Academic literature on the topic 'Politiche per il paesaggio'

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Journal articles on the topic "Politiche per il paesaggio"

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Venturi Ferriolo, Massimo. "Qualitŕ dei paesaggi, qualitŕ delle politiche. Aménager le futur." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 135–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057017.

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Abstract:
La Convenzione europea del paesaggio collega il processo di paesaggio al riconoscimento dell'ambito di vita percepito. Il paesaggio č una risorsa da governare per il benessere dei suoi abitanti, con potenzialitŕ propulsive per le culture locali nel variegato patrimonio culturale e naturale dell'Europa. La qualitŕ si dovrebbe affermare in ogni paesaggio indipendentemente dal giudizio estetico: essa č il fattore privilegiato e non la bellezza. Lo sviluppo dell'individuo e la sua affermazione socio-culturale si realizzano grazie ai tre concetti essenziali di benessere, soddisfazione, identitŕ: la vera bellezza di un paesaggio, che č il risultato dell'azione, quindi non astratta. A partire da qui si analizza il rapporto tra qualitŕ dei paesaggi e qualitŕ delle politiche, fondato sul riconoscimento, soprattutto quello dell'appartenenza: una straordinaria occasione democratica.
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Castiglioni, Benedetta, Massimo de Marchi, and Monica Ruffato. "Paesaggi democratici: dalla partecipazione alla cittadinanza." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (April 2011): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001006.

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Abstract:
L'articolo esplora le potenzialitŕ offerte dal paesaggio (inteso nella sua dimensione sociale di mediatore sensibile tra societŕ e territorio) come occasione di partecipazione e di costruzione di una cittadinanza sostenibile e responsabile. Dopo una attenta analisi della dimensione sociale del paesaggio, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) la seconda parte dell'articolo affronta il quadro delle politiche per la partecipazione, e l'evolversi degli strumenti di misurazione dell'che obbligano ad un miglioramento della qualitŕ decisionale e dell'inclusione sociale sulle questioni relative ai rapporti tra comunitŕ e luoghi. Nella terza parte dell'articolo sono esaminati due tipologie di esempi relativi all'istituzionalizzazione di pratiche partecipative relative al paesaggio: gli Osservatori del Paesaggio e le reti di attori. L'ultima parte dell'articolo evidenzia come il "fare partecipazione" sul paesaggio rappresenti una grande occasione pubblica per ricostruire e approfondire la dimensione della cittadinanza sostenibile a partire dal delineare nuove regole di appartenenza e responsabilitŕ nei confronti di comunitŕ e luoghi.
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Amato, Fabio, Giovanni Laino, and Cristina Mattiucci. "Ripensare l'ospitalità. I migranti nei paesaggi campani in trasformazione." CRIOS, no. 19 (May 2021): 60–71. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019006.

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Abstract:
L'articolo presenta una sintesi di un'indagine sulla presenza degli stranieri in Cam¬pania, concepita come contributo alla descrizione interpretativa del paesaggio su scala regionale. I dati restituiscono un paesaggio abitato secondo traiettorie di residenza e di impiego da parte di stranieri che configurano in modo peculiare parti di territorio, facendo rilevare componenti di una path dependency cui corrispondono vocazioni territoriali, ovvero opportunità di attivare efficaci politiche territoriali e per il paesaggio. Sulla base dell'evidenza della componente straniera della popolazione, che connota di fatto il paesaggio e indica alcuni squilibri locali (demografico, del mercato del lavoro e degli alloggi), gli autori sostengono che l'indagine contribuisce al riconoscimento di una risorsa locale, che si configura come una opportunità per il governo del territorio e interroga politicamente lo statuto biunivoco dell'ospite. .
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Annese, Mariella, and Letizia Chiapperino. "L'area protetta come dotazione territoriale per una rinnovata fruizione della costa." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (November 2021): 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132003.

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Abstract:
Partendo dal case study di Costa Ripagnola, il contributo riflette sulla capacita degli strumenti di tutela di attribuire nuovi significati all'area protetta per fronteggiare le crescenti pressioni antropiche. La strategia di tutela, contesto da cui muove questa riflessione, dovrebbe considerare il paesaggio tanto secondo la tradizionale nozione di "patrimonio identitario" da conservare, quanto di risorsa strategica per sperimentare nuovi indirizzi di integrazione con le politiche di governance.
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Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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Abstract:
In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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Kunzmann, Klaus R. "Dopo la crisi economica globale: implicazioni sulle politiche per il futuro del territorio europeo." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058001.

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Abstract:
Il saggio si interroga sulle implicazioni territoriali di una crisi finanziaria non ancora conclusa che si ripercuote sulle economie locali europee. L'autore sottolinea la vulnerabilitŕ del ‘vecchio continente' e delle sue varietŕ regionali. A fronte della difficoltŕ a misurare analiticamente gli esiti spaziali della crisi, il saggio presenta cinque scenari di crescita europei che, in forma non necessariamente alternativa, alludono ad altrettante trame di possibili strategie di sviluppo spaziale nella dimensione continentale. Evocando i temi della societŕ della conoscenza, dell'economia creativa e della formazione permanente, della centralitŕ del paesaggio e dei contesti rurali, dei processi culturali e delle nuove produzioni, come quello dei molteplici legami con le economie emergenti a scala globale, il saggio ci conduce a considerare con realismo l'idea di un'Europa a due velocitŕ.
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Zoppi, Corrado. "Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Abstract:
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Camaioni, Chiara, and Rosalba D’Onofrio. "La ricostruzione del Centro Italia: la necessità di un approccio paesaggistico per Arquata del Tronto." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 132 (November 2021): 26–50. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132002.

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Abstract:
I terremoti intervengono all'improvviso e violentemente sul paesaggio. In questo articolo si sostiene la tesi che facendo leva sulla identita e sulla memoria collettiva si possano selezionare gli elementi di permanenza e di stabilita del paesaggio che potranno guidare la ricostruzione, favorendo una responsabile sperimentazione progettuale. Il Documento Direttore della Ricostruzione di Arquata del Tronto ha provato a riflettere su questi temi, suggerendo un possibile percorso progettuale.
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Annalinda Neglia, Giulia. "Progetti per il recupero culturale. Strategie per il paesaggio urbano storico della città antica di Aleppo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1007.

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Abstract:
Le distruzioni traumatiche che continuano a interessare i centri storici delle regioni mediorientali, ne hanno danneggiato la coerenza morfologica e sociale. Focalizzandosi sul recupero del paesaggio urbano nel suo complesso, questo scritto intende prospettare strategie progettuali per la rigenerazione della Citta antica di Aleppo basate su metodologie che coinvolgono la comunita locale nei processi di ricostruzione corale della societa urbana, delle case e del recupero degli spazi aperti.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Abstract:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Dissertations / Theses on the topic "Politiche per il paesaggio"

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DI, DOMENICO ALFONSO. "Le politiche per il paesaggio nel processo di costruzione di nuovi frames cognitivi : il caso dell'Osservatorio sperimentale del Delta del Po come strumento di partecipazione delle comunità locali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/11578/278557.

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SANTARSIERO, VITTORIA. "Matera e i territori del cibo. Modelli di innovazione per il food system e la valorizzazione dei paesaggi rurali attraverso le politiche del cibo e i processi creativi dell’agro-industria." Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/149102.

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Abstract:
The following work analyses the socio-economic and spatial dynamics of “Matera food city-region” and tests the role of innovation model, food policies and creative processes to enhance urban and rural foodscape. The research looks for answers at some questions. The first is about dynamics and flows on Matera food city region considering involved spaces, actors and economies through a critical process that studies city and countryside. The second question moved to the necessity to define a model that is able to represent and interpret the analysed dynamics and flow, and to give back useful output. The third question works on results of previous phases and deepens analysis on Matera food city region to find enhanced possibilities and strategies for the territory. The critical reflection on the three answers makes necessary another demand. The fourth query deepens the role of multimedia platforms as tools to represent spaces and dynamics, and to provide ideas to innovate strategies for food territories. In the final part, this work gives an applicative example, proving the role of the platform Atlante del cibo Matera as a tool that creates links between involved actors and processes on Matera food city region and builds food governance. This research is articulated in three complementary phases, recognizable in the overall structure. First, the work deepens critically the theory, by the study of the role of food in urban planning in the last two decades. In this section the research provides definitions of food system, food space and food policy and introduces international and national governance processes on food. This phase introduces research theme and is the theoretical basis for later stages. The second section is a disciplinary work based on analysis on field and the reconstruction of food system by the interpretation of organizational models detected in the territory. The analysis regards the phases of food system (production, processing, distribution and consumption) on Matera food city region. In the final section, the comment of results is the basis to rebuild geographies of Matera food territories. Finally, this phase explains the application model, shared between city, university and enterprise. The application shows the working ability of Atlante del Cibo Matera in the formulation of strategies that enhanced territories by food. This work aims to shows the opportunity for Matera food city region to innovate itself by a vision that combines culture, rural landscapes, heritage and society through food. From this perspective innovation gives the tool for the implementation of interactive and heritage atlas that proposes participatory and synergic governance.
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è studiare l’articolazione delle dinamiche socio-economiche e spaziali nella Matera food city region, e testare la capacità degli strumenti di innovazione, delle politiche del cibo e dei processi creativi nella valorizzazione dei paesaggi rurali. Il lavoro di ricerca muove a partire dalla costruzione di risposte ad un serie di quesiti che scompongono e chiarificano l’intero percorso. Il primo riguarda la riflessione sulle dinamiche e sui flussi che interessano la food city region, considerando spazi, attori e economie implicate, attraverso un approccio che esamina criticamente la città e la campagna. Il secondo quesito muove dalla necessità di definire un modello di rappresentazione consono alla restituzione delle dinamiche osservate sul territorio e capace di restituire degli output a partire dall’interpretazione critica dei fenomeni. Il terzo riflette sulle caratteristiche della Matera food city region per individuarne potenzialità da cui articolare strategie per i territori del cibo. Il commento delle risposte alle prime questioni sarà il presupposto per la formulazione di un ulteriore quesito che riguarda il ruolo che possono avere gli strumenti innovativi in questo processo, di cui si fornirà un modello applicativo condiviso tra più attori nella parte finale dell’elaborato. Questo lavoro di ricerca si compone di tre operazioni differenti e fortemente complementari, ma tuttavia riconoscibili nella struttura della tesi. La prima riguarda lo studio critico della letteratura con una ricostruzione del ruolo assunto dal cibo nel corso dell’ultimo ventennio nella pianificazione delle città e dei territori. A seguire alcune definizioni sul sistema del cibo, sulle spazialità della ricerca e sulle politiche e regolamentazioni internazionali e nazionali. L’introduzione alla tematica della ricerca sarà la base disciplinare su cui saranno presentati i quesiti, gli obiettivi, i materiali e i metodi utilizzati. In chiusura della prima parte sarà introdotto il contesto della ricerca. La seconda parte della tesi è un lavoro più disciplinare e riferisce della ricerca sul campo attraverso la ricostruzione del sistema del cibo mediante l’analisi e l’interpretazione dei modelli organizzativi riconoscibili sul territorio in termini spaziali, ma anche quantitativi e qualitativi. Il riferimento in questa fase è stato lo studio delle performance delle varie fasi in cui è stato diviso a monte il sistema del cibo (produzione e trasformazione, trasporto e distribuzione, consumo). Una tematizzazione delle fasi dell’indagine che ha chiarito le relazioni tra spazialità, attori e dinamiche e le connessioni tra i vari processi nella fase di ricostruzione complessiva del fenomeno, svolta allo scopo di restituire una interpretazione critica del processo. Nella terza parte il commento dei risultati dell’analisi consentirà di ricostruire una lettura della geografia del territorio attraverso la lente del cibo. Saranno specificate le basi su cui è stato articolato il modello applicativo condiviso tra città, università e impresa che prova ad utilizzare uno strumento innovativo per la formulazione di strategie operative capaci di valorizzare i territori in chiave cibo. Matera e la sua food city region possono riarticolarsi in una visione che combina i processi culturali e agro-forestali dei paesaggi autentici lucani con la dimensione sistemica del cibo capace di relazionare tra loro patrimoni filiere e società. L’innovazione in tal senso può fornire gli strumenti per l’implementazione di atlanti patrimoniali interattivi e in grado di proporre governance partecipate e sinergiche.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

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Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
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SANTARELLI, PAOLO. "Percorsi lenti per nuove visioni nel paesaggio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Camerino, 2014. http://hdl.handle.net/11581/401778.

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Abstract:
La ricerca si pone nel solco della riflessione disciplinare relativa al progetto di paesaggio, rinnovata nell'ultimo decennio dalla prospettiva della Convenzione Europea per il Paesaggio. L'oggetto di ricerca e' costituito dai percorsi lenti, ovvero i tracciati a carattere storico, culturale, naturalistico, che innervano il territorio. Il tema si riferisce al contesto disciplinare in quanto pratica di paesaggio che induce ad approfondire il tema della ''percezione dei paesaggi da parte delle popolazioni'', ed al contempo, indagare nuove strategie per i processi trasformazione dei territori. Obiettivo della ricerca e' affrancare i percorsi lenti dall'insieme generico delle percorrenze leggere, verificandoli come risorsa per il progetto dei paesaggi attraversati, capaci di tradurre la dimensione lenta, nel suo carattere ampio ed evocativo, in scenari strategici di trasformazione del territorio, orientati a prospettive di sviluppo sostenibile. La ricerca prende avvio da una lettura del rapporto fra dimensione lenta e veloce nel contesto attuale dei territori e nella storia della progettazione della citta', procedendo per antitesi e similitudini di casi. L'indagine dei casi studio permette di definire i caratteri dei percorsi lenti secondo una chiave di lettura spazio temporale. L'oggetto di ricerca viene interpretato secondo il modello di studio dell'ipertesto paesistico applicato al paesaggio, gia' proposto nel contesto disciplinare. Gli strumenti sono stati prevalentemente bibliografici ed in parte sopralluoghi sul posto. La ricerca ha preso in esame un insieme di casi utili per definire i contorni ed il metodo di lavoro. Ai fini della verifica dell'ipotesi di ricerca, si e' ritenuto necessario indagare i casi secondo una chiave di lettura spazio temporale. Dunque, la ricerca si e' concentrata su tre casi: Cammino di Santiago; High Line di New York; Raggi Verdi di Milano. La selezione e' stata fatta in funzione della loro particolare capacita' di esplicitare la relazione evolutiva, avvenuta nello spazio e nel tempo, fra percorso lento e paesaggi attraversati
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Rizzello, Katia <1978&gt. "Politiche europee per lo sviluppo locale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2154/1/Rizzello_Katia_TESI.pdf.

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Rizzello, Katia <1978&gt. "Politiche europee per lo sviluppo locale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2154/.

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Pesavento, Valeria <1993&gt. "Politiche ambientali per l’inquinamento e criminalità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14328.

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Abstract:
Il primo capitolo è incentrato sulla differenza tra beni comuni ed esternalità. Il secondo capitolo tratta delle politiche ambientali sia internazionali che europee. Il terzo capitolo riguarda la criminalità legata all’ambiente.
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Doghri, Yasmin <1992&gt. "Strategie e politiche per lo Sviluppo dell'Africa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11735.

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Abstract:
Questa tesi si propone di sfatare alcuni luoghi comuni sul sottosviluppo endemico del continente africano. Attraverso un’analisi delle dinamiche demografiche, economiche e istituzionali che si stanno manifestando in Africa, verranno messe in luce le numerose opportunità che questo continente può offrire. Lo scopo della tesi è identificare gli approcci allo sviluppo che si sono rivelati inefficaci e individuare quelli che, invece, hanno contribuito al miglioramento reale delle condizioni economiche. La tesi è suddivisa in tre parti. Nella prima viene effettuata un'analisi delle condizioni che contraddistinguo l'economia africana, mettendo in evidenza come una lettura tradizionale e omogenea del continente possa portare ad un approccio sbagliato alle politiche di sviluppo. La seconda parte della tesi è dedicata per l'appunto a una rassegna della letteratura economica che ha criticato le tradizionali politiche di aiuto, ritenute non solo poco efficaci, ma in alcuni casi distorsive. La terza parte viene invece dedicata alle nuove politiche di sviluppo che si stanno realizzando in alcune realtà africane: dagli investimenti esteri cinesi, ai distretti tecnologici, ai grandi progetti ambientali internazionali, alle strategie di migrazione circolare con i paesi europei.
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Stigliano, Messuti Giovanni <1997&gt. "Mensōrē ja nai! – L’impatto delle politiche di State building sul paesaggio dell’isola di Okinawa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20006.

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Abstract:
Il presente studio si propone di analizzare in che misura il processo di State building – ovvero, quando l’autorità statale utilizza il potere di cui è depositaria per eliminare le resistenze interne e convogliare verso un sedicente “centro” le risorse disponibili – abbia saputo modificare il paesaggio dell’isola maggiore di Okinawa a vantaggio della classe dirigente, ponendo in evidenza il nesso tra cambi di policy e variazioni nell’ambiente circostante. In linea di principio, la nostra tesi è che, in presenza di una forte spinta ideologica o nel nome di un economismo totalizzante, sussista la possibilità che suddetto “centro” decida di dichiarare guerra a quegli spazi interstiziali entro cui si esercitano la libertà e socialità dei cittadini, arrivando a eliminare con la forza ciò che non collima con le sue astrazioni pur di sostanziarle, e che ciò si verifichi con maggiore violenza in mancanza di una sovranità stabile e consensuale. Adattando le considerazioni della critica post-Strutturalista (James C. Scott, Michel Foucault, David Harvey, Henri Lefebvre ed Edward W. Soja) al nostro oggetto di studio, si può notare come riforme introdotte in campi anche molto distanti tra loro (fisco, anagrafe, catasto) e da padroni differenti (Giappone imperiale, Amministrazione americana, Giappone postbellico) condividano il medesimo obiettivo di rendere leggibile – amministrativamente parlando – il paesaggio dell’isola agli occhi dello Stato centrale, in modo da meglio sfruttarne le ricchezze e disperdere gli elementi di disturbo, primo fra tutti lo sviluppo di un’autentica identità okinawana. Gli ambiti in cui tale transizione è stata e continua a essere più evidente, e che pertanto vanno a costituire le quattro macroaree di analisi, sono i seguenti: • Abitazioni e industria edilizia; • Regimi di proprietà e d’impresa; • Estrazione e redistribuzione delle risorse; • Servizi ai cittadini e burocrazia; Benché detti strumenti epistemologici non siano mai stati applicati allo studio della realtà okinawana prima d’ora, riteniamo che essa rappresenti un case study particolarmente ricco di interesse, in quanto: 1. Riunisce in sé le storture del capitale sia del XX (organized/entrepreneurial capitalism) che del XXI (disorganized/speculative capitalism) secolo, manifestandole in una scala più facilmente osservabile da parte del ricercatore; 2. Costituisce un’unità insulare di discreta estensione territoriale, a sua volta inglobata in un più vasto Stato-nazione insulare di cui riproduce debolezze e contraddizioni; 3. È stata a lungo apolide e utilizzata quale merce di scambio in schermaglie geopolitiche, vedendosi negato il proprio diritto all’autodeterminazione; 4. Presenta un contesto idrogeologico, faunistico e ambientale di rara bellezza e fragilità, sul quale gli effetti collaterali delle politiche di accentramento – soprattutto per quanto concerne l’edilizia e le opere pubbliche – sono particolarmente evidenti; 5. È vittima di dinamiche socioeconomiche sperequate di matrice post-coloniale da cui gran parte dell’Asia Orientale si è ormai emancipata, la cui persistenza è da imputarsi alla dipendenza indotta dal mainald giapponese (hondo). Scopo ultimo dello studio, al di là di risalire alle ragioni – talvolta eminentemente politiche, talvolta afferenti a un sostrato antropologico più difficile da disaminare – alla base delle decisioni prese dal governo di turno, è quello di individuare possibili strategie di crescita per il futuro, in grado di garantire autonomia e sviluppo sostenibile a una realtà che, con l’avanzare della globalizzazione, rischia sempre più di essere travolta dal corso degli eventi, nonché di veder fagocitate quelle particolarità paesaggistiche che costituiscono il suo vero tesoro.
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Books on the topic "Politiche per il paesaggio"

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Melandri, Giovanna. Cultura, paesaggio, turismo: Politiche per un New Deal della bellezza italiana. Roma: Gremese, 2006.

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Morisi, Massimo, Daniela Poli, and Maddalena Rossi, eds. Il paesaggio nel governo del territorio. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-670-5.

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Abstract:
Può oggi il paesaggio tornare ad essere un costrutto vivo, agito e plasmato da una pluralità di attori che operano per il suo mantenimento con modalità condivise? Il testo indaga il ruolo del paesaggio e dei suoi connotati strutturali nel governo del territorio, a partire dall’esperienza del piano paesaggistico della Toscana: questa riflessione, polifonica, ricca e sfaccettata, è indirizzata a favorire la nascita di strumenti comunicanti e pattizi, che non solo rafforzino dal basso il sistema decisionale – per superare il dichiarato distacco fra piani, politiche e sentire comune –, ma che aprano anche la strada al rinnovamento degli assetti consolidati della democrazia rappresentativa.
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Rizzo, Giulio Gino, and Antonella Valentini, eds. Luoghi e paesaggi in Italia. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-144-6.

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Abstract:
Primo volume di una collana del Dottorato di Ricerca in Progettazione Paesistica dell'Università di Firenze - settore disciplinare innovativo per il suo coinvolgimento politico e sociale - illustra le potenzialità di tale ambito di studio con il frutto di un ampio laboratorio didattico-creativo. Le varie esperienze progettuali vengono raggruppate in sei sezioni tematiche: Parchi e paesaggio; Parchi metropolitani; Spazi urbani; Sistemi fortificati; Luoghi per l'arte; Paesaggi storici; Idee e progetti (quest'ultima dedicata a temi centrali nella ricerca italiana, come il paesaggio agrario e quello fluviale).
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4

Per un'architettura del paesaggio. Trento: V. Trentini, 2005.

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5

printer, Tallone (Family), Stamperia di Alberto Tallone, and Alexander M. Goren Collection, eds. Per un grande paesaggio. [Alpignano (Torino)]: Tallone, 2005.

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6

Leone, Ugo. Nuove politiche per l'ambiente. Roma: Carocci, 2002.

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7

Lionella, Scazzosi, ed. Politiche e culture del paesaggio: Esperienze internazionali a confronto. Roma: Gangemi, 1999.

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8

Italy. Ufficio centrale per i beni ambientali e paesaggistici, ed. Conferenza nazionale per il paesaggio. Roma: Gangemi, 2000.

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9

Cappelli, Rosanna. Politiche e poietiche per l'arte. Milano: Electa, 2002.

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10

Lenti, Renata Targetti, Giorgio Lunghini, and Francesco Silva. Politiche pubbliche per il lavoro. Bologna: Mulino, 2001.

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Book chapters on the topic "Politiche per il paesaggio"

1

Ingegnoli, Vittorio. "Progettazione di un parco urbano e indirizzi per il parco Citylife a Milano." In Bionomia del paesaggio, 243–54. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_12.

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2

Ingegnoli, Vittorio. "Proposta di nuovi criteri per la creazione di una carta ecologico-paesistica della vegetazione." In Bionomia del paesaggio, 301–14. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_17.

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3

Lombardi, Mauro. "Attori e strumenti delle politiche per l’innovazione." In Studi e saggi, 133–48. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.09.

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Abstract:
After explaining a large set of new concepts and proposing a new theoretical frame, we first depict same stereotypical behavioral and strategic propensities emerging in human systems according an important managerial literature. Then we highlight the systemic models emerging from the strategies implemented by some Italian Regions in managing innovation dynamics. The arrival of the analysis is the identification of more effective tools for founding innovation policies.
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4

Lombardi, Mauro. "Ripensare gli indicatori per le politiche per l’innovazione attraverso il Design-thinking." In Studi e saggi, 149–61. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-310-9.10.

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Abstract:
The final chapter contains the proposal to rethink the policies for innovation based on the approach defined Design thinking. Particularly important is the introduction of concepts such as global order parameters, referring to a systemic view of the techno-economic dynamics, and of a complementary methodology, called Agile. Based on the proposed framework, the decision-making space of different actors (private, public) in pursuing objectives at different levels is then analyzed. In this way a multi-level and multi-stakeholder decision making process can be enriched through a multiplicity of indicators in order to timely verify the efficiency of implementation process.
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5

Blanchard, Philippe, and Dimitri Volchenkov. "Il paesaggio urbano come fattore importante per l’aumento delle disparità, per la segregazione spaziale e per l’isolamento sociale." In UNITEXT, 283–303. Milano: Springer Milan, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-4008-3_15.

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6

Santangeli Valenzani, Riccardo. "Egemonia aristocratica e paesaggio urbano a Roma nel X secolo." In Seminari del Centro interuniversitario per la storia e l’archeologia dell’alto medioevo, 117–30. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.1.102109.

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7

Bianchi, Giovanna. "Modi di costruire, organizzazione del cantiere e politiche edilizie nelle campagne del regno italico tra seconda metà IX e X secolo: continuità o rinnovamento?" In Seminari del Centro interuniversitario per la storia e l’archeologia dell’alto medioevo, 365–95. Turnhout: Brepols Publishers, 2013. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.1.102117.

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8

Lorenzetto, Elena. "Camminare e narrare come pratiche dei cittadini per fare paesaggio." In Sapere l’Europa, sapere d’Europa. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-562-9/019.

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Abstract:
The paper illustrates a research on some actions of citizens that convey meanings to places and generate empathy for them. The research was carried out in 2019 and it focused on some case studies in the Venetian area of Italy, relating to two specific macro-attitudes: walking and narrating. The research suggests that these actions can be evaluated as innovative landscape practices that institutions and planners can use to learn more about perceived and social landscape. The article outlines the semiotic dynamics and the languages that are implicit in such actions, debating on how societies can be involved in landscape politics.
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Mayr, Gisela. "Paesaggi linguistici e scrittura plurilingue Un’analisi di testi plurilingui di allievi/e delle scuole secondarie di secondo grado." In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/017.

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Abstract:
The present research investigates linguistic landscaping in plurilingual written communication. Students were asked to write plurilingual texts, using all the languages available in their repertoire. This resulted in a systematic use of code-switching and translanguaging which both became part of the writing process. The data analysis showed that students used the different languages of their plurilingual repertoire to construct and vary meaning in the texts according to specific needs or requirements, thus creating subjective linguistic landscapes. On the basis of an analysis of 69 texts and 5 stimulated recalls held after the writing workshops, the following research questions were investigated: according to which criteria do students chose languages to communicate in writing? What type of attitudes and dispositions emerge? Which linguistic landscapes can be recognised?
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Vanore, Margherita. "Città-paesaggio." In 40 PAROLE PER LA CURA DELLA CITTÀ, 81–84. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3xs3.16.

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Conference papers on the topic "Politiche per il paesaggio"

1

Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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2

Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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3

Corrado, Giorgio. "Le azioni politiche per la difesa del bosco dagli incendi." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.048.

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4

D'Orlando, M. C., E. Gottardo, S. Stefanelli, and G. Vanone. "Politiche della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per il settore forestale." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.145.

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5

Ciccarese, L. "Foreste e politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici: quali opportunità di mercato per i proprietari forestali?" In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.139.

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6

Di Giovanni, Elisa, Ida Gennarelli, Paolo Mauriello, and Natascia Pizzano. "Studi geofisici per la topografia antica e l’archeologia del paesaggio: l’area archeologica di Flumeri (AV)." In Landscape Archaeology Conference. VU E-Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.5463/lac.2014.35.

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7

Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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Battaglini, Elena, and Sandra Annunziata. "Territoriality and urban policy: addressing territorial complexity." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8028.

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Abstract:
In che modo affrontiamo le istanze poste dalla complessità del territorio nelle pratiche e nella definizione di politiche territoriali? Cosa è la territorialità e quali possono le variabli in gioco nei processi di territorializzazione dei fenomeni urbani? Per rispondere a queste domande il contributo introdurrà la nozione di regione, territorio, luogo, territorialità e territorializzazione. In seguito si analizzano le variabili e le dimensioni emerse, nell’abito della sessione Terrioriality and Urban Policies, nell’affrontare le istanze poste dalla complessità territoriale. Tali dimensioni della “produzione territoriale” saranno qui trattate come un punto di partenza per una definizione delle politiche territoriali che sia informata dall’analisi dei fenomeni urbani e il più possibile aderente alla complessità dei territori contemporanei. How do we deal with territorial complexity in present urban territorial policies and practices. What is territoriality and what are the dimension od territorial production ? In order to explore this issue the contribute will unpack in the first paragraph the notion of region, territory, place, territoriality and territorialisation. In the second paragraph it will outline the dimension of territorial production that inform urban and territorial policies as emerged from the conference parallel session on Territoriality and urban policy. These dimension might inform future approach in territorial policy making.
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Fedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Abstract:
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Abstract:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Reports on the topic "Politiche per il paesaggio"

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Un’indagine sulle politiche per il telelavoro. Organisation for Economic Co-Operation and Development (OECD), February 2021. http://dx.doi.org/10.1787/443d0cd6-it.

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