Academic literature on the topic 'Poesia degli anni sessanta'

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Journal articles on the topic "Poesia degli anni sessanta"

1

Morlino, Leonardo. "LA SCIENZA POLITICA ITALIANA: TRADIZIONE E REALTÀ." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no. 1 (April 1991): 91–124. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200009825.

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Abstract:
IntroduzioneAll'indomani del secondo conflitto mondiale Leoni fissa i connotati essenziali di una scienza politica da rifondare insieme alla democrazia in Italia (Leoni 1949-50 e 1980). Dopo quasi venti anni, Sartori ritiene che «la scienza politica italiana è semplicemente in fase di parto» (Sartori 1967, 699). Che cosa si può dire dopo piò di quaranta anni? Le domande a cui rispondere per disegnare un quadro della disciplina all'inizio degli anni novanta mi paiono le seguenti: come si forma la disciplina tra gli anni cinquanta e sessanta; come giunge ad autodefinirsi al momento in cui decolla, alla fine degli anni sessanta; quali siano le difficoltà del decollo e come queste incidano sul suo sviluppo successivo; quali le modalità di crescita e di istituzionalizzazione; quali i contenuti della disciplina in questi anni e quali i cambiamenti di quei contenuti; quale la rilevanza rispetto ai problemi politici esistenti; infine, quale bilancio complessivo sia possibile tracciare.
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2

Cannavacciuolo, di Laura. "Dopo il Boom. Romanzi napoletani negli anni Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (February 14, 2018): 446–57. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818755365.

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Abstract:
Il saggio propone una investigazione degli sviluppi del romanzo d’area napoletana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del ’900. Si definiscono i temi dominanti dei principali romanzi pubblicati in questa stagione— Amore e Psiche, Tanto la rivoluzione non scoppierà, Dentro la Stella, Malacqua—, i modelli di riferimento, il contributo degli scrittori rispetto al dibattito teorico nazionale e internazionale. Infine, si analizza il rapporto degli scrittori in oggetto con le forme del Nuovo Romanzo e il filone del cosiddetto romanzo “apocalittico”.
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3

Lonergan, Corinna Salvadori, and Mario Martelli. "Letteratura fiorentina del Quattrocento: Il filtro degli anni Sessanta." Modern Language Review 92, no. 3 (July 1997): 751. http://dx.doi.org/10.2307/3733459.

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4

Hajek, Andrea. "Book Review: Narrativa italiana degli anni Sessanta e Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 42, no. 2 (September 2008): 443–45. http://dx.doi.org/10.1177/001458580804200226.

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5

Baldassarri, Stefano Ugo, and Mario Martelli. "Letteratura fiorentina del Quattrocento. Il filtro degli anni sessanta." Italica 74, no. 3 (1997): 419. http://dx.doi.org/10.2307/479948.

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6

Deplano, Valeria. "Dall'anticolonialismo all'antimperialismo: associazionismo e attivismo degli studenti africani nell'Italia degli anni Sessanta." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 299 (August 2022): 225–51. http://dx.doi.org/10.3280/ic299-oa2.

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Abstract:
Con la fine degli imperi coloniali europei, l'afflusso di studenti universitari provenienti dai paesi di nuova indipendenza crebbe da entrambe le parti della Cortina di ferro. Questi si resero protagonisti di attività e mobilitazioni politiche tanto nei paesi del blocco orientale, quanto in Germania occidentale, Francia, Gran Bretagna. Gli studi su questi aspetti sono invece assenti per il caso italiano. Questo articolo intende proporre una prima ricostruzione della geografia dell'attivismo studentesco africano in Italia negli anni Sessanta, ricostruendone le modalità associazionistiche e proponendo una prima mappatura dei legami di tale attivismo con varie organizzazioni italiane, in particolare con alcuni gruppi studenteschi anticoloniali e con l'Ufficio centrale studenti esteri in Italia, di matrice cattolica. L'articolo mostra come, nel corso del decennio, negli interessi dei gruppi africani l'anticolonialismo venga sostituito dall'antimperialismo, e come l'associazionismo africano subisca un processo di radicalizzazione in parte connesso alla similare trasformazione del movimento studentesco italiano, e in parte connesso agli sviluppi della politica africana
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7

Viparelli, Irene. "La Teoria de A. Negri. Tra "Pensare Nella" e "Pensare Sulla" Congiuntura." Perspectivas - Journal of Political Science, no. 6 (December 1, 2011): 157–79. http://dx.doi.org/10.21814/perspectivas.32.

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Abstract:
Il presente articolo si propone di reflettere sull' evoluzione della teoria di Negri, dagli scritti "marxiani" degli anni Sessanta e Settanta, fino all´último testo, scrito in collaborazione con M. Hardt, Commonwealth. La nostra ipotese à che sia possibilecogliere la logica di sviluppo della teoria di Negri soltanto ipotizzando la sua apparteneza alla tradizione del pensiero rivoluzionario; una tradizione che si caratterizza per líntimo legame tra sviluppo teorico e movimento ciclico del capitalismo. Utilizzando il lessico althusseriano, abbiamo definito tale dinamica di svilluppo del pensiero rivoluzionario come alternarsi "pensare nella" e del "pensare sulla" congiuntura. La prima parte dell´articolo è consacrata all´analisi dei testi del cosiddetto "perioso operaista": tali testi, sia per la loro subordinazione alla specifica congiuntura italiano degli anni sessanta e alla crisi internazionale degli anni settanta, sia per la loro ricerca di una strategia politica adeguata alla lotta di classe in questo specifico contesto, non possono che essere considerati come espressione emblematica di un "pensare nella" conguintura. Nella seconda parte ci siamo occupati della produzione teorica di Negri, dagli scritti degli anni Ottanta fino a Multitude, mostrando come l'obiettivo fondamentale sia quello di portare "alla forma del concetto" una serie di intuizioni teoriche sviluppate nel corso della "riflessione congiunturale". Infine, nell'ultima parte, abbiamo formulato l'ipotesi che, con Commonwealth, si compia un nuovo "dislocamento teorico": la crisi finanziaria del 2008 impone a Negri di abbandonare nuovamente l'"astratto" terreno della riflessionare teorica, per immergersi nella "concretezza" della riflessione congiunturale, al fine di definire una strategia rivoluzionaria adeguata alle forze produttive contemporanee, alla Moltitudine biopolitica.
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8

Di Giacomo, Giuseppe. "Arte e realtŕ nella produzione artistica del Novecento." PARADIGMI, no. 2 (July 2010): 87–104. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-002007.

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Abstract:
Le avanguardie storiche degli anni Venti e le neo-avanguardie degli anni Sessanta tentano di superare la dimensione autonoma dell'arte e la distinzione tra arte e vita. Tuttavia, se nell'avanguardia storica l'arte rivela ancora l'"altro" della realtŕ, e in questo modo si contrappone all'esistente, le produzioni artistiche attuali sono invece caratterizzate da un "realismo acritico" che, negando ogni "altro", rinuncia alla possibilitŕ di trasformare l'esistente. Cosě, se l'avanguardia sognava di redimere la vita per mezzo dell'arte, la neo-avanguardia, invece, sostiene che č l'arte stessa a farsi vita nel momento in cui l'opera rinuncia alla "forma".
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9

Pasquini, Dario. "Tra il serio e il faceto. I giornali satirici italiani del dopoguerra 1944-1963." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 75–96. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262005.

