Academic literature on the topic 'Origini della proprietà'

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Journal articles on the topic "Origini della proprietà"

1

Schermaier, Martin. "Opulentia ecclesiae. Alle origini della proprietà ecclesiastica." Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte: Romanistische Abteilung 137, no. 1 (August 21, 2020): 562–64. http://dx.doi.org/10.1515/zrgr-2020-0051.

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2

Knoll, Barbara. "Il diritto al parto in anonimato." Milan Law Review 3, no. 1 (September 28, 2022): 93–115. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18740.

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Abstract:
Il lavoro esamina i conflitti che possono nascere tra il diritto a conoscere le proprie origini e il diritto della madre di partorire in anonimato e descrive l’evoluzione legislativa e giurisprudenziale sulla questione. Dopo un’attenta analisi dello status di filiazione e della sua evoluzione nell’ordinamento giuridico italiano ci si sofferma sulle diverse modalità di accertamento dello stato di figlio sia all’interno del matrimonio che al di fuori di esso. Si pone poi l’attenzione sull’istituto del parto in anonimato, la sua ratio e le sue origini. In questo ambito si menziona l’istituto post medievale della cosiddetta “ruota degli esposti”, come quello delle moderne “culle per la vita”. In chiusura si esamina il diritto del figlio a conoscere le proprie origini, come interpretato dalla più recente giurisprudenza sia nazionale che sovranazionale, anche a seguito della nota sentenza Godelli della Corte Europea dei diritti dell’uomo. Si ha anche modo di affrontare la questione della reversibilità o meno del segreto della madre sulla propria identità dopo il suo decesso e in caso di sua incapacità di intendere e di volere, come anche quella della possibilità data al figlio di effettuare il cosiddetto “interpello” al fine di un’eventuale revoca da parte della madre della sua dichiarazione di non voler essere nominata.
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3

Padovano, Fabio. "The Budget Deficit in the Soviet Economic System: Origins and Perspectives*." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 1 (April 1, 1991): 41–56. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345199.

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Abstract:
Abstract Il deficit del bilancio dello Stato nelle economie a pianificazione centralizzata (in questo articolo, si prende in particolare considerazione quella dell’URSS) appare legato soprattutto alia crisi del settore produttivo. Questo settore costituisce, al tempo stesso, la principale fonte di entrate fiscali ed il destinatario del maggior volume di spese pubbliche; è quindi evidente che un calo della redditività delle imprese comporta per il bilancio un assottigliamento delle poste attive e un maggior esborso per spese a sussidio dell’economia. È proprio questo meccanismo che si suppone stia alia base del disavanzo, e i dati statistici sembrano confermare questa tesi.L’articolo, inoltre, esamina brevemente le cause principali della crisi del settore produttivo, individuate in una struttura dei diritti di proprietà che favorisce pratiche gestionali non efficienti ed in una politica di «credito facile» che consente di mantenere in vita le imprese non produttive.La constatazione della facilità con cui le aziende ricevono prestiti dalle banche fa inoltre supporre che il deficit pubblico sia stato finanziato in massima parte tramite emissione di moneta. L’andamento divergente del gettito fiscale rispetto al deficit ed il fatto che i titoli del debito pubblico non sono uno strumento finanziario diffuso nelle economie a pianificazione centralizzata sembrano dimostrare questa supposizione.La conclusione è che la monetizzazione del disavanzo - e la presenza stessa del disavanzo - pongono seri vincoli al processo di trasformazione delle economie a pianificazione centralizzata in economie di mercato.
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Gherri, Paolo. "Primi appunti per una storia delle origini della Teologia del Diritto (Canonico)." Ius Canonicum 50, no. 99 (July 17, 2015): 221–53. http://dx.doi.org/10.15581/016.50.2658.

