Academic literature on the topic 'Parametri prestazionali'

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Journal articles on the topic "Parametri prestazionali"

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Giribone, Pier Giuseppe. "Implementazione della tecnica AFO per la stima dei parametri di un modello GARCH(1,1). Analisi di robustezza e confronto prestazionale con i solver tradizionali." Risk Management Magazine 2, no. 2018 (November 13, 2018): 15–26. http://dx.doi.org/10.47473/2020rmm0040.

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Mazzitelli, Alessandro. "Il Reddito di Cittadinanza, tra luci e ombre, strumento di rinnovato Welfare e di eguaglianza sostanziale. I "Livelli essenziali delle prestazioni" quale parametro ulteriore correlato." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (July 2019): 119–42. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2019-001006.

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Scagnelli, Melissa, Francesco Della Beffa, and Francesca Santulli. "Un intervento per il potenziamento della lettura: nuove evidenze." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2022): 1–25. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13397.

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Abstract:
L'articolo riferisce dei risultati di una sperimentazione relativa alla validità di un intervento volto a promuovere le abilità di lettura in soggetti adulti. Il corso Super Reading, che combina il potenziamento di diverse componenti della lettura (abilità metacognitive, mnemoniche, visuo-percettive e componenti emotive e motivazionali) ha mostrato di permettere ai partecipanti (giovani adulti, sia normolettori sia soggetti con DSA) miglioramenti significativi nella velocità di lettura e nella comprensione. Per escludere che tali miglioramenti siano dovuti a fattori diversi dalla partecipazione al corso, e in particolare per escludere la presenza di un effetto di apprendimento della tipologia di test utilizzato per misurare le prestazioni, si è proceduto alla raccolta e all'analisi di dati di controllo.Un gruppo di controllo di 34 soggetti normolettori ha svolto gli stessi test proposti durante il corso. Sono state misurate le differenze in 8 diversi parametri tra la prima e l'ultima prova. Tali parametri rispecchiano la struttura della prova, per la quale viene proposto un brano da leggere due volte, rispondendo dopo ciascuna lettura alle stesse dieci domande di comprensione; pertanto si considerano: tempo in prima lettura, in seconda e totale, comprensione in prima e seconda lettura; efficacia di lettura (in prima, in seconda lettura e totale), un indice che combina tempo e percentuale di comprensione. Questi dati sono stati messi a confronto con quelli ottenuti da un campione di 154 normolettori che hanno partecipato al corso. Le differenze tra prima e ultima prova (che corrispondono ad un pre- post-corso nel gruppo sperimentale) registrate per i due gruppi sono state confrontate e hanno mostrato di essere statisticamente significative nei parametri relativi al tempo e all'efficacia di lettura. Pari significatività non si riscontra per la comprensione, il cui dato è però soggetto alla presenza di un marcato effetto tetto. Nel loro insieme, i risultati mostrano l'efficacia del corso nel promuovere la lettura, con miglioramenti nella velocità e nella comprensione del testo.
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4

De Cristofaro, Ernesto. "La sovranità nei corsi di Foucault al Collège de France." Italian Review of Legal History, no. 8 (December 21, 2022): 313–40. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/19256.

