Academic literature on the topic 'Perdita attesa'

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Journal articles on the topic "Perdita attesa"

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Minetti, Maria Grazia. "Abitare il tempo tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 52–69. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002004.

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Abstract:
L'autrice si interroga sulla tendenza di alcuni pazienti a fermare il tempo in attesa che il passato cambi, e a vivere ogni cambiamento come una catastrofe, per lo scatenamento di angosce di frammentazione e di perdita della propria continuità di esistenza. Questa continuità è illusoriamente mantenuta fermando il passato in attesa che cambi. La difficoltà ad abitare la propria vita e proiettarsi nel futuro è collegata a una impasse nel processo di soggettivazione che nasce dal conflitto tra l'essere conforme ai desideri inconsci dei genitori e al desiderio di esprimere un proprio progetto, seguendo i propri ideali dell'Io. Il conflitto viene negato e non affrontato per la paura del proprio odio e la fantasia conseguente di far morire i genitori. Si tratta del conflitto identificatorio di cui parla Piera Aulagnier, fra l'essere identificato e potersi identificare, che se non risolto dalla mediazione dell'Io, fra continuità e cambiamento, inchioda il soggetto a una identificazione alienante. Continuità coi valori e gli ideali del gruppo familiare e possibilità di uscire dal verdetto genitoriale e proiettare i propri ideali fuori dalla famiglia. Abitare quindi una genealogia, far parte di una catena generazionale, che in questi casi è bloccata, come se si dovesse restare figli per sempre, cloni dei propri genitori. L'analisi dovrà attivare una disidentificazione rispetto all'identificazione alienante che vive il soggetto, attraverso la funzione di rispecchiamento e di holding, coadiuvata dal setting, con la regolarità delle sedute, e con la sua funzione di terzo, che immette uno spazio fra simmetria e asimmetria, continuità e discontinuità. In particolare, l'analista dovrà tollerare momenti di impantanamento e, in alcuni casi, delle vere reazioni terapeutiche negative, soprattutto per la difficoltà a elaborare il lutto per ciò che non c'è stato e avrebbe potuto accadere ma non può avvenire. In queste situazioni, a volte, sembra presente un dissidio insanabile più che un conflitto, del tipo mors tua vita mea, che blocca l'attività di pensiero e ogni lavoro psichico. L'analista dovrà lavorare molto sul proprio controtransfert, reinterrogando il suo desiderio rispetto al paziente e alla propria identità di analista. Navigando tra i diversi registri dell'analisi, potrà incontrare il blocco del proprio pensiero, il sentimento di impotenza a cui potrebbe reagire con intolleranza verso il paziente e con un eccesso di furor curandi. Si tratta in fondo di riuscire a mantenere integra la propria capacità analizzante, quel restare vivo di winnicottiana memoria.
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Di Pietro, Maria Luisa, and Marina Casini. "Il dibattito parlamentare sulla “procreazione medicalmente assistita”." Medicina e Morale 51, no. 4 (August 31, 2002): 617–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.688.

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Abstract:
La Camera dei Deputati nel giugno 2002 ha approvato una proposta di legge (PDL) ora in attesa di una valutazione da parte del Senato. In questo articolo viene ricordata dapprima l’evoluzione storica che ha portato all’attuale PDLa partire dalla IX legislatura, ci si sofferma sulle tappe principali e più significative, si tiene conto non solo dell’iter legislativo in senso stretto, ma anche del contributo della giurisprudenza, degli atti governativi, delle Commissioni ad hoc e dei movimenti operanti a livello sociale. Successivamente viene esaminato il contenuto della PDL nei suoi profili più rilevanti. Il principio dei prevalenti interessi/ diritti del concepito - che costituisce il motivo ispiratore di tutta la normativa - trova coerenti e apprezzabili applicazioni. In primo luogo viene declinato nella protezione del nuovo essere umano fin dalla fecondazione perseguendo l’obiettivo della sua destinazione alla nascita (diritto alla vita) senza che siano possibili atti manipolatori del suo patrimonio genetico (diritto alla identità genetica); secondariamente viene difeso il suo diritto alla famiglia sotto il profilo della coincidenza tra genitorialità biologica, affettiva e legale (diritto alla identità psicologica ed esistenziale). Rimangono comunque delle riserve etiche in ordine alla dignità dell’atto procreativo, all’insufficiente tutela del diritto del nascituro ad una famiglia fondata sul matrimonio quale garanzia di certezza e stabilità dell’affetto dei genitori (è infatti previsto l’accesso alle coppie conviventi), alla perdita di embrioni dovuta alla bassa percentuale di successo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Rimane comunque apprezzabile - tenuto conto del libertarismo e permissivismo dominanti volti a legalizzare tutto quanto è già fattibile - l’impegno manifestato per ottenere l’approvazione della PDL. In ogni caso L’obiezione di coscienza, prevista dalla PDL, acquista dunque tutta la sua valenza di fronte al significato del generare e dell’essere generati.
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Pontalti, Corrado. "La nostalgia dei legami e il vuoto esistenziale: fenomenologie depressive nella civiltŕ ipermoderna." TERAPIA FAMILIARE, no. 94 (February 2011): 27–40. http://dx.doi.org/10.3280/tf2010-094003.

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Abstract:
L'autore affronta il tema della depressione in connessione con le profonde trasformazioni della societŕ attuale. Il riferimento č ad autori che esplorano la cultura ipermoderna. Gli individui pensano il benessere come consumo di oggetti e le relazioni umane diventano oggetti. La conseguenza č che viene meno il sentimento di appartenere ad una storia che offre senso al presente. La depressione non č quindi perdita di oggetti di investimento ma sentimento radicale di un vuoto esistenziale. La famiglia di origine si pone come garante di identitŕ contrapposta alla fragilitŕ dell'esistere nel sociale. Cambia molto la costruzione del sistema coppia che viene investito di attese messianiche terapeutiche per la fragilitŕ personale. Il venir meno di tali obiettivi determina dolorosi sentimenti di inadeguatezza e frustrazione attribuiti alle gravi colpe del partner. Vengono proposti possibili percorsi terapeutici.
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Gligorov, Vladimir. "A Sure Loss: Dutch Books, Money Pumps, Logrolling, and Vote-Trading*." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 2 (October 1, 1994): 159–69. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539941.

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Abstract:
Abstract Sia nel campo della teoria della scelta razionale che in quello delle scelte pubbliche si verificano casi di impossibilità generale di soddisfare un numero di condizioni di coerenza che di solito sono collegate con la razionalità.Questo scritto dimostra che lo stesso problema si verifica sia nell’ambito delle scelte private che in quello delle scelte collettive. Esiste infatti tra queste scelte un rapporto di complementarità e ciò ha conseguenze rilevanti per la valutazione dei guadagni attesi su cui si fonda la filosofia politica contrattualista. Gli individui possono avere preferenze perfettamente logiche e coerenti, ma che nell’aggregazione danno luogo a configurazioni irrazionali.Paradossalmente, non è sull’aspettativa di guadagni, ma sulla certezza di perdite che si basa la filosofia contrattualista.
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Occhini, Laura. "Trascuratezza educativa, abbandono scolastico e disagio adolescenziale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003002.

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Abstract:
Gli ultimi report sull'istruzione dei giovani italiani, condotte da ISTAT, OCSE-PIAAC, EUROSTAT, MIUR e Save the Children, restituiscono una fotografia preoccupante. Il numero degli abbandoni scolastici, pur in calo, si attesta intorno al 13% (contro una media Europea del 9%). Cresce la percentuale di ELET e dei NEET con l'inevitabile incremento del numero di analfabeti funzionali (che in Italia, in media, tocca punte del 28%). I risultati delle prove INVALSI, poi, hanno messo in evidenza il fenomeno della "dispersione implicita", della conseguente perdita di competenze che va ad incrementare gli effetti dello skills mismatch. Una condizione che necessita di profondi ripensamenti a partire da una delle cause principali: la trascuratezza educativa. Non se ne parla molto e, quando lo si fa, si ha la tendenza a sovrapporla al fenomeno della povertà educativa. In questo lavoro si tenta di definire il fenomeno, di circoscriverlo ma, soprattutto, di ipotizzarne i possibili effetti sulla popolazione adolescenziale.
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Teti, Vito. "Figure, usi, e paradossi della nostalgia." Italian Canadiana 35 (August 18, 2021): 19–41. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37215.

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Abstract:
I termini nostalgia e melanconia si sono affermati come categorie significative di svariate discipline (filosofia, antropologia, storia, psicanalisi ecc.) secondo le quali l'emigrazione può essere studiata sia come dispersione e perdita di presenza e identità culturali sia come occasione di rinnovato spirito creativo, come una rinascita, nel luogo di accoglienza, per una nuova comunità, seguendo un particolare percorso utopico. Ciascuna delle succitate categorie presenta comunque una duplice accezione: una conservativa, retroattiva, che porta all'indietro, l’altra “attiva”, propositiva, rigeneratrice, che guarda al futuro senza cancellare il passato. In questo saggio, a seguito di una rapida revisione di tali concetti, attraverso la letteratura antropologica, filosofica, demologica del mondo occidentale, si prende in esame la nostalgia degli emigrati nel nuovo mondo, analizzandone le diverse movenze e ambiguità nella lenta costruzione di nuove identità, e ricordando l’importanza di saper “ritornare” alle origini con coscienza critica, sempre attenta e mai retorica.
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Perkins, Phil, and Sally Schafer. "The Villa Pigneto Sacchetti excavation: a new interpretation." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 273–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000106.