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Abstract:
La Teologia del Diritto sviluppatasi nella Canonistica cattolica con l’insegnamento di Mörsdorf mostra le proprie radici più profonde nel problema espressamente germanico dell’autonomia giuridica delle Chiese rispetto allo Stato. La questione venne posta da Sohm negando ogni fondamento a tale autonomia: il Kirchenrecht è di competenza esclusiva dello Stato e contraddice la natura della Chiesa. A Barmen (1934), guidata da Barth, la Chiesa evangelica si ruppe rifiutando le leggi razziali naziste per dotarsi di una regolamentazione autonoma intra-ecclesiale (ancora: Kirchenrecht) da fondare attraverso una Kirchenrechtstheologie anziché filosoficamente. Nel dopo-guerra Mörsdorf seguì tale linea per rivitalizzare il Diritto canonico (Kanonischenrecht) pre-conciliare. Ciò avvenne, tuttavia, scambiando il Kanonischenrecht col Kirchenrecht, poiché il vocabolario e la cultura tedesca erano ormai cambiati. Il Kirchenrecht di Sohm era Diritto dello Stato sulle Chiese (Diritto ecclesiastico); quello di Mörsdorf era Diritto della Chiesa su se stessa (Diritto canonico). Un solo termine per due realtà inconciliabili.
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Bonfiglio-Dosio, Giorgetta. "L’archivio della Veneranda Arca di Sant’Antonio." Documenta & Instrumenta - Documenta et Instrumenta 18 (April 14, 2020): 41–73. http://dx.doi.org/10.5209/docu.68782.

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Abstract:
L’articolo illustra l’archivio dell’Arca, recentemente riordinato e inventariato.La devozione a s. Antonio da Padova cominciò molto presto, subito dopo la sua morte, avvenuta il 13 giugno 1231. L’anno seguente papa Gregorio IX canonizzò il frate francescano di origine portoghese e così si intensificarono i pellegrinaggi e le offerte dei fedeli. Iniziò la costruzione di una nuova chiesa dedicata al santo, grazie ai finanziamenti del comune cittadino, che si occupò fino al 1310 anche della gestione del denaro offerto per erigere la basilica. In seguito l’amministrazione delle cospicue proprietà immobiliari e del denaro offerti dai devoti fu affidata all’istituzione denominata “Veneranda Arca di s. Antonio” che è attiva e operante tuttora. L’archivio dell’Arca si è conservato quasi inte-gralmente a partire dal XV secolo e documenta non solo le vicende dell’istituzione e della chiesa, ma anche la storia di Padova e del suo territorio, in particolare del paese di Anguillara Veneta, donato nel 1405 dai Carraresi, signori di Padova e rimasta di proprietà dell’Arca fino al 1973.
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Lo Voi, Valentina. "Parto anonimo in Italia e il diritto all’anonimato della madre biologica in caso di morte della stessa." Revista de la Facultad de Derecho de México 69, no. 275-1 (October 29, 2019): 245. http://dx.doi.org/10.22201/fder.24488933e.2019.275-1.71165.

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Abstract:
<p>Va riconosciuto prevalente il diritto del figlio, nato da parto anonimo, di conoscere le<br />proprie origini biologiche ed il rapporto di filiazione con la madre che lo aveva partorito, specie<br />dopo la morte della donna. Lo stesso diritto sussiste nei confronti dei fratelli e delle sorelle<br />biologiche.</p>
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7

Menditto, Maria. "Le Life Focus Community e l'arte del buon vivere: la proposta avanguardista di ErvingPolster." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 63–72. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001007.

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Abstract:
Polster, partendo dal presupposto che la psicoterapia dovrebbe uscire dagli studi dei professionisti e dagli schemi classici della terapia individuale e offrire delle linee guida per il buon vivere, propone la diffusione delle Life Focus Communities (comunitŕ incentrate sulla vita) gruppi di persone seguite in modo permanente e guidate lungo i sentieri dell'esperienza quotidiana da principi e procedure tratte dalla pratica psicoterapeutica. Le Life Focus Communities si pongono come occasioni di condivisione, per trovare soluzioni e migliorare il proprio modo di vivere, rompendo l'isolamento e acquistando sempre maggiore sicurezza sulle proprie competenze relazionali. Partendo da una descrizione delle origini delle Life Focus Communities, si valuta l'attualitŕ e l'efficacia di questa metodologia, arrivando a descrivere le linee guida che orientano le possibili attivitŕ svolte in queste comunitŕ.
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8

Dal Ben, Anna. "Un affare di famiglia: studenti con background migratorio e percorsi universitari." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 141–62. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003008.

