Dissertations / Theses on the topic 'Parametri edilizi'

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Giovani, Concettina. "Uso dei sistemi informativi territoriali per lo studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati in Friuli Venezia Giulia." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4512.

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Abstract:
2009/2010
Scopo del lavoro Scopo principale di questo lavoro è quello di dimostrare l’importanza dell’uso dei sistemi informativi territoriali nello studio della distribuzione della concentrazione di radon e dei parametri ad essa correlati. Il lavoro procede attraverso l’analisi della distribuzione della concentrazione di radon indoor, nel suolo e nelle acque, sul territorio del Friuli Venezia Giulia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla geomatica e dai sistemi informativi territoriali, con lo scopo ultimo di mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche dati di facile interpretazione e fruizione per la valutazione del rischio da radon per la popolazione della regione. Effettuare uno studio di questo genere sul territorio del Friuli Venezia Giulia risulta particolarmente significativo a causa delle caratteristiche che il territorio presenta sia dal punto di vista della concentrazione di radon indoor, che risulta tra le più alte in Italia, che dal punto di vista delle caratteristiche geologiche che risultano estremamente variabili nell’ambito del territorio regionale e peculiari in ambito nazionale ed europeo. Anche le caratteristiche del parco edilizio della regione risultano essere tali da influenzare notevolmente la concentrazione di radon indoor. Ai fini della definizione della mappa di rischio è necessario analizzare le eventuali correlazioni del contenuto di radon, con particolare riferimento a quello indoor, con i principali parametri geologici, geomorfologici ed idrogeologici senza trascurare l’influenza dei parametri edilizi. Riassunto dell’attività La prima parte della ricerca si è svolta nell’ambito della campagna di campionamento e misura della concentrazione di radon indoor condotta da ARPA Friuli Venezia Giulia, con l’obiettivo di determinare le radon prone areas in regione ai sensi del D.Lgs.241/00. Tale campagna è stata materialmente avviata nel 2005 e le misure sono state completate alla fine del 2007. Dopo una fase iniziale di acquisizione dei suddetti dati e di ricerca bibliografica, l’attività è consistita essenzialmente in cinque momenti: a. creazione e popolamento della banca dati del sistema informativo territoriale per quanto riguarda le misure di radon indoor ed i relativi dati sugli edifici ed elaborazione dei dati stessi mediante l’utilizzo della Carta Tecnica Regionale e della Carta Geologica Regionale; b. analisi della distribuzione della concentrazione del radon indoor e delle sue possibili modalità di rappresentazione spaziale; c. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri relativi agli edifici ed ai locali di misura con la concentrazione radon indoor allo scopo di costruire un sottoinsieme di edifici omogenei dal punto di vista delle caratteristiche costruttive che influenzano la concentrazione di radon indoor; d. analisi dell’eventuale correlazione dei parametri geologici con la distribuzione della concentrazione di radon indoor; e. costruzione di sottoinsiemi di abitazioni, omogenei tra loro, in cui i parametri edilizi rendessero, rispettivamente, massime e minime le concentrazioni di radon indoor ed analisi della distribuzione della concentrazione di radon per i diversi sottoinsiemi in funzione dei diversi parametri geologici. Inoltre vengono riportati i dati relativi alla distribuzione del radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia. Sono anche stati analizzati i dati relativi ad un progetto complementare alla campagna radon prone areas e relativi ad una campagna di misura di radon nel suolo: sono stati georeferenziati i dati relativi alle concentrazioni di radon nel suolo per la provincia di Udine e sono state elaborate le prime mappe di distribuzione. I dati relativi alla campagna radon prone areas in Friuli Venezia Giulia sono stati pubblicati sul sito web di ARPA FVG. Risultati Sulla base dell’analisi dei risultati di oltre 10000 misure di radon indoor effettuate in circa 2500 abitazioni e del confronto di tali risultati con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche del territorio del Friuli Venezia Giulia, è stato possibile costruire una mappa della distribuzione della concentrazione di radon negli edifici del Friuli Venezia Giulia e correlarla con i principali parametri analizzati. Sono state altresì riportate le mappe di distribuzione della concentrazione di radon nelle acque potabili e sorgive del Friuli Venezia Giulia ed è stata costruita ed analizzata la mappa di distribuzione della concentrazione di radon nel suolo per la provincia di Udine. Dal punto di vista geologico i principali parametri analizzati sono stati la consistenza del substrato (sciolto o roccioso), la sua tessitura, l’età delle unità litostratigrafiche e le unità litostratigrafiche stesse, i lineamenti tettonici e la sismicità. Dal punto di vista geomorfologico la regione è stata divisa in 9 aree geomorfologicamente omogenee ed è stato considerato il fenomeno del carsismo con riferimento sia al carso classico che alle restanti aree carsificate della regione. Da ultimo sono stati indagati gli aspetti idrogeologici: la permeabilità, le risorgive e la profondità della falda acquifera. Ogni aspetto è stato analizzato e sono state indagate le eventuali correlazioni con le concentrazioni di radon indoor. E’ stato possibile valutare bene l’importanza di alcuni parametri soltanto dopo aver disaggregato i dati analizzando separatamente zone geomorfologicamente diverse fra di loro. I principali risultati ottenuti possono essere così riassunti: a. il parametro più importante è risultato essere la permeabilità del suolo con riferimento sia alla granulometria del substrato sciolto che alla eventuale carsificazione del substrato roccioso; b. altri parametri come le differenze nelle unità litostratigrafiche e la loro età, la presenza di lineamenti tettonici e la sismicità, la presenza della linea delle risorgive e la profondità di falda, non sono risultate significative ai fini della correlazione con il radon indoor in Friuli Venezia Giulia; c. è stato possibile effettuare alcune differenziazioni all’interno della fascia alpina e prealpina: concentrazioni più elevate sono state misurate nelle Prealpi Carniche e più basse nelle Prealpi Giulie. I valori più elevati misurati all’interno di abitazioni costruite su substrato sciolto sono stati misurati nella fascia alpina e prealpina e quelli più bassi nella Bassa pianura friulana e nella provincia di Trieste. Per quanto riguarda i parametri edilizi è stata analizzata l’eventuale correlazione dei parametri stessi con la concentrazione di radon indoor. Sono risultati significativi i seguenti parametri: posizione del locale in cui era posto il dosimetro rispetto al suolo, tipo di contatto suolo-edificio, anno di costruzione (pre o post terremoto del 1976), presenza di pietra nei muri. Sono stati infine creati due diversi data set con parametri edilizi omogenei ed è stata effettuata l’analisi della distribuzione del radon indoor nei due casi mettendo in luce le diversità di distribuzione, oltre che di concentrazione di radon, per le diverse tipologie costruttive. Considerazioni conclusive e prospettive future Dal punto di vista dell’utilizzo dei sistemi informativi, essi sono stati usati in tutte le fasi dello studio, in particolare: Ø nella strategia di campionamento, nella definizione delle maglie e nell’estrazione del campione, nel posizionamento dei dosimetri e nella georeferenziazione dei siti, nella restituzione e nella pubblicazione dei dati; Ø nei controlli preliminari sui set di dati da analizzare; Ø nella creazione di nuovi set standard di dati; Ø nella ricerca di correlazione della concentrazione di radon con parametri edilizi e geologici; Ø nell’analisi della distribuzione della concentrazione del radon e nelle elaborazioni geostatistiche. Sarebbe stato molto più oneroso, ed in molti casi impossibile, eseguire lo stesso studio senza l’ausilio del SIT. Le potenzialità del SIT creato sono molteplici, ad esempio: utilizzo a fini amministrativi (definizione sul Bollettino Ufficiale Regionale delle radon prone areas, creazione di mappe di rischio, ecc.) ed epidemiologici; creazione di mappe nazionali ed europee, analisi geostatistiche ecc. Il SIT costruito risulta essere un sistema ricco di potenzialità, una piccola parte delle quali è stata sfruttata per le analisi che sono state riportate in questo lavoro. Le prospettive future possono comprendere sia l’ampliamento ed il completamento degli studi intrapresi, che lo svolgimento di molteplici nuove attività di ricerca che la struttura dei dati permette. A titolo di esempio si tenga presente, per quanto riguarda il completamento delle attività svolte, che sono state analizzate solo una parte delle eventuali correlazioni dei dati di concentrazione di radon indoor con i parametri geologici ed edilizi. Va inoltre sottolineata la possibilità di utilizzare, oltre alla Carta Geologica Regionale in scala 1:150000, la cartografia CARG 1:5000. L’uso di tale cartografia potrebbe permettere l’esecuzione di studi di dettaglio allo scopo di evidenziare correlazioni con eventuali altri parametri geologici non ancora considerati. Particolarmente promettente appare la possibilità, dimostrata dall’analisi dei diversi set di dati creati, di normalizzare il parco edilizio regionale in funzione delle caratteristiche costruttive, al fine di disporre di un numeroso set di dati per le analisi, eventualmente multivariate, per la valutazione dell’influenza dei diversi parametri geologici. Sono inoltre sicuramente possibili ulteriori analisi geostatistiche sui risultati delle misure, utili per la definizione delle radon prone areas, ma anche per la redazione di una mappa del “rischio radon” in Friuli Venezia Giulia, analogamente a quanto fatto in altri Paesi. I dati contenuti all’interno del SIT possono inoltre essere utilizzati, insieme a quelli prodotti da altre realtà territoriali ed analogamente a quanto già fatto per la parte relativa alle concentrazioni di radon indoor nelle strutture scolastiche regionali, per la redazione di mappe interregionali, nazionali od europee.
XXIII Ciclo
1960
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Salvà, Gagliolo Giuseppe. "Simulazione energetica di un edificio passivo: valutazione del performance gap determinato dal comportamento dell'utente e dalla qualità costruttiva." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Simulazione parametrica su di un edificio passivo a S. Mauro Pascoli (FC), con valutazione di quanto l'incidenza dell'utente e della correttezza costruttiva possano incidere sulla reale prestazione dell'edificio, quindi il concetto di performance gap.
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Pontarollo, Chiara Martina. "ANALISI DEI METODI DI MISURA PER I PARAMETRI DI ACUSTICA EDILIZIA E CLASSIFICAZIONE ACUSTICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421638.

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Abstract:
Different aspects of acoustic measurements in building have been analyzed in this work. By the performing of a large number of field measurements, many experimental studies have been carried out. Contemporary to these field measurements, the new Italian Classification scheme, described in standard UNI 11367, has been published so the classification of the two buildings under analysis has been performed. In the Italian classification standard two procedure are described: the final classes of the different acoustic parameters can be find both by measurements on every single building structures and facilities and by using a sampling procedure applied to the building elements. Both these methods have been used. In particular, when using the sampling methods, the coverage factor, used for the determination of sampling uncertainty, has been investigated. Another experimentation was about the comparison between different methods for acoustic field measurements. Each measurement has been repeated with different methods: the standard interpretation of ISO 140, with fixed microphone positions; the manually moving technique, also allowed according to ISO 140; and finally the survey method described in ISO 10052, with the sound level meter hold on hand by the operator and moved. In order to improve this comparison, a Interlaboratory Test has been performed: airborne sound insulation of a wall and impact sound insulation of a bare floor in hollow brick and concrete have been measured by eleven teams, using both ISO 140 standards, with fixed point of measurement, and ISO 10052, modified by using 1/3 octave bands measurements. Determining repeatability and reproducibility of the two standard analysed, a better comparison was possible.
