Dissertations / Theses on the topic 'Pittori'
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Rocco, Giulia. "La ceramografia protoattica pittori e botteghe (710 - 630 a.C.)." Rahden/Westf. Leidorf, 1996. http://d-nb.info/988818965/04.
Full textGarofano, Ilaria <1994>. "Artisti alla regia. Fotografi, scultori, pittori e i videoclip musicali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17555.
Full textBellin, Maria-Antonella <1959>. "I De Blaas: una dinastia di pittori tra Vienna a Venezia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8281.
Full textNicoletti, L. P. "PARIGI A TORINO. STORIA DELLE MOSTRE ¿PITTORI D¿OGGI. FRANCIA-ITALIA¿." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/233397.
Full textLongo, Francesca. "«I miei padri sono tutti pittori». Giovanni Testori fra letteratura e arti visive." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2022. http://hdl.handle.net/11579/143018.
Full textD'Ayala, Valva Margherita. "I Precetti ai pittori di Ugo Bernasconi e l’‘aforisma d’artista’ nel primo Novecento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2006. http://hdl.handle.net/11384/85754.
Full textQuarta, Alessandro <1995>. "Modelli di ranking per artisti a confronto e applicazione a pittori veneziani del secondo Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/16172.
Full textNestor, Sara E. "Medical theory and Medici symbolism in Giorgio Vasari's "Vite de' più eccellenti pittori, scultori ed architettori"." Thesis, University of St Andrews, 2001. http://hdl.handle.net/10023/12053.
Full textBeck-Saiello, Émilie. "Da Vernet a Valenciennes : i pittori francesi di paesaggio a Napoli nella seconda meta del settecento." Paris 4, 2005. http://www.theses.fr/2005PA040212.
Full textRampazzo, Elisa <1992>. "I pittori veneti alle "Biennali di Pallucchini" (1948 - 1956): le partecipazioni attraverso la ricezione della stampa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12479.
Full textBeck, Émilie. "Da Vernet a Valenciennes: i pittori francesi di paesaggio a Napoli nella seconda metà del Settecento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2005. http://hdl.handle.net/11384/85760.
Full textSimonato, Claudio <1989>. "I pittori Naurizio nel Trentino Orientale. Dipinti murali a tema sacro nelle chiese delle valli alpine del Primiero e della Valsugana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8544.
Full textBruzzese, S. "PER L'EDIZIONE DELLE 'MEMORIE PER SERVIRE ALLA STORIA DE' PITTORI, SCULTORI E ARCHITETTI MILANESI': DA GIUSEPPE ALLEGRANZA AD ANTON FRANCESCO ALBUZZI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/157458.
Full textErriu, Eleonora Maria Dolores <1992>. "Retoriche dell’Identità e Stereotipie dell’Alterità. L’invenzione etnocentrica del primitivo & la costruzione dell’immaginario sardo nell’opera di viaggiatori, fotografi e pittori (1720-1921)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13514.
Full textSokolova, Iana. "Pittura veneta a San Pietroburgo sotto i regni di Elisabetta e Caterina II (1741-1796)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3423318.
Full textThe present work places the magnifying glass on the artistic and cultural relations between the Republic of Venice and the Russian Empire in the eighteenth century, highlighting the presence of Venetian painting in St. Petersburg. The consolidation of ties with Venice, initiated in the era of Peter the Great, had allowed Venetian painting to 'expand' to the banks of the city on the Neva river. In the 1720s the first Venetian painter to arrive in Russia was Bartolomeo Tarsia, while it was necessary to wait for the reign of Elisabetta Petrovna, daughter of Tsar Pietro, to see a large number of Venetian artists at work at the same time: Giuseppe Valeriani, Antonio Peresinotti, Pietro and Francesco Gradizzi, Francesco Fontebasso, Pietro Rotari, Andrea Urbani and Carlo Zucchi. First of all, the living and working conditions of Venetian painters in St. Petersburg were investigated, with particular attention paid to engagements, privileges and interpersonal relations. Subsequently, the decorative activity within the sumptuous imperial residences, such as the Winter Palaces, the Summer Palaces, the Catherine Palace in Tsarskoe Selo and the Peterhof Palace, were examined on one hand, while on the other hand, the teaching in the largest institutions of artistic education in Russia at the time. The biographical profiles of Diego Bodissoni, Giuseppe Dall'Oglio and Pano Maruzzi were also outlined, active as intermediaries and art dealers, who have the merit of having favoured the arrival of paintings of the Venetian school in St. Petersburg.