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Abstract:
L'accesso all'higher education da parte di studenti con background migratorio è uno dei temi di maggior rilievo per la sociologia dell'educazione in Italia e all'estero, proprio a fronte dell'aumento della presenza di questi ragazzi e ragazze all'interno degli Atenei. Sebbene la scelta di intraprendere un percorso universitario si configuri come un elemento di successo sia in termini personali, sia rispetto al funzionamento di un sistema formativo che ancora oggi in Italia appare caratterizzato da importanti disuguaglianze soprattutto legate alle origini sociali, l'università rappresenta una tra le tappe all'interno delle biografie di vita di questi giovani che si trovano a fare i conti con le proprie origini e l'integrazione nel conte-sto sociale. Attraverso una ricerca qualitativa che ha coinvolto 30 studenti con una storia di migrazione, si è cercato di comprendere quali fossero i fattori che hanno concorso nella scelta di intraprendere un percorso universitario. Il quadro che emerge dalle interviste porta in primo piano il ruolo della famiglia ed in particolare delle figure genitoriali che si configurano promotrici di un'idea di istruzione a lungo termine, nonché elemento di supporto motivazionale ed economico.
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Story, Joanna, Judith Bunbury, Anna Candida Felici, Gabriele Fronterotta, Mario Piacentini, Chiara Nicolais, Daria Scacciatelli, Sebastiano Sciuti, and Margherita Vendittelli. "Charlemagne's black marble: the origin of the epitaph of Pope Hadrian I." Papers of the British School at Rome 73 (November 2005): 157–90. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003019.

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Abstract:
IL MARMO NERO DI CARLO MAGNO: L'ORIGINE DELL'EPITAFFIO DI PAPA ADRIANO IQuesto articolo presenta nuove evidenze che identificano l'origine del marmo nero dell'epitaffio di papa Adriano I, conservato attualmente nel portico di San Pietro in Vaticano. L'epitaffio fu commissionato da Carlo Magno dopo la morte di Adriano (avvenuta il 26 dicembre del 795) ed è il più eminente esempio attualmente esistente di epigrafia carolingia. È un pezzo maestro del rinascimento carolingio. Questo articolo dimostra attraverso analisi paleontologiche, petrologiche e geochimiche che la pietra per l'epitaffio fu cavata nei pressi del flume Meuse, vicino Namur in Belgio, in un'area situata all'interno delle estese proprietà della famiglia Carolingia. Inoltre, si deduce che la pietra nera fu scelta con il consapevole intento d'imitare le espressioni classiche delle risorse imperiali, e che unitamente all'indubbia qualita dell'epigrafe e del testo poetico, la scelta del marmo può essere interpretata come una testimonianza di eredità culturale e ambizione imperiale da parte del suo patrono, che fu incoronato Imperatore in Roma nel natale dell'800, in un luogo dal quale era possibile vedere l'iscrizione, cinque anni dopo la morte di Adriano.
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Benatti, Ruben. "Adolescenti nelle scuole secondarie di secondo grado: identità, lingue e lingue ereditarie. Il caso delle province di Biella e Vercelli." Italianistica Debreceniensis 26 (December 1, 2020): 87–109. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2020/9383.

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Abstract:
Il contributo si occupa principalmente della percezione dell'identità degli studenti di nazionalità o origine non italiana e del loro rapporto con la lingua e la cultura di origine e con quelli della comunità ospitante. Sempre più bambini e giovani di origine non italiana sono presenti nelle scuole italiane: il modello di integrazione perseguito in Italia vuole rispettare le differenze culturali e la lingua è uno degli elementi chiave di questo processo. La ricerca ha interessato due province del Piemonte Orientale: Biella e Vercelli. Utilizzando un approccio sociolinguistico e sociologico, è stato condotto uno studio attraverso la somministrazione di questionari riguardanti la lingua e l'identità, la motivazione all'integrazione, la percezione e l'atteggiamento verso la propria lingua / cultura di origine e la lingua / cultura italiana.. Il quadro che emerge presenta atteggiamenti a volte ambigui che si possono definire quasi come una "sospensione" tra il desiderio di "italianizzazione" e la conservazione delle proprie radici. La ricerca pone domande stringenti che le scuole e la società sono chiamate ad affrontare sulla costruzione (o ricostruzione) della propria identità
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Dissertations / Theses on the topic "Origini della proprietà"

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ANNUNZIATA, DARIO. "Cristianesimo, Chiesa, ricchezza. Alle origini della proprietà ecclesiastica." Doctoral thesis, Università di Foggia, 2015. http://hdl.handle.net/11369/338081.

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Abstract:
ABSTRACT La legge 20 Maggio 1985 n. 222 della Repubblica Italiana (Disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi) contiene una serie di interventi finanziari, diretti ed indiretti, in favore della Chiesa Cattolica. Il favore riconosciuto a tale ordinamento confessionale, che trova la sua base nell’art. 8 della Costituzione, si esplica nella previsione di un regime giuridico parallelo e differente, regolante la costituzione e il trattamento fiscale dei patrimoni ecclesiastici. Quello riferito, può ben essere considerato come l'ultimo tassello di un plurisecolare modo di “risolvere” giuridicamente la reciproca convivenza di un ordinamento statale e di un ordinamento di tipo religioso che, pur rivendicando autonomia di ambito (il religioso), non può tuttavia non regolamentare gli aspetti economici, e più in generale materiali ed esteriori, comunque comportati dalla presenza di una ecclesia in un territorio geo-politico statale. Anche l’ordinamento giuridico romano, a partire da un determinato momento storico, ha cominciato ad interessarsi del fenomeno, per cui sembrerebbe potersi individuare, anche nella legislazione privatistica imperiale, un certo filone di norme specificamente dedicate ai beni ecclesiastici. In particolare, la svolta costantiniana, consacratasi nel 313 d.C. con gli accordi tra Costantino e Licinio e la conseguente produzione del cosiddetto “editto di Milano”, ha, com’è noto, modificato radicalmente la storia dei rapporti tra Impero e Chiesa, ovvero tra Autorità politica e comunità cristiane. Infatti, nei primi anni di storia del cristianesimo non è affatto chiaro come, sotto il profilo giuridico, venissero viste le comunità di cristiani e conseguentemente non è chiaro se tali comunità originarie di cristiani avessero la possibilità di possedere beni, mobili ed immobili. La storiografia del secolo scorso, particolarmente interessata al problema, si è prodigata nella ricerca di una soluzione, senza mai addivenire però a soluzioni unanimi. Le innumerevoli teorie formulate possono essere distinte in tre filoni fondamentali: le teorie che, inquadrando le comunità cristiane nella categoria delle associazioni, ricercano la soluzione in una particolarità di tale legislazione; le teorie che vedono le comunità cristiane come solo “tollerate” dall’Impero romano e quelle che negano l’esistenza della proprietà ecclesiastica. La seconda parte degli accordi di Milano, specificamente dedicati ai cristiani, inaugura, tra l’altro, una nuova legislazione filo-cristiana, che caratterizzerà gran parte della produzione normativa privatistica imperiale. Tale politica ecclesiastica, in qualche modo favorevole ai cristiani, proseguirà nella legislazione costantiniana volta a favorire ed incrementare il patrimonio ecclesiastico, tra cui, ad es., spiccano il disposto di C.Th. 16.2.4 del 321 d.C., che riconosce alle comunità cristiane la legittimazione passiva testamentaria, e, quello di C.Th. 16.2.6 del 329 d.C., in cui Costantino attribuisce ai gestori delle ricchezze della Chiesa l’obbligo di adiuvare pauperes, come necessario corollario dei vari privilegi via via accordati al clero e alle nascenti istituzioni ecclesiastiche. La tesi, sulla base delle fonti (romanistiche) civili ed ecclesiastiche, vorrà approfondire questi aspetti e riguarderà in primo luogo il problema della nascita della cosiddetta proprietà ecclesiastica, ossia l’individuazione del momento a partire dal quale è lecito parlare di un regime giuridico parallelo e differente per i possedimenti ecclesiastici, per analizzare poi, i più significativi provvedimenti costantiniani in proposito. ABSTRACT It is well known that the Constantinian shift, legitimated in 313 a.D. ,with the agreements between Constantin and Licinius, and the subsequent erogation of the “edict of Milan”, radically modified the history between the Empire and the Church (or rather between the political Authority and Christian communities). Indeed it is not clear how Christian communities were seen from a juridic point of view, during the first years of Christian age. Consequently it is not clear if such communities were allowed owning personal or real properties. This work aims at an in-depth analysis of these fields on the basis of civil and ecclesiastic sources. It will give insight into this points specifically referring to the creation of ecclesiastic property. To be more precise this is the identification of the starting point from which is defined a parallel and different juridic system for ecclesiastic properties.
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ARTARIA, RICCARDO. "La proprietà fra Costituzione e carte europee." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/45606.

