Dissertations / Theses on the topic 'Partecipazioni pubbliche'

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Da, Rin Nicola Christian <1970&gt. "Dismissioni delle partecipazioni pubbliche nelle società operanti nei trasporti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/600/1/Tesi_DaRin_Nicola.pdf.

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Da, Rin Nicola Christian <1970&gt. "Dismissioni delle partecipazioni pubbliche nelle società operanti nei trasporti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/600/.

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SQUARATTI, VERA. "Le partecipazioni pubbliche alle imprese e gli obblighi comunitari e internazionali." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2008. https://hdl.handle.net/11565/4053322.

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4

VESCOVI, MATTEO. "CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLE SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE PUBBLICA ALLA LUCE DEL NUOVO TESTO UNICO (D.LGS. 19 AGOSTO 2016, N. 175)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2020. http://hdl.handle.net/2434/707978.

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Abstract:
La tesi analizza il modello di società emergente dal nuovo Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica, giungendo alla conclusione che il legislatore della riforma abbia optato per la riconduzione di queste entità allo schema societario privatistico, declinato nei tipi previsti dal Codice civile. Di converso le esigenze di tutela dell’interesse pubblico, persa definitivamente la capacità di snaturare il modello civilistico tipico, rimangono extrasociali, confinate nella fase a monte dell’evidenza pubblica. Per apprezzare compiutamente la portata di tali approdi, l’analisi del Testo unico è preceduta da una ricostruzione del tortuoso itinerario delle società a partecipazione pubblica nel nostro ordinamento, che nel corso degli anni ha registrato oscillazioni tra opposte polarità e contrasti interpretativi profondi, frutto del complesso rapporto tra pubblici poteri ed economia.
The thesis aims at analyzing the model of company emerging from the new Consolidated law on public bodies owned companies, coming at the conclusion that the reform has chosen for a private characterization, according to the types envisaged by the Civil Code. Conversely, the need of pursuing public interest has permanently lost the ability to denaturalize the company. It represents an extrasocial interest, that may be satisfied only during the public law phase. To fully appreciate the importance of these results, the analysis of the Consolidated law is preceded by a reconstruction of the tortuous itinerary of public bodies owned companies in the Italian legal system, which over the years has seen oscillations between opposite polarities and deep interpretative contrasts, result of the complex relationship between public authorities and the economy.
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5

Dragoni, Chiara <1991&gt. "La partecipazione pubblica nella pianificazione ambientale in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8233.

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Abstract:
L'elaborato propone un’analisi da un punto di vista politico degli strumenti di partecipazione pubblica in uso in Cina nell’ambito della pianificazione ambientale. Dapprima verrà fornita la definizione di alcune espressioni tecniche ricorrenti nel testo, ovvero “pianificazione ambientale” e di “partecipazione pubblica”. Nel primo capitolo verrà dato spazio ad un breve excursus sugli sviluppi storici della pianificazione ambientale in Cina: da quando il paese ha iniziato a porsi obiettivi concreti e a inaugurare vere e proprie politiche in ambito ambientale? Come vengono perseguiti questi obiettivi? Seguirà poi un’analisi dei principali strumenti di pianificazione ambientale utilizzati all’interno del paese, quali Environmental Impact Assessment (EIA) e Strategic Environmental Assessment (SEA), e del relativo quadro normativo. Si cercherà quindi di rispondere a quesiti relativi al processo di assessment: a cosa serve (si tratti di EIA o di SEA) ? Chi se ne occupa? A chi è destinato? Il secondo capitolo è dedicato alla partecipazione pubblica nel contesto della pianificazione ambientale in Cina. Saranno descritte le forme e le tecniche di partecipazione pubblica utilizzate nei diversi strumenti di assessment, le tempistiche della partecipazione (il pubblico viene coinvolto prima, durante o dopo che vengano prese decisioni relative ad un determinato progetto?), chi è considerato come “pubblico”, il tipo di informazioni che vengono rilasciate, i metodi di consultazione e il modo in cui i risultati di queste consultazioni vengono presi in considerazione durante i processi di policy-making. Infine, alla luce di quanto detto in precedenza, nell’ultimo capitolo verrà considerata l’efficacia della partecipazione pubblica in Cina, valutando in quale misura i risultati delle consultazioni incidano sul processo decisionale.
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6

Baracca, Giorgia <1994&gt. "La partecipazione pubblica e l'urbanizzazione sostenibile in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15967.

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Abstract:
Il lavoro di ricerca svolto in questa tesi, dal titolo “La partecipazione pubblica e l’urbanizzazione sostenibile in Cina”, offre un’analisi dei processi di partecipazione pubblica applicati ai progetti di pianificazione urbana sostenibile. Lo scopo dell’elaborato è quello di fornire uno studio dal punti di vista metodologico e sociopolitico dei processi di partecipazione pubblica e dello sviluppo del nuovo tipo di urbanizzazione sostenibile in atto in Cina. L’elaborato si compone di cinque diversi capitoli: il primo riguarda un’introduzione circa le parole chiave inerenti al tema della tesi: la sostenibilità, la partecipazione e la consapevolezza; nel secondo capitolo è presente l’analisi del quadro politico e dei metodi di partecipazione pubblica; il terzo capitolo si concentra sull’approfondimento circa il tema dell’urbanizzazione cinese sostenibile; il quarto capitolo, grazie alla presentazione di tre diversi casi di studio: Yangzhou, Xi’An, Shanghai, aiuta il lettore a comprendere meglio i vari livelli di partecipazione pubblica e il loro impiego nei vari progetti. Tutti e tre i casi risultano essere uniti dallo scopo dell’attuazione del progetto: il rinnovamento dei tessuti urbani. Presentano tre diversi approcci e, ovviamente, tre diversi risultati, ciò da modo di riflettere su come nonostante gli sforzi del cittadino, il governo o chi per lui è ancora fortemente in grado di monitorare il livello di accesso alle informazioni e di conseguenza l’efficacia della partecipazione pubblica al progetto; il quinto ed ultimo capitolo, propone un’analisi del nesso esistente tra consapevolezza e partecipazione pubblica. Ad una maggiore conoscenza ed informazione di ciò che circonda il cittadino corrisponde un maggiore slancio alla partecipazione. In questo elaborato la partecipazione pubblica viene interpretata come indicatore di sostenibilità, come una precondizione all’utilizzo equo dell’ambiente circostante, strettamente legata alla nuova consapevolezza circa i limiti delle risorse naturali. Per rendere più chiaro il concetto ritengo vada analizzato il termine “partecipazione pubblica”: questo fa riferimento ad un gruppo di persone chiamate ad esprimersi circa determinate questioni politiche e sociali. Nel caso della Cina, come sarà possibile constatare, ancora oggi, la partecipazione pubblica del cittadino viene garantita solo in parte, tanto quanto basta ad assicurare una sorta di pace sociale ed evitare possibili reazioni o proteste, laddove possibile. Nel testo verranno presentati i modelli di Arnstein e Plummer&Taylor facenti riferimento ai diversi stadi della partecipazione pubblica, verranno analizzati e spiegati, dal meno al più inclusivo. Verrà, inoltre, lasciato spazio alla descrizione delle metodologie correntemente in uso, ad esempio le classiche interviste, i seminari, le udienze pubbliche, verranno anche fornite delle traduzione di questionari sia cartacei che online. Per quanto riguarda, invece, il concetto di urbanizzazione sostenibile e pianificazione urbana sostenibile, recentemente la Cina si sta impegnando sempre di più nel migliorare la situazione ambientale e nella lotta contro i cambiamenti climatici. La Cina, a livello mondiale, è considerato uno, se non il maggiore, dei Paesi inquinanti. A partire dal Ventesimo secolo, l’uomo ha finalmente iniziato a concepire come le risorse in natura siano limitate e che la protezione di esse sia indispensabile. Urbanizzazione, indica quel processo di costruzione e sviluppo di nuove città, il miglioramento o la modifica di centri già esistenti, il tutto accompagnato da un significativo aumento della popolazione nella zona interessata. L’urbanizzazione cinese, in quanto a velocità, sicuramente non conosce eguali.
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7

DI, VINCENZO Claudia. "Il rapporto di lavoro nelle società a partecipazione pubblica." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30539.

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Abstract:
In order to understand the employment relationship and its aspects within Public Companies, it is necessary to analyze the ongoing Legal reforms and observe which may prove to be incompatible between the private nature of businesses and the public interest on the part of the employment relationship.The objective of the research is to investigate the well-known phenomenon of "private-public" contamination that ontologically characterize Public Companies, from a different point of view of the Law, which is the work relationship of its employees. Companies with public participation have been subjected to a process of transformation of their organizational structures, typical of the traditional public intervention aimed to privatization of enterprises that led to the creation of Commercial Law models in the light management efficiency public parameters. In the first chapter I analyze the key features of the legal framework underlying the public companies starting with the historical evolution of this phenomenon. We proceed through the study of the Staff recruitment in Public Companies, as the Law has stated the need for public companies to be subjected to the system of public authorities not only for profiles pertaining to the management of activities but also to related profiles organization and personnel organization (chapter two) . The analysis is then focusing on the current issues (chapter three) existing in these Companies, such as the problem of administrative responsibility, the application of the mobility of surplus personnel and employees ‘protection in case of outsourcing.
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8

PISCIAVINO, NICOLA. "Le società a partecipazione pubblica tra passato e futuro." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199203.

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Abstract:
Le partecipazioni pubbliche rappresentano un settore in continua evoluzione con interventi normativi continui e disorganici. L'introduzione del Testo unico sulle società a partecipazione pubblica risolverà i problemi?
The thesis analyzes the evolution of state-owned enterprise in Italy.
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9

Sullo, Arturo. "Rilevanza penale dei requisiti generali per la partecipazione all'appalto pubblico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422910.

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Abstract:
The dissertation discusses the subject of criminalization in awarding of public contracts. The analysis has involved, firstly, the origins and the reasons of the criminal law interests with particular reference for public contracts, and secondly, the most important questions concerning the rule of requirements to award in public contracts. We analyze how the system of awarding public contracts constitutes a privileged area of criminal purposes. According to these considerations, the research has focused on trying to assess, in terms of effectiveness, the traditional criminal law response compared to "new" criminal methods of intervention. The thesis has therefore analytically focused on the most relevant issues concerning general requirements to award a contract out. The dissertation has involved the identification of who are recipients of that discipline, the findings to satisfy the requirements and the role of Authority’s role like supervisor. At the end, we critically examined the specific causes of exclusion in awarding of public contracts and, in particular, the causes related to the application of preventive measures, those relating who had previous sentences and those causes concerning penalty disqualification.
La tesi affronta il tema della rilevanza penale dei requisiti generali per la partecipazione all’appalto pubblico. L’analisi ha interessato, in primo luogo, l’individuazione delle origini e delle ragioni dell’interesse della disciplina penalistica rispetto al settore degli appalti pubblici e, in secondo luogo, le più rilevanti problematiche concernenti i requisiti penalistici di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento. Il lavoro ha così permesso di comprendere come il sistema di assegnazione degli appalti pubblici costituisca un’area privilegiata di interesse criminale. All’esito di tali considerazioni, la ricerca si è concentrata sul tentativo di valutare, in termini di effettività, la risposta penale tradizionale rispetto alle “nuove” metodologie di intervento criminale. La tesi si è quindi soffermata, analiticamente, sulle più rilevanti problematiche concernenti i requisiti penalistici di ordine generale per la partecipazione alle procedure di affidamento. Gli approfondimenti critici hanno interessato l’individuazione dei soggetti destinatari della disciplina, gli accertamenti relativi al possesso dei requisiti ed il ruolo dell’Autorità per la vigilanza. Successivamente, sono state esaminate, criticamente le singole cause di esclusione dalla procedura di affidamento degli appalti pubblici e, in particolare, le ipotesi connesse all’applicazione di misure di prevenzione, quelle relative ad ipotesi di precedenti condanne e quelle derivanti dall’applicazione di sanzioni interdittive.
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SANNA, PAOLO. "Principio di precauzione e partecipazione del pubblico in materia ambientale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1730.

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Abstract:
La tesi analizza il quadro normativo relativo alla partecipazione del pubblico nei procedimenti amministrativi applicativi del principio di precauzione. Il lavoro si sviluppa in tre Capitoli: il primo inquadra il tema della partecipazione in materia ambientale nel quadro più generale dei modelli di partecipazione all’attività amministrativa generale presenti in altri settori, come quello dell’urbanistica e della regolazione condizionale dell’attività economica. In questo si precisa, inoltre, la ratio e il contenuto del principio di precauzione e si illustrano i relativi nessi con quello di partecipazione. Il secondo Capitolo affronta l’analisi della disciplina europea ed internazionale in materia di partecipazione ambientale laddove la qualità delle forme partecipative è molto più sofisticata e incisiva rispetto alla disciplina domestica; in esso è analizzato anche il procedimento di autorizzazione per l’immissione in commercio di cibi contenenti OGM. Il terzo ed ultimo Capitolo analizza le procedure di valutazione di impatto ambientale e il ruolo significativo rivestito, in esse, dai modelli di partecipazione. Nella fase conclusiva si mettono in luce gli aspetti critici, sotto il profilo procedurale, dei modelli di partecipazione analizzati e si offrono alcuni suggerimenti diretti al loro superamento.
The thesis analyzes the legal framework provided for the public participation in administrative proceedings connected to environmental matters, especially when the precautionary principle is applied. The work consists of three chapters: the first situates participation in in the Italian general framework for public participation, especially regarding planning and regulatory proceedings. The meaning of precautionary principle and its connections with the public participation are also analyzed. The second chapter analyses the main features of participation in the international and European legal systems and their influence on the national regulations. This chapter deals in particular with the regulation provided by the EU law for the authorization of GM food. The last chapter discuss the role of public participation in the environmental impact assessments. Finally, the thesis highlights the weak points of environmental participation and propose some measures to improve its legal regulation.
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SANNA, PAOLO. "Principio di precauzione e partecipazione del pubblico in materia ambientale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1730.

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Abstract:
La tesi analizza il quadro normativo relativo alla partecipazione del pubblico nei procedimenti amministrativi applicativi del principio di precauzione. Il lavoro si sviluppa in tre Capitoli: il primo inquadra il tema della partecipazione in materia ambientale nel quadro più generale dei modelli di partecipazione all’attività amministrativa generale presenti in altri settori, come quello dell’urbanistica e della regolazione condizionale dell’attività economica. In questo si precisa, inoltre, la ratio e il contenuto del principio di precauzione e si illustrano i relativi nessi con quello di partecipazione. Il secondo Capitolo affronta l’analisi della disciplina europea ed internazionale in materia di partecipazione ambientale laddove la qualità delle forme partecipative è molto più sofisticata e incisiva rispetto alla disciplina domestica; in esso è analizzato anche il procedimento di autorizzazione per l’immissione in commercio di cibi contenenti OGM. Il terzo ed ultimo Capitolo analizza le procedure di valutazione di impatto ambientale e il ruolo significativo rivestito, in esse, dai modelli di partecipazione. Nella fase conclusiva si mettono in luce gli aspetti critici, sotto il profilo procedurale, dei modelli di partecipazione analizzati e si offrono alcuni suggerimenti diretti al loro superamento.
The thesis analyzes the legal framework provided for the public participation in administrative proceedings connected to environmental matters, especially when the precautionary principle is applied. The work consists of three chapters: the first situates participation in in the Italian general framework for public participation, especially regarding planning and regulatory proceedings. The meaning of precautionary principle and its connections with the public participation are also analyzed. The second chapter analyses the main features of participation in the international and European legal systems and their influence on the national regulations. This chapter deals in particular with the regulation provided by the EU law for the authorization of GM food. The last chapter discuss the role of public participation in the environmental impact assessments. Finally, the thesis highlights the weak points of environmental participation and propose some measures to improve its legal regulation.
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Brasson, Martina. "I servizi pubblici locali tra in house providing e liberalizzazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423915.

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Abstract:
The present work aims to study critically the issue of legal classification of public companies as models of management of local public utilities. The topic of management of local public services, especially those of economic importance, is experiencing a rapid evolution of legislation: the instability of the positive framework of reference is a consequence of the need to rethink the welfare system which today is necessary on grounds of public finance constraints increasingly tight. The uncertainty raised by the legislator in order to space to be reserved to the granting of special or exclusive rights and, more generally, the different intensity with which the competition for the market and the competition in the market have been pursued, has often led to a different modulation of the possibility of recourse to the direct management of the service by the public authorities. In this perspective, the objective of limiting the proliferation of public companies intercepts the second purpose that characterizes reforms related to local public services: the pursuit of the principles of efficiency, effectiveness and cheapness and, ultimately, of healthy financial management.
Il presente lavoro si propone di studiare in modo critico il tema della qualificazione giuridica delle società a partecipazione pubblica, quali modelli di gestione dei servizi pubblici locali. Il tema della gestione dei servizi pubblici locali, specie di quelli a rilevanza economica, vive un momento di rapida evoluzione normativa: l’instabilità del quadro positivo di riferimento rappresenta una conseguenza del necessario ripensamento del sistema di welfare, che ad oggi si impone in ragione di vincoli di finanza pubblica sempre più stringenti. L’incertezza posta dal legislatore in ordine allo spazio da riservare alla concessione di diritti speciali o esclusivi e, più in generale, la differente intensità con la quale sono state, a singhiozzo perseguite la concorrenza per il mercato e la concorrenza nel mercato, ha spesso condotto ad una differente modulazione della possibilità di ricorrere, in deroga alla regola dell’evidenza pubblica, alla gestione diretta del servizio da parte dell’ente pubblico. In questa prospettiva, il tentativo operato dal legislatore nel senso di limitare la proliferazione delle società a partecipazione pubblica intercetta, altresì, una seconda direttrice di fondo che ha interessato gli interventi di riforma della materia dei servizi pubblici locali: il perseguimento dei canoni di efficienza, efficacia ed economicità e, in definitiva, di sana gestione finanziaria.
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MARELLI, MARCO ORESTE. "Le società a partecipazione pubblica nel contesto italiano: classificazione, evoluzione normativa, natura giuridica e disciplina applicabile." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2019. http://hdl.handle.net/11579/105440.

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Abstract:
La diffusione delle società pubbliche in Italia deriva da un'iniziale propensione imprenditoriale degli enti pubblici, dall'avvio, negli anni novanta, alle privatizzazioni formali, dall'intento di eludere la rigidità dell’azione amministrativa e dalla necessità di esternalizzare quote importanti del bilancio pubblico. L'impiego di tale strumento ha portato a notevoli criticità per: - la sottrazione di interi settori del mercato ai privati; - gestioni inefficienti e sperpero di risorse pubbliche; - l’elusione dei vincoli pubblicistici, quali quelli di finanza pubblica e quelli relativi all'assunzione del personale e all’acquisto di beni e servizi; - il conferimento d'incarichi secondo criteri clientelari; - l’utilizzo della società come strumento politico di tipo assistenziale. Il legislatore ha tentato di limitare le criticità, introducendo vincoli all'operatività delle società pubbliche, cercando di “moralizzare” il fenomeno introducendo tetti ad alcune categorie di spese a spiccata matrice politica, impedendo che la forma privatistica favorisse l’elusione di disposizioni proprie dei soggetti pubblici. I risultati concreti sono stati inconcludenti, frutto di un insieme confuso di disposizioni speciali. Col “Testo Unico delle società a partecipazione pubblica” (comunque non onnicomprensivo della materia), il Governo ha inteso razionalizzare il quadro normativo attraverso disposizioni omogenee, che partono dal principio che le società partecipate sono soggetti privati e che le norme speciali si giustificano solo se strettamente necessarie secondo il principio di proporzionalità. Vengono previsti strumenti di monitoraggio interno, che evidenzino per tempo eventuali segnali di inefficienza o di crisi della società, di controlli amministrativi e giurisdizionali più veloci ed efficaci e, infine, di sanzioni. Tra gli aspetti più importanti del decreto vi è la chiara individuazione delle finalità perseguibili con lo strumento societario e il rafforzamento degli obblighi motivazionali.
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Boffelli, Davide <1991&gt. "Efficacia della partecipazione pubblica nel sistema cinese di Valutazione d'Impatto Ambientale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7748.

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Abstract:
Recentemente la Cina ha posto il consumo sempre maggiore di energie rinnovabili, come una delle priorità per ridurre le emissioni di biossido di carbonio (CO2). Per questo motivo lo sviluppo di centrali idroelettriche ha attirato l’attenzione del governo in quanto, i benefici ambientali ed economici derivanti da esse, costituiscono una soluzione a molti dei problemi legati allo sfruttamento dei combustibili fossili. Tuttavia, gli impatti causati dalla costruzione di una diga sono molteplici ed implicano dei costi che devono essere considerati in fase di pianificazione. In tale contesto si inserisce la Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), che viene definita a livello internazionale come uno dei processi più efficaci per individuare, valutare e mitigare le conseguenze ambientali generate dalla costruzione di una determinata opera. Negli ultimi anni la VIA ha acquisito molta importanza in questo paese, non solo grazie allo sforzo legislativo compiuto dall’Assemblea Nazionale del Popolo (ANP), ma anche perché essa si presenta come uno dei canali più utilizzati dalla società civile per far sentire la propria voce. Attualmente sembra che la partecipazione pubblica stia cambiando radicalmente il volto della pianificazione di tipo “top-down”, da sempre peculiare alla cultura socio-politica cinese. Perciò lo scopo principale di questa ricerca è comprendere come sono avvenuti i processi di partecipazione pubblica all’interno dei processi VIA relativi a sei casi studio e fornire una tendenza sul livello di coinvolgimento adottato. La valutazione si è basata sull’analisi dei rapporti VIA attraverso l’applicazione di undici criteri di efficacia della partecipazione. I risultati ottenuti consentono di mettere in evidenza un quadro dettagliato sui punti di forza e di debolezza per ciascun progetto e indicare alcuni suggerimenti per migliorare i processi VIA in Cina.
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Biasin, Giovanni <1990&gt. "Il funzionamento e la nuova normativa degli enti a partecipazione pubblica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7849.

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Abstract:
In questa tesi verrà trattato come nel tempo gli enti locali hanno utilizzato lo strumento della partecipazione in aziende private per fornire prodotti e soprattutto servizi ai cittadini. Questo ha aperto un dibattito sull'utilità di questo comportamento delle amministrazioni pubbliche, anche alla luce di analisi di dati che portano a risultati contrastanti. Accanto a casi virtuosi, ci sono molte situazioni di difficoltà economica di tali aziende e il tutto va a pesare sui conti degli enti pubblici. I quali utilizzano questo strumento spesso per aggirare leggi stringenti in materia di bilancio. Come da tipica situazione italiana, non manca il contrasto tra Nord e Sud. Verrà in particolare citata la nuova e recente normativa a riguardo, la quale cerca di regolare una situazione caotica, non solo a livello economico, ma anche a causa di mancanza di legislazione chiara in materia. Infine verrà fatto un approfondimento degli enti locali veneti
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Gatti, Michela <1986&gt. "Diventare cittadine​: le donne tunisine e la partecipazione attiva alla sfera pubblica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6473.

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Abstract:
Attraverso un approccio multidisciplinare, la ricerca intende offrire una panoramica sull’evoluzione dei femminismi in Tunisia affrontando la complessa questione del femminismo istituzionale, dalla definizione di Sophie Bessis, fino ai giorni nostri, per comprendere come le politiche di genere siano state incorporate nel discorso istituzionale fino agli anni del regime e come abbiano influenzato l’agire della società civile e il concetto di cittadinanza nel paese. Grazie alle riflessioni su genere e cittadinanza dell’antropologa Suad Joseph e di sociologhe come Mounira Charrad, si esaminerà in primo luogo l'immagine della donna nella costruzione di un concetto di cittadinanza analizzando come questa influenzi, e possa limitare, i suoi diritti individuali. In tal senso, lo studio dell’articolato sistema di leggi che regolano la cittadinanza sarà utile per comprendere le complesse relazioni tra individui, collettività e Stato. Si analizzeranno le riforme legislative che hanno impostato il femminismo di Stato e l’appropriazione della questione femminile da parte degli attori politici e come i diritti di cittadinanza della donna tunisina siano stati condizionati da forme patriarcali basate sul lignaggio e dagli interessi politici dei governanti. Vedremo infine come le associazioni femminili tunisine più importanti, a partire dagli anni ’80, siano riuscite a rompere il monopolio statale sulla questione femminile cercando di comprendere come il discorso politico legato ai diritti della donna sia cambiato con la caduta del regime.
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Uttaro, Anna Maria. "La citta' delle razionalita' vitali. Le utopie sperimentali dell'agire artistico contemporaneo negli spazi urbani." Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917468.

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Torelli, Gabriele <1987&gt. "Le partecipazioni azionarie degli enti locali tra dismissione ed esigenze di governo dei servizi pubblici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7207/1/Torelli_Gabriele_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca indaga le relazioni che si sono instaurate nel corso degli anni tra il principio di legalità, inteso nella sua declinazione di principio di funzionalizzazione, e principio di concorrenza nell’ambito delle società per la gestione dei servizi pubblici locali. Più precisamente, lo scopo del lavoro è valutare le evoluzioni di tale rapporto, dal momento in cui gli enti locali sono stati ufficialmente autorizzati a costituire società per la gestione dei servizi pubblici locali nel 1990. Lo stimolo a sviluppare queste considerazioni trova la sua ragione nelle pressioni provenienti dalle istituzioni europee, che hanno gradualmente imposto una qualificazione prettamente economica ai servizi a favore della collettività, ritenuti un ambito in cui possa naturalmente imporsi una competizione economica tra operatori economici, indipendentemente dalla loro natura giuridica. Il problema del vincolo funzionale nella partecipazione in società degli enti locali è certamente l’oggetto principale del lavoro. Tuttavia, la questione non può essere analizzata separatamente dalle politiche di dismissione promosse dal legislatore nell’ultimo decennio. L’obiettivo principale delle riforme avviate è stato quello di frenare la proliferazione di società costituite dagli enti locali, così da garantire sia un risparmio di risorse pubbliche sia una maggiore facilità per gli imprenditori privati ad affacciarsi su mercati tradizionalmente appannaggio delle amministrazioni. Stona però con le intenzioni il fatto che gli obblighi ex lege di cessione delle partecipazioni azionarie detenute dagli enti locali non siano stati generalmente imposti per le società di gestione dei servizi pubblici (resi in favore della collettività), bensì per quelle che svolgono servizi strumentali (in favore dell’amministrazione stessa). La scelta appare contraddittoria, in quanto il distacco tra vincolo funzionale e partecipazione degli enti locali nella compagine societaria si ravvisa in particolar modo nel primo dei due moduli menzionati. Si assiste dunque ad una frammentazione del principio di legalità.
The aim of this research is the analysis of the relationship between competition and legality – meant as the obligation for public bodies to act respecting the public interest established by the law – in local public services companies. In particular, the purpose is to focus on the evolution of such a relationship, become increasingly important in last years because of the possibility established for local bodies (in 1990) to select companies holding to carry on services for the community. The EU institutions have had a great influence on the issue due to the gradual qualification of public services as an economic activity regulated under the rules of the competition system. Therefore, EU institutions have required that both public and private traders must equally compete in this market, regardless of the scope of their activity and judicial nature. The obligation for local bodies to act under the public interest established by the law – although they behave as private actors establishing a company – is certainly the core of the research. Nevertheless the topic should be analysed at the same time considering the recent policy developments established by the law, which have been imposing local bodies to dismiss the shares they hold in their own companies. The goal is to get a relevant public founding savings and to make the entrance of private undertakings in this market easier. The scope of application of the legislation in force, which is limited to local companies directly offering their services to the holding public bodies, but not to the territorial community, seems to jeopardize the fragile balance between legality and competition in the public services market. The consequence is that the principle of legality is vanishing in local public services companies.
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Torelli, Gabriele <1987&gt. "Le partecipazioni azionarie degli enti locali tra dismissione ed esigenze di governo dei servizi pubblici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7207/.

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Abstract:
La ricerca indaga le relazioni che si sono instaurate nel corso degli anni tra il principio di legalità, inteso nella sua declinazione di principio di funzionalizzazione, e principio di concorrenza nell’ambito delle società per la gestione dei servizi pubblici locali. Più precisamente, lo scopo del lavoro è valutare le evoluzioni di tale rapporto, dal momento in cui gli enti locali sono stati ufficialmente autorizzati a costituire società per la gestione dei servizi pubblici locali nel 1990. Lo stimolo a sviluppare queste considerazioni trova la sua ragione nelle pressioni provenienti dalle istituzioni europee, che hanno gradualmente imposto una qualificazione prettamente economica ai servizi a favore della collettività, ritenuti un ambito in cui possa naturalmente imporsi una competizione economica tra operatori economici, indipendentemente dalla loro natura giuridica. Il problema del vincolo funzionale nella partecipazione in società degli enti locali è certamente l’oggetto principale del lavoro. Tuttavia, la questione non può essere analizzata separatamente dalle politiche di dismissione promosse dal legislatore nell’ultimo decennio. L’obiettivo principale delle riforme avviate è stato quello di frenare la proliferazione di società costituite dagli enti locali, così da garantire sia un risparmio di risorse pubbliche sia una maggiore facilità per gli imprenditori privati ad affacciarsi su mercati tradizionalmente appannaggio delle amministrazioni. Stona però con le intenzioni il fatto che gli obblighi ex lege di cessione delle partecipazioni azionarie detenute dagli enti locali non siano stati generalmente imposti per le società di gestione dei servizi pubblici (resi in favore della collettività), bensì per quelle che svolgono servizi strumentali (in favore dell’amministrazione stessa). La scelta appare contraddittoria, in quanto il distacco tra vincolo funzionale e partecipazione degli enti locali nella compagine societaria si ravvisa in particolar modo nel primo dei due moduli menzionati. Si assiste dunque ad una frammentazione del principio di legalità.
The aim of this research is the analysis of the relationship between competition and legality – meant as the obligation for public bodies to act respecting the public interest established by the law – in local public services companies. In particular, the purpose is to focus on the evolution of such a relationship, become increasingly important in last years because of the possibility established for local bodies (in 1990) to select companies holding to carry on services for the community. The EU institutions have had a great influence on the issue due to the gradual qualification of public services as an economic activity regulated under the rules of the competition system. Therefore, EU institutions have required that both public and private traders must equally compete in this market, regardless of the scope of their activity and judicial nature. The obligation for local bodies to act under the public interest established by the law – although they behave as private actors establishing a company – is certainly the core of the research. Nevertheless the topic should be analysed at the same time considering the recent policy developments established by the law, which have been imposing local bodies to dismiss the shares they hold in their own companies. The goal is to get a relevant public founding savings and to make the entrance of private undertakings in this market easier. The scope of application of the legislation in force, which is limited to local companies directly offering their services to the holding public bodies, but not to the territorial community, seems to jeopardize the fragile balance between legality and competition in the public services market. The consequence is that the principle of legality is vanishing in local public services companies.
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Brondi, Sonia. "Partecipazione pubblica, memoria collettiva e conflitti ambientali: Un'analisi psicosociali sul territorio della Valle del Chiampo." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422944.

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Abstract:
In the last years, public participation in debates on environmental issues is required by local, national and international political institutions. Moreover, according to recent Italian and European researches, citizens consider environmental threats as one of the most relevant problems and thinks that they are a responsibility of every person. This psychosocial research aims to interpret citizens’ disengagement from decision-making processes organized by Administrations in an attempt to mend the rift between economic development and environmental sustainability, specifically in contexts historically marked by environmental criticalities. Recent studies in social psychology have contributed to the debate on environmental issues and public participation: both with the formulation of theoretical models aimed at identifying the psychological processes that underlie opinions, experiences, practices 'environmentally' significant; both with potential applications and concrete proposals in terms of actions aimed at those sectors equally committed to finding a more efficient environmental management for ensuring sustainable development. Following a constructionist perspective, this research finds its epistemological framework in the theory of social representations (Moscovici, 1961/76). Related domains are: studies on collective memory (Halbwachs, 1925, 1950), as well as social identity theory (Tajfel, 1981) and processes of place identity (Proshansky, Fabian, Kaninoff, 1983). Research aims to investigate the role of psychosocial constructs of collective memory and social and place identity in contributing to co-construct a shared representation of the territory, as well as in their relations with citizens’ participation in debates on environmental issues in contexts marked by widespread environmental criticalities. Examined case is the the Chiampo Valley, near Vicenza (North-East Italy), characterized by the activity of the tanning industries so much that the area is one of the most prosperous industrial districts in this sector worldwide. Research design involves integration of some aspects of the case studies with those of retrospective and longitudinal studies; adopted methodological approach is multimethod (with particular attention to strategies of triangulation) and quali-quantitative. Main findings emerged from the four studies that comprise the plan of research show that the considered constructs (collective memory and social and place identity) contribute to the co-construction of a representation of the territory shared by the members of the community under study, that indicates their non-priority to a direct involvement in the discussion of environmental policies. In order to clarify this statement three dimensions - knowledge, methods and applications - are discussed as well as accurate and adequate reasons to support it are provided.
La partecipazione pubblica su questioni ambientali costituisce oggi un tema centrale di sempre maggior attualità nel dibattito politico e programmatico, nazionale e internazionale. Parallelamente, la crescente sensibilità sulle tematiche ambientali ha prodotto negli anni una diffusa consistente domanda di informazione da parte dei cittadini stessi, inducendo le Istituzioni ad affrontarle con particolare cura e attenzione. La presente ricerca si propone la finalità di rileggere con uno sguardo psicosociale la ridotta partecipazione dei cittadini ai processi decisionali proposti dalle Amministrazioni nel tentativo di ricomporre le fratture venutesi a creare tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale, particolarmente in contesti storicamente già ampiamente segnati da criticità in questo senso. La psicologia sociale nei suoi sviluppi recenti ha contribuito ampiamente alle riflessioni su questioni ambientali e partecipazione pubblica, sia con la formulazione di modelli interpretativi teorici che mirano a individuare i processi psicologici che sottostanno a opinioni, vissuti, pratiche ‘ambientalmente’ rilevanti sia con risvolti applicativi concreti in termini di proposte di linee di intervento indirizzate a quei settori ugualmente impegnati nella ricerca di una più efficiente gestione ambientale per consentire uno sviluppo sostenibile. Fondando i suoi presupposti in una prospettiva costruzionista, la presente ricerca trova la propria cornice epistemologica nella teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici, 1961/76). Altri domini ad essa strettamente intrecciati sono gli studi sulla memoria collettiva (Halbwachs, 1925; 1950), la teoria dell’identità sociale (Tajfel, 1981) e il costrutto di identità di luogo (Proshansky, Fabian, Kaninoff, 1983). La ricerca si pone l’obiettivo di indagare il ruolo dei costrutti psicosociali della memoria collettiva e dell’identità sociale e di luogo nel contribuire alla co-costruzione di una rappresentazione condivisa del territorio, oltre che nelle loro relazioni con la partecipazione dei cittadini al dibattito su questioni ambientali in un contesto diffusamente industrializzato e fortemente segnato da criticità in questo senso. Il caso di studio è quello della Valle del Chiampo, in Provincia di Vicenza, la cui principale attività economica è quella della concia delle pelli, tanto che la zona costituisce uno fra i più caratteristici e prosperi distretti industriali in tale settore a livello mondiale. Il disegno di ricerca prevede l’integrazione degli aspetti caratteristici degli studi di caso con quelli di studi retrospettivi e longitudinali; l’approccio metodologico adottato è multimetodo (con una particolare attenzione alle strategie di triangolazione) e quali-quantitativo. La rilettura unitaria dei principali risultati emersi dai quattro studi che compongono il piano della ricerca permette di rispondere che i costrutti considerati contribuiscono alla co-costruzione di una rappresentazione del territorio condivisa dai membri della comunità presa in esame, tale da far ritenere non prioritario un loro diretto coinvolgimento nella discussione di politiche ambientali. Per chiarire in modo esaustivo questa affermazione si sono approfondite tre dimensioni - di conoscenza, metodologica e applicativa - e fornite precise e adeguate motivazioni a ciò che si intende sostenere.
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MARCHESE, CLAUDIA. "Il diritto di voto e la partecipazione politica: esperienze comparate: Italia, Spagna e Regno Unito." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201671.

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LOMBARDI, LEONARDO. "Sistemi di controllo interno e normativa, lotta all'illegalità nelle aziende a partecipazione pubblica: il caso AnconAmbiente." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274618.

