Academic literature on the topic 'Ottocento italiano'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Ottocento italiano.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Ottocento italiano"

1

Ragusa, Olga, and Antonio Palermo. "Ottocento italiano. L'idea civile della letteratura." Italica 78, no. 2 (2001): 260. http://dx.doi.org/10.2307/3656133.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Guerra, Alessandro, Marco Meriggi, Christopher Calefati, Catherine Brice, Paolo Conte, Maria Pia Casalena, and Agnese Visconti. "Recensioni." IL RISORGIMENTO, no. 1 (May 2022): 153–87. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-001006.

Full text
Abstract:
- Francesco Benigno e Daniele Di Bartolomeo, Napoleone deve morire. L'idea di ripetizione storica nella Rivoluzione francese, Roma, Salerno, 2020, 194 p. br/> - Salvatore Santuccio, Uno stato nello stato. Sette segrete, complotti e rivolte nella Sicilia di primo Ottocento, Acireale, Bonanno, 2020, 301 p.- Enrico Francia, Oggetti risorgimentali. Una storia materiale della politica nel primo Ottocento, Roma, Carocci, 2021, 180 p.- Jacopo De Santis, Tra altari e barricate. La vita religiosa a Roma durante la Repubblica romana del 1849, Firenze, Firenze University Press, 2021, 282 p.- Giampaolo Conte, Il credito di una nazione. Politica, diplomazia e società di fronte al problema del debito pubblico italiano. 1861-1876, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2021, 114 p. - Massimo Baioni, Vedere per credere. Il racconto museale dell'Italia unita, Roma, Viella, 2020, 266 p.- Gabriele B. Clemens, Geschichte des Risorgimento. Italiens Weg in die Moderne (1770-1870), Wien-Köln, Böhlau, 2021, 264 p.- Du "Grand Tour" au Traité de Rome: l'Europe au bout du voyage, sous la direction de Francis Démier et Elena Musiani, Rennes, Presses universitaires, 2021, 186 p.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Fimiani, Enzo. "Muoversi da notabili nel Mezzogiorno italiano tra ottocento e novecento: il caso abruzzese." SOCIETÀ E STORIA, no. 171 (February 2021): 87–125. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-171004.

Full text
Abstract:
Il saggio intende riprendere la questione storica del ruolo dei notabili nella modernizzazione politica tra i secoli XIX e XX in Italia e a livello europeo. Sulla scia degli studi più aggiornati, che guardano al fenomeno italiano quale forma di conduzione della politica ordinaria e non più deteriore, l'autore prova a seguire un metodo plurale, che tenga conto sia delle pratiche notabilari sia dei loro universi discorsivi e simbolici. Ritenendo che occorra ancora illuminare le caratteristiche del notabilato nel Mezzogiorno, il contributo tenta di approfondire un caso di studio nella sostanza inedito. Gli Abruzzi storici rappresentano un segmento importante delle antiche "province meridionali": dei suoi notabili, il saggio affronta modi e tempi di impatto rispetto ai tornanti storici principali;; il peso della politica, amministrativa e parlamentare;; i meccanismi delle reti di potere e le narrazioni che le sostengono. Sulla base di fonti in larga parte nuove o di dati disponibili ma del tutto rielaborati, viene fuori una cornice che vede il contesto abruzzese immerso pienamente nel Sud italiano ma con peculiarità non trascurabili.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Intini, Ugo. "Avanti!, il quotidiano socialista che alfabetizza e forma." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 54, no. 1 (March 29, 2020): 140–65. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820909285.

Full text
Abstract:
Avanti! non è solamente il quotidiano che accompagna la storia del Partito Socialista Italiano, ma anche il primo agente di alfabetizzazione e acculturamento del mondo del lavoro e dei ceti meno favoriti. L’autore, che è stato direttore del giornale, sottolinea la forte presenza di letterati e uomini di cultura sulle colonne del quotidiano, con riferimenti specifici ad autori come De Amicis, Soldati, Bassani, Bevilacqua, Bianciardi, Cassola, Castellaneta; a pittori e disegnatori come Scalarini, Podrecca, Boccioni, Sironi; critici teatrali letterari e d’arte come Antonio Gramsci, Paolo Grassi, Carlo Fontana, Franco Fortini, Bonito Oliva, Argan, Barilli; protagonisti dello spettacolo come Gasmann, Lattuada, Rosi, Wertmüller; artisti come Cascella, Cantatore, Maccari, Pomodoro, fino a Carlo Rambaldi, collaboratore dalla provincia emiliana di Ferrara che, emigrato negli Stati Uniti, creò E.T. per Spielberg. Vera antologia della cultura italiana tra Ottocento e Novecento, il quotidiano soffrì l’attacco e la distruzione del fascismo, per riprendersi ancora con più vigore nel dopoguerra.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Lazzarin, Stefano. "Ottocento nero italiano. Narrativa fantastica e crudele, Claudio Gallo, Fabrizio Foni (testi riuniti da)." Transalpina, no. 14 (September 30, 2011): 205–7. http://dx.doi.org/10.4000/transalpina.2479.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Guzzi, Lucia. "S. Bernard Chandler.Saggi sul Romanzo Italiano dell' Ottocento. Napoli: Federico & Ardia, 1989. 141pp." Romance Quarterly 38, no. 4 (November 1991): 499–500. http://dx.doi.org/10.1080/08831157.1991.9926930.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bombara, Daniela. "‘Brume nordiche’ sullo Stretto. Le radici settentrionali del Romanticismo siciliano." Italianistica Debreceniensis 26 (December 1, 2020): 28–46. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9379.

