Academic literature on the topic 'Organizzativi'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Organizzativi.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Organizzativi"

1

Dorigatti, Lisa, and Lidia Greco. "I confini dell'impresa, il lavoro e le regole tra globale e locale: questioni e dibattiti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 122–39. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164007.

Full text
Abstract:
L'articolo ricostruisce il percorso e le acquisizioni della letteratura sociologica sul tema dei "confini dell'impresa" nel loro intreccio con le norme giuridiche e le istituzioni regolative. In particolare, si focalizzerà su tre nodi sviluppati da questa letteratura: il riconoscimento della sostanziale natura di "arbitraggio regolativo" dei processi organizzativi di frammentazione e di scomposizione della produzione e la centralità degli assetti regolativi e istituzionali nella loro analisi; il ruolo e le modali-tà di azione degli attori della regolazione e come queste sono influenzate dalle ca-ratteristiche delle configurazioni organizzative; la (non) applicazione delle norme come variabile, i modi in cui i processi di frammentazione organizzativa la favori-scono e il ruolo dello stato in questi processi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Carbonari, L., F. Galli, and L. Tazza. "Team dell'accesso vascolare: modelli organizzativi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 2–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1105.

Full text
Abstract:
Il nefrologo, che si confronta con tutti i problemi inerenti all'insufficienza renale, è anche da sempre principale gestore della terapia emodialitica. Per tale motivo tocca al nefrologo, in prima istanza, occuparsi dell'accesso vascolare disponendone l'allestimento, la sorveglianza e la manutenzione a garanzia della possibilità di effettuare il trattamento sostitutivo. Rispetto a quanto avviene in altri paesi, in Italia l'attività dell'accesso non è ad oggi standardizzata né strutturata; ciascun centro dialisi si organizza in funzione delle capacità dei nefrologi ivi operanti e delle collaborazioni di altri specialisti presenti nell'ospedale, spesso senza un percorso strutturato e con modalità di intervento per lo più fondate sulla disponibilità personale e sul volontarismo. Partendo dalla storia dell'accesso vascolare in Italia, abbiamo individuato tre tipologie organizzative che correlano, da un lato, con il contesto storico in cui sono sorte e, dall'altro, con il progresso, in termini di dispositivi medici e competenze specialistiche, che ha via via modificato i comportamenti. Il modello organizzativo “primordiale” vede il nefrologo confezionare e correggere personalmente gli accessi disponibili in quell'epoca. Nel modello polispecialistico, che nasce successivamente, il nefrologo inizia a delegare ad alti specialisti, più competenti sul versante tecnico, singole fasi del lavoro; resta colui che inizia il percorso e detta i tempi ma perde, talora, il controllo della gestione complessiva. Nel modello strutturale integrato, ideale ma non ancora integralmente realizzabile, il chirurgo dedicato all'accesso dialitico ed il radiologo interventista interagiscono da vicino con il nefrologo, che funge da regista, coordinatore e amministratore di tutto il processo di gestione dell'accesso vascolare. La formazione culturale specifica e necessaria e la conoscenza del programma terapeutico complessivo sono condivise dal team dell'accesso. In tale modello integrato dovrebbero essere trovate soluzioni perché anche la responsabilità professionale ed il rimborso amministrativo risultino bene “integrate” tra i vari specialisti ed operatori sanitari che partecipano all'attività. Il rimborso a D.R.G. com'è attualmente regolato presenta incongruenze e può produrre effetti contrari alla migliore cura del paziente. Le Aziende ospedaliere attualmente non riservano all'accesso vascolare, parte irrinunciabile della terapia dialitica, l'attenzione necessaria e non comprendono come una corretta gestione del problema, fondata su percorsi organizzati, migliori la qualità di vita del paziente e contenga il costo assistenziale della dialisi. La gestione complessiva dell'accesso vascolare dialitico non può più fondarsi, attualmente, solo sulla “buona volontà” del nefrologo dializzatore, ma richiede regole strutturali. Pertanto andrebbero definite le motivazioni professionali mediante l'attribuzione di precisi compiti, con lo scopo di meglio identificare e minimizzare il “rischio organizzativo”. L'individuazione di meccanismi economico-organizzativi-normativi che privilegino anzitutto l'ottenimento del risultato e, a seguire, che premino il lavoro di tutta la squadra che l'ha generato è la condizione prima per creare il modello integrato. è più che mai tempo che l'accesso vascolare entri a pieno titolo nel sistema qualità della dialisi e per farlo, a nostro avviso, il modello organizzativo integrato è l'unica soluzione possibile.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Brunod, Marco. "La ricerca intervento nell'esperienza dello studio aps." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 171–82. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003010.

