Dissertations / Theses on the topic 'Piano di sviluppo rurale'

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Baldissera, Filippo <1990&gt. "L'evoluzione della P.A.C.: analisi di Piani di Sviluppo Rurale del Veneto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6902.

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Abstract:
La prima parte del seguente elaborato si occuperà di esporre la Politica Agricola Comunitaria evidenziandone i punti fondamentali e le varie modifiche che si sono succedute nel tempo. Nella seconda parte verrà fatto un confronto tra i Piani di Sviluppo Rurale del Veneto, riguardanti gli anni 2000 - 2006 e 2007 - 2013, attraverso un approfondimento in merito alla gestione delle risorse stanziate nelle diverse misure che compongono i Piani. Al termine verranno delineati gli sviluppi futuri nel settore agricolo che la Regione Veneto intenderà raggiungere.
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Burzo, Antonella <1978&gt. "La compatibilità ambientale nei Piani di Sviluppo Rurale: un modello di analisi per le regioni italiane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2923/1/burzo_antonella_tesi.pdf.

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Burzo, Antonella <1978&gt. "La compatibilità ambientale nei Piani di Sviluppo Rurale: un modello di analisi per le regioni italiane." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2923/.

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TESTA, CATERINA. "Abitare la campagna oggi. Strutture agricole e pratiche abitative dei territori rurali piemontesi." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2015. http://hdl.handle.net/11583/2617535.

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Abstract:
La ricerca si concentra su quegli ambiti che oggi possono essere definiti come campagna, caratterizzati né da una prevalente componente urbana, né da emergenze naturali o culturali; sono quelli dove l’attività agricola ha avuto e continua ad avere un ruolo fondamentale nella definizione e nella gestione dello spazio aperto e nel modo di abitare questi territori. In un processo di modificazione del territorio letto a partire dagli anni ’70, il rinnovato interesse verso i temi della dimensione rurale e degli spazi agricoli testimonia una profonda variazione nelle relazioni che la società mantiene con lo spazio e l’ambiente per la soddisfazione di nuovi bisogni, dimostra ovvero la definizione di una nuova territorialità (Raffestin, 2012) che coinvolge gli ambiti rurali. La natura non è più semplice supporto dell’attività agricola, ma insieme di elementi che costituiscono l’ecosistema con uno stretto legame tra ambiente naturale e caratteristiche socio – economiche e culturali. Questa accezione implica che il territorio svolga nelle aree rurali una funzione non solo produttiva, ma anche paesaggistica e culturale e possa divenire fonte di vantaggio competitivo attraverso la valorizzazione del turismo e delle attività ricreative. Dal riconoscimento dell’importanza degli ambiti agricoli per le loro valenze ambientali, culturali ed economiche, emergono due aspetti rilevanti per indagare gli ambiti rurali: da una parte la necessità di limitare e ridurre il consumo di nuovo suolo, come premessa per mantenere e preservare il valore ambientale, culturale ed economico degli ambiti rurali (Lanzani, 2013); dall’altra un cambiamento delle forme dell’abitare questi territori, non più solamente in termini di produzione agricola, ma anche di fruizione di servizi rurali e di spazi per la residenza.
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5

Di, Giorgi Francesco. "Sviluppo locale e digital divide." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1065.

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Abstract:
L oggetto della ricerca si incentra nella correlazione tra il fenomeno dello sviluppo locale e la problematica del digital divide. L intento che si intende perseguire consiste nella formulazione di ipotesi di risposta ad alcune domande poste in relazione alle due tematiche citate. In altri termini ci si chiede se gli strumenti tipici dello sviluppo locale possano o meno svolgere un ruolo nella riduzione, o quantomeno, nel contenimento del divario digitale inteso nella sua duplice versione ossia differenza nella dotazione all accesso alla rete internet e disparità nel grado di alfabetizzazione informatica. Inoltre si intende comprendere se, colmato il divario, possano derivare, o meno, effetti tali da contribuire allo sviluppo di un territorio. Per cercare di rispondere alle domande formulate, occorrerà pertanto capire cosa si intende per digital divide studiando, il fenomeno sin dalla sua nascita nonché analizzando le diverse ipotesi di evoluzione del divario nel tempo e, contestualmente, la differente morfologia che esso assume in base al contesto di riferimento. Occorre, infatti, notare che il divario digitale non è un fenomeno statico, legato esclusivamente all avvento della nuova tecnologia internet, ma un concetto in continua evoluzione, noto nell ambiente come moving target. Pertanto, si affronteranno le differenti accezioni del fenomeno concentrandosi in particolare su due fattispecie: il digital divide strutturale e quello reale. Sarà quindi trattata la tematica dell accesso alla rete internet, sia da un punto di vista giuridico che tecnico, al fine di acquisire gli strumenti necessari per comprendere le modalità di ridurre il divario digitale. Una volta quindi compreso il fenomeno e le relative ragioni di resistenza del mercato si passeranno in rassegna i recenti interventi governativi sia di stampo comunitario che nazionale volti alla riduzione del digital divide. Verranno presi, invece, in analisi i diversi interventi realizzati dalle regioni italiane ad eccezione della regione Sicilia. Attraverso l analisi rivolta alle diverse realtà locali italiane, si cercherà di valutare l eventuale efficienza dell intervento locale in merito alla riduzione del divario digitale con particolare riferimento ai Fondi rurali, sottolineando, se del caso, le best practices riscontrate. Alla luce dei risultati ottenuti verrà affrontata la questione della riduzione del divario digitale nella regione siciliana prendendo in considerazioni il ruolo delle istituzioni, le caratteristiche del territorio, la crescita della popolazione, l attuale divario digitale rilevato, l eventuale presenza di operatori locali virtuosi delle comunicazioni, nonché le potenzialità intrinseche legate all utilizzo di internet quale utile strumento di crescita economico-sociale. Si trarranno, infine, le conclusioni di quanto posto nel corso della trattazione per prospettare delle risposte ipotizzabili alle domande poste fornendo da un lato alcuni spunti di riflessione su possibili ipotesi di intervento e dall altro prendendo in considerazione i virtuosismi riscontrati in rete tali da creare un effetto positivo nello sviluppo locale del territorio.
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6

Ceccarini, Linda <1989&gt. "Agricoltura sociale: nuova opportunità di sviluppo rurale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6481.

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Abstract:
L’agricoltura è un settore che desta molta attenzione a livello comunitario sia perché occupa una porzione rilevante del territorio sia perché riveste un ruolo chiave nelle attività produttive ed economiche dell’Unione Europea. Grazie al suo carattere multifunzionale, essa assume una posizione importante nella gestione e tutela del territorio, conservazione del paesaggio, rivitalizzazione delle zone rurali sempre in stretta relazione con l’insieme delle attività connesse direttamente e indirettamente al settore primario. Uno degli aspetti multifunzionali dell’agricoltura è quello sociale il quale si pone come un nuovo approccio di sviluppo rurale, mediante il quale è possibile offrire una concreta possibilità di costruire un diverso ed innovativo sistema di welfare. La tesi analizza il fenomeno partendo dall’evoluzione della Politica Agricola Comunitaria evidenziandone i momenti principali, facendo particolare attenzione all’aspetto multifunzionale che man mano si è fatto strada all’interno di queste politiche. Nel secondo capitolo si esplica il carattere sociale dell’agricoltura spiegandone il significato e le potenzialità ed evidenziando il ruolo che l’agriturismo può assumere in merito a questo aspetto. Il terzo capitolo tratta il caso di studio della regione Marche in relazione all’importanza che l’agricoltura sociale ha assunto nella regione e i benefici generati da essa.
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7

Masi, Mattia. "Definizione di un piano di sviluppo pluriennale di librerie.coop." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/745/.

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8

ROMANOVA, PETYA PETKOVA. "Governo, gestione, tutela e valorizzazione delle risorse territoriali: la Bulgaria nel contesto della politica di sviluppo rurale dell'Unione Europea. Un caso di cooperazione transnazionale." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338324.

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Abstract:
ABSTRACT La politica di sviluppo rurale della Bulgaria cerca di sfruttare i punti di forza delle zone rurali per innescare uno sviluppo inclusivo che porti benessere e opportunità, potenziando competitività e diversificazione del settore agroalimentare e migliorando la qualità della vita. Dopo l’ingresso nell’Unione europea, tale strategia si è dovuta integrare nella politica di sviluppo rurale europea, che riconosce l’importanza delle aree rurali e il bisogno di affrontarne i problemi in maniera comprensiva. Suo tratto caratteristico è l’approccio LEADER, che vuole sviluppare le aree rurali anche creando Gruppi di Azione Locale (GAL), col compito di integrare misure settoriali distinte e di coinvolgere i diversi attori economici e sociali. La strategia di sviluppo rurale europea è stata una delle politiche che hanno avuto un maggiore impatto sulle condizioni di vita delle popolazioni rurali bulgare. Mentre le autorità centrali cercano di mantenerne il controllo e di utilizzare i fondi europei per legittimarsi, i GAL si sono dimostrati cpaci di aderire il più possibile alle caratteristiche e ai bisogni del territorio, anche tramite collaborazioni transazionali, che hanno rivelato affinità impensate, come nel progetto Cross Border for Rural Identities Development – Adriatic Sea/Black Sea. ABSTRACT in English The rural development policy in Bulgaria seeks to exploit the strengths of rural areas to trigger inclusive development that brings wealth and opportunity, enhancing competitiveness and diversification of the agriculture sector and improving the quality of life. After joining the European Union, this strategy has had to integrate into the European rural development policy, which recognizes the importance of rural areas and the need to tackle its problems in a comprehensive manner. Its characteristic feature is the LEADER approach, which wants to develop the rural areas also creating Local Action Groups (LAGs), with the task of integrating sectoral measures distinct and involve different economic and social actors. The rural development strategy in Europe was one of the policies that have had a greater impact on the living conditions of rural populations Bulgarian. While the central authorities are trying to maintain control and to use European funding to legitimize itself, the LAGs have proven cpaci to adhere as much as possible to the characteristics and needs of the territory, also through collaborations transactional, which revealed unexpected affinities, as in Cross Border Identities project for Rural Development - Adriatic Sea / Black Sea.
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9

Gibellini, Gabriele. "Sviluppo del Piano di Marketing in un’azienda di eCommerce - Il caso di MilkyWay." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Nelle moderne economie il ruolo degli eCommerce sta inesorabilmente crescendo e l’errore che troppo spesso si nota essere compiuto è quello di sottovalutare la complessità di gestione di tali business; i negozi online, che fino a pochi anni fa erano considerati dei meri canali integrativi tra commercianti e consumatori, sono andati assumendo una precisa identità e dignità. Al fine di valorizzare al meglio l’attività commerciale è necessario dotarsi di strumenti di pianificazione e monitoraggio, tra cui uno dei principali è il piano di marketing. L’enorme potenziale in termini di conoscenza dei consumatori ha messo le imprese operanti nel commercio elettronico in grado di pianificare e realizzare precise strategie di marketing, volte a determinare a quale segmento di mercato rivolgersi e in che modo posizionare e differenziare il proprio prodotto commerciale rispetto alla concorrenza. Il lavoro presentato in questa tesi prende spunto proprio da quest’ultima considerazione ed è volto a strutturare le fasi di redazione del piano per MilkyWay Shop, eCommerce di articoli sportivi, quindi fornire al lettore gli strumenti e un modello seppur ridotto ma testato ed efficace per compilare un piano di marketing ottimizzato per qualunque impresa operi nel settore del commercio elettronico, derivante da anni di tentativi ed esperienze accumulate in una Start Up che per definizione è costantemente soggetta al pivoting dei propri target e posizionamento.
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GOTTERO, ENRICO. "Politiche di sviluppo rurale e valorizzazione del paesaggio. Un approccio valutativo." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2535094.

