Journal articles on the topic 'Piano di sviluppo rurale'

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1

Bevivino, Maria Luisa. "Defaral Sa Bopp: l'iniziativa dei migranti senegalesi per uno sviluppo rurale endogeno e sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 97 (May 2012): 85–99. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097007.

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Abstract:
Tra i molteplici attori che promuovono uno sviluppo rurale alternativo al paradigma agro-alimentare dominante, i migranti possono rivestire un ruolo di primo piano in quanto "cittadini fra piů spazi" capaci di produrre processi di cambiamento nel territorio d'origine e in quello d'arrivo. Viene presentata l'analisi di un progetto di co-sviluppo in Senegal volto a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale e limitare l'esodo rurale attraverso pratiche virtuose di sviluppo endogeno sostenibile.
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2

Arabia, Aida Giulia, and Carlo Desideri. "Le materie dello "sviluppo economico" alla prova del federalismo fiscale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (December 2010): 115–31. http://dx.doi.org/10.3280/aim2009-001009.

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Abstract:
Con le riforme del c.d. "federalismo amministrativo" e, poi, del Titolo V della Costituzione è stato realizzato un ampio decentramento di compiti alle Regioni nelle materie dello "sviluppo economico". I dati disponibili sulla produzione normativa (leggi e regolamenti) e i dati sulla spesa pubblica evidenziano che, negli anni successivi alle riforme, le Regioni hanno assunto un ruolo rilevante, in particolare nel campo dell'agricoltura e sviluppo rurale e in quello del turismo. La legge n.42 del 2009 sul "federalismo fiscale", definendo i principi e la disciplina dei meccanismi di perequazione, distingue tra funzioni garantite dai Lep (livelli essenziali di prestazione) e "altre" funzioni non protette dai Lep, tra le quali figurano quelle dello "sviluppo economico". Di qui alcuni interrogativi sulle condizioni che possono consentire alle Regioni di continuare ad assicurare e rafforzare il loro impegno politico- finanziario per lo "sviluppo economico"; più in generale, sulla coerenza tra la riforma del "federalismo fiscale" e il disegno costituzionale del regionalismo, come si è andato consolidando sul piano concreto e nella giurisprudenza costituzionale sulla cooperazione e la "leale" collaborazione tra Stato e Regioni.
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3

Marotta, Giuseppe, and Concetta Nazzaro. "Value portfolio in the multifunctional farm: new theoretical-methodological approaches." RIVISTA DI ECONOMIA AGRARIA, no. 2 (October 2012): 7–36. http://dx.doi.org/10.3280/rea2012-002001.

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Abstract:
La creazione di valore e stata oggetto di significativa attenzione nel dibattito economico- agrario, nazionale e internazionale, degli ultimi anni, portando allo sviluppo di nuovi approcci teorici che hanno permesso di reinterpretare i processi di riposizionamento funzionale dell'impresa agricola (multifunzionale). In quest'ottica, percio, la multifunzionalita permette all'azienda di rispondere alle nuove istanze sociali, consapevoli e responsabili, produrre benessere collettivo, integrare il reddito, individuare percorsi di creazione di valore socialmente responsabile. In questo senso, si rinnova la tradizionale visione della multifunzionalita, la quale da strumento di giustificazione dell'intervento pubblico in agricoltura assume valore di vero e proprio fattore strategico di vantaggio competitivo. Il paper propone un modello teorico che consente di analizzare come i processi di boundary shift portino alla creazione di un "portafoglio di valori" (PV) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), e a nuovi modelli di impresa agricola multifunzionale e multi-valore. Sul piano metodologico, l'utilizzo della Value Portfolio and Multifunctional Governance Analysis (VPMGA) (Marotta, Nazzaro, 2010; 2011a, 2011b), ha permesso di validare empiricamente il modello del PV, in specifiche filiere agroalimentari e sistemi rurali della Campania, secondo un approccio che, integrando e completando la value chain analysis e la governance value analysis, si pone come innovativo e meglio rappresentativo delle specificita dell'impresa agricola multifunzionale. I risultati hanno permesso di verificare come il boundary shift e, quindi, il PV, consentono di diversificare il rischio, in situazioni di crisi, rappresentando una strategia competitiva per le imprese multifunzionali rispetto alle imprese che conservano il solo core business tradizionale.
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4

Mandarino, Antonella. "Valutazione e sviluppo delle aree rurali: quali esperienze, quali nuovi approcci, quali metodologie di valutazione?" RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 123–34. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043009.

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Abstract:
Il tema dello sviluppo rurale č stato negli ultimi decenni, ed č tuttora, molto dibattuto in ambito accademico e istituzionale, sia per le profonde trasformazioni che hanno interessato le aree rurali, sia per gli orientamenti della Politica Agricola Comune, ancora fortemente sbilanciata verso un approccio di tipo settoriale. Le valutazioni condotte fino ad oggi sulla politica di sviluppo rurale, attuata attraverso diversi strumenti in assenza di una chiara strategia, hanno avuto per oggetto i singoli programmi con cui tale politica č stata a lungo identificata, con il risultato che le analisi e i giudizi presentati non sono andati molto oltre le realizzazioni e i risultati degli interventi finanziati. La necessitŕ - manifestata dai componenti il "Gruppo di Lavoro sullo Sviluppo Rurale" costituito nell'ambito delle attivitŕ del NVVIP della Sardegna - di avviare processi di valutazione integrata, degli effetti prodotti dai diversi strumenti di programmazione sulle aree rurali, ha offerto lo spunto per l'organizzazione, nell'ambito del XII Congresso dell'AIV, di una Tavola Rotonda sul tema della valutazione e sviluppo delle aree rurali. L'articolo č una libera rielaborazione delle riflessioni e dei contributi portati in quella sede, allo scopo di stimolare un dibattito su nuove ipotesi di valutazione delle politiche finalizzate allo sviluppo dei territori rurali e sulle implicazioni, concettuali e di metodo, che la definizione di ricerche valutative sul tema dello sviluppo rurale comporta.
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Dattomo, Nicla. "Il Piano Tekne per l'Area di sviluppo industriale di Taranto." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 137–67. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130006.