Full text
Abstract:
La crescita di iniziative che si possono inscrivere nell'alveo della ricerca intervento, nelle pratiche professionali dello Studio APS, č strettamente collegata a come nel tempo si č modificate la domanda di servizi consulenziali. Nel passato condizioni organizzative e lavorative piů stabili sollecitavano domande di intervento formativo e consulenziale piů centrate sull'analisi e la comprensione di aspetti riguardanti i funzionamenti organizzativi (lavoro di gruppo, integrazione, comunicazione, processi decisionali, ecc.) o lo sviluppo di specifiche competenze (coordinamento, gestione delle risorse umane, esercizio di ruoli di autoritŕ, ecc.); attualmente la provvisorietŕ degli assetti organizzativi, le continue riorganizzazioni, le maggiori temporaneitŕ delle posizioni lavorative alimentano una domanda di interventi prevalentemente finalizzati ad accompagnare cambiamenti. In questo quadro si inscrive, nelle esperienze dello Studio APS, una utilizzazione piů esplicita e dichiarata della "ricerca-azione" considerata come una modalitŕ di intervento nelle organizzazioni non soggetta ad una meccanica riproposizione di impianti metodologici e strumentali preordinati. La ricerca intervento si configura cosě come un approccio finalizzato a sostenere processi di costruzione di significati e rappresentazioni condivise in grado di orientare l'agire individuale e collettivo, sostenere decisioni e aprire prospettive possibili. Obiettivo della ricerca intervento diviene quello di far emergere il sistema di significazione attivato dagli attori rispetto a specifici problemi, decostruire tale sistema e accompagnare la ricostruzione di nuovi modi di significarli e trattarli. Nell'articolo sono richiamate alcune esperienze di ricerca intervento realizzate dallo Studio APS per accompagnare processi di cambiamento organizzativo e lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione e comunicazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Toraldo, Domenico Maurizio. "La ventilazione meccanica non-invasiva a domicilio: aspetti medico-legali, deontologici e bioetici." Medicina e Morale 48, no. 3 (June 30, 1999): 517–33. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.802.

Full text
Abstract:
L’autore prende in esame gli aspetti normativi, organizzativi, deontologici e bioetici che riguardano i pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica severa in ventilazione meccanica assistita. In tali situazioni sono analizzati i problemi etico-deontologici e tecnici-organizzativi della assistenza domiciliare (home care) mettendo in evidenza la complessità della macchina organizzativa sanitaria domiciliare che richiede la presenza di una equipe tecnicoinfermieristica appositamente addestrata a tale scopo. Sono illustrati gli aspetti normativi e legislativi dell’assistenza domiciliare respiratoria con particolare riferimento al ruolo dello specialista pneumologo come Centro Prescrittore e del Medico di Medicina Generale a cui è affidata la responsabilità operativa domiciliare. Figure emergenti nell’assistenza domiciliare sono rappresentate dal terapista della riabilitazione respiratoria e dal pneumologo Intensivista, a cui sarà affidata la responsabilità di gestire il paziente a domicilio. Sono illustrate anche le possibili complicanze mediche della Ventilazione Meccanica Domiciliare e la manutenzione dei circuiti dei ventilatori. Sono presentati i vantaggi ed i limiti di tale modello organizzativo, che richiede la partecipazione attiva del paziente e dei familiari che sono coinvolti in prima persona nell’assistenza domiciliare. È presentato anche un ritratto psicologico dell’ammalato con tutte le possibili scelte conflittuali derivanti dall’interazione uomo-macchina. Viene anche discusso il modello organizzativo telematico (a distanza) computerizzato dell’assistenza domiciliare ancora in fase di sperimentazione in Italia mettendo in evidenza i possibili problemi medico- legali. Sono elaborate alcune considerazioni riguardanti il principio di autonomia e di beneficialità, cercando di chiarire che i suddetti principi non sono criteri a sé stanti ma vanno inquadrati, secondo la visione personalista, nella consapevolezza del valore della persona umana evitando i possibili rischi dell’eutanasia e/o dell’accanimento terapeutico. L’Autore conclude che quando si decide di comune accordo (medico-paziente- familiari) di intraprendere l’assistenza domiciliare respiratoria, ove sia tecnicamente possibile, il rischio della cronicizzazione della ventilazione meccanica domiciliare deve sempre essere controbilanciato dalla reale possibilità di un nuovo equilibrio di salute per il paziente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Di Guardo, Sebastiano. "Innovazione organizzativa nei servizi di Giustizia per il Cittadino: il caso della Volontaria Giurisdizione." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 130–57. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001006.

Full text
Abstract:
L'articolo approfondisce il tema dell'innovazione organizzativa della Volontaria Giurisdizione, un istituto giuridico dell'ordinamento civile italiano che riguarda, tra le varie materie, le misure di protezione giuridica a favore delle persone disabili e degli anziani e che si svolge, perlopiů, senza intermediazione legale. In questo lavoro viene presentato il caso del progetto di cambiamento organizzativo del Tribunale di Monza. Si tratta di un caso di riprogettazione radicale dei processi interistituzionali di tutela giuridica e dei sistemi di erogazione dei servizi avvenuto con una grande partecipazione degli organi di governo dell'organizzazione, dei professionisti coinvolti, delle istituzioni e del territorio locale. Risultati tangibili sono stati l'abbattimento dei tempi di processo, la riduzione dei tempi di attesa per i Cittadini, l'eliminazione di attivitŕ banali con conseguente concentrazione su quelle piů critiche. I risultati socio-organizzativi sono stati la maggiore cooperazione tra giudici e cancellieri nell'interesse dell'ottimizzazione dei processi di lavoro, la sperimentazione di un partneriato tra Tribunale e Territorio per andare incontro ai bisogni espressi dalla Cittadinanza e la sperimentazione di un modello di cambiamento strutturale che č avvenuto anche senza nuove leggi o risorse aggiuntive.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Pacetti, Valentina, and Angelo Pichierri. "Precedenti e strumenti: per un'analisi sistemica delle reti inter-organizzative." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (January 2023): 95–123. http://dx.doi.org/10.3280/so2022-002004.

Full text
Abstract:
Il tema delle reti ha occupato uno spazio crescente nella ricerca e nell'analisi organizzativa. Tuttavia, la strumentazione a disposizione degli scienziati sociali non è definita né univoca. L'articolo vuole riportare all'attenzione del lettore le po-tenzialità esplicative di alcuni approcci classici, mettendone a fuoco gli strumenti analitici, in particolare quelli prodotti nell'ambito della teoria generale dei sistemi e dell'analisi sistemica delle organizzazioni. L'articolo propone un breve excursus di quelli che possono essere (e vengono in genere) considerati come precedenti dell'analisi di rete in una prospettiva preva-lentemente sociologica: dall'economia dei costi di transazione al neoistituzionali-smo organizzativo, dall'ecologia delle popolazioni organizzative all'organization-set. Un'attenzione particolare viene dedicata alla prospettiva sistemica, molto dif-fusa nell'analisi organizzativa a partire dai primi anni Sessanta ma sorprendente-mente abbandonata proprio mentre le reti organizzative conquistavano la scena. Proprio all'interno della prospettiva sistemica vengono messi a punto alcuni strumenti di analisi (la discussione su obiettivi e confini del sistema, il loose cou-pling, il relè organizzativo), tradizionalmente utilizzati per descrivere e spiegare or-ganizzazioni compatte, che ci sembrano estremamente efficaci per l'analisi di rete. L'articolo mira a mostrare l'efficacia di tali strumenti per la comprensione del funzionamento delle reti di organizzazioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Butera, Federico M. "Editoriale "Studi Organizzativi"." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (December 2009): 7–10. http://dx.doi.org/10.3280/so2009-002001.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Pantano, Fabio. "Il lavoro a distanza dopo la pandemia: problemi organizzativi e soluzioni giuridiche." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 113 (July 2022): 167–82. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113008.

Full text
Abstract:
La diffusione "forzata" del lavoro a distanza durante la crisi pandemica ha consentito di sperimentare le principali problematiche organizzative che questa forma di lavoro solleva in relazione al benessere psico-fisico dei lavoratori, al loro rendimento e al loro senso di soddisfazione rispetto all'attività svolta. Gli studi di-sponibili evidenziano come una risoluzione razionale di questi problemi richiederebbe una modifica radicale dei modelli organizzativi, con un passaggio dai sistemi gestionali fondati sul controllo a una nuova impostazione incentrata sull'esaltazione della fiducia, dell'autonomia e della collaborazione. La cultura giuridica dimostra di trovarsi impreparata rispetto a questa prospettiva. In partico-lare, le scelte poste in essere dal legislatore si rivelano improntate a una visione tradizionale, fondata sull'idea che il lavoro sia quello svolto nell'impresa in senso fisi-co. In Italia, la legge n. 81/2017 rimette la definizione delle modalità di svolgimen-to del «lavoro agile» ad un accordo individuale tra datore di lavoro e lavoratore, tralasciando il ruolo che potrebbe essere svolto dalla contrattazione collettiva. Al contrario, nell'esperienza europea, proprio negli accordi sindacali dimostrano enormi potenzialità - benché ancora non del tutto esplorate - nell'adattamento dei problemi organizzativi del lavoro a distanza alle specificità dei diversi settori produttivi e delle singole aziende.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Lloyd, Gary. "Indagine sui cambiamenti organizzativi." PROJECT MANAGER (IL), no. 30 (April 2017): 17–21. http://dx.doi.org/10.3280/pm2017-030005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

De Biase, Pietro, Giacomo Sani, Edy Biancalani, and Massimo Sangiovanni. "Aspetti organizzativi e timing." LO SCALPELLO-OTODI Educational 33, no. 1 (January 31, 2019): 1–7. http://dx.doi.org/10.1007/s11639-019-00297-0.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Organizzativi"

1

Cervellati, Giulio. "Gli effetti dell'internazionalizzazione sui processi organizzativi aziendali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
Abstract:
La tesi contiene un'analisi inerente a come le aziende, nel momento in cui aprono siti produttivi in altre nazioni, perdono di vista l'aspetto organizzativo concentrandosi solamente su quello immediato produttivo. La tesi è volta ad individuare e implementare un sistema di controllo e gestione del rischio che permetta di attuare una Governance coerente con gli obiettivi aziendali. Il modello di controllo risulta fondamentale nel momento in cui i processi aumentano sempre di più, assieme alle risorse umane da gestire e ai flussi informativi. Molte aziende agiscono solamente quando vi è un palese sovraccarico di questi flussi tale per cui la gestione ordinaria diventa impossibile. Con un sistema di controllo vengono invece gestite le principali aree in cui è presente un rischio di errore più alto rispetto alle altre, e vengono adottate azioni correttive per colmare le lacune del processo. L'obiettivo del sistema di controllo è quello di ridurre al minimo il rischio residuo, formalizzando, tramite internal audit aziendali, le lacune presenti nei processi, o vari gap da colmare e attuando azioni correttive.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Inghirami, Tommaso. "Nuovi modelli organizzativi: il caso Valve Corporation." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7444/.

Full text
Abstract:
La tesi espone il caso della Valve Corporation, una azienda produttrice e distributrice di Videogiochi. Questa azienda, leader nel suo settore, ha adottato una organizzazione di tipo "flat" ed ha ideato particolari e innovative soluzioni per la produzione dei suoi software. Ha inoltre sviluppato una piattaforma di distribuzione digitale per la vendita online di Videogiochi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Cadau, Michele <1987&gt. "Approcci Organizzativi all'Analisi degli Incidenti: il caso Vajont." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1776.

Full text
Abstract:
Dopo aver esaminato i principali approcci organizzativi all'analisi degli incidenti, si analizza, utilizzando le teorie organizzative, il caso del Vajont in particolare alla luce della Normal Accident Theory e della High Reliability Theory.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Martiriggiano, Rosachiara <1985&gt. "L'autorita' di regolazione dei trasporti: profili funzionali e organizzativi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8405/1/rosachiara_martiriggiano_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
La trattazione ha ad oggetto l’analisi del ruolo e delle funzioni svolte dall’Autorità di regolazione dei trasporti, alla luce del processo di liberalizzazione che ha interessato il settore dei trasporti. Innanzitutto, vengono esaminati gli aspetti strutturali e organizzativi dell’Autorità, con particolare riferimento alle funzioni, ai poteri, e agli ambiti di intervento. Oggetto di indagine è, inoltre, la normativa di regolamentazione applicabile all’Autorità. Dopodiché, l’analisi si sofferma sul quadro costituzionale in cui l’istituzione dell’Autorità è inserita, in particolare enfatizzando i punti di contatto tra le funzioni attribuite all’Autorità e quelle attribuite alle autonomie territoriali, alle altre autorità amministrative indipendenti, nello specifico all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, e, non da ultimo ad altre istituzioni che operano nell’ambito del trasporto, tra cui l’Ente Nazionale di Aviazione Civile. Si mettono in evidenza le possibili interferenze con il potere di indirizzo politico, in considerazione dell’influenza delle azioni dell’Autorità rispetto alla linea politica governativa (una fra tutte l’incidenza delle tariffe sugli investimenti e sulle scelte degli utenti). Oggetto di approfondimento sono altresì le scelte dell’Autorità in merito ai rapporti con le amministrazioni estere, e con le organizzazioni internazionali, in primis l’Unione Europea. La trattazione, infine, analizza alcuni degli interventi più significativi messi in opera dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti negli ambiti del trasporto, al fine di verificare concretamente il ruolo svolto dall’Autorità e appurare l’incidenza reale della regolazione dei trasporti sui diversi mercati. In particolare, viene esaminata l’attività di regolazione espletata dall’Autorità nell’ambito del settore ferroviario, del settore stradale, del settore aereo, del trasporto pubblico locale e del trasporto marittimo.
The thesis deals with the analysis of the role and functions performed by the Transport Regulatory Authority, in light of the liberalization process that has affected the transport sector. First of all, are examined the structural and organizational aspects of the Authority, with particular reference to the functions, powers, and areas of intervention. Furthermore, the subject of the investigation is the regulatory regulation applicable to the Authority. After that, the analysis focuses on the constitutional framework in which the Authority is set up, in particular emphasizing the points of contact between the functions attributed to the Authority and those attributed to the territorial autonomies, to the other independent administrative authorities, and, last but not least, to other institutions operating in the transport sector. Are highlighted the interferences with political power, in consideration of the influence of the Authority's actions with respect to the government policy. The Authority's choices regarding relations with foreign administrations, and with international organizations are also the subject of further study. Finally, the thesis analyzes some of the most significant actions implemented by the Transport Regulatory Authority in the transport sectors, in order to verify concretely the role played by the Authority and ascertain the real impact of transport regulation on the various markets. In particular, is examined the regulatory activity carried out by the Authority in the railway sector, the road sector, the aviation sector, local public transport and maritime transport.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Albano, Valentina. "Modelli organizzativi e sistemi informativi per un'assistenza socio-sanitaria integrata." Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2008. http://hdl.handle.net/11385/200746.

Full text
Abstract:
Percorsi evolutivi nel sistema assistenziale: analisi dello scenario. La rete assistenziale: una prima concettualizzazione. Il ruolo dell'informazione nel processo d'integrazione assistenziale. L'impatto del sistema EHR sulla performance della rete assistenziale: un'analisi empirica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Gallina, Anita <1995&gt. "Intelligenza Artificiale e impatto dei sistemi chatbot sui processi organizzativi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16645.

Full text
Abstract:
La presente tesi si pone l’obiettivo di analizzare il fenomeno dell’Intelligenza Artificiale e l’impatto che i sistemi chatbot hanno sui processi aziendali e come tali strumenti abbiano influenzato tanto il processo decisionale del consumatore negli acquisti online, quanto le modalità di gestione delle risorse umane. Il primo capitolo si focalizzerà sull’Intelligenza Artificiale, partendo dalle sue origini storiche e da una descrizione dettagliata del suo significato, analizzando gli attuali contesti di impiego. In conclusione, verranno presi in considerazione gli impatti sociali che i sistemi di AI hanno, e prospettano di avere, nella società, analizzando le problematiche sorte e verificando come esse vengono affrontate e limitate anche grazie ad un impegno da parte dall’Unione Europea. Successivamente si tratterà in modo approfondito i sistemi chatbot. Inizialmente verrà analizzata la loro struttura e il loro funzionamento per passare poi ad esaminare il loro impiego nei processi organizzativi, in particolar modo come strumento di gestione delle risorse umane e nell’ambito del marketing. La tesi si concluderà con un caso studio di impiego di tali sistemi all’interno di un’azienda locale, analizzando problematiche, vantaggi e svantaggi nell’adozione dei chatbot. Per la redazione dell’elaborato sono state raccolte informazioni da articoli scientifici principalmente ricercati all’interno della banca dati dell’Università.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Nonino, Fabio. "Network organizzativi informali e prestazioni aziendali: teoria ed evidenze empiriche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425462.

Full text
Abstract:
The network is not only a concept, but an extraordinary portrayal of the reality around us: the world as we know it is a network. The world wide web, where daily billions of people are connected and work on, is a network; but also the food chain and its ecosystem, the cell system and the neural system in our body, the system which regulates the interaction among RNA, mitochondrion, proteins and molecules... the system of social relationships in which we are embedded, and which settles our success and the success of the enterprise where we work. Some authors (for instance Salancik, 1995) claim that the study of networks in organizational research field hasn't yet led to a network theory, but it simply developed a methodology which contains a relevant number of tools, useful only to explain other theories. However new discoveries in the fields of physics, ecology, medicine and social behaviour has recently led scholars to talk of "network science". Networks do not have a random topology and they are not static objects: their transformation, growth, evolution and disaggregation follow precise rules, and probably these rules permit to talk of network theory (Barabasi, 2004). Some scientists, among which the major representatives are Duncan Watts and Albert-Laszlo Barabasi, gave incisive and captivate explanations to describe the network dynamics. These explanations permit to comprehend why sometimes the world wide web falls down under the hackers' attacks, why an epidemic disease spreads and another rapidly ends, why the financial markets are changing like ups and downs, and more interesting for managers, why a marketing strategy is successful or why an organizational structure results effective as far as internal diffusion of knowledge is concerned. Nevertheless seventy years of research on social networks, originated from the Gestalt psychological research field, due to the first researches of Jacob Moreno (1934) and the first schools in Harvard and Manchester, produced extraordinary outcomes. For example the first ones are the six degree theory (Stanley Milgram, 1967), the strength of weak ties and the embeddedness theory (Mark Granovetter, 1973; 1985) and the network centrality measures (Linton Freeman, 1979). More recently, fundamental contributions to the network theory has been proposed by Daniel Brass (structural leadership, 1984), by Ronald Burt (structural holes theory, 1992) and by David Krackhardt (the strength of strong ties, 1992 and Simmelian ties, 1999). The network theories are founded on a common key concept: the social capital (Bordieau, 1985; Coleman, 1988; Putnam, 1993). This concepts has been used to "measure" the value of the individual social network defined as the "the sum of the actual and potential resources embedded within, available through, and derived from the network of relationships possessed by an individual or social unit [...] comprises both the network and the assets that may be mobilized" (Nahapiet e Ghoshal, 1998: 243). The social capital is a resource both for an individual and both for organizations. The organizational social capital is a "resource reflecting the character of social relations within the firm [...] realized through members' levels of collective goal orientation and shared trust, which create value by facilitating successful collective action [...] an asset that can benefit both the organization and its members" (Leana e Van Buren, 1999: 538). As concerns management, a theory of network would provide innovative, complementary or alternative interpretations to behaviours and to social, economic and organizational phenomena using the previous concepts and theories. Furthermore it would provide also tools and suggestions on how to face the complexity in managing an enterprise. This research does not want to enter in the academic discussion on the role of the networks in the management theory, but to give a concrete contribution to the foundation of the network theory, suggesting how the informal relationships structure affects on company performances and which informal relationships structure is the more effective in achieving the working goals both at individual level and department level. The topic of this Ph.D. thesis is the study of the impact of informal organization networks on company performances, research field that is considered of remarkable interest both by academics scholars and both by managers, but that only in the last thirty years is flourished in international academic publications. The "networking" advantages, as the set of the relationships (especially informal ones) have been widely emphasized in management. Every person is embedded in a social system and owns a social network; the structure and the position can give him a competitive advantage (or disadvantage) in identifying, gathering and interpreting fundamental information. These information can be used to develop new skills and to innovate procedures, product and services. However the network of informal relationships has a cost and the networking is not always advantageous: every tie needs time and energy resources, not only to be created but also to be maintained. And some ties are more expensive than others. For example the friendship and trust relationships require certainly more time and energy to be maintained than the acquaintance or the working relationships (which can be self-maintained by the company formal structure). As highlighted above the companies owns an organizational social capital. But the organizational social networks are subjected to continuous changes due to external factors, as the entry of new actors in the working environment, but also internal ones like the need of mobility of the actors across the company's departments. This situation creates a perturbation inside the enterprise social networks, in which the effect on employees and organization units' performances is not still clear. Due to the continuous perturbations, the organization social networks change, set up and adapt, coming to other values of social capital. If, for example, the effect of the substitution of an old employee with a new actor with more skills is theoretically to increase the knowledge and competencies of the enterprise, this does not mean that it will be turned in more efficacy and efficiency. In fact, the enterprise loses together with its old employee also his network of informal and personal relationships, resulting in a reduction of corporate social capital. These relationships helped him/her not only to reach rapidly his/her tasks, but also to those of his/her colleagues. However it has not to be excluded that the new employee, who reconfigures in a certain time the social organization relationship network, could lead the organization to a better efficacy and efficiency in the execution of one or more tasks. Another possible consequence of the turnover is the reduction in the value of the organizational social capital in terms of the value sharing having an effect on the orientation of the collective goals and of shared trust of the actors. Therefore it is fundamental not only to identify who are the key-actors inside the enterprise, to comprehend which ones has to be promoted or moved across the enterprise in order to improve the organizational social capital, but also to understand how to manage turnovers and hirings to reach the enterprise tasks without negatively alter the organizational social capital. In order to achieve this result, it is necessary to comprehend which informal dimensions (which type of relationship) affect on company's performances and mainly how the social network has to be structured in order to guarantee the organizational stability, but also its flexibility, that is essential for the enterprises to react in a successful way in the competitive environment. In particular, the doctoral research has been conducted with the aim to reach the following tasks: 1. identify through a literature analysis which and how many organizational informal networks exist and comprehend how these impact on enterprise performances; 2. rate the informal network classes identified during the literature review and link them in a conceptual framework; 3. empirically investigate the impact of informal organizational networks on company performances, mostly at individual level and then at team level (department/business unit). The research project related to the main theme has been developed during the three years and it has been divided in four phases. In the first preliminary phase, a first bibliographic research has been carried out; this helped us to identify the main models for the analysis of informal organizational networks and to recognize the Social Network Analysis (SNA) as the fundamental research methodology. Then an empirical test of models and of SNA methodology has been carried out in the Euris Group of Trieste pilot case, a knowledge-intensive enterprise that operates in the information services industry. The case study took us to interesting first results, and it stimulated also a more accurate definition of the research objectives, also on the basis of a theoretical deepening phase. In the second phase of literature review, a deep analysis of the contributions available in literature has been performed, examining three different, but complementary, classes of studies: the ones on social capital; the ones on organizational theory more focused on the concept of informal organization (Chapter 2); and finally the ones more pertaining to the research subject: the structural analysis of intra-organizational networks (Chapter 3). The literature analysis allowed us firstly to delineate the historical evolution of the social network analysis application in organizational research (Chapter 1), but mostly to underline the characteristics of ten informal organizational networks that affect on company performances, and furthermore to delineate an interesting taxonomy on the basis of three different conceptual levels in the social capital theory (Chapter 5). The need of defining a correct quantitative measurement of network characteristics, at individual (micro) and at groups (meso) level, and of the company performances required a challenging refinement process of the methodology and of the SNA questionnaire (Chapter 4), a process carried out in the third phase through three other pilot cases: the Management Engineering Laboratory of the University of Udine to improve the questionnaire, the Cybertec to test some informal networks not included in the previous pilot case Euris and the case Cosberg Group to perfect the overall Social Network Analysis methodology (Chapter 6). In the fourth phase a longitudinal case study has been carried out on two different time periods at multiple level analysis and with multiple procedure of data-gathering, in order to empirically investigate and measure the informal relationship structure developed by the employees in an enterprise and, in the meantime, to evaluate the typologies of ties that mainly impact on the individual and on the department/business unit performances (Chapter 7). The case study had as investigation unit the relationships and the informal relationship structure of the employees of the Euris Group. A model of measurement through statistical techniques, such as Multiple Regression Quadratic Assignment Procedure (MRQAP) and Hierarchical Linear Modeling (HLM), has been developed in order to evaluate the impact on individual and on department performances. The replication of the research has been conducted after six months and provides some confirmations of the previous results and improved their interpretation. In conclusion, the analysis of the data collected (Chapter 8 and 9) allowed us to reach different results (Chapter 10): 1. from an academic point of view, to suggest a taxonomy of the informal organization networks and a theoretical model that underlines their impact on company performances, mostly at individual level and secondly at group level (business unit); 2. from a managerial point of view, to outline some guidelines that can help the firms in the design of the internal formal structure reorganization policies, aligning the formal structure to the informal relationship network of their employees in a more effective way. The future researches will move through two paths: the first concerns with enlargement of the sample that will allow a better generalization of the results, while the second concerns the development of an advanced simulation model for the dynamic analysis of the actors behaviour inside an organization.
-
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

CANALE, CECILIA. "ASSETTI ORGANIZZATIVI ADEGUATI E PROCESSI DECISIONALI DEI SOCI DI S.R.L." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2022. http://hdl.handle.net/2434/898095.

Full text
Abstract:
Dopo aver illustrato l’evoluzione ordinamentale della disciplina concernente i “doveri organizzativi” degli amministratori, l’elaborato esamina i contenuti precettivi del nuovo art. 2086 c.c., comma 2°, assumendo che esso codifichi un principio generale di corretta gestione dell’impresa “monade”. Lo studio, in particolare, analizza come tale principio incida sui processi decisionali dei soci di s.r.l., congetturando a loro carico il dovere di « [decidere] in modo informato » e di « attivarsi senza indugio » allorché esercitino competenze relative alla gestione operativa dell’impresa (in bonis e in crisi). La ricerca, quindi, si propone di verificare se e a quali condizioni l’inosservanza di quegli standards di condotta da parte dei soci possa condurre all’invalidità delle loro decisioni e/o al promovimento nei loro confronti di azioni risarcitorie, specialmente quando la violazione di cui siano stati autori dipende dall’inadempimento da parte degli amministratori del dovere di istituire adeguati « [a]ssetti organizzativi (…) ».
Once illustrated how the regulation of directors’ “organizational duties” have changed in Italian company law, this Phd thesis examines the new article 2086.2 of the Civil Code, under the assumption that it codifies the principle of good governance of enterprises. The study especially analyses how this principle affects the equity-holders’ decision-making process in the Italian limited liability company (“società a responsabilità limitata”), assuming that they are obliged to take their decisions on the basis of adequate information when they run the company (and to take immediate actions when the company is in difficulty). Hence, the purpose of this research is to check whether the violation of those standards by equityholders may lead to invalidate their decisions and to bring damage actions against them, especially when their conduct depends on the breach of the aforesaid “organizational duties” by directors.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Vicaretti, Marco. "La Prototipazione Virtuale: un cambiamento degli aspetti organizzativi, metodologici e strumentali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
L'elaborato è stato scritto sotto un aspetto tecnico-storico, con riferimento alle tecnologie TCT ( Time Compression Tecnology), in particolare come la prototipazione virtuale sia capace di rispondere in maniera efficiente ed efficace alle esigenze tempistiche e qualitative dei nuovi mercati di riferimento. E' stato importante sottolineare come questa metodo applicativo sia risultato motivo di forti cambiamenti di carattere organizzativo, metodologico, strumentale e culturale . E' stata fatta un'analisi dei modelli di governo più adeguati, della loro evoluzione dal Concurrent engineering alla Fully Integrated Engineering sottolineando la loro modalità esecutiva parallela ed integrata lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla sua concezione alla sua dismissione. Sono stati analizzati alcuni cambiamenti organizzativi, come la creazione dei team virtuali, e la loro interazione con l'uso delle metodologie più importanti come ad esempio il KMS ( Knowledge management System) sistema di conoscenza caratterizzato da raccolta ed elaborazione dei dati oppure ERP ( Enterprise Resource Planning ) sistema integrato della gestione delle risorse. Sono state successivamente descritti gli strumenti tecnologici come ad esempio CAD, CAE. CAM, CAPP, CAT, strumenti dedicati alla progettazione e produzione asistita al computer. E' risultato affascinante vedere come questi strumenti siano stati motivo d' integrazione dando luogo ed espressione alla modellazione,alla prototipazione virtuale ed alla simulazione, strumenti capaci di operare in piena sinergia funzionale. Viene visto in seguito un esempio aziendale , che evidenzia l' uso della prototipazione virtuale nei sistemi di progettazione e controllo (SP&C), richimando il concetto di piattaforma prodotto, indispensabili fattori di vantaggio competitivo. Infine viene descritta la prototipazione virtuale in un ottica compatibile al concetto di industria 4.0. .
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Vasta, Giovanna. "L'Autorità di regolazione dell'energia. Aspetti organizzativi, profili funzionali e prospettive europee." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1449.

Full text
Abstract:
La ricerca affronta i problemi connessi alla attività di regolazione del mercato dell Energia elettrica e del gas, in un contesto europeo. A tal fine analizza la più recente normativa italiana in materia, con particolare riguardo all Autorità preposta (Aeeg) istituita con la L. 481/95, esaminandone la disciplina interna, tendenzialmente pro-concorrenziale e la sua proiezione internazionale, volta al rispetto degli accordi in materia (Kyoto), specialmente in tema di risparmio energetico. Inoltre viene valutata l incidenza delle disposizioni comunitarie sui percorsi di armonizzazione delle regolamentazioni nazionali, profilo di notevole problematicità, rispetto al mercato dell energia, con speciale riferimento alla metodica AIR (analisi di impatto della regolazione), sperimentata in alcuni paesi europei e volta a realizzare condizioni di maggiore trasparenza, semplificazione ed efficacia dell azione regolatoria. Una metodica che va considerata con speciale attenzione in un settore oltremodo sensibile e di rilevanza nevralgica per l economia e la qualità della vita dei paesi europei e della stessa Unione, quale quello della governance dell energia, rispetto al quale si impone un approccio di regolazione prudenziale . In punto di diritto e di prospettive armonizzatrici, scopo della ricerca è quello di verificare se i percorsi di armonizzazione europea, culminati nella creazione dell Acer (agenzia europea deputato a connettere in rete i singoli regolatori nazionali), possa dirsi concluso ed esauriente. A tal fine, prendendo spunto dalla anzidetta valutazione circa l esistenza di un comune tessuto giuridico europeo, viene valutato il ruolo esercitato dal Gruppo dei regolatori europei per il gas e l elettricità (Ergeg) organo consultivo, istituito dalla Commissione europea nel 2003 e costituito dai vertici delle Autorità nazionali e quello dell Agenzia di cooperazione dei regolatori nazionali, organo consultivo, indipendente, istituito da ultimo in ambito europeo al fine di verificare la possibilità di sostenere l affidamento all Autorità europea, nella sua veste di regolatore centralizzato di più incisivi poteri regolatori. Questa diversa prospettiva in certa misura ancorabile alle previsioni di cui all art. 3(26) del Trattato di Maastricht e, nel quadro delle Reti transeuropee dell art. 154 Tr. CE modificherebbe in tal modo, sulla scia di quanto già perseguito dal Ceer (Consiglio dei regolatori europei dell energia) il ruolo delle singole Autorità nazionali, da istituzioni decisionali periferiche (rispetto all Unione Europea) ad organi di monitoraggio sul territorio. Una tale possibile ridefinizione del rapporto di cerniera fra Autorità nazionali ed europee svolte prima dall Ergeg e poi dall Acer, in qualche misura già timidamente ipotizzata in dottrina ed auspicato dalla stessa Commissione Europea [Libro Verde COM, 2006, p. 105], seppur sacrificando una frazione del potere decisionale dei singoli Stati dell UE in materia, potrebbe, superando le resistenze degli operatori del mercato dell Energia, determinare una più efficace gestione e fruizione dei servizi essenziali e contribuire alla creazione di una comune identità giuridica europea.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Organizzativi"

1

Quaglino, Gian Piero. I climi organizzativi. Bologna: Il Mulino, 1987.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Titomanlio, Raffaele. Autonomia e indipendenza delle authorities: Profili organizzativi. Milano: Giuffrè, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Rugiadini, Andrea. La pianificazione d'impresa: Aspetti metodologici e organizzativi. Milano: Franco Angeli Editore, 1985.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Manciulli, M. Il dilemma organizzativo: L'inosservanza funzionale delle norme come approccio critico allo studio dei fenomeni organizzativi e tecnologici. Milano, Italy: F. Angeli, 1986.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Bergami, Massimo. La decisione di partecipare: Studi organizzativi nell'esercito italiano. Bologna: Il mulino, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

A, Roncaccioli, ed. L' azienda museo: Problemi economici, gestionali e organizzativi. Padova: Casa editrice Dott. A. Milani, 1996.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Zampini, Giovanni. La previdenza complementare: Fondamento costituzionale e modelli organizzativi. Padova: CEDAM, 2004.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Pintaudi, Sergio. Il neuroleso grave: Aspetti clinico-assistenziali e organizzativi. Milano: Springer-Verlag Milan, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Cersosimo, Domenico. Le agenzie locali di sviluppo: Modelli organizzativi, progetti, esperienze. Roma: Formez, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Catino, Maurizio. Da Chernobyl a Linate: Incidenti tecnologici o errori organizzativi? Roma: Carocci, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Organizzativi"

1

Milanato, Damiano. "Sistemi organizzativi di Demand Planning." In UNITEXT, 85–123. Milano: Springer Milan, 2008. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0822-9_4.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Bagnara, Sebastiano, Simone Pozzi, and Andrea Vannucci. "L’innovazione organizzativa: umanesimo e tecnologia." In Prevenire gli eventi avversi nella pratica clinica, 295–305. Milano: Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5450-9_26.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Rossi, Bruno. "Creatività e nuova cultura organizzativa." In Educazione degli Adulti: politiche, percorsi, prospettive, 181–90. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/979-12-215-0006-6.15.

Full text
Abstract:
The essay discusses creativity as a guiding idea to be entrusted with the task of building a new organizational culture, through which the person can witness at once the recognition and appreciation of his or her powers and the renewal of the context whose development and success are increasingly inseparable from the practice of divergent intelligence of individuals and groups. Above all, the creative person is able to give quality to work and working life, survival and competitive strength, particularly, by virtue of his or her ability to respond with an attitude of confrontation towards complexity, approach problems originally, appropriately and realistically, strive not only to solve them but also to find new ones, to cultivate initiative and autonomy, to strive to go beyond the current, the "not-yet-being," the already given, the already accomplished, the already acquired, to be willing to tread unfamiliar and tested, even unknown routes and thus produce new and useful (creative, precisely) professional knowledge that is increasingly indispensable today to make the organization more competitive.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Girardi, Eufrasio, Marcello Fedi, and Riccardo Menici. "Il modello organizzativo toscano della donazione di organi e tessuti." In La donazione in Italia, 97–105. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_14.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Marta, Elena, Paolo Guiddi, Maura Pozzi, and Vincenzo Saturni. "Il dono del sangue tra processi individuali e dinamiche organizzative: una ricerca longitudinale con neo-donatori." In La donazione in Italia, 163–72. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1932-4_24.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Busacca, Maurizio, and Alessandro Caputo. "3 Lo SROI Explore: un mix-method per l’analisi dei processi organizzativi e l’apprendimento collettivo." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-408-0/005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

"ORGANIZZATORI." In Archeologia a Firenze: Città e Territorio. Archaeopress Publishing Ltd, 2015. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvr43k06.2.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Zifaro, Maria. "La progettazione organizzativa." In Dinamiche nelle strutture organizzative : riflessioni sullo sviluppo e sulla tecnologia a supporto. Pisa University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.12871/97888333938652.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Zifaro, Maria. "Riflessioni sulle strutture organizzative." In Dinamiche nelle strutture organizzative : riflessioni sullo sviluppo e sulla tecnologia a supporto. Pisa University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.12871/97888333938653.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Moretti, Anna. "9 Le relazioni inter-organizzative come fattore di competitività." In Ricerche per l’innovazione nell’industria automotive. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-269-7/010.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Organizzativi"

1

Canfora, Fabrizio. "Il centro direzionale di Napoli: verso una città-territorio?" In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7985.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni l’ascolto e l’osservazione della società, come via d’accesso alla pratica delle politiche di pianificazione ed alla sperimentazione di nuovi orientamenti progettuali, ha assunto progressivamente un ruolo più incisivo. In tal senso la letteratura sociologica ha fornito spunti interessanti di riflessione per la problematizzazione di nozioni come quelle di bisogno, identità e azione locale, centrali nelle pratiche e nelle teorie della pianificazione. Una risposta al bisogno di radicamento territoriale si osserva nella pianificazione urbanistica degli ultimi anni in molte città europee, tra cui Napoli. Infatti, le politiche urbanistiche della città solo di recente provano a travalicare gli strumenti urbanistici tradizionali di tipo vincolistico. Il contributo si propone di evidenziare i risultati di una ricerca, quale caso studio, condotta a Napoli in merito ad un intervento di progettazione urbana di notevole rilevanza sulla riorganizzazione della città e più nello specifico, nella porzione di quartiere in cui è stato realizzato: si tratta del Centro direzionale. L’obiettivo di questo contributo è quello di analizzare le fasi del processo di pianificazione. Sono state approfondite due macrodimensioni di analisi. La prima di matrice “organizzativa” in cui si analizza quanto il processo pianificatorio sia risultato “inclusivo” rispetto ai diversi stakeholders; la seconda di matrice “relazionale”, in cui si considera l’identità e il senso di appartenenza con il territorio delle diverse popolazioni che vivono il Centro. È stato valorizzato il capitale “bio-socioambientale”? In recent years, listening and observation of society has gradually assumed a greater role, to define new urban policies and planning modeling. In this sense, sociological literature provided causes for reflection, problematizing concepts as need, identity or local action; central key concepts in the practices and theories of urban planning. Lately, in many European cities (Naples included), urban planning provided a response to the need of territorial identity. Recently the urban policies overcome the traditional planning tools. This paper presents the results of a case study about the planning and restyling of a contemporary neapolitan “business district” called Centro direzionale. The aim of the paper is to described the urban planning process. I have considered two macrodimension of analysis. The first one is organizational: it examines how the project is inclusive for stakeholders. The second one is relational: it considers the territorial identity and the sense of community of the different populations livening on District. Has the "bio-socio-environmental capital” been improved?
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography