Dissertations / Theses on the topic 'Opzioni'

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1

Bertoni, Federico. "Programmazione dinamica per opzioni Americane." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/14996/.

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Abstract:
Questa tesi affronta in modo approfondito le opzioni Americane e il problema dell'individuazione di un prezzo per queste ultime. Dopo uno studio del problema a tempo discreto viene affrontato anche quello a tempo continuo. In particolare, si analizza il problema a frontiera libera dando risultati teorici sull'esistenza di una soluzione forte. Infine, tramite un'implementazione dinamica in Matlab, vengono visualizzati alcuni grafici per lo studio del comportamento del prezzo di una put Americana al variare di alcuni parametri. Infine si mostra la frontiera del problema ad ostacolo in due diversi spazi per una put Americana.
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2

Gallucci, Anna. "Modelli discreti per opzioni asiatiche." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4426/.

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3

Bazzocchi, Marika. "Opzioni asiatiche in modelli discreti." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8529/.

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Abstract:
In questa tesi si cerca di fornire un quadro generale sulle Opzioni Asiatiche dandone prima una descrizione in termini economici e successivamente una classificazione matematica più rigorosa. Nel primo capitolo vengono presentati strumenti matematici e finanziari indispensabili per affrontare la comprensione dell'argomento centrale: vengono esposti i concetti di derivato e di strategia d'arbitraggio ed inoltre viene mostrato il modello di mercato a tempo discreto; in particolar modo viene descritto il modello binomiale come esempio di mercato completo. Nel secondo capitolo viene fatta una breve introduzione sulle Opzioni Esotiche di cui sono un particolare esempio le Opzioni Asiatiche, le quali vengono successivamente classificate e descritte più dettagliatamente. Infine nel terzo capitolo viene introdotto il problema della valutazione e della copertura di un'Opzione Asiatica, trattando una particolare tecnica utilizzata nei modelli di mercato discreti di tipo binomiale, la tecnica ad albero, che viene poi applicata ad un esempio reale.
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4

Vertova, Luca. "Le opzioni americane nel modello binomiale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9433/.

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Abstract:
Studio delle opzioni Americani e dell’utilizzo del modello ad albero binomiale per risolvere a livello pratico i problemi legati a tali strumenti finanziari. Dopo una breve introduzione sulla nascita e la diffusione della Finanza Matematica e dei principali argomenti di studio, nel primo capitolo vengono esposti i concetti chiave della materia e vengono analizzati i primi problemi legati all'utilizzo delle opzioni. Il capitolo successivo affronta in modo analitico e rigoroso il tema delle opzioni Americane concentrandosi sulla risoluzione teorica di copertura, valutazione e strategia ottimale. Infine vengono descritte le modalità con cui il modello binomiale consente nella pratica la risoluzione delle suddette problematiche. Sono esposti in appendice i requisiti matematici necessari per una buona comprensione dell’elaborato.
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5

Fadel, Elisa <1991&gt. "Finanza comportamentale e prezzo delle opzioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8746.

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6

De, Gregorio Alessandro. "Replicazione di opzioni con costi di transazione." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6976/.

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7

Miatello, Daniel <1989&gt. "Futures e opzioni: un portafoglio non direzionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4071.

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Abstract:
L’oggetto di questo lavoro consiste nella presentazione di una strategia di trading attraverso la quale viene creato un portafoglio di investimento di tipo non direzionale: questo tipo di portafogli mirano ad ottenere un rendimento positivo in ogni condizione di mercato e per questo possono essere inserite tra le strategie a ritorno assoluto (absolute return). Tale obiettivo risulta estremamente ambizioso e difficile da sostenere nel lungo periodo; poichè questo tipo di gestione si differenzia notevolmente rispetto a strategie che legano la loro performance a quella di un indice di mercato di riferimento (benchmark), solo la competenza e bravura del gestore permette nel tempo di ottenere risultati soddisfacenti. L’obiettivo che ci si prefigge in questa sede è quello di presentare una strategia di investimento che, basandosi su alcune intuizioni finanziarie maturate dall’autore, cerca di sfruttare le caratteristiche degli strumenti finanziari a disposizione di un investitore per ottenere un rendimento positivo date le correnti condizioni di mercato.
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8

Girardi, Nicolo' <1992&gt. "Le opzioni finanziarie: il caso delle cliquet." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9320.

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Abstract:
L'elaborato tratterà i contratti di opzione finanziaria. Il primo capitolo sarà dedicato alle caratteristiche generali di questi strumenti,mentre il secondo capitolo tratterà invece il loro pricing tramite il modello di Black-Scholes. La tesi proseguirà poi nello studio delle opzioni esotiche, che si differenziano da quelle classiche per molti aspetti. Infine, il quarto capitolo riguarderà le opzioni cliquet, analizzate nei punti principali, e che verranno poi inserite come esempio all'interno dei prodotti strutturati, di cui parlerà il quinto ed ultimo capitolo.
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9

Minto, Federica <1991&gt. "Statistica per le strategie non direzionali in opzioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8242.

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10

Carlin, Andrea <1989&gt. "La valutazione di opzioni di tipo americano mediante simulazione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6739.

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Abstract:
Un’opzione di tipo americano è quella che dà al suo titolare il diritto di comprare/vendere un bene sottostante ad un prezzo stabilito in un qualsiasi momento tra l’inizio del contratto e la sua scadenza. Nella maggior parte dei casi non esiste una formula chiusa per la valutazione di questi strumenti derivati ma, esistono numerosi metodi per ottenerne un’approssimazione. Tra questi, negli ultimi anni, hanno visto un maggiore sviluppo quelli che sfruttano un approccio di tipo Monte Carlo. Obbiettivo di questa tesi è analizzare e presentare alcuni tra i più famosi modelli simulativi per la valutazione delle opzioni di tipo americano per poi implementarne una selezione, in un paniere comune di problemi, al fine di poterli confrontare valutandone i punti di forza e debolezza a seconda delle caratteristiche del problema.
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11

PERTILE, PAOLO. "Investimenti in tecnologie sanitarie: un approccio con opzioni reali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/197.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro e' l'estensione dell'approccio basato su opzioni reali alla valutazione delle tecnologie sanitarie. l'approccio al problema e' duplice. da un lato si vuole capire quale contributo questo sviluppo possa fornire alla comprensione dei meccanismi di adozione e diffusione di nuove tecnologie in sanità. l'altro obiettivo e' realizzare una concreta applicazione di questo approccio alla valutazione, che e' ancora assente nella letteratura di economia sanitaria. la tecnologia scelta per l'applicazione è la positron emission tomography (pet).
This work aims to extend the real option approach to the evaluation of health care technologies. The aim is to do this from two different points of view. On one side we are interested in understanding what insights taking option values into account provides in the study of adoption behaviour by providers. On the other side, we aim to provide an application of this approach to the economic evaluation of a specific medical technology, which is still missing in the health economics literature. The technology that has been chosen for the application is positron emission tomography (pet).
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PERTILE, PAOLO. "Investimenti in tecnologie sanitarie: un approccio con opzioni reali." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/197.

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Abstract:
L'obiettivo di questo lavoro e' l'estensione dell'approccio basato su opzioni reali alla valutazione delle tecnologie sanitarie. l'approccio al problema e' duplice. da un lato si vuole capire quale contributo questo sviluppo possa fornire alla comprensione dei meccanismi di adozione e diffusione di nuove tecnologie in sanità. l'altro obiettivo e' realizzare una concreta applicazione di questo approccio alla valutazione, che e' ancora assente nella letteratura di economia sanitaria. la tecnologia scelta per l'applicazione è la positron emission tomography (pet).
This work aims to extend the real option approach to the evaluation of health care technologies. The aim is to do this from two different points of view. On one side we are interested in understanding what insights taking option values into account provides in the study of adoption behaviour by providers. On the other side, we aim to provide an application of this approach to the economic evaluation of a specific medical technology, which is still missing in the health economics literature. The technology that has been chosen for the application is positron emission tomography (pet).
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Ottanelli, Chiara <1986&gt. "Genitori udenti, figlio sordo: un approccio inclusivo alle opzioni educative." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9012.

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Abstract:
Il presente studio analizza la delicata e complessa situazione dei genitori udenti cui nasce un figlio sordo o lo diventa nei primi mesi di vita e vuole dimostrare la necessità di una scelta educativa non escludente da parte degli stessi genitori, che comprenda la lingua dei segni come L1 e la lingua orale e scritta come L2 nel contesto inclusivo bilingue bimodale. Tale approccio permette al bambino innanzitutto di acquisire concetti, conoscenze e la struttura di una lingua; subito dopo e in conseguenza di apprendere la lingua orale, ossia la lingua madre dei genitori e della maggioranza della popolazione; in ultimo ed eventualmente, di scegliere la modalità comunicativa che più gli si confà. Lo studio sottolinea l'importanza di un approccio inclusivo e l'assurdità di un approccio escludente, anche confrontando l'atteggiamento verso i bambini sordi, spesso esposti a una sola lingua che altrettanto spesso non è quella naturale, con l’approccio scelto nell’educazione dei bambini udenti, per i quali l’eventuale bilinguismo è considerato un arricchimento auspicabile.
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14

Santalucia, Marco <1992&gt. "Opzioni reali per la valutazione degli investimenti - Applicazione al PPP." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14665.

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15

Fichera, Marco. "Opzioni terapeutiche per il trattamento della gotta e delle iperuricemie nell'anziano." Thesis, Universita' degli Studi di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1262.

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Abstract:
Opzioni terapeutiche per il trattamento della gotta e delle iperuricemie nellâ anziano. Abstract Gotta ed iperuricemia sono patologie strettamente correlate che interessano prevalentemente pazienti anziani, i quali presentano spesso comorbilità   associate come i disturbi cardiovascolari e lâ insufficienza renale. Si deve sottolineare che iperuricemia e gotta non sono sinonimi in quanto la prima non sempre à ¨ seguita o accompagnata dal quadro della gotta (artrite, tofi, nefropatia). Il disordine metabolico, sempre presente nella gotta, appare come causa necessaria ma non sufficiente per lo sviluppo di questa malattia, quindi il corretto inquadramento diagnostico prevede una divisione schematica del trattamento che include la terapia del disordine metabolico di base (iperuricemia idiopatica/secondaria) da un lato e la terapia degli attacchi acuti e della gotta cronica dallâ altro. Lâ utilizzo di FANS, corticosteroidi e colchicina finalizzato al trattamento dellâ artropatia gottosa deve essere integrato dal trattamento dellâ iperuricemia, che si avvale di numerose opzioni terapeutiche come i farmaci uricosurici (Probenecid; Sulfinpirazone; Benzbromarone; Losartan; Fenofibrato), i farmaci inibitori della xantino ossidasi (Allopurinolo; Ossipurinolo; Febuxostat), i farmaci urolitici (Urato ossidasi estrattiva; Saccharomyces cerevisiae; Rasburicase) e farmaci di altra natura come il Canakinumab, il Sevelamer e lâ Acacia confusa. Risulta dunque molto importante che attraverso la ricerca scientifica vengano individuate nuove molecole dotate di sempre maggiore efficacia e tollerabilità  .
Treatment options for gout and hyperuricemia in the elderly. Abstract Gout and hyperuricemic syndrome are strictly related, mainly affecting elderly patients often showing associated comorbility as cardiovascular disease and kidney impairment. It should be stressed that hyperuricemia and gout are not synonymous as the first is not always followed by gout (arthropathy, tophi, nephropathy). The metabolic disorder shown in gout looks as necessary cause although not sufficient for the development of disease; therefore the correct diagnosis takes in consideration treatment including both therapy of metabolic disorder (idiopathic/secondary hyperuricemia) and treatment of acute conditions as well as chronic gout. Use of NSAID, steroids and colchicine for treatment of gout arthropathy should be implemented with hyperuricemic therapy through several options as uricosuric drugs (Probenecid; Sulfinpirazone; Benzbromarone; Losartan; Fenofibrato), xantino-oxidase inhibitors (Allopurinol; Ossipurinol; Febuxostat), uricolitic drugs (Urate oxidase extract; Saccharomyces cerevisiae; Rasburicase) and others as Canakinumab, Sevelamer and Acacia confuse. It is therefore important scientific investigation in order to further investigate new preparations with increased efficacy and tolerability.
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Magro, Stefania <1985&gt. "Modelli jump diffusion per la valutazione di opzioni europee ed americane." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3330.

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Abstract:
Il concetto di modello diffusivo a salti è utile per una valutazione più accurata dei prodotti derivati ed e' proprio per questo motivo che in questo elaborato si vorrà delinearne gli aspetti principali, paragonandolo ad altri modelli , come il più semplice Black e Scholes. Si inizierà introducendo quelli che sono i titoli derivati, affrontando la teoria base di questi prodotti per averne un’ idea generale, successivamente si procederà con il modello proposto da Black e Scholes, 1973, nel quale introdurremo la tecnica per ricavare il prezzo di un’opzione tramite le formule per le opzioni call ed opzioni put, descritte nel dettaglio nel terzo capitolo. Si analizzeranno, inoltre, i processi di Ito, il moto browniano geometrico, utile a descrivere i movimenti casuali che avvengono nell’andamento dei prezzi azionari, ed i limiti che il modello Black e Scholes evidenzia, primo fra questi il problema della volatilità implicita. E’ proprio a causa di questi limiti che analizzeremo il modello jump diffusion, questo perché si vuole cercare un processo che sia il più possibile veritiero nella valutazione dei prezzi futuri. Nel nostro caso ci limiteremo comunque a trovare le maggiori differenze fra questi due modelli principali nei quali avremo e non avremo presenza di jumps, ossia salti dei prezzi. Utile alle nostre analisi sarà anche il processo di Poisson, che mostrerà il meccanismo dei modelli diffusivi a salti. Ulteriormente, verrà affrontato l’argomento delle opzioni americane, oltre che a quello delle opzioni europee, sulle quali sono concentrate le nostre analisi, il tutto accompagnato da esempi e grafici per rendere il contenuto più chiaro all’eventuale lettore.
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Soccal, Katia <1989&gt. "Opzioni reali e loro applicazioni alle formule di finanziamento in ambito automobilistico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4886.

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18

Ceccato, Lara <1985&gt. "Le opzioni reali per la valutazione degli investimenti. Un'applicazione al project financing." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5038.

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Abstract:
Il lavoro si concentra sulla valutazione degli investimenti ed in particolare analizza le opzioni reali come metodologia che riesce ad incorporare la flessibilità e l'adattabilità di un investimento reale. Viene effettuato un confronto tra i diversi metodi di calcolo dell'opzione reale e ne viene data un'applicazione nell'ambito del project financing, una tecnica di reperimento delle risorse che in Italia si sta sviluppando solo di recente.
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Sartori, Chiara <1990&gt. "Le opzioni contabili nella presentazione del bilancio redatto secondo la normativa internazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5349.

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Abstract:
La ricerca svolta si pone l'obiettivo di indagare quali possono essere le ragioni che giustificano la presenza di una ampia serie di differenze nell'applicazione dei principi contabili internazionali. La principale motivazione di tale disomogeneità applicativa è collegata al fatto che lo IASB conceda al redattore del bilancio diverse opzioni contabili, sia nella presentazione dei dati che nella misurazione degli elementi da presentare in bilancio. In particolar modo, nel presente lavoro di ricerca ci si è concentrati nell'analisi della prima tipologia di alternative contabili. Lo studio consiste in un'indagine empirica svolta su un campione di 426 aziende, collocate in contesti geografici differenti, nei quali la normativa internazionale deve necessariamente essere applicata. Esso analizza i comportamenti assunti e le decisioni intraprese da parte dei preparatori del bilancio davanti ad una ampia serie di alternative concesse in sede di presentazione degli schemi contabili. Le conclusioni alle quali la ricerca giunge consistono nell'avere individuato i due principali fattori che influenzano le scelte dei redattori, ossia la tradizione contabile del paese da un lato e i comportamenti opportunistici dei manager dall'altro.
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Compagno, Fabio <1989&gt. "Analisi e strutturazione di una strategia operativa in opzioni: La Covered Call Writing." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8943.

