Academic literature on the topic 'Paesaggio letterario'

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Journal articles on the topic "Paesaggio letterario"

1

Bertoloni, Luca. "Commedia, mini-musical e flussi mediali: L’Inferno in sei minuti degli Oblivion." Dante e l'Arte 9 (December 22, 2022): 131–48. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dea.172.

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Abstract:
In questo saggio si metteranno in mostra, attraverso una prospettiva mediologica e intersemiotica, i meccanismi testuali, intertestuali e performativi con cui il gruppo teatrale-musicale italiano Oblivion ha ri-mediato la prima cantica della Commedia dantesca in un prodotto audiovisivo e performativo ibrido – un mini-musical dal titolo L’Inferno in sei minuti –, che affonda le radici in più immaginari, da quello letterario fino al paesaggio intermediale alimentato dalla popular music italiana. Tale occasione permette anche di riflettere – più in generale – sulle modalità con cui un’opera letteraria ben impressa nell’immaginario nazionale può essere ri-mediata nel contesto postmediale, consentendo nello stesso tempo una riflessione sugli approcci mainstream alla conoscenza di Dante, la quale risulta fortemente vincolata al canone scolastico, come si può notare analizzando i prodotti realizzati dagli Oblivion legati alle opere letterarie.
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Cammarosano, Paolo. "I notai nella cultura medievale italiana." Italian Review of Legal History, no. 7 (December 22, 2021): 719–36. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16907.

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Abstract:
L’autore spiega come l’importanza dei notai in ambito urbano (un ambito che dal punto di vista culturale era dal secolo XII dominante rispetto ai territori) fosse molto superiore alla loro presenza numerica, che ruotava intorno al 4% della popolazione cittadina. Questa importanza derivava dal fatto che l’intervento notarile era imprescindibile nella redazione sia degli atti privati che delle scritture delle pubbliche amministrazioni. Poiché l’ascesa al notariato era principalmente il fatto di maestri artigiani, così l’acquisizione della professione notarile era il vertice di una doppia mobilità sociale, dall’acquisizione della maestranza artigiana, partendo normalmente dal discepolato, al passo successivo del notariato. Imprescindibile per questo passo era la padronanza della lingua latina, unica ammessa alla scrittura. Da questa padronanza i notai potevano ascendere a ruoli pubblici importanti e alla confezione di opere letterarie e scientifiche, dove il loro peso fu molto superiore a quel 4%. L’autore illustra il paesaggio di queste scritture e dell’epoca d’oro degli anni 1240-1340 circa.
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3

Calanchi, Alessandra. "«American Mars-scapes». Le rappresentazioni letterarie dei paesaggi di Marte prima, durante e dopo Percival Lowell." Il segno e le lettere - Saggi 9788879167802 (June 2016): 337–55. http://dx.doi.org/10.7359/780-2016-cala.

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4

Paroli, Elena. "L’allegoria come forma stilistica della chiarezza e della verità: Paesaggio con serpente di Franco Fortini e la poetica della giustizia." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 1 (February 1, 2017): 76–94. http://dx.doi.org/10.1177/0014585816682487.

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Abstract:
In conclusione al saggio Vergogna della poesia il poeta e critico Franco Fortini (1917‒1994) afferma che la caratteristica fondante della poesia non andrebbe tanto ricercata nel suo essere engagée, quanto nel suo essere engageante: è attorno a questo perno militante che si forma tutta la struttura letteraria dell’autore, notoriamente basata sul rapporto senza soluzione di continuità fra verità poetica e verità sociale. Ed è proprio a partire da questa idea che Fortini pone come condicio sine qua non della propria poesia le sue stesse e necessarie finalità militanti, storiche (e storicizzanti). Epigono di Brecht, sulla scorta delle letture di Benjamin l’autore arriva a formulare una poesia allegorica intesa come soluzione ai limiti insiti sia nel realismo che nel simbolismo. L’allegoria diviene il segno più tangibile della volontà sociale che soggiace alla poesia fortiniana, di cui è al tempo stesso strumento e climax stilistica. L’articolo offre un’analisi della struttura allegorica all’interno della raccolta Paesaggio con serpente, edita nel 1984, al fine di mettere in luce i tre aspetti fondamentali che fanno dell’allegoria uno strumento di verità: l’aspetto figurale, l’aspetto formale (l’allegoria come “forma vuota”) e l’aspetto dialettico.
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5

GEYMONAT, MARIO. "IMMAGINI LETTERARIE E REALI DEL PAESAGGIO DI MONTAGNA IN VIRGILIO." Philologus 144, no. 1 (January 1, 2000). http://dx.doi.org/10.1524/phil.2000.144.1.81.

