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1

Bernardi, Emanuele. "Le politiche economiche." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (March 2019): 229–41. http://dx.doi.org/10.3280/mon2018-002019.

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2

Colucci, Michele. "Le politiche sociali." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (March 2019): 243–56. http://dx.doi.org/10.3280/mon2018-002020.

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3

Musco, Francesco. "Dalle politiche energetiche alle politiche di mitigazione. Note a margine." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 106 (April 2015): 80–88. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-106006.

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4

Dicillo, Cristina, and Mariavaleria Mininni. "Politiche urbane e politiche culturali per Matera verso il 2019." TERRITORIO, no. 73 (June 2015): 86–93. http://dx.doi.org/10.3280/tr2015-073013.

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5

Telmon, Tullio. "Plurilinguismo e politiche linguistiche." Éducation et sociétés plurilingues, no. 46 (June 1, 2019): 7–18. http://dx.doi.org/10.4000/esp.3708.

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6

Borrelli, Nunzia, Carlo Colloca, and Luca Daconto. "Cibo, territorio e politiche." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 115 (February 2018): 7–10. http://dx.doi.org/10.3280/sur2018-115-s1001.

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7

Baritono, Raffaella. "Le politiche del velo." PASSATO E PRESENTE, no. 80 (May 2010): 165–75. http://dx.doi.org/10.3280/pass2010-080011.

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8

Sassen, Saskia. "Nuove politiche di appartenenza." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2009): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2008-003001.

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Abstract:
- The two foundational subjects for membership in the modern nation-state, the citizen and the alien, are undergoing significant changes in the current period. The effect is a partial blurring of each the citizen subject and of the alien subject. I first outline these changes vis-ŕ-vis nationality and citizenship. Second, I dissect notions of membership in order to create a set of tools for incorporating the undocumented immigrant as well as the minoritized citizenship. In the third section, I examine some key features of Europe and its immigrations in order to extract these ambiguities in the politics of membership. Fourth, I situate these repositionings within contemporary immigration facts and politics.Keywords Citizenship, membership, minorities politics.
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9

Butti de Lima, Paulo. "Politiche, antiche e moderne." Anabases, no. 2 (October 1, 2005): 235–41. http://dx.doi.org/10.4000/anabases.1709.

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Pietta, Antonella, Marco Bagliani, and Edoardo Crescini. "L'Italia si adatta? La definizione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico alla scala regionale." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13801.

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Abstract:
Nelle politiche di adattamento la scala locale è centrale per delineare le vulnerabilità dei diversi territori e progettare azioni realmente efficaci. Il contributo presenta un'analisi critica delle politiche di adattamento individuate alla scala regionale in Italia focalizzando l'attenzione su alcune chiavi di lettura: l'impostazione generale delle politiche stesse, la governance messa in atto per l'implementazione, l'integrazione tra le politiche dal punto di vista orizzontale e verticale, la presenza e tipologia dei processi partecipativi, la considerazione delle caratteristiche dei singoli territori all'interno della progettazione delle politiche. Dalle ricerche qui illustrate emerge una situazione di luci ed ombre: su 21 amministrazioni, solo 4 hanno completato l'iter, mentre almeno 5 non hanno ancora iniziato a mobilitarsi in questa direzione.
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Mignella Calvosa, Fiammetta. "Politiche per la mobilitŕ sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 94 (April 2011): 30–42. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094004.

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Abstract:
La cittŕ contemporanea č sempre piů definita dalle pratiche di mobilitŕ e dalle intersezioni dei flussi di persone, beni, informazioni che vanno a ridefinire le relazioni e le connessioni sociali tra gli individui. Le diseguaglianze di mobilitŕ costituiscono, allo stesso tempo, causa ed effetto di differenti disponibilitŕ di risorse materiali e di maggiore o minore libertŕ di gestione del tempo a propria disposizione, ma anche di disparitŕ nella possibilitŕ di accesso alle funzioni urbane. L'accresciuta mobilitŕ, in particolare quella legata all'utilizzo del mezzo privato, pone come centrale il tema del suo governo sia in termini ambientali che sociali. L'elaborazione di forme di autorganizzazione e autoregolazione diventa cruciale per far fronte alle pressioni ambientali e ai flussi crescenti di merci e persone. Dopo essersi soffermato su alcune esperienze di mobilitŕ sostenibile in cittŕ europee (Londra, Parigi, Barcellona, Munster), l'autore si concentra sul caso romano.
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Adornato, Francesco. "Cultura alimentare e politiche agricole." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2011): 5–10. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-003001.

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Schmidt, Manfred G. "LE DETERMINANTI POLITICHE DELLA DISOCCUPAZIONE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 1 (April 1986): 3–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015707.

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Abstract:
IntroduzioneFra gli anni settanta e ottanta, i governi dell'occidente si sono trovati di fronte a una sfida senza precedenti. Il declino della crescita economica, un forte aumento delle aspettative inflazionistiche, bilance dei pagamenti in deficit, pressioni da costi e tendenze deflazionistiche hanno reso difficile la coesistenza fra il bisogno di flessibilità delle economie miste, il mantenimento della stabilità monetaria, la salvaguardia dell'occupazione e alti livelli di welfare. In confronto agli anni sessanta e ai primi anni settanta, la possibilità di compiere scelte pubbliche indolori si è molto ridotta.
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di Cortona, Pietro Grilli. "LE CRISI POLITICHE NELL'EUROPA ORIENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 2 (August 1986): 273–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015951.

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Abstract:
IntroduzioneDegli otto regimi comunisti nati in Europa centro-orientale alla fine degli anni quaranta nessuno ha ancora abbandonato il campo marxista-leninista. L'unica reale trasformazione finora intervenuta è stata quella che ha segnato la fine dello stalinismo. Due di essi tuttavia (la Iugoslavia nel 1948 e l'Albania negli anni sessanta), usufruendo di alcuni vantaggi politico-strategici, hanno abbandonato l'area di influenza sovietica e acquisito una generale autonomia nelle politiche interna ed estera. Dei restanti sei regimi, tre subiscono l'impatto di crisi originate da fattori endogeni; negli altri si evidenziano al massimo sintomi di malessere interno (come la rivolta di Berlino Est nel 1953) o di crisi nei rapporti con l'URSS (le tentazioni autonomistiche della Romania).
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De Vincenzi, Roberto. "Verso una maggior integrazione tra politiche attive e politiche passive del lavoro. problemi attuativi." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (January 2018): 64–100. http://dx.doi.org/10.3280/es2017-003004.

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Seghezzi, Francesco. "Il Patto per il lavoro della regione Emilia-Romagna: una lettura di relazioni industriali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 161 (December 2021): 218–35. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-161011.

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Abstract:
L'autore analizza il Patto per il lavoro firmato in Emilia Romagna nel luglio del 2015 e rinnovato nel dicembre del 2020 nella prospettiva delle relazioni industriali. In particolare si concentra sui contenuti del patto e sulle ragioni che hanno spinto le parti sociali a sottoscriverlo. L'autore mostra le differenze con il ricco panorama di patti degli anni Novanta, nei quali i contenuti erano più focalizzati su singole azioni connesse alle politiche del lavoro. Nel Patto per il lavoro l'autore individua un più ampio approccio delle parti sociali alle tematiche del lavoro con un interesse per le politiche industriali, le politiche del mercato del lavoro e le politiche della formazione. Emerge che le parti sociali agiscano per legittimare la loro azione specifica a livello aziendale o territoriale attraverso una partecipazione attiva nella definizione del più ampio scenario delle politiche territoriali insieme all'attore pubblico.
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Ciucciovino, Silvia. "Contrattazione collettiva e politiche attive del lavoro." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 641–64. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172010.

