Journal articles on the topic 'Paolo II'

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1

Barberini, Giovanni. "Giovanni Paolo II e l’Europa." Politeja 11, no. 29 (2014): 61–73. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.29.07.

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2

Góralski, Wojciech. "Papież Jan Paweł II jako ustawodawca." Prawo Kanoniczne 41, no. 3-4 (December 20, 1998): 29–45. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.3-4.01.

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Abstract:
All' occasione del ventesimo anniversario della elezione del papa Gio­vanni Paolo II 1 'autore tenta di presentare la sua attivitá legislativa nella Chiesa. Prima di tutto viene riferita la riforma del Codice di Diritto Canonico del 1917, iniziata dal papa Giovanni XXIII nel 1963 e continuata dal papa Paolo VI, terminata con la promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico i125 gennaio 1983. In secondo luogo si fa ricordare la riforma di diritto canonico delle Chiese Orientali, ricominciata dal papa Paolo VI nel 1972 e compiuta con la promulgazione del Codice dei Ca­noni delle Chiese Orientali il 18 ottobre 1990. Nella terza parte si pre­senta le costituzioni apostoliche di Giovanni Paolo II — „Divinus perfec­tionis Magister" del 25 gennaio 1983 e „Pastor bonus" del 28 giugno 1988 — essendo esse la parte integrale della riforma postconciliare. Alla fine l'autore indica brevemente le altre leggi (costituzioni apostoliche e lettere motu proprio) del Papa — Polacco.
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3

Astorri, Romeo. "La Segreteria di Stato nelle riforme di Paolo VI e Giovanni Paolo II." Mélanges de l’École française de Rome. Italie et Méditerranée 110, no. 2 (1998): 501–18. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1998.4574.

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4

Żurek, Antoni. "Wierność tradycji. Jan Paweł II a 1200. rocznica soboru nicejskiego II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 145–58. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6679.

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Abstract:
Nell'anno 1987 accadeva 1200 anniversario del concilio ecumenico di Nicea (787). Nella sua Lettera Apostolica Duodecimum saeculum Giovanni Paolo II ha ricordato il problema trattato dal concilio ma anche ha messo in rilievo alcuni punti essenziali risultati dall'insegnamento di Nicea. Cosi il concilio viene non solo ricordato ma anche interpretato dalia prospettiva del successore di S. Pietro. Dal punto di vista papale ci vuole rivolgere attenzione all’insegnamento sulla tradizione della Chiesa. E una tradizione comune della Chiesa: occidentale et orientalne. Dal punto di vista del dialogo ecumenico ąuesto crea un punto di riferimento. In riferimento alla dottrina del concilio sul culto delle immagini sacre Giovanni Paolo II ha presentato i punti cardinali dell'insegnamento della Chiesa rispetto all'arte cristiana e il suo ruolo nell'annuncio del vangelo.
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5

Selejdak, Ryszard. "Il diaconato permanente nell’insegnamento di Giovanni Paolo II." Teologia i Człowiek 22, no. 2 (June 19, 2013): 115. http://dx.doi.org/10.12775/ticz.2013.020.

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6

Trachtenberg, Marvin. "Storia dell'architettura italiana. II Quattrocento Francesco Paolo Fiore." Journal of the Society of Architectural Historians 59, no. 3 (September 2000): 380–85. http://dx.doi.org/10.2307/991653.

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7

Hong‑Soon Han, Thomas. "Giovanni Paolo II: testimone della speranza per l’Asia." Politeja 11, no. 29 (2014): 83–91. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.29.09.

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8

Brandão, José Luís L. "Recensão a: Fedeli, Paolo - Properzio: Elegie libro II." Humanitas, no. 62 (2010): 361–64. http://dx.doi.org/10.14195/2183-1718_62_27.

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9

Kukułka, Tadeusz. "Filosofia del diritto di Giovanni Paolo II [Jana Pawla II filozofia prawa]." Forum Philosophicum 8 (2003): 281–83. http://dx.doi.org/10.5840/forphil2003831.

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10

Iwaszkiewicz-Wronikowska, Bożena. "Jan Paweł II i archeologia chrześcijańska." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 285–88. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6661.

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Abstract:
Dai discorsi di Giovanni Paolo II si evince che, come il compito principale dell’archeologia cristiana, egli vedeva la riscoperta delle testimonianze di vita dei primi cristiani, le quali dovevano poi essere usate come esempi validi per i cristiani di oggi.
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Dyduch, Jan. "Poszanowanie godności osoby gwarancją poszanowania praw narodu w świetle nauczania Jana Pawła II." Prawo Kanoniczne 41, no. 1-2 (June 15, 1998): 21–32. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1998.41.1-2.01.

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Abstract:
Il papa Giovanni Paolo II nella sua enciclica Redemptor hominis ha mostrato che cosa significa la dignità dell’uomo ed i suoi dritti connessi alla dignità della nazione ed i dritti di essa. Questo programma il Santo Padre realizza nei suo insegnamento. Come ispirazione gli servivano le esperienze dalla storia più recente, ed in modo particolare l’occupazione tedesca come pure l’attività distruttiva del totalitarismo comunista ed infine la liberazione dal giogo di totalitarismo di tanti popoli negli anni 1989-1990. Giovanni Paolo II, analizzando i dritti dell’uomo, stottolinea il significato basilare di dritto alla libertà ed alla vita, senza cui non si puo parlare di rispetto per la persona umana, la quale vive i funzione in grande famiglia, che costituisce la nazione. Giovanni Paolo II insegna sulla dignità e sui dritti della nazione, sopra tutto, durante le Assemblée Generali dell’ONU il 2.X.1979 ed il 5.X.1995, come pure nei discorso presso la Torre di Bandenburgo a Berlino il 23.VI.1996. I discorsi soprannominati non contengono nessun elenco dei dritti della nazione, ma indicano soltanti alcuni più importanti: il dritto di esistere, di decidere di se stesso, della libertà, della propria identità, della diversità, dell’indipendenza, della propria cultura e lingua, della solidare collaborazione nella pace e giusiizia con le altre nazioni. Il Papa condanna il nazionalismo, il quale proclama lo sdegno e l’odio per altri popoli contraponendolo al patriotismo - l’amore della propria patria, la quale è l’mpegno di ogni cittadino di una nazione. Il soggetto di preocuppazione particolare di Giovanni Paolo II è l’unità delle nazioni di Europa.
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Camplani, Alberto. "Apocrifi dell’Antico Testamento, vol. II, a cura di Paolo Sacchi." Augustinianum 30, no. 2 (1990): 505–6. http://dx.doi.org/10.5840/agstm199030244.

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13

Signifredi, Massimiliano. "Visione messianica e realismo della storia in Giovanni Paolo II." Theological Research. The Journal of Systematic Theology 7 (June 30, 2021): 69. http://dx.doi.org/10.15633/thr.3952.

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14

Góralski, Wojciech. "Papieskie Rady w strukturze odnowionej Kurii Rzymskiej." Prawo Kanoniczne 34, no. 1-2 (June 5, 1991): 37–53. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1991.34.1-2.04.

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Abstract:
La costituzione apostolica del papa Giovanni Paolo II „Pastor bonus" ha inteso offrire alla Chiesa i frutti del lavoro, durato quasi venti anni, dedicato alla revisione della costituzione apostolica del papa Paolo VI Regimini Ecclesiae Universae del 1967, alla luce del nuovo Codice di Diritto Canonico del 1983, della conclusione dei tre concistori (1979, 1982, 1985), dei Sinodi dei Vescovi di questi anni, della consultazione dell’episcopato del mondo intero, delle osservazioni dei Capi Dicastero della Curia Romana, dello studio di tre Commissioni di lavoro. Tra gli organismi della Curia Romana rinnovata dal Giovanni Paolo II menitano una menzione speciale i Pontifici Consigli i quali hanno ricevuto l’autonom'a normale dei Dicasteri. La presentazione dei compiti e delle competenze dei singoli Consigli è stata preceduta dalla indicazione delle premesse essenziali — storiche e dottrinali — della costituzione apostolica „Pastor bonus”.
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Napiórkowski, Celestyn S. "Jan Paweł II a 1550. rocznica soboru efeskiego." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 123–28. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6723.

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Abstract:
Si potrebbe pensare che sulla teologia dell'Efeso non sia piu possibile dire ąualcosa di nuovo, eppure e possibile. E’ giusto affermare infatti che la Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II all’Episcopato delta Chiesa Cattolica per il 1600 anniversario del Primo Concilio di Costantinopoli I e per il 1550 anniversario del Concilio di Efeso (25 III 1981) offre una visione in ąualche modo rinnovata dell'Efeso riconsiderandolo nell'ottica del Concilio di Costantinopoli e del Vaticano II.1. Nel contesto del Concilio di Costantinopoli: alla tradizionale interpretazione cristologica e mariologica dell'Efeso, Giovanni Paolo II aggiunge l'interpretazione soteriologica (l’Efeso canto „un’inno all'onore dell'opera di salvezza compiuta nel mondo attraverso Pazione dello Spirito Santo”), quella pneumatologica (l’incarnazione si fece per l'azione dello Spirito Santo ) e quella ecumenica (i due Concili appartengono alla stessa eredita della fede ). Egli sottolinea ugualmente la permanenza della fertilita spirituale di quei misteri. II Papa non si esprime sul problema di Nestorio ; non lo accusa di eresia ; il nestorianismo e l’insegnamento sbagliato sulla maternita divina rimangono legati, ma il movimento non ne e ritenuto il principale responsabile. 2. Nel contesto del Vaticano II: rifenrendosi alPinsegnamento del Vaticano II relativo alla presenza della Vergine Maria nel Mistero della Chiesa, Giovanni Paolo II da rilievo alla prospettiva ecclesiologica dell'Efeso: lo Spirito Santo santifica in continuazione la Chiesa, le da la vita, abita nei cuori dei fedeli, conduce la Chiesa alla pienezza della verita, la unifica nelle sue communita e attivita pastorali, la dirige, la decora, la mantiene sempre giovane, la rinnova e la conduce alPunione totale eon il Cristo. Maria Santissima, unita allo Spirito Santo, sta realizzando la sua maternita nella Chiesa.
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Kudasiewicz, Józef. "Teologia zbawienia w nauczaniu Jana Pawła II." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 271–87. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1325.

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Abstract:
La soteriologia di Giovanni Paolo II contiene seguenti verit : l'uomo non pu• salvare se stesso; solo Dio pu• salvarlo. Dio salva uomo a causa del suo amore che rivela nel suo Figlio, Ges— Cristo, unico Salvatore del mondo. Dio vuole salvare ogni uomo e l'uomo intero: anima e corpo. Dal'evento salvifico che Š la vita e la Pasqua di Cristo nasce la nuova vita del cristiano.
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Lacalamita, Rosanna, Antonio Quaranta, Maria Pia Trisorio Liuzzi, Aldo Nigro, Umberto Simonetti, Massimiliano Schirone, Ferruccio Aloè, et al. "The European Accreditation of Istituto Tumori Giovanni Paolo II of Bari." Tumori Journal 101, no. 1_suppl (December 2015): S14—S18. http://dx.doi.org/10.5301/tj.5000467.

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Wronka, Stanisław. "Jan Paweł II – człowiek dobry." Ruch Biblijny i Liturgiczny 58, no. 2 (June 30, 2005): 85. http://dx.doi.org/10.21906/rbl.586.

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Abstract:
L’andare di Giovanni Paolo II alla casa del Padre ha toccato profondamente tutti, credenti e non credenti. Il modo in cui il Papa viveva i suoi ultimi giorni, segnati dalla sofferenza, la sua pasqua dalla morte alla vita in Dio, ha confermato definitivamente la sua grandezza. Agli occhi del mondo è sfavillata la sua bella umanità e allo stesso tempo si è aperto unenorme e doloroso vuoto. La vicenda dell’uomo rassomiglia a quella di un albero: si può valutarne bene la grandezza, salute e posto nel paesaggio solo quando è abbattuto.L’umanità del Santo Padre era tutta tessuta dei valori massimi di verità, libertà, amore... Il Papa li realizzava con radicalismo e coraggio che però sapeva unire alla mitezza e rispetto verso gli altri. Questa difficile sintesi testimonia il suo genio morale. Il fondamento dell’umanità di Giovanni Paolo II era la fede in Dio che rafforza le naturali capacità dell’uomo e permette di unire tutti gli elementi della realtà umana, inclusa la sofferenza e morte, in un armonioso insieme. Il legame con Dio non lo separava dagli uomini, ma lo apriva ancor di più a loro. Infatti, accanto a lui si radunavano sia giovani che adulti ed egli li univa sulla base dei valori che riconosceva. Col passare del tempo, la comunità attorno a lui aumentava, nel giorno del suo funerale abbracciava pressoché tutto il mondo. Ciò dimostra la giustezza dell’antropologia evangelica alla cui luce costruiva tutta la sua vita.I mezzi con cui il Santo Padre foggiava la sua umanità erano semplici, ma esigenti. La fonte della forza e della luce costituiva per lui soprattutto una fervida e costante preghiera, frequente partecipazione ai sacramenti e sistematica meditazione sulla Parola di Dio. A queste pratiche religiose univa un solido studio delle diverse materie: letteratura, filosofia, teologia. Con passione perseguiva la verità, voleva raggiungere l’essenza delle cose e fenomeni, trattava le questioni del tempo, confrontava i risultati delle sue riflessioni con le opinioni degli scienziati, artisti, politici. La luce della fede unita alla sapienza umana lo faceva un profeta dei nostri tempi che vedeva più lontano e più profondamente e influiva in modo efficace sul corso della storia. Poteva operare così molto grazie alla sua enorme laboriosità, sfruttamento di ogni istante e fedeltà nel poco.In verità per il Papa niente era di poco valore, egli scorgeva in tutto la straordinarietà, dappertutto scopriva con meraviglia le tracce della bellezza, sapienza e amore di Dio – nell’uomo, negli eventi, nella natura. Voleva rispondere a questo amore anche con amore con il quale abbracciava Dio, uomini e ogni creatura. L’amore faceva sì che non si sentisse mai annoiato né stanco e che esercitasse così forte influsso sugli altri. La gente si affezionava a lui, ricambiando il suo amore paterno e cercava di tramandarlo oltre, tentando perfino di riconciliarsi con i nemici. Infatti, è difficile resistere al potere dell’autentico amore!Di Giovanni XXIII si diceva: „Papa buono”, invece di Giovanni Paolo II si dice in modo più principale: „uomo buono”, poiché in lui si è manifestata nella misura rarissima la stessa umanità, la sua forma piena. Essere buono vuol dire essere vicino a Dio che come unico è veramente buono e fonte del bene. Dunque l’uomo buono è anche santo e grande. Tale era Giovanni Paolo II, perché cercava sempre di stare vicino a Dio, seguendo Cristo e la sua Madre. In questo cammino lo aiutavano la tradizione e la cultura polacca che nelle loro espressioni più alte sono fino in fondo evangeliche.
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Pietras, Henryk. "Orygenes w pismach i wystąpieniach Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 205–11. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6715.