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Abstract:
In tutta Europa il problema della diffusione insediativa e infrastrutturale, apparentemente senza forma e senza regole, è al centro di un dibattitto molto intenso e controverso, per alcuni versi camuffato da fenomeni evidenti come il consumo di suolo e lo sprawl urbano che tanto riecheggiano, soprattutto a livello nazionale. La metropolizzazione del territorio è certamente un problema in forte ascesa, tuttavia cela ripercussioni estremamente rilevanti spesso sottese da un ombrello terminologico troppo ampio che pone al centro dell’attenzione la città a discapito dello spazio aperto. Se invece spostiamo il punto di osservazione e scrutiamo attentamente il paesaggio rurale, inteso come «quella forma che l’uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale» (Sereni, 1961, p. 29), non è difficile oggi avvertirne la marginalità ma è probabilmente più tortuoso coglierne il nesso con l’ambiente urbano. In Italia la crescita esponenziale di paesaggi insediativi diffusi e a bassa densità degli ultimi trent’anni è sintomo di una campagna intesa non più come terra da coltivare ma come suolo incline a trasformazioni perlomeno disgiunte (Marson, 2008). Parliamo ad esempio di alterazione delle campagne mediante input chimici e pesticidi, sviluppo di cave e infrastrutture, industrializzazione delle colture, urbanizzazione selvaggia, interferenze percettive e visuali, antropizzazione, perdita di biodiversità, alterazioni degli usi tradizionali del suolo, privazione di spazio di contestualizzazione di ville e cascine (Cassatella et al., 2009), modificazioni degli elementi connotanti (siepi, alberate, rii, rogge, canali d’irrigazione, muretti a secco), ecc. In altre parole effetti drammatici che danno origine a nuovi paesaggi precari, in cui l’attività agricola, per sopravvivere, deve probabilmente assumere significati diversi da quelli esclusivamente di natura economico-produttiva (Socco et al., 2005) e consolidare le sinergie con il paesaggio. In quest’ottica, il più recente quadro politico dell'Unione Europea (UE) e, in particolare, la Politica Agricola Comune (PAC) e il suo secondo pilastro dedicato allo sviluppo rurale, sottolineano il ruolo fondamentale dell'agricoltura nella gestione del territorio e nello sviluppo socio economico delle aree rurali. Infatti le misure individuate nei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) hanno l’obiettivo di rafforzare l’agricoltura in senso multifunzionale, al fine di mantenere il presidio sul territorio, proteggere il suolo e mantenere le peculiarità paesaggistiche (Spaziante e Murano, 2008). I Fondi strutturali per lo sviluppo rurale possono fornire importanti strumenti di correzione per preservare i paesaggi rurali dalla costante domanda di terreni da parte della città ed evitare i processi di degrado territoriale attualmente in atto, soprattutto attraverso il rafforzamento del concetto di multifunzionalità che, oltre a raffigurare la nuova sfida dei territori rurali, assegna agli agricoltori un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità, di corridoi verdi e aree naturali, nonché nella tutela e valorizzazione della memoria materiale dei paesaggi rurali. L’intento della ricerca è quello di costruire un quadro metodologico per migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo rurale (della Regione Piemonte) per il prossimo periodo di programmazione (2014-2020), in termini di gestione, conservazione e valorizzazione del paesaggio rurale. In particolare la tesi persegue i seguenti obiettivi specifici: -fornire indicazioni per le future politiche rurali (programmazione post 2013), anche in relazione al legame con gli strumenti di pianificazione territoriale; -costruire le basi tecniche per misurare gli effetti e monitorare l’efficacia dei PSR per i paesaggi rurali, attraverso l’uso di indicatori basati sull’applicazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Domande affrontate dalla ricerca -Qual è il ruolo del paesaggio all’interno del quadro della Politica Agricola Comune (PAC)? -Quali sono le relazioni, dirette o indirette, tra paesaggio e Programmi di Sviluppo Rurale (PSR)? -Quali indicatori possono essere impiegati per valutare e monitorare gli effetti dei PSR sul paesaggio rurale? -Quali sono gli effetti delle azioni del PSR sul paesaggio? -É possibile migliorare l’efficacia dei PSR per il paesaggio rurale mediante l’utilizzo degli indicatori? Struttura complessiva della tesi Il progetto di ricerca in oggetto nasce sulla base di precedenti esperienze condotte dal Dipartimento Interateneo del Territorio (Diter) su due filoni di ricerca: il primo relativo alla valutazione delle ricadute ambientali delle politiche di sviluppo rurale (nell’ambito piemontese), mentre il secondo fondato sull’applicazione di un set di indicatori del paesaggio imperniati sull’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. L’intersezione di ambiti di ricerca così eterogenei ha dato origine ad un elaborato articolato in quattro parti. Oltre ad un primo capitolo ricognitivo sull’analisi delle politiche per il paesaggio rurale (in particolare sul significato paesaggistico della PAC ) e ad un secondo dedicato alle interazioni tra pianificazione del paesaggio rurale e PSR italiani, la tesi si concentra prevalentemente sull’individuazione e la messa a punto di indicatori per la valutazione degli effetti del PSR piemontese 2007-2013, con l’intento di proporre un quadro metodologico per il prossimo ciclo di programmazione 2014-2020. Il set di indicatori proposto nasce dall’attenta analisi della valutazione degli effetti potenziali, dalla distinzione della tipologia di azioni promosse dal PSR piemontese (mitigazione, tutela, valorizzazione, gestione, ecc.), dalle dimensioni del paesaggio coinvolte negli impatti (ecologica, visuale, uso del suolo, storico-culturale) e dall’analisi delle componenti elementari del paesaggio rurale (contenuto semantico, morfologico e struttura sintattica). Il processo di individuazione, messa a punto e rielaborazione degli indicatori (compresa la rielaborazione dell’algoritmo di calcolo) ha seguito una prima fase di sperimentazione su aree pilota collocate in Piemonte (Colline tra Langa e Monferrato, Parco del Po torinese tra Moncalieri e Casalgrasso, Comuni di Lombriasco e Brusasco), attraverso la formazione di grafici, carte tematiche di caratterizzazione e la costruzione di un database per il calcolo degli indicatori. La seconda fase riguarda invece la valutazione degli effetti potenziali sul paesaggio con l’ausilio della tecnica dello scenario, inteso come dispositivo conoscitivo e di indagine fondato su un ordine ipotetico tra differenti fenomeni che coinvolgono il territorio (cosa potrebbe succedere se), un sistema di archetipi basati sulle proiezioni di criticità, potenzialità e possibili sviluppi. Infine le conclusioni cui giunge la tesi sono state suddivise in due parti: il contributo della ricerca, in termini di limiti, opportunità e proposta metodologica per la valutazione degli effetti per il prossimo ciclo di programmazione (2014-2020), e le questioni concettuali aperte. In merito a quest’ultimo aspetto la ricerca pone particolare attenzione ad alcune questioni al centro del dibattito internazionale come ad esempio l’ossimoro ideologico tra paesaggi rurali e naturali, il concetto di multifunzionalità dell’agricoltura, intesa soprattutto come nuove prospettive di ricerca, e il potenziale contributo della PAC per il paesaggio nelle strategie per la nuova programmazione. Nello specifico, per raggiungere le finalità enunciate in precedenza, il progetto di ricerca è stato articolato come segue: Capitolo 1: Politiche europee per la conservazione e valorizzazione del paesaggio rurale Obiettivo specifico: sviluppare un ampio quadro concettuale basato sulla revisione critica della letteratura e delle politiche, con lo scopo di identificare il ruolo del paesaggio all’interno del quadro rurale europeo. Capitolo 2: Sviluppo rurale e pianificazione per il paesaggio in Italia: verso l’integrazione? Obiettivo specifico: individuare le relazioni, dirette o indirette, tra paesaggio e Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) attraverso l’analisi critica del contenuto paesaggistico dei Programmi italiani, delle relazioni con i quadri programmatici regionali e degli strumenti di analisi e valutazione del paesaggio dei PSR. Capitolo 3: Effetti del PSR piemontese 2007-2013 sul paesaggio Obiettivo specifico: individuare, mettere a punto e sperimentare alcuni indicatori su aree pilota (in Piemonte), al fine di valutare i possibili effetti ed estrapolare indicazioni utili per il miglioramento dell’efficacia delle politiche rurali piemontesi per il prossimo periodo di programmazione (2014-2020). Conclusioni -Limiti e opportunità della ricerca -Proposta metodologica per il prossimo ciclo di programmazione -Paesaggi rurali e paesaggi naturali: dicotomie o nuove intese? -Agricoltura multifunzionale: verso nuove opportunità urbane? -La vision della PAC per il paesaggio rurale
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Stoka, Jessica <1987&gt. ""Sviluppo del turismo enogastronomico e sostenibile nella provincia di Trieste"." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3683.

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Abstract:
Il lavoro parte dalla considerazione che lo sviluppo turistico nella Regione Friuli Venezia Giulia, ed in particolare nella provincia di Trieste, presenti notevoli possibilità di sviluppo nel turismo enogastronomico. La parte iniziale si focalizza su una prima parte teorica, che spiega il ruolo del turismo sostenibile ed enogastronomico, mette in evidenza il profilo del turista enogastronomico e svolge una breve descrizione sullo sviluppo dello Slow Tourism. Il secondo capitolo s’incentra sul ruolo del marketing nello sviluppo del turismo enogastronomico e turismo del vino. Il marketing diventa così leva strategica che consente, di struttare il territorio naturale e di farlo fruttare da un punto di vista economico. Nel terzo capitolo viene analizzato il territorio e la domanda turistica sia nel Friuli Venezia Giulia che nella Provincia di Trieste. Il quarto capitolo propone un’analisi del territorio carsico e transfrontaliero. Il Carso si è molto evoluto negli anni dal punto di vista enogastronomico. Nella stesura del quinto capitolo, si sono voluti esporre in maniera schematica i punti di forza e di debolezza dei diversi elementi analizzati nella tesi: è stata inserita quindi l’analisi economica SWOT, relativamente ad alcuni settori quali: - L’assetto economico; - Risorse ambientali e paesaggistiche; - Infrastrutture e mobilità; - Offerta enogastronomica - Accoglienza e punti informativi - Offerta interattiva - Risorse economiche e strutturali degli enti territoriali e dei sistemi turistici locali. Nella parte conclusiva della tesi sono presentate alcune idee progettuali attraverso cui penso sia possibile raggiungere l’obiettivo della valorizzazione del territorio e il potenziamento della sua attrattività da un punto di vista del turismo enogastronomico, anche attraverso la creazione di un brand territoriale.
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ROTONDI, VALENTINA. "Saggi di Economia dello Sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10042.

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Abstract:
Questa tesi utilizza metodologie differenti al fine di esplorare argomenti generalmente ascritti all'economia dello sviluppo. Il primo capitolo discute la letteratura sul capitale sociale scomponendolo nel suo componente strutturale, le reti, e cognitivo, la fiducia. Ogni componente è a sua volta scomposto in diverse sotto-dimensioni una delle quali, il particolarismo, è utilizzato nel secondo capitolo, sia a livello teorico che empirico, come determinante di forme di corruzione collusiva. Come previsto dalla teoria, il particolarismo ha un effetto positivo e causale sulla probabilità di offrire una tangente. Il terzo capitolo valuta l'impatto di un progetto di estensione agricola realizzato in Etiopia, volto ad introdurre la coltivazione di nuovi prodotti ortofrutticoli insieme ad alcune tecniche e strumenti innovativi. Empiricamente si utilizzano gli strumenti della valutazione d’impatto combinando confronti tra villaggi, attraverso una stima difference-in-differences, con una comparazione all'interno del villaggio usando uno studio controllato randomizzato. I risultati indicano che il progetto ha contribuito alla diversificazione produttiva ma non ha influenzato i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, il benessere delle famiglie. Il quarto capitolo mostra come meccanismi incentivati sufficientemente simili elicitino decisioni correlate in termini di avversione al rischio solo quando si tengono in considerazione altri atteggiamenti relativi al rischio. Inoltre si studia la correlazione tra l'avversione al rischio riportata e l'avversione al rischio ottenuta tramite lotterie. I risultati suggeriscono una misurata validità esterna dei due metodi studiati.
This dissertation makes use of several methodologies to explore topics ascribed to the field of development economics. Chapter 1 reviews the literature on social capital by presenting a decomposition of trust and networks -- the cognitive and the structural component of social capital, respectively--, in several sub-dimensions. One of this dimension is used in chapter 2 where we investigate, both theoretically and empirically, the role played by the cultural norm of particularism, as opposed to universalism, for collusive bribery. Consistent with the theory, particularism is found to have a positive causal effect on the probability of offering a bribe. Chapter 3 assesses the impact of a small-scale agricultural extension project implemented in rural Ethiopia aimed at introducing the cultivation of horticultural gardens. Empirically, a mixed impact evaluation design is used combining across-villages comparisons, through difference-in-differences estimations, with a within village randomized control trial. The findings indicate that the project contributes to production diversification while it does not influence total revenues from sales, household welfare and diet. Chapter 4 shows that similar incentivized mechanisms elicit similar decisions in terms of monetary risk aversion only if other risk-related attitudes are accounted for. Furthermore, it examines whether individuals' characteristics and a self-assessed measure of risk aversion relate to individuals' choices in lotteries. The findings suggest that there is some external validity of the two studied tasks as predictors of self-reported risk attitudes.
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ROTONDI, VALENTINA. "Saggi di Economia dello Sviluppo." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10042.

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Abstract:
Questa tesi utilizza metodologie differenti al fine di esplorare argomenti generalmente ascritti all'economia dello sviluppo. Il primo capitolo discute la letteratura sul capitale sociale scomponendolo nel suo componente strutturale, le reti, e cognitivo, la fiducia. Ogni componente è a sua volta scomposto in diverse sotto-dimensioni una delle quali, il particolarismo, è utilizzato nel secondo capitolo, sia a livello teorico che empirico, come determinante di forme di corruzione collusiva. Come previsto dalla teoria, il particolarismo ha un effetto positivo e causale sulla probabilità di offrire una tangente. Il terzo capitolo valuta l'impatto di un progetto di estensione agricola realizzato in Etiopia, volto ad introdurre la coltivazione di nuovi prodotti ortofrutticoli insieme ad alcune tecniche e strumenti innovativi. Empiricamente si utilizzano gli strumenti della valutazione d’impatto combinando confronti tra villaggi, attraverso una stima difference-in-differences, con una comparazione all'interno del villaggio usando uno studio controllato randomizzato. I risultati indicano che il progetto ha contribuito alla diversificazione produttiva ma non ha influenzato i ricavi ottenuti dalla vendita dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, il benessere delle famiglie. Il quarto capitolo mostra come meccanismi incentivati sufficientemente simili elicitino decisioni correlate in termini di avversione al rischio solo quando si tengono in considerazione altri atteggiamenti relativi al rischio. Inoltre si studia la correlazione tra l'avversione al rischio riportata e l'avversione al rischio ottenuta tramite lotterie. I risultati suggeriscono una misurata validità esterna dei due metodi studiati.
This dissertation makes use of several methodologies to explore topics ascribed to the field of development economics. Chapter 1 reviews the literature on social capital by presenting a decomposition of trust and networks -- the cognitive and the structural component of social capital, respectively--, in several sub-dimensions. One of this dimension is used in chapter 2 where we investigate, both theoretically and empirically, the role played by the cultural norm of particularism, as opposed to universalism, for collusive bribery. Consistent with the theory, particularism is found to have a positive causal effect on the probability of offering a bribe. Chapter 3 assesses the impact of a small-scale agricultural extension project implemented in rural Ethiopia aimed at introducing the cultivation of horticultural gardens. Empirically, a mixed impact evaluation design is used combining across-villages comparisons, through difference-in-differences estimations, with a within village randomized control trial. The findings indicate that the project contributes to production diversification while it does not influence total revenues from sales, household welfare and diet. Chapter 4 shows that similar incentivized mechanisms elicit similar decisions in terms of monetary risk aversion only if other risk-related attitudes are accounted for. Furthermore, it examines whether individuals' characteristics and a self-assessed measure of risk aversion relate to individuals' choices in lotteries. The findings suggest that there is some external validity of the two studied tasks as predictors of self-reported risk attitudes.
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Servidio, Francesca <1978&gt. "Terra e Sviluppo: impatti di genere delle acquisizioni di terra su larga scala in Africa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7551/1/Servidio_Francesca_tesi.pdf.

