Academic literature on the topic 'Piani di adattamento'

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Journal articles on the topic "Piani di adattamento"

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Frau, Tiziana, Milena Milani, Amanda Jones, and Dafna Lender. "Verso la costruzione di un legame affettivo. Il trattamento integrato della Theraplay e della psicoterapia Diadica evolutiva in caso di affido e adozione." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 9–24. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14081.

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Abstract:
I minori che entrano nel percorso di affido e adozione si trovano a dover affrontare la rottura del primo legame affettivo con la loro famiglia d'origine e l'inizio di un nuovo legame con quello dei genitori adottivi. In molti casi i minori prima di essere adottati, hanno inoltre transitato in diverse case famiglie, e/o sono passati da una o più esperienze di affido. In generale a una iniziale fase di "buon adattamento" del bambino seguono momenti di forte crisi (Brodzinsky et al., 1990). Alla luce di questo, i percorsi e i programmi rivolti alla tutela del minore e delle famiglie devono assumere dei metodi per la valutazione delle competenze genitoriali e la scelta di programmi di supporto e trattamento che siano rivolti alla relazione (Steele et al., 2003), alla costruzione dei legami affettivi (Hill & Schore, 2015), e informati sugli esiti del trauma (Porges, 2004), per evitare il ripetersi di esperienze dalla valenza abbandonica e traumatica per il minore stesso. L'obiettivo del presente articolo è quello di introdurre la Theraplay (Booth & Jernberg, 2010) e la Terapia diadica dello sviluppo, DDP (Huges, 2007; Huges et al., 2019) come piani di trattamento integrabili fra di loro, nelle diverse fasi del processo adottivo, che promuovono la connessione e il suo recupero a fronte di rotture nella relazione genitore bambino, attraverso sedute alternate di gioco strutturate, di dialogo, in un clima comunicativo di tipo affettivo e riflessivo basato sulla giocosità, amorevolezza, accettazione ed empatia e curiosità fra le parti (Lender, et al., 2005).
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Pizzorni, Maria, Ombretta Caldarice, and Nicola Tollin. "A methodological framework to assess the urban content in climate change policies." Valori e Valutazioni 29 (January 2022): 123–32. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20212909.

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Abstract:
By 2050, people in urbanized areas will account for 68% of the world’s population, 80% of which will be concentrated in Asia and Africa. The United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) introduced in 2011 the National Adaptation Plan (NAP) under the Cancun Adaptation Framework (CAF). Countries of the non-Annex I, described by the UN-General Assembly as especially vulnerable to the impacts of climate change, are invited to develop NAPs to identify adaptation challenges and devise appropriate climate adaptation responses. Recognizing the increasing vulnerability of urban systems to the effects of climate change, in 2019, UN-Habitat defined the supplement of the NAP process's technical guidelines for addressing urban and human settlement issues in NAPs. This paper aims to propose a methodology to assess the urban content of the NAPs after ten years from that the CAF comes into force. The evaluation is based, adapting and expanding, on the methodology used to assess the urban content of Nationally Determined Contributions (NDC) published by UN-Habitat in 2017. The methodology aims to analyse both key adaptation challenges and responses explicitly or implicitly related to urban systems. Moreover, it aims at understanding the interlinkage of urban content in NAP in relation to other key policies, such as NDCs and National Urban Policies (NUPs). In this perspective, 172 indicators were selected and clustered into nine groups: (i) Geographic Indicators; (ii) General Indicators; (iii) NAPs General Indicators; (iv) NAPs Urban Indicators; (v) NDCs Indicators; (vi) NUPs Indicators; (vii) Urban content in National Policies Indicators; (viii) International policy linkages (including SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Paris Agreement and New Urban agenda); (ix) National plans/policy/strategies/reports linkages. The methodology was tested on Brazil’s NAP, trying to find general considerations to apply to the countries that officially submitted their NAPs between 2014 to 2020. The test showed that: there is a stronger focus on defining climate adaptation challenges more than responses; climate adaptation challenges and responses are predominantly identified at the national scale, with a focus on policies and strategies at the national level; among the Brazilian NAP, there is "cities strategy", and it means that the NAP has a high urban content. In conclusion, the paper will highlight critical issues and improvements for each of the nine indices analysed. Entro il 2050, la popolazione urbana rappresenterà il 68% della popolazione mondiale. Di questa, l'80% sarà concentrata in Asia e in Africa. A partire da questo scenario di incrementale urbanizzazione, nel 2011 la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) ha introdotto, nell'ambito del Cancún Adaptation Framework (CAF), i Piani Nazionali di Adattamento (NAP). I NAP sono concepiti come strumento a supporto dei Paesi inclusi nel Non-Annex I, descritti dall'Assemblea generale dell'ONU come particolarmente vulnerabili alle transizioni in atto, per identificare le sfide e progettare le risposte più appropriate verso l’adattamento in risposta al cambiamento climatico. Riconoscendo la crescente vulnerabilità dei sistemi urbani, UN-Habitat nel 2019 ha predisposto delle linee guida per supportare la redazione dei NAP, in particolare per includere le questioni urbane e gli insediamenti umani. A dieci anni dall'entrata in vigore del CAF, il presente articolo presenta una proposta metodologica per valutare il contenuto urbano dei NAP. L’approccio valutativo proposto è un aggiornamento dalla metodologia utilizzata per analizzare il contenuto urbano dei Nationally Determined Contributions (NDCs), pubblicata da UN-Habitat nel 2017, e qui adattata ai NAP. La metodologia mira ad analizzare sia le sfide chiave per l’adattamento, ma anche le risposte esplicitamente o implicitamente connesse ai sistemi urbani e l'interconnessione del contenuto urbano dei NAP in relazione ad altre politiche chiave, quali NDCs e NUP (Politiche Urbane Nazionali). In questa prospettiva, la metodologia si compone di 172 indicatori, raggruppati in nove gruppi: (i) Indicatori geografici; (ii) Indicatori generali; (iii) Indicatori generali dei NAP; (iv) Indicatori che leggono il contenuto urbano dei NAP; (v) Indicatori degli NDC; (vi) Indicatori dei NUP; (vii) Indicatori che analizzano il contenuto urbano delle politiche nazionali; (viii) Collegamenti con le politiche internazionali (inclusi SDGs, Sendai Framework for Disaster Risk Reduction, Accordo di Parigi e New Urban Agenda); e (ix) Collegamenti nazionali tra piani/politiche/strategie/report. La metodologia è stata testata sul NAP del Brasile, al fine di individuare considerazioni generali da adottare anche per gli altri Paesi del sud del mondo che hanno presentato i loro NAP tra il 2014 e il 2020. In sintesi, questa sperimentazione ha mostrato che: (i) vi è una maggiore attenzione alla definizione delle sfide di adattamento al clima più che all’individuazione di risposte; (ii) le sfide e le risposte di adattamento al cambiamento climatico sono prevalentemente identificate su scala nazionale; (iii) il NAP del Brasile si caratterizza per un alto contenuto urbano. In conclusione, il paper mette in luce punti di forza e criticità della metodologia, identificando alcuni miglioramenti per ciascuno dei nove gruppi di indicatori, nella prospettiva di applicare questo approccio di valutazione anche in altri contesti territoriali.
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Gabellini, Patrizia. "Sottolineature da un'esperienza." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 76–80. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057010.

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Abstract:
Il testo rimarca tre aspetti dell'esperienza di consulenza generale per il nuovo piano di Bologna e pone l'accento sul ruolo della riflessivitŕ nella pratica urbanistica e sulla sua necessitŕ quando il lavoro coinvolga l'Universitŕ. Sulla cittŕ oggi e sul progetto urbanistico: a distanza di 20 anni dal precedente Prg, in una cittŕ e in condizioni politiche e amministrative profondamente modificate, il nuovo piano ha preso posizione sulle dinamiche in atto attraverso l'individuazione di 7 ‘figure' urbane. Sul piano urbanistico: la traduzione del progetto nel piano disegnato dalla legge urbanistica regionale ha comportato un lavoro minuzioso di adattamento e qualche riduzione. Sul processo: a fronte di un'ereditŕ impegnativa, l'innovazione č stata affidata alla capacitŕ di lavorare sulle trasformazioni previste e avviate, aggiungendo e ricomponendo entro una diversa prospettiva.
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Leone, Salvino. "L'umanizzazione dell'assistenza alla nascita." Medicina e Morale 43, no. 1 (February 28, 1994): 73–90. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1994.1027.

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Abstract:
Il tema dell'umanizzazione è ormai entrato a pieno titolo tra quelli che una nuova cultura dell'assistenza sanitaria si sforza di promuovere. In quest'ambito un ruolo di primo piano spetta all'umanizzazione dell'assistenza alla nascita. E' un settore in cui si rilevano ancora insufficienze e inadeguatezze dovute a molteplici condizionamenti storici. Un globale progetto di umanizzazione dovrà tenere conto dei vari momenti che il nascere comporta. Innanzitutto il tempo dell'attesa, con le sue ansie, le sue difficoltà decisionali, le sue incertezze. Poi il momento del parto con i problemi relativi a una diversa accoglienza alla nascita, alla scelta tra i vari metodi di analgesia, al luogo in cui dare alla luce. E infine il "dopo" con le tipiche reazioni da adattamento psichico. Un panorama complesso, quindi, in cui a dir il vero qualcosa è già stato fatto ma molto resta ancora da fare.
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Mazzoli, Gino. "Senza corpo né tempo. Avventure della psiche individuale e sociale nell'epoca delle nuove tecnologie." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002002.

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Abstract:
La rivoluzione delle nuove tecnologie non ha l'aria di essere una delle tante svolte nella storia dell'umanità. È come se l'invenzione della ruota, del treno, dell'elettricità e del computer si fossero unificate come forza d'impatto e moltiplicate per un numero infinito di volte. Non stiamo parlando di una singola invenzione, ma di una catena di invenzioni a getto continuo. La velocità con cui vengono introdotte queste innovazioni impedisce un adattamento emotivo e cognitivo sul piano sia individuale che sociale. In particolare, le due variabili essenziali dell'esperienza umana (spazio e tempo) sembrano venire espulse. Questa rivoluzione impatta un immaginario collettivo dominato dalla bulimia di esperienze, beni e diritti che viene espanso all'ennesima potenza dalla performatività tecnologica. E tuttavia questa scena (vissuta in modo inconsapevole, a prezzo di nuovi disturbi psichici come la depressione che è diventata la malattia più diffusa nell'Occidente) è stata sospesa dal Covid, uno stop globale che ha consentito a tutti di vedere il brodo culturale in cui eravamo immersi e di nominare i problemi che ci attraversano. In particolare, la tenuta psichica dell'individuo può essere posta come un nodo politico che riguarda tutti. Una considerazione disincantata della scena può consentire di vedere il virtuale come veicolo non solo di manipolazione e bilocazione fuorviante in realtà aumentate e second life, ma anche come sviluppo della dimensione interiore. Proprio al culmine di una deriva antiumana si apre dunque uno spazio per far transitare nel nuovo mondo in arrivo la specificità e la complessità della nostra specie.
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Braga, Caterina. "Participation and co-creative planning for urban sustainability. The Clic-Plan project educational case." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 151–59. http://dx.doi.org/10.36253/form-11326.

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Abstract:
The environmental degradation and climate change are the contemporary contexts in which educational processes take place. New forms of knowledge are therefore necessary, which place individuals, groups, as well as those responsible for social life at all levels (economic-political, institutional, administrative, productive, cultural), in the condition of not ignoring the consequences of human actions, also on the environment. Educating to participation, in contrast to delegation, promotes a sense of belonging and makes citizens responsible actors within the decision-making processes for managing their own territory. This, in the epistemological relevance of the pedagogical discourse, takes shape in the dimension of engagement for the benefit of the person and the community and is realized in active participation to the so-called smart city. This discussion can occur within an on-going project, CLIC-PLAN: Changing Climate: Local Adaptation Plan for sub-alpine lake districts with a strong commitment to tourism led by the Catholic University, with activities on climate change. Partecipazione e progettazione condivisa per la sostenibilità urbana. Il caso formativo del progetto Clic-plan Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono il contesto in cui si svolgono oggi i processi educativi. Sono dunque necessarie nuove forme di conoscenza, che pongano gli individui, i gruppi, i responsabili della vita sociale a tutti i livelli (economico-politico, istituzionale, amministrativo, produttivo, culturale), nella condizione di non ignorare le conseguenze delle azioni umane, anche sull’ambiente. Educare alla partecipazione, in contrasto con la delega, promuove il senso di appartenenza e rende i cittadini attori responsabili dei processi decisionali di gestione del proprio territorio. Questo, nella rilevanza epistemologica del discorso pedagogico, trova forma nella dimensione di engagement a beneficio della persona e della comunità e si realizza nella partecipazione attiva all’interno della cosiddetta smart city. Può contribuire ad alimentare la riflessione il progetto CLIC-PLAN: CLIma in Cambiamento. Piano Locale di AdattameNto per comuni lacustri in territorio subalpino con forte vocazione turistica dell’Università Cattolica, inerente al cambiamento climatico.
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Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Dissertations / Theses on the topic "Piani di adattamento"

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Volta, Caterina. "Piano di adattamento ai cambiamenti climatici della citta di Bologna. L'ambito del fiume Reno come sfida e opportunità verso una citta resiliente." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8660/.

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Abstract:
Questa tesi muove dal Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici che il Comune di Bologna sta costruendo insieme ad altri tre partners attraverso il progetto life + BLUEAP. L’obiettivo della tesi è quello di presentare le evidenze attuali dei cambiamenti climatici nella situazione locale bolognese e vedere come la pianificazione urbanistica possa avere un ruolo importante nel prevenire e rallentare questi effetti e limitarne gli impatti a qualunque scala si intervenga; sia a livello di progetto urbano sia di politiche integrate ai piani urbanistici, si può tendere verso scelte “clima consapevoli”. Presenterò anche, quindi, una soluzione progettuale con comparazione del grado di resilienza dell’area prima e dopo l’intervento. L’ambito di studio e di progetto scelto è quello del fiume Reno, nel suo tratto di attraversamento urbano, perché mostra una serie di criticità legate al cambiamento climatico, rendendo evidenti i punti deboli e il livello di resilienza del sistema.
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Rossi, Carlo Federico. "Gestione ambientale e strategia di adattamento ai cambiamenti climatici: approccio metodologico per l'Unione dei Comuni Reno Galliera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15584/.

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Abstract:
Il cambiamento climatico è un fenomeno globale in atto da diversi decenni e irreversibile nel breve periodo, le cui conseguenze influenzano, in maniera principalmente avversa, i settori socio-economici e ambientali. Dinanzi a tali scenari, la società e gli amministratori hanno iniziato a prendere delle contromisure, suddivise in due tipologie, per ridurre i possibili danni sui vari sistemi/settori antropici e non, causati dagli impatti legati a questo fenomeno. Le misure di mitigazione sono azioni di lungo termine e riguardano la riduzione delle emissioni di gas climalteranti (principale causa del fenomeno secondo l’IPCC); nell’immediato risulta necessario, invece, realizzare interventi di adattamento per far fronte ai fenomeni in atto. Il lavoro di tesi ha preso in esame il caso studio dell’Unione dei comuni Reno Galliera (Bologna), e lo scopo principale è stato la realizzazione di un Piano di Adattamento al cambiamento climatico. Mediante l’analisi degli strumenti normativi e pianificatori vigenti, e attraverso un questionario sottoposto agli amministratori e ai tecnici dei comuni, è stato possibile stabilire un approccio metodologico da applicare. La componente più rilevante del lavoro è stata l’analisi del rischio attraverso la valutazione della pericolosità e della vulnerabilità. Lo studio climatico ha permesso di individuare i fattori di pericolosità, mentre, per la vulnerabilità, si è operato mediante software QGIS sui sistemi/settori più rilevanti per il caso studio (Popolazione, Infrastrutture, Edifici e Attività economiche). La finalità della risk analysis è stata quella di evidenziare le criticità, allo scopo di indirizzare la selezione delle misure gestionali e strutturali più efficaci da implementare localmente. Determinati i possibili indicatori dello stato di avanzamento e le fonti di finanziamento nazionali ed europee, si sono individuate le possibili modalità per effettuare il monitoraggio dei progressi compiuti.
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MARINO, MARSIA. "Strategie di rigenerazione urbana per territori climate-proof. Sperimentazione e innovazione nel Piano Urbanistico locale." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1586440.

