Dissertations / Theses on the topic 'Politiche'

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1

NAPOLI, TOMMASO. "Politiche di partecipazione musicale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/11578/278646.

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2

Settimi, Federica <1990&gt. ""QuindiciPercento", Politiche sulla Disabilità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8133.

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Abstract:
Una ricerca dell’Oms dimostra che il quindici percento dell’umanità intera è affetta da qualche tipo di disabilità. In Questa Tesi analizzerò la condizione di questa grande fetta di popolazione mondiale prendendo come esempi tre aree geografiche: l’Ecuador, la Romania e il Nepal. Ho viaggiato per tre mesi dalle Ande alla Kathmandu del terremoto, passando per la Transilvania. Tramite l’esperienza di ricerca sul campo, affiancata da diverse Ong e con le testimonianze delle persone che ho trovato nei diversi luoghi, ho potuto creare un’immagine chiara della realtà. Il mio focus è sulla situazione completa che la gente deve affrontare ogni giorno: la vita e i sentimenti della persona con disabilità, come viene percepita dalla comunità in cui vive, le politiche sulla disabilità esistenti in quello Stato, il progresso dato dagli eventuali cambiamenti che sono in atto per l’implementazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità del dicembre 2006. Analizzo l’assetto di Penipe sotto molti aspetti, come la discriminazione, i sussidi e i servizi di assistenza, l’educazione, l’accesso al lavoro, l’accessibilità e le ricerche del governo, comparandoli con Petrosani e il Nepal. Questo studio mi ha fatto comprendere che le politiche Ecuadoriane potrebbe diventare un modello per quanto riguarda la completa inclusione nella sfera socio-economica delle persone con disabilità.
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3

Cocco, Michele. "Attori politici e ricerche socio-politiche. Pratiche d'uso e rappresentazioni delle ricerche commissionate dai decisori nel campo della politica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3421771.

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Abstract:
Political actors and socio-political researches. Practices and representations of researches used by political actors The use of polls and other research tools in political field is more and more widespread. The professionalization of political communication requires to political actors to be able to manage specific competencies and knowledge. Political actors use political marketing to control their relations with public opinion, and so they buy researches and other skills from external institutes, agencies or individual consultants. Several studies in different disciplinary sectors focused their attention on professionalization of political communication, but the acquired knowledge still results partial. Particularly, we don’ know much about the real practices of use, the attributions of sense, the limits and the possibilities attributed by actors to this tools and their relations with communication practices and decision making processes. This research explores how political actors (especially in political parties) use – in the planning of their political communication and in their decision making processes – the results of surveys, polls, focus and other researches they buy from research institutes and agencies. The adopted methodology is qualitative research, based on in-depth interviews to pollsters and political actors.
Attori politici e ricerche socio-politiche. Pratiche d'uso e rappresentazioni delle ricerche commissionate dai decisori del campo della politica L’uso dei sondaggi e di altri strumenti di ricerca nel campo della politica è un fenomeno in crescita. La professionalizzazione della comunicazione politica, infatti, richiede agli attori politici di saper maneggiare competenze specifiche. L’avvento del marketing politico testimonia l’obiettivo di migliorare la relazioni con i pubblici esterni e un aspetto di questo fenomeno riguarda il sempre maggiore utilizzo, da parte dei politici, di ricerche e altri ausili che vengono appositamente commissionati a consulenti esterni o agenzie specializzate. Numerosi studi hanno affrontato la questione, anche da punti di vista differenti. Ma ciò che sappiamo sul tema della professionalizzazione della politica è, per certi versi, ancora parziale. Infatti, pochi studi hanno centrato la loro attenzione sulle pratiche d’uso, su ciò che realmente i politici fanno delle ricerche che commissionano. Questa ricerca ha l’obiettivo di esplorare come gli attori politici – nelle loro attività di pianificazione della comunicazione e nei processi decisionali interni – usano i risultati dei sondaggi, dei focus group e delle altre ricerche che commissionano all’esterno. La metodologia adottata è qualitativa, basata su interviste in profondità a ricercatori e decisori.
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4

Fietta, Kevin <1991&gt. "Politiche ambientali e ricerca in Cina. Determinanti politico-sociali del processo scientifico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6886.

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Abstract:
La ricerca orientata alle politiche pubbliche (policy-oriented research) viene influenzata da fattori politici e sociali. Questo lavoro si propone di analizzare in che modo ciò accada (quali ne siano le determinanti), e quale sia il tenore del dibattito domestico circa questo tema. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso l’analisi di un caso di studio, ovvero l’ambito delle politiche ambientali nella Cina contemporanea. E’ infatti possibile considerare questo settore come indicativo di tali tematiche, poiché caratterizzato da: forte attenzione politica, presenza di interessi (economici, politici, sociali) di natura eterogenea, larga presenza di attività di ricerca tese a orientare lo sviluppo delle politiche. Dopo una breve introduzione, nel primo capitolo viene introdotto l’argomento; si tratterà profusamente delle problematiche ad esso legate, tra cui quella dell’applicazione del cosiddetto “sviluppo scientifico” (科学发展) e di come la ricerca ne venga influenzata. Il secondo capitolo contiene quattro testi specialistici in cinese, seguiti dalle relative traduzioni e commento traduttologico, che fungeranno da supporto per lo studio e l’approfondimento del tema. Il terzo capitolo conclude la tesi con delle considerazioni finali sul tema.
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5

GHIRALDINI, DAVIDE. "Everydaymaking: eventi, pratiche e politiche." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/11578/278615.

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6

Volgarino, Antonella <1983&gt. "Politiche Antitrust e crescita economica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4688/1/Volgarino_Antonella_tesi.pdf.

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Abstract:
Negli ultimi anni le istituzioni e la regolamentazione hanno svolto un ruolo sempre più importante nell’analisi della crescita economica. Tuttavia, non è facile interpretare le istituzioni e gli effetti dei regolamenti sulla crescita attraverso indicatori che tendono a “misurare” le istituzioni. Lo scopo di questa ricerca è analizzare la relazione di lungo periodo tra la crescita economica e la regolamentazione e il ruolo della regolamentazione antitrust sulla crescita economica. La stima econometrica dei modelli di crescita con la concorrenza e gli indicatori di potere di mercato si base su un dataset appositamente costruito che copre 211 Paesi, su un arco temporale massimo di 50 anni (da 1960 a 2009). In particolare, cerchiamo di identificare un quadro analitico volto a integrare l’analisi istituzionale ed economica al fine di valutare il ruolo della regolamentazione e, più in generale, il ruolo delle istituzioni nella crescita economica. Dopo una revisione della letteratura teorica ed empirica sulla crescita e le istituzioni, vi presentiamo l’analisi dell'impatto normativo (RIA) in materia di concorrenza, e analizziamo le principali misure di regolamentazione, la governance e le misure antitrust. Per rispondere alla nostra domanda di ricerca si stimano modelli di crescita prendendo in considerazione tre diverse misure di regolamentazione: la Regulation Impact (RI), la Governance (GOV), e la libertà economica (LIB). Nel modello a effetti fissi, RI, gli effetti della legislazione antitrust sulla crescita economica sono significativi e positivi, e gli effetti di durata antitrust sono significativi, ma negativi. Nel pannel dinamico, GOV, gli effetti dell’indicatore di governance sulla crescita sono notevoli, ma negativo. Nel pannel dinamico, LIB, gli effetti della LIB sono significativi e negativi.
During last years institutions and regulations have played an increasingly and important role in the growth economic analysis. However, it is not easy to interpret the institutions and regulations effects on growth using indicators which tend to “measure” institutions. The purpose of this research is analyse the long-run relationship between economic growth and regulation, and the role of antitrust regulation on economic growth. Our econometric estimation of growth models with competition and market power indicators based on an expressly conceived dataset including 211 countries, over a maximum period range of 50 years (from 1960 to 2009). In particular, we try to identify an analytical framework aiming to complement the institutional and economic analysis in order to assess the regulation role and more generally, the role of institutions in economic growth. After a theoretical and empirical literature review on growth and institutions, we present the Regulatory Impact Analysis (RIA) on competition, and we analyse the main regulation, governance and antitrust measures. To answer our research question we estimate several growth models considering three regulatory measures: Regulation Impact (RI), Governance (GOV), and Economic Freedom (LIB). In the RI fixed effect model, the effects of antitrust legislation on economic growth are significant and positive, and the effects of antitrust duration are significant but negative. In the GOV dynamic panel, the effects of governance index on growth are significant but negative. In the LIB dynamic panel the effects of LIB are significant and negative.
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Volgarino, Antonella <1983&gt. "Politiche Antitrust e crescita economica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4688/.

