Journal articles on the topic 'Perdita attesa'

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Minetti, Maria Grazia. "Abitare il tempo tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 52–69. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002004.

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Abstract:
L'autrice si interroga sulla tendenza di alcuni pazienti a fermare il tempo in attesa che il passato cambi, e a vivere ogni cambiamento come una catastrofe, per lo scatenamento di angosce di frammentazione e di perdita della propria continuità di esistenza. Questa continuità è illusoriamente mantenuta fermando il passato in attesa che cambi. La difficoltà ad abitare la propria vita e proiettarsi nel futuro è collegata a una impasse nel processo di soggettivazione che nasce dal conflitto tra l'essere conforme ai desideri inconsci dei genitori e al desiderio di esprimere un proprio progetto, seguendo i propri ideali dell'Io. Il conflitto viene negato e non affrontato per la paura del proprio odio e la fantasia conseguente di far morire i genitori. Si tratta del conflitto identificatorio di cui parla Piera Aulagnier, fra l'essere identificato e potersi identificare, che se non risolto dalla mediazione dell'Io, fra continuità e cambiamento, inchioda il soggetto a una identificazione alienante. Continuità coi valori e gli ideali del gruppo familiare e possibilità di uscire dal verdetto genitoriale e proiettare i propri ideali fuori dalla famiglia. Abitare quindi una genealogia, far parte di una catena generazionale, che in questi casi è bloccata, come se si dovesse restare figli per sempre, cloni dei propri genitori. L'analisi dovrà attivare una disidentificazione rispetto all'identificazione alienante che vive il soggetto, attraverso la funzione di rispecchiamento e di holding, coadiuvata dal setting, con la regolarità delle sedute, e con la sua funzione di terzo, che immette uno spazio fra simmetria e asimmetria, continuità e discontinuità. In particolare, l'analista dovrà tollerare momenti di impantanamento e, in alcuni casi, delle vere reazioni terapeutiche negative, soprattutto per la difficoltà a elaborare il lutto per ciò che non c'è stato e avrebbe potuto accadere ma non può avvenire. In queste situazioni, a volte, sembra presente un dissidio insanabile più che un conflitto, del tipo mors tua vita mea, che blocca l'attività di pensiero e ogni lavoro psichico. L'analista dovrà lavorare molto sul proprio controtransfert, reinterrogando il suo desiderio rispetto al paziente e alla propria identità di analista. Navigando tra i diversi registri dell'analisi, potrà incontrare il blocco del proprio pensiero, il sentimento di impotenza a cui potrebbe reagire con intolleranza verso il paziente e con un eccesso di furor curandi. Si tratta in fondo di riuscire a mantenere integra la propria capacità analizzante, quel restare vivo di winnicottiana memoria.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Marina Casini. "Il dibattito parlamentare sulla “procreazione medicalmente assistita”." Medicina e Morale 51, no. 4 (August 31, 2002): 617–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.688.

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Abstract:
La Camera dei Deputati nel giugno 2002 ha approvato una proposta di legge (PDL) ora in attesa di una valutazione da parte del Senato. In questo articolo viene ricordata dapprima l’evoluzione storica che ha portato all’attuale PDLa partire dalla IX legislatura, ci si sofferma sulle tappe principali e più significative, si tiene conto non solo dell’iter legislativo in senso stretto, ma anche del contributo della giurisprudenza, degli atti governativi, delle Commissioni ad hoc e dei movimenti operanti a livello sociale. Successivamente viene esaminato il contenuto della PDL nei suoi profili più rilevanti. Il principio dei prevalenti interessi/ diritti del concepito - che costituisce il motivo ispiratore di tutta la normativa - trova coerenti e apprezzabili applicazioni. In primo luogo viene declinato nella protezione del nuovo essere umano fin dalla fecondazione perseguendo l’obiettivo della sua destinazione alla nascita (diritto alla vita) senza che siano possibili atti manipolatori del suo patrimonio genetico (diritto alla identità genetica); secondariamente viene difeso il suo diritto alla famiglia sotto il profilo della coincidenza tra genitorialità biologica, affettiva e legale (diritto alla identità psicologica ed esistenziale). Rimangono comunque delle riserve etiche in ordine alla dignità dell’atto procreativo, all’insufficiente tutela del diritto del nascituro ad una famiglia fondata sul matrimonio quale garanzia di certezza e stabilità dell’affetto dei genitori (è infatti previsto l’accesso alle coppie conviventi), alla perdita di embrioni dovuta alla bassa percentuale di successo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Rimane comunque apprezzabile - tenuto conto del libertarismo e permissivismo dominanti volti a legalizzare tutto quanto è già fattibile - l’impegno manifestato per ottenere l’approvazione della PDL. In ogni caso L’obiezione di coscienza, prevista dalla PDL, acquista dunque tutta la sua valenza di fronte al significato del generare e dell’essere generati.
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Pontalti, Corrado. "La nostalgia dei legami e il vuoto esistenziale: fenomenologie depressive nella civiltŕ ipermoderna." TERAPIA FAMILIARE, no. 94 (February 2011): 27–40. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-094003.

