Dissertations / Theses on the topic 'Polizza'

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Tontodonati, Linda <1986&gt. "La Polizza di Carico nell'era della Blockchain." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9720/1/Tontodonati_Linda_Tesi.pdf.

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Abstract:
Da anni si assiste ad una continua e incessante evoluzione del settore marittimo, nel tentativo costante di introdurre nuove tecnologie per migliorare i servizi offerti, con l’obiettivo di accelerare la velocità degli scambi commerciali e ridurre i costi delle operazioni. Nell’intento di offrire un’assistenza all’avanguardia ed in tempi ridotti, particolare importanza hanno avuto le evoluzioni in tema di Polizza di Carico. La Polizza di Carico o Bill of Lading (B/L) è il principale documento utilizzato nel trasporto marittimo a livello internazionale caratterizzandosi come ricevuta di carico, titolo rappresentativo di merce e prova del contratto di trasporto. Dagli anni Ottanta del secolo scorso, diversi sono stati i tentativi di sviluppare una polizza di carico elettronica che presenti le stesse funzionalità di quella cartacea al fine di ovviare agli inconvenienti del documento tradizionale garantendone, al tempo stesso, la medesima sicurezza ed efficacia. Di recente, il progresso scientifico e l’innovazione digitale, hanno contribuito all’introduzione nel settore dello shipping di una polizza di carico basata sulla Blockchain. Nonostante sia indubbio che tale tecnologia possa garantire molteplici vantaggi, il reale utilizzo di una Blockchain Bill of Lading risulta, a tuttora, un’ipotesi in piena evoluzione.
For years we have witnessed a continuous evolution of the maritime sector, in the constant attempt to introduce new technologies with the aim of improving the services offered, accelerating the speed of trade and reducing the cost of operations. In order to offer a cutting-edge assistance in a short time, the evolution in terms of Bill of Lading have had particular importance. The Bill of Lading (B / L) is the main document used in maritime transport at an international level, characterized as a receipt of cargo, document of title and proof of contract. Since the 80’s of the last century, there have been several attempts to develop an electronic bill of lading that has the same functionality as the paper one in order to overcome the drawbacks of the traditional document while guaranteeing the same safety levels and effectiveness. Recently, scientific progress and digital innovation have contributed to the introduction of a Blockchain based bill of lading in the shipping sector. Although there is no doubt that the digital in the maritime transport sector can lead to multiple advantages, the actual use of a Blockchain Bill of Lading is still evolving.
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Frasson, Veronica <1991&gt. "La compatibilità della polizza parametrica con l'ordinamento italiano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7262.

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Abstract:
L'obiettivo dell'elaborato consiste nel determinare se lo strumento parametrico possa considerarsi idoneo nei confronti dell'ordinamento italiano vigente in materia. Anzitutto si individuano le peculiarità del prodotto parametrico, che viene opportunamente confrontato con gli strumenti finanziari emessi dalle imprese di assicurazione e i prodotti derivati. A partire dalla definizione conseguente a tale processo è possibile osservare se vi siano barriere legislative che impediscano al prodotto parametrico di operare in Italia; tale fase si suddivide in due percorsi principali: il primo si dedica al confronto tra la polizza parametrica e le norme del Codice delle Assicurazioni private e del Codice Civile, mentre il secondo rivolge la propria attenzione alla compatibilità della stessa con la direttiva c.d Solvency II. Infine si individuano le fasi operative peculiari dello strumento parametrico per determinare se esse siano compatibili con l'ordinamento presente e futuro.
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3

Perissinotto, Matteo <1987&gt. "Meglio una polizza senza sinistro o un sinistro senza polizza? come difendere il proprio tenore di vita in caso di infortuni o malattia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2693.

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Abstract:
Al giorno d’oggi la principale preoccupazione degli italiani riguarda la perdita del lavoro e del proprio tenore di vita. Liberi professionisti e lavoratori autonomi hanno una preoccupazione in più: il loro tenore di vita può essere compromesso non solo dalla perdita del lavoro per contingenze di mercato, ma anche a causa di infortuni e malattie. In Italia, però, solo il 23% della popolazione ha una polizza infortuni e solo il 9,4% ha una polizza malattia: questi dati evidenziano il fatto che tra la popolazione del nostro paese vi sia una bassa percezione del rischio, oltre ad una percezione di adeguata tutela da parte del welfare state. In realtà le prestazioni dello stato sociale raramente sono adeguate alle esigenze di tutela dell’individuo e questo può ridurre di molto la qualità della vita del singolo o della famiglia. Il mercato assicurativo propone molte soluzioni per la tutela dell’individuo in caso di infortunio o malattia: l’assicurazione può essere ritenuta lo strumento principale per la gestione del rischio nella famiglia in quanto trasforma l’incertezza del sinistro in un costo conosciuto, il premio di polizza, e permette di disporre dei propri risparmi senza la preoccupazione di riservarne parte per la tutela del tenore di vita proprio e dei familiari.
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4

SPADA, CARLOTTA. "COMPENSATIO LUCRI CUM DAMNO E POLIZZA INFORTUNI. RIFLESSIONI PER UNA RICOSTRUZIONE ALTERNATIVA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3458741.

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Abstract:
La tesi affronta il tema della compensatio lucri cum damno con specifico riferimento alla questione della detraibilità dal risarcimento del danno dell’indennizzo da polizza infortuni e ha come obiettivo la dimostrazione del seguente enunciato: “Il danno da fatto illecito deve essere liquidato sottraendo dall'ammontare del danno risarcibile l'importo dell'indennità assicurativa derivante da assicurazione contro gli infortuni non mortali che il danneggiato-assicurato abbia riscosso in conseguenza di quel fatto sempreché all’astratta previsione legislativa della surrogazione corrisponda la sua operatività in concreto. In caso contrario, ossia nel caso in cui l’assicuratore abbia preventivamente rinunciato alla surroga, si deve ammettere la cumulabilità tra risarcimento e indennizzo dal momento che una clausola siffatta andrebbe ad incidere sulla ragione giustificatrice del beneficio collaterale e, pertanto, verrebbe a mancare il collegamento funzionale con l’obbligazione risarcitoria che si pone a fondamento della compensatio lucri cum damno”. Ricostruito storicamente l’atteggiarsi della compensatio con specifico riguardo al risarcimento e ai benefici collaterali (successione ereditaria, pensione di invalidità, nuova occupazione, indennizzi assicurativi e welfare pubblico), l’indagine si concentra sul contratto di assicurazione contro gli infortuni non mortali, svolgendo un esame critico delle soluzioni giurisprudenziali formulate nel 2014 e nel 2019, segnalando l’affermazione di taluni principi non adeguatamente motivati e l’inidoneità delle acquisizioni raggiunte dalle sezioni unite del 2018 a risolvere i problemi persistenti con riguardo a tale fattispecie. Benché, infatti, il rinnovato interesse per la clcd sorga dalla sentenza n. 13233/2014 pronunciatasi proprio in riferimento alla detraibilità dal risarcimento dell’indennizzo da polizza infortuni, tale questione non è stata espressamente affrontata e risolta dalle sezioni unite del 2018, che si sono occupate dei benefici provenienti dal sistema di sicurezza sociale o dal sistema assicurativo privato ma solo con specifico riguardo all’ipotesi di assicurazione contro i danni a cose materiali. L’interesse e la particolare rilevanza della clcd in materia di polizza infortuni discendono dalla prassi assicurativa di inserire la clausola di rinuncia alla surroga, diritto espressamente attribuito all’assicuratore dall’art. 1916 cod. civ. Con le pronunce del 2018 la surroga assurge a condizione necessaria di operatività della clcd e, tuttavia, in tale fattispecie si riscontra una contraddizione che sembra rendere necessaria una ricostruzione parzialmente alternativa rispetto a quanto statuito dalle sezioni unite. Da un lato, infatti, nella polizza infortuni risultano in astratto soddisfatte le nuove condizioni di operatività della clcd, mentre dall’altro si assiste ad una loro esclusione in concreto. Il percorso argomentativo dell’indagine si è sviluppato attraverso la disamina, da un lato, dei vulnera delle tesi dell’inefficacia e dell’invalidità della clausola di rinuncia alla surroga nella polizza infortuni - sostenute dalla terza sezione nel 2014 e nel 2019 - e, dall’altro, dei possibili argomenti a sostegno della tesi della sua validità ed efficacia.
La tesi affronta il tema della compensatio lucri cum damno con specifico riferimento alla questione della detraibilità dal risarcimento del danno dell’indennizzo da polizza infortuni e ha come obiettivo la dimostrazione del seguente enunciato: “Il danno da fatto illecito deve essere liquidato sottraendo dall'ammontare del danno risarcibile l'importo dell'indennità assicurativa derivante da assicurazione contro gli infortuni non mortali che il danneggiato-assicurato abbia riscosso in conseguenza di quel fatto sempreché all’astratta previsione legislativa della surrogazione corrisponda la sua operatività in concreto. In caso contrario, ossia nel caso in cui l’assicuratore abbia preventivamente rinunciato alla surroga, si deve ammettere la cumulabilità tra risarcimento e indennizzo dal momento che una clausola siffatta andrebbe ad incidere sulla ragione giustificatrice del beneficio collaterale e, pertanto, verrebbe a mancare il collegamento funzionale con l’obbligazione risarcitoria che si pone a fondamento della compensatio lucri cum damno”. Ricostruito storicamente l’atteggiarsi della compensatio con specifico riguardo al risarcimento e ai benefici collaterali (successione ereditaria, pensione di invalidità, nuova occupazione, indennizzi assicurativi e welfare pubblico), l’indagine si concentra sul contratto di assicurazione contro gli infortuni non mortali, svolgendo un esame critico delle soluzioni giurisprudenziali formulate nel 2014 e nel 2019, segnalando l’affermazione di taluni principi non adeguatamente motivati e l’inidoneità delle acquisizioni raggiunte dalle sezioni unite del 2018 a risolvere i problemi persistenti con riguardo a tale fattispecie. Benché, infatti, il rinnovato interesse per la clcd sorga dalla sentenza n. 13233/2014 pronunciatasi proprio in riferimento alla detraibilità dal risarcimento dell’indennizzo da polizza infortuni, tale questione non è stata espressamente affrontata e risolta dalle sezioni unite del 2018, che si sono occupate dei benefici provenienti dal sistema di sicurezza sociale o dal sistema assicurativo privato ma solo con specifico riguardo all’ipotesi di assicurazione contro i danni a cose materiali. L’interesse e la particolare rilevanza della clcd in materia di polizza infortuni discendono dalla prassi assicurativa di inserire la clausola di rinuncia alla surroga, diritto espressamente attribuito all’assicuratore dall’art. 1916 cod. civ. Con le pronunce del 2018 la surroga assurge a condizione necessaria di operatività della clcd e, tuttavia, in tale fattispecie si riscontra una contraddizione che sembra rendere necessaria una ricostruzione parzialmente alternativa rispetto a quanto statuito dalle sezioni unite. Da un lato, infatti, nella polizza infortuni risultano in astratto soddisfatte le nuove condizioni di operatività della clcd, mentre dall’altro si assiste ad una loro esclusione in concreto. Il percorso argomentativo dell’indagine si è sviluppato attraverso la disamina, da un lato, dei vulnera delle tesi dell’inefficacia e dell’invalidità della clausola di rinuncia alla surroga nella polizza infortuni - sostenute dalla terza sezione nel 2014 e nel 2019 - e, dall’altro, dei possibili argomenti a sostegno della tesi della sua validità ed efficacia.
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Peyron, Francesca <1994&gt. "L'assicurazione nel ramo fine art: un'analisi specifica delle problematiche di protezione degli istituti di conservazione di materiale archivistico e librario e l'applicazione delle nuove tecnologie dell'informazione durante la fase di sottoscrizione e di gestione della polizza." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14259.

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Abstract:
L'elaborato tratta l'assicurazione nel ramo fine art e la sottoscrizione di polizze da parte di collezionisti, in collaborazione con due aziende del settore, Prodoc e AxaArt. La prima sezione è un'analisi dei quattro attori fondamentali in materia di assicurazione di beni culturali, il collezionista, il restauratore, l'assicuratore e il perito, ed è accompagnata da uno studio approfondito delle polizze proposte da Axa Art e da una piccola digressione a proposito degli archivi, delle loro caratteristiche specifiche e delle problematiche peculiari per la sottoscrizione di polizze assicurative. I quattro attori portatori di interesse nella creazione di una polizza sono considerati in tre situazioni differenti: una fase statica di conservazione del bene, una fase relativa a un evento particolare (un trasporto), e una fase che prenda in considerazione le attività da mettere in atto in caso di sinistro. La seconda parte studia la fattibilità di un software ideato dal candidato che permetterebbe la creazione di un modello integrato di valutazione dello stato conservativo di un bene (coinvolgendo nella valutazione le tre figure portatrici di interesse: il collezionista, il restauratore e il perito) e delle migliori condizioni assicurative per la creazione di una polizza ad hoc. Infine l'elaborato si conclude con l'inserimento di casi studio considerando soprattutto le specifiche criticità e le opportunità che l'utilizzo del software avrebbe potuto presentare nei casi presi in esame.
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Poletti, Cristian. "La polizia fra controllo e consenso : etnografia della polizia di prossimità =." Paris, Institut d'études politiques, 2007. http://www.theses.fr/2007IEPP0036.

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Abstract:
Ce travail s’intéresse à la police et pose la question des transformations des modes de production du contrôle et du consensus social dans les sociétés postmodernes. Quel est le rôle joué par la police de proximité dans ces transformations ? Comment participe la population au développement de ces nouvelles tendances ? Et dans quelle mesure la police va changer son rapport avec le pouvoir central pour devenir une véritable police citoyenne ? Les réponses s’appuient sur un examen de la littérature théorique et sur une enquête de terrain menée essentiellement dans les villes de Paris et Milan. Les sources utilisées sont l’observation directe, plus de 80 entretiens et un focus group. La recherche s’est développée autour de trois phases successives. Premièrement, j’ai examiné les sources théoriques, pour pouvoir définir les concepts de déviance et contrôle, et pour comprendre le rôle joué par la police dans les sociétés modernes. Deuxièmement, je me suis concentré sur la police de proximité, un modèle d’approche policière qui récemment a été introduit dans les deux contextes étudiés. Enfin, j’ai reconstruit les nouvelles tendances de l’action de police autour les trois interrogatifs de recherche. Dans la conclusion je spécifie comment les deux piliers de l’action de police (contrôle et consensus) sont traduit dans les sociétés postmodernes. Dans une façon à la fois nouvelles et ancienne, la police transforme son identité traditionnelle de pouvoir régalien, mais continue essentiellement à faire ce qu’elle a toujours fait : une sélection entre individus à rassurer et protéger et individus à exclure et punir
This work addresses the issue of police and focuses on the problem of the new ways of production of social control and public consent in the post-modern societies. Which is the role of proximity police in these transformations? How does population participate to development of the new tendencies? And to what extent is police changing their connection with the central power, to become a real “citizen police”? The answer is based on theoretical work and on fieldwork essentially carried out in Paris and Milan. The sources employed include direct observation, more than 80 interviews and a focus group. The research have been developed in three successive phases. First, I examined the theoretical sources to define the concepts of deviance and social control and to understand the role played by police in modern societies. Second, I concentrated on the proximity police, a model of policing approach early introduced within the two national contexts I have studied. Finally, I reconstructed the new tendencies of police action across the three starting questions. Within the conclusion I specify how the two pillars of police action (control and consent) are translated in the post-modern societies. In a way at the same time new and ancient, police is transforming his traditional identity of power dependent by State, but still does what she has always done: a social selection between individuals to reassure and protect and individuals to exclude and punish
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Andreolli, Marco <1988&gt. "L'efficacia temporale delle polizze di responsabilità civile: il caso delle polizze professionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9424.

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Abstract:
L'elaborato, partendo dall' analisi del contratto assicurativo e di quello di responsabilità civile nello specifico, considera l' efficacia temporale di tali polizze a seguito dell' introduzione delle clausole claims made in contrapposizione al tradizionale schema loss occurrence previgente. L' analisi si focalizza poi nell' ambito delle coperture professionali, settore in cui il modello claims made ha trovato particolare applicazione ed ha generato una nutrita dottrina e giurisprudenza nonché notevoli ambiguità ad oggi non ancora pienamente risolte. Pertanto si analizza la portata di tale clausola congiunta con l' obbligatorietà assicurativa di recente introdotta in tale settore e le relative problematiche.
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8

Lenzi, Alessia <1990&gt. "Polizze assicurative collegate ai mutui." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/15019.

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Abstract:
La materia delle polizze assicurative collegate ai contratti di mutuo affonda le proprie radici nel più ampio fenomeno della “bancassicurazione”. Il contratto assicurativo collegato al contratto di finanziamento è utilizzato in funzione di protezione contro i rischi della concessione del credito: il creditore si assicura contro il dannoal patrimonio che potrebbe subire e l'assicuratore si obbliga ad indennizzare il creditore della perdita totale o parziale del credito.Le polizze assicurative collegate ai contratti di mutuo sono state analizzate secondo il seguentemetodo di ricerca.Nel primo capitolo della tesi è stata esaminata la fattispecie delle polizze assicurative abbinate ai contratti di finanziamento. In particolare la fattispecie è stata analizzata dalla prospettiva del collegamento negoziale che si instaura tra il contratto assicurativo e il contratto di mutuo. Sono state esaminate in un primo momento le categorie generali del collegamento negoziale e successivamente la categoria del collegamento negoziale è stata contestualizzata in base al tema di ricerca. Nel secondo capitolo è stata esaminata la regolamentazione introdotta dal legislatore e dall'Ivass volta ad introdurre limiti esterni alla volontà contrattuale prevedendo l’inibizione ai privati delle pattuizioni e dei comportamenti potenzialmente forieri di maggiori effetti di distorsione del mercato. Nel terzo capitolo è stata esaminata la regolamentazione volta ad introdurre alcuni obblighi di condotta positivi giustificati da finalità di interesse generale di salvaguardia delle dinamiche di mercato, che finiscono con l’incidere, in diversa misura, sull’agire dei soggetti privati. Infine nel quarto capitolo è stato esaminato il fenomento delle polizze assicurative abbinate ai finanziamenti nell'ordinamento inglese e come il Legislatore e il regolatore inglese hanno tentato di risolvere le criticità presenti su tale mercato.
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Zanetti, Rosita. "Metodi di approssimazione saddlepoint ed applicazioni finanziarie." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6891/.

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Abstract:
I metodi saddlepoint studiati nella tesi permettono di approssimare la densità di una variabile aleatoria a partire dalla funzione generatrice dei cumulanti (ricavabile dalla funzione caratteristica). Integrando la densità saddlepoint si ottiene la formula di Lugannani-Rice (e ulteriori generalizzazioni) per approssimare le probabilità di coda. Quest'ultima formula è stata poi applicata in ambito finanziario per il calcolo del prezzo di un'opzione call rispetto a vari modelli (Black-Scholes, Merton, CGMY)e in ambito assicurativo per calcolare la probabilità che il costo totale dei sinistri in una polizza non superi una certa quota fissata.
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Piras, Elisabetta <1975&gt. "Le polizze variabili nell'ordinamento giuridico italiano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/936.

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Abstract:
Il presente lavoro “Le polizze variabili nell’ordinamento giuridico italiano” è articolata in quattro capitoli. Nel primo capitolo, viene tracciato un quadro generale delle polizze variabili nell’ordinamento giuridico italiano, attraverso una disamina delle cause che hanno indotto le imprese assicurative alla stipulazione di contratti di assicurazione sulla vita caratterizzati da una spiccata componente finanziaria. Nel secondo e terzo capitolo, che costituiscono il tema centrale del lavoro, vengono esaminate le polizze unit linked e index linked, nelle quali l’entità del capitale o della rendita, che l’impresa assicurativa deve corrispondere all’assicurato, non è predeterminata al momento della conclusione del contratto, ma varia in funzione dell’andamento di quote di un fondo di investimento o di determinati indici del mercato finanziario. Più specificamente, attraverso l’individuazione dei caratteri di tali fattispecie contrattuali, si è giunti alla loro qualificazione giuridica. Il quarto capitolo, infine, ha ad oggetto la ricostruzione della disciplina normativa applicabile alle polizze linked.
This dissertation, "The variable life insurances under Italian law," is structured in four chapters. The first chapter gives a general overview of variables policies under Italian law, and analyzes the causes that led insurance companies to conclude variable life insurance. The second and third chapters, which constitute the central part of this research, deal with unit-linked policies and index-linked. In these two policies the benefits are wholly or partly to be determined by reference to the value, or the income from, property of any description, or by reference to fluctuation in, or in an index of, the value of property of any description. The fourth chapter covers the law applicable to linked insurance policies.
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11

CARBONI, RICCARDO. "La qualificazione giuridica delle polizze linked." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2015. http://hdl.handle.net/11385/200965.

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Abstract:
Il presente lavoro riguarda la qualificazione di quei prodotti offerti da imprese d'assicurazione, affacciatisi nella realtà italiana negli anni 80', che presentano all'interno caratteristiche sia assicurativa sia finanziarie. Si deve ricordare come oggi le assicurazioni sulla vita rivestano una funzione economico/sociale di particolare rilevanza, sia dal punto di vista del risparmio che dal punto di vista previdenziale. Un solo dato numerico, di enorme rilevanza, può farci capire la rilevanza del fenomeno, dato che, nel 2014, la raccolta del solo ramo III, assicurazioni vita, è risultata di circa novantanove miliardi di euro. Nel presente studio pertanto si intenderà esaminare la tematica delle polizze assicurative appartenenti al ramo III vita, le polizze unit linked ed index linked. Tale lavoro sarà svolto avendo ben presente i contratti oggi offerti nel panorma assicurativo italiano, cercando di analizzare se questi particolari contratti rientrino nella fattispecie del contratto di assicurazione, ovvero nella fattispecie degli strumenti finanziari od in ultimo rappresentino un tertium genus rispetto a quelli tipizzati dal legislatore italiano, nella codificazione civile, e pertanto ricadano nel genere dei contratti atipici. La risposta a tale quesito importa una serie di notevoli risvolti che vanno dal piano delle esecuzioni individuali al fallimentare, sino a quello puramente civilistico. L'analisi, partendo da una definizione generale del contratto di assicurazione sulla vita, cercando di esporne la natura e gli elementi essenziali, passerà a trattare la categoria del rischio, nelle specie di rischio demografico e rischio finanziario, per poi cercare di individuare come dottrina e giurisprudenza, anche comunitaria, hanno cercato di interpretare tali contratti. Il fine di tale lavoro non sarà altro che fornire all'interprete concreto un quadro completo degli orientamenti sin qui affermatisi, ma soprattutto gli strumenti per andare a qualificare ogni singolo contratto che si porrà alla sua attenzione e risolvere le maggiori problematiche rinvenutesi nella giurisprudenza che si sta formando negli ultimi anni.
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Campos, Patrick Teixeira. "Síntese e estrutura de compostos poliaza heterocíclicos." Universidade Federal de Santa Maria, 2012. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/4236.

