Journal articles on the topic 'Organizzativa'

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Pacetti, Valentina, and Angelo Pichierri. "Precedenti e strumenti: per un'analisi sistemica delle reti inter-organizzative." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (January 2023): 95–123. http://dx.doi.org/10.3280/so2022-002004.

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Abstract:
Il tema delle reti ha occupato uno spazio crescente nella ricerca e nell'analisi organizzativa. Tuttavia, la strumentazione a disposizione degli scienziati sociali non è definita né univoca. L'articolo vuole riportare all'attenzione del lettore le po-tenzialità esplicative di alcuni approcci classici, mettendone a fuoco gli strumenti analitici, in particolare quelli prodotti nell'ambito della teoria generale dei sistemi e dell'analisi sistemica delle organizzazioni. L'articolo propone un breve excursus di quelli che possono essere (e vengono in genere) considerati come precedenti dell'analisi di rete in una prospettiva preva-lentemente sociologica: dall'economia dei costi di transazione al neoistituzionali-smo organizzativo, dall'ecologia delle popolazioni organizzative all'organization-set. Un'attenzione particolare viene dedicata alla prospettiva sistemica, molto dif-fusa nell'analisi organizzativa a partire dai primi anni Sessanta ma sorprendente-mente abbandonata proprio mentre le reti organizzative conquistavano la scena. Proprio all'interno della prospettiva sistemica vengono messi a punto alcuni strumenti di analisi (la discussione su obiettivi e confini del sistema, il loose cou-pling, il relè organizzativo), tradizionalmente utilizzati per descrivere e spiegare or-ganizzazioni compatte, che ci sembrano estremamente efficaci per l'analisi di rete. L'articolo mira a mostrare l'efficacia di tali strumenti per la comprensione del funzionamento delle reti di organizzazioni.
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Dorigatti, Lisa, and Lidia Greco. "I confini dell'impresa, il lavoro e le regole tra globale e locale: questioni e dibattiti." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 122–39. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164007.

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Abstract:
L'articolo ricostruisce il percorso e le acquisizioni della letteratura sociologica sul tema dei "confini dell'impresa" nel loro intreccio con le norme giuridiche e le istituzioni regolative. In particolare, si focalizzerà su tre nodi sviluppati da questa letteratura: il riconoscimento della sostanziale natura di "arbitraggio regolativo" dei processi organizzativi di frammentazione e di scomposizione della produzione e la centralità degli assetti regolativi e istituzionali nella loro analisi; il ruolo e le modali-tà di azione degli attori della regolazione e come queste sono influenzate dalle ca-ratteristiche delle configurazioni organizzative; la (non) applicazione delle norme come variabile, i modi in cui i processi di frammentazione organizzativa la favori-scono e il ruolo dello stato in questi processi.
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Gualandri, Mario, Roberta Fida, and Francesco Avallone. "Benessere Organizzativo in un campione di Aziende Sanitarie italiane." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 61–85. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001005.

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Abstract:
Riassunto In ambito scientifico e nelle politiche sociali europee il benessere organizzativo č divenuto uno dei principali temi di discussione, in particolare per i contesti sanitari che, data l'elevata complessitŕ delle dinamiche organizzative, mostrano un elevato rischio per il benessere organizzativo. Questo puň incidere sullo stress e sul benessere dei lavoratori. Il presente contributo esamina i fattori lavorativi della salute organizzativa in un campione di Aziende Sanitarie Locali (Asl) italiane. A tal fine sono stati utilizzati i dati relativi ad una ricerca nazionale su circa 8000 dipendenti (Multidimensional Organizational Health Questionnaire) differenziati per aree geografiche e per genere. I risultati mostrano che i fattori con maggiore effetto sui disturbi psicosomatici, sullo stress e sulla soddisfazione lavorativa sono il carico di lavoro, la sicurezza, il conflitto e l'apertura all'innovazione. Inoltre in tutte le aree geografiche e maggiormente per le donne la percezione dell'equitŕ ed il carico di lavoro risultano piů problematici. Per il Sud Italia e le Isole, ulteriori criticitŕ risultano la percezione della sicurezza e del comfort dell'ambiente. Infine, i risultati evidenziano una percezione di bassa soddisfazione e di alto stress in tutti i lavoratori delle aree geografiche e maggiormente nelle donne.
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Di Guardo, Sebastiano. "Innovazione organizzativa nei servizi di Giustizia per il Cittadino: il caso della Volontaria Giurisdizione." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 130–57. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001006.

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Abstract:
L'articolo approfondisce il tema dell'innovazione organizzativa della Volontaria Giurisdizione, un istituto giuridico dell'ordinamento civile italiano che riguarda, tra le varie materie, le misure di protezione giuridica a favore delle persone disabili e degli anziani e che si svolge, perlopiů, senza intermediazione legale. In questo lavoro viene presentato il caso del progetto di cambiamento organizzativo del Tribunale di Monza. Si tratta di un caso di riprogettazione radicale dei processi interistituzionali di tutela giuridica e dei sistemi di erogazione dei servizi avvenuto con una grande partecipazione degli organi di governo dell'organizzazione, dei professionisti coinvolti, delle istituzioni e del territorio locale. Risultati tangibili sono stati l'abbattimento dei tempi di processo, la riduzione dei tempi di attesa per i Cittadini, l'eliminazione di attivitŕ banali con conseguente concentrazione su quelle piů critiche. I risultati socio-organizzativi sono stati la maggiore cooperazione tra giudici e cancellieri nell'interesse dell'ottimizzazione dei processi di lavoro, la sperimentazione di un partneriato tra Tribunale e Territorio per andare incontro ai bisogni espressi dalla Cittadinanza e la sperimentazione di un modello di cambiamento strutturale che č avvenuto anche senza nuove leggi o risorse aggiuntive.
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Kriesi, Hanspeter. "SVILUPPO ORGANIZZATIVO DEI NUOVI MOVIMENTI SOCIALI E CONTESTO POLITICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 23, no. 1 (April 1993): 67–117. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002205x.

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Abstract:
IntroduzioneNello studio dei movimenti sociali prevalgono ormai due orientamenti: uno incentrato sulla mobilitazione delle risorse e uno incentrato sui processi politici. Il primo approccio si occupa dell'infrastruttura organizzativa dei movimenti sociali, la quale viene considerata il fattore più influente nella loro mobilitazione. Il secondo approccio ha una prospettiva più ampia e situa la mobilitazione dei movimenti sociali all'interno di un contesto politico: la mobilitazione dipende in grande misura dalla struttura delle opportunità politiche che in un dato contesto sono offerte ai movimenti. Sebbene l'approccio basato sui processi politici si sia sviluppato a partire da quello relativo alla mobilitazione delle risorse, rimane carente lo studio dello sviluppo dell'infrastruttura organizzativa dei movimenti sociali in rapporto al contesto politico. La maggior parte degli studi riguardanti i movimenti sociali si è occupata soprattutto delle loro origini, poco del loro sviluppo successivo (McAdamet al.1988). Inoltre, nella misura in cui si è studiato lo sviluppo organizzativo dei movimenti sociali, esso è stato raramente messo in relazione alle strutture di opportunità politica.
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Barberis, Fabio, and Roberto Cafferata. "La scelta del modello strategico ed organizzativo: il caso Carige A.M. SGR." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 613–32. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003011.

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Abstract:
La definizione ottimale del modello strategico ed organizzativo di una Societŕ di Gestione del Risparmio č oggetto di ampio dibattito. Obiettivo del presente contributo č quello di percorrere le differenti opzioni che si presentano in termini di assetti proprietari, governance, definizione del business, struttura organizzativa e dei controlli, mediante la presentazione delle scelte operate da una SGR italiana di medie dimensioni, la Carige Asset Management SGR, costituita nel 2003 in un contesto di mercato giŕ caratterizzato da vincoli ed opportunitŕ che hanno trovato significativa accentuazione negli anni piů recenti.
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Toraldo, Domenico Maurizio. "La ventilazione meccanica non-invasiva a domicilio: aspetti medico-legali, deontologici e bioetici." Medicina e Morale 48, no. 3 (June 30, 1999): 517–33. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.802.

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Abstract:
L’autore prende in esame gli aspetti normativi, organizzativi, deontologici e bioetici che riguardano i pazienti affetti da insufficienza respiratoria cronica severa in ventilazione meccanica assistita. In tali situazioni sono analizzati i problemi etico-deontologici e tecnici-organizzativi della assistenza domiciliare (home care) mettendo in evidenza la complessità della macchina organizzativa sanitaria domiciliare che richiede la presenza di una equipe tecnicoinfermieristica appositamente addestrata a tale scopo. Sono illustrati gli aspetti normativi e legislativi dell’assistenza domiciliare respiratoria con particolare riferimento al ruolo dello specialista pneumologo come Centro Prescrittore e del Medico di Medicina Generale a cui è affidata la responsabilità operativa domiciliare. Figure emergenti nell’assistenza domiciliare sono rappresentate dal terapista della riabilitazione respiratoria e dal pneumologo Intensivista, a cui sarà affidata la responsabilità di gestire il paziente a domicilio. Sono illustrate anche le possibili complicanze mediche della Ventilazione Meccanica Domiciliare e la manutenzione dei circuiti dei ventilatori. Sono presentati i vantaggi ed i limiti di tale modello organizzativo, che richiede la partecipazione attiva del paziente e dei familiari che sono coinvolti in prima persona nell’assistenza domiciliare. È presentato anche un ritratto psicologico dell’ammalato con tutte le possibili scelte conflittuali derivanti dall’interazione uomo-macchina. Viene anche discusso il modello organizzativo telematico (a distanza) computerizzato dell’assistenza domiciliare ancora in fase di sperimentazione in Italia mettendo in evidenza i possibili problemi medico- legali. Sono elaborate alcune considerazioni riguardanti il principio di autonomia e di beneficialità, cercando di chiarire che i suddetti principi non sono criteri a sé stanti ma vanno inquadrati, secondo la visione personalista, nella consapevolezza del valore della persona umana evitando i possibili rischi dell’eutanasia e/o dell’accanimento terapeutico. L’Autore conclude che quando si decide di comune accordo (medico-paziente- familiari) di intraprendere l’assistenza domiciliare respiratoria, ove sia tecnicamente possibile, il rischio della cronicizzazione della ventilazione meccanica domiciliare deve sempre essere controbilanciato dalla reale possibilità di un nuovo equilibrio di salute per il paziente.
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D'Amico, Renato. "Benessere organizzativo, dinamiche di gruppo ed equilibrio omeostatico nelle pubbliche amministrazioni." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001001.

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Abstract:
La necessitŕ di innovazione delle pubbliche amministrazioni puntando sulla loro dimensione organizzativa e sul fattore umano ha aperto la strada ad un ampio dibattito su temi come il benessere organizzativo. Ciň ha implicato una riflessione anche sugli assetti paradigmatici che operano come sense making nei confronti della pubblica amministrazione. L'unitŕ di osservazione scelta in questo articolo č la relazione sociale tra individui ovvero le relazioni fra gruppi. Ne deriva per l'organizzazione la permanente ricerca di un punto di equilibrio, che nel quadro della dinamicitŕ delle relazioni viene qui definito equilibrio omeostatico. Con questo approccio, centrale diventa la dimensione soggettiva delle relazioni di forza che assicurano il governo della sequenza "equilibrio - rotture e crisi - nuovo equilibrio". Specie nel caso italiano, la principale questione diviene allora quella del cambiamento, nella versione trasformativa piuttosto che evoluzionistica, e dell'apprendimento organizzativo visto qui nella sua dimensione processuale.
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Tognetti, Bordogna Mara. "Gli immigrati tra innovazione organizzativa e cambiamenti culturali." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 181–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122013.

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Abstract:
La presenza di immigrati ha determinato trasformazioni sociali che hanno interessato in generale la struttura e l'organizzazione della societŕ. Il vero cambiamento è stato prodotto, nel sistema di welfare sanitario. Partendo dal presupposto che questi, nelle societŕ moderne, è uno dei principali sistemi esperti, nel nostro contributo andremo a cogliere, sia i gradi di apertura o chiusura reciproca degli attori, sia le strategie messe in atto nella relazione di cura. Partendo dall'analisi di studi di caso, nel paper, evidenzieremo, come la presenza d'immigrati, che accedono alle risorse sanitarie, è una questione che interroga le politiche sanitarie costituendo un'occasione per innovare i sistemi organizzativi che si occupano della cura. I soggetti migranti nel sistema dei servizi possono essere, in alcune realtŕ operative, occasione per l'apprendimento di nuove regole procedurali, nuovi stili relazionali, forme di collaborazione interorganizzative ma anche di sperimentazione di pratiche di innovazione organizzativa.
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Paolucci, Caterina. "FORZA ITALIA A LIVELLO LOCALE: UN MARCHIO IN FRANCHISING?" Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 29, no. 3 (December 1999): 481–516. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200028926.

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Abstract:
IntroduzioneIn questo saggio presenterò alcuni risultati di una ricerca empirica sugli amministratori locali di Forza Italia, che si inserisce in un più ampio progetto di analisi del processo di istituzionalizzazione di questo partito. La scelta di concentrare l'attenzione sugli eletti locali nasce dalla convinzione che il futuro di Forza Italia sia legato non solo agli eventi organizzativi e politici che la riguardano a livello nazionale e di leadership, ma anche allo sviluppo di strutture e procedure preposte alla formazione e al consolidamento di una classe dirigente locale. In altri termini, la persistenza organizzativa di questo nuovo partito dipenderà dalla realizzazione, quantomeno a livello locale, di quella «infusione di valori» che rappresenta la premessa indispensabile di ogni compiuta istituzionalizzazione (Huntington 1968, 15; Selznick 1957, 21-22). Il fatto che a cinque anni dalla sua fondazione Forza Italia sia ancora un'organizzazione patrimoniale fortemente caratterizzata in senso personalistico ed aziendalista (Maraffi 1996; Panebianco 1995), suggerisce che tale infusione di valori, e dunque l'inizio del processo di consolidamento organizzativo, non possa aver luogo per impulso delle élites nazionali. A livello centrale questo processo è reso infatti assai difficile dalle modalità di reclutamento e selezione del personale partitico e parlamentare, miranti a creare o confermare un rapporto di fiducia personale con il leader Silvio Berlusconi, tale per cui la legittimazione dei prescelti diventa una funzione diretta delle oscillazioni del rapporto fiduciario che li lega al capo. E a quest'ultimo, non già all'organizzazione, che si dirige la lealtà delle élites centrali, e non potrebbe essere altrimenti, data la natura del partito. A livello locale, al contrario, la distanza dal centro potrebbe aver favorito un reclutamento più aperto e una selezione meno personalistica, e dunque l'emergere di un personale politico più libero di dirigere la propria lealtà verso l'organizzazione in sé, piuttosto che esclusivamente verso il suo capo. Pertanto, se esiste una possibilità di consolidamento per Forza Italia, essa è sicuramente maggiore a livello locale. In questa prospettiva è necessario dunque valutarne le dinamiche organizzative sul territorio, tenendo presente tuttavia che l'istituzionalizzazione presuppone l'esistenza di un legame tra centro e periferia che favorisca coesione e coordinamento tra i diversi livelli, senza le quali difficilmente l'organizzazione potrà stabilizzarsi nel tempo (Huntington 1968, 23).
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Corcione, Annabella. "Il benessere organizzativo degli infermieri di emergenza-urgenza. Indicazioni da una indagine di etnografia organizzativa." PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (April 2017): 60–73. http://dx.doi.org/10.3280/pri2016-001006.

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Piras, Veronica, and Francesca Salivotti. "Studi organizzativi e sviluppo locale: quali contaminazioni possibili?" STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 9–32. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001001.

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Abstract:
Alla luce delle trasformazioni che stanno investendo il paradigma dello sviluppo locale assumono una rinnovata rilevanza tutte quelle riflessioni che si propongono di integrare i tradizionali strumenti teorici e analitici di questa prospettiva con quelli provenienti da altri ambiti di studio e ricerca con i quali non sempre si sono instaurate proficue occasioni di dialogo e di reciproca contaminazione. Il lavoro presentato costituisce il tentativo di proporre una pista di ricerca in cui le due tradizioni di studi - quella dello sviluppo locale e quella della sociologia dell'organizzazione - possano collaborare al fine di integrare gli strumenti teorici e concettuali di entrambe. Questo obiettivo d'integrazione nasce dalla constatazione che la maggior parte della produzione in materia di sviluppo locale sembra non focalizzare in maniera specifica e puntuale l'attenzione sulla dimensione organizzativa dei propri oggetti di studio, nonostante questi siano spesso costituiti da vere e proprie organizzazioni. Si pensi, ad esempio, come gli studiosi di sviluppo locale abbiano dedicato numerose ricerche sia allo studio di singole imprese sia a quello di interi sistemi di imprese. O, ancora, si prendano ad esempio i numerosi studi riguardanti le diverse forme di agenzie di sviluppo, condotti attraverso l'analisi di particolari esperienze di programmazione negoziata e di concertazione locale. Nonostante l'interesse dello sviluppo locale si articoli proprio attorno a questi e ad altri oggetti di studio, la loro dimensione organizzativa č stata raramente tematizzata in maniera distinta. Ne č conseguito uno scarso impiego degli strumenti analitici propri della sociologia dell'organizzazione e, in particolare, di una specifica prospettiva nata all'interno di questa disciplina: quella neoistituzionalista. La scuola neoistituzionalista ha prodotto concetti come quello di isomorfismo o di campo organizzativo che possono essere intesi come "attrezzi" molto utili per descrivere gli attori dello sviluppo locale, cosě come per mettere in luce alcuni dei meccanismi che influiscono sull'esito finale delle iniziative e delle strategie rinvenibili nei sistemi locali. Il saggio si pone come obiettivo quello di mettere in luce e sottolineare i possibili "ambiti di contaminazione", ovvero i temi e le aree di interesse proprie dello sviluppo locale in cui alcuni tra i piů consolidati concetti e riflessioni della sociologia organizzativa potrebbero essere proficuamente impiegati. Si procederŕ quindi all'individuazione e all'illustrazione di possibili applicazioni di alcuni strumenti analitici della sociologia dell'organizzazione, specificamente della prospettiva neoistituzionalista, impiegabili nell'analisi delle pratiche di sviluppo locale. L'intento vuole essere quello di mostrare come l'adozione di una prospettiva neoistituzionalista, che presta attenzione alla dimensione organizzativa cosě come al contesto istituzionale, integrandosi con gli strumenti classici di lettura dello sviluppo locale, possa aiutare a inquadrare aspetti ed elementi talvolta lasciati in ombra.
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Ivaldi, Silvia, and Giuseppe Scaratti. "(In) sostenibilità della vita organizzativa." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (September 2015): 154–80. http://dx.doi.org/10.3280/so2015-001007.

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Galeotti, Glenda. "Educazione degli adulti e innovazione sociale. Il contributo delle professioni educative e formative alla costruzione di un'Europa resiliente." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 215–28. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112014.

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Abstract:
L'articolo propone una riflessione su quanto l'educazione degli adulti può offrire per rispondere al bisogno di innovazione che attraversa la nostra società. In un contesto segnato da una crisi sanitaria che sta acuendo l'inadeguatezza di assetti organizzativi e sociali tradizionali, l'idea di innovazione sociale coincide con quella di "trasformazione", intesa come mutamento di prospettiva e pilastro sul quale costruire e modellare il futuro per mezzo di una più proficua "connessione" fra cittadini, ricercatori, imprese, governi. Considerare l'educazione degli adulti un fattore che abilita i diversi tipi di innovazione - tecnologica, organizzativa o socioculturale - significa adottare una prospettiva human-centred che orienta riproduzione, modifica e creazione delle condizioni strutturali e socioculturali, grazie a processi inclusivi e collaborativi e a rinnovate capacità di pensiero di azione.
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Viscomi, Antonio. "Il pubblico impiego: evoluzione normativa e orientamenti giurisprudenziali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 137 (February 2013): 53–89. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2013-137002.

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Abstract:
L'A. dimostra preliminarmente come la stratificazione delle fonti regolative e l'apporto alluvionale e multilivello di prassi amministrative, discipline contrattuali, decisioni giurisprudenziali abbia determinato la contestuale presenza di modelli regolativi riconducibili a paradigmi organizzativi e regolativi tra loro discontinui, con conseguente incremento dei livelli di incertezza ricostruttiva. Propone, quindi, un approccio metodologico idoneo a rappresentare la pluralitŕ differenziata degli interessi che caratterizza il lavoro pubblico, assicurando l'emersione nei singoli microsistemi dei caratteri di specificitŕ del contesto e di specialitŕ del testo normativo. Sottolinea infine l'urgenza di una pertinente valoriz- zazione della funzione nomofilattica della Cassazione evidenziando la necessitŕ di assicurare un adeguato grado di stabilitŕ delle aspettative e dei comportamenti degli attori sociali soprattutto in contesti segnati da elevata complessitŕ organizzativa, regolativa e gestionale.
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Ripamonti, Silvio, Andreina Bruno, Laura Galuppo, and Cesare Kaneklin. "Le forme di scambio tra le generazioni nei contesti organizzativi: la transizione dei neolaureati al mondo del lavoro." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–33. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12858.

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Abstract:
Scopo del lavoro è discutere quali processi generativi si possano attivare nella relazione tra senior e junior nei contesti di lavoro, durante il momento critico della socializzazione organizzativa dei più giovani. Il framework teorico utilizzato rimanda al costrutto di generatività, così come definito da Bradley e Marcia (1998) e da Cigoli e Scabini (2006). Viene presentato uno studio qualitativo condotto mediante interviste narrative a 24 professionisti senior e 24 junior. Le narrazioni raccolte mostrano differenti tipologie di relazione tra senior e junior, riconducibili a diverse forme di generatività. Tali risultati consentono di discutere il rapporto tra generatività e socializzazione organizzativa, e di riflettere su quale contributo possano dare i lavoratori senior alla socializzazione organizzativa dei più giovani.
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Murgia, Annalisa, and Paolo Tomasin. "Quando la ricerca da pubblica si fa privata. Innovazioni organizzative in un caso studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 122 (June 2011): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122012.

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Abstract:
Lo studio dell'innovazione è un'area di ricerca in rapida crescita degli studi organizzativi. Tra i diversi punti di attenzione, la distinzione tra organizzazioni pubbliche e private ha rappresentato per lungo tempo uno dei temi maggiormente discussi. All'interno di questo ambito di studio, questo contributo si pone l'obiettivo di comprendere se la trasformazione di un istituto di ricerca da ente pubblico a fondazione privata costituisca di per sé un'innovazione organizzativa. Gli autori presentano uno studio di caso in cui vengono esplorate le dinamiche di trasformazione a partire da tre specifiche, ma interdipendenti, angolazioni: i processi di; l'introduzione del primo contratto collettivo di lavoro privato della ricerca; le procedure amministrative e contabili. L'ultima parte è dedicata a rispondere in modo complessivo alla domanda di ricerca alla base di questo studio.
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Forti, Dario, and Giuseppe Varchetta. "Cantieri." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 157–64. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036014.

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Romano, Alessandra. "L'inclusione scolastica e lavorativa nella prospettiva della teoria trasformativa. Strumenti e pratiche per il disability management." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 37–58. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12916.

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Abstract:
Il contributo esplora le pratiche di disability management e le metodologie a supporto dell'inclusione lavorativa di persone in condizione di disabilità, a partire da una ricerca collaborativa triennale che ha visto la partecipazione di un team di ricercatori/rici universitari e un network interistituzionale composto da aziende, cooperative del settore educativo, centri per l'impiego, Ufficio Scolastico Regionale, scuole secondarie e associazioni di familiari di persone con sindromi dello spettro autistico. Nello specifico, si articolano il percorso metodologico e i risultati emergenti della ricerca, che ha intercettato pratiche formative e dispositivi organizzativi in grado di sostenere processi di inserimento (e reinserimento) lavorativo di persone adulte in condizione di disabilità, quali le metodologie del Disability Tool e della Consulenza Collaborativa Organizzativa. Nel paragrafo conclusivo si discutono le implicazioni dei risultati per l'inclusione scolastica e le azioni a sostegno dello sviluppo della professionalità docente
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Ingrassia, Raimondo. "Influenza politica e stabilitŕ occupazionale nell'amministrazione pubblica albanese." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 1 (March 2012): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-001003.

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Abstract:
Questo articolo si divide in due parti. Nella prima viene affrontata la questione dell'influenza politica e del suo rapporto con la stabilitŕ occupazionale nel pubblico impiego. A conclusione di questa prima parte vengono proposte alcune tesi sulle cause politiche, burocratiche, economiche e organizzative che spiegano il fenomeno dell'instabilitŕ nel settore pubblico. Nella seconda parte viene illustrata la situazione occupazionale dell'amministrazione pubblica albanese che viene analizzata e interpretata alla luce delle tesi proposte. Ciň che emerge da questo studio č che i politici albanesi tendono a usare la stabilitŕ del personale per orientare l'azione amministrativa, regolare le prestazioni burocratiche e gestire il consenso elettorale. Meno influenti sembrano essere, invece, le cause di instabilitŕ di origine economica e organizzativa. L'autore conclude lo studio proponendo una via di uscita dal problema dell'instabilitŕ occupazionale in una prospettiva di modernizzazione dell'amministrazione albanese.
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Valle, Davide dalla. "Vertice istituzionale e consulenza organizzativa: un'ipotesi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 32 (March 2020): 135–59. http://dx.doi.org/10.3280/eds2019-032007.

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Strazzeri, Marcello. "La giuridificazione organizzativa dello stato sociale." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 105–12. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003009.

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Abstract:
La tendenza alla giuridificazione si colloca all'interno di un processo storico piů generale, della cui dinamica sociale ed istituzionale scandisce snodi essenziali. E tuttavia si puň propriamente parlare di giuridificazione quando tale tendenza assume, nelle societŕ moderne, una rilevanza tale da produrre una vera e propria proliferazione del diritto scritto. Correlativo e conseguente al processo di giuridificazione č l'ampliamento della sfera di attivitŕ, precedentemente regolata in modo informale, che viene assoggettata a normazione giuridica. La codificazione giuridica specialistica di stati di fatto globali interviene in una fase di ulteriore spinta del processo sotto forma di "coagulazione del diritto". Ispirandosi alla teoria dell'agire comunicativo, l'articolo esamina l'ascesa, l'affermarsi e il proliferare del processo di giuridificazione, con l'obiettivo di stabilire se e come tale tendenza abbia favorito l'emergere e il definirsi istituzionale di istanze del mondo vitale; se, inoltre, allo stato attuale del processo, queste istanze possano ancora essere promosse o non sia auspicabile un processo inverso di de-giuridificazione.
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Morandini, Margherita. "Innovazione organizzativa in Medicina di Laboratorio." La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine 10, no. 1 (January 21, 2014): 1–5. http://dx.doi.org/10.1007/s13631-014-0049-z.

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Casanova, Maria Giulia, and Fetà Sabrina Grivet. "Il concetto di flessibilità del lavoro. Una interpretazione attraverso la lente giuridica ed organizzativa. Il caso di Pomigliano d'Arco." ARGOMENTI, no. 35 (September 2012): 77–108. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035004.

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Abstract:
In questo studio, gli Autori analizzano la cosiddetta "flessibilità" del lavoro in ottica interdisciplinare, con gli strumenti del diritto e della scienza organizzativa, mirando a violare il tabù che sembra dare per scontato il nesso tra Fordismo e forme regolari di impiego e Post-fordismo e forme di lavoro non standard. Dopo le premesse teoriche, gli Autori analizzano il caso Fiat con riferimento alla rivoluzione organizzativa all'interno dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, evidenziando gli effetti che rapide strategie di adattamento alla concorrenza globale possono avere sul rapporto di lavoro. .
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Di Stefano, Antonio. "The users in the middle. I librarians tra volontarismo ed entropia." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 67–77. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041006.

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Abstract:
I bibliotecari sono un particolare tipo di utenti di aNobii, la cui dimensione solidaristica e volontaristica conferma letture ottimistiche sulla partecipazione orizzontale, in ambiente Web 2.0, mostrando come la pratica organizzativa costituisca una parte centrale di ambienti tipicamente caratterizzati da sociabilitŕ. Al tempo stesso, perň, la nostra indagine mette in evidenza il grado di sofisticazione incarnata da tali pratiche, individuando, all'interno dello specifico sito di social network, modelli di azione particolari derivanti da lotte simboliche interne tese a ottenere una propria legittimitŕ. Ma una tale "risultato" sembra essere provvisorio in un sistema sociale online paradossalmente debole nella propria struttura organizzativa
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Di Fabio, Annamaria. "L'impatto della giustizia organizzativa sulla soddisfazione lavorativa e sull'affective commitment in un campione di infermieri." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 83–96. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001007.

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Abstract:
Lo scopo del presente studio č quello di verificare l'impatto delle dimensioni della giustizia organizzativa (distributiva, procedurale, interpersonale e informazionale) sulla soddisfazione lavorativa e sull'commitment. A 193 infermieri operanti nei reparti dell'area critica dei due principali ospedali della ASL 10 di Firenze, sono stati somministrati i seguenti strumenti: l', il Questionario di Soddisfazione Lavorativa e l'. La giustizia informazionale, la giustizia distributiva e la giustizia interpersonale risultano predittori della soddisfazione lavorativa, mentre la giustizia interpersonale e la giustizia procedurale impattano sull'commitment. I risultati consentono di approfondire il costrutto di giustizia organizzativa, delineando nuove prospettive di ricerca e di intervento.
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Lipari, Domenico. "Pratiche riflessive e apprendimento nella ricerca organizzativa." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2016): 26–40. http://dx.doi.org/10.3280/erp2016-002003.

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Malighetti, Roberto. "Comunicazione e cultura. Un approccio interpretativo all'analisi organizzativa." La Ricerca Folklorica, no. 29 (April 1994): 137. http://dx.doi.org/10.2307/1479860.

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Rozktur, Tomasz. "Zebranie Synodu Biskupów według Regulaminu z 2006 roku." Annales Canonici 7 (December 31, 2011): 113–31. http://dx.doi.org/10.15633/ac.0708.

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Abstract:
Dopo aver terminato il Concilio Vaticano II, il Sinodo dei Vescovi rimane un’istituzione che, avendo le radici nel Concilio, forma l’immagine della Chiesa post-conciliare. Perciò uno dei più significativi contributi del Concilio Vaticano II alla struttura organizzativa e al sistema amministrativo della Chiesa è indubbiamente proprio il Sinodo dei Vescovi, ciò viene confermato dal periodo post- conciliare insieme alle riunioni di questa istituzione che sono state già ventitre. Contemporaneamente il Sinodo dei Vescovi ha svolto e svolge ancora un importante ruolo anche durante i pontificati dei papi post-conciliari, in particolare negli anni del lungo ponificato di Giovanni Paolo II (1978–2005), anche il pontificato attuale dimostra che il papa Benedetto XVI dà molta importanza a questa istituzione convocando regolarmente il Sinodo dei Vescovi. Nell’articolo viene presentato il nuovo regolamento del Sinodo dei Vescovi (Ordo Synodi Episcoporum) approvato da Benedetto XVI nel 2006. Gli articoli del Regolamento del 2006 ci dimostrano che abbiamo a che fare con un’istituzione nella Chiesa postconciliare, dal punto do vista giuridico, organizzata molto bene.
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Arcidiacono, Davide. "Essere o apprendere? Formazione, mobilitŕ e identitŕ professionale dei giovani istruiti del loisir e dell'Ict a Catania." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 126 (May 2012): 195–206. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-126013.

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Abstract:
Il saggio analizza la differenziazione dei processi di mobilitŕ e carriera di giovani istruiti nel loisir e nell'Ict a Catania. L'autore si concentra sull'impatto della "costruzione organizzativa" del valore delle credenziali educative, considerando anche variabili ascritte come lo status sociale e le barriere di genere.
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Cosmi, Franco. "Te linee guida: la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Abstract:
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Cosmi, Franco. "Te linee guida: la difficile applicazione tra clinica, scienza, giurisprudenza, sostenibilità economica ed organizzativa." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 131–41. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-6.

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Abstract:
Introduzione. Le linee guida sono delle raccomandazioni con diversi livelli di evidenza scientifica messe a punto dagli esperti individuati dalle Autorità Regolatorie e dalle Società Professionali per consentire i migliori standard di intervento diagnostico e terapeutico al momento disponibili. Con la Legge 24/2017 in Italia sono diventate di osservanza giurisprudenziale, anche se a tutt’oggi mancano ancora le raccomandazioni ministeriali previste. Scopo. L’obiettivo dello studio è la valutazione nella pratica ambulatoriale cardiologica corrente dell’adesione alle linee guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) riguardo i 3 principali fattori di rischio cardiovascolare: quelle sull’ipertensione del 2018, sulle dislipidemie e diabete mellito del 2019. Sono state valutate le criticità cliniche, amministrative ed organizzative che rendono difficoltosa la loro applicazione. Metodi e risultati. I target di valori pressori raccomandati dalle linee guida europee nei pazienti con sindrome coronarica cronica ipertesi comportano difficoltà decisionali soprattutto riguardanti la persistenza di valori di pressione sistolica elevata ≥ 140 mmHg con diastolica < 70 mmHg, ritenuti pericolosi dalle linee guida, valori di sistolica < 130 mmHg nelle persone di età ≥ 65 anni e in quelle con valori < 120 mmHg di età inferiore. Sempre in questi pazienti, con dislipidemia, la normativa vigente non prevede la rimborsabilità dei farmaci inibitori PCSK9 nei pazienti con livelli di LDL superiori all’obiettivo indicato di 55 mg/dl ma inferiore a 100 mg/dl. Nei pazienti diabetici a rischio molto elevato non è prevista la possibilità prescrittiva del cardiologo e dei medici di medicina generale degli ipoglicemizzanti appartenenti alle categorie degli SGLT2-i e GLP1-ar nonostante questi farmaci siano raccomandati in classe I A. Per le difficoltà organizzative riscontrate la prescrizione è limitata al 15-20% dei pazienti a rischio cardiovascolare molto elevato. Conclusioni. Le linee guida rappresentano le raccomandazioni per la migliore terapia a disposizione da parte della medicina ufficiale. Esse aiutano il medico a prendere la decisione terapeutica più congrua allo stato dell’arte. Problematiche di ordine clinico, amministrativo ed organizzativo rendono difficili gli adeguati percorsi diagnosticoterapeutici ed assistenziali necessari per la loro applicazione nella pratica clinica rendendo non ottimale il trattamento dei tre principali fattori di rischio cardiovascolare. L’inerzia terapeutica conseguente alla fatica burocratica potrebbe esporre il medico a problematiche medico-legali imputabili più a meccanismi di sistema che alla sua competenza professionale.
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Masino, Giovanni. "L'innovazione organizzativa nelle imprese: alternative interpretative e problemi aperti." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 3 (February 2012): 134–42. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003012.

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Giullari, Barbara. "La costruzione organizzativa della sicurezza: il ruolo della formazione." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 130 (July 2013): 172–90. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-130011.

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Brunod, Marco. "La ricerca intervento nell'esperienza dello studio aps." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 171–82. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003010.

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Abstract:
La crescita di iniziative che si possono inscrivere nell'alveo della ricerca intervento, nelle pratiche professionali dello Studio APS, č strettamente collegata a come nel tempo si č modificate la domanda di servizi consulenziali. Nel passato condizioni organizzative e lavorative piů stabili sollecitavano domande di intervento formativo e consulenziale piů centrate sull'analisi e la comprensione di aspetti riguardanti i funzionamenti organizzativi (lavoro di gruppo, integrazione, comunicazione, processi decisionali, ecc.) o lo sviluppo di specifiche competenze (coordinamento, gestione delle risorse umane, esercizio di ruoli di autoritŕ, ecc.); attualmente la provvisorietŕ degli assetti organizzativi, le continue riorganizzazioni, le maggiori temporaneitŕ delle posizioni lavorative alimentano una domanda di interventi prevalentemente finalizzati ad accompagnare cambiamenti. In questo quadro si inscrive, nelle esperienze dello Studio APS, una utilizzazione piů esplicita e dichiarata della "ricerca-azione" considerata come una modalitŕ di intervento nelle organizzazioni non soggetta ad una meccanica riproposizione di impianti metodologici e strumentali preordinati. La ricerca intervento si configura cosě come un approccio finalizzato a sostenere processi di costruzione di significati e rappresentazioni condivise in grado di orientare l'agire individuale e collettivo, sostenere decisioni e aprire prospettive possibili. Obiettivo della ricerca intervento diviene quello di far emergere il sistema di significazione attivato dagli attori rispetto a specifici problemi, decostruire tale sistema e accompagnare la ricostruzione di nuovi modi di significarli e trattarli. Nell'articolo sono richiamate alcune esperienze di ricerca intervento realizzate dallo Studio APS per accompagnare processi di cambiamento organizzativo e lo sviluppo di nuovi strumenti di gestione e comunicazione.
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Carbonari, L., F. Galli, and L. Tazza. "Team dell'accesso vascolare: modelli organizzativi." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 2–8. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1105.

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Abstract:
Il nefrologo, che si confronta con tutti i problemi inerenti all'insufficienza renale, è anche da sempre principale gestore della terapia emodialitica. Per tale motivo tocca al nefrologo, in prima istanza, occuparsi dell'accesso vascolare disponendone l'allestimento, la sorveglianza e la manutenzione a garanzia della possibilità di effettuare il trattamento sostitutivo. Rispetto a quanto avviene in altri paesi, in Italia l'attività dell'accesso non è ad oggi standardizzata né strutturata; ciascun centro dialisi si organizza in funzione delle capacità dei nefrologi ivi operanti e delle collaborazioni di altri specialisti presenti nell'ospedale, spesso senza un percorso strutturato e con modalità di intervento per lo più fondate sulla disponibilità personale e sul volontarismo. Partendo dalla storia dell'accesso vascolare in Italia, abbiamo individuato tre tipologie organizzative che correlano, da un lato, con il contesto storico in cui sono sorte e, dall'altro, con il progresso, in termini di dispositivi medici e competenze specialistiche, che ha via via modificato i comportamenti. Il modello organizzativo “primordiale” vede il nefrologo confezionare e correggere personalmente gli accessi disponibili in quell'epoca. Nel modello polispecialistico, che nasce successivamente, il nefrologo inizia a delegare ad alti specialisti, più competenti sul versante tecnico, singole fasi del lavoro; resta colui che inizia il percorso e detta i tempi ma perde, talora, il controllo della gestione complessiva. Nel modello strutturale integrato, ideale ma non ancora integralmente realizzabile, il chirurgo dedicato all'accesso dialitico ed il radiologo interventista interagiscono da vicino con il nefrologo, che funge da regista, coordinatore e amministratore di tutto il processo di gestione dell'accesso vascolare. La formazione culturale specifica e necessaria e la conoscenza del programma terapeutico complessivo sono condivise dal team dell'accesso. In tale modello integrato dovrebbero essere trovate soluzioni perché anche la responsabilità professionale ed il rimborso amministrativo risultino bene “integrate” tra i vari specialisti ed operatori sanitari che partecipano all'attività. Il rimborso a D.R.G. com'è attualmente regolato presenta incongruenze e può produrre effetti contrari alla migliore cura del paziente. Le Aziende ospedaliere attualmente non riservano all'accesso vascolare, parte irrinunciabile della terapia dialitica, l'attenzione necessaria e non comprendono come una corretta gestione del problema, fondata su percorsi organizzati, migliori la qualità di vita del paziente e contenga il costo assistenziale della dialisi. La gestione complessiva dell'accesso vascolare dialitico non può più fondarsi, attualmente, solo sulla “buona volontà” del nefrologo dializzatore, ma richiede regole strutturali. Pertanto andrebbero definite le motivazioni professionali mediante l'attribuzione di precisi compiti, con lo scopo di meglio identificare e minimizzare il “rischio organizzativo”. L'individuazione di meccanismi economico-organizzativi-normativi che privilegino anzitutto l'ottenimento del risultato e, a seguire, che premino il lavoro di tutta la squadra che l'ha generato è la condizione prima per creare il modello integrato. è più che mai tempo che l'accesso vascolare entri a pieno titolo nel sistema qualità della dialisi e per farlo, a nostro avviso, il modello organizzativo integrato è l'unica soluzione possibile.
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Galuppo, Laura. "Costruire organizzazioni sostenibili: pratiche di ricerca-intervento." RISORSA UOMO, no. 1 (May 2011): 51–67. http://dx.doi.org/10.3280/ru2011-001005.

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Abstract:
L'articolo descrive tre esperienze di ricerca-azione intorno al tema della sostenibilitŕ della vita organizzativa condotte entro contesti sociosanitari. Attraverso la presentazione di tali esperienze di ricerca sul campo, il lavoro consente un'esplorazione di quali condizioni appaiano cruciali per costruire organizzazioni sostenibili e di quali pratiche e strategie di azioni siano in grado di favorire tali condizioni di sostenibilitŕ.
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Mascia, Daniele, and Fausto Di Vincenzo. "Co-opetition e performance organizzativa: un'analisi empirica nel settore sanitario." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (October 2011): 56–86. http://dx.doi.org/10.3280/so2011-001003.

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Toderi, Stefano, and Guido Sarchielli. "Violazione del contratto psicologico e socializzazione organizzativa: uno studio esplorativo." RISORSA UOMO, no. 2 (June 2009): 119–33. http://dx.doi.org/10.3280/ru2009-002002.

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Abstract:
- The relationship existing between Psychological Contract (PC) and Organizational Socialization (OS) has been studied only focusing the effect of the latter on the former. The aim is to highlight the importance of the reverse relation (the effect of PC on socialization) and to evaluate a first reference model. It is hypothesized that PC violations during socialization can impact on the adjustment strategies and that this relationship is moderated by personal variables (career anchors). The results concerning a longitudinal survey conducted on 78 employees of a firm, via questionnaire, show mixed support to the proposed model. Considering the obtained results it is suggested a development of studies on this issue and critical facets aimed to conduct future researches are presented.Keywords: organizational socialization, work role transition, psychological contract violation, career anchors.Parole chiave: socializzazione organizzativa, transizione di ruolo, violazione del contratto psicologico, ŕncore di carriera.
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Taglioli, Anna. "Welfare aziendale e salute organizzativa: quale benessere e per chi?" SALUTE E SOCIETÀ, no. 3 (October 2016): 75–87. http://dx.doi.org/10.3280/ses2016-003006.

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Ingrassia, Raimondo. "L'analisi e la valutazione dell'autonomia organizzativa delle Autorità amministrative indipendenti." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 51 (May 2013): 39–69. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-051004.

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Saraceno, Benedetto, Corrado Barbui, Alessandra Bedoni, Graziella Civenti, and Lucilla Frattura. "Evaluation of dehospitalization policies of the former psychiatric hospitals of Regione Lombardia. QUALYOP study results. I: Structural resources, organizational procedures and activities." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 1 (April 1996): 59–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003948.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Lo studio QUALYOP si prefigge tre obiettivi: 1) descrivere la situazione dei 12 ex ospedali psichiatrici lombardi in relazione a caratteristiche strutturali e organizzative e all'andamento di ammisioni/dimissioni e decessi dei pazienti ricoverati; 2) descrivere la qualita di strutture, organizzazione e attivita dei reparti; 3) descrivere le caratteristiche socio-demografiche, cliniche e le potenzialita riabilitative della popolazione ricoverata. I dati presentati in questo articolo si riferiscono ai primi due obiettivi. Disegno - Studio descrittivo-valutativo. Gli ospedali sono stati vistitati nell'arco di sei mesi (luglio-novembre 1994) da un gruppo di ricercatori-rilevatori in una data concordata con i rispettivi direttori. Sono state utilizzate quattro fonti di informazione e documentazione: scheda ospedale, scheda reparto, scheda paziente, documentazione fotografica delle strutture. Setting - I 12 ex-ospedali psichiatrici pubblici della Regione Lombardia in funzione alia data della rilevazione (Bergamo, Brescia, Castiglione delle Stiviere, Codogno, Como, Cremona, Limbiate, Mantova, Milano, Sondrio, Varese, Voghera). Principali misure utilizzate - È stato utilizzato un gruppo di indicatori che forniva informazioni sulle strutture, sull'organizzazione della vita di reparto e sulle attività svolte. I giudizi di qualita sono stato espressi in relazione a criteri espicitati a priori. I reparti sono stati quindi raggruppati in tre tipologie a seconda del livello di adeguatezza delle strutture, dell'organizzazione e delle attività. Risultati - I 12 ospedali psichiatrici pubblici della Lombardia risultano costituiti da 63 reparti che accolgono complessivamente 2752 ricoverati. La situazione risulta estremamente eterogenea nei diversi ospedali che si differenziano per affollamento dei reparti, rapporto operatori-pazienti, decremento negli anni della popolazione ricoverata e numero di nuove ammissioni. La valutazione della qualita strutturale, organizzativa e delle attivita evidenzia che il 70% dei reparti e inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista strutturale, mentre più del 70% è inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista organizzativo e delle attività che vi si svolgono. Conclusioni - Lo studio dimostra la fattibilita di valutazioni di programmi di sanita pubblica utilizzando criteri non riferiti a dati di efficacia ma formulati a partire da valori etici, senso comune, eventi non ammissibili, risultati di studi quasi-sperimentali ed esperienza. I dati cosi raccolti permettono di concludere che le politiche di superamento dell'ospedale psichiatrico sono estremamente carenti nella maggior parte dei casi e che la ricoversione esclusivamente strutturale degli immobili, in molti casi assolutamente necessaria, non è tuttavia sufficiente a garantire un reale superamento. Molto più urgente sembra essere la necessita di formare e motivare il personale di assistenza e amministrativo.
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Alberghina, Mario. "Come eravamo." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 50, no. 380 (December 31, 2017): FP407—FP416. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v50i380.12.

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Abstract:
Dopo l'Unità d'Italia, l'Accademia Gioenia ha visto depositare nella sua sede l'annuncio di ben sei Congressi nazionali di Società scientifiche chiamate Società Italiana di Scienze Naturali, Società degli Scienziati italiani, Società per il Progresso delle Scienze. Alcuni di essi hanno visto una partecipazione attiva dei suoi soci, altri hanno registrato un loro ruolo marginale. Come istituzione associativa non ha mai avuto una responsabilità organizzativa diretta, preferendo essere rappresentata.
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Calvano, Roberta. "La parabola dell'autonomia scolastica, o dell'eterogenesi dei fini." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (February 2022): 7–30. http://dx.doi.org/10.3280/ded2021-003001.

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Abstract:
Riconoscere che l'istruzione, in quanto servizio collettivo pubblico, può essere erogata da istituti autonomi; attribuire agli istituti scolastici non soltanto autonomia didattica, organizzativa e amministrativa, ma anche contabile e di gestione del personale; spogliare l'apparato centrale di compiti gestionali, attribuendogli funzioni di determinazione di standard e di guideline e funzioni di valutazione e di audit; sopprimere gli uffici provinciali e sostituirli con uffici di relais tra gli istituti scolastici .
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Stolfa, Adriana. "IL DOCUMENTO DI VALURAZIONE DEI RISCHI: dimensione organizzativa e profili civilistici." Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 3, no. 2 (October 9, 2019): 73–81. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v3i2.111.

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Abstract:
Il presente scritto riproduce l'intervento reso nell'ambito del convegno "La cultura della sicurezza fra organizzazione e formazione". L'autrice esamina la funzione ricoperta dal documento di valutazione dei rischi nell'ambito dell’organizzazione della sicurezza del lavoro aziendale e i risvolti della sua violazione sui rapporti di natura civilistica tra datore di lavoro e lavoratori.
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Naciti, Valeria, Guido Noto, and Carlo Vermiglio. "Diversità di genere e performance organizzativa: un'analisi empirica nel settore sanitario." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 45–61. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120004.

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Abstract:
Recenti filoni di ricerca in campo manageriale si sono concentrati sulla diversita di genere e sull'impatto che quest'ultima esercita sulla performance organizzativa. Nonostante ci siano ormai numerosi studi volti a indagare questa relazione nel campo delle imprese private, minore attenzione e stata dedicata alle aziende pubbliche e, tra queste, alle aziende sanitarie. L'obiettivo di questo studio e quello di investigare la relazione tra diversita di genere e performance economico-finanziaria nelle aziende ospedaliere pubbliche italiane. A tal fine, il presente articolo analizza i dati di genere e di performance, relativi al periodo 2012- 2018, di 63 aziende attraverso regressioni Ordinary Least Squares (OLS) su dati panel. I risultati evidenziano una relazione significativa tra l'equilibrio di genere e la performance economico- finanziaria.
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Barani, Azio. "Uno sguardo attraverso e oltre la relazione lavorativa, economica e organizzativa." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 106 (February 2017): 239–61. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106012.

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Liberati, Elisa Giulia. "Aprire la black box dell'innovazione organizzativa: l'Intensità di Cura in pratica." MECOSAN, no. 95 (January 2016): 55–79. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2015-095004.

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Cifalino, Antonella, and Irene Eleonora Lisi. "Innovazione organizzativa in ospedale e cambiamenti nei sistemi di controllo direzionale." MECOSAN, no. 104 (November 2018): 27–50. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2017-104003.

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Ferrari, Maria Luisa. "La cittŕ e l'immagine del progresso: l'esposizione di Verona del 1900." STORIA IN LOMBARDIA, no. 3 (September 2012): 69–79. http://dx.doi.org/10.3280/sil2011-003005.

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Abstract:
Tra Otto e Novecento, le esposizioni costituirono momenti di grande importanza ed interesse sia per lo sviluppo dei settori produttivi tradizionali che per la diffusione delle innovazioni. Significativo in tal senso appare il caso dell'Esposizione provinciale di Verona del 1900. La manifestazione spicca per dimensioni, per complessitŕ organizzativa, per novitŕ e per l'impatto sulla cittŕ. L'area espositiva creata ex novo per la manifestazione era di 25.000 metri quadrati e gli edifici coprivano 10.313 metri quadrati.
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