Nel presente lavoro sono stati analizzati diversi aspetti relativi alle misure di acustica edilizia in opera. Ciò è stato possibile grazie ad un ampia campagna di misure, che ha permesso l’esecuzione di diverse sperimentazioni. La contemporaneità temporale con l’uscita della norma sulla classificazione acustica UNI 11367 ha permesso di provare il metodo proposto su due edifici. Oltre alla classificazione derivata da misure su tutti gli elementi edilizi, è stata sperimentata anche la tecnica del campionamento che permette la riduzione del numero di collaudi da effettuare, valutando, tra l’altro, gli effetti dell’utilizzo di differenti fattori di copertura sul risultato finale. Un’ulteriore indagine ha riguardato il confronto tra diversi metodi di misura; in particolare sono stati comparati i risultati ottenuti da misure eseguite per punti fissi, secondo l’interpretazione usuale delle norme UNI EN ISO 140, e con movimentazione manuale del microfono e del fonometro, rispettivamente utilizzando le norme UNI EN ISO 140 e la norma di controllo UNI EN ISO 10052 . Tale confronto è stato perfezionato con l’esecuzione di un Test Interlaboratorio, a cui hanno partecipato 11 squadre, che ha riguardato misure di potere fonoisolante su una parete in laterizio rivestita e misure di calpestio su un solaio nudo in laterocemento. Le misure sono state ripetute utilizzando sia il metodo per punti fissi, secondo le norme UNI EN ISO 140, che il metodo con movimentazione manuale del fonometro, secondo la norma di controllo UNI EN ISO 10052, applicato però per bande di terzo d’ottava. Ciò ha permesso di determinare i valori di ripetibilità e riproducibilità di questi due metodi e di effettuare un confronto più accurato.
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Giambi, Andrea. "Studio e verifica dei requisiti acustici nel Teatro Amintore Galli di Rimini." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Oggetto del presente studio riguarda la verifica della conformità acustica per il progetto inerente alla ricostruzione del Teatro Amintore Galli a Rimini, di alcune zone e componenti edilizie, nonché la qualità del campo sonoro nella cavea e nel palcoscenico, con obiettivo prefissato quale il raggiungimento del benessere acustico, intendendo con questa espressione l’esigenza di evitare la presenza di rumori causati da sorgenti interne all'edificio stesso o prodotto da attività in aree circostanti.
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Amodeo, Francesco. "Building Information Modeling e Maintenance Management: il caso del Pro-GET-onE." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
La tesi ha come obiettivo quello di analizzare l’evoluzione del settore della manutenzione edilizia e del cambiamento della politica manutentiva in relazione ai progressi portati dai nuovi strumenti informatici: facendo quindi riferimento ad uno specifico caso di studio e integrando l’utilizzo di software BIM, lo scopo è stato quello di programmare un life cycle adeguato. La prima parte della tesi delinea il cambiamento del quadro normativo dell’ambito della manutenzione e definisce lo stato dell’arte della pratica manutentiva, sia dal punto di vista tecnico e applicativo, ma anche da quello gestionale ed economico, con particolare riferimento al Maintenance Management. Nella seconda parte viene invece approfondito il caso studio di uno studentato di Atene facente parte del programma ProGETonE, definendo gli elementi che possono portare ad una corretta gestione del ciclo di vita di questo fabbricato: l’analisi parte da un approccio tradizionale, basato sul computo metrico e sulla PBS, ma si sviluppa e completa attraverso l’utilizzo di Revit e Mantus-P, con la relativa stesura finale di un piano di manutenzione. Questo processo ha portato ad evidenziare le differenze e i vantaggi che si possono trarre dal cambio di prospettiva e di strumenti nell’ambito della manutenzione edilizia.