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Abstract:
Negli ultimi anni le istituzioni e la regolamentazione hanno svolto un ruolo sempre più importante nell’analisi della crescita economica. Tuttavia, non è facile interpretare le istituzioni e gli effetti dei regolamenti sulla crescita attraverso indicatori che tendono a “misurare” le istituzioni. Lo scopo di questa ricerca è analizzare la relazione di lungo periodo tra la crescita economica e la regolamentazione e il ruolo della regolamentazione antitrust sulla crescita economica. La stima econometrica dei modelli di crescita con la concorrenza e gli indicatori di potere di mercato si base su un dataset appositamente costruito che copre 211 Paesi, su un arco temporale massimo di 50 anni (da 1960 a 2009). In particolare, cerchiamo di identificare un quadro analitico volto a integrare l’analisi istituzionale ed economica al fine di valutare il ruolo della regolamentazione e, più in generale, il ruolo delle istituzioni nella crescita economica. Dopo una revisione della letteratura teorica ed empirica sulla crescita e le istituzioni, vi presentiamo l’analisi dell'impatto normativo (RIA) in materia di concorrenza, e analizziamo le principali misure di regolamentazione, la governance e le misure antitrust. Per rispondere alla nostra domanda di ricerca si stimano modelli di crescita prendendo in considerazione tre diverse misure di regolamentazione: la Regulation Impact (RI), la Governance (GOV), e la libertà economica (LIB). Nel modello a effetti fissi, RI, gli effetti della legislazione antitrust sulla crescita economica sono significativi e positivi, e gli effetti di durata antitrust sono significativi, ma negativi. Nel pannel dinamico, GOV, gli effetti dell’indicatore di governance sulla crescita sono notevoli, ma negativo. Nel pannel dinamico, LIB, gli effetti della LIB sono significativi e negativi.
During last years institutions and regulations have played an increasingly and important role in the growth economic analysis. However, it is not easy to interpret the institutions and regulations effects on growth using indicators which tend to “measure” institutions. The purpose of this research is analyse the long-run relationship between economic growth and regulation, and the role of antitrust regulation on economic growth. Our econometric estimation of growth models with competition and market power indicators based on an expressly conceived dataset including 211 countries, over a maximum period range of 50 years (from 1960 to 2009). In particular, we try to identify an analytical framework aiming to complement the institutional and economic analysis in order to assess the regulation role and more generally, the role of institutions in economic growth. After a theoretical and empirical literature review on growth and institutions, we present the Regulatory Impact Analysis (RIA) on competition, and we analyse the main regulation, governance and antitrust measures. To answer our research question we estimate several growth models considering three regulatory measures: Regulation Impact (RI), Governance (GOV), and Economic Freedom (LIB). In the RI fixed effect model, the effects of antitrust legislation on economic growth are significant and positive, and the effects of antitrust duration are significant but negative. In the GOV dynamic panel, the effects of governance index on growth are significant but negative. In the LIB dynamic panel the effects of LIB are significant and negative.
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Dal, Gobbo Alice <1991&gt. "Decolonizzare l’ecologia. Soggetto, politiche, vita." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17889.

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Abstract:
In questa tesi rifletto sulla crisi del tardo capitalismo a partire dal nesso ecologia-soggetto-vita. Una contraddizione sempre più evidente emerge tra il presente regime economico-ecologico e ciò che verrà definito come “vivente”. In una prospettiva di ecologia politica, possiamo dire che il metabolismo tra esseri umani e il resto della biosfera si configura in senso distruttivo. È utile interrogare questa contraddizione a partire dal tema del soggetto perché, da un lato, il soggetto moderno può essere identificato come uno degli attori chiave dell'instaurazione di questo regime e, dall'altro, perché il tema del soggetto continua ad aprire possibilità di riconfigurazione socio-ecologica. Tuttavia, è fondamentale che questa interrogazione non avvenga soltanto dall'interno del pensiero europeo-occidentale, ma anzi che interpreti la modernità a partire dal suo margine, ossia da ciò che il soggetto moderno ha nei secoli costruito come il suo altro, il suo escluso. In particolare, mi focalizzerò sull'apporto che il pensiero della “Decolonialità” può apportare in questo contesto. Pensare la crisi del tardo capitalismo in questa chiave ha non solo un intento critico ma anche quello di riflettere su quali soggettività possano invece caratterizzare regimi socio-ecologici post-capitalisti capaci di coabitazione e riparazione.
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RUSSO, TULLIA. "Omotransfobia: Determinanti, impatto e politiche." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2020. http://hdl.handle.net/11380/1245183.

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Abstract:
Numerosi studi dimostrano il grave impatto che la discriminazione omotranfobica ha sulle persone LGBT+, nell’educazione terziaria, nello sport e negli ambienti lavorativi (D’Augelli, Pilkington, Hershberger, 2002; Almeida et al., 2009; Di Giacomo et al., 2018; Taylor et al., 2013). Questa tesi è composta da tre saggi che trattano la discriminazione delle minoranze sessuali e le politiche in inclusione in tre diversi ambienti. Il Capitolo 1 introduce i tre saggi e descrive i principali risultati. Il primo saggio analizza un ambiente sportivo non-agonistico e popolare. Il suo scopo è duplice: esso analizza le determinanti della percezione della discriminazione omotransfobica e esplora, nell'analisi dei fattori dell’omotransfobia, la rilevanza della Contact Theory di Allport. Dalla nostra analisi empirica rileviamo che, tra le determinanti della percezione della discriminazione omo-transfobica, vi sono gli orientamenti sessuali bisex e omosex e un elevato livello di educazione. Inoltre troviamo evidenza del fatto che, tra i fattori connessi agli atteggiamenti omotransfobici, vi sono l’eterosessualità e il sesso biologico maschile. In riferimento alla Contact Theory, i nostri risultati mostrano che il contatto con le persone LGBT+ riduce la probabilità di essere discriminanti e che essere coinvolti in progetti che sottendono alle "condizioni di Allport" riduca la probabilità di avere comportamenti omotranfobici. Il secondo paper esplora l’omotransfobia e le politiche di inclusione rivolte alla popolazione LGBT+ nell’educazione terziaria. Questo studio fornisce il primo indice europeo di inclusione universitaria LGBT+, creato attraverso la logica fuzzy (Zadeh, 1965, 1988). Questo lavoro ha un duplice intento: da un lato quello di consentire alle università di auto-valutare il loro grado di inclusione LGBT+ attraverso le diverse dimensioni di cui si compone l’indice; dall’altro quello di applicare l'indice alle 58 università pubbliche italiane, che hanno tutte preso parte alla survey permettendoci di misurare il loro livello di inclusione. Grazie al supporto di sei associazione studentesche LGBT+ (o alleate), di quattro esperti e della Conferenza Nazionale degli Organismi di Parità delle Università, abbiamo potuto valutare l’efficacia di diverse pratiche di inclusione tenendone conto nella definizione del ranking. Il terzo saggio esamina la discriminazione per orientamento sessuale (o per altre caratteristiche) negli ambienti lavorativi, analizzando il database European Working Conditions Survey (EWCS) del 2015. Abbiamo esaminato la relazione tra i predittori della discriminazione, lo stress, la soddisfazione lavorativa e alcune variabili di moderazione come la posizione socio economica e l’età, mostrando che i dipendenti discriminati a livello intersezionale (per più di una caratteristica) riportano una minore soddisfazione lavorativa e maggiore livello di stress rispetto alla controparte. Abbiamo, infine, realizzato un modello di mediazione per rilevare ed esporre il meccanismo alla base della relazione tra un modello organizzativo inclusivo (la nostra variabile indipendente) e la soddisfazione lavorativa dei dipendenti o il loro livello di stress (le variabili dipendenti), attraverso l’inclusione della variabile di percezione della discriminazione per orientamento sessuale o per altre caratteristiche (variabile di mediazione). L’intento è quello di chiarire la natura della relazione tra le variabili dipendenti e le variabili indipendenti. Ognuno dei tre saggi esplora, inoltre, le migliori pratiche di inclusione rilevate nei tre ambienti analizzati e suggerisce interventi e politiche di inclusione volte a migliorare il livello di inclusione degli ambienti sportivi, educativi e lavorativi.
Several studies demonstrate the serious impact of homotransphobic discrimination on LGBT+ people, in tertiary education, in sports and in workplace (D’Augelli, Pilkington, Hershberger, 2002; Almeida et al., 2009; Di Giacomo et al., 2018; Taylor et al., 2013). This thesis consists of three essays on topics in sexual minorities discrimination and inclusion policies, in three different environments. Chapter 1 introduce the three essays and describes their main results. The first essay analyses a non-agonistic popular sports environment. It’s aim is twofold: firstly, it analyses the determinants of homotransphobic perceived discrimination; secondly, it explores, within the analysis of homotransphobia factors, the relevance of Allport's Contact Theory. From the empirical analysis we found that, among the determinants of homotransphobic perceived discrimination, there are individuals’ homosexual and bisexual orientation and a high level of education. Moreover, this study’s results reveal that among the factors related to homotransphobic behaviours and attitudes there are heterosexual orientation and male biological sex. Related to Contact Theory, our outcomes show that contacts with LGBT people typically reduce the probability of being homotransphobic and that being involved in projects aimed to put in contact LGBT with non-LGBT people reduces prejudice and discriminant attitudes. The second essay explores homotransphobia and policies inclusion in tertiary education. This study provides the first european index of LGBT+ inclusion for Universities, created using fuzzy logic techniques (Zadeh, 1965, 1988), that has a twofold aim: allow tertiary education institutions to assess their degree of gender inclusiveness with a shortcut assessment of the dimensions in LGBT+ inclusion that needs to be improved for reaching the aim of LGBT+ inclusion in tertiary education; Implement the proposed system to Italian universities that have promptly taken part to the survey thus making us in the condition to be able to show their achievements. With the support of six LGBT+ or ally students’ union, of four experts and of the National Conference of Equality Organs, we were able to evaluate the efficacy of the different practices in place and taking into account other. The third essay examines sexual orientation (and others) discrimination in workplaces, analysing European Working Condition Survey Data collected in 2015. We examine the relationship between discrimination’s predictors, stress, job satisfaction and moderating variables such as socio-economic position and age, showing that employees intersectionally discriminated are found to have more stress and less job satisfaction compared to their counterpart. Finally we realize a Mediation Model to detect and expound the mechanism underlies the relationship between an inclusive organizational model (the indipendent variable) and the employees' job satisfaction or their level of stress (the dependent variables), via the inclusion of sexual orientation (and others) discrimination variable (mediating variable) with the aim of clarifing the nature of the relationship between the independent and dependent variables. Each essay also explores LGBT+ inclusion best practices and suggests policy implications aimed to improve the inclusiveness of sports environments, workplaces and universities.
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FASULO, FILIPPO. "Potere e governo in Cina: l'idea di potere come fondamento del sistema politico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2466.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è comprendere il sistema politico cinese. Tale intendimento è perseguito attraverso la definizione di uno schema interpretativo fondato sull’idea di potere. In questa tesi si assume che l’idea di potere sia funzionale alla definizione della forma di governo e viene analizzata l’evoluzione del sistema politico cinese attraverso modifiche dell’idea di potere. Il Potere è inteso come potere di governare e l’idea di potere viene definita sulla base di sei elementi comparabili: sovranità, esercizio, legittimità, obiettivo, limite e confine. Lo schema così delineato viene poi applicato alle principali teorie politiche cinesi con l’obiettivo di individuarne continuità e discontinuità. Pertanto le domande di ricerca vertono su quale sia l’idea di potere in Cina e quale sia la sua variazione diacronica. Infine vengono analizzati i risultati dell’applicazione dello schema interpretativo per comprendere l’attuale sistema politico. L’attenzione è rivolta soprattutto agli elementi del pluralismo, della relazione fra popolo ed esercizio di governo e sullo stato. Elemento centrale è il ruolo del pluralismo valoriale in rapporto al sistema politico.
The aim of this dissertation is to understand Chinese political system. This task is pursued trough the development of an interpretative schema based on the idea of power. This dissertation assumes the idea of power is functional in shaping the form of government and tries to analyze the evolution of Chinese political system via changes within the idea of power. Power is intended as power to govern and the idea of power is set trough six comparable items: sovereignty, exercise, objective, legitimacy, limit and border. This schema is then applied to China’s main political philosophy in order to trace continuities and discontinuities. Therefore Research questions are what the idea of power is and what its evolution was. Finally this dissertation analyzes outcomes from interpretative schema’s application to understand current political system. This dissertation focuses mainly on the element of pluralism, relation between the people and the exercise of the government and the state. This dissertation concentrates on the role of value pluralism in relation to the political system.
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FASULO, FILIPPO. "Potere e governo in Cina: l'idea di potere come fondamento del sistema politico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2466.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è comprendere il sistema politico cinese. Tale intendimento è perseguito attraverso la definizione di uno schema interpretativo fondato sull’idea di potere. In questa tesi si assume che l’idea di potere sia funzionale alla definizione della forma di governo e viene analizzata l’evoluzione del sistema politico cinese attraverso modifiche dell’idea di potere. Il Potere è inteso come potere di governare e l’idea di potere viene definita sulla base di sei elementi comparabili: sovranità, esercizio, legittimità, obiettivo, limite e confine. Lo schema così delineato viene poi applicato alle principali teorie politiche cinesi con l’obiettivo di individuarne continuità e discontinuità. Pertanto le domande di ricerca vertono su quale sia l’idea di potere in Cina e quale sia la sua variazione diacronica. Infine vengono analizzati i risultati dell’applicazione dello schema interpretativo per comprendere l’attuale sistema politico. L’attenzione è rivolta soprattutto agli elementi del pluralismo, della relazione fra popolo ed esercizio di governo e sullo stato. Elemento centrale è il ruolo del pluralismo valoriale in rapporto al sistema politico.
The aim of this dissertation is to understand Chinese political system. This task is pursued trough the development of an interpretative schema based on the idea of power. This dissertation assumes the idea of power is functional in shaping the form of government and tries to analyze the evolution of Chinese political system via changes within the idea of power. Power is intended as power to govern and the idea of power is set trough six comparable items: sovereignty, exercise, objective, legitimacy, limit and border. This schema is then applied to China’s main political philosophy in order to trace continuities and discontinuities. Therefore Research questions are what the idea of power is and what its evolution was. Finally this dissertation analyzes outcomes from interpretative schema’s application to understand current political system. This dissertation focuses mainly on the element of pluralism, relation between the people and the exercise of the government and the state. This dissertation concentrates on the role of value pluralism in relation to the political system.
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Cipriani, Giulia <1997&gt. "L' agenda politica Europea e le politiche controverse: aborto, prostituzione ed unioni civili." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21629.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi decenni numerose nuove questioni sono entrate a far parte dell’agenda politica Europea, estendendo il mandato dell’UE alla quasi totalità delle aree politiche pubbliche. Questo è stato reso possibile, tra le altre ragioni, dalla formulazione di alcune tematiche in termini per i quali esse rientrerebbero tra le competenze comunitarie. Tuttavia, alcune iniziative, le quali sono considerate controverse, non sono riuscite a raggiungere lo status di agenda. Focalizzandosi sull’aborto, la prostituzione e le unioni civili, questa tesi è volta ad analizzare le ragioni per cui questi temi siano esclusi dall’agenda e, così facendo, a determinare quale sia l’approccio dell’Unione Europea nei confronti delle politiche controverse. I risultati dell’analisi mostrano una tendenza dell’UE ad evitare in modo persistente la regolamentazione di tematiche controverse al fine di limitare potenziali contrasti. Conseguentemente, si verifica un trade-off tra diritti umani e legittimità, il quale comporta un’inadeguata tutela dei diritti umani di coloro parte delle categorie esaminate, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, caratterizzati da legislazioni più conservatrici. Muovendo dalla letteratura rilevante, il primo capitolo esplora le dinamiche di agenda setting e di agenda blocking, focalizzandosi in particolare sulle politiche controverse. I capitoli che seguono sono invece dedicati allo studio dell’approccio dell’UE rispetto alla tematica dell’aborto (capitolo I), della prostituzione (capitolo II) e delle unioni civili (capitolo III), evidenziando le differenze e le analogie tra i diversi casi, così come le conseguenze in termini di diritti umani derivanti dalla non regolamentazione di tali tematiche. La tesi sfida l’argomentazione secondo la quale l’Unione non sia intitolata ad intervenire rispetto a queste materie in virtù del principio di sussidiarietà, sostenendo, invece, che l’assenza di questi temi dall’agenda sia specificamente volta a tutelare la legittimità dell’UE.
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Galimberti, Silvia <1987&gt. "Politiche fondiarie nella Cina contemporanea. La gestione della terra quale indicatore delle contraddizioni socio-politiche cinesi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3774.

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Abstract:
La legge in Cina distingue tra regime di proprietà della terra e diritti d’uso del suolo. Il tema viene analizzato da studiosi di aree scientifiche molto diverse fra loro. Questo argomento è tanto significativo da costituire il punto di partenza di ricerche su molteplici aspetti della società cinese, da quello istituzionale e politico a quello ambientale, da quello economico a quello del lavoro e delle questioni di genere. È tanto ampio da abbracciare i conflitti tra città e campagna, tra stato centrale e autorità locali, tra formalizzazione del diritto e iniziativa spontanea. In tutti i molteplici ambiti in cui viene preso in esame, esso serve come strumento per illustrare la contraddittorietà insita nell’attualità cinese, ed è proprio in quanto paradigma delle contraddizioni che dimostra di essere un campo di sperimentazione da tenere sotto osservazione per interpretare la futura evoluzione del Paese, poiché incubatore di soluzioni nuove e originali.
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Bullo, Matteo <1988&gt. "Il modello analitico IS-LM: l'importanza del legame tra le politiche monetarie e le politiche fiscali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3905.

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Abstract:
La crisi economico-finanziaria che si è sviluppata in questi ultimi anni ha messo in ginocchio il mondo e in particolar modo l'Europa. Viviamo ormai da diverso tempo in un costante clima "inquinato" da parole quali "recessione, fallimento, crisi, difficoltà" che generano un continuo malessere all'interno di ogni uomo. Diverse tesi sono state formulate per uscire da questo periodo buio dell'economia mondiale, ma ciò che più mi ha colpito è stata l'importanza, a volte non rimarcata, del legame che intercorre tra le politiche monetarie attuate dalle BCE all'interno del Vecchio Continente e le politiche fiscali poste in essere dai vari Paesi aderenti all'UEM. Senza una collaborazione ottimale tra questi due diversi tipi di politiche, uscire dalla crisi diventerebbe impossibile. Mi sono quindi soffermato sull'elaborazione di un modello analitico IS-LM per evidenziare l'importante legame che deve sussistere tra le politiche monetarie e le politiche fiscali al fine di uscire il più velocemente possibile da questa tremenda crisi economico-finanziaria.
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CASELLA, ANTONIO. "Negoziazione e mediazione nelle politiche pubbliche." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/11578/278419.

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AGNOLETTO, ROBERTA. "Le politiche del trasporto pubblico locale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/11578/278561.

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Bartolini, Fabio <1978&gt. "La valutazione delle politiche agro-ambientali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/163/1/fabio_bartolini_tesi.pdf.

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Bartolini, Fabio <1978&gt. "La valutazione delle politiche agro-ambientali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/163/.

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Rizzello, Katia <1978&gt. "Politiche europee per lo sviluppo locale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2154/1/Rizzello_Katia_TESI.pdf.

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Rizzello, Katia <1978&gt. "Politiche europee per lo sviluppo locale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2154/.

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Pesavento, Valeria <1993&gt. "Politiche ambientali per l’inquinamento e criminalità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14328.

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Abstract:
Il primo capitolo è incentrato sulla differenza tra beni comuni ed esternalità. Il secondo capitolo tratta delle politiche ambientali sia internazionali che europee. Il terzo capitolo riguarda la criminalità legata all’ambiente.
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Turchetto, Lisa <1995&gt. "POLITICHE SOCIALI E DISUGUAGLIANZE DI GENERE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17427.

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Abstract:
Nella presente ricerca verrà approfondito il tema delle disuguaglianze di genere, in particolare la relazione tra le disparità e i sistemi di welfare di diversi Paesi europei. Nella prima parte dell'elaborato verranno descritte le principali tappe storiche con le diverse traiettorie che hanno portato allo sviluppo dello stato di benessere, a cui seguirà la classificazione in modelli di welfare elaborati dal sociologo Esping-Andersen. Una particolare attenzione viene posta sulla relazione tra le politiche sociali e la famiglia, in base a questa si possono definire infatti sistemi "familizzati" o "de-familizzati". Nella seconda parte invece verranno presi in considerazione alcuni Paesi europei appartenenti a diversi sistemi di welfare (e con diversi gradi di familizzazione e de-familizzazione) per analizzare come e in che misura le politiche sociali incidono sulle disuguaglianze di genere, l’analisi partirà quindi dalla situazione nel mondo del lavoro retribuito, attraverso un confronto dei dati sull’occupazione maschile e femminile, integrata da quelli sul lavoro part-time e sulla composizione familiare. Seguirà l'analisi sulle politiche di conciliazione (con un focus sulle politiche per l'infanzia) e la parità di genere, anche in questo caso per verificare come le politiche emanate in diversi Paesi, e quindi sistemi di welfare, incidono sui rapporti di genere. Tra i dati considerati vi sono quelli relativi al tempo impiegato da uomini e donne per la cura, approfondendo anche quelli relativi al lavoro domestico. Infine, sulla base di quanto descritto, i modelli analizzati e le esperienze degli altri stati, verranno formulate delle possibili proposte per l'Italia al fine di ridurre le ancora persistenti disuguaglianze di genere, soprattutto per quel che riguarda le responsabilità nella cura e domestiche.
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Campus, Donatella. "L'elettore pigro : informazione politica e scelte di voto /." Bologna : Il Mulino, 2000. http://www.gbv.de/dms/sub-hamburg/325688044.pdf.

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Udrescu, Claudia Maria <1966&gt. "Politica nell'università. Politiche dell'università. Studio di caso: Università di Bucarest e Università di Bologna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3160/1/Claudia_Udrescu_Tesi.pdf.

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Abstract:
La mia tesi analizza il modo in cui è costruito il rapporto tra università e politica, con particolare sguardo sulle Università di Bucarest e di Bologna. E una ricerca empirica che si propone da una parte di fare una radiografia esatta della formulazione delle politiche dello stato in materia d’istruzione superiore, e dall’altro lato, di vedere la maniera in cui si sviluppa l’organizzazione interna delle università romene, prendendo come caso concreto l’Università di Bucarest. L’interesse per questo argomento è stato determinato dal fatto che la politica dell’educazione rappresenta una politica chiave nella ricostruzione dello stato democratico romeno dopo dicembre 1989. In secondo luogo l’intento di approfondire questo tema parte dal fatto che in Romania mancano degli studi consistenti sul percorso dell’università durante la transizione post communista, studi fatti nella prospettiva della scienza politica. In terzo luogo l’educazione è da sempre un argomento con portata politica. La tesi è articolata in tre parti, fondamentali per la comprehensione del rapporto tra politica è università: Università, Elites politiche e università, Stato e università. L’ipotesi è che l’educazione rappresenta un mezzo di legitimazzione per la politica, oppure, la carriera universitaria è un mezzo di legitimazzione per la carriera politica. Da qui deriva il fatto che l’università si constituisce in una fonte di reclutamento per i partiti politici e che in Romania le università private sono create per facilitare uno scambio di capitale, con lo scopo di facilitare il passaggio dal mondo politico verso il mondo accademico. Dal punto di vista metodologico, sono state utilizzate le fonti seguenti: archivio dell’università di Bucarest, fondo senato, periodo 1989-2004; archivio della Camera dei Deputati della Romania; l’archivio della Commisione per l’Insegnamento, la scienza e la gioventù della Camera dei Deputati e interviste semi-direttive con ex ministri dell’istruzione, consiglieri della Commisione per l’Insegnamento della Camera dei Deputati e altri politici. Inoltre, per il caso romeno è stata realizzata una banca dati con i membri del Parlamento romeno 1989-2008, per un totale di 2737 parlamentari, con lo scopo di realizzare il profilo educazionale dell’elite parlamentare nel post communismo. Nel periodo che abbiamo investigato, l’università si definisce attraverso il suo posizionamento verso il passato, da una parte perchè non esiste una politica dell’università romena che abbiamo incluso nello studio di caso, ma ci sono dei tentativi di conquistare i dirittti degli universitari, e dall’altra perchè il cambiamento dell’università è blocatto da routines di tipo burocratico. La relazione tra il mondo accademico e il mondo politico si costruisce a livello di cariera in un senso doppio: dal mondo accademico verso il mondo politico nello spirito della tradizione interbellica romena e dal mondo politico verso il mondo accademico, la cui comprensione è facilitata dal paragone con il caso italiano. Per la terza parte dello studio, possiamo osservare che lo stato è molto presente nello spazio educativo, fatto che rende difficile la negociazzione di una pertinente definizione dell’autonomia universitaria.
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Udrescu, Claudia Maria <1966&gt. "Politica nell'università. Politiche dell'università. Studio di caso: Università di Bucarest e Università di Bologna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3160/.

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Abstract:
La mia tesi analizza il modo in cui è costruito il rapporto tra università e politica, con particolare sguardo sulle Università di Bucarest e di Bologna. E una ricerca empirica che si propone da una parte di fare una radiografia esatta della formulazione delle politiche dello stato in materia d’istruzione superiore, e dall’altro lato, di vedere la maniera in cui si sviluppa l’organizzazione interna delle università romene, prendendo come caso concreto l’Università di Bucarest. L’interesse per questo argomento è stato determinato dal fatto che la politica dell’educazione rappresenta una politica chiave nella ricostruzione dello stato democratico romeno dopo dicembre 1989. In secondo luogo l’intento di approfondire questo tema parte dal fatto che in Romania mancano degli studi consistenti sul percorso dell’università durante la transizione post communista, studi fatti nella prospettiva della scienza politica. In terzo luogo l’educazione è da sempre un argomento con portata politica. La tesi è articolata in tre parti, fondamentali per la comprehensione del rapporto tra politica è università: Università, Elites politiche e università, Stato e università. L’ipotesi è che l’educazione rappresenta un mezzo di legitimazzione per la politica, oppure, la carriera universitaria è un mezzo di legitimazzione per la carriera politica. Da qui deriva il fatto che l’università si constituisce in una fonte di reclutamento per i partiti politici e che in Romania le università private sono create per facilitare uno scambio di capitale, con lo scopo di facilitare il passaggio dal mondo politico verso il mondo accademico. Dal punto di vista metodologico, sono state utilizzate le fonti seguenti: archivio dell’università di Bucarest, fondo senato, periodo 1989-2004; archivio della Camera dei Deputati della Romania; l’archivio della Commisione per l’Insegnamento, la scienza e la gioventù della Camera dei Deputati e interviste semi-direttive con ex ministri dell’istruzione, consiglieri della Commisione per l’Insegnamento della Camera dei Deputati e altri politici. Inoltre, per il caso romeno è stata realizzata una banca dati con i membri del Parlamento romeno 1989-2008, per un totale di 2737 parlamentari, con lo scopo di realizzare il profilo educazionale dell’elite parlamentare nel post communismo. Nel periodo che abbiamo investigato, l’università si definisce attraverso il suo posizionamento verso il passato, da una parte perchè non esiste una politica dell’università romena che abbiamo incluso nello studio di caso, ma ci sono dei tentativi di conquistare i dirittti degli universitari, e dall’altra perchè il cambiamento dell’università è blocatto da routines di tipo burocratico. La relazione tra il mondo accademico e il mondo politico si costruisce a livello di cariera in un senso doppio: dal mondo accademico verso il mondo politico nello spirito della tradizione interbellica romena e dal mondo politico verso il mondo accademico, la cui comprensione è facilitata dal paragone con il caso italiano. Per la terza parte dello studio, possiamo osservare che lo stato è molto presente nello spazio educativo, fatto che rende difficile la negociazzione di una pertinente definizione dell’autonomia universitaria.
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FIORANI, GLORIA. "System thinking, system dynamics e politiche pubbliche." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/869.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza la possibilità di utilizzo e il livello diffusione delle metodologie System Thinking e System Dynamics nella formulazione e valutazione delle politiche pubbliche (Capitoli 1 e 2) e presenta due applicazioni concrete e innovative in ambito sanitario - valutazione di impatto delle misure contenute nei piani di rientro dal debito regionali (Capitolo 3) e delle politiche di centralizzazione degli acquisti (Capitolo 4) - e una in ambito culturale – valutazione di impatto di politiche pubbliche alternative di finanziamento alla manifestazione culturale “La Notte Bianca Romana” (Capitolo 5).
This work analyzes the potential use and the spread of System Thinking and System Dynamics methodologies in public policy formulation and evaluation (Chapters 1 and 2). There are two practical and innovative applications in health - impact assessment of the recent sanitarian regional policies directed to solve the structural debt (Chapter 3) and of the centralization of purchase regional policies (Chapter 4) - and one in culture - impact assessment of alternative public policies for funding the cultural event "La Notte Bianca Romana" (Chapter 5).
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Moroso, Dominique <1989&gt. "Giappone e politiche nucleari - Disarmo e Arsenali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5976.

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Abstract:
Dopo lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki e con l'introduzione della Costituzione del Dopoguerra (soprattutto dell'Articolo 9), il Giappone si è sempre autodefinito il Paese leader a livello mondiale per quanto riguarda il disarmo nucleare. Tuttavia, a partire dagli Anni '50 e con la firma del Trattato di Mutua Sicurezza con gli Stati Uniti, Tokyo è sempre rimasta molto dipendente da Washington e dal suo "ombrello nucleare". Questo ha portato allo sviluppo e a un rafforzamento sempre maggiore a livello popolare di un movimento antinucleare, che ritiene la volontà di promozione del disarmo nucleare del governo di Tokyo come debole e subordinata alle politiche americane. I vicini asiatici, dal canto loro, guardano con diffidenza alle scorte di plutonio giapponesi utilizzate per il programma energetico iniziato da Tokyo negli Anni '60, soprattutto dopo la dichiarazione pubblica da parte della Corea del Nord sulle proprie capacità nucleari. Questa tesi vuole andare ad analizzare lo sviluppo delle politiche di Tokyo e i suoi sforzi relativi alla promozione globale del disarmo nucleare, concentrandosi in particolar modo sul suo rapporto con con Washington. Andrà poi in seguito a prendere in considerazione i movimenti antinucleari interni al Paese, per poi allargare lo sguardo verso la percezione di queste politiche da parte dei Paesi della zona dell'Asia Orientale.
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Berton, Silvia <1990&gt. "Le politiche finanziarie delle imprese familiari italiane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8479.

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Abstract:
La tesi mira ad analizzare gli aspetti principali del modello di business di impresa familiare, e in particolare fa riferimento alle politiche finanziarie da esse adottate. Inoltre, si mostrerà un confronto tra le imprese familiari e quelle non familiari per evidenziare i punti in comune e le differenze.
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Doghri, Yasmin <1992&gt. "Strategie e politiche per lo Sviluppo dell'Africa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11735.

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Abstract:
Questa tesi si propone di sfatare alcuni luoghi comuni sul sottosviluppo endemico del continente africano. Attraverso un’analisi delle dinamiche demografiche, economiche e istituzionali che si stanno manifestando in Africa, verranno messe in luce le numerose opportunità che questo continente può offrire. Lo scopo della tesi è identificare gli approcci allo sviluppo che si sono rivelati inefficaci e individuare quelli che, invece, hanno contribuito al miglioramento reale delle condizioni economiche. La tesi è suddivisa in tre parti. Nella prima viene effettuata un'analisi delle condizioni che contraddistinguo l'economia africana, mettendo in evidenza come una lettura tradizionale e omogenea del continente possa portare ad un approccio sbagliato alle politiche di sviluppo. La seconda parte della tesi è dedicata per l'appunto a una rassegna della letteratura economica che ha criticato le tradizionali politiche di aiuto, ritenute non solo poco efficaci, ma in alcuni casi distorsive. La terza parte viene invece dedicata alle nuove politiche di sviluppo che si stanno realizzando in alcune realtà africane: dagli investimenti esteri cinesi, ai distretti tecnologici, ai grandi progetti ambientali internazionali, alle strategie di migrazione circolare con i paesi europei.
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Pisani, Valeria <1993&gt. "Relazioni politiche recenti tra Okinawa e Tokyo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14810.

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Abstract:
Recentemente, le relazioni fra il governo di Tōkyō e quello della prefettura di Okinawa hanno subito dei cambiamenti interessanti. Da una parte abbiamo l’instaurarsi dell’amministrazione di Shinzō Abe, un primo ministro che sembra stia riuscendo a rivitalizzare l’economia nipponica e a far uscire lo stato dalla grande fase di stagnazione degli ultimi decenni; dall’altra, il proseguimento di un problema che affligge la prefettura più meridionale del Giappone da oltre vent’anni, ossia il ricollocamento della base aerea statunitense di Futenma in un’altra area all’interno della prefettura stessa. Questa base è stata da sempre definita come “la più pericolosa al mondo”, a causa del fatto che nasce vicino alla città di Ginowan, che successivamente si è sviluppata attorno alla pista aerea. Il piano del suo trasferimento vicino al distretto di Henoko, accordato nel 1996 dai governi nipponico e statunitense e ufficialmente ideato nel 2006, è ora in fase di iniziazione a partire dai lavori di interramento dell’adiacente baia di Oura. Questo piano va contro il volere espresso dalla maggior parte degli okinawani, che continuano le lotte e le proteste contro la base aerea di Futenma ma anche tutte le altre basi militari statunitensi presenti sull’isola. È così che è nato lo scontro fra il governo nazionale di Tōkyō e quello di okinawa: nella prefettura, le elezioni per il governatore coinvolgono sempre la questione delle basi militari, per cui il loro risultato è determinante nello sviluppo delle relazioni con il governo centrale. Il presente studio è stato improntato sull’analisi dei dati reperiti in archivi internet, articoli e pubblicazioni estratti da giornali e riviste online.
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Noschese, Giovanna <1994&gt. "Responsabilità sociale d'impresa. Le politiche di governance." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16485.

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Abstract:
La mia tesi magistrale ha come obiettivo quello di discutere la tematica della responsabilità sociale d’impresa (RSI) o anche definita come corporate social responsibility (CSR). L’elaborato è diviso in tre capitoli, i quali trattano aree differenti. Il primo capitolo verte sulla presentazione dell’argomento passando dalle prime letterature fino ad arrivare all’esistenza di nuove forme d’impresa che abbiano come core business la RSI. Facendo il caso del vincitore del Premio Nobel per la Pace ed inventore del Microcredito “Muhammad Yunus”. Il secondo capitolo darà un taglio all’elaborato sulle politiche di governance e aspetto normativo andando a fare un lavoro dapprima a livello mondiale poi spostando il focus a livello europeo, nazionale e regionale, dando maggiore attenzione alle politiche a livello regionale in particolar modo la Regione Veneto. Il terzo capitolo invece è un lavoro sperimentale che darà alla mia tesi magistrale un valore aggiuntivo, in quanto verranno analizzati i dati del progetto “Responsabilmente”.
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Scalella, Beatrice <1996&gt. "Le politiche di internazionalizzazione del Centre Pompidou." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17583.

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Abstract:
L’elaborato si propone di analizzare i risultati conseguenti alle partnership estere del Centre Pompidou di Parigi sia dal punto di vista economico che culturale e didattico. Il problema a cui si vuole cercare di rispondere riguarda soprattutto l’aspetto museale, ovvero se questo tipo di accordi contribuisca a un miglior funzionamento del museo dal punto di vista degli scopi dell’istituzione stessa. Per analizzare nella maniera più oggettiva possibile i risultati di questi decentramenti al di fuori di Parigi e, se si esclude il caso del Centre Pompidou-Metz, della Francia, si esaminano i dati economici e i cambiamenti socioculturali avvenuti a causa di questi progetti. Come gli studi che hanno studiato il caso del museo Guggenheim a Bilbao e il suo effetto sulla città dal punto di vista urbano, turistico e culturale, la tesi analizzerà ogni caso in ogni settore, dall’architettura alle acquisizioni, dai progetti didattici alle nuove politiche che si adattano a un mondo in perenne cambiamento. I saggi e i libri presi in considerazione per sviluppare una migliore analisi critica riguardano soprattutto le politiche culturali francesi ed europee, ma anche gli studi sul brand museale e sull’incredibile innovazione che il Centre Pompidou ha avuto negli ultimi decenni, diventando il centro culturale più importante al mondo. Con questa metodologia si vuole avere degli strumenti chiari che permettano una critica agli accordi che si focalizzano maggiormente sul risultato economico più che sul reale potere d’inclusione e adattamento della cultura, e un’attestazione del fatto che questi progetti seguano le funzioni per cui il museo è nato.
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Cigagna, Mirko <1997&gt. "COVID-19: Politiche sanitarie regionali a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19977.

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Abstract:
Il sistema sanitario italiano è fortemente decentralizzato e ciascuna Regione ha affrontato la pandemia da COVID-19 adottando politiche sanitarie diverse. Questa tesi confronta la risposta alla pandemia da parte di due Regioni, Lombardia e Veneto, che rappresentano l’esempio più eclatante di queste differenze. Lombardia e Veneto sono due Regioni confinanti, con caratteristiche socioeconomiche e demografiche simili, che hanno avuto focolai iniziali quasi simultanei. L’evoluzione della pandemia in queste due Regioni è chiaramente stata influenzata da driver al di fuori del controllo dei rispettivi policy-makers. Tuttavia, è evidente che le scelte di politica sanitaria passate e attuali di ciascuna Regione hanno anch’esse svolto e stanno svolgendo un ruolo importante. L’obiettivo di questo elaborato è comprendere ed analizzare quali scelte di politica sanitaria hanno funzionato e quali no, al fine di creare una base informativa per il futuro.
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MARENOT, DIEGO. "Politiche fiscali e finanziamento d’impresa (1962-1974)." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2010. https://hdl.handle.net/11565/4053896.

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DI, DIO DENISE. "Credibilità delle politiche ambientali ed eco-innovazione." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1393.

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Abstract:
Questo lavoro esamina se e a che livello la credibilità dell’assetto istituzionale e delle azioni dei policy-maker influenzano la produzione di eco-innovazione. Dopo una revisione della letteratura che incrocia ambiti teorici diversi, si evidenzia una caratteristica trasversale agli strumenti di politica ambientale, in particolare quella della credibilità, e se ne testa l’effetto sull’eco-innovazione. L’ipotesi centrale di questa tesi, che la credibilità impatti positivamente sulla produzione di eco-innovazione nel sistema economico, viene testata con un’analisi qualitativa e quantitativa sul caso studio della regolamentazione europea sulle emissioni automobilistiche (1980-2007). I risultati confermano l’ipotesi, evidenziando un percorso parallelo tra la produzione di eco-innovazione, misurata in termini di brevetti, e le variazioni nella credibilità della regolamentazione conseguenti a specifiche azioni intraprese a livello comunitario. L’ipotesi è confermata anche dallo studio quantitativo che evidenzia un impatto statisticamente significativo e positivo per l’indice di credibilità proposto. Si conclude suggerendo che UE e paesi membri trarrebbero benefici da una rinnovata attenzione alla credibilità delle politiche ambientali, fondata sull’indipendenza dagli attori economici coinvolti e, in particolare, su una migliore qualità della regolamentazione stessa. Si stima che la conseguente percezione di stabilità ed efficienza migliorerebbe il risultato delle politiche ambientali in termini di eco-innovazioni prodotte dalle imprese.
This thesis investigates whether and to what extent regulatory credibility influences the production of eco-innovation. After a selective literature review that analyzes the concept of eco-innovation through the principles of environmental economics, innovation economics, and regulatory economics, we contribute to the current literature by highlighting the role of a specific regulatory feature, that of credibility. Our hypothesis of a positive impact of regulatory credibility on eco-innovation is confirmed by a case study on the European car emissions regulation (1980-2007), which has been carried out by combining a qualitative and a quantitative approach. The findings indicate a common pattern of eco-innovation, which is measured by patent count, and of the credibility of the EU as car emissions regulator. The quantitative analysis estimates a statistically significant and positive impact of our credibility index on eco-innovation. Our conclusion is that the EU and each Member State would benefit from a new focus on building credible regulatory regimes, based on increasing independence from the industry pressure and on high regulatory quality. The consequently perceived stability and efficiency of the regulation is expected to improve the outcome of environmental policies in terms of eco-innovations produced by industry itself.
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DI, DIO DENISE. "Credibilità delle politiche ambientali ed eco-innovazione." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1393.

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Abstract:
Questo lavoro esamina se e a che livello la credibilità dell’assetto istituzionale e delle azioni dei policy-maker influenzano la produzione di eco-innovazione. Dopo una revisione della letteratura che incrocia ambiti teorici diversi, si evidenzia una caratteristica trasversale agli strumenti di politica ambientale, in particolare quella della credibilità, e se ne testa l’effetto sull’eco-innovazione. L’ipotesi centrale di questa tesi, che la credibilità impatti positivamente sulla produzione di eco-innovazione nel sistema economico, viene testata con un’analisi qualitativa e quantitativa sul caso studio della regolamentazione europea sulle emissioni automobilistiche (1980-2007). I risultati confermano l’ipotesi, evidenziando un percorso parallelo tra la produzione di eco-innovazione, misurata in termini di brevetti, e le variazioni nella credibilità della regolamentazione conseguenti a specifiche azioni intraprese a livello comunitario. L’ipotesi è confermata anche dallo studio quantitativo che evidenzia un impatto statisticamente significativo e positivo per l’indice di credibilità proposto. Si conclude suggerendo che UE e paesi membri trarrebbero benefici da una rinnovata attenzione alla credibilità delle politiche ambientali, fondata sull’indipendenza dagli attori economici coinvolti e, in particolare, su una migliore qualità della regolamentazione stessa. Si stima che la conseguente percezione di stabilità ed efficienza migliorerebbe il risultato delle politiche ambientali in termini di eco-innovazioni prodotte dalle imprese.
This thesis investigates whether and to what extent regulatory credibility influences the production of eco-innovation. After a selective literature review that analyzes the concept of eco-innovation through the principles of environmental economics, innovation economics, and regulatory economics, we contribute to the current literature by highlighting the role of a specific regulatory feature, that of credibility. Our hypothesis of a positive impact of regulatory credibility on eco-innovation is confirmed by a case study on the European car emissions regulation (1980-2007), which has been carried out by combining a qualitative and a quantitative approach. The findings indicate a common pattern of eco-innovation, which is measured by patent count, and of the credibility of the EU as car emissions regulator. The quantitative analysis estimates a statistically significant and positive impact of our credibility index on eco-innovation. Our conclusion is that the EU and each Member State would benefit from a new focus on building credible regulatory regimes, based on increasing independence from the industry pressure and on high regulatory quality. The consequently perceived stability and efficiency of the regulation is expected to improve the outcome of environmental policies in terms of eco-innovations produced by industry itself.
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FORGANNI, ANTONELLA. "Profili giuridici dell'interazione tra antidumping e altre politiche comunitarie: politica della concorrenza e relazioni esterne." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2010. https://hdl.handle.net/11565/4053939.

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DE, FEUDIS ELISABETTA. "DISPERSIONE SCOLASTICA: POLITICA EUROPEA E CONTESTI NAZIONALI. LE POLITICHE PUBBLICHE DI ITALIA, FRANCIA E SPAGNA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19575.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca analizza il fenomeno della dispersione scolastica come oggetto del policy making di stati e regioni: in particolare e in chiave comparata si analizzano le politiche di tre Stati membri, Italia, Francia e Spagna e di due regioni per ognuno di essi, la Regione Lombardia, la Regione Puglia; la Région Aquitaine, la Région Rhone-Alpes, la Comunidad de Andalucía e la Comunidad de Madrid. Pur condividendo i tratti fondamentali del sistema di istruzione europeo meridionale, esse sono caratterizzate da un diverso sistema di attribuzione delle competenze legislative e amministrative in materia di istruzione ed un differente grado di decentramento in relazione all’applicazione delle policy di contrasto alla dispersione scolastica, degli strumenti implementati e dei risultati raggiunti. A partire dall’analisi dei documenti europei Strategia di Lisbona ET2010 e Strategia Europa ET2020 , il presente lavoro si concentra sul secondo dei due documenti e su uno dei cinque obiettivi indicati, ovvero la riduzione al 10% del tasso di dispersione scolastica per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Si fa riferimento al periodo di tempo compreso tra l’anno scolastico 2008-2009 e il 2015-2016, ovvero tra la fine della Strategia di Lisbona, rilanciata a seguito della grave crisi del 2008 per il triennio 2008-2010, la nuova fase decennale delle politiche comunitarie avviata con la Strategia Europa 2020, gli ultimi due cicli di programmazione comunitaria, mediante i fondi strutturali 2007-2013 e 2014-2020 e il biennio 2013-2015, quando i tre Stati considerati avviano, sia pur in modo molto diverso delle riforme del sistema scolastico.
The present work analyses the phenomenon of school dropout and the policy making of states and regions: particularly and in a comparative key, the policies of three Member States, Italy, France and Spain, involved with different reforms of the school system, and two regions for each of them, Lombardy Region, Puglia Region; Aquitaine Region, Rhone-Alpes Region, Andalucia Region and Region of Madrid. Starting from the analysis of European documents ET2010 Lisbon Strategy and ET2020 Europe Strategy, this work focuses on the second of the two documents and one of the five objectives indicated, especially the 10% reduction in the school dropout rate for young people aged between 18 and 24 years. Reference is made to the time period between the academic year 2008-2009 and 2015-2016, between the end of the Lisbon Strategy, the new ten-year phase of the Community policies launched with the Europe 2020 Strategy.
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DE, FEUDIS ELISABETTA. "DISPERSIONE SCOLASTICA: POLITICA EUROPEA E CONTESTI NAZIONALI. LE POLITICHE PUBBLICHE DI ITALIA, FRANCIA E SPAGNA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/19575.

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Abstract:
Il presente lavoro di ricerca analizza il fenomeno della dispersione scolastica come oggetto del policy making di stati e regioni: in particolare e in chiave comparata si analizzano le politiche di tre Stati membri, Italia, Francia e Spagna e di due regioni per ognuno di essi, la Regione Lombardia, la Regione Puglia; la Région Aquitaine, la Région Rhone-Alpes, la Comunidad de Andalucía e la Comunidad de Madrid. Pur condividendo i tratti fondamentali del sistema di istruzione europeo meridionale, esse sono caratterizzate da un diverso sistema di attribuzione delle competenze legislative e amministrative in materia di istruzione ed un differente grado di decentramento in relazione all’applicazione delle policy di contrasto alla dispersione scolastica, degli strumenti implementati e dei risultati raggiunti. A partire dall’analisi dei documenti europei Strategia di Lisbona ET2010 e Strategia Europa ET2020 , il presente lavoro si concentra sul secondo dei due documenti e su uno dei cinque obiettivi indicati, ovvero la riduzione al 10% del tasso di dispersione scolastica per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Si fa riferimento al periodo di tempo compreso tra l’anno scolastico 2008-2009 e il 2015-2016, ovvero tra la fine della Strategia di Lisbona, rilanciata a seguito della grave crisi del 2008 per il triennio 2008-2010, la nuova fase decennale delle politiche comunitarie avviata con la Strategia Europa 2020, gli ultimi due cicli di programmazione comunitaria, mediante i fondi strutturali 2007-2013 e 2014-2020 e il biennio 2013-2015, quando i tre Stati considerati avviano, sia pur in modo molto diverso delle riforme del sistema scolastico.
The present work analyses the phenomenon of school dropout and the policy making of states and regions: particularly and in a comparative key, the policies of three Member States, Italy, France and Spain, involved with different reforms of the school system, and two regions for each of them, Lombardy Region, Puglia Region; Aquitaine Region, Rhone-Alpes Region, Andalucia Region and Region of Madrid. Starting from the analysis of European documents ET2010 Lisbon Strategy and ET2020 Europe Strategy, this work focuses on the second of the two documents and one of the five objectives indicated, especially the 10% reduction in the school dropout rate for young people aged between 18 and 24 years. Reference is made to the time period between the academic year 2008-2009 and 2015-2016, between the end of the Lisbon Strategy, the new ten-year phase of the Community policies launched with the Europe 2020 Strategy.
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Rispoli, Andrea. "Politiche di manutenzione preventive su impianti in avviamento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
In questo lavoro si affronta il problema di applicare le politiche di manutenzione preventive su un impianto in avviamento, non conoscendo o conoscendo poco i dati storici, necessari all'ottimizzazione o all'applicazione di una strategia manutentiva. Tramite lo studio e l'analisi della letteratura si cerca di determinare quali tecniche o procedure vengono implementate per superare la mancanza di dati. Dopo l'analisi degli autori e l'introduzione delle tecniche utilizzate si propone una procedura in grado di coniugare costi, qualità e sicurezza.
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CASTELNUOVO, IDA. "Improvvisare politiche : storie di Empresas Recuperadas in Argentina." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/278362.

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ZEPPETELLA, PAOLO. "Partecipazione, tempo ed efficacia nelle politiche territoriali locali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2005. http://hdl.handle.net/11578/278494.

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GIANNOTTI, EMANUEL. "Sapere tecnico e cultura cattolica. Politiche della casa." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/278281.

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Zeminian, Laura <1984&gt. "Le politiche di sostenibilità turistica nell'ambito dell'Unione Europea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3345.

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Abstract:
La tesi mira a comporre un quadro organico delle diverse politiche in materia di sostenibilità turistica sia a livello globale sia, più nello specifico, a livello europeo fino ad analizzare in quale misura tali politiche sono applicabili al caso concreto di un tour operator.
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Simonelli, Luca <1989&gt. "Le disuguaglianze e le politiche pubbliche in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5559.

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Abstract:
Il lavoro si propone di descrivere e analizzare le disuguaglianze in Cina dal 1949 a oggi, con particolare attenzione al periodo compreso tra gli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio, un periodo che ha visto l’aggravarsi di questo problema, evidenziandone le responsabilità politiche del Partito Comunista Cinese che ha agito in contrasto con i principi di uguaglianza sociale del comunismo. Il lavoro è sviluppato essenzialmente in tre sezioni: la prima rappresenta l’evoluzione politica delle disuguaglianze, in particolare vengono studiate le azioni governative inerenti a un miglioramento delle condizioni sociali del paese con specifico riferimento alla società “armoniosa” e ai Piani Quinquennali XI e XII, che segnano una svolta nell’approccio al tema delle disuguaglianze da parte delle autorità. Nella seconda sezione vengono esaminate le disparità economiche in termini di reddito disponibile per famiglia, sia nelle aree urbane che nelle aree rurali. Vengono inoltre analizzati parallelamente i dati e le relative cause che hanno determinato un profondo divario economico, infrastrutturale e sociale. Nella terza ed ultima parte vengono descritte le disuguaglianze interregionali presenti in Cina, ne viene analizzata l’evoluzione storica e vengono riportate le principali politiche in favore dello sviluppo economico delle aree più arretrate.
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Giacomini, Serena <1989&gt. "Politiche migratorie e integrazione: verso un Giappone multietnico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6607.

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Abstract:
A partire dalla rassegna dell’attuale letteratura relativa al fenomeno immigratorio in Giappone, tale progetto affronta la tematica delle politiche migratorie giapponesi e il peculiare atteggiamento adottato da tale nazione nei riguardi dell'immigrazione e dei lavoratori stranieri. Ampio spazio verrà dato al dibattito interno al Paese che vede contrapposta una serie di autori tra cui è possibile annoverare il governo, le organizzazioni internazionali e le amministrazioni locali. Il presente elaborato sostiene la tesi espressa da alcuni di questi protagonisti, i quali considerano l’immigrazione una risorsa per il Paese, la cui regolamentazione potrebbe rivelarsi un’efficace soluzione al declino demografico e alla mancanza di manodopera in specifici settori dell’economia giapponese, due dei più urgenti problemi che il Giappone si trova ad affrontare. Attraverso l’assunzione di tale prospettiva saranno evidenziate le relative problematiche e le contraddizioni dell’atteggiamento del governo nei confronti del fenomeno, esaminando i benefici che un cambiamento di prospettiva, quale la liberalizzazione della politica migratoria potrebbe apportare a un Paese come il Giappone. L’elaborato è strutturato nel seguente modo: La prima parte affronterà la storia del fenomeno e lo sviluppo delle politiche immigratorie ponendo particolare attenzione al cambiamento che l’immigrazione e le normative in merito hanno subito nel tempo. All’interno dello stesso capitolo verrà riassunta in breve la storia dei flussi migratori focalizzandosi sul periodo che va dal Dopoguerra a oggi e le relative direttive governative. La seconda parte sarà prevalentemente incentrata sulle ragioni che hanno portato ad un notevole incremento nell’immigrazione verso il Giappone e il conseguente dibattito in materia, il quale vede coinvolta una pluralità di attori tra cui i diversi ministeri del governo giapponese, la federazione delle industrie (Nippon Keidanren), le organizzazioni non governative (ONG) e le amministrazioni locali. Saranno perciò esaminate due delle più discusse tematiche: il rapporto tra immigrazione e mercato del lavoro e il fenomeno dell’immigrazione illegale. Il capitolo si concluderà con un’analisi delle contraddizioni tra la vigente normativa e i seguenti risvolti sul piano economico e sociale. Il tema principale del capitolo successivo, riguarda i fattori culturali (il mito dell’omogeneità razziale in primis) che stanno alla base dell’atteggiamento del Giappone nei confronti dell’immigrazione e gli esiti che tale fenomeno ha sulla società stessa. Verrà preso quindi in esame l’impatto che il processo migratorio ha sull’opinione pubblica e sui mass-media. In conclusione, ampio rilievo sarà dato al ruolo delle ONG e delle amministrazioni locali nel promuovere e tutelare i diritti degli stranieri in Giappone. La quarta e ultima parte sarà dedicata a comparare l’attuale politica migratoria giapponese con quelle di alcuni paesi di recente immigrazione. Di seguito verranno presentate le più recenti proposte legislative tra cui quella di Hidenori Sakanaka e gli 8 punti del suo "Nyukan Senki". L’elaborato si concluderà riflettendo sui possibili sviluppi della politica migratoria giapponese, analizzando le motivazioni per cui è possibile ritenere l’immigrazione una fonte preziosa per la società e l’economia giapponese.
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Zennaro, Lucrezia <1991&gt. "Politiche retributive in Veneto: caso Gruppo Coin S.p.A." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8075.

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Abstract:
Gli argomenti trattati in questo studio nascono da un interesse personale e dalla volontà di cercare risposte a domande di chi, come me, si trova a muovere i primi passi in un contesto lavorativo in continua evoluzione. Ho focalizzato l'attenzione sui metodi di gestione delle risorse umane, sulla scelta di una cultura organizzativa che consenta ai dipendenti di trovare la motivazione, la capacità e sulla possibilità di impegnarsi in azioni che li possano condurre alla realizzazione degli obiettivi strategici, e sull’importanza di prestare grande attenzione alla progettazione di pratiche di gestione delle risorse umane che promuovano il benessere in azienda. Nel primo capitolo viene presentato il quadro normativo di riferimento che negli ultimi anni ha subito notevoli cambiamenti. Il contributo dei lavoratori, in relazione alla coerenza delle politiche retributive, rappresenta un tema di grande attualità ed interesse, in considerazione della crescente centralità rivestita dal capitale umano nel contesto economico e nell'ambito degli studi d'impresa. Nel secondo capitolo si vuole descrivere il ruolo del sistema premiante, le relative articolazioni e i sottosistemi ad esso connessi, soffermandosi in particolare su come, in occasione della costruzione del piano retributivo, si possa ricreare quella condizione di incentivazione e motivazione nei dipendenti, finalizzata a tradurre le strategie aziendali in risultati concreti. Nell’ultimo capitolo si verifica in che modo il Gruppo Coin S.p.A attua i piani retributivi, nell'ottica di allineare due grandi variabili: da una parte i contributi apportati dalle persone nell'impresa e, dall'altra, gli incentivi che queste si aspettano come contropartita per l’impegno profuso.
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Zhara, Bora <1990&gt. "Desertificazione in Cina. Determinanti, conseguenze e politiche governative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8132.

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Abstract:
In questa tesi ho esaminato il problema della desertificazione a livello globale e in Cina, i tipi di desertificazione, le cause, le conseguenze e i metodi che la Cina ha utilizzato per combattere questo problema.
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Albero, Federico <1993&gt. "L'incitamento all'odio in Giappone: cause e declinazioni politiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14495.

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Abstract:
La tesi analizza il fenomeno dell’incitamento all’odio contestualizzandolo all’interno della società giapponese. L’analisi si basa secondo tre livelli di studio che corrispondono alle tre domande principali della tesi: cos’è l’incitamento all’odio? Come e perché stiamo assistendo ad un aumento degli episodi d’odio in Giappone? Qual è l’approccio della politica giapponese al fenomeno? Il primo livello riguarda le teorie politiche e comunicative che caratterizzano lo studio e l’approccio all’incitamento all’odio a livello globale. Il secondo livello di analisi si basa su un approccio storico-sociologico al fenomeno nel contesto giapponese, in cui, a seguito di un’analisi storica della formazione del razzismo in Giappone e del fenomeno dell’odio online, portiamo come esempio principe l’analisi del movimento Zaitokukai alla luce della teoria del suicidio durkheimiana, in particolare focalizzandoci sulle anomie. Il terzo livello di analisi si concentra sull’aspetto politico del fenomeno dell’odio e tenta di dare un’analisi completa di come l’incitamento all’odio si declini nella politica giapponese, tentando di individuare il livello di accondiscendenza della politica giapponese nei confronti dell’incitamento all’odio.
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LOZZI, NICOLE. "POLITICHE DELLA SICUREZZA E ALLERTE ALIMENTARI NELL'UNIONE EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/777.

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Abstract:
La tesi ha come finalità lo studio della sicurezza alimentare e del suo sistema di controllo nel contesto europeo. Per sicurezza alimentare qui s’intende da un lato, quell’insieme di disposizioni e di procedure previste dal legislatore, atte a garantire che gli alimenti a rischio non siano immessi sul mercato; dall’altro quel meccanismo predisposto per individuare i problemi di sicurezza degli alimenti e agire di conseguenza. Sicurezza alimentare, intesa dal punto di vista normativo, è sia l’ampia gamma di disposizioni che hanno un’incidenza diretta o indiretta sulla sicurezza degli alimenti e dei mangimi (come ad esempio i provvedimenti sui materiali e gli oggetti a contatto con gli alimenti, sui mangimi e su altri mezzi di produzione agricola a livello primario), sia un vero e proprio sistema inteso come meccanismo o insieme di procedure pensate per garantire la sicurezza degli alimenti. Tale apparato di tutela opera, tenendo in considerazione tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare, come un unico processo, partendo dalla produzione, passando attraverso la trasformazione fino ad arrivare alla distribuzione e vendita dei prodotti. Oggetto principale di questa tesi è l’analisi del sistema di controllo alimentare, poiché non solo elemento integrante, ma soprattutto presupposto della sicurezza stessa. Precisamente, in Europa il sistema di sorveglianza si presenta come un meccanismo di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, una sorta di rete di collegamento cui partecipano gli Stati membri, la Commissione Europea e l’Autorità per la sicurezza alimentare
The idea of research comparing the legal and policy choices which form the basis for the current agrofood safety systems derive from the observation of several cases of “food emergency”(such as BSE, dioxin contamination , bird flu, GMOs) and food alert, which occurred in the recent European history and have caused reactions and worries in public opinion. The study of the above mentioned events and the reflection upon the attitudes and the decisions about food safety made by the European Union institutions raised many different questions. First of all I wondered if this is only a European phenomenon or if it may also apply to overseas countries like the USA. I also wanted to investigate about science regulation policies ruling the safety system born to face feared or evident risks for public health (as a consequence of BSE), i.e. to understand how scientific knowledge is used in legal and policy choices and which are the political and social consequences. In effect, the emergencies, risks and uncertainties caused by the social implementation of science have increased the gap between society and institutions both at national and community level, generating mistrust not so much of scientific and technological progress but of the institutions themselves. The public isn’t only worried about “safety” meant as the likelihood of a damage occurring, but also about the unexpected social effects neglected by the institutions. Europe expressed its concerns about these situations by trying to fill the gap from different perspectives : • new governance of science; • subsequent new regulatory and policy model of science; • expertise and its credibility; • more collective decision making processes Such steps are fundamental to generate and new idea of science governance which connects the need of a more democratic science with that of a more involving society . The Democratization of science implies the acquisition by institutions of several scientific opinions involving all of the aspects of knowledge in order to obtain decisions making processes meeting social needs and, consequently, closer to citizens.
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