Academic literature on the topic 'Pmi italiane'

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Journal articles on the topic "Pmi italiane"

1

De Girolamo, Francesca, and Lucia Piscitello. "Il successo internazionale delle PMI italiane: quali competenze distintive?" ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 3 (September 2010): 189–200. http://dx.doi.org/10.3280/poli2010-003009.

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2

Corsino, Marco, Roberto Gabriele, and Sandro Trento. "Il ruolo della dimensione e dell'età nella crescita occupazionale delle PMI italiane." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 1 (March 2013): 53–88. http://dx.doi.org/10.3280/poli2013-001003.

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3

Caldarelli, Adele, Luca Ferri, and Marco Maffei. "I rischi derivanti dall'implementazione del cloud computing: un'indagine empirica nelle PMI Italiane." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (October 2016): 27–48. http://dx.doi.org/10.3280/maco2016-003003.

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4

Brancati, Raffaele. "Le tante crisi e le PMI italiane. Dinamiche, trasformazioni e politiche pubbliche." Sinappsi 12, no. 3 (2022): 8–27. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-03-1.

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Abstract:
Over the past decade, the Italian industrial system gained appreciable progress featuring an increasing spread of innovative activities. Using updated microeconomic data, we highlight a number of critical factors affecting this process. The possibility of implementing effective policies and overcoming imbalances is conditioned by external constraints, typically concerning the ‘two capitals’: financial and human capital. For the financial structure and liquidity constraints, economic policy interventions have produced appreciable results. Concerning the strengthening of human capital, on the other hand, measures were mostly ineffective in contrasting a constraint that has become increasingly significant over time. Active policies are required, but directly addressing the specific needs and difficulties of operators.
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5

Romanello, Rubina. "Alla ricerca dell'internazionalizzazione precoce e rapida fra le PMI italiane: uno studio esplorativo." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (April 2017): 99–121. http://dx.doi.org/10.3280/es2017-001008.

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6

Bruzzo, Aurelio. "Le misure di politica economica per le PMI nelle ZFU italiane: opportunitŕ e problematiche." ARGOMENTI, no. 28 (June 2010): 41–60. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-028003.

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Abstract:
Da qualche anno le Zone franche urbane sono oggetto del dibattito di politica economica. Il governo italiano, infatti, dopo aver siglato un contratto con le 22 Amministrazioni locali interessate all'introduzione di un regime di esenzioni nelle zone piů disagiate del loro territorio, alla fine dell'anno scorso ha stravolto - per decreto - l'originario provvedimento assunto in materia. Ma in cosa consiste la politica delle ZFU adottata in Italia e quali sono le specifiche misure da questa previste a favore delle PMI? E soprattutto com'č stata sviluppata tale politica in confronto all'analoga francese cui dichiaratamente essa s'ispira? Il presente articolo, cercando di ricostruire l'intera vicenda, intende fornire una risposta a queste domande, fino a giungere a una complessiva valutazione critica, ancor prima che la politica in questione inizi a essere applicata.
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7

Venturelli, Andrea, Fabio Caputo, and Simone Pizzi. "L'impatto del contratto di rete nei processi di internazionalizzazione: alcune evidenze empiriche sulle PMI italiane." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (March 2018): 61–83. http://dx.doi.org/10.3280/maco2018-002004.

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8

Genovino, Cinzia, and Rosa Maria Caprino. "Il ruolo della banca nel processo di innovazione del modello di business." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 2 (January 2021): 69–105. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-002005.