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Abstract:
La communicazione vuol presentare Origene negli scritti e discorsi di Giovanni Paolo II. Soprattutto si fa presente le citazioni dall’Alessandrino nell'enciclica Fides et ratio ed i titoli con i quali il papa lo stava nominando: „scrittore ecclesiastico”, „grande scrittore ecclesiastico”, ma anche „Padre della Chiesa”. Nei testi del papa defunto si vede anche che abbia preso da Origene la speranza della salvezza universale.
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Słomka, Walerian. "Św. Augustyn jako mistrz kontemplacji." Vox Patrum 14 (September 8, 1988): 207–18. http://dx.doi.org/10.31743/vp.10690.

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Abstract:
L'Autore dell'articolo si riferisce prima alla Lettera Apostolica "Augustinum Hipponensem" di Giovanni Paolo II, esponendo il suo insegnamento sulla contemplazione di Sant’Agostino e secondo Sant'Agostino.
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Żelazny, Jan W. "Św. Jan Chryzostom w nauczaniu Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 229–39. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6681.

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Abstract:
La letteratura patristica fu presente nell'interesse di Papa Wojtyła non soltanto come appoggio nell'insegnamento, ma sopratutto come modo alternativo per la dogmatica - scuola non speculativa ma storica. Questa dimensione e molto importante per Lui. Si deve dire, in verita, che Giovanni Paolo II nei suoi documenti raramente usava gli scritti di S. Giovanni Crisostomo. Ma queste citazioni sono molto significative. Grandę Antiocheno e da Lui preferito quale testimone di carita cristiana, solidarieta ed e anche uno dei primi Padri della Chiesa che ha valorizzato molto il matrimonio nei confronti della vita consacrata. II famoso vescovo di Costantinopoli era per Lui un catecheta speciale che con la vita ha testimoniato l’impegno sociale della Chiesa. Ma la figura di S. Giovanni Crisostomo e sempre nel quadro eon gli altri grandi padri della Chiesa, testimoni di tradizione greca e siriaca del IV secolo nella Chiesa. Insieme con loro era presente nei momenti in cui il Papa voleva far vedere la continuita dell'insegnamento della Chiesa su questi argomenti. II modo di appoggiarsi sugli scritti di Grande Antiocheno e simile alla presenza degli altri padri nell'insegnamento di Giovanni Paolo II.
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Królikowski, Janusz. "Teologia Boga i człowieka. Św. Ireneusz z Lyonu w interpretacji Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 189–203. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6672.

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Abstract:
Nell'insegnamento di Giovanni Paolo II molto frequenti sono stati i riferimenti all’opera di Ireneo di Lione, per cui questo fatto merita una attenzione particolare, quando vogliamo determinare il ruolo dei Padri della Chiesa nel suo magistero. Durante la visista in Francia, del 1986, questo Papa ha dedicato un discorso particolare a Ireneo, durante l'incontro con i docenti dell’Universita Cattolica di Lione (il 7 ottobre). Parlando del Vescovo di Lione e dell'attualita del suo messaggio, Giovanni Paolo II ha sottolineato particolarmente la sua teologia della Tradizione e la necessita di un confronto creativo della teologia fondata sulla Tradizione con la cultura attuale che e sempre legata al modo di manfestarsi della fede. Tra le questioni fondamentali e generali ha messo in rilievo la questione della comprensione adegata dell'antropologia orientata alla teologia, secondo il noto principio formulato da Ireneo: Gloria Dei vivens homo. Dalla presentazione dell'opera del Vescovo di Lione risulta l’impostazione di fondo che permette di chiamarlo: „II teologo di Dio e dell'uomo”.
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La Monica, Alessandro. "La traduzione latina di Decameron II, 5 di Paolo Marchese." Giornale storico della letteratura italiana 199, no. 667 (July 2022): 374–91. http://dx.doi.org/10.1484/j.gsli.5.133114.

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Kopiec, Maksym Adam. "Sacralità della vita umana nell’enciclica di Giovanni Paolo II "Evangelium vitae" – 25 anni dalla promulgazione." Teologia w Polsce 13, no. 2 (February 27, 2020): 111–40. http://dx.doi.org/10.31743/twp.2019.13.2.07.

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Abstract:
Il presente testo riprende sinteticamente il messaggio dell’enciclica di san Giovanni Paolo II nel 25° anniversario della sua promulgazione, il 25 marzo 1995. Il fine di esporre e di ricordare i temi principali non è solo legato a questa ricorrenza, ma il fatto che proprio oggi il documento dimostra la sua straordinaria attualità, forse più che nei tempi quando era scritta. Questo permette di percepire il carisma profetico – teologicamente intesa – del santo papa, Giovanni Paolo II. Egli infatti, osservando certi fenomeni socio-culturali nel mondo e le idee che stavano alle loro base, ha deciso di ricordare l’annuncio della Chiesa che riguarda il mistero dell’uomo. Questo mistero risplende alla luce della Divina Rivelazione, cioè nel Vangelo che è la persona stessa di Cristo. Nei nostri tempi il Vangelo della vita suona con un particolare timbro e richiede di essere annunciato ad alta voce, davanti al mondo intero.
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Rozkrut, Tomasz. "Kanoniczny proces o nieważność małżeństwa: proces sporny czy proces specjalny?" Prawo Kanoniczne 53, no. 3-4 (October 15, 2010): 171–83. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.08.