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Abstract:
La circostanza peculiare che qualifica il caso di Taranto č l'avvio, all'inizio degli anni '60, della costruzione del IV Centro siderurgico nazionale Italsider. La decisione governativa di localizzare a Taranto tale impianto precede la costituzione del Consorzio per l'Area di sviluppo industriale (Asi) e rappresenta il principale tema con cui si confronta il piano per l'Area medesima. Il Piano regolatore territoriale dell'Asi di Taranto viene redatto tra il 1960 e il 1962 dalla societŕ Tekne, con la consulenza di Giovanni Astengo e Giorgio Fuŕ. Il saggio ne propone la rilettura, guardandovi come a un'esperienza paradigmatica da due punti di vista. Da un lato, per le riflessioni a cui esso dŕ luogo, circa il ruolo e gli strumenti del piano urbanistico rispetto al processo di sviluppo. Dall'altro lato, per i modi in cui, attraverso di esso, diventano palesi alcune difficoltŕ e incertezze del meccanismo stesso di attivazione delle Aree di sviluppo industriale del Mezzogiorno. L'analisi dei contenuti del Piano guarda, in particolare, alle seguenti questioni. La prima č la distinzione necessaria tra previsione e obiettivi di sviluppo, con ciň che determina sul piano delle scelte riguardanti gli investimenti da finanziare per attrezzare le aree per le industrie; questo punto č all'origine della discussione sul significato e la funzione del "piano di prospettiva". La seconda č la proposizione di un modello insediativo, attraverso il quale si esplicitano alcune idee riguardo alle relazioni fra struttura sociale, assetti spaziali, usi del territorio e modelli possibili di sviluppo industriale. Questi contenuti vengono osservati in prospettiva, nel paragrafo conclusivo, prendendo in esame i modi della attuazione del Piano.
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6

Sotte, Franco. "La politica di sviluppo rurale dell'UE. Riflessioni a margine del dibattito italiano." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 125–35. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001007.

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Abstract:
La pubblicazione in Italia di una serie di monografie offre lo spunto per una riflessione sulla qualitŕ della politica di sviluppo rurale in corso. Si osserva, salvo alcune eccezioni, una gestione attratta da obiettivi di breve periodo, poco propensa ad impegnarsi nella selezione e finalizzazione degli interventi, nell'integrazione tra obiettivi settoriali e territoriali e nella cura dell'efficienza e dell'efficacia. La ricerca ha la responsabilitŕ di analizzare e denunciare questo distacco tra analisi e prassi, per migliorare la qualitŕ della programmazione dello sviluppo rurale in corso.
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Fabiani, Guido. "I primi cinquant'anni dell'Istituto nazionale di sociologia rurale." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (September 2010): 115–24. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-003005.

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Abstract:
L'autore ripercorre i cinquanta anni di attivitŕ dell'Insor attraverso soprattutto l'opera del suo direttore, Corrado Barberis. Il lavoro dell'Insor, che costituisce uno spartiacque nello sviluppo del settore primario, č individuato nel volume intitolato "La riforma agraria trenta anni dopo". Una ricerca che mette alle spalle la storia della riforma degli anni cinquanta, per cominciare a guardare con piů attenzione al tumultuoso processo di modernizzazione e trasformazione in atto. Dopo l'epopea della riforma agraria, infatti, hanno via via assunto rilievo i temi della stratificazione sociale, della diffusione della figura degli operai contadini, del part-time, della pluriattivitŕ, della famiglia-azienda, come forme della nuova organizzazione del lavoro e della produzione in agricoltura, successive al fenomeno dell'esodo. Fino all'affermarsi attuale del concetto di sviluppo rurale, come strumento necessario per l'analisi e il governo dello sviluppo contemporaneo del settore primario, in tutte le sue interazioni.
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Salerno, Fabio. "Il consorzio per l'Area industriale di Siracusa e il Piano dell'Italconsult, 1949-1973." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 105–36. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130005.

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Abstract:
Il saggio ripercorre oltre un ventennio di storia dello sviluppo di uno dei maggiori poli industriali meridionali, attraverso lo studio del Piano regolatore dell'Area di sviluppo industriale di Siracusa e mediante la ricostruzione delle lunghe vicende legate alla sua approvazione. Del piano, elaborato dall'Italconsult agli inizi degli anni '60, si mette in evidenza la visione territoriale, che documenta la volontŕ di un approccio globale finalizzato allo sviluppo dell'area provinciale; allo stesso tempo, si sottolinea perň come il piano intervenga su un territorio giŕ profondamente trasformato dall'insediamento di numerose grandi imprese industriali. Nel decennio tra il 1950 e il 1960, l'industrializzazione dell'area lungo la costa che da Augusta giunge fino alla periferia Nord di Siracusa si svolge, infatti, in assenza di strumenti di pianificazione territoriale specifici e senza alcuna infrastrutturazione programmata del territorio. La prima parte del testo descrive i modi con cui l'industria si insedia, evidenziando i fattori di squilibrio che emergono dalla trasformazione del territorio. Il Piano Italconsult conosce in seguito un difficile iter attuativo, anche in relazione alla scelta governativa di istituire un'unica Area per lo sviluppo industriale della Sicilia orientale che include le province di Siracusa e Catania, con le conseguenti difficoltŕ di tipo amministrativo che questo determina. Dopo la redazione di una successiva versione e di una variante, il Piano regolatore per l'Area di sviluppo industriale della Sicilia orientale - zona Sud (Siracusa) viene approvato paradossalmente soltanto nel 1973, diventando operativo a ridosso della prima grave crisi petrolifera mondiale; con il risultato che da strumento di pianificazione che avrebbe dovuto guidare lo sviluppo di uno dei principali poli petrolchimici nazionali, risulterŕ giŕ superato al momento della sua approvazione.
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Nicoletta, Ricciardulli, and Tenna Fabrizio. "L'applicazione delle metodologie proposte dal manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (QCMV) alla Valutazione dei Programmi di Sviluppo Rurale 2007-2013: limiti attuali e spunti di riflessione per il futuro." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 48 (January 2012): 103–13. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048008.

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Abstract:
Il manuale del Quadro Comune di Monitoraggio e Valutazione (d'ora in poi QCMV) definisce la valutazione come "un processo [di ricerca] che permette di giudicare gli interventi in funzione dei risultati e degli impatti [da essi determinati] e dei fabbisogni che intendono soddisfare". Questo paradigma č definito all'interno del regolamento per lo sviluppo rurale per consentire, attraverso la misurazione degli indicatori, di valutare la situazione di partenza nonché l'esecuzione finanziaria, i prodotti, i risultati e l'impatto dei programmi, verificando l'andamento, l'efficienza e l'efficacia dei programmi di sviluppo rurale rispetto ai loro obiettivi. L'articolo entra nel merito del meccanismo che la Commissione ha messo in piedi per il monitoraggio e la valutazione dei Programmi di sviluppo rurale, analizzandone le ripercussioni rispetto a ciň che dovrebbe essere la funzione degli indicatori nella valutazione e il loro senso in funzione della programmazione. Vi č un potenziale cortocircuito nella scelta di indicatori di programma, i cui target sono ancorati a stime poco consistenti, e nel dare mandato alla valutazione di basarsi sulla performance di tali indicatori per verificare l'efficienza e l'efficacia del programma. Gli autori affrontano con esempi concreti i limiti metodologici e suggeriscono un approccio alternativo per la futura programmazione.
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Pronti, Andrea. "Agroecologia e sviluppo rurale nella regione orientale del Minas Gerais." Revista Movimentos Sociais e Dinâmicas Espaciais 6, no. 2 (November 27, 2017): 92. http://dx.doi.org/10.51359/2238-8052.2017.231110.