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Abstract:
I resti settecentesca della Villa Pigneto Sacchetti si trovano a Roma, a nordovest della Città del Vaticano, sul ripido fianco nella Valle dell'Inferno nel parco regionale di Monte Mario. Concepito per la famiglia Sacchetti da Pietro da Cortona, essa fu una delle poche tra i suoi progetti architettonici ad essere costruita. Nel 1990 si pensava che la villa fosse andata perduta, e così fu elaborato un progetto per collocare ed esplorare i resti materiali; nel 1992 abbiamo parzialmente scavato la villa e in seguito pubblicato una relazione di scavo (in Papers of the British School at Rome 68 (2000)). Nel 2008 è stata pubblicata la molto attesa monografia di Jörg Martin Merz, Pietro da Cortona and Roman Baroque Architecture. Senza alcun dubbio questo volume fornisce un importante contributo alla letteratura architettonica del Barocco romano. Esso include un capitolo dedicato alla Villa Pigneto Sacchetti, che prende in considerazione alcuni dei nostri rinvenimenti. Questo articolo riguarda vari punti sollevati sul nostro lavoro e offre una reinterpretazione della storia della costruzione della villa con lo scopo di riconciliare opinioni divergenti e di incorporare i progressi degli studi dal 2000.
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Syaputra, Muhammad Adie, and Cacah Firmansyah. "APLIKASI SMS GATEWAY SEBAGAI REMINDER JADWAL SIDANG DALAM PERKARA PERDATA (Study Kasus : Pengadilan Negeri Metro Kelas IB)." SIMADA (Jurnal Sistem Informasi dan Manajemen Basis Data) 2, no. 1 (June 24, 2019): 50–63. http://dx.doi.org/10.30873/simada.v2i1.1421.

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Abstract:
At this time the process of calling the party related to the trial process in the Metro District Court was still carried out by calling on the Jurusita with a relatively long period of time from the stipulated trial schedule. SMS gateway is an application for utilizing SMS facilities, SMS gateway is a gateway that connects computers and clients via SMS. From the problems faced, the SMS gateway technology is applied in the trial schedule reminder system using the GAMMU application and PHP programming, so that the trial schedule information can be sent by the administrator via scheduled SMS (Short Message Service) messages on the scheduled day to the user. GAMMU is a cross-platform application that is used to bridge / communicate between SMS gateway databases with SMS devices. The GAMMU application is a daemon that runs in the background. Every time, GAMMU monitors SMS devices and the SMS gateway database. When there is an SMS entered into SMS devices, GAMMU immediately moves it into the inbox in the SMS gateway database. The system development method used in this study is the waterfall method which is often called the classic life cycle, which illustrates a systematic and sequential approach to software development from top to bottom. With the SMS gateway application, the calling process is more effective because the user is reminded again when the trial day has been set so that the user does not attend the trial.
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Cerruti, Corrado, Albino Di Certo, and Sonia Ruggiero. "Potenzialitŕ e criticitŕ della logistica distrettuale: il caso del distretto florovivaistico del ponente ligure." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 467–88. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003004.

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Abstract:
Il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica delle mutate modalitŕ attraverso cui distretti affrontano la competizione nel nuovo contesto globale. In particolare, mentre in passato l'eccellenza produttiva si poneva come elemento fondante del successo della forma distrettuale, risulta sempre piů evidente come nei distretti moderni la componente "servizi" si sia affiancata - e talvolta abbia superato in valore - la componente materiale. L'analisi empirica č stata sviluppata con riferimento al distretto florovivaistico del Ponente Ligure, un contesto che bene evidenzia la crescente criticitŕ dei servizi, in particolare della logistica, e le forti difficoltŕ che incontrano gli operatori distrettuali nel fronteggiare il cambiamento richiesto. Il distretto, in effetti, ha visto erodersi negli anni la propria quota di mercato fino alla perdita del proprio ruolo di leadership guadagnato in passato mettendo in campo capacitŕ produttive uniche nello scenario internazionale. Mentre i livelli qualitativi della produzione sembrano rimasti elevati, collocando il prodotto ligure tra i migliori a livello mondiale, gli operatori evidenziano una forte contrazione della domanda dovuto alle difficoltŕ riscontrate in ambito logistico-commerciale. Alla luce dei dati raccolti č possibile sostenere, in effetti, che la competizione e talvolta, la sopravvivenza stessa dei distretti, debba passare attraverso una piů attenta pianificazione di elementi quali il marketing, la logistica, la commercializzazione e, piů in generale, della componente servizi. Tale pianificazione non puň essere portata avanti dal singolo operatore ma deve essere frutto dell'impegno congiunto ed organico delle imprese e delle istituzioni distrettuali.
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Bruschi, Barbara, Paola Ricchiardi, and Emanuela M. Torre. "Assist towards success: a project for inclusion (through) digital." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 169–87. http://dx.doi.org/10.36253/form-12426.

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Abstract:
Numerous studies attest, in a convergent manner in different countries, the effects on minors of the pandemic period, especially on those in educational poverty. This condition requires articulated projects, centered on emerging needs, based on research and supported by a network on the territory. The Assist towards success program was created to include lower secondary school students, for whom the pandemic has meant a significant loss of learning opportunities. The interventions envisaged a targeted use of technologies and the involvement of trainees in Education, trained in remote cognitive mediation strategies. This choice also promoted in future professionals specific skills in school support; transversal skills and responsibility towards the needs of the territory. The implementation strategies of the Assist program and its effectiveness outcomes can constitute a model for future planning, within an educational world that has been profoundly renewed by the health emergency. Un Assist verso il successo: un progetto per l’inclusione (attraverso il) digitale. Numerosi studi attestano, in maniera convergente in diversi Paesi, gli effetti del prolungarsi della pandemia sui minori, specie se in condizione di povertà educativa. Tale condizione necessita di progetti articolati, centrati sui bisogni emergenti, fondati sulla ricerca e supportati da una rete sul territorio. Il programma Un Assist verso il successo è nato per garantire l’inclusione degli studenti della scuola secondaria di I grado, per i quali la pandemia ha significato la perdita importante di opportunità di apprendimento. Gli interventi sperimentali hanno previsto un uso mirato delle tecnologie e il coinvolgimento di tirocinanti di Scienze dell’educazione, formati sulle strategie di mediazione cognitiva a distanza. Tale scelta ha anche promosso nei futuri professionisti competenze specifiche nel sostegno scolastico; abilità trasversali e responsabilizzazione rispetto ai bisogni del territorio. Le strategie di realizzazione del programma Assist e gli esiti di efficacia dello stesso possono costituire un modello per progettazioni future, in un mondo educativo profondamente rinnovato dall’emergenza sanitaria.
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Dissertations / Theses on the topic "Perdita attesa"

