Dissertations / Theses on the topic 'Politiche di sostenibilità in Europa'

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1

Zeminian, Laura <1984&gt. "Le politiche di sostenibilità turistica nell'ambito dell'Unione Europea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3345.

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Abstract:
La tesi mira a comporre un quadro organico delle diverse politiche in materia di sostenibilità turistica sia a livello globale sia, più nello specifico, a livello europeo fino ad analizzare in quale misura tali politiche sono applicabili al caso concreto di un tour operator.
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2

VOGHERA, Angioletta. "La sostenibilità nella gestione del territorio. Matrici storici ed evoluzione recente in Europa." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2003. http://hdl.handle.net/11583/2499346.

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Abstract:
La tesi descrive le sperimentazioni di alcuni Paesi europei per innovare le politiche di gestione del territorio e dell'ambiente in attuazione delle strategie della sostenibilità. Il processo di cambiamento è sollecitato e condizionato da due fattori strettamente intrecciati: i contenuti programmatici delle politiche comunitarie per lo sviluppo sostenibile e le culture di pianificazione dei Paesi. Si ripercorrono le trasformazioni di fronte all'emergere della questione ambientale e della sostenibilità delle culture di pianificazione del territorio di alcuni paesi europei (Germania, Olanda, Inghilterra, Francia e Spagna) rappresentativi per tradizioni culturali e storie evolutive differenti. Particolare approfondimento è dedicato al caso olandese, significativo in Europa per la radicata tradizione di integrazione tra politiche di gestione del territorio e di tutela di ambiente e paesaggi, largamente condivise dagli attori istituzionali, economici e sociali.
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3

Cusenza, Denise <1991&gt. "L'ALBA DI UNA NUOVA EUROPA PER LE POLITICHE SOCIALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9637.

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Abstract:
L’argomento che ho deciso di trattare approfondisce alcune tematiche relative ai processi di integrazione declinati nelle forme di multilateralismo e regionalismo e di quali risultati le due opzioni hanno portato nel lungo periodo in alcune aree geografiche. In particolare focalizzo la mia attenzione su un recente processo di integrazione in America Latina nella forma del regionalismo, chiamato ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe), che ha fondato il suo processo su un maggiore sviluppo della sovranità nazionale allo scopo di implementare importanti politiche per lo sviluppo sociale. Partendo da questo presupposto, cerco di enucleare quanto alcune politiche dell’Unione Europea si sono dimostrate deleterie nel processo di integrazione e sviluppo, e di come sia necessario ripensare il modello di governance europea sulla base delle modalità poste in essere dai paesi ALBA, focalizzandosi su politiche rivolte all’aspetto dello sviluppo sociale e sostenibile piuttosto che a quello prettamente economico e finanziario.
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4

PELLICO, Manuela. "Il federalismo sanitario in Italia: sostenibilità finanziaria e politiche di perequazione." Doctoral thesis, La Sapienza, 2007. http://hdl.handle.net/11573/916778.

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5

Pigozzo, Anna. "Premio "Capitale verde europea". Studio di una politica dell'Unione europea in tema di sostenibilità ambientale con approfondimento terminologico sul minieolico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8910/.

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Abstract:
This dissertation is divided into four chapters and combines the study of the European Green Capital Award with a terminology research on small wind turbines, a technical subject in the macro-area of sustainable cities. Chapter I aims at giving an overview of the development of environmental policies and treaties both at the international and European level. Then, after highlighting the crucial role of cities for the global environment, the chapter outlines the urban dimension of the EU environmental policies and defines the vision of a sustainable city promoted by the European Union. Chapter II contains an in-depth analysis of the European Green Capital Award and illustrates its aims, the entire designation process, its communication campaign and its evolution. Chapter III focuses on applicant, finalist and winning cities in order to study the aspect of participation in the competition. It also contains a detailed analysis of two European Green Capitals, i.e. Nantes and Bristol, who respectively won the title in 2013 and 2015. Based on a variety of sources, this chapter examines the successful aspects of their bids and communication campaigns during their year as Green Capitals. Chapter IV presents the terminology research in the field of small wind turbines and the resulting bilingual glossary in English and Italian. The research was carried out using two terminology tools: TranslatorBank and InterpretBank. The former is composed by two software programmes, CorpusCreator and MiniConcordancer DB, which were used to semi-automatically create specialized corpora from the Web and then extract terminology and occurrences of terms from the collected texts. The latter is a software which has been specifically designed for interpreters in order to help them optimize their professional workflow, from gathering information and creating glossaries on a specific subject to the actual interpreting task at a conference. InterpretBank’s tool TermMode was used to create a glossary with term equivalents and additional information such as definitions and the contexts of use.
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6

Mastropietro, Eleonora <1977&gt. "Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/1/Mastropietro_Eleonora_tesi.pdf.

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7

Mastropietro, Eleonora <1977&gt. "Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/.

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8

Pinna, Roberta <1985&gt. "Politiche migratorie in Europa: i casi di Francia, Gran Bretagna e Svezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4900.

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Abstract:
Il progetto di tesi verte sulla disamina delle politiche migratorie, d’integrazione e di asilo in Europa, con particolare approfondimento per quanto riguarda quelle di tre paesi quali Francia, Inghilterra e Svezia. La prima parte di questo lavoro mira a fornire un quadro generale di quello che sono le migrazioni internazionali in Europa a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, quando da continente prevalentemente fonte di emigranti divenne meta di migrazioni, fino ai giorni nostri. Saranno inoltre analizzate le politiche comunitarie in materia di immigrazione e il ruolo svolto dall’Unione Europea nell’influenzare gli orientamenti degli stati sulle politiche destinate a gestire le migrazioni e il loro impatto sulle società di accoglienza. In seguito, lo studio sarà focalizzato sulle tre nazioni Francia, Inghilterra e Svezia, attraverso l’analisi dei loro “modelli” di integrazione e in che modo è stato affrontato negli anni il fenomeno dell’immigrazione e dei richiedenti asilo. Infine attraverso la comparazione di questi tre differenti modelli, dei loro fallimenti e degli aspetti positivi, si cercherà di trarre delle conclusioni che possano portare a delle riflessioni costruttive e propositive sulle politiche d’immigrazione e d’integrazione. Nel rispetto delle diversità culturali è possibile lo sviluppo di un modello Europeo di reale inclusione che veda nell’immigrazione una risorsa e non un nemico da combattere.
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9

Zorzi, Martina <1989&gt. "Le politiche di inclusione sociale dei Rom e dei Sinti in Europa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13420.

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Abstract:
Il lavoro che si presenta racchiude un'analisi comparativa delle politiche d'inclusione in diversi paesi europei, in linea con le direttive e gli obbiettivi posti dall'Unione Europea. Passando attraverso l'analisi storica, antropologica e sociale dell'escluzione delle popolazioni rom e sinte in Europa viene infine valutata e comparata l'evoluzione e l'applicazione delle politiche inclusive attuali in diverse aree europee.
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10

Mastropietro, E. "Ripensare l'immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/69460.

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Abstract:
La ricerca, dal titolo "Ripensare l’immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa", ha come obiettivo principale l’analisi di alcune problematiche relative ai processi di riqualificazione dello spazio urbano che interessano le città europee contemporanee. Il punto di partenza dell’analisi si concentra sulla constatazione di come la crisi del modello industriale tradizionale, abbia determinato un processo di trasformazione del tessuto fisico e del paesaggio delle città, a cui le amministrazioni pubbliche locali hanno dovuto rispondere promuovendo programmi ed interventi di riqualificazione urbana. Al centro dello studio condotto sui processi di rivalorizzazione di quelle che sono definite come "aree di crisi del tessuto urbano", si pone l’analisi del paesaggio, interpretato da una prospettiva sistemica e quindi inteso come la rappresentazione delle dinamiche territoriali. Tema centrale della ricerca è lo studio delle politiche e delle pratiche promosse dall’Unione Europea nell’ambito della progettazione e riqualificazione urbana, osservate come fattori di riorganizzazione delle città. Presupposto teorico che muove la ricerca in questo senso è la visione delle policy territoriali come fattori determinati nei processi di mutamento dello spazio costruito. Si è scelto, quindi, di indagare la problematica della riqualificazione urbana in Europa ponendo al centro dell’Indagine il Programma di Iniziativa Comunitaria Urban, che ha avuto nelle sue due edizioni (Urban I 1994-1999; Urban II 2000-2006) un’applicazione diffusa su tutto il territorio europeo e ha posto in evidenza una molteplicità di problematiche e di potenzialità proprie dei programmi di riqualificazione urbana. L’analisi è supportata con l’approfondimento di due casi di studio in Italia.
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11

Tononi, Marco. "Mappare la sostenibilità urbana: dal contesto europeo al caso di Brescia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424228.

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Abstract:
Mapping urban sustainability: a case study of Brescia within the european context The three-years long research project analyzed how urban sustainability has become one of the most important issues in urban policies over the last 20 years, as well as a key concept in terms of urban landscapes development. Its application in such context is still unevenly distributed, despite European policies working constantly to promote and encourage the best practices, and cities working to improve their urban sustainability. For such reason, at a European scale the research investigated how this topic was implemented in different European regions; within the Italian context, it analyzed the northern city of Brescia, where urban sustainability became part of urban strategies of the local urban government only in the last (few) years. Because of the nature of the sustainability issue, the project involved several research methods, making the best use of the tools and the resources of geographical research. The analysis of the future of urban places, as well as that of the environmental strengths and weaknesses of the cities, was done using a quantitative approach, gathering statistical and geographical data. On the other hand, the need to further investigate the dynamics and relations between community and places in the case study required a qualitative approach and the use of both participative observation and active collaboration with the city stakeholders. The first part of the project introduces the topic of sustainability from a general perspective, searching for the forerunners mainly in geographical terms, as well as at a urban scale. After this introduction, on a broader international scale we tried to deal with the evolution of the topic of sustainability through conferences and environmental movements, ending with an idea about the place of sustainability in the discourse of contemporary cities. In the second part, considering the flexibile applications of sustainability, urban sustainability was used as a general term to indicate a city's transformational input towards an enhancement of the relationship with the nature and the environmental resources. For this reason we analyzed the different dimensions in which urban sustainability could be approached: environmental, economic, social and cultural. For each dimension we considered the main theoretical frames and the models of city proposed in the geographical literature. At a European scale, the third part firstly investigates the evolution of tools for measuring urban sustainability - by creating more accurate benchmarks and indexes, also with some rankings promoted by public and private research institutes - and secondly that of tools suitable for sharing good practices and networks between European cities. Finally, we considered the European Green Capital Award, chosing, among the candidate cities, four examples of European cities that apply sustainability in their own particular way, highlighting different dimensions of sustainability: Stockholm the city of sustainable growth, Oslo the biophilic city, Nantes the fair and accessible city, and Bristol the city of creativity and innovation. In the last part we focused on the case study of Brescia, a city in the Northern Italy, where on one side some environmental impacts and damages caused by industrial sector are well evident today, while on the other side a strong social structure (network of environmental associations) is there to protect the environment, to enhance the values of places of environmental interest, and to encourage the local policy to engage in urban sustainability actions. The work aimed at identifying the pathways and the players of the complicated but necessary transition of the city. In particular: the sustainable urban planning, using the Strategic Environmental Assesment during the municipal planning process; the participation and the proposals of the environmental associations; an innovation project with the goal to make the city smarter; and the Urban Center Brescia as a place in which the different expiriences of such transition could meet. One of the results of this research project has been a proposal to organize the literature on urban sustainability, particularly at a European level. The interpretative model based on the flexibility of the sustainable application was used to approach the sustainability application in the different stages of the research. We realized a model based on the four dimensions of sustainability (environmental, economic, social and cultural) in which to include the examples chosen from the European Green Capital Award. Finally, this model was used in the case study to understand how to organize the different pathways of transition that we analyzed, and what local policies could do to promote a response to this transition experiment. We propose the creation of transition laboratories that could make Brescia an experimental city in urban sustainability. This could be done by enhancing the existing initiatives, and by creating a network of this experiences and of the innovative economic and cultural forces of the city. During this research project the geographer showed to have a fundamental role as being a cultural mediator among the different players and places of transition towards sustainability.
Il progetto ha indagato nel corso di questi tre anni il modo in cui la sostenibilità si stia diffondendo nelle politiche urbane e come cominci ad essere un concetto chiave per capire i nuovi sviluppi del paesaggio urbano, viste le sue sempre più numerose applicazioni che si stanno diffondendo in Europa. La sua applicazione in tale contesto non risulta ad oggi omogenea, nonostante le politiche europee stiano via via sempre più puntando e premiando concretamente tali politiche urbane. Per questo ci siamo proposti di indagare a livello europeo come la tematica sia applicata nelle diverse aree del continente. Siamo poi passati ad analizzare un caso studio a livello italiano dove la sostenibilità urbana rispetto ad altre regioni europee sembra solo ora lentamente divenire prioritaria nelle politiche urbane. Le metodologie usate durante il progetto di ricerca sono di diversa natura, come il tema stesso richiede hanno sfruttato la capacità della geografia di usare strumenti d’indagine diversi. Se un’analisi dei luoghi e delle caratteristiche urbane ha utilizzato un approccio che possiamo definire quantitativo, attraverso l’uso di statistiche e dati geografici. L’approfondimento delle dinamiche e delle relazioni alla ricerca della sostenibilità ha suggerito una metodologia di tipo qualitativo attraverso l’osservazione partecipante ed anche un’attiva collaborazione con i soggetti del territorio. La prima parte introduce all’argomento della sostenibilità in generale, alla ricerca dei sui precursori soprattutto a livello geografico, nonché in ottica soprattutto urbana. Dopo questo necessaria parte introduttiva abbiamo affrontato l’evolversi del tema sostenibilità attraverso le conferenze e i movimenti ambientalisti fino ad analizzare come il tema si sia inserito nell’evolversi della città contemporanea. Nella seconda parte in un’ottica di applicazione flessibile della sostenibilità abbiamo utilizzato la sostenibilità urbana come termine generale che indica un impulso alla trasformazione della città che hanno come obiettivo un nuovo rapporto con l’ambiente e le sue risorse. Per questo abbiamo analizzato le diverse dimensioni in cui la sostenibilità urbana può essere declinata: ambientale, economica, sociale, culturale. In ciascuna di esse abbiamo inserito gli approcci teorici principali per ogni dimensione e dei modelli di città proposti in letteratura. La terza parte indaga l’evolversi, a scala europea, prima di strumenti atti a misurare la sostenibilità urbana creando indici e benchmark sempre più accurati, classifiche promosse anche da enti di ricerca privati e successivamente strumenti atti a diffondere le buone pratiche sostenibili e le reti fra le diverse città europee. Infine si è preso in esame il premio europeo che elegge dal 2010 la capitale verde europea. Fra le partecipanti a questo titolo abbiamo scelto quattro esempi di città europee che declinano in modo particolare la propria sostenibilità valorizzando prevalentemente aspetti e dimensioni diverse: Stoccolma città della crescita sostenibile, Oslo la città biophilc, Nantes città equa e accessibile, Bristol città creativa e innovativa. Nell’ultima parte ci siamo invece concentrati sul caso studio di Brescia, città del Nord Italia, dove si concentrano da una parte una serie di impatti e fenomeni di degrado ambientale dovuti alla presenza di un forte comparto industriale che ha lasciato sul territorio diverse situazioni problematiche. Dall’altra la presenza di una forte tessuto sociale attento alla sostenibilità è in grado di difendere i luoghi da valorizzare e spingere la politica cittadina ad alcune aperture. Il lavoro ha voluto individuare i percorsi e i protagonisti della difficile ma necessaria transizione della città, in particolare: i tentativi di una pianificazione urbana sostenibile tramite la valutazione ambientale strategica, la partecipazione e le proposte delle associazioni ambientaliste, un progetto di innovazione per rendere la città più smart, e l’Urban Center cittadino come luogo di incontro fra le diverse esperienze. I risultati della ricerca hanno permesso una sistematizzazione della letteratura, con ottica soprattutto europea, e la creazione di un modello interpretativo che ci aiutasse nell’affrontare la tematica nelle diverse fasi della ricerca. Abbiamo prodotto un modello basato su quattro dimensioni di sostenibilità (ambientale, economica, sociale e culturale) nel quale inserire approcci, modelli teorici e gli esempi raccolti a livello europeo. Questo ci ha permesso di verificare come le spinte verso la sostenibilità della comunità di Brescia necessitino di una risposta a lungo termine della politica cittadina in modo da valorizzare gli esperimenti in atto in città. La creazione di laboratori per rendere Brescia città sperimentale potrebbe essere il modo di valorizzare le spinte già presenti e raccogliere attorno ad esse il tessuto economico più innovativo a cui si richiede oggi una profonda transizione. In questo percorso abbiamo verificato come un ruolo fondamentale può giocare il geografo in grado da fungere da mediatore fra i vari protagonisti e luoghi della transizione verso la sostenibilità.
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Gallino, Luca. "Misura comparativa delle performance nazionali e regionali di sostenibilità verso la strategia Europa 2020." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3230/.

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Abstract:
Il lavoro valuta le prestazioni di 14 stati membri dell'Unione Europea, la quale attraverso la strategia Europa 2020 propone il raggiungimento di 8 target fondamentali per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva entro il 2020. I target riguardano l'occupazione, il tasso d'istruzione superiore, la percentuale di energia rinnovabile, il consumo energetico, le emissioni di gas serra, la spesa in ricerca e sviluppo, la povertà , il prematuro abbandono scolastico. A tali target corrispondono indicatori che sono annualmente censiti attraverso le autorità statistiche nazionali ed Eurostat. La misura della performance degli Stati è stata effettuata mediante il calcolo della distanza dal target di ciascun paese negli anni compresi tra il 2000 e il 2009. In particolare si è effettuato, adattandolo alle esigenze del lavoro, il calcolo della distanza euclidea e della distanza di Mahalanobis. Con le limitazioni dovute alla qualità dei dati disponibili e ad una difficoltà oggettiva di stabilire una linea di base, il lavoro ha permesso di dare un giudizio alla qualità dello sforzo compiuto da ciascun paese per raggiungere i target, fornendo un quadro analitico e articolato dei rapporti che intercorrono tra i diversi indicatori. In particolare è stato realizzato un modello relazionale basato su quattro indicatori che sono risultati essere correlati e legati da relazioni di tipo causale. I risultati possono essere sintetizzati come segue. La strategia Europa 2020 sembra partire da buone basi in quanto si è potuto osservare che in generale tutti gli stati membri osservati, Europa a 15, mostrano avere un miglioramento verso i loro rispettivi target dal 2005. Durante gli anni osservati si è notato che il range temporale 2005 e 2008 sembra essere stato il periodo dove gli stati hanno rallentato maggiormente la loro crescita di performance, con poi un buon miglioramento nell'anno finale. Questo miglioramento è stato indagato ed è risultato essere coincidente con l'anno di inizio della crisi economica. Inoltre si sono osservate buone relazioni tra il GDP e gli indicatori che hanno contribuito alla diminuzione delle performance, ma il range di riferimento non molto ampio, non ha permesso di definire la reale correlazione tra il GDP e il consumo energetico ed il GDP e l'investimento in ricerca e sviluppo.
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Volpe, Francesca <1981&gt. "Scienza della sostenibilita' e regolazione: Il caso studio della politica europea in materia di risparmio energetico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6662/1/Volpe_Francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
Entro l’approccio concettuale e metodologico transdisciplinare della Scienza della Sostenibilità, la presente tesi elabora un background teorico per concettualizzare una definizione di sostenibilità sulla cui base proporre un modello di sviluppo alternativo a quello dominante, declinato in termini di proposte concrete entro il caso-studio di regolazione europea in materia di risparmio energetico. La ricerca, attraverso un’analisi transdisciplinare, identifica una crisi strutturale del modello di sviluppo dominante basato sulla crescita economica quale (unico) indicatore di benessere e una crisi valoriale. L’attenzione si concentra quindi sull’individuazione di un paradigma idoneo a rispondere alle criticità emerse dall’analisi. A tal fine vengono esaminati i concetti di sviluppo sostenibile e di sostenibilità, arrivando a proporre un nuovo paradigma (la “sostenibilità ecosistemica”) che dia conto dell’impossibilità di una crescita infinita su un sistema caratterizzato da risorse limitate. Vengono poi presentate delle proposte per un modello di sviluppo sostenibile alternativo a quello dominante. Siffatta elaborazione teorica viene declinata in termini concreti mediante l’elaborazione di un caso-studio. A tal fine, viene innanzitutto analizzata la funzione della regolazione come strumento per garantire l’applicazione pratica del modello teorico. L’attenzione è concentrata sul caso-studio rappresentato dalla politica e regolazione dell’Unione Europea in materia di risparmio ed efficienza energetica. Dall’analisi emerge una progressiva commistione tra i due concetti di risparmio energetico ed efficienza energetica, per la quale vengono avanzate delle motivazioni e individuati dei rischi in termini di effetti rebound. Per rispondere alle incongruenze tra obiettivo proclamato dall’Unione Europea di riduzione dei consumi energetici e politica effettivamente perseguita, viene proposta una forma di “regolazione per la sostenibilità” in ambito abitativo residenziale che, promuovendo la condivisione dei servizi energetici, recuperi il significato proprio di risparmio energetico come riduzione del consumo mediante cambiamenti di comportamento, arricchendolo di una nuova connotazione come “bene relazionale” per la promozione del benessere relazionale ed individuale.
Within the conceptual framework and the transdisciplinary methodological approach of Sustainability Science, the thesis develops a theoretical background for the elaboration of a new paradigm to promote a sustainable development model alternative to the mainstream one. Such a theoretical elaboration is translated into practice through a case study on the European Union regulation concerning the rationalisation of energy uses. More in detail, the analysis detects a crisis of the mainstream development model based on the increase of gross domestic product as the solely wellbeing index as well as a crisis of values. In order to identify an apt paradigm to address such crises, “sustainable development” and “sustainability” are put under scrutiny and a new paradigm accounting for the impossibility of a limitless economic growth on a finite planet is proposed: “ecosystemic sustainability”. On its basis, some proposals for a sustainable development model are presented. Such a theoretical elaboration is tested through a case study concerning the European regulation on the rationalisation of energy uses. The analysis preliminary investigates the role of regulation as an effective means for the practical promotion of ecosystemic sustainability. The focus is then shifted to the European regulation on the rationalisation of energy uses. The analysis reveals a conflating trend of energy saving with energy efficiency likely to adversely affect the development of a sustainable energy regulation. The possible related reasons and risks in terms of rebound effects are presented. In order to address the inconsistencies of such a regulatory tendency with the European goal of energy consumption reduction, a proposal for the regulation of residential energy services is developed. Such a proposal is based on the recovery of the proper meaning of energy saving as enriched with a characterisation as a “relational good” for the promotion of relational wellbeing through the sharing of energy services.
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Volpe, Francesca <1981&gt. "Scienza della sostenibilita' e regolazione: Il caso studio della politica europea in materia di risparmio energetico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6662/.

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Abstract:
Entro l’approccio concettuale e metodologico transdisciplinare della Scienza della Sostenibilità, la presente tesi elabora un background teorico per concettualizzare una definizione di sostenibilità sulla cui base proporre un modello di sviluppo alternativo a quello dominante, declinato in termini di proposte concrete entro il caso-studio di regolazione europea in materia di risparmio energetico. La ricerca, attraverso un’analisi transdisciplinare, identifica una crisi strutturale del modello di sviluppo dominante basato sulla crescita economica quale (unico) indicatore di benessere e una crisi valoriale. L’attenzione si concentra quindi sull’individuazione di un paradigma idoneo a rispondere alle criticità emerse dall’analisi. A tal fine vengono esaminati i concetti di sviluppo sostenibile e di sostenibilità, arrivando a proporre un nuovo paradigma (la “sostenibilità ecosistemica”) che dia conto dell’impossibilità di una crescita infinita su un sistema caratterizzato da risorse limitate. Vengono poi presentate delle proposte per un modello di sviluppo sostenibile alternativo a quello dominante. Siffatta elaborazione teorica viene declinata in termini concreti mediante l’elaborazione di un caso-studio. A tal fine, viene innanzitutto analizzata la funzione della regolazione come strumento per garantire l’applicazione pratica del modello teorico. L’attenzione è concentrata sul caso-studio rappresentato dalla politica e regolazione dell’Unione Europea in materia di risparmio ed efficienza energetica. Dall’analisi emerge una progressiva commistione tra i due concetti di risparmio energetico ed efficienza energetica, per la quale vengono avanzate delle motivazioni e individuati dei rischi in termini di effetti rebound. Per rispondere alle incongruenze tra obiettivo proclamato dall’Unione Europea di riduzione dei consumi energetici e politica effettivamente perseguita, viene proposta una forma di “regolazione per la sostenibilità” in ambito abitativo residenziale che, promuovendo la condivisione dei servizi energetici, recuperi il significato proprio di risparmio energetico come riduzione del consumo mediante cambiamenti di comportamento, arricchendolo di una nuova connotazione come “bene relazionale” per la promozione del benessere relazionale ed individuale.
Within the conceptual framework and the transdisciplinary methodological approach of Sustainability Science, the thesis develops a theoretical background for the elaboration of a new paradigm to promote a sustainable development model alternative to the mainstream one. Such a theoretical elaboration is translated into practice through a case study on the European Union regulation concerning the rationalisation of energy uses. More in detail, the analysis detects a crisis of the mainstream development model based on the increase of gross domestic product as the solely wellbeing index as well as a crisis of values. In order to identify an apt paradigm to address such crises, “sustainable development” and “sustainability” are put under scrutiny and a new paradigm accounting for the impossibility of a limitless economic growth on a finite planet is proposed: “ecosystemic sustainability”. On its basis, some proposals for a sustainable development model are presented. Such a theoretical elaboration is tested through a case study concerning the European regulation on the rationalisation of energy uses. The analysis preliminary investigates the role of regulation as an effective means for the practical promotion of ecosystemic sustainability. The focus is then shifted to the European regulation on the rationalisation of energy uses. The analysis reveals a conflating trend of energy saving with energy efficiency likely to adversely affect the development of a sustainable energy regulation. The possible related reasons and risks in terms of rebound effects are presented. In order to address the inconsistencies of such a regulatory tendency with the European goal of energy consumption reduction, a proposal for the regulation of residential energy services is developed. Such a proposal is based on the recovery of the proper meaning of energy saving as enriched with a characterisation as a “relational good” for the promotion of relational wellbeing through the sharing of energy services.
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BERETTA, ILARIA. "Pratiche di sostenibilità ambientale e sociale: il caso di Santiago del Cile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/179.

Full text
Abstract:
Il lavoro prende parte al dibattito scientifico su quali siano le più corrette modalità di attuazione del concetto di "sviluppo sostenibile". Attraverso l'applicazione dell'approccio coevolutivo allo studio condotto a Santiago del Cile, abbiamo cercato di rispondere alle seguenti domande: 1) Quali sono i problemi ambientali locali e quali le relative ripercussioni sociali? 2) Quali sono gli strumenti a disposizione delle municipalità locali per risolverli? 3) Quali strumenti vengono realmente impiegati e quali le ripercussioni sociali del loro utilizzo?
The work takes part in the scientific debate about the most correct ways to affect the sustainable development concept. Through the coevolutive approach application to Santiago case (Chile) we tried to answer following questions: 1) what are local environmental problems and what are their social repercussions? 2) What are instruments in the local municipalities hands in order to resolve them? 3) Which instruments are really employed and what are social repercussions from their use?
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BERETTA, ILARIA. "Pratiche di sostenibilità ambientale e sociale: il caso di Santiago del Cile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/179.

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Abstract:
Il lavoro prende parte al dibattito scientifico su quali siano le più corrette modalità di attuazione del concetto di "sviluppo sostenibile". Attraverso l'applicazione dell'approccio coevolutivo allo studio condotto a Santiago del Cile, abbiamo cercato di rispondere alle seguenti domande: 1) Quali sono i problemi ambientali locali e quali le relative ripercussioni sociali? 2) Quali sono gli strumenti a disposizione delle municipalità locali per risolverli? 3) Quali strumenti vengono realmente impiegati e quali le ripercussioni sociali del loro utilizzo?
The work takes part in the scientific debate about the most correct ways to affect the sustainable development concept. Through the coevolutive approach application to Santiago case (Chile) we tried to answer following questions: 1) what are local environmental problems and what are their social repercussions? 2) What are instruments in the local municipalities hands in order to resolve them? 3) Which instruments are really employed and what are social repercussions from their use?
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VACCHELLI, ORIETTA. "PEDAGOGIA DELL'AMBIENTE: LINEE DI RICERCA DELL'UNIONE EUROPEA SUI TEMI DELL'EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA' VERSO EXPO 2015." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6173.

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Abstract:
La pedagogia dell’ambiente può offrire nuove prospettive interpretative rispetto a talune rilevanti questioni ambientali. Delineando contributi progettuali sostenibili per formare ad una cittadinanza responsabile in una civiltà planetaria, essa dischiude la possibilità di elaborare una cultura della sostenibilità educativa. Significare un nuovo modello di sviluppo, secondo un pensiero pedagogico orientato alla centralità della persona in stretta congiunzione con la dottrina sociale della Chiesa, caratterizza il quadro teorico della tesi. E’ in questa cornice che si inserisce la presente ricerca, la quale, in una prospettiva pedagogica, compie un’esplorazione orientata ad approfondire il rapporto tra pedagogia e politica dell’ambiente nello scenario dell’Unione Europea. L’elaborato mira a proporre un’articolata disamina critica delle attuali politiche ambientali europee in merito a ricerca e innovazione dell’istruzione e formazione. L’interpretazione pedagogica di emblematici documenti dell’Unione Europea circa l’educazione allo sviluppo sostenibile evidenzia elementi imprescindibili per delineare una progettazione educativa sostenibile finalizzata a generare un cambiamento culturale nel segno della sostenibilità e per elaborare possibili linee di orientamento rivolte a policy makers.
Environmental pedagogy can offer new interpretational perspectives with respect to certain significant environmental issues. By outlining sustainable projects aimed at forming a responsible population in a planetary civilization, environmental pedagogy discloses the possibility to develop a culture of educational sustainability. Representing a new development model, according to a pedagogical thought oriented towards the central nature of the person, in close conjunction with the social doctrine of the Church, characterizes the theoretical picture of the thesis. It is this frame that encloses the present research, which, from a pedagogical perspective, carries out an investigation aimed at deepening the relationship between pedagogy and environmental policy in the scenario of the European Union. The paper intends to propose a well-structured and critical examination of the current European environmental policies on the subject of research and innovation in education and training. The pedagogical interpretation of emblematic documents issued by the European Union concerning education for sustainable development shows elements which are crucial for the purpose of outlining a sustainable educational plan aimed at generating a cultural change in the sign of sustainability and for developing possible guidelines aimed at policymakers.
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VACCHELLI, ORIETTA. "PEDAGOGIA DELL'AMBIENTE: LINEE DI RICERCA DELL'UNIONE EUROPEA SUI TEMI DELL'EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA' VERSO EXPO 2015." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6173.

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Abstract:
La pedagogia dell’ambiente può offrire nuove prospettive interpretative rispetto a talune rilevanti questioni ambientali. Delineando contributi progettuali sostenibili per formare ad una cittadinanza responsabile in una civiltà planetaria, essa dischiude la possibilità di elaborare una cultura della sostenibilità educativa. Significare un nuovo modello di sviluppo, secondo un pensiero pedagogico orientato alla centralità della persona in stretta congiunzione con la dottrina sociale della Chiesa, caratterizza il quadro teorico della tesi. E’ in questa cornice che si inserisce la presente ricerca, la quale, in una prospettiva pedagogica, compie un’esplorazione orientata ad approfondire il rapporto tra pedagogia e politica dell’ambiente nello scenario dell’Unione Europea. L’elaborato mira a proporre un’articolata disamina critica delle attuali politiche ambientali europee in merito a ricerca e innovazione dell’istruzione e formazione. L’interpretazione pedagogica di emblematici documenti dell’Unione Europea circa l’educazione allo sviluppo sostenibile evidenzia elementi imprescindibili per delineare una progettazione educativa sostenibile finalizzata a generare un cambiamento culturale nel segno della sostenibilità e per elaborare possibili linee di orientamento rivolte a policy makers.
Environmental pedagogy can offer new interpretational perspectives with respect to certain significant environmental issues. By outlining sustainable projects aimed at forming a responsible population in a planetary civilization, environmental pedagogy discloses the possibility to develop a culture of educational sustainability. Representing a new development model, according to a pedagogical thought oriented towards the central nature of the person, in close conjunction with the social doctrine of the Church, characterizes the theoretical picture of the thesis. It is this frame that encloses the present research, which, from a pedagogical perspective, carries out an investigation aimed at deepening the relationship between pedagogy and environmental policy in the scenario of the European Union. The paper intends to propose a well-structured and critical examination of the current European environmental policies on the subject of research and innovation in education and training. The pedagogical interpretation of emblematic documents issued by the European Union concerning education for sustainable development shows elements which are crucial for the purpose of outlining a sustainable educational plan aimed at generating a cultural change in the sign of sustainability and for developing possible guidelines aimed at policymakers.
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Ongaro, Giovanna <1987&gt. "Modelli di Welfare. Gli effetti dei cambiamenti demografici sulle politiche sociali in Europa e in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3333.

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Patano, Lucia <1984&gt. "Cicatrici Proibite. Le politiche di contrasto alle modificazioni dei genitali femminili in Africa e in Europa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3870.

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Abstract:
Da diversi anni le mutilazioni genitali femminili sono oggetto di numerose campagne di mobilitazione da parte di organismi internazionali e ong che, nel corso degli anni, hanno portato alla proliferazione di leggi per bandirle; una mobilitazione che è partita molto tempo fa e che nel corso degli anni, pur scagliandosi sempre con la medesima violenza nei confronti delle pratiche escissorie, le ha inscritte in frames diversi cambiando, all’interno del discorso internazionale, termini e argomentazioni sul tema. La rilevanza che, a livello internazionale, hanno acquisito le pratiche di modificazione dei genitali femminili, ha portato a una proliferazione di leggi in Paesi diversissimi tra loro, tanto che né il colore politico dei governi al potere, né la forma di governo del paese, nè l’effettiva consistenza del fenomeno a livello nazionale, hanno costituito una discriminante nei processi di policy making sulle mgf.La cultura internazionale sembra infatti essere la forza dominante e il timone che definisce la rotta delle varie leggi nazionali: ogni Stato definisce la propria immagine, attraverso la produzione legislativa, seguendo il mainstream della comunità internazionale e quindi conformandosi alle idee dominanti. Le mgf sono state classificate come pratiche che violano i diritti umani, quelli delle donne e quelli dei bambini. La retorica dei diritti umani, al di là delle pretese universalistiche di cui si fregia, si impone inevitabilmente come punto di vista sull’altro che deve in qualche modo essere “educato” a una cultura che gli è estranea, attraverso l’acculturazione a una sensibilità che non gli è propria. Manca nella pretesa totalizzante della visione umanitaria, l’ attenzione all’agency dei soggetti che inevitabilmente troveranno forme autonome e indipendenti di resistenza, seppur fuorilegge.L’attenzione di cui hanno goduto le pratiche di mgf nella comunità internazionale e il loro inserimento nel main stream dei diritti umani ha in effetti sbarrato la strada a tutte le possibili alternative ipotizzate per venire a capo di questioni complicate che le forme di convivenza proprie del mondo globalizzato ci pongono. Le pratiche di modificazione dei genitali femminili toccano in maniera particolare la questione del significato del corpo, del valore della sua integrità e del significato che gli ordinamenti giuridici gli attribuiscono.
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Blois, Luciano <1957&gt. "Ricerca e sviluppo di un sistema gerarchizzato di indicatori di sostenibilità ambientale applicabile alla valutazione di politiche, programmi e piani per lo sviluppo sostenibile delle attività di cava." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2004. http://amsdottorato.unibo.it/13/1/Luciano_Blois_2003.pdf.

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Blois, Luciano <1957&gt. "Ricerca e sviluppo di un sistema gerarchizzato di indicatori di sostenibilità ambientale applicabile alla valutazione di politiche, programmi e piani per lo sviluppo sostenibile delle attività di cava." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2004. http://amsdottorato.unibo.it/13/.

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QUARANTA, Laura. "Gli studi sul nazionalismo di Benedict Anderson e la natura dell'Unione Europea." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91211.

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Abstract:
«Devo essere l'unico a scrivere sul nazionalismo che non la pensa male… Penso davvero che il nazionalismo possa essere attraente. Mi piacciono i suoi elementi utopici». A pronunciare queste parole è stato un marxista “anomalo”, uno tra gli storici più autorevoli nel mondo della scienza politica e negli studi accademici sul nazionalismo: Benedict Anderson, meritevole di aver coniato il concetto di nazioni come "comunità immaginate” nel libro omonimo Comunità immaginate. Origini e fortuna dei nazionalismi (1983). La capacità di questo autore cosmopolita è stata l’aver indagato i meccanismi “segreti" del sentimento nazionale, quelli su cui nessuno studioso si era soffermato attentamente prima. Egli infatti, fornendo un contributo fondamentale alla ricerca sul nazionalismo moderno, è riuscito ad esplorare la "microfisica" del sentimento di appartenenza nazionale, i suoi linguaggi, la sua genesi e la sua diffusione in ambiti culturali anche diversissimi tra loro, individuando le radici del nazionalismo e delle attuali strutture nazionali non tanto nella teoria e nella prassi politica e parlamentare, quanto negli atteggiamenti e nelle pratiche condivise dagli abitanti di tale comunità. Vestendo i panni dell’antropologo, lo storico anglo-irlandese è riuscito a sviluppare una visione rivoluzionaria della questione: il rinnovamento stava nel vedere la nazione come un puro prodotto culturale, vale a dire come il frutto di una costruzione artificiosa, funzionale a precise esigenze politiche ed economiche. Il nazionalismo, pertanto, non deve essere considerato né una patologia né un’ideologia della storia moderna: Anderson lo analizzò come fenomeno paragonabile non al fascismo o al liberismo ma alle categorie antropologiche della religione e della parentela, cioè a quei complessi sistemi di credenze che danno un’impronta sostanziale alle azioni della vita quotidiana. Da qui, propose una definizione illuminante di Nazione: è una comunità politica immaginata e peraltro diversa da altre comunità immaginate che l’hanno preceduta – la comunità religiosa e lo stato dinastico. In particolare, è immaginata come intrinsecamente limitata e insieme sovrana: immaginata, in quanto gli abitanti della più piccola nazione non conosceranno mai la maggior parte dei loro compatrioti, eppure nella mente di ognuno vive l’immagine del loro essere comunità; limitata, perché è sempre immaginata con dei confini, al di là dei quali vi sono altre nazioni; sovrana, in quanto l’idea di nazione porta in sé gli ideali illuministi della autonomia e della libertà; infine è comunità poiché, malgrado le disuguaglianze e gli sfruttamenti che avvengono al suo interno, viene vissuta sempre in un clima affettivo informato da un "profondo e orizzontale cameratismo”. L’impostazione dello storico risulta stimolante di fronte ai problemi attuali e contribuisce ad un esito preciso, ovvero quello di spiazzare, scuotere l'orgogliosa sicurezza con cui spesso ingenuamente si discute di stato nazionale e di nazionalismo. Recuperando la connotazione più neutrale di questi termini, Anderson non solo mette in guardia dal consegnare il fenomeno nazionale alla pattumiera della storia, ma aiuta a comprendere la ragione d’esistere della nazione stessa. Gli studi da lui portati avanti rappresentano così uno spunto per tentare di rispondere ad un interrogativo finale: può un modello istituzionale come l’Unione Europea trovare una strada per creare un sentimento di appartenenza tra i suoi abitanti?
What is a nation? What is the main drive of a national state? Over the last two hundred years, millions of people have died but most of all have died for the name of their country. What has allowed this? And today, what position does nationalism have within the European Union? From the various answers on this subject, one of note is elaborated by the American historian, Benedict Anderson. In his most famous book “Imagined Communities: Reflections on the Origin and Spread of Nationalism”, Anderson investigates deeply one’s feelings regarding national belonging, their culture, their roots and their diffusion in different cultural settings, revealing the roots of nationalism and the actual national structure, not in their political and parliamentary practice, but more so within the shared practices of inhabitants and their communities. Therefore, similar to an anthropologist, he develops a revolutionary vision in his description: the renewal is in viewing the nation as a cultural product; that is an artificial construction. He proposes a new definition of the nation: “a political imagined community” and imagined as sovereign and limited. It is imagined in such that the inhabitants of the most smallest nation will never know all their compatriots, however each person feels part of a community; a nation is limited because it is seen surrounded by borders, beyond these limits there are other nations; sovereign for the fact that the idea of a nation is inspired by Enlightenment ideas of independence and liberty; finally, it is a community because it is lived within an affectionate environment, despite differences, inequalities and exploitation. On the last ten years Benedict Anderson has had a great influence within the study of individual relationships, societies and national organization. Following the birth of European Union , combined with globalization and the union of the European market, the national identities has gone into crisis. Considering the all above points, my research intends to develop a reflection on the national identity in the contemporary societies, evaluating the theoretical elements in general, and also the actual political and cultural debate within the European Union.
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ROSSIGNOLO, Cristiana. "L’Europa delle città. Partecipazione alle reti urbane e strategie di sviluppo locale." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 1998. http://hdl.handle.net/11583/2505061.

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Abstract:
Nelle città vive quasi metà della popolazione mondiale: 2.6 miliardi di abitanti su un totale di 5.8 miliardi. In Europa più del 75% della popolazione vive in insediamenti definiti urbani e la percentuale sale all’80% nei paesi dell’Unione europea. L’importanza delle città non è solo connessa alla concentrazione di popolazione, si può infatti affermare che la dipendenza dalle città per lavoro e servizi è tale per cui oggi tutte le componenti della società e dell’economia e tutte le parti del territorio sono strettamente dipendenti da esse (Dematteis, 1997, p. 15). I profondi mutamenti nella geografia dell’economia mondiale hanno importanti conseguenze sulle città. Le tendenze economiche in atto hanno rimesso in gioco antichi equilibri e modificato logiche di crescita e di sviluppo che si erano consolidate negli anni. In particolare i fenomeni della mondializzazione dell’economia e dell’integrazione europea espongono con sempre maggiore intensità le aree urbane alla concorrenza internazionale, facendo emergere una crescente competizione fra i centri e, allo stesso tempo, esasperando i problemi di frammentazione sociale e territoriale. Contemporaneamente i fenomeni di mondializzazione e di integrazione determinano grandi e inedite opportunità per tutte le città, aprendo la strada alla cooperazione e alla strategia del cooperare per competere. Le reti di città rivolte alla cooperazione tra aree urbane, supportate e talvolta promosse dalle istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, permettono di affrontare i problemi che colpiscono le città e di progettare soluzioni, di scambiare idee ed esperienze, di mettersi direttamente in discussione, di importare politiche e di intraprendere azioni comuni. Si determina una nuova situazione che può essere definita di networking attivo: le città agiscono attivamente all’interno della rete, stabilendo connessioni tangibili (e non) a livello locale con i relativi soggetti, a livello regionale con il territorio circostante, a livello globale con città e organizzazioni nazionali ed internazionali e mettendo in gioco le proprie capacità di interazione. All’interno di questi fenomeni, le città assumono un nuovo ruolo sulla scena internazionale. Esse sembrano sempre più agire come soggetti collettivi, come attori economici, politici e sociali (Bagnasco e Le Galès, 1997; Jensen-Butler, 1997). L’obiettivo della tesi è indagare le strategie di sviluppo locale delle città europee attraverso l’analisi dei loro comportamenti nelle reti di città e delle loro capacità di risposta ai continui stimoli e perturbazioni che provengono dai livelli superiori. Lo studio intende confrontarsi con la questione urbana all’interno dell’Unione europea, individuando alcune linee di riflessione per riconoscere il ruolo fondamentale delle città (l’Europa delle città) nella costruzione dell’integrazione europea. Il percorso della ricerca empirica è organizzata su due livelli: - nel primo si presenta criticamente il ruolo delle reti di città, intese come uno strumento di sviluppo locale (“cooperare per competere”) per le città europee; - nel secondo si discutono le esperienze di sviluppo e i percorsi seguiti attraverso le reti urbane da alcune città nel rispondere alle opportunità offerte dai programmi urbani comunitari. La tesi è articolata in quattro parti. Nella prima parte si esaminano i complessi fenomeni di mondializzazione dell’economia che investono le città europee e le nuove forme di organizzazione spaziale che esse assumono. La ricostruzione di questi processi si pone l’obiettivo di inquadrare il ragionamento e le problematiche che si intendono affrontare, chiarendo le ipotesi di partenza della ricerca. La seconda parte analizza i programmi dell’Unione europea a favore delle aree urbane e le nuove indicazioni sulla “questione urbana”. Le aree urbane non godono ancora di uno specifico riconoscimento da parte dell’Ue; infatti le politiche comunitarie di coesione economica e sociale sono incentrate su obiettivi specificatamente regionali. Tuttavia, dal 1989, la Commissione europea ha riconosciuto la necessità di prestare maggiore attenzione ai problemi delle città attraverso alcune azioni e programmi (FESR, RECITE, Progetti pilota urbani, URBAN). Nella terza parte si analizzano le reti di città attraverso uno studio esemplificativo di due reti di cooperazione europea (Eurocities e Quartiers en Crise). L’analisi è stata compiuta attraverso l’interpretazione delle risposte date ad un questionario inviato a tutte le città membri delle suddette reti. Dalla lettura delle risposte al questionario emergono alcune riflessioni che riguardano la valutazione dei risultati della partecipazione alle reti, i vantaggi e gli svantaggi, le ricadute positive e negative sulle città, la partecipazione ad altre reti. L’analisi ha inoltre permesso di individuare due attitudini delle città nei confronti delle reti, la cooperazione e la competizione, e diverse tipologie di comportamento al loro interno. Infine, sono svolte alcune riflessioni relativamente alle dinamiche che regolano il rapporto tra reti urbane e città. Nella quarta parte, si analizzano le “risposte locali” ai programmi urbani europei (FESR, RECITE, PPU, URBAN) di cinque casi di studio (Glasgow, Manchester, Lille, Lyon, Torino). In primo luogo si chiariscono i motivi che hanno indotto a scegliere questi casi, i problemi riscontrati durante il loro studio e il percorso di ricerca seguito per la loro analisi. L’obiettivo di questa parte è comprendere le strategie di sviluppo delle città attraverso l’analisi delle relazioni tra locale e globale nei progetti (finiti, in corso d’opera o da realizzare) promossi dall’Unione europea all’interno di programmi a favore delle aree urbane. I capitoli inerenti le cinque città analizzate come casi di studio sono organizzati nel modo seguente: presentazione delle caratteristiche principali di ogni città, analisi della loro partecipazione ai programmi europei e ricostruzione di alcuni progetti di trasformazione in cui sono principalmente esaminati le risposte locali ed il ruolo degli attori attraverso la comprensione delle relazioni tra progetto e rete locale e tra progetto e milieu locale; dell’interazione tra reti locali e rete globale; dell’inserimento dei progetti nel sistema urbano. L’analisi ha condotto a confermare il ruolo determinante degli attori locali e dell’interazione reti locali/milieu nell’analisi delle risposte locali. La capacità di integrazione interna delle reti locali determina azioni specifiche all’esterno. Questa capacità è anche fondamentale nel trasformare le potenzialità esterne in vantaggi competitivi per la città. La ricerca conduce a supporre che le reti di città possono quindi rappresentare una possibile strategia di sviluppo locale e che i programmi urbani comunitari possono essere uno stimolo per la riorganizzazione della rete locale ed elementi strategici e di una possibile metodologia per una politica urbana.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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VENUTA, MARIA LUISA. "La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

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Abstract:
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
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VENUTA, MARIA LUISA. "La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

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Abstract:
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
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Mencagli, Pietro. "Politiche edilizie per l'housing sociale. L'Europa: esperienze a confronto." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/918062.

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Abstract:
In Europa sono in atto profondi fenomeni di trasformazione sia del tessuto urbano che di quello edilizio, dovuti a molteplici fattori, in questo senso è possibile pensare ad una diversa concezione e costruzione dell’involucro. Se l’urbanistica contemporanea, in continua evoluzione, può gestire il nuovo scenario urbano assicurando una corretta “gestione” in materia di housing sociale, usando strumenti di controllo per la riqualificazione e la qualità ambientale, la tecnologia ha l’opportunità di sperimentare nuovi percorsi e nuove applicazioni tecniche ad un campo che negli anni è sempre stato trascurato per motivi economici (gli interventi sono sempre stati finanziati da fondi pubblici che tendevano ad minimizzare le spese affidandosi a tecnologie tradizionali ed immobili nel tempo).E’ importante pensare anche alla grande quantità di patrimonio edilizio residenziale pubblico che verte in forte stato di degrado, oltre che edilizio anche energetico, e che necessita di una politica di riqualificazione e di recupero, consentendo così di fronteggiare il fenomeno sociale dell’emergenza casa con un immediata risposta. Partendo dalla necessità di un adeguamento per il quadro esigenziale di riferimento, ormai evoluto, la ricerca individua una serie di conseguenze, e quindi relativi cambiamenti, al livello di dotazioni della residenza sociale. Una ricerca, questa, che cerca di isolare delle corrette procedure di riqualificazione e di recupero insediativo dedicate ad una fascia debole della popolazione in continuo mutamento ed espansione. La tesi di dottorato analizza gli “ingredienti” che caratterizzano il tema dell’ housing sociale: la sostenibilità economica, in riferimento ai metodi di finanziamento che possano permettere una concreta e costante alimentazione del settore per programmare interventi di riqualificazione e di nuova realizzazione; la sostenibilità urbanistica, che deve farsi carico di modellare lo spazio residenziale urbano e deve consentire attraverso diverse operazioni (agevolazioni e/o concessioni di aree) di individuare le aree sulle quali sviluppare interventi di housing sociale; i processi di riqualificazione e recupero insediativo che devono essere programmati per offrire un nuovo panorama edilizio di adeguata qualità architettonica ed energetica; la sostenibilità tecnologica, che possa garantire attraverso strumenti innovativi per il settore dell’ housing sociale, la realizzazione di efficienti involucri edilizi, di processi realizzativi di nuova concezione, di edifici trasformabili e manutenibili nel tempo. Sviluppare un “servizio” come quello dell’ housing sociale, significa sviluppare, riqualificare ed innovare il territorio.
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COLETTI, RAFFAELLA. "Le politiche di cooperazione transfrontaliera in Europa: una lettura interpretativa." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/11573/499500.

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Siniscalco, Valerio. "Città, Densità, Sostenibilità. Uno strumento per la valutazione degli effetti di mitigazione delle politiche di governo del territorio sull'Impronta Ecologica." Tesi di dottorato, 2010. http://www.fedoa.unina.it/8431/1/Siniscalco_Valerio_23.pdf.

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Abstract:
La ricerca effettuata si pone come obiettivo fondamentale lo studio del sistema urbano e l’approccio alle sue problematiche secondo gli ormai diffusi criteri di sviluppo sostenibile. Uno dei problemi principali che si pone nell’applicare i principi dello sviluppo sostenibile ed ai parametri prettamente urbanistici come la densità, sia a livello globale che a livello locale, riguarda la sua misurazione, ovvero quello di stimare il grado di sostenibilità o di insostenibilità ambientale del sistema considerato a partire dai dati di impatto ambientale assai diversi tra loro. L’impronta Ecologica è in grado di fornire queste indicazioni in termini di ettari globali equivalenti - gha - ed è costruita su una matrice che mette in relazione le categorie di consumo – gli INPUT del modello di Metabolismo Urbano – con le tipologie di territorio utilizzate per produrre gli INPUT stessi, determinando quindi un legame leggibile tra risorse disponibili, in termini di terreno agricolo, per l’energia, per il pascolo per le foreste, per l’ambiente costruito e la superficie marina, e le risorse utilizzate in un determinato contesto antropico. Oggi la teoria ed il team di Wackernagel e Rees sono universalmente riconosciuti come un riferimento per il calcolo sistemico delle pressioni antropiche generate sul pianeta e si occupano principalmente del problema a livello globale, anche se non mancano trasposizioni del modello a livello locale. Questo studio si propone di affrontare il problema del legame tra densità e sostenibilità, costruendo una matrice in grado di mettere in relazione le categorie di consumo e le tipologie di territorio dell’Impronta Ecologica con gli indici dell’urbanistica classica che descrivono l'ambiente costruito in termini di tipologie edilizie e densità abitativa. Il lavoro svolto ha fornito in primo luogo uno strumento di valutazione specifico dell’ambito urbano, oltre a gettare le basi per la costruzione di uno strumento di monitoraggio e governo del territorio che potrà essere utile per la pianificazione di nuovi interventi insediativi o profonde trasformazioni territoriali nell’ottica di determinare la densità ottimale e il carico urbanistico massimo in funzione delle caratteristiche fisiche dell’intervento e della biocapacità dell’area considerata. Il metodo è stato applicato alla trasformazione urbana del quartiere Coroglio-Bagnoli, Napoli.
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TIGANI, FRANCESCO. "Vita di Europa. La nascita e il declino della coscienza europea nell'opera di Vittorio de Caprariis." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11570/3121024.

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Abstract:
Che cos’è l’Europa e quando nasce? Questo interrogativo, che ha assillato storici di diversa cultura e formazione, per Vittorio de Caprariis ha una risposta precisa: l’Europa è una costruzione ideale e morale che ha avuto luogo nella modernità, sullo sfondo dei valori liberali dell’umanesimo e delle guerre religiose che ne hanno minato i fondamenti. Considerata in una simile prospettiva, appare evidente come l’Europa non si possa circoscrivere a uno spazio fisico, ma possegga una capacità estensiva teoricamente illimitata. Ciò aiuta a comprendere un fenomeno come quello dell’atlantismo, che per de Caprariis rappresenta il compimento a livello istituzionale di una «koiné etica», la cui origine risiede nel concetto di Magna Europa. Il lavoro ricostruisce la vita di questa creatura, quasi fosse «un organismo biologico in costante evoluzione, soggetto a stadi alterni di maturità e in condizione di reinventare il proprio status anche a costo di una violenta e radicale metanoia: quella che l’Europa ha di fatto attraversato adattandosi ai mutamenti di religione, di costume e di ruolo politico nell’ambito dello scacchiere planetario».
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CIARINI, Andrea. "Dai regimi di welfare ai "regimi di cura" in Europa. Il Caso delle politiche sociali per gli anziani non autosufficienti in Italia, Francia, Regno Unito, Svezia." Doctoral thesis, 2008. http://hdl.handle.net/11573/489254.

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Punziano, Gabriella. "POTERE E CONFLITTO: DECIDERE IL SOCIALE TRA EUROPA E CONTESTI LOCALI Dall’europeizzazione alla riconsiderazione delle tipologie di welfare: metodi analitici per lo studio delle politiche sociali." Tesi di dottorato, 2011. http://www.fedoa.unina.it/8557/1/Gabriella_Punziano.pdf.

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Abstract:
Lo scenario attuale delle politiche sociali in ambito europeo prospetta due precise linee di sviluppo. Da una parte vi è la convergenza con la propensione dei contesti nazionali a tendere verso un sistema unitario, quello del welfare europeo, frutto del processo di europeizzazione e dei principi di sussidiarietà ed attivazione nella definizione delle politiche sociali. A livello macro, questa tendenza porta ad una integrazione comunitaria in primo luogo normativa, registrata attraverso i livelli di performance che possono emergere dallo studio degli indicatori sociali (si pensi al movimento degli indicatori sociali ed alle considerazioni sulla politica pubblica di Cremaschi, 2006; Donolo, 2006; Attinà, Natalicchi, 2007). Dall’altra parte, se si approfondisce la dimensione micro e si riconosce la necessità di guardare alle conformazioni di welfare nel loro emergere locale, quello che avviene è la scissione del welfare europeo inteso come sistema unitario, sotto la spinta all’autonomia ed all’emersione di un sistema di welfare governato localmente, il net welfare locale. In esso l’integrazione è vista come obiettivo in sé perseguibile con strategie differenziali e derivanti dagli spazi aperti da incongruenze applicative delle normative generate dal livello sovranazionale (Graziano, 2004). Nell’ottica degli studi di potere in comunità ristrette (Lahumman e Pappi, 1961), ciò motiva l’interesse alle configurazioni relazionali degli attori che operano nel sociale. Il lavoro che si presenta intende, pertanto, delineare una nuova tipologia dei sistemi di welfare, di respiro macro ma che non perda il dettaglio micro, la cui variabile discriminante è l’integrazione comunitaria e le diverse forme che questa assume tra Nazioni e contesti locali dell’Europa a 27. Un modello mix innovativo che non intende sminuire l’efficacia classificatoria dei classici (Titmuss, 1974; Esping-Anderson, 1990; Ferrera, 1994; Naldini, 2007) ma piuttosto vuole mostrare dettagli prima poco gestibili o rilevabili. Questo modello, nato dalla riflessione sugli oggetti d’analisi e le implicazioni che questi portano con loro a livello metodologico, sfocia nell’approccio dei Mixed Methods i quali permettono l’elaborazione di un nuovo strumento interpretativo e conoscitivo, un general model of classification, che diviene esso stesso il risultato, ovvero la tipologia ricercata.
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