Full text
Abstract:
Il presente saggio si propone di tracciare le influenze del romanticismo nordeuropeo sulle opere di alcuni autori siciliani del primo Ottocento. L'obiettivo è sfatare il mito di un livello "inferiore" della letteratura romantica italiana rispetto alla letteratura nordica, poiché non è incentrata sulla rappresentazione delle aree oscure del sé, di temi soprannaturali, fantastici e irrazionali che sono presenti nella realtà. Vengono esaminate alcune ballate di Felice Bisazza (1809-1867) e Vincenzo Navarro (1800-1867). In queste opere la narrazione di leggende popolari mette in luce un universo spettrale e orribile, rispecchiando situazioni reali, come la violenza della classe nobile e del patriarcato, o l'ingiustizia della disuguaglianza sociale. Si parlerà poi di un'opera teatrale di Giuseppe La Farina (1815-1863), intitolata L'abbandono di un popolo (1845); l'autore ritrae la rivolta anti-spagnola del 1676 a Messina concentrandosi sulle forze inquietanti e sotterranee che si intersecano con i movimenti rivoluzionari. Verrà infine analizzata la produzione di Tommaso Cannizzaro (1838-1921) come traduttore: lo scrittore mette a disposizione del pubblico siciliano e italiano l'affascinante mondo della mitologia scandinava, attraverso le traduzioni di alcuni canti dell'Edda antica medievale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Ciccolo, Nicole. "Perizia grafico-grafologica." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 265 (June 2012): 627–44. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-265007.

Full text
Abstract:
L'autore discute del convegno "La memoria in piazza. Monumenti risorgimentali nelle cittŕ lombarde tra identitŕ locale e identitŕ nazionale" (Universitŕ degli studi di Pavia, 7 ottobre 2011), che ha costituito l'avvio di una riflessione storiografica sul tema della "statuomania" patriottica (la definizione č di Maurice Agulhon), tratto tipico del tardo Ottocento italiano. Catherine Brice, in apertura, ha individuato le chiavi di lettura ideologiche e politiche che qualificano il fenomeno come elemento centrale del nation-building postunitario. Le successive relazioni si sono concentrate su singole statue di argomento risorgimentale collocate nei capoluoghi della Lombardia e, oltre ad analizzarne i caratteri estetici e simbolici, hanno ricostruito i problemi sottesi alla scelta di soggetti e artisti, al finanziamento, alle celebrazioni inaugurali e anniversarie: aspetti importanti per comprendere scopi ed efficacia di una monumentalitŕ pubblica intesa, anche a livello municipale, come operazione di pedagogia politica nazionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Fioretti, Fabrizio. "Il termine "mafia"." Tabula : periodicus Facultatis philosophicae Polensis; rivista della Facoltà di lettere e filosofia; Journal od the Faculty of Humanities No. 9 (2011): 64–77. http://dx.doi.org/10.32728/tab.09.2011.4.

Full text
Abstract:
Data la confusione venutasi a creare nel corso della storia passata e recente, si propone uno studio incentrato sulla questione relativa al termine "mafia". Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, "mafia" oggi è un termine polisemico che non significa solo criminalità organizzata o stragi ma anche lealtà, giustizia, coraggio, potere, intrigo. Compito di questo breve saggio è di capire quali sono gli eventi che hanno contribuito a fare di "mafia" un termine polisemico. In questo senso, dopo una prima parte introduttiva volta a chiarire l’introduzione di questo termine nel vocabolario italiano, sono stati individuati tre principali punti di svolta. Il primo riguarda la delicata situazione politica italiana di fine Ottocento quando il termine, trovatosi in mezzo alle dispute politiche e culturali tra meridione e settentrione, si fece carico di numerosi significati e interpretazioni, che ne alterarono irrimediabilmente sia l’uso sia la funzione. Il secondo riguarda l’introduzione del concetto di "Cosa Nostra", che trasformò il termine in una sorta di sinonimo universale di criminalità organizzata senza nessun tipo di differenziazione concettuale o regionale. Il terzo riguarda l’utilizzo del termine nel ramo cinematografico, televisivo e di conseguenza in quello pubblicitario e virtuale che sta portando il termine verso significati sempre più lontani da quello originario.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Tylusińska-Kowalska, Anna. "La figura di ribelle, ‘un ribelle-modello’ in base alle autobiografie e memorie risorgimentali." Mnemosyne, no. 5 (October 15, 2018): 12. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i5.13553.

