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Liguori, Gerardo, and Vincenzo De Paola. "Riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 69–82. http://dx.doi.org/10.48268/chirurgia/2021/0001.1.

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Abstract:
Il Ministero della Salute svolge attività di supporto e collaborazione con le Regioni per migliorare sia i livelli di efficienza e di produttività che quelli di appropriatezza, sicurezza ed efficacia delle cure ospedaliere (D.M. 70/2015, Legge di Stabilità 2016 e D.M.21 giugno 2016). A tal fine ha attivato il progetto “Riorganizzazione dell’attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura” di durata triennale, allo scopo di mettere a disposizione conoscenze e competenze messe a punto in altre realtà sanitarie nazionali. L’implementazione di tali Best Practices, finalizzata a migliorare la gestione dei blocchi operatori, risulta strategica nel contesto nazionale, data la necessità di affinare gli strumenti per misurare le performance delle strutture ospedaliere a maggior complessità, in particolare per quelle attività di alto livello ed elevato costo come l’attività chirurgica. A questo progetto Ministeriale la Regione Campania ha aderito, proponendo come Aziende Pilota l’Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli e l’Azienda Ospedaliera Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno.
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Naciti, Valeria, Guido Noto, and Carlo Vermiglio. "Diversità di genere e performance organizzativa: un'analisi empirica nel settore sanitario." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120004.

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Abstract:
Recenti filoni di ricerca in campo manageriale si sono concentrati sulla diversita di genere e sull'impatto che quest'ultima esercita sulla performance organizzativa. Nonostante ci siano ormai numerosi studi volti a indagare questa relazione nel campo delle imprese private, minore attenzione e stata dedicata alle aziende pubbliche e, tra queste, alle aziende sanitarie. L'obiettivo di questo studio e quello di investigare la relazione tra diversita di genere e performance economico-finanziaria nelle aziende ospedaliere pubbliche italiane. A tal fine, il presente articolo analizza i dati di genere e di performance, relativi al periodo 2012- 2018, di 63 aziende attraverso regressioni Ordinary Least Squares (OLS) su dati panel. I risultati evidenziano una relazione significativa tra l'equilibrio di genere e la performance economico- finanziaria.
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Bronzetti, Giovanni, Maurizio Rija, Graziella Sicoli, and Dominga Anna Ippolito. "Diversità di genere e sistema sanitario: un'analisi su un campione di aziende sanitarie italiane." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 63–81. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120005.

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Abstract:
Il lavoro analizza in che misura la diversita di genere fa parte delle attuali pratiche delle aziende sanitarie. Attraverso un'analisi di tipo statistico- inferenziale su un campione di 39 strutture ospedaliere appartenenti al Gruppo San Donato, ha lo scopo di valutare se la presenza delle donne nel CdA influenza la performance aziendale. I risultati suggeriscono che la diversita nelle aziende sanitarie e un tema poco esplorato e non mancano opportunita e ostacoli al percorso di carriera delle donne. L'analisi di correlazione e regressione conferma che la presenza delle donne e positivamente correlata all'indice di performance delle strutture; la strada per arrivare alla parita non e breve e implica che le aziende sanitarie, se vogliono garantire parita di genere, devono riprogettare e migliorare l'organizzazione interna aprendo i loro CdA piu ampiamente alle donne.
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Vinciguerra, Rosa, Francesca Cappellieri, and Michele Pizzo. "Il contributo del partenariato sociale al sistema sanitario nazionale: un'indagine empirica su ruolo e caratteristiche demografiche delle onlus." MECOSAN, no. 119 (November 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-119003.

