Academic literature on the topic 'Organizzazioni aziendali'

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Journal articles on the topic "Organizzazioni aziendali"

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Gritti, Alessia, Francesco Fumagalli, Alessandra Lazazzara, Luca Carollo, and Edoardo Della Torre. "Employee voice, capitale umano e performance organizzativa: uno studio sulle imprese italiane." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2021): 121–44. http://dx.doi.org/10.3280/so2021-002005.

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Abstract:
Questo studio contribuisce al dibattito sul coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni che riguardano il loro lavoro e l'organizzazione. In particolare, lo studio analizza la relazione tra i meccanismi di employee voice e i risultati aziendali, e come essa vari al modificarsi del livello di capitale umano impiegato dall'organizzazione. L'analisi dei dati relativi a 168 imprese italiane dell'indagine Cranet (2015) mostra che sia i meccanismi di employee voice, sia i livelli di capita-le umano hanno una relazione positiva e significativa con i risultati aziendali. Inol-tre, l'analisi mostra che le performance organizzative migliori si hanno nelle azien-de che combinano elevati livelli di employee voice con una forza lavoro caratte-rizzata da alto capitale umano. Lo studio supporta quindi l'esistenza di una rela-zione di complementarità tra il coinvolgimento dei dipendenti nelle decisioni aziendali e lo sviluppo di pratiche volte a incrementare il capitale umano. Questi risultati offrono importanti implicazioni teoriche e pratiche al dibattito sulla com-petitività delle organizzazioni moderne e suggeriscono alcune importanti direzioni di ricerca futura.
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Méndez Reátegui, Rubén, and Amparo Álvarez Meythaler. "Pensiero progettuale: Innovazione e protezione delle idees." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (December 16, 2021): 61–70. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.13084.

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Abstract:
Desde un enfoque de Design Thinking, este artículo pretende explicar cómo los procesos creativos en las organizaciones, expresados en un contexto de efervescencia de los derechos de propiedad, requieren la formulación de métodos más rigurosos de obtención y evaluación de la información, que permitan mitigar los efectos asimétricos y la pérdida de eficiencia y eficacia de los esfuerzos realizados por las empresas. Se analizan tres posibles intervenciones para que el proceso creativo genere conocimientos valiosos. Las ideas pueden patentarse durante las fases iniciales: orientación del pensamiento creativo, uso de la tecnología a través de herramientas de registro digital y estrategias empresariales sostenibles centradas en el comportamiento humano. Se concluye que partir de un pensamiento de diseño requiere sistematizar e incorporar mayor rigor en el proceso creativo para facilitar los procesos de registro de derechos de propiedad sobre un producto original de la organización. A partire da un approccio di Design Thinking, questo articolo mira a spiegare come i processi creativi nelle organizzazioni, espressi in un contesto di effervescenza dei diritti di proprietà, richiedono la formulazione di metodi più rigorosi per ottenere e valutare le informazioni, che permettono l’attenuazione degli effetti asimmetrici e la perdita di efficienza ed efficacia degli sforzi fatti dalle aziende. Si analizzano tre possibili interventi affinché il processo creativo generi un prezioso know-how. Le idee possono ricevere un trattamento organizzato durante le fasi iniziali: guida del pensie­ro creativo, uso della tecnologia attraverso strumenti di registro digitale, e strategie aziendali sostenibili focalizzate sul comportamento umano. Si conclude che partire da un pensiero progettuale richiede la sistematizzazione e l’incorporazione di un mag­gior rigore nel processo creativo per facilitare i processi di registrazione dei diritti di proprietà su un prodotto originale dell’organizzazione.
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Formisano, Vincenzo, Giuseppe Russo, and Rosa Lombardi. "Il Public Value Creation e il ruolo delle Universitŕ." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 255–72. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002005.

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Abstract:
Nell'attuale scenario economico-competitivo, lo studio delle reti d'impresa (Bastia, 1989; D'Alessio, 2008; Cafaggi, 2004; Lipparini, 2002; Lorenzoni, 1992) consente di enfatizzare il ruolo svolto dalla cooperazione tra piů organizzazioni sia pubbliche, sia private. In questa direzione, con l'avvento dell'economia della conoscenza, le imprese creano valore collettivo per effetto dell'azione di gruppo e degli interessi coinvolti nel sistema organizzativo a rete. Le opportunitŕ che si presentano alle aziende coinvolte nella rete sono molteplici: l'investimento relazionale favorisce l'interdipendenza tra i differenti sistemi aziendali e ne rafforza la loro complementarietŕ; ogni processo cooperativo influenza ciascuna impresa della rete. Nelle aziende pubbliche, tale fenomeno č noto come New Public Governance (Bovaird, 2002; Lynn et al., 2007): all'interno di una rete locale si trovano aziende pubbliche e private la cui azione č protesa alla realizzazione del bene comune (Zamagni,2008). In questo senso, il passaggio dal New Public Management al New Public Governance ha permesso di valorizzare il concetto di network indagandolo quale rete di soggetti o entitŕ interagenti tra loro, in grado di guidare le loro relazioni verso il raggiungimento di un obiettivo comune: il public value creation (Moore, 2005). In questa direzione, il presente contributo si propone di analizzare il concetto di rete, con particolare riferimento alle possibili configurazioni che possono assumere i network pubblici locali. Nel caso di specie, lo studio si concentra sui network all'interno dei quali esiste la presenza dell'istituzione universitaria quale catalizzatrice del sapere e fonte della creazione di valore pubblico locale. Mediante l'esperienza dell'Universitŕ di Cassino, lo studio si propone di definire il ruolo dell'universitŕ rispetto al contesto territoriale di riferimento e quale impatto economico-sociale genera la sua azione. La domanda di ricerca č la seguente: Che cosa sono i network? Nell'ottica della New Public Governance, qual č il ruolo svolto dalle universitŕ nel sistema di rete? Č possibile individuare, in tal caso, un modello di rete?
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Bacchini, Francesco. "Sicurezza (del lavoro) è organizzazione (aziendale)." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 101 (March 2014): 59–89. http://dx.doi.org/10.3280/qua2014-101004.