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Abstract:
L'autore affronta il tema della depressione in connessione con le profonde trasformazioni della societŕ attuale. Il riferimento č ad autori che esplorano la cultura ipermoderna. Gli individui pensano il benessere come consumo di oggetti e le relazioni umane diventano oggetti. La conseguenza č che viene meno il sentimento di appartenere ad una storia che offre senso al presente. La depressione non č quindi perdita di oggetti di investimento ma sentimento radicale di un vuoto esistenziale. La famiglia di origine si pone come garante di identitŕ contrapposta alla fragilitŕ dell'esistere nel sociale. Cambia molto la costruzione del sistema coppia che viene investito di attese messianiche terapeutiche per la fragilitŕ personale. Il venir meno di tali obiettivi determina dolorosi sentimenti di inadeguatezza e frustrazione attribuiti alle gravi colpe del partner. Vengono proposti possibili percorsi terapeutici.
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Gligorov, Vladimir. "A Sure Loss: Dutch Books, Money Pumps, Logrolling, and Vote-Trading*." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (October 1, 1994): 159–69. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539941.

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Abstract:
Abstract Sia nel campo della teoria della scelta razionale che in quello delle scelte pubbliche si verificano casi di impossibilità generale di soddisfare un numero di condizioni di coerenza che di solito sono collegate con la razionalità.Questo scritto dimostra che lo stesso problema si verifica sia nell’ambito delle scelte private che in quello delle scelte collettive. Esiste infatti tra queste scelte un rapporto di complementarità e ciò ha conseguenze rilevanti per la valutazione dei guadagni attesi su cui si fonda la filosofia politica contrattualista. Gli individui possono avere preferenze perfettamente logiche e coerenti, ma che nell’aggregazione danno luogo a configurazioni irrazionali.Paradossalmente, non è sull’aspettativa di guadagni, ma sulla certezza di perdite che si basa la filosofia contrattualista.
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Occhini, Laura. "Trascuratezza educativa, abbandono scolastico e disagio adolescenziale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003002.

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Abstract:
Gli ultimi report sull'istruzione dei giovani italiani, condotte da ISTAT, OCSE-PIAAC, EUROSTAT, MIUR e Save the Children, restituiscono una fotografia preoccupante. Il numero degli abbandoni scolastici, pur in calo, si attesta intorno al 13% (contro una media Europea del 9%). Cresce la percentuale di ELET e dei NEET con l'inevitabile incremento del numero di analfabeti funzionali (che in Italia, in media, tocca punte del 28%). I risultati delle prove INVALSI, poi, hanno messo in evidenza il fenomeno della "dispersione implicita", della conseguente perdita di competenze che va ad incrementare gli effetti dello skills mismatch. Una condizione che necessita di profondi ripensamenti a partire da una delle cause principali: la trascuratezza educativa. Non se ne parla molto e, quando lo si fa, si ha la tendenza a sovrapporla al fenomeno della povertà educativa. In questo lavoro si tenta di definire il fenomeno, di circoscriverlo ma, soprattutto, di ipotizzarne i possibili effetti sulla popolazione adolescenziale.
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Teti, Vito. "Figure, usi, e paradossi della nostalgia." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 19–41. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37215.

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Abstract:
I termini nostalgia e melanconia si sono affermati come categorie significative di svariate discipline (filosofia, antropologia, storia, psicanalisi ecc.) secondo le quali l'emigrazione può essere studiata sia come dispersione e perdita di presenza e identità culturali sia come occasione di rinnovato spirito creativo, come una rinascita, nel luogo di accoglienza, per una nuova comunità, seguendo un particolare percorso utopico. Ciascuna delle succitate categorie presenta comunque una duplice accezione: una conservativa, retroattiva, che porta all'indietro, l’altra “attiva”, propositiva, rigeneratrice, che guarda al futuro senza cancellare il passato. In questo saggio, a seguito di una rapida revisione di tali concetti, attraverso la letteratura antropologica, filosofica, demologica del mondo occidentale, si prende in esame la nostalgia degli emigrati nel nuovo mondo, analizzandone le diverse movenze e ambiguità nella lenta costruzione di nuove identità, e ricordando l’importanza di saper “ritornare” alle origini con coscienza critica, sempre attenta e mai retorica.
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Perkins, Phil, and Sally Schafer. "The Villa Pigneto Sacchetti excavation: a new interpretation." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 273–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000106.

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Abstract:
I resti settecentesca della Villa Pigneto Sacchetti si trovano a Roma, a nordovest della Città del Vaticano, sul ripido fianco nella Valle dell'Inferno nel parco regionale di Monte Mario. Concepito per la famiglia Sacchetti da Pietro da Cortona, essa fu una delle poche tra i suoi progetti architettonici ad essere costruita. Nel 1990 si pensava che la villa fosse andata perduta, e così fu elaborato un progetto per collocare ed esplorare i resti materiali; nel 1992 abbiamo parzialmente scavato la villa e in seguito pubblicato una relazione di scavo (in Papers of the British School at Rome 68 (2000)). Nel 2008 è stata pubblicata la molto attesa monografia di Jörg Martin Merz, Pietro da Cortona and Roman Baroque Architecture. Senza alcun dubbio questo volume fornisce un importante contributo alla letteratura architettonica del Barocco romano. Esso include un capitolo dedicato alla Villa Pigneto Sacchetti, che prende in considerazione alcuni dei nostri rinvenimenti. Questo articolo riguarda vari punti sollevati sul nostro lavoro e offre una reinterpretazione della storia della costruzione della villa con lo scopo di riconciliare opinioni divergenti e di incorporare i progressi degli studi dal 2000.
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Syaputra, Muhammad Adie, and Cacah Firmansyah. "APLIKASI SMS GATEWAY SEBAGAI REMINDER JADWAL SIDANG DALAM PERKARA PERDATA (Study Kasus : Pengadilan Negeri Metro Kelas IB)." SIMADA (Jurnal Sistem Informasi dan Manajemen Basis Data) 2, no. 1 (June 24, 2019): 50–63. http://dx.doi.org/10.30873/simada.v2i1.1421.

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Abstract:
At this time the process of calling the party related to the trial process in the Metro District Court was still carried out by calling on the Jurusita with a relatively long period of time from the stipulated trial schedule. SMS gateway is an application for utilizing SMS facilities, SMS gateway is a gateway that connects computers and clients via SMS. From the problems faced, the SMS gateway technology is applied in the trial schedule reminder system using the GAMMU application and PHP programming, so that the trial schedule information can be sent by the administrator via scheduled SMS (Short Message Service) messages on the scheduled day to the user. GAMMU is a cross-platform application that is used to bridge / communicate between SMS gateway databases with SMS devices. The GAMMU application is a daemon that runs in the background. Every time, GAMMU monitors SMS devices and the SMS gateway database. When there is an SMS entered into SMS devices, GAMMU immediately moves it into the inbox in the SMS gateway database. The system development method used in this study is the waterfall method which is often called the classic life cycle, which illustrates a systematic and sequential approach to software development from top to bottom. With the SMS gateway application, the calling process is more effective because the user is reminded again when the trial day has been set so that the user does not attend the trial.
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Cerruti, Corrado, Albino Di Certo, and Sonia Ruggiero. "Potenzialitŕ e criticitŕ della logistica distrettuale: il caso del distretto florovivaistico del ponente ligure." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 467–88. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003004.

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Abstract:
Il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica delle mutate modalitŕ attraverso cui distretti affrontano la competizione nel nuovo contesto globale. In particolare, mentre in passato l'eccellenza produttiva si poneva come elemento fondante del successo della forma distrettuale, risulta sempre piů evidente come nei distretti moderni la componente "servizi" si sia affiancata - e talvolta abbia superato in valore - la componente materiale. L'analisi empirica č stata sviluppata con riferimento al distretto florovivaistico del Ponente Ligure, un contesto che bene evidenzia la crescente criticitŕ dei servizi, in particolare della logistica, e le forti difficoltŕ che incontrano gli operatori distrettuali nel fronteggiare il cambiamento richiesto. Il distretto, in effetti, ha visto erodersi negli anni la propria quota di mercato fino alla perdita del proprio ruolo di leadership guadagnato in passato mettendo in campo capacitŕ produttive uniche nello scenario internazionale. Mentre i livelli qualitativi della produzione sembrano rimasti elevati, collocando il prodotto ligure tra i migliori a livello mondiale, gli operatori evidenziano una forte contrazione della domanda dovuto alle difficoltŕ riscontrate in ambito logistico-commerciale. Alla luce dei dati raccolti č possibile sostenere, in effetti, che la competizione e talvolta, la sopravvivenza stessa dei distretti, debba passare attraverso una piů attenta pianificazione di elementi quali il marketing, la logistica, la commercializzazione e, piů in generale, della componente servizi. Tale pianificazione non puň essere portata avanti dal singolo operatore ma deve essere frutto dell'impegno congiunto ed organico delle imprese e delle istituzioni distrettuali.
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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi, and Emanuela M. Torre. "Assist towards success: a project for inclusion (through) digital." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Abstract:
Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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Rochira, Valerio. "La business judgement rule e il giudizio di adeguatezza degli assetti organizzativi." Fascicolo 1 | luglio-dicembre 2022, no. 1 (July 15, 2022): 1–17. http://dx.doi.org/10.35948/rdpi/2022.5.