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Abstract:
La cornice tematica entro cui la tesi si colloca è quella degli impatti del fenomeno dell’innalzamento del mare in ambiente urbano e il contesto di sperimentazione è quello nazionale. Tramite un approccio induttivo, volto a delineare lo stato dell’arte delle azioni intraprese a livello locale, vengono messi in evidenza, a termine della prima parte, due approcci paralleli: una dimensione strategica delle agende locali, volta alla definizione di vision per lo sviluppo urbano a medio e lungo termine, e una sperimentale, dal punto di vista dell’aggiornamento del Piano locale. Per quanto riguarda la dimensione strategica delle agende locali, vengono delineate e catalogate, nella seconda parte della tesi, strategie di difesa, adattamento e delocalizzazione; per quanto attiene, invece, alla dimensione sperimentale del Piano locale, viene evidenziato un doppio approccio: integrazione del quadro conoscitivo e definizione di azioni auspicabili. Obiettivo della terza parte è quello di proporre alcuni riferimenti teorico-metodologici e operativi per l’innovazione del Piano urbanistico locale, attraverso la definizione di una metodologia replicabile per l’elaborazione di mappe del rischio da sea level rise a scala urbana, i cui risultati hanno, in primo luogo, l’obiettivo di integrare il panel degli elaborati tematici dello strumento Urbanistico locale e, in secondo luogo, come sviluppo futuro della ricerca, quello di definire “aree prioritarie di intervento”, ponendo le basi per la definizione di categorie di intervento progettuali site-specific sulla base dell’abaco elaborato e presentato nella seconda parte della tesi. Per la sperimentazione è stato scelto il Comune di Ravenna, per il quale sono state elaborate mappe del rischio al fenomeno SLR, a scala locale, che tengono conto delle previsioni al 2030, 2050 e 2100 sull’innalzamento del livello del mare. Dalle mappe del rischio ottenute è stato possibile determinare la consistenza delle aree urbanizzate esposte a rischio inondazione per i tre orizzonti temporali sopracitati, risultato che, da un lato garantisce un aggiornamento del quadro conoscitivo dello strumento urbanistico locale, dall’altro permette, come sviluppo futuro della ricerca, la definizione di categorie di intervento recepibili anche all’interno delle Norme Tecniche di Attuazione, nella forma di un abaco di possibili azioni progettuali, declinate all’interno di più ampie strategie di rigenerazione urbana per territori climate-proof. The thematic framework within which the thesis is placed is that of the impacts of sea level rise phenomenon on the urban settlement and the experimentation context is the national one. The state of the art about actions taken at the local level, is outlined through an inductive approach which highlight two parallel approaches shown at the end of the first part: a strategic dimension of local agendas, aimed at defining vision for urban development (medium and long term), and an experimental one, about updating the local plan. As regards the strategic dimension of local agendas, "defense", "adaptation" and "delocalization" strategies are outlined and cataloged in the second part of the thesis; as regards the experimental dimension of the local plan, a double approach is highlighted: integration of the cognitive framework and definition of desirable actions. The goal of the third part is to propose some theoretical-methodological and operational references for the innovation of the local urban plan, through the definition of a replicable methodology for the elaboration of risk maps to sea level rise (at urban scale). The aim is, first of all, integrating the panel of thematic drawings of the local Urban Planning tool and, secondly, as a future development of the research, defining "priority areas of intervention", laying the foundations for the definition of site-specific design intervention categories on the basis of the abacus elaborated and presented in the second part of the thesis. The Municipality of Ravenna was chosen for the experimentation, for which maps of the risk to the SLR phenomenon were drawn up, on a local scale, which take into account the forecasts for 2030, 2050 and 2100 on sea level rise. From the risk maps obtained it was possible to determine the consistency of the urbanized areas exposed to flood risk for the three time horizons above-mentioned. This result guarantees, on the one hand, an update of the cognitive framework of the local urban-planning tool, on the other it allows , as a future development of the research, the definition of categories of interventions that can also be understood within the "Norme Tecniche di Attuazione" (NTA), in the form of an abacus of possible design actions, declined within broader urban regeneration strategies for climate-proof territories.
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Book chapters on the topic "Piani di adattamento"

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"Piani e programmi di adattamento." In La città adattiva, 125–70. Quodlibet, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2sbm8bw.8.

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