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Abstract:
Riflessione sul processo matrimoniale nella Chiesa fa una domanda sulla sua particolare natura. Il nuovo Codice, promulgato il 25 gennaio 1983 da Giovanni Paolo II, in materia del processo matrimoniale per la dichiarazione di nullità ha seguito lo stesso metodo del Codice del 1917. Nella parte speciale „I processi matrimoniali” riunisce in un solo capitolo le norme proprie di questo processo (cann. 1671-1691), mentre le altre prescrizioni, che disciplinano il processo nel suo insieme, si trovano nella parte generale „I giudizi in genere” (cann. 1400-1500) e „Il giudizio contenzioso” (cann. 1501-1655). Il testo oltre analisi della classificazione del processo matrimoniale nel Codice del 1983, fa riferimento alla „Dignitas connubii” a anche per dimostrare la sua particolare natura cita alcuni discorsi di Giovanni Paolo II alla Rota Romana e anche le risposte e le dichiarazioni giudiziali delle parti in processo matrimoniale.
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GEROSA, LIBERO. "Diritto universale e particolare alla luce dell’ermeneutica canonistica di san Giovanni Paolo II." Prawo Kanoniczne 59, no. 1 (January 25, 2017): 43. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2016.59.1.03.

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della Redazione, A. cura. "Premio "Gian Paolo Treccani" per il miglior saggio pubblicato sulla rivista. II edizione." STORIA URBANA, no. 169 (March 2022): 217–118. http://dx.doi.org/10.3280/su2021-169011.

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Blanco, Pablo. "Gianni VALENTE, Ratzinger al Vaticano II, Cinisello Balsamo: San Paolo, 2013, 223 pp." Scripta Theologica 45, no. 3 (March 2, 2015): 823. http://dx.doi.org/10.15581/006.45.1054.

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Kiciński, Andrzej. "Le Giornate Mondiali della Gioventù – i giovani e il beato Giovanni Paolo II." Person and the Challenges. The Journal of Theology, Education, Canon Law and Social Studies Inspired by Pope John Paul II 2, no. 1 (February 1, 2012): 121. http://dx.doi.org/10.15633/pch.880.

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Günther, Hans-Christian. "Properzio. Elegie. Libro II. Introduzione, testo e commento. A cura di Paolo Fedeli." Gnomon 81, no. 5 (2009): 395–407. http://dx.doi.org/10.17104/0017-1417_2009_5_395.

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Negri, Luigi. "Il significato internazionale del magistero sociale del Santo Gio vanni Paolo II P.M." Politeja 11, no. 29 (2014): 23–35. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.29.04.

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Ornaghi, Lorenzo. "‘Comunità internazionale’ e ‘famiglia umana’ nel pensiero e nell’azione di Giovanni Paolo II." Politeja 11, no. 29 (2014): 37–53. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.29.05.

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Dupuy, Enrique Elias. "L’America Latina nell’operato della Santa Sede durante il Pontificato di Giovanni Paolo II." Politeja 11, no. 29 (2014): 101–12. http://dx.doi.org/10.12797/politeja.11.2014.29.11.

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Moreira, José Aparecido Gomes. "Paolo Sarpi, “o servita” Herege ou santo?" Revista Eclesiástica Brasileira 75, no. 299 (August 14, 2018): 637. http://dx.doi.org/10.29386/reb.v75i299.301.

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Abstract:
Síntese: Uma das figuras mais controvertidas da História da Igreja católica e situada no contexto político-religioso que desembocou na Reforma protestante do século XVI é a do frade servita veneziano Paulo Sarpi. É de sua autoria a História do Concílio de Trento publicada em Londres, em 1619, sob o pseudônimo de Pietro Soave Polano, para burlar a Inquisição. Embora reconhecida como a obra da historiografia eclesiástica mais importante dos inícios do século XVII, só foi retirada do Índice dos Livros Proibidos, juntamente com as demais obras ali citadas, após a conclusão do Concílio Vaticano II, pelo papa Paulo VI. Embora de grande atualidade ao aproximar-se o quarto centenário da publicação de seus escritos, a contribuição de Sarpi ao pensamento político, teológico e econômico continua insuficientemente reconhecida. Recentes e inovadores estudos, contudo, prometem contribuir para reparar o multissecular e quase intencional silêncio ou esquecimento.Palavras-chave: Paulo Sarpi. Concílio de Trento. Reforma protestante. Inquisição romana. Concílio Vaticano II.Abstract: One of the most controversial figures in the history of the Catholic Church since the political-religious movement that led to the Protestant Reformation in the 16th century, Servite Friar Paolo Sarpi, the Venetian, authored of a History of the Tridentine Council published in London in 1619 under the pseudonym of Pietro Soave Polano to circumvent the Roman Inquisition. Recognized as the most important piece of the early 17th century ecclesiastical historiography, it was removed by Pope Paul VI from the Index of Forbidden Books, together with all his other writings, only after the Second Vatican Council in the middle of the 20th century. Despite approaching the fourth centennial anniversary of the release of his writings, Sarpi’s contribution to the political, theological, and economic thought of his time continues to be insufficiently recognized. Recent and innovative studies, however, promise to repair a multi-secular and quasi-intentional silence or obliviousness.Keywords: Paul Sarpi. Tridentine Council. Protestant Reformation. Roman Inquisition. Second Vatican Council.
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Góralski, Wojciech. "Rola i zadania adwokata w procesach kanonicznych w alokucjach papieży do Roty Rzymskiej (1939-2007)." Prawo Kanoniczne 50, no. 3-4 (December 20, 2007): 109–16. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2007.50.3-4.05.

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Abstract:
Nei processi canonici, tra l’altro quelli matrimoniali, un ruolo importante appartiene all’awocato di cui la partecipazione ad essi è una espressione della realizzazione di diritto di ogni fedele alla difesa in giudizio. Nello suo studio l’autore presenta l’ufficio dell’avvocato (il suo ruolo e i suoi compiti nei procesi canonici matrimoniali) alla luce dei discorsi dei Sommi Pontefici pronunciati alla Rota Romana negli anni 1939-2007. Fra questi discorsi si deve esporre 1’allocuzione di Pio XII del 2 ottobre 1944 nella quale si sottolinea che tutta l’attività dell’avvocato deve essere radicata nel servizio della verità oggettiva. Nello stesso senso si sono espressi i succssori del Pio XII: Giovanni XX III, Paolo VI e Giovanni Paolo II.
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Góralski, Wojciech. "Osoba ludzka jako centralny punkt odniesienia dla wymiaru sprawiedliwości. Sprawiedliwość a sumienie indywidualne : (ze spotkania papieża Jana Pawła II z Trybunałem Roty Rzymskiej 10 II 1995 r)." Prawo Kanoniczne 38, no. 3-4 (December 20, 1995): 3–10. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1995.38.3-4.01.

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Abstract:
Il 10 febbraio 1995, in occasione della inagurazione dell’Anno Giudiziario il Santo Padre ha ricevuto in udienza i prelati-uditori della Rota Romana. Nel discorso pronunciato dal Giovanni Paolo II è stato toccato il tema riguardante l’urgente necessità di collocare l’uomo al centro del „ministerium iustitiae” ed il dovere di tener conto delle esigenze derivanti da una visione unitaria che abbracci insieme giustizia e coscienza individuale soprattutto nei giudizi sulla legittimità o sulla validità del matrimonio.
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Skibiński, Tomasz. "Ojcowie Kościoła w katechezach środowych Jana Pawła II." Vox Patrum 50 (June 15, 2007): 249–61. http://dx.doi.org/10.31743/vp.6712.

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Abstract:
Giovanni Paolo II durante tutto il pontificato, piu di ogni suo Predecessore, ha incontrato il Popolo di Dio. Ogni mercoledi era dedicato alle udienze generali in cui hanno partecipato 17,6 millioni di pellegrini. Generalmente durante le udienze il Papa pronunciava le catechesi, che possiamo dividere in alcuni cieli: Le quattro virtu cardinali; La redenzione del corpo e la sacramentalita del matrimonio; II Credo; La preparazione del Giubleo 2000; L’Anno Giubilare 2000; La Liturgia delle Ore. Questi cieli differenziano, tra l’altro, anche per quanto riguarda l’uso dei testi patristici. I cieli piu fondati sull’eredita patristica sono i seguenti: I commentarii ai testi della Liturgia delle Ore (pronunicate nel periodo: 28 III 2001 - 26 I 2005) e II commento al "Credo” specialmente nella parte che rigurda la fede trinitaria (catechesi pronunicate nel periodo: 3 VII1985 - 3 VII1991). Sul lato opposto si situano le Catechesi sulle virtu cardinali (pronunciate tra il 25 X e il 22 XI 1978), durante le quali i Padri della Chiesa non sono citati neanche una volta e le Catechesi sulla redenzione del corpo e la sacramentalita del matrimonio (pronunicate nel periodo: 5 IX 1979 - 28 XI 1984), in cui richiami agli autori del periodo patristico sono sporadici. Generalmente si puó constatare, che in tutto il corpo delle catechesi i richiami patristici svolgono molo importante, ed in alcuni casi sono fondamentali per la presentazione del discorso. Vengono citati Padri della Chiesa che rappresentano vari ambienti, diversi periodi e differenti scuole teologiche. I Padri preferiti da Giovanni Paolo II sono: Agostino, Ambrogio di Milano, Ireneo di Lione, Giovanni Crisostomo, Basilio di Cesarea, Cipriano, Cirillo di Gerusalemme, Cirillo di Alessandria, Ignazio di Antiochia e Origene. II Papa Wojtyła da una parte riconosce il molo che i Padri hanno svolto nella storia dell’esegesi e nella formazione del dogma, dall’altra - fa vedere la loro attualita anche nel mondo del XX e XXI secolo.
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Guasco, Alberto. "Theodore Hesburgh e l'Istituto ecumenico di Tantur (1963-1978). Un contributo al cammino ecumenico." MONDO CONTEMPORANEO, no. 3 (September 2022): 43–76. http://dx.doi.org/10.3280/mon2021-003002.

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Abstract:
L'inaugurazione ufficiale del Tantur Ecumenical Institute for Advanced Theological Studies di Gerusalemme (1972) è stata il coronamento del "sogno ecumenico" di Paolo VI, concepito dal pontefice nel corso del Concilio Vaticano II e del suo pellegrinaggio in Terra Santa del 1964, e realizzato tra gli anni Sessanta e Settanta grazie al contributo degli uomini e delle istituzioni più attive nel campo dell'ecumenismo. Tra loro, un ruolo decisivo ha giocato padre Theodore Hesburgh (1917-2014), presidente della Notre Dame University, messo a capo del progetto-Tantur da parte dello stesso Paolo VI. Grazie all'utilizzo di materiali d'archivio completamente inediti, il presente articolo intende ricostruire il ruolo di "manager", di "politician" e di "fundraiser" giocato da Hesburgh durante il tormentato cammino di nascita dell'Istituto gerosolimitano.
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Rozkrut, Tomasz. "Papieska Rada ds. Tekstów Prawnych: interpretacja autentyczna kanonów Kodeksu z 1983 roku." Prawo Kanoniczne 52, no. 1-2 (June 5, 2009): 115–37. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.1-2.04.

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Abstract:
Dopo il breve cenno storico del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi, che parte dal motu proprio „Cum iuris canonici” (1917) di Benedetto XV fino alla Costituzione apostolica „Pastor bonus” (1988) di Giovanni Paolo II, vengono presentate le competenze del Dicastero secondo art. 154-158 della „Pastor bonus” (funzione interpretativa, aiuto tecnico-giuridico agli altri Dicasteri della Curia Romana, esame dei decreti generali degli organismi episcopali, giudizio di conformità delle leggi particolari e dei decreti emanati dai legislatori inferiori con le leggi universali della Chiesa) e anche le sue altre attività nella Chiesa (incontri con vescovi, rapporti con istituzioni scientifiche, simposi, pubblicazioni, etc.). Successivamente vengono presentate: dichiarazioni, note esplicative, istruzione „Dignitas connubii”, ma specialmente interpretazioni autentiche dei canoni del Codice di Giovanni Paolo II, sistemate secondo i libri del CIC del 1983, ricordando, che ogni interpretazione della legge ha sempre una componente di creazione. Alla fine vengono convocati eventuali alcuni casi, dove sembra che la legge non sia chiara o sarebbe bene domandare il Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi sulla conformità della legge particolare con la legge universale.
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Fisso, Maria Beatrice, and Elio Sgreccia. "Etica dell’ambiente. II." Medicina e Morale 46, no. 1 (February 28, 1997): 57–74. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.889.

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Abstract:
Gli autori, dopo aver esaminato le diverse teorie antiantropocentriche nella prima parte del loro scritto, procedono in questa seconda sezione con il presentare le teorie antropocentriche, alla base delle quali vi è il presupposto che l’uomo ha un ruolo principale all’interno del mondo naturale. Questo significa che la natura non è portatrice di un valore di per sè, ma possiede esclusivamente il valore che si rivela nell’atto attributivo dell’uomo. Questa attribuzione che è la causa dell’eventuale considerazione della natura sotto un profilo morale, può essere frutto di una scelta umana a carattere costitutivo, oppure può divenire, all’interno di una concezione creazionistica, un atto di riconoscimento. Per la verità, all’interno delle teorie antropocentriche vi è una pluralità di interpretazioni del rapporto uomo-natura. Si passa da un antropocentrismo cosiddetto “forte” che proclama il primato assoluto dell’uomo sulla natura negando qualsiasi carattere morale a tale relazione, ad un antropocentrismo “moderato” o “debole” fondato sull’idea di un dovere di protezione e di conservazione della natura che ammette una sorta di limitata rilevanza morale della natura nella sua relazione con l’uomo. All’interno di quest’ultima forma di antropocentrismo si colloca anche l’insegnamento di Giovanni Paolo II che nell’enciclica Centesimus Annus e più tardi nell’Evangelium Vitae attribuisce all’uomo il ruolo di “custode responsabile” della natura proprio in conseguenza della sua superiorità su di essa.
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De Luca, R., C. Caliandro, E. Ruggieri, A. Rucci, G. Graziano, and S. Montemurro. "291. Rectal cancer proctectomy without covering stoma. The “G. Paolo II” Cancer Research Centre experience." European Journal of Surgical Oncology (EJSO) 40, no. 11 (November 2014): S115—S116. http://dx.doi.org/10.1016/j.ejso.2014.08.283.

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Ratzinger, Joseph. "Presentazione dell'Enciclica "Veritatis Splendor"." Medicina e Morale 42, no. 6 (December 31, 1993): 1101–10. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1993.1031.

