Academic literature on the topic 'Pianificazione e controllo'

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Journal articles on the topic "Pianificazione e controllo"

1

Di Gioacchino, Roberto, and Stefano Santini. "Un modello per la pianificazione e il controllo dei progetti cofinanziati." PROJECT MANAGER (IL), no. 22 (May 2015): 24–28. http://dx.doi.org/10.3280/pm2015-022007.

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2

Capurro, Rosita. "Pianificazione e controllo della strategia ambientale: analisi teoriche e proposte operative." MANAGEMENT CONTROL, no. 2 (July 2019): 67–97. http://dx.doi.org/10.3280/maco2019-002004.

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3

Tino, Concetta, and Monica Fedeli. "Career planning, proactivity, self-employability, and labour market: undergraduates’ perceptions." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 262–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-12602.

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Abstract:
The paper presents empirical research carried out at the university of Padova. It investigates the association between students’ perceptions of the current state of the labour market, and students’ self-perceived employability, career proactivity, career control and positional advantages. It also explores the students’ career planning and its association with some contextual and personal predictors. 2.834 students took part in the survey. Findings show that students with a more positive vision of the labour market reported higher scores in self-perceived employability, career control, and less proactive career attitudes. Some implications are reported. Pianificazione della carriera, proattività, Self-Employability e mercato del lavoro: percezioni di studenti universitari. L’articolo presenta una ricerca empirica svolta presso l’università di Padova. Indaga la relazione tra le percezioni degli studenti sullo stato attuale del mercato del lavoro e dell’employability percepita dagli studenti, la proattività, il controllo della carriera e i vantaggi delle posizioni. Esplora anche la pianificazione della carriera degli studenti e la sua relazione con alcuni predittori contestuali e personali. All’indagine hanno preso parte 2.834 studenti. I risultati mostrano che gli studenti con una visione più positiva del mercato del lavoro hanno riportato punteggi più alti in termini di employability percepita, controllo della carriera e attitudini alla carriera meno proattivi. Si riportano alcune implicazioni.
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4

Vannozzi, David. "Il PM come strumento di pianificazione e controllo: 20 mesi di cambiamento da gestire." PROJECT MANAGER (IL), no. 16 (December 2013): 19–21. http://dx.doi.org/10.3280/pm2013-016006.

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5

Cantele, Silvia, Martina Martini, and Bettina Campedelli. "Gli atenei italiani e gli strumenti di pianificazione e controllo: a che punto siamo?" MANAGEMENT CONTROL, no. 1 (May 2012): 55–83. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-001004.

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Abstract:
Universities all over the world are experiencing a great push towards managerialism; this process is the result of the application of New Public Management principles and practices, but also the request of national law and regulation: modern universities are expected to manage institutional activities in the light of effectiveness, quality and efficiency. The debate on the appropriateness of management tools for universities is placed in this context and is described in the literature with reference to the typical components of management control systems: information and accounting system, organizational structure and control process. The article presents the results of an empirical research on management control systems in Italian universities; the analysis of collected data demonstrates a low dissemination and development of management control tools; in particular it shows that a high percentage of universities is presently implementing only two tools together, and these tools are predominantly generic, while the use of those considered more advanced (e.g. variance analysis and dashboards) is very low. These evidences suggest that the successful introduction of management control systems could not abstract from an adequate development of corporate culture.
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6

Barbara, Sibilio Parri. "Uno strumento di gestione del patrimonio culturale: il caso dei siti UNESCO." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (January 2012): 307–33. http://dx.doi.org/10.3280/ed2011-002006.

