Fullan’s seven premises of ‘change knowledge’ are employed to lend a deeper interrogation of the findings. Since the boundaries of inquiry were so clear, in terms of context, space-time, and people, a case study design was used. Data generation featured two principal methods and took place over a six-year period. First, there were open-ended interviews with each of the two principal educators; two focus group interviews with the entire staff team; and large focus groups with senior pupils. Field notes from participant observation and informal conversations were also used. The findings highlighted the importance of alliances between teachers, parents, and the wider community; the need for pupils to have the power to shape what is being learned; and the value of having pupil groups with different ages and abilities. The teachers stressed how crucial it was for pupils to learn how to critically refine the questions they were asking about their ‘places’. Further analysis of the data showed that Fullan’s premises of motivation and commitment, learning in context, capacity building, and persistence and flexibility were especially present. A livello globale, si registra un crescente interesse nello sviluppare il curriculum scolastico all’aperto. In Italia, pur non essendoci un diretto interesse da parte di organizzazioni centrali, si assiste comunque ad un’ondata di docenti, insegnanti, scuole, centri di educazione ambientale, che stanno vieppiù sviluppando questo settore. Il presente lavoro esamina gli sforzi di una scuola elementare rurale, al fine d’inserire l'apprendimento all’aperto nelle proprie pratiche didattiche, generalmente piuttosto convenzionali. Le sette premesse di Michael Fullan per "cambiare la conoscenza" sono state utilizzate per riflettere a fondo sui risultati ottenuti. Poiché i confini dell’indagine qui sviluppata erano molto chiari in termini di contesto spazio-temporale e personale, è stato adottato l’approccio dello “studio di caso”. I dati sono stati raccolti nell'arco di sei anni, attraverso due metodi principali. In primo luogo, si sono utilizzate interviste approfondite con ciascuno dei due insegnanti principali della scuola; due incontri di focus group con l'intero corpo insegnante; e focus group allargati a tutti gli alunni. Inoltre, sono state raccolte numerose note di campo provenienti sia dall'osservazione dei partecipanti, sia da conversazioni informali. In generale, i risultati hanno evidenziato l'importanza dell’alleanza tra insegnanti, genitori e con la comunità locale; la necessità che gli alunni abbiano la possibilità di essere coinvolti nella definizione dei contenuti d’apprendimento; il valore dei gruppi d’alunni con età e capacità diverse. Gli insegnanti hanno sottolineato quanto sia cruciale che gli alunni imparino ad affinare criticamente le domande che si ponevano sui loro "luoghi". Un'ulteriore analisi dei dati ha mostrato che le premesse di Fullan su motivazione, impegno, apprendimento nel contesto, sviluppo delle capacità, continuità e flessibilità, siano particolarmente presenti. <p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0720/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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Cerboni, Elisabetta, Maria Adelaide Ricciotti, Antonella Galiano, and Adriana Turriziani. "La ricerca del significato come cardine della cura: riflessioni ed esperienze nell’ambito delle Cure Palliative." Medicina e Morale 62, no. 1 (February 28, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2013.106.

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Abstract:
Per Cure Palliative si intende l’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali rivolti sia alla persona malata, sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici. La Legge n. 38 del 15 marzo 2010 tutela il diritto del cittadino ad accedere alle Cure Palliative e alla terapia del dolore nel nostro Paese. Come specificato nell’art.1 della Legge 38/2010 è tutelato e garantito, in particolare, il diritto all’accesso alle Cure Palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza. L’approccio delle Cure Palliative è finalizzato non solo al controllo dei sintomi, ma soprattutto alla difesa e al recupero della migliore qualità di vita possibile attuando interventi mirati a coinvolgere anche la sfera psicologica, sociale e spirituale. La natura stessa di tale disciplina impone che l’attenzione venga rivolta alla persona nella sua totalità più che alla sola malattia. In tale contesto si inserisce il bisogno di significato, inteso come ricerca del senso della propria vita, che è universale e che, nella condizione di malattia cronica evolutiva assume un’importanza peculiare, andando di pari passo con la ricerca del senso della sofferenza. La ricerca di significato nella maggior parte dei casi non viene tracciata nella comune pratica clinica. La Logoterapia, fondata da Viktor Frankl, è un orientamento psicoterapeutico volto ad aiutare l’uomo a ritrovare il senso della vita. Obiettivo della logoterapia e del logocounseling è quello di cercare di ridare una speranza di vita, un motivo di vita a chi a causa di un evento critico ha paura di aver perso la propria identità. Il nostro contributo si propone di esaminare alcuni aspetti della ricerca di significato, in particolare: la “neurochimica” del significato come aspetto della psico-neuro-endocrino-immunologia, le conversazioni di fine vita come strumento di accesso alla logoterapia, il sofferto percorso di ricerca di significato affrontato nel Libro di Giobbe. ---------- Palliative Care are all therapeutic interventions, diagnostic and care services, aimed at both the sick person and to the family, for the active and total treatment of patients whose underlying disease, characterized by a relentless progress and a poor prognosis, does not respond to specific treatments. The Law n. 38 of 15 March 2010 protects the right of Italian citizens to have access to Palliative Care and pain management. As specified in Article 1 of Law 38/2010 it is protected and guaranteed, in particular, access to Palliative Care and pain therapy for the patient, in order to ensure the respect of human dignity and the autonomy of the human person, the need for health, equity in access to care, the quality of care and their appropriateness. The approach of Palliative Care is aimed not only at controlling the symptoms, but also the defense and recovery of the best possible quality of life by implementing targeted interventions which involve also the psychological, social and spiritual dimension of life. The nature of this discipline requires that the attention must be paid to the person rather than the disease itself. In this contest, there is the need for meaning, understood as a search for meaning of life, which is universal and that, in the condition of rapid evolution illnesses assumes a special importance including the search for the meaning of suffering. Despite its importance, the search for meaning in most cases is not examined in common clinical practice. Logotherapy, founded by Viktor Frankl, is a psychotherapeutic approach aimed at helping man to rediscover the meaning of life. The aim of logotherapy and logocounseling is to try to restore hope of life to those who are afraid of losing their identity because of a critical event. The purpose of our contribution is to examine some aspects of the search for meaning, in particular: the “neurochemistry” of meaning as an aspect of psycho-neuro-endocrino-immunology, the end of life conversations as means of access to logotherapy, the suffered search for meaning addressed in the Book of Job.
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Dissertations / Theses on the topic "Pratiche di conversazione"

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DE, VITA ANASTASIA. "Frammenti di complessità dell'esistenza. Questioni di significato nell'infanzia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/23679.

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Abstract:
This study focuses on existential questions that children pose during their preschool years in early education settings. It aims to identify areas of interest within ECECs, so as to analyze their significance; to document the interaction modes adopted by the subjects involved regarding those themes which adults consider to be difficult topics for dialogue with children; to test a few survey tools for studying the conversations between children and between children and adults. The empirical part consists in an exploratory study involving children, parents and educators within two ECEC services in the province of Milan. The research method has been chosen to encourage dialogue between descriptions and interpretation. Descriptive data (the daily practices utilized in the school context) and the interpretations and experiences of the subjects have been considered. The voices of the different protagonists have been gathered through interviews and group conversations, triggered by verbal and visual stimuli, and especially using illustrated books and stories as one of the main sources familiar and available to children which they turn to in an effort to find meaning in their experiences. Observations regarding typical conversations between the teachers and the children have also been collected and discussed. Dialogue has been the tool to address the complexity of the subject. The constant intertwining of voices and stimuli have allowed it to become an important part of the study, both in terms of epistemological reflection (tied to the type of awareness emerging from the survey) and methodological reflection (linked to the search for appropriate strategies for encouraging the participation by the different subjects). The discussion of results emphasizes the lack of specific studies on these themes within ECEC during the period when children spend most of their time in contexts characterized by a plurality of values, deeply involved in and linked to their process of awareness. This study evidences the importance of including these themes in ECEC pedagogy, research and professional development.
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Vassallo, Erika <1982&gt. "Culture familiari e pratiche di vita quotidiana. Modelli educativi e culturali nelle conversazioni tra genitori e bambini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7675/1/ERIKA_VASSALLO_TESI.pdf.