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Abstract:
Il contributo indaga l'impatto che le relazioni di PPP sociale esercitano sulla performance - finanziaria e non finanziaria - delle strutture ospedaliere pubbliche, evidenziandone modalità di intervento e opportunità intrinseche. È stata condotta un'analisi empirica valutando la centralità che il ruolo intrapreso dalle organizzazioni non-profit e le loro caratteristiche di corporate governance possono assumere nella determinazione del successo della collaborazione. Lo studio è stato circoscritto alle relazioni di partenariato pubblico-privato, attive nell'anno 2019, in 6 regioni italiane, selezionate sulla base dei punteggi conseguiti sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il lavoro contribuisce alla letteratura colmando le lacune esistenti e fornisce spunti critici a sostegno tanto dei policy- makers quanto degli operatori del settore.
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Tartaglia Polcini, Paolo, Natalia Aversano, Giuseppe Nicolò, and Nadia Ardito. "La diversità di genere nella direzione strategica delle aziende sanitarie: il rapporto tra governance e performance nelle aziende ospedaliere italiane." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 21–43. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120003.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, istituzioni e policymakers a livello europeo hanno profuso notevoli sforzi volti a promuovere la parita di genere nelle posizioni di leadership gestionale e strategica, sia in ambito politico sia in ambito economico. Il presente studio, inquadrato nell'approccio teorico della Resource Dependence Theory, analizza l'associazione tra la presenza di donne in posizione di vertice e performance finanziaria nel contesto delle aziende sanitarie italiane. A tal fine, sono state condotte due analisi di regressione multipla attraverso le quali e stata analizzata l'influenza esercitata dalla presenza delle donne nelle posizioni di vertice di un campione di 49 aziende sanitarie italiane sulla performance finanziaria, misurata come Return on Assets (ROA). In linea con i precedenti studi, i risultati delle analisi condotte evidenziano come una maggiore presenza delle donne nelle posizioni di maggior responsabilita a livello gestionale abbia una ricaduta positiva in termini di performance operativa ed economica delle aziende sanitarie oggetto di analisi. La presente ricerca conferma che le donne possono rappresentare una fondamentale leva di cambiamento di management e governance delle aziende sanitarie. Alla luce di cio, i risultati del presente studio potrebbero rappresentare un incentivo per il varo di politiche piu specifiche che favoriscano l'incremento della gender diversity nello specifico comparto delle aziende sanitarie che da anni soffrono di inefficienze sia a livello manageriale sia di governance.
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Leotta, Antonio, and Daniela Ruggeri. "I cambiamenti nei sistemi di misurazione e valutazione manageriale nelle aziende ospedaliere universitarie come contesti multi-stakeholder: proposizioni teoriche ed evidenze empiriche." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (December 2012): 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/maco2012-003004.

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Abstract:
Given the growing attention to changes in performance measurement and evaluation systems in healthcare contexts, the present study aims at improving our understanding of such processes within teaching hospitals, examining how managerial and health-professional logics contribute to these changes. In the theoretical part of the study we analyse teaching hospitals as multistakeholder contexts. Particularly, we propose a theoretical approach that represents changes as dialectical phenomena so as to explain how the interaction among influential stakeholders (representing managerial and professional logics) affects changes in performance measurement and evaluation systems. The empirical part of the paper is devoted to a case-study focused on changes in performance measurement and evaluation systems in a Sicilian teaching hospital. The empirical analysis aims at examining the observed changes in the light of the theoretical framework proposed, emphasizing the interactions among the logics that characterize the teaching hospital context.
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Campedelli, Bettina, Andrea Guerrina, Chiara Leardini, and Giulia Romano. "La performance della rete ospedaliera pubblica della regione Veneto. L'impatto delle variabili ambientali e operative sull'efficienza." MECOSAN, no. 92 (February 2015): 119–42. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2014-092007.

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Ghiselli, S., S. Nedic, S. Montino, L. Astolfi, and R. Bovo. "Cochlear implantation in post-lingually deafened adults and elderly patients: analysis of audiometric and speech perception outcomes during the first year of use." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 6 (December 2016): 513–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1222.