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Abstract:
Il contributo rappresenta un approfondimento del Rapporto MACREF Strategie di integrazione tra produzioni agroalimentari e turismo ed in particolar modo il ruolo della banca nei processi d'innovazione dei modelli di business per le PMI. Si è cercato di offrire un'analisi critica della letteratura sul tema della scelta relativa alla struttura finanziaria efficiente delle imprese, con particolare riguardo alla realtà delle piccole e medie imprese italiane, ed in particolar modo del settore agroalimentare, attraverso una visione della letteratura empirica sull'argomento. Le PMI si caratterizzano tradizionalmente per l'uso quasi esclusivo di capitale di debito nella copertura del fabbisogno finanziario e presentano di conseguenza una struttura finanziaria quanto mai semplificata, nella maggior parte dei casi composta dal debito bancario da una parte e dal capitale dei soci fondatori dall'altra. In questo momento di crisi e di particolare frammentazione del tessuto societario italiano, in particolar modo quello del comparto agroalimentare, un ruolo determinante è stato rivestito dagli istituti bancari anche come gestori di garanzie e contributi pubblici. La scarsa patrimonializzazione delle nostre aziende, spesso a carattere e proprietà familiare, è stata negli anni supplita con un forte ricorso al credito bancario, dal quale le imprese sono diventate dipendenti a scapito di un corretto equilibrio finanziario. L'intero sistema si trova difronte ad una rieducazione finanziaria, dunque sia le imprese che le banche, quest'ultime spinte dall'innovazione tecnologica e dalla ricerca di redditività, si accingono al superamento della loro tradizionale veste istituzionale legata alla erogazione di credito. Gli istituti di credito possono e stanno quindi trasformando in opportunità tale situazione rivedendo i propri modelli distributivi e di business per diversificare le proprie fonti di reddito concentrandosi sull'offerta di nuovi servizi ad alto valore aggiunto alle imprese, sostenendo lo sviluppo e la crescita economica del nostro paese. Oggi il ruolo trainante della ripresa è infatti rappresentato da quelle imprese che sono innovative, che sanno coniugare la produttività e la tecnologia, che si aggregano tra loro o che si internazionalizzano: è proprio a queste impr- se che il sistema bancario deve guardare offrendo loro un supporto non solo in termini finanziari ma in termini di esperienza, conoscenze, competenza e consulenza.
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9

Grandi, Silvia. "Cooperazione decentrata tra la Regione Emilia-Romagna e Stato Del Paranà per lo sviluppo del cooperativismo e delle filiere agroalimentari di qualità: Il caso del Programma Brasil Próximo." Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, no. 2 (November 27, 2017): 73. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.231109.

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Abstract:
La cooperazione tra aree subnazionali, comunemente chiamata cooperazione decentrata o più recentemente “partenariato territoriale” nella nuova legge italiana per la cooperazione allo sviluppo (L. 125/14), assume di solito un ruolo marginale in termini finanziari ma può risultare molto rilevante in termini di efficacia ed influenza nelle policy per lo sviluppo locale. È quanto emerge del programma Brasil Próximo in cui cinque Regioni italiane (Umbria, Marche, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria) hanno creato, tra il 2004 e il 2015, un articolato sistema di relazione e di progettualità in un’ottica di cooperazione di transizione post-aid. L’obiettivo si è concretizzato con l’attivazione di un vasto network, di rafforzamento e sviluppo di politiche e strumenti, di creazione di reciproche opportunità - anche commerciali - e di interventi tesi ad accompagnare processi endogeni di sviluppo locale sostenibili capaci di intervenire sui problemi socio-economici derivanti da una squilibrata distribuzione della ricchezza. In particolare questo paper pone l’attenzione sul rapporto della Regione Emilia-Romagna con lo Stato del Paranà analizzando le attività svolte per il rafforzamento di politiche e di progetti pilota volti a sostenere i piccoli produttori nelle filiere agroalimentari attraverso la crescita delle microimprese, delle PMI, del sistema fieristico locale specialistico e del cooperativismo. Un approccio sostanzialmente basato sulle persone, sulla condivisione delle buone prassi maturate nel territorio regionale e sulla mise en reseau. I dilemmi sempre aperti dopo la conclusione anche dei progetti di cooperazione considerati di successo sono: è stato veramente sostenibile? Cosa significa sostenibile per le parti in gioco? Quanto la politica influisce nella sostenibilità di questi processi?
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10

Goretti, Leo. "Sport popolare italiano e Arbeitersport tedesco-occidentale (1945-1950)." PASSATO E PRESENTE, no. 78 (October 2009): 65–88. http://dx.doi.org/10.3280/pass2009-078004.