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Abstract:
la ricerca vuole analizzare e descrivere i modelli educativi agiti e trasmessi dai genitori nell'interazione quotidiana, privilegiando fra gli altri un peculiare contesto naturale quale quello delle cene in famiglia. Attraverso una interrogazione sistematica dell’apparente normalità delle interazioni tra genitori e figli, l’analisi si propone di amplificare la portata educativa delle pratiche quotidiane. A partire da un approccio qualitativo allo studio dell’interazione, il parlare-in-interazione è qui considerato come uno dei più potenti strumenti attraverso cui genitori e figli costantemente costruiscono, negoziano e mantengono le loro rispettive identità, ruoli, posizioni sociali. L’analisi si sofferma in particolare sul micro-ordine delle interazioni familiari, così come si realizzano nel contesto domestico (l’abitazione di ogni famiglia), in un momento specifico della giornata (la consumazione della cena). A tale scopo è stato raccolto un corpus di 28 cene video registrate presso 6 famiglie italiane riprese presso le loro case durante la consumazione della cena. La ricerca intende mostrare come modelli educativi, orientamenti valoriali e credenze culturali siano costantemente (ri)prodotti sul piano del micro ordine della vita quotidiana.
The research focuses on the ordinary life parents/children interactions. Through a systematical consideration of the only seeming normality of interactions between parents and children, the analysis aims at enlarging the educational meaning of family practices in the process of everyday life. On the basis of a qualitative approach to interaction studies, talking-in-interaction is here considered as one of the most powerful means by which parents and children steadily construct, negotiate and maintain their reciprocal identities, roles, social positions. The analysis specifically focuses on the micro-order of family interactions in the way they take form in the domestic environment (every family household) and in a specific moment of the day (dinner time). To this effect a corpus of twenty-eight Italian family dinners recorded in their own household has been collected. This research intends to show how educational patterns, values orientations and cultural beliefs are steadily reproduced and reshaped in the context of daily, interactive micro-order.
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Vassallo, Erika <1982&gt. "Culture familiari e pratiche di vita quotidiana. Modelli educativi e culturali nelle conversazioni tra genitori e bambini." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7675/.

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Abstract:
la ricerca vuole analizzare e descrivere i modelli educativi agiti e trasmessi dai genitori nell'interazione quotidiana, privilegiando fra gli altri un peculiare contesto naturale quale quello delle cene in famiglia. Attraverso una interrogazione sistematica dell’apparente normalità delle interazioni tra genitori e figli, l’analisi si propone di amplificare la portata educativa delle pratiche quotidiane. A partire da un approccio qualitativo allo studio dell’interazione, il parlare-in-interazione è qui considerato come uno dei più potenti strumenti attraverso cui genitori e figli costantemente costruiscono, negoziano e mantengono le loro rispettive identità, ruoli, posizioni sociali. L’analisi si sofferma in particolare sul micro-ordine delle interazioni familiari, così come si realizzano nel contesto domestico (l’abitazione di ogni famiglia), in un momento specifico della giornata (la consumazione della cena). A tale scopo è stato raccolto un corpus di 28 cene video registrate presso 6 famiglie italiane riprese presso le loro case durante la consumazione della cena. La ricerca intende mostrare come modelli educativi, orientamenti valoriali e credenze culturali siano costantemente (ri)prodotti sul piano del micro ordine della vita quotidiana.
The research focuses on the ordinary life parents/children interactions. Through a systematical consideration of the only seeming normality of interactions between parents and children, the analysis aims at enlarging the educational meaning of family practices in the process of everyday life. On the basis of a qualitative approach to interaction studies, talking-in-interaction is here considered as one of the most powerful means by which parents and children steadily construct, negotiate and maintain their reciprocal identities, roles, social positions. The analysis specifically focuses on the micro-order of family interactions in the way they take form in the domestic environment (every family household) and in a specific moment of the day (dinner time). To this effect a corpus of twenty-eight Italian family dinners recorded in their own household has been collected. This research intends to show how educational patterns, values orientations and cultural beliefs are steadily reproduced and reshaped in the context of daily, interactive micro-order.
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Books on the topic "Pratiche di conversazione"

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Amato, Bruno. A Napoli si parla cosı̀: [manuale di conversazione per conoscere e praticare la lingua partenopea]. Milano: A. Vallardi, 1999.

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Amato, Bruno. A Napoli si parla cosı̀: [manuale di conversazione per conoscere e praticare la lingua partenopea]. Milano: A. Vallardi, 1999.

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Rosenberg, Martin Luther. L' inglese si impara in due: Manuale pratico di conversazione con le turiste straniere in Italia. Milano: Mondadori, 1988.

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Jocundo, Bugḧy Erasmo, and Legoprint, eds. Nuovissimo metodo di grammatica spagnola in trentadue lezioni teorico-pratiche: Per corsi accelerati e per autodidatti : con esercizi, conversazioni, letture, vocabolario di argomenti e un dizionarietto spagnolo-italiano e viceversa. Milano: Hoepli, 1986.

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Language, Easy. 2500 Frasi Di Conversazione Araba per la Pratica. Independently Published, 2019.

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