Dissertations / Theses on the topic 'Pianificazione integrata'

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1

Rubulotta, Elena. "Trasporti e territorio. Il ruolo dell'accessibilità nella pianificazione integrata." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/132.

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Abstract:
Tradizionalmente la pianificazione dei trasporti e quella territoriale seguono due strade distinte, anche a causa degli strumenti legislativi di cui dispongono che non prevedono, in Italia, operativamente forme di coordinamento nella definizione delle politiche. Cio' in contrasto con l'evidente e complessa relazione tra il sistema dei trasporti e quello territoriale, dovuta al fatto che la presenza di attivita' genera la necessita' di spostamenti e la presenza di infrastrutture di trasporto ne garantisce la fruibilita' e costituisce occasione di sviluppo per il territorio interessato. Per perseguire il generale e condiviso obiettivo di sostenibilita' (ambientale, sociale, econimica) e' necessario realizzare concretamente l'integrazione tra pianificazione territoriale e dei trasporti, cosi' da operare per obiettivi piuttosto che per settori. La ricerca ha come obiettivo quello di analizzare l'interazione trasporti-territorio, sia da un punto di vista concettuale che metodologico, prestando particolare attenzione alla nozione di accessibilita', interessante sia per l'approccio teorico alla sua definizione che applicativo nella pratica della pianificazione, ma soprattutto come criterio su cui fondare una corretta integrazione tra le politiche di trasporto ed uso del territorio. Pertanto si propone di superare il convenzionale approccio della pianificazione dei trasporti che attiene allà à ¢ ottenimento della mobilita', promuovendo invece l'accessibilita'. Questa si distingue dalla mobilita' poiche' non dipende esclusivamente dalle performance dei trasporti, ma dall'interazione tra questi e il sistema delle attivita'; essa quindi media la relazione tra i trasporti e l'uso del suolo, difatti viene spesso utilizzata come indicatore sintetico del livello di organizzazione del territorio. Si e' osservato poi che l'accessibilita' mostra alcune affinita' con la centralita', concetto nato nell'ambito delle scienze sociali ma che e' stato poi ampiamente applicato in vari settori tra cui la network analysis. Nel lavoro vengono quindi condotte le analisi di accessibilita' e centralita' su un caso studio opportunamente scelto, utilizzando misure diffuse in letteratura ma anche una formulata nell'ambito della presente ricerca al fine di provare a superare i limiti di una recente metodologia. Da queste elaborazioni si sono infine evidenziati gli elementi di utilita' delle misure di accessibilita' e centralita' cosi' come delle rispettive analisi, ed alcune considerazioni sul loro utilizzo nell'ambito della pianificazione integrata dei trasporti e del territorio.
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Gennari, Irene. "Pianificazione integrata della Supply Chain mediante Sap-Apo nel settore Laundry & Home Care." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/751/.

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Musco, Francesco <1973&gt. "Sostenibilità e azione integrata per la rigenerazione delle città: teoria e buone pratiche a Copenhagen, Londra e Barcellona." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/379.

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4

CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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CRISTOFERI, FILIPPO. "PIANIFICAZIONE STRATEGICA E PROGRAMMAZIONE INTEGRATA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. IL CASO DI REGIONE LOMBARDIA ALL'INIZIO DELLA IX LEGISLATURA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1413.

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Abstract:
Il presente percorso di ricerca si è posto l’obiettivo di contribuire al consolidamento metodologico di una pianificazione strategica e di una programmazione operativa funzionali all’attività della pubblica amministrazione regionale. Si è analizzata l’esperienza di Regione Lombardia all’inizio della IX legislatura attraverso una impostazione metodologica basata su un longitudinal case study, allo scopo di individuare delle regolarità che potessero condurre verso una analitical generalization secondo un’ottica di policy research a garanzia della trasferibilità e della utilizzabilità delle regolarità tracciate. L’approccio sostanziale volto a fare emergere gli elementi, le tecniche, le metodologie e gli strumenti sviluppati ha permesso di riscontrare delle regolarità che sono indipendenti dal contesto particolare. Tra gli altri si citano l’importanza della continuità, l’integrazione e la trasversalità del processo, e la funzione fondamentale di una struttura organizzativa dedicata al processo strategico e di un sistema informativo a supporto. Si auspica che le considerazioni metodologiche di sintesi pongano le basi, in alcune amministrazioni regionali, per un ripensamento dei propri modelli e sistemi di pianificazione strategica e programmazione operativa.
The aim of this research is to contribute to the methodologic improvement of strategic and operation integrated planning in public administration system. Through a methodological approach based on a longitudinal case study, this work analyzes the experience of Lombardy Region at the begining of ninth legislature in order to identify regularities that could lead to a analitical generalization. A policy research approach has been usefull in order to guarantee susteinable future application in different regional contexts. The substantive approach has the aim to bring out the elements, techniques, methodologies and tools that have been developed in Lombardy experience. This allowes us to detect regularities that are independent of the particular context. Among others, for example, the importance of continuity, integration and versatility of the process, and the presence of a department dedicated and a supporting information system that support and implement strategic process. The hope is that the final methodological considerations will be usefull to some regional governments to re-model their strategic and operational processes and systems.
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MURRU, Maria Grazia. "GESTIONE INTEGRATA DELLE ZONE COSTIERE Strategie e metodi per la definizione di nuovi “equilibri territoriali” nelle aree di costa." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388887.

