Dissertations / Theses on the topic 'Paesaggio della città diffusa'

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1

BUFFARINI, FEDERICA. "La città diffusa ed il paesaggio: il caso delle Marche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2017. http://hdl.handle.net/11566/245314.

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Abstract:
Negli anni 90, l’esplosione del web ha annullato le distanze nel mondo fisico, pur non allontanandoci dalla città. Mentre in passato erano le città portuali ad assumere il ruolo di città gateway, cioè porte di accesso al continente, oggi sono considerati gateway tutti i luoghi d’accesso per via digitale. La città diffusa, vasto territorio urbanizzato dagli invisibili margini, dove l’alternanza tra rurale e urbano genera ampie distanze tra poli funzionali, necessita di realizzare nodi di scambio e di traffico, intercettando i flussi di persone, capitali, know-how che ogni giorno si muovono in maniera non efficiente su un territorio vasto, generando, spesso, sprechi di tempo e denaro. Essa deve commutarli sul territorio e trasformarli in risorse locali, generare così una mole di informazioni che è potenzialmente trasformabile in risposte attraverso le app urbane. I modi fino ad ora utilizzati per analizzare il processo di crescita della città diffusa, sviluppo urbano di gran parte delle città italiane, hanno messo in luce le criticità come il fenomeno della dispersione, rischiando di non coglierne le potenzialità che, se opportunamente progettate con nuove tecnologie, possono essere trasformate in punti di forza. All’urbanistica e alla forma stessa del piano tradizionale, spetta sempre e comunque il compito di regolare gli usi del suolo in rapporto alla comunità locale, consapevoli però che le funzioni di taluni suoli interagiscono con sistemi di interessi sempre più estesi e fisicamente lontani, con il fine di rendere dinamici e flessibili alle esigenze e alle risorse territori sempre più ampi. La ricerca, per rispondere alle esigenze gestionali e di pianificazione legate al territorio marchigiano, tratta dell’attuale necessità di elaborare piani strategici per programmare, grazie all’uso della tecnologia e della digitalizzazione. L’interdipendenza e la complementarità delle diverse vocazioni di queste aree così estese, che prescindono dai rigidi confini amministrativi, necessitano di sviluppare un metodo in grado di attivare forme di azione coordinata, basato su network di servizi e mobilità attraverso tecnologie digitali tali da far fronte agli sprechi nei bilanci comunali e rispondere efficientemente alla sempre più rapida trasformazione della vita sociale tramite la condivisione dell’informazione e la riduzione degli spostamenti fisici.
In the 90s, the explosion of the web has brought distances in the physical world, while not moving away from the city. While in the past they were the port cities to take on the role of gateway cities, ie gates to the continent, are considered gateway all access places digitally. The sprawling city, vast territory urbanized by the invisible margins, where the alternation between rural and urban generates large distances between functional centers, needs to realize nodes of exchange and trade, intercepting the flows of people, capital, know-how that every day move inefficiently over a vast territory, generating, often, time and money wasted. It must switch them on the land and turn them into local resources, thus generating a huge amount of information that is potentially convertible into with answers app urban. The methods used so far to analyze the growth process of urban sprawl, urban development of most of the Italian cities, have highlighted the critical issues like the phenomenon of dispersion, the risk of not grasping the potential that, if properly designed with new technologies, can be transformed into strengths. Urban planning and same shape as the traditional plan, always has the task of regulating land use in relation to the local community, however, aware that the functions of certain soils interact with the increasingly extensive interests systems and physically distant, with the order to make dynamic and flexible to the needs and resources increasingly larger territories. The research, to meet the operational needs and planning related to the Marche region, is the current need to develop a strategic plan to program, thanks to the use of technology and digitization. The interdependence and complementarity of the different vocations of these extensive areas, which ignore the rigid administrative borders, need to develop a method capable of activating forms of coordinated action, based on networks of services and mobility through digital technologies such as to cope against waste in municipal budgets and respond efficiently to the ever more rapid transformation of social life through the sharing of information and the reduction of physical travel.
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Grassetti, Alberto. "Elementi per una città dei limiti. Il caso studio di Pesaro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25484/.