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Abstract:
I siti inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale posti sotto la tutela dell'UNESCO sono caratterizzati dalla presenza di un ricco patrimonio culturale immerso in un ambiente naturale e/o in localizzazioni urbane di alta qualitŕ. In ognuno di essi gli operatori sono impegnati nella progettazione, prima, e nella realizzazione, poi, di un processo di valorizzazione, processo particolarmente complesso per piů motivi. Per affrontare questa complessitŕ e superare le difficoltŕ che ne derivano puň risultare efficace l'attivazione di un processo di pianificazione, programmazione e controllo. In questa direzione si č mosso il nostro Paese - ma non solo - rendendo obbligatorio, con la legge 77 del 20 febbraio 2006, la redazione del Piano di Gestione il cui obiettivo primario č quello di "garantire l'identificazione, la tutela, la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio". In sostanza, il Piano di gestione č proposto come uno strumento di governo politico ed economico nel medio-lungo termine del sito, strumento che puň agevolare e guidare l'ideazione, la progettazione, l'attuazione e il controllo di progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio. Il suo impiego si č tradotto prevalentemente nella programmazione di iniziative culturali di tutela e conservazione affiancate da azioni di valorizzazione, per lo piů a breve termine, con un apprezzabile impatto economico sul territorio. La sensazione che si ricava dall'osservazione della realtŕ č che ancora manca la capacitŕ e la sensibilitŕ di utilizzare il Piano di gestione in modo adeguato: non č stata formulata una pianificazione che coniughi nel lungo termine le tante dimensioni interessate e non č compresa la sua natura di meccanismo operativo. Sembra che la sua redazione sia effettuata soprattutto per adempiere ad un obbligo normativo.
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7

Caruso, Nadia, Alessandro Delladio, and Elena Pede. "Vuoti a rendere. Dublino e la gestione pubblica dei vuoti urbani." TERRITORIO, no. 95 (May 2021): 117–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-095013.

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Abstract:
A seguito della crisi economica del 2008, molti progetti di trasformazione urbana avviati negli anni precedenti hanno subito una forte decelerazione. La crisi ha avuto ripercussioni sui processi di pianificazione urbana, eclissando il potere decisionale delle istituzioni pubbliche già depauperato dall'affermarsi dell'approccio neoliberale e dal taglio di risorse finanziarie. L'articolo presenta l'esperienza di Dublino come interessante tentativo di regolamentazione e di controllo del fenomeno dei vuoti urbani da parte dell'attore pubblico. Seppure in un contesto fortemente neoliberale, gli strumenti introdotti dalla città per la gestione e il rilancio degli spazi abbandonati, unito ad altre politiche, hanno dato luogo a normative innovative per l'avvio di pratiche di uso temporaneo.
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8

Benvenuto, Marco, Angelo Rosa, and Carmine Viola. "Analisi prospettica per il design di un nuovo dominio di pianificazione, programmazione e controllo sociotecnico nel settore della salute." MECOSAN, no. 113 (June 2020): 259–69. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-113030.

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9

Linney, A. D., A. C. Tan, R. Richards, J. Gardener, and W. R. Lees. "Visualizzazione tridimensionale del corpo umano per diagnosi e per programmazione chirurgica." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 4 (November 1992): 483–88. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500412.

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Abstract:
Viene descritto un sistema che produce rappresentazioni di superfici anatomiche basandosi su immagini ottenute mediante tomografia assiale computerizzata a raggi X, risonanza magnetica ed ecografia. Le rappresentazioni vengono create per mostrare il carattere tridimensionale (3D) dell'anatomia interna ed esterna. Le immagini possono essere sezionate e manipolate sullo schermo come se fossere l'oggetto tridimensionale che rappresentano. Con questo sistema è possibile pianificare interventi chirurgici per simulazione. È inoltre possibile esporre ed isolare strutture sottostanti di un oggetto anatomico, aumentando così il valore diagnostico dei dati di partenza. Tale sistema di rappresentazione fornisce anche dati per l'azionamento di una fresatrice a controllo numerico per la produzione di modelli anatomici, protesi e impianti. Le esigenze di pianificazione nella chirurgia maxillofacciale sono particolarmente marcate. Va considerata sia la funzione, sia l'estetica facciale1. I sistemi di pianificazione ricorrono ad una combinazione di fotografie, modelli e radiografie planari nel tentativo di tenere conto della natura tridimensionale dell'anatomia. Quindici anni fa i progressi nella tecnologia informatica e della rappresentazione, insieme alla disponibilità della tomografia assiale computerizzata a raggi X (TC), permisero di avviare la creazione di una unità di lavoro per clinici facente uso di grafici al computer per simulare, pianificare e prevedere il risultato della chirurgia maxillofacciale. Benchè inizialmente le applicazioni cliniche fossero alquanto limitate, esse sono notevolmente aumentate con il costante miglioramento dei computer e degli algoritmi. Oltre alle applicazioni originarie, esse comprendono ora: la cranioplastica, la diagnosi radiologica complessa, l'analisi di fratture, l'osservazione del feto e la produzione di impianti scheletrici adattati. Sono allo stato esplorativo le applicazioni in campo neurologico.
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10

Capone, Vincenza, and Giovanna Petrillo. "Smettere di fumare in adolescenza: il ruolo delle intenzioni, della pianificazione e delle percezioni di autoefficacia nell'HAPA Model." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (February 2011): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003004.

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Abstract:
Numerosi lavori mostrano l'efficacia dell'HAPA Model nell'adozione di comportamenti salutari, pochi perň sono gli studi che ne hanno verificato l'applicabilitŕ ai comportamenti di dipendenza, quali il consumo di tabacco. Questi comportamenti sono infatti piů difficili da ricondurre a un controllo personale soprattutto in etŕ adolescenziale, a causa degli effetti derivati dall'astinenza fisica, oltre che da fattori psicologici e sociali. L'obiettivo del presente lavoro č di verificare l'applicabilitŕ del modello al comportamento tabagico, esaminando quali variabili della fase volitiva influenzano il consumo di sigarette in adolescenti fumatori che hanno intenzione di smettere. Lo studio ha coinvolto 128 adolescenti contattati presso scuole medie superiori. Al fine di verificare il modello nella fase di specifico interesse sono state condotte una serie di, i cui risultati mostrano che le variabili considerate influenzano negativamente il consumo di sigarette negli adolescenti. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla classe frequentata.
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Dissertations / Theses on the topic "Pianificazione e controllo"

1

Campion, Jessica <1991&gt. "Came S.p.A.: pianificazione e controllo in ottica multinazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6803.

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Abstract:
Negli ultimi decenni si è assistito a un progressivo mutamento del ruolo e della conformazione dei Sistemi di Pianificazione e Controllo all’interno delle realtà aziendali, in risposta da un lato alla situazione di incertezza radicale che ormai intrinsecamente caratterizza il contesto competitivo e dall’altro all’aumento della complessità aziendale e delle esigenze informative degli stakeholders. Tali elementi hanno reso indispensabile per tutte le organizzazioni, indipendentemente dal settore o dalla dimensione, la progettazione di adeguati sistemi di Pianificazione, Programmazione e Controllo. Questo elaborato, dopo aver presentato l’evoluzione di tali sistemi, focalizza l’attenzione sul processo di budgeting, inteso come punto di collegamento tra il momento della pianificazione e l’attività di controllo. All’esposizione teorica del tema si accompagna la presentazione in ottica critica del processo di Pianificazione e Controllo in Came S.p.A., società a capo di un gruppo italiano attivo a livello multinazionale nel settore delle automazioni per la sicurezza e il controllo degli ambienti. Obiettivo dell’analisi è mettere in luce le principali problematiche che emergono a livello pratico nel processo di definizione e revisione del budget, con particolare attenzione agli aspetti legati all’operatività del gruppo a livello multinazionale.
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PIGINI, MARCELLO. "Tecniche di pianificazione collaborativa e controllo in un caso di concurrent engineering." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2007. http://hdl.handle.net/11566/242515.

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3

Guagliumi, Luca. "Metodi di pianificazione di traiettorie anti-slohing." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo scopo della tesi è quello di studiare delle leggi di moto tali da minimizzare il fenomeno dello sloshing, ovvero dell'agitazione del liquido contenuto all'interno di recipienti quando questi ultimi vengono movimentati. Per risolvere il problema si è partiti dallo studio del fenomeno fisico. Sulla base del materiale reperito in letteratura si costruiscono dei modelli meccanici equivalenti per analizzare al meglio la situazione. Una volta individuati i modelli si sono applicati dei metodi, noti in letteratura, per lo studio di traiettorie che minimizzino le vibrazioni meccaniche agenti sul sistema. Per concludere sono state effettuate delle simulazioni numeriche tramite il software Matlab e delle prove sperimentali per verificare la validità delle soluzioni proposte.
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4

VESPOLI, Silvestro (ORCID:0000-0003-2042-2668). "Un'architettura semi-eterarchica per sistemi di Pianificazione e Controllo della Produzione per l'Industria 4.0." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/207096.

