Dissertations / Theses on the topic 'Ovidio - Metamorfosi'
Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles
Consult the top 21 dissertations / theses for your research on the topic 'Ovidio - Metamorfosi.'
Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.
You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.
Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.
ECONIMO, FRANCESCA. "Ovidio a Tebe. Presenze delle Metamorfosi di Ovidio nella Tebaide di Stazio." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2021. http://hdl.handle.net/11384/109464.
Full textBenedetti, Matteo <1980>. "Raffaele Regio: commento alle metamorfosi di Ovidio: In Ovidii metamorphosin enarrationes (libri I-IV)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/446.
Full textMorlin, Elettra <1990>. "Le Metamorfosi di Ovidio negli affreschi delle ville venete del Cinquecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6651.
Full textPesavento, Giulio. "Ovidio in bianco e nero: l'illustrazione delle Metamorfosi nelle prime edizioni a stampa." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3421941.
Full textIl mio lavoro ha come oggetto lo studio e l’analisi dell’illustrazione delle Metamorfosi di Ovidio in Italia tra il 1497 e il 1553. La tesi è articolata in due sezioni. Nella prima le immagini dell’Ovidio Metamorphoseos vulgare (Venezia 1497) vengono indagate attraverso molteplici prospettive, volte a mettere in risalto il ruolo dell’editore Lucantonio Giunta, l’apporto delle maestranze incaricate di eseguire le illustrazioni (disegnatori e intagliatori), e l’influsso della cultura figurativa coeva. Particolare attenzione è stata posta al rapporto testo-immagine, all’iconografia dei personaggi ovidiani e al fenomeno del riutilizzo continuo delle matrici lignee, passate per le mani di diversi stampatori. Un capitolo specifico viene inoltre dedicato all’influenza esercitata dalle illustrazioni giuntine (1497) verso le arti pittoriche e grafiche dei primi decenni del Cinquecento, mettendo in luce alcuni casi inediti. Nella seconda sezione si esaminano le più significative edizioni illustrate delle Metamorfosi stampate nella prima metà del XVI secolo (Venezia 1513, Perugia 1519, Venezia 1522, Venezia 1553). Gli apparati xilografici di tali edizioni sono analizzati dal punto di vista stilistico e iconografico. Si propongono nuove attribuzioni e si riflette sul processo creativo seguito dagli artefici nell’eseguire le immagini, prestando molta attenzione alla ricezione dei modelli illustrativi precedenti, all’apporto di determinate tradizioni iconografiche e al problema dell’adattamento al testo.
Venturini, Cristina. "Figurare dei e miti: codici miniati dell'Ovidius moralizatus." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3421940.
Full textCASAMASSIMA, FRANCESCA. "Abitare con gli dèi. Le Metamorfosi di Ovidio negli affreschi del ‘lungo Cinquecento’ genovese e il loro rapporto con i testi mediatori." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2022. http://hdl.handle.net/11567/1092038.
Full textSalvo, Giulia. "Miti ovidiani nel repertorio funerario romano: la produzione di sarcofagi." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423577.
Full textIl presente lavoro ha come scopo la rilettura della produzione di sarcofagi mitologici a carattere narrativo di età imperiale alla luce delle Metamorfosi di Ovidio. Esso si inserisce all’interno di un più ampio filone di studi volto a indagare la valenza che la letteratura assume nella ricostruzione della cultura figurativa del mondo antico. A questo tipo di ricerche ha dato ampio spazio il progetto MArS (“Le Metamorfosi di Ovidio: mito, arte, società”), volto a indagare il repertorio figurativo della prima età imperiale (con particolare attenzione alla pittura e alla glittica) in rapporto al poema, per evidenziare i punti di contatto tra i due piani narrativi e definirne le motivazioni. Rispetto alle analisi già avviate, il presente studio concentra l’attenzione su una classe di materiale, i sarcofagi, successiva all’edizione del poema, tentando di individuare, attraverso il confronto tra le descrizioni delle Metamorfosi e le raffigurazioni, l’esistenza di una “fortuna ovidiana” nella produzione funeraria. Lo scopo è chiarire le modalità di interazione tra due repertori (letteratura e immagini) appartenenti a contesti storici differenti e, di conseguenza, comprendere i meccanismi, anche ideologici, che decretano la fortuna o l’oblio di determinati miti. Si è dunque proceduto a un’analisi “figurativa” del testo del poeta, per isolare i passi a carattere descrittivo, e a un successivo raffronto con i rilievi dei sarcofagi. Per ogni mito le indagini sono supportate da un accurato riesame della tradizione letteraria che tratta di quella specifica storia, per capire se e dove Ovidio innovi, e del repertorio iconografico precedente. Le analisi così condotte hanno permesso in alcuni casi di riconoscere dei legami precisi tra i due piani narrativi, classificati, a seconda delle caratteristiche, come indicatori, situazioni e iconografie ovidiani. Tuttavia tali rapporti, più che recare testimonianza di un’influenza di Ovidio nella creazione delle iconografie legate al mondo della morte, hanno semmai permesso di riconoscere la presenza di una comune tradizione iconografica, nota al poeta e rifluita successivamente nel repertorio funerario. Questa inaspettata situazione ha offerto la possibilità di riflettere in maniera più ampia sulle modalità di circolazione e formazione del repertorio di sarcofagi.
Orosco, Gabriela Strafacci 1984. "Metamorfoses de Venus na poesia de Ovídio." [s.n.], 2011. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/270791.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
Made available in DSpace on 2018-08-19T11:37:47Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Orosco_GabrielaStrafacci_M.pdf: 1499304 bytes, checksum: 8dcba777729471fd896b80f8ef7a63bc (MD5) Previous issue date: 2011
Resumo: O interesse deste estudo é observar a presença da deusa romana Vênus, cujo principal atributo é o amor, em obras do poeta romano Públio Ovídio Nasão (43 a. C - 17 / 18 d. C.), mais especificamente nos poemas Os Remédios do amor (Remedia Amoris) e em passagens selecionadas das Metamorfoses (Metamorphoseon Libri). Ao cotejar esses excertos, verifica-se que a deusa, seja metonimicamente (por exemplo, como sinônimo do substantivo "amor"), seja como personagem de aventuras e desventuras amorosas, abrange muito da poesia ovidiana e configura-se de diversas maneiras: no poema didático Remedia Amoris, por exemplo, Vênus é relacionada, com frequência, a narrativas de infelicidade amorosa. Nessa obra, o eu poético, propondo a cura do amor, cita a deusa como referência a histórias amorosas malfadadas. Observar a participação da deusa do amor em Metamorfoses, em que ela não é apenas referida como metonímia de seu atributo, como também é personagem de narrativas míticas, permite perceber com mais clareza em que medida os respectivos episódios mitológicos são mencionados ou aludidos também em Os Remédios do amor. Os excertos de Metamorfoses respectivos aos mitos referidos em Remedia compõem o corpus traduzido, a saber, Met. IV 169-189, X 298-739 e XIV 441-608 (bem como a comparação com sua menção em Remedia Amoris) é ponto de partida para uma análise da figura de Vênus. O estudo visa, ainda, contribuir modestamente para a discussão sobre a concepção do sentimento amoroso em Ovídio, em particular a ideia de amor como doença
Abstract: This study has as a central interest observing the presence of the Roman goddess Venus, whose main attribute is love, in Publius Ovidius Naso?s work (43 B. C - 17 / 18 A. D.), more specifically in the poems Remedia Amoris (Remedies for Love) and in selected passages of Metamorphoseon Libri (Metamorphoses). Throught the comparison among the latin passages pertaincing to both ovidian works, it is noticed that the goddess presence - either metonymically (for instance, as a synonymous for the noun "love") or as a character of amorous adventures or misadventures - comprises much of the ovidian poetry. In the didactic poem Remedia Amoris, for example, Venus is frequently related to unhappy love narratives. In Remedia the lyric self, purposing the cure for love, mentions the goddess as a reference to unlucky love stories. Observing in the Metamorphoses how the goddess of love participates as a mythical character, helps to perceive the allusion to mythological episodes that also takes part in Remedia Amoris. The respective excerpts of Metamorphoses (namely Met. IV 169-189, X 298-739 e XIV 441-608) that are mentioned in Remedia Amoris compose the corpus of our study. The translation of the selected passages of Metamorphoses, as well as a comparison with their mention in Remedia amoris, is the starting point for the analysis. The study aims also to modestly contribute for the reflection on the conception of the love feeling constituted in Ovid, mainly the idea of love as a disease
Mestrado
Linguistica
Mestre em Linguística
Fàbregas, Salis Pere. "Edición crítica y comentario textual del libro X de las Metamorfosis de Ovidio." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2016. http://hdl.handle.net/10803/399929.
Full textABSTRACT: This dissertation is a critical edition of Ovid’s Metamorphoses Book X with a textual commentary. The text is based on more than 160 manuscripts, which I have collated personally, either in the library or by photographic means. Some of these witnesses have been collated for the first time and many of them had not been collated since Nicolaus Heinsius’ time. Moreover I have read 78 editions from the two principes of 1471 until the latest of 2004 by J. R. Tarrant (which is also the immediate reference to my text). Additionally every single commentary and critical bibliography at my disposal has been dully considered. Accordingly this dissertation can be considered the most complete critical work ever produced on Metamorphoses Book 10. The main aim of the dissertation is to offer to scholars all the data concerning the establishment of the text from the oldest manuscripts until the most recent editions and critical articles. Special attention is given to the huge amount of information gathered by Heinsius and Burman in their editions. Likewise, the author tries to offer a reasoned account of every textual problem discussed and tries to motivate his choices (he differs in about 40 places from Tarrant’ s text). Since the text has been horizontally transmitted and contamination and interpolation can already be detected in our oldest manuscripts, the so-called ‘eclectic method’ has been used. No acritical preference is given to readings present in our oldest manuscripts (not even to those manuscripts traditionally seen as boni or optimi) nor to any other specific source. It is sense and usage what allows to assess the plausibility of every option. The author has tried to reconcile some the following, and often conflicting, principles: 1) In an open and contaminated tradition the authentic reading may have survived in almost any combination of witnesses, even in just a few recentiores; 2) Some attractive readings with poor manuscript support could actually be (ancient) attempts to correct or embellish the text. 3) The degree of interpolation of the Ovidian paradosis is probably very high. So conjectural emendation might be required even where the text transmitted by the manuscripts is acceptable. Lastly, it is suggested that further inquiries should focus on manuscripts of the XIV and XV centuries. Some of those manuscripts seem to be related, although not directly, to some of our oldest and best witnesses. Readings not attested (or very poorly attested) in the so-called ‘ medieval vulgate’ re-emerge in some of those late witnesses. Maybe some unexpected findings could turn out in those late copies.
Silva, Mariana Musa de Paula e. "Artesque locumque : espaços da narrativa no livro V das Metamorfoses de Ovidio." [s.n.], 2008. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/270799.
Full textDissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Estudos da Linguagem
Made available in DSpace on 2018-08-10T09:23:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Silva_MarianaMusadePaulae_M.pdf: 1948062 bytes, checksum: 33f6385152e545e7296c107cea7da676 (MD5) Previous issue date: 2008
Resumo: O presente trabalho apresenta uma tradução anotada do livro V da obra Metamorfoses do poeta latino Públio Ovídio Naso, acompanhada de um estudo introdutório que versa basicamente sobre esses aspectos selecionados para nossa análise: a coesão e coerência das narrativas presentes no livro; o caráter épico, bem como as implicações desse caráter para a sua construção poética; o papel que desempenha o espaço, isto é, de que modo o cenário em que se desenrolam as histórias influencia a construção dessas narrativas; e a presença constante da metadiegesis, entendida como a reflexão que faz o vate, e as personagens a quem ele cede a voz, sobre a própria arte do fazer poético
Abstract: The current work presents an annotated translation of Ovid¿s Metamorphoses, book V, followed by an introductory study that deals with the following selected aspects: the cohesion and coherence between the narratives that constitute this book; the epic character, as well as the implications of this feature to the poetic construction of the poem; the role space plays, i.e., how the setting in which the stories take place affects the construction of these narratives; and finally, the constant presence of metadiegesis, understood as the poet¿s reflection ¿ as well as the reflection of the characters to whom he gives his voice ¿ on the art of poetry making itself
Mestrado
Linguistica
Mestre em Linguística
Rosa, Dafne Di Sevo. "Dafne: uma metamorfose sob diversos olhares." Universidade Presbiteriana Mackenzie, 2012. http://tede.mackenzie.br/jspui/handle/tede/2155.
Full textEl mito de Dafne se reanudó, las artes y la literatura, en numerosas ocasiones desde la antigüedad clásica, pero la mayoría de las obras responsables de la consagración del mito se concentra en el siglo XVII y hace referencia directa a la obra Metamorfosis de Públio Ovidio. Se presenta en este trabajo, el mito en un estudio de Interarte, destacando los aspectos que contribuyeron a la fábula de Dafne fuera inmortalizada en la historia del arte y de la literatura. Para analizar el mayor número posible de interpretaciones del mito, fueron elegidos como el cuerpo de trabajo cinco obras, de las cuales cuatro son de la misma época: el Barroco.
O mito de Dafne foi retomado, nas artes e na literatura, inúmeras vezes desde a Antiguidade Clássica, porém grande parte das obras responsáveis pela consagração do mito se concentra no século XVII e faz referência direta à obra Metamorfoses de Públio Ovídio Nasão (Publius Ouidius Naso). Apresenta-se, neste trabalho, o mito em um estudo interarte, salientando os aspectos que contribuíram para que a fábula de Dafne fosse imortalizada na história da arte e da literatura. Visando analisar o maior número possível de releituras do mito, foram escolhidas como corpus de trabalho cinco obras, das quais quatro são do mesmo período: o Barroco.
López, López Pielow Fátima. "Metamorfosis y metáfora mito y discurso en Pedro Calderón de la Barca y Ovidio." Berlin Ed. Tranvía, Verl. Frey, 2008. http://d-nb.info/1000130797/04.
Full textFonseca, Christine Margareth Whiting da. "O mito de Ceix nas Metamorfoses 11 e o epos ovidiano." Universidade de São Paulo, 2016. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8143/tde-09092016-135049/.
Full textThe first part of this piece of work consists of a study of the epic genre as developed by Ovid in Metamorphoses, by means of a detailed examination of the proem and other programmatic passages, simultaneously to an appreciation of the poetic models who contributed to form his particular variant of epos, namely Hesiod, the alexandrian poets, together with his Latin predecessors, particularly Aenius, Lucretius and Virgil. The second part consists of the study and analysis of the myth of Ceix in book 11, concerning narrative disposition and its marked alusiveness to preceding poems, notably in relation to the pietas / pax x impietas / ferocia conflict which underlies the story. Finally, there is a prose translation of the whole myth presented line by line, followed by a verse translation of the main part of the myth.
Lindström, Sofia. "En Kvinnas List : Synliggörandet av kvinnan som subjekt i Ovidius Metamorfoser." Thesis, Uppsala universitet, Litteraturvetenskapliga institutionen, 2018. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-353675.
Full textCoutot, Jenny. "L'illusione della scrittura, le metamorfosi del labirinto. Le città invisibili di Calvino e il modello ovidiano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8136/.
Full textMera, Ewerton de Oliveira. "Cíniras e Mirra : as figuras do incesto em Ovídio (Metamorfoses, X, 298-502) /." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2016. http://hdl.handle.net/11449/141901.
Full textApproved for entry into archive by Ana Paula Grisoto (grisotoana@reitoria.unesp.br) on 2016-07-21T20:11:33Z (GMT) No. of bitstreams: 1 mera_eo_me_arafcl.pdf: 1298551 bytes, checksum: a3d014db78a4f572d2ae9342c9e518ec (MD5)
Made available in DSpace on 2016-07-21T20:11:33Z (GMT). No. of bitstreams: 1 mera_eo_me_arafcl.pdf: 1298551 bytes, checksum: a3d014db78a4f572d2ae9342c9e518ec (MD5) Previous issue date: 2016-05-31
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Esta pesquisa apresenta a proposta de investigar a figuratividade poética no texto latino, valendo-se do instrumental teórico que nos fornecem a Poética e a Semiótica Literária, tendo como corpus o episódio de “Cíniras e Mirra”, que integra a obra Metamorfoses (livro X, 298-502) de autoria de Ovídio (43 a.C. - 17 d.C.), considerado um dos maiores poetas da Roma Antiga. As Metamorfoses são um longo poema em versos hexâmetros, composto de quinze livros, que trata do surgimento dos elementos que compõem o mundo e da transformação ocorrida com diversos seres mitológicos em uma narrativa contínua. No trecho selecionado para a análise, conta-se a transformação de uma bela jovem na árvore da mirra, após cometer incesto com o próprio pai, Cíniras, rei de Chipre. Em um trabalho desenvolvido como pesquisa de IC intitulado “Poética e Figuratividade: uma análise de ‘Io’ (Ovídio, Metamorfoses, I, 583-747)”, procurou-se concentrar na primeira etapa dos processos de figuratividade, isto é, na figuração do discurso, quando um tema é revestido por figuras semióticas. Tomando os efeitos de sentido captados pela percepção e apreendidos por meio da leitura como dados de base, pretende-se investigar no corpus o arranjo particular da linguagem. Como resultado dessa investigação produziu-se um discurso metalinguístico a fim de reconhecer os recursos da figuratividade poética determinantes da expressão. Ainda, como base para o desenvolvimento do trabalho, será produzida uma tradução de estudo (literal) acompanhada de notas de referência, com comentários concernentes a dados gerais de cultura (mitologia, história, geografia, filosofia, etc.).
This research is a proposal to investigate the figurative poetics in the Latin text, drawing on the theoretical tools provided by Poetics and Literary Semiotics, with the corpus of the episode "Cinyras and Myrrha", integrating part of the Metamorphoses (Book X, 298-502), by Ovid (43 BC - 17 AD), regarded as one of the greatest poets of Ancient Rome. The Metamorphoses is a long poem in hexameter verses, separated into fifteen books. It depicts the creation of elements of the world and the transmutations of several mythological beings, with a narration that takes place in a continuous form. The selected passage for analysis recounts the transformation of a beautiful young woman into the myrrh tree, after committing incest with her own father, Cinyras, the king of Cyprus. In an already developed undergraduation research entitled “Poetics and Figurativity: an analysis of ‘Io’ (Ovid, Metamorphoses, I, 583-747), we have focused on the first step of the figuration process, that being the figuration of speech, when a subject is covered with semiotic figures. Considering the effects of meaning captured by perception and seized by careful reading as database, we intend to investigate in the corpus particular arrangements of language. The result of this research has produced a metalinguistic discourse to recognize the features of poetical figurativity that are determinants to the expression. Furthermore, as a basis for the development of this work, we will produce a literal study translation, accompanied by background notes, and comments concerning general data culture, such as mythology, history, geography, philosophy, etc.
Predebon, Aristóteles Angheben. "Edição do manuscrito e estudo das \'Metamorfoses\' de Ovídio traduzidas por Francisco José Freire." Universidade de São Paulo, 2007. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/8/8143/tde-05102007-143359/.
Full textThe current work consists of a transcription and a study of the Cândido Lusitano\'s newly manuscript and autograph - whose pseudonym is Francisco José Freire - entitled As Transformações de Publio Ovidio Nasam, a translation of the Ovidian metamorphosis, dated from 1771. This study focuses on a shifting of poetical genre which has arisen from the poem organicity that suffers changes from the latin metamorphosis to the portuguese transformations, as well as the omission of some obscene passages for moral reasons, the impossibility of a moralistic reading, and the idenfitication of a Latin edition used for the translation (Burman, 1727).
Benites, Marcus Vinícius [UNESP]. "Aracne e Palas: uma trama de sentido - estudo semiótico de metamorfoses, de Ovídio (Liber VI, 01-145)." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2008. http://hdl.handle.net/11449/91587.
Full textCoordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Secretaria de Educação
O estudo proposto para as Metamorfoses, de Ovídio, obedece a dois direcionamentos. O primeiro visa a buscar, entre tratadistas clássicos de literatura latina, aqueles que, por alguma forma de preconceito ou mesmo ingenuidade, depreciaram a poesia ovidiana. Uma vez estabelecidos os parâmetros dessa crítica, se pode combatê-la e, no caminho inverso, buscar ressaltar as qualidades do sulmonense. Para tal proposta, se optou pelo viés lingüístico, a fim de que, dentro do poema ovidiano, se pudesse analisar como se dá a semiose. Os conceitos de signo lingüístico, bem como o de signo, e semi-símbolo poético, com suas pertinentes relações de arbitrariedade ou motivação, foram desenvolvidos no sentido de, através de um aparato crítico-teórico, se embasar como o expressividade ovidiana cria, pela relação de conformidade forjada entre os dois planos da linguagem, sentidos semânticos mais conotados. Dentro do poema Metamorfoses, por questões de adequação às possibilidades de uma pesquisa em nível de Mestrado, se optou pela análise de relato mítico que dá conta da metamorfose de Aracne, em aranha, por obra de Pallas, a partir do que se buscou evidenciar os efeitos semi-simbólicos, tanto diretamente ligados ao plano da expressão, como diretamente ligados ao plano do conteúdo, que estabelecessem a hierarquia que, ao ver da pesquisa, é a força motriz de Metamorfoses: a relação divindade > humanidade > forma inferior (animal, planta ou mineral), cuja tensão e possibilidade de permeabilidade, geram a metamorfose e configuram o cosmos físico do universo mítico do poema.
L’étude proposée pour les Métamorphoses, d’Ovide, obéit à deux directions. La premiére vise a rechercher, parmi tratadistes classiques de la littérature latine, qui, d’une certaine forme de préjudice ou même naïf, ont deprecies la poésie d’Ovide. Une fois établis les paramétres de cette critique, nouns pouvons les combattre, et dans la direction opposée, chercher souligner les qualités du poete. Pour cette proposition, on s’a opté de biais linguistique, de sorte que, dans le poéme, soit possible d’examiner la semiose. Les notions de signes linguistiques, ainsi que de signe, symbole et semi-symbole poétique, avec sés relations de l’arbitraire ou de la motivation, ont été développés de maniére á ce que, grâce à un appareil critique-théorique, on s’puisse demontrer comme l’expressivité d’Ovide donne, par une relation de conformité établie entre les deux plans de la langue, dês sens sémantiques plus profonds. Dans lê poéme Métamorphoses, pour des raisons de petinence des possibilités du travail de recherches, si a opte pour l’examen de la mythique histoire qui montre la métamorphose de Aracne a araignée, pour um travail fait pour Pallas. De ce point, on s’a recherché ponner à l’evidence les effets appellés semi-symboliques, à la fois directement lies au plan d’expression, comme directement lies au plan du contenu. Ainsi, c’est possible de s’établir une hiérarchie qui, en vue de la recherché, c’est la force motrice de Métamorphose: la divinité > l’humanité > des formes ci-dessous (animaux, minérales ou végétales), don’t la tension et la possibilité de perméabilité sont capables de former à la metamorphose du monde et la forme physique de l’univers mythique du poéme.
Veiga, Paulo Eduardo de Barros [UNESP]. "A cosmogonia nas Metamorfoses de Ovídio: um estudo sobre as figuras da origem do mundo, com tradução e notas." Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2017. http://hdl.handle.net/11449/151967.
Full textApproved for entry into archive by Luiz Galeffi (luizgaleffi@gmail.com) on 2017-10-23T19:58:00Z (GMT) No. of bitstreams: 1 veiga_peb_dr_arafcl.pdf: 1927056 bytes, checksum: ac4f8a44fa8d8269b157ff7810abc309 (MD5)
Made available in DSpace on 2017-10-23T19:58:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 veiga_peb_dr_arafcl.pdf: 1927056 bytes, checksum: ac4f8a44fa8d8269b157ff7810abc309 (MD5) Previous issue date: 2017-06-30
Ovídio (43 a. C. - 17 d. C.), poeta do período Clássico da Roma Antiga, mais precisamente da época de Augusto, escreveu por volta de 8 d. C. a obra intitulada Metamorfoses (Metamorphoseon libri), um longo poema dividido em quinze livros. De modo geral, narram- se diversos mitos, com enfoque nas transformações de seres e de coisas. Esta pesquisa tem como córpus parte do Livro I, mais especificamente os hexâmetros de número 1 a 451, em que Ovídio conta histórias mitológicas a respeito da origem do mundo. Ou seja, o tema central dos versos escolhidos é a Cosmogonia, um conjunto de mitos etiológicos que narra o princípio do universo e as transformações que o mundo sofreu para chegar à forma atual. Este trabalho, inspirado na Semiótica greimasiana, procurou compreender o processo de construção de sentido no texto, com um olhar voltado para as figuras que compõem a Cosmogonia, no nível discursivo. Para essa compreensão, investigaram-se, com maior ênfase, os recursos figurativos e icônicos percebidos nos versos de Ovídio. Assim, observaram-se, no poema, as figuras que revestem determinado tema e o encadeamento delas, na busca pelo sentido. Desse modo, analisaram-se o signo, a sua expressão e os efeitos de sentido que contribuem para a formação do poético no texto ovidiano. Além disso, tendo em vista a leitura da obra de um antigo romano no original latino, propôs-se, inclusive como subsídio à análise literária, uma “tradução de serviço”, acompanhada de notas de referência mítico-cultural. Essa tradução, basicamente, procurou descrever o sistema gramatical latino, a fim de compreendê-lo em um nível linguístico. Já as notas de referência voltaram-se à relação do texto com a Cultura, empenhando- se em explicá-la. Tratando-se de um estudo voltado à poesia, escandiram-se alguns hexâmetros em busca de dados de métrica que favoreçam a construção do sentido poético. Em suma, na pesquisa, destacou-se o modo como o texto literário foi construído por Ovídio, autor das Metamorfoses, que, com alto burilamento estético, cantou a Cosmogonia.
Ovid (43 BC – AD 17), poet of the Classic period of Ancient Rome, more precisely from the time of Augustus, wrote around 8 AD a work entitled Metamorphoses (Metamorphoseon libri), a long poem divided in fifteen Books. In general, several myths are narrated, focusing on the transformations of beings and things. This research has as corpus part of Book I, more specifically the hexameters of number 1 to 451, in which Ovid tells mythological histories regarding the origin of the world. That is, the central theme of the chosen verses is the Cosmogony, a set of etiological myths that tells the principle of the universe and the transformations that the world underwent to arrive at the present form. This work, inspired by greimasian Semiotics, sought to understand the process of construction of meaning in the text, with a look at the figures that make up the Cosmogony’s theme, in the discursive level. For this understanding, the figurative and iconic features, perceived in the verses of Ovid, were investigated more emphatically. Thus, in the poem, the figures that cover a certain theme and the chain of them, in the search for meaning, were observed. In this way, the sign, its expression and the effects of sense that contribute to the formation of the poetic in the Ovidian text were analyzed. Moreover, in view of the reading of the work of an ancient Roman in original Latin, a "translation of service", accompanied by notes of mythical-cultural reference, was also proposed as a subsidy to literary analysis. This translation basically sought to describe the Latin grammatical system to understand it on a linguistic level. The reference notes, however, turned to the relation between the text and Culture, seeking to explain it. As a study of poetry, some hexameters were analyzed in search of metric data that favor the construction of the poetic sense. In short, the research highlighted the way in which the literary text was constructed by Ovid, the author of Metamorphoses, who, with high aesthetic level, sang the Cosmogony.
Martínez, Astorino Pablo. "La apoteosis en las Metamorfosis de Ovidio." Tesis, 2009. http://hdl.handle.net/10915/3191.
Full textSzewczyk, Ilona. "Od mitu do metamorfozy. Świat przyrody i świat widowiska w „Przemianach” Owidiusza." Doctoral thesis, 2017. https://depotuw.ceon.pl/handle/item/2129.
Full textThe main hypothesis of this work is the presence of intertext in Nazo’s work that is extended beyond the allusion to other writers’ poems. The main issue is the presence of references to forms of artistic expression such as a theatrical play, spectacle and rituals. Metamorphoses contain allusions to the numerous phenomena of culture and religiosity of the inhabitants of the ancient Rome. Ovid’s poem is a mirror in which all the affairs of the human world are reflected - interpersonal relationships, human relationships with nature, strong emotions, and even theatrical and circus performances.The thesis is divided into five chapters. The first and the second one are focused on the analysis of historical, social and political factors that have influenced the final shape of Ovid’s poem and the characteristics of performances called "fatal charades". This kind of spectacle is one of the most important source of the intertextuality in Ovid's poem. Third chapter describes the world of nature as a dynamic stage set, in which, as in the amphitheater transformed for the purpose of "theatrical execution", executions dressed in mythological disguise are staged. Reading Metamorphoses as theatrum mundi is the most important issue discussed in Chapter Four. This part of the paper presents Ovid as a playwright and a "director" of “fatal charades” hidden in the verses of poetry. Ovid’s characters appear to be actors and ritual sacrifices in the same time. They are created to be god’s puppets severily punished if they attempt to write their own script for the spectacle of their lives. The reader of Metamorphoses faces the cruelty and suffering in flesh and bones set in the literary, theatrical and sacred space. The spectacle is a mirror of the world, a transformed reality in which the gods take on human shape or receive a real bloody sacrifice during the spectacle. Rituals disguised as stage performance have the power to transform the world: they do relieve the wrath of the gods, prevent misery, to restore the natural order of the world.Chapter Five presents the elements of the Nazo’s literary games in religious and ritual context. It also demonstrates the psychological and ritual mechanisms on which staged executions and myths told in Metamorphoses are based. This issue also appears to be a part of Metamorphoses’ intertextual meaning. Rituals and natural phenomena which, according to some cultural and religious researchers, may have been the basis of the most important cultic rites in Greek-Roman antiquity, in the space of literature and culture are transformed into various theatrical performances - like "theatrical executions." Ovid shapes his poem into an infinite spectacle in which the decorations, costumes and characters are constantly changing. The capital punishment – a part of this spectacle - in Metamorphoses and “fatal charades” leads the audience (or the readers) to a sui generis catharsis and ritual purification of the community defiled by a crime committed. The poem becomes a set of performance of mythological characters and the mirror of the world. The rituals and various games played by gods and mortals become parts of the performance. Ovid gives it power to transform reality: to relieve the wrath of the gods, to prevent misfortune and to restore the cosmic order. At the very beginning of the poem Ovid promises the reader the world. It does not specify whether it will be a reality that human beings can perceive through the senses, or rather a poetic world made up of multiple layers of content, which contains numerous references to non-literary art. Nazo builds in his work what A. Feldherr calls "the literary equivalent of the cosmos," in which a careful reader can see both what the author is willing to say and what reader's own experience suggest him. Metamorphoses, on behalf of their possibility to be read and interpreted in many ways, become a space in which literature, stage performance and religion meet.