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Abstract:
Questo studio è volto alla valutazione degli outcomes audiometrici e logopedici dei pazienti anziani portatori di impianto cocleare durante il primo anno di utilizzo del dispositivo. Sono stati valutati 42 pazienti impiantati tra marzo 2010 e settembre 2014 presso l’UO ORL dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova. Sono stati inclusi nello studio pazienti affetti da sordità bilaterale postlinguale di grado severo-profondo impiantati unilateralmente. I soggetti sono stati divisi in tre gruppi in base all’epoca della chirurgia: 14 soggetti con impianto fra i 35 e i 49 anni, 14 fra i 50 e i 64 anni e 14 impiantati a un’età superiore di 65 anni. Tutti i pazienti sono stati valutati prima e dopo la chirurgia (a 1, 3, 6 e 12 mesi di follow-up) attraverso l’esecuzione di: audiometria tonale, audiometria vocale, test logopedici e somministrazione del questionario delle categorie percettive (CAP). L’analisi statistica è stata effettuata attraverso il Student’s t-test. La totalità dei soggetti nei tre gruppi hanno dimostrato significativi miglioramenti all’audiometria tonale e vocale ai controlli post chirurgici rispetto alle performance ottenute precedentemente all’impianto. In particolare si sono verificati miglioramenti della soglia audiometrica media (PTA) senza differenze statisticamente significative tra i tre gruppi. risultati ottenuti nei test logopedici e dalla somministrazione del CAP hanno dimostrato evidenti miglioramenti in tutti i tre gruppi in studio. Abbiamo riscontrato, però, che i soggetti più giovani hanno raggiunto maggiori punteggi ai controlli post impianto rispetto a quelli più anziani. Concludendo, possiamo affermare che l’impianto cocleare è un trattamento efficace per soggetti affetti da ipoacusia severa-profonda senza differenze significative nelle performance audiologiche e logopediche in relazione all’età di impianto. Anche se più lentamente, i pazienti impiantati dopo i 65 anni di età raggiungono performance ottimali e possono essere ritenuti dei candidati ottimali all’intervento.
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Brunetti, Antonio, Nicola Altini, Domenico Buongiorno, Emilio Garolla, Fabio Corallo, Matteo Gravina, Vitoantonio Bevilacqua, and Berardino Prencipe. "A Machine Learning and Radiomics Approach in Lung Cancer for Predicting Histological Subtype." Applied Sciences 12, no. 12 (June 8, 2022): 5829. http://dx.doi.org/10.3390/app12125829.

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Abstract:
Lung cancer is one of the deadliest diseases worldwide. Computed Tomography (CT) images are a powerful tool for investigating the structure and texture of lung nodules. For a long time, trained radiologists have performed the grading and staging of cancer severity by relying on radiographic images. Recently, radiomics has been changing the traditional workflow for lung cancer staging by providing the technical and methodological means to analytically quantify lesions so that more accurate predictions could be performed while reducing the time required from each specialist to perform such tasks. In this work, we implemented a pipeline for identifying a radiomic signature composed of a reduced number of features to discriminate between adenocarcinomas and other cancer types. In addition, we also investigated the reproducibility of this radiomic study analysing the performances of the classification models on external validation data. In detail, we first considered two publicly available datasets, namely D1 and D2, composed of n = 262 and n = 89 samples, respectively. Ten significant features, according to univariate AUC evaluated on D1, were retained. Mann–Whitney U tests recognised three of these features to have a statistically different distribution, with a p-value < 0.05. Then, we collected n = 51 CT images from patients with lung nodules at the Azienda Ospedaliero—Universitaria “Policlinico Riuniti” in Foggia. Resident radiologists manually annotated the lung lesions in images to allow the subsequent analysis of the malignancy regions. We designed a pipeline for feature extraction from the Volumes of Interest in order to generate a third dataset, i.e., D3. Several experiments have been performed showing that the selected radiomic signature not only allowed the discrimination of lung adenocarcinoma from other cancer types independently from the input dataset used for training the models, but also allowed reaching good classification performances also on external validation data; in fact, the radiomic signature computed on D1 and evaluated on the local cohort allowed reaching an AUC of 0.70 (p<0.001) for the task of predicting the histological subtype.
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De Rosa, Immacolata, Alessandro Pepino, Gianluca Giaconia, and Mario Guarino. "Bedside communication and management of vital parameters and alarms in care-intensive environments: Simulation model development for the clinical effectiveness analysis of an innovative technology." Global Clinical Engineering Journal 2, no. 3 (May 29, 2020): 45–56. http://dx.doi.org/10.31354/globalce.v2i3.86.