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5

Figliolini, Noemi <1990&gt. "IL BUSINESS PLAN COME STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO: IL CASO DELLA B.B. S.R.L." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10862.

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Abstract:
OBIETTIVO DELL'ELABORATO E' DIMOSTRARE COME ATTRAVERSO LO STRUMENTO DEL BUSINESS PLAN L'AZIENDA RIESCA A GUIDARE LA DIFFICOLTA' DELLA FASE DI START-UP O DI CRESCITA AZIENDALE, MANTENENDO L'EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO, REALIZZANDO I NECESSARI INTERVENTI ED ADATTAMENTI RIORGANIZZATIVI. IL BUSINESS PLAN E’ UN IMPORTANTE STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE E COIVOLGE TUTTE LE FUNZIONI AZIENDALI PER ORGANIZZARE LA MODALITA’ DI RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI BUDGET. INOLTRE, OLTRE AD ESSERE UNO STRUMENTO DI CONTROLLO DELLE PERFORMANCE E DEI RISULTATI CONSEGUITI, LO STRUMENTO DEL BUSINESS PLAN E’ FONDAMENTALE PER PRENDERE DECISONI GESTIONALI, PER LA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE, E PER FORNIRE VALIDE INFORMAZIONI QUALITATIVE UTILI PER ACQUISIRE LE FONTI DI FINANZIAMENTO INDISPENSABILI PER IL PROSEGUO DELLE ATTIVITA’ AZIENDALI.
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6

Torto, Gabriele <1997&gt. "Pianificazione e controllo della performance delle aziende sanitarie locali: il caso Ulss 3 Serenissima." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21061.

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Abstract:
Il Sistema Sanitario Nazionale dalla sua istituzione ad oggi è stato soggetto a numerose riforme, le quali lo hanno portato ad essere amministrato attraverso metodologie tipiche del settore aziendale privato, improntate non solo al soddisfacimento dei bisogni di cura e di assistenza dei cittadini, ma anche alla gestione economico-finanziaria del sistema. Lo scopo dell'elaborato è quello di analizzare le tecniche di pianificazione aziendali, i sistemi di misurazione e valutazione della performance tramite la fissazione di parametri obiettivo di riferimento. La prima parte del lavoro prende in considerazione l'evoluzione normativa del contesto di riferimento e le disposizioni attualmente in vigore per i servizi sanitari. Viene esaminata la struttura del sistema e le tecniche utilizzate per l'amministrazione e la programmazione aziendale. Nello specifico, viene affrontato il tema del processo di budgeting all'interno delle A.s.l. ed i sistemi di fissazione degli obiettivi e di misurazione della performance. La seconda parte, basata sul metodo dei case study, ha come finalità l'approfondimento dei temi affrontati a livello teorico nella prima parte, analizzando il caso specifico dell'Ulss 3 Serenissima
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7

Nalesso, Valentina <1988&gt. "Pianificazione e controllo degli investimenti in una società di servizi pubblici: il caso ETRA SPA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3499.

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Abstract:
La gestione dei servizi pubblici è stata oggetto di rapide evoluzioni nel corso degli anni. Anche nel servizio idrico non si ha più a che fare con aziende municipalizzate, ma con società di capitali la cui gestione, pur nell'ambito di vincoli normativi ed organizzativi ben precisi, tende sempre più ad essere ispirata ad approcci tipici delle imprese private. In questa tesi viene analizzato, in particolare, l'approccio alla valutazione degli investimenti in ETRA SPA, che gestisce il servizio idrico integrato in 74 comuni veneti. Viene descritto il processo di pianificazione e valutazione adottato dalla società, e il caso studiato permette di evidenziare la complessità della valutazione degli investimenti in un contesto in cui si tentano di combinare vincoli e obiettivi di tipo politico e normativo con una gestione manageriale di tipo privatistico.
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8

Lombardi, Claudio. "La mappa della pianificazione e la bussola del controllo per orientare la Performance nella P.A." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1752.