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Balconi, Michela, and Giulia Fronda. "L’etica nel cervello aziendale: dalle persone alle organizzazioni morali?" Studi e Ricerche 9788879169547 (December 2020): 183–202. http://dx.doi.org/10.7359/954-2020-bal8.

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Petrucco, Corrado. "Digital Storytelling in azienda e nelle organizzazioni." FOR - Rivista per la formazione, no. 77 (March 2009): 32–38. http://dx.doi.org/10.3280/for2008-077010.

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Stolfa, Adriana. "IL DOCUMENTO DI VALURAZIONE DEI RISCHI: dimensione organizzativa e profili civilistici." Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 3, no. 2 (October 9, 2019): 73–81. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v3i2.111.

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Abstract:
Il presente scritto riproduce l'intervento reso nell'ambito del convegno "La cultura della sicurezza fra organizzazione e formazione". L'autrice esamina la funzione ricoperta dal documento di valutazione dei rischi nell'ambito dell’organizzazione della sicurezza del lavoro aziendale e i risvolti della sua violazione sui rapporti di natura civilistica tra datore di lavoro e lavoratori.
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Gasca, Paolo. "Il mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione e della formazione." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 247–50. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112016.

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Abstract:
Ci troviamo oggi a combattere una guerra contro un nemico invisibile, che ha impattato pesantemente non soltanto sulla dimensione familiare e sociale di ciascuno, ma anche sulla sfera lavorativa. Il contratto psicologico che lega gli individui e le organizzazioni è stato stravolto e ridisegnato, lasciandosi alle spalle valori quali "sicurezza" e "appartenenza". Quello che si prospetta è un futuro del tutto nuovo, in cui i concetti di "habitat professionale" e di "work-life balance" assu-mono nuove accezioni e in cui appare necessario riscoprire il rapporto fra azienda e persone, per dare vita a un nuovo "umanesimo aziendale" che recuperi la centra-lità della persona e permetta all'individuo di esprimere se stesso e tutte le proprie potenzialità. Come? Attraverso modalità maieutiche capaci di sviluppare nuove capacità e qualità individuali e di accompagnare le persone in un ineludibile riposi-zionamento professionale e, soprattutto, personale. Occorre passare dall'obiettivo di gestire a quello del "prendersi cura" delle persone dando un nuovo senso, una nuova prospettiva al contratto psicologico. E qui entrano in gioco i professionisti della formazione, la cui sfida è, oggi più che mai, quella di dare vita a un nuovo pensiero gestionale, a nuove idee, e di sostenere le persone in un percorso di crescita che permetta loro di confermarsi come il vero differenziale di competitività.
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Raspadori, Paolo. "«Organizzazioni assistenziali sovietiche». Origini e sviluppo del welfare aziendale alla Fiat (1920-1949)." IMPRESE E STORIA, no. 44 (January 2022): 81–110. http://dx.doi.org/10.3280/isto2021-044004.

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Mondolo, Silvia. "Il Lanificio di Manerbio e la riorganizzazione marzottiana degli anni trenta." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (July 2010): 41–77. http://dx.doi.org/10.3280/sil2010-001002.

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Abstract:
Il saggio ripercorre le trasformazioni che coinvolsero lo stabilimento bresciano negli anni trenta. A partire dall'acquisizione da parte di Gaetano Marzotto Jr nel corso del 1927, si tracciano i passaggi fondamentali della riorganizzazione aziendale che portarono il lanificio bresciano, attraverso un progressivo processo di co- ordinazione e accentramento, ad essere parte importante della piů grande impresa laniera italiana quale divenne l'industria Marzotto nel corso degli anni trenta. L'imposizione di una razionalizzazione gestionale prende avvio da un piano di riduzione dei costi e da una rigida organizzazione del personale e del lavoro accompagnata da progressivi ammodernamenti e potenziamenti tecnico-impiantistici, e da una articolata politica di welfare aziendale. Note biografiche: Silvia Mondolo laureata in Storia presso l'Universitŕ degli studi di Milano con una tesi dal titolo Il Lanificio di Manerbio dalla nascita alla seconda guerra mondiale (1907-1940), attualmente frequenta il Master in "Conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio industriale" presso l'Universitŕ degli studi di Padova. Email: silvia.mondolo@virgilio.it
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Dissertations / Theses on the topic "Organizzazioni aziendali"

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Tonellotto, Maurizio <1971&gt. "La sicurezza nelle organizzazioni aziendali. Un approccio socio-criminologico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7290/1/Tonellotto_Maurizio_Tesi.pdf.

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Abstract:
In questa tesi si analizza la sicurezza nelle organizzazioni con un approccio di tipo socio-criminologico. Il presupposto alla base è che la sicurezza sia un bisogno primario dell’uomo, ma anche una necessità per la sopravvivenza delle aziende che operano in un mercato sempre più globale. L’impresa viene vista come una realtà sociale, un micro-organismo sociale in continua interazione osmotica con il mondo esterno, dal quale interscambia costantemente le aspettative, il vissuto, la cultura, le esperienze degli individui, che sono attori sociali dentro e fuori l’impresa stessa. Affrontare il tema della sicurezza non può prescindere dall’analisi delle dinamiche presenti all’interno del perimetro aziendale e, l’assunto lewiniano che relaziona il comportamento umano allo spazio di vita ed alla persona, è stato quindi il leitmotiv di questo progetto. Il disegno della ricerca si sviluppa principalmente da una considerazione, ossia: valutare l’esistenza di un legame tra le dinamiche organizzative e la sicurezza nelle imprese. Si è messo in relazione il costrutto psicologico di Clima Organizzativo a quello di Sicurezza, o meglio ancora,la percezione di sicurezza del lavoratore all’interno del perimetro aziendale. La seconda parte della tesi ripercorre, da un punto di vista più tecnico, lo stato dell’arte della security industriale, esaminandone gli aspetti organizzativi e cercando di inquadrarla anche sotto l’aspetto normativo. In questa sede verrà evidenziata l’importanza della responsabilità sociale d’impresa e dell’applicazione di modelli organizzativi e di gestione che possono garantire, attraverso un approccio etico ed una produzione sostenibile orientata al dipendente ed all’ambiente, migliori condizioni di sicurezza e di lavoro.
This thesis analyzes the corporate-security with a socio-criminological approach. The premise is that security is a basic human need, but also a necessity for the survival of businesses operating in an increasingly global market. The company is seen as a social reality, a micro-social organism in continuous osmotic interaction with the outside world, from which constantly interchanges expectations, experience, culture, experiences of individuals , who are social actors inside and outside the organization. Addressing the issue of security can not be separated from the analysis of the forces operating within the company grounds and the Lewin’s assumption that relate human behavior to the space of life and the person, was the leitmotiv of this project. The research design is developed mainly by a consideration, namely: assessing the existence of a link between dynamics organization and corporate security. The psychological construct of organizational climate has linked to that of Security ( the perception of security of the worker inside the enterprise perimeter). The second part of the thesis traces, from a technical point of view, the state of the corporate security, examining the organizational aspects and also trying to situate it under the regulatory aspect. Here we will highlight the importance of corporate social responsibility (CSR) and the application of organizational and management models that can ensure, through an ethical approach and sustainable production oriented to the employee and to the environment, better security conditions and better work
Cette thèse analyse de la sécurité (security) dans les organisations avec une approche socio- criminologique. La prémisse est que la sécurité est un besoin humain fondamental , mais aussi une nécessité pour la survie des entreprises opérant dans un marché de plus en plus global. La société est considérée comme une réalité sociale , un micro- organisme dans l'interaction sociale osmotique continue avec le monde extérieur , à partir de laquelle cesse les échanges attentes , l'expérience , la culture , les expériences des individus qui sont des acteurs sociaux à l'intérieur et à l'extérieur du entreprise .
En esta tesis se analiza la seguridad (security) en las organizaciones con un enfoque socio - criminológica . La premisa es que la seguridad es una necesidad humana básica , sino también una necesidad para la supervivencia de las empresas que operan en un mercado cada vez más global . La empresa es vista como una realidad social , un organismo micro - social en la interacción osmótica continua con el mundo exterior , de la que constantemente intercambios expectativas , la experiencia , la cultura , las experiencias de las personas que son actores sociales dentro y fuera de la empresa .
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Tonellotto, Maurizio <1971&gt. "La sicurezza nelle organizzazioni aziendali. Un approccio socio-criminologico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7290/.