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Abstract:
Background and Objective. The deliberation n.7301 of 31/12/2001 provides for the inclusion of a call system with acoustic and luminous signalling within the minimum equipment of the recovery ward. However, traditional call systems are inefficient since they are based on the following incorrect assumptions: patients and staff are unmoving, information sources are static and assistance is unidirectional. Taking care of a patient involves different figures who should be dynamic and should be able to exchange information. Furthermore, the high number of clinical calls and alarms might be an issue, because on one hand they are essential to fulfil patients’ needs, but on the other hand they could cause stress and additional workload on medical staff. Indeed, they sometimes ignore some calls or waste a lot of time on non-urgent requests. In addition, the identification of an alarm and the prompt intervention seems to be more difficult during travelling. An ideal alarm system should have 100% sensitivity and specificity. Nevertheless, the alarms are designed to be extremely sensitive, at the expense of specificity. The alarm fatigue, that is the work overload due to an excessive alarms number exposition, is a critical problem in terms of safety in the current clinical practice because it involves desensitization and alarm loss, causing sometimes even the patient's death. Material and Methods. Therefore, appropriate approaches to notifications should be evaluated, including the effectiveness of mobile wireless technologies: linking patients, staff, data, services and medical devices simplifies communications and workflows. Several issues related to the communication among staff members, between patient and caregiver and to the alarms and vital parameters distribution in care-intensive environments have been analysed, focusing on the clinical effectiveness analysis of an innovative technology to support the Emergency Department of the Azienda Ospedaliera dei Colli activities. Afterwards, we have created a simulation model with Simul8, so that a digital twin reproduces direct and indirect activities in two cases: with and without (What If and As Is model) the aid of the technology. Results and conclusions. The model provides a set of Key Performance Indicators (number of performing activities, average alarm resolution time, waiting time) on which the compensatory aggregation method is applied to elaborate a single final score in both cases. This score is 52,5 in the As Is Model and 80 in the What If model. So, the clinical effectiveness has been demonstrated.
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Ziello, Martina, Andrea Lombardi, Lucia Mitello, Diana Giannarelli, Loredana Fabriani, Francesco Gravante, Anna Maria Gagliardi, Roberto Latina, and Lucia Mauro. "LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA COME INDICATORE DI QUALITA’ PER IL DIRIGENTE DELLE PROFESSIONI SANITARIE: UNO STUDIO OSSERVAZIONALE." Nsc Nursing, January 2021, 1–24. http://dx.doi.org/10.32549/opi-nsc-44.