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Abstract:
Nell'area orientale dello stato del Minas Gerais è stato realizzato il progetto di cooperazione internazionale tra Italia e Brasile "Agroecologia e formazione socio ambientale per lo sviluppo sostenibile" con lo scopo di sostenere l'agroecologia per lo sviluppo rurale locale. L'area è caratterizzata dalla produzione estensiva di caffè principalmente a livello di agricoltura familiare. Il caffè, oltre a sostenere quasi totalmente l'economia locale, rappresenta uno dei maggiori driver di distruzione della Foresta Atlantica, bioma locale molto importante per la fornitura di servizi ambientali. Grazie alla collaborazione tra Università di Torino e RE.TE. Ong, nell'ambito del progetto Uni.Coo, è stato realizzato uno studio economico per confrontare l'utilizzo di pratiche agroecologiche e convenzionali con lo scopo di verificare se le prime potessero effettivamente contribuire allo sviluppo sostenibile dell'economia regionale. Sono state confrontate diverse variabili economiche e ambientali in 6 unità produttive. I risultati dello studio indicano che le pratiche agroecologiche siano in grado di fornire mediamente maggiori redditi, remunerare maggiormente il lavoro, diversificare i redditi e le diete, oltre a contribuire sia alla riduzione dell'uso prodotti chimici che alla conservazione forestale. Lo studio suggerisce che l'agroecologia possa rappresentare un possibile modello di sviluppo agricolo sostenibile per la regione.
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Bruno, Francesco. "Inquinamento del territorio rurale e Pac." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (October 2011): 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002004.

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Abstract:
All'obiettivo di creare un sistema agricolo competitivo nei mercati mondiali, garante allo stesso tempo della salute dei consumatori, si accompagna l'esigenza di sviluppare le aree rurali, tutelare il territorio e proteggere l'ambiente. Protagonista è l'impresa agricola nella sua accezione multifunzionale, producendo essa non più (o non solo) beni (i prodotti agricoli), ma anche servizi ambientali e territoriali, nell'ambito di un modello di sviluppo endogeno e flessibile delle aree rurali. E proprio nel mercato dei servizi collegati alla tutela e alla conservazione dell'ambiente, caratterizzato dalla crescente domanda di qualità ambientale, l'impresa agricola non dotata di strumenti tali da poter competere nel mercato globalizzato dei beni, trova un naturale "sbocco" per la produzione di servizi legati alle sue specifiche caratteristiche territoriali. Tuttavia, se gli obiettivi che la nuova Politica di sviluppo delle aree rurali intende perseguire sono chiaramente desumibili dal contesto normativo, non altrettanto si può dire degli strumenti che si intende utilizzare, delle pronunce contrastanti dei giudici e della normativa ambientale e urbanistica.
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Sotte, Franco. "La nuova politica di sviluppo rurale dell'Unione Europea." ARGOMENTI, no. 41 (October 2014): 23–42. http://dx.doi.org/10.3280/arg2014-041002.

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Szymecka, Agnieszka. "Produzioni di qualitĂ e sviluppo rurale: il caso polacco." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 3 (March 2010): 191–98. http://dx.doi.org/10.3280/aim2008-003008.

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Abstract:
L'oggetto del presente lavoro sono le condizioni giuridiche di sviluppo delle produzioni agroalimentari di qualità in Polonia. Questo tipo di produzioni è molto importante per l'agricoltura europea. Infatti, la Commissione europea considera tali produzioni l'arma più potente degli agricoltori europei in un mondo sempre più competitivo. Esse contribuiscono, inoltre, allo economico-sociale e ambientale sviluppo rurale sostenibile. Nella prima parte l'autrice prende in esame la definizione della "qualità ". Ne analizza varie nozioni adottate dal recente Libro verde sulla qualità dei prodotti agricoli e sottopone a critica alcune di loro. Vengono presentati anche gli "schemi di prodotti di qualità " europei e nazionali. La seconda parte del lavoro prensenta diverse iniziative avviate in Polonia e dirette alla promozione delle produzioni agroalimentari di qualità . Sono presentate le barriere normative in merito che riguardano: la definizione giuridica dell'attività di trasformazione dei prodotti agricoli, le norme fiscali e le regolazioni sulla vendita diretta. Viene fatta una comparazione con le rispettive norme e regolazioni italiane. In conclusione l'autrice constata che il legislatore polacco non è sufficientemente coinvolto nella creazione di un appropriato contesto normativo necessario per lo sviluppo delle produzioni di qualità in Polonia.
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Zamponi, Mario. "Questione agraria, contadini e mondo rurale nei Paesi in via di sviluppo (PVS) nel discorso contemporaneo dello sviluppo." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 32–45. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128003.

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Abstract:
L'articolo intende ricostruire alcuni elementi del dibattito contemporaneo sulle politiche si sviluppo rurale nei paesi in via di sviluppo (PVS) e del ruolo della questione agraria e dei contadini. Dopo aver presentato una riflessione sul dibattito che si č articolato riguardo a cosa sia storicamente, e a come si possa intendere oggi, la questione agraria, analizza alcuni elementi del mondo rurale nei PVS (con un'attenzione specifica all'Africa sub-sahariana) sia in rapporto allo sviluppo sia in rapporto ai processi di accumulazione capitalista. Presenta poi il dibattito che si incentra sul fatto se esistano ancora i contadini (a causa di significativi e diffusi processi di de-agranianisation) e sul loro ruolo economico-politico, anche in rapporto alle lotte per la loro sopravvivenza e alle politiche di riforma (incluse le riforme agrarie). Nelle conclusioni si segnala la complessitŕ di tali questioni, peraltro diverse da luogo a luogo, evidenziando tuttavia che esiste una spazio politico per i contadini attraverso nuovi e variegati processi di re-peasantisation.
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Podda, Antonello. "La nuova Politica Agricola Comunitaria e lo sviluppo rurale: riflessioni a partire da un caso di studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 118 (July 2010): 80–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-118006.

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Abstract:
L'obiettivo di questo contributo č quello di analizzare la nuova enfasi sul territorio riposta dalla nuova Politica Agricola Comunitaria e l'influenza di questa sulle politiche di sviluppo rurale a livello regionale, tenendo conto dei differenti attori implicati: gli imprenditori agricoli che operano nelle aree rurali, il "territorio" come soggetto attivo dei processi di sviluppo locale, ed infine le istituzioni regionali che fanno da supporto al primo settore.
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Fazzi, Luca. "Sviluppo legale ed ecosostenibile nelle aree rurali svantaggiate del sud Italia: il ruolo delle imprese sociali." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 126 (January 2022): 27–44. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-126002.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo è di analizzare empiricamente il ruolo che le imprese sociali giocano all'interno di una più ampia strategia per lo sviluppo rurale in aree del sud Italia afflitte dalla presenza di criminalità organizzata e difficoltà di sviluppo. La ricerca è basata su 20 interviste in profondità con presidenti e dirigenti di organizzazioni di agricoltura sociale in quattro regioni meridionali: Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. I risultati mostrano come le imprese sociali sono attori rilevanti per il cambiamento e per lo sviluppo economico e sociale nelle aree rurali. L'indagine mette in luce inoltre come anche altri fattori politici, organizzativi e di contesto sono importanti per rendere capaci le imprese sociali di promuovere sviluppo locale.
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Cavazzani, Ada. "Nuove prospettive per la sociologia rurale in Italia." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 90 (September 2010): 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-090003.