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Abstract:
- Focuses on the sport policies of the Italian Communist Party and the West German Social Democratic Party in the post-war period. Whereas the Pci leadership decided to build up a flanking sports association (the Unione Italiana Sport Popolare, established in 1948), the Spd abandoned the pre-Nazi tradition of the Arbeitersport (workers' sport). Based on a research undertaken in the archives of the two parties, the article analyses their sport policies in a comparative perspective. Particular attention is paid to the legacy of the Nazi and Fascist regimes and the different political contexts in the two countries after World War II.Keywords: Italian Communist Party, West German Social Democratic Party, Sport, Labour Movement, Leisure.Parole chiave: Partito comunista italiano, Partito socialdemocratico tedesco-occidentale, sport, movimento operaio, tempo libero.
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Dissertations / Theses on the topic "Pmi italiane"

1

Mori, Davide <1986&gt. "Strategie di Internazionalizzazione delle PMI italiane in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3801.

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Abstract:
Con questa tesi di laurea ho volto capire come operano realmente le imprese italiane nel territorio cinese. Ho cercato di capire quali siano le strategie di internazionalizzazione più efficienti, quali difficoltà le imprese incontrano e come cercare di risolvere questi problemi.
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2

Zampollo, Laura <1990&gt. "PMI ITALIANE DAL 2006 AL 2013: UNA VALUTAZIONE MULTICRITERIALE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7006.

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Abstract:
Lo studio propone una valutazione del comportamento delle PMI italiane nel periodo tra il 2006 ed il 2013, anni colpiti dalla crisi economico finanziaria, che ha visto proprio queste aziende quelle che hanno sofferto maggiormente della congiuntura sfavorevole. Per l’analisi si è usato un metodo multicriteriale denominato MURAME, che attraverso indicatori economico finanziari ritenuti significanti per l’analisi del rischio di credito, ha dato informazioni sulle tre categorie di imprese analizzate, ovvero le medie, le piccole e le micro imprese. Con l’analisi si è ottenuto un ordinamento delle aziende, dalla migliore alla peggiore, grazie ai punteggi assunti da ogni impresa, i quali indicano la loro qualità creditizia. Tale classificazione ha permesso inoltre la suddivisione delle stesse imprese in omogenee classi di merito, dando informazioni sulla loro distribuzione. Dall’analisi si evince che ci sono sostanziali differenze tra le tre categorie analizzate durante l’intero periodo di analisi.
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3

Pizzolato, Marta <1991&gt. "E-commerce e punto vendita: PMI italiane e multicanalità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9556.

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Abstract:
L’obiettivo dell’elaborato finale è indagare l’approccio alle vendite online delle piccole e medie imprese italiane che operano nel commercio tradizionale. L’analisi parte da un’introduzione al commercio elettronico e va a vedere lo stato attuale dell’e-commerce approfondendo il grado di sviluppo e le tendenze dello stesso a livello italiano e globale. Si vanno inoltre ad affrontare le diverse soluzioni adottabili da un retailer che si affaccia al mondo delle vendite online per evidenziarne similitudini e differenze e indagare le opportunità che queste opzioni offrono, ma anche le difficoltà che si possono incontrare nel processo di adozione. Sulla base di queste premesse vengono poi presentati i modelli di business adottati dai soggetti che operano nelle vendite offline e online, esaminando e guardando a vantaggi, opportunità e criticità di quello che è il centro dell’analisi, cioè il business model ibrido che unisce retail ed e-commerce, il cosiddetto bricks and clicks. A supporto viene infine presentato un caso aziendale di una PMI italiana, prima dedita alla sola vendita al dettaglio, che ha adottato il modello di business multicanale.
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4

Gogu, Kristian <1996&gt. "La digital transformation nelle PMI italiane: il caso Demenego." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20928.

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Abstract:
L'elaborato si pone come obiettivo in un primo momento l'analisi del processo di digital transformation intrapreso dalle PMI italiane e delle relative criticità. Successivamente si procederà con l'esposizione del caso empirico del processo di transizione da assetto famigliare ad assetto manageriale e di contestuale processo di digital transformation intrapreso dalla Demenego srl, retailer di occhialeria presente con 17 punti vendita nel Nord-Est Italia (link al sito web aziendale: https://www.demenego.it/it). Per la stesura della prima parte si intende attingere principalmente a fonti biblio-sitografiche, mentre per la presentazione del caso empirico si farà riferimento prevalentemente ai dati forniti dall'impresa in questione, nonché a quanto osservato dall'autore durante l'esperienza di tirocinio presso l'impresa stessa.
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5

Monetti, Pamela <1987&gt. "FARE BUSINESS IN CINA: OPPORTUNITÀ E PROBLEMATICHE PER LE PMI ITALIANE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2098.

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Abstract:
La volontà delle piccole e medie imprese italiane di oltrepassare i confini nazionali e di competere sulla scena globale le pone di fronte alla necessità di individuare ed istruire "manager globali" capaci di relazionarsi in differenti ambienti organizzativi, competitivi e culturali. Essa risulta una prova notevolmente complicata, soprattutto in Cina, che, a causa della profonda diversità culturale, costituisce di frequente una delle minacce maggiori all’internazionalizzazione dell’impresa, e che incide profondamente sul disegno di gestione delle risorse umane, dal reclutamento alla retribuzione, fino alla formazione e alla pianificazione delle carriere. L’International Human Resource Management consiste in una tra le attività dell’impresa fondamentali per una vincente strategia nel mercato cinese, indipendentemente dalla modalità di internazionalizzazione adottata. Le difficoltà connesse all’individuazione di manager internazionali richiedono numerose analisi e valutazioni, spesso complesse, come l’international assignment, ovvero la gestione degli incarichi oltreconfine, oppure un adeguato adattamento degli espatriati al nuovo contesto sociale, culturale ed etico.
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6

Nestaroli, Marta <1993&gt. "La rete di imprese: una risorsa per lo sviluppo delle PMI italiane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10678.

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Abstract:
Il contesto economico- produttivo nazionale si caratterizza per la forte presenza di imprese di piccole e medie dimensioni, che, nei decenni scorsi, hanno dovuto rivoluzionare completamente la loro struttura imprenditoriale per adeguarsi ai cambiamenti di contesto dovuti alla globalizzazione. Il progetto di tesi prende spunto dalle difficoltà riscontrate dalle PMI nell’approccio al mercato globale per analizzare in maniera approfondita il contratto di rete come strumento utile per superare il deficit dimensionale delle imprese, e al contempo, mantenere elevati i livello di competitività e di innovazione. Sarà dedicata attenzione particolare alla normativa relativa alle reti di imprese, nonché alle agevolazioni di natura fiscale concesse alle imprese aderenti alla rete. Inoltre, una parte dell’elaborato sarà dedicata all’analisi della gestione di una rete, sia dal punto di vista strategico, che dal punto di vista finanziario, esaminando i rapporti tra la rete e gli istituti di crediti e il rating di rete. Infine, attraverso lo studio di dati relativi ad un’azienda in rete, si cercherà di mettere in risalto le differenze in termini di performance dell’azienda prima dell’adesione alla rete e dopo. L’obiettivo è quello di riuscire a dimostrare come la rete possa essere una risorsa molto importante non soltanto per consentire alle PMI di superare momenti di difficoltà, ma anche, e soprattutto, per reinventarsi, svilupparsi, superarsi.
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7

Rossi, Riccardo <1995&gt. "Valutazione del Rischio di Credito delle Pmi italiane. Approccio multi-criteriale MURAME." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21500.

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Abstract:
La complessità del processo decisionale finanziario è aumentata rapidamente negli ultimi decenni, evidenziando così l'importanza di sviluppare e implementare tecniche di analisi quantitativa sofisticate ed efficaci per supportare e aiutare il processo decisionale finanziario. Multi-criteria Decision Aid (MCDA) è un campo avanzato di ricerca operativa che fornisce ai decisori finanziari (DM) e agli analisti un'ampia gamma di metodi che ben si adattano a complessi problemi di decisione finanziaria. L'oggetto principale dell'elaborato è poi il rischio di credito, di cui vengono descritte le caratteristiche e le ragioni della sua sempre più importante rilevanza. Viene descritta la normativa prevista dal Comitato di Basilea e le ragioni che hanno portato all'istituzione di tale organo e alla sua evoluzione al fine di evitare situazioni di crisi come quella del 2008. Vengono quindi descritti i MCDA, le loro caratteristiche e i loro vantaggi, contrapponendoli ad alcuni dei modelli classici di valutazione. Lo scopo dell'elaborato è quello di presentare quindi un metodo alternativo a quelli classici per la valutazione del rischio di credito delle Pmi italiane. in particolare viene quindi applicato il metodo MCDA MURAME, nato dalla "fusione" dei metodi multi-criteriali ELECTRE III e PROMETHEE II, ad un campione di imprese sane e fallite per poterne provare la validità.
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8

Bottoni, Beatrice. "Definizione e implementazione di strategie di digitalizzazione, internazionalizzazione e online advertising per le PMI italiane." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6640/.

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Abstract:
In un contesto di crisi economica come quello attuale emerge chiara la necessità delle imprese italiane, in particolare delle PMI, di sfruttare le potenzialità della Rete per far fronte alle difficoltà. All’interno delle PMI, in particolare a quelle legate al fenomeno del Made in Italy, si avverte però spesso la mancanza delle competenze adeguate per portare con successo il proprio business online; questa tesi ha quindi l’obiettivo di fornire indicazioni alle aziende artigiane per definire e attuare la propria strategia online. Tali suggerimenti sono stati determinati a partire dallo studio di aziende che, grazie alla digitalizzazione, all'online advertising e all'internazionalizzazione della propria attività di e-commerce, sono riuscite ad affermarsi sul territorio italiano e all’estero.
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9

Villalta, Alessandro <1989&gt. "Il Contratto di Rete come soluzione alla crescita delle PMI italiane: svolgimento e difesa di un’idea." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3619.

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Abstract:
In una visione d’insieme, non solo limitata ai confini del sistema economico italiano, ma allargata anche alla realtà europea e al mondo internazionale, emerge la congiuntura economica che ha afflitto, affligge ed affliggerà l’intero scenario globale. Il primo capitolo si dedica alle imprese italiane, emblema per la ridotta dimensione e i modelli di governance semplificata, le quali faticano oggi a cogliere l’opportunità presentata dalla domanda internazionale che, relativamente ai Paesi ad elevato tasso di sviluppo, permetterebbe di colmare il drastico calo in atto dei consumi interni. Si introduce, inoltre, il tema della crescita dimensionale, con alla base l’obiettivo di innalzare la performance delle attività economiche della Penisola. Entra anche in scena la Rete (Contrattuale) di Imprese, poiché rappresenta la possibile soluzione alle problematiche osservate; si tratta di una forma di aggregazione aziendale che, grazie alle sue peculiarità, si orienta al raggiungimento di migliori livelli di innovazione e competitività per le imprese aderenti. In ottica aziendalistica, invece, si analizzano più in generale le varie forme di aggregazione aziendale. Data la vastità del tema, però, lo studio si orienta soprattutto su quelle fattispecie rivolte, o consigliate, alle piccole e medie imprese e, in particolare, a quelle collaborazioni aziendali che maggiormente ricordano le Reti di Imprese, riportandone, con estrema chiarezza, analogie e differenze. Spostandosi su un piano prettamente giuridico, si ripercorre, anno dopo anno, il lavoro svolto dal legislatore italiano in riferimento al Contratto di Rete, la forma più aggiornata e strutturata di una certa modalità di cooperazione tra imprese. Si tratta di un’evoluzione normativa molto dinamica, che, dal 2008, si protrae fino ai giorni odierni, lasciando intendere futuri ed ulteriori aggiornamenti. Lo si analizza in ogni suo punto e si precisa l’ampia gamma di “retisti”, i quali, attraverso la costituzione della Rete, possono giovare dei numerosi vantaggi offerti dall’istituto. Si fa riferimento a quanto studiato dagli istituti di ricerca, riportato dagli esperti in letteratura, compreso nelle norme dell’ordinamento giuridico e, in generale, ad ogni contributo di quanti si sono misurati con il tema in questione. Ne risulta, quindi, una visione d’insieme, completa, poiché analizzata dal punto di vista sia economico, sia aziendalistico che giuridico. Dopo aver esposto il pensiero iniziale, nel primo capitolo, ed averlo successivamente argomentato, nei successivi, segue in coda un capitolo conclusivo. In esso, che rappresenta pertanto il punto d’arrivo dell’elaborato, vengono rinfrescati gli obiettivi iniziali e desunti i risultati finali.
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10

Moro, Ilenia <1990&gt. "Le PMI italiane dal 2007 al 2016 ed il Rischio di Credito. Una valutazione multicriteriale: MURAME." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13015.

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Abstract:
Le PMI sono il cuore pulsante dell’economia italiana e oggi rappresentano più del 95% delle imprese. Dare un’unica definizione di PMI non è semplice, in quanto bisogna considerare numerosi aspetti. In realtà la nozione di PMI trova i suoi principali fondamenti nelle leggi comunitarie. Nel 2008 l’intero tessuto economico italiano è stato protagonista di una grave crisi finanziaria, la quale ha messo in ginocchio molte PMI, portando una buona fetta di esse al fallimento. Di fronte alla vulnerabilità delle PMI e alla loro debolezza finanziaria, le banche hanno reagito con una decisa stretta creditizia. Le banche, infatti, hanno respinto tutte le domande di credito delle PMI, in quanto giudicate poco solvibili e le più rischiose, incapaci di rimborsare interessi sempre più elevati e soprattutto prive di sufficienti garanzie. Il rapporto banca-impresa, quindi, si è modificato nel tempo. L’analisi di questo rapporto deve essere svolta tenendo conto in maniera congiunta di un insieme di fattori endogeni (ad esempio il rischio di mercato, il rischio di credito e il rischio di liquidità) e fattori esogeni (ad esempio l’intensità concorrenziale del settore bancario). Da qui lo step successivo è definire che cosa si intenda per rischio di credito, collegandosi alla normativa bancaria in tema di Basilea I, Basilea II e Basilea III. Il rischio di credito, oggi, è uno dei rischi di mercato più analizzati e di difficile quantificazione. L’obiettivo dell’elaborato, dal punto di vista pratico, è analizzare il rischio di credito connesso alle PMI italiane, considerando un arco temporale che va dalla pre-crisi fino al post-crisi, studiando gli effetti che la crisi ha generato su di esse. L’analisi è svolta attraverso l’applicazione dell’approccio multicriteriale MURAME. Le imprese vengono valutate attraverso l’utilizzo di indicatori economico-finanziari, ritenuti i più significativi per studiare il rischio di credito.
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Books on the topic "Pmi italiane"

1

Marcone, Maria Rosaria. La competitività delle PMI italiane nella subfornitura internazionale: Il caso delle imprese produttrici di circuiti stampati. Torino: G. Giappichelli editore, 2010.

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2

Bastianini, Guido, Francesca Maltomini, and Gabriella Messeri, eds. Papiri della Società Italiana. Vol. XVI. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-383-0.

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Abstract:
Questo volume XVI della serie dei PSI (avviata da Girolamo Vitelli nel 1912) contiene l’edizione di 79 testi in greco scritti su papiro o altro materiale (legno, pergamena) provenienti dall’Egitto e conservati all’Istituto Papirologico «G. Vitelli». Sono presenti sia frammenti di autori noti della letteratura greca (Omero, Esiodo, Erodoto, Tucidide, Senofonte, Isocrate, Demostene, Plutarco; i LXX, Cirillo di Alessandria, il Fisiologo), sia frammenti di opere sconosciute: si segnala fra gli altri un testo di grammatica sul dialetto ionico e un frammento dossografico sulla filosofia aristotelica. Vi sono poi testi di carattere documentario: petizioni, ricevute di tasse, registri, verbali, lettere private, testimonianza della vita quotidiana dell’Egitto di epoca romana e bizantina.
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3

Ferro, Maria Chiara, Laura Salmon, and Giorgio Ziffer, eds. Contributi italiani al XVI Congresso Internazionale degli Slavisti. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-723-8.

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Abstract:
I ventitré saggi contenuti nel volume rappresentano i contributi della delegazione italiana al XVI Congresso internazionale degli Slavisti, che si svolge a Belgrado nell’agosto del 2018. Scritti in italiano, inglese, russo e serbo, i saggi sono suddivisi in tre sezioni: linguistica, filologia e letterature slave. Come assai ampio è il ventaglio dei temi toccati, così è quantomai largo il loro arco cronologico, che dall’epoca pre- e protostorica arriva fino ai nostri giorni. Gli argomenti trattati si estendono in effetti dal protoslavo alle tradizioni scrittoria, linguistica e letteraria della civiltà slava ecclesiastica, dai rapporti linguistici e culturali fra Italia e Russia a un particolare dizionario illirico del Settecento. Nel settore della linguistica sincronica troviamo saggi in cui si approfondiscono questioni di dialettologia e sociolinguistica nell’area di confine tra Ucraina e Bielorussia, e poi i modi di esprimere il concetto di completezza in russo, alcuni costrutti concessivi del russo studiati con i metodi della ‘grammatica costruzionista’, un particolare aspetto dei sistemi verbali russo e bulgaro, e i diversi suffissi impiegati nella formazione delle coppie aspettuali nel dialetto resiano. In ambito letterario si spazia invece da Gumilev e Chlebnikov a saggi che parlano di letteratura ed ecologia, dagli scrittori armeni che scrivono in russo al poema neolatino Il canto del bisonte e ai riflessi umanistici e rinascimentali nella letteratura ucraina moderna, da una studiosa italiana di letteratura serba della prima metà del Novecento all’immagine della ‘donna forte’ nella letteratura serba dello stesso periodo. Con la loro varietà questi saggi offrono quindi nel loro insieme un’idea assai concreta di diversi degli attuali filoni di ricerca della slavistica italiana.
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4

Schiavone, Aldo. Per il nuovo PCI. 4th ed. Roma: Laterza, 1985.

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5

50 anni nel PCI. Soveria Mannelli (Catanzaro): Rubbettino, 2003.

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6

Guido, Moltedo, and Rangeri Norma, eds. PCI, la grande svolta. Roma: Edizioni Associate, 1989.

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7

Girlando, Raffaele. Storia della PAI: Polizia Africa italiana : 1936-1945. Foggia: Italia editrice new, 2003.

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8

Francesco, Bigazzi, ed. Carnefici e vittime: I crimini del PCI in Unione Sovietica. Milano: Mondadori, 2006.

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9

La morte del PCI. Roma: Manifestolibri, 2009.

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10

Meliadò, Valentina. Il fallimento dei "101": Il PCI, l'Ungheria e gli intellettuali italiani. Roma: Liberal, 2006.

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Book chapters on the topic "Pmi italiane"

1

Caldwell, Lesley. "The PCI and the Development of The Woman Question." In Italian Family Matters, 28–50. London: Palgrave Macmillan UK, 1991. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-349-21525-6_3.

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2

Sorgonà, Gregorio. "PCI Intellectuals and the Image of “Reagan’s America”." In Italian Intellectuals and International Politics, 1945–1992, 255–73. Cham: Springer International Publishing, 2019. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-24938-0_13.

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3

Fantoni, Gianluca. "Socialist Realism Italian-Style: PCI Cinematic Propaganda in the Stalin Era." In Italy through the Red Lens, 45–87. Cham: Springer International Publishing, 2021. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-69197-4_3.

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4

Pridham, Geoffrey. "Two roads of Italian liberalism: the Partito Repubblicano Italiano (PRI) and the Partito Liberale Italiano (PLI)." In Liberal Parties in Western Europe, 29–61. Cambridge University Press, 1988. http://dx.doi.org/10.1017/cbo9780511521843.006.

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5

Klinger, William, and Denis Kuljiš. "Rome’s Stalinists Versus Milan’s Titoists." In Tito's Secret Empire, 195–98. Oxford University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.1093/oso/9780197572429.003.0030.

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Abstract:
This chapter cites January 1944, which marked the beginning of the bitter fight for the hilltop abbey of Monte Cassino in the Apennines, a crucial German stronghold on the Gustav Line that held off the Allied advance for almost half a year. It details the formation of combative Partisan when Marshal Tito's delegate Vratuša arrived in Milan. It also refers to the team of Italians from Moscow, consisting of Teresa “Marushka” Mondini, Vincenzo “Bianco” Vittorio, and Andrea “Nicio Eritreo” Marabini, which established contact with the PCI headquarters led by the “insurgents' triumvirate.” The chapter discusses Georgi Dimitrov's personal archive containing documents indicating that Mondini was sent as a radio operator responsible for radio contacts with the main Soviet communication headquarters. It talks about how the leadership of the Italian party was confined to the Ventotene island in the Tyrrhenian Sea until the surrender of Italy in the summer of 1943.
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Naso, Francesco, and Leonardo Ugo Artico. "1 • Primi risultati dell’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/001.

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Abstract:
In questo capitolo verrà evidenziato il contesto industriale dell’automotive italiano (§ 2) per poi presentare l’approccio metodologico oggetto di analisi (§ 3) e le risultanze derivanti dalla sua applicazione evidenziando alcuni elementi descrittivi sul nuovo ecosistema (§ 4), gli scenari al 2030 (§ 5) e alcune raccomandazioni conclusive (§ 7).
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7

"Italie." In Le financement des PME et des entrepreneurs 2013, 174–84. OECD, 2014. http://dx.doi.org/10.1787/9789264190573-14-fr.

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"Italie." In Le financement des PME et des entrepreneurs 2012, 118–27. OECD, 2013. http://dx.doi.org/10.1787/fin_sme_ent-2012-12-fr.

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9

Leibner, Gerardo. "The Italian Communist Party between “Old Comrades in Arms” and the Challenges of the New Armed Left." In Toward a Global History of Latin America's Revolutionary Left, 171–98. University Press of Florida, 2021. http://dx.doi.org/10.5744/florida/9781683401698.003.0005.

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Abstract:
During the 1960s the Italian Communist Party (PCI) developed a policy of dialogue and support toward many Latin American Communist Parties and left-wing organizations. The Cuban Revolution and the radicalization of new Latin American movements challenged Latin American Communist Parties and sympathetic outsiders like the PCI. Being an early exponent of the “pacific (and electoral) road toward socialism” and of autonomy from Soviet criteria, the PCI developed a close relationship with the Chilean Communist Party and gave support to Venezuelan Communists when they were under Fidel Castro’s criticism for retreating from armed struggle. However, between 1969 and 1972, the PCI also gave support to Brazilian guerrilla organizations. This was justified by the fact that “the pacific road” was cut off by the 1964 coup and the Brazilian military dictatorship. However, guerrillas were rivals to the Brazilian Communist Party (PCB) and PCI assistance was given despite the protests of Luis Carlos Prestes, the PCB’s leader. This chapter shows how the PCI was influenced by sentimental and moral identifications of its cadres. This case study therefore contributes to a complex understanding of the relations between Communist Parties and the revolutionary armed movements of the 1960s and 1970s in Latin America and Europe.
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Manzoni, Giacomo. "Towards Political and Musical Renewal." In Red Strains. British Academy, 2013. http://dx.doi.org/10.5871/bacad/9780197265390.003.0002.

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Abstract:
Giacomo Manzoni is one of Italy's most renowned composers and also a sought-after composition teacher. From 1958 to 1967 he was the music critic of the daily newspaper of the Italian Communist Party (PCI) L'Unità. This chapter recounts the appeal exerted by communism in the immediate aftermath of World War Two, the emergence in Italy of a view that the conquest of new territory in art was entirely consistent with socialist ideas, and the initiatives taken by the PCI to bring culturally marginalised communities into contact with all kinds of music. It concludes with critical comments about the path taken by the PCI following the fall of the Soviet Union, and the consequent demise of the prospects for realising a free and humane communism in Italy.
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Conference papers on the topic "Pmi italiane"

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Durão, Maria. "Considerations on colour techniques in Italian Renaissance painting." In The 2nd International Multidisciplinary Congress Phi 2016 – Utopia(S) – Worlds and Frontiers of the Imaginary. CRC Press, 2016. http://dx.doi.org/10.1201/9781315265322-33.

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Reports on the topic "Pmi italiane"

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Bianchini, Marco, and Insung Kwon. Blockchain per le PMI e gli imprenditori in Italia. Organisation for Economic Co-Operation and Development (OECD), September 2020. http://dx.doi.org/10.1787/bdbbb4ea-it.

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