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Abstract:
Introduzione: La soddisfazione lavorativa o job satisfaction è intesa come l’atteggiamento positivo di una persona nei confronti del lavoro che svolge e che può influenzare le performance degli infermieri, sia la qualità delle cure. Un ambiente di lavoro che favorisca un buon reciproco supporto professionale, opportunità di sviluppo e crescita, può aumentare la soddisfazione lavorativa. Obiettivo: Descrivere il grado di job satisfaction degli infermieri di due Aziende Ospedaliere di Roma. Materiali e Metodi: È stato condotto uno studio trasversale in due ospedali metropolitani romani, in diverse aree cliniche, tra Ottobre e Novembre 2017. È stato usata la versione italiana dell’Index of Work Satisfaction di Stamps. L’ANOVA è stata utilizzata per valutare le differenze tra più di due gruppi. Risultati: Dei 504 questionari distribuiti solo 264 sono stati compilati interamente, con un tasso di risposta pari al 52%. Delle 7 aree indagate, l’autonomia ha ottenuto il punteggio medio più alto (Media = 42.4; DS = 7.7) seguita da status professionale (Media = 33.3; DS = 7.2), interazioni con i colleghi (Media = 25.4; DS = 5.6), politiche organizzative (Media = 20.5; DS = 5.7), mansioni richieste dal ruolo (Media = 19.6; DS = 5.9), interazioni con i medici (Media = 18.9; DS = 5.5) e la retribuzione (Media = 14.2; DS = 6.5). Risultano essere associate ad un aumento della soddisfazione lavorativa il turnover (P=0,002) e la tipologia di contratto (P=0.004). Conclusione: La ricerca mostra che l’autonomia, lo status professionale e la retribuzione sono le aree che impattano positivamente sulla soddisfazione lavorativa. Parole Chiave: infermieri, soddisfazione lavorativa, autonomia, status professionale, turnover
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Maconi, Antonio, and Roberto Ippoliti. "Indicatori bibliometrici ed efficienza ospedaliera, a Data Envelopment Analysis." Working Paper of Public Health 1, no. 1 (June 15, 2012). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2012.6767.

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Abstract:
Obiettivi: Questo lavoro si propone di valutare la performance di strutture operative di un’Azienda Ospedaliera Nazionale nella produzione scientifica. Metodologia: Dopo un’accurata presentazione dell’attività scientifica aziendale, è stata applicata la metodologia Data Envelopment Analysis (DEA) in modo da poter ottenere un ranking delle strutture operative aziendali tenuto conto dell’attività clinica eseguita. Risultati: Il ranking delle strutture operative non solo è condizionato dagli indicatori bibliometrici adottati, ma anche dalla normalizzazione del dato. Conclusioni: Al fine di eseguire una valutazione comparata delle strutture su più obiettivi, l’utilizzo della DEA risulta uno strumento appropriato per la Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera.
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Bottrighi, Alessio, Marzio Pennisi, Annalisa Roveta, Costanza Massarino, Antonella Cassinari, Marta Betti, Tatiana Bolgeo, Marinella Bertolotti, Emanuele Rava, and Antonio Maconi. "A machine learning approach for predicting high risk hospitalized patients with COVID-19 SARS-Cov-2." BMC Medical Informatics and Decision Making 22, no. 1 (December 28, 2022). http://dx.doi.org/10.1186/s12911-022-02076-1.

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Abstract:
Abstract Background This study aimed to explore whether explainable Artificial Intelligence methods can be fruitfully used to improve the medical management of patients suffering from complex diseases, and in particular to predict the death risk in hospitalized patients with SARS-Cov-2 based on admission data. Methods This work is based on an observational ambispective study that comprised patients older than 18 years with a positive SARS-Cov-2 diagnosis that were admitted to the hospital Azienda Ospedaliera “SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo”, Alessandria, Italy from February, 24 2020 to May, 31 2021, and that completed the disease treatment inside this structure. The patients’medical history, demographic, epidemiologic and clinical data were collected from the electronic medical records system and paper based medical records, entered and managed by the Clinical Study Coordinators using the REDCap electronic data capture tool patient chart. The dataset was used to train and to evaluate predictive ML models. Results We overall trained, analysed and evaluated 19 predictive models (both supervised and unsupervised) on data from 824 patients described by 43 features. We focused our attention on models that provide an explanation that is understandable and directly usable by domain experts, and compared the results against other classical machine learning approaches. Among the former, JRIP showed the best performance in 10-fold cross validation, and the best average performance in a further validation test using a different patient dataset from the beginning of the third COVID-19 wave. Moreover, JRIP showed comparable performances with other approaches that do not provide a clear and/or understandable explanation. Conclusions The ML supervised models showed to correctly discern between low-risk and high-risk patients, even when the medical disease context is complex and the list of features is limited to information available at admission time. Furthermore, the models demonstrated to reasonably perform on a dataset from the third COVID-19 wave that was not used in the training phase. Overall, these results are remarkable: (i) from a medical point of view, these models evaluate good predictions despite the possible differences entitled with different care protocols and the possible influence of other viral variants (i.e. delta variant); (ii) from the organizational point of view, they could be used to optimize the management of health-care path at the admission time.
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Bolgeo, Tatiana, Marinella Bertolotti, and Antonio Maconi. "Health Technology Assessment in technological innovation processes; implementation of a management model for hospital technological governance at the Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo in Alessandria." Working Paper of Public Health 10 (May 27, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2022.9488.