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Abstract:
La proprietà, al pari degli altri diritti costituzionalmente tutelati, si apre oggi ad una tutela articolata su molteplici livelli: in particolare, l’elaborato approfondisce lo studio della Costituzione italiana, della Cedu e del diritto comunitario (nel quale ha di recente assunto forza normativa la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione). Queste Carte compongono un sistema complesso di tutela della proprietà che, se contribuisce a incrementare le garanzie di effettività per il singolo, impone nuove riflessioni: può infatti creare problemi con riguardo tanto alla composizione delle varie fonti concorrenti quanto ai rapporti fra le relative giurisdizioni esclusive di legittimità e più in generale, impegna a ripensare al ruolo della dimensione sociale della proprietà. Lo studio è infatti stato condotto secondo la logica del rapporto fra prospettiva individuale e sociale nella configurazione della proprietà, al fine di verificare come il sapiente bilanciamento fra queste due dimensioni cristallizzatosi nella disciplina costituzionale si sia aperto alla europeizzazione dei diritti vivendo una profonda trasformazione. Partendo dallo studio dell’evoluzione storico-politica delle concezioni relative alla proprietà, l’elaborato si sofferma sull’analisi dell’art. 42 Cost. evidenziando come l’imprescindibile rapporto fra proprietà e comunità politica sia svolto dallo Stato sociale disegnato in Costituzione secondo un disegno singolare, che determina la perdita di centralità della proprietà in favore del valore della persona umana sintetizzato nel principio personalista e in quello solidarista, cristallizzato nella formula della “funzione sociale”: la Costituzione supera così la naturale tensione fra il principio di eguaglianza e il riconoscimento del diritto di proprietà, prescrivendo che l’integrazione sociale sia costruita anche attraverso una disciplina della proprietà capace di armonizzare l’interesse individuale con quello della comunità, secondo la prospettiva tipica dello Stato sociale. Per questo, su un diverso piano, si è considerato che in virtù della “funzione sociale” nemmeno può dirsi che l’art. 42, comma 2, Cost. intenda costituzionalizzare un diritto fondamentale dell’individuo. A chi scrive è quindi sembrato difficile accedere all’idea, che anima il diritto di matrice europea ed ora anche la nostra giurisprudenza costituzionale, della massimizzazione della tutela della proprietà, proprio in ragione della finalità redistributiva della ricchezza che è imprescindibile per lo Stato sociale In tale ottica, si è approfondito lo studio della tutela della proprietà disegnata dalla Cedu e dal diritto dell’Unione europea; per conseguenza, si è delineata la dimensione della distanza fra il modello sociale della nostra Costituzione e il modello liberale del diritto europeo, orientato verso la maggior soddisfazione delle ragioni della proprietà. Si è quindi affrontato il problematico nodo della composizione dei diversi livelli normativi alla luce dell’art. 117, comma 1, Cost. e della relativa giurisprudenza costituzionale, rilevando che la tutela multilivello della proprietà sembra ruotare in particolare attorno alla garanzia scolpita nell’art. 1 del Prot. n. 1 alla Cedu e nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo. Tuttavia, se la prospettiva che si adotta nel pensare alla tutela dei diritti è quella dell’ampliamento della tutela stessa, come vorrebbe la Corte costituzionale, l’elemento della «funzione sociale» che innerva lo statuto costituzionale della proprietà non può che trovarsi corrispondentemente dimidiato. A dimostrazione di ciò si è approfondita la rilevante influenza del diritto sovranazionale con riguardo a taluni temi specifici: la determinazione dell’indennizzo per l’espropriazione; l’espropriazione indiretta; il bilanciamento fra diritto all’abitazione e proprietà espresso dalla disciplina in materia di sfratti. In conclusione, si è rilevato che la recente giurisprudenza costituzionale sembra trascurare il necessario bilanciamento fra interessi costituzionalmente protetti: ad avviso di chi scrive, infatti, la prevalenza della norma internazionale, sul piano interpretativo o applicativo, non è assoluta, ma trova un limite nel bilanciamento fra il principio internazionalista e gli altri princìpi supremi dell’ordinamento costituzionale, fra i quali la funzione sociale della proprietà.
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Avola, Cristina. "Caratterizzazione di semi di carrubo (Ceratonia siliqua L.) di differente origine geografica e proprietà tecnologiche della farina di semi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1253.

