Academic literature on the topic 'Pianificazione motoria'

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Journal articles on the topic "Pianificazione motoria"

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Baraldi, P., CA Porro, M. Serafini, G. Pagnoni, G. Crisi, G. P. Basso, V. Cettolo, and P. Nichelli. "Aree corticali di rappresentazione bilaterale dei movimenti della mano." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 111–16. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300120.

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Abstract:
Gli studi funzionali con PET e fMRI hanno dimostrato zone di attivazione nella corteccia motorio-sensoriale primaria ipsilaterale, che appare spazialmente più estesa nell'emisfero dominante durante il movimento delle dita. Questo studio analizza la presenza e la distribuzione spaziale controlaterale, bilaterale ed ipsilaterale della rappresentazione motoria di entrambi gli emisferi con RM ecoplanare. L'esame RM funzionale ha dimostrato differenti popolazioni neuronali con caratteristiche funzioni specifiche in zone anatomicamente definite. Non si è osservata rappresentazione del movimento puramente monolaterale; la componente ipsilaterale di attivazione corticale sembra riflettere una popolazione neuronale attivata durante movimenti sia della mano destra che sinistra, con estensione maggiore nell'emisfero dominante. Questa popolazione bilaterale è presumibilmente coinvolta nella pianificazione del movimento. Una popolazione secondaria, attivata solo durante il movimento controlaterale, è stata identificata in entrambi gli emisferi nella porzione posteriore del giro precentrale, probabilmente in corrispondenza dell'area motoria primaria.
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Merlo, Gina. "Dal triadico al quadriadico: il sé gemellare e riflessioni sulla fratria in psicoterapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2012): 81–90. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002009.

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Abstract:
Nel panorama di circa trenta anni fa, lo sviluppo del sé del bambino veniva osservato all'interno della relazione diadica madre-bambino. Grazie agli studi dell'Infant Research, al concetto di sé intersoggettivo di D. Stern, e di quello sul triangolo primario di E. Fivaz - Depeursinge e A. Corboz - Warnery, l'osservazione si č allargata alla relazione triadica, includendo anche la figura del padre. La competenza triadica č una competenza specifica e non una generalizzazione della competenza diadica. Recenti studi sperimentali di alcuni autori italiani sulla pianificazione motoria dei feti nelle gravidanze gemellari confermano l'ipotesi di pre-cablaggio sociale giŕ nella vita intrauterina. Questi studi, insieme alle premesse teoriche, possono avallare un'ulteriore ipotesi: nello sviluppo del sé gemellare č presente sia la competenza diadica che quella triadica nonché quella quadriadica. Quest'ultima puň essere facilmente generalizzata ad ogni dimensione polidiadica familiare, recuperando l'importanza della fratria nello sviluppo del sé, sia nell'ambiente uterino che nei successivi ambienti e processi familiari e sociali.
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Coimbra, Walnier Rodrigues, and Elry Cristine Nickel Valerio. "Gioco e giochi nelle scuole elementari nella rete comunale di Belo Horizonte." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 2, 2022, 47–86. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/gioco-e-giochi.

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Abstract:
Attualmente è chiaro che i bambini in età scolare non mostrano interesse per i vecchi gioco e giochi, si osserva che vengono stimolati e portati all’uso delle nuove tecnologie e dell’elettronica. La domanda guida di questo studio è: gli insegnanti usano gioco e giochi tradizionali in classe e qual è la loro opinione sull’argomento? Mirava a identificare l’opinione degli insegnanti in relazione a Gioco e Giochi nello sviluppo integrale degli studenti dal 1° al 5° anno di scuola elementare nella città di Belo Horizonte – MG. Una ricerca descrittiva sul campo è stata condotta con un approccio qualitativo e quantitativo, applicando un questionario semi strutturato, su un campione di 100 docenti. Nel quadro teorico si è ricercata la ricerca relativa allo sviluppo del bambino: aspetti motori, affettivi, cognitivi e sociali, oltre ai Gioco e ai giochi nel contesto scolastico e alle dinamiche delle classi proposte dagli insegnanti, utilizzati in passato, mettendo in luce le percezioni di learning by playing e play learning nella scuola elementare, con la mediazione di gioco e giochi in classe. Lo studio mostra che c’è unanimità tra gli insegnanti intervistati nel senso di comprendere e utilizzare gioco e giochi tradizionali come parte del processo pedagogico di insegnamento-apprendimento. Realizzando la necessità di aggiornamento tecnico dei professionisti per l’attuazione e l’applicazione di attività ricreative in formato pedagogico. Sebbene conoscano l’importanza dei gioco e dei giochi per lo sviluppo degli studenti, si è notato che gli interventi, diretti nelle scuole, sono ancora contenuti. Gli intervistati hanno affermato che i maggiori benefici sono legati all’interazione di gruppo, alla capacità di ragionamento e alla concentrazione, confermando in parte l’ipotesi di questo studio. C’è bisogno di una comprensione più ampia della pratica dei Gioco e dei giochi, che copra gli aspetti dello sviluppo e dell’integralità, generando negli insegnanti una maggiore intenzionalità pedagogica nella pianificazione della pratica. Riconoscendo quindi i benefici, la conformità e l’uniformità all’interno delle istituzioni educative, affinché Gioco e giochi siano visti non solo come uno strumento di ricreazione, ma come un atto di apprendimento, una fonte inesauribile di piacere, gioia e soddisfazione.
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Dissertations / Theses on the topic "Pianificazione motoria"

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Di, Lorenzo Giovanni. "Analisi dei movimenti fetali come indicatore relazionale in gravidanze gemellari mono e bicoriali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/9984.

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Abstract:
2012/2013
Lo studio ecografico 4D dei movimenti fetali in gravidanze singole dimostra patterns cinematici con finalità d’azione a partire dalla 22a settimana di gestazione. Un successivo studio su gravidanze gemellari dimostra non solo l’anticipazione della pianificazione motoria dalla 14a settimana, ma anche che il movimento verso il co-gemello non è accidentale, suggerendo che la propensione all’azione socialmente orientata è presente prima della nascita. La presente ricerca è rivolta al confronto ecografico 4D dei movimenti fetali in gravidanze gemellari mono versus bicoriali fino alla 20a settimana (limite tecnico per osservare i movimenti presi in considerazione) e al successivo follow up dei profili di movimento delle stesse coppie di gemelli fino al sesto mese di vita. È stata inoltre valutata la nascita della genitorialità in base all’analisi delle rappresentazioni genitoriali durante e dopo la gravidanza. I partecipanti sono 20 feti: 10 gemelli monocoriali e 10 gemelli bicoriali, con stato clinico di buona salute e 10 madri sane. Lo studio è composto da 2 parti: 1) Osservazione di movimenti fetali videoregistrati secondo un campionamento a frequenze ripetute e fisse, ogni 15 giorni per un periodo di 30 minuti dalla 14a alla 20a settimana di gestazione e poi dopo la nascita fino al sesto mese di vita; 2) Interviste semi strutturate alla coppia con differenti test psicologici. Le videoregistrazioni hanno permesso di rilevare la frequenza dei movimenti dei feti verso se stessi, verso il co-gemello e verso l’esterno (parete uterina e cordone ombelicale). Diversamente, le interviste ed i test psicologici sono stati esaminati nei contenuti emotivi e relazionali dei futuri genitori ai fini di stabilire la qualità del modo di stare in relazione con i propri bambini e lo stile di attaccamento manifestato prima e dopo la nascita. Lo studio è stato finalizzato all’identificazione di eventuali differenze dei profili di movimento tra i co-gemelli in base alla corionicità al fine di fornire importanti informazioni nella comprensione dei fattori che in utero influenzano lo sviluppo dell’intenzionalità e della motricità finalizzata. Una risposta all’obiettivo principale dello studio è stata trovata dimostrando l’esistenza di una reale differenza d’interazione tra i co-gemelli mono e bi-coriali tra la 14a e la 20a settimana di gestazione. Inoltre, abbiamo dimostrato come la nascita della socializzazione in utero nasca già dalla 14a settimana, mostrando una maggior propensione al “movimento sociale” da parte delle gravidanze monocoriali, mantenendo un comportamento costante durante le settimane osservate. Non altrettanto fanno i gemelli bicoriali, questi ultimi, infatti, mostrano uno sviluppo costante del movimento sociale tra la 14a e le 20a settimana di gestazione sovrapponendosi ai fratelli monocoriali solo dalle 20 settimane, come se lo sviluppo di un piano motorio volto all’interazione sociale si sviluppi più tardivamente nei gemelli bicoriali. Sarà importante chiarire questi aspetti sullo sviluppo della socializzazione poiché i modelli sociali, anche pre-natali, potrebbero essere marcatori precoci della comparsa di disturbi dello sviluppo che riguardano la dimensione sociale del comportamento, come ad esempio i disturbi pervasivi dello sviluppo. Per tali motivi è importante continuare e approfondire questo filone integrandolo con studi di cinematica fetale, per imparare a conoscere meglio e a riconoscere precocemente tali marcatori.
XXVI Ciclo
1978
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Fraternali, Matteo. "Acquisizione di segnali EEG durante compiti di reaching e analisi dei potenziali evocati motori." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24023/.

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Abstract:
Questo elaborato si è concentrato sull’analisi degli MRCP (Motion Related Cortical Potential), ovvero una variazione nel segnale elettroencefalografico associata ad eventi motori, consistenti, in questo studio, in movimenti di reaching. Lo studio degli MRCP può contribuire a comprendere i correlati neurali del movimento, migliorando le conoscenze neurofisiologiche e in prospettiva supportando lo sviluppo di metodi per la decodifica del movimento da utilizzare in Brain-Computer Interface o neuroprotesi. È stato quindi proposto e realizzato un set-up sperimentale per il compimento dei movimenti di reaching e per l’acquisizione del segnale EEG a 64 canali. Ai 10 soggetti acquisiti è stato chiesto, aiutandosi con un manipolo meccanico, di compiere dei movimenti di reaching verso una posizione target, definita dall’accensione del led posto in corrispondenza alla stessa, e dunque di ritornare alla posizione di riposo dopo un ulteriore segnale generato dal medesimo led. Nel lavoro sono state codificate 5 posizioni discrete, poste a 0°, 45°, 90°, 135° e 180°, su una semicirconferenza il cui centro era il punto di partenza e di ritorno del movimento. I segnali sono quindi stati ricampionati, filtrati, suddivisi in epoche, trattati con le tecniche ICA (Independent Component Analysis), re-referenziati e poi elaborati con la tecnica dell’averaging, per estrarre gli MRCP, che appaiono come una deflessione negativa in corrispondenza dell’onset del movimento. Degli MRCP è stata presentata sia la loro distribuzione topologica a livello di scalpo, sia il loro andamento nel tempo, per ciascuna delle 5 posizioni target, evidenziando un particolare interessamento della porzione relativa alla corteccia motoria. Inoltre, sono state effettuate analisi statistiche anche suddividendo le 5 posizioni in 3 classi, rispettivamente right-center-left e top-middle-bottom, evidenziando maggiori differenze nel confronto right vs left.
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Conference papers on the topic "Pianificazione motoria"

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Pugliano, Antonio. "Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare: studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano: il caso di Ostia." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Abstract:
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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