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Abstract:
Il lavoro prende spunto dalla volontà del legislatore italiano di combattere fenomeni illegali e degenerativi del sistema produttivo del Paese, quali corruzione e cattiva amministrazione. In particolare, la legge 190/2012 ed il D.Lgs. 97/2016, ma anche il D.Lgs. 231/2001 ed il D.Lgs. n. 33/2013, si inseriscono in una significativa attività normativa che, negli ultimi anni, ha profondamente toccato l’organizzazione ed il funzionamento della pubblica amministrazione. Fortemente connessi al concetto di stato di diritto sono i concetti di trasparenza e responsabilità. Dal punto di vista aziendalistico appare utile comprendere come, soprattutto nel settore delle public utility, adeguati meccanismi di accountability (esterna ed interna) siano portatori di numerosi vantaggi contribuendo a migliorare l’ambiente nel quale l’azienda opera. La corruzione trova infatti terreno fertile nell'eccesso di norme e oneri procedimentali, nella ridotta qualità della burocrazia e in sistemi sanzionatori inefficaci. La norma non può essere in grado di attingere tutte le fenomenologie di abuso della funzione pubblica, ma l'individuazione di efficaci strumenti di contrasto permette di sviluppare, come già detto, una “cultura della responsabilità”. In effetti, è plausibile che con rigorosi sistemi di misurazione e controllo siano meno possibili fenomeni di degenerazione morale e, quindi, una maggiore efficienza ed efficacia aziendale.
The work is inspired by the will of the Italian legislator to fight illegal and degenerative facts of the national production system, such as corruption and bad administration. The law 190/2012 and the Legislative Decret 97/2016, but also the Legislative Decret 231/2001 and the Legislative Decret 33/2013, are part of a significant regulatory activity which, in recent years, has deeply affected the organization and functioning of the public administration. Strongly related to the concept of rule of the law are the concepts of transparency and accountability. From a corporate point of view, it seems useful to understand how, especially in the public utility sector, adequate accountability mechanisms bring a lot of advantages, and helping to improve the place where the company operates. Corruption finds fertile ground in the excess of rules and procedural burdens, in the reduced quality of bureaucracy and ineffective sanctioning systems. The laws may not be able to draw all the types of abuse of the public function, but the identification of effective contrasting instruments allows to develop, that wich is said, a "culture of responsibility". It is possible that with rigorous measurement and control systems, the phenomens of moral degeneration and, greater efficiency and business effectiveness are less possible.
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Gobbo, Federica <1995&gt. "Controllo e regolazione nelle società a partecipazione pubblica dagli enti locali. Il caso di Hydrogea S.p.A." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16725.

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Abstract:
Il presente elaborato si propone di analizzare la materia delle società partecipate dagli enti pubblici locali a seguito dell’introduzione del Testo unico (d. lgs. 175/2016) e del decreto correttivo (d.lgs. 100/2017). Si fa riferimento quindi alle società partecipate dal Comune di Pordenone e in particolare è posto all’attenzione il caso di Hydrogea S.p.A. La trattazione inizia con una panoramica sull'evoluzione normativa che sta alla base della materia, partendo dalla legge Madia fino a giungere alle più recenti novità. All’interno di questo vasto panorama s’inseriscono le società in house, identificate poiché ricevono affidamenti diretti di contratti pubblici dalle amministrazioni pubbliche socie; a loro volta quest’ultime esercitano sulle società il controllo analogo. Gli enti controllanti devono avere un’influenza determinante sia sugli obiettivi strategici sia sulle decisioni significative della società stessa. Inoltre, è necessario che l’ottanta per cento dei soci mantenga la natura pubblica della società e che quest’ultima crei servizi per l’ottanta per cento a favore di essi. Il Comune di Pordenone, poiché ente pubblico incaricato a esercitare il controllo analogo sulle suddette società, ha stipulato con esse delle << convenzioni per la gestione in forma associata e coordinata di servizi pubblici locali >>. L’elaborato pone poi l’attenzione alle autorità di regolazione, preposte a garantire la sviluppo della concorrenza e dell’efficacia dei servizi che sono considerati di pubblica utilità. Le stesse autorità devono anche assicurare che i servizi erogati siano offerti e fruiti in modo omogeneo sul territorio nazionale. Per esplicitare tutto quanto detto in precedenza, l’elaborato pone l’esempio di Hydrogea S.p.A., società partecipata e controllata dal Comune di Pordenone: a favore di essa, lo stesso Comune vi esercita il controllo analogo. È dunque interessante analizzare lo scenario di questa società incaricata alla gestione del servizio idrico integrato e di tutto quanto attiene alla gestione delle risorse idriche.
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Gil, Carmem Zeli de Vargas. "Jovens e participação : a experiência da ONG trilha cidadã." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2009. http://hdl.handle.net/10183/15850.

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Abstract:
Questa tesi ha il proposito di analizzare la partecipazione dei giovani inseriti nella ONG "Trilha Cidadã", partendo dal programma federale Consorzio Sociale della Gioventù. Ha voluto, inoltre, analizzare l'evoluzione di queste esperienze di partecipazione nella vita dei giovani rispetto al lavoro, alla scuola e alla famiglia. La ONG "Trilha Cidadã", con sede nel quartiere Arroio da Manteiga, nella città di São Leopoldo, Rio Grande do Sul, è stata costituita, lungo la sua storia, da giovani e le sue aree di azione sono le Politiche Pubbliche per la Gioventù. Per molto tempo, la partecipazione giovanile si è ristretta alla sfera delle istituzioni classiche. Oggi i piccoli collettivi, gruppi e le diverse azioni si pongono come spazio dove i giovani stabiliscono forme di partecipazione sociale poco o per nulla istituzionalizzate, e ciò permette loro una grande flessibilità di attuazione nelle specifiche campagne, in reti d'informazione e nelle azioni concrete. Il Consorzio Sociale della Gioventù è stato uno dei progetti del programma Nazionale per lo Stimolo al Primo Impiego, installati dal governo federale nel 2003, a partire dalla prima gestione del Presidente Lula, attraverso il Ministero del Lavoro e dell'Impiego, con lo scopo di contribuire all'aumento della scolarità e di offrire, ai giovani con basso reddito, una qualifica professionale. Un'offerta combinata di qualifica professionale, intermediazione e prestazione di servizio comunitaro. Si sono costituiti oltre 30 Consorzi Sociali della Gioventù nel periodo 2004-2006. Uno degli sviluppi del progetto presentato al Consorzio Sociale della Gioventù alla "Trilha Cidadã", crea un gruppo di Economia Solidale nell'area della comunicazione (GESPA), con lo scopo di rompere con le azioni specifiche, dare continuità alle cure dei giovani e garantire l'inserimento del 30% dei partecipanti del Consorzio. Sono diciannove giovani che sono entrati a far parte dei progetti della "Trilha Cidadã", all'inizio del 2006. Dal punto di vista teorico, le analisi sulle gioventù, la partecipazione e le politiche pubbliche si sono basate sugli studi di Melucci, Sposito, Pais, Serna, Reguillo, Abad, Balardini. È stata utilizzata una metodologia qualitativa basata su interviste aperte e gruppi di conversazione realizzati con gli integranti della ONG "Trilha Cidadã" e i giovani del gruppo di economia solidale organizzato dalle persone provenienti dal Consorzio Sociale della Gioventù. Partendo dall'ascolto, dall'osservazione e dall'analisi si è messa in evidenza la dimensione della partecipazione giovanile nella cura verso l'altro, nel fare per l'altro che presuppone, allo stesso tempo, la propria costituzione.
Esta tese tem como propósito investigar a participação de jovens inseridos na ONG Trilha Cidadã, a partir do programa federal Consórcio Social da Juventude. Pretende, ainda, analisar os desdobramentos dessas experiências de participação na vida dos jovens em relação ao trabalho, à escola e à família. A ONG Trilha Cidadã, com sede no Bairro Arroio da Manteiga, em São Leopoldo, RS, foi constituída, na sua história, por jovens, sendo as Políticas Públicas de Juventude um de seus focos de atuação. Por muito tempo, a participação juvenil ficou restrita à esfera das instituições clássicas. Hoje os pequenos coletivos, grupos e ações diversas se colocam como espaços onde os jovens estabelecem formas de participação social, pouco ou nada institucionalizadas, o que lhes permite uma grande flexibilidade de atuação em campanhas específicas, em redes de informação e em ações concretas. O Consórcio Social da Juventude foi um dos projetos do programa Nacional de Estímulo ao Primeiro Emprego, implementados pelo governo federal em 2003, a partir da primeira gestão do Presidente Lula, através do Ministério do Trabalho e Emprego, com o objetivo de contribuir para a elevação da escolaridade e oferecer qualificação profissional a jovens de baixa renda. Uma oferta combinada de qualificação profissional, intermediação e prestação de serviço comunitário. Constituíram-se mais de 30 CSJs no período 2004-2006. Como desdobramento do projeto encaminhado ao Consórcio Social da Juventude, a Trilha Cidadã cria o grupo de Economia Solidária na área de comunicação (GESPA), com o objetivo de romper com ações pontuais, dar continuidade ao atendimento dos jovens e garantir a inserção de 30% dos participantes do Consórcio. São dezenove jovens que ingressaram nos projetos da Trilha Cidadã no início de 2006. Do ponto de vista teórico, as análises sobre juventudes, participação e políticas públicas tiveram sustentação nos estudos de Melucci, Sposito, Pais, Serna, Reguillo, Abad, Balardini. Utilizou-se a metodologia qualitativa baseada em entrevistas abertas e grupos de conversação realizados com integrantes da ONG Trilha Cidadã e jovens do grupo de economia solidária, organizado com egressos do Consórcio Social da Juventude. A partir da escuta, observação e análise, evidenciaram-se a dimensão da participação juvenil como cuidar do outro, num fazer para o outro que supõe, ao mesmo tempo, constituir-se.
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Tringali, Chiara <1988&gt. "GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE E PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE PUBBLICA: STAKEHOLDER ANALYSIS NELLA PENISOLA DI CAP BON (TUNISIA)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4788.

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Abstract:
Il lavoro di tesi promuove la partecipazione del pubblico nelle problematiche ambientali dell'acquifero di Grombalia (penisola di Cap Bon, Tunisia). Tale acquifero, situato in un'area rurale, dal clima semi-arido, vicino alla costa, è soggetto a forti stress idrici, a fenomeni di salinizzazione e inquinamento da nitrati. La Social Network Analysis eseguita attraverso un innovativo strumento, Net-Map toolbox, ha permesso di individuare tutti gli stakeholder coinvolti nella riduzione dell'immissione di fertilizzanti nella falda, le varie relazioni esistenti tra questi, il grado d'influenza e l'obiettivo di ognuno. E' stato quindi possibile ottenere un'immagine completa della sfera sociale legata alle problematiche ambientali, informazioni che i decision maker potranno utilizzare per migliorare la gestione delle risorse idriche e trovare delle soluzioni integrate nella riduzione dell'inquinamento.
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Fasano, Alice <1987&gt. "Pratiche museali per l’accessibilità e l’inclusione culturale Incrementare la partecipazione dei pubblici con esigenze specifiche e disabilità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12971.

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Abstract:
Questa ricerca si svolge nel contesto degli studi culturali, in particolare della museologia, e del management culturale, con un focus specifico sui visitor studies e l’audience development. Scopo dello studio è analizzare alcune pratiche messe in atto da due enti pubblici della provincia trentina e due enti privati della città di Venezia, per favorire l’accessibilità alle collezioni e l’inclusione dei visitatori con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Sono oggetto di approfondimento le attività e i materiali didattici sviluppati per soddisfare le esigenze specifiche di questo tipo di utenza e favorirne così l’inclusione sociale. La metodologia di ricerca è quella caratteristica degli studi sociali e antropologici, ossia di tipo qualitativo, procedendo induttivamente dall’osservazione empirica all’ipotesi teorica. Tramite l’analisi dei casi in oggetto si evidenziano alcune differenze tra le quattro istituzioni, che utilizzano varie strategie in fase di “reach”, ossia per far sì che l’offerta museale raggiunga il pubblico, e basano la loro azione alternativamente su attività e materiali didattici specializzati, studiati per il pubblico con una particolare disabilità, oppure su una gamma diversificata di proposte per rispondere alle esigenze di vari tipi di pubblico con differenti disabilità. In conclusione si suggerisce un’accezione specifica delle nozioni di accessibilità e inclusione, che non sempre possono essere considerate come fasi successive nello sviluppo di una più diffusa equità sociale.
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LADU, MARCO. "LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA AL TEMPO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE. GLI STRUMENTI DELLA PARTECIPAZIONE POLITICA TRA PARTITI TRADIZIONALI E SOCIAL NETWORK." Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/559320.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato mira ad approfondire il delicato rapporto intercorrente – nell’ordinamento italiano – tra le trasformazioni che caratterizzano il tempo della rivoluzione digitale e la democrazia rappresentativa nel suo complesso, la quale sembra, già da tempo, subire (tra gli altri) i contraccolpi di una stagione politica complicata che si manifesta, in primo luogo, con la crisi dei partiti politici tradizionali. Nel percorso che prende le mosse dallo studio della profilazione mediante i Big Data, diffusamente impiegata per ampliare il consenso politico-elettorale, si analizzeranno tanto aspetti connessi alla leadership politica quanto all’esaltazione del principio maggioritario e all’assenza di pluralismo. Infine, verranno ampiamente approfonditi tanto i tentativi di riqualificazione degli istituti di democrazia diretta (conseguenza di una rivalutazione della c.d. partecipazione dal basso) quanto gli ultimi sviluppi nel segno di una democrazia post-rappresentativa, la quale trova la sua ultima espressione nell’affermazione del c.d. populismo tecnologico.
This PhD thesis aims to investigate the relationship between the transformations that characterize the time of the digital revolution and representative democracy as a whole, which seems, for some time, to suffer (among others) the repercussions of a complicated political season that manifests itself, first, with the crisis of traditional political parties. In the path that starts from the study of profiling through Big Data, widely used to expand the political consensus-electoral, will analyse aspects related to political leadership as well as the exaltation of the majority principle and the absence of pluralism. At last, will be analysed both the attempts to redevelop the institutions of direct democracy (consequence of a revaluation of the so-called participation from below) and the latest developments in the sign of a post-representative democracy, which finds its ultimate expression in the affirmation of the so-called technological populism.
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LADU, MARCO. "LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA AL TEMPO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE. GLI STRUMENTI DELLA PARTECIPAZIONE POLITICA TRA PARTITI TRADIZIONALI E SOCIAL NETWORK." Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2022. http://hdl.handle.net/11379/559317.

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Abstract:
La presente tesi di dottorato mira ad approfondire il delicato rapporto intercorrente – nell’ordinamento italiano – tra le trasformazioni che caratterizzano il tempo della rivoluzione digitale e la democrazia rappresentativa nel suo complesso, la quale sembra, già da tempo, subire (tra gli altri) i contraccolpi di una stagione politica complicata che si manifesta, in primo luogo, con la crisi dei partiti politici tradizionali. Nel percorso che prende le mosse dallo studio della profilazione mediante i Big Data, diffusamente impiegata per ampliare il consenso politico-elettorale, si analizzeranno tanto aspetti connessi alla leadership politica quanto all’esaltazione del principio maggioritario e all’assenza di pluralismo. Infine, verranno ampiamente approfonditi tanto i tentativi di riqualificazione degli istituti di democrazia diretta (conseguenza di una rivalutazione della c.d. partecipazione dal basso) quanto gli ultimi sviluppi nel segno di una democrazia post-rappresentativa, la quale trova la sua ultima espressione nell’affermazione del c.d. populismo tecnologico.
This PhD thesis aims to investigate the relationship between the transformations that characterize the time of the digital revolution and representative democracy as a whole, which seems, for some time, to suffer (among others) the repercussions of a complicated political season that manifests itself, first, with the crisis of traditional political parties. In the path that starts from the study of profiling through Big Data, widely used to expand the political consensus-electoral, will analyse aspects related to political leadership as well as the exaltation of the majority principle and the absence of pluralism. At last, will be analysed both the attempts to redevelop the institutions of direct democracy (consequence of a revaluation of the so-called participation from below) and the latest developments in the sign of a post-representative democracy, which finds its ultimate expression in the affirmation of the so-called technological populism.
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Trenti, Enrico <1983&gt. "Le società pubbliche a partecipazione regionale e locale operanti nei settori dei servizi pubblici locali e dei servizi “strumentali” e quelle con scopo lucrativo: la recente evoluzione legislativa, gli ambiti di attività ed i relativi limiti, le prospettive future." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4687/5/Trenti_Enrico_tesi.pdf.

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Abstract:
Con la prima parte, si intende fornire un quadro pressoché esaustivo delle principali disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica regionale e locale operanti nel campo dei servizi pubblici locali e della loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, prendendo le mosse dagli ultimi interventi legislativo. Nella seconda parte, si affronta, invece, il tema dei limiti legislativi alla capacità di azione delle società a partecipazione pubblica e dei connessi dubbi interpretativi, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. In particolare, l’analisi riguarda l’art. 13 del decreto”Bersani” e il comma 9 dell’art. 23 bis (ora pedissequamente trasfuso nel comma 33 dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011), ossia le principali disposizioni che definiscono, rispettivamente, la capacità di azione delle società (a partecipazione pubblica) strumentali e di quelle operanti nel campo dei servizi pubblici locali titolari di affidamenti diretti (assentiti con modalità diverse dall’evidenza pubblica). Vengono forniti cenni di inquadramento in relazione al cd. procedimento di riordino delle partecipazioni societarie pubbliche previsto dalla legge finanziaria del 2008 (art. 3, commi 27 – 32). Dal combinato disposto delle suddette norme, così come interpretate dalla giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, si ricavano, poi, utili indicazioni in ordine alla possibilità, per gli enti pubblici territoriali, di costituire società con scopo meramente lucrativo (ossia, soggetti societari privi del rapporto di strumentalità con gli enti costituenti o partecipanti, chiamati ad operare, in regime di concorrenza, in settori completamente liberalizzati) e società cd. multiutilities (aventi oggetto sociale complesso, la cui attività si estrinseca tanto nel campo dei servizi strumentali, quanto in quello dei servizi pubblici locali), nonché in relazione alla disciplina applicabile all’attività di detti soggetti societari. La finalità ultima del contributo consiste nell'individuazione delle linee guida finalizzate alla classificazione delle società pubbliche in funzione della loro attività.
In the first part, it aims to provide a nearly exhaustive list of the main provisions of public companies of regional and local level operating in the field of local public services and their legal and doctrinal interpretation, building on the recent legislative actions. In the second part , is faced, however, the issue of legislative limits the capacity for action of public companies and related questions of interpretation, in light of the jurisprudential and doctrinal. In particular, the analysis is for the art. Decree 13 of the "Bersani" and paragraph 9 of article. 23 bis (now slavishly transfused in the paragraph of Article 33. 4 of Decree Law 138/2011), ie the main provisions that define, respectively, the capacity of action of society (public participation) equipment and those working in the field of services Local public holders of direct loans (assentiti public in different ways by the evidence). Provides an outline of classification in relation to the cd. process of reorganization of the public company shares provided by the Finance Act of 2008 (Article 3, paragraphs 27 to 32). The combined effect of these rules, as interpreted by the Constitutional and administrative jurisprudential, are obtained, then, useful information regarding the extent to which local governments can set up companies with lucrative purposes only (ie, corporate entities with no relationship instrumentality or participants with local constituents, called to work in a competitive, in sectors fully liberalized ) and company cd. multi-utilities (whose corporate purpose complex, whose activity is manifested both in the field of instrumental services as in the interest of local public services), and in relation to the regime applicable to the activity of these corporate entities. The ultimate purpose of the contribution consists in identifying guidelines for the classification of public companies according to their activities.
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Trenti, Enrico <1983&gt. "Le società pubbliche a partecipazione regionale e locale operanti nei settori dei servizi pubblici locali e dei servizi “strumentali” e quelle con scopo lucrativo: la recente evoluzione legislativa, gli ambiti di attività ed i relativi limiti, le prospettive future." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4687/.

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Abstract:
Con la prima parte, si intende fornire un quadro pressoché esaustivo delle principali disposizioni in materia di società a partecipazione pubblica regionale e locale operanti nel campo dei servizi pubblici locali e della loro interpretazione giurisprudenziale e dottrinale, prendendo le mosse dagli ultimi interventi legislativo. Nella seconda parte, si affronta, invece, il tema dei limiti legislativi alla capacità di azione delle società a partecipazione pubblica e dei connessi dubbi interpretativi, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali. In particolare, l’analisi riguarda l’art. 13 del decreto”Bersani” e il comma 9 dell’art. 23 bis (ora pedissequamente trasfuso nel comma 33 dell’art. 4 del d.l. n. 138/2011), ossia le principali disposizioni che definiscono, rispettivamente, la capacità di azione delle società (a partecipazione pubblica) strumentali e di quelle operanti nel campo dei servizi pubblici locali titolari di affidamenti diretti (assentiti con modalità diverse dall’evidenza pubblica). Vengono forniti cenni di inquadramento in relazione al cd. procedimento di riordino delle partecipazioni societarie pubbliche previsto dalla legge finanziaria del 2008 (art. 3, commi 27 – 32). Dal combinato disposto delle suddette norme, così come interpretate dalla giurisprudenza costituzionale ed amministrativa, si ricavano, poi, utili indicazioni in ordine alla possibilità, per gli enti pubblici territoriali, di costituire società con scopo meramente lucrativo (ossia, soggetti societari privi del rapporto di strumentalità con gli enti costituenti o partecipanti, chiamati ad operare, in regime di concorrenza, in settori completamente liberalizzati) e società cd. multiutilities (aventi oggetto sociale complesso, la cui attività si estrinseca tanto nel campo dei servizi strumentali, quanto in quello dei servizi pubblici locali), nonché in relazione alla disciplina applicabile all’attività di detti soggetti societari. La finalità ultima del contributo consiste nell'individuazione delle linee guida finalizzate alla classificazione delle società pubbliche in funzione della loro attività.
In the first part, it aims to provide a nearly exhaustive list of the main provisions of public companies of regional and local level operating in the field of local public services and their legal and doctrinal interpretation, building on the recent legislative actions. In the second part , is faced, however, the issue of legislative limits the capacity for action of public companies and related questions of interpretation, in light of the jurisprudential and doctrinal. In particular, the analysis is for the art. Decree 13 of the "Bersani" and paragraph 9 of article. 23 bis (now slavishly transfused in the paragraph of Article 33. 4 of Decree Law 138/2011), ie the main provisions that define, respectively, the capacity of action of society (public participation) equipment and those working in the field of services Local public holders of direct loans (assentiti public in different ways by the evidence). Provides an outline of classification in relation to the cd. process of reorganization of the public company shares provided by the Finance Act of 2008 (Article 3, paragraphs 27 to 32). The combined effect of these rules, as interpreted by the Constitutional and administrative jurisprudential, are obtained, then, useful information regarding the extent to which local governments can set up companies with lucrative purposes only (ie, corporate entities with no relationship instrumentality or participants with local constituents, called to work in a competitive, in sectors fully liberalized ) and company cd. multi-utilities (whose corporate purpose complex, whose activity is manifested both in the field of instrumental services as in the interest of local public services), and in relation to the regime applicable to the activity of these corporate entities. The ultimate purpose of the contribution consists in identifying guidelines for the classification of public companies according to their activities.
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MICHIELI, ANDREA. "Democrazia sostanziale e partecipazione economica. Profili costituzionali della collaborazione dei lavoratori all’impresa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262960.

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Abstract:
La tesi si prefigge lo scopo di analizzare le forme della partecipazione economica iscritte nella Costituzione Italiana. Soffermandosi sul concetto di "democrazia sostanziale" la ricerca analizza le norme costituzionale sui "rapporti economici" della Costituzione; si sofferma, in particolare, sulla partecipazione dei lavoratori all'impresa come forma principale - ancorché inattuata - di contributo dei cittadini alla democratizzazione del potere economico.
The thesis aims to analyze the forms of economic participation embedded in the Italian Constitution. The research examines the norms on “economic relations” in the Constitution focusing on the concept of “democrazia sostanziale”; particularly, it addresses the participation of workers in the enterprise as main form of contribution of the citizens to the democratization of the economic power, although so far unrealized.
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FICO, Antonio. "Il modello privatistico nella governance delle società a partecipazione pubbliche e le esigenze pubblicistiche nella gestione ordinaria e nella crisi. L’impatto della “Riforma Madia”." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2020. http://hdl.handle.net/11580/75230.

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Abstract:
Il progetto di ricerca sviluppato è incentrato sulle società a partecipazione pubblica ed affidatarie in house providing dei servizi pubblici su cui la pubblica amministrazione esercita un “controllo analogo” a quello esercitato sugli stessi servizi pubblici di cui è titolare. Si è analizzato il modello della società in house dalla sua costituzione al fallimento, verificando l'efficienza e la diffusione del modello.
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Petracco, Claudia <1992&gt. "Teatro Stabile del Veneto e Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia: confronto gestionale di due organizzazioni culturali a partecipazione pubblica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16274.

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Abstract:
Lo scopo di questo lavoro di tesi è l’analisi della gestione di due Teatri Stabili regionali, del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, in quanto organizzazioni culturali a partecipazione pubblica. La scelta è ricaduta su questi enti in virtù della radicata cultura teatrale delle aree in cui hanno sede e della comune posizione geograficamente rilevante nel contesto europeo e mediterraneo. D’altra parte, si tratta di due città, Trieste e Venezia, che hanno avuto un percorso storico e politico di natura differente, per quanto indissolubilmente legato a causa della loro vicinanza. L’obiettivo dell’analisi è dunque definire la situazione odierna, tenendo conto delle inevitabili differenze tra le due realtà. Dopo un iniziale riepilogo del contesto culturale e delle più recenti statistiche sulla produzione e fruizione dell’arte teatrale in queste zone, si procederà ad un’approfondita descrizione dei due istituti, dando spazio ad un’analisi gestionale basata soprattutto sulle fonti pubblicamente disponibili all’interno della sezione Amministrazione Trasparente dei siti web ufficiali. A conclusione sarà richiamato il concetto di trasparenza degli enti pubblici, ne sarà descritta l'effettiva applicazione da parte dei due enti ed i limiti riscontrati per gli istituti culturali analizzati.
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Mangialardo, Alessia. "Nuove forme di riuso e rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico - innovative esperienze italiane di partecipazione e di creazione di valore." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423149.

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Abstract:
The question of how to enhance the Italian public real-estate assets is a topic widely debated by local authorities and the central government. The reuse and enhancement of a public asset of immense size no longer used for public purposes and at risk of abandonment is a challenge for the Italian territories and for the government finances. For a long time, the lawmaker's effort in this field has focused on facilitating the public procedures for the alienation of public buildings. The bases of these policies were the need to enter the property on the market to entrust them to operators which would hold the appropriate financial resources and knowledge able to redevelop the buildings and ensure new uses. At an ex-post evaluation, facilitation and market access measures through traditional valuation tools have not yielded the hoped outcome. Growing downturns on real estate sales may be similar to the market for non-performing loans - estimated at no more than 30% of their real value as reported by the Bank of Italy - imposes new solutions to avoid the sale and the abandonment of such assets. In public real-estate assets suspended among the negligence of the administrations and the exclusion from the traditional real estate market logic, in recent years innovative forms of enhancement of public real-estate properties took place. These are promoted by a citizenship that is eager to get involved in enhancing its territory. If traditional operators no longer have the interest or resources to transform public areas and buildings, the creative class, represented by associations, artists and companies, fab-lab, creative industries, digital manufacturing workshops, craft workshops and professional firms, rediscovers abandoned real estate assets to launch innovation projects with cultural and social purposes. At the core of these activities is the desire to restart the territories affected by the structural crisis that has hit our country through culture and the sharing of projects and ideas. The present research aims to study these innovative forms of enhancement of public real-estate properties promoted from bottom-up processes, from initiatives taken by local citizenship. In particular, the goal is to identify the conditions for predicting the success of such projects and, from a real-estate economics point of view, to what extent similar actors can generate new economic value in the enhanced real-estate assets. Often, governments encourage the development of similar initiatives that revitalize properties and establish new ecosystem with culture and enterprise, simultaneously promoting economic development and urban regeneration. From reserve of financial value, public properties are thus transformed into new commons, of which citizenship reappears to start new social and economic activities. Although bottom-up processes are a well-established procedure in Europe, in the literature the theme is still experimental. For this reason, research is based on the analysis and interpretation of some empirical successful experiences in Italy and it can be distinguished in three phases. A first experimental survey was conducted on fifteen successful case studies in Italy. The basics of descriptive statistics have allowed us to identify some of the elements common to most of the experiences. Among them, the importance of active citizenship, temporary uses, the conceptual framework of commons and the attractiveness of creative industries. The second step explores in more detail the dynamics of bottom-up processes and deepens some aspects of macro and micro-territorial scale. The dataset has been expanded through fifty experiences that have been explored through multivariate statistics techniques. In particular, cluster analysis has allowed identifying some internal groups to the datasets with similar characteristics. From the analysis emerged some elements that can represent many predictors for the success of the bottom-up enhancement experiences in Italy. From the macro-territorial point of view, the importance of the endowment of social capital in a territory has emerged. Large cities have always been characterized by a high level of social and human capital and, for this reason, bottom-up processes are typically an urban phenomenon. Nevertheless, similar mechanisms can also occur where social capital is latent. In this case, administrations have promoted specific public policies to stimulate citizenship to pursue such initiatives. From the micro-territorial scale, the cluster analysis allowed to identify some architectural, managerial and legal aspects. Bottom-up enhancement processes take place in small buildings in a good state of conservation. Such mechanisms require an emblematic figure, the social entrepreneur, to ensure their economic sustainability. From a legal perspective, flexibility is the necessary element to ensure contractual formulas that are appropriate to the needs of proprietary and the users of the assets. If the positive externalities that bottom-up processes generate locally (new jobs, urban regeneration, new community services) are clear, the economic benefits, from a purely real-estate point of view, are less evident. The third step concerns the value creation process that similar mechanisms are able to generate in the enhanced asset. The discounted cash flow analysis conducted on a case study is the procedure employed to estimate the value generated by bottom-up processes. To measure in the high degree of uncertainty associated with the value chain that characterizes bottom-up initiatives, the estimation model has been combined with the Monte Carlo simulation. The results show that from a near-zero initial value, bottom-up processes have contributed to increasing this value, demonstrating how similar processes represent a valid alternative to traditional administrative procedures for enhancing abandoned property assets. From a practical point of view, research highlights new perspectives for enhancing public property assets and provides a valid support for administrations to promote similar practices. Finally, scientific results link two issues - the enhancement of public real-estate assets and bottom-up processes - which are now treated distinctly in the literature and show the effectiveness of such practices in the regeneration of territories.
La questione su come valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico è un tema ampiamente dibattuto dalle amministrazioni locali e dal governo centrale. Il riuso e la valorizzazione di un patrimonio pubblico di immense dimensioni non più utile ai fini pubblicistici e a rischio di abbandono è una sfida per i territori italiani e per le finanze delle amministrazioni. Per un lungo periodo, lo sforzo del legislatore in materia di valorizzazione è stato incentrato sull’agevolazione delle procedure di alienazione degli immobili pubblici. Alla base di queste vi era la necessità di immettere i beni sul mercato per affidarli a operatori che disponessero delle appropriate risorse finanziarie e conoscenze in grado di riqualificare gli immobili e assicurarne nuovi usi. A una valutazione ex post, le misure di agevolazione e di accesso al mercato attraverso i tradizionali strumenti di valorizzazione non hanno dato l’esito sperato. I crescenti tentativi di vendite al ribasso di beni immobili pubblici possono essere posti in analogia al mercato dei crediti deteriorati che sono stimati al massimo al 30% del loro reale valore così come segnalato da Banca d’Italia. Tali esiti fallimentari hanno imposto la ricerca di nuove soluzioni per evitare la svendita e l’abbandono di tali beni. In un patrimonio sospeso tra l’incuria da parte delle amministrazioni e l’esclusione dalle tradizionali logiche del mercato immobiliare negli ultimi anni hanno avuto luogo innovative forme di valorizzazione promosse da una cittadinanza desiderosa di mettersi in gioco per valorizzare il proprio territorio. Se gli operatori tradizionali non hanno più l’interesse né le risorse per trasformare aree e manufatti, la creative class, rappresentata da associazioni, artisti e imprese, fab-lab, industrie creative, atelier di manifattura digitale, laboratori artigianali e studi professionali, riscopre il patrimonio immobiliare abbandonato per avviare progetti d’innovazione a sfondo culturale e sociale. Alla base di queste attività vi è il desiderio di far ripartire i territori segnati dalla crisi strutturale che ha colpito il nostro paese attraverso la cultura e la condivisione di progetti e idee. La presente ricerca mira a studiare queste innovative forme di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico promosse dal basso, dalle iniziative portate avanti dalla cittadinanza locale. In particolare, l’obiettivo è di individuare le condizioni in grado di predire il successo di simili progetti, e, dal punto di vista estimativo, in quale misura simili attori siano in grado di generare nuovo valore economico nel patrimonio immobiliare valorizzato. Spesso le amministrazioni favoriscono lo sviluppo di simili iniziative che rivitalizzano gli immobili a costi contenuti e instaurano inediti ecosistemi di cultura e impresa, promuovendo simultaneamente sviluppo economico e rigenerazione urbana. Gli immobili pubblici si trasformano così da riserva di valore finanziario in nuovi beni comuni, di cui la cittadinanza si riappropria per avviare nuove realtà sociali ed economiche. Sebbene i processi di valorizzazione dal basso siano una procedura ormai consolidata in ambito europeo, in letteratura il tema è ancora sperimentale e in via di definizione. Per questo motivo, la ricerca è basata sull’analisi e sull’interpretazione di alcune evidenze empiriche di successo in Italia e può essere distinta in tre fasi. Una prima indagine sperimentale è stata condotta su quindici casi studio di successo in Italia. Le metodologie a fondamento della statistica descrittiva hanno permesso di individuare alcuni elementi comuni alla maggior parte delle esperienze. Fra questi, l’importanza di una cittadinanza attiva, gli usi temporanei, il quadro concettuale dei beni comuni e l'attrattività delle industrie creative. Il secondo step indaga più dettagliatamente le dinamiche dei processi di valorizzazione dal basso e approfondisce alcuni aspetti a scala macro e micro-territoriale. Il dataset di esperienze di valorizzazione è stato ampliato passando a cinquanta esperienze che sono state esaminate attraverso le tecniche di statistica multivariata. In particolare, l’analisi cluster ha permesso di individuare alcuni gruppi interni al dataset con caratteristiche simili. Dall’analisi sono emersi alcuni elementi che possono rappresentare altrettanti predittori per il successo delle esperienze di valorizzazione dal basso in Italia. Dal punto di vista macro-territoriale è emersa l'importanza della dotazione di capitale sociale in un territorio. Le grandi città sono da sempre caratterizzate da un’alta dotazione di capitale sociale e umano e, per questo motivo, i processi di valorizzazione dal basso sono tipicamente fenomeni urbani. Ciononostante simili meccanismi possono avvenire anche in realtà dove il capitale sociale è latente. In questo caso le amministrazioni hanno promosso specifiche politiche pubbliche per stimolare la cittadinanza a portare avanti simili iniziative. A scala micro-territoriale, l’analisi cluster ha permesso di individuare alcuni aspetti a livello di architettonico, gestionale e giuridico. I processi di valorizzazione dal basso avvengono in edifici di piccole dimensioni in buono stato di conservazione. Simili meccanismi necessitano di una emblematica figura, quella dell’imprenditore sociale, per garantire la loro sostenibilità economica nel tempo. Dal punto di vista giuridico, la flessibilità è l’elemento necessario per garantire formule contrattuali appropriate alle esigenze dell’amministrazione proprietaria e degli ideatori del progetto. Se sono evidenti le esternalità positive che i processi bottom-up generano a livello locale (nuovi posti di lavoro, rigenerazione urbana, nuovi servizi per la comunità), i vantaggi economici, da un punto di vista puramente immobiliare, sono meno evidenti. Il terzo step riguarda il processo di creazione di valore che simili processi sono in grado di generare nel patrimonio valorizzato. L'analisi dei flussi di cassa scontati condotta su un caso studio è la procedura utilizzata per stimare il valore generato dai benefici che la mobilitazione dal basso genera per le amministrazioni proprietarie. Per misurare nell'elevato grado di incertezza associata alla catena del valore che caratterizza le iniziative bottom-up, il modello di stima è stato combinato con la simulazione Montecarlo. I risultati evidenziano che da un valore iniziale pressoché nullo, i processi bottom-up hanno contribuito ad accrescere del 60% tale valore, dimostrando come simili processi rappresentino una valida alternativa alle tradizionali procedure delle amministrazioni per valorizzare gli asset immobiliari abbandonati. Dal punto di vista pratico, la ricerca mette in luce nuove prospettive di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e fornisce un valido supporto alle amministrazioni per promuovere simili pratiche. I risultati scientifici, infine, connettono due temi – la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e i processi di mobilitazione dal basso – ad oggi trattati distintamente in letteratura e dimostra l’efficacia di simili pratiche nella rigenerazione dei territori.
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CARASTRO, GIANDIEGO. "Public debate on a large infrastructure." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2019. http://hdl.handle.net/11566/269839.

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Abstract:
La democrazia rappresentativa è la forma di convivenza che permette a cittadini e stranieri di vivere insieme, rinunciando alla violenza ed incentivando la partecipazione civica tramite partiti, sindacati, associati, gruppi di opinione. La democrazia rappresentativa si basa sulla mediazione tra cittadini, partiti, istituzioni. Un'altra forma è la democrazia deliberativa/partecipativa che si pone l'obiettivo di dar voce ai cittadini, di farli interagire tra di loro, di permettere che le loro opinioni si trasformino, si arricchiscano dal confronto reciproco. Il dibattito pubblico è un percorso strutturato in cui si cerca di far dialogare saperi esperti (ingegneri, architetti, scienziati…) e saperi comuni (le conoscenze dei cittadini che partecipano al dibattito pubblico). In Italia, la Regione Toscana ha introdotto e sperimentato esempi di democrazia deliberativa/partecipativa, definiti "dibattito pubblico", prima della realizzazione di grandi infrastrutture. La letteratura scientifica di riferimento di questa ricerca ha riguardato gli studi relativi alla democrazia deliberativa-partecipativa ed alle metodologie di valutazione dei processi partecipativi. Ciò ha permesso la elaborazione di una griglia originale, utilizzabile per la valutazione dei dibattiti pubblici. Tramite l'utilizzo del metodo MCDA/ TOPSIS, sono stati messi a confronto 4 casi di dibattito pubblico svoltisi in Italia durante il periodo della ricerca: Livorno (ampliamento del porto); Gavorrano (ripristino di una cava ambientale), Bologna (Nuovo passante autostradale), Termoli (riqualificazione del centro urbano). I dibattiti pubblici law based (disciplinati in base alla legge toscana n. 46 del 2 agosto 2013 con la supervisione di un'Autorità regionale indipendente) hanno ottenuto un punteggio complessivo più alto dei dibattiti pubblici law free (Bologna e Termoli).
Representative democracy is a form of coexistence that allows citizens and foreigners to live together, renouncing violence and encouraging civic participation through parties, trade unions, associations and opinion groups. Representative democracy is based on mediation between citizens, parties and institutions. Another form of democracy is deliberative/participatory democracy, which aims at giving citizens a voice, at encouraging them to interact with each other, and which allows their opinions to be transformed and enriched through mutual interaction. A “Public Debate” (Dibattito pubblico) is a structured path in which expert knowledge (engineers, architects, scientists...) and common knowledge (the knowledge of citizens participating in the public debate) are sought. In Italy, the Tuscan Region has introduced deliberative/participatory democracy and experimented with 'Public Debates' on major infrastructures before they are built. The scientific bibliography included covers research into deliberative-participatory democracy and the evaluuation methods of participatory processes. I have compared and contrasted 4 cases of public debate in Italy (Livorno port extension; Gavorrano restoration of an environmental quarry; Bologna new motorway passby, Termoli redevelopment of the urban center).using the MCDA/ TOPSIS method, This work has allowed me to develop a grid which can be used to evaluate future Public Debates. Those regulated under Tuscan law 46 of 2nd. August 2013 and supervised by an independent regional authority achieved higher overall scores than those in places (Bologna and Termoli).where there was no similar law.
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Sartorato, Lorenzo <1995&gt. "I principali cambiamenti apportati dal “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”: il caso studio Venis S.p.A - Venezia Informatica e Sistemi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16916.

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Abstract:
L’elaborato finale si pone l’obiettivo di analizzare i principali effetti determinati dall’introduzione del “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”, in particolare nella realtà del Comune di Venezia e della società in house Venis S.p.A - Venezia Informatica e Sistemi. Si è reso necessario effettuare un’introduzione della materia, attraverso un breve riferimento alle principali normative che hanno determinato modifiche significative in tema di gestione dei servizi pubblici e società partecipate. Nel corso degli anni il fenomeno delle partecipazioni ha acquisito dimensioni sempre maggiori, rendendo necessario un riordino della materia, avvenuto con l’emanazione del D. Lgs 175/2016 contenente il “Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Esso si pone come finalità principali la razionalizzazione delle società partecipate e il contenimento dei costi. A questo punto si passa ad analizzare la realtà del Comune di Venezia e in particolare la società in house Venis S.p.A. Il principale compito della società è quello di realizzare, gestire e far dialogare i sistemi e le soluzioni che compongono il sistema informativo della Pubblica Amministrazione Locale. Il dito viene poi puntato sul rapporto tra Comune e Venis, disciplinato, principalmente, dal Contratto di servizio. Le principali novità introdotte dalla riforma hanno riguardato la necessità di dimostrare la congruità economica e il vantaggio, in termini di economicità ed efficienza, dell’utilizzo della soluzione in house e l’ambito dei controlli interni.
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Reale, Giuseppe. "Open Government Data. Dall'empowerment del cittadino all'innovazione nella pubblica amministrazione: il caso italiano in un ottica comparata." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3671.

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Abstract:
Dal celebre Memorandum di Barack Obama su trasparenza e Open Government (2009) ad oggi il tema della riconfigurazione dei rapporti tra pubbliche amministrazioni e cittadini, e della liberazione delle public sector information, ha assunto un ruolo sempre più centrale nel dibattitto pubblico. La ricerca condotta si focalizza sui processi di open government data analizzandoli in un ottica comparativa sia attraverso la content analysis dei National Action Plan sviluppati nell ambito dell Open Government Partnership che mediante l elaborazione dei dati dell Open Data Barometer. Pur all interno di processi di convergenza globale, i risultati mostrano una forte diversificazione delle strategie e delle politiche messe in campo nei diversi paesi analizzati, in base alla peculiarità dei fattori socio-istituzionali richiamati dalla tradizione della political economy comparata.
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MANCOSU, GIORGIO. "La trasparenza pubblica nell’era Open Data. Studio comparato Italia-Francia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266717.

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Abstract:
Objects, medium, sources, governance, content, actors, purposes and forms of public transparency are experiencing a rapid and profound evolution, which transcends national borders, and depends on the interaction between political, technological, legal and socio-cultural drivers. This happens when transparency exploiting the Open Government Data means and falls under the Open Government framework. Through the Italian and French legal systems, this thesis aims to highlight the recent advancements in public transparency. At first, we will look at the interplay between the concepts of transparency and openness, to identify the legal issues raised by the disclosure of public data. Subsequently, we will turn to the supranational context, which plays a key role in developing guidelines, standards and recommendations. A special place will be reserved to the right (and political) of the European Union. In the second part, we will analyse the above-mentioned legal systems, which are actively engaged in the wider reform of their Public Information Acts, within the framework of multi-stakeholder initiatives, such as the Open Government Partnership. On the whole, we will see how the shift from “transparency through documents” ” to “transparency through data challenges the public action models.
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Benetti, Francesca. "Aspetti giuridici della partecipazione sociale nel campo dei beni culturali: il caso dell'archeologia partecipata. Studio comparato dei modelli inglese e italiano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2020. http://hdl.handle.net/11577/3425927.

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Abstract:
A fondamento della legislazione per il patrimonio culturale vi è il riconoscimento che questo riveste un “interesse pubblico” e dunque ogni individuo ha diritto a vederlo protetto e a «partecipare alla vita culturale della comunità», come propone la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948). Ogni Stato, però, implementa questo diritto in maniera variabile, inserendo la gestione del patrimonio culturale nel proprio contesto normativo. Questa ricerca ha indagato quale sia allo stato attuale lo spazio giuridico per la partecipazione del pubblico nel settore dei beni culturali in Italia e Inghilterra, focalizzando l’attenzione in particolare sull’archeologia. La tesi prende le mosse dall’analisi dei documenti internazionali di UNESCO, Council of Europe e Unione Europea per tracciare l’evoluzione della tendenza a incoraggiare gli Stati ad aumentare la partecipazione pubblica, intesa come strumento di democrazia; continua poi con l’esame delle legislazioni italiana e inglese, la prima più protezionistica e la seconda più liberale, per delineare un bilancio comparativo tra i due sistemi. Infine, propone delle modifiche pratiche per ripensare il sistema della ricerca, tutela, valorizzazione e gestione dei beni culturali in Italia, al fine di perseguire in modo più partecipativo e inclusivo l’interesse “pubblico” nella cura dei beni culturali.
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DE, LUCA PAOLA. "La televisione digitale terrestre e lo sviluppo di servizi di pubblica utilità. Rappresentazioni condivise e comportamenti d'uso." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/162.

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Abstract:
Obiettivo di questo lavoro è definire il processo di interazione con la televisione digitale terrestre secondo una prospettiva psicosociale, che tenga conto delle e modalità di rappresentazione e fruizione della stessa da parte degli utenti e degli esperti del settore. Dal materiale prodotto (interviste agli utenti e analisi della Prima Conferenza Nazionale sulla DTT) emerge una diversità tra i due punti di vista: i telespettatori mostrano di essere ancora legati ad una fruizione tradizionale del medium televisivo, mentre gli esperti ritengono che il digitale sia un prodotto per la massa, in grado di rispondere al bisogno di ascolto e di partecipazione che gli spettatori manifestano.
Aim of this work is to define the process of interaction with the DTT according to a psychosocial perspective, taking into account its representation and fruition, from part of the users and the experts of the field. From the data collected (interviews to DTT users and analysis of the First National Conference on DTT) a difference rises between the comparison of the two points of view: the televiewers seem to be still bound to a traditional fruition of the medium; but regarding the experts' representations the digital is thought as a product for the mass that at the same time can answer to that need of participation the televiewers show.
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DE, LUCA PAOLA. "La televisione digitale terrestre e lo sviluppo di servizi di pubblica utilità. Rappresentazioni condivise e comportamenti d'uso." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/162.

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Abstract:
Obiettivo di questo lavoro è definire il processo di interazione con la televisione digitale terrestre secondo una prospettiva psicosociale, che tenga conto delle e modalità di rappresentazione e fruizione della stessa da parte degli utenti e degli esperti del settore. Dal materiale prodotto (interviste agli utenti e analisi della Prima Conferenza Nazionale sulla DTT) emerge una diversità tra i due punti di vista: i telespettatori mostrano di essere ancora legati ad una fruizione tradizionale del medium televisivo, mentre gli esperti ritengono che il digitale sia un prodotto per la massa, in grado di rispondere al bisogno di ascolto e di partecipazione che gli spettatori manifestano.
Aim of this work is to define the process of interaction with the DTT according to a psychosocial perspective, taking into account its representation and fruition, from part of the users and the experts of the field. From the data collected (interviews to DTT users and analysis of the First National Conference on DTT) a difference rises between the comparison of the two points of view: the televiewers seem to be still bound to a traditional fruition of the medium; but regarding the experts' representations the digital is thought as a product for the mass that at the same time can answer to that need of participation the televiewers show.
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SCIROCCO, Lorenzo. "Sistemi elettorali, electoral integrity e diritti umani. Il diritto alla partecipazione elettorale ed alla rappresentanza politica delle popolazioni indigene. Il caso della Bolivia, della Colombia e del Venezuela." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91032.

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Berlinghini, Maurizio. "Rigenerazione urbana e sociale nei contesti di edilizia residenziale pubblica - Dallo studio dell'esperienza bolognese del "Contratto di Quartiere Pescarola-Beverara" verso rinnovati strumenti operativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17160/.

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Abstract:
L’obiettivo generale della presente tesi risulta quello d'indagare quale forma possano assumere, nel segno di multiscalarità e multidisciplinarietà, gli strumenti promossi dallo Stato per riavviare una concreta rigenerazione urbana e sociale nei contesti di edilizia residenziale pubblica. Nel trattare il tema in oggetto la ricerca parte dagli anni 90 che, oltre a vedere un graduale disimpegno in materia di "politiche per la casa", sono stati teatro della progressiva attivazione dei "Programmi Urbani Complessi". Riconosciutene le potenzialità e persuaso del fatto che, tra questi, i "Contratti di Quartiere" possano essere il punto di partenza rispetto al quale far evolvere un nuovo efficace mezzo con cui soddisfare l'inalienabile "diritto economico, sociale e culturale ad un alloggio" adeguato, l’obiettivo specifico della tesi consiste nell'avanzare alcune indicazioni utili al loro aggiornamento prima che vengano auspicabilmente riproposti. La ricerca si divide in tre parti (Descrizione, Diagnosi, Proposte). Iniziando dalla descrizione dei "C.d.Q." e della relativa esperienza "Pescarola-Beverara" assunta quale caso di studio, è sulla base della diagnosi effettuata in merito alla sperimentazione caratterizzante quest’ultima che vengono sviluppate proposte utili ad adeguare lo strumento. Tra le criticità rispetto alle quali sono avanzati suggerimenti è a proposito dello scarso peso attribuito alla partecipazione che viene condotto approfondimento. Con la predisposizione di un programma di partecipazione applicabile nell’esperienza "Pescarola-Beverara" si vuole giungere al duplice risultato di dimostrare, da un lato come sia possibile attuare un idoneo processo di collaborazione tra le parti in funzione delle diverse condizioni al contorno, dall’altro come il coinvolgimento della comunità sia condizione imprescindibile per il conseguimento di buoni risultati nella riqualificazione urbanistica e sociale. La tesi si conclude con un esperimento di partecipazione a distanza.
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DI, PALO Giuseppe. "Le Web Tv d'ateneo come strumento di comunicazione interna. Approcci comunicativi verso personale docente e tecnico amministrativo." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/75221.

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Abstract:
All’interno degli uffici della Pubblica Amministrazione spesso i dipendenti si trovano di fronte a comunicazioni che utilizzano un linguaggio strettamente burocratico e di difficile comprensione. Tutto ciò può comportar gravi conseguenze sia sui processi comunicativo-interazionali tra dipendenti e utenti. Avere maggiore comprensione dei contenuti veicolati ad una logica di comunicazione interna nella Pubblica Amministrazione può migliorare i rapporti comunicativi stessi e potenziare la qualità dell’offerta dei servizi. Per raggiungere questo obiettivo occorre intraprendere un percorso di innovazione che, nella ricerca che qui si propone, vuole poggiare sull’utilizzo di uno strumento tecnologico all’avanguardia ma, al contempo, semplice e ampiamente utilizzato: la web tv. Tali strumenti non sono semplicemente il frutto dell’attività di guardare contenuti attraverso la rete, ma essi sono alimentati da diverse pratiche quali, innanzitutto, l’interattività ben visibile da fenomeni di condivisione, commento, embedding, video sharing/social sharing e, la co-autorialità, che porta il web a nutrirsi sempre più di contenuti dal basso, autoprodotti, user generated. Per giungere a questa formulazione si sono analizzate caratteristiche ed evoluzioni, storiche e sociali, dei media in nuovi media e le consequenziali mutazioni che questo passaggio ha comportato alle audience, ai palinsesti, ai contenuti, ai consumi. L’obiettivo diventa allora quello di comunicare in modo facile, divertente ed informale news e iniziative, circolari e quant’altro possa essere utile alle attività dei dipendenti pubblici. Questa ricerca, dunque, vuole focalizzare la propria attenzione in particolare modo sulla tipologia di web tv definita come UniTv o web tv d’ateneo analizzandole, però, non più dal punto di vista di mezzi di comunicazione utilizzati ampiamente dagli studenti e verso gli studenti ma come medium al servizio del personale docente e tecnico-amministrativo delle Università, in un’ottica di web tv per la comunicazione interna delle Pubbliche Amministrazioni. L’ipotesi che si avanza è quella che una comunicazione seppur istituzionale ma resa in termini “paritari” porta i riceventi ad una maggiore comprensione ed interiorizzazione del messaggio. La ricerca che si propone, di tipo esplorativo e sperimentale, intende focalizzare la sua attenzione sulle diverse problematiche comunicative dettate dai singoli contesti locali, dal digital divide e dalle politiche pubbliche sul tema del digitale analizzando possibili soluzioni per rendere il processo interazionale virtuale più fluido ed efficace a livello interno delle strutture della Pubblica Amministrazione (in questo specifico caso le Università). L’analisi intende procedere innanzitutto sullo studio dei casi già esistenti in ambito aziendale ponendo poi le basi per una possibile applicazione al contesto della PA. Un ulteriore studio potrà essere condotto sulle metodologie comunicative e l’efficacia di queste ultime nell’utilizzo delle UniTv studentesche rielaborando e reinterpretando i contenuti da adattare al nuovo “pubblico” che si intende raggiungere. L’analisi consterà, poi, di un ulteriore livello che vedrà interviste e testimonianze dirette dei dipendenti di diversi atenei e della PA sulle attuali modalità di ricezione delle informazioni istituzionali ed il grado di comprensione ed efficacia delle stesse raccogliendo, infine, proposte su possibili ed eventuali miglioramenti degli stessi processi comunicativi.
In the Public Administration offices the staff often face communications which use a strictly bureaucratic language, which is difficult to understand. All this can have serious consequences both on the communicational and interactional processes between staff and users. A better comprehension of contents embedded in internal communications of Public Administration can improve communicational relations themselves and enhance the quality of service offer. To reach this goal it is necessary to take up an innovative path, which the research proposed here intends to base on the use of a technological tool which is a breakthrough, but at the same time, simple and widely used: web tv. These tools are not simply the result of watching contents on the web, but they are powered by a number of practices such as, first of all, interactivity clearly appearing from sharing, comments, embedding, video sharing/social sharing and co-authoriality which leads the web to feed on contents which are originating from the bottom, are self-produced and are user generated. This definition is the result of the analysis of the characteristics and of the historical and social evolution of media into new media and the consequent changes this evolution has brought about for audiences, for tv programs, for contents, for consumption. The aim therefore becomes that of communicating news, initiatives, memoranda and whatever else can be useful for the work of public administration staff in a simple, informal, enjoyable way. This research intends to focus in particular on the kind of web tv known as UniTv, that is university web tv, analysing it not from the aspect of the means of communication widely used by students and towards students but as a medium for University teachers and technical and administrative staff, within a web tv for internal communication in Public Administration. The hypothesis put forward is that an institutional communication expressed in “peer-to-peer” terms will bring the receivers greater comprehension and interiorization of the message. The proposed research, which is explorative and experimental, intends to focus on the different communicative issues arising from the single local contexts, from the digital divide and from the public policies on digital technology, analyzing possible solutions to make the virtual interactive process more fluent and efficient at an internal level within Public Administration (universities in this specific case). The analysis will first of all proceed from the study of cases which already exist in business, and will then lay the basis for a possible application within Public Administration. A further study may be carried out on communicational methodologies and their efficacy in the use of students’ UniTv reinterpreting the contents to adapt them to the new “audience” which is being targeted. The analysis will then include a further level with interviews and first-hand testimonials from the staff of a various universities and PA about the current mode of receiving institutional information and their level of comprehension and efficacy, and will eventually register suggestions for possible improvements of the communicational processes themselves.
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DIANA, IACOPO LUCA. "La democrazia partecipativa:tendenze all’istituzionalizzazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266713.

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Abstract:
This thesis aims to analyse the participatory democracy taking the perspective of one of the tendencies that cross it: the institutionalisation. Given the premise of a juridical approach to this multidisciplinary subject, the work suggest the adoption of a strict concept of participatory democracy and his instruments, than follows its path over the years throughout different experiences. Having found various degrees of institutionalisation as well as an opposing tension in order to not overregulate the participation, the analysis focus on the French débat public as one of the most accomplished examples of how a participatory instrument with a strong legislative basis can maintain, at the same time, a flexible procedure. Proceeding along this trace the attention shifts to the peculiar status of the participatory democracy in the Italian system. The work sustains the positive value of an institutionalisation’s process, suggesting the introduction of a national law on the citizens’ participation to the public policy-making process. Furthermore it is given an evaluation of the e-democracy set of problems as a consequence of the growing impact of the ICT in this field. In conclusion this research confirms the existence of some strong tendencies to the institutionalisation. These should be carefully balanced, whenever it is decided to begin a participatory experience, so that its instruments could actually reach, in concrete, the theoretical premises brought by the participatory democracy.
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Francia, Valerio. "MUP - Mapping Urban Perception. Metodi di indagine della vita pubblica per il progetto urbano. Il caso di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12498/.

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Abstract:
La tesi di laurea affronta il tema dello spazio pubblico, sia nella sua definizione teorica che nella sua configurazione fisica, investigandolo attraverso le pratiche tradizionali di programmazione di tipo top-down e attraverso le azioni spontanee promosse della cittadinanza di tipo bottom-up. Contributi di studiosi, afferenti a discipline diverse, hanno apportato alla letteratura urbanistica contemporanea nuovi saperi e consapevolezze, alimentando una esplorazione approfondita sulla complessità delle dinamiche urbane e contribuendo alla definizione di diversi metodi di interpretare e studiare la città. Se da un lato l’attenzione nei confronti della vita e dell’uso dello spazio pubblico, è sempre maggiore, dall’altra il crescente rapporto emotivo che i cittadini hanno sviluppato nei confronti della città, a seguito della diffusione dei social networks e della fruizione della città digitale, fa emergere non più solo bisogni, ma principalmente desideri. La tesi sviluppa una metodologia in grado di rilevare le metriche della vita pubblica, applicata ad un caso specifico a Bologna, città da sempre attenta, particolarmente negli ultimi anni, al coinvolgimento della cittadinanza nelle politiche e nei progetti urbani. Scomponendo la vita pubblica di Bologna in situazioni ed azioni che si svolgono nella città è stato redatto il Codice di Bologna, in grado di far emergere l’identità stessa della città. L’esito della tesi è MUP, uno strumento web-GIS, sviluppato sulla sequenza urbana di via Zamboni, capace di raccogliere e rendere esplorabili le situazioni del codice, con il fine di avviare un dialogo tra cittadini, amministrazioni e professionisti, funzionale per la redazione di un progetto urbano condiviso. Il percorso immaginato segue una logica aggregativa di analisi e conoscenze, risultato di confronti con testi scientifici, validato mediante l’applicazione ad un caso di studio riferito ad una scala progettuale urbana (scenario urbano complesso).
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Collizzolli, Stefano. "Il video partecipativo: dalla comunicazione sociale alla socializzazione della comunicazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426590.

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RIVA, MARINA. "GESTIONE PARTECIPATA DELL'ACQUA E RISPOSTE ADATTIVE DEL SETTORE IRRIGUO A SEGUITO DI EVENTI DI CRISI IDRICA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150088.

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Abstract:
Droughts and extreme weather events have been highlighting for some years many water management problems, even where water is abundant and social-economic context is advanced, as it happens at our latitudes. It’s important to adopt new, multilevel, inclusive policy-making and management approaches in order to develop governance systems suitable to face current challenges, and consequently to mediate the rising conflicting stakes on water and to make more effective the investment in technological modernization. In this context the case study of droughts events happened in Lombardy region between 2003 and 2007 turned out to be interesting. Developing a conceptual framework and making some interviews, the thesis characterizes the adaptive answer to such events from “water stakeholders” at the regional level, paying particular attention to irrigation sector. The experiences of participatory water resources management, undertaken in those years, have allowed to the system to respond in emergency, have increased knowledge and social network, have started important remarks within the irrigation sector towards upgrade of innovation. However empirical evidences show that, in order to solve the emerging conflicts and develop an integrated and sustainable water resource management, is important, on the one hand, continuing to invest in participation, on the other hand, create a more stable regulatory framework.
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MARZETTA, CRISTIAN. "ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

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Abstract:
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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MARZETTA, CRISTIAN. "ENTI TERRITORIALI MINORI NELL'ARCHITETTURA EUROPEA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/40682.

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Abstract:
Negli ultimi decenni si segnalano due linee di tendenza in Europa: il ravvicinamento delle normative che interessano gli Enti territoriali minori (Comuni, Province e Città metropolitane), con una valorizzazione di tali realtà (ad eccezione della fase successiva alla recente crisi economica) ed un processo di progressivo spostamento delle decisioni dagli Stati membri all’Unione europea. È interessante comprendere, e lo si è fatto nel presente lavoro, come i due fenomeni si correlino ed in particolare, quanto influisca l’Unione europea sulle articolazioni interne degli Stati membri. La ricerca si concentra quindi sull’evoluzione della disciplina degli Enti territoriali minori non solo in Italia, ma anche negli altri Stati membri dell’Unione europea, al fine di apprezzarne le differenze e per evidenziare le linee di tendenza che accomunano i diversi ordinamenti (anche alla luce delle più recenti riforme). Quanto alla disciplina dell’Unione europea un’attenzione particolare viene dedicata, oltre che ai principi generali espressi nelle fonti primarie, anche all’analisi di specifiche politiche che prendono in considerazione la posizione dei livelli locali (ed in primo luogo le politiche di coesione economica, sociale e territoriale). Si è potuto così confrontare i dati per comprendere se ed in quale misura le riforme che hanno interessato gli Enti territoriali minori siano state indotte dalla normativa, dalle politiche e dalle azioni dell’Unione europea. Si è cercato infine di delineare il possibile e futuro ruolo degli Enti territoriali minori nell’architettura europea, in un’ottica di possibile federalismo multilivello.
During last decades, two trends have been underlined in Europe: laws on local authorities (municipalities, provinces and metropolitan areas) are getting less differing, enhancing the role of these entities (except for the phase following latest economic crisis) and we see a progressive transfer of decision-making powers from National States to European Union. It’s interesting – as it was done in this study – to understand how the two trends are connected and, particularly, how the European Union influences local authorities of member States. In order to appreciate differences and underline trends who associate different systems (also in the light of recent reforms), the analysis is focused on the evolution of legislation about local authorities, not only in Italy, but also in other States of European Union, Then, turning to European Union legislation, particular attention is dedicated not only to general principles listed into primary law, but also to the analysis of specific policies endowed with consideration for the role of local levels (primarily the policies about economic, social and territorial cohesion). In this way, a data comparison was made possible to understand whether the reforms interesting local authorities in recent past has been generated by legislation, by policies and actions of European Union, and to what extent. Finally, an attempt to outline the possible and future role of local Authorities into European architecture has been made, in a potential multi-level federalism perspective.
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