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Abstract:
Il principale interesse della coltivazione del carrubo oggi è rivolto alla produzione della farina di semi, LBG (Locust Bean Gum), che trova ampia applicazione come additivo tecnologico in diverse preparazioni alimentari, facendo così riscoprire e rivalutare questo frutto spesso dimenticato, che invece racchiude un enorme ricchezza e potenzialità di utilizzo e che meriterebbe maggiore riconoscimento come coltura da impiantare. Attualmente sono numerosi infatti i prodotti alimentari di larghissima diffusione che contengono farina di semi di carruba, da sola o in combinazione con altri ingredienti. La ricerca condotta in questi tre anni, ha riguardato la caratterizzazione di differenti varietà di carrubo, al fine di identificare quelle più adatte all estrazione della gomma, sia in termini di resa che di proprietà tecnologiche. In una seconda fase di studio si è proposta un applicazione innovativa della farina di semi di carrubo, come ingrediente di rivestimenti edibili, a tale scopo sono state effettuate prove per valutare l efficacia dell LBG come coating per il prolungamento della shelf-life di prodotti deperibili come i gamberi freschi. A seguito di test preliminari sono stati scelti, oltre la farina di semi di carruba, tre diversi rivestimenti costituiti da miscele di materiali addensanti di struttura polisaccaridica: chitosano, maizena, tapioca. Tali soluzioni, in seguito a procedura di dipping, sono state testate su esemplari di gamberi della specie Parapenaeus longirostris. Nel dettaglio nella presente tesi vengono preliminarmente descritte le caratteristiche generali della pianta di carrubo, sono inoltre riportate le più recenti acquisizioni della letteratura sulla composizione chimica della polpa e dei semi, sulle proprietà funzionali e le applicazioni della farina di semi nel settore alimentare. Segue una descrizione delle diverse tipologie di film edibili e delle principali problematiche legate alla shelf-life del gambero fresco. Dopo aver illustrato le procedure sperimentali utilizzate nella ricerca, sono stati valutati il potenziale tecnologico dei semi appartenenti a differenti varietà e di differente origine geografica e l efficacia delle soluzioni di coating formulate. I risultati della prima parte hanno confermato l alto livello di variabilità intraspecifica delle proprietà reologiche della farina di semi, motivando dunque l interesse non solo verso varietà ad elevato numero di semi ma anche con peculiari potenzialità tecnologiche della farina. Dalle prove effettuate nella seconda fase della ricerca si è evidenziato un effetto positivo sulla shelf-life dei gamberi da parte delle soluzioni di coating, in particolare l LBG ha evidenziato un effetto protettivo nei confronti dello sviluppo microbico e dell ABVT.
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Carraro, Giorgia <1996&gt. "Intertestualità e intersemiotica dei testi museali virtuali. Il caso studio e traduzione della mostra virtuale ‘Alla ricerca delle proprie origini ai confini del mondo: scambi transculturali tra Cina e Italia dal Tredicesimo al Sedicesimo secolo’ presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19029.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi consiste in un progetto volto all’analisi delle interazioni linguistiche all'interno dell'ambiente intersemiotico dello spazio espositivo museale virtuale. Lo studio si sviluppa in quattro capitoli. Il primo capitolo descrive brevemente l’origine del museo in Cina e la sua evoluzione nel corso della storia, focalizzandosi sulle funzioni e gli obiettivi che questa istituzione ricoprì nelle diverse fasi, arrivando a introdurre il boom museale cinese odierno. Il secondo capitolo studia il ruolo della traduzione museale, sottolineando le sue implicazioni e analizzando le funzioni: informativa, comunicativa, evocativa, politica e inclusiva. Si affrontano le tipologie testuali e le strategie traduttive dei testi museali, enfatizzando la loro natura intertestuale e intersemiotica. Il terzo capitolo presenta la traduzione dei testi presenti nella mostra virtuale Zai zuiyaoyuan de difang xunzhao guxiang—— 13-16 shiji Zhongguo yu Yidali de kuawenhua jiaoliu在最遥远的地方寻找故乡——13-16世纪中国与意大利的跨文化交流Finding a homeland at the end of the world. The Trans-Cultural Exchanges and Interactions Between China & Italy from the 13th Century to the 16th Century, reperibile presso il sito del Museo Provinciale dello Hunan. Nel quarto capitolo, infine, viene proposto il commento traduttologico dei pannelli e delle didascalie alla luce dell’approfondimento svolto. Si pone particolare attenzione ai tesi bilingui, in cui il testo sorgente in lingua cinese è accompagnato dal testo target in lingua inglese corrispondente e, eventualmente, da alcune indicazioni in italiano.
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Felici, Elena. "Studio delle caratteristiche probiotiche di lattobacilli di origine vaginale per un loro utilizzo in alimenti funzionali di genere." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18106/.

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Abstract:
La mia tesi si inserisce nelle attività di ricerca del progetto Alma Idea, finalizzato alla selezione di un ceppo di Lactobacillus spp. di origine vaginale, come coltura aggiuntiva nella formulazione di un alimento di genere in grado di preservare il benessere femminile, considerando anche l’importanza della qualità organolettica e sensoriale dell’alimento stesso. In questo contesto, l’obiettivo del presente lavoro di tesi è stato indagare alcune proprietà funzionali di un pool di ceppi appartenenti alle specie di Lactobacillus crispatus (BC1, BC3, BC4, BC5, BC6, BC7 e BC8), Lactobacillus gasseri (BC9, BC10, BC11, BC12, BC13 e BC14) e Lactobacillus vaginalis (BC16 e BC17), con lo scopo di selezionare quelli più promettenti per una loro futura applicazione come probiotici in un alimento tipo formaggio. In particolare, sono state indagate la capacità di autoaggregazione, l’idrofobicità, la facoltà di deconiugare i sali biliari e la resistenza alla digestione gastrica duodenale simulata, quando inoculati in latte conservato a 4°C. Infine, è stata testata la capacità dei ceppi di aderire a cellule intestinali tipo Caco-2. I risultati ottenuti hanno evidenziato come i ceppi Lactobacillus crispatus BC3, Lactobacillus gasseri BC9, Lactobacillus gasseri BC14, Lactobacillus vaginalis BC16 e BC17 fossero caratterizzati da elevati valori di idrofobicità e di autoaggregazione. Inoltre, i test effettuati hanno dimostrato come i ceppi di Lactobacillus crispatus BC4, BC6, BC7 e BC8 manifestassero attività enzimatiche (BHS) in grado di agire modulando il metabolismo lipidico. Durante la digestione gastrica simulata, testata sia dopo l’inoculo in latte che dopo 7 giorni di conservazione a temperature di refrigerazione, la resistenza dei ceppi si è dimostrata elevata. Infine, Lactobacillus crispatus BC8 e Lactobacillus vaginalis BC17 sono gli unici ceppi ad aver dimostrato medie capacità di adesione alle cellule Caco-2.
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IAMMARINO, Debora. "Danno ambientale e responsabilità nella gestione dei rifiuti." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251115.

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Abstract:
La disciplina del danno ambientale è stata oggetto di diverse e numerose modifiche nel corso degli anni, sia a livello nazionale che europeo. Regolata in Italia, per la prima volta, dalla L. 349/1986 che, all’art. 18, prevedeva la risarcibilità del danno ambientale indipendentemente dalla violazione di altri diritti individuali come la proprietà privata o la salute. In ambito Europeo il primo intervento si è avuto con l’adozione della Direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. La Direttiva è stata poi recepita in Italia con il D.Lgs. n. 152/2006, che nella Parte Sesta si occupa puntualmente di responsabilità per inquinamento ambientale. Tuttavia, le principali novità della normativa comunitaria con riferimento al regime di responsabilità per attività inquinanti nei confronti dei beni ambientali, non sono state immediatamente riprese in modo adeguato dalla normativa italiana, motivo per cui sono state emanate due procedure di infrazione nei confronti del Governo italiano che, per correre ai ripari, in un primo momento, ha approvato il D.l. 135/2009 introduttivo di nuovi criteri per il ripristino del danno ambientale e successivamente il legislatore è intervenuto con la Legge n. 97/2013 in materia di misure di risarcimento del danno e in materia di criteri di imputazione delle responsabilità. Tuttavia, l’assetto dei criteri di imputazione delle responsabilità è stato più volte oggetto degli interventi interpretativi della giurisprudenza che hanno delineato un quadro molto più rispondente alle istanze di origine comunitaria e ai principi del diritto europeo. All’interno di questo quadro più ampio si inserisce la questione della Gestione dei rifiuti, anch’essa oggetto di svariate modifiche normative volte sempre di più ad una tutela ambientale maggiore e prioritaria, attraverso metodi e tecniche in grado di ridurre la produzione dei rifiuti, l’introduzione del concetto di riduzione, prevenzione e recupero, riciclo e solo in ultimo lo smaltimento. Ruolo centrale assume in questo ambito l’attribuzione delle relative responsabilità in capo ai vari soggetti che si occupano della gestione dei rifiuti, pertanto nell’ultimo capitolo, si analizzeranno le diverse forme di responsabilità degli stessi e si darà conto dei principali interventi giurisprudenziali e della diverse interpretazioni dottrinali che hanno interessato la materia negli ultimi anni.
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Books on the topic "Origini della proprietà"

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Petrone, Marina. Il diritto dell'adottato alla conoscenza delle proprie origini. Milano: A. Giuffrè, 2004.

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2

Alle origini della borghesia urbana: La proprietà immobiliare a Bologna, 1797-1810. Bologna: Società editrice il Mulino, 1985.

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3

Gianernesto, Leidi, and Mozzo (Italy). Assessorato alla cultura., eds. Mozzo: 1000 anni di storia alla ricerca delle proprie origini. [Mozzo]: Comune di Mozzo, Assessorato alla cultura, 1997.

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4

García-Diego, José A. Giovanni Francesco Sitoni: Ingeniero renacentista al servicio de la Corona de Espanã : con su códice inédito, Trattato delle virtù et proprietà delléacque, en su idioma original y traducido al castellano. [Madrid]: Fundación Juanelo Turriano, 1990.

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5

Centini, Massimo. Il Piemonte delle origini: Un viaggio affascinante tra leggenda e storia, alla scoperta di una regione millenaria che affonda le proprie radici nel mistero : dagli antichi miti celtici alla conquista romana, dai culti solari alla calata di Annibale, fino all'affermarsi del Cristianesimo. Roma: Newton Compton, 1992.

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6

Friedrich, Engels. origine Della Famiglia Della Propriet� Privata e Dello Stato. Independently Published, 2019.

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7

Guerrieri, Gianluca, Giovanni Luchetti, Michele Angelo Lupoi, Paola Manes, Marco Martino, and Thomas Tassani, eds. Fiducia e destinazione patrimoniale. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/sg312.

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Abstract:
Con riferimento ai temi della fiducia e della destinazione patrimoniale si avverte l’esigenza, sul piano scientifico, di una sistemazione idonea ad individuare i principi e gli elementi strutturali delle diverse fattispecie. Il sintagma “proprietà fiduciaria” evoca una pluralità di istituti che, ancorché in larga parte omogenei sul piano degli effetti economici e degli interessi concreti, risultano fortemente differenziati nella elaborazione dogmatica e in talune schematizzazioni teoriche. L’innegabile diversa origine degli istituti e la non totale omologazione sul piano effettuale non impediscono però di apprezzare un dato che è, al tempo stesso, sia storico sia evolutivo. Se le differenti culture hanno portato alla creazione di variegati modelli di proprietà nell’interesse altrui, occorre sottolineare come siano in parte comuni gli interessi protetti e gli ingredienti giuridici che ne costituiscono le basi concettuali. Ciò ha reso possibile la contaminazione degli istituti e la creazione di flussi giuridici, di fenomeni di metabolizzazione e reciproca integrazione delle soluzioni normative ed interpretative. Tali generali esigenze di sistemazione hanno portato ad elaborare e sviluppare, nell’ambito del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, il progetto di ricerca “Destinazione patrimoniale e causa fiduciaria: un approccio interdisciplinare per una prospettiva ricostruttiva unitaria” conclusosi con il Convegno “Fiducia e destinazione patrimoniale” (2 e 9 ottobre 2020). Nel volume sono raccolte le relazioni presentate al Convegno e rielaborate dagli Autori in forma di articoli.
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