Molteni, Monica. "Girolamo dai Libri pittore." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2002. http://hdl.handle.net/10579/235.
Full textMalgieri, Angelalea. "Trasmissione e trasferimento delle immagini nella decorazione parietale (I sec.a.C.-I sec.d.C.)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422064.
Full textLa ricerca indaga il rapporto tra cultura figurativa antica e decorazione pittorica focalizzando l’attenzione sulla produzione pittorica di area vesuviana tra il I sec.a. C. e il I sec.d.C., attraverso due linee di ricerca, una rivolta all’analisi delle modalità di formazione e trasmissione del repertorio, l’altra mirata ad individuare le tecniche impiegate per la trasposizione delle immagini a parete. Per il tema del trasferimento delle immagini a parete è stato isolato un soggetto caratterizzato al tempo stesso da ripetitività e variatio, le ” figure volanti”. L’indagine ha interessato un ampio campione documentario, analizzato attraverso l’esame autoptico integrato da una sistematica campagna fotografica, con riprese in luce radente e in infrarosso vicino. Completano l’indagine il campionamento dei pigmenti utilizzati per eseguire i disegni preparatori unitamente a una ricerca lessicografica finalizzata ad individuare nelle fonti antiche l’esistenza di termini tecnici che designavano gli strumenti di lavoro dei pictores. Le modalità di trasmissione delle immagini sono state indagate attraverso l’analisi di due casi studio caratterizzati dalla ricorrenza elementi connotanti e ricorrenti. Il primo caso studio è costituito da una serie di raffigurazioni di ambito dionisiaco, quadretti che hanno come soggetto principale e ricorrente una coppia, Dioniso/Ermafrodito affiancato da Sileno musico e/o da altri personaggi del tiaso. Lo studio delle attestazioni, condotto destrutturando la composizione e analizzandone i singoli elementi, ha dimostrato che per crearla gli artigiani hanno assemblato elementi diversi desunti da un repertorio noto e consolidato. Il secondo caso studio si compone di una serie di quadretti con scene teatrali, accomunati dalla presenza di un numero fisso di personaggi con maschera e costume. Il corpus delle immagini vesuviane di questo tipo, che si compone di attestazioni musive oltre che pittoriche, è stato messo a confronto con le attestazioni del tema provenienti da altre aree e distribuite in un arco cronologico molto ampio. Le relazioni iconografiche che legano le rappresentazioni di questo tema e la ricorrenza di scene da opere degli stessi autori a distanza di diversi secoli e in luoghi lontani tra loro ha indotto ad affrontare il problema della derivazione delle raffigurazioni da archetipi connessi all’illustrazione letteraria. Tuttavia lo studio delle immagini ha portato ad escludere tale ipotesi, suggerendone invece la derivazione da più prototipi di origine figurativa originati nel mondo greco-ellenistico e che hanno circolato a lungo e ampiamente. L’analisi così condotta ha consentito di acquisire importanti informazioni sul modus operandi dei pictores, evidenziando procedure e soluzioni tecniche
Trevisan, Ilaria <1989>. ""Studio tecnico e analitico delle tecniche murali a tempera nella pittura settecentesca: il caso delle pitture di villa Pace a Tapogliano (Ud)"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6486.
Full textCipullo, Antonio <1991>. "Francesco Ruschi, industre e valoroso Pittore." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7220.
Full textDolfin, Marco <1991>. "Francesco Maggiotto (1738 - 1805), pittore veneziano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14690.
Full textLiberti, Silvia <1992>. "Giuseppe Scolari pittore e xilografo vicentino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14693.
Full textAnicito, Eliana Rita. "`Le roman du peintre` e l'avventura della scrittura. Il processo creativo in evoluzione: da Balzac a Mirbeau." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1241.
Full textPagotto, Fiorella <1967>. "Bernardino Prudenti un pittore veneziano del Seicento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2757.
Full textPAVESI, MAURO. "Giovan Paolo Lomazzo pittore milanese (1538-1592)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/262.
Full textThe artistic activity of Giovan Paolo Lomazzo has been very little studied. Scholars have given their preference to his written work, published as a world famous poet (in Italian and in Lombard Dialect; the Grotteschi and the Rabisch, both published in 1587) and as art theorist (above all the Trattato dell'Arte della Pittura, 1584 and the Idea del Tempio della Pittura, 1590). Lomazzo was also a very important painter, one of the most Famous in Milan between 1560 and 1571, when he was compelled to stop his activity for a sudden eyes illness, which made him almost totally blind. He executed many portraits, which are almost totally lost (except from his two autoportraits, now in Brera and at the Kunsthistorisches Museum in Wien), and many religious paintings for important churches of Milan, such as two Crucifixions for S. Giovanni in Conca (now in Valmadrera, Parish Church and at Brera Gallery), the altarpiece in San Barnaba and the Pietà for San Vittore all'Olmo (now at the Hospital Church in Inzago). He worked also in Piacenza, Lodi and Caronno, near Varese.
PAVESI, MAURO. "Giovan Paolo Lomazzo pittore milanese (1538-1592)." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/262.
Full textThe artistic activity of Giovan Paolo Lomazzo has been very little studied. Scholars have given their preference to his written work, published as a world famous poet (in Italian and in Lombard Dialect; the Grotteschi and the Rabisch, both published in 1587) and as art theorist (above all the Trattato dell'Arte della Pittura, 1584 and the Idea del Tempio della Pittura, 1590). Lomazzo was also a very important painter, one of the most Famous in Milan between 1560 and 1571, when he was compelled to stop his activity for a sudden eyes illness, which made him almost totally blind. He executed many portraits, which are almost totally lost (except from his two autoportraits, now in Brera and at the Kunsthistorisches Museum in Wien), and many religious paintings for important churches of Milan, such as two Crucifixions for S. Giovanni in Conca (now in Valmadrera, Parish Church and at Brera Gallery), the altarpiece in San Barnaba and the Pietà for San Vittore all'Olmo (now at the Hospital Church in Inzago). He worked also in Piacenza, Lodi and Caronno, near Varese.
Delorenzi, Paolo <1982>. "Alessandro Longhi, pittore e incisore del Settecento veneziano." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/10579/1106.
Full textAlessandro Longhi (1733-1813) is the most important venetian portraitist of the second half of the eighteenth century: he worked for the members of the patrician society, the class of "cittadini originari" (original citizens) and the emerging middle class. Thi dissertation is a monographic study about the artist, who was a famous painter and also an etcher. The PhD thesys contains the complete catalogue of his works.
Murat, Zuleika. "Pittura e contesto. Guariento." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423040.
Full textLa tesi, dal titolo “Pittura e contesto. Guariento”, ha per oggetto la figura e l'opera del pittore padovano Guariento di Arpo. Nato attorno al 1310 e morto entro il 1370, l'artista è noto soprattutto per le sue imprese al servizio dei Carraresi, per i quali dipinse la cappella privata di palazzo e, secondo le testimonianze delle fonti, altre sale di rappresentanza all'interno della reggia, distrutte nel corso dei secoli successivi. Pittore stimato e richiesto all'epoca, la sua fama travalicò presto i confini cittadini, e venne infatti ingaggiato da altri committenti prestigiosi dapprima a Bolzano, dove lavorò per la ricca famiglia dei Rossi-Botsch, e poi a Venezia, dove in due diverse occasioni si aggiudicò importanti commissioni dogali. Nella stessa città natale fu attivo in numerose imprese, fra cui le principali, oltre alle carraresi, si individuano nella chiesa degli Eremitani, dove decorò la cappella maggiore e quella dedicata a Sant'Antonio abate. Infine, numerosi dipinti su tavola, per la maggior parte smembrati e conservati in musei e collezioni internazionali, lasciano immaginare una ricca produzione di pale d'altare, in competizione e su modello di quanto si andava contemporaneamente facendo a Venezia, oggi difficilmente stimabile per la scomparsa pressoché totale, e per gli invasivi rimaneggiamenti, dei dipinti stessi. La posizione innovatrice del pittore, pur ben rilevata dalle fonti antiche che lunghi elogi dedicarono alla sua opera, stenta ad essere riconosciuta dalla critica più recente, al punto che Guariento è spesso sottovalutato non solo per la distruzione parziale delle sue opere più importanti, che ne pregiudica l'apprezzamento, ma anche per l'ambivalenza del suo linguaggio, che spesso ha disorientato gli studiosi. Ancora in anni assai recenti, infatti, le radici stilistiche del maestro vengono confuse e male interpretate, così come il successivo evolversi del suo stile, troppo spesso letto in un rapporto di derivazione quasi passiva da modelli di scuole pittoriche diverse, fiorite negli stessi anni. Attraverso la rinnovata analisi dei dipinti, pertanto, delle fonti, e del contesto storico in cui Guariento operò, la ricerca che qui si presenta ricostruisce l'intera vicenda artistica del maestro, restituendo dignità ad un pittore che fu fra i massimi innovatori dell'arte padovana del Trecento. Il lavoro si articola in quattro capitoli, cui fanno seguito i canonici apparati, ovvero il regesto documentario e il catalogo delle opere. Il primo capitolo è dedicato alla fortuna critica; i giudizi espressi sull'opera del pittore vengono contestualizzati nel tessuto culturale in cui furono prodotti, e riletti alla luce delle conoscenze e correnti di pensiero coeve. Segue un capitolo dedicato all'analisi stilistica dell'intera opera del pittore, che viene riveduta a partire dalle fasi iniziali, contestualizzate nell'ambito delle botteghe giottesche padovane di inizio Trecento, fino agli sviluppi gotici più maturi e alla fase estrema, neogiottesca, dell'attività dell'artista; grande attenzione è riservata all'aspetto ornamentale e materico delle opere, finora totalmente trascurato dalla critica. Al fondamentale ambito della committenza è dedicato il terzo capitolo, che focalizza l'attenzione sugli importanti cicli finanziati dai Carraresi, dai Rossi-Botsch, dagli Eremitani e dai Dogi; i dipinti frammentari vengono idealmente ricomposti nella loro veste originaria e al contempo se ne indagano i significati encomiastici e celebrativi. L'ultimo capitolo è invece riservato all'analisi della produzione su tavola, e nello specifico alle funzioni, tipologie e provenienze di tali dipinti, oggi per la maggior parte smembrati. Attraverso lo studio diretto delle porzioni superstiti, lo spoglio delle fonti, e la comparazione con esempi meglio documentati e integri, si propongono nuove ipotesi ricostruttive.
D'Anza, Daniele. "Joseph Heintz il Giovane pittore nella Venezia del Seicento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2716.
Full textQuesta tesi di dottorato presenta il catalogo ragionato dell’opera pittorica di Joseph Heintz il Giovane, artista tedesco attivo a Venezia per più di un cinquantennio, dal 1625 al 1678, anno della morte. Il lavoro rispetta l’impostazione tipica di questo metodo conoscitivo aprendosi pertanto con la biografia dell’artista accompagnata dal saggio critico, che introduce il catalogo ragionato delle opere; chiude in clausola la bibliografia. Da questa prima e inedita catalogazione sono emersi diversi aspetti della sua attività, finora poco noti o addirittura sconosciuti. Partendo dall’analisi delle opere a lui precedentemente riferite, si è cercato di differenziare quelle autografe, da quelle di bottega e da quelle estranee al suo pennello. La versatilità di questo artista, che lo spingeva a passare con disinvoltura da un genere all’altro cambiando stile all‘occorrenza, non ha certo agevolato tale compito. Fra le lagune egli si sposò due volte ed ebbe almeno quattro figli, inserendosi pienamente in quel circuito di committenze pubbliche e private che regolavano la vita artistica locale. Il suo contemporaneo Marco Boschini nel 1674 segnalava ventitre dipinti di carattere religioso sparsi nelle chiese veneziane, il suo nome affiora, altresì, con frequenza dall’elenco degli inventari delle collezioni private coeve. Il merito maggiore di Heintz fu quello d’aver affrontato per primo a Venezia il tema della veduta. Se in precedenza qualche artista aveva trasposto su grandi teleri certe significative cerimonie veneziane, fu Heintz il primo a commercializzarle impiegando supporti, le cui dimensioni ridotte rispondevano meglio alle esigenze di una committenza privata. Il successo riscosso da queste opere lo “obbligò” ad avvalersi dell’ausilio di alcuni collaboratori. Due di questi furono sicuramente i figli Daniel e Regina, successivamente pittori in proprio a Venezia; un altro quel Francesco Trevisani che nel 1678, anno di morte di Heintz, si trasferì a Roma per diventare uno dei massimi esponenti del rococò locale. La presenza di collaboratori attivi all’interno della sua bottega giustifica quindi la quantità di dipinti che ancora oggi vengono indebitamente registrati come autografi e che invece debbono esser distinti, in alcuni casi, come opere di bottega e in altri espunti senza indugio dal catalogo. Lo studio attento e una conoscenza precisa del suo ductus pittorico hanno permesso all’autore di sottrargli molti dipinti che ripetevano, senza nerbo e con una condotta evidentemente diversa, quelle tematiche da lui sviluppate e diffuse. Il presente catalogo offre infine una ricostruzione della vicenda biografica dell’artista dedotta, in parte, dallo studio di alcuni interessanti documenti d’archivio, finora inediti.
XX Ciclo
1975
Secci, Barbara <1972>. "Lorenzo Costa pittore di corte a Mantova: 1506-1535." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/610/1/Tesi_Secci.pdf.
Full textSecci, Barbara <1972>. "Lorenzo Costa pittore di corte a Mantova: 1506-1535." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/610/.
Full textGaudin, Hélène. "Le remaniement de l'éloge dans la seconde édition des Vies de Giorgio Vasari." Paris 3, 2007. http://www.theses.fr/2007PA030159.
Full textThe context of Giorgio Vasari’s writing changed when he added references to his contemporaries in the second edition of the Vite. Professionally, his situation was not the same either – he was now officially working for Cosimo I de’ Medici. In 1568 what in 1550 had been a collection of the lives of illustrious men also became a history of the present. The use of praise and blame was affected by the new perspective in which the book was to be read. Far from being the unreserved admirer he has often been described as, Vasari chose to present himself as an impartial historian in order to be more effective in distributing blame. Historical biography, a genre inherited from Paolo Giovio, which Vasari reshaped and used in the context of art, gives the text of the Vite its distinctiveness, in which the author builds the rhetorical tools needed to make severe judgments, including on the artistic life of his day
De, Lorenzi Giulia <1987>. "Il sacro nell'arte: profilo biografico e artistico del pittore Bepi Modolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2105.
Full textGuidolin, Francesca <1985>. "Il colore della lontananza : Matteo Zaccolini, pittore e teorico di prospettiva." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5621.
Full textRighetto, Ilaria <1990>. "Identità e integrazione: il caso del pittore armeno-russo I.K. Ajvazovskij." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/5841.
Full textComar, Nicoletta. "Carlo Sbisà: catalogo generale dell'opera pittorica." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3632.
Full textCarlo Sbisà è stato uno dei protagonisti della stagione del Novecento italiano non solo nel contesto triestino, dove ha esposto in mostre personali e collettive, ma anche nazionale, grazie alla sua partecipazione assidua alle Biennali veneziane e ad altre rassegne di carattere internazionale. Nasce a Trieste nel 1899. Negli anni giovanili frequenta le Scuole Reali di Trieste; in seguito si trasferisce a Firenze dove frequenta l’Accademia di Belle Arti (1919-1923) e si trattiene fino al 1928, avendo modo di conoscere e frequentare Felice Carena, Ubaldo Oppi, Achille Funi e altri artisti suoi coetanei coinvolti nella temperie di Novecento e Valori plastici. A Firenze l’artista rimane nove anni fino al 1928, anno della sua prima personale a Trieste, presso la Galleria Michelazzi con presentazione firmata da Italo Svevo. Seguono anni di intensa attività, soprattutto nell’ambito della pittura da cavalletto; molte e prestigiose le mostre collettive a cui partecipa in Italia e all’estero e le personali allestite presso gallerie d’arte di Trieste, Milano, Roma. Negli anni trenta inizia a lavorare ad affresco per la decorazione di palazzi sia pubblici che privati, riscuotendo anche in questo campo notevole successo e riconoscimenti. Nel secondo dopoguerra Sbisà oltre a continuare l’attività pittorica si dedicherà sempre più alla scultura, in particolare in ceramica, tecnica con la quale realizza sia opere autonome, sia cicli decorativi di arte sacra e per decorazioni navali. Dal 1946 al 1953 ricopre l’incarico di curatore del Civico Museo Revoltella e insegna nella Scuola Libera di Nudo annessa al museo. L’attività didattica continuerà nell’ambito della Scuola libera dell’acquaforte presso l’Università popolare di Trieste, che egli promuove e dirige a partire dal 1960 fino al 1964, anno della morte. Carlo Sbisà ha prodotto pittura da cavalletto, affreschi, decorazioni navali, ceramiche, disegni, grafica. Della ricca e variegata produzione dell’artista era stata catalogata sistematicamente solo quella ceramica, mentre sia le opere pittoriche che quelle grafiche sono state oggetto di mostre, ma limitatamente ad alcuni periodi, in particolare quello tangente al Novecento Italiano. La catalogazione dell'opera pittorica di Sbisà ha messo in luce alcuni aspetti della sua attività e personalità artistiche finora poco note e indagate: l'importanza della formazione fiorentina e il suo perdurare negli stilemi dell'artista; la cosciente adesione alla poetica del secondo Novecento italiano; il "senso del mestiere", l'idea che quello del pittore sia un lavoro professionalela, e la conseguente produzione "per generi"; l'attività espositiva in piena coincidenza con il sistema delle arti del tempo; l'idea che la partecipazione a esposizioni e concorsi sia parte integrante di un percorso di formazione oltre che di promozione; la scelta di passare dalla pittura alla ceramica e le motivazioni umane, storiche, pratiche che hanno portato a tale svolta, tecnica prima ancora che artistica; l'attività didattica.
XXII Ciclo
1964
Checchin, Alessandra <1964>. "Bibliografia della pittura veneta dell'800." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2415.
Full textCastellani, Francesca. "Achille Casanova pittore decoratore nella Basilica del Santo di Padova (1897-1943)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1997. http://hdl.handle.net/10579/673.
Full textRea, Giorgio. "Imagines pictae. Il ritratto nella pittura romana." Thesis, Sorbonne université, 2018. http://www.theses.fr/2018SORUL070.
Full textThis project aims to reconstruct the development of painting portraits in Rome and the use of these types of image employed for Romans, from the Republic until the end of the third century AD. The portrait painted in Roman art follows the cultural changes and the limits of the Empire, mingling with artistic traditions from different cultural areas. The study of this subject, which presents profound difficulties, is often wrongly considered as a sub-argument of the theme of the statuary portrait in Rome. The painted portrait deserves a study as an independent subject because in Antiquity the painting was "l’arte guida". The old painting is now little known because most of the works have been lost and it makes the painted portrait difficult to reconstruct. The lack of archaeological sources relating to the genesis of this art form is filled by some Greek and Roman literary sources. For the imperial period archaeological evidence is more abundant, as in the case of Fayum portraits, which, however, are limited to the province of Egypt, or frescoes found in several important archaeological sites in the Mediterranean (the more valuable were found at Herculaneum, Pompeii and Stabies, but also in Syria)
Fuccia, Laura de. "Collezionisti francesi di pittura veneziana nel Seicento." Paris, EPHE, 2007. http://www.theses.fr/2007EPHE4151.
Full textCarniello, Laura <1988>. "Pittura Xixia: riflesso di una dinastia multietnica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3357.
Full textRATTO, LORENZO. "La notte moderna : pittura dell'oscurità nel Cinquecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2020. http://hdl.handle.net/11567/1008276.
Full textThis study aspires to understand and constextualize the pictorial development of the representation of the Night between Fifteenth and Seventeenth Century, both investigating the stylistic peculiarities which have defined its aesthetic character in the Modern age, and deepening the eidetic horizons against which the apogee of its historical fortune stood out in the Counter-reformation Italy. In the light of an interdisciplinary critical approach, prevalently tended towards iconological paradigms, the image of the night has been studied through a stereoscopic observation aimed at considering its artistic phenomenology according to sinchronic and diachronic axis of work, with particular attention to the theoric and poetic causes that have accompanied its development and the symbolic and spiritual implications rising from the prevalent sacred nature of the late Renaissance tenebrism. In the first part of the work artistic literature of Fifteenth and Sixteenth Century has been investigated with the purpose of problematizing the moments and the categories which have structured the historical genesis of the painted night. Works such as De Pictura by Leon Battista Alberti, the writings by Leonardo da Vinci, Pintura antigua by Francisco de Hollanda and Vite by Giorgio Vasari, among others, have been the center of an integral analysis focused on the themes of light, of colour, of shadow and of darkness, through which specific aesthetic coordinates have been delineated in order to subsume the nocturne in them, among the medieval heritage of optique and perspective speculations, the modern ideal of the virtuoso painter and the rediscovery of key-concepts of classical rhetoric, from the “wonder”, to the “illogical”, to the “sublime”. The second part of the study is oriented to an horizontal analysis of some contexts emblematic for the observation of the expressive and religious qualities of an original and programmatic interest in these elaborate representations of shadows, between the nocturnal precedents of Early Renaissance art and of Roman tenebrism of the Baroque Age. The Lombardy of Antonio Campi and of bishop Carlo Borromeo, the Genoa of Luca Cambiaso and of the Jesuits and the Verona of Felice Brusasorci and of bishop Agostino Valier, constitute three related focal points useful not only for deepening the intuitive permeability between luministic experimentalism and peculiar forms of the rhetoric and poetic ideals of the Counter-reformation culture, but also for exploring, in virtue of the symbolic and participative function of sacred art, the modalities in which the nocturne painting mobilizes an emotional catarsis closed to the transfigurative and tropological vocation of the religious image, as well as the symbolic reason of devotion and cult.
REA, GIORGIO. "IMAGINES PICTAE. IL RITRATTO NELLA PITTURA ROMANA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/574516.
Full textCe projet vise à reconstruire le développement du portrait peint à Rome et l’utilisation de ce type de support figuré à Rome, à partir de la République jusqu’à la fin du IIIe siècle après J.C). Le portrait peint dans l’art romain suit les changements culturels et les limites de l’Empire, en se mêlant avec des traditions artistiques de différentes aires culturelles. L’étude de ce sujet, qui présente de profondes difficultés, est souvent considéré à tort comme un sous-argument de la thématique du portrait statuaire à Rome. Or le portrait peint mérite une étude comme sujet indépendant car, dans l’Antiquité, la peinture a été « l’arte guida ». La peinture ancienne est aujourd’hui peu connue car la plupart des oeuvres ont été perdues, ce qui rend le portrait peint difficile à reconstruire. Le manque de sources archéologiques relatives à la genèse de cette forme d'art est comblé par certaines sources littéraires grecques et romaines. Pour la période impériale, les témoignages archéologiques sont plus abondants, comme dans le cas des portraits du Fayoum, qui, cependant, sont limités à la province de l'Egypte, ou des fresques trouvées dans un certain nombre de sites archéologiques importants en Méditerranée (les plus précieux ont été trouvés à Herculanum, Pompéi et Stabies, mais aussi en Syrie).
Casellato, Veronica <1987>. "Studio dei materiali e tecnica esecutiva del pittore veneto Ippolito Caffi (1809-1866)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3359.
Full textPoli, Elena <1986>. "La pittura sovietica nelle cartoline della collezione Sandretti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3944.
Full textBusi, Rizzi Laura <1987>. "L'estetica pittorica durante il periodo delle Sei Dinastie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4497.
Full textSquizzato, Elena <1988>. "Studio del comportamento termico di pitture artistiche contemporanee." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4752.
Full textSapio, Anna <1990>. "IL TEMA PITTORICO INNOVATIVO DELL'ARTISTA, CREATORE DI TENDENZE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8992.
Full textLivingston, Donald D. "A critical edition of the Sonate da chiesa for theorbo and organ of Giovanni Pittoni." Kansas State University, 2010. http://hdl.handle.net/2097/7017.
Full textDepartment of Music
Craig B. Parker
The purpose of this edition of the Sonate da chiesa for theorbo and organ from the Intavolatura di tiorba, opera prima (1669) of Giovanni Pittoni is to make available a clear, modern notation of the theorbo part, which appears in the score in Italian lute tablature, and to place the works within their performance context. This edition enables a keyboardist to read the solo theorbo part to help keep the ensemble together and to help create a continuo realization. Under usual circumstances a continuo player can read the part of the soloist and can use it to instruct how to realize the accompaniment. With tablature, however, the keyboardist is at a disadvantage, since most – practically all – do not read tablature. The accompanying text reveals how the works were used and how the continuo is to be realized, and suggests answers to the problems associated with continuo realization for bass instruments in a solo role. This score is not intended to make the music more accessible to the soloist, since theorbists are already skilled at reading tablature. Additionally, recreating the tablature was unnecessary, since the original source (or facsimile) is easily read. In addition, errors have been identified, and possible answers and solutions are provided.
Bottacin, Francesca. "Tiberio Tinelli pittore e cavaliere: vita e opere di un artista veneziano del Seicento." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1999. http://hdl.handle.net/10579/537.
Full textConte, Atena <1995>. "Da Bisanzio alla Rus’: vita e opere del pittore Teofane il Greco (1335ca-1410ca)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20897.
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