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Abstract:
La riforma della crisi d’impresa, come noto, ha interessato anche il codice civile attribuendo all'imprenditore che operi in forma societaria o collettiva il dovere, in funzione della rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale, di istituire assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla natura e alle dimensioni dell'impresa. Il giudizio sull’adeguatezza degli stessi comporta, inevitabilmente, il possibile sindacato sulla colpa delle condotte dell’amministratore; v’è bisogno, dunque, di analizzare l’ampiezza dei poteri di chi è chiamato a sindacare sulle scelte gestorie dell’imprenditore, atteso che deliberare in ordine all’adeguatezza di un assetto organizzativo, amministrativo o contabile – oltre ad avere immediate ricadute sulla responsabilità del titolare della gestione – potrebbe mal conciliarsi con la c.d. business judgement rule. Ciò posto, si ritiene che l’introduzione dell’obbligo giuridico di adottare adeguati assetti organizzativi, allargando il contenuto della posizione di garanzia dell’imprenditore collettivo, estenda parimenti l’oggetto del decisum del giudice penale, chiamando così in causa la necessità di ragionare sull’opportunità del sindacato di quest’ultimo sulle scelte imprenditoriali. The reform of bankruptcy law, as is known, has also affected the civil code by providing, among other things, for the entrepreneur who operates in a corporate or collective form, the duty to establish organizational, administrative and accounting structures adequate to the nature and the size of the company, especially in relation to the timely detection of the crisis and the loss of business continuity. Therefore, the judgment on the adequacy of the same will inevitably reflect on the judgement upon the liability of the directors, indeed, there is a need to analyze the extent of the powers of those called to judge the managerial choices of the entrepreneur, given that deciding on the adequacy of an organizational, administrative or accounting structure - in addition to having immediate repercussions on the responsibility of the board of directors - might not match with the so-called “business judgment rule”. Therefore it is believed that the introduction of the legal obligation to adopt adequate organizational structures, expands the content of the guarantee position of the corporate entrepreneur, extending also the object of the criminal judge's decision, thus calling into question the need to reason on the opportunity of the latter of ruling business choices.
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Post, David. "Student Movements and User Fees: Trends in the Effect of Social Background and Family Income on Access to Mexican Higher Education, 1984-1996." Mexican Studies/Estudios Mexicanos 16, no. 1 (January 1, 2000): 141–63. http://dx.doi.org/10.2307/1052124.

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Abstract:
The 1999 strike at the Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) mobilized students around the demand for free public higher education to promote equality of opportunity. In the wake of that movement, it is necessary to evaluate the effects of user fees and of free tuition in promoting equality of opportunity. For this purpose, I used the Encuesta Nacional de Ingreso-Gasto to gauge the impact of family background and household income on the chances for attending higher education since 1984. Despite the low user fees charged in Mexico's public universities during the period, the data show that selectivity by family income worsened. Private universities, always selective, remained so. More worrisome is the fact that, by the mid 1990s, young people living in the poorest income quartile of households were less than ten times as likely to attend public higher education, as compared with children from the richest quartile of households. Free tuition in itself is unlikely to promote equality of access, because the beneficiaries of free tuition--increasingly--came from upper income families. / La huelga de 1999 en la Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM) mobilizó a los estudiantes en torno a la exigencia de una educación pública gratuita que promoviera una igualdad en la oportunidad a acceder a instituciones de educación superior. En el despertar de ese movimiento, es necesario evaluar los efectos de los pagos del usuario y de la enseñanza gratuita en la promoción de dicha igualdad de oportunidad. Por ende, utilicé la Encuesta Nacional de Ingreso-Gasto para calcular el impacto que han tenido el trasfondo social familiar y los ingresos de la familia en cuanto al acceso a la educación avanzada desde 1984. A pesar que durante el período ya mencionado las universidades públicas de México cobran muy poco al estudiante, las estadisticas ejemplifican que las universidades públicas no aceptan a los estudiantes a base de los ingresos familiares del estudiante. Las universidades privadas, que siempre han sido selectivas, continúan siéndolo. Lo que preocupa más es que, para mediados de la década de los noventa, la juventud que vive en los sectores más pobres ha perdido la oportunidad diez veces más de asistir a universidades públicas que los jóvenes que viven en sectores más adinerados de la ciudad. No es probable que la enseñanza gratuita en sí promueva la igualdad de acceso a universidades públicas, ya que los beneficiarios de la enseñanza gratuita--cada vez más--provienen de familias con altos ingresos.
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"Diritto italiano. Cittadinanza." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (February 2011): 125–33. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004010.