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Abstract:
Il mondo sta vedendo la nascita di nuove esigenze per cui è indispensabile attuare un lavoro che prenda in considerazione queste nuove necessità emergenti: ripensare i nostri stili di vita, modificare la nostra relazione con l’ambiente e la natura, affrontare i cambiamenti climatici. Lavorare sul paesaggio inteso come la totalità dei luoghi nei quali avviene la nostra esperienza umana significa acquisire una consapevolezza nuova nei confronti della valorizzazione dei nostri scenari di vita. Il contesto in cui si cala il progetto è quello della città storicizzata (europea) intesa come conglomerato di differenti forme urbane ognuna riconducibile ad un preciso momento storico. All’interno di queste entità sono presenti una serie di elementi le cui relazioni reciproche innescano e rendono visibili i significati stessi delle città. Diversi studi affermano come il cambiamento climatico e l’impatto antropico sul clima sia direttamente collegato all’espansione sregolata delle città ed all’aumento del consumo di suolo dovuto ad una tipologia espansiva che si basa su un sistema di città disperso: la città dei vuoti è una conformazione periurbana ad alto consumo di suolo basata sull’utilizzo dell’automobile privata. La soluzione può risiedere nel progetto per il raggiungimento di una forma urbana compiuta che rappresenta il massimo grado di espressione delle soluzioni urbane alle necessità collettive di un popolo in un determinato contesto. Il ragionamento a scala urbana non può prescindere da un ragionamento sulle tipologie edilizie e su come queste si rapportano con il limite della città. Rimarcare il limite significa definire cosa è città e cosa è natura, significa restituzione di spazio alla vegetazione ed esaltazione delle sue caratteristiche ecosistemiche che risultano fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente. Il progetto per la città non può non contemplare il progetto per la natura: il progetto per la città è allo stesso tempo progetto per la natura.
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3

Mastropietro, E. "Ripensare l'immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/69460.

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Abstract:
La ricerca, dal titolo "Ripensare l’immagine della città : politiche e pratiche di riqualificazione urbana in Europa", ha come obiettivo principale l’analisi di alcune problematiche relative ai processi di riqualificazione dello spazio urbano che interessano le città europee contemporanee. Il punto di partenza dell’analisi si concentra sulla constatazione di come la crisi del modello industriale tradizionale, abbia determinato un processo di trasformazione del tessuto fisico e del paesaggio delle città, a cui le amministrazioni pubbliche locali hanno dovuto rispondere promuovendo programmi ed interventi di riqualificazione urbana. Al centro dello studio condotto sui processi di rivalorizzazione di quelle che sono definite come "aree di crisi del tessuto urbano", si pone l’analisi del paesaggio, interpretato da una prospettiva sistemica e quindi inteso come la rappresentazione delle dinamiche territoriali. Tema centrale della ricerca è lo studio delle politiche e delle pratiche promosse dall’Unione Europea nell’ambito della progettazione e riqualificazione urbana, osservate come fattori di riorganizzazione delle città. Presupposto teorico che muove la ricerca in questo senso è la visione delle policy territoriali come fattori determinati nei processi di mutamento dello spazio costruito. Si è scelto, quindi, di indagare la problematica della riqualificazione urbana in Europa ponendo al centro dell’Indagine il Programma di Iniziativa Comunitaria Urban, che ha avuto nelle sue due edizioni (Urban I 1994-1999; Urban II 2000-2006) un’applicazione diffusa su tutto il territorio europeo e ha posto in evidenza una molteplicità di problematiche e di potenzialità proprie dei programmi di riqualificazione urbana. L’analisi è supportata con l’approfondimento di due casi di studio in Italia.
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Ciattaglia, Francesco. "L’architettura a supporto della Smart-Valley dell’Esino, mobilità smart per i centri minori della città diffusa del territorio delle Marche: il caso studio della Vallesina." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/242986.