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Abstract:
The progressive urbanization development of coastal areas is included into the wide phenomenon of sprawl, which, in last decades has radically changed the overall urbanization European structure. Reasons of this “coastal attack” are ascribables to many historical, cultural, social and economic features, determining the increasing occupation of coastal areas in accordance with unsustainable development models. In some cases in fact, mass tourism became as something that destroyed more then it built up, and today it is considered like a real heavy industry. Many economic interests (tourism, industry, agriculture, fishery, energy production) about coastal areas put politics and technicians to establish a great number of laws and specific tools able both to use these areas, both to preserve them. However, frequently, several initiatives were characterized by the absence of a real logic, appearing simply as a partial and restricted laws sequence. For these reasons United Nations first, and then European Union, since ’70 years, highlighted the importance of an Integrated Coastal Area Management (ICAM). The present work, within this institutional framework, suggests the definition of an integrated area management system, based on the cooperation and coordination of all the institutions and administrations, in order to set-up governance systems guaranteeing integration between politics, territorial activities and all features bonded more or less directly to coastal areas.
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Gulli, Giovanni. "Pianificazione integrata e razionalizzazione delle attività di Assemblaggio e di Service di una commessa: il caso IMA S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/22306/.

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Abstract:
Il seguente elaborato mira a presentare una panoramica generale sulla pianificazione di una commessa macchina, per poi entrare nel dettaglio di alcune piattaforme software utilizzare all'interno dell'azienda IMA S.p.A. per pianificare tale commessa. Il focus è sulla trasformazione digitale e sugli strumenti che mette a disposizione per ottimizzare i processi aziendali, in particolare, nell'elaborato seguente, i processi di pianificazione. Il software di riferimento, il quale viene spiegato nelle sfaccettature utili alla comprensione della trattazione, è Microsoft Project. Tale piattaforma permette di schedulare le attività della commessa definendo le date, assegnando risorse, valutando le sovra allocazioni e via dicendo. Il cuore di questa tesi si concentra nell'analizzare l'attuale contesto di pianificazione delle attività di Service (Post Vendita), mettendo in luce le criticità e i KPI più rilevanti della gestione AS-IS. Le problematiche emerse vengono studiate in dettaglio, per poi strutturare una soluzione TO-BE che automatizzi la schedulazione di queste attività. Più in particolare, viene strutturato uno script di importazione automatico che permette ai pianificatori di evitare tanto lavoro manuale e mnemonico, poiché, tramite funzioni personalizzate, si ha una scrittura e una modifica automatica. Con l'implementazione di questa soluzione, i tempi per le attività quotidiane dei pianificatori e dei capi squadra di montaggio vengono radicalmente ridotte, ottenendo un elevato guadagno temporale il quale si rispecchia poi in una diminuzione dei costi. La parte finale dell'elaborato presenta una valutazione economica proprio basata sulla marginalità derivante dal TO-BE e valutando quindi il Break Even Point dello scenario implementato. Si termina con un'analisi futura degli sviluppi a cui il progetto Enterprise Planning andrà incontro.
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Martelli, Cinzia. "Il paesaggio nella ridefinizione dello spazio dell'abitare." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/967.