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MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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Bratti, Rebecca. "Ricostruire o riqualificare: analisi del ciclo di vita come parametro della sostenibilità ambientale - casi di studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
In un periodo storico in cui il tema della sostenibilità ambientale è baricentrico per tutte le attività di sviluppo, anche l’edilizia, settore responsabile del maggiore consumo di energia primaria, si trova ad affrontare la grande sfida dello sviluppo sostenibile. Analizzando l’attuale situazione dell’edilizia italiana risulta che oltre il 65% degli edifici sia stato costruito in assenza delle normative antisismiche (1974) e dei criteri per il risparmio energetico (1976). Inoltre le recenti direttive ambientali “Europa2050” considerano il suolo come una risorsa limitata e non rinnovabile, per questo è stato posto l’obiettivo del consumo zero di suolo. Queste tematiche hanno portato i nuovi interventi edilizi italiani a confrontarsi con l’esistente, diventando sempre più frequenti quelli di recupero e di demolizione/ricostruzione. In ciascuno dei due casi è necessario affinare le valutazioni circa il limite di convenienza economica, tenendo conto dei diversi impatti ambientali associati. In particolare, nel caso della demolizione e ricostruzione, occorre considerare non solo le problematiche tecniche ed ambientali di un nuovo edificio, ma anche quelle associate allo smaltimento dei materiali da demolizione. Nell’intervento di recupero risultano più rilevanti le problematiche riferite al degrado dell’esistente, alla vita nominale residua e al livello prestazionale richiesto. Sulla base dell’analisi di tre casi di studio individuati nell’ambito della ricostruzione post sisma2012, utilizzando il ciclo di vita come parametro della sostenibilità ambientale, mediante simulazioni eseguite con il software OneClickLCA vengono esaminati i fattori critici e proposti criteri utili alla definizione di un indice di convenienza per un supporto alla scelta dell’intervento più appropriato.
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Zaro, Cristiana. "Il processo parametrico nella progettazione di sistemi integrati di involucro finalizzati alla riqualificazione energetica e architettonica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Il progetto di Tesi è finalizzato a fornire un metodo operativo innovativo, sviluppato per mezzo di un software parametrico, ai progettisti che operano in ambito di riqualificazione architettonica ed energetica degli involucri edilizi. A partire dai risultati emersi dall’analisi critica svolta circa lo stato dell’arte attuale, viene formulata una soluzione progettuale per il recupero dell’involucro edilizio. L'algoritmo elaborato permette di progettare soluzioni di involucro customizzabili, flessibili, ed ecocompatibili composte da elementi modulari prefabbricati valutandone al contempo le prestazioni energetiche nel rispetto delle normative vigenti. Il metodo viene poi applicato su varie stratigrafie estratte dal progetto Tabula, calcolandone le prestazioni energetiche e la compatibilità. L'ultima parte affronta il tema dell’ottimizzazione del processo di tassellazione geometrica delle superfici di facciata per diverse tipologie edilizie residenziali. A questo proposito viene utilizzato il risolutore genetico Galapagos, presente all’interno dell’area di lavoro di Grasshopper, che permette di individuare la dimensione ottimale dei pannelli di facciata in base a precisi parametri che vengono individuati a monte del processo.
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Tavernese, Gabriele. "Gregori Warchavchik, Casa Modernista: applicazione di modellazione parametrica ad un edificio di interesse storico di epoca moderna." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12197/.