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Abstract:
Secondo il Report IFAD sulla povertà rurale, nel 2008, circa due terzi della popolazione africana viveva nelle aree rurali ed era in qualche modo coinvolta in attività agricole commerciali o di sussistenza (IFAD, 2011). L’agricoltura rappresenta il più importante settore economico per la popolazione africana e le donne risultano cruciali per la produzione agricola: rappresentano infatti il 62,8 per cento della forza lavoro (FAO, 2014). Dopo la crisi alimentare del 2007-2008 si è andato intensificando il fenomeno delle acquisizione di terre su larga scala in paesi del Sud del mondo, in particolare nel continente africano, da parte di multinazionali, governi, aziende nazionali e singoli soggetti privati. Questo processo è stato denominato anche land grabbing dalle principali organizzazioni internazionali e della società civile e ha avuto grande impatto mediatico a livello internazionale. L'intensificarsi del fenomeno ha portato a una progressiva perdita di controllo e accesso ad ampie porzioni di territorio da parte delle comunità locali, che non possono più disporre delle risorse naturali collegate alla terra. La cessione di ampi terreni avviene in molti casi senza trasparenza informativa, con violazione dei diritti umani e senza il consenso delle comunità che vi abitano e che coltivano tali aree, e a cui viene imposto un cambio radicale di vita. La terra è una risorsa centrale per l'identità, il sostentamento e la sicurezza alimentare di una comunità, dunque le conseguenze sono molteplici a livello sociale, culturale, economico e politico. Gli impatti sulle relazioni di genere e in particolare sulle donne delle comunità rurali risultano essere cruciali nel discorso sullo sviluppo. L’obiettivo di questo lavoro è indagare come le relazioni di genere, a seguito delle trasformazioni nella gestione della terra, si modificano amplificando squilibri già esistenti e creando conseguenze sulle logiche di potere delle comunità rurali e sulle vite delle persone che ne fanno parte.
According to the IFAD Rural Poverty Report, in 2008 about two thirds of the African population lived in rural areas and were involved in agricultural activities in some form, either for commercial purposes or subsistence (IFAD, 2011). Agriculture is the most important economic sector for the African population and women are crucial within its production, representing 62,8 % of the workforce (FAO, 2014). After the food crisis of 2007-2008, the phenomenon of large-scale land acquisitions in developing countries by national and transnational companies, governments and individuals has been intensifying, particularly seen in Africa. This process, also referred to as land grabbing by the main international organisations and civil society has had a strong media impact at an international level. The intensification of the phenomenon has led to local communities progressively losing control and access to large pieces of land, no longer able to use the natural resources derived from it. As land is fundamental for the identity, the sustenance and the alimentary safety of a community, land grabbing therefore has had a variety of consequences at a social, cultural, economic and political level. The transfer of control often takes place without informative transparency or agreement from the local communities living and working in these areas, who are forced into a radical change of life, often accompanied by human rights violations. The impacts on gender relations are crucial to this narrative, in particular how women from rural communities are affected. The aim of this work is to investigate how these gender relations are changed as a consequence of the shifts in the management of land, where existing imbalances are amplified, with a strong impact on the distribution of power in rural communities and the lives of the people who belong to them.
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Servidio, Francesca <1978&gt. "Terra e Sviluppo: impatti di genere delle acquisizioni di terra su larga scala in Africa." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7551/.

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Abstract:
Secondo il Report IFAD sulla povertà rurale, nel 2008, circa due terzi della popolazione africana viveva nelle aree rurali ed era in qualche modo coinvolta in attività agricole commerciali o di sussistenza (IFAD, 2011). L’agricoltura rappresenta il più importante settore economico per la popolazione africana e le donne risultano cruciali per la produzione agricola: rappresentano infatti il 62,8 per cento della forza lavoro (FAO, 2014). Dopo la crisi alimentare del 2007-2008 si è andato intensificando il fenomeno delle acquisizione di terre su larga scala in paesi del Sud del mondo, in particolare nel continente africano, da parte di multinazionali, governi, aziende nazionali e singoli soggetti privati. Questo processo è stato denominato anche land grabbing dalle principali organizzazioni internazionali e della società civile e ha avuto grande impatto mediatico a livello internazionale. L'intensificarsi del fenomeno ha portato a una progressiva perdita di controllo e accesso ad ampie porzioni di territorio da parte delle comunità locali, che non possono più disporre delle risorse naturali collegate alla terra. La cessione di ampi terreni avviene in molti casi senza trasparenza informativa, con violazione dei diritti umani e senza il consenso delle comunità che vi abitano e che coltivano tali aree, e a cui viene imposto un cambio radicale di vita. La terra è una risorsa centrale per l'identità, il sostentamento e la sicurezza alimentare di una comunità, dunque le conseguenze sono molteplici a livello sociale, culturale, economico e politico. Gli impatti sulle relazioni di genere e in particolare sulle donne delle comunità rurali risultano essere cruciali nel discorso sullo sviluppo. L’obiettivo di questo lavoro è indagare come le relazioni di genere, a seguito delle trasformazioni nella gestione della terra, si modificano amplificando squilibri già esistenti e creando conseguenze sulle logiche di potere delle comunità rurali e sulle vite delle persone che ne fanno parte.
According to the IFAD Rural Poverty Report, in 2008 about two thirds of the African population lived in rural areas and were involved in agricultural activities in some form, either for commercial purposes or subsistence (IFAD, 2011). Agriculture is the most important economic sector for the African population and women are crucial within its production, representing 62,8 % of the workforce (FAO, 2014). After the food crisis of 2007-2008, the phenomenon of large-scale land acquisitions in developing countries by national and transnational companies, governments and individuals has been intensifying, particularly seen in Africa. This process, also referred to as land grabbing by the main international organisations and civil society has had a strong media impact at an international level. The intensification of the phenomenon has led to local communities progressively losing control and access to large pieces of land, no longer able to use the natural resources derived from it. As land is fundamental for the identity, the sustenance and the alimentary safety of a community, land grabbing therefore has had a variety of consequences at a social, cultural, economic and political level. The transfer of control often takes place without informative transparency or agreement from the local communities living and working in these areas, who are forced into a radical change of life, often accompanied by human rights violations. The impacts on gender relations are crucial to this narrative, in particular how women from rural communities are affected. The aim of this work is to investigate how these gender relations are changed as a consequence of the shifts in the management of land, where existing imbalances are amplified, with a strong impact on the distribution of power in rural communities and the lives of the people who belong to them.
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FACCILONGO, NICOLA. "La valutazione dei programmi di sviluppo rurale attraverso il modello I/O." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338333.

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Abstract:
ABSTRACT – ITALIANO Lo strumento principale con cui la Commissione Europea interviene sui temi di politica agricola , e in molti casi ambientale, è la PAC (Politica Agricola Comune) attraverso gli strumenti del primo e del secondo pilastro. Nel presente lavoro ci si soffermerà esclusivamente sulle politiche relative al secondo pilastro della PAC: il FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), fondo dedicato alle politiche di sviluppo rurale, strumento attraverso il quale l’Unione Europea e gli stati nazionali (e nel caso dell’Italia e di alcuni altri stati Europei le regioni) operano, e il PSR (Piano di Sviluppo Rurale). Tale analisi non può prescindere da un’analitica verifica degli effetti delle precedenti politiche, sia sui territori nel loro complesso che sulle singole aziende o su comparti omogenei. Tale verifica va effettuata valutando con attenzione le varie tipologie di impatti e miglioramenti ottenuti con l’impiego delle risorse da parte del decisore politico e degli stakeholder sulle varie regioni e nei vari paesi. Ad oggi esistono numerose metodologie di valutazione che permettono quest’analisi e che spaziano da valutazioni estremamente superficiali, ma che permettono di avere risultati immediati, veloci e poco costosi, a valutazioni estremamente analitiche e approfondite. La necessità diventa quindi quella di riuscire a trovare un giusto compromesso fra costi, tempistica e risultati. In questo lavoro si cerca di proporre una metodologia di valutazione che non vuole essere esaustiva e con un grado di precisione assoluto ma che vuole cercare di coniugare le differenti esigenze del decisore politico. Attraverso la metodologia proposta si vuole dimostrare che è possibile fornire alla politica uno strumento di analisi analitica , e quindi quantitativa, sufficientemente preciso ma dai costi non eccessivamente elevati e con delle tempistiche di attuazione relativamente contenute. All’interno del lavoro si cercherà di dare un quadro sufficientemente preciso dello stato attuale della scienza della valutazione ,con gli ovvi limiti posti sia da questioni di spazio che di tempo, e allo stesso tempo fornirà un breve quadro degli strumenti fino ad ora utilizzati per la valutazione dei PSR in Italia. In ultima analisi si presenterà la proposta metodologica per la valutazione dei PSR cercando di fornire un quadro chiaro e puntuale sui suoi limiti e sulle possibilità eventualmente sfruttabili dalla sua applicazione. ABSTRACT – ENGLISH The main tool by which the European Commission intervenes on issues of agricultural policy, and in many cases environmental policy, is the CAP (Common Agricultural Policy): through the tools of the first and second pillar. In this paper we will focus exclusively on policies related to the second pillar of the CAP: the EAFRD (European Agricultural Fund for Rural Development), fund dedicated to rural development policies, instrument through which the EU and the States work (in Italy’s case and some other European State, the regions work too), and the RDP (Rural Development Plan). This analysis is not possible without an analytical verification of the effects of previous policies, on the territories in their entirety as on single companies or homogeneous sections. This check must be done carefully evaluating the various types of impacts and improvements resulting from the use of resources by the policy-maker and stakeholders on the different regions and in different countries. Today there are many evaluation methods that allow this analysis: extremely superficial assessments, but that allow to have instant results, fast and inexpensive, or extremely analytical and in-depth assessments. The need becomes to be able to find a good compromise between cost, schedule and results. This paper tries to propose an evaluation methodology that does not want to be exhaustive and with a degree of precision absolute but who wants to try to combine the different needs of the policy maker. Through the proposed methodology will be to demonstrate that is possible to provide to the policy an analytical analysis tool, quantitative, and therefore, sufficiently precise but does not have disproportionately high costs and timing of implementation relatively contained. Within the work will try to give a sufficiently precise framework of the current state of the science of assessment, with the obvious limits imposed both by questions of space and time, and at the same time will provide a brief overview of the tools used up to now for evaluation of RDP in Italy. Ultimately will be presented the methodological proposal for the evaluation of RDP, trying to provide a clear and accurate framework on its limitations and possibilities that its application can create.
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Rota, Cosimo <1978&gt. "La sostenibilità organizzativa dei progetti agricoli di cooperazione internazionale allo sviluppo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3126/1/ROTA_COSIMO_TESI.pdf.

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Abstract:
The importance of organizational issues to assess the success of international development project has not been fully considered yet. After a brief overview, in 1st chapter, on main actors involved on international cooperation, in the 2nd chapter an analysis of the literature on the project success definition, focused on the success criteria and success factors, was carried out by surveying the contribution of different authors and approaches. Traditionally projects were perceived as successful when they met time, budget and performance goals, assuming a basic similarity among projects (universalistic approach). However, starting from a non-universalistic approach, the importance of organization’s effectiveness, in terms of Relations Sustainability, emerged as a dimension able to define and assess a project success. The identification of the factors influencing the relationship between and inside the organizations becomes consequently a priority. In 3th chapter, starting from a literature survey, the different analytical approaches related to the inter and intra-organization relationships are analysed. They involve two different groups: the first includes studies focused on the type of organizations relationship structure (Supply Chains, Networks, Clusters and Industrial Districts); the second group includes approaches related to the general theories on firms relationship interpretation (Transaction Costs Economics, Resource Based View, Organization Theory). The variables and logical frameworks provided by these different theoretical contributions are compared and classified in order to find out possible connections and/or juxtapositions. Being an exhaustive collection of the literature on the subject is impossible, the main goal is to underline the existence of potentially overlapping and/or integrating approaches examining the contribution provided by different representative authors. The survey showed first of all many variables in common between approaches coming from different disciplines; furthermore the non overlapping variables can be integrated contributing to a broader picture of the variables influencing the organization relations; in particular a theoretical design for the identification of connections between the inter and the intra-organizations relations was made possible. The results obtained in 3th chapter help to defining a general theoretical framework linking the different interpretative variables. Based on extensive research contributions on the factors influencing the relations between organizations, the 4th chapter expands the analysis of the influence of variables like Human Resource Management, Organizational Climate, Psychological Contract and KSA (Knowledge, Skills, Abilities) on the relation sustainability. A detailed analysis of these relations is provided and a research hypothesis are built. According to this new framework in 5th chapter a statistical analysis was performed to qualify and quantify the influence of Organizational Climate on the Relations Sustainability. To this end the Structural Equation Modeling (SEMs) has adopted as method for the definition of the latent variables and the measure of their relations. The results obtained are satisfactory. An effective strategy to motivate the respondents to participate in the survey seems to be at the moment one of the major obstacles to the analysis implementation since the organizational performances are not specifically required by the projects’ evaluation guidelines and they represent an increase in the project related transaction costs. Their explicit introduction in the project presentation guidelines should be explored as an opportunity to increase the chances of success of these projects.
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Rota, Cosimo <1978&gt. "La sostenibilità organizzativa dei progetti agricoli di cooperazione internazionale allo sviluppo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3126/.

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Abstract:
The importance of organizational issues to assess the success of international development project has not been fully considered yet. After a brief overview, in 1st chapter, on main actors involved on international cooperation, in the 2nd chapter an analysis of the literature on the project success definition, focused on the success criteria and success factors, was carried out by surveying the contribution of different authors and approaches. Traditionally projects were perceived as successful when they met time, budget and performance goals, assuming a basic similarity among projects (universalistic approach). However, starting from a non-universalistic approach, the importance of organization’s effectiveness, in terms of Relations Sustainability, emerged as a dimension able to define and assess a project success. The identification of the factors influencing the relationship between and inside the organizations becomes consequently a priority. In 3th chapter, starting from a literature survey, the different analytical approaches related to the inter and intra-organization relationships are analysed. They involve two different groups: the first includes studies focused on the type of organizations relationship structure (Supply Chains, Networks, Clusters and Industrial Districts); the second group includes approaches related to the general theories on firms relationship interpretation (Transaction Costs Economics, Resource Based View, Organization Theory). The variables and logical frameworks provided by these different theoretical contributions are compared and classified in order to find out possible connections and/or juxtapositions. Being an exhaustive collection of the literature on the subject is impossible, the main goal is to underline the existence of potentially overlapping and/or integrating approaches examining the contribution provided by different representative authors. The survey showed first of all many variables in common between approaches coming from different disciplines; furthermore the non overlapping variables can be integrated contributing to a broader picture of the variables influencing the organization relations; in particular a theoretical design for the identification of connections between the inter and the intra-organizations relations was made possible. The results obtained in 3th chapter help to defining a general theoretical framework linking the different interpretative variables. Based on extensive research contributions on the factors influencing the relations between organizations, the 4th chapter expands the analysis of the influence of variables like Human Resource Management, Organizational Climate, Psychological Contract and KSA (Knowledge, Skills, Abilities) on the relation sustainability. A detailed analysis of these relations is provided and a research hypothesis are built. According to this new framework in 5th chapter a statistical analysis was performed to qualify and quantify the influence of Organizational Climate on the Relations Sustainability. To this end the Structural Equation Modeling (SEMs) has adopted as method for the definition of the latent variables and the measure of their relations. The results obtained are satisfactory. An effective strategy to motivate the respondents to participate in the survey seems to be at the moment one of the major obstacles to the analysis implementation since the organizational performances are not specifically required by the projects’ evaluation guidelines and they represent an increase in the project related transaction costs. Their explicit introduction in the project presentation guidelines should be explored as an opportunity to increase the chances of success of these projects.
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Turchetto, Viola <1989&gt. "Il ruolo dei Gal nello sviluppo locale. Un'area di studio veneta." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5174.