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Abstract:
2012 - 2013
Negli ultimi anni la PA italiana ha vissuto un periodo di forte spinta al cambiamento, all’innovazione ed alla modernizzazione che si è tradotto in un sempre maggiore orientamento alla misurazione (performance), alla comunicazione (trasparenza) ed all’integrità (corruzione) dei risultati, in quanto è evidente, costante e condiviso il pensiero secondo cui la macchina amministrativa, nella sua dimensione complessiva, ha tradito le aspettative della collettività lacerando profondamente il rapporto di fiducia verso le stesse istituzion i e creando anche un forte conflitto intergenerazionale. Il dibattito sulla valutazione e sulla misurazione della performance all’interno delle PA rappresenta da anni uno degli ambiti più complessi fra quelli che caratterizzano l’applicazione dei modelli manageriali e gli interventi normativi per cercare di pervenire ad un miglioramento complessivo delle organizzazioni pubbliche non mancano. Le resistenze, le difficoltà e le complessità tuttavia che tale processo di ripensamento ha vissuto ed ancora vive, sono da ricercare in parte anche nell’ “ambiguità” che spesso il concetto aziendale di performance incontra con riferimento ai contesti pubblici. La performance, nella sua globalità, assume all’interno delle PA diversi significati, interpretazioni e applicazioni, generando un’ambiguità da analizzare e circoscrivere per una migliore comprensione delle logiche istituzionali, organizzative, culturali e relazionali che sono alla base di ogni processo di misurazione, valutazione e miglioramento. Una volta comprese le difficoltà e le opportunità insite nella gestione delle performance pubbliche è necessario approfondire il percorso normativo che ha caratterizzato il processo di ripensamento della PA italiana che, soprattutto negli ultimi quindici anni, ha posto molta enfasi sul management per obiettivi e sulla misurazione delle performance collocando al centro del processo di riforma i sistemi di pianificazione e controllo quali processi manageriali essenziali per favorire uno sforzo “disciplinato” ed orientato alla messa in atto di decisioni, azioni e comportamenti positivi. L’analisi sistemica dell’intero processo di riforma, dalla riforma del bilancio del 97 agli attuali interventi in materia di trasparenza e corruzione, grazie al “supporto” fornito dal movimento del NPM, evidenzia come il legislatore abbia voluto imporre le logiche della pianificazione e del controllo allo scopo di sollecitare una mappatura dei pensieri, dei processi e delle attività per orientare le decisioni, le azioni, i comportamenti ed i risultati. Il tutto attraverso l’integrazione delle diverse aree e dimensioni che nell’ambito dei processi organizzativi e gestionali contribuiscono alla creazione di valore. Proprio per rispondere ad una giustificata domanda di comprensione circa l’organicità, la linearità e la validità del percorso normativo intrapreso, si è assunti il Decreto n. 150/2009, noto come “Decreto Brunetta”, come fulcro ed al tempo stesso connettore dell’intero processo normativo degli ultimi anni per testare sia la coerenza dell’impianto con i principi dei sistemi di pianificazione e controllo, sia la coerenza con le finalità di miglioramento complessivo delle organizzazioni. Il problema dunque è quello di comprendere, assunte le complessità e le ambiguità della performance, se, ancora oggi, l’attuale modesto livello di soddisfazione dei bisogni collettivi derivi dell’incoerenza e dalla disorganicità del quadro ordinamentale o da un approccio comportamentale, professionale ed etico del management e delle persone coinvolte. Nel lavoro ci si sofferma sul processo di riforma della PA italiana passando in rassegna i principali contributi della letteratura, ed in particolar modo del new public management, al fine di comprendere le logiche che hanno ispirato il processo di cambiamento della PA. In tale contesto particolare attenzione, sarà dedicata al problema dell’ambiguità analizzando le dimensioni di risultato, in quanto valutare la performance significa valutare gli obiettivi proposti ed i risultati conseguiti oltre che i soggetti coinvolti in tale processi. La “comprensione” degli obiettivi da perseguire rappresenta il momento strategicamente più importante di un qualsiasi processo di rilevazione, misurazione e controllo. Successivamente, al fine di metabolizzare i principi dei processi manageriali tipici della realtà d’impresa, e valutare correttamente l’impianto ordinamentale italiano, ci si soffermerà sui sistemi manageriali di pianificazione e controllo anche per decifrarne il mutamento morfologico - funzionale dagli stessi subito dapprima con la diffusione del NPM e poi con le logiche della Public Governance. Solo dopo aver maturato la giusta convinzione di ciò che dovrebbe essere, ci addentreremo nell’impianto ordinamentale di riferimento per capire ciò che effettivamente è, anche attraverso l'analisi dei connotati essenziali del Decreto Legislativo 150/2009, con particolare riferimento al ciclo di gestione integrato della performance ed alla sua stretta interazione con le sfere del bilancio, dei processi, dell’etica e della trasparenza. L’obiettivo è quello di dimostrate, attraverso lo studio di un caso concreto, come l’implementazione di sistemi e processi manageriali di pianificazione, programmazione e controllo, abbinato ad una corretta interpretazione delle norme, può limitare l’impatto delle ambiguità e supportare l’organizzazione verso comportamenti e pensieri culturalmente orientati al perseguimento dei risultati istituzionali. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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9

Turcutto, Sonia. "Analisi dei sistemi di pianificazione e controllo di aziende Make to Order. Il caso Tecnoplast infissi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Negli ultimi anni, sul mercato, si è assistito ad una significativa crescita della pressione competitiva insieme ad una sempre maggiore attenzione, da parte delle imprese, a realizzare prestazioni superiori a quelle dei propri competitors. La preoccupazione principale della maggior parte delle aziende è quella di ricercare modi per essere sempre più competitivi sul mercato. Inoltre, a causa della riduzione delle barriere del mercato, l’elemento legato alla ricerca di una maggior produttività in ambiente lavorativo è diventato sempre più pressante. Questa pressione per avere una produzione sempre migliore, non ha coinvolto solamente il settore che produce beni con alti volumi e per lo più standard, ma ha anche colpito le aziende che operano su commessa (make to order) In questa tesi si analizzeranno i sistemi di PPC maggiormente utilizzati facendo prima un’introduzione al contesto Make To Order. Nel primo capitolo quindi verrà presentato il contesto in cui operano le aziende make to order e le principali caratteristiche/criticità di queste aziende. Nel secondo capitolo si proporrà una revisione letteraria sul tema dei vari sistemi PPC attualmente in uso nel mercato attuale, illustrando i vantaggi e gli svantaggi nell’essere applicati in aziende make to order. Nel terzo capitolo verrà illustrata l’azienda e si discuterà delle analisi condotte, evidenziando le principali criticità riscontrate. Successivamente nel quarto capitolo si procederà con la presentazione delle soluzioni che l’azienda stà mettendo in atto o che intende mettere in atto nel futuro, al fine di migliorarsi per poter competere in modo più efficiente nell’attuale mercato Italiano. Infine il quinto capitolo, terminerà la tesi in esame e sarà oggetto di discussioni.
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10

GILLI, Enrica. "LA VALORIZZAZIONE DEI PAESAGGI CULTURALI. STRUMENTI ECONOMICO-AZIENDALI DI PIANIFICAZIONE, MISURAZIONE E CONTROLLO APPLICATI AL TERRITORIO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2389453.

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Abstract:
The research addresses the issue of enhancement of cultural landscapes, with reference to economic and business planning tools, measurement and control systems and their possible application to the territory. The cultural landscape is presented not as a cultural asset to be protected and preserved but as a complex and culturally homogeneous system, with social and economic implications in the local area. Complexity and systemicity towards the cultural landscapes require the usage of a multi‐dimensional and interdisciplinary approach to management, in order to coordinate the research and analysis directly concerning the landscape. As part of this work, therefore, the concepts of protection, conservation and enhancement are fundamental in the definition of tools and models for managing the landscape. Besides the management and governance profiles, the function of the management and of business principles are fundamental to coordinate all the different areas of work which, through a managerial approach, become mutually related to pursuit shared cultural values.
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Books on the topic "Pianificazione e controllo"

1

Biondi, Claudio. Controllo e pianificazione della produzione audiovisiva. Roma: D. Audino, 2000.

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2

Traversa, Giuseppe. Pianificazione e controllo in un'amministrazione pubblica: Metodi e strumenti per la pianificazione strategica e controllo direzionale. Roma: Aracne, 2003.

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3

Gallinaro, Silvana. Pianificazione e controllo nelle imprese a tecnologia avanzata. Milano: Franco Angeli, 1989.

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4

Masi, Maurizio. La pianificazione e il controllo dei costi nell'area EDP. Firenze: Banca toscana, 1994.

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5

Minafra, Angelo. Pianificazione e controllo nelle banche italiane: Stato dell'arte e nuove prospettive. Padova: CEDAM, 2000.