Full text
Abstract:
Nel primo Ottocento si nasceva ribelli, come afferma Giuseppe Ricciardi nella sua autobiografia Memorie di un ribelle, si ovunque, e la conseguenza di essere ribelli era carcere o esilio per chi era più fortunato. Il saggio mette a fuoco le figure di giovani ribelli, alcuni carbonari, altri affiliati alla ‘Giovine Italia’, altri ancora ‘cospiratori indipendenti’, che nel ‘primo Risorgimento’ diedero l’importante contributo alla lotta per l’indipendenza e per l’identità nazionale. Saranno tra di essi figure meno note, eppure senza di loro non si sarebbe compiuta la grande opera risorgimentale. Si sottopone ad un’analisi il loro atteggiamento verso la realtà in cui vissero, i loro ideali, le loro speranze per dipingere un ritratto del ‘ribelle-modello’ dando uno sguardo ai modi espressivi che adoperarono. Grazie alle autobiografie e memorie lasciate ai posteri, oggi possiamo ricostruire e commemorare al contempo le varie fasi del faticoso eppur vincente cammino italiano verso la libertà.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Ottocento italiano"

1

STELLA, GAETANO. "Un compositore erudito nel secondo Ottocento italiano: Pietro Platania (1828-1907)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/770.

Full text
Abstract:
La memoria del compositore siciliano Pietro Platania (Catania, 1828- Napoli, 1907) è oggi affidata quasi esclusivamente, alla sua partecipazione alla composizione della Messa per Rossini, promossa da Giuseppe Verdi tra il 1868 ed il 1869. Eppure, dalla lettura dei quotidiani, come anche della stampa specializzata del suo tempo, emerge che Platania fu considerato tra le massime autorità musicali italiane del suo tempo. Ma quali sono gli elementi di autorevolezza riconosciuti a Platania dai suoi contemporanei? A Platania veniva, prima di tutto, riconosciuta una indiscussa autorità nella teoria musicale e nel contrappunto di tradizione napoletana. Migliore degli allievi di Raimondi, per ammissione del suo stesso maestro, era stato iniziato a tutte le complicazioni del contrappunto napoletano sfociato, proprio nell’opera di Raimondi, in una concezione ‘gigantistica’; tracce di questa concezione sono presenti in alcune composizioni di Platania come il Salmo Exurgat Deus, per 24 voci ed orchestra sinfonica. Uomo decisamente colto, per formazione e letture, diede alle stampe una serie di trattati (Corso completo di fughe e canoni, Trattato d’armonia ecc.) che esercitarono una notevole influenza, soprattutto nei conservatori meridionali d’Italia. Ma Pietro Platania fu attivo in vari settori della vita musicale del secondo Ottocento. Fu autore di opere per il teatro (Vendetta Slava, Spartaco) che furono assai ben accolte, tanto da meritare la stampa da parte di editori quali Ricordi e Sonzogno, di musica sinfonica, di musica da camera (con delle notevoli liriche da camera e gli interessantissimi quartetti), di molta musica sacra, nella quale, in anni segnati dall’ascesa del Cecilianesimo, coltivò una propria maniera caratterizzata dalla co-presenza di elementi del vecchio stile severo (aggiornato però attraverso l’uso di un’armonia pienamente romantica), e di una cantabilità tipica della musica italiana del XIX secolo. Nonostante gli elementi sopra elencati, la ricerca musicologica, a parte alcuni sporadici interventi, sembra aver completamente ignorato questa interessante figura del nostro Ottocento. La tesi, dopo una necessaria ricostruzione biografica, mette quindi a fuoco una serie di aspetti legati alla sua attività di teorico e di compositore ponendo al centro principalmente gli aspetti legati alla scuola di composizione napoletana della quale Platania fu uno degli ultimi illustri esponenti.
Today the memory of the Sicilian composer Pietro Platania (Catania 1828- Naples, 1907) is almost totally bound to his participation to the Messa per Rossini, promoted by Giuseppe Verdi between 1868 and 1869. But, from the reading of the newspapers, as well as the specialized press of his time, IT is clear that Platania was considered one of the most important musicians of his generation in Italy. What are the elements of this importance attributed to Platania from his contemporaries First of all, Platania was considered one of the most expert musicians in the theoretic and contrapuntal field according to the Neapolitan tradition. He was the best Pietro Raimondi’s pupil, as his own maestro declared, and he experienced all the most complicated kinds of the Neapolitan counterpoint that, starting with Raimondi’s works, flowed into a ‘gigantic’ conception. It is possible to look at this formulation in some of Platania’s works as the Psalm Exurgat Deus for 24 voices and symphony crchestra. He was a real scholar, if we consider his culture and his readings. He published some treatises (Corso complete di fughe e canoni, Trattato d’armonia etc.) that had a strong influence especially in the southern Italian conservatories. But Platania was a very interesting figure for various activities that he made in the second half of the 19th century. He wrote Operas (Vendetta Slava, Spartaco, etc) that were greatly appreciated and edited by the most important Italian Press as Ricordi and Sonzogno, Symphonic music, Chamber music (with beautiful chamber songs and very interesting quartets), and a lot of Sacred music, where he showed his own style characterized by the co-presence of the old observed style (through a typically romantic harmony), and a pronounced melodic fluency that was very typical in the 19th century Italian music. Despite all the elements I pointed out above, the musicological research completely ignored this interesting musician of the 19th italian century, apart from some rare contributes. The script, after a necessary biographical outline, points out some aspects of his work as theorist and composer, deepening the aspects belonging to the Neapolitan school of composition of which Platania was one of the latst- but not the least- eminent exponents.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

