Academic literature on the topic 'Politiche di sostenibilità in Europa'

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Journal articles on the topic "Politiche di sostenibilità in Europa"

1

Ventura, Sofia. "LE POLITICHE DELLA SCUOLA IN EUROPA. UN'ANALISI COMPARATA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 307–43. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024849.

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Abstract:
IntroduzioneLe politiche dell'istruzione costituiscono un ambito di studio rispetto al quale la scienza politica, nonché la più specifica disciplina dell'analisi delle politiche pubbliche, presentano notevoli lacune.Da un lato, nella letteratura internazionale le numerose ricerche di education policy si sono concentrate prevalentemente su studi del caso singolo e hanno dedicato minore attenzione all'analisi comparata delle politiche scolastiche. Le quali, inoltre, sono state assai poco esplorate nell'ambito dei più generali studi comparati dedicati al welfare state, che hanno piuttosto privilegiato lo studio delle politiche relative ai sistemi di assicurazione sociale; come ha rilevato Alber: «la sola ricerca empiricamente consolidata» in tale settore (Alber 1987, 15).Dall'altro, nella letteratura politologica italiana la politica scolastica costituisce un terreno pressoché inesplorato. In Italia essa è stata, infatti, dominio dei pedagogisti, che hanno privilegiato approcci di tipo normativo, dei filosofi e, in misura minore, degli storici, il prevalente taglio descrittivo dei quali non ha, però, favorito lo sviluppo di analisi di tipo esplicativo (Benadusi 1989a, 258; Trivellato 1989, 226).
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2

Quintaliani, Giuseppe, Maria Luisa Standoli, and Carlo Giammarioli. "Qualità e Sostenibilità in Sanità." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (October 3, 2014): 75–77. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.866.

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Abstract:
Ci sono diverse interpretazioni sulla qualità del nostro SSN: per alcuni è al secondo posto in Europa, mentre per altri finiamo al 21° posto in classifica. Questo per l’utilizzo di diversi indicatori, di cui la maggior parte è basata sul costo e non sulla qualità clinica. Per la sopravvivenza del nostro SSN, anche in considerazione del cambiamento demografico della popolazione, formata da anziani e malati cronici, è necessario sviluppare e utilizzare indicatori di processo clinici dettati dalle varie società scientifiche, abbandonando la SDO come sistema di valutazione della qualità clinica: l’abbattimento del costo, se non accompagnato all’efficacia clinica, non può essere considerato un risultato. In questo processo, di grande aiuto possono essere i flussi informatici, i cosiddetti big data, attraverso l’incrocio tra i vari database. Il SSN si salverà se ridurrà davvero le spese, basando le scelte sulla clinica e sull’appropriatezza diagnostica. (Clinical_Management)
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3

Curtarelli, Maurizio, Maija Lyly-Yrjanainen, and Greet Vermeylen. "Qualitŕ e sostenibilitŕ del lavoro in Europa. Evidenze dall'Indagine europea sulle Condizioni di lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 92–115. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127007.

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Abstract:
L'articolo presenta alcuni risultati della 5a Indagine europea sulle condizioni di lavoro, condotta nel 2010 dalla Fondazione Europea per il Miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound) con sede a Dublino. I risultati illustrati fanno riferimento a quattro specifici ambiti della qualitŕ del lavoro: salute e fattori di rischio connessi; motivazione, ricompense intrinseche e soddisfazione; skills, formazione e apprendimento sul lavoro; infine, conciliabilitŕ tra lavoro e vita privata. Tali ambiti concorrono alla definizione di "sostenibilitŕ" del lavoro, concetto strettamente connesso con quello di qualitŕ e che riflette la possibilitŕ di tenere il piů a lungo possibile i lavoratori nell'occupazione, in una logica di invecchiamento attivo. I risultati riflettono un'estrema varietŕ di situazioni, frutto sia di aspetti oggettivi delle specifiche realtŕ lavorative e sia della percezione che l'individuo ha del proprio lavoro e delle condizioni in qui opera.
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4

Castrignanò, Marco, and Alessandra Landi. "Contestualizzare le politiche urbane di sostenibilità: il ruolo del capitale sociale territoriale." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (July 2018): 26–38. http://dx.doi.org/10.3280/pri2017-001003.

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5

Iafolla, Valentina, Massimiliano Mazzanti, and Francesco Nicolli. "Rifiuti generati, rifiuti in discarica ed efficacia delle politiche ambientali in Europa." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (April 2011): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-002005.

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Abstract:
Si presentano varie analisi empiriche sul disaccoppiamento tra dinamiche di generazione e conferimento in discarica dei rifiuti e crescita economica, integrate da disamine sulla efficacia delle politiche ambientali europee, utilizzando un dataset originale che integra fonti EUROSTAT con indicatori di policy nel periodo 1995-2007 per l'Europa a 15. Si riscontra un delinking assoluto, con vari effetti che mostrano l'efficacia delle politiche introdotte in Europa da metà anni novanta, per il conferimento in discarica, ma non per la generazione dei rifiuti, associata ad una elasticità rispetto al reddito in calo, ma ancora positiva. Le politiche come da attese non hanno avuto effetti sull'obiettivo di riduzione della generazione dei rifiuti, che ancora cresce e crescerà nei prossimi anni. La densità di popolazione č un fattore strutturale che appare ridurre sia generazione sia conferimento in discarica. Tuttavia, come da attese, l'eterogeneità tra paesi gioca un ruolo importante. Modelli panel SURE evidenziano come le regolarità statistiche medie europee nascondano spesso specificità che consentono di raggruppare i paesi in base alle diverse performance sulla relazione rifiuti-crescita economica, mettendo anche in luce il rischio di recoupling. Le analisi empiriche panel con fini di analisi ex post delle politiche mostrano di poter avere una forte rilevanza nel supporto alla implementazione e modulazione nazionale delle future politiche sui rifiuti in Europa.
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6

Berardi, Donato, Filippo Galimberti, Antonio Pergolizzi, and Michele Tettamanzi. "La transizione ecologica: dalle persone alle politiche e viceversa." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (November 2021): 159–81. http://dx.doi.org/10.3280/ep2021-003007.

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Abstract:
È necessario ricostruire i modelli di produzione e di consumo, abilitando il reddito come strumento in grado di generare sostenibilità. Tra gli strumenti atti a misura-re la relazione tra ambiente e sviluppo economico vi sono la curva di Kuznets e il disaccoppiamento: il primo indaga i modelli di consumo e il rapporto che inter-corre fra il reddito pro capite e l'inquinamento prodotto da ciascun cittadino quale relazione tra reddito e diseguaglianza sociale. L'ipotesi di questa teoria è che al crescere del reddito pro capite l'impatto ambientale cresca fino a segnare un picco, per poi decrescere disegnando una curva ad "U rovesciata". Il disac-coppiamento, invece, si occupa dei modelli di produzione e ha un'accezione più ampia, studiando l'esistenza di un sistema nel quale il benessere e la qualità della vita delle persone possono crescere senza generare ulteriore pressione sull'ambiente: in altre parole, quando alla crescita economica non corrisponde un aumento proporzionale della produzione di rifiuti da parte delle attività eco-nomiche. Il progresso tecnologico è chiamato a trovare il modo di coniugare il miglioramento del tenore di vita con la tutela dell'ambiente. Se i modelli di con-sumo saranno orientati all'ambiente anche la produzione vi si dovrà adeguare. È questo il senso più intimo della transizione ecologica.
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7

Cossiri, Angela, and Giulia Messere. "Il cibo dalla Costituzione alle pratiche educative nel quadro delle politiche per la sostenibilità." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (November 2021): 5–29. http://dx.doi.org/10.3280/aim2019-001001.

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Abstract:
Il cibo, anche a seguito di recenti contenziosi, sta assumendo sempre più una rilevanza costituzionalistica. Oltre a tutelare il diritto al sostentamento, la Costituzione ne presidia la libertà di scelta, che trova ancoraggio nelle libertà personali, di coscienza e religiosa. Il cibo è altresì connesso al diritto alla salute: da questo punto di vista, emerge il problema costituzionale del costo del cibo salubre, che non dovrebbe produrre disuguaglianze. Le questioni vanno inquadrate considerando i diritti delle generazioni future, a cui l'attuale comunità sociale è legata dal dovere di solidarietà. In questo contesto, si colloca l'educazione alimentare, riconosciuta nei programmi dell'Agenda 2030 dell'ONU e nelle Linee Guida per l'Educazione Alimentare del MIUR, in cui prende forma un'idea di azione globale integrata fra tutti i soggetti chiamati a promuovere corrette abitudini sul cibo. Tuttavia, su questo versante, recenti studi hanno evidenziato alcune debolezze nella cooperazione per programmi comuni e unitari verso un'educazione alimentare promossa sul piano nazionale.
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8

di Cortona, Pietro Grilli. "LE CRISI POLITICHE NELL'EUROPA ORIENTALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no. 2 (August 1986): 273–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200015951.

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Abstract:
IntroduzioneDegli otto regimi comunisti nati in Europa centro-orientale alla fine degli anni quaranta nessuno ha ancora abbandonato il campo marxista-leninista. L'unica reale trasformazione finora intervenuta è stata quella che ha segnato la fine dello stalinismo. Due di essi tuttavia (la Iugoslavia nel 1948 e l'Albania negli anni sessanta), usufruendo di alcuni vantaggi politico-strategici, hanno abbandonato l'area di influenza sovietica e acquisito una generale autonomia nelle politiche interna ed estera. Dei restanti sei regimi, tre subiscono l'impatto di crisi originate da fattori endogeni; negli altri si evidenziano al massimo sintomi di malessere interno (come la rivolta di Berlino Est nel 1953) o di crisi nei rapporti con l'URSS (le tentazioni autonomistiche della Romania).
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Massaroni, Enrico, Alessandra Cozzolino, Mario Calabrese, Ewa Wankowicz, and Maura Fiore. "Reporting di sostenibilità degli operatori logistici in Europa: analisi degli indicatori." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2016): 303–34. http://dx.doi.org/10.3280/ed2016-002005.

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10

N. Kalyvas, Stathis, and Alessandro Chiaramonte. "LA FORMAZIONE DEI PARTITI CONFESSIONALI IN EUROPA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 2 (August 1996): 317–63. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024254.

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Abstract:
Di recente, la ricerca sociologica per lo più quantitativa ha riaffermato l'importanza della religione riguardo all'azione politica e alle politiche pubbliche. Tra i suoi contributi vi sono vari modelli di associazione tra la religione, nella sua variante cattolica, ed una pluralità di esiti politici e dipolicy.Castles (1994) ha individuato un'evidenzaprima facieper cui il cattolicesimo è associato con molti esiti dipolicyquali la spesa assistenziale, le politiche della famiglia, ed esiti connessi al mercato del lavoro. Misra e Hicks (1994) hanno trovato una relazione positiva tra ciò che essi chiamano «cultura romano-cattolica» e livello di sindacalizzazione. Infine, Wilensky (1981), Esping-Andersen (1990), Huber, Ragin e Stephens (1993), e più recentemente Van Kersbergen (1995) hanno tutti rilevato che i partiti cristiano-democratici sono correlati ad alti livelli di spese sociali. Queste scoperte sono ancor più significative se si considera che sono state fatte nel contesto delle società probabilmente più secolarizzate: quelle dell'Europa occidentale contemporanea. Proprio per questo, gli autori di tali studi sottolineano la portata più ampia delle loro scoperte e reclamano una rinnovata attenzione alla religione, al cattolicesimo, ai partiti cristiano-democratici, affermando che «per gli anni '90 il cattolicesimo dovrebbe fornire una prospettiva fruttuosa per lo studio dellapolitical economycosì come per gli anni '80 la socialdemocrazia» (Misra e Hicks 1994,319).
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Dissertations / Theses on the topic "Politiche di sostenibilità in Europa"

1

Zeminian, Laura <1984&gt. "Le politiche di sostenibilità turistica nell'ambito dell'Unione Europea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3345.

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Abstract:
La tesi mira a comporre un quadro organico delle diverse politiche in materia di sostenibilità turistica sia a livello globale sia, più nello specifico, a livello europeo fino ad analizzare in quale misura tali politiche sono applicabili al caso concreto di un tour operator.
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2

VOGHERA, Angioletta. "La sostenibilità nella gestione del territorio. Matrici storici ed evoluzione recente in Europa." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2003. http://hdl.handle.net/11583/2499346.

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Abstract:
La tesi descrive le sperimentazioni di alcuni Paesi europei per innovare le politiche di gestione del territorio e dell'ambiente in attuazione delle strategie della sostenibilità. Il processo di cambiamento è sollecitato e condizionato da due fattori strettamente intrecciati: i contenuti programmatici delle politiche comunitarie per lo sviluppo sostenibile e le culture di pianificazione dei Paesi. Si ripercorrono le trasformazioni di fronte all'emergere della questione ambientale e della sostenibilità delle culture di pianificazione del territorio di alcuni paesi europei (Germania, Olanda, Inghilterra, Francia e Spagna) rappresentativi per tradizioni culturali e storie evolutive differenti. Particolare approfondimento è dedicato al caso olandese, significativo in Europa per la radicata tradizione di integrazione tra politiche di gestione del territorio e di tutela di ambiente e paesaggi, largamente condivise dagli attori istituzionali, economici e sociali.
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3

Cusenza, Denise <1991&gt. "L'ALBA DI UNA NUOVA EUROPA PER LE POLITICHE SOCIALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9637.

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Abstract:
L’argomento che ho deciso di trattare approfondisce alcune tematiche relative ai processi di integrazione declinati nelle forme di multilateralismo e regionalismo e di quali risultati le due opzioni hanno portato nel lungo periodo in alcune aree geografiche. In particolare focalizzo la mia attenzione su un recente processo di integrazione in America Latina nella forma del regionalismo, chiamato ALBA (Alleanza Bolivariana per le Americhe), che ha fondato il suo processo su un maggiore sviluppo della sovranità nazionale allo scopo di implementare importanti politiche per lo sviluppo sociale. Partendo da questo presupposto, cerco di enucleare quanto alcune politiche dell’Unione Europea si sono dimostrate deleterie nel processo di integrazione e sviluppo, e di come sia necessario ripensare il modello di governance europea sulla base delle modalità poste in essere dai paesi ALBA, focalizzandosi su politiche rivolte all’aspetto dello sviluppo sociale e sostenibile piuttosto che a quello prettamente economico e finanziario.
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PELLICO, Manuela. "Il federalismo sanitario in Italia: sostenibilità finanziaria e politiche di perequazione." Doctoral thesis, La Sapienza, 2007. http://hdl.handle.net/11573/916778.

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5

Pigozzo, Anna. "Premio "Capitale verde europea". Studio di una politica dell'Unione europea in tema di sostenibilità ambientale con approfondimento terminologico sul minieolico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8910/.

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Abstract:
This dissertation is divided into four chapters and combines the study of the European Green Capital Award with a terminology research on small wind turbines, a technical subject in the macro-area of sustainable cities. Chapter I aims at giving an overview of the development of environmental policies and treaties both at the international and European level. Then, after highlighting the crucial role of cities for the global environment, the chapter outlines the urban dimension of the EU environmental policies and defines the vision of a sustainable city promoted by the European Union. Chapter II contains an in-depth analysis of the European Green Capital Award and illustrates its aims, the entire designation process, its communication campaign and its evolution. Chapter III focuses on applicant, finalist and winning cities in order to study the aspect of participation in the competition. It also contains a detailed analysis of two European Green Capitals, i.e. Nantes and Bristol, who respectively won the title in 2013 and 2015. Based on a variety of sources, this chapter examines the successful aspects of their bids and communication campaigns during their year as Green Capitals. Chapter IV presents the terminology research in the field of small wind turbines and the resulting bilingual glossary in English and Italian. The research was carried out using two terminology tools: TranslatorBank and InterpretBank. The former is composed by two software programmes, CorpusCreator and MiniConcordancer DB, which were used to semi-automatically create specialized corpora from the Web and then extract terminology and occurrences of terms from the collected texts. The latter is a software which has been specifically designed for interpreters in order to help them optimize their professional workflow, from gathering information and creating glossaries on a specific subject to the actual interpreting task at a conference. InterpretBank’s tool TermMode was used to create a glossary with term equivalents and additional information such as definitions and the contexts of use.
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6

Mastropietro, Eleonora <1977&gt. "Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/1/Mastropietro_Eleonora_tesi.pdf.

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7

Mastropietro, Eleonora <1977&gt. "Ripensare l'immagine della città. Politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1902/.

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8

Pinna, Roberta <1985&gt. "Politiche migratorie in Europa: i casi di Francia, Gran Bretagna e Svezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4900.

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Abstract:
Il progetto di tesi verte sulla disamina delle politiche migratorie, d’integrazione e di asilo in Europa, con particolare approfondimento per quanto riguarda quelle di tre paesi quali Francia, Inghilterra e Svezia. La prima parte di questo lavoro mira a fornire un quadro generale di quello che sono le migrazioni internazionali in Europa a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, quando da continente prevalentemente fonte di emigranti divenne meta di migrazioni, fino ai giorni nostri. Saranno inoltre analizzate le politiche comunitarie in materia di immigrazione e il ruolo svolto dall’Unione Europea nell’influenzare gli orientamenti degli stati sulle politiche destinate a gestire le migrazioni e il loro impatto sulle società di accoglienza. In seguito, lo studio sarà focalizzato sulle tre nazioni Francia, Inghilterra e Svezia, attraverso l’analisi dei loro “modelli” di integrazione e in che modo è stato affrontato negli anni il fenomeno dell’immigrazione e dei richiedenti asilo. Infine attraverso la comparazione di questi tre differenti modelli, dei loro fallimenti e degli aspetti positivi, si cercherà di trarre delle conclusioni che possano portare a delle riflessioni costruttive e propositive sulle politiche d’immigrazione e d’integrazione. Nel rispetto delle diversità culturali è possibile lo sviluppo di un modello Europeo di reale inclusione che veda nell’immigrazione una risorsa e non un nemico da combattere.
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9

Zorzi, Martina <1989&gt. "Le politiche di inclusione sociale dei Rom e dei Sinti in Europa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13420.

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Abstract:
Il lavoro che si presenta racchiude un'analisi comparativa delle politiche d'inclusione in diversi paesi europei, in linea con le direttive e gli obbiettivi posti dall'Unione Europea. Passando attraverso l'analisi storica, antropologica e sociale dell'escluzione delle popolazioni rom e sinte in Europa viene infine valutata e comparata l'evoluzione e l'applicazione delle politiche inclusive attuali in diverse aree europee.
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10

Mastropietro, E. "Ripensare l'immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/69460.

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Abstract:
La ricerca, dal titolo "Ripensare l’immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa", ha come obiettivo principale l’analisi di alcune problematiche relative ai processi di riqualificazione dello spazio urbano che interessano le città europee contemporanee. Il punto di partenza dell’analisi si concentra sulla constatazione di come la crisi del modello industriale tradizionale, abbia determinato un processo di trasformazione del tessuto fisico e del paesaggio delle città, a cui le amministrazioni pubbliche locali hanno dovuto rispondere promuovendo programmi ed interventi di riqualificazione urbana. Al centro dello studio condotto sui processi di rivalorizzazione di quelle che sono definite come "aree di crisi del tessuto urbano", si pone l’analisi del paesaggio, interpretato da una prospettiva sistemica e quindi inteso come la rappresentazione delle dinamiche territoriali. Tema centrale della ricerca è lo studio delle politiche e delle pratiche promosse dall’Unione Europea nell’ambito della progettazione e riqualificazione urbana, osservate come fattori di riorganizzazione delle città. Presupposto teorico che muove la ricerca in questo senso è la visione delle policy territoriali come fattori determinati nei processi di mutamento dello spazio costruito. Si è scelto, quindi, di indagare la problematica della riqualificazione urbana in Europa ponendo al centro dell’Indagine il Programma di Iniziativa Comunitaria Urban, che ha avuto nelle sue due edizioni (Urban I 1994-1999; Urban II 2000-2006) un’applicazione diffusa su tutto il territorio europeo e ha posto in evidenza una molteplicità di problematiche e di potenzialità proprie dei programmi di riqualificazione urbana. L’analisi è supportata con l’approfondimento di due casi di studio in Italia.
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Books on the topic "Politiche di sostenibilità in Europa"

1

L'idea di Europa nelle culture politiche non egemoni. Capua (Ce): Artetetra edizioni, 2021.

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2

Serena, Giusti, and Locatelli Andrea 1974-, eds. L' Europa sicura: Le politiche di sicurezza dell'Unione europea. Milano: EGEA, 2008.

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3

1955-, Colombo Fausto, and Paolini Edmondo, eds. L' Europa di Altiero Spinelli: Sessant'anni di battaglie politiche : dall'antifascismo all'azione federalista. Bologna: Il Mulino, 1994.

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4

Turco, Danilo. Politiche di inclusione in Europa: Frontiere territoriali e confini culturali. Ariccia (RM): Aracne editrice int.le S.r.l., 2015.

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5

Sciortino, Giuseppe. L' ambizione della frontiera: Le politiche di controllo migratorio in Europa. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2000.

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6

Giambrone, Francesco. Politiche per la cultura in Europa: Modelli di governance a confronto. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2013.

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7

Globalizzazione economica e riforma delle politiche di protezione sociale in Europa. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2010.

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8

Cecco, Marcello De. L'oro di Europa: Monete, economia e politiche nei nuovi scenari mondiali. Roma: Donzelli, 1998.

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9

Zuffa, Grazia. I drogati e gli altri: Le politiche di riduzione del danno. Palermo: Sellerio, 2000.

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10

Governare città plurali: Politiche locali di integrazione per gli immigrati in Europa. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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Conference papers on the topic "Politiche di sostenibilità in Europa"

1

Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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