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Abstract:
La Convenzione Europea del Paesaggio ha richiamato l attenzione di amministrazioni pubbliche, tecnici e cittadini sul fatto che tutto il territorio è paesaggio e merita pertanto attenzione paesistica. Il paesaggio diventa il quadro di riferimento per la definizione di scelte di governo capaci di migliorare la qualità dei territori e la competitività economica, al centro di un processo democratico di vasta portata che implica la partecipazione delle popolazioni alla costruzione e al miglioramento dei paesaggi del quotidiano, dell abitare e del tempo libero, influenzando in maniera decisiva la qualità della vita della popolazione. Agli strumenti di pianificazione, ed in particolare ai regolamenti edilizi rivisti in chiave sostenibile, si chiede di individuare una nuova metodologia progettuale e costruttiva finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di qualità paesaggistica che consentono di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Il paesaggio diviene il motore di un nuovo sviluppo qualitativo e sostenibile, con ripercussioni sull occupazione e sull intero sistema economico. Dopo un attenta analisi degli orientamenti e strumenti legislativi, del livello di definizione paesaggistica negli atti di pianificazione territoriale, della qualità dei luoghi dell abitare e dei dati forniti dall Onre, verranno passate in disamina le contraddizioni della pianificazione urbanistica in Sicilia e l esperienza positiva della Regione Puglia.
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Zerbato, Marco <1993&gt. "Pianificazione e sostenibilità: dal business plan al bilancio integrato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12691.

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Abstract:
Il Processo di business planning parte da un concetto di strategia e di pianificazione strategica. Con quest’ultimo termine si indica l’attività attraverso la quale l’azienda tende ad individuare gli obbiettivi che desidera raggiungere in un determinato arco di tempo, a predisporre i mezzi e a delineare i percorsi e i piani da seguire per raggiungere tali obbiettivi. Tra questi piani c’è il Business Plan, documento essenziale sia per nuovi progetti imprenditoriali o per realtà già strutturate, che presenta la situazione attuale e gli sviluppi futuri, la direzione che l’azienda prenderà a seconda delle strategie stabilite in precedenza, che verrà analizzato nella sua interezza. A questo strumento è legato anche il concetto di sostenibilità, un tema che lega insieme economia e società, che si pone come obbiettivo quello l’utilizzo delle risorse della terra da parte delle generazioni attuali non comprometta il benessere di quelle future. La concezione odierna è che non si possa più parlare di sviluppo economico tralasciando l’aspetto sociale e ambientale. Le imprese sono coinvolte in prima persona in tutto questo e quindi è importante che la sostenibilità diventi innanzitutto un elemento caratterizzante che si possa tradurre successivamente in un vantaggio economico e competitivo. Deve diventare un concetto talmente centrale nella realtà aziendale da entrare anche nel processo strategico e di business planning, con le relative conseguenze. Importante è anche la comunicazione dei risultati dell’impresa verso l’esterno, ma non unicamente quelli economici-finanziari. I risultati di sostenibilità stanno assumendo sempre maggiore importanza nelle decisioni degli stakeholder e dei consumatori e quindi lo sviluppo di strumenti in grado di comunicare tali risultati è di primaria importanza. Il bilancio di esercizio non riesce a darne il giusto risalto, quindi lo sviluppo di documenti di reporting alternativi ma volontari come il bilancio sociale, di sostenibilità o ambientale risulta necessario per rendere queste informazioni conoscibili all’esterno. In questo contesto, le prime linee guida e framework circa il bilancio integrato si pongono come obbiettivo quello di riuscire a collegare le informazioni “tradizionali” con queste di nuova rilevanza aprendo quindi nuove strade circa il futuro del processo di business reporting.
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TORRISI, Luca. "La ruralità e la pianificazione. L’approccio integrato per lo sviluppo rurale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2020. http://hdl.handle.net/10447/395238.

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Jiang, Claudio. "Approccio integrato per la pianificazione degli interventi manutentivi e della riconfigurazione nei sistemi RMS." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
I sistemi RMS (Reconfigurable Manufacturing System), progettati con caratteristiche di modularità e flessibilità, nascono in risposta alle necessità del mercato moderno. Tuttavia, la letteratura non ha ancora affrontato organicamente la problematica della coordinazione tra politica manutentiva e attività di riconfigurazione che questi sistemi richiedono. L’elaborato dopo aver descritto brevemente l’evoluzione dei sistemi di produzione e le caratteristiche e le tecnologie abilitanti dei sistemi RMS affronta il problema della manutenzione all’interno di sistemi di produzione complessi. L’obbiettivo è la presentazione di un modello manutentivo preventivo e opportunistico ottimizzato specificatamente per sistemi produttivi riconfigurabili, che tenga conto della contemporanea usura di macchine e moduli e della necessità di riconfigurazione del sistema. L’euristica presentata è stata implementata mediante il linguaggio di programmazione Java per la parte algoritmica e di elaborazione dati e su Excel per la parte relativa alla lettura dei dati in input e output, al fine di dimostrare l’adattabilità dell’euristica e la sua concreta applicabilità a un sistema produttivo. Il valore dei parametri e il costo totale della politica manutentiva sono stimati e ottimizzati mediante un processo di simulazione. L’esempio numerico proposto mostra come l’euristica presentata, se implementata, possa rispondere alle necessità manutentive di un sistema RMS garantendo costi totali minori rispetto a un modello di manutenzione preventiva age-based e rispetto a manutenzioni a rottura.
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Pappalardo, Viviana. "Aree urbane e acque meteoriche. Un approccio integrato per la pianificazione della città resiliente." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3990.

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Abstract:
Urban pluvial flooding is stressing urban areas with increasing frequency, becoming a factor of great concern. Soil sealing resulting from urban development is one of the main reasons for changes in natural hydrological processes and related recurring failures of urban drainage systems, especially during heavy rainfall events. Today, several studies are looking at the concept of urban resilience as a new paradigm, for a better integration of issues of water and flood risk with urban planning. Resilience is viewed as a way to tackle risk, showing bonds with its different sections, among which the flood hazard. It is broadly agreed that spatial planning, by incorporating Sustainable urban Drainage Systems (SuDS) within tools and polices, helps to build urban flood resilience. In particular, SuDS, as alternative strategy for surface water management, could potentially address anthropogenically generated hazard, thanks to the water-flow regulating service and benefits they provide. This research explores the relationship between the risk of urban pluvial flooding, resilience and urban planning. Particularly, the concept of resilience is clarified in order to highlight how it contributes to both analyse urban systems by adding levels of knowledge, and steer planning and policy approaches towards the mitigation of pluvial flood risk. By applying a research methodology based on the use of EPA-Storm Water Management Model (SWMM), the main aim of the thesis was to define a proper methodology and to build-up an analytical tool in order to analyse and assess the urban system s response to rainfall events, and to be used during and for purposes of the planning process. The proposed methodology is open to be flexibly applied to aptly handle the previous issues. Accordingly, the purpose was twofold: to assess the impact of masterplan in terms of increase of flow peak releases from urban catchments concerned by planned urban developments; to examine the urban system s reaction to rainfall and to evaluate how the response is affected by SuDS implementation at the catchment level. Case study areas were selected in the cities of Catania and Avola, in Sicily, for which masterplans design has been recently proposed by local planning authorities. Simulation of scenarios were carried out for a number of design storm events of selected return periods. Input parameters for the modelling were derived from urban analyses and hydrologic analyses and processing. Firstly, the methodology was based on the comparison between pre- and post-development catchment release scenarios and was applied to a case study catchment in the southern part of Catania. The study showed the need of careful consideration of the hydraulic invariance principle in land use planning practices. In particular, a set of flow release restrictions were determined for new areas of development, achieving the condition of unvaried flow peaks at the sub-catchment level, for different return periods of the storm-water event. Secondly, the methodology was applied to selected urban catchments in the centre of Avola. SWMM was used to track the quantity of runoff generated within each sub-catchment, and the flow rate and flow depth of water in each pipe in order to profile the system response to rainfall-runoff simulation. A dual-drainage approach was used to simulate the interaction between the minor and the major drainage systems and to obtain local flood characteristics to be mapped. Moreover, different effectiveness of selected SUDS measures were demonstrated in terms of improved water-flow regulation service and flood hazard mitigation, by comparing scenarios of pre- and post-implementation. Thesis discussion reflects the need for planning emphasis on mitigation and translating the understanding about risk, resilience and sustainable drainage into decisions via effective policy mechanisms. Suitable tools are needed to encourage a drainage-sensitive urban development and retrofitting.
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BETTI, LORENZO. "Istituzioni, promozione della salute e fragilità territoriali. Azione pubblica e ricerca in una periferia di Bologna." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/306904.

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Abstract:
Il testo, a partire da una ricerca-azione nella quale il ricercatore è fortemente implicato, indaga la possibilità di pianificare politiche di cambiamento e apertura istituzionale verso la cittadinanza fragile. Attraverso una rassegna bibliografica interdisciplinare che spazia dalla sociologia alla pianificazione, passando per l’epistemologia, la medicina, la psichiatria, l’antropologia e la pedagogia, vengono indagate teorie e pratiche che si interrogano sull’apertura istituzionale verso le soggettività più fragili. L’analisi di una politica di promozione della salute in un’area periferica di edilizia pubblica della città di Bologna costituisce il campo di ricerca empirico attraverso il quale vengono indagate alcune pratiche di incontro tra le istituzioni e tra queste e alcune soggettività fragili. Se il paradigma della promozione della salute vede nel lavoro integrato tra differenti istituzioni e nell’empowerment con le popolazioni più fragili i cardini centrali del suo intervento, nell’analisi di questa ricerca-azione vengono evidenziate le opportunità e i limiti nella pianificazione di politiche sociosanitarie interistituzionali e come queste entrano in dialogo con le soggettività alle quali si rivolgono. La tesi, attraverso un approccio analitico micro-sociale e fortemente etnografico, indaga una ricerca-azione nella quale il ricercatore è coinvolto. L’analisi delle dinamiche di cambiamento e pianificazione istituzionale prendono in considerazione vari oggetti di ricerca: le pratiche, le strutture e i cambiamenti istituzionali dell’organizzazione all’interno della quale il ricercatore muove le sue azioni; le pratiche e la struttura del gruppo di lavoro della ricerca-azione costituito da organizzazioni del territorio e dal centro di ricerca di cui chi scrive è parte; il lavoro di supporto, rinforzo e apertura istituzionale verso un comitato di abitanti di un comparto di edilizia pubblica; l’organizzazione dei servizi sociali bolognesi, la riforma del 2016 e le retoriche legate all’implementazione di un welfare comunitario che fatica a essere implementato nella pratica; la politica sociosanitaria Microarea di Trieste e come questa, tra varie aperture e blocchi interistituzionali e intraistituzionali, sta venendo pianificata nel territorio di edilizia pubblica in questione. Attraverso l’analisi di queste pratiche e della metodologia di ricerca-azione applicata alla pianificazione e all’implementazione di queste politiche sociosanitarie territoriali e di comunità la tesi indaga come gli habitus delle soggettività e delle varie istituzioni coinvolte influenzano, strutturano e possono modificare le relazioni interistituzionali e quelle tra le istituzioni e le soggettività che le animano. Nell’analisi dei cambiamenti istituzionali si indaga quindi le possibilità di cambiamento dei frame cognitivi e paradigmatici delle istituzioni coinvolte e come questi si scontrano e si agganciano a determinati dispositivi d’azione pianificatoria e pratica.
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BRIANI, MASSIMO. "Dalle valutazioni di sostenibilità alla gestione integrata delle zone turistiche costiere del mediterraneo." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/608445.

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Motta, Zanin Giulia. "Investigating experiential knowledge for Integrated Coastal Zone Management in the Mediterranean." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11589/188942.

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Abstract:
I sistemi costieri sono soggetti alla complessità dei problemi socio-economici e ambientali compresi nel concetto generale di “rischi costieri”, esacerbati dai molti impatti negativi dei cambiamenti climatici, spesso gestiti attraverso opere di ingegneria non corrette e modalità di gestione inadeguate. Nel corso del ventesimo secolo, sia la popolazione che le attività umane sono aumentate notevolmente in queste aree, provocando un’ampia conversione dei paesaggi naturali costieri, uno sfruttamento eccessivo delle risorse e il peggioramento della resilienza dei sistemi costieri. Le aree costiere sono sistemi vulnerabili e il cambiamento climatico, che sta già avendo un impatto negativo sulle coste, aggrava la loro vulnerabilità causando diverse conseguenze. Gli impatti generali del cambiamento climatico sulle comunità costiere saranno enormi, aumentando l’esposizione a rischi specifici come le inondazioni e l’erosione costiera con eventi climatici estremi. Inoltre, spesso le aree costiere si trovano ad affrontare situazioni critiche a causa di opere ingegneristiche non corrette costruite per proteggere le aree costiere da rischi come le inondazioni e l’erosione costiera, nonché della mancanza di adeguate forme di pianificazione degli sui del suolo e di gestione dell’ambiente. Un altro aspetto che aumenta la complessità di questi sistemi è il fatto che essi sono soggetti a tensioni e conflitti tra diversi attori spesso con interessi contrastanti. Per questo motivo, c’è la necessità di dare risposte articolate (tecniche, normative, economiche, sociali, culturali, gestionali) per affrontare la complessità dei sistemi costieri. È ampiamente riconosciuto che le tradizionali politiche di gestione costiera, basate su approcci ’hard’ focalizzati principalmente sulle opere di ingegneria per la protezione delle coste e utilizzati per molti decenni come l’unico modo per gestire i rischi costieri, sono inefficaci. Analogamente, approcci unicamente regolativi alla pianificazione delle aree costiere, essenzialmente basati su vincoli e divieti, si sono dimostrati comunque insufficienti. Il fallimento di tali metodi, dispositivi e misure nell’affrontare i rischi costieri richiede non solo una profonda conoscenza dei principali fenomeni fisici, ma anche il riconoscimento delle conoscenze, del ruolo, degli obiettivi, delle interdipendenze e della rete di interazioni degli stakeholder e delle comunità locali. Quindi, per analizzare e gestire i rischi costieri in modo efficace, c’è la necessità di creare una base di conoscenze diverse, scientifiche e tecniche di tipo interdisciplinare, che includano esperti con diversi background. Ciò dovrebbe essere accompagnato da un miglioramento delle interfacce tra la creazione di conoscenza e il processo decisionale, in cui gli stakeholder e la società locale possano interagire e partecipare ai processi di gestione. In questo senso, la produzione di conoscenze condivise su fenomeni, processi e rischi correlati contribuirebbe a definire forme appropriate di gestione. In linea con questo, anche alla luce delle conseguenze del cambiamento climatico, si è sviluppato il dibattito scientifico internazionale e politico sulla progettazione, e ancor più sull’implementazione di un approccio all’uso e alla gestione delle aree costiere, che sia adeguato ad affrontare la complessità dei problemi in queste aree, noto come Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC). Questo approccio è il primo e ad oggi l’unico strumento giuridico internazionale che si occupa specificamente della gestione delle zone costiere e che richiede un “adeguato coinvolgimento” dei soggetti interessati, compreso il pubblico in generale. Negli ultimi quarant’anni si sono verificati diversi eventi e accordi internazionali, europei e nazionali con l’obiettivo di diffusione della GIZC. In tal senso, i paesi del Mediterraneo hanno iniziato a collaborare e ad adottare misure per la gestione delle zone costiere del bacino del Mediterraneo. Tuttavia, il fragile mosaico di regimi giuridici e normativi, diritti fondiari, strutture istituzionali e culture amministrative ha creato un vuoto giuridico-istituzionale nella gestione delle coste del Mediterraneo, che riflette i ritardi nella ratifica del Protocollo sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere nel Mediterraneo. La tesi ha quindi cercato di comprendere alcune ragioni alla base delle difficoltà di attuazione della gestione integrata delle zone costiere con riferimento a due casi studio selezionati nel Mediterraneo, in Italia e in Grecia. I due casi di studio sono stati analizzati utilizzando approcci diversi, con l’obiettivo comune di capire fino a che punto e come sono stati percepiti i rischi che interessano le zone costiere dai diversi stakeholder e dal pubblico in generale. In entrambi i casi tale indagine diretta è stata correlata alle caratteristiche specifiche dei contesti, come è emerso dall’analisi delle statistiche e dei documenti ufficiali (legislazione, piani...). Margherita di Savoia, in Puglia, è tra i comuni italiani più colpiti da erosione costiera e inondazione per la sua particolare conformazione urbana e per lo stretto rapporto con l’economia legata al mare. Una panoramica delle principali pressioni costiere, dei pericoli e degli impatti dei cambiamenti climatici in Italia, così come la complessa e frammentata governance multilivello delle aree costiere, è la conoscenza di base per l’analisi attraverso l’indagine diretta della conoscenza esperienziale a Margherita di Savoia che è stata realizzata attraverso due metodi diversi e in qualche misura complementari: il questionario e lo Scenario workshop. Il caso di studio greco si concentra sul Golfo del Pagasitikos, un golfo semi-chiuso caratterizzato dalla presenza di diversi usi lungo la costa e nel mare in aggiunta all’urbanizzazione, che ha portato a pressioni antropiche peggiorandone soprattutto la qualità dell’acqua del mare. Dopo una panoramica delle principali pressioni costiere, dei pericoli e degli impatti del cambiamento climatico in Grecia, così come del quadro giuridico-istituzionale, i rischi costieri del Golfo di Pagasitikos sono stati analizzati attraverso un’analisi sul campo della conoscenza esperienziale basata su un processo iterativo che combina interviste semi-strutturate e mappe cognitive “fuzzy”. Dall’analisi emerge una generale mancanza di consapevolezza della complessità dei problemi e dei rischi correlati, nonostante le loro evidenze. Questo limite può essere superato attraverso il coinvolgimento di diversi attori e attraverso una continua interazione fra essi per costruire e accrescere la conoscenza condivisa. Tuttavia, si dovrebbe essere consapevoli dei limiti intrinseci dei cosiddetti “approcci partecipativi” per un’analisi efficace della conoscenza esperienziale e ancor più per l’utilizzo della conoscenza esperienziale nella gestione integrata delle aree costiere. La conoscenza che emerge dal coinvolgimento non può essere data per scontata perché gli stakeholder possono non essere naïve e neutrali. Inoltre, il coinvolgimento dei soggetti interessati e della società locale nei processi di pianificazione richiede tempi più lunghi e quindi questo lavoro ha potuto offrire soltanto degli elementi di riflessione.
Coastal systems are subject to the complexity of socio-economic and environmental problems included in the general concept of “coastal risks”, intensified by the many negative impacts of climate change, and often also by incorrect engineering works and management practices. During the twentieth century, both population and activities in coastal areas have increased dramatically, producing widespread conversion of natural coastal landscapes, overexploitation of resources, and the worsening of coastal systems resilience. As a matter of fact, coastal areas are vulnerable systems and climate change, which is already negatively impacting coasts, exacerbates their vulnerability causing several consequences. The general impacts of climate change on coastal communities will be enormous, increasing the exposition to specific hazards such as flooding and coastal erosion with extreme climate events. Moreover, often coastal areas are facing critical situations due to inappropriate engineering works built to protect coastal areas from hazards such as flooding and coastal erosion, as well as lack of adequate forms of land use planning and environmental management. Another aspect increasing the complexity of these systems is the fact that they are prone to tensions and conflicts between different actors with contrasting interests in such territories. For this reason, there is the necessity to give articulated answers (technical, normative, economic, social, cultural, management) to deal with the complexity of coastal systems. It is widely recognized that the traditional coastal management policies, based on hard approaches, mainly focused on engineering works for coastal protection and used for many decades as the only way to manage coastal risks, are unsuccessful. Likewise, purely regulatory approaches to coastal planning, essentially based on constraints and prohibitions, have proved insufficient. The failure of these methods, devices and measures in dealing with coastal risks requires not only a deep understanding of the main physical phenomena to be addressed, but also acknowledgment about stakeholders’ and local communities’ knowledge, role, objectives, interdependencies and network of interactions. Therefore, to analyze and manage coastal risks in an effective way, there is the necessity to create a diverse, scientific and technical interdisciplinary knowledge base, including different experts with different backgrounds. This should be paralleled by an improvement of interfaces between knowledge creation and decision-making in which stakeholders and local society can interact and participate into the management processes. In this sense, the production of shared knowledge on phenomena, processes and related risks would help to define appropriate forms of management. In line with this, also in the light of climate change consequences, the international scientific as well as policy debate has developed on the design, and even more so, on the implementation of an approach to the use and management of coastal areas, which is appropriate to address the complexity of the problems in these areas. It is known as Integrated Coastal Zone Management (ICZM). It is the first, and as of today the only international legal instrument specifically addressing coastal zones management, which requires “appropriate involvement” of stakeholders, including the general public. In the last forty years, several are the events occurred and the international, European and national agreements signed for the spreading of ICZM. In this sense, the Mediterranean Countries have begun to collaborate and take measures to better manage the coastal areas of the Mediterranean Basin. However, the fragmented mosaic of legal and regulatory regimes, land rights, institutional structures and administrative cultures has created a legal institutional gap in Mediterranean coastline management, reflect delays in the ratification of the Protocol on Integrated Coastal Zone Management in the Mediterranean. Thus, this thesis tried to understand, with reference to two selected Mediterranean case studies, in Italy and in Greece, some reasons behind the difficulties of implementing Integrated Coastal Zone Management. Each case study was investigated using different approaches according to the different contexts, with the common aim of understanding to what extent and how the risks affecting coastal areas were perceived by the different stakeholders and the public at large. In both case studies such direct investigation was related to the specific features of the contexts, as it emerged from the analysis of statistics and official documents (legislation, plans...). The case study of Margherita di Savoia (Puglia Region, Italy) is characterized by risk of erosion and flooding among the most impacted in Italy due for its particular urban conformation and the close relationship with the sea-related economy. An overview of the main coastal pressures, hazards and climate change impacts in Italy, as well as the complex and fragmented multi-level governance for coastal areas, is the background knowledge for the analysis through direct inquiry of experiential knowledge in Margherita di Savoia. This was carried out using two different, and to some extent complementary methods: the questionnaires and the Scenario workshop. The Greek case study focuses on Pagasitikos Gulf, a semi-enclosed gulf characterized by the presence of several uses along the coast and in the sea in addition to urbanization, which led to anthropogenic pressures worsening especially the sea water quality. After an overview of the main coastal pressures, hazards and climate change impacts in Greece, as well as the legal-Institutional framework, the coastal risks in the Pagasitikos Gulf has been investigated through a field analysis of the experiential knowledge based on an iterative process which combines semi-structured interviews and “fuzzy” cognitive maps. The analysis highlights a general lack of awareness of the complexity of the problems and related risks despite their evidence. This limit can be overcome through the involvement of different actors and through a continuous interaction between them to build and increase shared knowledge. However, it should be aware of the intrinsic limits of the so-called ‘participatory approaches’ for an effective analysis of experiential knowledge and even more for the use of experiential knowledge in the integrated management of coastal areas. The knowledge that emerges from this involvement cannot be taken for granted because stakeholders may not be naïve and neutral. Moreover, the involvement of stakeholders and local society in planning processes takes longer and therefore this work could only offer some insights.
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Trecroci, Aldo, Giuseppe Artese, and Demetrio Festa. "Integrazioni delle tecniche di posizionamento satellitare con strumentazioni inerziali. Studio di fattibilità e progettazione di un sistema integrato a basso costo." Thesis, 2010. http://hdl.handle.net/10955/720.

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Lingua, Valeria. "I programmi complessi in Italia: l’innovazione tra retoriche e pratiche." Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/2158/1276630.

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Abstract:
La tesi mette in discussione il paradigma dei programmi complessi di matrice europea e ministeriale degli anni Novanta come strumenti “innovativi”, capaci, in quanto tali, di risolvere situazioni cui le politiche e gli strumenti tradizionali di governo del territorio non avrebbero saputo rispondere, attraverso una riflessione più composta riguardo alle vicende della programmazione complessa italiana per comprendere il senso e le prospettive dell’innovazione da questa apportata nelle pratiche di governo del territorio. L’analisi risponde all’esigenza di individuare una definizione non banale di innovazione, al fine di capitalizzare sotto il profilo tecnico l’esperienza dei programmi complessi, in una fase in cui questi tendono a diffondersi come pratiche ordinarie di governo del territorio e a scomparire in qualità di strumenti episodici e straordinari.
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BALENA, Pasquale. "Local Knowledge and Social Sensors: Integrated Models of Text Analysis for Disaster Response." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11589/100381.

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Abstract:
The present doctoral research investigates the role of local knowledge in supporting disaster response, by applying cognitive, predictive and ontological models to the study of text message exchange in relevant Social Networks. The lack of studies on local knowledge in risk domains, along with the growing attention of scholars and decision makers to open governance processes, underpin the three main research questions that have been addressed. As for the relevance of local knowledge to disaster response, human communication – in real or simulated emergency situations – seems to be imbued with culturally mediated understandings of spatiality, relationality and actions. Innovative spatial data science tools are therefore needed for tacit and vernacular knowledge to be adequately modelled and operationalized. With respect to the use of text messages in disaster response, it appears that distributed systems (which combine crowdsourcing methods with collaborative hypertext editors) may effectively complement volunteered or public participation GIS – to harness the potential of all-purpose social networks to reach out to the wider internet community. Finally, to foster the interpretation of text messages, three separate taxonomies (regarding Spatial Location, Needs and Actors) – each being linked to a terminal entity in DOLCE foundational ontology –, helped develop a shared conceptualization of risk. Future developments of the present work could concern the further integration between machine learning and ontological models, and advancing text classification methods.
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