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Abstract:
La ricerca messa in campo ha tentato di confrontarsi con l’attuale tematica delle smart-cities declinandola nel contesto dei centri minori delle Marche. Partendo dal riconoscimento di uno smart-land, la ricerca ha identificato nella Vallesina (smart-valley) un ambito territoriale tipo del territorio della Regione. Dalla costatazione che l’approccio alle smart-cities avviene con un’ottica multi-tematica che coinvolge diversi sotto-sistemi (economia, governo, mobilità, persone, abitare e ambiente), la ricerca ha tentato in prima battuta di sperimentare una piattaforma all’interno della quale poter inter-relazionare queste tematiche, inquadrandole all’interno di un processo metodologico orientato alla definizione di obiettivi ed azioni per uno sviluppo territoriale. La seconda parte del lavoro verte sull’applicazione della metodologia accennata al territorio di studio. La ricerca indaga come il mutamento dei modelli di mobilità abbia influito sulle dinamiche insediative dei centri minori, sugli impianti urbanistici delle loro espansioni e sul loro carattere edilizio fino a definire un quadro aggiornato. Le prospettive di analisi hanno sondato anche il rapporto che i sistemi infrastrutturali per la mobilità hanno tessuto con il territorio rurale e quello naturale costituito dall’ambito fluviale. Con un’ottica inter-scalare, tra sistema territoriale ed aree progetto pilota specifiche, la ricerca ha portato alla definizione di obiettivi ed azioni relativi alla tematica della mobilità. Nella prospettiva di ottimizzare l’utilizzo del mezzo privato sono state ipotizzate modifiche alle percorrenze dei trasporti pubblici e l’introduzione di una più spiccata e coordinata intermodalità tra i vari modi del trasporto puntando sulla separazione dei flussi, ottenuta con il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria valliva e il rafforzamento dei sistemi di trasporto trasversali di adduzione tra fondovalle e centri di crinale. Lo studio ipotizza anche l’introduzione del car-pooling e del trasporto a chiamata. La ricerca fornisce delle strategie e strumenti per il potenziamento del sistema della mobilità ciclabile alla scala intercomunale. La verifica di tali indagini è stata introdotta tramite delle sperimentazioni progettuali eseguite su aree progetto pilota dislocate in specifiche posizioni all’interno dell’area di studio della Vallesina.
The research fielded attempted to deal with the current issue of smart-cities declining it in the context of the smaller towns of the Marche Region. Starting from the concept recognition of smart-land, the research identified in Vallesina (smart-valley) a territorial type of the Region. By noting that the approach to smart-cities is done with a view multi-issue involving different sub-systems (economy, governance, mobility, people, living and environment), the research has tried at first to experience a platform which can inter-relate these issues, setting them within a methodological process-oriented definition of objectives and actions for territorial development. The second part of the work focuses on the application of the methodology mentioned in the study area. The research investigates how the change mobility patterns have influenced the settlement dynamics of the smaller towns, especially their expansion and the building up of their characters up to the actual image. Prospects analysis probed the relationships that the infrastructure systems for mobility have woven with the rural and natural territories. Using an inter-scalar view system between territorial areas and specific pilot project, the research has led to the definition of objectives and actions related to the theme of mobility. With the aime of optimize the use of private cars, changes to travel time of public transport and introduction of a stronger and coordinated intermodality between the different modes of transport were assumed focusing on the separation of flows, obtained with the upgrading of railway infrastructure and strengthening of transport systems cross-feed between the valley and ridge centers. The study also suggests the introduction of car-pooling and a new format of transport on demand. The research provides strategies and tools for the strengthening of bike mobility into the Vallesina territory. The test of these investigations was introduced by the design experiments performed on the pilot project areas located in specific locations along the Esino Valley.
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Luotto, Enrico. "Pianificazione ecologica e disegno della città: Ravenna e lo studio della componente acustica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21188/.

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Abstract:
La pianificazione urbanistica e acustica del territorio: una cronistoria. Rumore e standard urbanistici: la dimensione spaziale dell’inquinamento acustico. Un equilibrato mix di quantità/qualità per la progettazione urbanistica al centro dello studio urbano proposto. Il caso del Comune di Ravenna: il capoluogo e il suo sistema di spazi pubblici. La nozione di paesaggio sonoro e la progettazione integrata dell’ambiente. La componente di rumore nel quadro conoscitivo diagnostico: il ruolo della VAS nel PUG. Il progetto – guida. Conclusioni.
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Biagini, Silvia, and Carlotta Piraccini. "Memorie e tracce urbane nel paesaggio marchigiano. Musealizzazione e valorizzazione del sito archeologico della città romana di Suasa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9985/.

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Abstract:
Il sito archeologico della città romana di Suasa, nell’entroterra marchigiano, costituisce l'area di intervento della Tesi di Laurea. Il tema progettuale riguarda la musealizzazione del sito e del relativo scavo nell'ambito marchigiano. Si è stabilito come obiettivo progettuale quello di rievocare, proteggere e conservare le tracce archeologiche e la città nel suo insieme. Il progetto mette in evidenza l’estensione dell’insediamento urbano attraverso la riproposizione in superficie di tutte le tracce rinvenute mediante i sondaggi effettuati dagli archeologi. Particolare attenzione è stata posta a Fòro, Domus dei Coiedii e Decumano, attraverso lo scavo di una finestra archeologica con lo scopo di avvicinare il visitatore alla quota degli scavi. Osservando i resti si è concluso che l’atteggiamento progettuale dovesse differenziarsi a seconda dei casi con interventi mirati e specifici: il Decumano, di cui è evidente un'ampia parte del basolato, è stato preservato dal continuo passaggio dei visitatori mediante l’inserimento di una passerella sopraelevata e traslata rispetto ad esso; L'intento progettuale riguardante il Fòro è quello di rievocarne la forma e la relazione che esso instaurava con la città e col paesaggio circostante. La scelta architettonica è ricaduta sulla riproposizione in volume dell'edificio, attraverso la semplificazione della sagoma e l'utilizzo di tecnologie moderne, senza tuttavia negare i principi compositivi romani. Tale involucro viene posizionato al di sopra del dato preesistente senza punti di contatto con esso, mentre la struttura vi poggia direttamente. Atteggiamento differente è stato adottato per la musealizzazione della Domus dei Coiedii; l’intenzione progettuale è, in questo caso, conseguenza della necessità di coprire e rendere fruibile ed apprezzabile, oltre che proteggere, l'intero scavo, in quanto le tracce risultano essere più consistenti e costituite inoltre da una ricca compagine di elementi musivi in un buono stato di conservazione. Definiti tali obiettivi è risultato necessario studiare un percorso museografico interno.
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7

Fabbrocini, Mario. "Figurabilità della città temporanea: progetto di una residenza per studenti nel quartiere Barca di Bologna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
La città di Bologna è sempre più vista come nodo infrastrutturale, ricco di scambi e di attrazioni culturali e produttive. È perciò utile capire quali sono stati i processi di evoluzione che hanno portato la città metropolitana ad assumere tali caratteri, facendo un’analisi dell’espansione di questa in funzione del sistema della rete di movimento più utilizzata, la strada, che genera la forma di Bologna. Determinato lo sviluppo, si vedrà la figurabilità della città temporanea, sulla base degli studi dell’urbanista americano Kevin Lynch. Una visione sensoriale (prevalentemente visiva) sull’attraversamento della città, percorrendo uno degli assi che collega il centro con i confini urbani, al fine di descrivere le percezioni durante il tragitto. Si ricostruisce così la lettura della città e dei suoi caratteri tramite l’attraversamento. Tra i punti che il tragitto tocca vi è il quartiere Barca, luogo vissuto come semplice dimora e non come area residenza: sono carenti i poli aggregativi, che vi dovevano essere nel progetto originale del quartiere dell’architetto Giuseppe Vaccaro. Trovati i problemi, i punti di forza e la figuratività dell’area, si va ad inserire una residenza per studenti, in maniera tale da affrontare il tema della residenza temporanea. A ciò si aggiungeranno altri interventi, sia all’interno dello studentato, che nella zona circoscritta del progetto dell’architetto bolognese, per riattivare la vita di quartiere al fine di rendendolo un polo d’attrazione sia per coloro che lo vivono, ma anche per coloro che provengono dall’esterno.
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Bernardi, Edoardo. "Stazione di Rimini - La geografia dello spazio urbano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Il progetto di Tesi si fonda sulla ricerca sulle dinamiche geografiche, economiche, antropologiche e sociali che hanno determinato l’evoluzione morfologica della città di Rimini. La parte di ricerca sulla morfologia geografica della città e sulla sua evoluzione a partire dalla fondazione nel 268 a.C. fino ad oggi è stata indispensabile per la comprensione delle tematiche intrinseche all’area; un percorso di ricerca e analisi che ha permesso di svelare i temi che ogni progetto, in modo innato e differente, custodisce. La lettura dei testi di Antonio Monestiroli e di Oswald Mathias Ungers sull’argomento del tema in architettura è stata determinante, una costante guida in questa ricerca sul tema architettonico che, posto da una occasione storica, da uno stato di necessità, trova le sue ragioni collettive nel profondo legame con il contesto geografico e con la volontà sociale. È perciò nella storia stessa della città che si è ricercato un tema di progetto, come tentativo di superamento delle problematiche ad essa collegate. La lettura dei testi di Aldo Rossi, Carlos Martì Aris, Antonio Monestiroli, Arthur Smailes e Lewis Mumford hanno costituito una costante guida nella comprensione dell’architettura della città. L’indagine qui sviluppata si interroga quindi principalmente su questioni di metodo e il lavoro si configura come una ricerca sulla forma geografica della città, sul ruolo che questa forma ha in relazione agli elementi geografici, infrastrutturali ed antropologici, tentando di trovare una sintesi tra questi elementi attraverso una rinnovata coerenza geografica della città e soffermandosi in particolare su una nuova forma di paesaggio infrastrutturale urbano che possa stabilire un equilibrio tra le esigenze economiche di sviluppo e il miglioramento delle qualità ambientali urbane derivanti dal rapporto della città con l’infrastruttura, unite al desiderio contemporaneo di vivere in un ambiente naturale esteticamente equiparabile a quello naturale.
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DE, CAROLIS FULVIO. "Elementi di progettazione paesaggistica degli spazi d'aggregazione sociale nella città diffusa." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/592501.

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10

FILIPPUCCI, MARCO. "Dalla forma urbana all'immagine della città." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917072.

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Abstract:
The aim of this study is to analyze the interplay between drawing, city and form, to prove the thesis that geometry, abstraction of our minds and foundation of the project and the survey, deeply conditions the image of the city by structuring the perception process, focus on research in the field of rapresentation. The analysis is undertaken starting from the two-dimensional congruence between vision, pattern and drawing, using the synthesis provided by the primitive archetypes of the point and the line, with the intention of investigating the figurative routes that determine the transition from urban to the image of the city, a relation very important to reestablishing the way of reading of the place and the sequential project. The treatise is divided into five sections and interest the contextualization of the theme in the representation sector, the analysis of figurative process as a system of signs, the study of the relationship between form and image of the city in the history, an examination of the image’s codes, interpreted in the case study of Perugia, and then a final summary of the relationship between figuration and representation. A parallel series of images and notes ensure adequate investigation and verify the efficiency of the approach to the issue. The development of the thesis, in its systematic nature, leads to the definition of a model capable of investigating the link between urban form and the image of the city, a useful tool for the interpretation as in a purely cultural perspective, as in a proactive vision insert in the relationship between reading the existent, knowing the becoming and taking action. However the geometry, in conclusion, appears as the very center of reasoning, language of figuration and drawing tool that puts order and measure, starting from the eye. Between the poles of image and form, dawn a recursive way centered on the man, the foundation needed to find in the contemporary city values for the identity and for the orientation.
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CELESTI, Laura. "Studio ecologico su flora e paesaggio vegetale della città di oma." Doctoral thesis, 1991. http://hdl.handle.net/11573/412395.

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CILLIS, MARCO. "L'altra memoria dei tracciati. Valorizzazione della viabilità storica nella città in estensione." Doctoral thesis, 2009. http://hdl.handle.net/2158/592518.

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FREDIANI, DANIELE. "Paesaggi della città convessa. Lo spazio aperto della modernità tra natura e abitare." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11573/1592435.

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Abstract:
Questa ricerca si occupa dello spazio aperto della città convessa, vale a dire quella particolare condizione della modernità caratterizzata da un piano libero sul quale gli oggetti architettonici si collocano autonomamente. La domanda da cui prende le mosse è se davvero il pensiero urbano del Novecento sia l’esito di un implacabile desiderio di tabula rasa, o se piuttosto gli architetti di questa fase cerchino il proprio contesto di riferimento in un rinnovato rapporto con la natura, ricodificando i modelli insediativi fin nella loro texture costitutiva. Con un ribaltamento del punto di vista, che metta al centro dell’attenzione lo “spazio tra le cose” piuttosto che le cose stesse, si vedrà come il “progetto della natura”, lungi dall’avere funzione riempitiva di un campo isotropo e indeterminato sia, al contrario, una componente fondamentale della costruzione urbana, in grado di orientare e condizionare la forma della nuova città-territorio. Attraverso alcune realizzazioni significative – il QT8 di Piero Bottoni, Decima di Luigi Moretti, la Cité des Courtillères di Émile Aillaud e Lafayette Park, progetto americano di Mies, Hilberseimer e Caldwell – si tenterà di comprendere come la città possa essere progettata a partire da un’idea molto forte di spazio aperto, il quale già negli anni Cinquanta è informato di acquisizioni teoriche mature e strumenti operativi capaci di guidare, a monte, il progetto della città. Alcune categorie critiche sono messe a sistema per portare alla luce un’inaspettata costellazione di figure spaziali ricorrenti. L’obiettivo è tracciare delle linee di senso che, dallo spazio aperto della modernità, conducono fino alle più recenti acquisizioni sul progetto di paesaggio. In effetti, se si guarda alle posture contemporanee del “fare paesaggio”, si possono osservare non pochi punti di contatto.
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Pinto, Carmela. "Fortificazioni di Firenze permanenza e trasformazioni La cerchia muraria di Firenze: storia, paesaggio, tecnologia, adeguamento della città fortificata nei secoli." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1181970.

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Abstract:
This research begin with the descriptive analysis of the wall circuit during building phases in the XIII-XIV centuries by using the reading of direct and indirect sources, professional figures, economic resources, regulations and techniques related to the build up of a large infrastructure. The data were organized and correlated in the GIS environment for the elaboration of horizontal stratigraphic section that provide a clear picture of the spatial and chronological evolution of the work. The Florence city wall have been changed along many centuries, and influenced the development of Florence. This important architectural work is also a tribute to the stone master technological heritage At first, the important interventions of the XVI century for the adaptation of the “modern” fortifications involving many important figures such as Michelangelo Buonarroti, Antonio and Giuliano da Sangallo and “il Sanmarino”, who succeeded with a restoration job to adapt a circuit now inadequate to resist the new powerful war machines. This important phase also had cultural events with interesting results, i.e. Florence become an important center of debate and experimentation for armistice and military treatises. In the nineteenth century part of the northern city wall circuit was demolished by the architect Giuseppe Poggi, to adapt the road network to vehicular traffic due to the transfer of the Italy capital to Florence. Concluding this historical excursus, we can talk about permanence of the city wall, that are still so present in the overall image of the city, and the transformations undergone by the walls all along this centuries long history. This study is completed with the GIS mapping of “viewshed” through the visibility analysis of cells (portions of landscape with walls) perceptible from specific points of view, with the distinction between possible perceptions: fast or slow, perception of whole structures or details.
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SPINELLA, VIVIANA. "Le trasformazioni del paesaggio urbano della Sicilia centro-orientale tra Antichità e il Medioevo: il caso di Catania." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11570/3147815.

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Abstract:
La presente tesi propone uno studio approfondito dell’evoluzione del paesaggio urbano di Catania tra Tarda Antichità e Altomedievo, condotto tramite l'analisi dei depositi archeologici messi in luce negli scavi urbani e, soprattutto, dei dati emersi nel corso delle ricerche che hanno interessato le Terme della Rotonda. Attraverso l’esame combinato delle diverse fonti disponibili (archeologiche, letterarie, documentarie, cartografiche, ecc.), si è cercato di rispondere ai numerosi quesiti riguardanti i mutamenti che si verificarono nella città nel periodo storico oggetto di interesse - sottolineando le modalità di attuazione dei vari processi di destrutturazione del tessuto urbanistico antico - e di individuare gli elementi di continuità o di rottura del processo insediativo. Un’ulteriore finalità di tale ricerca è quella inserire i cambiamenti registrati negli aspetti materiali, topografici e monumentali di Catania nel quadro delle dinamiche evolutive dei paesaggi urbani della Sicilia tra Antichità e Medioevo.
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Romagnoli, Mirko. "The Urban Canopy: dispositivi per la qualità urbana nello spazio pubblico della città contemporanea." Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/2158/1174840.

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Abstract:
Il progetto di ricerca indaga il tema della loggia urbana nello spazio pubblico contemporaneo. Le strutture di copertura freestanding hanno trovato ampia diffusione nel panorama progettuale internazionale. Da un lato la copiosità delle sperimentazioni progettuali costituisce un ricco materiale di studio; dall’altra l’assenza di trattazioni scientifiche coerenti sull’argomento, la smisurata varietà delle possibilità materiali e tecnologiche offerte dalla cultura contemporanea e la complessità dei fenomeni che definiscono le criticità della città di oggi rappresentano gli elementi di rischio di questa esperienza scientifica. Nella consapevolezza che fare ordine in un contesto tanto magmatico rappresenti una scelta radicale ed insidiosa, la ricerca si pone l’obiettivo di individuare le ragioni e le possibilità di sviluppo legate alla diffusione di questa tipologia di dispositivo urbano. Per evitare ogni tipo di ambiguità che l’uso del termine loggia potrebbe creare in lingua italiana, si è scelto di battezzare l’oggetto della ricerca con l’espressione inglese Urban Canopy. L’assenza di una definizione scientifica dell’argomento di ricerca ha reso necessario rispondere in via preventiva alla più ovvia delle domande: che cos’è la loggia urbana? Con tali obiettivo si è scelto di procedere attraverso un’indagine di ordine tipologico. Gli stadi di avanzamento dell’analisi hanno però spontaneamente indotto la trattazione in una continua oscillazione tra ‘logico’ e ‘analogico’, tra elementi invarianti e varianti, tra metodo deduttivo e induttivo, ovvero muovendo sia da considerazioni teoriche generali tratte dall’antologia degli studi tipologici, sia astraendo dalle esperienze sensibili la varietà delle possibilità tecniche, materiali e funzionali. Con questo metodo si è cercato di ricostruire un immaginario iconografico quanto più ampio e universale, tale da definire sia un’interpretazione del fenomeno di diffusione del dispositivo urbano sia le sue potenzialità di uso. Con ciò si è inoltre tentato di superare la divisione tra ambiti disciplinari, facendo convivere in un’unica visione d’insieme istanze socio-culturali, innovazioni tecnologiche e questioni estetico-ambientali.
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