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Abstract:
In questa tesi si analizza la sicurezza nelle organizzazioni con un approccio di tipo socio-criminologico. Il presupposto alla base è che la sicurezza sia un bisogno primario dell’uomo, ma anche una necessità per la sopravvivenza delle aziende che operano in un mercato sempre più globale. L’impresa viene vista come una realtà sociale, un micro-organismo sociale in continua interazione osmotica con il mondo esterno, dal quale interscambia costantemente le aspettative, il vissuto, la cultura, le esperienze degli individui, che sono attori sociali dentro e fuori l’impresa stessa. Affrontare il tema della sicurezza non può prescindere dall’analisi delle dinamiche presenti all’interno del perimetro aziendale e, l’assunto lewiniano che relaziona il comportamento umano allo spazio di vita ed alla persona, è stato quindi il leitmotiv di questo progetto. Il disegno della ricerca si sviluppa principalmente da una considerazione, ossia: valutare l’esistenza di un legame tra le dinamiche organizzative e la sicurezza nelle imprese. Si è messo in relazione il costrutto psicologico di Clima Organizzativo a quello di Sicurezza, o meglio ancora,la percezione di sicurezza del lavoratore all’interno del perimetro aziendale. La seconda parte della tesi ripercorre, da un punto di vista più tecnico, lo stato dell’arte della security industriale, esaminandone gli aspetti organizzativi e cercando di inquadrarla anche sotto l’aspetto normativo. In questa sede verrà evidenziata l’importanza della responsabilità sociale d’impresa e dell’applicazione di modelli organizzativi e di gestione che possono garantire, attraverso un approccio etico ed una produzione sostenibile orientata al dipendente ed all’ambiente, migliori condizioni di sicurezza e di lavoro.
This thesis analyzes the corporate-security with a socio-criminological approach. The premise is that security is a basic human need, but also a necessity for the survival of businesses operating in an increasingly global market. The company is seen as a social reality, a micro-social organism in continuous osmotic interaction with the outside world, from which constantly interchanges expectations, experience, culture, experiences of individuals , who are social actors inside and outside the organization. Addressing the issue of security can not be separated from the analysis of the forces operating within the company grounds and the Lewin’s assumption that relate human behavior to the space of life and the person, was the leitmotiv of this project. The research design is developed mainly by a consideration, namely: assessing the existence of a link between dynamics organization and corporate security. The psychological construct of organizational climate has linked to that of Security ( the perception of security of the worker inside the enterprise perimeter). The second part of the thesis traces, from a technical point of view, the state of the corporate security, examining the organizational aspects and also trying to situate it under the regulatory aspect. Here we will highlight the importance of corporate social responsibility (CSR) and the application of organizational and management models that can ensure, through an ethical approach and sustainable production oriented to the employee and to the environment, better security conditions and better work
Cette thèse analyse de la sécurité (security) dans les organisations avec une approche socio- criminologique. La prémisse est que la sécurité est un besoin humain fondamental , mais aussi une nécessité pour la survie des entreprises opérant dans un marché de plus en plus global. La société est considérée comme une réalité sociale , un micro- organisme dans l'interaction sociale osmotique continue avec le monde extérieur , à partir de laquelle cesse les échanges attentes , l'expérience , la culture , les expériences des individus qui sont des acteurs sociaux à l'intérieur et à l'extérieur du entreprise .
En esta tesis se analiza la seguridad (security) en las organizaciones con un enfoque socio - criminológica . La premisa es que la seguridad es una necesidad humana básica , sino también una necesidad para la supervivencia de las empresas que operan en un mercado cada vez más global . La empresa es vista como una realidad social , un organismo micro - social en la interacción osmótica continua con el mundo exterior , de la que constantemente intercambios expectativas , la experiencia , la cultura , las experiencias de las personas que son actores sociales dentro y fuera de la empresa .
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Zannol, Barbara. "PROBLEMATICHE DI IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI PER LA GESTIONE DELLA CONOSCENZA NELLE ORGANIZZAZIONI Un'analisi dei Portali Aziendali." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3426963.

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Abstract:
The traditional idea that in order to guarantee the success of enterprises and organizations it is sufficient to manage the tangible aspects linked to products or services has long been surpassed. In organizations, the aspects concerning Knowledge Management, the real keystone for the competitive advantage of enterprises as well are more and more relevant. Furthermore, the development of Information & Communication Technology (ICT) has brought about a proliferation of data and information which are at the organizations’ disposal, so much as to generate a real informative-cognitive overload which has to be dealt with and managed. On the basis of this, many initiatives have been undertaken by organizations to codify, accumulate, spread and manage knowledge, mainly thanks to the use of new ICT applications. Hence the Knowledge Management (KM) trend was born. This concerns the methods and practices directed to the maintenance of the cognitive basis in the organization, the safeguard of the organizational memory, the constitution of a “knowledge repository” for activities of problem solving and processes of innovation, renovation of the internal competences, etc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). The implementation of practices for Knowledge Management may concern very diverse fields and according to the context, influence and include the support of the ICT (Anand e al., 1998), of the organizational structure (Wenger e Snider, 1999), of human resources (Ulrich, 1998), and of strategy Grant, 1996). According to the results of a study done by KPMG, already in 2000 at least 81% of the companies leading in their fields with premises in Europe and in the USA had begun remarkable investments for the implementation of the Knowledge Management System (KMS) based on three main goals: to reach and maintain a competitive advantage, develop relations ad hoc with their own customers and eventually improve product innovation (KPMG, 2000). This trend can also be confirmed in Italy where, for the year 2007, the Information Technology (IT) market raised the underlined growth arriving at a turnover of 21.4 billion euros (Assintel, 2007). In the same way, the survey lead by HP (2007) in Europe has shown a growing awareness on the part of enterprises about the strategic role of the ICT. In fact, 55% of the PMI has declared to have a medium-long term strategy and 49% is willing to buy new solutions to optimize the internal processes. Even though this data clarifies the reasons why organizations invest (human and economic) resources in ICT, it must nevertheless be explained why many of these enterprises have met and still experience obstacles to Knowledge Management from a theoretical and practical point of view. The key element of KM is typically considered to be ICT. It has a variety of technologies at its disposal though it is not typically useful to solve the problem in a definitive way. Because of this it is necessary to reflect on the connections between knowledge, ICT and KM. This thesis tackles the matter with reference to a promising KM technology, the Corporate Portal. Our goal is to analyze the complex link between KM, strategy, organization and ICT. In particular, the goal is to analyze if and how a Portal project is linked to the role that the same organization gives to knowledge and then to KM. Consequently, this research proposes to study the present approach to Corporate Portal Projects from different organizations, so as to understand if and how the capacities of the Knowledge Management of these instruments can be combined with the strategic approaches and the organizational structures and what the planning problems, the strong and weak points, the different approaches and the solutions adopted in relation to the characteristics of every organization are. The first problem we face is the definition and classification of this technology, as a single definition does not exist, much less one suitable to recognize the role of KMS of Corporate Portal (CP). This thesis begins, therefore, by proposing a definition and a classification of Corporate Portal that goes beyond its typically considered purely technical characteristic and it focuses on the CP as KMS. A definition of CP is proposed which focuses on the capacities of these instruments as technologies apt to support the management of the inter-organizational and intra-organizational content flow. The second part focuses on the empirical verification of the planning problems of the CP in the different typologies of organizations seen as an explicit instrument for the efficient management of knowledge.
L’idea che per garantire il successo delle imprese e delle organizzazioni sia sufficiente gestire gli aspetti tangibili legati ai prodotti o servizi è stata ormai da tempo superata. Sempre più nelle organizzazioni sono rilevanti gli aspetti inerenti la gestione della conoscenza, vera chiave di volta anche per il vantaggio competitivo delle imprese. Inoltre, lo sviluppo dell’Information & Comunication Technology (ICT), ha portato ad una proliferazione dei dati e delle informazioni che sono a disposizione delle organizzazioni, tale da generare un vero e proprio overload informativo – cognitivo che va affrontato e gestito. Sulla base di ciò molte iniziative sono state intraprese dalle organizzazioni per codificare, accumulare, disseminare, e gestire la conoscenza, soprattutto grazie proprio all’utilizzo di nuove applicazioni ICT. E’ nato il filone del Knowledge Management (KM) che riguarda i metodi e le pratiche volte al mantenimento della base conoscitiva nell’organizzazione, la salvaguardia della memoria organizzativa, la costituzione di knowledge repository per attività di risoluzione dei problemi e processi di innovazione, il rinnovamento delle competenze interne, ecc. (Simon, 1991; Hansen, 2002; Mc Demott & O’Dell, 2001; Hansen & Avital, 2005). L’implementazione di pratiche per il Knowledge Management può riguardare ambiti molto diversi e, a seconda del contesto, influenzare e includere il supporto delle ICT (Anand & al., 1998), della struttura organizzativa (Wenger & Snider, 1999), delle risorse umane (Ulrich, 1998), della strategia (Grant, 1996). Secondo i risultati di una ricerca svolta da KPMG, già nel 2000 almeno l’81% delle compagnie leader nei propri settori con sedi in Europa e Stati Uniti aveva attivato cospicui investimenti per l’implementazione di Knowledge Management System (KMS) sulla base di tre principali obiettivi: raggiungere e mantenere un vantaggio competitivo, sviluppare relazioni ad hoc con i propri clienti e infine migliorare l’innovazione di prodotto (KPMG, 2000). Tale trend si conferma anche in Italia, dove, per l’anno 2007, il mercato dell’Information Technology (IT) ha rilanciato la crescita evidenziata arrivando ad un fatturato di 21,4 miliardi di euro (Assintel, 2007). Allo stesso modo, l’indagine condotta da HP (2007) in Europa ha rilevato una crescente consapevolezza delle imprese sul ruolo strategico delle ICT. Il 55% delle PMI ha dichiarato infatti di avere una strategia di medio – lungo periodo e il 49% è disposto ad acquistare nuove soluzioni per ottimizzare i processi interni. Sebbene questi dati chiariscano ampiamente le motivazioni per cui le organizzazioni investono risorse (umane e finanziarie) in ICT, rimane tuttavia da spiegare, dal punto di vista teorico e pratico perché molte di queste iniziative abbiano incontrato e tuttora sperimentino elevati ostacoli alla gestione della conoscenza. L’elemento chiave del KM è tipicamente considerato essere l’ICT. Tuttavia dispone di una varietà di tecnologie non prettamente volte a risolvere il problema del KM. Infatti, si è assistito ad una proliferazione di sistemi e tecnologie per il KM, ma nessuna in grado di risolvere il problema in modo definitivo. Da ciò si rende necessario riflettere sul legame tra conoscenza, ICT e KM. Questa tesi affronta la questione con riferimento ad una tecnologia di KM giudicata promettente, il Portale Aziendale. Si vuole analizzare il complesso legame tra KM, strategia, organizzazione e ICT. In particolare, l’obiettivo è analizzare se e come un Progetto di Portale sia collegato al ruolo che l’organizzazione stessa attribuisce alla conoscenza e quindi al KM. Il presente lavoro si propone, pertanto, di studiare l’attuale approccio ai Progetti di Portali Aziendali da parte di organizzazioni di tipo diverso, al fine di comprendere se e come le potenzialità di gestione della conoscenza di questi strumenti si possano combinare con gli approcci strategici e le strutture organizzative, e quali siano le problematiche progettuali e i punti di forza e debolezza, le tipologie di approccio e le soluzioni adottate in relazione alle caratteristiche di ciascuna organizzazione. Una prima questione affrontata riguarda il problema della definizione e classificazione di questa tecnologia, dato che non esiste una definizione univoca e tanto meno una atta a riconoscere il ruolo di KMS del Portale Aziendale (PA). Questa tesi inizia, pertanto, proponendo una definizione e una classificazione di Portale Aziendale che va al di là delle pure caratteristiche tecniche tipicamente considerate e si focalizza sul PA come KMS. Viene proposta una definizione di PA focalizzata sulle potenzialità di questi strumenti come tecnologie atte a supportare la gestione dei flussi di contenuti inter – organizzativi e intra – organizzativi. La seconda parte della tesi si propone di verificare empiricamente le problematiche progettuali dei Portali Aziendali nelle diverse tipologie di organizzazioni visti come strumento esplicito per la gestione efficace della conoscenza.
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FREGNAN, EZIO. "CULTURA DEL LAVORO E ACADEMY AZIENDALI PER APPRENDERE NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/95711.

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Abstract:
La Quarta rivoluzione industriale e l’evoluzione tecnologica in atto stanno innescando significativi cambiamenti a livello culturale, sociale ed economico. Le rapide trasformazioni del mondo del lavoro portano in luce l’esigenza di coinvolgere i principali soggetti responsabili di guidare il cambiamento organizzativo e professionale all’interno di un percorso di ricerca partecipata e collaborativa, capace di esplicitare e descrivere diversi modi di affrontare le esperienze connesse ai mutamenti in corso. All’interno di questo contesto, il lavoro di tesi intende contribuire a delineare la nuova cultura del lavoro che sta emergendo da alcune pratiche innovative, presenti all’interno del nuovo ecosistema educativo e formativo. La ricerca scientifica, iniziata nel settembre 2019 e conclusa nel settembre 2020, si articola in quattro domande: Come sta cambiando il contesto nel quale viviamo e lavoriamo? Come si sta trasformando la cultura del lavoro? Quali Driver ne facilitano l’apprendimento? Gli elementi della cultura del lavoro sono utili anche alla luce di una nuova trasformazione radicale e improvvisa? Le risposte intendono fornire alcuni spunti di riflessione e un primo orientamento pratico per tutti coloro i quali sono coinvolti in prima persona nella costruzione di nuove soluzioni per l’apprendimento, volte a trasferire valore ai cittadini e ai lavoratori di domani.
The Fourth Industrial Revolution and the technological evolution in place are originating significant changes in culture, society and economy. Rapid transformations in the world of work revealed the need of involving the main subjects in charge of driving both organizational and professional change toward an engaging and collaborative research path, able to make clear and describe different ways to face the experiences connected with the undergoing changes. Within this context, the thesis aims at contributing in outlining the new work culture emerging from some innovative practices, present in the new educational and training ecosystem. The scientific research, started in December 2019 and concluded in September 2020, is articulated in four questions: How is the context in which we live and work changing? How is the work culture undergoing transformations? Which Drivers do facilitate its understanding? Are the elements of the work culture useful also in the light of a new radical and unexpected transformation? The answers intend to provide some points for reflection and a first practical guidance for all those who are directly involved in the creation of new learning solutions, aimed at transferring value to citizens and workers of tomorrow.
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FREGNAN, EZIO. "CULTURA DEL LAVORO E ACADEMY AZIENDALI PER APPRENDERE NELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/95711.

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Abstract:
La Quarta rivoluzione industriale e l’evoluzione tecnologica in atto stanno innescando significativi cambiamenti a livello culturale, sociale ed economico. Le rapide trasformazioni del mondo del lavoro portano in luce l’esigenza di coinvolgere i principali soggetti responsabili di guidare il cambiamento organizzativo e professionale all’interno di un percorso di ricerca partecipata e collaborativa, capace di esplicitare e descrivere diversi modi di affrontare le esperienze connesse ai mutamenti in corso. All’interno di questo contesto, il lavoro di tesi intende contribuire a delineare la nuova cultura del lavoro che sta emergendo da alcune pratiche innovative, presenti all’interno del nuovo ecosistema educativo e formativo. La ricerca scientifica, iniziata nel settembre 2019 e conclusa nel settembre 2020, si articola in quattro domande: Come sta cambiando il contesto nel quale viviamo e lavoriamo? Come si sta trasformando la cultura del lavoro? Quali Driver ne facilitano l’apprendimento? Gli elementi della cultura del lavoro sono utili anche alla luce di una nuova trasformazione radicale e improvvisa? Le risposte intendono fornire alcuni spunti di riflessione e un primo orientamento pratico per tutti coloro i quali sono coinvolti in prima persona nella costruzione di nuove soluzioni per l’apprendimento, volte a trasferire valore ai cittadini e ai lavoratori di domani.
The Fourth Industrial Revolution and the technological evolution in place are originating significant changes in culture, society and economy. Rapid transformations in the world of work revealed the need of involving the main subjects in charge of driving both organizational and professional change toward an engaging and collaborative research path, able to make clear and describe different ways to face the experiences connected with the undergoing changes. Within this context, the thesis aims at contributing in outlining the new work culture emerging from some innovative practices, present in the new educational and training ecosystem. The scientific research, started in December 2019 and concluded in September 2020, is articulated in four questions: How is the context in which we live and work changing? How is the work culture undergoing transformations? Which Drivers do facilitate its understanding? Are the elements of the work culture useful also in the light of a new radical and unexpected transformation? The answers intend to provide some points for reflection and a first practical guidance for all those who are directly involved in the creation of new learning solutions, aimed at transferring value to citizens and workers of tomorrow.
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Lovato, Giulia <1995&gt. "Organizzazioni Agile: Principi ed esperienze di implementazione nel contesto aziendale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20576.

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Abstract:
L’obiettivo della tesi è di valutare le principali motivazioni in base alle quali le aziende decidono di implementare le nuove metodologie Agile, i benefici ottenuti, le criticità e in definitiva l’impatto su processi e organizzazione. A supporto dell’analisi si è condotto uno studio qualitativo mediante interviste ad un panel di manager e professionisti che hanno adottato, secondo modalità diverse, la metodologia Agile. La tesi è articolata in tre capitoli in cui si forniscono le basi teoriche e operative del metodo e si riportano i risultati dell’analisi empirica sulla base delle interviste. Nel primo capitolo vengono illustrati i principi fondamentali dell’Agile, con particolare riferimento al ‘Manifesto dell’Agile’ e al cambiamento culturale che questo comporta, su eventuali rapporti di interdipendenza e sul confronto con la metodologia tradizionale Waterfall. Nel secondo capitolo si descrivono le più importanti tra le metodologie Agile, come lo Scrum, il Kanban e il Dynamic System Development Method. A conclusione del capitolo vengono esposti alcuni case-study significativi. Il terzo ed ultimo capitolo approfondisce, tramite l’analisi delle interviste ai manager, come le nuove metodologie hanno modificato la cultura aziendale e influenzato le organizzazioni, individuando e mettendo a confronto fattori di successo e criticità rilevati nei diversi casi oggetto di studio.
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Pampolini, Katia <1993&gt. "L’evoluzione della gestione informativa aziendale: benefici, criticità e supporto alle organizzazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11803.

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Abstract:
L’informazione all’interno delle aziende è un elemento fondamentale, la cui circolazione, comunicazione ed elaborazione coadiuva i membri delle organizzazioni a conoscere le proprie caratteristiche e potenzialità e prevedere future conseguenze organizzative. All’interno di questa tesi vengono ripercorse le tappe che hanno cambiato e plasmato il modo di gestire l’informazione, mano a mano che le organizzazioni si sono sviluppate nel tempo. Si ripercorre quindi l’evoluzione dei sistemi informativi e il modo di gestire l’informazione nelle aziende a seconda delle loro necessità. Una parte considerevole dell’elaborato si sofferma sul concetto di integrazione dei sistemi informativi, ovvero sui più avanzati sistemi informativi automatizzati: i sistemi di Enterprise Resouce Planning (ERP) indicandone peculiarità, benefici, limiti e caratteristiche. L’elaborato pone poi l’attenzione sulle tecnologie dell’informazione maggiormente avanzate, quelle che permettono alle organizzazioni di gestire il complesso informativo aziendale nel modo migliore possibile per informazioni di tipo differenti, e a seconda di diverse esigenze, anche dal punto di vista economico-organizzativo. Infine viene descritto un esempio pratico di sistema informativo, riscontrato durante l’esperienza di stage universitario, relativo alle società tra professionisti, il quale permette a queste la gestione contabile contemporanea sia secondo il principio di cassa che secondo il principio di competenza.
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Rizzo, Giulia <1988&gt. "I processi di Innovazione nelle Organizzazioni Ambidestre." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1665.

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Abstract:
Imprenditori si nasce o si diventa? Le opportunità imprenditoriali sono frutto di scoperte casuali o di ricerche deliberate? Qual è la forma organizzativa più adeguata a stimolare l’innovazione? Questa trattazione inizia con gli studi sull’attività imprenditoriale. Se l’alertness consente agli imprenditori di cogliere e sviluppare le opportunità di mercato, la capacità di assorbimento permette alle organizzazioni di realizzare processi di innovazione che comprendono due attività contrastanti ma complementari: exploration ed exploitation. Numerosi studi hanno dimostrato che solo un equilibrio tra queste due attività consente alle organizzazioni di avere successo nel lungo periodo e di definirsi ambidestre. Per il tessuto economico italiano costellato da PMI, il concetto di rete assume una grande importanza nella formazione di tale equilibrio. Grazie, infatti, ad un ampio network di relazioni, anche le piccole e medie imprese possono contemporaneamente apprendere nuove conoscenze per fare innovazione e sfruttare le conoscenze già presenti nel gruppo per mantenere profittevole nel tempo il proprio modello di business. Come dimostrato dal caso Morellato, attraverso la costituzione di alleanze e una leadership forte, le organizzazioni del nostro territorio possono equilibrare le attività di esplorazione e sfruttamento ed applicare con successo la teoria ambidestra.
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Bernardi, Stefano <1996&gt. "Organizzazione aziendale e innovazione: il ruolo chiave delle relazioni inter-organizzative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18873.

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Abstract:
Questa tesi si pone l’obbiettivo di analizzare le principali variabili organizzative e gestionali che, combinate tra loro, permettono alle imprese di raggiungere performance elevate ed una maggiore capacità innovativa, con particolare attenzione alle relazioni inter-organizzative. L’elaborato risulta suddiviso in tre capitoli. 1. Nel primo capitolo verranno approfondite le variabili dimensionali e le principali variabili di struttura che più si adattano ai processi innovativi. Inoltre, saranno chiariti i concetti di exploratory innovation, exploitative innovation, di organizzazioni ambidestre e verrà sottolineata l’importanza della modularità e delle strutture loosely coupled per lo sviluppo di innovazioni di successo. 2. Il secondo capitolo riguarderà, invece, il rapporto che le organizzazioni instaurano con i propri partner. Partendo da un’analisi generale in merito alla collaborazione tra imprese, si andranno poi ad individuarne le forme e le modalità più diffuse e l’apporto che ognuna di queste può fornire alla performance e al grado di innovazione delle parti coinvolte. Infine, all’interno di una strategia di outsourcing, verrà approfondita la questione della gestione dei fornitori, identificando due approcci diametralmente opposti: relazioni arm’s lenght e rapporti di collaborazione fondati sulla fiducia reciproca. Saranno successivamente analizzati i sistemi exit-based e voice-based, utilizzati dalle imprese per la risoluzione delle problematiche che si generano tra cliente e fornitore. 3. Nel terzo capitolo verrà presentata l’industria di riferimento, fornendo un quadro generale sull’andamento del settore motociclistico nei principali paesi produttori e individuando i trend da monitorare con più attenzione. . Verrà, poi, analizzato il caso pratico in cui saranno riprese le basi teoriche affrontate in precedenza per cercare un riscontro al successo o al fallimento di determinate strategie gestionali e organizzative, nonché il loro impatto sulla performance e sulle capacità innovative dell’impresa, focalizzandosi principalmente sull’innovazione collaborativa.
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Vivian, Alberto <1994&gt. "Organizzazione e Controllo di gestione negli Studi Professionali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17183.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è quello di unire ad uno studio teorico del Controllo di gestione e delle metodologie organizzative abitualmente applicate nei contesti aziendali, un’analisi di come questi concetti possano essere implementati al mondo degli Studi Professionali; nello specifico si farà riferimento alla Professione del Dottore Commercialista, dove fino ad ora solitamente si sono viste utilizzare tecniche di gestione totalmente differenti rispetto al mondo imprenditoriale. L’elaborato partirà con una riflessione su come sia mutato il settore dei Dottori Commercialisti negli ultimi anni, accompagnata da dati statistici e seguita da un tentativo di comprendere quali saranno le principali sfide per il futuro della Professione. Si cercherà così di individuare quali accorgimenti i Professionisti possano adottare nel tentativo di rimanere competitivi all'interno del mercato. Questa prima parte sarà seguita da un approfondimento teorico del Controllo Di Gestione e delle tecniche di gestione di una organizzazione. Con la seconda parte dell’elaborato si tenterà di comprendere attraverso quali modalità applicare quanto visto in precedenza al mondo degli Studi Professionali, portando in risalto punti di forza ,debolezza e conseguenze di una visione così diversa da quanto sono stati abituati fino ad ora i Liberi Professionisti.
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Books on the topic "Organizzazioni aziendali"

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Daccò, Giuseppe. L' organizzazione aziendale. 2nd ed. Padova: CEDAM, 1985.

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Daccò, Giuseppe. L' organizzazione aziendale. 3rd ed. Padova: CEDAM, 1990.

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3

Testa di capo: Come essere i migliori imparando dai peggiori. Milano: Rizzoli, 2010.

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4

Propersi, Adriano. Gli enti non profit: Associazioni, fondazioni, comitati, club, mutue, ONLUS, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive dilettantistiche, associazionni di promozione sociale, la raccolta fondi, circoli aziendali, casi e quesiti. Milan: Il sole 24 ore, 2001.

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5

Rummler, Geary A. Come migliorare i risultati aziendali: Il nuovo approccio sistemico ai problemi di qualita produttiva, servizio cliente, costi, efficienza, competitivita. Milano: F. Angeli, 1992.

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6

Gottardi, Donata. Organizzazione sindacale e rappresentanza dei lavoratori in azienda. Padova: CEDAM, 1989.

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7

Luca, Anselmi, ed. L' Azienda "Comune" dopo la legge 142/'90: Management e organizzazione. Rimini: Maggioli, 1993.

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8

Iacono, Giuseppe. L' organizzazione basata sulla conoscenza: Verso l'applicazione del knowledge management in azienda. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2000.

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9

Borghesi, Antonio. La gestione dei rischi di azienda: Economia e organizzazione, teoria e pratica. Padova: CEDAM, 1985.

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10

Dai gatti selvaggi al cane a sei zampe: Tecnologia, conoscenza e organizzazione nell'Agip e nell'Eni di Enrico Mattei. Venezia: Marsilio, 2009.

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Book chapters on the topic "Organizzazioni aziendali"

1

Compare, A., Alberto Tonelli, and Enzo Grossi. "Organizzazione aziendale e stress lavoro-correlato: Tutela della salute e sviluppo della performance." In Stress e disturbi da somatizzazione, 333–54. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2080-1_22.

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