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Abstract:
La tesi si propone di valutare il ruolo dei Gruppi di Azione Locale nel processo di sviluppo territoriale delle aree rurali. Dopo un’attenta analisi di contesto che tratta l’evoluzione della Politica Agricola Comunitaria, l’attenzione si sposta sullo sviluppo di LEADER, l’iniziativa comunitaria pilota nell’ambito della quale i GAL sono nati, con particolare attenzione ai tratti che la distinguono dal mainstream degli interventi per lo sviluppo rurale ed agli aspetti negativi e positivi che sono stati riscontrati nelle sue varie edizioni. In seguito a ciò, il quadro si restringe alla realtà veneta. Dopo una prima indagine sull’evoluzione del fenomeno LEADER in Veneto, la tesi passa ad approfondire l’asse IV del Programma di Sviluppo Rurale Veneto 2007-2013 ed i relativi strumenti, operativi e finanziari, messi a disposizione dei 14 GAL veneti per l’attuazione dei Piani di Sviluppo Locale. Allo scopo di verificare la capacità dei GAL di generare valore aggiunto nei territori, mettendo “a sistema” e coordinando diversi soggetti nell’attuazione di progetti collegati a particolari tematiche e necessità locali, individuate mediante un approccio partecipativo bottom-up, l’elaborato si sofferma su tre progetti di cooperazione realizzati allo scopo di valorizzare l’offerta di turismo rurale del Veneto, i quali hanno interessato in particolare la zona della bassa padovana.
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Furlan, Andrea <1971&gt. "Impatti paesaggistici ed economici delle misure agroambientali nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4942/1/Furlan_Andrea_tesi.pdf.pdf.

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Abstract:
La ricerca è mirata a valutare come l’attuazione delle politiche ambientali di Sviluppo Rurale possa contribuire al miglioramento del paesaggio, analizzando i suoi effetti territoriali. Nell’ambito del caso di studio della Regione Emilia-Romagna vengono analizzate le misure agro-ambientali e di forestazione agricola dal 1994 al 2011, comprendendo gli interventi realizzati con i Regolamenti (CEE) 2078/1992, 2080/1992 e dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2000-2006 e 2007-2013. In particolare, sono approfonditi i fattori che determinano la partecipazione territoriale delle misure agro-ambientali, individuate a livello aziendale le motivazioni alla partecipazione per le azioni con effetto diretto sul paesaggio, valutati i conseguenti effetti tecnico-economici e analizzati gli impatti degli interventi sul paesaggio a livello territoriale, in funzione del contesto ambientale. I risultati hanno consentito di approfondire quanto già riportato nelle valutazioni istituzionali dei PSR e in letteratura scientifica, individuando i fattori determinanti della partecipazione a livello regionale. A questo scopo sono state utilizzate analisi di econometria spaziale che hanno permesso di evidenziare effetti di concentrazione territoriale delle superfici sotto impegno, in funzione delle priorità della misura e degli ordinamenti produttivi dei beneficiari. Sono stati inoltre analizzati gli impatti paesaggistici in un’area di studio ristretta a livello territoriale e aziendale: gli interventi specifici, in alcuni contesti territoriali dove è stata raggiunta una certa concentrazione delle superfici sotto impegno, hanno modificato il paesaggio rurale, differenziandolo rispetto alla matrice agricola intensiva in cui sono stati inseriti. A livello aziendale sono stati rilevati effetti significativi sull’economia dei beneficiari che scelgono di aderire a tali misure, con un diffuso effetto di riduzione della redditività. I contributi compensano in maniera differenziata i costi legati all’implementazione degli interventi in funzione della tipologia di intervento e delle scelte tecniche aziendali adottate per la loro gestione.
The aim of the research was to evaluate how implementing the environmental part of Rural Development can improve the rural landscape, analyzing its territorial effects. The Emilia-Romagna Region was used as a case study, analyzing the agri-environmental and forestry measures from 1994 to 2011, comprising Regulation (EEC) 2078/1992, 2080/1992 and Rural Development Programmes (RDP) 2000-2006 and 2007-2013. In further details, the research studied the factors that determine agri-environmental measures uptake at territorial level, the farmers motivation in participate to actions with direct effects on landscape, the consequent economic and management effects at farm level and finally the impacts on landscape at territorial level, related to the environmental context. The results permitted to deepen the findings of institutional evaluation and scientific literature, especially characterizing the determinants of uptake at regional level. Spatial econometric analysis were used to find the spatial targeting effects of the measure, related to priorities set in the RDP and type of farming of beneficiaries. Using a restricted area as case study for impact assessment on landscape, territorial and farm level were studied: the specific realizations were effective in changing the rural landscape with a differentiation from the intensive agricultural matrix, especially in territorial context where an effective spatial targeting was achieved. Significant economic effects were founded at farm level, with an income reduction in all the farms interviewed. The aids compensate in a different way the implementation related costs, depending from the kind of realization and farmers technical management choices.
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Furlan, Andrea <1971&gt. "Impatti paesaggistici ed economici delle misure agroambientali nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4942/.

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Abstract:
La ricerca è mirata a valutare come l’attuazione delle politiche ambientali di Sviluppo Rurale possa contribuire al miglioramento del paesaggio, analizzando i suoi effetti territoriali. Nell’ambito del caso di studio della Regione Emilia-Romagna vengono analizzate le misure agro-ambientali e di forestazione agricola dal 1994 al 2011, comprendendo gli interventi realizzati con i Regolamenti (CEE) 2078/1992, 2080/1992 e dai Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2000-2006 e 2007-2013. In particolare, sono approfonditi i fattori che determinano la partecipazione territoriale delle misure agro-ambientali, individuate a livello aziendale le motivazioni alla partecipazione per le azioni con effetto diretto sul paesaggio, valutati i conseguenti effetti tecnico-economici e analizzati gli impatti degli interventi sul paesaggio a livello territoriale, in funzione del contesto ambientale. I risultati hanno consentito di approfondire quanto già riportato nelle valutazioni istituzionali dei PSR e in letteratura scientifica, individuando i fattori determinanti della partecipazione a livello regionale. A questo scopo sono state utilizzate analisi di econometria spaziale che hanno permesso di evidenziare effetti di concentrazione territoriale delle superfici sotto impegno, in funzione delle priorità della misura e degli ordinamenti produttivi dei beneficiari. Sono stati inoltre analizzati gli impatti paesaggistici in un’area di studio ristretta a livello territoriale e aziendale: gli interventi specifici, in alcuni contesti territoriali dove è stata raggiunta una certa concentrazione delle superfici sotto impegno, hanno modificato il paesaggio rurale, differenziandolo rispetto alla matrice agricola intensiva in cui sono stati inseriti. A livello aziendale sono stati rilevati effetti significativi sull’economia dei beneficiari che scelgono di aderire a tali misure, con un diffuso effetto di riduzione della redditività. I contributi compensano in maniera differenziata i costi legati all’implementazione degli interventi in funzione della tipologia di intervento e delle scelte tecniche aziendali adottate per la loro gestione.
The aim of the research was to evaluate how implementing the environmental part of Rural Development can improve the rural landscape, analyzing its territorial effects. The Emilia-Romagna Region was used as a case study, analyzing the agri-environmental and forestry measures from 1994 to 2011, comprising Regulation (EEC) 2078/1992, 2080/1992 and Rural Development Programmes (RDP) 2000-2006 and 2007-2013. In further details, the research studied the factors that determine agri-environmental measures uptake at territorial level, the farmers motivation in participate to actions with direct effects on landscape, the consequent economic and management effects at farm level and finally the impacts on landscape at territorial level, related to the environmental context. The results permitted to deepen the findings of institutional evaluation and scientific literature, especially characterizing the determinants of uptake at regional level. Spatial econometric analysis were used to find the spatial targeting effects of the measure, related to priorities set in the RDP and type of farming of beneficiaries. Using a restricted area as case study for impact assessment on landscape, territorial and farm level were studied: the specific realizations were effective in changing the rural landscape with a differentiation from the intensive agricultural matrix, especially in territorial context where an effective spatial targeting was achieved. Significant economic effects were founded at farm level, with an income reduction in all the farms interviewed. The aids compensate in a different way the implementation related costs, depending from the kind of realization and farmers technical management choices.
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Pontil, Claudia <1988&gt. "La PAC per lo sviluppo territoriale sostenibile: il confronto di alcuni parchi veneti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2026.

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Abstract:
La tesi si propone di valutare il contributo che la PAC, attraverso la Politica di Sviluppo Rurale, può apportare allo sviluppo territoriale sostenibile, con particolare riferimento alle aree protette. L’analisi tratta l’evoluzione della PAC con specifica attenzione alla protezione ambientale, fino alla presente programmazione 2007-13. Dal quadro generale si passa poi a un’analisi della realtà del Veneto attraverso lo studio del PSR che ha identificato gli strumenti e le misure a supporto di queste aree con il risultato di rilevare come la valorizzazione e conservazione delle aree naturali protette e, più in generale, la tutela ambientale siano recepite nella programmazione regionale sia in termini di risorse stanziate sia in termini di organizzazione del programma. Dal PSR l’analisi si è spostata ai PSL dei GAL Prealpi Dolomiti, Patavino e Delta del Po, individuando le misure che vedono come beneficiari gli Enti parco presenti in ciascun territorio. I tre Parchi, considerata la loro superficie e la loro posizione strategica all’interno del Veneto, seppur beneficiari di misure differenti, puntano alla valorizzazione intersettoriale del territorio per raggiungere un complessivo sviluppo territoriale sostenibile, trasformando la diversità territoriale in un punto di forza. La maggiore attenzione rivolta al progetto “Due passi alle porte del parco, qualificazione dei percorsi nei Comuni del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi” ha permesso di riscontrare il supporto che i finanziamenti della PAC danno alla gestione sostenibile delle risorse naturali e dello sviluppo territoriale, secondo strategie d’integrazione intersettoriale.
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Azzurro, Paolo <1971&gt. "Strumenti di prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari. Un piano nazionale per l'Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7172/1/Azzurro_Paolo_tesi.pdf.

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Abstract:
Negli ultimi anni lo spreco alimentare ha assunto un’importanza crescente nel dibattito internazionale, politico ed accademico, nel contesto delle tematiche sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo, sull’uso efficiente delle risorse e la gestione dei rifiuti. Nei prossimi anni gli Stati Membri dell’Unione Europea saranno chiamati ad adottare specifiche strategie di prevenzione degli sprechi alimentari all’interno di una cornice di riferimento comune. Tale cornice è quella che si va delineando nel corso del progetto Europeo di ricerca “FUSIONS” (7FP) che, nel 2014, ha elaborato un framework di riferimento per la definizione di “food waste” allo scopo di armonizzare le diverse metodologie di quantificazione adottate dai paesi membri. In questo scenario, ai fini della predisposizione di un Piano Nazionale di Prevenzione degli Sprechi Alimentari per l’Italia, il presente lavoro applica per la prima volta il “definitional framework” FUSIONS per l’analisi dei dati e l’identificazione dei principali flussi nei diversi anelli della filiera e svolge un estesa consultazione degli stakeholder (e della letteratura) per identificare le possibili misure di prevenzione e le priorità di azione. I risultati ottenuti evedenziano (tra le altre cose) la necessità di predisporre e promuovere a livello nazionale l’adozione di misure uniformi di quantificazione e reporting; l’importanza del coinvolgimento degli stakeholder nel contesto di una campagna nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari; l’esigenza di garantire una adeguata copertura economica per le attività di pianificazione e implementazione delle misure di prevenzione da parte degli enti locali e di un coordinamento a livello nazionale della programmazione regionale; la necessità di una armonizzazione/semplificazione del quadro di riferimento normativo (fiscale, igienico-sanitario, procedurale) che disciplina la donazione delle eccedenze alimentari; l’urgenza di approfondire il fenomeno degli sprechi alimentari attraverso la realizzazione di studi di settore negli stadi a valle della filiera.
In recent years, food waste prevention is assuming a pivotal role within international, European and national strategies addressing waste prevention, resource efficiency and sustainability of production and consumption patterns. In the coming years the European Union Member States will be asked to adopt specific strategies to prevent food waste within a common reference framework. This framework is being developed within the “FUSIONS” research project (7FP) which, in 2014, released the “FUSIONS definitional framework for food waste”. The main aim of the FUSIONS’s framework is to provide Member States with a common definition to be used as a reference point in National strategies targeting food waste reduction. In this scenario, this study applies for the first time the "FUSIONS definitional framework" to identify and quantify the main streams generated along the food supply chain and to identify, with the support of an extensive stakeholder’s consultation, the priorities for action in the view of developing a National Plan for Food Waste Prevention in Italy. The results highlight (among others) the following priorities: to define and adopt at national level common quantification and reporting methodologies for food waste streams; to engage stakeholders within the framework of a national food waste prevention campaign; to set a national coordination for planning and financing regional intervention on food waste prevention; to harmonise and simplify the regulatory framework relating to food donation; to improve knowledge on food waste generated along the supply chain by strengthening the research activities.
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Azzurro, Paolo <1971&gt. "Strumenti di prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari. Un piano nazionale per l'Italia." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7172/.