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Abstract:
1. Tribunale di Vicenza 28.10.2009 - status di apolidia - diritto soggettivo proponibile direttamente all'A.G. - rito camerale - competenza del tribunale; cittadino cubano - prolungata assenza da Cuba oltre il termine autorizzato - perdita dei diritti di cittadinanza - riconoscimento status; richiesta in giudizio di rilascio di permesso di soggiorno per attesa cittadinanza (ex art. 11, co. 1 lett c) d.p.r. 394/99) - difetto di pregresso permesso di soggiorno - esclusione.2. Tribunale di Saluzzo 30.4.2010 - status di apolidia richiesto da cittadino macedone - esperibilitŕ alternativa del procedimento amministrativo o giurisdizionale; giudizio con rito camerale collegiale; apolidia - diritto soggettivo non passibile di affievolimento - giurisdizione ordinaria esclusiva - legittimazione passiva del Ministero interno; esclusione del potere giurisdizionale di ordinare il rilascio del permesso di soggiorno e di sospendere l'ordine espulsivo.
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"Diritto italiano: Soggiorno." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (July 2010): 229–38. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002017.

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Abstract:
1. Consiglio di Stato 17.2.2009 n. 896 - carta di soggiorno e permesso di soggiorno - diversità dei due istituti - diniego di rilascio per entrambi a seguito di condanna per reati relativi alla tutela del diritto d'autore - illegittimità per errata equiparazione dei due status - esclusione di automatismo per soggiornanti di lungo periodo anche prima dell'attuazione della Direttiva 2003/109/CE - rilevanza del tempo di soggiorno2. Tribunale amministrativo regionale Veneto 3.7.2009 n. 2104 - diniego rinnovo permesso di soggiorno per attesa occupazione - insufficienza reddito e fonti sostentamento - omessa considerazione delle fonti di reddito del coniuge - omessa valutazione dell'effettività del vincolo familiare3. Tribunale amministrativo regionale Emilia Romagna 29.5.2009 n. 859 - richiesta di nulla osta lavorativo per l'ingresso di straniero (decreto flussi) - diniego motivato da presunta insufficienza reddituale - mancata valutazione del maggior reddito conseguito successivamente alla richiesta - illegittimità del diniego; capacità reddituale del datore di lavoro commisurata al doppio dell'importo della retribuzione spettante al futuro lavoratore4. Tribunale amministrativo regionale Piemonte 8.2.2010 n. 981 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - revoca per intervenuta condanna ostativa (reato in materia di stupefacenti) - omessa valutazione dei criteri (durata del soggiorno, inserimento lavorativo e sociale) indicati dall'art. 9 TU n. 286/98 riformato dal d.lgs. 3/2007 per valutare la concreta pericolosità sociale - illegittimità5. Tribunale amministrativo regionale Umbria 28.5.2009 n. 263 - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - richiesta per il coniuge soggiornante in Italia da meno di 5 anni - diniego per difetto del requisito quinquennale - illegittimità; verifica del requisito della permanenza quinquennale esclusivamente per il titolare del diritto; familiare di straniero titolare di permesso CE per soggiornanti di lungo periodo - diversità di condizione giuridica in caso di separazione o divorzio o perdita del diritto da parte del titolare
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Papa, Alessandra. "Il malato e il nemico Questioni etiche e antropologiche dell’uso sociale della medicina." Medicina e Morale 61, no. 4 (April 4, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.128.

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Abstract:
L’articolo è una riflessione filosofica intorno alla medicina predittiva; una nuova forma di indagine medica che rischia di diventare un’insormontabile verità oracolare, allorquando la malattia si traduce culturalmente in processi di esclusione e di riconoscimento negativo: processi che identificano definitivamente l’essere umano con il suo danno organico. Rischio culturale, inoltre, quello dell’inimicizia rispetto al malato, che in chiave politica si ripropone in termini di cittadinanza fragile, come per esempio accade con i tentativi di strumentalizzare le nuove metodologie di lettura profonda della persona. Una capacità di predizione che, nelle sue applicazioni pratiche, ci mette perciò di fronte a non pochi aspetti problematici, persino inediti. Si profila, cosicché, la possibilità che l’azione terapeutica stessa sia esautorata per rispondere a esigenze di una mera medicalizzazione e che questa abbia, in effetti, come unico obiettivo quello di soddisfare solo meri criteri di produttività funzionale, all’interno di un progetto sociale sanitario legato a modelli interpretativi bio-organici della persona umana. Da qui l’implosione degli stessi concetti di malattia e di malato, la malattia è, infatti, intesa come fatto privato e debitum sociale, anche quando solo presunta e attesa, e la persona malata viene ad essere intesa come disfunzionale, non degna di amicizia e solidarietà sociale, cioè come una sorta di nemico pubblico. Il che, su un piano politico, si risolve inevitabilmente in una perdita di cittadinanza attiva. Nei nuovi e più complessi scenari della medicina diagnostica – rispetto all’eredità genetica e rispetto alla cosiddetta biopolitica – si pone allora come un’emergenza il problema della cittadinanza fragile e del cittadino vulnerabile, a causa del prevalere della lettura dell’immagine genetica dell’essere umano rappresentato, oramai, mediante la comparazione di screening, test diagnostici e profili di rischio. ---------- The article is a philosophical reflection about the predictive medicine, a new form of medicine which could become an insurmountable oracular truth, when the disease is reflected culturally in processes of exclusion and negative acknowledgment, processes that identify definitively the human being with his organic damage. A cultural risk, moreover, that enmity respect to the patient, in which key policy intends in terms of citizenship fragile, as for example the face of attempts to exploit the new methodologies of deep reading of the person. Ability to predict that, in its practical applications, puts us in front of many problematic aspect, even unpublished. There is thus the possibility that the therapeutic action itself is concerned to respond to the needs of a mere medicalization with the sole aim of satisfying the criteria of productivity functional into a social welfare-related health linked to bio-organic interpretative models of the human person. Hence the implosion of the same concepts of disease and sick, so the disease is understood as a private fact and social debitum even when only presumed and waiting and on the other the sick person seen as dysfunctional, not worthy of friendship and social solidarity that is, as a kind of public enemy. Which, on a political level, results in a loss of citizenship. In new and more complex scenarios of diagnostic medicine – in front ofthe legacy genetics and compared to the so-called biopolitics – this raises the problem of citizenship as an emergency fragile and vulnerable citizen, because of the prevalence of reading the image of genetics’ human being represented by the comparison of screening, diagnostic tests and risk profiles.
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Bersani, Giuseppe. "Malattia, desiderio di morte e depressione: la necessità di valutazione clinica e di riflessione etica sul confine tra diritto di scelta e diritto alla cura." Medicina e Morale 60, no. 6 (December 30, 2011). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2011.151.

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Abstract:
Il lavoro prende lo spunto dalla riflessione sui commenti che nei media hanno accompagnato circa un anno fa il suicidio di un noto regista italiano, molto anziano, ricoverato in ospedale per una patologia neoplastica. Un comune atteggiamento, in questa sede giudicato conformista e superficiale, ha proposto una valutazione altamente positiva del gesto, presentato essenzialmente come un atto di coraggio conseguente ad una riflessione lucida e coerente della propria condizione esistenziale. Ma in realtà una considerazione molto semplice, quella dell’ipotesi che alla base della decisione del suicidio potesse esistere una reale e clinicamente significativa condizione depressiva, non è stata quasi affatto valutata nel suo potenziale peso. Emerge quindi la necessità di alcune brevi riflessioni sul rapporto tra malattia fisica e depressione, che tengano conto di quanto il vissuto generale della malattia, la sofferenza fisica, l’esperienza del dolore e dell’invalidità, la difficoltà o la perdita di prospettive future possano svolgere con elevata frequenza il ruolo di fattori in grado di innescare una “fisiologica depressione da malattia”, peraltro ancora compatibile con una visione lucida del proprio stato e con una conservata capacità di valutazione e decisione. Ma gli stessi fattori, anche eventualmente in associazione con altri preesistenti o concomitanti, possono condurre allo sviluppo di reali e gravi episodi depressivi, anche clinicamente non distinguibili da quelli che caratterizzano la malattia depressiva ad origine primaria, cioè non conseguente a malattia somatica. Dalla “idea della morte”, nel primo caso attesa ed anche vissuta in senso almeno in parte liberatorio, ma non desiderata e non ricercata, si passa al “desiderio di morte”, potenziale grave sintomo depressivo, a sua volta connesso in modo diretto con il rischio di condotte suicidarie. Il limite tra le due condizioni è ovviamente incerto e sfumato, anche giustificato dal modo subdolo e graduale con cui si instaura la vera condizione depressiva, che rende spesso inatteso l’eventuale suicidio. Con la dovuta attenzione a non psichiatrizzare condotte o situazioni non necessariamente di per sé patologiche, la ripercussione etica e deontologica di questa dicotomia è diretta. Al diritto di scelta del malato somatico, di cui tenere conto ovviamente nei limiti del contesto etico generale e delle normative legali, deve essere anteposto il diritto alla cura di un soggetto malato, la cui sofferenza mentale limiti od escluda la stessa capacità di consapevole valutazione e decisione. Il riconoscimento della eventuale reale condizione depressiva ed il suo trattamento, inteso nel senso più esteso del termine, da quello farmacologico a quello di supporto psicologico o psicosociale, vengono a costituire delle necessità etiche la cui sottovalutazione comporta il rischio di fare perdere ad un soggetto già malato la possibilità di un aiuto decisivo nell’affrontare od anche superare momenti in cui alla sofferenza fisica ed esistenziale si sovrappongono condizioni di reale sofferenza mentale, tali da compromettere in grado anche estremo le capacità di scelta libera e consapevole, il cui recupero deve costituire un obiettivo primario di ogni intervento terapeutico. ---------- The work takes its cue from the reflection on the comments that have accompanied in the media about one year ago the suicide of a famous Italian director, a very old man, hospitalized for a malignant disease. A common attitude, here judged conformist and superficial, has proposed a highly positive evaluation of the gesture, presented essentially as an act of courage resulting in a lucid and coherent reflection on his own existential condition. But in reality a very simple view, the hypothesis that the basis of the decision of suicide could be a real and clinically significant depressive condition, has not been evaluated in all its potential weight. There is thus a need for some brief reflections on the relationship between physical illness and depression, which take account of how the general experience of the disease, the physical suffering, the experience of pain and disability, the difficulty or loss of future prospects may play the role of factors that with a high frequency can trigger in patients a “physiological depression disease”, however, still compatible with a clear vision of their own condition and with a preserved capacity for evaluation and decision. But the same factors, also possibly in combination with other preexisting or concurrent, may lead to the development of real and severe depressive episodes, although not clinically distinguishable from those that characterize primary depressive illness, i.e. not resulting from physical disease. From the “idea of death” in the first case pending and also lived at least in part in liberating sense, but not desired and sought after, you go to the “death wish”, potential serious symptom of depression, in turn, directly linked with the risk of suicidal behavior. The boundary between the two conditions is obviously uncertain and vague, even justified by the subtle and gradual way in which the true condition of depression establishes, making often unexpected the eventual suicide. With proper care not to judge as “psychiatric” conduct or situations not necessarily pathological in itself, the ethical as well as deontological impact of this dichotomy is directed. The somatic patient’s right to choose, to be considered within the context of the general ethical and legal regulations, must be placed after the right to the care deserved by an ill person, whose mental suffering can limit or exclude the same capacity of conscious evaluation and decision. The recognition of any real-depressive condition and its treatment, in the broadest sense of the word, from the pharmacological therapy to the psychological and psychosocial support, constitute the ethical requirements which reduce the risk of making an already suffering person devoid of the possibility of a decisive help in dealing with or even go through moments in which the physical and existential suffering overlap conditions of real mental disease, such to potentially compromise the ability of free and informed choice, whose recovery must be the primary objective of any therapeutic intervention.
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Farisy, M. Hilal Al, and Fitrani Fitrani. "Android-Based Employee Attendance Information System." Indonesian Journal of Innovation Studies 20 (October 5, 2022). http://dx.doi.org/10.21070/ijins.v20i.738.

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Abstract:
The development of information technology in this era is experiencing very rapid development. This is due to the high need for accurate, precise and fast information by humans in doing or completing a job. The influence of the development of information technology has now reached all fields, including the fields of law, agriculture, social, culture, education and business. In this research, an Android-Based Employee Attendance Information System will be built in a case study at PT. Sunjaya Coating Perdana Sidoarjo currently still uses the manual method when taking employee attendance, so using this method is still less efficient. The method used in this study is the waterfall method and software as follows: Visual code as an editor, ReactJS programming language, Javascript framework, Apache web server and MySQL database. This research will produce an android-based employee attendance information system that can make it easier for employees to efficiently attend attendance. And can make it easier for companies to manage employee attendance data.
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Bonino, Lic Italo. "¿ES EL PERÚ UN PAÍS VIABLE AL DESARROLLO? / IS PERU A VIABLE COUNTRY FOR DEVELOPMENT?" LOGOS 2, no. 1 (June 27, 2014). http://dx.doi.org/10.21503/log.v2i1.349.

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Abstract:
RESUMEN El título de éste análisis, nace a propósito de la publicación “La otra Bolivia, país de los llanos” del geógrafo chileno Alejandro Pérez Wellman (diario “La Razón”, Lima, 02-05- 07), quien habla de un “desembalse social” que podría ocurrir en naciones andinas como Perú, calificadas de “inviables” al desarrollo, tras “bolivianazos” o “ecuatorianazos”, convocados por masas indígenas que derribaron jefes deEstado. Sin interés en los argumentos “racistas” del citado autor, sino solo en la idea de “viabilidad al desarrollo”; nos proponemos hacer una analogía entre la progresión del crecimiento: poblacional (geométrico) y productivo (aritmético), que dieron base a la teoría del control de la natalidad (Malthus, Th.: 1803) y la progresión tecnológica del desarrollo (geométrico en los países avanzados y aritmético en los países más atrasados). No sin razón, se podría sostener que el Perú es una nación “inviable al desarrollo”, porque nunca podrá alcanzar el crecimiento geométrico de los países desarrollados, vale decir, recursos económicos, suficientemente altos para atender las necesidades básicas y servicios de calidad, basados en una balanza comercial favorable; ni contar con industria pesada, básica y ligera, capaces de brindar una vida digna a la mayoría de sus ciudadanos. Por otro lado, se deben tomar en consideración los argumentos realistas (para otros “pesimistas”) del libro “Perú: República de las Frustraciones” del Dr. Virgilio Roel P. en el que desgarradamente narra las numerosas oportunidades perdidas, para salir de nuestro atraso a lo largo de nuestra historia. Y de ser cierta la tesis sobre el desarrollo mencionado en el párrafo anterior; el Perú, para tener una industria pesada, básica y ligera, importantes, tendría que ilusoriamente, esperar una hecatombe mundial, donde los países más ricos desaparezcan y los países pobres emerjan y se enriquezcan. Finalmente, vale la pena revisar la importancia de nuestro patrimonio en diversidad ecológica, acuática y sub-acuática, cultural, histórica y arqueológica, como alternativas al desarrollo nacional, sobre la base de las preguntas ¿cómo aprovechar nuestros recursos?; ¿tenemos aún oportunidades de desarrollarnos?,¿por dónde comenzar? ABSTRACT The title of this analysis, borns from “La otra Bolivia, país de los llanos” publication by Alejandro Perez Wellman, a Chilean geographer, who talks about a “social release” that may happen in Andean countries like Perú, qualified as developmentally “unviable” after “bolivianazos” or “ecuatorianazos”, summoned by Indian masses who toppled heads of state... Not interested in the “racist” arguments of the quoted author, but only on the“viable development” idea , we intend to make an analogy between: the growth progress: demographic (geometric) and productive (arithmetic), that gave basis to the birth control theory (Malthus, Th.: 1803), and the technological development progression (geometric in the most advanced countries and arithmetic in the most backward countries). Not without reason, it could be held that Peru is a “developmentally unviable” country, because it could never reach the geometric growth of the developed countries, Should be said ,economic resources ,high enough to attend the basic needs and quality services, based on a favorable trade balance, not counting with the heavy basic and light industry, capable of providing decent life to most citizens. On the other hand, it should be taken in consideration the realistic arguments (for other “pessimists”) of the “Peru: Republic of the frustrations” book by Dr. Virgilio Roel P. which harrowingly tells numerous missed opportunities to get out of our backlog throughout our history. And if the thesis is true about the mentioned development in the previous paragraph; Peru, to have an important, heavy , basic and light industry, would have to expect a global catastrophe, where the richest countries would disappear and poor countries emerge as riches. Finally, it is worth reviewing the importance of our heritage in ecological diversity, aquatic and sub-aquatic, cultural, historical and archaeological, as alternatives to the national development based on the question: how to approach our resources?; Do we still have opportunities to develop?, where to begin ?
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