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Abstract:
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
This work describes the synthesis of a number of polyaza heterocycles and the mechanistic study to obtain these products. Furthermore, the characterization was performed by spectroscopic method and the structural study by X-ray diffraction and theoretical calculations of molecular orbitals. The synthesis of polyaza heterocyclic compounds began from the cyclocondensation reaction between a β- enaminodiketone and 2-aminopyridine, 2-aminothiazole or 2-aminobenzoimidazole in order to achieve pyrido[1,2-a]pyrimidin-4-one, thiazole[3,2-a]pyrimidin-5-one or 2- oxo-pyrimido[1,2-a]benzimidazole, respectively, with a α-keto ester substituent, in high regioselectivity. The mechanistic proposal developed in this step is based on the semi-empirical theoretical calculations by the PM3 method. From these data it was possible to say that the reaction was controlled by frontier molecular orbital, according to values of HOMO/LUMO coefficient obtained for the reactants. In the next step, the α-keto esters previously obtained, were reacted with ethylenediamine and derivatives ledding to the pyrazinones formation and the reaction with 1,2- phenylenediamine and derivatives led to the formation quinoxalinones. The same reaction of α-keto esters with amidines did not lead to the formation of imidazolonas as expected, since only the formation of the substitution product in the ester group occurred. The reaction mechanisms proposed in these steps are also based in theoretical calculations, where it was possible to infer that the reaction was thermodynamically controlled, since the reactivity sites were less important than the stability of the intermediates. The compounds were characterized by 1D nuclear magnetic resonance experiments of such as 1H and 13C and 2D such as COSY, HETCOR and HMBC, besides of mass spectrometry. The molecular structural studies by X-ray diffraction (for the compounds that could be measured) revealed that polyaza heterocycles pyrido[1,2-a]pyrimidin-4-one, thiazole[3,2-a]pyrimidin-5-one and 2-oxo-pyrimido[1,2-a]benzimidazole are essentially plane. All these compounds showed as pattern at least one intramolecular interaction between a carbonyl oxygen atom and a carbonyl carbon via π-hole, forming a five membered pseudo-ring, which stabilizes the position of a carbonyl group. The study revealed that all structural supramolecular compounds exhibit a large number of weak hydrogen bonds of the type CH···X (where X = O, N) and the compounds which exhibited a NH group in its structure or water in the asymmetric unit formed additionally strong hydrogen bonds of the type X-H···X (where X = O, N). Since the structures studied are aromatic heterocycles, all compounds showed interactions involving π systems in their interactions like π···π and/or lone-pair···π in their crystal packing. Only one intermolecular interaction via σ-hole (C=O···S) and another via π-hole (C=O···C=O) were found.
Neste trabalho é descrita a síntese de uma série de poliaza heterociclos e o estudo mecanístico para a obtenção destes produtos. Além disso, é realizada sua caracterização utilizando métodos espectroscópicos e o estudo estrutural por difração de Raios-X e cálculos teóricos de orbitais moleculares. A síntese dos compostos poliaza heterocíclicos teve inicio a partir de reações de ciclocondensação entre uma β-enaminodicetona e 2-aminopiridina, 2-aminotiazol ou 2-aminobenzoimidazol para obter pirido[1,2-a]pirimidin-4-ona, tiazolo[3,2-a]pirimidin-5- ona e 2-oxo-pirimido[1,2-a]benzoimidazol, respectivamente, com um substituinte α- ceto éster, de maneira altamente regiosseletiva. A proposta mecanística elaborada nesta etapa está embasada em cálculos teóricos semi-empíricos pelo método PM3. A partir destes dados é possível afirmar que a reação é controlada por orbital molecular de fronteira, conforme os valores de coeficiente de HOMO/LUMO obtidos para os reagentes. Na etapa seguinte, os α-ceto ésteres, previamente obtidos, ao reagirem com etilenodiamino e derivados levaram a formação de pirazinonas, bem como, a reação com 1,2-fenilenodiamino e derivados levou a formação de quinoxalinonas como produto. A reação dos mesmos α-ceto ésteres com amidinas não levou a formação de imidazolonas como desejado, pois ocorreu apenas a formação do produto de substituição no grupo éster. Os mecanismos de reação propostos nestas etapas também estão embasados em cálculos teóricos, onde foi possível inferir que a reação foi termodinamicamente controlada, já que, a reatividade dos sítios foi menos importante que a estabilidade dos intermediários. Os compostos foram caracterizados utilizando ressonância magnética nuclear em experimentos de 1D como 1H e 13C, e 2D como COSY, HETCOR e HMBC, além de espectrometria de massas. O estudo estrutural molecular por difração de Raios-x (referente aos compostos que puderam ser medidos) revelou que os poliaza heterociclos pirido[1,2- a]pirimidin-4-ona, tiazolo[3,2-a]pirimidin-5-ona e 2-oxo-pirimido[1,2-a]benzoimidazol são essencialmente planos. Um padrão observado nestes compostos é que todos apresentam, pelo menos, uma interação intramolecular entre um átomo de oxigênio carbonílico e um carbono carbonílico via π-hole, formando um pseudo-anel de cinco membros, que estabiliza a posição de uma carbonila. O estudo estrutural supramolecular revelou que todos os compostos apresentam um amplo número de ligações de hidrogênio fracas do tipo C-H· · ·X (quando, X = O, N) e os compostos que apresentaram um grupo N-H em sua estrutura ou água na unidade assimétrica formam, adicionalmente, ligações de hidrogênio fortes do tipo X-H···X (quando, X = O, N). Como as estruturas estudadas apresentam heterociclos aromáticos, todos os compostos mostraram interações envolvendo seus sistemas π em interações do tipo π· · ·π e/ou lone-pair· · ·π em seus empacotamentos cristalinos. Apenas uma interação intermolecular via σ-hole (C=O· · ·S) e uma via π-hole (C=O· · ·C=O) foram encontradas.
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LUCREZIO, MONTICELLI CHIARA. "Alle origini della polizia moderna: apparati di controllo ecclesiastici e nuovi sistemi di polizia nella Roma del primo Ottocento." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/794.

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Abstract:
Un’ampia storiografia ha analizzato gli apparati di polizia sorti tra XVIII e XIX secolo negli Stati europei come oggetto di studio ricco di implicazioni per la comprensione dei processi di modernizzazione. Negli anni più recenti l’interesse esclusivamente giuridico-istituzionale si è inoltre arricchito di un approccio maggiormente attento alle pratiche diffuse nella società, ai meccanismi di legittimazione popolare, alle culture amministrative e professionali del personale impiegato, restituendo così valore alla dimensione sociale in cui la storia di questa istituzione è immersa. La presente ricerca si colloca all’interno di questo contesto storiografico individuando nel periodo della Restaurazione romana la nascita di un modello di polizia con caratteristiche istituzionali, organizzative e operative comparabili alle coeve polizie diffuse in Italia e in Europa. Anche in una realtà peculiare come quella dello Stato pontificio, ancora fortemente legata a condizioni socio-politiche riconducibili all’ancien régime, penetrarono alcuni modelli di governo importati dai francesi nel corso delle occupazioni: un esempio fu proprio l’istituzione di una Direzione generale di polizia nel 1816. Questo nuovo organismo centralizzato, attraverso l’articolazione periferica sul territorio, si sovrappose alle preesistenti strutture di controllo ecclesiastico deputate, sin dal Concilio di Trento, allo svolgimento di molte funzioni analoghe. In special modo nella dimensione urbana di Roma, parroci e poliziotti si trovarono fianco a fianco nell’adempiere ad alcuni dei loro principali compiti di sorveglianza della popolazione (certificazioni anagrafiche, registrazione dei movimenti, rilascio passaporti) e del “buon costume” (precetti, ammonizioni, segnalazioni ai tribunali), facendo però capo a distinti apparati amministrativi, seppur sotto l’unica guida politica del sovrano-pontefice. A contrapporsi furono un progetto di “sacralizzazione” (culminato con la riforma delle parrocchie del 1824 e il Giubileo del 1825) ed uno di “secolarizzazione” della città, a cui corrisposero due concezioni distinte di governo della popolazione e del territorio che si confrontarono influenzandosi a vicenda. Se nel resto dei paesi cattolici l’istituzione della polizia, a partire dal riformismo settecentesco fino agli sviluppi ottocenteschi, coincise con l’abolizione dei tribunali ecclesiastici e dei sistemi di controllo connessi, nello Stato pontificio si sviluppò una particolare convivenza tra queste istituzioni che consente di incrociare le fonti da esse prodotte. La ricerca si pone l’obiettivo di individuare gli elementi di conflitto e collaborazione tra i diversi apparati al fine di meglio valutare i fattori di continuità e rottura nelle istituzioni e nella società della prima metà del XIX secolo. A tale scopo la prospettiva è incentrata su un triplice livello di questioni: l’assetto legislativo e normativo, i rapporti tra gli organismi nello svolgimento pratico delle rispettive funzioni, il grado di riconoscimento e legittimazione da parte della popolazione. L’ipotesi di fondo è quella di un’interazione tra strutture ecclesiastiche e nuova polizia nella definizione di un inedito campo di saperi e tecniche di controllo, registrazione e identificazione della popolazione. Allo stesso tempo il caso di studio considerato dimostra l’influenza esercitata dai sistemi ecclesiastici nella definizione di una moderna polizia, ponendo così il problema di estendere tale paradigma interpretativo ad altri contesti che conobbero forme più marcate di secolarizzazione nel corso dell’Ottocento.
The police apparatuses emerged in the European states of 18th-19th centuries have been widely studied as a subject particularly relevant to the understanding of modernization processes. In recent years new approaches to social practices, popular legitimization, administrative and professional cultures, have enriched traditional views based on institutional and judiciary studies. This research follows such new approaches, focussing on Rome in the era of Restoration, when a modern police was established with institutional and organizational characteristics quite similar to the Italian and European model. Even in such a peculiar context as the State of the Pope, strictly bound to the legacy of ancien regime, some models of government exported by the French were maintained. The General Police Department was clearly established in 1816 on the pattern of the French heritage. This new centralised body overlapped the former ecclesiastic control structures, created since the time of the Trento Council. Priests and policemen operated simultaneously in the urban territory of Rome for implementing their tasks of surveillance of the public order (identity certification, check of population mobility, release of passports) and of “buon costume” (bids, warnings, judiciary denounciations), depending however from different administrative bodies, although under the unified rule of the King-Pope. Consequently, two opposite approaches either toward increased “sacralisation” (based on parishes reform in 1824 and Giubileo in 1825) and toward “secularisation” of the city confronted each other, implying distinct concepts of government. But those two concepts also showed mutual influence. While in other countries of Catholic Europe, to begin from 18th century reforms, the establishment of centralised police led to the abolition of ecclesiastic law courts and of their own control systems, in the State of the Pope a coexistence emerged between old and new institutions. Such peculiarity allows the historian to examine and compare two different sets of sources. The research aims at assessing the elements of conflict and cooperation between the two police apparatuses, thus providing better knowledge of the balance between continuity and change in institutions and society during the first half of the 19th century. Three aspects have been particularly considered: the legal system, the relationship between different police bodies, the social perception and legitimization. The basic thesis here pointed out is that an interaction took place between church apparatuses and new police institutions in the field of control, registration and identification practices of the population. Our particular case study shows, at the same time, that ecclesiastic control mechanisms had some role in the formation of modern police. Such interpretative paradigm might reveal relevance to other European experiences, also presenting the persistence of ecclesiastic structures, even if underlying and less incumbent.
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Vedovato, Giorgia <1992&gt. "LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE CITTA' E IL RUOLO DELLA POLIZIA LOCALE: IL CASO DELLA POLIZIA LOCALE DI VENEZIA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14885.