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Abstract:
Objectives. Definition of a hospital-based technology governance model (hospital-based Health Technology Assessment (HTA)), involving health professionals at different organizational levels; applying HTA as a rational support tool at corporate organizational level for decisions concerning acquisitions, disposal, monitoring of technologies; implementation of the HTA methodology to create an organizational context favorable to the transfer of scientific evidence in clinical practice and managerial decision-making processes. Methods. At the end of 2014, the AO Hospital of Alessandria established a Technology Assessment Unit to analyze the requests for the supply of medical and non-medical equipment, involved in healthcare pathway processes. A training course has started, aimed at creating specific skills, to support the clinician requesting the adoption of a new technology. Results. Over the last 5 years, testing the form deployment has concerned: 56 requests examined by NVT; 226 cases concerning gathering information using the forms; 24 IT instances managed by ICT; 62 requests examined through facilitator support. Conclusions: To implement at micro level, the HTA methodology within the clinical-organizational structure governance, including decisions concerning clinical practice protocols, auditing and quality monitoring of healthcare performance.
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Gatti, Milo, Pier Giorgio Cojutti, Caterina Campoli, Fabio Caramelli, Luigi Tommaso Corvaglia, Marcello Lanari, Andrea Pession, Stefania Ramirez, Pierluigi Viale, and Federico Pea. "A Proof of Concept of the Role of TDM-Based Clinical Pharmacological Advices in Optimizing Antimicrobial Therapy on Real-Time in Different Paediatric Settings." Frontiers in Pharmacology 12 (September 27, 2021). http://dx.doi.org/10.3389/fphar.2021.755075.

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Abstract:
Introduction: Antimicrobial treatment is quite common among hospitalized children. The dynamic age-associated physiological variations coupled with the pathophysiological alterations caused by underlying illness and potential drug-drug interactions makes the implementation of appropriate antimicrobial dosing extremely challenging among paediatrics. Therapeutic drug monitoring (TDM) may represent a valuable tool for assisting clinicians in optimizing antimicrobial exposure. Clinical pharmacological advice (CPA) is an approach based on the correct interpretation of the TDM result by the MD Clinical Pharmacologist in relation to specific underlying conditions, namely the antimicrobial susceptibility of the clinical isolate, the site of infection, the pathophysiological characteristics of the patient and/or the drug-drug interactions of cotreatments. The aim of this study was to assess the role of TDM-based CPAs in providing useful recommendations for the real-time personalization of antimicrobial dosing regimens in various paediatric settings.Materials and methods: Paediatric patients who were admitted to different settings of the IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria of Bologna, Italy (paediatric intensive care unit [ICU], paediatric onco-haematology, neonatology, and emergency paediatric ward), between January 2021 and June 2021 and who received TDM-based CPAs on real-time for personalization of antimicrobial therapy were retrospectively assessed. Demographic and clinical features, CPAs delivered in relation to different settings and antimicrobials, and type of dosing adjustments were extracted. Two indicators of performance were identified. The number of dosing adjustments provided over the total number of delivered CPAs. The turnaround time (TAT) of CPAs according to a predefined scale (optimal, &lt;12 h; quasi-optimal, between 12–24 h; acceptable, between 24–48 h; suboptimal, &gt;48 h).Results: Overall, 247 CPAs were delivered to 53 paediatric patients (mean 4.7 ± 3.7 CPAs/patient). Most were delivered to onco-haematological patients (39.6%) and to ICU patients (35.8%), and concerned mainly isavuconazole (19.0%) and voriconazole (17.8%). Overall, CPAs suggested dosing adjustments in 37.7% of cases (24.3% increases and 13.4% decreases). Median TAT was 7.5 h (IQR 6.1–8.8 h). Overall, CPAs TAT was optimal in 91.5% of cases, and suboptimal in only 0.8% of cases.Discussion: Our study provides a proof of concept of the helpful role that TDM-based real-time CPAs may have in optimizing antimicrobial exposure in different challenging paediatric scenarios.
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Foddis, A. "Il Controllo di Gestione e la Spending Review." Working Paper of Public Health 2, no. 1 (June 15, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6757.