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Abstract:
Il presente articolo intende fornire alcune possibili coordinate per un approccio all'ultima Enciclica "Veritatis Splender" di Giovanni Paolo II. L'Autore, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, individua anzitutto due ragioni fondamentali per le quali l'Enciclica risulti necessaria: da una parte perché il cristianesimo non è pura teoria, ma prassi concreta, dall'altra a motivo della morale come questione di sopravvivenza per l'umanità. L'articolo prosegue poi illustrando la struttura ed i contenuti del documento papale.
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Pyszka, Stanisław. "Elementi della dottrina sociale nel libra di Giovanni Paolo II Varcare l a soglia della speranza." Forum Philosophicum 1 (1996): 133–34. http://dx.doi.org/10.5840/forphil1996116.

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Montemurro, Severino, Raffaele De Luca, Cosimo Caliandro, Eustachio Ruggieri, Antonello Rucci, Vito Sciscio, Nunzio Ranaldo, and Antonio Federici. "Transanal Tube NO COIL® after Rectal Cancer Proctectomy. The “G. Paolo II” Cancer Centre Experience." Tumori Journal 98, no. 5 (September 2012): 607–14. http://dx.doi.org/10.1177/030089161209800511.

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Murphy, Francis X. "Book Review: Il conclave—Storia e segreti: L'elezione papale da San Pietro a Giovanni Paolo II." Theological Studies 56, no. 2 (June 1995): 377–78. http://dx.doi.org/10.1177/004056399505600221.

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Rosskam, Ellen. "Technical Assistance to the Grassroots, Part II: Erin Brockovich Revisited—A Lesson for Social Policy-Making and Agency." NEW SOLUTIONS: A Journal of Environmental and Occupational Health Policy 15, no. 2 (August 2005): 107–12. http://dx.doi.org/10.2190/en07-rj6b-fm3x-a358.

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Abstract:
Reading “Technical assistance: Providing grassroots groups access to scientific and technical information” by Barbara Berney ( New Solutions, Vol. 15, No. 1), I was overtaken by a subliminal image of Erin Brockovich (looking like Julia Roberts), who was a self-taught technical assistance provider (TA). For progressives, radicals, for those who apply participatory methods in research, for those familiar with the work of Paolo Freire and the benefits of building critical consciousness, there are some interesting extensions that can be drawn from the success stories of TAs working with grassroots groups.
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Jaśkiewicz, Sylwester. "A partire da Cristo, Redentore dell’uomo. Sant’Agostino e il Beato Giovanni Paolo II - alcuni punti di riferimento." Person and the Challenges. The Journal of Theology, Education, Canon Law and Social Studies Inspired by Pope John Paul II 2, no. 1 (February 1, 2012): 207. http://dx.doi.org/10.15633/pch.885.

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Vulić, Boris. "La mediazione salvifica della Madre di Dio." Diacovensia 28, no. 2 (2020): 205–20. http://dx.doi.org/10.31823/d.28.2.4.

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Abstract:
Nell’enciclica Redemptoris Mater (1987) di san Giovanni Paolo II il concetto di mediazione (salvifica) di Maria Madre di Dio ripreso dalla teologia preconciliare, viene reintrodotto, e illuminato dall’insegnamento del Concilio Vaticano II, confermato nella sua validità e così diventa un termine teologico forte, nella misura in cui l’accento dato al suo carattere materno, messo in primo piano, gli fa ritrovare il suo vero valore. La mediazione (salvifica) di Maria viene, quindi, definita e letta prima di tutto come mediazione materna, perché la maternità di Maria costituisce la prima e fondamentale dimensione della sua mediazione alla salvezza degli uomini. Tale sviluppo dell’enciclica non significa un cambiamento dell’essenza della dottrina mariana del Concilio, ma si riferisce piuttosto alla modalità espressiva della dottrina stessa.
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Melina, Livio. "Cristocentrismo e assoluti morali nell’enciclica «Veritatis splendor»." Scripta Theologica 55, no. 1 (February 28, 2023): 127–63. http://dx.doi.org/10.15581/006.55.1.127-163.

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Abstract:
La questione del cristocentrismo dell’enciclica Veritatis splendor non riguarda appena la cornice teologica di un nucleo dottrinale che apparterrebbe solo all’etica razionale. Lo studio mostra come esso sia il perno dell’insegnamento etico, collegando così intimamente la dottrina sugli assoluti morali con il cuore cristiano della morale. Dopo aver tracciato una panoramica dei percorsi del cristocentrismo nella teologia morale cattolica, l’Autore delinea i tratti cristocentrici dell’enciclica di San Giovanni Paolo II sui fondamenti della morale, mostrandone quindi l’attualità in un confronto critico con le proposte recenti di un “nuovo paradigma” per l’etica teologica.
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Requena, Federico M. "Elio GUERRIERO - Marco IMPAGLIAZZO (eds.), Storia della Chiesa, XXVI: I cattolici e le Chiese cristiane durante il pontificato de Giovanni Paolo II (1978-2005), Milano, San Paolo, 2006, 341 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 17 (April 18, 2018): 496–97. http://dx.doi.org/10.15581/007.17.10039.

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