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Abstract:
La casa Modernista era stata progettata per essere affittata da G. Warchavchik, e come tale, è stata costruita secondo un piano adeguato ad una piccola famiglia preferibilmente modesta, composto da tre camere da letto, un soggiorno e una sala da pranzo. Nel paesaggio ancora tradizionale della città l’abitazione deve essere apparsa come uno sproposito, considerando che non rispecchiava la classica costruzione di quel periodo. La prima fase del processo di modellazione ha riguardato il ridisegno - a partire dagli elaborati grafici originali e/o di rilievo attuali - in 2D. La seconda ha riguardato la modellazione dell’intera costruzione all’interno della piattaforma Revit. Le famiglie di Revit sono muri, porte, finestre, ecc., ovvero tutto quello che possiamo creare con questo programma ma che racchiude solo componenti di “ultima generazione”, quindi non è possibile trovare Famiglie, per esempio di finestre, porte, ecc., che ci permettano di ridisegnare strutture storiche o degli anni precedenti alla creazione del programma. La potenzialità di Revit è anche questa; ci permette di creare componenti quali infissi, muri, solai, ecc., in diversi modi con la modellazione 3D all’interno del programma stesso, elaborando o delle nuove famiglie da zero (metodo forse più complicato) o anche tramite la creazione di “Modelli Locali” in 3D (metodo molto più semplice e rapido). Grazie alle possibilità di personalizzazione delle famiglie di oggetti che la maggior parte di piattaforme BIM consente, tale tecnologia può essere impiegata, non solo nel caso di nuove costruzioni, ma anche nell’ambito dei lavori di ristrutturazioni o di restauro di edifici di interesse storico. Revit, in particolare, è un programma nato per permettere di elaborare un qualsiasi progetto a 360°, ed offre, per quanto è stato possibile sperimentare anche nel caso di studio oggetto del presente elaborato di tesi, la possibilità di operare sia su edifici di carattere storico, sia su costruzioni ex-novo.
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Cardillo, Enrico. "HBIM methodology for structural preservation of historical buildings: the semantic modeling of the San Felice sul Panaro fortress." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Building Information Modelling is changing the design and construction field ever since it entered the market. It took just some time to show its capabilities, it takes some time to be mastered before it could be used expressing all its best features. Since it was conceived to be adopted from the earliest stage of design to get the maximum from the decisional project, it still struggles to adapt to existing buildings. In fact, there is a branch of this methodology that is dedicated to what has been already made that is called Historic BIM or HBIM. This study aims to make clear what are BIM and HBIM, both from a theoretical point of view and in practice, applying from scratch the state of the art to a case study. It had been chosen the fortress of San Felice sul Panaro, a marvellous building with a thousand years of history in its bricks, that suffered violent earthquakes, but it is still standing. By means of this example, it will be shown which are the limits that could be encountered when applying BIM methodology to existing heritage, moreover will be pointed out all the new features that a simple 2D design could not achieve.
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Ambrogini, Angelo. "Dalla nuvola di punti al B.I.M. per l'analisi strutturale: il caso studio di The Student Hotel." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
L'atto del rilievo rappresenta l'operazione preliminare volta alla comprensione e conoscenza approfondita di una struttura. Un rilievo tridimensionale effettuato con le moderne tecniche geomatiche della scansione laser o della fotogrammetria digitale può fornire una rappresentazione metrica completa e rigorosa dell'oggetto a partire dalle nuvole di punti generate, opportunamente gestite. Questo dato, in sé essenziale per una corretta documentazione geometrica a molteplice valenza, può essere utilizzato anche per l'applicazione di un approccio di Building Information Modeling (B.I.M.); tale metodologia, che trova oggi adozione soprattutto in sede di progettazione, può essere infatti efficacemente adottata anche per l'esistente attraverso software di B.I.M. authoring che consentono l'utilizzo di nuvole di punti come guida per una precisa modellazione. Il B.I.M. è basato su un modello condiviso contenente informazioni, e può fornire agli utenti la possibilità di arricchire costantemente il modello parametrico e di interrogarlo per svolgere simulazioni strutturali, energetiche, ecc. Attraverso il caso di studio relativo all'edificio che ospiterà in Bologna una nuova sede della catena olandese The Student Hotel, è stato possibile creare un accurato modello B.I.M. grazie alle scansioni che hanno interessato l'intera struttura. Sono stati modellati tutti gli oggetti parametrici strutturali (travi, pilastri, setti murari, solai) con precisione millimetrica, garantita dalla tipologia di rilievo, per poi essere posizionati nello spazio virtuale. Il modello è stato sfruttato per svolgere l'analisi statica della struttura all'interno dello stesso software di modellazione B.I.M. e, grazie all'interoperabilità e alla condivisione tra i diversi ambiti concorrenti alla costruzione, si può considerare come base per l'integrazione di informazioni necessarie per compiere anche la progettazione architettonica, l'integrazione di dati impiantistici, l'analisi di efficientamento energetico, ecc.
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Rinaldi, Simone. "Recupero dell’architettura senatoria bolognese: caratteri costruttivi e sicurezza strutturale di Villa Carlina." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del recupero dell’architettura senatoria bolognese, con oggetto Villa Carlina, residenza nobiliare dei Bovio. Il concetto di recupero è riferito al riuso funzionale di tale architettura di grande pregio storico-artistico, mediante interventi diversificati in funzione dello stato conservativo. La lettura critica dell’edificio viene eseguita attraverso uno studio tipologico, uno studio sulla qualità costruttiva ed un’analisi della sicurezza strutturale, al fine di valutare la compatibilità delle funzioni da inserire. Situata nel territorio rurale di Madonna di Castenaso (BO) e per anni segnata dal degrado, la Villa dispone di una scarsa quantità di informazioni riguardo gli eventi e le fasi costruttive, nonostante l’importante ruolo della famiglia nella città di Bologna. La raccolta dei dati storici, geometrici, architettonici e strutturali, ottenuti dal rilievo in sito, ha fornito la base per l’analisi della qualità costruttiva dell’edificio e per la valutazione della vulnerabilità sismica, condotta con metodi semplificati LV1 e LV2 delle “Linee Guida” del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. I risultati indicano un edificio in muratura regolare in pianta ed in elevazione e dimostrano una buona qualità strutturale ed una discreta risposta sismica, pur necessitando di alcuni interventi locali di miglioramento. La tesi riporta, infine, considerazioni sulla qualità degli spazi, fornendo esempi progettuali per nuovi impieghi della Villa, in relazione ai caratteri tipologici dell’architettura senatoria ed al valore identitario dell’edificio.
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Gnucci, Valentina. "Metodi speditivi per la valutazione del comportamento strutturale di edifici intelaiati in c.a. mediante l'applicazione di reti neurali. Studio dell'influenza delle caratteristiche meccaniche e geometriche: scelta dei parametri di analisi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Lo studio in oggetto è volto a ricercare una metodologia speditiva per la valutazione della vulnerabilità sismica di edifici in calcestruzzo armato che permetta al tecnico di conoscere i principali parametri di risposta sismica dell’edificio in poco tempo e con un buon grado di affidabilità. La metodologia studiata si fonda su una raccolta di dati da un numero molto elevato di edifici presi come casi di studio, di cui per ognuno si costruisce un modello per mezzo di un software strutturale e si ricavano i parametri di risposta sismica. Con questa base di dati si istruisce una rete neurale artificiale appositamente creata, da cui l’utilizzatore finale inserendo alcuni parametri che caratterizzano il suo edificio, potrà ricavare in pochi passaggi, i dati sulla risposta sismica con un buon grado di approssimazione rispetto ai dati ottenuti mediante valutazione approfondita. Altri due elaborati di tesi sviluppati in precedenza sul tema hanno evidenziato l’esigenza di un approfondimento dello studio, ridefinendo i parametri di analisi, cambiando la tipologia dei modelli usati per la base di dati e la tipologia di analisi sismica e creando una nuova rete neurale più performante. Come software per la modellazione è stato scelto SAP 2000 della CSI – Italia Srl un programma di calcolo agli elementi finiti pensato per l’ingegneria civile e la risposta sismica è stata valutata mediante un’analisi statica non lineare (Pushover). Per la creazione dei modelli e per la scelta dei nuovi parametri di analisi che andavano ottimizzati è nata la necessità di andare a studiare un caso concreto al fine di approfondire la conoscenza dell’edilizia residenziale in calcestruzzo armato nei vari periodi storici. Sono state così gettate le basi per un’analisi tipologica dell’edilizia residenziale in calcestruzzo armato, unica nel suo genere e dagli sviluppi molto interessanti.
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Pernigotto, Giovanni. "Evaluation of building envelope energy performance through extensive simulation and parametrical analysis." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422638.

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Abstract:
More than 30% of the final energy uses in the European Union are due to the building energy consumptions. In order to reduce their energy impact and improve their efficiency, the design activity has been given a large importance, both for new buildings or refurbishment projects. Moreover, besides these goals, during the last years the indoor comfort conditions have assumed a more and more relevant significance for professionals in the building design. That required the development of properly detailed instruments of analysis, such as building energy simulation tools (BES). Generally, the more complex a tool, the higher the number of required inputs but not all of them are always available in the early design stages. For this reason, BES codes have been used also to elaborate simpler models. This research analyses the possibilities given by an extensive use of the BES for the evaluation of the building envelope energy performance and some of the different issues related to BES. The first topic discussed is related to the external boundary conditions in BES, in particular the definition of a representative weather file for the description of the external environment and of the modelling of the heat transfer through the ground. The second topic analyses the problems of the validation of the results provided by BES tools and the relative accuracy introduced by the choice of a specific code. The comparison between BES software is carried out both considering the outputs of a whole thermal zone, such as heating and cooling energy needs and peak loads and the time of their occurrences, and the response of a single component (i.e., opaque walls and glazings). Finally, the coherence between the energy needs elaborated by means of BES tools and those by the quasi-steady state model presented in the technical Standard EN ISO 13790:2008 is studied and some correction factors are proposed for this simplified method.
Più del 30% degli impieghi finali di energia nell’Unione Europea è dovuto ai consumi energetici degli edifici. Al fine di ridurre il loro impatto energetico e migliorare la loro efficienza, è stata data una sempre maggiore importanza all’attività di progettazione, sia in merito ai nuovi edifici sia per gli interventi di riqualificazione. Inoltre, in aggiunta a questi obiettivi, durante gli ultimi anni le condizioni di comfort nell’ambiente confinato hanno assunto una sempre maggiore significatività per i progettisti edili. Ciò ha richiesto lo sviluppo di strumenti di analisi adeguatamente dettagliati, come i simulatori dinamici dell’edificio. In generale, più è complesso uno strumento, maggiore è il numero di input richiesti ma non tutti sono sempre disponibili nelle fasi iniziali della progettazione. Per questa ragione, i codici di simulazione dinamica sono stati impiegati anche per sviluppare modelli semplificati. Questa ricerca analizza le possibilità date da un uso estensivo della simulazione dinamica per la valutazione delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio e alcune problematiche relative ad essa. Il primo argomento discusso riguarda le condizioni al contorno nella simulazione dinamica, in particolare la definizione di un file climatico rappresentativo per la descrizione dell’ambiente esterno e la modellazione dello scambio di calore attraverso il terreno. Il secondo argomento analizza i problemi della validazione dei risultati forniti dagli strumenti di simulazione dinamica e l’accuratezza introdotta dalla scelta di uno specifico codice. Il confronto tra i software di simulazione dinamica è condotto sia a livello degli output di un’intera zona termica, quali i fabbisogni di riscaldamento e raffrescamento, i carichi di picco e l’istante in cui si verificano, e la risposta di un singolo componente (i.e., le pareti opache e quelle vetrate). Infine, viene studiata la coerenza tra i fabbisogni energetici elaborati dagli strumenti di simulazione dinamica e quelli ottenuti tramite il modello semi-stazionario presentato nella normativa EN ISO 13790:2008 e vengono proposti alcuni fattori correttivi per questo metodo semplificato.
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