GIRARDI, RENATO. "Il pacifismo democratico italiano tra Ottocento e Novecento. Un profilo storico-politico." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2014. http://hdl.handle.net/11579/46184.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Petrini, Valentina. "Giambattista Giuliani: Dante e le parlate popolari toscane nelle ricerche di un piemontese spiemontizzato." Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2020. http://hdl.handle.net/11579/115030.

Full text
Abstract:
Con questa tesi mi propongo di offrire uno strumento biografico, bibliografico e documentario che possa contribuire alla conoscenza e allo studio delle opere di Giambattista Giuliani, notevole letterato della seconda metà dell’Ottocento, al suo tempo celebre commentatore di Dante e sensibile interprete della questione della lingua italiana nell’Ottocento. Considerata la mancanza di una bibliografia critica su Giuliani, nonostante gli apporti alla ricerca venuti dagli studi di Carlo Dionisotti, Claudio Marazzini, Luca Serianni, è risultata necessaria un’indagine complessiva della figura e delle opere dello studioso, che non solo definisse la sua posizione nel quadro della storiografia letteraria, ma che evidenziasse anche i suoi rapporti con il contesto politico - culturale del secolo XIX. Un ruolo fondamentale in questo lavoro è stato rivestito dall’accurata analisi delle opere edite da Giuliani e dalla ricerca documentaria con la riscoperta, a cui mi sono dedicata con successo, di importanti documenti inediti che hanno permesso la ricostruzione della vita di Giuliani, attraverso la fitta rete di rapporti intessuta con illustri esponenti del mondo intellettuale e politico dell’epoca; l’analisi dello sviluppo diacronico della posizione assunta dal padre somasco nei dibatti intorno alla lingua italiana che caratterizzarono l’Ottocento; la messa in evidenza delle implicazioni tra gli studi danteschi e quelli linguistici portati avanti da Giuliani, con particolare attenzione al metodo da lui adottato in questi campi d’indagine.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Mogorovich, Eliana. "Dalla realtà alla coscienza: il percorso della ritrattistica tra fine Ottocento e inizio Novecento." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4516.