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6

Liberatore, Giovanni. Pianificazione e controllo delle aziende di trasporto pubblico locale: Problematiche di misurazione della performance. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2001.

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7

Giuliana, Campioni, ed. Il paesaggio nella pianificazione territoriale: Ricerche, esperienze e linee guida per il controllo delle trasformazioni. [Palermo, Italy]: D. Flaccovio, 2012.

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8

Nava, Pietro, and Antonella Portalupi. Controllo legale dei conti e revisione contabile: Normativa, pianificazione del lavoro, procedure e tecniche di revisione. 2nd ed. Milano: Il sole-24 ore, 2007.

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9

Salvini, Silvana. Contraccezione e pianificazione familiare: Trasformazioni sociali e controllo della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Bologna: Il mulino, 1997.

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10

Baracchino, Nello. Approvvigionamenti, quali, come, perchè: Guida pratica alle strategie e alle tecniche di pianificazione, organizzazione e controllo degli approvvigionamenti. Milano, Italy: F. Angeli, 1989.

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Conference papers on the topic "Pianificazione e controllo"

1

Lutzoni, Leonardo. "Forme di dialogo tra sapere tecnico e sapere locale: proposte di metodo: il dispositivo di trascinamento “la Strada che Parla” a Calangianus." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7941.

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Abstract:
Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato, disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.
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2

Cecchini, Arnaldo, and Maria Rita Schirru. "L’esplosione urbana: un fenomeno a molte dimensioni." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7972.

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Abstract:
Il mondo sta diventando un mondo di città. Un fenomeno incessante e che si svolge a velocità crescente è quello dell’esplosione urbana che spesso si manifesta come sprawl, ma che non è solo sprawl. Far fronte al fenomeno dell’esplosione urbana non è semplice, anche perché non è un solo fenomeno, ma fenomeni diversi per morfologia e per cause. E allora non vi è una sola soluzione per controllare l’esplosione urbana, come ripete il mantra della “città compatta” come l’unica e un po’ vaga soluzione. Governare l’esplosione urbana vuol certamente dire accrescere la densità e concentrare le aree urbanizzate, ma questo può essere fatto solo comprendendo le specificità dei diversi fenomeni e identificando la “cura” corretta, con un atteggiamento progettuale lungimirante. Come pianificare una nuova via per rendere possibile lo sviluppo di questi territori, pensando alle interazioni e ai legami tra i diversi livelli, le diverse funzioni, le diverse popolazioni, ma anche fra piano e progetto? Si può partire dal presupposto che sia possibile ridurre gli effetti negativi del periurbano pur conservandone e valorizzandone i vantaggi, ricercando dei “compromessi”, attraverso l’individuazione di una serie di strumenti urbanistici coadiuvati da misure economico-fiscali. La pianificazione urbanistica non può, da sola, governare il fenomeno periurbano, perché le convenienze in gioco sono numerose e in capo ad una moltitudine di soggetti diversi; quindi si deve operare, oltre che sugli strumenti urbanistici, anche su quelli economico-fiscali, proponendo un riordino del sistema fiscale, integrato nella pianificazione urbanistica ed ambientale delle città. Proveremo a indicare come The world is today a “world of cities”. In this world there is phenomenon that is an incessant phenomenon, that occurs at an increasing speed: the urban explosion, that is sprawl, ma not only sprawl. To cope with this phenomenon is not easy, mainly because it is not a single phenomenon, but a set of related phenomena, different for morphology and different in causes. Then there is not a sole solution to control the urban explosion, as it is told by the rather simplistic mantra of the compact city. The control of the urban explosion needs to increase density and concentrate urbanization, but we can operate this control only if we understand the diversity of phenomena to identify the right treatment, designing with far-sightedness, How to design and plan a new way to allow a development of these territories, looking at the interaction between the different levels of governance, the different functions, the different populations? Uno starting point could be that it is possible to reduce the negative effects of suburbanization, maintaining the advantages, finding a “compromise” when needed; it implies to combine planning regulations with fiscal end economical measures. Urban and territorial planning cannot govern the sub-urbanisation by itself: we have a complex game with a lot of diverging actors; we must integrate planning and fiscal systems. We’ll try to say how.
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