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Abstract:
Tra i temi di carattere giuridico e politico quello della sovranità è il più presente nei corsi che Michel Foucault ha tenuto presso il Collège de France dal 1970 al 1984. L’insegnamento presso questa istituzione – intitolato, nel suo caso, Storia dei sistemi di pensiero - obbedisce a regole particolari. Una tra queste è l’obbligo gravante sui docenti a non riproporre, di anno in anno, lo stesso corso di lezioni svolte in precedenza, ma di cambiare argomento. Al netto di questa clausola, negli anni che vanno dal 1973 al 1979, Foucault si occupa ripetutamente e intensamente di questioni che hanno una connessione molto esplicita e diretta con la dimensione del potere. Alcuni dei corsi tenuti costituiscono la base di opere che egli pubblica in questo periodo come Sorvegliare e punire o La volontà di sapere. È, certamente, all’interno dei corsi che si viene profilando l’idea del potere che attraversa la sua ricerca in questa fase temporale ed è grazie a questo laboratorio trasparente del suo lavoro che è possibile seguire l’analisi e la rielaborazione che egli svolge sull’argomento “sovranità”. Sebbene questo termine non sia mai espressamente presente nei titoli delle annualità didattiche, molte delle lezioni che impegnano l’insegnamento affidato a Foucault convergono su questa categoria. Foucault riceve dalla teoria giuridica e dalla politologia una parola alla quale si attribuisce pacificamente un preciso significato. Il titolare del potere sovrano è rappresentato, da una lunghissima e importante tradizione, come colui attorno al quale ruota il funzionamento dello Stato. Il sovrano è posto “in alto” e “al centro” della mappa del potere come il punto a partire dal quale e verso il quale si muovono tutti gli ingranaggi essenziali che fanno funzionare la macchina statuale. Inoltre, il sovrano è colui che esercita il proprio potere attraverso l’uso di una forza eminente, idonea a far rispettare le leggi, mantenere l’ordine e inibire qualunque ipotesi di sedizione. Foucault intende, viceversa, mettere in discussione questa lettura. L’itinerario che egli segue punta verso una fenomenologia dei rapporti di potere colti nella loro multiformità e disseminazione. Si tratta di osservare il potere rinunciando alla prospettiva della verticalità, come se esso fosse collocato presso una sola sede, alla prospettiva della patrimonialità, come se esso fosse posseduto esclusivamente da qualcuno e, infine, alla prospettiva della repressione, come se l’unica lingua che esso sapesse parlare fosse quella dell’intimidazione, della sanzione e delle armi. Per rileggere il potere bisogna, al contrario, studiarne il funzionamento presso apparati parziali della società, distribuiti trasversalmente e in grado di implementare una tecnologia che non si fonda sull’interdizione ma, al contrario, sulla sollecitazione della disciplina. Lungo il suo itinerario Foucault incontra lo sviluppo storico della penalità, nel cui perimetro viene sviluppandosi un potere fortemente individualizzante, capace di perseguire un incasellamento degli individui che si serve di molteplici tecniche di osservazione e descrizione operanti a vari livelli della struttura sociale; la storia della psichiatria, grazie alla quale la distinzione normale/anormale, e le conseguenti misure di monitoraggio e controllo della condotta deviante, hanno potuto avvalersi dell’uso di parametri “scientifici” e, pertanto, più cogenti; infine, la biopolitica, che ha ricollocato il tema della sottoposizione dei corpi a regole e vincoli, in vista della massimizzazione delle loro prestazioni, dalla scala degli individui a quella delle popolazioni, lasciando apparire dietro la figura tralatizia del sovrano che esprime la propria egemonia decidendo chi possa vivere e chi debba morire, l’immagine assai più concreta del potere anonimo delle regole di alimentazione, igiene e profilassi che stabiliscono come un’intera collettività debba essere curata e protetta.
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Rocha, Matheus Carneiro, Jamille Carla Oliveira Araújo, and Neuma Teixeira Dos Santos. "(IN) giustizia contributiva nel regime generale di sicurezza sociale: RGPS dal punto di vista della scienza attuariale dal punto di vista del reddito e del fattore di sicurezza sociale attuariale." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, June 8, 2019, 135–61. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/contabilita/benessere-sociale.

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Abstract:
Le questioni relative alla sicurezza sociale pubblica hanno generato un ampio dibattito tra la società e il governo. Il cittadino medio si preoccupa della giusta misura tra ciò che paga nel presente e quanto riceverà dal pensionamento in futuro. In considerazione di questo articolo, questo articolo mira a definire secondo le fondamenta della scienza attuariale, la misura equa tra il valore dei contributi (pagamenti) e il valore delle prestazioni (pensionamento) gestito dal regime di sicurezza sociale generale – RGPS come strumento di (in)giustizia sociale. La metodologia utilizzata per ottenere tutti i parametri rilevanti per il RGPS e per il regime attuariale di sicurezza sociale è stata la creazione di situazioni che coinvolgono uomini e donne in condizioni specifiche di ingresso nel sistema di sicurezza sociale di età iniziale, età pensionabile e stipendio contributivo e da questi dati di input, i valori dei contributi e delle prestazioni sono stati calcolati attraverso il programma Matlab , dove i calcoli sono stati operativi come routine di calcolo. I risultati sono stati segmentati per genere (maschio o femmina) e fascia di reddito, è stato osservato che il tasso di contribuzione della sicurezza sociale, il parametro più importante per definire il valore dei contributi al RGPS, dal 28% al 31% è molto elevato rispetto al tasso calcolato dalla scienza attuariale del 16% al 17% per gli uomini e dal 13% al 14% per le donne. Si conclude che per il cittadino comune soggetto alle regole del RGPS in vigore, gli importi dei contributi versati che riflettono le prestazioni pensionistiche percepite differiscono dalla misura equa, calcolata dalla scienza attuariale, pertanto, non sono stati osservati fattori che attestano che il RGPS è giusto per il contribuente e quindi per la società.
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Mazzei, João Roberto Fortes, Estevão Freire, Eduardo Gonçalves Serra, José Ronaldo de Macedo, Angélica Castanheira de Oliveira, Lucia Helena Pinto Bastos, and Maria Helena Wohlers Morelli Cardoso. "Metodo multiresiduo per l’analisi di 240 pesticidi nei terreni di piantagioni di pomodori mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata alla spettrometria di massa." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, January 26, 2021, 34–67. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ingegneria-ambientale-it/metodo-multiresiduo.

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Abstract:
In questo lavoro è stato ottimizzato un metodo analitico per la determinazione dei residui per il focus dei pesticidi: Azoxystrobin, Boscalide, Carbendazim, Chloranthranilprole, Clothianidin, Diafentiuron, Difenoconazole, Dimetomorfe, Espinetoram, Espinosade A, Espinosade D, Fenylurozenoide, Metalaxy , Tiametossano nel terreno derivato dalla piantagione di pomodori, al fine di confrontare i livelli di contaminazione di questi composti nei campioni di terreno. Sono stati utilizzati il ​​metodo di estrazione QuEChERS modificato e la cromatografia liquida Ultra Performance accoppiata con la spettrometria di massa sequenziale, con sorgente di ionizzazione mediante elettronebulizzazione in modalità ESI (+/-). Il metodo consisteva nell’estrazione di 15,0 g di terreno con 15 ml di soluzione satura di idrossido di calcio pH 12,3 e 15 ml di acetonitrile, con conseguente ripartizione dell’effetto “salatura” attraverso 6,0 g di solfato di magnesio anidro e 1,5 g di cloruro di sodio . Le fasi sono state separate mediante centrifugazione a 3700 rpm per 7 min. Gli estratti sono stati diluiti con MeOH grado licrossolv® e iniettati in un cromatografo. Il metodo è stato convalidato in base ai parametri di linearità, LOD, LOQ, precisione e accuratezza. Linearità tra 0,2 e 20,0 µg L-1, coefficienti di determinazione maggiori di 0,99. I valori LOQ per il metodo erano 13 µg kg-1 per Spinosad e 7,0 µg kg-1 per gli altri pesticidi. Il metodo ha mostrato una buona precisione, con valori RSD <20%, e accuratezza, con recuperi tra il 70 e il 120% per la stragrande maggioranza dei composti analizzati. Le curve analitiche sono state preparate con estratti di terra bianca di riferimento, al fine di minimizzare l’effetto Matrix. Il metodo è stato ritenuto idoneo per l’analisi dei residui di pesticidi nel suolo, poiché soddisfa i parametri di validazione dei metodi cromatografici (European Comission, 2018). Dopo la convalida, il metodo è stato utilizzato per analizzare i residui di questi pesticidi in campioni di suolo provenienti da piantagioni di pomodori convenzionali, organiche e sostenibili. Rendere possibile confrontare i livelli di impatti ambientali generati. Oltre a convalidare il metodo analitico per i pesticidi-focus dello studio, è stato anche possibile convalidare 240 composti in più, tra autorizzati e non autorizzati per l’uso nella piantagione di pomodori.
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Dissertations / Theses on the topic "Parametri prestazionali"

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BIANCO, LORENZA. "Involucri trasparenti innovativi. Modellazione e sperimentazione su componenti dinamici e sistemi di facciata attivi." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2548139.

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Abstract:
Con l'entrata in vigore della Direttiva europea 2009/91/CE (EPBD) e s.m.i. si pone l'attenzione verso la promozione di interventi sul patrimonio edilizio volti alla costruzione di nuovi edifici ad energia quasi zero (NZEB Nearly Zero Energy Building), ovvero edifici ad altissima prestazione energetica. Per il raggiungimento degli obiettivi imposti a livello europeo è necessaria una trasformazione del concetto di involucro edilizio; da semplice elemento di chiusura dal contesto climatico esterno, definito "involucro passivo", a pelle, elemento regolatore attivo in grado di modulare l'interazione tra ambiente interno e ambiente esterno (involucro “dinamico”). Questo nuovo approccio ha portato allo sviluppo di tecnologie che promuovono l'adozione di componenti dinamici adattativi/responsivi nell'involucro edilizio e negli elementi costruttivi (Annex 44), fortemente integrati con gli impianti meccanici e con sistemi atti allo sfruttamento dell'energia solare. In questo quadro, dall'analisi dello stato dell'arte sono emersi due principali limiti tecnici all'adozione e allo sviluppo di tecnologie di involucro responsivo; la carenza di indicatori sentitici normati e in grado di rappresentare il comportamento dinamico dei sistemi di involucro edilizio e la mancanza di strumenti semplificati per la simulazione energetica in una fase di progetto preliminare. Il lavoro di ricerca si focalizza in particolare sulle tecnologie di involucro trasparente con un comportamento responsivo infatti la trasparenza è una scelta architettonica sempre più diffusa negli edifici ad uso terziario. L'analisi parte dalla scala del componente per arrivare a quella di sistema di facciata trasparente. Grazie ai dati raccolti durante cinque diverse campagne sperimentali su componenti e sistemi di facciata trasparenti si propone una metodologia di acquisizione dei dati sperimentali, di elaborazione critica dei risultati e di normalizzazione per il confronto tra le diverse tecnologie. Tra i sistemi di facciata analizzati una facciata climatica è stata caratterizzata dal punto di vista termico, acustico e luminoso tramite l'elaborazione di dati sperimentali. Dall'elaborazione di una parte dei dati sperimentali si sono definiti i parametri sperimentali sintetici di trasmittanza termica (U) e fattore solare (g) tramite il metodo delle regressioni lineari e multiple. I parametri calcolati sono stati validati su un altro set di dati sperimentali. I risultati mostrano che l'utilizzo di parametri sintetici per caratterizzare il comportamento di sistemi di facciata attiva porta ad un errore di circa il 25%. Parallelamente si è sviluppato un nuovo modello di calcolo semplificato orario, per valutare la prestazione energetica di sistemi di facciata attivi. Il modello è stato validato su diverse configurazioni di facciata attiva e con i dati raccolti in campo.Infine si è effettuato un confronto tra i risultati del modello semplificato e di un modello dettagliato e capacitivo.
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Santoro, Antonio. "Analisi termofluidodinamica per lo sviluppo di motori GDI turbo di ultima generazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8522/.

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Leonelli, Mhervin. "Analisi della correlazione tra i parametri di processo e le prestazioni dei materiali polimerici ottenuti tramite fused deposition modeling." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8561/.

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Abstract:
Questa tesi si propone di realizzare una caratterizzazione del polimero ABS ottenuto con tecnica Fused Deposition Modeling in modo da ottenere dati utili alla realizzazione di parti strutturali tramite rapid prototyping.
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Lofiego, Rosaria. "Sviluppo di un modello per le prestazioni di un espansore volumetrico a pistoni in regime bifase." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
L’elaborato presenta l’attività di modellazione numerica di un espansore volumetrico, che normalmente opera nel campo del vapor surriscaldato, per simularne il comportamento anche in condizioni operative ancora inesplorate, quali un processo di espansione in regime bifase. La macchina oggetto di studio è l’espansore volumetrico a pistoni installato nel banco prova ORC (Organic Rankine Cycle), presente nel laboratorio di micro-generazione al dipartimento DIN della sede di ingegneria in Via Terracini a Bologna. A monte dell’attività è stato svolto un lavoro di ricerca bibliografica, con l’intento di illustrare i vantaggi delle tecnologie di recupero del calore a basso grado di entalpia e, per tale ragione, ci si sofferma in particolar modo sui sistemi TLC (Trilateral Cycle), poiché più performanti degli ORC in termini di “matching” termico tra la sorgente di calore e il fluido di lavoro. La potenzialità di questa tecnologia sta nel fatto che il processo di espansione, avviene in regime bifase piuttosto che nel vapor surriscaldato. Questo lavoro di tesi si propone di caratterizzare questo tipo di impianti e di confrontare le prestazioni dell’espansore a seconda che operi in campo bifase o di vapor surriscaldato. La seconda parte dell’elaborato tratta la modellazione numerica dell’espansore volumetrico a pistoni ed oltre che un modello proposto in letteratura, ne è stato considerato un altro, precedentemente sviluppato presso il DIN per applicazioni di tipo LNG, ed entrambi sono stati opportunamente modificati per essere adattati al caso studio. I modelli vengono applicati sui dati sperimentali a disposizione e validati, confrontando questi ultimi con i dati ottenuti numericamente. L’intento della modellazione è quello di prevedere il comportamento dell’espansore sia in regime bifase, sia in regimedi vapor surriscaldato. Infine i modelli vengono confrontati in base all’accuratezza di calcolo e al livello di dettaglio nel descrivere gli output.
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Santarsiero, Nicola. "Analisi delle prestazioni di contattori a membrana ceramici per applicazioni di distillazione a membrana con gas di trasporto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questo elaborato ha come oggetto di studio l’analisi, dal punto di vista teorico, dei fenomeni di trasporto e delle prestazioni che regolano le operazioni di contattori a membrana, in particolare le SGMD. La configurazione scelta è quella Shell & Tube a fibre cave ceramiche multistrato. A tale scopo, sono stati considerati due differenti tipi di alimentazione: soluzione di acqua e soluto non volatile (NaCl), e soluzione di acqua e VOC (etanolo). La tesi si divide in quattro capitoli. Nel primo capitolo, vengono menzionati i concetti principali dei contattori a membrana e mostrate le quattro configurazioni più note della distillazione a membrana. Il capitolo due è incentrato sullo studio dei fenomeni di trasporto in SGMD, effettuato tramite l'utilizzo del software Matlab. Per i due differenti tipi di alimentazione, vengono mostrati i flussi e le forze motrici del processo, al variare delle condizioni operative. In questo modo, si ha un'idea di quali siano le resistenze controllanti del processo, sia per quanto riguarda il trasporto di calore che per quello di materia. Infine, si esaminano in modo critico, per i due casi distinti, alcune ipotesi semplificative al problema che solitamente vengono applicate in letteratura. Il terzo capitolo si occupa dell’analisi delle performances del modulo, per corrente di gas e liquido in equi-corrente. Viene utilizzato quindi il modello a parametri distribuiti. Per i due casi, si confrontano i risultati ricavati da tale modello con quelli ottenuti con un modello a parametri concentrati (fase perfettamente miscelata); vengono mostrati poi i profili di alcune variabili lungo un ipotetico impianto costituito da moduli di lunghezza fissata. L'ultimo capitolo, relativo alle conclusioni dell'intero elaborato, presenta un grafico che evidenzia le zone di operabilità e di efficienza del processo in funzione della lunghezza dell’impianto, al variare del rapporto tra la velocità del liquido e quella del gas.
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Patriarchi, Viola. "Relazione tra prestazioni di TBM EPB di grande diametro in ammassi complessi e parametri strutturali e meccanici - Criticità e approcci risolutivi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3288/.

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Torricelli, Noemi. "Metodologie per l’analisi dei dati sperimentali e delle prestazioni di un sistema per il recupero di calore con espansore volumetrico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L’elaborato presenta l’attività svolta nell’arco degli ultimi mesi sul banco prova ORC presente al laboratorio di micro-generazione al dipartimento DIN della sede di ingegneria di via Terracini a Bologna. Il primo scopo di questa tesi è quello di presentare un metodo efficiente per l’individuazione automatica degli intervalli stazionari, fondamentali per ricavare punti di funzionamento dell’impianto. A partire dai valori medi che assumono le variabili sugli intervalli stazionari, si ricavano i dati sperimentali necessari per l’analisi del sistema, che compongono le curve caratteristiche di impianto. Il problema dell’individuazione automatica degli intervalli stazionari è stato trattato in letteratura da diversi autori; in questo lavoro sono stati studiati ed applicati tre diversi metodi, per valutarne l’efficacia e scegliere il migliore per il caso studio. Il metodo di individuazione automatica degli intervalli stazionari deve essere preciso, veloce nell’individuare i transitori e possibilmente applicabile in real-time. Una volta ricavato un certo numero di punti di funzionamento, si possiedono i dati sperimentali utili alla modellazione dei componenti di impianto. La seconda parte dell’elaborato tratta appunto la modellazione numerica dell’espansore volumetrico a pistoni, a partire da modelli di riferimento proposti in letteratura. I modelli vengono applicati sui dati sperimentali a disposizione, ricavati su intervalli di funzionamento stazionario e validati, confrontando i dati ottenuti numericamente con quelli sperimentali. I modelli investigati vengono confrontati in base all’accuratezza di calcolo e al livello di dettaglio nel descrivere i vari contributi di perdita. L’intento della modellazione è quello di prevedere il comportamento dell’espansore ed ottenere informazioni utili in merito alle sue prestazioni, al variare delle condizioni operative o di progetto.
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Pernigotto, Giovanni. "Evaluation of building envelope energy performance through extensive simulation and parametrical analysis." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422638.

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Abstract:
More than 30% of the final energy uses in the European Union are due to the building energy consumptions. In order to reduce their energy impact and improve their efficiency, the design activity has been given a large importance, both for new buildings or refurbishment projects. Moreover, besides these goals, during the last years the indoor comfort conditions have assumed a more and more relevant significance for professionals in the building design. That required the development of properly detailed instruments of analysis, such as building energy simulation tools (BES). Generally, the more complex a tool, the higher the number of required inputs but not all of them are always available in the early design stages. For this reason, BES codes have been used also to elaborate simpler models. This research analyses the possibilities given by an extensive use of the BES for the evaluation of the building envelope energy performance and some of the different issues related to BES. The first topic discussed is related to the external boundary conditions in BES, in particular the definition of a representative weather file for the description of the external environment and of the modelling of the heat transfer through the ground. The second topic analyses the problems of the validation of the results provided by BES tools and the relative accuracy introduced by the choice of a specific code. The comparison between BES software is carried out both considering the outputs of a whole thermal zone, such as heating and cooling energy needs and peak loads and the time of their occurrences, and the response of a single component (i.e., opaque walls and glazings). Finally, the coherence between the energy needs elaborated by means of BES tools and those by the quasi-steady state model presented in the technical Standard EN ISO 13790:2008 is studied and some correction factors are proposed for this simplified method.
Più del 30% degli impieghi finali di energia nell’Unione Europea è dovuto ai consumi energetici degli edifici. Al fine di ridurre il loro impatto energetico e migliorare la loro efficienza, è stata data una sempre maggiore importanza all’attività di progettazione, sia in merito ai nuovi edifici sia per gli interventi di riqualificazione. Inoltre, in aggiunta a questi obiettivi, durante gli ultimi anni le condizioni di comfort nell’ambiente confinato hanno assunto una sempre maggiore significatività per i progettisti edili. Ciò ha richiesto lo sviluppo di strumenti di analisi adeguatamente dettagliati, come i simulatori dinamici dell’edificio. In generale, più è complesso uno strumento, maggiore è il numero di input richiesti ma non tutti sono sempre disponibili nelle fasi iniziali della progettazione. Per questa ragione, i codici di simulazione dinamica sono stati impiegati anche per sviluppare modelli semplificati. Questa ricerca analizza le possibilità date da un uso estensivo della simulazione dinamica per la valutazione delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio e alcune problematiche relative ad essa. Il primo argomento discusso riguarda le condizioni al contorno nella simulazione dinamica, in particolare la definizione di un file climatico rappresentativo per la descrizione dell’ambiente esterno e la modellazione dello scambio di calore attraverso il terreno. Il secondo argomento analizza i problemi della validazione dei risultati forniti dagli strumenti di simulazione dinamica e l’accuratezza introdotta dalla scelta di uno specifico codice. Il confronto tra i software di simulazione dinamica è condotto sia a livello degli output di un’intera zona termica, quali i fabbisogni di riscaldamento e raffrescamento, i carichi di picco e l’istante in cui si verificano, e la risposta di un singolo componente (i.e., le pareti opache e quelle vetrate). Infine, viene studiata la coerenza tra i fabbisogni energetici elaborati dagli strumenti di simulazione dinamica e quelli ottenuti tramite il modello semi-stazionario presentato nella normativa EN ISO 13790:2008 e vengono proposti alcuni fattori correttivi per questo metodo semplificato.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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FERLITO, Alfio. "LE PRESTAZIONI ENERGETICHE ED IL COMFORT AMBIENTALE DEI VOLUMI ABITATIVI CON INVOLUCRO VENTILATO: UN NUOVO PARAMETRO DI VALUTAZIONE COME INDICATORE PRESTAZIONALE (ESr)." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/95133.

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