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Abstract:
Il saggio approfondisce il ruolo dei diversi soggetti, pubblici e privati, chiamati a realizzare le politiche attive del lavoro, evidenziando come nel contesto attuale prevalga una concezione prettamente pubblicistica delle politiche attive con un ruolo marginale degli attori privati e dell'autonomia collettiva. L'Autrice propone una innovativa rilettura dei fondamenti costitu-zionali della materia e della normativa vigente, per passare a rivalutare il ruolo regolativo autonomo diretto dello Stato nella materia, superando l'eccessiva regionalizzazione delle politiche attive, e per argomentare un più forte protagonismo delle parti collettive e dei fondi interpro-fessionali nell'assunzione di responsabilità in questa materia. Viene altresì criticata la prevalen-te impostazione rimediale e posticipata delle politiche attive rispetto all'evento disoccupazione e proposto un impulso maggiore alle misure di prevenzione della disoccupazione e della margi-nalità lavorativa, dove il ruolo della bilateralità e delle parti sociali appare di centrale importan-za.
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Rogister, John. "Assemblée rappresentative, autonomia territoriali, culture politiche Representative Assemblies, Territorial Autonomies, Political Cultures." Parliaments, Estates and Representation 32, no. 2 (November 2012): 192–95. http://dx.doi.org/10.1080/02606755.2012.719702.

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Cortese, Fulvio. "Le politiche scolastiche a livello regionale: quale autonomia?" ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 79–88. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001005.

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Abstract:
Il contributo è diviso in tre parti. Nella prima si descrive brevemente il riparto delle funzioni legislative e amministrative di Stato e Regioni in materia di istruzione, con qualche cenno alle competenze delle autonomie speciali e facendo riferimento alle interpretazioni svolte dalla Corte costituzionale. Nella seconda parte si illustrano i contenuti della legislazione regionale attualmente vigente, con esemplificazioni concernenti gli interventi normativi approvati in alcune Regioni ordinarie. Nella terza parte si traggono alcune conclusioni, evidenziandosi, nell'ordine: lo stato di scarso sviluppo delle politiche scolastiche territoriali, anche in relazione ai difetti di attuazione della riforma costituzionale del 2001; la tradizionale e persistente attinenza di quelle politiche ai temi del diritto allo studio; la difficile interazione tra le politiche regionali e quelle statali pur presupposte al buon funzionamento della rete scolastica; la ricerca da parte delle Regioni di spazi alternativi di manovra, per recuperare maggiore capacità di indirizzo nel contesto dell'esercizio di funzioni amministrative concernenti altre politiche (anche di matrice europea).
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Ventura, Sofia. "LE POLITICHE DELLA SCUOLA IN EUROPA. UN'ANALISI COMPARATA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 307–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024849.

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Abstract:
IntroduzioneLe politiche dell'istruzione costituiscono un ambito di studio rispetto al quale la scienza politica, nonché la più specifica disciplina dell'analisi delle politiche pubbliche, presentano notevoli lacune.Da un lato, nella letteratura internazionale le numerose ricerche di education policy si sono concentrate prevalentemente su studi del caso singolo e hanno dedicato minore attenzione all'analisi comparata delle politiche scolastiche. Le quali, inoltre, sono state assai poco esplorate nell'ambito dei più generali studi comparati dedicati al welfare state, che hanno piuttosto privilegiato lo studio delle politiche relative ai sistemi di assicurazione sociale; come ha rilevato Alber: «la sola ricerca empiricamente consolidata» in tale settore (Alber 1987, 15).Dall'altro, nella letteratura politologica italiana la politica scolastica costituisce un terreno pressoché inesplorato. In Italia essa è stata, infatti, dominio dei pedagogisti, che hanno privilegiato approcci di tipo normativo, dei filosofi e, in misura minore, degli storici, il prevalente taglio descrittivo dei quali non ha, però, favorito lo sviluppo di analisi di tipo esplicativo (Benadusi 1989a, 258; Trivellato 1989, 226).
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Caruso, Maria Girolama. "Parte quarta. Progettare le politiche abitative." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2015): 153–54. http://dx.doi.org/10.3280/we2015-001014.

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Sennet, Richard. "Insieme. Rituali, piaceri, politiche della collaborazione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 147–56. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045012.

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Boatto, Vasco, Luigi Galletto, and Luca Rossetto. "Politiche di valorizzazione nella filiera vitivinicola." ECONOMIA AGRO-ALIMENTARE, no. 1 (August 2011): 321–65. http://dx.doi.org/10.3280/ecag2011-001015.

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Cottatellucci, Claudio. "Minori rom e politiche d'inclusione sociale." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (April 2011): 121–29. http://dx.doi.org/10.3280/mg2011-001012.

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Castelli, Claudio. "Le politiche di innovazione nella giustizia." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 109–18. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005009.

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Abstract:
L'immagine di una giustizia immobile e inerte č semplicemente falsa. Č un'immagine che si vuole perpetuare per motivi ideologici, perché ciň in qualche modo legittima i continui e altrettanto falsi propositi di riforme epocali di questo settore. La vivacitŕ dei processi in atto č dimostrata dai numeri: oltre 2.500.000 di cause civili e quasi 3.000.000 di procedimenti penali definiti ogni anno, 550censite dal Csm e immesse nella banca dati recentemente istituita, un piano nazionale difinanziato dal Fondo sociale europeo cui oggi partecipano circa cento uffici, mentre altrettanti hanno fatto domanda. La realtŕ č che se vogliamo davvero giungere ad avere la ricetta per una giustizia che funzioni bisogna anzitutto conoscere la realtŕ multiforme degli uffici giudiziari, partire dai dati ed evitare di ricostruire il quadro generale partendo da singoli casi enfatizzati, metodo deleterio e venefico C'č, nel Paese, una diffusa indifferenza rispetto al tema della coesione territoriale e popolare e dei processi di disgregazione messi in atto dalla Lega Nord con una iniziativa politica che o prescinde o č contro la Costituzione e che non esita ad assumere responsabilitŕ nazionali per ottenere risultati funzionali alla rivendicazione etnica. E perň questa indifferenza non potrŕ durare a lungo: quando ci si porrŕ l'esigenza del contrasto all'ormai ventennale declino del Paese il confronto con i princěpi fondamentali della Costituzione non potrŕ essere eluso.
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Gallina, Vittoria. "Bisogni formativi e politiche di welfare." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Abstract:
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Bertin, Giovanni. "Social innovation e politiche di welfare." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (February 2015): 37–50. http://dx.doi.org/10.3280/ses2015-001004.

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Ferrara, Lucia. "Social innovation e politiche di austerità." SALUTE E SOCIETÀ, no. 1 (February 2015): 184–86. http://dx.doi.org/10.3280/ses2015-001015.

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Giuliani, Marco. "POLITICHE REGOLATIVE. FRA SCAMBI E GIOCHI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 22, no. 2 (August 1992): 335–74. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020001858x.

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Abstract:
IntroduzioneIn questo articolo ci occuperemo di processi regolativi: del loro significato, delle relazioni esistenti con altri tipi di intervento pubblico, e delle ipotesi avanzate per una loro interpretazione.
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Mattina, Liborio, and Alessandro Tonarelli. "I CANDIDATI. VISIONI POLITICHE E CARRIERE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 3 (December 1996): 483–517. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024497.

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Abstract:
L'analisi delle candidature è suscettibile di diverse letture. In questo saggio ne privilegeremo due. La prima, prevalente, individuerà le caratteristiche dell'offerta di rappresentanza, la seconda le modalità di selezione del ceto politico parlamentare. L'una ci spiega la «proposta» che partiti e schieramenti elaborano per catturare il voto dell'elettore suggerendogli di essere rappresentato all'interno delle loro fila meglio che in quelle dei concorrenti. L'altra esamina il processo, più interno ai partiti, attraverso il quale avviene la riproduzione del ceto dirigente partitico e parlamentare.Nel nostro saggio manterremo distinta l'analisi delle due questioni esaminando l'offerta di rappresentanza con riferimento alle attività professionali dei candidati, e i percorsi di formazione del nuovo ceto con una ricognizione sulle esperienze politiche dei candidati precedenti la loro designazione. I risultati della ricerca verranno presentati dedicando particolare attenzione all'analisi su base sovraregionale in considerazione della rilevanza che la segmentazione territoriale del mercato elettorale italiano ha assunto nella elaborazione delle strategie elettorali dei partiti.
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Giuliani, Marco. "Costruire e studiare le politiche ambientali." Quaderni di Sociologia, no. 16 (April 1, 1998): 105–10. http://dx.doi.org/10.4000/qds.1529.

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Accettura, Barbara. "PNRR e diritti sociali: una nuova declinazione del diritto all'abitazione. Il paradigma della rigenerazione urbana." Società e diritti 8, no. 15 (January 11, 2023): 226–46. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/19686.

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Abstract:
Il PNRR costituisce un’occasione per riportare l’inclusione sociale e il diritto alla qualità dell’abitare al centro delle politiche di rigenerazione urbana. Il lavoro si propone quindi, muovendo dall’evoluzione delle politiche abitative nell’ordinamento interno, di fornire una riflessione sul nuovo modello di trasformazione urbana e di verificare se e quanto esso costituisca la risultante di un sistema giuridico globalizzato in cui obiettivi e programmi fungono da fattori “razionalizzanti” e “civilizzanti”, orientando le politiche interne di settore verso una maggiore tutela dei “diritti sociali”.
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Aitala, Rosario Salvatore. "Obiettivo: La magistratura italiana e il futuro della comunitŕ internazionale." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (July 2009): 106–15. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003010.

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Abstract:
- 1. Introduzione2. Le politiche esterne dell'Unione europea fra politiche criminali, istanze di sicurezza e prospettive geopolitiche. Il caso dell'Albania3. L'impegno italiano nella stabilizzazione dell'Afghanistan. In particolare la costruzione dello Stato di diritto e della funzione giudiziaria.
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Spadaro, Chiara, and Giacomo Pettenati. "Le politiche urbane del cibo come possibile arena per la governance climatica urbana." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 92–109. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13803.

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Abstract:
Nel dibattito sulla sostenibilità urbana hanno assunto un ruolo crescente, da circa vent'anni a questa parte, le cosiddette politiche urbane del cibo (PUC), che mirano a ridurre gli impatti ambientali e aumentare la giustizia socio-spaziale dei sistemi alimentari, agendo alla scala urbana. Tali politiche costituiscono secondo alcuni un ambito di grande potenzialità per la governance climatica urbana, grazie alla possibilità di agire sul consumo alimentare delle popolazioni urbane, che costituisce uno dei principali fattori di impatto ambientale su scala globale. Non mancano tuttavia le riflessioni critiche, relative alla realecapacità di azioni e politiche localizzate di modificare strutturalmente sistemi del cibo complessi. Questo contributo si interroga sul possibile ruolo delle PUC nel quadro della governance climatica urbana, a partire dall'analisi delle realtà presenti all'interno della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo e con un approfondimento sui casi di Roma e Milano.
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Stame, Nicoletta. "Come concepire la politica, come valutarla." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (May 2010): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/sa2010-001004.

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Abstract:
Recenti dibattiti sulla Evidence-Based Policy hanno discusso le sue ipotesi metodologiche su come stabilire l'evidenza, e cioč la gerarchia della robustezza dei metodi nella valutazione degli effetti dele politiche. Minore attenzione č stata dedicata al modo in cui una politica č concepita all'interno di questo approccio, vale a dire come trattamento somministrato ad un paziente (target), al fine di ottenere uno specifico risultato, con l'obiettivo poi di essere generalizzato. Questa concezione si esprime in un quadro epidemiologico come ambito disciplinare, e presuppone un'analisi controfattuale come gold standard, che ignora il processo decisionale e di attuazione, e il ruolo degli stakeholders. Sia questo modo di concepire la politica, che quello di affrontare le diverse fasi del ciclo delle decisioni politiche sono in contrasto con altre metodologie basate su differenti presupposti disciplinari e teorici, in gran parte provenienti dalle scienze politiche. Gli approcci basati sulla "razionalitŕ sinottica" considerano le politiche come interventi basati su una logica di obiettivi-mezzi-risultati, prendendo in considerazione le tre fasi, come momenti separati, e seguono una valutazione basata sugli obiettivi (goal-oriented evaluation). Gli approcci basati sulla "razionalitŕ incrementale" guardano alle politiche come ad un insieme di relazioni complesse che si sviluppano durante l'implementazione, durante la quale le politiche vengono ri-definite. I diversi approcci sono confrontati sulla base del loro modo di considerare ciň che accade durante il processo decisionale, l'attuazione del programma e la valutazione; qual č il significato di valutare gli effetti (causalitŕ), il loro modo di affrontare il contesto, e il modo in cui consentono la partecipazione dei beneficiari.
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Iafolla, Valentina, Massimiliano Mazzanti, and Francesco Nicolli. "Rifiuti generati, rifiuti in discarica ed efficacia delle politiche ambientali in Europa." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (April 2011): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-002005.

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Abstract:
Si presentano varie analisi empiriche sul disaccoppiamento tra dinamiche di generazione e conferimento in discarica dei rifiuti e crescita economica, integrate da disamine sulla efficacia delle politiche ambientali europee, utilizzando un dataset originale che integra fonti EUROSTAT con indicatori di policy nel periodo 1995-2007 per l'Europa a 15. Si riscontra un delinking assoluto, con vari effetti che mostrano l'efficacia delle politiche introdotte in Europa da metà anni novanta, per il conferimento in discarica, ma non per la generazione dei rifiuti, associata ad una elasticità rispetto al reddito in calo, ma ancora positiva. Le politiche come da attese non hanno avuto effetti sull'obiettivo di riduzione della generazione dei rifiuti, che ancora cresce e crescerà nei prossimi anni. La densità di popolazione č un fattore strutturale che appare ridurre sia generazione sia conferimento in discarica. Tuttavia, come da attese, l'eterogeneità tra paesi gioca un ruolo importante. Modelli panel SURE evidenziano come le regolarità statistiche medie europee nascondano spesso specificità che consentono di raggruppare i paesi in base alle diverse performance sulla relazione rifiuti-crescita economica, mettendo anche in luce il rischio di recoupling. Le analisi empiriche panel con fini di analisi ex post delle politiche mostrano di poter avere una forte rilevanza nel supporto alla implementazione e modulazione nazionale delle future politiche sui rifiuti in Europa.
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Bruno, Antonella. "L'innovazione nelle Politiche socio-assistenziali tra partecipazione ed eterogeneitŕ." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 261–72. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122019.

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Abstract:
Le riflessioni proposte in questo articolo costituiscono parte di un più ampio progetto di ricerca, all'interno del quale s'inserisce uno specifico interesse in merito al tema dell'innovazione. L'autore sottolinea come nell'ambito delle politiche socio- assistenziali il tema dell'innovazione sia stato trattato marginalmente, ricollegando ciň alla natura stessa del concetto e alla sua più stretta connessione ai processi economici e tecnologici. L'articolo si propone come una riflessione su come puň essere declinato il concetto di innovazione nell'ambito delle politiche socioassistenziali, perché l'innovazione è importante, quali forme puň assumere e in che termini una politica o un set di politiche possa considerarsi più o meno innovative riproponendo tali considerazioni attraverso l'analisi di tre progetti realizzati nel territorio campano tra il 2005 e il 2009.
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Négrier, Emmanuel. "Il Linguadoca-Rossiglione: culture politiche e geografia elettorale di una regione francese." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 48, no. 3 (December 31, 2002): 81–118. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12766.

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Abstract:
Una regione differenziata. Cultura politica e culture politiche. Dal Midi rouge alla sinistra del Linguadoca. Un Midi blanc? Diversificazione o declino delle culture politiche regionali? L'evoluzione del voto nella regione e nei cinque dipartimenti. La cultura politica: continuità e mutamento.
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Augenti, Antonio. "Il principio di solidarietŕ e le politiche sociali europee." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (March 2011): 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-001002.

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Abstract:
Il contributo affronta in via preliminare il significato e il valore della solidarietŕ nel suo evolversi nel tempo, per capire come essa si incarna nelle coscienze individuali e nelle responsabilitŕ collettive. La solidarietŕ non ha modo d'essere senza la sussidiarietŕ: č la linea ideologica che orienta le moderne politiche di welfare. Queste politiche sono attente ad un nuovo concetto di povertŕ non legato a bisogni di sopravvivenza, ma a nuovi indicatori sociali. Tutelare i diritti sociali della persona significa prendere atto che occorre investire nella conoscenza, oggi strumento principe dell'emancipazione della persona. L'ultima parte del lavoro č dedicata all'analisi di come l'Unione europea ha guardato alle questioni sociali, conformandosi al principio di solidarietŕ e orientando in tal senso la propria normativa. Sull'operato comunitario vengono da ultimo avanzate riserve e sollevate censure di ritardo con il quale l'Unione č intervenuta nelle politiche sociali.
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Giannola, Adriano, Carmelo Petraglia, and Domenico Scalera. "Residui fiscali, bilancio pubblico e politiche regionali." ECONOMIA PUBBLICA, no. 2 (March 2018): 33–57. http://dx.doi.org/10.3280/ep2017-002003.

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Baldi, Giada. "Bastone e carota. Le politiche migratorie italiane." HISTORIA MAGISTRA, no. 15 (January 2015): 30–41. http://dx.doi.org/10.3280/hm2014-015004.

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Moccia, Luigi. "Cittadinanza ‘civile' europea e politiche di integrazione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2018): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2018-001001.

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Loreto, Fabrizio. "Il sindacalismo nell'Italia repubblicana: organizzazioni, politiche, culture." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (April 2014): 171–212. http://dx.doi.org/10.3280/ded2013-003008.

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Dell'Olmo, Paolo. "L'osservatorio per le politiche abitative: la progettazione." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2015): 155–70. http://dx.doi.org/10.3280/we2015-001015.

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Brivio, Alessandro. "Politiche di emancipazione femminile nel Ghana coloniale." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (September 2015): 15–41. http://dx.doi.org/10.3280/mon2015-002002.

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Cersosimo, Domenico, and Gianfranco Viesti. "Poli tecnologici meridionali, sviluppo e politiche industriali." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 2 (June 2013): 107–26. http://dx.doi.org/10.3280/poli2013-002006.

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Vingelli, Giovanna. "Figlie pietrificate? Genealogie e (nuove) relazioni politiche." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (April 2020): 53–63. http://dx.doi.org/10.3280/pri2019-001006.

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Lancione, Michele. "Housing First: successo, modelli e sfide politiche." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (September 2015): 23–40. http://dx.doi.org/10.3280/psc2015-002003.

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Sterlacchini, Alessandro. "Cambiamento tecnologico, tutela dell'ambiente e politiche pubbliche." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 3 (May 2011): 86–98. http://dx.doi.org/10.3280/pri2010-003011.

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Somma, Paola. "La cittÀ dell'ingiustizia. Politiche urbanistiche e segregazione." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 40 (April 2011): 19–27. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-001002.

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Abstract:
L'iniquitÀ sociale e spaziale non č piů considerata un errore da correggere, ma un obiettivo da perseguire. Il recinto č un dispositivo potente che erode e divora lo spazio pubblico e trasforma la cittÀ in una sequenza di spazi privati, ormai descritti con lo stesso linguaggio dagli urbanisti e dagli sviluppatori che delimitano i nodi e i catalizzatori di opportunitÀ, e contemporaneamente i ghetti e le zone off limits.
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