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Abstract:
Obiettivi: In un’ottica di razionalizzazione dei costi, tenuto conto che la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e la sua articolazione in aziende sanitarie sono state concepite dalle riforme come strumento proprio per tentare di raggiungere un equilibrio tra le limitate risorse e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), obiettivo del presente lavoro è quello di delineare il ruolo fondamentale che il Controllo di Gestione (CdG), in quanto strumento in grado di verificare l’efficienza di gestione delle singole strutture in cui si articola il SSN, riveste in tale contesto. Metodologia: Caso studio legato agli adempimenti compiuti dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria in attuazione della DGR 2-4474 del 06.08.2012 “Determinazione obiettivi economici-finanziari delle aziende sanitarie regionali per l’anno 2012”. Dalla data di approvazione di tale provvedimento, la direzione aziendale si è impegnata in una serie di azioni volte a garantire l’equilibrio economico finanziario della gestione nel rispetto delle citate disposizioni della Regione Piemonte in materia di Spending Review (SR), emanate a compimento di quelle decretate a livello nazionale (DL 95/12 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini”). Tali obiettivi hanno di fatto stimolato l’esigenza di dare ulteriore impulso alle già avviate attività aziendali in ambito di Controllo di Gestione (CdG), con particolare riguardo al sistema di budget, quale strumento di responsabilizzazione dirigenziale sulle azioni intraprese e sui risultati raggiunti in riferimento a tali vincoli. Risultati: Il sistema di Cdg collegato a quello di valutazione della performance risulta essere confacente alle misure di SR, solo se inteso come strumento di valutazione di efficacia e di valutazione della capacità delle politiche pubbliche di produrre gli effetti desiderati. La valutazione di efficacia diventa rilevante per identificare spese che non contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che sono stati affidati alle diverse strutture sanitarie o che li raggiungono solo in maniera inefficiente, a fronte di spese molto più alte del necessario; tale valutazione deve essere mirata a interventi volti a indurre un cambiamento in condizioni o comportamenti ritenuti problematici. Conclusioni: La SR non dovrebbe assumere carattere di misure correttive straordinarie mirate ad assicurare il rispetto dei vincoli di bilancio (come sembrano essere finalizzate, da ultime, quelle decretate dal Governo Monti), ma intrecciarsi all’interno dell’intero processo di budgeting e di performance management per farle divenire uno strumento sistematico attraverso il quale ricercare le modalità più efficienti ed efficaci di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) su tutto il territorio nazionale, in un contesto di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria. Concludendo, al fine di realizzare un sistematico programma di analisi e valutazione della stessa, e quindi di eludere in futuro la necessità di dover ricorrere ad ulteriori riduzioni per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, diventa improrogabile l’esigenza di rafforzare le attività di programmazione strategica e di controllo sul sistema di gestione delle aziende sanitarie potenziando, nel contempo, le strutture e gli strumenti di controllo e monitoraggio all’interno delle medesime.
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Fontana, Francesco, Filippo Monelli, Alessia Piccinini, Giulia Besutti, Valeria Trojani, Guido Ligabue, Gaetano Alfano, and Gianni Cappelli. "FC 120MAGNETIC RESONANCE IMAGING TEXTURE ANALYSIS PREDICTS INTERSTITIAL FIBROSIS / TUBULAR ATROPHY IN TRANSPLANTED KIDNEYS: A SINGLE CENTER CROSS-SECTIONAL STUDY." Nephrology Dialysis Transplantation 36, Supplement_1 (May 1, 2021). http://dx.doi.org/10.1093/ndt/gfab146.002.

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Abstract:
Abstract Background and Aims Interstitial fibrosis / tubular atrophy (IFTA) is a common, irreversible and progressive form of chronic allograft injury, and it is considered a critical predictor of kidney allograft outcomes. Inflammation, both microvascular and interstitial, is on the contrary regarded as a reversible form of graft injury. Since treatments for rejection and other causes of graft dysfunction bear substantial toxicity and could have limited efficacy, the extent of irreversible graft scarring is a crucial information for the clinician, to evaluate risks and benefits of specific therapies. The diagnosis of kidney graft pathology is acquired through graft biopsy, which is an invasive procedure and can be subjected to sampling bias. Magnetic resonance imaging (MRI), especially with functional techniques, has emerged as a possibility for non-invasive estimation of tissue fibrosis; nevertheless, functional MRI is not widely available. Texture analysis MRI (TA-MRI) is a radiomic technique that provides a quantitative assessment of tissue heterogeneity from standard MRI images, generating features that can be fitted into a machine-learning model to assess their ability to predict clinical or histological parameters. Method Single-center cross-sectional observational cohort study enrolling kidney transplant recipients who underwent graft biopsy and graft MRI imaging within 6 months from biopsy, both on clinical indication, at the “Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena”, Italy. The study was approved by the local Ethical Committee (AOU0010167/20). The primary outcome was to identify the best TA-MRI features subset for estimation of IFTA &gt; 50% in graft biopsy. Secondary outcomes were estimation of: IFTA &gt; 25%, presence of total inflammation (ti) and microvascular inflammation (glomerulitis + peritubular capillaritis [g+ptc]). Graft biopsy was reported according to Banff 2017 system. Radiomic analysis was performed on axial T2 pre-contrast and T1 fat-suppressed post-contrast sequences. The whole renal parenchyma (PAR) was segmented and labelled on T2 and T1, renal cortex (COR) only on T2. After imaging preprocessing, PyRadiomics was used to extract radiomic features. After removal of shape features, 93 features were included and reduced using LASSO regression to produce radiomic signatures. These were introduced in Machine Learning (ML) models to test the association with outcomes. Results are reported as AUC and a value of sensitivity and specificity. Results Sixty patients were included in the study, and 67 graft biopsy – graft MRI pairs were available for analysis. Demographic and clinical characteristics of enrolled patients are depicted in table 1; histological diagnosis and main Banff histological parameters from graft biopsies in table 2. Among ML models, three showed an acceptable performance. T2 COR “firstorder_minimum/firstorder_range/glrlm_run_entropy” for IFTA&gt;50% (AUC=0.77, sensitivity=73%, specificity=71%), T1 PAR “firstorder_energy” for IFTA&gt;25% (AUC=0.71, sensitivity=74%, specificity=51%), T1 PAR “firstorder_energy/gldm_small_dependence_low_gray_level_emphasis” for g+ptc &gt;0 (AUC=0.74, sensitivity= 78%, specificity=68%); see figures 1–3. No acceptable prediction was detected for ti &gt;0. Conclusion Our study shows that TA-MRI feature signatures can predict the degree of IFTA in graft biopsies, with an acceptable diagnostic performance. These results suggest to further investigating TA-MRI from standard MRI sequences as potential tool to assess graft chronic parenchymal injury. Moreover, since graft biopsy results can be jeopardized by limited sample size, we hypothesize that evaluation of IFTA through TA-MRI could provide more comprehensive information regarding the whole parenchyma. To test this hypothesis, we are currently evaluating the association of TA-MRI radiomic features and baseline eGFR and eGFR variation over time.
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