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Abstract:
La tesi si pone l’obiettivo di individuare e analizzare gli elementi chiave che caratterizzano i concetti di sicurezza urbana e sicurezza integrata, nonché i soggetti che sono tenuti a garantirle, gli strumenti a loro disposizione per perseguirne le finalità, e il quadro normativo a cui esse fanno riferimento. La definizione di sicurezza urbana è contenuta nel decreto legge n°14 del 2017, convertito con la legge n°48 del 2017, che ne formalizza gli aspetti e presenta gli strumenti legislativi a disposizione per perseguirla, con la previsione dello sviluppo di un sistema di sicurezza integrata, nel quale la Polizia Locale abbandona il ruolo marginale che ha rivestito in passato. Ne deriva una maggiore responsabilizzazione delle autonomie territoriali, che attraverso la Polizia Locale partecipano attivamente alle politiche di sicurezza, interfacciandosi e collaborando con le Forze di Polizia dello Stato. Vi sono però tuttora alcuni aspetti che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi insiti nei concetti di sicurezza urbana e sicurezza integrata, come la frammentazione dei corpi di polizia locale e la mancanza di una copertura del servizio 24 ore su 24. Tali limiti potranno essere superati grazie a nuovi strumenti, alcuni dei quali menzionati nel decreto ministeriale del 15.08.2017 dell’allora Ministro dell’Interno Marco Minniti, che fornisce alcune importanti indicazioni in merito alla sicurezza urbana, volti ad accrescere la collaborazione tra corpi e servizi di polizia locale, quantomeno inizialmente su base provinciale o di città metropolitane.
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Mingardi, Guaracy. "A nova policia." [s.n.], 1991. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/282029.

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Abstract:
Orientador : Herminia Tavares de Almeida
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-07-13T22:37:18Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Mingardi_Guaracy_M.pdf: 7669289 bytes, checksum: 7fbdc3d3d1c89472e22a2e2b351bce34 (MD5) Previous issue date: 1991
Resumo: Não informado
Abstract: Not informed.
Mestrado
Mestre em Ciências Sociais
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Svoboda, Jan. "Sportovní centrum Polička." Master's thesis, Vysoké učení technické v Brně. Fakulta stavební, 2016. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-240241.

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Abstract:
This thesis deals with the design and elaboration process of a project documentation of a sports centre. The designed sports centre building is situated in the southern part of the town of Polička, in the area determined for sports and free time activities complexes and areas. It is a two-floor, non-cellar, flat-roof building. It is based on plain concrete strip foundations and reinforced concrete foundation footing. The bearing, peripheral and partition walls are designed from POROTHERM hollow clay blocks. Reinforced concrete columns are designated in open disposition areas. The ceiling construction is made from SPIROLL pre-stressed concrete floor slabs and point-supported reinforced concrete slabs. The peripheral walls of the first aboveground floor are insulated with external thermal insulation system with a protective gabion facade. The peripheral wall thermal insulation in a bowling restaurant and gym halls extension is designed from a ventilated facade with CEMBRIT METRO facade cladding panels. The building is functionally divided into two main parts with a shared entrance. The sports centre with gyms and other sports facilities form the first part. Three squash courts, a mini-football piste, a special room for spinning and alpinning, a room for group exercising and cloakrooms with sanitary facilities are designed within one part of the sports centre. A restaurant with a bowling area and a kitchen with storerooms and other facilities for employees form the second part. The designed complex is barrier-free. There is aimed to be a car park for fifty cars, four motorbikes and a bus in front of the building. Three parking places are for disabled people.
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Schewe, Christoph S. "Das Sicherheitsgefühl und die Polizei : darf die Polizei das Sicherheitsgefühl schützen? /." Berlin : Duncker & Humblot, 2009. http://opac.nebis.ch/cgi-bin/showAbstract.pl?u20=9783428130030.

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Schewe, Christoph S. "Das Sicherheitsgefühl und die Polizei darf die Polizei das Sicherheitsgefühl schützen?" Berlin Duncker & Humblot, 2008. http://d-nb.info/995320039/04.

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Vallès, Port M. Dolors. "Convertirse en Policía. Incorporación, socialización y profesionalización de la Policía de Catalunya." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2019. http://hdl.handle.net/10803/668187.

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Abstract:
Esta tesis de doctorado aborda el proceso de cambio identitario en las personas que se convierten en policías, tomando como caso de estudio la policía de Catalunya. Se trata del primer estudio longitudinal realizado en el sur de Europa que incluye varias cohortes de policías en seguimiento, durante un período de siete años y medio y con una muestra de más de 2000 individuos. Esta investigación cuestiona hasta qué punto la “identidad” de las personas cambia al integrarse en la profesión de policía; qué elementos conforman el proceso de desarrollo del cambio de identidad y qué vinculación hay con la cultura ocupacional. Se trata pues de un estudio de gran relevancia y complejidad, tanto por su excepcional aproximación longitudinal, como por su magnitud en cuanto a la muestra y por su original triangulación de datos que incorporan una profunda etnografía con un extenso análisis cuantitativo. La muestra incluye datos cuantitativos por encuesta de dos cohortes de nuevos/as policías (N = 2170) recogidos en cuatro momentos, durante el período 2010 - 2019. Se utiliza el análisis de clases latentes para identificar las trayectorias de desarrollo de la identidad ocupacional de los/las policías. Se ha realizado una parte cualitativa etnográfica (N = 10), también longitudinal, desarrollada en dos fases, en 2013 y en 2017, para profundizar en los procesos de cambio de las personas que se convierten en policías y en la variedad de sus experiencias. A través de los análisis de factor se han identificado cinco dimensiones de la cultura policial presentes en la muestra: el sentido de misión, el rol predominante de los hombres, la discrecionalidad, el pesimismo hacia el sistema legal y la desconfianza hacia la ciudadanía. Se han identificado diversas trayectorias de desarrollo que demuestran la heterogeneidad de estas, cuantificando por primera vez el porcentaje por separado de hombres y mujeres policías que se adhieren a estas dimensiones. Los resultados muestran que la mayoría de los/las aspirantes se unen a la policía con grandes expectativas e ideales, pero al no poder cumplirlos, adoptan una visión pesimista del trabajo policial y de su organización, aunque mantienen el compromiso con su vocación y sus compañeros/as. Se desengañan al descubrir que la ciudadanía no los/las quiere, el sistema legal los/las limita y su organización no los protege. El mundo social se divide en un “Nosotros/Ellos”. La consecuencia es que se aíslan socialmente y aparece la solidaridad interna. Esta tesis pone de manifiesto que el funcionamiento de la policía es incomprensible si no son tomadas en cuenta las dimensiones culturales de la profesión. Confirma por primera vez que los elementos centrales de la cultura policial, que ha identificado la extensa literatura sobre el tema desde los años 50, se encuentran presentes también en las policías de Catalunya. Además, muestra con evidencias empíricas hasta qué punto estas teorías son también relevantes para entender la realidad de la policía de Catalunya. La conclusión más clara que se desprende de esta tesis es que ser policía es más que un trabajo, es una identidad.
Aquesta tesi de doctorat aborda el procés de canvi identitari de les persones que es converteixen en policies, prenent com a cas d'estudi la policia de Catalunya. Desenvolupa el primer estudi longitudinal realitzat al sud d'Europa que inclou diverses cohorts de policies en seguiment, durant un període de set anys i mig i amb una mostra de més de 2000 individus. La tesi qüestiona fins a quin punt la “identitat” de les persones canvia en integrar-se en la professió de policia; quins elements conformen el procés de desenvolupament d’aquest canvi d'identitat i quina vinculació hi ha amb la cultura ocupacional. Es tracta doncs d'un estudi de gran rellevància i complexitat, tant per la seva excepcional aproximació longitudinal, com per la seva magnitud quant a la mostra i per la seva original triangulació de dades que incorporen una profunda etnografia amb una extensa anàlisi quantitativa. La mostra inclou dades quantitatives per enquesta de dues cohorts de nous/as policies (N = 2170) recollides en quatre moments, en el període 2010 - 2019. S'utilitza l'anàlisi de classes latents per a identificar les trajectòries de desenvolupament de la identitat ocupacional d'els/les policies. S'ha realitzat una part qualitativa etnogràfica (N = 10), també longitudinal, desenvolupada en dues fases, el 2013 i el 2017, per a aprofundir en els processos de canvi de les persones que es converteixen en policies i en la varietat de les seves experiències. A través de les anàlisis de factor s'han identificat cinc dimensions de la cultura policial presents en la mostra: el sentit de missió, el rol predominant dels homes, la discrecionalitat, el pessimisme cap al sistema legal i la desconfiança cap a la ciutadania. S'han identificat diverses trajectòries de desenvolupament que demostren l'heterogeneïtat d'aquestes, quantificant per primera vegada el percentatge per separat d'homes i dones policies que s'adhereixen a aquestes dimensions. Els resultats mostren que la majoria d'els/les aspirants s'uneixen a la policia amb grans expectatives i ideals, però al no poder complir-los, adopten una visió pessimista del treball policial i de la seva organització, encara que mantenen el compromís amb la seva vocació i els seus companys/as. Es desenganyen en descobrir que la ciutadania no els/les vol, el sistema legal els/les limita i la seva organització no els protegeix. Es crea una divisió del món social en un “Nosaltres/Ells”. La conseqüència és que s'aïllen socialment i apareix la solidaritat interna. Aquesta tesi posa de manifest que el funcionament de la policia és incomprensible si no es tenen en compte les dimensions culturals de la professió. Confirma per primera vegada que els elements centrals de la cultura policial, que ha identificat l'extensa literatura sobre el tema des dels anys 50, es troben presents també en les policies de Catalunya. A més, mostra amb evidències empíriques fins a quin punt aquestes teories són també rellevants per a entendre la realitat de la policia de Catalunya. La conclusió més clara que es desprèn d'aquesta tesi és que ser policia és quelcom més que una feina, és una identitat.
This doctoral thesis addresses the process of identity change of those who become police officers, taking as case study the Catalan police. It is the first longitudinal study developed in the South of Europe including two cohorts of police officers followed up during a period of seven years and half and with a sample of more than 2000 individuals. The thesis shows to what extent identity changes when becoming a member of the profession; which elements conform the process of this change and the link with occupational culture. It’s both a complex and a relevant study, for its exceptional longitudinal approach, the size of the sample and for its original triangulation of data that puts together a deep ethnography with an extensive quantitative analysis. The sample includes survey data of two cohorts of new police officers (N = 2170) collected at four times, during the period 2010 - 2019. It uses latent class growth analysis to identify the developmental trajectories of the occupational identity of police officers. It also includes a longitudinal ethnographic research (N = 10), to deepen the processes of change of people who become police officers and the variety of their experiences. Five dimensions of police culture have been identified through explorative and confirmative factor analysis: the sense of mission, the predominant role of men, discretion, pessimism towards the legal system and distrust of the public. Various development trajectories have been identified that demonstrate their heterogeneity, quantifying for the first-time separate percentages of male and female police officers who adhere to these dimensions. The results show that most candidates join the police with great expectations and ideals, but as they are not able to accomplish them, they adopt a pessimistic vision of police work and their organization, although they remain committed to their vocation and their colleagues. They are disappointed to discover that citizens do not respect them, the legal system sets limits to their job and their organization does not protect them. An “us / them” division of the social world is created. The consequence is that they are socially isolated and internal solidarity appears. This thesis shows that to understand the police, the cultural dimensions of the profession have to be taken into account. It confirms for the first time that the central elements of the police culture, which has identified the extensive literature on the subject since the 1950s, are also present in the Catalan police. In addition, it shows through empirical evidence to what extent these theories are also relevant to understand the reality of the Catalan police. The clearest conclusion that emerges from this thesis is that being a police officer is an identity, it is much more than a job.
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Ammann, Claudia. "Polizei und soziale Kompetenz /." Zürich : Hochschule für Angewandte Psychologie, 2003. http://www.zhaw.ch/fileadmin/user_upload/psychologie/Downloads/Bibliothek/Arbeiten/D/d1740.pdf.

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Larrain, Daniel. "La polilla de Madrid." Thesis, McGill University, 2014. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=123230.

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Abstract:
La polilla de Madrid is a composition for chamber ensemble that is based upon a direct translation from text to music of the homonymous short play by Francisco de Quevedo (1580-1645). Using several translation techniques, I have produced an aural version of this play, a wordless chamber opera retaining the dialogic structure of the original, while transfiguring its characters and situations into the sonic plane. As the piece develops, the ensemble – comprised of flute, oboe, clarinet in B-flat, baritone saxophone in E-flat, cello, percussion, guitar, and piano – divides itself into various sub-groupings to portray specific characters, each possessing his/her very own harmonic and rhythmic qualities. When put into relationship by the structure of the dialogue, the succession of diverse sonic complexes make up a sort of timbral dramaturgy, following the plot which determines the form of the composition.
La polilla de Madrid est une composition pour orchestre de chambre qui est basé sur une traduction directe vers la musique d'un texte littéraire, la courte pièce de théâtre du même nom de Francisco de Quevedo (1580-1645). En me servant de plusieurs techniques de traduction, j'ai créé une version auditive de cette pièce ; un opéra de chambre sans paroles qui retient la structure dialogique de l'original, tout en transfigurant les personnages et scénarios dans un plan sonore. Au fur et à mesure que la pièce évolue, l'ensemble — composée d'une flûte, hautbois, clarinette en si bémol, saxophone baryton en mi bémol, violoncelle, percussion, guitare et piano — se divise en différents sous-groupes afin de représenter des personnages spécifiques, chacun possédant ses propres qualités harmoniques et rythmiques. Une fois mis en relation par la structure du dialogue, la succession des divers complexes sonores constitue une sorte de dramaturgie de timbres qui s'aligne sur l'intrigue du texte et qui détermine la forme de la composition.
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Vošková, Martina. "Deflácia a menová politka." Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2015. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-263838.

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Abstract:
The thesis aims to explain different theoretical approaches to definition of deflation, categorize deflation, define positive and negative connotations typical for each economical school, define the role of monetary policy in relation to price stability and monetary instruments with an emphasis on unconventional. The last part applies theoretical knowledge on Swiss situation, describes the interventions between years 2009 and 2016 and presents their initially predicted and subsequently real, graphically illustrated impact on economy. The theoretical part of diploma concludes that mainstream economy perception is the most suitable for definition of deflation, therefore perceive it as a negative phenomenon and calls for elimination. Each step of SNB monetary policy was controversial. The author opens the question of the necessity of intervention from 2009, explains the reasons of SNB steps from 2011 and exit strategy from 2015. However, the author do not forget on negative connotations. In the final part, thesis outlines the most discussed topics raised by Swiss interventions and opens the topic of negative rates as unconventional monetary instrument.
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Zanina, Dalva Neta e. "Quem poliniza Cereus jamacaru?" reponame:Repositório Institucional da UFC, 2013. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/17133.

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Abstract:
ZANINA, Dalva Neta e. Quem poliniza Cereus jamacaru? 2013. 41 f. Dissertação (Mestrado em ecologia e recursos naturais)- Universidade Federal do Ceará, Fortaleza-CE, 2013.
Submitted by Elineudson Ribeiro (elineudsonr@gmail.com) on 2016-05-19T19:27:15Z No. of bitstreams: 1 2013_dis_dnzanina.pdf: 1920988 bytes, checksum: f479bd633e85d5f54acae636356190b4 (MD5)
Approved for entry into archive by José Jairo Viana de Sousa (jairo@ufc.br) on 2016-05-27T20:09:43Z (GMT) No. of bitstreams: 1 2013_dis_dnzanina.pdf: 1920988 bytes, checksum: f479bd633e85d5f54acae636356190b4 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-05-27T20:09:43Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2013_dis_dnzanina.pdf: 1920988 bytes, checksum: f479bd633e85d5f54acae636356190b4 (MD5) Previous issue date: 2013
The Cereus jamacaru DC cactus is an important species for the Brazilian Northeast. Has developed many studies and uses of the plant, but has not been established which pollinator in areas of natural distribution. The aim was to identify the most effective pollinator for form and function C. jamacaru flower. Data collection was done in a fragment of Caatinga where we collected data on phenology, morphology and floral biology beyond search visitors. Fruits were numbered 695young flowers, 175 flowers and 21 fruits. The cactus flowering displays multiple bang type. The flowers are hermaphrodite. The hypanthium is tapered 6.5 cm length, 3 cm in diameter and 0.6 cm opening in the base. The nectariferous chamber is formed by the base of the stamens and has the opening with some kind of lock by the stylus. According to the morphological evidence comparing pollination by bats and moths observed most of the arguments in favor of chiropterophily. We simulate visits per Glossophaga soricina and got perfect compatibility, however we did not observe any animals visit with optimal fit. The visitor who came closest pollinator behavior was Xylocopa sp, a large bee. Probably this bee was responsible for the formation of the few fruits.
A cactácea Cereus jamacaru DC é uma espécie emblemática para o nordeste brasileiro. Tem se desenvolvido muitos estudos e usos da planta, mas não se tem estabelecido qual o polinizador em áreas de distribuição natural. O objetivo do trabalho foi identificar qual o polinizador mais efetivo para forma e função da flor de C. jamacaru. A coleta de dados foi feita em um fragmento de Caatinga onde foram coletados dados sobre fenologia, morfologia e biologia floral além de busca por visitantes. Foram contados 695 botões, 175 flores e 21 frutos. O mandacaru apresenta floração do tipo multiple bang. As flores são hermafroditas, protândricas, de simetria dorsoventral esternotríbica. O hipanto é cônico 6,5 cm de comprimento, 3 cm diâmetro na abertura e 0,6 cm na base. A câmara nectarífera é formada pela base dos estames e possui a abertura com uma espécie de fechadura pelo estilete. De acordo com indícios morfológicos ao comparar a polinização feita por morcegos e mariposas observou-se a grande maioria dos argumentos a favor de quiropterofilia. Simulamos visitas por Glossophaga soricina e obtivemos perfeita compatibilidade, porém não observamos visita de nenhum animal com encaixe perfeito. O visitante que mais se aproximou do comportamento polinizador foi Xylocopa sp, uma abelha de grande porte. Provavelmente esta abelha foi a responsável pela formação dos poucos frutos.
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Schlachetzki, Nikolas. "Die Polizei - Herrin des Strafverfahrens? : eine Analyse des Verhältnisses von Staatsanwaltschaft und Polizei /." Berlin : Mensch & Buch Verlag, 2003. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=012809776&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Giovannucci, Andrea <1977&gt. "I giochi d'azzardo a Bologna nelle carte di polizia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5546/1/Giovannucci_Andrea_Tesi.pdf.

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Abstract:
Questa ricerca si pone come obbiettivo lo studio e l’analisi delle diverse manifestazioni del gioco d’azzardo nella Bologna della fine del XIX secolo. Partendo dall’assunto che le forme ludiche non rappresentino solo una pratica, né soltanto un fatto sociale o economico ma sono piuttosto la somma di diverse componenti, ci si è proposti di studiare la storia a partire da uno specifico punto di vista: quello dei giochi e dei giocatori legati alle pratiche del rischio. Tramite le carte d’archivio della polizia e altri documenti dell’epoca si sono indagati i diversi aspetti del fenomeno dell’azzardo: i luoghi in cui essi venivano praticati, le norme che li regolavano, gli strati sociali entro cui venivano giocati, le mutazioni delle condizioni politiche e sociali che portarono al cambiamento delle diverse forme ludiche e delle comunità che lo hanno praticato e contestualmente si è cercato di comprendere come cambino e come permangano la percezione del rischio, l’idea di competizione, la stessa attitudine al gioco.
This research aims at investigating forms of gambling in late nineteenth century Bologna. Moving from the acknowledgment that ludic activities are not only customary, social or economic facts but rather a combination of several factors, this study intends to consider history from a specific angle: that of games and players linked to risk practices. Perusing police archive papers and other records of the time, several aspects of gambling were explored: the sites they were performed in, the norms regulating them, the social classes they entertained, the political and social conditions which affected both them and the communities they were played in. Concurrently, the underlying intent of this research is that of understanding how the awareness of chance, the idea of competition and the attitude toward game itself may have changed or lived on over the years
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Giovannucci, Andrea <1977&gt. "I giochi d'azzardo a Bologna nelle carte di polizia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5546/.

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Abstract:
Questa ricerca si pone come obbiettivo lo studio e l’analisi delle diverse manifestazioni del gioco d’azzardo nella Bologna della fine del XIX secolo. Partendo dall’assunto che le forme ludiche non rappresentino solo una pratica, né soltanto un fatto sociale o economico ma sono piuttosto la somma di diverse componenti, ci si è proposti di studiare la storia a partire da uno specifico punto di vista: quello dei giochi e dei giocatori legati alle pratiche del rischio. Tramite le carte d’archivio della polizia e altri documenti dell’epoca si sono indagati i diversi aspetti del fenomeno dell’azzardo: i luoghi in cui essi venivano praticati, le norme che li regolavano, gli strati sociali entro cui venivano giocati, le mutazioni delle condizioni politiche e sociali che portarono al cambiamento delle diverse forme ludiche e delle comunità che lo hanno praticato e contestualmente si è cercato di comprendere come cambino e come permangano la percezione del rischio, l’idea di competizione, la stessa attitudine al gioco.
This research aims at investigating forms of gambling in late nineteenth century Bologna. Moving from the acknowledgment that ludic activities are not only customary, social or economic facts but rather a combination of several factors, this study intends to consider history from a specific angle: that of games and players linked to risk practices. Perusing police archive papers and other records of the time, several aspects of gambling were explored: the sites they were performed in, the norms regulating them, the social classes they entertained, the political and social conditions which affected both them and the communities they were played in. Concurrently, the underlying intent of this research is that of understanding how the awareness of chance, the idea of competition and the attitude toward game itself may have changed or lived on over the years
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Michieletto, Melissa <1996&gt. "Le polizze unit linked tra finanza personale e comportamentale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21523.

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Abstract:
Le polizze unit linked sono dei prodotti finanziario-assicurativi che, grazie alla loro composizione, permettono agli assicurati di usufruire delle opportunità degli investimenti finanziari e dei vantaggi dell’assicurazione sulla vita. Questa tipologia di polizze permette agli assicurati di investire i propri premi assicurativi nei diversi fondi comuni messi a disposizione dalle compagnie di assicurazione sulla vita. Le unit linked sono, quindi, dei prodotti multifunzionali che combinano i vantaggi della condivisione del rischio, dell'assicurazione e dell'investimento. A differenza delle polizze vita tradizionali le unit linked potrebbero non prevedere né un rendimento garantito né la restituzione del capitale, proprio per questa loro caratteristica esse si contraddistinguono per l’alto profilo di rischio. Gli assicurati che sottoscrivono le polizze unit linked, poiché quest’ultime prevedono una componente finanziaria, devono intraprendere delle scelte di tale natura. Quindi, lo scopo della tesi è quello di introdurre le polizze unit linked come strumento di finanza personale e quello di dimostrare che queste sono influenzate dalla finanza comportamentale. Infatti, sebbene la teoria economica classica preveda che gli individui debbano compiere delle scelte perfettamente razionali, considerando tutte le informazioni a loro disposizione, la finanza comportamentale dimostra che le decisioni risultano non sempre razionali e sono influenzate da emozioni e pregiudizi. Pertanto, verrà analizzata sia la componente assicurativa sia la componente finanziaria di queste polizze, soffermandosi sui bias comportamentali dell’individuo.
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García, Esquerre César Augusto. "Optimizar la labor de investigación de homicidios como crimen organizado en la Región Policial de Tumbes." Master's thesis, Pontificia Universidad Católica del Perú, 2018. http://hdl.handle.net/20.500.12404/14149.

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Abstract:
La presente tesis ha sido elaborada con el objetivo de optimizar la investigación policial del delito de homicidio como crimen organizado en el departamento de Tumbes, teniendo como problema la deficiente investigación del delito de Homicidios como crimen organizado en el departamento de Tumbes. Respecto a la metodología desarrollada, la investigación ha sido elaborada con el enfoque cuali-cuantitativo; por cuanto se han realizado entrevistas al Jefe de la División de Investigación Criminal de Tumbes, Jefe del Departamento de Homicidios, Comisarios PNP de San Juan de la Virgen, San Jacinto, Andrés Araujo Román y San Isidro; y, al Fiscal Especializado en Crimen Organizado de Tumbes. Asimismo, se construyó un cuestionario con 25 preguntas, aplicado a 25 policías que presta servicios en la DIVINCRI PNP Tumbes; la muestra es no probabilística, igual a la población de estudio. Para el análisis se aplicó el razonamiento deductivo; de igual forma, se ha practicado el análisis documental sobre el homicidio y otras muertes violentas y la función de investigación; además se efectuó el contraste de hipótesis con el Chi Cuadrado de Pearson-Bondad de Independencia. Se ha establecido que La Región Policial Tumbes a partir del año 2012, tiene el primer lugar de mayor incidencia de homicidios que los demás departamentos del país; pese a contar con el menor número de habitantes; y, se ha determinado la relación de influencia entre la investigación del delito de Homicidio en la Seguridad Ciudadana.
This thesis has been developed with the aim of optimizing the police investigation of the crime of homicide as organized crime in the department of Tumbes, having as a problem the deficient investigation of the crime of homicide as organized crime organized in the department of Tumbes. Regarding the methodology developed, the research has been developed with the qualitative-quantitative approach; inasmuch as interviews have been conducted with the Head of the Criminal Investigation Division of Tumbes, Head of the Homicide Department, Commissioner of the PNP commissariats of San Juan de la Virgen, San Jacinto, Andrés Araujo Román and San Isidro; and, to the Specialized Attorney in Organized Crime of Tumbes. Likewise, a questionnaire was constructed with 25 questions, applied to 25 police officers that provide services in the DIVINCRI PNP Tumbes; the sample is not probabilistic, equal to the study population. For the analysis the deductive reasoning was applied; similarly, documentary analysis has been carried out on homicide and other violent deaths and the investigative function; In addition, the hypothesis test was carried out with Pearson's Chi-Square of Independence. It has been established that the Tumbes Police Region from the year 2012, has the first highest incidence of homicides that the other departments of the country; despite having the smallest number of inhabitants; and, the relationship of influence between the investigation of the crime of Homicide in Citizen Security has been determined.
Trabajo de investigación
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Groh, Christian. "Kommunale Polizei im Wiederaufbau : Sozialgeschichte der Pforzheimer und Heilbronner Polizei von 1945 bis 1959 /." Heidelberg [u.a.] : Verl. Regionalkultur, 2003. http://library.fes.de/fulltext/afs/htmrez/80616.htm.

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Schewe, Christoph S. [Verfasser]. "Das Sicherheitsgefühl und die Polizei. : Darf die Polizei das Sicherheitsgefühl schützen? / Christoph S. Schewe." Berlin : Duncker & Humblot, 2009. http://d-nb.info/1238362257/34.

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Guillén, Lasierra Francesc. "Modelos de policía y seguridad." Doctoral thesis, Universitat Autònoma de Barcelona, 2015. http://hdl.handle.net/10803/291813.

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Abstract:
Esta tesis pretende demostrar la importancia de las diversas concepciones ideales (modelos) a partir de las cuáles se articulan las organizaciones y las actuaciones policiales así como sus contribuciones a la mejora del servicio con que la policía provee a los ciudadanos y las limitaciones de cada uno de ellos. La tesis parte de la idea de que los modelos policiales (y, en consecuencia, de seguridad) no son construcciones teóricas sin influencia en el día a día de las organizaciones policiales, sino todo lo contrario, que tienen influencia en los diversos ámbitos del trabajo policial. Los modelos parten de legitimaciones diferentes e influencian la finalidad principal (misión) de la policía, las relaciones con el ciudadano, la gestión del orden público, la estructura y las dinámicas de las organizaciones policiales así como los controles de la actuación policial y sus indicadores de referencia. El trabajo comienza describiendo el contexto en que la policía aparece como institución de control social formal así como cuál es su ámbito funcional de actuación y los elementos más significativos de la función policial de cara a la construcción ideal de los modelos, con una reflexión crítica sobre el concepto de cultura policial. Posteriormente, se definen tres grandes modelos policiales: el gubernativo, el profesional y el comunitario o de servicio público y se describen las respuestas que cada uno de ellos dan a aspectos claves de la realidad policial. Así, el modelo gubernativo recibe su legitimación de un Gobierno representativo constituido en el marco de estados de derecho con separación de poderes, con respeto a la legalidad y el control judicial correspondiente. Se trata de un modelo con tendencia a estar influenciado por el poder político, en el que los ciudadanos tienen mayor o menor importancia en función de las coyunturas políticas, la organización policial es un instrumento de transmisión de órdenes y la gestión del orden público y el tratamiento de la información son muy relevantes. El modelo profesional se configura a partir de la legitimación que otorga el saber profesional (como en el caso de los médicos o los arquitectos) en el marco del respeto a la ley. La lucha contra la delincuencia es la misión fundamental, aunque no rechaza la gestión de la seguridad viaria o el orden público; ni el ciudadano ni el poder político son relevantes en la función policial por su falta de conocimientos profesionales. El modelo de policía comunitaria o de servicio público se construye a partir de los ciudadanos, para ellos y con ellos, siendo la policía un servicio destinado a satisfacer sus necesidades con su colaboración, y su opinión, el elemento clave de valoración de la policía. El trabajo continúa con la descripción de las modernas estrategias de policía que han dominado el debate criminológico en los últimos años (policía orientada a los problemas, policía guiada por la inteligencia, Broken Windows Policing, y policía de aseguramiento) para valorar las razones por las cuáles, a pesar de sus positivas aportaciones, no constituyen nuevos modelos en tanto que no implican construcciones ideales completas de la policía. Finalmente, se analizan las tendencias existentes en los sistemas de policía, poniendo sobre la mesa la influencia de la politización y la democratización de la seguridad, la globalización, la revolución tecnológica y la crisis económica en las organizaciones policiales. Estas tendencias y las virtudes y deficiencias señaladas de cada uno de los modelos sirven de base a las conclusiones sobre las características que tendría que tener la policía para afrontar con éxito los retos futuros, aprovechando las virtudes de los modelos estudiados.
This thesis aims at stressing the importance of the diverse ideal conceptions of policing (models) that constitute the grounds for police organisations and policing. All of them have made contributions to the service with which the police provide the citizens and, at the same time, have evidenced shortcomings and limitations. The idea sustained in this work is that policing models (and consequently security models) are not theoretical constructions without any influence in daily policing, but, to the contrary, they are extremely relevant for the diverse areas of policing. Models stem from different legitimacies and affect the nuclear aim of policing (the mission), relationships with citizens, public order management, the structure and dynamics of police organisation and the systems of accountability and efficiency indicators as well. The first chapters begin with the description of the context in which the police appears as an institution of formal social control and the material field of policing focusing on its most substantial elements in order to build models up (police culture, mission, relationships with citizens, public order, organisation and accountability). Then, three models are defined: the governmental, the professional and community policing or public service policing. The governmental model gets its legitimacy from a representative Government in the framework of the rule of law with state powers balance, law abiding and judiciary control. It is a model with some tendency to be influenced by political power, in which citizens are more or less important depending on political junctures; police organisation is just an instrument to transmit orders, management of public order and gathering and treatment of information are crucial objectives for the police. The professional model is based on police professional knowledge (such as doctors or architects) in the framework of law; war on crime constitutes its mission, although it also tackles traffic police and public order; citizens or politicians should have no role in policing due to their lack of knowledge. Community policing or public service policing is thought from the citizens, for them and with them, police become a service addressed their needs with their collaboration and their opinion is the chore reference to assess the police. After having thoroughly described the three models, modern strategies of policing that have dominated criminological debates in last decades are discussed (Problem Oriented Policing, Intelligence-led Policing, Broken Windows Policing, and Reassurance Policing) in order to evidence the reasons why they are not considered policing models. It is argued that they don’t constitute new models because they are not complete ideal constructions of policing. Nevertheless they bring methodological innovations into the pre-existent models that try to improve their efficiency. Finally, this thesis analyses current tendencies in existing police systems, stressing the influence of politicization, globalisation, new technologies and the economic crisis in police organisations. The study of these tendencies and the virtues and deficiencies of the different models discussed in previous chapters offer the bases for the conclusions about how police should be to be able to face future challenges of policing in a satisfactory way.
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Mochan, Christiane. "Ungesetzlicher Gewaltgebrauch durch die Polizei." Universität Potsdam, 2009. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2009/2940/.

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Abstract:
Inhalt: Probleme bei der Erforschung des Themas - Forschungsstand in Deutschland Definition der ungesetzlichen Gewaltanwendung durch die Polizei Kennzeichen übermäßiger Gewaltanwendung durch PolizistInnen Individuelle Erklärungsansätze - Arbeitsbelastungen und Situation - Authority Maintenance Theory nach Alpert und Dunham Die Organisation von Polizei als Erklärungsansatz - Cop Culture Mögliche Auswege Resümee
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Zischke, Tanja. "Liktoren : Polizei im alten Rom?" Universität Potsdam, 2009. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2009/2942/.

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Abstract:
Inhalt: Wie lässt sich Polizei definieren? - Eine Reise in die Antike – Eingliederung der Thematik in den historischen Kontext Das römische Staatswesen - Die Republikanische „Magistratur“ - Das Imperium - Das Apparitorenwesen – die Dienerschaft der Magistrate Liktoren – Insignien der Magistrate? - Liktoren - Das außergewöhnliche Verhältnis des Liktors zu seinem Beamten - Der Aufgabenbereich der Liktoren - Ausdruck staatlicher Gewalt – die Fasces Zusammenfassung
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Tuchscherer, Lisa [Verfasser]. "Stadtpolizei statt Polizei. / Lisa Tuchscherer." Berlin : Duncker & Humblot, 2017. http://d-nb.info/1238440614/34.

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Korrell, Vera. "Europol : Polizei ohne rechtsstaatliche Bindungen ? /." Frankfurt am Main : Peter Lang, 2005. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb40041523k.

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Zvejška, Ivo. "Návrh modernizace železniční stanice Polička." Master's thesis, Vysoké učení technické v Brně. Fakulta stavební, 2014. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-226629.

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Abstract:
The goal of the diploma thesis is a design of the reconstruction of the Polička railway station in aim to fulfil the requirements for the movement of people with reduced mobility. It was necessary to design platforms with a height of the platform edge 550 mm above rail level. It was also required to increase the design speed in main tracks as well as to reconstruct conections of sidings. There was also included the design of reconstruction of drainage system of railway tracks.
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Carlassara, Laura <1988&gt. "L'assicurazione vita tra previdenza e finanza: polizze linked ed impignorabilità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2416.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro è quello di illustrare lo sviluppo delle assicurazioni ramo vita, dalla loro forma più tradizionale ex art. 1882 c.c. fino alle forme più complesse, i così detti "prodotti finanziari emessi da banche e imprese di assicurazione" ex art. 25-bis T.U.F. Si analizza poi l'impiego di tali prodotti assicurativi nell'ambito della previdenza complementare e le problematiche che ne scaturiscono. Si valuterà infine l'applicabilità dell'art. 1923 c.c. a questo tipo di prodotti e si faranno ampi riferimenti alla giurisprudenza sul tema in questione.
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Toneguzzo, Linda <1989&gt. "Longevity Risk: approccio Risk Management con estensione alle polizze LTC." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3397.

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Abstract:
A fronte della rapida evoluzione dello scenario demografico che negli ultimi decenni ha caratterizzato con tendenze comuni i cosiddetti “Paesi sviluppati” (in particolare con riferimento alla diminuzione generalizzata dei tassi di mortalità, alla diminuzione dei tassi di natalità e al conseguente fenomeno dell’invecchiamento della popolazione), l’elaborato si propone di indagare le problematiche legate alla crescente esposizione al rischio di longevità (longevity risk) da più punti di vista: quello del singolo individuo, degli emittenti di schemi previdenziali privati e degli assicuratori e riassicuratori. Nel capitolo 1, si descrivono le rendite vitalizie (immediate e differite) considerate, tra gli strumenti a disposizione del singolo, i più adatti a fronteggiare tale tipologia di rischio di lungo termine; si indagano la recente tendenza dei fondi pensione al passaggio verso schemi di tipo Defined Contribution, in grado di coprirli maggiormente dal longevity risk, e le tecniche di de-risking più diffuse; infine ci si concentra sulla prospettiva degli assicuratori e riassicuratori per analizzare le due componenti di incertezza legate alla futura evoluzione della mortalità (di tipo pooling e non-pooling), e per esporre gli sviluppi più recenti del mercato della longevità, visto come soluzione finale di condivisione con l’intero mercato finanziario del rischio longevità di tipo aggregato. Nel capitolo 2 si affronta l’applicazione di processi di Risk Management (RM) in ambito assicurativo, in particolare si analizzano le fasi di identificazione e quantificazione del longevity risk (con un focus sugli approcci deterministico e stocastico alla valutazione del rischio) e le azioni di RM più diffuse (contratti di riassicurazione). Nel capitolo 3 si presenta un’altra tipologia di prodotti assicurativi di recente sviluppo (la cui crescita risulta incentivata dalle tendenze demografiche di cui sopra), le polizze Long Term Care (LTC), che dal punto di vista dell’emittente pongono il problema della gestione, oltre che dell’incertezza sui futuri trend di mortalità (longevity risk), anche del cosiddetto “disability risk”. Dopo una sintetica panoramica sulla situazione dell’assistenza LTC in Italia, si ripercorrono le fasi di costruzione di un modello di valutazione del rischio demografico, dalla definizione del modello probabilistico, alla costruzione di un set di probabili scenari evolutivi, alla scelta della grandezza economica per l’analisi dell’impatto monetario del rischio in questione. Nel capitolo 4 si implementa un’analisi di sensitività rivolta a verificare le conseguenze dell’attribuzione di diversi sistemi di pesi agli scenari evolutivi ipotizzati, nell’ambito dell’applicazione di un approccio stocastico alla valutazione del rischio demografico di un portafoglio di polizze Long Term Care di tipo Stand alone.
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Bars, Nicola <1990&gt. "Le polizze abbinate ai mutui e ai finanziamenti: profili giuridici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7987.

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Barbisan, Giada <1992&gt. "Le nuove tendenze demografiche e le polizze Long Term Care." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8582.

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Abstract:
Siamo di fronte, oggi, ad uno scenario demografico in rapida evoluzione, caratterizzato da un forte processo di invecchiamento della popolazione determinato in particolar modo dalle migliori condizioni di vita, dall’aumento della speranza di vita e dalla contemporanea riduzione delle nascite, con una forte contrazione delle donne in età fertile. È proprio la Demografia che aiuta il comparto assicurativo ad ottenere un quadro generale, se non anche ad anticiparlo, dei bisogni assicurativi e finanziari dei propri clienti per così riuscire ad offrire una vasta gamma di prodotti e servizi strategici e differenziati per andare incontro alle effettive esigenze delle persone durante le diverse fasi del loro ciclo vitale; utilizzando per l’appunto strumenti demografici e statistici per riuscire ad avere una migliore conoscenza delle stesse persone-clienti. In questo lavoro si vuole arrivare a presentare e studiare le caratteristiche ed il funzionamento delle recenti polizze Long Term Care, dove il rischio demografico funge da perfetta cornice. Nel primo capitolo si introduce il panorama di riferimento per le polizze LTC, andando ad analizzare la popolazione, le sue caratteristiche e i cambiamenti in atto, prima nel contesto europeo generale e poi in quello italiano. Nel secondo capitolo ci si sofferma sul ruolo che lo Stato ha riguardo al settore pubblico di Long Term Care, evidenziandone il funzionamento e la presenza o meno di punti di forza e di debolezza. Dalle conclusioni che vengono tratte da questi primi due capitoli si arriva, poi, ad affermare l’importanza del ruolo delle Compagnie di assicurazioni in tale “nuovo” settore. In particolare nel terzo capitolo si considerano le assicurazioni sulla salute che rispondono al principio della copertura individuale e risultano particolarmente utili e necessarie nel nuovo scenario demografico e politico venutosi a delineare. Infine è nell’ultimo capitolo che si va a presentare ed analizzare, nello specifico, le polizze Long Term Care.
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Faccin, Ilaria <1994&gt. "Le polizze assicurative legate ai finanziamenti: disciplina e inquadramento giuridico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20059.

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Abstract:
Il difficile inquadramento giuridico delle polizze legate ai finanziamenti le ha rese un fenomeno controverso. Nonostante le continue evoluzioni del quadro normativo finalizzate a tutelare il cliente da eventuali comportamenti opportunistici messi in atto dagli intermediari eroganti il prestito, non vi è concordanza di opinioni intorno alla natura giuridica del fenomeno. Il presente studio mira a fare chiarezza su alcuni aspetti prettamente giuridici, nello specifico l’attenzione è rivolta al tentato inquadramento di questa categoria di contratti nell’ambito di due fattispecie previste dal Codice civile, ovvero il contratto a favore di terzo e il contratto per conto altrui. Nel prosieguo del lavoro è stata avanzata una seconda ipotesi, quella di ricondurre queste polizze alla fattispecie del collegamento negoziale, il quale pur non rappresentando una categoria giuridica autonoma che gode di una solida disciplina, costituisce un “meccanismo giuridico” utile a contestualizzare le suddette polizze. Oltre alla dottrina anche gli apporti della giurisprudenza si sono dimostrati utili a colmare le lacune normative. La presente analisi ripercorre i vari dibattiti sul tema prendendo come filo conduttore i prestiti ai consumatori con un focus sui finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione, i quali presentano la peculiarità di richiedere obbligatoriamente la stipula di due polizze, l’una sulla vita, l’altra contro il rischio di perdita dell’impiego.
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Maculan, Alessandro. "Lavorare in carcere. Uno studio sul personale di polizia penitenziaria." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424714.

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Abstract:
In Italy the small number of studies about prison, and especially about prison officers, could preclude, not only to researchers but also to many other people involved in this social context, the tools to understand and interpret the prison world, a world that is very complex and various. The aim of this research is to study the prison officers world using a multi-methods approach. Firstly with a survey focused on the prison officers’ opinion about their working environment (the Multidimensional Organization Health Questionnaire – MOHQ - was distributed to the officers that were working in the nine Veneto’s prisons). Secondly with an ethnography, made in the Padua’s casa di reclusione, focused on the interpersonal relationship inside prison and on the main features of prison officers tasks. Survey results’ highlighted that prison officers judged positively the role and tasks clarity inside prison, the communication sharing, the problem solving efficiency, the availability and the communication among colleagues. Furthermore, conflicts among prison officers seems to be very low. These positive aspect are counterbalanced by some negative ones: the environmental comfort and security, the openness to innovation and the opportunities offered by the job. To be a prison officer is even considered an hard work, especially from the “mental” standpoint. From the analysis of variance (ANOVA) emerged how some variables can influence the prison officers judgments. These variables are: prison type, age, the length of the service, the rank, the typology of the working hour, the amount of time passed together with prisoners, the amount of working hour made each weeks and the belonging to the “reparto” or the “nucleo traduzione piantonamenti”. Survey’s results was useful to decide what to study during the ethnography. From the study of the relationship among colleagues, a topic that was judged positively in the survey, emerged that professional solidarity is very important in this job. This solidarity must be shown to colleagues everyday and seems to be stronger among those that share a lot of time together doing the most dangerous and problematic task. Prison officers-prisoners relationship seems to be based on some strong prejudices from the former to the latter. Prisoners are blamed and stigmatized for their crimes and their condemnations. They are considered “calculating” and “selfish individuals” that always try to take advantage of any goodwill shown by staff and by volunteers. It seems that most of the prison officers see prisoners in this way, contributing to construct the “prison officers’ common sense”, a specific, taken-for-granted and a-critically accepted way of seeing the prison world. This attitude towards prisoners push prison officers to be “always on the alert”, in order to be always ready and careful. This is particularly true for those that work in the detention wings, the places where prisoners’ frustrations and sufferings are higher. In the detention wings the main prison officers’ tasks are: the control of the prisoners and the control of their cells in order to avoid escapes, attempted suicides and other critical episodes; the management of the prisoners’ movements from the wings to other places inside prison; the management of the entry of volunteers or other staff members inside the wing; the communication with the colleagues that work in other places of the prison; the management of the many prisoners’ requests and problems. It is through prisoners’ control and management that prison officers try to keep order inside prison. An order that is always negotiated and precarious.
In Italia la scarsa presenza di studi relativi al contesto penitenziario ed in particolar modo agli operatori di polizia penitenziaria rappresenta un aspetto problematico che può precludere ai ricercatori, ma non solo, gli strumenti adatti per comprendere ed interpretare un mondo tanto complesso e variegato quale il carcere. Obiettivo della ricerca svolta è stato quello di studiare il mondo del personale di polizia penitenziaria e per farlo abbiamo seguito un percorso multi-metodo. In primo luogo un’inchiesta censuaria che si è concentrata sull’opinione degli operatori circa il proprio ambiente lavorativo (al personale dei nove istituti di pena del veneto è stato somministrato il questionario multidimensionale della salute organizzativa - MOHQ). In secondo luogo un’etnografia, svolta presso la casa di reclusione di Padova, che si è focalizzata sulle relazioni interpersonali all’interno del carcere e sulle caratteristiche del lavoro del personale. I risultati dell’inchiesta censuaria hanno evidenziato come il personale giudichi in maniera positiva la chiarezza dei ruoli e dei compiti, l’accesso alle informazioni utili per il proprio lavoro quotidiano, l’efficienza nel risolvere i problemi, la disponibilità e la collaborazione fra colleghi. La conflittualità fra il personale appare, inoltre, decisamente contenuta. A fare da contraltare a questi giudizi positivi ce ne sono altri di tipo negativo: il comfort e la sicurezza ambientale, l’apertura all’innovazione e le opportunità offerte dal lavoro. Il lavoro è considerato, inoltre, particolarmente faticoso, soprattutto da un punto di vista “mentale” piuttosto che “fisico”. Dall’analisi della varianza (ANOVA) è emerso come alcune variabili ricoprano un ruolo molto importante nell’orientare i giudizi del personale di polizia penitenziaria. Tra queste variabili ricordiamo la tipologia di istituto (casa circondariale, casa di reclusione), l’età anagrafica, l’anzianità di servizio, la qualifica, la tipologia dell’orario di lavoro (turni/lavoro svolto sempre nello stesso orario), la quantità di tempo lavorativo passato a stretto contatto con i detenuti, l’ammontare di ore settimanali lavorative che mediamente un operatore svolge e, infine, l’appartenenza al reparto o al nucleo traduzioni piantonamenti. I risultati di questa prima fase ci hanno dato delle informazioni particolarmente utili che hanno indirizzato i focus d’indagine dell’etnografia. Nell’analizzare i rapporti fra colleghi, che sono stati giudicati particolarmente positivi nel corso dell’indagine censuaria, è emerso come la solidarietà di corpo sia particolarmente importante fra gli operatori di polizia penitenziaria. Una solidarietà che va dimostrata giorno dopo giorno e che pare rafforzarsi soprattutto fra coloro che condividono molto tempo assieme svolgendo le mansioni maggiormente delicate e problematiche. Il rapporto fra personale e detenuti pare essere basato, invece, su dei profondi pregiudizi da parte dei primi nei confronti dei secondi. I detenuti vengono biasimati e stigmatizzati per il reato che hanno commesso, considerati “furbi” ed “opportunisti”, sempre pronti a trarre dei vantaggi e benefici da qualsiasi occasione. Questo modo di vedere i detenuti pare essere condiviso dalla maggior parte degli agenti e sembra andare a costruire quello che potremmo chiamare “il senso comune degli operatori penitenziari”, un modo, cioè, di guardare al mondo carcerario dato per scontato ed accettato acriticamente. Tale modo di porsi nei confronti della popolazione ristretta spinge inevitabilmente il personale a dover “stare sempre all’erta”, sempre pronto ed attento. Ciò risulta particolarmente evidente per gli operatori che prestano servizio presso le sezioni detentive, quelle aree, cioè, dove si catalizzano maggiormente le sofferenze e le frustrazioni dei detenuti. Presso le sezioni detentive i principali compiti del personale sono: controllare i detenuti attraverso la conta, la battitura delle celle e le perquisizioni a campione; gestire i movimenti dei detenuti presso altre aree del carcere; gestire gli ingressi in sezione delle altre figure professionali e dei volontari; comunicare con le altre aree del carcere; gestire le numerose richieste e lamentele dei detenuti. Controllo e gestione della popolazione reclusa rappresentano modalità attraverso le quali il personale cerca di mantenere l’ordine all’interno degli istituti. Un ordine spesso precario e negoziato, perennemente in “bilico”, il cui equilibrio va trovato attraverso una serie di piccoli aggiustamenti quotidiani.
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Rieger, Annette. "Die Abgrenzung doppelfunktionaler Maßnahmen der Polizei /." Frankfurt am Main ;Berlin [u.a.] : Lang, 1994. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/271840153.pdf.

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Rabe, von Kühlewein Malte. "Der Richtervorbehalt im Polizei- und Strafprozeßrecht /." Frankfurt am Main [u.a.] : Lang, 2001. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/322567610.pdf.

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Galdós, Morán Gonzalo Jesús. "Estación de policía de gran alcance." Bachelor's thesis, Universidad Peruana de Ciencias Aplicadas (UPC), 2013. http://hdl.handle.net/10757/273292.

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Sicherheitsforschung, Sächsisches Institut für Polizei und, and Hochschule der Sächsischen Polizei (FH). "Rothenburger Beiträge zur Polizei- und Sicherheitsforschung." Eigenverlag der Hochschule der Sächsischen Polizei (FH) Rothenburg/O.L, 2021. https://slub.qucosa.de/id/qucosa%3A75444.

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Abstract:
Die „Rothenburger Beiträge zur Polizei- und Sicherheitsforschung“ sind die Schriftenreihe der Hochschule der Sächsischen Polizei (FH). Seit 1999 widmen sich die 'Rothenburger Beiträge“ der ganzen Bandbreite interdisziplinärer anwendungsorientierter Polizei- und Sicherheitsforschung. Sie umfasst neben einsatzbezogenen, kriminalistischen, juristischen und verkehrswissenschaftlichen Themen auch sozial- und kulturwissenschaftliche Fragestellungen, etwa aus Kriminologie, Politikwissenschaft, Soziologie, Pädagogik, Psychologie und Sprachwissenschaft.
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Hanuščáková, Valéria. "Menová politka NBS a prijatie eura." Master's thesis, Vysoká škola ekonomická v Praze, 2011. http://www.nusl.cz/ntk/nusl-72763.

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Abstract:
The topic of the thesis is the monetary policy of the National Bank of Slovakia and the adoption of euro. The content of the thesis is divided into two parts, theoretical and practical. The first part is devoted to the main representative of monetary policy in Slovakia, the National Bank of Slovakia, and description of the activities performed and the tools used while implementing the policy. In addition, the work focuses on the prerequisite of adoption of the common European currency, namely the formation and the history of the economic and monetary union. The main objective, the practical part of the thesis, is the secondary research analysis devoted to the implementation of monetary policy of the National Bank of Slovakia from the Bank's formation itself, through very important events such as change in FX rate in 1998, access to the ERM II system in 2005, adoption of euro in 2009 till the present time. In the final chapter, the thesis focuses on the evaluation of euro adoption in Slovakia via primary research conducted through questionnaire designed for Slovak citizens. Closure part consists of my personal analysis of euro implementation whereby I'll remit to advantages just as disadvantages which have been caused by our new mutual currency.
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DI, FELICE LORENA. "Qualità della sicurezza in Europa: la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione: studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.

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Abstract:
La ricerca approfondisce il rapporto tra qualità della sicurezza e qualità della formazione ai fini di realizzare uno spazio di sicurezza libertà e giustizia in Europa. Lo studio rivolge particolare attenzione alla formazione di polizia erogata in Europa dai differenti sistemi organizzativi che determinano l’accesso alla professione sviluppando un’analisi trasversale dei diversi Paesi da cui trarre gli elementi comuni attinenti al profilo di poliziotto. L’organizzazione delle forze di polizia negli Stati dell’Unione è risultata complessa e diversificata si è quindi impostato lo sviluppo della ricerca secondo la metodologia dello studio di caso, riferendosi a Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Quattro Paesi significativi e rappresentativi . Obiettivo specifico dell’ analisi è pervenire a un profilo professionale formativo comune che permetta l’elaborazione di un’azione finalizzata alla definizione e alla successiva sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità della formazione erogata nelle Scuole di polizia europee.
This Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
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DI, FELICE LORENA. "Qualità della sicurezza in Europa: la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione: studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1028.

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Abstract:
La ricerca approfondisce il rapporto tra qualità della sicurezza e qualità della formazione ai fini di realizzare uno spazio di sicurezza libertà e giustizia in Europa. Lo studio rivolge particolare attenzione alla formazione di polizia erogata in Europa dai differenti sistemi organizzativi che determinano l’accesso alla professione sviluppando un’analisi trasversale dei diversi Paesi da cui trarre gli elementi comuni attinenti al profilo di poliziotto. L’organizzazione delle forze di polizia negli Stati dell’Unione è risultata complessa e diversificata si è quindi impostato lo sviluppo della ricerca secondo la metodologia dello studio di caso, riferendosi a Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Quattro Paesi significativi e rappresentativi . Obiettivo specifico dell’ analisi è pervenire a un profilo professionale formativo comune che permetta l’elaborazione di un’azione finalizzata alla definizione e alla successiva sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità della formazione erogata nelle Scuole di polizia europee.
This Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
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Grutzpalk, Jonas. "Mutawa : eine islamische Polizei in Saudi‐Arabien." Universität Potsdam, 2009. http://opus.kobv.de/ubp/volltexte/2009/1707/.

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