Full text
Abstract:
2009/2010
Il recente e diffuso interesse suscitato dalla ritrattistica nell’ambito di esposizioni di carattere nazionale ha sollecitato una riflessione sull’accoglienza ad essa riservata in un periodo cruciale della sua evoluzione, quello situato a cavallo fra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo. Si tratta di un momento che – data l’ascesa di una classe bisognosa di conferme dello status appena acquisito come la borghesia – ha visto il proliferare di immagini destinate all’autocelebrazione e che proprio per rispondere a tale necessità imponevano l’adozione di uno stile strettamente realistico. Tuttavia il medesimo torno d’anni coincide anche con la nascita della psicoanalisi freudiana (al 1895 risale la pubblicazione degli Studi sull’isteria, al 1899 L’interpretazione dei sogni mentre risale al 1901 la prima edizione della Psicopatologia della vita quotidiana), una rivoluzione che finì col riguardare anche le discipline artistiche e che, potenzialmente, poteva condurre a uno stravolgimento dell’approccio fotografico fino allora imposto dai committenti per le loro effigi. Il presente progetto si propone dunque l’obiettivo di individuare eventuali punti di contatto fra due filoni di ricerca finora affrontati come binari paralleli, il primo coincidente con le richieste maturate dalla situazione sociale dell’epoca e, il secondo riguardante le possibili ripercussioni connesse all’apertura di un nuovo orizzonte culturale. La ritrattistica ha conosciuto nel periodo preso in esame il passaggio da forme ufficiali e borghesi, centrate solo sulla verosimiglianza fisica e su blandi accenni al carattere dell’effigiato, a una concezione rivolta principalmente allo scavo psicologico del personaggio. Tale premessa, che può essere confermata dall’esame del catalogo di singoli autori, non trova però alcun riscontro nella stampa esaminata; gli articoli monografici e le recensioni di mostre rintracciate in “Emporium”, “L’illustrazione Italiana”, “The Studio” e “Die Künst für Alle” hanno infatti portato alla luce un panorama completamente diverso evidenziando continue e mai sanate discrepanze fra l’effettiva produzione degli artisti e quanto veniva poi riportato dalla stampa tanto in termini iconografici che di semplice citazione o descrizione. Nonostante le continue lagnanze sull’arretratezza dell’arte italiana e la proclamata intenzione di aggiornare il gusto artistico del pubblico, i quattro periodici esaminati continuano infatti a propagandare e diffondere quello che si può definire un “tono medio” della pittura, che esclude da recensioni e interventi di vario tipo tanto movimenti come l’impressionismo, il cubismo e il futurismo quanto gli autori europei più aggiornati cui talvolta si accenna solo una volta tramontata l’ondata rivoluzionaria della loro arte e sempre limitatamente alle opere meno eversive. Dal punto di vista della ritrattistica si assiste dunque a una sorta di silenzioso passaggio dal solido realismo ottocentesco alle forme pacate e immobili di Novecento, tendenza cui sembrano uniformarsi tutti i pittori italiani del nuovo secolo. La ripresa di interesse verso la rappresentazione della figura umana che contraddistingue il gruppo milanese non ha comportato, purtroppo, un effettivo aumento di ritratti riproponendo anzi le problematiche già osservate per i decenni precedenti poiché alla labilità del confine fra ritratto e pittura di genere viene a sostituirsi quella fra ritratto e semplice rappresentazione di figure per le quali non è sempre possibile stabilire il riferimento a fisionomie e caratteri individuali. Quanto fin qui osservato ha avuto come conseguenza la revisione nell’impostazione del presente lavoro in cui il mancato sviluppo di alcune parti è compensato dall’ampliamento dell’orizzonte geografico di riferimento dal momento che tanto nelle appendici poste a margine della tesi quanto nella sua prima parte sono stati inseriti autori dell’intera Penisola e stranieri allo scopo di ricostruire il panorama storico-artistico e critico del periodo considerato. Dal punto di vista operativo, dunque, i capitoli seguono una scansione temporale su base quinquennale: all’interno di ognuno è stato analizzato ogni singolo anno partendo dall’iniziale confronto fra i periodici italiani e ampliando poi la visuale su quanto pubblicato dalle riviste straniere, fonte utilizzata soprattutto dal punto di vista dell’apparato iconografico presente. La sporadica presenza di monografie dedicate ad artisti che hanno svolto principalmente l’attività di ritrattisti (presenti per lo più su “Emporium”) ha fatto sì che l’attenzione si concentrasse sulla posizione assunta dai vari critici rispetto alle mostre recensite, messe fra l’altro a confronto con i cataloghi delle esposizioni stesse nel caso delle biennali veneziane e di eventi come la mostra del ritratto di Firenze del 1911, quella dell’Autoritratto organizzata dalla Famiglia Artistica di Milano nel 1916 e quella del Ritratto femminile contemporaneo ospitata nella villa Reale di Monza nel 1924. La marginalità di cui ha costantemente sofferto il filone pittorico cui ci si è dedicati si riverbera, naturalmente, su una presenza sporadica e poco significativa degli artisti veneto-giuliani ai quali, comunque, è interamente dedicato il catalogo in cui è organizzata la seconda parte della tesi. Basato sulle ricorrenze dei pittori nelle riviste esaminate, il catalogo segue la scansione in sezioni distribuite a seconda della tipologia di ritratto cui appartengono, cominciando da quelli di singoli personaggi (a loro volta distinti fra ritratti muliebri, virili e effigi di critici d’arte), ritratti di gruppo, ritratti di artisti e autoritratti, sezione quest’ultima che vede l’inclusione delle opere facenti parte della collezione di autoritratti della Galleria degli Uffizi, assunta come evidente certificato di importanza dell’autore cui l’opera è stata richiesta o da cui è stata donata. Ogni sezione è aperta da una breve introduzione che prevede, per la parte degli autoritratti, il riferimento ai più recenti studi inerenti la relazione fra arte e psicanalisi, anche in virtù del fatto che la destinazione eminentemente privata di questi lavori consentiva all’autore una maggiore libertà stilistica e un più sincero dialogo con il proprio modello. Il lavoro di tesi è completato dal catalogo delle opere ritenute più significative per ciascuna sezione e dalle appendici critiche tratte da “Emporium” e “L’Illustrazione Italiana”.
XXIII Ciclo
1978
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

BAITA, BRUNELLA. "COLOR LOCALE NELLA NELLA NARRATIVA REGIONALE ITALIANA DEL SECONDO OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10290.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si propone di iniziare a configurare un quadro unitario e sistematico della narrativa postverghiana sia sul piano letterario sia sul piano linguistico <>. Alla ricerca delle tracce di un vero o presunto “color locale” si sono scandagliate oltre centocinquanta novelle (Nicola Misasi, “In magna Sila”; Salvatore Di Giacomo, “Novelle Napolitane”; Matilde Serao, “Dal vero”; Domenico Ciampoli, “Trecce nere”; Gabriele D'Annunzio, “Terra vergine”; Mario Pratesi, “In Provincia”; Emilio De Marchi, “Sotto gli alberi”; Remigio Zena, “Le anime semplici. Storie umili”) la cui lingua è stata misurata sia rispetto agli strumenti normativi coevi sia rispetto all’uso corrente, ricostruito attraverso i lavori di studiosi che hanno focalizzato la loro attenzione su aspetti diversi dell’italiano del XIX secolo: dalla lingua letteraria a quella giornalistica passando attraverso l’ambito colloquiale/famigliare che emerge dallo studio degli epistolari. L'introduzione letteraria che precede il quadro appena descritto propone un'analisi comparativa dei tratti caratterizzanti il verismo verghiano secondo la declinazione che ne offrono, nelle varie raccolte prese in analisi, gli autori coinvolti in questo studio.
Our work aims at building a unitary, systematic tableau of the Italian narrative after Verga. We have focused on literary and language aspects <>. Tracing a real or presumed 'local color', we have examined over one hundred and fifty short stories ( 'In magna Sila' by Nicola Misasi; 'Novelle Napolitane' by Salvatore Di Giacomo; 'Dal vero' by Matilde Serao; 'Trecce nere' by Domenico Ciampoli; 'Terra vergine' by Gabriele D'Annunzio; 'In Provincia' by Mario Pratesi; 'Sotto gli alberi' by Emilio De Marchi; 'Le anime semplici. Storie umili' by Remigio Zena). The language has been studied based on norms and everyday usage of those times. The latter has been shaped through the works of scholars who have analyzed different aspects of the Italian language from the 19th century, in literature, journalism, and also in more colloquial, familiar letters. The section about literature preceding the portrait pictured above offers a comparative survey of the specific traits of Verga's Verismo according to the variations made, in the already mentioned collections of short stories, by the authors involved in this research.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

BAITA, BRUNELLA. "COLOR LOCALE NELLA NELLA NARRATIVA REGIONALE ITALIANA DEL SECONDO OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10290.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro si propone di iniziare a configurare un quadro unitario e sistematico della narrativa postverghiana sia sul piano letterario sia sul piano linguistico <>. Alla ricerca delle tracce di un vero o presunto “color locale” si sono scandagliate oltre centocinquanta novelle (Nicola Misasi, “In magna Sila”; Salvatore Di Giacomo, “Novelle Napolitane”; Matilde Serao, “Dal vero”; Domenico Ciampoli, “Trecce nere”; Gabriele D'Annunzio, “Terra vergine”; Mario Pratesi, “In Provincia”; Emilio De Marchi, “Sotto gli alberi”; Remigio Zena, “Le anime semplici. Storie umili”) la cui lingua è stata misurata sia rispetto agli strumenti normativi coevi sia rispetto all’uso corrente, ricostruito attraverso i lavori di studiosi che hanno focalizzato la loro attenzione su aspetti diversi dell’italiano del XIX secolo: dalla lingua letteraria a quella giornalistica passando attraverso l’ambito colloquiale/famigliare che emerge dallo studio degli epistolari. L'introduzione letteraria che precede il quadro appena descritto propone un'analisi comparativa dei tratti caratterizzanti il verismo verghiano secondo la declinazione che ne offrono, nelle varie raccolte prese in analisi, gli autori coinvolti in questo studio.
Our work aims at building a unitary, systematic tableau of the Italian narrative after Verga. We have focused on literary and language aspects <>. Tracing a real or presumed 'local color', we have examined over one hundred and fifty short stories ( 'In magna Sila' by Nicola Misasi; 'Novelle Napolitane' by Salvatore Di Giacomo; 'Dal vero' by Matilde Serao; 'Trecce nere' by Domenico Ciampoli; 'Terra vergine' by Gabriele D'Annunzio; 'In Provincia' by Mario Pratesi; 'Sotto gli alberi' by Emilio De Marchi; 'Le anime semplici. Storie umili' by Remigio Zena). The language has been studied based on norms and everyday usage of those times. The latter has been shaped through the works of scholars who have analyzed different aspects of the Italian language from the 19th century, in literature, journalism, and also in more colloquial, familiar letters. The section about literature preceding the portrait pictured above offers a comparative survey of the specific traits of Verga's Verismo according to the variations made, in the already mentioned collections of short stories, by the authors involved in this research.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

SALLUSTO, Filippo. "Rachele Villa Pernice e l'intellettualità femminile italiana del secondo Ottocento." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2023. https://hdl.handle.net/11580/95441.

Full text
Abstract:
>This doctoral thesis concerns a relatively unknown lady, fond of literature, arts and religion, whose unpublished paper archive reveals the evolution of important Italian writers and various historical issues of the second half of XIXth century through exchange of ideas and debates between several femmes savantes both Italian that Europeans with the intervention of important male figures. The intrinsic feature of Rachele Villa Pernice, daughter of the historian Cesare Cantù, stands out in comparison with other Italian and foreign learned ladies.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Sacchet, Chiara <1987&gt. "Maestre. Un percorso nella letteratura italiana tra Ottocento e Novecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1754.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

DURETTO, IDA. "Memoria, imitazione e la costruzione del canone poetico tra Sette e Ottocento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/90710.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

NAGLIATI, Iolanda. "L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEGLI STUDI MATEMATICI IN ITALIA A METÀ OTTOCENTO." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388954.

Full text
Abstract:
The past few decades have seen several studies carried out by historians of mathematics on mathematics in the post unification period in Italy, further interest being recently stimulated by the celebration of 150 years since the Unification of Italy; this moment brought about a period of renewal of structures and infrastructures suitable for the new state, which, at the same time, required a new institutional organisation on a national level for the scientific community. Before the Unification, during the Restoration and first movements of independence, contacts with the most advanced sectors of European research had already begun and further development would be carried on into the last decades of the XIX century. A greater opening towards the English and German schools of mathematics was seen to take the place of the traditional links with the French school of thought. By means of edited and inedited material, the presence of many foreign scholars in Italy will be examined as well as the journeys that Italian mathematicians undertook abroad. Moreover, the contents of inedited correspondences presented in the Documents will be discussed in relation to the theme of the research, or rather the dynamics which contributed to the return of Italian mathematics to the forefront of European scene. Particular study will be devoted to the case of Ottaviano Fabrizio Mossotti as an example of the compulsory internationalization of political exile The Brioschi-Tardy correspondence is the main source which concern the politics of the Risorgimento, the organisation of education and research in the post Unification period, and the lines of research which both Brioschi and Betti and their European interlocutors shared: the resolution of fifth degree equations and the invariant theory of binary forms. Another research is studied, carried out mainly by Liouville and some other English mathematicians in the second quarter of the nineteenth century: expansion of differential and integral calculus to non-integer orders. The subject, which had been put aside for several decades, came back to the forefront towards the end of the XX century. Although the influence of the foundation of the Annali di Matematica Pura ed Applicata was a determining factor in the renewal of scientific research in Italy, several other journals contributed to the dissemination of results and information to Italian scholars. Academic publications also played their part, and a detailed examination is given of the scarcely studied scientific periodicals linked to the University of Pisa during the XIX century.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Ottocento italiano"

1

Rudy, Chiappini, and Soldini Simone, eds. Ottocento italiano nelle collezioni civiche luganesi. Lugano: Fidia, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Sicilia, Banco di. Ottocento Italiano: Donazione Alesi, Cuccio Cartaino. Palermo: Fondazione Banco di Sicilia, 2009.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Treves, Piero. Ottocento italiano fra il nuovo e l'antico. Modena, Italia: Mucchi, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Treves, Piero. Ottocento italiano fra il nuovo e l'antico. Modena: Mucchi, 1992.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

I cartelloni drammatici del primo Ottocento italiano. Milano: Guerini scientifica, 2014.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

1980-, Foni Fabrizio, and Gallo Claudio 1950-, eds. Ottocento nero italiano: Narrativa fantastica e crudele. Savigliano: N. Aragno, 2009.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Santucci, Antonio. Ricerche sul pensiero italiano tra Ottocento e Novecento. Bologna: CLUEB, 2004.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bianchi, Matteo. La raccolta Bernasconi: Dipinti del secondo Ottocento italiano. Bellinzona: Civica galleria d'arte, 1998.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Bietoletti, Silvestra. L' Ottocento italiano: La storia, gli artisti, le opere. Firenze: Giunti, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Michele, Dantini, ed. L' Ottocento italiano: La storia, gli artisti, le opere. Firenze: Giunti, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Ottocento italiano"

1

Comoy Fusaro, Edwige. "Il secondo Ottocento italiano visto dalla Francia." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 69–88. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-597-4.08.