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Abstract:
Negli ultimi anni lo spreco alimentare ha assunto un’importanza crescente nel dibattito internazionale, politico ed accademico, nel contesto delle tematiche sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo, sull’uso efficiente delle risorse e la gestione dei rifiuti. Nei prossimi anni gli Stati Membri dell’Unione Europea saranno chiamati ad adottare specifiche strategie di prevenzione degli sprechi alimentari all’interno di una cornice di riferimento comune. Tale cornice è quella che si va delineando nel corso del progetto Europeo di ricerca “FUSIONS” (7FP) che, nel 2014, ha elaborato un framework di riferimento per la definizione di “food waste” allo scopo di armonizzare le diverse metodologie di quantificazione adottate dai paesi membri. In questo scenario, ai fini della predisposizione di un Piano Nazionale di Prevenzione degli Sprechi Alimentari per l’Italia, il presente lavoro applica per la prima volta il “definitional framework” FUSIONS per l’analisi dei dati e l’identificazione dei principali flussi nei diversi anelli della filiera e svolge un estesa consultazione degli stakeholder (e della letteratura) per identificare le possibili misure di prevenzione e le priorità di azione. I risultati ottenuti evedenziano (tra le altre cose) la necessità di predisporre e promuovere a livello nazionale l’adozione di misure uniformi di quantificazione e reporting; l’importanza del coinvolgimento degli stakeholder nel contesto di una campagna nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari; l’esigenza di garantire una adeguata copertura economica per le attività di pianificazione e implementazione delle misure di prevenzione da parte degli enti locali e di un coordinamento a livello nazionale della programmazione regionale; la necessità di una armonizzazione/semplificazione del quadro di riferimento normativo (fiscale, igienico-sanitario, procedurale) che disciplina la donazione delle eccedenze alimentari; l’urgenza di approfondire il fenomeno degli sprechi alimentari attraverso la realizzazione di studi di settore negli stadi a valle della filiera.
In recent years, food waste prevention is assuming a pivotal role within international, European and national strategies addressing waste prevention, resource efficiency and sustainability of production and consumption patterns. In the coming years the European Union Member States will be asked to adopt specific strategies to prevent food waste within a common reference framework. This framework is being developed within the “FUSIONS” research project (7FP) which, in 2014, released the “FUSIONS definitional framework for food waste”. The main aim of the FUSIONS’s framework is to provide Member States with a common definition to be used as a reference point in National strategies targeting food waste reduction. In this scenario, this study applies for the first time the "FUSIONS definitional framework" to identify and quantify the main streams generated along the food supply chain and to identify, with the support of an extensive stakeholder’s consultation, the priorities for action in the view of developing a National Plan for Food Waste Prevention in Italy. The results highlight (among others) the following priorities: to define and adopt at national level common quantification and reporting methodologies for food waste streams; to engage stakeholders within the framework of a national food waste prevention campaign; to set a national coordination for planning and financing regional intervention on food waste prevention; to harmonise and simplify the regulatory framework relating to food donation; to improve knowledge on food waste generated along the supply chain by strengthening the research activities.
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Alpe, Francesco. "Sviluppo del posizionamento e del piano di marketing di una nuova linea di prodotto - il caso Codutti spa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8442/.

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Pollonara, Mirco. "Valutazione delle politiche di sviluppo rurale. Gli interventi agro-ambientali in uno studio regionale." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2006. http://hdl.handle.net/11566/242532.

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Brusarosco, Anna. "Geografia e cooperazione: i progetti di sviluppo rurale della cooperazione italiana in Bosnia Erzegovina." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3427454.

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Abstract:
The research starts from the assumption that the Bosnian War (1992-1995) can be interpreted as an event of de-territorialization, which entailed both material and immaterial changes in the territory of this country. After the conflict, the international cooperation has acted as an external actor in the reconstruction process of this territory. The thesis focuses in particular on the role played in this process by the rural development projects which have been carried out by Italian NGOs with the Italian Ministry of Foreign Affairs’ funding. In the first part the theoretical framework of the research is illustrated, including both the strictly geographical theories and the ones concerning the concepts of development and international cooperation. Then the story of these concepts is delineated and some critical elements are underlined. In the third chapter the relationship between geography and cooperation is deepened, making reference to some fundamental authors which has studied this theme; finally, the research questions are defined. Therefore the thesis intends to move within the framework of both a geography of cooperation and a geography for cooperation. In the second part the model adopted for the analysis is described, as well as some methodological aspects and the study cases chosen for the survey, which will be precisely illustrated in the Attachment n. 1.In the third part the temporal and spatial background of the research are illustrated, describing first of all the physical geography of Bosnia and Herzegovina. The history of this country is developed focusing above all on some issues which are useful in order to understand the construction process of this territory over the time, paying particular attention to the rural context. Finally, in the eighth chapter the territorial outcomes of the war and the current situation of Bosnia and Herzegovina are explained; the specific territories involved in the analysed projects are described, too. The fourth part is dedicated to the analysis of both the context actors (European Union, State, Entities, UTL – Local Technical Unit of Italian Cooperation) and the specific projects. The involved external and internal actors are identified, as well as their logic, strategies, systems of action and also the territorial outcomes of each intervention. Starting from this analysis, in the fifth part we propose some considerations concerning both the role of Italian NGOs in the reconstruction process of the Bosnian rural territory and the relationship between geography and international cooperation.
La ricerca nasce dal presupposto che la guerra in Bosnia Erzegovina (1992-1995) possa essere letta come evento deterritorializzante, che ha comportato una modificazione sia materiale che immateriale del territorio del Paese. La cooperazione internazionale allo sviluppo è successivamente intervenuta come attore esterno nel processo di ricostruzione di questo territorio. La tesi si concentra particolarmente sul ruolo in questo processo dei progetti di sviluppo rurale, realizzati da ONG italiane con il finanziamento del Ministero Affari Esteri italiano. Nella prima parte viene quindi descritto il quadro teorico di riferimento, prima di tutto quello strettamente geografico, e poi quello relativo ai concetti di sviluppo e di cooperazione internazionale. Viene quindi delineata la storia di questi concetti e messi in luce alcuni elementi critici. Nel Cap. 3, invece, si approfondisce il tema dei rapporti tra geografia e cooperazione internazionale, riprendendo alcuni autori fondamentali che si sono occupati della questione, per giungere poi alla definizione delle domande di ricerca. La tesi si muoverà quindi nel quadro di una geografia della cooperazione e di una geografia per la cooperazione. Nella seconda parte vengono descritti il modello analitico adottato, alcuni aspetti metodologici e i casi di studio scelti per l’indagine, che verranno poi dettagliati nell’Allegato 1. Nella terza parte verrà quindi fornito il quadro temporale e spaziale della problematica, descrivendo innanzitutto le caratteristiche fisiche della Bosnia Erzegovina. La storia del Paese verrà sviluppata concentrandosi soprattutto su alcune questioni utili a comprendere come il territorio si sia costruito nel tempo, con particolare attenzione a quello rurale. Il Cap. 8, infine, tratterà degli esiti territoriali del conflitto e della situazione della Bosnia Erzegovina oggi. Verranno quindi descritti i territori specifici in cui si inseriscono i progetti analizzati. La quarta parte della tesi è dedicata all’analisi, prima degli attori di contesto (Unione Europea, Stato, Entità, UTL) e poi dei singoli progetti. Verranno individuati gli attori, esterni ed interni, coinvolti, le loro logiche, le strategie, i sistemi di azione e gli esiti territoriali di ciascun intervento. A partire da questa analisi, nella quinta parte si proporranno alcune considerazioni relative al ruolo delle ONG italiane nella ricostruzione del territorio rurale bosniaco e al rapporto tra geografia e cooperazione allo sviluppo.
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Leoni, Elia. "Piano di controllo SDN per la composizione dinamica di funzioni di rete virtuali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10128/.

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Abstract:
Il documento analizza i vantaggi introdotti nel mondo delle telecomunicazioni dai paradigmi di Software Defined Networking e Network Functions Virtualization: questi nuovi approcci permettono di creare reti programmabili e dinamiche, mantenendo alte le prestazioni. L’obiettivo finale è quello di capire se tramite la generalizzazione del codice del controller SDN , il dispositivo programmabile che permette di gestire gli switch OpenFlow, e la virtualizzazione delle reti, si possa risolvere il problema dell’ossificazione della rete Internet.
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DI, CARLO Anna. "Strumenti di gestione territoriale e politiche pubbliche per lo sviluppo sostenibile." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2011. http://hdl.handle.net/11695/66302.

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Abstract:
In Italy the lack of a strategic approach in the tourism sector is particularly evident. For a long time everyone enjoyed its extraordinary natural resources, and in the past tourists fell for the Italian destinations in spite of the absence of a well-structured supply. For some years, however, the context is going to radically change and, above all, the habits of making tourism are going to change too. The need for a change becomes more and more urgent when tourist activities are developed in sensitive areas such as protected ones; it is now a fact that the demand for eco-tourism, green tourism and sustainable ethical tourism is growing, and therefore the importance of the implementation of programmatic actions as well as long-term territorial planning becomes absolutely fundamental priority. There are many tools available to government agencies and local public bodies that may contribute to the aim of economic, social and environmental sustainability. One of them is the European Charter for Sustainable Tourism (ECST) that is a voluntary and contractual relationship between the body of a park management, tourism enterprises and the local population, all of them to develop tourism in keeping with the sustainable management of natural resources of the protected area. This is essentially the combination of a process of participatory planning and a management system and control that materializes in the identification of a five-year Action Plan built on collaboration between public sector, private sector and local population and reflecting the strategy of the protected area in the field of sustainable tourism. The National Park of Abruzzo, Lazio and Molise decided to join in this process, recognizing the need to revamp the tourism sector in its territory and to identify the right path to follow ECST. The strong point of the Charter is by far the buttom-up approach that leads to the organization of regional forums, meetings and negotiations in which responsible entity for management of the protected area, municipalities, local authorities, local companies to promote tourism, economic operators and representatives of local associations are called down. This paper reports the achievements in cooperation with the Park Authority and a designated official Federparchi in terms of area-based analysis (called Diagnostic Report); then it attempts to show what comes out of the analysis, in particular what about the strengths and weaknesses of the tourism sector as well as the opportunities for stakeholders placed into the park. In order to organize forum, socio-economic development of tourism and the territorial homogeneity for tourist development were taken into account. In so doing, three territories were identified and three meetings were held for each of them. The meetings were preceded by a plenary session during which a draft of the diagnostic report was presented and they were settled with an illustration of the strategy and actions that the Park Board and stakeholders of the area are committed to taking forward. The actions - as the result of the work of consultation and sharing of shared vision and mission of the tourism sector of the Park and the actors of the territory - were compared with the foreseen measures in the 2007-2013 plans of all the three regions where the Park is placed in order to highlight the consistency in the measures as well as to identify the possible sources of funding for programming plans and projects covered in the agenda of the ECST. It was also carried out an ex ante evaluation of the possible effects due to acquisition and implementation of the ECST action program on environmental issues of the Park by the use of some specific indicators of the tourism sector. Thus, matrices were produced that can be employed for monitoring the implementation process of the Charter.
Nel nostro Paese l’assenza di un approccio strategico nel settore turistico è particolarmente evidente. Si è sempre beneficiato di un patrimonio straordinario di risorse e il turista del passato era attratto dalle destinazioni italiane anche in assenza di un’offerta ben strutturata. Da qualche anno il contesto è però radicalmente cambiato ma soprattutto, sono mutate le abitudini del far turismo. La necessità di cambiamento si fa ancor più pressante e indispensabile quando le attività turistiche si sviluppano in aree sensibili come le aree protette: ormai è un dato di fatto che la domanda di ecoturismo, turismo verde e turismo eticamente sostenibile è in costante crescita e pertanto l’importanza dell’implementazione di azioni programmatiche e di pianificazione territoriale di lungo periodo diventano assolutamente fondamentali e prioritarie. Tanti sono gli strumenti a disposizione delle amministrazioni e degli enti preposti al governo del territorio che possono contribuire al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Tra questi c’è la Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) uno strumento volontario e contrattuale tra l’Ente di gestione di un parco, le imprese turistiche e la popolazione locale, per lo sviluppo di un turismo in armonia con la gestione sostenibile delle risorse naturali dell’area protetta. Si tratta in sostanza della combinazione tra un processo di pianificazione partecipata e di un sistema di gestione e controllo e trova concretezza nella individuazione di un Piano di Azione quinquennale costruito dalla collaborazione tra settore pubblico, settore privato e popolazione e che riflette la strategia dell’area protetta nel settore del turismo sostenibile. A tale processo ha deciso di aderire il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ravvisando la necessità di riorganizzare il settore turistico nel proprio territorio e individuando nella CETS il giusto percorso da intraprendere. Punto di forza della Carta è sicuramente l’approccio di tipo buttom up che si materializza nella organizzazione dei forum territoriali, tavoli di concertazione e dialogo a cui sono chiamati a sedere i responsabili dell’Ente che gestisce l’area protetta, i Comuni, gli Enti territoriali, le Aziende di promozione turistica, gli operatori economici e i rappresentanti delle Associazioni locali. Il presente lavoro riporta quanto realizzato di concerto con l’Ente Parco e con un responsabile designato da Federparchi, in termini di diagnosi territoriale (denominata Rapporto Diagnostico) analisi dalla quale emergono i punti di forza e debolezza del settore turistico ma anche le opportunità che ad esso sono associate per gli stakeholder ricadenti nell’area Parco. L’organizzazione dei forum ha preso in considerazione le caratteristiche socio-economiche nonché le omogeneità di sviluppo turistico del territorio: sono stati così individuati tre ambiti territoriali per ciascuno dei quali sono stati organizzati 3 incontri. Questi incontri sono stati preceduti da una sessione plenaria durante la quale è stata presentata una bozza del rapporto diagnostico e si sono conclusi con l’illustrazione della strategia e delle azioni che l’Ente Parco e gli stakeholder del territorio si impegnano a portare avanti. Le azioni, frutto del lavoro di concertazione e condivisione partecipata della vision e della mission del settore turistico dell’Ente Parco e degli attori del territorio, sono state confrontate con le misure previste dai Piani Programmatici 2007-2013 delle tre Regioni nei quali ricade il territorio del Parco per evidenziarne o meno la coerenza e per individuare nelle misure della Programmazione possibili fonti di finanziamento per piani e progetti contemplati nel programma di azioni della CETS. E’ stata altresì realizzata una valutazione ex ante dei possibili effetti dell’acquisizione della CETS e della implementazione del programma di azioni sui temi ambientali del territorio del Parco attraverso il popolamento di alcuni indicatori specifici del settore turistico. Le matrici così realizzate potranno essere utilizzate anche in fase di monitoraggio del processo di applicazione della Carta.
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Rossatti, Andrea <1990&gt. "Il mercato della pera in Inghilterra: analisi e prospettive di sviluppo per l'export Made in Italy." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5273.

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D'AMORE, Andrea. "Conoscere per conservare e valorizzare. Le masserie quale elemento di sviluppo per il territorio delle Madonie." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/395490.

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Caltabiano, Anna <1988&gt. "Governance della terra e sviluppo rurale: le sfide del processo di riforma fondiaria in Burkina Faso." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7442/1/Tesi_dottorato_Anna_Caltabiano.pdf.

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Abstract:
Il mio lavoro di tesi mira ad analizzare il processo di riforma fondiaria in atto dal 2009 in Burkina Faso, alla luce delle politiche di sviluppo rurale adottate a livello regionale (Africa occidentale francofona) e del percorso storico-politico che dalla conquista coloniale francese ci conduce all’ultima fase di democratizzazione del Burkina Faso. Ripercorrendo le principali strategie ed obiettivi di riforma agraria e fondiaria perseguiti dai Governi a livello regionale e nazionale intendo fare luce sui nodi irrisolti delle politiche di sviluppo rurale e sul rapporto politico che il Burkina Faso ha inteso costruire con il mondo rurale a partire dall’indipendenza, con un particolare focus sul periodo della rivoluzione sankarista (1983-1987). L’analisi storica dei sistemi di riconoscimento dei diritti locali di accesso e utilizzo della terra consente di avanzare riflessioni sull’ordine politico interno che i regimi coloniali e post-coloniali hanno inteso costruire con il mondo rurale e sull’effettiva inclusione della popolazione rurale nelle politiche di sviluppo adottate dai Governi a livello regionale e nazionale. Allo stesso tempo, identificando organi e istituzioni a cui è stato affidato a partire dall’indipendenza il potere di gestire le risorse e conferire diritti fondiari agli abitanti delle aree rurali ho intenzione di far emergere alcuni dei rapporti di forza e di potere esistenti tra livello nazionale e locale e il legame che intercorre tra di essi. L’obiettivo è quello di riflettere sulla possibilità che la riforma fondiaria in atto in Burkina Faso possa garantire una maggiore democraticità dei processi di sviluppo rurale e governance della terra. Attraverso l’analisi di tale processo di riforma è possibile contribuire al dibattito relativo alle strategie di sviluppo rurale in Africa occidentale tenendo conto delle problematicità politiche che tali processi di riforma si trovano ad affrontare
The ongoing international debate on rural development focuses on the legalization of land property rights as a mean to guarantee land tenure security, to promote agricultural investment and rural development. As a result in francophone West Africa new land policies have been elaborated with the specific aim of resolving a dual institutional and juridical system of land tenure which causes land conflicts and hinder economic growth. My thesis aims to analyze the ongoing process of land tenure reform in Burkina Faso in light of the rural development policies implemented in francophone West Africa since the colonial period. It also takes into account the rural development paths adopted by the Government of Burkina Faso from the French colonial conquest to the late democratization period. By retracing the main strategies of land and agrarian reform at regional and national level I shed light on the unresolved political relationship that the State has built with the rural population since independence. In particular I identify statutory and customary institutions who have been entrusted over time with the power to manage natural resources and to allocate land rights in order to bring out some of the power relationships existing between national and local levels. Through the historical analysis of land tenure systems I advance considerations on the inclusion of rural people in the rural development policies. The main aim is to reflect on the possibility of the ongoing land tenure reform in Burkina Faso to ensure a democratic governance of the land and a more inclusive process of rural development. With this focus on land tenure reform in Burkina Faso my thesis will lead to a critical analysis of the new wave of land policies in West Africa and contribute to the ongoing debate on rural development from a political point of view.
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Caltabiano, Anna <1988&gt. "Governance della terra e sviluppo rurale: le sfide del processo di riforma fondiaria in Burkina Faso." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7442/.

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Abstract:
Il mio lavoro di tesi mira ad analizzare il processo di riforma fondiaria in atto dal 2009 in Burkina Faso, alla luce delle politiche di sviluppo rurale adottate a livello regionale (Africa occidentale francofona) e del percorso storico-politico che dalla conquista coloniale francese ci conduce all’ultima fase di democratizzazione del Burkina Faso. Ripercorrendo le principali strategie ed obiettivi di riforma agraria e fondiaria perseguiti dai Governi a livello regionale e nazionale intendo fare luce sui nodi irrisolti delle politiche di sviluppo rurale e sul rapporto politico che il Burkina Faso ha inteso costruire con il mondo rurale a partire dall’indipendenza, con un particolare focus sul periodo della rivoluzione sankarista (1983-1987). L’analisi storica dei sistemi di riconoscimento dei diritti locali di accesso e utilizzo della terra consente di avanzare riflessioni sull’ordine politico interno che i regimi coloniali e post-coloniali hanno inteso costruire con il mondo rurale e sull’effettiva inclusione della popolazione rurale nelle politiche di sviluppo adottate dai Governi a livello regionale e nazionale. Allo stesso tempo, identificando organi e istituzioni a cui è stato affidato a partire dall’indipendenza il potere di gestire le risorse e conferire diritti fondiari agli abitanti delle aree rurali ho intenzione di far emergere alcuni dei rapporti di forza e di potere esistenti tra livello nazionale e locale e il legame che intercorre tra di essi. L’obiettivo è quello di riflettere sulla possibilità che la riforma fondiaria in atto in Burkina Faso possa garantire una maggiore democraticità dei processi di sviluppo rurale e governance della terra. Attraverso l’analisi di tale processo di riforma è possibile contribuire al dibattito relativo alle strategie di sviluppo rurale in Africa occidentale tenendo conto delle problematicità politiche che tali processi di riforma si trovano ad affrontare
The ongoing international debate on rural development focuses on the legalization of land property rights as a mean to guarantee land tenure security, to promote agricultural investment and rural development. As a result in francophone West Africa new land policies have been elaborated with the specific aim of resolving a dual institutional and juridical system of land tenure which causes land conflicts and hinder economic growth. My thesis aims to analyze the ongoing process of land tenure reform in Burkina Faso in light of the rural development policies implemented in francophone West Africa since the colonial period. It also takes into account the rural development paths adopted by the Government of Burkina Faso from the French colonial conquest to the late democratization period. By retracing the main strategies of land and agrarian reform at regional and national level I shed light on the unresolved political relationship that the State has built with the rural population since independence. In particular I identify statutory and customary institutions who have been entrusted over time with the power to manage natural resources and to allocate land rights in order to bring out some of the power relationships existing between national and local levels. Through the historical analysis of land tenure systems I advance considerations on the inclusion of rural people in the rural development policies. The main aim is to reflect on the possibility of the ongoing land tenure reform in Burkina Faso to ensure a democratic governance of the land and a more inclusive process of rural development. With this focus on land tenure reform in Burkina Faso my thesis will lead to a critical analysis of the new wave of land policies in West Africa and contribute to the ongoing debate on rural development from a political point of view.
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CARUSO, DONATELLO. "Modelli di valutazione delle politiche di sviluppo rurale, il ruolo del capitale privato nella loro distribuzione: il caso della Misura 121 del PSR Puglia." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2016. http://hdl.handle.net/11369/338822.

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Abstract:
Abstract Uno dei principali obiettivi dell'Unione europea (UE) è il tentativo di eliminare le disparità economiche e sociali che caratterizzano le regioni degli Stati membri. A tal fine, essa opera attraverso i cosiddetti fondi strutturali, che non sono altro che strumenti finanziari specificatamente dedicati alla riduzione o l'eliminazione totale, di tali disparità territoriali. In questo contesto, la Regione Puglia ha sviluppato il suo piano operativo attraverso il quale, oltre ad altri obiettivi, una particolare attenzione è stata rivolta al rafforzamento della competitività del sistema agricolo della regione. È il caso della Misura 121 (Assi I) del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, adottato anche dalla Regione Puglia il cui scopo principale è - ai sensi dell'art. 20 (b) (i), del regolamento (CE) n. 1698/2005 - l'ammodernamento delle aziende agricole attraverso sovvenzioni per investimenti in macchinari e attrezzature agricole, come, ad esempio: trattori, mietitrici, fabbricati agricoli, depositi dei mezzi agricoli, impianti di irrigazione, ecc. Più nel dettaglio, l'intervento di tale politica con particolare riferimento alla misura considerata, prevede il meccanismo del cofinanziamento sulla base del quale il capitale privato (capitale di rischio) è chiamato a coprire dal 30% al 60% del totale dell’investimento. La restante parte del rappresenta la quota massima del contributo pubblico a fondo perduto dato a sostegno della quota di capitale privato. Questo lavoro analizza i fattori che influenzano l'investimento in ammodernamento delle aziende, relativi agli aiuti pubblici concessi mediante la misura 121 del Piano di sviluppo rurale della regione puglia, nel periodo 2007-2013. Secondo la metodologia econometrica del Generalized Propensity score (GPS), sviluppata di recente ed afferente alla famiglia del metodo propensity score, in questa analisi si stima una funzione dose-risposta in cui la variabile outcome è il Pubblico Aiuto, considerando tutte le aziende agricole della Puglia che hanno usufruito degli aiuti pubblici relativi agli investimenti previsti per la misura 121, in che misura le variabili endogene e già preesistenti nella fase preinvestimento, hanno un ruolo positivo, tali da influenzare fortemente l’intensità del sussidio pubblico. Abstract in English One of the main aims of the European Union (EU) is the attempt of eliminating the economic and social disparities characterizing its regions. To this aim, it operates through the so-called structural funds which are financial instruments specifically devoted to the reduction and, possibly, the elimination of those territorial disparities. Within this context, the Region of Puglia developed its operational plan through which, in addition to other objectives, a specific attention was paid to the strengthening of the competitiveness of the agricultural system of the region. In this sense, the regional plan identified some measures particularly devoted to the reorganization and modernization of regional farms with the aim of making them more capable of dealing with an increasing worldwide competition. It is the case of Measure 121 (Axes I) of the Rural Development Program also adopted by the Region of Puglia whose main aim is – in accordance with art. 20(b)(i) of Council Regulation (EC) no. 1698/2005 – the modernization of agricultural holdings through grants for investments in farm machinery and equipment such as, for example, tractors, harvesters, farm buildings, manure storage, irrigation facilities, etc. More in details, the policy intervention within the context of this considered measure entails a co-financing mechanism on the basis of which the private capital (the risk capital) is called to cover from 30% until 60% of the amount proposed as an investment. The remaining represents the maximum quota of the non-repayable public grant given in support the quota of private capital. As our case study, we analyzes agricultural public funds allocated in the Puglia Region in Italy, on measure 121 of the RDP 207- 2013 period. This paper analyzes factors that affect the investment on modernization of agricultural holdings of the RDP’s Puglia by public aid of the regional government and other factors of regional farms. According to the methodology Generalized Propensity Score (GPS), a relatively recent development within the family of propensity score methods, we estimate a dose-response function of private capital considering all the farms of Puglia region that have made use of these public funds.
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Grana, Gilberto. "Il mercato delle macchine da caffè per uso familiare - Lo sviluppo del piano di marketing." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/757/.

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Farronato, Susan Camilla <1992&gt. "Il turismo rurale nella Pedemontana Vicentina tra Astico e Brenta: considerazioni e sviluppo di una proposta imprenditoriale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13334.

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Abstract:
Negli ultimi anni si sta assistendo in Veneto, come nel resto del mondo, ad una crescita esponenziale dell'impiego di pratiche turistiche in territori rurali. Partendo da un'attenta analisi dell'evoluzione del fenomeno del turismo rurale, il lavoro prende come riferimento il territorio della Pedemontana Vicentina, ossia l'area racchiusa tra gli assi fluviali del fiume Astico e Brenta, e ne evidenzia la situazione turistica attuale, quali il comportamento della domanda, l'assetto delle strutture ricettive e in generale dell'offerta turistica, oltre che il modello di governance adottato. In ultima analisi si presenta una proposta di creazione di un Tour Operator attivo nel territorio della Pedemontana Vicentina, che offra attività turistico-ricreative in ambito rurale e che sia focalizzato sull'esperienza vissuta dal turista, quale principio cardine di un'offerta che si desidera innovativa.
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Loddo, Annalisa <1991&gt. "La Cina verso la sostenibilità: proposta di traduzione e commento del «Piano Nazionale di Sviluppo dell'Agricoltura Sostenibile 2015-2030." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7679.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi consiste nella traduzione del Piano Nazionale di Sviluppo dell’Agricoltura Sostenibile 2015-2030 emesso dal Ministero dell’Agricoltura e dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme cinese. In un presente in cui le risorse naturali vengono sfruttate al massimo, i cambiamenti climatici dovuti alle emissioni provenienti dalle attività umane e la violazione degli habitat naturali sono sempre più gravi, è necessario favorire la combinazione tra ambiente, economia e società, al fine di garantire condizioni di vita migliori e durature nel tempo. L’agricoltura gioca un ruolo di fondamentale importanza nella tutela del territorio e della biodiversità. Sono infatti numerose le tecniche agricole e pratiche di produzione a forte impatto ambientale che vedono un iper-sfruttamento delle risorse del suolo, l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici che si ripercuotono gravemente sul pianeta e sulla salute umana. Sviluppare un’agricoltura sostenibile significa conciliare la salute della popolazione e il recupero ambientale con l’economia, la scienza e la tecnologia, fattori fondamentali perché il progetto della sostenibilità possa realizzarsi. Questi sono i principali temi trattati nel Piano Nazionale di Sviluppo dell’Agricoltura Sostenibile 2015-2030 cinese, con lo scopo di regolare lo sviluppo agricolo sostenibile e favorire la realizzazione del “sogno di una Cina migliore”. La traduzione è preceduta da una introduzione in cui viene approfondito il tema sull’importanza dello sviluppo sostenibile nel mondo e, in particolare in Cina, ed è seguita da un commento traduttologico che ha il fine di analizzare il Piano, i principali problemi incontrati in fase di traduzione e le relative strategie utilizzate per risolverli. È inoltre presente un glossario diviso in diversi macrosettori (economia, agricoltura, ambiente) che riporta la traduzione inglese e italiana dei termini tecnici incontrati nel testo.
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Paterno', Antonino. "Il ruolo del Programma di Iniziativa Comunitaria LEADER nei processi di sviluppo del territorio rurale siciliano. Il caso del GAL LEADER+ Platani Quisquina." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/240.

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Abstract:
L'approccio LEADER rappresenta uno dei piu' importanti strumenti elaborati dalla Commissione europea per lo sviluppo delle aree rurali, prima come Programma di Iniziativa Comunitaria, oggi come Asse dei Programmi di Sviluppo Rurale. Pertanto diventa importante una valutazione degli effetti da esso prodotti. Valutazione che viene effettuata a livello comunitario e regionale ma che risulta decisamente debole a livello locale, anche se vivamente raccomandata dalla Commissione. Il presente studio intende contribuire ad arricchire le basi metodologiche utili ad affrontare i processi valutativi del programma LEADER su base locale, testando i criteri valutativi delineati in sede europea ed applicandoli alla realta' locale di un Gruppo di Azione Locale siciliano.
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ROSSI, AMALIA. "L'ambiente come spettacolo. Etnicità, sviluppo rurale e visioni politiche del paesaggio nel Nord della Tailandia (provincia di Nan)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/35123.

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Abstract:
The thesis consists in a discussion of ethnographic sources gathered during fieldwork in Nan Province- Northern Thailand- in 2008 and 2009. The analysis operates at least on three interplaying levels. Firstly, drawing from theoretical suggestions coming from E.Goffman, G.Debord, C.Geertz, J.Scott and other authors, I emphasize the usefulness of the theatre-spectacle metaphor for the study of developmental and environmental social dynamics, as it allows to describe the institutionalization of a moral and aesthetic discourse of social responsibility and helps to explain frictions and contradictions happening in the backstage of the environmental spectacle at local, national and international scale. Secondly, I show how the articulation of environmental and landscape imaginaries, narratives and projections encourages forms of territorialization and counter-territorialization which are not reducible to a simplistic opposition between hegemonic and subaltern subjects and which need to be explored looking for cases that contradict this theoretical dichotomy through the description of situational subjective agencies. Thirdly, I enlighten a path along which the ideas of subalternity and hegemony are crucial not for the fact that they enclose specific and stable subjectivities, but for the reason that competition within and combination of hegemonic and subaltern social capitals in the environmental arena are sources of institutional stabilization in a country that is often in political trouble. The selective and discrete analysis of different stakeholders involved in this arena,reflected in the titling and succession of five chapters leads to understand how, similarly to what happens in the Luigi Pirandello’s drama I sei personaggi in cerca di autore (Engl.trans. Six characters looking for an author) I found out that subaltern subjects, and especially non T’ai and non-Buddhist ethnic minorities that used to be part of the communist guerrilla (1965-1983), in recent years tend to act like characters looking for an author who is capable of legitimizing their presence on the environmental stage; in this scenario, egemonic authors themselves (environmental institutional agencies) may behave as actors looking for other, superior sources of authority (Buddhist religion, the King, the media, the UN agencies...). Only if 'masked' as Khon M'uang they become able to act in the environmental spectacle as authorized subjects. Environmental populism works as a territorializing force and enact symbolic dispositives that indirectly tend to rewrite (and sometimes to cancel) upland environmental culture by the means of correcting its landscape.
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Birolo, Linda. "Proposta di un metodo per l'auto-valutazione dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e dell'approccio leader nelle politiche di sviluppo regionale e rurale dell'unione europea." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423589.

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Abstract:
In the context of multi-level governance, the commitment to ensure effective and efficient management of resources for implementation of regional development and cohesion policies should involve all stakeholders at various tiers of decision making, from local public administrators to final beneficiaries. Making all aware of accurate control and greater transparency in the use of public resources, can help create a climate of trust between the administrators and citizens; reduce the bureaucratic burdens and give greater credibility to the results of public interventions. In this regard at local level, it is increasingly the need for assessment tools that provide decision-makers with better and more useful information also on projects of limited scale and activities concerning confined. Where it is possible through the involvement of the local population and all public and private bodies that are affected by territorial interventions. The Local Action Groups (LAGs) of the european initiative LEADER for the rural areas development have always been an active part in promoting the culture of cooperation and coordination and the empowerment of all economic and social components of a community to assess the outcome by EU structural founds' measures. This research aims to develop an operational tool to self-assessment by public-private partnerships (LAGs type) which allows them to control their strengths, their areas for improvement and the degree of satisfaction of stakeholders. The methodology developed in collaboration with GALs and other related subjects is intended to be simple and sustainable, in terms of human and financial resources so it ensures that good practices of self-control are incorporated in the daily activities of these organizations. The self-assessment system is oriented to a regular monitoring of the organization management with respect to seven key principles of "good governance": g-local sustainable development, effectiveness, efficiency, participation, transparency, accountability and capacity. Such checking can use a limited number of indicators that are flexible and according to needs, can be further refined independently by the organization itself. This system has been tested with LAG direct/indirect operators at Flanders (Belgium), Umbria and Veneto Regions. Self-assessment can help a single organization and its related bodies to approach the complexity of reality and to make appropriate use of increasingly limited resources. A constant and accurate analysis of information promotes knowledge and learning both inside and outside of the organization through the sharing of best practice and continuous dialogue with the various stakeholders. This instrument allow LAGs to measure the results achieved in local development for the loans obtained, also in relation to the expectations of the public and beneficiaries. In addition, these data of regular monitoring and internal control, are the first step in order to provide better information at local context, more readily understandable to citizens and more useful to take political decisions at various tiers of government. Future research could be directed to take up the challenge of identifying the desired values to associate with each indicator that we designed in order to elaborate quantitative or qualitative judgments from measures observed during the self-assessment
In un contesto di multi-level governance, l'impegno per assicurare una gestione efficace ed efficiente delle risorse destinate alla attuazione delle politiche per lo sviluppo e la coesione dei territori deve coinvolgere tutti gli attori, ai vari livelli decisionali, fino agli amministratori pubblici locali e ai beneficiari finali. Una generale sensibilizzazione verso un controllo accurato e una maggiore trasparenza dell'uso delle risorse pubbliche, può contribuire a creare un clima di fiducia tra gli amministratori e i cittadini, riducendo le barriere burocratiche e dando maggiore credibilità  ai risultati degli interventi pubblici. A tal proposito nei contesti locali, emerge sempre più la necessità  di disporre di strumenti di valutazione che forniscano informazioni più adeguate e più utili ai decisori anche su progetti di limitate dimensioni o degli interventi che riguardano aree circoscritte anche attraverso un coinvolgimento diretto, ove possibile, della popolazione locale e di tutti i soggetti pubblici e privati che sono in qualche modo "interessati". I Gruppi di Azione Locale (GAL) dei programmi europei LEADER per lo sviluppo delle aree rurali sono da sempre parte attiva nel promuovere la cultura della cooperazione e del coordinamento e la responsabilizzazione di tutte le componenti economiche e sociali di una comunità  per una valutazione dell'esito degli interventi locali finanziati dai fondi strutturali europei. Questa ricerca si propone di elaborare uno strumento operativo di autodiagnosi a disposizione di partnership pubblico/private locali, del tipo dei GAL, che consenta loro di tenere sotto controllo i punti di forza, gli aspetti da migliorare nonché il grado di soddisfazione dei loro interlocutori nel territorio. La metodologia sviluppata in collaborazione con i GAL e altri soggetti ad essi afferenti vuole essere semplice e sostenibile, in termini di risorse umane e finanziarie, per far si che buone pratiche di autocontrollo siano incorporate nelle attività  quotidiane di queste organizzazioni. Il sistema di autovalutazione predisposto consiste in un un regolare monitoraggio delle modalità  di gestione di un'organizzazione rispetto a 7 principi chiave di "buona governance": sviluppo sostenibile g-locale; efficacia, efficienza; partecipazione, trasparenza, responsabilità  e capacità. Per tale verifica sono utilizzabili un numero limitato di indicatori flessibili che possono essere ulteriormente perfezionati in modo autonomo dalla organizzazione stessa, secondo le proprie esigenze. Tale dispositivo è stato perfezionato e testato con degli operatori diretti o indiretti di GAL delle Regioni delle Fiandre (Belgio), Umbria e Veneto. L'Auto-valutazione può aiutare una singola organizzazione e i soggetti che con essa si relazionano ad avvicinarsi alla complessità  della realtà  e a utilizzare in modo appropriato risorse sempre più limitate. Una costante e puntuale analisi delle informazioni favorisce la conoscenza e l'apprendimento sia all'interno della organizzazione che all'esterno attraverso la condivisione di procedure e il continuo confronto con i diversi soggetti. Tale strumento consentirebbe ai GAL di misurare i risultati raggiunti nello sviluppo locale a fronte dei finanziamenti ottenuti, in relazione anche alle aspettative della popolazione e dei beneficiari. Inoltre queste misure di regolare monitoraggio e controllo interno, sono il primo passo per disporre di informazioni più adeguate ai contesti locali, più immediatamente comprensibili ai cittadini e più utili a prendere le decisioni politiche ai vari livelli di governo. Ricerche future potrebbero essere indirizzate a cogliere la sfida di individuare i valori desiderati associabili a ciascun indicatore del set da noi predisposto che consentano di pervenire a dei giudizi di valore quantitativo o qualitativo delle misure osservate nel corso dell'autovalutazione
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Emiliani, Francesco <1989&gt. "Piano di sviluppo, Strategie, Branding e analisi sulla penetrazione di un nuovo mercato. The North Face e il trail running." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8001.

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Abstract:
Questo progetto ha lo scopo di indicare le strategie migliori per la penetrazione di un nuovo mercato, verrà trattato il caso del mercato del trail running da parte del brand The North Face. Dopo un’attenta acquisizione di dati di mercato per capire l’andamento di questo settore si analizza la struttura della concorrenza, evidenziando quelli che sono i protagonisti e la loro presenza sul territorio. L’importanza del panorama di The North Face e le sue attivazione nel settore del trail running sono descritte a fondo, in maniera tale da capirne le potenzialità e i suoi sviluppi futuri per la penetrazione del mercato e l’inserimento del brand in questo settore. L’elaborato presenta una profonda analisi delle rilevazioni di due esperti del mondo tecnico della corsa non in strada e degli eventi legati ad essa. Inoltre vengono effettuate analisi date da un questionario, con il quale si sono raccolte molteplici informazioni sul mercato del trail running, sull’acquisto di capi di abbigliamento del settore e sulla percezione emozionale del brand inserito in un ottica di questo tipo. La strategia finale comprende una serie di attivazioni ed interventi che vengono proposti per aumentare l’awareness e le vendite di The North Face nel mercato preso in considerazione, i quali sono stati concepiti in linea con la brand guidelines e i principi etici del brand.
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Montuschi, Nicola. "Parco Agricolo Guimarães. Piano per la riqualificazione paesaggistica e la fruizione pubblica dell'area rurale di veiga de creixomil." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6147/.

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Abstract:
Parco Agricolo Guimarães, piano per la riqualificazione paesaggistica e la fruizione pubblica dell'area rurale di Veiga de Creixomil. La tesi in oggetto consiste in una proposta per una riqualificazione paesaggistica ed uno studio di inserimento di attrattività pubbliche in un contesto rurale periurbano. L'area oggetto di studio presenta caratteristiche ambientali e agricole che divengono uno spunto progettuale, trasponendo le criticità sino a diventare motori della rigenerazione urbana per micro interventi. La proposta progettuale consiste nella espansione degli orti urbani e nella creazione di una piazza scambio per i prodotti locali mentre altre attività di aggregazione e coesione sociale sono poste in altre zone del parco agricolo.
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Carpani, Gaia. "Caratteristiche e vulnerabilità della rete di trasporto di Casalecchio di Reno nell'ambito dello sviluppo del Piano di Segnalamento per le emergenze previsto dal PGTU del Comune." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/767/.

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Abstract:
Per migliorare la lettura del territorio, al fine di facilitare gli interventi di pronto intervento, in seguito a sopralluoghi sul territorio, sono stati eseguiti interventi di riqualificazione della segnaletica d'indicazione e di miglioramento dell'accessibilità in alcune zone di Casalecchio di Reno, in collaborazione con 118 e 115.
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Fantuzzi, Sara <1981&gt. "La diffusione della filiera corta agro-alimentare e le prospettive di sviluppo nel territorio: il ruolo delle amministrazioni locali e le potenzialità del mercato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1869/1/Fantuzzi_Sara_tesi.pdf.

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Fantuzzi, Sara <1981&gt. "La diffusione della filiera corta agro-alimentare e le prospettive di sviluppo nel territorio: il ruolo delle amministrazioni locali e le potenzialità del mercato." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1869/.

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Pagan, Massimiliano. "Valutazioni di sostenibilità nella pianificazione territoriale di aree protette mediante approcci di analisi multi-obiettivo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3422246.

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Abstract:
Sustainability is a human-centered principle following an equilibrium among technically different multiple objectives and among different interest groups (including the general one represented by the next generations). This research deals with the multi-objective mathematical programming capabilities to analyze and address the sustainability problem of efficient primary sector’s land-uses into protected areas. In order to meet this purpose, links between Multiple Criteria Decision Making, sustainable development and land-use management inside protected areas are recognized firstly. Secondly, traditional techniques of multi-objective analysis are analyzed, focusing on the relationship between mathematical structure, economic meaning and explored aspects of sustainability. Hence a general framework of analysis is proposed and applied to the decision support to the Management Planning of a “Nature 2000” site, located in a mountain area of the Veneto region. Such application serves a double purpose: a) to find a compromise solution to the problem, according to the preferences of multiple stakeholders and with respect to habitat conservation, income and aesthetic quality of landscape as main objectives connected to primary (i.e. reversible) land uses; b) to reveal on the most relevant factors in the generation of a sustainable compromise solution.
La sostenibilità è un principio antropocentrico che persegue un equilibrio tra obiettivi multipli e tecnicamente diversi e tra differenti gruppi d’interesse (tra cui quello generale costituito dalle generazioni future). La presente ricerca riguarda le capacità proprie delle tecniche di programmazione matematica multicriterio di analizzare e risolvere il problema di sostenibilità relativo ad un efficiente uso del suolo all’interno di aree sottoposte a tutela naturalistica. Per raggiungere lo scopo, vengono dapprima individuate le connessioni tra Supporto alla Decisione Multi Criterio, sviluppo sostenibile e gestione territoriale all’interno di aree protette. In secondo luogo le tecniche tradizionali di Analisi Multi Obiettivo sono analizzate focalizzando sulle relazioni tra la struttura analitico-matematica, il suo significato economico e gli aspetti di sostenibilità da essa esplorabili. Quindi uno schema generale di analisi viene proposto e applicato al supporto alla decisione nell’elaborazione di un Piano di Gestione di un sito Natura 2000, localizzato in un’area montana del Veneto. Tale applicazione ha un duplice scopo: a) trovare una soluzione di compromesso, in accordo con le preferenze di portatori d’interesse multipli e in relazione alla conservazione degli habitat, la redditività e il contributo alla qualità estetica del paesaggio quali principali obiettivi territoriali connessi agli usi primari (reversibili) del suolo; b) riconoscere i fattori più rilevanti nella generazione della soluzione di compromesso sostenibile.
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MARANDOLA, Danilo. "Le risorse forestali nei processi di sviluppo rurale del territorio montano italiano: esperienze, strumenti e potenzialità in tre casi studio." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2012. http://hdl.handle.net/11695/66270.

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Abstract:
Che le risorse forestali possano svolgere un ruolo importante nei processi di sviluppo rurale sembra ormai cosa ampiamente riconosciuta, sia dal mondo della ricerca che dal mondo istituzionale. Questo ruolo diviene ancor più strategico nelle aree montane ove l’importante presenza di risorse forestali si associa a delicati equilibri ambientali ed ecologici e a particolari sfide economiche e sociali. Nonostante questa riconosciuta importanza, in diversi contesti del territorio italiano si registra, però, la difficoltà di tradurre tali potenzialità in concreto contributo allo sviluppo rurale. Di sicuro tale possibilità è racchiusa nella dimensione multifunzionale cui la gestione delle risorse forestali deve mirare. Parliamo della capacità di fornire contemporaneamente più prodotti e più servizi (materiali e immateriali, remunerabili o senza mercato) a vantaggio delle comunità locali, dell’ambiente e del territorio rurale. La variabilità di interpretazioni e applicazioni del concetto di multifunzionalità forestale propone nuove sfide che coinvolgono più attori, dai professionisti ai policy e decision makers, dai proprietari forestali agli imprenditori della filiera. Anche i ricercatori sono chiamati in causa per affrontare in modo scientifico la questione di come tradurre in contributo reale allo sviluppo rurale le potenzialità racchiuse nel concetto di multifunzionalità forestale. Proprio questa mission rappresenta il principale obiettivo di indagine di questo dottorato. L’attività è stata sviluppata attraverso tre distinte esperienze di ricerca che hanno approfondito, secondo diversi approcci, i possibili legami che si possono instaurare fra multifunzionalità forestale e processi di sviluppo rurale a) La prima esperienza affronta il tema della funzione ricreativa e turistica delle aree forestali Natura 2000 in un territorio dell’entroterra appenninico centro-meridionale. Attraverso questionari, interviste e focus groups, la ricerca evidenzia come le aree forestali Natura 2000 possano offrire interessanti opportunità di diversificazione e qualificazione dell’offerta eco-agri-turistica locale, confermando come informazione, coinvolgimento e partecipazione attiva delle comunità locali siano elementi chiave di questo tipo percorsi di sviluppo rurale. b) La seconda esperienza affronta il tema dei prodotti forestali non legnosi come opportunità di animazione economica, sociale e culturale del territorio rurale. La ricerca si dedica al caso studio del “Noce di montagna”, una risorsa tradizionalmente importante per le comunità rurali appenniniche. Attraverso un approccio di indagine che integra analisi di tipo genetico e valutazioni di tipo socioeconomico, la ricerca lega le peculiarità organolettiche e genetiche di alcune popolazioni di noci all’antica pratica della transumanza realizzata sul Regio Tratturo Pescasseroli-Candela, una secolare via armentizia lunga 211 km. Questa evidenza viene colta come opportunità per ipotizzare una strategia di valorizzazione win-win che permetta di connotare il prodotto noci come “Noci del Tratturo” e di rilanciare la promozione del Tratturo in chiave ecoturistica ed enogastronomica. c) La terza linea di ricerca si dedica ad approfondire il tema dei processi aggregativi del settore forestale. Sviluppata nell’ambito delle attività di indagine dell’Osservatorio Foreste dell’INEA, la ricerca si focalizza sul caso studio delle associazioni forestali del Piemonte costituite nel 2002 grazie ad un’azione dedicata dal PSR 2000-2006. Un’indagine dedicata evidenzia come queste associazioni svolgano l’importante ruolo di catalizzare attorno alla risorsa bosco gli interessi di un ampio gruppo di attori locali, divenendo loro stesse beneficiarie di altre misure PSR e promotrici di forest-based rural development.
It is widely accepted, both at research and at institutional level, that forest resources can play an important role in rural development processes; This role becomes even more strategic in mountainous areas, where the presence of forest resources is associated with a fragile environmental equilibrium and with particular economic and social challenges. Despite this recognized importance, in several contexts of the Italian territory the possibility to translate this potential role into tangible contribution to rural development seems to be not so easy. Certainly, this possibility is related to the multifunctional dimension of forest management and to its ability provide multiple products and services (tangible and intangible, marketable or non-marketable) for the benefit of local communities, of environment and of rural territory. The variability of interpretations and applications of the concept of forest multifunctionality offers up new challenges that involve multiple players, from professionals to policy and decision makers, from forest owners to private entrepreneurs. Even the researchers are involved in these challenges to address scientifically the question of how to translate into real contribution to rural development the potential contained in the concept of forest multifunctionality. This mission represents the main focus this PhD. The doctoral programme develops through three distinct experiences of research with the aim to investigate, from different viewpoints, the possible relationships that can be established between forest multifunctionality and rural development. a) The first experience deals with tourism and recreation functions of Natura 2000 forests in an inner area of mid-southern Apennines. Through questionnaires, interviews and focus groups, the research highlights how Natura 2000 forests can represent an opportunity of qualification and diversification of local eco-rural-tourism supply. The research, moreover, confirms that information and participation of local communities are key elements of these types of tourism-based rural development processes. b) The second research experience deals with non-wooden forest products and their role in the economic, social and cultural animation of rural areas. The research focuses on the case study of “mountain walnut”, a traditional and important resource for Apennine rural communities. The research adopts a mixed approach combining genetic analysis and socioeconomic investigation and demonstrates that some specific populations of walnut, characterized by interesting nutritional features, have been selected along the centuries by an ancient transhumance practice that was used to be carried out on a specific path called Tratturo. This result provides the opportunity to draft a win-win strategy that allows, on the one hand, to characterize the walnuts as “Tratturo’s walnuts” and, on the other hand, to promote the ancient transhumance path as an eco-food-tourism attraction. c) The third research experience deals with the theme of forest associations. The investigation is carried out within the research activities promoted by the Forest Observatory of INEA. It particularly focuses on the case-study of the Forest Stakeholders Associations that have been established in Piedmont with the support of the 2000-2006 regional rural development programme. A specific focus on this case study highlights the role played by these associations in gathering around needs and interests of heterogeneous groups of forest stakeholders. The focus, moreover, shows how these groups are actively operating within the measures provided by the new regional rural development programme.
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MINARDI, ANDREA. "Sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo: il caso studio del progetto “Produzione di cibo appropriato; sufficiente, sicuro e sostenibile"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/67851.

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Abstract:
L’insicurezza alimentare colpisce soprattutto le famiglie rurali povere che vivono di agricoltura di sussistenza nei Paesi in via di Sviluppo. Nell’ottica di fornire un supporto alle comunità che si trovano in queste condizioni, L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi hanno avviato nel 2012 il progetto “Produzione di cibo appropriato, sufficiente, sicuro e sostenibile”. Il progetto si propone di avviare Centri Pilota in collaborazione con le diocesi che promuovano uno una intensificazione delle produzioni agricole e una dieta sostenibile dal punto di vista etico-sociale, economico e ambientale. I Paesi in cui opera il progetto sono l’India (Meghalaya State) e la Repubblica Democratica del Congo – RDC (Lomami province). Con l’aiuto dei team locali sono state raccolte informazioni sulle abitudini produttive e alimentari della popolazione. Su questi dati è stata svolta una analisi circa l’impatto che il progetto ha avuto sulla sicurezza alimentare (disponibilità e accesso) delle famiglie coinvolte. Il numero di polli allevati (India) e l’Household Dietary Diversity Score (India and RDC) sono stati utilizzati come proxy per la disponibilità e l’accesso di cibo, rispettivamente. L’analisi statistica è stata effettuata usando differenti approcci dello Propensity Score Match (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) per valutare ATT (Effetto medio del trattamento sul gruppo “trattato”). Per quanto riguarda l’India sono stati analizzati i) il numero di polli allevati (food availability) e ii) l’HDDS (Household Dietary Diversity) per la food access. Il progetto ha avuto un impatto positivo ma non significativo sul numero di polli allevato, che però non si è tradotto in un miglioramento dell’HDDS delle famiglie di piccoli agricoltori coinvolti nel progetto. Per la RDC è stato analizzato solo l’impatto sulla food access (HDDS). In questo caso l’impatto del progetto sulla sicurezza alimentare dei piccoli agricoltori è stato positivo ma non significativo. I risultati mostrano che un miglioramento nella qualità della dieta (HDDS) implica, oltre ad un miglioramento delle produzioni (in qualità e in quantità), è necessario anche un miglioramento della educazione (anche nutrizionale) e dell’accesso al mercato.
Food Insecurity (FI) affects especially poor rural people that rely on Subsistence Agriculture in developing countries. With the purpose to help the community that living in that conditions, in 2012 the Università Cattolica del Sacro Cuore and the Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi have started the “Production of appropriate food: safe sufficient and sustainable” project. The project aims to open Pilot Center in agreement with local Diocese to promote the Agricultural production Intensification agriculture and Diets that are sustainable (ethical, economic and environmental). The project is active in India (Meghalaya State) and the Democratic Republic of Congo (Lomami Province). Helped by the local team, information was collected on production and diets habits. An analysis of the impact that the project had on food security (availability and access) of the families involved was carried out on these data. Number of Chicken (India) and Household Dietary Diversity Score - HDDS (India and DRC) as a proxy for food availability and access, were respectively utilised. Thus, we used different Propensity Score Match approach (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) to evaluate the ATT (average treatment effect on the treated group). Regarding India, the number of chickens bred (as food availability) and the HDDS (food access) were analyzed. While the number of chickens bred is positive but not significant, the HDDS values of smallholder farmers involved in the project did not improved. Moving to DRC, only the HDDS was analyzed. In this case, the project had a positive impact on beneficiary families, but it was not significant. The results point out that diet improving (HDDS) advances the production, both in quality and quantity, but is not a sufficient condition per se. Furthermore, it is also essential to enhance the educational path which focuses on nutritional issues and the access to food from market.
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MINARDI, ANDREA. "Sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo: il caso studio del progetto “Produzione di cibo appropriato; sufficiente, sicuro e sostenibile"." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/67851.

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Abstract:
L’insicurezza alimentare colpisce soprattutto le famiglie rurali povere che vivono di agricoltura di sussistenza nei Paesi in via di Sviluppo. Nell’ottica di fornire un supporto alle comunità che si trovano in queste condizioni, L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi hanno avviato nel 2012 il progetto “Produzione di cibo appropriato, sufficiente, sicuro e sostenibile”. Il progetto si propone di avviare Centri Pilota in collaborazione con le diocesi che promuovano uno una intensificazione delle produzioni agricole e una dieta sostenibile dal punto di vista etico-sociale, economico e ambientale. I Paesi in cui opera il progetto sono l’India (Meghalaya State) e la Repubblica Democratica del Congo – RDC (Lomami province). Con l’aiuto dei team locali sono state raccolte informazioni sulle abitudini produttive e alimentari della popolazione. Su questi dati è stata svolta una analisi circa l’impatto che il progetto ha avuto sulla sicurezza alimentare (disponibilità e accesso) delle famiglie coinvolte. Il numero di polli allevati (India) e l’Household Dietary Diversity Score (India and RDC) sono stati utilizzati come proxy per la disponibilità e l’accesso di cibo, rispettivamente. L’analisi statistica è stata effettuata usando differenti approcci dello Propensity Score Match (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) per valutare ATT (Effetto medio del trattamento sul gruppo “trattato”). Per quanto riguarda l’India sono stati analizzati i) il numero di polli allevati (food availability) e ii) l’HDDS (Household Dietary Diversity) per la food access. Il progetto ha avuto un impatto positivo ma non significativo sul numero di polli allevato, che però non si è tradotto in un miglioramento dell’HDDS delle famiglie di piccoli agricoltori coinvolti nel progetto. Per la RDC è stato analizzato solo l’impatto sulla food access (HDDS). In questo caso l’impatto del progetto sulla sicurezza alimentare dei piccoli agricoltori è stato positivo ma non significativo. I risultati mostrano che un miglioramento nella qualità della dieta (HDDS) implica, oltre ad un miglioramento delle produzioni (in qualità e in quantità), è necessario anche un miglioramento della educazione (anche nutrizionale) e dell’accesso al mercato.
Food Insecurity (FI) affects especially poor rural people that rely on Subsistence Agriculture in developing countries. With the purpose to help the community that living in that conditions, in 2012 the Università Cattolica del Sacro Cuore and the Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi have started the “Production of appropriate food: safe sufficient and sustainable” project. The project aims to open Pilot Center in agreement with local Diocese to promote the Agricultural production Intensification agriculture and Diets that are sustainable (ethical, economic and environmental). The project is active in India (Meghalaya State) and the Democratic Republic of Congo (Lomami Province). Helped by the local team, information was collected on production and diets habits. An analysis of the impact that the project had on food security (availability and access) of the families involved was carried out on these data. Number of Chicken (India) and Household Dietary Diversity Score - HDDS (India and DRC) as a proxy for food availability and access, were respectively utilised. Thus, we used different Propensity Score Match approach (Logit + Nearest Neighbour and GenMatch) to evaluate the ATT (average treatment effect on the treated group). Regarding India, the number of chickens bred (as food availability) and the HDDS (food access) were analyzed. While the number of chickens bred is positive but not significant, the HDDS values of smallholder farmers involved in the project did not improved. Moving to DRC, only the HDDS was analyzed. In this case, the project had a positive impact on beneficiary families, but it was not significant. The results point out that diet improving (HDDS) advances the production, both in quality and quantity, but is not a sufficient condition per se. Furthermore, it is also essential to enhance the educational path which focuses on nutritional issues and the access to food from market.
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Boscariol, Luca <1995&gt. "Settore agrituristico: Network e Open innovation per lo sviluppo rurale e la creazione di opportunità in un mercato frammentato e competitivo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18055.

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Abstract:
Il mercato interno degli agriturismi italiani ha subìto in questi ultimi anni un forte rallentamento, mentre si moltiplicano i servizi sostitutivi come ostelli e bed&breakfast. L'offerta è sempre più frammentata dalla proliferazione di micro imprese, le quali tendono a chiudere i battenti con maggiore frequenza. La distanza tra il mondo della ricerca e l'agricoltura rende difficoltoso il trasferimento tecnologico e la diffusione di innovazione e sensibilità "green" presso i piccoli imprenditori. Come tentare di superare questa situazione e creare nuove opportunità per gli operatori del settore? Network e open innovation, seppur apparentemente lontani dal mondo agricolo, potrebbero essere la risposta. Non solo maggiore competitività per gli agriturismi ma anche sviluppo rurale e valorizzazione del territorio, per espandere le attività agricole e agrituristiche oltre i loro confini fisici e delineare esperienze uniche per l'utente finale. L'elaborato propone nel primo capitolo un'analisi approfondita della domanda e offerta del settore agrituristico, in modo da individuare le opportunità d'azione e i punti critici del comparto italiano. Nel secondo capitolo vengono introdotti e approfonditi gli strumenti del network e dell'innovazione aperta, con un focus sull'innovazione agricola e sull'applicazione nel settore d'interesse. Il terzo capitolo presenta l'ambiente di business di AgriDots, un agriturismo ancora in fase di pianificazione, che implementerà nella sua struttura organizzativa funzioni di network e innovazione aperta. Il quarto capitolo, analizzerà in dettaglio i modelli di business di AgriDots e i vantaggi derivanti dall'applicazione empirica di questi strumenti innovativi.
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