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Dissertations / Theses on the topic "Paesaggio letterario"

1

Coccoli, Velia. "GLI ARCHETIPI. Individuazione ed approfondimento dei significati e dei valori degli archetipi in quanto radici dei beni culturali del territorio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3810.

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Abstract:
Gli archetipi fino ai primi decenni del 1900 hanno rappresentato per lungo tempo un riferimento certo, una condizione, per le generazioni che si sono succedute, per poter intervenire nel territorio/ambiente. Infatti prima dell avvento del Razionalismo, la metodologia d intervento portava a leggere e a conoscere il luogo prima di progettare e di realizzare. Si usavano pochi materiali naturali, con l uso di regole sicure e consolidate, l architettura esprimeva valori con le forme e le tecniche. La ricerca si prefigge l obiettivo di riprendere gli archetipi, di analizzarli, comprenderli e riproporli, in modo da tutelare il patrimonio storico-artistico nel contesto regionale, analizzandone la formazione e la diffusione in riferimento al territorio, esaminandone le caratteristiche culturali e tecniche. Ritornare alla valorizzazione degli archetipi è una meta finalizzata a difendere il patrimonio storico-artistico-culturale del territorio, da cui derivare proposte di intervento. Detta metodologia porta immediatamente alla riflessione su come vogliamo il paesaggio del domani, ci fa riflettere su come lo volevano e rispettavano gli antenati, come è stato trasformato da chi ha dimenticato per tanti anni il valore del paesaggio. Riprendere le idee-metodi degli antenati, è un modo per analizzarci e ripercorrere la strada indicata dalle opere realizzate, dopo la desolazione, paesi e città distrutte. Tutto da riesaminare per evitare danneggiamenti, che hanno portato non solo alla cementificazione, all omologazione, ma anche alla distruzione del paesaggio e di tutta la sua memoria amata dai grandi che ci hanno preceduto.
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Brancato, Rodolfo. "Profilo topografico della Piana di Catania dalla Preistoria all'Età romana." Doctoral thesis, Università di Catania, 2018. http://hdl.handle.net/10761/4149.

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Abstract:
La tesi espone i risultati del progetto di ricerca condotto sui paesaggi rurali della Sicilia orientale, attraverso il caso studio offerto dai margini occidentali della Piana di Catania. Il progetto è scaturito dai risultati delle ricognizioni condotte tra il 1997 e il 2007 nelle valli dei fiumi Simeto, Dittaino e Margi, ai fini della redazione della carta archeologica del territorio delle Tavolette IGM F. 269 II NO Monte Turcisi, F. 269 III SE Ramacca, F. 269 III NE Castel di Iudica e F. 269 III SO La Callura. I nuovi dati sono relativi a numerose aree di frammenti (131) pertinenti a fasi di occupazione che vanno dalla Preistoria al Medioevo: ai fini della piena comprensione delle dinamiche dell insediamento e della viabilità nell area, i dati sono stati messi in relazione alle informazioni note in letteratura e ai risultati delle ricerche di archivio condotte presso le Soprintendenze di Catania e Siracusa, l Ufficio Tecnico Speciale per le trazzere e l Ente per la Bonifica della Piana di Catania. Il paesaggio rurale della Sicilia sud-orientale non è tra i più intensamente studiati nel contesto del Mediterraneo. Tuttavia, la quantità di legacy data disponibili per la Sicilia può contribuire a colmare questa lacuna. Al fine di raggiungere una chiara comprensione dei processi tafonomici che hanno modellato i paesaggi siciliani dell entroterra, si è tentato di dare una nuova lettura dei dati archeologici noti alla luce dei risultati delle ricognizioni intensive condotte ai margini della Piana di Catania e della ricerca storica. Quindi, attraverso l'analisi della cartografia e della fotografia aerea storica, è stato possibile mettere insieme in un quadro organico le tracce dei paesaggi rurali antichi, strettamente correlati alle dinamiche dell'insediamento e della viabilità. Sia la natura geomorfologica dell'area di studio che la posizione a cavallo tra la costa ionica e il versante meridionale dell'isola hanno chiaramente influenzato le traiettorie dello sviluppo economico locale e, quindi, anche le dinamiche insediative. I risultati ottenuti attraverso l elaborazione dei dati nel geo-database Ru.NS forniscono, quindi, un'immagine vivida sulle linee di sviluppo dei sistemi insediativi di questa porzione della Sicilia sud-orientale in antico, tracciando, nella lunga durata, gli elementi di continuità e di discontinuità nella distribuzione degli insediamenti nel territorio dal Paleolitico all Alto Medioevo.
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3

SPADOLA, CARMELO. "El paisaje literario en las voces femeninas del Uruguay del Novecientos." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1043468.

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Abstract:
La tesi di dottorato verte sullo studio della tematica paesaggistica in quattro autrici rappresentative dell'Uruguay del Novecento: María Eugenia Vaz Ferreira, Delmira Agustini, Juana de Ibarbourou e Amanda Berenguer. Nella nostra ricerca il concetto di paesaggio letterario è analizzato dalla prospettiva della critica letteraria della Scuola di Ginevra. The PhD thesis is about the study of landscape theme in four representative female Uruguayan authors of the XX century: María Eugenia Vaz Ferreira, Delmira Agustini, Juana de Ibarbourou e Amanda Berenguer. The approach we use in our research for the literary landscape concept is based on the literary criticism of the Geneva School.
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Books on the topic "Paesaggio letterario"

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Paolo, Balbo Pier, ed. Molise: Un paesaggio letterario : [architettura, urbanistica, ambiente. Roma: Gangemi, 2002.

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honoree, Valenti Rossana, ed. Est locus...: Paesaggio letterario e spazio della memoria per Rosanna Valenti. Bari: Edipuglia, 2022.

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Corsani, Gabriele, Leonardo Rombai, and Mariella Zoppi, eds. Abbazie e paesaggi medievali in Toscana. Florence: Firenze University Press, 2014. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-645-9.

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Abstract:
Il volume raccoglie i contributi della giornata di studio tenuta il 16 giugno 2010 all’Università di Firenze su Abbazie e paesaggi medievali in Toscana, cioè sulle forme del territorio che hanno strutturato per secoli i modi di vita nelle campagne della nostra regione. Si afferma oggi una infatuazione per quel paesaggio, cui fa riscontro una mancanza di interesse per la sua conservazione o per trasformazioni rispettose delle regole che lo hanno prodotto. È quindi opportuno presentare, al vaglio del metodo storico, uno sguardo sintetico sul paesaggio medievale, dalle premesse di antica matrice alle ragioni economiche della formazione monastica e feudale fino alla comparsa di un nuovo assetto apprezzato per la sua utile bellezza, in un persistente sostrato di misteriosa affabulazione. La Toscana permette molteplici riscontri di ciò che effettivamente sopravvive del pervasivo ordine stabilito nel Medioevo anche per le sue esemplari rappresentazioni letterarie e iconografiche, coeve e moderne.
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Turi, Nicola, ed. Ecosistemi letterari. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-993-1.

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Abstract:
Cosa ci dice il crescente interesse della critica letteraria per la rappresentazione della natura e per le sue implicazioni etiche? In quali pieghe del discorso narrativo, poetico o cinematografico si collocano le manifestazioni di una sensibilità continuamente rinnovata per le contraddizioni del progresso, per la precaria convivenza tra agenti umani, animali e vegetali? E che tipo di relazioni può instaurare con l’ecocritica la semantica dei luoghi e dei paesaggi che si spiega in un mondo di finzione? Sedici saggi sospesi tra analisi del ‘testo’ e teoria della critica, sollecitati e raccolti da Nicola Turi, tentano di rispondere a questi e altri interrogativi che investono la funzione e gli orientamenti della critica contemporanea, la sua capacità di restituire le forme del linguaggio artistico, e insieme la sua ricorrente tentazione di confrontarsi, come direbbe la Bradamante di Calvino, con «la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro».
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5

Saggi, scrittori e paesaggi: Nuove occasioni letterarie pugliesi. Foggia: Edizioni del Rosone, 2005.

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6

Fois, Marcello. Picta: [paesaggi letterari con pittori, tele e soggetti]. [Milan, Italy]: Frassinelli, 2003.

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7

Bagnoli, Vincenzo. Lo spazio del testo: Paesaggio e conoscenza nella modernità letteraria. Bologna: Pendragon, 2003.

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Bagnoli, Vincenzo. Lo spazio del testo: Paesaggio e conoscenza nella modernità letteraria. Bologna: Pendragon, 2003.

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9

Crupi, Pasquino. Il paesaggio storico calabrese nei testi letterari tra Ottocento e Novecento. Reggio Calabria: Città del sole, 2007.

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10

Adami, Valerio. Adami: Narrazioni mitologiche, ritratti simbolici, quadri politici, quadri letterari, paesaggi allegorici, quadri di un viaggiatore, capricci. Milano: Skira, 1996.

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Book chapters on the topic "Paesaggio letterario"

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Petrocchi, Alice. "Vita e paesaggi montani nella produzione di Giuseppe Giacosa." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 97–119. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.07.

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Abstract:
Il presente saggio indaga la produzione letteraria di Giacosa con l’intento di ricostruire le molteplici forme di rappresentazione del paesaggio alpino. Si cercherà di mostrare come, nelle pagine dell’autore, l’ambiente montano non assuma meramente tratti idilliaci, come talora si è sostenuto, ma venga rappresentato in modo più personale e articolato, adattandosi a differenti generi letterari.
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2

Mura, Maria Luisa. "Giuseppe Dessì, Villacidro e la Sardegna: coordinate, possibilità e prospettive di una cartografia letteraria." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 183–206. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.11.

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Abstract:
Il presente contributo intende interrogare la cartografibilità e la carticità della letteratura di Giuseppe Dessì (1909-1977), in prospettiva geocritica e patrimoniale. Due sono i quesiti sostanziali entro cui la riflessione si orienta: quanto un approccio cartografico alla narrativa dessiana si avvera necessario alla comprensione dei suoi paesaggi letterari (una cartografia cognitiva); in che misura uno studio sul grado di carticità della sua scrittura appare rivelatorio nella messa in atto di percorsi di costruzione e riappropriazione memoriale dei territori entro cui il testo si struttura (una cartografia patrimoniale). Tali quesiti appaiono determinanti nella comprensione della sua Sardegna letteraria.
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Brysiak, Anna. "Italianita come luogo della scrittura: La questione dell’identita in Fleur Jaeggy." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.04.

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Abstract:
Fleur Jaeggy, scrittrice italiana di origine svizzera, in una sua intervista afferma: “Un senso di identitŕ, forse, non l’ho mai provato. Penso che identitŕ sia la lingua in cui si scrive” (1998). A partire da tale dichiarazione nel nostro studio approfondiremo la complessa costellazione identitaria di una autrice e una scrittura cosmopolita, come la defině Susan Sontag, per la quale tanto la Svizzera quanto l’Italia costituiscono luoghi interiori, territori da abitare e di cui appropriarsi all’interno della creazione letteraria. Analizzando le opere di Jaeggy, da “I beati anni del castigo” a “Proleterka”, punteremo ad evidenziare come il tema dell’identitŕ rappresenti una costante di questa autrice, determinando percorsi multipli, a tratti perturbanti, sempre segnati dalle contestazioni di stereotipi e cliché. Emergerŕ cosě il profilo di una scrittrice che sceglie la lingua italiana (imparata solo dopo il francese e il tedesco) come cardine identitario, “matria” di una esperienza letteraria ed esistenziale che ospita, perň, prevalentemente spazi nordici, nomi francesi, paesaggi svizzeri, nonché modelli di scrittura esterni alla tradizione italiana (a partire dalle figure di Ingeborg Bachmann e Thomas Bernhard).
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