Full text
Abstract:
This study examines the current reception of second part of the 19th century Italian literature in France. The data come from 4 sources of information: the general book market on foreign literature, the scholarly book market on Italian literature, the programs of Literature in Bachelor and Master curricula of Italian Studies, and the yearly programs of the competitive exam for teachers in Italian (Agrégation). As a result, the champion of second 19th century Italian literature’s reception in French culture is Giovanni Verga, the traditional canon is mostly undiscussed but lately, both large audience publishing and academic studies show interest for relatively forgotten authors such as Grazia Deledda and movements such as Scapigliatura.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Santamaria, Domenico. "Orientamenti della linguistica italiana del primo ottocento." In The History of Linguistics in Italy, 195. Amsterdam: John Benjamins Publishing Company, 1986. http://dx.doi.org/10.1075/sihols.33.10san.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Watts, Laura L. "Ottocento Painting and the Gap in Nineteenth-Century Art Historical Discourse." In Italian Painting in the Age of Unification, 1–15. Title: Italian painting in the age of unification / Laura L. Watts.Description: New York : Routledge, 2021.: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003120506-1.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Stallknecht, Fabian A. "Die Situation Italiens innerhalb der Neuordnung Europas." In Dramenmodell und ideologische Entwicklung der italienischen Oper im frühen Ottocento, 27–35. Stuttgart: J.B. Metzler, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-02753-5_2.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Stallknecht, Fabian A. "Napoleón und das napoleonische Regierungssystem in Italien." In Dramenmodell und ideologische Entwicklung der italienischen Oper im frühen Ottocento, 15–27. Stuttgart: J.B. Metzler, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-02753-5_1.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Galatà, Francesco. "Per la fortuna del Decameron nella letteratura di fine Ottocento: riscritture pascoliane edite e inedite." In Studi e saggi, 155–74. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-668-1.09.

Full text
Abstract:
Although Boccaccio’s name is rarely encountered in published works of Giovanni Pascoli (1855-1912), traces of a constant reading and reuse of the Decameron have emerged and continue to emerge from the poet’s manuscripts. The article outlines the history of the already known contacts between the two authors and adds a new document: the unknown verse drama ‘Messer Gentile’, inspired by the novella X 4. This drama, designed as a one-act play with a prologue and three scenes, has been left unfinished: only the prologue and the first scene are preserved, but it is enough to appreciate some dynamics that characterize the rewriting process. A dense network of references to the most ancient Italian poetic tradition emerges from the dramatic lines, and among the manuscripts one discovers an experimental rhythmic prose composed of hendecasyllables arranged in a line that the study reconnects to the reform of modern tragic theater envisaged by Pascoli. Sebbene il nome di Boccaccio si incontri molto raramente nell'opera di Giovanni Pascoli (1855-1912), dai manoscritti del poeta sono emerse e continuano a emergere tracce di una lettura costante del Decameron. Il contributo ripercorre la storia dei contatti già noti tra i due autori e aggiunge un nuovo documento: l'inedito dramma in versi 'Messer Gentile' ispirato alla novella X 4. Il dramma, progettatto come atto unico con prologo e tre scene, rimase incompiuto: ci sono giunti soltanto il prologo e la prima scena, che sono sufficienti per apprezzare alcune delle dinamiche che caratterizzano la riscrittura. Dai versi emerge una fitta rete di riferimente alla tradizione poetica italiana delle origini e tra i manoscritti si ritrova un esperimento di prosa modulata sul ritmo continuato degli endecasillabi riconducibile all'idea di moderno teatro tragico di Pascoli.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Krpina, Zdravka. "La presenza della cultura italiana in riviste letterarie croate tra Ottocento e Novecento." In Biblioteca di Studi Slavistici, 179–85. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-910-2.20.

Full text
Abstract:
This work explores the relationship between Croatia and Italy in a study of literary journals extending from the period of the Illyrian movement to Modernism (1835-1903). Moving away from a national and philological approach, we focus on interculturality and imagology. Our conclusions unfold at the intersection of these two fields, as well as “at the edge of literature and philosophy” (in Derrida’s terms), where the relationship between Croatian and Italian cultural has been shaped according to various factors – literary, political, historical and also psychological.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Mannori, Luca. "Da Verri a Cuoco. Il dibattito sul carattere degli Italiani tra Sette e Ottocento." In Studi e saggi, 85–101. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-160-0.06.

Full text
Abstract:
Even today, Italians tend to adopt a double imagine of their national character, played on the contrast between an evolved and conscious minority (‘us’) and a backward and typically pre-modern majority (‘them’). As Giulio Bollati has shown better than any other in a famous essay, this self-representation draws its origins first of all from the period between the late Enlightenment and the early Napoleonic age, in which for the first time the Peninsula was called to deal with the models imposed by the great European modernization. The paper aims to reconstruct the process that led some of the most prominent political thinkers of this years (Baretti, Verri, Gioia, Botta, Cuoco) to adopt the image mentioned above - and this privileging the approach of the constitutional history.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Stallknecht, Fabian A. "Die italienische Romantik und das geistig-kulturelle Klima Italiens in der ersten Hälfte des 19. Jahrhunderts." In Dramenmodell und ideologische Entwicklung der italienischen Oper im frühen Ottocento, 65–124. Stuttgart: J.B. Metzler, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-02753-5_6.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Stallknecht, Fabian A. "Das Musikleben Italiens, das Theatersystem im 19. Jahrhundert und die kompositorisch-stilistische Entwicklung der italienischen Oper zwischen Belcanto und Romanticismo." In Dramenmodell und ideologische Entwicklung der italienischen Oper im frühen Ottocento, 125–91. Stuttgart: J.B. Metzler, 2001. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-476-02753-5_7.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography