Dissertations / Theses on the topic 'Politiche giovanili'

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1

Barrella, Giovanni. "Percorsi di analisi delle politiche giovanili. Dal livello europeo a quello locale." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1419.

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Abstract:
2011 - 2012
La dissertazione analizza l’interconnessione tra i livelli europeo, nazionale, regionale e locale nella definizione e implementazione delle politiche giovanili, col fine di comprenderne le prospettive teoriche che le sottendono, i modelli adottati, i contenuti, gli strumenti e le forme organizzative. Comparando le normative, i documenti e la letteratura avente ad oggetto i giovani e le politiche giovanili, la ricerca si propone di chiarire l’impianto delle youth policies promosso dalle istituzioni e dalle organizzazioni della società civile, che, con differenti competenze, interessi, responsabilità amministrative, interpretazioni e modelli di cooperazione si collocano nella governance europea. [a cura dell’autore]
XI n.s.
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2

FILOSA, Giovanna. "La partecipazione politica dei giovani: una griglia di lettura." Doctoral thesis, La Sapienza, 2004. http://hdl.handle.net/11573/917234.

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3

Artoni, Matteo <1980&gt. "Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/1/Tutta.pdf.

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4

Artoni, Matteo <1980&gt. "Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/.

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5

Trace, Jamie. "Giovanni Botero and English political thought." Thesis, University of Cambridge, 2018. https://www.repository.cam.ac.uk/handle/1810/278658.

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Abstract:
This dissertation is a study of the reception of the Jesuit-trained Italian author, Giovanni Botero (1544–1617) in early-seventeenth century England. It examines how Botero was translated for an English audience, and reconstructs the debates to which Botero was relevant and helped stimulate in late Elizabethan and Jacobean England. Part I examines the publication history of Botero’s books in England and finds that the translators and printers edited Botero significantly. Its primary focus is thus on who was translating Botero and for what purposes, and who was printing and selling the resulting books. It establishes that the most prominent of Botero’s books in England were the Della grandezza della città (1588), Della ragion di stato (1589), Relazioni Universali (1591–1595). Chapters I–III accordingly consider these works in turn. Chapter IV then briefly turns to consider Botero’s other works, including I prencipi (1600). Part II then turns to look at Botero’s readers. Four further chapters consider Botero’s reception in relation to four broad themes: geography and travel (Chapter I); climate and situation (Chapter II); colonies and commerce (Chapter III); and responses to Machiavelli (Chapter IV). Each of these chapters examine Botero’s contributions to these themes, other contemporary authors whom he was read alongside, and how and why people were reading him to speak to these debates. Ultimately, the backdrop to this story is English colonialism in the Americas and Ireland and a growing interest in understanding the political significance of trade. The dissertation therefore contributes to our understanding of the history of early modern political thought, translation and reception, and English-Italian intellectual exchange in the early modern period. Ultimately, the thesis tells two stories – one about the importance of this Italian author in seventeenth-century England, the other about the intellectual origins of certain key themes in British political thought of the seventeenth and eighteenth centuries.
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6

Moar, Luisa <1959&gt. "Politiche in favore dell'imprenditorialita giovanile e importanza dei legami sociali. Una ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7370/1/Moar_Luisa_tesi.pdf.

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Abstract:
In uno scenario caratterizzato da globalizzazione e forti scompensi nei sistemi dei mercato del lavoro, a svantaggio soprattutto dei giovani, la ricerca ha inteso approfondire il tema delle relazioni che intercorrono tra la condizione giovanile e le politiche del lavoro, tematizzando la questione dell’imprenditorialità giovanile. Questo fenomeno è stato osservato lungo alcuni vettori specifici relativi all’attitudine imprenditoriale, espressa in termini di opportunità percepite, capacità imprenditoriali, paura di fallire e intenzionalità a intraprendere, e della valenza dei legami sociali nelle dinamiche di avvio di lavoro autonomo. Al fine di sondare le opinioni di giovani imprenditori potenziali in merito al tema dell’imprenditorialità la survey è stata rivolta a un campione di giovani aspiranti imprenditori europei, coinvolti in percorsi di politica attiva del lavoro, ovvero iniziative educative, di orientamento e di sostegno all’imprenditorialità. Considerando le variabili del capitale umano, del capitale sociale e dello status famigliare e la loro influenza nei diversi percorsi di imprenditorialità giovanile, la ricerca ha voluto verificare alcuni possibili orientamenti sociali. La ricerca ha messo in evidenza che i giovani provenienti da contesti familiari con alti livelli di capitale umano e sociale tendono a esprimere un approccio imprenditoriale caratterizzato da fiducia in se stessi, apertura in termini di innovazione, utilizzando quindi il pieno potenziale dei legami deboli. Al contrario un basso status di famiglia appare come correlato ad una bassa autostima, mancanza di innovazione, limitate reti sociali, e meno prospettive in termini di successo imprenditoriale.
Strong inequalities in the labour market characterize the current European scenario. In particular, many scholars maintain that young people are the losers of the globalization process. In this context, the research aims at deepening the relationship between young people and labour market policies addressed to youth entrepreneurship. This phenomenon has been observed along some specific vectors related to the entrepreneurial attitude expressed in terms of perceived opportunities, business skills, fear of failure and intent to undertake, and the relevance of social ties in the dynamics of self-employment and business creation. In order to collect the relevant information the research has addressed a survey to a sample of young aspiring European entrepreneurs, involved in active labour policies, i.e. education and training courses, vocational guidance, coaching measures and services supporting entrepreneurship. Considering variables regarding human capital, social capital and family status, and their influence in the different entrepreneurial paths of youth entrepreneurship, the research tried to design some possible social trends. The research has highlighted that young people coming from family contexts with high levels of human and social capital, tend to express an entrepreneurial approach characterized by self-confidence, openness in terms of innovation, thus using the full potential of weak ties. By contrast a low family status appears as correlated to a low self-confidence, lack of innovation, limited social networks, and less prospects in terms of entrepreneurial success.
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Moar, Luisa <1959&gt. "Politiche in favore dell'imprenditorialita giovanile e importanza dei legami sociali. Una ricerca." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7370/.

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Abstract:
In uno scenario caratterizzato da globalizzazione e forti scompensi nei sistemi dei mercato del lavoro, a svantaggio soprattutto dei giovani, la ricerca ha inteso approfondire il tema delle relazioni che intercorrono tra la condizione giovanile e le politiche del lavoro, tematizzando la questione dell’imprenditorialità giovanile. Questo fenomeno è stato osservato lungo alcuni vettori specifici relativi all’attitudine imprenditoriale, espressa in termini di opportunità percepite, capacità imprenditoriali, paura di fallire e intenzionalità a intraprendere, e della valenza dei legami sociali nelle dinamiche di avvio di lavoro autonomo. Al fine di sondare le opinioni di giovani imprenditori potenziali in merito al tema dell’imprenditorialità la survey è stata rivolta a un campione di giovani aspiranti imprenditori europei, coinvolti in percorsi di politica attiva del lavoro, ovvero iniziative educative, di orientamento e di sostegno all’imprenditorialità. Considerando le variabili del capitale umano, del capitale sociale e dello status famigliare e la loro influenza nei diversi percorsi di imprenditorialità giovanile, la ricerca ha voluto verificare alcuni possibili orientamenti sociali. La ricerca ha messo in evidenza che i giovani provenienti da contesti familiari con alti livelli di capitale umano e sociale tendono a esprimere un approccio imprenditoriale caratterizzato da fiducia in se stessi, apertura in termini di innovazione, utilizzando quindi il pieno potenziale dei legami deboli. Al contrario un basso status di famiglia appare come correlato ad una bassa autostima, mancanza di innovazione, limitate reti sociali, e meno prospettive in termini di successo imprenditoriale.
Strong inequalities in the labour market characterize the current European scenario. In particular, many scholars maintain that young people are the losers of the globalization process. In this context, the research aims at deepening the relationship between young people and labour market policies addressed to youth entrepreneurship. This phenomenon has been observed along some specific vectors related to the entrepreneurial attitude expressed in terms of perceived opportunities, business skills, fear of failure and intent to undertake, and the relevance of social ties in the dynamics of self-employment and business creation. In order to collect the relevant information the research has addressed a survey to a sample of young aspiring European entrepreneurs, involved in active labour policies, i.e. education and training courses, vocational guidance, coaching measures and services supporting entrepreneurship. Considering variables regarding human capital, social capital and family status, and their influence in the different entrepreneurial paths of youth entrepreneurship, the research tried to design some possible social trends. The research has highlighted that young people coming from family contexts with high levels of human and social capital, tend to express an entrepreneurial approach characterized by self-confidence, openness in terms of innovation, thus using the full potential of weak ties. By contrast a low family status appears as correlated to a low self-confidence, lack of innovation, limited social networks, and less prospects in terms of entrepreneurial success.
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MAGNANI, NICOLA. "La letteratura per tornare alla realtà. L'arte narrativa nella proposta culturale di alcune riviste giovanili: «Il Saggiatore», «Orpheus», «Oggi»." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/90.

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Abstract:
Il presente studio è finalizzato ad indagare le complesse vicende culturali di tre riviste - «Il Saggiatore», «Orpheus» e «Oggi» -, nate in Italia per iniziativa di alcuni giovani intellettuali nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo in cui, a seguito del definitivo consolidamento politico-istituzionale del fascismo, ha inizio una vasta discussione per determinare con più precisione il ruolo delle nuove generazioni all'interno del regime. In questo «clima», l'azione di tali riviste mira soprattutto a definire il proprio «contributo» per la nascita di una «nuova cultura»: procedendo, così, ad un riassestamento della cultura che superi definitivamente l'impianto epistemologico del sistema idealista con le sue difettose derivazioni espressive, le varie testate giungono ad occuparsi di letteratura, indicando l'inevitabile «necessità», non solo etica e spirituale, ma anche estetica e artistica, di tornare al romanzo per poter riconquistare un'idea di arte che sappia di nuovo «aderire alla vita».
The objective of this thesis is to analyse the cultural development of three literary reviews «Il Saggiatore», «Orpheus» and «Oggi» created by a group of young intellectuals in the mid 30's. Following a period of political and institutional consolidation of Fascism, wide discussion was raised about the role of the new generation within the fascist regime. The aim, above all, of these reviews was to bring about a «new culture». There was a reorganization of the culture, which went beyond the epistemological plan of the idealistic system, which was thought to be lacking in effective language. As a consequence newspapers and reviews began to deal with literature, pointing out the inevitable need for a return to the novel as a more realistic art form from an ethical, spiritual, aesthetic and artistic point of view.
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MAGNANI, NICOLA. "La letteratura per tornare alla realtà. L'arte narrativa nella proposta culturale di alcune riviste giovanili: «Il Saggiatore», «Orpheus», «Oggi»." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/90.

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Abstract:
Il presente studio è finalizzato ad indagare le complesse vicende culturali di tre riviste - «Il Saggiatore», «Orpheus» e «Oggi» -, nate in Italia per iniziativa di alcuni giovani intellettuali nella prima metà degli anni Trenta, in un periodo in cui, a seguito del definitivo consolidamento politico-istituzionale del fascismo, ha inizio una vasta discussione per determinare con più precisione il ruolo delle nuove generazioni all'interno del regime. In questo «clima», l'azione di tali riviste mira soprattutto a definire il proprio «contributo» per la nascita di una «nuova cultura»: procedendo, così, ad un riassestamento della cultura che superi definitivamente l'impianto epistemologico del sistema idealista con le sue difettose derivazioni espressive, le varie testate giungono ad occuparsi di letteratura, indicando l'inevitabile «necessità», non solo etica e spirituale, ma anche estetica e artistica, di tornare al romanzo per poter riconquistare un'idea di arte che sappia di nuovo «aderire alla vita».
The objective of this thesis is to analyse the cultural development of three literary reviews «Il Saggiatore», «Orpheus» and «Oggi» created by a group of young intellectuals in the mid 30's. Following a period of political and institutional consolidation of Fascism, wide discussion was raised about the role of the new generation within the fascist regime. The aim, above all, of these reviews was to bring about a «new culture». There was a reorganization of the culture, which went beyond the epistemological plan of the idealistic system, which was thought to be lacking in effective language. As a consequence newspapers and reviews began to deal with literature, pointing out the inevitable need for a return to the novel as a more realistic art form from an ethical, spiritual, aesthetic and artistic point of view.
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Turchetto, Sara <1994&gt. "La teoria della democrazia di Giovanni Sartori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16144.

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Abstract:
L’obiettivo di questa tesi è di riflettere intorno al concetto di democrazia attraverso il lavoro proposto da Giovanni Sartori. L’intento del politologo è quello di creare una teoria della democrazia che riparta da zero, una teoria libera dagli equivoci linguistici e interpretativi i quali hanno fatto in modo che ancora oggi si viva nell'epoca della «democrazia confusa». Senza chiarire prima di tutto che cosa si intende quando si parla di democrazia non è possibile attuare una pratica politica che sia efficace. I primi capitoli illustrano gli errori che derivano dall'intendere la democrazia in un senso esclusivamente letterale, mentre i capitoli centrali riguardano le cattive applicazioni che scaturiscono da interpretazioni della democrazia eccessivamente semplicistiche. Nella parte finale si analizza invece quella che per Sartori è l’unica democrazia possibile, riflettendo inoltre su alcune questioni che rimangono tutt'oggi irrisolte e che impediscono alla democrazia di realizzarsi nella sua versione migliore.
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11

Wakefield, James. "Giovanni Gentile and the state of contemporary constructivism." Thesis, Cardiff University, 2013. http://orca.cf.ac.uk/51160/.

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Abstract:
This thesis presents Giovanni Gentile’s actual idealism as a radical constructivist doctrine for use in moral theory. The first half describes the moral theory that Gentile explicitly identifies with actual idealism, according to which all thinking, rather than an exclusive domain of ‘practical reason,’ has a moral character. It is argued that after Gentile’s turn to Fascism in the early 1920s, this theory is increasingly conflated with his political doctrine. This entails several major changes that cannot be squared with the underlying metaphysics. The second half of the thesis develops a more plausible account of Gentilean moral constructivism based on the pre-Fascist idea of reasoning as an internal dialogue. Comparisons and contrasts are drawn with contemporary constructivist doctrines, as well as theories employing dialogical conceptions of reason. The internal dialogue is presented as a device enabling the thinking subject to make objective judgements about real-world problems despite the impossibility of her occupying a fully objective standpoint. Thus actual idealist moral theory is offered as an example of constructivism at its most radical, inviting advocates of less radical varieties to re-assess the foundations on which their theories are built.
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ROCCISANO, FEDERICA. "Dalla Povertà Urbana all'Equità Intergenerazionale: un'analisi della condizione giovanile in Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/7001.

Full text
Abstract:
Obiettivo della presente ricerca è quello di studiare la condizione dei giovani in Italia nella prima decade del 2000 e di suggerire qualche policy per intervenire in questa situazione. La decisione di analizzare la povertà urbana e la deprivazione nel primo capitolo, e di analizzare l’equità e la mobilità intergenerazionale nel secondo e nel terzo, è strettamente collegata con la volontà di chi scrive di identificare nuovi strumenti di policy che possono intervenire a vantaggio dell’opportunità e dell’equità dei giovani. Il lavoro si divide in due parti. Nella prima parte si è fatta un'analisi della povertà urbana nella città di Milano: in questo ambito si è analizzato il flusso migratorio nelle zone di Milano considerando la dotazione strutturale delle zone stesse, procedendo con la creazione di indici di misurazione delle public facilities dedicate ai giovani e giovanissimi. In seguito alla creazione di indicatori di misurazione della dotazione di scuole, centri culturali, centri di aggregazione giovanili, centri sportivi, consultori specializzati per giovani, abbiamo individuato una correlazione tra i servizi forniti e la presenza di una specifica coorte di popolazione. Nella seconda parte si è analizzato l’andamento dell’equità intergenerazionale e della mobilità intergenerazionale. Nel secondo capitolo è stata fatta una review della letteratura pre esisteste in materia considerando la trasmissione intergenerazionale della povertà e la mobilità intergenerazionale con lo scopo di analizzare la metodologia di misurazione più appropriato. Inoltre sono stati presi in analisi le principali analisi a livello internazionale, ma si è anche fatto particolare riferimento alla letteratura relativa al caso Italiano. In seguito si è proceduto con un’analisi del livello di equità intergenerazionale in Italia , utilizzando i dati dell’Indagine sui Consumi delle Famiglie della Banca d’Italia.
The aim of the present research is to study the youth condition in Italy in the first decade of 2000 and to suggest some regulatory policy on this situation. The decision to investigate on urban poverty and deprivation in the first chapter, and to analyze intergenerational equity and mobility in the second and in the third chapters, is strictly related to the willingness of the writer to identify new policy instruments that can intervene in favor of young's opportunities and equity. The research is divided into two parts. In the first chapter we have done an analysis of the urban poverty in the city of Milan. To do this we have analyzed the movement of citizens in the different area of Milan, considering the availability of public facilities dedicated to young. After a creation of the indicators to assess the endowment benchmarks for school, cultural structure, Young Meeting Centers, sports centers, health centers specialized for young people, we have detected a connection between the services furnished and the presence of a specific population-based cohort. In the second part we have analysed the trend of intergenerational mobility and intergenerational equity. In the second chapter, we develop a literature review of the primary researches on intergenerational transmission of poverty and intergenerational mobility with the aim to analyze the most appropriate and recognized methodology to measure this data in Italy. In the third paper, we have measured the trend of intergenerational mobility in Italy, considering data from Bank of Italy SHIW.
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ROCCISANO, FEDERICA. "Dalla Povertà Urbana all'Equità Intergenerazionale: un'analisi della condizione giovanile in Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/7001.

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Abstract:
Obiettivo della presente ricerca è quello di studiare la condizione dei giovani in Italia nella prima decade del 2000 e di suggerire qualche policy per intervenire in questa situazione. La decisione di analizzare la povertà urbana e la deprivazione nel primo capitolo, e di analizzare l’equità e la mobilità intergenerazionale nel secondo e nel terzo, è strettamente collegata con la volontà di chi scrive di identificare nuovi strumenti di policy che possono intervenire a vantaggio dell’opportunità e dell’equità dei giovani. Il lavoro si divide in due parti. Nella prima parte si è fatta un'analisi della povertà urbana nella città di Milano: in questo ambito si è analizzato il flusso migratorio nelle zone di Milano considerando la dotazione strutturale delle zone stesse, procedendo con la creazione di indici di misurazione delle public facilities dedicate ai giovani e giovanissimi. In seguito alla creazione di indicatori di misurazione della dotazione di scuole, centri culturali, centri di aggregazione giovanili, centri sportivi, consultori specializzati per giovani, abbiamo individuato una correlazione tra i servizi forniti e la presenza di una specifica coorte di popolazione. Nella seconda parte si è analizzato l’andamento dell’equità intergenerazionale e della mobilità intergenerazionale. Nel secondo capitolo è stata fatta una review della letteratura pre esisteste in materia considerando la trasmissione intergenerazionale della povertà e la mobilità intergenerazionale con lo scopo di analizzare la metodologia di misurazione più appropriato. Inoltre sono stati presi in analisi le principali analisi a livello internazionale, ma si è anche fatto particolare riferimento alla letteratura relativa al caso Italiano. In seguito si è proceduto con un’analisi del livello di equità intergenerazionale in Italia , utilizzando i dati dell’Indagine sui Consumi delle Famiglie della Banca d’Italia.
The aim of the present research is to study the youth condition in Italy in the first decade of 2000 and to suggest some regulatory policy on this situation. The decision to investigate on urban poverty and deprivation in the first chapter, and to analyze intergenerational equity and mobility in the second and in the third chapters, is strictly related to the willingness of the writer to identify new policy instruments that can intervene in favor of young's opportunities and equity. The research is divided into two parts. In the first chapter we have done an analysis of the urban poverty in the city of Milan. To do this we have analyzed the movement of citizens in the different area of Milan, considering the availability of public facilities dedicated to young. After a creation of the indicators to assess the endowment benchmarks for school, cultural structure, Young Meeting Centers, sports centers, health centers specialized for young people, we have detected a connection between the services furnished and the presence of a specific population-based cohort. In the second part we have analysed the trend of intergenerational mobility and intergenerational equity. In the second chapter, we develop a literature review of the primary researches on intergenerational transmission of poverty and intergenerational mobility with the aim to analyze the most appropriate and recognized methodology to measure this data in Italy. In the third paper, we have measured the trend of intergenerational mobility in Italy, considering data from Bank of Italy SHIW.
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Dal, Mas Costanza Michela <1992&gt. "Le politiche per i giovani negli Emirati Arabi Uniti: il modello delle fondazioni filantropiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10008.

Full text
Abstract:
La tesi analizza le politiche intraprese dai governi, dalle agenzie internazionali e dalle fondazioni filantropiche volte a risolvere i problemi dei giovani arabi nella zona del Medio Oriente e Nord Africa, con un focus sugli Emirati Arabi Uniti (EAU). Il periodo considerato va dal 2001 ad oggi, poiché in quest'arco di tempo sono accaduti due eventi importanti che hanno avuto una pesante influenza sulle politiche rivolte ai giovani arabi: gli attentati dell'11/9 e le rivolte del 2011. Il lavoro è diviso in tre capitoli. Il primo capitolo è una rassegna della letteratura sul tema dei giovani arabi e dei loro problemi. Il primo argomento analizzato è la definizione della categoria dei giovani da parte delle agenzie internazionali e degli accademici. Successivamente, il capitolo tratta di due specifici problemi, utili ai fini della tesi: il problema del mercato del lavoro e dell'istruzione e quello della partecipazione politica. Il secondo capitolo entra nel merito delle politiche rivolte ai giovani, ideate e implementate dai governi e dalle agenzie internazionali. Prima viene analizzata la situazione generale dell'area mediorientale e poi quella degli EAU. La parte sugli EAU contiene un paragrafo dedicato alla politica per i giovani più importante sviluppata dal Governo, cioè la nazionalizzazione della forza lavoro (emiratizzazione). Il terzo capitolo presenta il tema della filantropia nel mondo musulmano. Un paragrafo è dedicato alla letteratura sulla filantropia negli EAU, con riferimenti alla tradizione musulmana e tribale del Paese. Successivamente, viene presentata una panoramica delle fondazioni filantropiche che operano a favore dei giovani emiratini, descrivendo come queste siano intervenuto a favore dei giovani negli EAU ed evidenziando gli aspetti positivi della filantropia rispetto ai progetti dei governi e delle agenzie. Una terza parte del capitolo è dedicata al caso studio della tesi, cioè la fondazione Salama bint Hamdan Al Nahyan. La ricerca ha come obiettivo quello di capire la valenza, anche morale, del modello filantropico sviluppato negli EAU (un modello basato sulla tradizione musulmana e poi arricchito da elementi della filantropia occidentale) e le sue differenze dai programmi delle agenzie internazionali e dei governi.
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ROCHINI, MARCO. "TEOLOGIA, ETICA E POLITICA NEL PENSIERO DI GIOVANNI BATTISTAGUADAGNINI (1723 - 1807)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6608.

Full text
Abstract:
La presente ricerca si propone di ricostruire la biografia intellettuale di Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), esponente di primo piano del giansenismo italiano del secondo Settecento. Attraverso lo studio di opere inedite e di numero rilevante di lettere scambiate con i principali protagonisti della cultura religiosa del suo tempo , si è cercato di ricostruire il pensiero teologico-politico di Guadagnini in un arco cronologico compreso tra la fine degli anni Sessanta del Settecento e i primi anni del XIX secolo.
This research aims at presenting the intellectual biography of Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), one of the most important exponents of the 18th century Italian Jansenism. Through the study of unpublished works and a significant number of letters exchanged with the main protagonists of the religious culture of his time, we tried to study the Guadagnini’s theological-political thought between the end of the 18th century and the first years of the 19th century.
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ROCHINI, MARCO. "TEOLOGIA, ETICA E POLITICA NEL PENSIERO DI GIOVANNI BATTISTAGUADAGNINI (1723 - 1807)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6608.

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Abstract:
La presente ricerca si propone di ricostruire la biografia intellettuale di Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), esponente di primo piano del giansenismo italiano del secondo Settecento. Attraverso lo studio di opere inedite e di numero rilevante di lettere scambiate con i principali protagonisti della cultura religiosa del suo tempo , si è cercato di ricostruire il pensiero teologico-politico di Guadagnini in un arco cronologico compreso tra la fine degli anni Sessanta del Settecento e i primi anni del XIX secolo.
This research aims at presenting the intellectual biography of Giovanni Battista Guadagnini (1723-1807), one of the most important exponents of the 18th century Italian Jansenism. Through the study of unpublished works and a significant number of letters exchanged with the main protagonists of the religious culture of his time, we tried to study the Guadagnini’s theological-political thought between the end of the 18th century and the first years of the 19th century.
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Marafatto, Diego <1990&gt. "Giovani e analfabetismo finanziario: teoria ed evidenza empirica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5157.

Full text
Abstract:
Giovani e analfabetismo finanziario. Analisi della teoria dell’alfabetizzazione finanziaria, vista come una forma di investimento in capitale umano. Analisi empirica del livello di analfabetismo finanziario con i dati dell’indagine PISA 2012.
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Amato, Alessandro. "Per la critica dello Stato: filosofia, etica e storia nell'attualismo di Giovanni Gentile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426413.

Full text
Abstract:
The main topic of the following thesis is the concept of State as seen by Giovanni Gentile. First the analysis focuses on the definition of the original link between philosophy and politics which defines the theoretical structure of actualism (Intr.). The text is made up of three sections. The first part deals with the concept of personality (chap. 1) and education (chap. 2) in order to dispute the idea of individual and social contract, according to the notion of “Praxis of Society” in La Filosofia di Marx. The second part focuses on the epistemic structure of the State seen by Gentile in interiore homine (chap. 1), especially in the assay Lo Stato e la Filosofia in relation to the problem of school (chap. 2) and structure of politics (chap. 3). By deepening the concepts of juridical law, sovereignty and political representation Gentile defines an ethical act which cannot be identified with the legal system. The idea of corporation explored in the first ’30 es and the concept of “Humanism of the Work” in Genesi e struttura della società clearly shows the critical approach of the State, that is in other words the concept of ethics. The third part analyses the philosopher’s political interpretation of the Italian History of Philosophy (chap. 2) and the relationship between History of Philosophy and Politcs (chap.1). As a result, Gentile’s identification of the State with the Weltgeschichte breaks with the common framework of the State and highlights a new, non-state conception of politics.
Il nucleo centrale della presente tesi riguarda la concezione dello Stato nel pensiero di Giovanni Gentile, a partire dalla determinazione del plesso originario tra filosofia e politica che connota la struttura teoretica dell’attualismo (Intr.). Il testo è articolato in tre parti. La Parte Prima affronta la questione della personalità (cap. 1) e dell’educazione (cap. 2), con cui Gentile contesta i concetti di individuo e di contratto sociale, alla luce della nozione di “prassi della società” coniata ne La filosofia di Marx. La Parte Seconda è focalizzata sulla struttura epistemica che l’autore rintraccia nello Stato in interiore homine (cap. 1), soprattutto nel saggio Lo Stato e la filosofia, connettendosi al problema della scuola (cap. 2) e della forma politica (cap. 3). Con l’approfondimento dei concetti di diritto, sovranità e rappresentanza, Gentile coglie al cuore del giuridico un atto etico non riducibile ad unità, che già con l’idea di corporazione avanzata nei primi anni ’30 e soprattutto di umanesimo del lavoro presente in Genesi e struttura della società, mostra la matrice critica, e perciò l’eticità, dello Stato. La Parte Terza attraversa il modo politico con cui il filosofo siciliano legge la storia della filosofia italiana (cap. 2) e il rapporto tra filosofia della storia e politica (cap. 1), da cui emerge che l’identificazione tra Stato e Weltgeschichte pensata da Gentile dà luogo ad un collasso della forma-Stato, fruttuoso per pensare la politica in modo non statuale.
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Carpentier, Bastien. "L'économie politique de la guerre : Giovanni Andrea Doria, la République de Gênes et la monarchie hispanique (1560-1606)." Thesis, Littoral, 2017. http://www.theses.fr/2017DUNK0467.

Full text
Abstract:
Dans cette thèse, il s'agit d'observer les logiques de fonctionnement de la monarchie polycentrique des Habsbourg à travers l'exposition d'une étude de cas centrée sur Gênes. En 1528, emportée dans le giron du condotierri génois Andrea Doria, la seigneurerie de Gênes s'était affranchie de la domination du roi de France et avait intégré le système impérial des Habsbourg en tant que république indépendante et alliée. L'entretien du système politique, militaire et financier hispano-génois dut beaucoup aux liens entre les maisons Habsbourg et Doria. Si la figure d'Andrea Doria a été mise en valeur par une importante production historiographique, son petit neveu Giovanni Andre - qui fut pourtant capitaine général de la mer entre 1584 et 1602 - n'a pas encore été l'objet d'études abouties. Par l'observation de sa trajectoire individuelle, l'objectif est de créer un outil permettant de questionner le rôle et la figure de l'entrepreneur de la guerre dans la politique impérialiste des Habsbourg. En croisant les perspectives empiriques et micro-analytiques et en redimensionnant les échelles analytiques, l'enjeu est de comprendre la stratégie du roi qui consistait à confier des parcelles de pouvoir politique à des particuliers et d'observer comment certains génois en tiraient profit. Enfin, il s'agit de mesurer les conséquences que ce modus operandi eut sur la politique guerrière des Habsbourg en Méditerranée. Par ces questionnements, c'est l'incidence de l'intérêt privé dans la construction de la monarchie polycentrique qui est soulevé
In this thesis, we study the articulation of the polycentric monarchy of the Habsburgs through the exposure of a case study centered on Genoa. In 1528, trained in the lap of the genoese condotierri Andrea Doria, Genoa was freed from the domination on the king of France and had integrated the Habsburg imperial system, as an independent and allied republic. The Hispano-Genoese political military and financial system owed much to the links between the Habsburg and Doria houses. If Andrea Doria was highlighted by an important historiographical production, his little nephew Giovanni Andrea, - who was admiral for the Spanish between 1584 and 1602 - has not yet been the object of completed studies. By observing his individual trajectory, the objective is to create a tool to question the role of the figure of the war contractor in the Habsburg imperialist policy. By crossing the empirical and micro-analytical perspectives, and resizing the analytical scales, the challenge is to understand the king's strategy of entrusting parcels of political power to individuals and to observe how Genoese took advantage of it. Finally, it is a question of measuring the consequences that this modus operandi had on the Habsburg war policy in the Mediterranean area. Through these questions it is the impact of the private interest in the construction of the polycentric monarchy that is raised
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Stone, Villani Nicolas. "The dissolution of constitutions : Aristotle in Italian political thought from Niccolò Machiavelli to Giovanni Botero." Thesis, University of Oxford, 2015. https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:600663d5-b566-46c0-8a7a-418fca1d635b.

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Abstract:
This thesis studies the reception of Aristotle's political thought in sixteenth-century Italy. It focuses on Aristotle's discussion of the dissolution of constitutions in Book 5 of the Politics and aims to show how Aristotle's political thought remained central to late Renaissance political discourse. No comprehensive study of the topic exists. Modern historiography on Renaissance political thought generally downplays the importance of Aristotle in the history of sixteenth-century Italian political thought and emphasises the Roman tradition over the Greek. This research aims to fill the gap in modern scholarship and revise modern interpretation of Renaissance political theory. This thesis is essentially divided into three parts, each part containing two chapters. Part I is largely introductory. Chapter 1 offers a historiographical review of modern scholarship on the reception of Aristotle in the Renaissance and early-modern political thought. Chapter 2 explores the revival of Greek studies in the fifteenth century and the changing perception of Aristotle's Politics in the Renaissance. Part II focuses on Aristotle and Machiavelli. Chapter 3 examines the similarities between Aristotle's analysis of the means of preserving tyranny and Machiavelli's discussion of how to mantenere lo stato in The Prince. Chapter 4 explores the effects that these similarities between Aristotle and Machiavelli had on the reception of Aristotle in Renaissance political thought. Part III centres on Aristotle in the republican and vernacular traditions. Chapter 5 explains the importance of Aristotle's discussion of the dissolution of constitutions to Renaissance republican political thought. Chapter 6 underlines the continuous relevance of Aristotle's Politics in the second half of the sixteenth century. The conclusion sums up the central argument of each chapter and invites us to explore the influence of Aristotle on reason of state literature.
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DODARO, MARIA. "Active Cities for Activation Policies. Entrepreneurship support and young people in Milan and Barcelona." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241267.

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Abstract:
La tesi ha come oggetto di studio le politiche comunali di supporto all’imprenditorialità. In particolare, mette a confronto le politiche promosse dalle città di Milano e Barcellona e le esperienze di giovani fino a trentacinque anni di età. Il quadro interpretativo attinge, da un lato, agli studi sulle politiche e la governance urbana di impronta neo-Marxiana e neo-Weberiana e, dall’altro, alla letteratura socioeconomica e alla documentazione istituzionale teoricamente rilevante sull’imprenditorialità anche nella cornice degli studi sulla riorganizzazione del welfare. Da questa letteratura sono emersi due macro-approcci analitici. Il primo mette in evidenza la convergenza verso modelli di governance e di welfare neoliberali improntati alle esigenze del mercato e della competitività a discapito della coesione sociale. Un trend di cui le politiche per l’imprenditorialità sembrano costituire un esempio paradigmatico. Il secondo, mette a fuoco le peculiarità della città Europea e la tenuta del compromesso tra crescita e inclusione sociale che la caratterizzerebbe, sostenendo la tesi opposta della differenza tra le città e della divergenza rispetto alle logiche neoliberali. In questo quadro, la ricerca ha messo al centro dell’analisi le differenze locali, il ruolo dei governi urbani e la loro capacità di governare le trasformazioni socioeconomiche e politiche in corso, e inoltre gli effetti in termini di redistribuzione di rischi e opportunità tra i destinatari delle azioni. Per farlo, si è avvalsa di un approccio interpretativo, una metodologia basata sullo studio di caso e sulla tecnica dell’intervista, e un’analisi comparativa, che mette al centro dello studio le differenze e i relativi fattori di influenza. Dopo aver situato l’oggetto di studio all’interno delle condizioni socioeconomiche e istituzionali che caratterizzano i due contesti, e sulla base dei risultati emersi, la tesi mette a fuoco, innanzitutto, l’eterogeneità che caratterizza le diverse dimensioni di policy. Queste includono idee e valori, problemi, obiettivi, misure e strumenti, nonché le esperienze dei giovani beneficiari intervistati. Infine, mette in evidenza il modo in cui orientamenti politici, paradigmi di policy locali, eredità istituzionali e sistemi di governance interagiscono per dare forma a specifici e differenti approcci alle politiche di supporto all’imprenditorialità nelle due città, e come queste influenzano la capacità di governare i cambiamenti e alternare la distribuzione dei rischi e delle opportunità tra i partecipanti.
The thesis deals with municipal entrepreneurship support policies (MESPs) through a comparison between the actions undertaken in this field by the municipalities of Milan and Barcelona and the experiences of young people up to thirty-five years of age. The theoretical framework has brought together the neo-Marxian and neo-Weberian approaches to urban policies and governance, and the socio-economic literature and theoretically valuable institutional documentation on entrepreneurship, also in the framework of welfare changes. Two analytical macro approaches emerged from this literature. The first highlights the convergence towards neoliberal governance and welfare models, oriented towards market and competitiveness at the expense of social cohesion. A trend of which the policies for entrepreneurship seem to constitute a paradigmatic example. The second one focuses on the peculiarities of the European city and on the compromise between growth and social inclusion that would characterise it, supporting the opposite thesis of the persistent difference between cities and of the divergence from the neoliberal logic. Against this background, the research focused on local differences and the role of municipal governments and their capacity to govern socio-economic and political changes. Besides, attention has been paid to the experiences of young people and policy outcomes in terms of redistribution of risks and opportunities. The analysis avails itself of an interpretative approach, a methodology based on the case study and the technique of the interview, and a comparative logic, which puts the differences and the related factors of influence at the centre of the study. After having placed MESPs within the socio-economic and institutional conditions of the two contexts, and given research findings, the thesis focused on the heterogeneity characterising different dimensions of MESPs. These include ideas and values, problems, objectives, measures and tools and outcomes. It highlighted how politics, institutional legacies, localised policy paradigms and governance arrangements interplay to shape specific and diverse local approaches to MESPs, thus affecting the capacity of city governments to govern socio-economic changes and to alter the unequal distribution of risks and opportunities for participants.
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Garbari, Silvia <1972&gt. "Cappuccetto rosso si è persa. Giovani e politica a Borgo Valsugana alla fine degli anni '70." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7463.

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Abstract:
10 novembre 1979. Un gruppo di giovani decide di occupare un appartamento sfitto da anni. Sono impegnati politicamente e da tempo denunciano all’Amministrazione comunale e alla cittadinanza i problemi derivanti da una anomala situazione degli alloggi in paese. Sono gli anni della contestazione, della volontà di partecipazione e, per alcuni, sono gli anni in cui l’impegno politico si coniuga con il coraggio di assumersi dei rischi. Infatti, la sera stessa dell’occupazione, un’incursione dei carabinieri dà luogo al loro arresto. Otto persone arrestate, sette delle quali sono ragazzi e ragazze appartenenti al Comitato sociale per la casa, mentre l’ottava è un padre la cui famiglia vive in una casa fatiscente. L'accusa: violazione di domicilio. Dalla caserma del paese vengono trasferiti al carcere di Trento, dove passano tutta la notte. L'indomani vengono rilasciati perché la denuncia del proprietario dell'immobile, il signor Dallaserra, è stata ritirata. Tutto questo è avvenuto nel mio paese di origine e tra le persone arrestate c’era mia sorella. Io ero ancora piccola, ma nei miei ricordi rimanevano le ansie che percepivo dai miei genitori e la voglia di capire quale forza avesse spinto un gruppo di ragazzi a mettersi in gioco così, rischiando anche una limitazione della loro libertà. L'attività di questo gruppo di ragazzi s’incentrava sulla denuncia di disagi vissuti da parti della popolazione: i giovani, gli operai, i meno abbienti. La loro speranza: il venir meno dei privilegi. Gli echi di ciò che avveniva nei movimenti giovanili delle grandi città avevano contribuito a dare senso a un agire comune, un agire speso per cercare di perseguire una dignità per tutti, un agire che, in certi casi, si era trasformato, era divenuto violento e pericoloso. Le speranze di un mondo migliore erano ancora forti e vibranti, l’individualismo distante. Oggi, a quasi quarant'anni di distanza, ho voluto riportare alla luce questa storia, attraverso le testimonianze dei protagonisti, raccogliendone i ricordi, ma anche i documenti dei loro archivi personali e le fonti giornalistiche, nel tentativo di capire cosa si è spento, come è andata riducendosi la capacità di un pensiero critico, dove si è persa la volontà di reagire, di rischiare.
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Del, Sordo Aurora <1999&gt. "“Il divario tra Nord e Sud attraverso la lente della disoccupazione giovanile” e come sottotitolo “Il caso delle Società Benefit come possibili driver di cambiamento”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22011.

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Abstract:
Il focus dell’elaborato sarà costituito dal tema della disoccupazione giovanile. Si tratta di una dimensione di cui si dibatte molto, su cui si è cercato di agire molto spesso senza riuscire però ad ottenere risultati che ribaltassero la situazione. In particolare, l’obiettivo di tutto l’elaborato sarà investigare sulle profonde discrepanze presenti all’interno del Paese. La differenza in termini di occupazione giovanile (e non solo) tra Settentrione e Meridione ha subito differenti picchi, sia in positivo che in negativo ma il tempo – e le misure adottate – non l’hanno mai annullata. Da dove nasce, dunque, questa discrepanza notevole tra gli occupati al Nord e quelli al Sud? Perché i giovani, sebbene ci siano una serie di politiche pensate e attuate per il Sud, non riescono a trovare lavoro o sono costretti a emigrare? Com’è possibile che al Meridione si abbia un livello più alto di laureati e un livello così basso di occupazione giovanile? Per rispondere a queste domande si prenderanno come punti di riferimento due regioni molto diverse tra loro anche in questo contesto: il Veneto e la Puglia. L’elaborato procederà attraverso un’analisi sui cosiddetti most dissimilar systems: le regioni prese in considerazione sono di fatti differenti tra loro sia in relazione al tema della disoccupazione giovanile sia da un punto di vista demografico, economico, di sviluppo, di politiche implementate. Si guarderà alle stesse cercando analogie e differenze su azioni attuate a livello europeo, nazionale e regionale. Nel cercare le risposte ai suddetti quesiti, si tratterà un caso studio dallo sviluppo particolarmente recente: si tratta delle società benefit, società a scopo di lucro che però hanno un notevole impatto sociale in vari campi, tra cui appunto quello dell’occupazione. In particolare, si prenderanno in considerazione SerenDPT, società benefit con sede nell’isola della Giudecca a Venezia, la quale funge da acceleratore di start-up che operano in campi differenti, tutti con lo scopo di migliorare e ripopolare l’ecosistema veneziano e Neetra, società benefit con sede in provincia di Bari, leader nel settore della progettazione, produzione e vendita di apparati per il Broadcasting Radiotelevisivo.
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Descendre, Romain. "L'Etat du monde : raison d'état et géopolitique chez Giovanni Botero ( 1544-1617)." Tours, 2002. http://www.theses.fr/2002TOUR2024.

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Abstract:
Cette thèse est une monographie consacrée à l'oeuvre politique de Botero. L'exégèse ne se limite pas au texte le plus célèbre de l'auteur, De la raison d'Etat, et met aussi en évidence les liens qui unissent cette oeuvre aux autres productions botériennes de la même période, les Causes de la grandeur des villes et les Relations universelles. C'est plus particulièrement l'apport original de Botero qui est étudié : à partir de la réflexion sur la raison d'État, se met en place une pensée politique des territoires, une géopolitique. Les deux fers de lance de la raison d'Etat sont la conservation politique et la puissance étatique. D'où une vaste enquête sur les conditions d'augmentation de la richesse, de la population et des forces armées, au cours de laquelle la pensée politiques'enrichit de nouveaux savoirs qui lui étaient auparavant étrangers. Est ainsi mise en place une vaste entreprise de "territorialisation" de la politique, sur trois échelles : la ville, l'Etat et le monde.
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Lejosne, Fiona. "Giovanni Battista Ramusio et la constitution d'un savoir géographique à Venise au XVIè siècle : parcours scientifique et horizon politique." Thesis, Lyon, 2016. http://www.theses.fr/2016LYSEN035/document.

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Abstract:
La compilation des Navigationi et viaggi, publiée à Venise en trois volumes entre 1550 et 1559, est le point d'aboutissement d'un travail de collecte et d'édition de textes géographiques effectué par le géographe humaniste Giovanni Battista Ramusio (1485-1557) au cours de la première moitié du XVIe siècle. Le compilateur entend mettre à jour la description du monde tout en proposant un nouveau modèle de constitution du savoir, dont le point de départ est l'expérience de ceux qui ont pris part aux voyages exploratoires passés et en cours. Ramusio, qui fit toute sa carrière comme secrétaire de chancellerie auprès de la République de Venise, prit appui sur un dense réseau de collaborateurs qui lui fournirent témoignages et récits de voyages. Ce travail de recherche offre pour la première fois une analyse conjointe de la figure de Ramusio comme géographe de cabinet et comme secrétaire de chancellerie, tout en inscrivant son activité dans le contexte de la Venise du début de l'âge moderne.La première partie de la thèse propose une reconstitution, fondée sur un travail d'archives, du laboratoire de Ramusio : les institutions de la République de Venise, le milieu savant italien et le monde de l'édition vénitien. Par l'étude de son statut et de sa démarche, l'interrelation entre ses intérêts propres et ses prérogatives professionnelles est mise en évidence. La deuxième partie porte sur la compilation, elle aborde à la fois les modèles suivis, les choix inédits de mise en forme et les processus de sélection des sources. Les intentions et le projet de Ramusio sont étudiés sur la base de ses propres écrits – les discorsi des Navigationi et viaggi – dans la troisième partie, où l'analyse porte sur la compilation comme ouvrage de géographie politique
The three-volume compilation, Navigationi et viaggi, published in Venice from 1550 to 1559, is the work of the humanist geographer Giovanni Battista Ramusio (1485-1557), who collected and edited geographical texts throughout the first half of the 16th century. The compiler attempted to update the description of the known world by employing new modes of knowledge, primarily based on the experiences of those who had taken part in exploratory travels. Ramusio, who served the Republic of Venice as a secretary at the chancellery, benefited from a broad network of collaborators who provided him with testimonies and travel accounts. My research offers the first joint analysis of Ramusio, the armchair geographer and secretary, within the context of early-modern Venice.Based on archival research, the first part of this work offers a reconstruction of Ramusio’s laboratory as part of the institutions of the Republic of Venice, the scholarly environment of Italy, and the world of Venetian publishing. The interrelation between his own interests and his professional prerogatives is established through a study of his scholarly approach and official role. The second part of this study focuses on the compilation, taking into account Ramusio’s influences, as well as his original choices for the organisation and selection of knowledge and sources. The objectives of this work of political geography are examined in the third part through an analysis of Ramusio’s own writings, the Navigationi et viaggi’s discorsi
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PELLEGRINO, GABRIELE. "Fonti e modalità di innovazione: imprese giovani vs imprese mature." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1951.

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Abstract:
Questa tesi si compone di tre capitoli che analizzano a livello empirico le fonti e le caratteristiche dell’attività innovativa di imprese giovani e mature operanti in due stati europei: Italia e Spagna. Nel dettaglio, nel Capitolo 2 l’attenzione è rivolata all’analisi delle determinanti della R&S delle giovani imprese, mentre nel Capitolo 3 e 4 si analizzano possibili differenze fra imprese giovani e mature circa la natura del legame esistente fra differenti input e output innovativi. I risultati delle stime econometriche realizzate nei 3 capitoli forniscono rilevanti indicazioni in merito a questi aspetti. In particolare, sembrerebbe che l’età sia un fattore fondamentale nel determinare le scelte e la performance innovativa di un’impresa. Entrando maggiormente nel dettaglio, differenti caratteristiche di impresa e fattori di mercato giocano un ruolo distinto nel determinare le peculiarità del processo innovativo svolto da imprese di differente età. In aggiunta a ciò, si riscontrano importanti differenze anche in merito ai fattori che determinano la performance innovativa di imprese giovani e mature. Queste evidenze di tipo generale potrebbero essere un segnale della scarsa efficacia delle innumerevoli politiche “erga-omnes” poste in essere a livello europeo al fine di aumentare l’intensità della spesa innovativa (con particolare riferimento alla R&S).
This thesis consists of three essays that explore the sources and modes of innovation activity in mature and young firms. In detail, Chapter 2 focuses on the determinants of young companies’ R&D activity, while Chapter 3 and 4 study the relationship between different innovative inputs and different innovative outputs by distinguishing among firms of different ages (mature vs young). The results of the econometric analyses performed in the three chapters shed some important light on the peculiarities of the innovative process of the young companies operating in two European countries: Spain and Italy. More in detail, they clearly suggest that the age of a firm is a relevant factor in determining its innovative behavior and its innovative performance. To be precise, what emerges is that various firm and market characteristics play distinct roles in boosting different types of innovation activities for young and mature firms. In addition, these two groups of firms seem to show important differences also with reference to the impact of various innovative inputs on their innovative performance. These general evidence could represent a signal of the ineffectiveness of “erga-omnes” polices aimed at increasing the level of R&D expenditure across all types of industries.
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PELLEGRINO, GABRIELE. "Fonti e modalità di innovazione: imprese giovani vs imprese mature." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1951.

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Abstract:
Questa tesi si compone di tre capitoli che analizzano a livello empirico le fonti e le caratteristiche dell’attività innovativa di imprese giovani e mature operanti in due stati europei: Italia e Spagna. Nel dettaglio, nel Capitolo 2 l’attenzione è rivolata all’analisi delle determinanti della R&S delle giovani imprese, mentre nel Capitolo 3 e 4 si analizzano possibili differenze fra imprese giovani e mature circa la natura del legame esistente fra differenti input e output innovativi. I risultati delle stime econometriche realizzate nei 3 capitoli forniscono rilevanti indicazioni in merito a questi aspetti. In particolare, sembrerebbe che l’età sia un fattore fondamentale nel determinare le scelte e la performance innovativa di un’impresa. Entrando maggiormente nel dettaglio, differenti caratteristiche di impresa e fattori di mercato giocano un ruolo distinto nel determinare le peculiarità del processo innovativo svolto da imprese di differente età. In aggiunta a ciò, si riscontrano importanti differenze anche in merito ai fattori che determinano la performance innovativa di imprese giovani e mature. Queste evidenze di tipo generale potrebbero essere un segnale della scarsa efficacia delle innumerevoli politiche “erga-omnes” poste in essere a livello europeo al fine di aumentare l’intensità della spesa innovativa (con particolare riferimento alla R&S).
This thesis consists of three essays that explore the sources and modes of innovation activity in mature and young firms. In detail, Chapter 2 focuses on the determinants of young companies’ R&D activity, while Chapter 3 and 4 study the relationship between different innovative inputs and different innovative outputs by distinguishing among firms of different ages (mature vs young). The results of the econometric analyses performed in the three chapters shed some important light on the peculiarities of the innovative process of the young companies operating in two European countries: Spain and Italy. More in detail, they clearly suggest that the age of a firm is a relevant factor in determining its innovative behavior and its innovative performance. To be precise, what emerges is that various firm and market characteristics play distinct roles in boosting different types of innovation activities for young and mature firms. In addition, these two groups of firms seem to show important differences also with reference to the impact of various innovative inputs on their innovative performance. These general evidence could represent a signal of the ineffectiveness of “erga-omnes” polices aimed at increasing the level of R&D expenditure across all types of industries.
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Sivertsava, Iryna <1979&gt. "Stili cognitivi e sofisticazione politica, un approccio sperimentale allo studio del comportamento di voto dei giovani elettori Italiani e Bielorussi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4969/2/Sivertsava_Iryna_tesi.pdf.

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Abstract:
L’oggetto della nostra ricerca è l’opinione pubblica e il comportamento dell’elettore in una prospettiva comparata. L’obiettivo della ricerca è stato analizzare la relevanza degli approcci psicologici per una migliore comprensiore della partecipazione politica, delle opinioni e delle scelte elettorali degli studenti Italiani e Bielorussi. Nella parte teorica, noi discutiamo i modelli dell'approccio cognitivo al comportamento di voto. Discutiamo inoltre il concetto dello stile cognitivo e le sue cinque categorie: stile sintetico, idealistico, pragmatico, analitico o realistico, come descritti da A.Harrison and R.M. Branson e adattati da A. Alexeev and L. Gromova. Nonostante il fatto che la ricerca tratta il caso degli studenti, noi crediamo che i risultati siano pertinenti per un’ulteriore ricerca dell’auditorio più vasto e variegato.
The object of our research is public opinion and voting behaviour, which we analyze in the comparative prospective. The aim of the research is to consider the relevance of psycho-political approach for a better understanding of political participation, public opinion and electoral choices of Italian and Belarusian students. In the theoreticasl part of this work, we deal with the main models of the cognitive approachto the study of political behavior. We also discuss the concept of cognitive styles, and their measurement by the questionnaire of A. Harrison and R. Branson, as modified by A. Alexeev and L. Gromova. Despite the fact that the research has dealt with the student audience only, we believe that its findings are extandable to larger audiences.
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Sivertsava, Iryna <1979&gt. "Stili cognitivi e sofisticazione politica, un approccio sperimentale allo studio del comportamento di voto dei giovani elettori Italiani e Bielorussi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4969/.

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Abstract:
L’oggetto della nostra ricerca è l’opinione pubblica e il comportamento dell’elettore in una prospettiva comparata. L’obiettivo della ricerca è stato analizzare la relevanza degli approcci psicologici per una migliore comprensiore della partecipazione politica, delle opinioni e delle scelte elettorali degli studenti Italiani e Bielorussi. Nella parte teorica, noi discutiamo i modelli dell'approccio cognitivo al comportamento di voto. Discutiamo inoltre il concetto dello stile cognitivo e le sue cinque categorie: stile sintetico, idealistico, pragmatico, analitico o realistico, come descritti da A.Harrison and R.M. Branson e adattati da A. Alexeev and L. Gromova. Nonostante il fatto che la ricerca tratta il caso degli studenti, noi crediamo che i risultati siano pertinenti per un’ulteriore ricerca dell’auditorio più vasto e variegato.
The object of our research is public opinion and voting behaviour, which we analyze in the comparative prospective. The aim of the research is to consider the relevance of psycho-political approach for a better understanding of political participation, public opinion and electoral choices of Italian and Belarusian students. In the theoreticasl part of this work, we deal with the main models of the cognitive approachto the study of political behavior. We also discuss the concept of cognitive styles, and their measurement by the questionnaire of A. Harrison and R. Branson, as modified by A. Alexeev and L. Gromova. Despite the fact that the research has dealt with the student audience only, we believe that its findings are extandable to larger audiences.
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Halimi, Redi <1982&gt. "Il dibattito intellettuale e politico in Albania tra le due guerre mondiali : Mehdi Frashëri tra "i vecchi" e "i giovani"." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3050.

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Abstract:
This study investigates the intellectual and political debate in Albania between the two world wars. The analysis starts from the writings of Mehdi Frashëri (1872-1963), politician and prominent intellectual engaged in various fields of knowledge. The dissertation discusses some aspects of the intellectual production, focusing on four issues in particular: the economic problem, the reform of education, the reflection on religion and the political debate. Through the prism of the controversy between different social actors around the issues mentioned above, the thesis attempts to give a new contribution to the knowledge of the Albanian intellectual thought of the interwar period. The questions explored relate to the creation of the National Bank of Albania, the agrarian reform, the introduction of the new Civil Code, the reform of education and the political struggle during the Frashëri government of 1935-1936. The study of the intellectual debate tries to explore some historiographical problems concerning the transition from an Ottoman imperial order to an Albanian national one and the role of the intellectual as a social agency within the ambiguous space of Albanian tradition and European modernity. The thesis uses a transnational methodology to illustrate the circulation of people and ideas that affect the formation of the Albanian intellectuals. This methodology can help to review the modernization process of a country going further the classical interpretation of import-export models. The main sources used in the analysis are the Albanian periodical press of the interwar period and the archives of Tirana and Rome.
Questa tesi indaga il dibattito intellettuale e politico in Albania, tra le due guerre mondiali. L'analisi parte dagli scritti di un personaggio come Mehdi Frashëri (1872-1963), uomo politico di rilievo e intellettuale impegnato in diversi campi del sapere. Vengono illustrati alcuni aspetti della produzione intellettuale, soffermandosi su quattro questioni in particolare: il problema economico, la riforma dell'istruzione, la riflessione sulla religione e il dibattito politico. Si analizzano le polemiche tra diversi attori sociali intorno ai temi sopra menzionati per apportare un nuovo contributo alla conoscenza del pensiero intellettuale albanese del periodo interbellico. Le questioni approfondite riguardano la creazione della Banca Nazionale d'Albania, la riforma agraria, l'introduzione del nuovo codice civile, la riforma dell'istruzione e la lotta politica durante il governo Frashëri del 1935-1936. Attraverso lo studio del dibattito intellettuale si tenta di approfondire alcuni problemi storiografici relativi al passaggio da un ordine imperiale ottomano a quello nazionale albanese e al contributo degli intellettuali sulle vie da percorrere per lo sviluppo del paese. Si è utilizzata una metodologia transnazionale per illustrare le circolazioni di uomini e idee che influenzano la formazione degli intellettuali albanesi. Grazie a questa metodologia si può tentare una rivisitazione del processo di modernizzazione per uscire dalla classica interpretazione dell'importazione-esportazione di modelli. Le fonti principali utilizzate per l'analisi sono la stampa periodica albanese del periodo interbellico e gli archivi di Tirana e di Roma.
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COLUCCI, SIMONA. "Dove vuoi andare? Il processo di costruzione del senso di casa dei giovani migranti non accompagnati a Milano tra politiche pubbliche e pratiche di regolazione informale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306908.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca sui minori stranieri non accompagnati, in due diverse comunità a Milano, riguarda le forme in cui il sistema di accoglienza media la costruzione delle reti sociali dei migranti e quali effetti questo produce sul mondo in cui gli stessi costruiscono un progressivo rapporto con il contesto in cui si trovano a vivere. Come fanno, in altre parole, a sentirsi a casa. In questo processo, che coinvolge sia ambiti spaziali che relazionali, le comunità e le la rete dei servizi locali giocano un ruolo cruciale. Secondo Ambrosini (2011), infatti, forme di regolazione micro-sociale e informale tendono ad emergere laddove l’azione di altri attori - in particolare quelli pubblici - è carente. Tuttavia, se le pratiche informali consentono un accesso più veloce al mercato del lavoro e alla casa allo stesso tempo aumentano il rischio di risultare in forme di marginalità e ghettizzazione.
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ALUSHI, ANILA. "Youth transition policies in Milan and Vienna: Urban context, institutions, and governance dynamics." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/368940.

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Abstract:
L'attuale periodo della storia umana può essere plausibilmente identificato come un'era globale e un'era urbana. Pertanto, questa tesi cerca di comprendere le dinamiche tra le politiche di transizione giovanile e le configurazioni istituzionali poiché l'organizzazione e le pratiche sociali stanno cambiando e le possibilità di vita e le transizioni dei giovani sono profondamente influenzate dalle condizioni macroeconomiche, dalle strutture istituzionali e dal contesto sociale. Il processo di urbanizzazione è considerato essenziale per spiegare i macro cambiamenti nelle società capitalistiche secondo l'approccio neo-Marxista. Inoltre, si vuole combinare questo approccio con il neo-Weberiano che considera la città come un'intera società locale e un importante attore politico. Questo approccio fa pensare che l'urbanizzazione accelerata del mondo accentui i processi di convergenza, alimenti la circolazione di modelli e allo stesso tempo stimoli la differenziazione su scale diverse. Per questo motivo la città è considerata una scala cruciale ed una entità istituzionale. Attraverso un'approfondita revisione della letteratura, l'attenzione si concentra sulla comprensione di come le pratiche organizzative, sociali e istituzionali sono influenzate dalla recessione economica, dal cambiamento delle aspettative sociali e dal cambiamento dell'ambiente socio-economico e politico. Altrettanto importante analizzare come stanno cambiando gli incentivi e i disincentivi nell'istruzione e nella formazione sulla base del concetto di attivazione e investimento sociale. L'analisi si basa su un approccio case-oriented che è considerato il più adatto ad abbracciare la complessità nell'esame di ogni caso come un insieme complesso di relazioni con esiti distintivi trattati come singolarità. Quindi abbiamo selezionato due città Milano e Vienna, attraverso molteplici lenti di analisi, e ne abbiamo evidenziato il contesto in stretto rapporto e interazione con l'architettura istituzionale. Questa interconnessione e interazione attraverso le politiche di transizione giovanile e le configurazioni istituzionali incorporate in un contesto particolare come quello di una città sono in primo luogo, un modo per andare oltre il nazionalismo metodologico e, in secondo luogo, per concentrarsi sui loro risultati che sono la riforma e la riprogettazione di vari accordi istituzionali. Dopo aver inserito queste politiche all'interno di un'architettura socio-economica e istituzionale, la tesi sottolinea alcune caratteristiche ed elementi che si concentrano su processi storici cruciali, adottando la struttura dell'istituzionalismo discorsivo per evidenziare come il contenuto sostanziale delle idee e il processo interattivo del discorso possono portarci oltre e spiegare le dinamiche di cambiamento nell'ambiente e nelle condizioni in cui le politiche per la transizione giovanile vengono implementate
The current period of human history can plausibly be identified as a global and urban era. Therefore, this thesis seeks to understand the dynamics between youth transition policies and institutional configurations since organization and social practices are changing, and young people's life chances and transitions are profoundly affected by macroeconomic conditions, institutional structures, and social background. The urbanization process is considered essential for explaining the macro changes in capitalistic societies under the neo-Marxist approach. Furthermore, we intend to combine this approach with the neo-Weberian, which considers the city as a whole local society and an important political actor. This approach makes it possible to think that the accelerated urbanization of the world emphasize the processes of convergence, provide for the circulation of models and at the same time stimulates differentiation on different scales. For this reason, the city is considered a crucial scale and institutional entity. Through an in-depth literature review, the focus is on understanding how organizational, social, and institutional practices are affected by the economic downturn, changing social expectations, and changing the socio-economic and political environment. Equally important analysing how the incentives and disincentives in education and training are changing based on the concept of activation and social investment. The analysis is based on a case-oriented approach which is considered the most suitable to embrace complexity in examining each case as a complex set of relationships with distinctive outcomes treated as singularities. Then we selected two cities Milan and Vienna, through multiple lenses of analysis, and highlight their context in strict relationship and interaction with the institutional architecture. This interlink and interaction through youth transition policies and institutional configurations embedded in a particular context such as that of a city are first, a way for moving beyond the ‘methodological nationalism’, and secondly, for focusing on their outcomes which are the reforming and redesigning of various institutional arrangements. After placing these policies within a socio-economic and institutional architecture, the thesis emphasizes some characteristics and elements that focus on crucial historical processes, adopting the discursive institutionalism framework for highlighting how the substantive content of ideas and the interactive process of discourse can take us beyond to explain dynamics of change in environment and in the conditions for the youth transition policies implementation.
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Winkler, Iris [Verfasser]. "Musik in Venedig und Mailand im Zeichen Napoleons : Kompositionen von und um Giovanni Simone Mayr ; Musik- und Kulturleben im Spannungsfeld politischer Macht / Iris Winkler." Eichstätt-Ingolstadt : Katholische Universität Eichstätt-Ingolstadt, 2013. http://d-nb.info/1052582745/34.

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ROSOLEN, Giulia. "Giovani che non studiano e non lavorano in Europa e negli Stati Uniti : risposte attuali e proposte per una nuova politica della partecipazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32809.

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Park, Yeo Sun. "Modernity and the politics of place-experience in D.H. Lawrence's novels with parallel readings of Arnold Bennett, Giovanni Verga, Patrick White and Gregario Lopez y Fuentes." Thesis, University of Sheffield, 2012. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.566694.

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Abstract:
D.H. Lawrence's literary imagination is inherently linked to diverse places and his writings are responses to the spirit of places where he travelled and lived. In opposition to the universalising spirit of modernity based on space, Lawrence turns towards a concrete and place-based consciousness and brings a new dimension of thought to the critical category of modem criticism: place. The thesis argues that Lawrence locates the question of place as the central problem of modernity predominated by space, and develops a place-based imagination in his oeuvre as a measure against the all-destroying dominance of space. In Lawrence's works, a 'place-consciousness' informed by place-specificity is, in return, to be projected on to space manifested in the domain of capital and modernity. In this regard, Lawrence is in accord witb the Anglo-Arnerican cultural geographers of the last few decades who have been trying to bring about a transformation of the pervasive space-experience of modernity. However, the way Lawrence's works relate to the dyad of space and place is different from tbat of cultural geograpbers. In their efforts to re-structure and re-evaluate the relationship between space and place, geographers tend to tumble into a snare oftheir own making: space-place binaries. The thesis argues that Lawrence, in contrast, persists with regard the fundamental primacy of place. The thesis parallels multiple dimensions of place expounded by Edward Casey in his philosophical topoanalysis based on phenomenology with Lawrence's literary topoanalysis as rendered in his novels relating to different places: England, Italy, Australia and Mexico. Lawrence's writings are in turn compared to topoanalyses by writers native to the places in which he travels and resides to produce his regional writings. These authors are Arnold Bennett, Giovanni Yerga, Patrick White and Gregorio Lopez y Fuentes.
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Favaloro, Joshua. "The Mastery of Space in Early Modern Political Thought Giovanni Botero, the Gallery of Maps in the Vatican and the fusion of the civitas and urbs in sixteenth-century Italy." Thesis, Department of History, 2018. http://hdl.handle.net/2123/18250.

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Abstract:
Before the sixteenth century there was a strong emphasis in Renaissance political thought on the difference between the political city (the civitas) and the physical city (the urbs). The body politic ‘floated’ above the landscape—it was not rooted in a specific territory as we understand states to be today. In 1588 the philosopher-priest Giovanni Botero argued that wealth underpinned political power; challenging humanist narratives about the corrupting forces of wealth for the civitas. These narratives were rooted in a classical ‘politics’, which saw the civitas as a morally oriented body. Botero conceived his arguments in the context of ‘reason of state’, where politics became the art of maintaining one’s ‘stato’. While arguing that wealth was the source of civitas’ power he grounded it in the economic capacity of the urbs. Physical space became an object of political power. I argue in this thesis that the Gallery of Maps in the Vatican was a potent visual exposition of these ideas—ideas which had important implications for the rise of the territorial mercantilist ‘state’.
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Valligny, Anne-Claire. "Le discours politique et ses sources doctrinales dans les chroniques florentines du XIVe siècle." Thesis, Lyon 3, 2013. http://www.theses.fr/2013LYO30012.

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Abstract:
Cette étude porte sur un corpus de chroniques du XIVe siècle qui comprend les trois principaux textes historiographiques florentins en langue vulgaire de cette période – Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi de Dino Compagni, Nuova Cronica de Giovanni Villani et Cronaca fiorentina de Marchionne di Coppo Stefani – et se fixe pour objet l’analyse des principaux concepts employés pour décrire le fonctionnement de la cité et ses enjeux, ainsi que l’identification des sources présentes dans les chroniques. L’analyse prend en compte à la fois l’écriture du fait politique et la valeur de celui-ci dans l’élaboration du discours de la cité.Pour mettre en évidence ce qui transparaît des principaux rouages politiques de la cité, les textes du corpus sont abordés selon les trois axes suivants : les rapports entre cité et citoyens dans le contexte de l’affirmation de la souveraineté du Comune et en regard des notions d’unité et de division ; la question de la liberté à Florence, ses principes fondamentaux, ses formes et ses représentations, par opposition à la tyrannie ; les liens entre cité céleste et cité des hommes à partir de l’analyse de la réception des signes célestes et des notions de providence, fortune et libre arbitre. L’approche retenue s’arrête sur les enjeux et les représentations propres à chacun de ces axes.De cette analyse conceptuelle il ressort que les trois sources principales du discours de la cité sont les auteurs de l’Antiquité gréco-romaine, la théologie chrétienne et le droit. On trouve également des sources contemporaines des chroniqueurs : textes officiels et documents produits par la cité, auteurs de référence pour la période comme Dante Alighieri
This study focuses on a corpus of chronicles of the Fourteenth century consisting in three main historiographical Florentine texts written in vernacular in this period, namely Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi by Dino Compagni, Nuova Cronica by Giovanni Villani and Cronaca fiorentina by Marchionne di Coppo Stefani. It aims at analyzing the principal concepts describing the running of the city and its stakes, as well as identifying the sources present in these chronicles. The analysis takes in account both the operation of writing the political experience and its value in elaborating the discourse on the city.To highlight what can be seen from the main aspects of political machinery in the city, the approach to the texts is threefold : the connections between city and citizens both in the context of the Comune’s increasing sovereignty and in the light of the concepts of unity and division ; the question of freedom in Florence, its fundamental principles, its forms and representations, in opposition to tyranny ; the links between the celestial city and the city of men based on the analysis of the reading of celestial omens and the concepts of Providence, Fortune and Free Will. The approach chosen concentrates on the stakes and representations peculiar to each of those subjects.From this conceptual analysis it emerges that the three main sources to the discourse on the city are the authors of Classical Antiquity, Christian Theology and Law. Contemporary sources of the chroniclers also can be found : official texts and documents produced by the city, noted authors in the period as, for instance, Dante Alighieri
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BESSI, DANILO. "CARLO MARIA MARTINI EDUCATORE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/117566.

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Abstract:
L’elaborato intende studiare la figura di Carlo Maria Martini educatore con particolare riferimento all’episcopato milanese (1980-2002) attraverso fonti bibliografiche e di archivio in buona parte inedite. L’ipotesi è che Martini sia andato oltre il semplice magistero del vescovo e la tradizionale pedagogia gesuitica per rispondere alle domande dell’uomo contemporaneo ed ai mutamenti socio-culturali in atto. Il lavoro è articolato in tre aree di interesse: l’educazione alla fede dei giovani; l’educazione alla solidarietà sociale e politica; l’educazione al dialogo ecumenico e interreligioso. Ogni parte esamina l’azione educativa a livello teorico e pratico, focalizzando iniziative concrete e contesti educativi specifici. Lo studio mette in luce come Martini ha interpretato la missione educativa con originalità e strumenti nuovi. Egli traduce il Concilio Vaticano II sul piano pastorale, attraverso la centralità della Parola e del Popolo di Dio. Per lui l’azione educativa deve inserire la persona nella comunità cristiana, luogo educativo per eccellenza, dove la Parola di Dio viene letta e interpretata alla luce dello Spirito Santo e delle domande che esso suscita. Nella comunità il singolo è educato a leggersi interiormente, ad aprirsi al mondo con la solidarietà e il dialogo, a trasformare la realtà con l’esercizio della carità e la comunione fraterna.
The paper intends to study the figure of Carlo Maria Martini as educator with particular reference to the Milanese episcopate (1980-2002) through bibliographic and archival sources largely unpublished. The hypothesis is that Martini went beyond the simple magisterium of the bishop and the traditional Jesuit pedagogy to answer the questions of contemporary man and the socio-cultural changes taking place. The work is divided into three areas of interest: faith education for young people; education in social and political solidarity; education in ecumenical and interreligious dialogue. Each part examines the educational action on a theoretical and practical level, focusing on concrete initiatives and specific educational contexts. The study highlights how Martini has interpreted the educational mission with originality and new tools. He translates the Second Vatican Council on a pastoral level, through the centrality of the Word and of the People of God. For him, educational action must insert the person into the Christian community, the educational place par excellence, where the Word of God is read and interpreted to the light of the Holy Spirit and of the questions it raises. In the community, the individual is educated to read himself internally, to open up to the world with solidarity and dialogue, to transform reality with the exercise of charity and fraternal communion.
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Rais, Nabila. "Représentation de la pensée politique italienne à la croisée du dix-neuvième et vingtième siècle : Lire "I Viceré" de De Roberto et "I vecchi e i giovani" de Pirandello à la lumière du "Prince" de Machiavel." Grenoble 3, 2007. http://www.theses.fr/2007GRE39012.

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Abstract:
Cette thèse a pour thème la représentation de la pensée politique italienne à travers la lecture de deux romans situés à la croisée du 19e et 20e siècle. L'objectif de notre recherche est de lire ces deux romans historiques à la lumière d'une pensée politique révolutionnaire celle de Nicolas Machiavel. Après avoir tenté de cerner les particularités du secrétaire florentin, exposé ses idées révolutionnaires et la spécificité de sa pensée, cette étude se poursuit avec un double objectif. Le premier est l'élaboration d'une approche analytique des deux romans : "I Viceré" de Federico De Roberto et "I vecchi e i giovani" de Luigi Pirandello, de même qu'un essai critique, basé sur la consultation de la spécificité et de la tendance narrative de chaque auteur, pour enfin venir à l'étude approfondie des différentes galeries des personnages. En effet, cette thèse propose une étude des personnages qui nous renvoie sans cesse aux sentences de Machiavel et souligne la présence irrévocable de l'esprit de ce dernier dans les deux romans respectifs. L'étude se précise par son aspect comparatif, l'objectif principal étant d'établir une correspondance entre d'une part, ces deux romans du 19e et 20e siècle et d'autre part, les préceptes politiques de Machiavel, principalement contenu dans son opuscule "Le Prince". Cette seconde démarche précise l'authenticité et la véracité de la théorie de Machiavel en corrélation avec une certaine réalité politique italienne qui malgré une constante évolution, reste soumise aux mêmes et éternelles lois du champ politique tel que l'aperçoit Machiavel
This thesis has for subject the representation of the Italian political through the reading of two novels situated between the 19th and 20th century. The Objective of our research is to read these historical novels in the light of a revolutionary political thought that of Nicola Machiavelli. Having tried to encircle the characteristics of the Florentine secretary, and so explain its revolutionary ideas and the specificity of its thought, this study continues with a double objective. The first one is the elaboration of an analytical approach of both novels : "I Viceré" Federico of De Roberto and "I vecchi e I giovani" o Luigi Pirandello, as well as a critical essay based on the consultation of the specificity and the narrative tendency of every author, to come finally to the detailed study of the various galleries of characters of both respective novels. Indeed, this thesis proposes a study of the characters which always sends us back to Macchiavelli's judgments and underlines the irrevocable presence of the spirit of this last one. The study becomes clearer by its comparative aspect, the main objective being to establish a correspondence between on one hand these two novels of the 19th and 20th century and on the other hand Machiavelli's political rules, mainly contained in his opuscule "The Prince". This second step clarifies the authenticity and the truthfulness of Machiavelli's theory in correlation with a certain Italian political reality which in spite of a constant evolution, remains subjected to the same and the eternal laws of the political arena such as Machiavelli perceives it
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Villieu, Patrick. "Contrainte de disposition préalable de monnaie et déséquilibres macroéconomiques." Paris 1, 1992. http://www.theses.fr/1992PA010011.

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Abstract:
La thèse se propose de cerner l'influence de la contrainte d'encaissés préalables sur le comportement intertemporel des agents. Comment le choix consommation épargné est-il affecté par la détention de monnaie? Comment les demandes d'actifs financiers, dont leurs prix, réagissent-elles aux chocs monétaires et réels? Le comportement intertemporel des acteurs sera étudié dans différentes configurations : univers stochastique ou déterministe, modèles en temps discret ou en temps continu, économie fermée ou économie ouverte. L'apport majeur de cette analyse concernera l'explication de deux paradoxes non éclaircis dans la littérature théorique. Le premier, relatif à la liaison entre rendement des parts et inflation en univers stochastique, oppose Labadie (1989) à Giovannini (1990). La thèse montrera que ce paradoxe tient au degré de liquidité des actifs dans chacun des modèles. Le second, concernant la relation inflation-accumulation du capital dans les modèles dynamiques de croissance à la Sidrauski, a été mis en évidence par Fischer (1979). La thèse mettra en évidence l'aspect crucial de la spécification de la fonction d'utilité (notamment du signe de la dérivée seconde croisée) dans la résolution de cette énigme
What is the effect of a "cash-in-advance" constraint on intertemporam behaviour of representative agent ? How does the liquidity restraint affect the consumption saving choice ? How does money affect assets prices and quantities ? The intertemporal behaviour of the traders is studied in many institutional arrangments : stochastic or deterministic models, discerte time or continuous time frameworks, open or closed economies. The major methological contribution concerns the explantation of two puzzles in the theorotical litterature. First, the link between asset prices and inflation is analyzed in a stochastic framework. The puzzle between labadie (1989) and giovannini (1990) models is seen to be due to the difference in assets'liquidity between the two versions of cash-in-advance models. Second, the connection between inflation and capital accumulation is investigated in a sidrauski-type model with a ces utility function. The link between money growth an capital accumulation is seen to depend on the cross derivative of the utility function (ucm). This framework permits to explain fischer (1979)'s puzzle : the effect of inflation on accumulation is decomposable into a relative price effect (a nominal interest rate move) and the response of consumption to this move, which depends on the substituability between money and consumption in utility
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Allegri, Sidi-Maamar Nadia. "Etude des concepts de nation et d'éducation dans l'Italie fasciste : essai d'interprétation du nationalisme gentilien." Paris 1, 1998. http://www.theses.fr/1998PA010587.

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Abstract:
L'actualisme de Giovanni Gentile (1875-1944) se présente comme l'aboutissement de la réforme de la dialectique hegelienne tentée par Bertrando Spaventa (1817-1883). Dans ce système philosophique, le concept de la religion est utilisé par Gentile comme propédeutique à la philosophie. Au niveau théorique, par sa volonté de déplacer la croyance de l'individu en dieu vers le Dieu vrai que représente l'état. Au niveau pratique, par la place accordée à la religion dans sa réforme de l'enseignement, ou celle-ci est limitée à l'école primaire. Il ne s'agit plus d'une simple subordination du religieux au politique, car l'individu est envisagé comme un tout. C'est donc l'état qui est perçu par Gentile comme le lieu de réalisation de l'homme, en tant qu'être moral et politique. L'auto conscience actualiste doit ainsi exprimer ce devoir moral. De telle sorte que l'état-éducateur se substitue à la famille et à l'église, en prenant en charge l'éducation complète du citoyen. Dans ce projet éducatif, où l'état éthique doit remplacer l'état divin, Gentile est préoccupé par une reforme morale susceptible d'achever l'unité politique italienne, par la formation du citoyen et donc de la "nouvelle" Italie. Or, ce souci d'unité nationale, de "l'homme nouveau de l’Italie future" est également inscrit dans la politique du pouvoir fasciste. Et si Gentile s'engage au sein de son gouvernement (1922-23) et demeure fasciste jusqu'en 1944, c'est qu'il reconnait au fascisme un caractère "messianique". Mais c'est aussi parce qu'il croit fermement que le fascisme est susceptible de trouver sa voie dans l'idéalisme actuel. L'actualisme, philosophie de l'acte, qui postule l'unité de la pensée et de l'action, s'objective en une politique particulière, celle du fascisme, comme période historique transitoire. L'engagement de Gentile, en quête de cette unité, n'a donc d'emprise que sur l'état réel, alors que par-delà ce dernier, l'actualisme est constamment à la recherche de l'état idéal
The actualism of Giovanni Gentile (1875-1944) can be seen as the outcome of the reform of hegelian dialectics attempted by Bertrando Spaventa (1817-1883). In this philosophical system Gentile uses the concept of religion as a preliminary to philosophy : on a theoretical level through his desire to move individual's belief in God towards the God represented by the state, and on practical level in the place given to religion in his educational reform in the primary school. It is no longer simply the subordination of the religious to the political, because the individual is seen as a whole. The state is therefore perceived by gentile as the place in which man reaches fulfilment as both moral and political being. The self-consciousness must thus express this moral duty in such a way that the educator-state becomes a substitute for the family and the church, taking charge of the total education of the citizen. In this educational project, in which the ethical state must replace the divine state, gentile was concerned by a moral reform which, through the instruction of the citizen, would bring about italian political unity and thus the "new" Italy. However, this concern for national unity, for "the new man on the future Italy" was also a part of the ruling fascist policy. Not only was it because gentile recognised a "messianic" side to fascism that he was a member of the government from 1922-24 and remained a fascist until 1944 but he also firmly believed that fascism was likely to find its way in actual idealism. Actualism, the philosophy of the act, which postulates the unity of thought and action, is objectivized in a particular politics, that of fascism, as a historic transitional period. Gentile's involvement in the quest for this unity therefore has a hold over the real state alone while actualism is continually searching for the ideal state
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Leist, Marnie. "The Virgin and Hell: An Anomalous Fifteenth-Century Italian Mural." Cincinnati, Ohio : University of Cincinnati, 2005. http://www.ohiolink.edu/etd/view.cgi?acc%5Fnum=ucin1120757484.

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FEDERICO, LUCA. "L'apprendistato letterario di Raffaele La Capria." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1005664.

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Abstract:
Superati «novant’anni d’impazienza» e dopo un lungo periodo votato all’autocommento e all’esplorazione delle proprie intenzioni, Raffaele La Capria ha raccolto le sue opere in due Meridiani curati da Silvio Perrella. La Capria ne ha celebrato l’uscita nella prolusione inaugurale di Salerno Letteratura, poi confluita nel breve autoritratto narrativo "Introduzione a me stesso" (2014). In questa sede, l’autore è tornato su alcuni punti essenziali della sua riflessione sulla scrittura, come la relazione, reciproca e ineludibile, fra tradizione e contemporaneità. All’epilogo del «romanzo involontario» di una vita, La Capria guarda retrospettivamente alla propria esperienza come ad un’autentica educazione intellettuale. Perciò, muovendo da un’intervista inedita del 2015, riportata integralmente in appendice, la tesi ha l’obiettivo di ricostruire l’apprendistato letterario di La Capria dai primi anni Trenta, quando l’autore ancora frequentava il ginnasio, fino all’inizio dei Sessanta, quando ottenne il premio che ne avrebbe assicurato il successo. Il percorso, che riesamina l’intera bibliografia lacapriana nella sua varietà e nella sua stratificazione, si articola in una serie di fasi interdipendenti: la partecipazione indiretta alle iniziative dei GUF (intorno alle riviste «IX maggio» e «Pattuglia»); l’incursione nel giornalismo e l’impegno culturale nell’immediato dopoguerra (sulle pagine di «Latitudine» e di «SUD»); l’attività di traduttore dal francese e dall’inglese (da André Gide a T.S. Eliot); l’impiego alla RAI come autore e conduttore radiofonico (con trasmissioni dedicate a Orwell, Stevenson, Saroyan e Faulkner); la collaborazione con «Il Gatto Selvatico», la rivista dell’ENI voluta da Enrico Mattei e diretta da Attilio Bertolucci; e le vicende editoriali dei suoi primi due romanzi, “Un giorno d’impazienza” (1952) e “Ferito a morte” (1961), fino alla conquista dello Strega. La rilettura dell’opera di uno scrittore semi-autobiografico come La Capria, attraverso il costante riscontro di fonti giornalistiche, testimonianze epistolari e documenti d’archivio che avvalorano e occasionalmente smentiscono la sua versione dei fatti, diventa allora un’occasione per immergersi nella sua mitografia personale e avventurarsi in territori finora poco esplorati: come la ricostruzione del suo profilo culturale, a partire dal milieu in cui La Capria vive e opera, o l’incidenza delle letture e delle esperienze giovanili sulla sua prassi letteraria.
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CORDOVA, GIOVANNI AMEDEO. "Il tempo nuovo. Giovani tunisini e germinazione di nuove soggettività politiche." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1355005.

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Abstract:
L’obiettivo di questa ricerca è stato (rin)tracciare processi di soggettivazione politica, tutt’oggi in fieri, maturati nella stagione post-rivoluzionaria articolando economie morali e formule di espressione critica non inquadrabili nei canali e nelle espressioni consuete della politica. In altri termini, mi soffermerò su discorsività e pratiche che, con vari gradi di consapevolezza e intenzione tra gli attori sociali che le esprimono, ambiscono a costituire sperimentazioni critiche e inaugurali di un nuovo ordine delle cose nella Tunisia contemporanea e post-rivoluzionaria. Dato che questa modalità di soggettivazione mobilita una riformulazione di se stessi e dei rapporti sociali, le attribuisco uno statuto propriamente politico. Credo che questa operazione, nei limiti della sua presente realizzazione, sia oltremodo necessaria, essendo riferita a un’area del mondo tradizionalmente inchiodata, tanto nel discorso scientifico quanto in quello mediatico e politico, ad atavico conservatorismo e impermeabilità al mutamento. Con soggettivazione politica intendo un processo di trasformazione del Sé recante una prospettiva interpretativa sulla realtà di cui il soggetto fa pienamente parte, segnando così il ‘passaggio al politico’ (Bayart et al, 2008). Seguendo Vacchiano (2019), credo che tale processo di soggettivazione sancisca la transizione dalla condizione di assoggettamento al potere (o ai poteri) all’assunzione di responsabilità personale e agentività in seno alla propria comunità politica (Fischer, 2007). Dopo un inquadramento della ricerca nel contesto politico ed economico tunisino contemporaneo, ripercorrendo le retoriche, prima sviluppiste e in seguito liberali che ne hanno impregnato la storia recente, così come i vecchi e nuovi cicli di contestazione (Primavera del 2011 compresa), pervengo a una problematizzazione insieme storico-etnografica ed epistemologica della categoria di ‘gioventù’, con particolare attenzione all’area maghrebina. I contesti familiare, educativo e professionale sono così esaminati in quanto esemplificazione dei concatenamenti dell’esclusione sociale cui una quota sempre maggiore di giovani tunisini va incontro oggi, sullo sfondo di una crisi economico-sociale che non accenna a demordere. Successivamente troverà spazio l’etnografia di forme contro-egemoniche fluide, parziali, contraddittorie e caotiche, che ho colto in pratiche sociali e retoriche all’opera nella quotidianità di buona parte dei giovani tunisini che ho frequentato nel corso della ricerca in Tunisia. Si tratta di esperienze che originano dalla condivisione di condizioni di ingiustizia sociale, deprivazione e umiliazione e che purtuttavia non si fanno incasellare entro chiari linguaggi politici. Infine sarà l’Islam a costituire il focus della scrittura etnografica. Dopo la Rivoluzione, la Tunisia, unanimemente considerata Paese esemplare nella gestione secolare e ‘moderna’ dei rapporti tra politica e religione, ha conosciuto una reviviscenza religiosa notevole, la cui tangibile espressione è data dall’espressione di simboli identitari in uno spazio pubblico precedentemente desertificato. Per questo motivo, pur essendo consacrata a un preciso capitolo, la religione attraversa tutta la tesi dal momento che le attribuisco statuto di fatto sociale totale. I giovani tunisini recentemente convertiti a forme più accentuate di religiosità, che verranno presentati nel quarto capitolo della tesi, non sono eccentrici e anacronistici barbuti retrogradi o tutt’al più folkloristici, tesi a scivolare in declinazioni patologiche del sacro, ma attori sociali che aderiscono razionalmente a una discorsività il cui potere di fascinazione risiede nella messa in causa delle ideologie universaliste chiamate a sanzionare l’accesso alla modernità (Laouari, 1987).
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ROICK, Matthias. "Mercury in Naples : the moral and political thought of Giovanni Pontano." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/1814/13281.

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Abstract:
Defence date: 26 October 2009
Examining Board: Prof. Martin van Gelderen (EUI) - supervisor; Prof. Anthony Molho (EUI); Prof. Riccardo Fubini (University of Florence); Prof. Thomas Kaufmann (University of Göttingen).
PDF of thesis uploaded from the Library digital archive of EUI PhD theses
The present study returns to Giovanni Gioviano Pontano's role as a thinker and philosopher. It is based on the treatises and tracts Pontano wrote, to which scant attention has been paid until now, but also on his ad hoc political writings and his better known dialogues and poems. It moves between different fields of inquiry including history, philosophy, and literature, trying to represent Pontano's thought not only in its doctrinal aspects, but in a more comprehensive and contextualized perspective. Within this perspective, his thought will appear as mercurial as Pontano himself. It is not a set of explicit, philosophical doctrines that can be described within a coherent theoretical framework, but a cluster of different thoughts, attitudes, and practices.
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BRANCATO, GIOVANNI. "Il conflitto nei talk show. Giovani e fiducia nella politica in Ecuador." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1079234.

Full text
Abstract:
Il progetto di tesi si inserisce nel filone di studi sulla comunicazione politica e sugli effetti dei media. Nello specifico, questo studio intende verificare gli eventuali effetti che la visione di talk show televisivo con un alto grado di “conflittualità” tra i partecipanti, può produrre sugli spettatori, in termini di fiducia verso la politica e di alcuni soggetti ed istituzioni in particolare. L’ideazione del progetto si è mossa su due binari: in primis, scegliere di svolgere l’esperienza sperimentale in un’area geografica, e in un Paese specifico come l’Ecuador, rispetto alla quale la rassegna bibliografica ha riportato molta attenzione ai temi del populismo ma un interesse complessivamente scarso per i possibili effetti dei media sulla cittadinanza; e, secondariamente, adottare una metodologia quasi-sperimentale, di per sé poco valorizzata in ambito strettamente sociologico.
The thesis project takes place within the framework of studies on political communication and media effects. In particular, this study aims to verify the possible effects that the view of Tv talk shows with a high degree of "conflict" between participants can have on viewers, in terms of confidence in politics and in some political subjects and institutions. The project's conception was based on two strands: on the one hand, the choice to carry out the experimental experience in a geographical area, and in a specific country such as Ecuador, where the bibliographic review showed a lot of attention to populist themes, but on the whole little interested in the possible effects of the media on citizenship; on the other hand, the adoption of an almost experimental methodology, unappreciated in a strictly sociological context.
El proyecto de tesis es parte de los estudios sobre la comunicación política y los efectos de los medios de comunicación. Específicamente, este trabajo tiene como objetivo verificar los posibles efectos que puede producir en el espectador, en términos de confianza en la política y en algunos sujetos e instituciones políticas, ver programas de televisión con un alto grado de "conflicto" entre los participantes. El diseño del proyecto se ha desarrollado a partir de dos pistas: en primer lugar, optar por llevar a cabo la experiencia experimental en un área geográfica, y en un país específico como Ecuador, donde la reseña bibliográfica ha mostrado mucha atención a los temas del populismo pero poco interés en general por los posibles efectos que los medios de comunicación pueden tener sobre la ciudadanía; y, en segundo lugar, adoptar una metodología casi-experimental, en sí misma poco valorada en un contexto propiamente sociológico.
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Arrigoni, Carlo. "Reality and Representation in Giovanni Verga." Thesis, 2021. https://doi.org/10.7916/d8-tkea-x435.

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Abstract:
The works published by Giovanni Verga (1840-1922) between 1878 and 1889 exposed Italian culture to the most innovative European literary trend, French Naturalism, and marked a turning point in the landscape of Italian literature. While Verga’s stylistic choices are meant to create, in his own words, ‘the complete illusion of reality’ (having the author disappear from the text in order to make way for a supposedly unmediated representation), I argue that Verga’s Verist fiction ends up emphasizing precisely the ways in which people represent reality according to their own relative point of view. Since the narrative is given from the unreliable perspective of the characters, all the distortions inherent in every storytelling act become apparent. Their viewpoint is purposefully shown as being partial and informed by individual interests, feelings, and desires. These complex dynamics of representation, or misrepresentation, in Verga’s Verist production are at the heart of my enquiry. This critical focus allows me to reevaluate the traditional representation of Verism and Naturalism as backward-looking phenomena, firmly tied to a notion of art as a mirror up to nature. The present study is situated within a growing body of work (inaugurated by Luperini, Pellini, and Merola) that intends to re-frame Verga as having demonstrably paved the way for twentieth-century Modernism. The first chapter interrogates the way in which space is transfigured by characters in I Malavoglia (1881). By looking at how narratives of country vs city, past vs present are formed and shaped by the characters’ relative points of view, I argue that the novel should be read not simply as the account of the modernization of a rural village in post-unification Italy, but mainly as a study into how such oppositional narratives are formed and what aims they serve. The second chapter focuses on a specific character-type, the malevolent observer. I argue that this figure can be seen as a representation of the readers in the texts and that it is instrumental in exemplifying Verga’s skepticism toward the heuristic potential of literature. The third chapter examines the gap between reality and representation as articulated in Mastro-don Gesualdo (1889) by situating Verga in a completely new intellectual framework, that of elite theory as formulated by political theorist Gaetano Mosca (1858-1941) and sociologist Vilfredo Pareto (1848-1923). This move allows me to re-read what has become a commonplace of Verga criticism – the theatrical conception of politics in Mastro-don Gesualdo as a bitter commentary on trasformismo – as a much wider point on social history, human nature, and on the inherently slippery essence of language, on its built-in capacity to deceive and dissimulate.
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MULLER, Johannes U. "Il partito che non c'era : il partito giovanile liberale Italiano e l'organizzazione della politica borghese in Italia tra liberalismo, nazionalismo e fascismo." Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/1814/6905.

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Abstract:
Defence date: 14 June 2006
Examining board: Prof. Raffaele Romanelli (Istituto Universitario Europeo)-supervisore ; Prof. Dr. Bo Stråth (Istituto Universitario Europeo) ; Prof. Fulvio Cammarano (Università di Bologna) ; Prof. Dr. Lutz Klinkhammer (Istituto Storico Germanico)
PDF of thesis uploaded from the Library digitised archive of EUI PhD theses completed between 2013 and 2017
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XIE, SIJIE. "Un lungo cammino: prodromi ed esiti della politica diplomatica tra Santa Sede e Cina da Giovanni Paolo II a papa Francesco." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1614630.

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Abstract:
Nella Comunità Internazionale, la Santa Sede è uno degli attori diplomatici più antichi. La diplomazia pontificia vanta il titolo di prima diplomazia al mondo. La sovranità della Chiesa cattolica è incorporata come Santa Sede nel diritto internazionale, le cui funzioni e attività sono esercitate dal Pontificato Romano. Una comprensione precisa della diplomazia della Santa Sede contribuirà ad una relazione diplomatica ideale tra Cina e Santa Sede. Ci sono due parte in questa tesi, la prima parte: la storia dei rapporti tra la Chiesa di Roma e la Cina fino 1978: per una comprensione generale dell’evoluzione della diplomazia pontificia nel Novecento, la seconda parte: la politica diplomatica verso la Cina: da Giovanni Paolo II a papa Francesco. La prima parte ho analizzato i documenti negli archivi, ho fatto una rassegna completa del processo storico dei negoziati sinovaticani dal 19°secolo, analizzato il successo e il fallimento degli scambi bilaterali e ho avanzato le mie opinioni e suggerimenti personali sull'attuale politica del mio paese di fronte alla Santa Sede. La seconda parte con i motivi delle fonti primarie e archivistiche relative ai pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco che risultano oggi accessibili sono molto rare. Per rimediare a questa mancanza di documenti, è possibile ricostruire la storia di questo periodo attraverso le testimonianze di quei personaggi che hanno avuto un ruolo attivo nel dialogo tra Santa Sede e Cina. Indicazioni importanti possono giungere anche dagli studiosi che hanno svolto ricerche sul tema. I miei interlocutori hanno diverse idee sui rapporti tra Cina e Santa Sede, ma da parte di tutti si può notare profondo amore per la Cina. Le loro idee e i loro punti di vista, che derivano da diversi contesti di origine e da differenti esperienze di vita, sono tutte prospettive ugualmente utili per un’analisi complessiva dell’ampio tema delle relazioni sino-vaticane. In fine c’è la mia conclusione riflette il mio punto di vista e mi auguro che le relazioni Cina-Vaticano possano tornare alla normalità il prima possibile.
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SALLUSTI, SIMONE. "Under 30 e accesso all'informazione politica nel sistema mediale ibrido: motivazioni, percorsi, aspettative." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1528873.

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Abstract:
Il ruolo sempre più dirompente assunto da Internet nella vita quotidiana degli individui ha comportato la moltiplicazione delle esperienze comunicative, e l’occasione per gli utenti, a partire dalla diffusione dei dispositivi mobili Internet enabled, di sperimentare la possibilità di accedere ai contenuti mediali secondo coordinate spazio-temporali gestite in maniera autonoma e personale. Tra le conseguenze di questo scenario, si registra una dilatazione del sistema dell’informazione: da un lato, l’adattamento dei tradizionali player dell’informazione all’interno del mutato ecosistema mediale; dall’altro, l’ascesa di nuovi soggetti nativi digitali che contribuiscono a rendere il mercato giornalistico sempre più complesso e competitivo. Parallelamente, in questo contesto, il circuito dell’informazione veicolata dai media mainstream continua a ricoprire un ruolo chiave nell’agenda, in particolar modo politica e con specifico riferimento ai periodi di tempo coincidenti con le tornate elettorali. A partire dal decennio scorso si è assistito, quindi, a una esplosione dell’offerta e della domanda di informazione che ha inciso profondamente sulle dinamiche che animano gli ambienti dei media tradizionali e di quelli digitali. Nel contesto del sistema mediale ibrido descritto da Chadwick, non a caso in riferimento all’interconnessione sempre più stretta dei domini dell’informazione e della politica, le fonti informative sono caratterizzate da un rapporto di complementarità: secondo quanto proposto da Mazzoli attraverso la metafora di patchwork mediale, l’accesso alle news avviene secondo coordinate personali che si snodano attraverso risorse a disposizione, motivazioni, interessi contestuali. Sulla base di queste considerazioni, si è deciso di analizzare l’accesso a un genere specifico dell’informazione, ovvero quello politico, da parte del segmento di popolazione under 30. Le motivazioni sottostanti la scelta dell’informazione politica affondano, da un lato, nel riferimento alla letteratura scientifica dei communication studies, in cui la politica sembra occupare un posto rilevante sia nell’agenda dei media sia nelle dinamiche che attraversano la vita quotidiana, entrando così di diritto nell’agenda dei cittadini-elettori (Bentivegna, 1994). Dall’altro, nel riferimento allo scenario che fa da sfondo al contesto storico attuale, chiamando in causa sia il panorama politico italiano del biennio 2018-2020, che risulta denso di avvenimenti e con un ruolo considerevole nel dibattito pubblico, sia l’impatto che la pandemia da Covid-19 ha esercitato sui vari settori della sfera pubblica e privata, richiedendo delle misure speciali da parte delle istituzioni politiche nella gestione della crisi. La scelta di indagare la fascia giovanile di popolazione compresa tra i 18 e i 29 anni, che sviluppa una dieta informativa variegata, ibrida, pienamente aperta a tutte le esperienze informative offline e online, è invece frutto di una revisione sistematica sul consumo di informazione in Italia dagli inizi del XXI Secolo, effettuata attraverso l’analisi longitudinale dei Rapporti sulla Comunicazione Censis, dei vari rapporti sul consumo di informazione curati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni nell’ambito delle attività del Servizio Economico-Statistico, e degli studi comparativi in ottica internazionale del Digital News Report (Reuters Institute for the Study of Journalism). Per rispondere alle complesse domande di ricerca, ovvero le strategie di accesso all’informazione politica da parte di un segmento preciso di popolazione attraverso la rilevazione delle abitudini informative, cui si aggiunge l’interesse allo studio delle motivazioni e dei percorsi che guidano la selezione delle fonti, si è scelto di organizzare il disegno di ricerca intorno all’integrazione tra approcci quantitativi e qualitativi, in linea con gli assunti della mixed methods research, in modo da giungere a dei risultati maggiormente profondi e arricchiti dai punti di forza di entrambi gli approcci. Nello specifico, si è proceduto, da una parte, con la somministrazione di un questionario online, diffuso su larga scala attraverso il social network site Facebook nei mesi aprile e maggio 2020, che ha restituito 881 risposte; dall’altra, con la realizzazione di 30 interviste semi-strutturate, effettuate nei mesi di luglio e agosto 2020 a coloro che nel questionario hanno dato la disponibilità ad essere intervistati. In particolare, attraverso il questionario, che garantisce la comparabilità delle risposte, sono state prodotte analisi statistiche di tipo quantitativo con l’obiettivo di giungere a una descrizione dei comportamenti informativi, in relazione al consumo di news politiche, da parte dei membri del campione. Inoltre, la scelta di diffondere il questionario tramite Facebook è dipesa dal primato che questa piattaforma riveste per quanto riguarda l’accesso all’informazione online, come certificato dai dati in letteratura, soprattutto per la fascia di popolazione oggetto della presente indagine. Nella successiva fase di ricerca, attraverso le interviste, che pongono l’attenzione sulla ricostruzione esperienziale dei soggetti coinvolti, si è cercato di approfondire in maniera dettagliata i risultati ottenuti dal questionario, con l’obiettivo di fare luce su aspetti difficilmente rilevabili, che come anticipato poco sopra, fanno riferimento alle motivazioni che guidano l’utilizzo delle fonti di informazione, alle aspettative che accompagnano la fruizione, al ruolo del contesto sociale e delle dinamiche relazionali che contribuiscono alla selezione delle fonti, agli aspetti personali e ai significati attribuiti alle diverse esperienze informative. Dallo studio emergono alcuni spunti interessanti, non interamente in linea con i risultati più diffusi della letteratura di riferimento. In primo luogo, si registra una significativa centralità dei quotidiani come fonte di informazione politica nell’ambito del circuito della comunicazione mainstream, grazie alla vocazione all’approfondimento della notizia presentata secondo chiavi di lettura privilegiate. Inoltre, sembra acquisire forza la figura del giornalista, chiamato a presentare il framework entro cui interpretare lo scenario politico. Infine, a differenza delle ricerche sul consumo di informazione che individuano il primato delle fonti algoritmiche, dai dati della presente ricerca emerge come, negli ambienti dell’informazione online, le fonti editoriali, ovvero i siti di informazione gestiti da player tradizionali o nativi digitali, rivestano una indiscussa leadership, in virtù della presenza della redazione giornalistica che garantisce una cura dettagliata nella trattazione dell’informazione all’interno di uno scenario caratterizzato dall’information overload.
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