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Abstract:
L'autore presenta un quadro dei nuovi orientamenti della sociologia rurale, connessi con i cambiamenti che stanno determinando processi di ritorno alla campagna. Sono prese in considerazione le ricerche condotte nell'ultimo decennio su residenzialitŕ in ambienti rurali, sviluppo rurale, movimenti contadini, altra agricoltura, sicurezza alimentare. Sono indicate le prospettive di aggregazione dei ricercatori, interdisciplinarietŕ e internazionalizzazione delle ricerche.
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Converti, Fabio, and Piera Della Morte. "Siti Unesco: Prospettive di valorizzazione dei patrimoni rurali." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (December 2011): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/mc2011-004007.

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Abstract:
L'attuale contesto di competizione globale, tra cittÀ, aree metropolitane, regioni economiche, sta incidendo fortemente anche sullo sviluppo di aree rurali ad alto valore paesaggistico-culturale, fino a pochi anni fa quasi del tutto escluse dai processi di territorializzazione degli investimenti. Al fine di comprendere al meglio questi inediti processi, l'autore sostiene che sia necessario formulare nuove interpretazioni critiche sul tema del marketing territoriale e sui suoi rapporti con piani e strumenti di gestione e valorizzazione di siti UNESCO caratterizzati da un alto grado di ruralitÀ.
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Lattanzi, Pamela, and Ilaria Trapè. "Innovazione sociale e reti di imprese nello sviluppo rurale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (April 2015): 193–214. http://dx.doi.org/10.3280/aim2013-001012.

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Fucilli, Vincenzo, Claudio Acciani, and Ruggiero Sardaro. "La valutazione ex-ante dei PSR 2007-13 in Italia: modelli a confronto." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 104–22. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043008.

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Abstract:
La ricerca nasce dalla constatazione che, pur in presenza di una indubbia moltiplicazione delle valutazioni dei programmi di sviluppo rurale, non sembra ci sia una simile proliferazione di studi e analisi "delle valutazioni" e in particolare di analisi delle valutazioni complesse come quelle dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR). Attraverso l'analisi e la comparazione dei 21 rapporti di valutazione ex ante dei PSR italiani, si vuole ricostruire il meccanismo della valutazione, con specifico riferimento agli aspetti metodologici, ai modelli e alle procedure adottati dai valutatori. Č un esercizio meta valutativo che intende ricomporre il percorso metodologico complessivo adottato dai valutatori. L'interesse principale č sul come i giudizi di valore sono stati ideati, costruiti e concepiti. Il contributo si propone di entrare nel merito del dibattito sulle metodologie poiché pone in evidenza la rilevanza delle metodologie e delle procedure valutative adottate nella prassi valutativa rispetto alla complessitŕ degli oggetti valutativi.
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Benelli, Caterina. "Nascita e sviluppo di un’idea." Mnemosyne, no. 9 (October 15, 2018): 14. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i9.14013.

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Abstract:
L’obiettivo dell’articolo è di rintracciare la valenza formativa dei laboratori autobiografici e promuovere la cultura della memoria e dell’autobiografia in carcere: contesto di storie difficili che necessitano, sempre più e con maggiore attenzione, di essere ascoltate e comprese attraverso proposte di percorsi formative sempre più mirate ai nuovi bisogni. D’altra parte anche l’Ordinamento penitenziario raccomanda l’inclusione del detenuto in percorsi trattamentali in carcere finalizzati ad un migliore reinserimento sociale. Ed è per questo che, all’interno del Piano pedagogico degli Istituti penitenziari sono sempre più presenti laboratori autobiografici che permettono ai partecipanti di ripercorrere la propria vicenda esistenziale,di riflettere su di sé per una ri-progettazione in vista del «fine pena» e con l’accompagnamento di esperti in metodologie autobiografiche.
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Patterson, John R. "Crisis: What Crisis? Rural Change and Urban Development in Imperial Appennine Italy." Papers of the British School at Rome 55 (November 1987): 115–46. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008977.

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Abstract:
CRISI: QUALE CRISI? CAMBIAMENTO RURALE E SVILUPPO URBANO NELL'ITALIA APPENNINICA DEL PERIODO IMPERIALEL'articolo esamina le testimonianze usate tradizionalmente a sostegno dell'idea di una ‘crisi del I secolo d.C.’ nell'agricoltura italiana — l'editto di Domiziano sulla vite, le lettere di Plinio, e gli alimenta italiani — e le mette in relazione ai risultati forniti da recenti ricognizioni archeologiche di superficie per proporre un nuovo modello del cambiamento economico negli Appennini centrali in questo periodo. L'autore sostiene che una crisi agricola che si ripercuote su tutta l'ltalia è inconcepibile a causa delle diversità geografiche, climatiche e culturali tra le varie regioni della penisola; così ogni analisi della economia italiana deve avere intenti regionali. Il caso degli Appennini centrali viene preso come soggetto specifico di studio: l'esame di tre fattori interconnessi—l'agglomerazione dei possedimenti rurali, lo sviluppo urbano e una crescente ricchezza dell'elite—suggerisce che l'introduzione degli alimenta fu una risposta dell'imperatore Traiano a un percettibile impoverimento della classe rurale durante il I secolo d.C.
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Costantini, Valeria, and Graziana Dizonno. "Biocombustibili, agricoltura e Paesi in via di sviluppo." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2010): 65–93. http://dx.doi.org/10.3280/qu2010-001004.

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Abstract:
Il rapido incremento dei prezzi agricoli ed energetici, che ha scosso i mercati internazionali durante il biennio 2006-2008, ha sollevato un acceso dibattito sulle cause all'origine di tale shock e sulle politiche piů adeguate di risposta. Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di fonti energetiche alternative ha rappresentato un aspetto importante di tale discussione. Spesso perň, l'attenzione si č rivolta maggiormente sulla verifica della presunta corresponsabilitŕ dei biocarburanti nella crescita dei prezzi di alcuni prodotti agricoli, piuttosto che su aspetti attinenti le potenzialitŕ di sviluppo del settore delle bioenergie e i Paesi in via di sviluppo (Pvs), in particolare nell'ambito dello sviluppo rurale. Il lavoro si propone come una rassegna della letteratura che analizza lo scenario internazionale dei mercati agricoli nel periodo 2006-2008 e gli impatti sui Pvs derivanti dallo sviluppo del mercato dei biocarburanti, dedicando, infine, particolare attenzione, alle possibilitŕ di un ruolo piů attivo dei Pvs nell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali le bioenergie
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Cornacchia, Matteo, Gina Chianese, and Elisabetta Madriz. "Il piano di sviluppo personale: strumento-processo di orientamento e prefigurazione professionale." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (April 2021): 37–48. http://dx.doi.org/10.3280/erpoa1-2021oa11491.