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Nogherotto, Giulia. "Il rating dei titoli obbligazionari.Recenti contributi ed evidenza empirica sulle emissioni nell'area Euro." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2635.

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Abstract:
2006/2007
Questo studio nasce da molteplici curiosità. In primo luogo, in seguito ad uno studio che avevo condotto nel 2005 sul tema del credit spread e della sua difficoltosa scomposizione in diversi elementi di remunerazione per l’investitore, posso affermare di aver sviluppato un particolare interesse sul tema e il desiderio di approfondire ulteriormente la materia anche attraverso un’applicazione empirica su dati reali. Lo studio condotto nel 2005 mi aveva portato, grazie al sostegno e all’appoggio del prof. In secondo luogo, i numerosi approfondimenti condotti durante gli anni del Dottorato sul tema di Basilea 2 e del rating mi hanno portato a sviluppare una certa curiosità scientifica con riferimento alle procedure di rating per assegnare un giudizio di merito ai singoli titoli obbligazionari sviluppate dalle agenzie e tuttora in via di definizione nonché con riguardo al tema della perdita inattesa che grava su un credito. L’argomento della perdita inattesa è stato posto sotto i riflettori con particolare riguardo alle metodologie di tutela nei confronti del rischio sviluppate in un’ottica prudenziale dagli istituiti di credito. Minore attenzione è stata rivolta allo stesso argomento se sviluppato però con riferimento alla perdita inattesa sopportata da un investitore in strumenti obbligazionari sui mercati finanziari. Di conseguenza ho voluto esaminare il problema per pormi delle domande e cercare delle soluzioni coerenti con l’evidenza empirica e la letteratura scientifica esistente sul tema. Il primo Capitolo di questo studio è dedicato ad una descrizione sintetica della tipologia di strumento finanziario oggetto della ricerca: il corporate bond. Si definiscono brevemente alcuni concetti fondamentali inerenti la valutazione dei titoli obbligazionari, le diverse categorie di emissioni, la stima dei rendimenti e dei prezzi. Nella seconda parte del Capitolo si procede con una descrizione congiunturale del mercato obbligazionario a livello europeo e italiano con dati aggiornati a gennaio 2008. In questa parte della tesi vengono anche descritti gli steps che hanno determinato lo sviluppo del mercato europeo dei corporate bonds negli ultimi anni. Infatti, l’introduzione della moneta unica europea, le crescenti esigenze di finanziamento delle grandi aziende di telecomunicazioni e la grande migrazione degli investitori dagli ambienti turbolenti dei mercati azionari a quelli più sicuri del reddito fisso, hanno rappresentato alcune delle principali ragioni dello sviluppo del mercato dei corporate bonds in Europa nei primi anni del nuovo secolo. La disamina di argomenti che si presentano, nella maggior parte dei casi, noti al più vasto pubblico, risulta funzionale all’introduzione di determinate tematiche che verranno approfondite nei Capitoli successivi del testo. La parte di descrizione sull’andamento dei mercati finanziari nel 2007 presenta dei caratteri di originalità dal momento che assembla informazioni difficilmente reperibili assieme e soprattutto in lingua italiana. Il Capitolo si chiude con una descrizione a carattere divulgativo delle varie fasi di diffusione della crisi internazionale dei mutui subprime (tale descrizione, tuttavia, non vanta pretese di esaurire la trattazione dell’argomento). Nel secondo Capitolo vengono descritte le metodologie utilizzate dalle principali agenzie di rating internazionali per rilasciare giudizi di rating in relazione ad una specifica emissione di debito (issue-specific credit ratings). In particolare vengono esaminate le procedure sviluppate da Standard&Poor’s e da Moody’s. Con riferimento alla metodologia di Moody’s si descrive la determinazione della perdita attesa su emittenti ed emissioni da parte dell’agenzia e l’impianto utilizzato al fine di passare dai giudizi di perdita attesa assegnati agli emittenti di debito ai giudizi di perdita attesa (e dunque ai rating) assegnati ai singoli strumenti di debito sulla base dei seguenti fattori: a) capacità dell'emittente di soddisfare gli impegni finanziari presi nei termini concordati; b) natura dell'impegno finanziario e delle relative garanzie accessorie (se ci sono); c) protezione e posizione relativa dell'obbligazione nei confronti di altre emissioni della stessa società. Nel terzo Capitolo si definisce il concetto di rischio di credito secondo le sue diverse accezioni (rischio di default, rischio di migrazione, rischio di recupero, rischio di esposizione, rischio di spread). Successivamente si procede con una descrizione delle componenti della perdita attesa e si introduce il concetto di perdita inattesa sul credito. L’accordo internazionale di Basilea 2 ha messo molto in risalto la necessità di determinare, nell’ambito di un sistema prudenziale volto alla massima tutela sui crediti, una quantificazione della perdita inattesa in maniera da consentire all’investitore (banca) di effettuare idonea copertura. All’interno del sistema bancario tale copertura viene effettuata attraverso gli accantonamenti di capitale e in conseguenza attraverso il pricing dello strumento finanziario (nel rendimento deve essere inclusa la remunerazione del capitale di rischio posto in garanzia del prestito). Ci si chiede quali siano le regole di valutazione della perdita inattesa sul mercato obbligazionario e se essa venga presa in considerazione ai fini del pricing degli strumenti obbligazionari che vengono quotidianamente trattati sulle piazze finanziarie. Con riguardo alla definizione della perdita attesa e delle sue componenti ci si sofferma in particolare sulla metodologia utilizzata dall’agenzia internazionale di rating Moody’s. La probabilità di insolvenza viene espressa dall’agenzia mediante i cosiddetti tassi di insolvenza (o default rates), annui o cumulati: essi rappresentano il rapporto tra il numero di defaults manifestatisi nel corso dell’orizzonte temporale prescelto per gli emittenti appartenenti ad un determinato gruppo (costruito sulla base della classe di rating, dell’area geografica, o del settore produttivo di appartenenza), e il numero dei soggetti appartenenti a quello stesso gruppo all’inizio dell’orizzonte temporale considerato. I tassi di recupero sul prestito vengono invece stimati utilizzando il rapporto tra il prezzo bid del titolo insoluto osservato 30 giorni dopo il verificarsi del default e il valore nominale del titolo stesso: la ragione dell’utilizzo, ai fini del calcolo del tasso di recupero, del valore di mercato del titolo osservato poco dopo il manifestarsi dell’insolvenza risiede nel fatto che tale prezzo rappresenta il valore effettivamente recuperato per gli investitori che abbiano liquidato le proprie posizioni in seguito al manifestarsi dell’insolvenza, mentre fornisce una stima largamente accettata del valore attuale dell’importo che verrà effettivamente recuperato al termine delle procedure concorsuali per gli investitori che continuino a detenere i titoli insoluti. Dalla combinazione di queste quantità deriva la determinazione della perdita attesa su un prestito. Come viene descritto nel Capitolo, la perdita attesa rappresenta però solo la media della distribuzione delle perdite realizzabili su un investimento in titoli di debito. La componente attesa della perdita viene normalmente riflessa sul costo del finanziamento (tasso di rendimento pagato dall’emittente di strumenti di debito all’investitore) e rappresenta, a livello di portafoglio di attività, una dimensione sistematica del rischio di credito. Tale dimensione di rischio sorge in contropartita ad una misura di rendimento per l’investitore che, pretendendo una remunerazione sul suo investimento, si tutela di fronte alla probabilità di insolvenza del soggetto finanziato. La perdita inattesa tende invece, come è stato detto, a misurare il grado di variabilità del tasso di perdita attorno al proprio valore atteso. Con riguardo ai prestiti obbligazionari ci si chiede a questo punto in che misura i rendimenti offerti sul mercato, analogamente a quanto avviene all’interno del sistema bancario nel momento in cui viene determinato il pricing su un prestito, tengano in considerazione della perdita inattesa. Per verificare in che misura venga stimata la perdita inattesa sul mercato dei corporate bond e come una remunerazione a fronte di tale possibilità di perdita sia inclusa nei rendimenti dei titoli, è stata predisposta l’analisi empirica che viene descritta nel Capitolo 4. Nel quarto Capitolo si introduce quindi l’argomento del credit spread sui titoli obbligazionari (il credit spread viene definito nelle sue diverse accezioni) e si presenta una descrizione degli studi che sono stati condotti negli ultimi anni soprattutto negli Stati Uniti ai fini di determinarne le componenti. Nella seconda parte del Capitolo viene descritta l’applicazione che è stata effettuata sulle serie storiche di dati desunti dal mercato europeo. In particolare nella simulazione si è provveduto a determinare i credit spread su un indice di titoli obbligazionari (MAGGIE – Credit Index) che si presenta segmentabile sulla base di due diverse classificazioni: per settore e per classe di rating. In un secondo momento si è individuata poi la prima componente di remunerazione sui titoli a fronte della perdita attesa calcolata sulle posizioni di credito. Per fare questo si sono utilizzate delle stime sui tassi di insolvenza e sui tassi di recupero desunte dalle agenzie internazionali (Moody’s) in quanto si suppone che tali informazioni, essendo pubbliche, vengano incorporate in tempo reale nei prezzi dei titoli. Lo studio è stato condotto in applicazione di metodologie sviluppate in alcuni papers realizzati negli Stati Uniti e in Italia con riferimento a dati americani. L’intento è stato quello di replicare l’analisi su dati europei. Nel quinto Capitolo si sposta l’attenzione del lettore sulla tematica della diversificazione del rischio di default in conseguenza alle considerazioni fatte nel Capitolo precedente. Dall’analisi dei rendimenti degli indici obbligazionari deriva infatti che una parte del rischio di credito che grava sull’obbligazione è sistematica in quanto varia con le variabili più importanti che muovono l’economia, e dunque non diversificabile. Una spiegazione finora trascurata dell’ampiezza degli spread sulle obbligazioni è la difficoltà di diversificare il rischio di credito. Tale circostanza sarebbe all’origine della perdita inattesa su un portafoglio di obbligazioni. La perdita inattesa determina una maggiore remunerazione per il rischio di credito pretesa dagli obbligazionisti. La difficoltà di diversificare il rischio di credito deriva dai seguenti fattori: 1) da un lato si riscontra un certo grado di correlazione tra i default sul mercato e questo ha l’effetto di ampliare la perdita inattesa su un portafoglio (intesa come variabilità della perdita attorno al suo valor medio); 2) dall’altro lato l’asimmetria della distribuzione delle perdite è responsabile della possibilità non trascurabile che esistano perdite sul credito molto maggiori rispetto alla perdita attesa. In un portafoglio di obbligazioni private non di rado le perdite effettive superano quelle attese. Tutti gli studi effettuati sulla composizione dei credit spread partono implicitamente dal presupposto che gli investitori possano neutralizzare questa componente inattesa del rischio di insolvenza diversificando in maniera adeguata il loro portafoglio. Nella pratica, peraltro, tale assunto potrebbe non essere valido e – in assenza di una piena diversificazione – il rischio di perdite impreviste verrebbe incorporato nello spread. Di fatto, la nostra ipotesi è che questo rischio possa senz’altro spiegare gran parte dello spread. Le nostre argomentazioni circa la difficoltà di diversificare il rischio di credito e le incognite nella determinazione dei premi di liquidità (che in questo testo non sono stati determinati) richiedono entrambe ulteriori approfondimenti analitici. Si aggiunga che il costante sviluppo dei derivati su crediti potrebbe indurre in futuro una nuova trasformazione dei mercati creditizi, specie per quanto riguarda le opportunità di diversificazione e la liquidità. Nel lungo periodo non è da escludere che ne consegua una contrazione degli spreads, ma restano ancora da stabilire la portata e la rapidità di un siffatto processo. In definitiva, una maggiore comprensione degli spreads sulle obbligazioni private contribuirà a migliorare da un lato la gestione del rischio correlata alle insolvenze e la liquidità dei portafogli e, dall’altro, la formazione dei prezzi – e quindi l’efficienza – sui mercati delle obbligazioni societarie e degli strumenti derivati.
XX Ciclo
1980
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Caporale, Matteo. "Analisi sismica non lineare di un edificio esistente in c.a. e stima delle perdite attese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il focus di questo lavoro di tesi è stato lo studio del comportamento degli edifici esistenti in calcestruzzo armato soggetti a determinati input sismici e la stima delle perdite economiche correlate a tali eventi. Gli aspetti teorico-pratici inerenti sia agli edifici esistenti che alle metodologie di stima delle perdite economiche sono stati dapprima studiati ed approfonditi, per poi essere applicati ad un caso studio reale di un edificio esistente in calcestruzzo armato. Complessivamente, all’interno del lavoro di tesi svolto, è possibile distinguere tre step sequenziali che convogliano, sul finale, nel caso studio analizzato. Nello specifico i macro-temi che hanno caratterizzato tale percorso di studio sono stati: la vulnerabilità sismica del territorio italiano e lo stato del patrimonio edilizio esistente; lo studio degli edifici esistenti, sia dal punto di vista normativo che analitico, con particolare riguardo agli edifici in calcestruzzo armato; le varie metodologie presenti in letteratura finalizzate alla stima delle perdite economiche dovute ad eventi sismici. Tale concetti sono stati poi finalizzati all’interno del caso studio in esame. Nello specifico, è stato studiato un edificio esistente in calcestruzzo armato su cui sono state eseguite delle analisi statiche non lineari al fine di valutarne la capacità e stimare la cosiddetta Perdita Annua Media Attesa (nota anche come PAM).
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Isidori, Daniele. "Analisi della performance sismica di un edificio esistente in C.A. mediante metodo SLaMA e valutazione delle perdite economiche attese." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25655/.

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Abstract:
A metà del secolo scorso in Italia un elevato numero di edifici in cemento armato con struttura a telaio è stata realizzata, in accordo con la Normativa dell’epoca, per resistere unicamente alle azioni verticali presentando un’elevata vulnerabilità nei riguardi delle azioni sismiche. I cambiamenti apportati dalle più recenti Normative volgono l’attenzione alla problematica della vulnerabilità sismica degli edifici esistenti, rendendo l’analisi del comportamento di questi ultimi un tema di grande rilevanza ed attualità. In questo contesto, viene selezionato un edificio esistente per il quale viene valutata la capacità sismica mediante una metodologia analitica denominata SLaMA, e vengono stimate le perdite economiche sismiche utilizzando la metodologia del Sisma Bonus Italiano. L’utilizzo di metodologie di calcolo semplificate rappresenta al giorno d’oggi una robusta alternativa da utilizzare in fase di valutazione progettuale preliminare. Le operazioni eseguite per l’edificio esistente vengono poi ripetute anche per due differenti opzioni di rinforzo strutturale proposte per lo stesso. I risultati ottenuti in termini di capacità sono stati posti a confronto con quelli ricavati dalla modellazione ad elementi finiti su software di calcolo per validare il metodo semplificato, mentre i risultati derivati dal calcolo delle perdite economiche sono stati confrontati con quelli ricavati mediante una metodologia più raffinata di analisi per verificare la corrispondenza e l’accuratezza del parametro di perdita calcolato (PAM). Infine, vengono esposti i risultati ottenuti per gli edifici analizzati proponendo dei confronti fra gli stessi, in modo da individuare la scelta progettuale più conveniente sia in merito alla performance sismica dell’edificio che alla riduzione della perdita economica attesa.
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Sagazio, Stefano. "Analisi comparativa delle perdite economiche attese relative ad un edificio esistente in CA con diversi interventi di rinforzo sismico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24707/.

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Abstract:
La presente tesi, in particolare, sfrutta un metodo di analisi semplificato di “loss assessment” o analisi delle perdite economiche, considerando un edificio esistente in CA. L’edificio caso di studio è un tipico edificio intelaiato in CA sito sull’appennino, e progettato e costruito negli anni ’70, dunque, senza tenere conto dell’azione orizzontale del sisma, per cui non presenta i dettagli costruttivi atti a soddisfare i requisiti minimi di duttilità. È stata effettuata una analisi statica non lineare (Pushover), per studiare la risposta della struttura esistente alle azioni orizzontali. Al fine di migliorare il confinamento delle colonne in CA, è stato scelto di utilizzare dei rinforzi locali, tipicamente utilizzati in Italia nella pratica progettuale, atti a migliorare le caratteristiche di duttilità e/o resistenza degli elementi rinforzati, e di conseguenza capaci di migliorare le caratteristiche globali dell’intero sistema strutturale. Sono state selezionate tre diverse tecnologie: le “Fiber Reinforced Polymers” (FRP), il “Concrete Jacketing” (CJ) e il sistema di Cerchiature Attive dei Manufatti (CAM). Nella presente tesi verranno presentate diverse applicazioni di questi sistemi, enunciandone i miglioramenti rispetto al caso “As-built” e poi confrontandole tra di loro in modo da fornire elementi validi a supporto della fase decisionale per la progettazione dell’intervento sull’edificio. Infine vengono valutate le perdite economiche medie annue attese, insieme ad altri parametri sintetici di analisi delle perdite e di analisi costi-benefici. Il fine di questo processo è di studiare quanto uno specifico intervento di miglioramento sismico, applicato all’edificio As-built, consenta di ridurre le perdite economiche sismiche stimate in un anno di vita della struttura, e poi nel corso della sua vita utile, per fornire un elemento di paragone utile per la scelta dell’intervento ottimale.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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SBRANA, ALESSANDRO. "Faculty Development Centri di Professionalità Accademica (CPA)." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251175.

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Abstract:
mondo universitario ha subito un’ondata di cambiamenti che si possono ricondurre alla ricerca dell’eccellenza, declinata secondo le due dimensioni della valutazione e della rendicontazione. Tre sono quelli più evidenti: il primo, il passaggio da una ricerca curiosity driven a una ricerca funzionale al raggiungimento di risultati valutabili in tempi brevi; dalla ricerca pura a quella applicata, da un approccio problem-making a uno problem-solving, da una conoscenza come processo a una conoscenza come prodotto, da un modello disinteressato a uno utilitaristico (Barnett, 1994); il secondo, riguardante l’offerta formativa: dal momento che si è modificato il modo di concepire l’apprendimento; i curricula tendono a essere definiti in termini di risultati di apprendimento predefiniti (Blackmore, 2016); il terzo, peculiare della struttura amministrativa: dal momento in cui sono divenute essenziali una serie di nuove sovrastrutture (programmazione, valutazione, controlli, comunicazione) rispetto al mandato originario della struttura universitaria si registra un aumento consistente del personale delle strutture amministrative. Questi cambiamenti devono fare i conti con la perdita di prestigio della vita accademica, il cambiamento del ruolo dello studente, che è diventato sempre più importante e l’aumento delle procedure burocratiche che rischiano di ingessare un sistema un tempo caratterizzato da un’elevata autonomia. Per consentire alle strutture universitarie di affrontare le sfide culturali a partire dagli anni Settanta nelle università nord-americane si sono strutturate iniziative finalizzate allo sviluppo e alla promozione di una migliore offerta formativa. Tali iniziative vengono definite con l’espressione Faculty Development (FD), una policy accademica finalizzata a creare le condizioni per un miglioramento delle competenze di tutti coloro che sono coinvolti nelle attività svolte in un ateneo. Nella realtà italiana emerge la mancanza di una vera politica di formazione al teaching per i ricercatori e i docenti universitari, per non parlare dell’esigenza di superare il pregiudizio, di gentiliana memoria, secondo il quale non è necessario apprendere a insegnare, ma sia sufficiente avere successo nella ricerca, cui si aggiunge nell’ultimo decennio una continua e affannata richiesta al personale accademico di azioni organizzative, valutative e documentali, che assorbono tempo e energie senza il supporto di adeguati apparati gestionali e senza predisporre indagini valutative capaci di misurare l’effettivo esito di tutte queste azioni. L’effetto finale è un evidente declino (Capano et al., 2017) dell’istituzione universitaria. Si può ipotizzare che la cultura del organizzazione propria del Faculty Development possa contribuire nel contesto italiano a fornire azioni a supporto del cambiamento: è quanto mai essenziale dotare gli atenei di risorse funzionali a riqualificare la vita accademica, fornendo al personale accademico gli strumenti necessari per performare una buona scholarship, realizzare un’efficace offerta formativa e attuare adeguate forme di terza missione, capaci di incrementare la vita culturale della comunità. Il presente studio si propone come un’analisi sistematica della letteratura sul tema del Faculty Development, che persegue l’obiettivo di sviluppare una disamina estesa dell’oggetto, in modo che l’esplicitazione della datità raccolta fornisca un’analisi del fenomeno che possa essere di supporto a un’avveduta educational policy nel campo della formazione universitaria. Nel contesto italiano ad oggi non esiste una cultura di attenzione ai contesti di apprendimento universitario. L’offerta formativa è concepita come offerta di pacchetti curriculari e la predisposizione delle condizioni di apprendimento per il conseguimento del titolo universitario si risolve nella organizzazione di una serie di lezioni, frontali o laboratoriali, senza che tutto questo sia innervato da una specifica intenzionalità didattica. Questa immagine poco confortante non intende affatto trascurare tutti i casi di buone prassi sviluppati nei vari corsi di studio, ma il buono che emerge è demandato all’impegno del singolo, senza che l’istituzione universitaria si interroghi sul come predisporre le condizioni per il potenziamento della qualità dei processi di apprendimento. A fronte di questa situazione la necessità di migliorare la qualità dell’insegnamento non è mai stata così stringente e sfidante come lo è oggi, in un clima di continuo cambiamento della formazione superiore. Nuove tendenze definiscono la formazione superiore, attraversando confini istituzionali e nazionali. Essi influiscono sul modo in cui un insegnamento efficace viene concettualizzato, condotto e supportato, valutato, valorizzato e riconosciuto. È necessario affrontare temi quali l’inadeguata preparazione per il lavoro accademico nei corsi di studio magistrali, l’incapacità dei docenti a trasferire competenze, la crescente complessità degli ambienti accademici, le attese e le responsabilità istituzionali, la necessità di preparare meglio gli studenti con bisogni diversi, e la necessità di stare al passo con i balzi della conoscenza e i cambiamenti nelle professioni. Migliorare la qualità della didattica è inoltre essenziale perché consente di ridurre il numero degli abbandoni. È venuto il momento di transitare da un’offerta formativa di tipo episodico a una prospettiva di esperienze di apprendimento in continuità nel tempo, per accompagnare la formazione dei docenti in un modo strutturalmente organizzato (Webster-Wright, 2009). Sulla base della rilevazione fenomenica, sono emerse le seguenti domande di ricerca: che cosa è il FD? Cosa consente di fare? Come si mette in pratica? Quali sono le potenzialità? Quali sono i limiti? Il FD ha il compito di incentivare i docenti ad interessarsi ai processi di insegnamento e apprendimento e a procurare un ambiente sicuro e positivo nel quale fare ricerca, sperimentare, valutare e adottare nuovi metodi (Lancaster et al. 2014). È finalizzato a promuovere cambiamento sia a livello individuale sia a livello organizzativo. Occupa un posto centrale il miglioramento delle competenze di teaching (Steinert, 2014). Due importanti obiettivi sono rappresentati dalla promozione delle capacità di leadership e di gestione dei contesti (Steiner et al., 2012). Una volta definite le metodologie del teaching, che possono essere oggetto di apprendimento da parte del personale accademico, è risultato necessario identificare le principali modalità formative che un centro di Faculty Development (FDc) dovrebbe mettere in atto per favorire l’apprendimento delle competenze didattiche. Per comprenderne la funzione reale è stato utile prendere in esame le attività proposte dai più importanti centri del panorama accademico nordamericano, analizzandone la struttura organizzativa, le risorse disponibili ed identificandone le due figure principali: il responsabile dell’organizzazione dei processi formativi e il responsabile della struttura. L’analisi dei casi ha consentito di evidenziare i molteplici servizi che possono essere forniti da un FDc. Questa analisi di realtà è risultata molto utile poiché ha offerto indicazioni pragmatiche ai fini di una politica accademica innovativa anche in ambito italiano. Alla luce degli argomenti sviluppati è stato possibile ipotizzare anche per gli atenei italiani l’istituzione di “Centri per la professionalità accademica”, indicando possibili iniziative da essi realizzabili, che potrebbero trovare spazio nella realtà del nostro paese.
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