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Abstract:
Il saggio ricostruisce nei suoi caratteri essenziali il contesto della stampa satirica italiana dal secondo dopoguerra agli anni sessanta. L'autore sostiene che la notevole fioritura di giornali satirici nella seconda metŕ degli anni quaranta sia da ricondurre al perdurare di una tradizione satirica che anche durante il fascismo era rimasta forte. Proprio il peso di questa tradizione, secondo l'autore, contribuě al fatto che a poco a poco le riviste orientate a sinistra scomparvero e le uniche testate satiriche a restare in circolazione furono di orientamento conservatore o neofascista. Tali giornali tuttavia si rivelarono incapaci di rinnovarsi, tanto che verso la metŕ degli anni sessanta l'intera stampa satirica italiana sparě in pratica dalla circolazione. Fra i giornali oggetto del saggio, sui quali vengono forniti numerosi dati riguardanti la tiratura, le vicende editoriali e la composizione della redazione, spiccano i conservatori "Candido" di Giovanni Guareschi e "Il Travaso" di Guasta; l'antifascista "Cantachiaro"; l'anticlericale "Don Basilio"; i neofascisti "Il Merlo giallo" di Alberto Giannini e "Asso di bastoni". Ritenendo inadeguate alcune interpretazioni che emergono dalla recente letteratura su Guareschi, l'autore pone l'accento sul rapporto di tipo affettivo ed esistenziale che legň lo scrittore al fascismo.
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10

Zanfi, Federico. "Il Progetto ’80. Un'idea di Paese nell'Italia degli anni sessanta." Planning Perspectives 29, no. 1 (January 2, 2014): 140–41. http://dx.doi.org/10.1080/02665433.2013.860815.

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Dissertations / Theses on the topic "Poesia degli anni sessanta"

1

Annovi, Gian Maria <1978&gt. "Altri corpi: temi e figure della corporalità nella poesia degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/32/1/Tesi_di_Dottorato_di_Gian_Maria_Annovi%2C_Italianistica_anno_2.pdf.

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Annovi, Gian Maria <1978&gt. "Altri corpi: temi e figure della corporalità nella poesia degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/32/.

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3

Ricci, Laura <1993&gt. "Angura: Avanguardia Teatrale Giapponese degli anni Sessanta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14846.

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Abstract:
L'oggetto della mia tesi è un movimento teatrale di avanguardia chiamato angura, emerso negli anni sessanta in Giappone. Il termine (wasei eigo di underground) ne sottolinea le origini: sotterranei, piccole sale nascoste, bar, tende, comunque luoghi alternativi, spesso precari e itineranti. Teatro dai forti connotati politici, nasce dai tumulti delle lotte del movimento studentesco e delle violente manifestazioni contro il rinnovo del trattato di sicurezza con gli Stati Uniti (conosciuto con il nome Anpo). Protagonista del movimento anti-Anpo fu lo Zengakuren, federazione nazionale di studenti che si staccherà dal partito comunista, dando vita alla Nuova Sinistra. Da questo humus di contestazione e fermento politico nasce l'angura, teatro irriverente e fuori dagli schemi. Esso si pone in aperta rottura con lo shingeki, teatro di ispirazione occidentale, che dal dopoguerra era andato consolidandosi come istituzione e spettacolo di consumo. La nuova generazione di artisti, tra cui Satō Makoto, Kara Jūrō, Suzuki Tadashi e Terayama Shūji, dà vita ad una vera e propria “rivoluzione teatrale”, mettendo in discussione l'idea stessa di teatro: il modo di concepire le messe in scena, il rapporto con il pubblico e lo spazio scenico. All'insegna di una sperimentazione continua, essi recuperano la tradizione autoctona fondendola sapientemente alle avanguardie occidentali, restituiscono valore assoluto e incondizionato al corpo e sfumano il confine tra vita e teatro.
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4

Colliva, Teresa <1991&gt. "Rappresentazioni e narrazioni dell'Africa nell'Italia degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9805/1/colliva_teresa_tesi.pdf.

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Abstract:
Attraverso l’analisi di settimanali illustrati, film, programmi televisivi, reportages di viaggio, questa tesi vuole offrire un’ampia panoramica sulle rappresentazioni africane più diffuse nella società italiana degli anni Sessanta. L’indagine considera un decennio di transizione sia per l’Italia che per l’Africa: mentre la prima, dopo aver perso Libia, Eritrea ed Etiopia durante la Seconda guerra mondiale, termina l’amministrazione fiduciaria in Somalia, la seconda è attraversata dalle lotte di liberazione e celebra la nascita dei nuovi Stati indipendenti, finalmente libera di immaginarsi svincolata dalle ingerenze europee. I casi studio presentati fanno emergere i vari aspetti dello sguardo italiano al continente africano: reticente nel riconoscere le potenzialità dei nuovi Stati e ancora viziato da una forte componente esotica e coloniale, fatica a considerare l’Africa parte della Storia mondiale, ritenendola ancora semplice meta per eccellenza delle fughe esotiche occidentali. Per quanto riguarda gli ex territori coloniali italiani, essi fanno molto spesso la loro apparizione sulle pagine delle riviste perché sfondo necessario per i racconti delle gesta eroiche dell’esercito italiano in Libia e in Africa Orientale. A queste rappresentazioni ne vengono affiancate altre, più marginali e militanti, che rivelano altri modi attraverso i quali l’immagine del Continente circolasse nei media del periodo: l’Africa e il suo desiderio di futuro, esempio per i vari soggetti rivoluzionari globali, pienamente inserita nella Storia, e l’Africa come continente in movimento, finalmente liberato dall’immobilità del mito.
Through the analysis of illustrated magazines, films, television programmes, travelogues, this thesis aims to offer a broad overview on the most widespread representations of Africa in 1960s Italian society. The study examines a decade of transition for both Italy and Africa: while the former, after losing Libya, Eritrea and Ethiopia during the Second World War, ends its trusteeship in Somalia, the latter is in the midst of liberation struggles and celebrates the birth of the new independent states, finally free to imagine itself emancipated from European influence. The case studies presented highlight the various aspects of the Italian view on the African continent: reluctant to recognise the potential of the new states and still marked by a strong exotic and colonial component, it struggles to consider Africa as part of world history, still holding it to be a simple destination par excellence for exotic Western escapes. As far as the former Italian colonial territories are concerned, they very often appear in the pages of magazines as a necessary background for the stories of the heroic deeds of the Italian army in Libya and East Africa. Alongside these representations are other, more marginal and militant ones, which reveal other ways in which the image of the Continent circulated in the media of the period: Africa and its desire for the future, an example for the various global revolutionary actors, fully embedded in History, and Africa as a continent in motion, finally freed from the immobility of myth.
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5

Missero, Dalila <1988&gt. "La scalata al sesso. L'erotismo nel cinema italiano degli anni Sessanta." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8507/1/DalilaMissero_Tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro analizza il processo di progressiva sessualizzazione del cinema italiano negli anni Sessanta. Attraverso un ordine cronologico, lo studio propone una metodologia che integra gli strumenti dei film studies con quelli degli studi culturali, della history of sexuality e dei gender studies. L’obiettivo è fornire una lettura del processo di liberalizzazione delle rappresentazioni della sessualità nel cinema italiano come un elemento di un fenomeno socio culturale più ampio. Per questo la tesi integra in maniera consistente la ricostruzione della cultura cinematografica del periodo con i discorsi sulla sessualità veicolati nell’editoria di consumo, nei periodici e nei rotocalchi. Inoltre, si è posta particolare attenzione alle influenze provenienti dall’estero come prova di una crescente tendenza all’espansione transnazionale delle industrie culturali di quegli anni. Le cinque sezioni tematiche della tesi analizzano: la questione dell’emancipazione femminile e le sue rappresentazioni nei film inchiesta; la presenza nella cultura popolare e nelle commedie di argomenti psicanalitici e sessuologici; le rappresentazioni di gender e sessualità nei generi popolari; la “rivoluzione sessuale” in relazione alla nascita delle riviste per soli uomini e del “film sexy”.
The thesis analyzes the process of sexualization of the Italian cinema in the sixties. Following a chronological order, the study employs a methodology which combines film studies with cultural studies, the history of sexuality and gender studies. Its ultimate aim is to read the liberalization of the representations of sex in Italian cinema as part of a wider socio-cultural process. As such, the thesis reconstructs not only the cinematic culture of the time, but moreover consistently analyzes discourses on sexuality in publishing, newspapers and the popular press. Furthermore, it investigates the foreign influences in Italian popular culture, as proof of the increasing transnational character of the cultural industries. In particular, the five main sections of the thesis focus on: the theme of women’s emancipation in the film inchiesta, the dissemination of psychoanalysis and sexology in Italian mass culture and comedy, the representations of gender and sexuality in popular film genres, the “sexual revolution” in relation to the birth of the adult-only magazines and the formation of the “sexy” film genre.
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6

BORRONI, Chiara. "Architetture dell'immaginario. La casa nel cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2010. http://hdl.handle.net/10446/608.

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Abstract:
The migration of cultural and visual forms from a medium to another entails the consideration of media environment as an experimental one. Since the house can be thought over as a media environment – being either constructed in the media or infiltrated by the media – it may be also considered as a space of negotiation structured by images. In this sense the domestic visual environment becomes physical, psychological and imaginary at the same time, and its analysis exacts a specific attention to the processes of re-appropriation, re-mediation and re-location underneath. Therefore the main aim of this essay is to find out, through an interdisciplinary approach of analysis, the cultural patterns on which the visual culture of domesticity was built in Italy during the Fifties and Sixties. In fact, mapping the evolution of all the symbolic patterns allows us to detect the mutation of cultural forms concerning domesticity, including images in the field of structuring element of space. Besides developing the analogies between architectonic and cinematographic experiences of domesticity, the study inquires into the joined influence of architecture and cinema on the popular imaginary of it, basing itself on Le Corbusier’s and Ejzenštein’s remarks about movement and perception.
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7

Marchi, Michele <1977&gt. "Il cattolicesimo politico e il tornante degli anni Sessanta in Italia e Francia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/607/1/marchi.pdf.

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8

Marchi, Michele <1977&gt. "Il cattolicesimo politico e il tornante degli anni Sessanta in Italia e Francia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/607/.

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9

Lotta, Daniela <1974&gt. "Arte e design in Italia dalla metà degli anni Sessanta alle ultime tendenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7056/1/lotta_daniela_tesi.pdf.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca è rivolto ad indagare l’emersione di schemi di variazione comuni all’arte e al design, limitatamente al contesto italiano e in un arco di tempo che va dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso a oggi. L’analisi vuole rintracciare, mediante l’applicazione della metodologia fenomenologica, un sentire condiviso tra le due discipline e, nel pieno rispetto dei relativi linguaggi e con nessuna volontà di sudditanza degli uni rispetto agli altri, individuare i rapporti di corrispondenza omologica capaci di mettere in luce lo spirito del tempo che le ha generate. La ricerca si pone l’obiettivo di estendere gli studi sul contemporaneo attraverso un’impostazione che intende applicare gli strumenti metodologici della critica d’arte all’evoluzione stilistica delle tendenze del design italiano. Non si è voluto redigere una “storia” del design italiano ma, considerata anche l’ampiezza dell’argomento, si è necessariamente proceduto a delimitare il territorio di applicazione scegliendo di prendere in considerazione il solo settore del design dell’arredo. Si è dunque optato per una visione globale delle vicende del design del prodotto, tesa ad indagare gli snodi principali, concentrando pertanto l’analisi su alcuni protagonisti della cultura del progetto, ossia su quelle figure risultate dominanti nel proprio tempo perché capaci con il loro lavoro di dare un contribuito determinante alla comprensione delle fasi evolutive del design italiano. Gli strumenti utili a condurre l’analisi provengono principalmente dalla metodologia binaria individuata dallo storico dell’arte Heinrich Wölfflin e dagli studi di Renato Barilli, il cui impianto culturologico ha fornito un indispensabile contributo al processo di sistematizzazione dei meccanismi di variazione interni alle arti; sia quelli di tipo orizzontale, di convergenza reciproca con gli altri saperi, che di tipo verticale, in rapporto cioè con le scoperte scientifiche e tecnologiche della coeva cultura materiale.
The analysis was designed to track, through the application of a phenomenological method, a feeling that is common to the two disciplines. It also aims to identify relationships of homological correspondence able to highlight the spirit of the time that generated them, while fully respecting the relevant languages and in no way subjecting one to the other. The research therefore intends to extend the studies on contemporary art and design by applying the methodological tools of art criticism to the stylistic evolution of trends in Italian design. The intention was not to draw up a "history" of Italian design but it was necessary to define the area of application by choosing to consider only the field of furniture design. I have therefore opted for a global view of the sequence of events in product design, aimed at investigating major turning points and thus focusing the analysis on some of the leading figures in design culture. The tools used to conduct the analysis come mainly from the binary method identified by the art historian Heinrich Wölfflin and the studies of Renato Barilli, whose culturological system provided an essential contribution to the process of systematization of the mechanisms of variation internal to the arts; both horizontal ones, which mutually converge with other fields of knowledge, and vertical ones, which relate to the scientific and technological discoveries of contemporary material culture.
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Lotta, Daniela <1974&gt. "Arte e design in Italia dalla metà degli anni Sessanta alle ultime tendenze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7056/.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca è rivolto ad indagare l’emersione di schemi di variazione comuni all’arte e al design, limitatamente al contesto italiano e in un arco di tempo che va dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso a oggi. L’analisi vuole rintracciare, mediante l’applicazione della metodologia fenomenologica, un sentire condiviso tra le due discipline e, nel pieno rispetto dei relativi linguaggi e con nessuna volontà di sudditanza degli uni rispetto agli altri, individuare i rapporti di corrispondenza omologica capaci di mettere in luce lo spirito del tempo che le ha generate. La ricerca si pone l’obiettivo di estendere gli studi sul contemporaneo attraverso un’impostazione che intende applicare gli strumenti metodologici della critica d’arte all’evoluzione stilistica delle tendenze del design italiano. Non si è voluto redigere una “storia” del design italiano ma, considerata anche l’ampiezza dell’argomento, si è necessariamente proceduto a delimitare il territorio di applicazione scegliendo di prendere in considerazione il solo settore del design dell’arredo. Si è dunque optato per una visione globale delle vicende del design del prodotto, tesa ad indagare gli snodi principali, concentrando pertanto l’analisi su alcuni protagonisti della cultura del progetto, ossia su quelle figure risultate dominanti nel proprio tempo perché capaci con il loro lavoro di dare un contribuito determinante alla comprensione delle fasi evolutive del design italiano. Gli strumenti utili a condurre l’analisi provengono principalmente dalla metodologia binaria individuata dallo storico dell’arte Heinrich Wölfflin e dagli studi di Renato Barilli, il cui impianto culturologico ha fornito un indispensabile contributo al processo di sistematizzazione dei meccanismi di variazione interni alle arti; sia quelli di tipo orizzontale, di convergenza reciproca con gli altri saperi, che di tipo verticale, in rapporto cioè con le scoperte scientifiche e tecnologiche della coeva cultura materiale.
The analysis was designed to track, through the application of a phenomenological method, a feeling that is common to the two disciplines. It also aims to identify relationships of homological correspondence able to highlight the spirit of the time that generated them, while fully respecting the relevant languages and in no way subjecting one to the other. The research therefore intends to extend the studies on contemporary art and design by applying the methodological tools of art criticism to the stylistic evolution of trends in Italian design. The intention was not to draw up a "history" of Italian design but it was necessary to define the area of application by choosing to consider only the field of furniture design. I have therefore opted for a global view of the sequence of events in product design, aimed at investigating major turning points and thus focusing the analysis on some of the leading figures in design culture. The tools used to conduct the analysis come mainly from the binary method identified by the art historian Heinrich Wölfflin and the studies of Renato Barilli, whose culturological system provided an essential contribution to the process of systematization of the mechanisms of variation internal to the arts; both horizontal ones, which mutually converge with other fields of knowledge, and vertical ones, which relate to the scientific and technological discoveries of contemporary material culture.
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Books on the topic "Poesia degli anni sessanta"

1

Zagarrio, Giuseppe. Quartiere e dintorni: Discorso sulla poesia italiana degli anni Sessanta. Foggia: Bastogi, 1993.

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2

Cinema d'autore degli anni Sessanta. Milano: Il castoro, 2011.

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3

Le idee degli anni Sessanta. Milano: Mimesis, 2012.

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4

Morreale, Emiliano. Cinema d'autore degli anni Sessanta. Milano: Il castoro, 2011.

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5

Gillian, Ania, and Butcher John 1975-, eds. Narrativa italiana degli anni Sessanta e Settanta. Napoli: Dante & Descartes, 2007.

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6

Olgiati, Danna Battaglia. Accardi, Consagra: La svolta degli anni Sessanta. Cinisello Balsamo (Milano): Silvana, 2007.

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7

Acitelli, Fernando. Miagola Jane Birkin: Filologia degli anni Sessanta. Roma: Coniglio, 2009.

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8

Tranfaglia, Nicola. Storia degli editori italiani: Dall'unità alla fine degli anni Sessanta. Roma: Editori Laterza, 2000.

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9

Altri corpi: Poesia e corporalità negli anni Sessanta. Bologna: Gedit, 2008.

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10

Intrigo internazionale: Pop, chic, spie degli anni Sessanta. Milano: Il saggiatore, 2013.

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Book chapters on the topic "Poesia degli anni sessanta"

1

Posocco, Pisana. "Le scuole degli anni Sessanta." In Alfredo Lambertucci. 1928-1996, 171–92. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvvb7msq.15.

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2

Scattigno, Anna. "Il mondo cattolico fiorentino degli anni Cinquanta e Sessanta." In Aspettando il Sessantotto, 94–111. Accademia University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.1628.

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3

Woźniak, Katarzyna. "Teatr Ludowy PRL jako przedmiot badań komparatystycznych zarys problematyki." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.14.

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Abstract:
La definizione del “teatro popolare” rappresenta una sfida per gli studi comparati italo‑polacchi di teatro. Infatti, analizzando la situazione istituzionale del teatro polacco e quello italiano degli anni Sessanta e Settanta, la prima sfida è quella di tradurre il termine “ludowy” in italiano: si tratta di un teatro “per il popolo” nello stesso significato del “popolo” che ne dava la Repubblica Popolare Polacca? In altre parole, cercando la risposta a questa domanda, dobbiamo chiederci, come “sperimentavano” la popolarità / “ludowość” gli ambienti teatrali e istituzionali italiani e polacchi del secondo dopoguerra.
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4

Nalesso, Andrea. "L’immagine del progetto di allestimento nell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta Dallo schizzo concettuale all’opera realizzata." In Quaderni di Venezia Arti. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-588-9/002.

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Abstract:
Exhibiting is a physical outcome. The relation between artworks, visitors and display is represented by many media – not only by photographs – that enhance our historical knowledge of Italian Design. Recent research suggests that drawing plays a fundamental role in architect learning practice, particularly referring to the draftsmanship and the significance of pen and pencil sketching. Drawing by hand is an important tool capable of stimulating and training visual thinking. Though it retains personal connections to the drawer’s skills, it represents the concrete translation of the designer’s thought. The purpose of the paper is to present the exhibition design image of Italian shows between the 1950s and the 1960s through the originator’s conceptual sketch.
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