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Abstract:
Nell'ambito del progetto SUPER, l'Unità di Trieste, in linea con l'obiettivo generale di "strutturare un sistema di orientamento al lavoro e tutorato", ha sviluppato e realizzato un Personal Development Plan – Piano di Sviluppo Individuale (PDP), uno strumento-processo di accompagnamento rivolto agli studenti del corso di studio in Scienze dell'educazione (L-19) per la progettazione, il monitoraggio e la valutazione dei propri percorsi di sviluppo professionale attraverso l'utilizzo in contesto di pratiche narrativo-riflessive. Il PDP si configura quale misura di accompagnamento e orientamento narrativo per gli studenti in un momento di definizione della propria identità personale e professionale secondo il paradigma dell'Emerging Adulthood; risponde altresì alla necessità di promuovere il loro successo universitario e professionale e di sostenerli nel processo di prefigurazione e costruzione di una professionalità "riflessiva".Dal punto di vista tecnico, il PDP è sostenuto dal software Mahara per consentire la realizzazione di uno strumento-processo paperless, condivisibile (con tutor di tirocinio, tutor aziendali e altri studenti), capace di supportare diverse forme di prove autentiche (filmati, foto, progetti, …) relative alla traduzione in contesto dello sviluppo di abilità e competenze chiave che caratterizzano il profilo professionale dell'educatore socio-pedagogico e che funga – altresì – anche da repository delle proprie buone pratiche professionali.
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Micelli, Ezio. "Modelli di perequazione tra piano strutturale e operativo." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 96 (September 2010): 113–32. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096005.

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Abstract:
L'obiettivo dello studio č di considerare l'effetto della nuova articolazione del piano urbanistico in piano strutturale e operativo sul metodo perequativo. Alcuni piani pongono l'enfasi sulla componente strategica del piano strutturale, delegando alla parte operativa i compiti legati allo sviluppo della principio perequativo; altri, al contrario, promuovono la centralitŕ del piano strutturale e in esso collocano le scelte rilevanti in tema di perequazione. Entrambi i modelli presentano limiti significativi. La soluzione puň essere cercata in scelte capaci di coniugare norme flessibili, capaci di adeguarsi all'evoluzione delle domande collettive, e tuttavia in grado di fissare i capisaldi del metodo perequativo.
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Donini, Pier Giovanni. "Il Quarto Piano di Sviluppo Dell'arabia Saudiana (1985-1990)." Oriente Moderno 67, no. 1-3 (August 12, 1987): 1–24. http://dx.doi.org/10.1163/22138617-0670103002.

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Lerche, Jens. "Questioni agrarie o questioni del lavoro? La questione agraria e la sua irrilevanza per il lavoro rurale nell'India neo-liberista." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 128 (December 2012): 76–105. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-128006.

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Abstract:
Fra gli economisti politici classici, Terry Byres sostiene che una transizione agraria di successo conduce a uno sviluppo capitalista nazionale dinamico e che tali transizioni sono il risultato di specifiche lotte agrarie di classe. Decenni di sviluppo neo-liberista hanno mosso varie sfide a questa posizione, tra cui la visione che oggi la lotta č tra il "regime alimentare internazionale" e i contadini "come gruppo unificato". Un'altra posizione č quella di Henry Bernstein il quale sostiene che, per il capitale, una transizione agraria a livello nazionale non č piů necessaria né possibile. Il saggio indaga questa discussione in relazione all'India, attraverso l'analisi sia del dibattito riguardante l'economia politica agraria in India sia lo sviluppo agrario del paese oggi. La conclusione č che, mentre lo sviluppo capitalista ha avuto luogo nell'agricoltura indiana, a questo non si č aggiunta una transizione agraria di successo che č effettivamente stata superata in molte parti del paese, almeno nell'immediato futuro.
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Martinico, Franco. "Il Nucleo di industrializzazione di Ragusa nel quadro della pianificazione territoriale siciliana." STORIA URBANA, no. 130 (October 2011): 79–103. http://dx.doi.org/10.3280/su20011-130004.

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Abstract:
Le vicende dello sviluppo industriale in Sicilia, nel corso del secondo dopoguerra, sono accompagnate dalla redazione di numerosi piani e programmi di sviluppo, nel contesto del tutto peculiare dato dalla approvazione dello statuto speciale regionale (1946). Nella prima parte del saggio si analizza il ruolo attribuito al territorio ragusano in alcuni di tali piani e programmi di sviluppo, nel periodo compreso tra la fine degli anni '40 e la metŕ degli anni '70. Si pone in evidenza, in particolare, come le ipotesi di assetto della struttura economica regionale progressivamente spostino l'accento sullo sviluppo industriale delle aree costiere sud-orientali e sul potenziamento delle aree urbane maggiori. Le potenzialitŕ dello sviluppo industriale nella provincia di Ragusa, al contrario, appaiono sempre meno strategiche, nonostante la presenza di giacimenti petroliferi, il cui sfruttamento era cominciato dopo il 1953. A Ragusa si istituiscono dapprima una Zona industriale regionale e in seguito, ai sensi della legge 634/57, un Nucleo di industrializzazione. Il Piano per il Nucleo d'industrializzazione, redatto nel 1967, conferma l'avvenuta marginalizzazione di Ragusa rispetto ai piů intensi processi di sviluppo industriale concentrati nelle vicine aree siracusana e catanese; allo stesso tempo, perň, esso restituisce alcuni elementi che segnalano l'avvio di processi di sviluppo economico differenti, legati soprattutto alle risorse dell'agricoltura. La lettura proposta evidenzia questi aspetti in considerazione delle successive vicende, che vedono questo territorio superare la fase di crisi legata al lento ma progressivo declino dell'industria petrolifera, per orientarsi verso la filiera produttiva agroindustriale.
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Gastaldi, Francesco, and Federico Camerin. "Progetti e proposte di Renzo Piano per il waterfront di Genova, 1981-2017." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 147–55. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093022.

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Abstract:
Nel corso degli ultimi quattro decenni, le proposte di Renzo Piano hanno dato un contributo determinante al dibattito sulle prospettive di sviluppo della città di Genova che ha dovuto affrontare profonde trasformazioni urbane legate alla deindustrializzazione. Il contributo si occupa di un aspetto particolare delle proposte/realizzazioni progettuali di Piano, quelle alla scala urbana e per la linea di costa. L'unico progetto interamente realizzato è però frutto di una lunga riflessione culturale, istituzionale e politica. Le altre proposte, senza adeguato coinvolgimento degli attori locali sono naufragate perché troppo ambiziose o disgiunte dal contesto sociale ed economico, generando però attese, aspettative e idee.
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Lima Bianchi, Patrícia Nunes, and Lino Rampazzo. "LA LEGITTIMITÀ DELL’ADEGUATEZZA DEGLI APPALTI PUBBLICI A NUOVI PARAMETRI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE." Novos Estudos Jurí­dicos 25, no. 3 (December 31, 2020): 595–617. http://dx.doi.org/10.14210/nej.v25n3.p595-617.

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Abstract:
L’obiettivo di questo articolo è dimostrare la legittimità dell’adeguatezza degli appalti della Pubblica Amministrazione ai nuovi parametri di sostenibilità. Lo scopo è quello di evidenziare la natura dello sviluppo sostenibile, sulla base dell’analisi di una sentenza emessa dalla Corte dei Conti dell’Unione. Si conclude, in questo studio, che gli appalti pubblici hanno un ruolo di primo piano nel raggiungimento degli obiettivi costituzionali del benessere e dello sviluppo, fungendo da veicolo per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso il potere d’acquisto dello stato, che incoraggia comportamenti e modifica abitudini all’interno del mercato. In questo contesto, lo sviluppo non deve essere inteso come una mera crescita economica, ma come un processo continuo per migliorare il benessere della collettività, anche se più costoso dal punto di vista economico, risultando in un’efficace espansione delle libertà e delle capacità umane. Per lo sviluppo di questo studio, si è fatto ricorso al metodo induttivo, con procedimento monografico, attraverso unaricerca bibliografica e documentale.
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Landi, Alessandra. "Per un territorio sostenibile." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 99 (November 2012): 7–11. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-099001.

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Abstract:
Le iniziative e le pratiche descritte nel presente numero di Sociologia Urbana e Rurale sono accomunate, in un'ottica di sviluppo sostenibile, da un forte orientamento al locale e alla rilocalizzazione, configurandosi come antidoti e sfide alle distorsioni socio-economiche globali e contribuendo altresě alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio materiale ed immateriale insito nei contesti locali.
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Pisanelli, Simona. "Agroecologia e sviluppo rurale: verso un nuovo modello di giustizia sociale." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 1 (February 2017): 67–86. http://dx.doi.org/10.3280/aim2015-001004.

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Cristiana Porcarelli and Marco Marucci. "Il ruolo del Terzo settore nei processi di governance dei Patti educativi di comunità." IUL Research 3, no. 5 (June 20, 2022): 268–77. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.284.

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Abstract:
Questo contributo intende analizzare alcune dinamiche legate allo sviluppo dei Patti educativi di comunità introdotti con il Piano Scuola 2020-2021, come strumenti operativi attraverso cui scuole, enti locali, istituzioni pubbliche e private, Terzo settore e anche cittadini possano cooperare insieme. Attraverso una revisione della letteratura in materia e un’analisi sui recenti dispositivi normativi, a partire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si restituisce un quadro prospettico favorevole alla diffusione di queste pratiche nel territorio. La governance dei Patti educativi va pertanto presidiata come ulteriore opportunità strategica per l’attuazione dei progetti previsti nel PNRR e un efficace utilizzo delle risorse.
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Capobianco, Micaela, and Luca Cerniglia. "Coarticolazione temporale nelle combinazioni di gesti e parole: dati longitudinali in bambini nati a termine e pretermine nei primi due anni di età." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 547–74. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002005.

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Abstract:
Il presente lavoro esplora i legami temporali negli enunciati costituiti da 1 gesto e 1 parola durante il primo sviluppo comunicativo-linguistico, distinguendo tra combinazioni sin-crone e asincrone. Si analizza la produzione spontanea di 10 bambini singoli nati a termine e 2 pretermine, senza danno neurologico, osservati longitudinalmente nei primi due anni di età mediante videoregistrazioni delle interazioni a casa con la mamma, a cadenza mensile-bimensile tra 10-12 e 23-25 mesi, in accordo con la metodologia standard utilizzata negli studi sulla raccolta ed analisi delle produzioni spontanee. I risultati evidenziano che i bam-bini a termine con sviluppo tipico utilizzano un numero maggiore di combinazioni cross-modali sincrone, rispetto a quelle asincrone fin dalle prime fasi di sviluppo e in tutto il periodo osservato, dimostrando una precoce capacità di coarticolazione, sia semantica che temporale. Di contro, i bambini pretermine evidenziano una iniziale prevalenza di combina-zioni asincrone, rispetto a quelle sincrone, con un incremento successivo delle combinazioni sincrone durante il periodo osservato. Questo pattern evolutivo sembra più evidente nel bambino pretermine con più bassa età gestazionale (più prematuro). L'uso maggiore delle combinazioni asincrone su quelle sincrone, durante il secondo anno di età, potrebbe essere espressione di una condizione di rischio e di vulnerabilità che si esprime sia sul piano comunicativo-linguistico che socio-cognitivo tra i bambini pretermine senza danno neurologico nelle prime fasi di sviluppo. Considerando l'importanza del ruolo predittivo delle combinazioni di un gesto e una parola per le prime acquisizioni verbali, l'uso di una "multimo-dalità" poco coordinata sul piano temporale, durante il secondo anno di vita, potrebbe influire sui successivi processi di acquisizione. Tale dato rappresenta una conferma rispetto all'evidenza di profili di sviluppo disarmonici tra i bambini pretermine fin dalle prime ac-quisizioni.
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Tortoreto, D., and E. Sgreccia. "Lo sviluppo sostenibile: considerazioni etiche." Medicina e Morale 52, no. 5 (October 31, 2003): 887–916. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.664.

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Abstract:
Nell’ambito dell’attuale orientamento delle politiche internazionali, lo sviluppo sostenibile fornisce il programma di azione per lo sradicamento della povertà, la protezione della salute umana, la salvaguardia dell’ambiente. Il principio fondamentale per raggiungere uno sviluppo sostenibile è la dignità della persona umana. A questo riguardo, il Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile adotta un piano pratico e chiaro per costruire una società globale equa e solidale. Lo sviluppo sostenibile attribuisce priorità alla salute umana. Si sente l’urgente bisogno di sviluppare e rafforzare programmi per risolvere le cause delle malattie, comprese le cause ambientali, e in particolare per promuovere l’accesso alle medicine per tutti. Il Summit di Johannesburg ha confermato gli sforzi per rispondere al problema della degradazione dell’ambiente mediante il miglioramento dell’ecoefficienza, il supporto di programmi per produzioni più pulite e l’incoraggiamento alla diffusione delle tecnologie ambientali in tutti i paesi. La realizzazione delle tre componenti dello sviluppo sostenibile, sviluppo economico, sviluppo sociale e salvaguardia dell’ambiente, possono essere raggiunte solo mediante l’incremento demografico. Infine, per rovesciare l’interpretazione ideologica dello sviluppo sostenibile è necessario riconoscere l’importanza dell’etica per lo sviluppo sostenibile focalizzata sulla dignità della persona umana.
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Longo, Antonio. "Cernusco sul Naviglio. Piano di governo del territorio 2008-2010." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 91–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057012.

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Abstract:
Il servizio presenta il progetto per il Piano di Governo del Territorio del Comune di Cernusco sul Naviglio, cittŕ di 30.000 abitanti a est di Milano, sviluppato tra maggio 2008 e ottobre 2010, in un periodo delicato di ingresso nella fase di crisi economica e del mercato immobiliare. Il piano č stato sviluppato come insieme di attivitŕ che hanno preso forma in stretta relazione con le condizioni di contesto, non tanto come successione ordinata e progettata, quanto piuttosto come stratigrafia di azioni simultanee di carattere sia ordinario che sperimentale. Gli articoli si concentrano rispettivamente sui cambiamenti di prospettiva e di metodo nello sviluppo del progetto portati dalle conseguenze della crisi economica e dalla conseguente necessitŕ di confrontarsi con risorse limitate, sulla costruzione tecnica del piano.
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Sotte, Franco. "Il peso della politica agricola sul bilancio dell'Unione Europea." ARGOMENTI, no. 33 (December 2011): 29–50. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-033002.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro č di suggerire l'adozione di un approccio fondato sull'evidenza nell'analisi della spesa della politica agricola comune (PAC). Il dibattito sulla spesa per la PAC si basa generalmente sulle immagini ex-ante del bilancio, cosě come queste sono presentate nel quadro finanziario pluriennale e, prima di ogni esercizio finanziario, sugli stanziamenti di bilancio. Ma questa immagine č molto diversa da quella ex-post come appare dai pagamenti effettivi risultanti a consuntivo nelle relazioni finanziarie. Queste differenze si concentrano soprattutto sulle politiche strutturali (come la politica di sviluppo regionale e quella di sviluppo rurale), mentre non esistono differenze, o sono minime, nella spesa relativa alle politiche di mero trasferimento (come quella del 1° pilastro della PAC). Basata com'č su un'immagine parziale e distorta della spesa, la discussione sulla riforma della PAC risulta distorta essa stessa.
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Zoppi, Corrado. "Alcune riflessioni sull'attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria della Sardegna." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043010.

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Abstract:
Questo saggio presenta, in termini critici, alcuni aspetti significativi del "Piano di valutazione della politica regionale unitaria 2007-2013" della Regione Sardegna (PdV). Si discute l'approccio metodologico del PdV e il ruolo dei diversi attori-chiave nel suo processo attuativo. Si analizza, inoltre, la messa in pratica della metodologia del PdV per la definizione di una delle ricerche valutative che ne costituiscono la trama, quella sulla valutazione delle politiche regionali contro la dispersione scolastica. Si mettono in evidenza, ancora, alcune problematiche tecniche che si presentano nello sviluppo del PdV, legate alla complessitŕ dei fattori che entrano in gioco nella valutazione di politiche messe in atto dall'amministrazione regionale. Si fa, infine, cenno ad un'esperienza valutativa interessante, la Valutazione ambientale strategica (VAS) dei piani urbanistici comunali dei Comuni degli ambiti di paesaggio costieri della Sardegna in adeguamento al Piano paesaggistico regionale, in quanto foriera di suggerimenti importanti per lo sviluppo delle ricerche valutative del PdV.
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Limonta, Giorgio, and Luca Tamini. "Urbanistica e commercio: indagini e contributi strategici per Romano di Lombardia." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093012.

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Abstract:
Nell'ambito del processo di redazione del Documento di piano del Piano di governo del territorio del Comune di Romano di Lombardia, il Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ha curato la redazione della componente commerciale, definendo il quadro conoscitivo di contesto e proponendo linee strategiche per lo sviluppo della rete locale. Questo contributo ricostruisce i principali elementi analitico-progettuali emersi durante l'esperienza di ricerca, descrivendo le specificità e le peculiarità del contesto commerciale sovralocale e regionale di riferimento con le quali è stato necessario confrontarsi per la definizione delle scelte strategiche del nuovo strumento urbanistico.
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Cassullo, Gabriele. "Interventi sull'articolo di Howard Levine. Il trauma originario: commento all'articolo di Howard Levine." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2021): 581–93. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-004002.

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Abstract:
Che cosa ha condotto gli psicoanalisti a quella che Howard Levine (2021) definisce "una sconcertante opposizione binaria" fra le teorie del conflitto e le teorie del trauma evolutivo? Viene tratteggiata l'ipotesi che alla radice della divaricazione fra queste diverse mentalità cliniche vi sia un "trauma originario", un trauma che non può mai pervenire a una piena e definiva figurazione: un trauma irrappresentabile. Tale trauma ha costituito la cesura che da un lato ha prodotto un progresso sul piano intellettuale (nella storia della psicoanalisi, la nascita della teoria psicoanalitica della fantasia inconscia), ma al prezzo del prodursi di una mancanza su un altro piano concernente lo sviluppo di una capacità affettiva, prima che intellettiva, di ascolto della traumaticità insita nelle comunicazioni del paziente.
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Adornato, Francesco. "Agricoltura plurale paradigma dell’Europa." Przegląd Prawa Rolnego, no. 1(30) (June 8, 2022): 13–24. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2022.30.1.2.

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Abstract:
L’articolo si propone di affrontare il tema dell’agricoltura plurale paradigma dell’Europa. Il ruolo assegnato alla funzione agricola è stato soggetto a cambiamenti i cui confini sono stati notevolmente ampliati al di là della produzione alimentare. In tal contesto sono emerse problematiche paesaggistiche e ambientali legate ad aspetti sociali e culturali combinati con il rapporto urbano-rurale. A livello dell’UE appaiono nuovi percorsi di sviluppo dell’agricoltura in correlazione con il cibo, l’ambiente, il benessere degli animali (welfare).
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Giovanna Genco. "La redazione del piano di comunicazione quale leva per la creazione dell’identità e lo sviluppo del senso di appartenenza." IUL Research 3, no. 5 (June 19, 2022): 208–29. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.256.

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Abstract:
Obiettivo della ricerca è utilizzare il piano della comunicazione come strumento per creare l’identità di una scuola e accrescere il senso d’appartenenza dei suoi componenti. Il contesto è quello di una direzione didattica con un elevato numero di alunni con background straniero. Ci si è chiesti se il piano possa essere: strumento di innovazione; strumento per far emergere il valore intrinseco (dell’organizzazione, dei singoli professionisti e degli alunni); processo che modifica l’organizzazione scolastica. Principi guida della ricerca sono la co-progettazione, la scrittura condivisa e la collaborazione digitale. Un particolare focus si è posto sull’uso di LinkedIn. Si sono indagati i Key Performance Indicator del piano e gli strumenti per valutarlo qualitativamente: tra essi l’Index for Inclusion.
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Ramondetti, Leonardo, Astrid Safina, and Edoardo Bruno. "Prosperous Lishui. Ripensare il rapporto tra urbano e rurale nella Cina contemporanea." TERRITORIO, no. 98 (March 2022): 110–22. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098017.

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Abstract:
Dopo decenni di forte crescita e di violente trasformazioni urbane, la Cina sembra oggi inaugurare una nuova stagione di sviluppo. La competizione internazionale ‘Future Shan-Shui City. Dwellings in the Lishui Mountains', promossa nell'aprile 2020 dalla municipalità di Lishui (Zhejiang) per immaginare l'espansione della città esistente ne è un esempio. Il concorso, in linea con le politiche nazionali, evidenzia la necessità di ridefinire i rapporti fra spazio urbano e rurale puntando su un incremento degli usi urbani dello spazio agricolo e della produzione agricola in ambito urbano. Attorno a questo tema insiste in modo particolare la proposta ‘Prosperous Lishui' del quale il testo che segue discute le principali scelte progettuali.
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Alì, Alessandro. "Piccoli centri. Campi di riforma del progetto urbanistico." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 44–54. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093007.

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Abstract:
Dieci anni separano il nuovo Piano urbanistico di Romano di Lombardia approvato definitivamente nell'aprile 2019 da quello precedente costruito alle soglie della crisi del primo decennio del millennio. Un periodo tradizionalmente breve per l'urbanistica, ma sufficiente per tracciare un profondo mutamento nelle domande e nei fabbisogni che attraversano i territori dei piccoli centri. La crisi di previsioni di crescita urbana e di scelte di sviluppo di impresa apparentemente illimitate, il rapporto tra pubblica amministrazione e soggetto privato nella costruzione del welfare urbano, le difficoltà a compiersi delle grandi trasformazioni pianificate in contrapposizione alla fluidità di quelle piccole e diffuse, sono alcuni aspetti del fare urbanistica messi in questione dal nuovo piano di Romano di Lombardia.
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Mugarra, Miriam Velazco. "Derecho Agrario: instrumento del desarrollo agrícola y rural." Przegląd Prawa Rolnego, no. 2(23) (December 15, 2018): 159–69. http://dx.doi.org/10.14746/ppr.2018.23.2.12.

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Abstract:
L’obiettivo dell’articolo è di presentare le sfide contemporanee del diritto agrario in materia di sviluppo sostenibile delle zone rurali, tenendo conto delle politiche agricole attuate a livello locale, regionale, internazionale e globale. Nello specifico si è cercato di approfondire l’influenza del c.d. approccio territoriale allo sviluppo sostenibile delle zone rurali e la sua importanza per il diritto agrario. Per attuare il concetto di agricoltura sostenibile a Cuba è necessaria un’implementazione decisiva del progresso tecnologico, una moderata, razionale ed economicamente giustificata intensificazione della produzione e un contenimento del degrado della produttività potenziale del suolo. È inoltre inevitabile ampliare e modernizzare l’infrastruttura tecnica delle zone rurali e delle aziende agricole stesse. Oltre alla necessità di aumentare il livello di istruzione e di conoscenza professionale da parte degli agricoltori, come anche il livello di consapevolezza ecologica, queste azioni richiedono un sostegno finanziario tramite stanziamenti del bilancio pubblico e dei fondi regionali. È anche necessario migliorare il reddito agricolo, in quanto esso determina le possibilità di intraprendere investimenti e attività pro-ecologiche, che a loro volta determinano la sicurezza alimentare del Paese. Secondo l’autore, l’approccio territoriale è uno strumento efficace che facilita la gestione pubblica delle zone rurali e contribuisce a un ulteriore sviluppo socio-economico della popolazione rurale.
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Longo, Antonio. "Progettare in regime di risorse scarse." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Abstract:
Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Meyer, Stefan. "Pensieri all’aperitivo. Imparare a padroneggiare il sistema di numerazione decimale posizionale in situazioni divertenti." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 8 (November 23, 2020): 28–47. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.2.

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Abstract:
L’articolo descrive come è possibile sviluppare il pensiero logico-matematico e le competenze operative concernenti il sistema di numerazione decimale posizionale in modo creativo, operativo ed esemplificativo. Teoricamente l’articolo è vicino al costrutto di «accelerazione cognitiva» (Adey, 2008) che collega in una “scuola del pensiero” la teoria genetica dello sviluppo cognitivo (Piaget, 1977a, 1977b; Piaget & Voelin, 1980), il Piano di studio in vigore (Lehrplan21), la zona di sviluppo prossimale (Vygotskij, 1986) e la metacognizione. Inoltre, l’articolo integra il gioco di ruolo nel senso di esperimento sociometrico (Moreno, 1996; 2007), il metodo dell’esplorazione critica (Piaget, in Inhelder, Sinclair & Bovet, 1974) e l’abaco scolastico come mezzo operativo di rappresentazione del sistema di numerazione decimale posizionale (Johann, 2002; Johann & Matros, 2003). Questi metodi possono orientare il processo di comprensione durante l’apprendimento della matematica.
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Dalla Sega, Michele. "Welfare contrattuale e sanità integrativa: Una prospettiva di relazioni industriali." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no. 3 (December 2022): 43–54. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003005.

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Abstract:
Il presente studio ha l'obiettivo di indagare le principali tendenze di sviluppo delle politiche di assistenza sanitaria integrativa nell'ambito della contrattazione collettiva. L'analisi viene compiuta su una selezione di 58 Contratti Collettivi Nazionali, focalizzando l'attenzione sulle specifiche previsioni sulla materia, al fine di verificare, da un lato, se vi siano dei "modelli" contrattual-collettivi di sviluppo dei Fondi sanitari, dall'altro lato, quali siano le principali misure garantite dagli stessi enti. Le prime evidenze emerse dai casi analizzati mostrano, in primo luogo, un processo di graduale accentramento delle risorse verso i grandi Fondi settoriali e intersettoriali promossi a livello nazionale. Sul piano delle prestazioni, invece, si nota come i Fondi operino principalmente nell'ambito di aree sanitarie già presidiate dal Servizio Sanitario Nazionale, piuttosto che con un fine realmente integrativo delle prestazioni pubbliche.
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Di Nubila, Marco. "Dalla libertŕ alla responsabilitŕ del futuro: percorso di strategia verso un nuovo sviluppo economico sostenibile di San Marino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 35–65. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003004.

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Abstract:
Partendo dal presupposto che l'ideale di libertas perpetua, che anima la storia della piů antica Repubblica, implichi per San Marino la responsabilitŕ di ricreare il proprio futuro ad ogni svolta della storia, il saggio ne affronta le implicazioni in una logica conseguente: dalla necessitŕ di reinterpretare la propria identitŕ millenaria nel mondo globalizzato, alla definizione di una nuovaper il Paese; dall'elaborazione di un piano strategico, allo sviluppo delle necessarie capacitŕ esecutive; fino all'attivazione delle leve fondamentali per l'avvio del cambiamento. Č un percorso di strategia quello proposto dall'Autore nella ricerca di una via di uscita dalla crisi, verso un nuovo modello di sviluppo economico competitivo e sostenibile. Facendo uso degli strumenti essenziali di strategia in ambito economico, emerge la proposta di una direzione organica di marcia nel medio-lungo periodo, che diviene riferimento essenziale anche nell'affrontare l'emergenza della crisi nell'immediato.
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Di Salvatore, Luca, and Piermaria Corona. "Contratti di rete e accordi di foresta come opportunità per le imprese del settore forestale." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 2 (June 23, 2022): 61–69. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1706.

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Abstract:
Le reti di imprese possono rappresentare un efficace strumento di promozione e valorizzazione delle potenzialità selvicolturali e delle filiere forestali. Dopo una presentazione del contratto di rete quale strumento di cooperazione tra imprese, questo lavoro analizza la disciplina specifica dettata per le reti agricole, per poi illustrare la risposta del mercato italiano all’introduzione di questo strumento. Vengono inoltre evidenziate le potenzialità di sviluppo di reti di imprese in ambito forestale, anche in riferimento alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dal nuovo strumento degli “accordi di foresta”.
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