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Abstract:
La situazione italiana presenta certamente delle problematiche legate al futuro. La sicurezza economica, lavorativa e pensionistica è messa a dura prova da scelte sbagliate compiute in passato e contesti economici avversi, instillando sempre di più nella popolazione idee di precarietà e instabilità futura. In questa tesi, dopo aver analizzato la situazione italiana dal punto di vista del risparmio gestito, del mercato del lavoro e del sistema pensionistico, si è proceduto a strutturare operativamente una strategia in opzioni denominata Covered Call Writing, con l’ottica di creare una gestione attiva e consapevole dei propri risparmi funzionale al sostegno delle problematiche riportate inizialmente. La tesi riporta nel dettaglio indicazioni di analisi fondamentale, tecnica e di buon senso da utilizzare nella scelta dei sottostanti, così come indicazioni di gestione delle posizioni attraverso opportune exit strategies. Sono riportate inoltre considerazioni relative alla leva finanziaria e un esempio di portafoglio gestito attivamente in un arco temporale di 5 mesi. L’analisi di questo portafoglio permette di capire come un sostegno a qualsiasi contesto caratterizzato da incertezza sia possibile attraverso un utilizzo consapevole dei propri risparmi.
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Busin, Riccardo <1991&gt. "La valutazione degli investimenti in contesti di incertezza. L’applicazione della logica delle opzioni reali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18591.

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Abstract:
La tesi propone l'analisi di un caso reale mediante l'applicazione delle opzioni reali. Tramite questo caso è possibile compare il metodo tradizionale di valutazione DCF con l'analisi mediante opzioni reali, con l'applicazione dell'approccio classico (Black-Scholes) e metodo binomiale (MAD method).
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Tiso, Carlo <1992&gt. "Aspetti di behavioral finance nella valutazione di strategie operative con opzioni e prodotti strutturati." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18660.

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Abstract:
L'elaborato si propone di spiegare determinati comportamenti attuati dagli individui nella scelta di determinate strategie operative con opzioni. Nello specifico si farà riferimento all' elaborato proposti da Kahneman e Tversky "Prospect Theory: an analysis of decision under risk". Verrà fatto un particolare focus sulla distinzione di due famose strategie la "Covered Call" e la "Naked put"
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Gurioli, Andrea. "Ethereum alla prova dei fatti: Analisi sull'utilizzo degli smart contracts per l'implementazione di opzioni nei mercati finanziari." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20602/.

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Abstract:
Spesso, quando si parla di mercati finanziari, si visualizza subito un'entità centralizzata parte del paradigma monolitico creatosi. E' dunque difficile discostarsi col pensiero da una metodologia così radicata nella struttura sociale qual è la centralizzazione dei mercati, così difficile che la mente evita di abbozzarne una versione differente. Lo sviluppo informatico, fautore di innovazione, è stato, attraverso l'avvento della piattaforma decentralizzata Ethereum, in grado di ristrutturare questo paradigma rompendo lo stigma (solo all'apparenza immutabile) della centralizzazione. Scopo principale di questo lavoro di tesi è dato da un confronto sotto vari aspetti tra il modello attualmente in uso (centralizzato), ed una alternativa proposta da Vishakh immessa nel sistema Ethereum; confronto che è stato attuato prendendo in analisi l'acquisto e la vendita di opzioni finanziarie.
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Pallucchini, Luca. "La trasformata di Fourier nella valutazione d'opzioni." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1062/.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è di fornire una analisi sistematica delle condizioni necessarie per l’esistenza delle formule di valutazione di opzioni che impiegano la trasformata di Fourier. Perchè la trasformata di Fourier? Se assumiamo che il processo del prezzo del sottostante sia un processo di Lévy noi non conosciamo solitamente la sua Legge di probabilità ma sempre la sua funzione caratteristica che è proprio la trasformata di Fourier della Legge.
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Ciobanu, Lia. "Teoremi di Inversione per la Volatilità Implicita." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10139/.

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Abstract:
L'obiettivo di questa tesi è lo studio del legame tra la volatilità implicita e la volatilità attuale del titolo sottostante. In particolare, si cercherà di capire quanto conosciamo della volatilità del titolo sottostante se si osserva sul mercato un numero sufficiente di opzioni Call e Put Europee che dipendono da questo sottostante. Tale relazione è oggetto d'interesse pratico per gli attori dei mercati delle opzioni: si tratta di due grandezze fondamentali usate per prezzare i derivati finanziari. L'approccio usato verte alla dinamica dei processi e permetterà di mettere in luce nuove caratteristiche della volatilità implicita, nonché trovare una sua approssimazione. La dinamica del suddetto parametro è cruciale nelle operazioni di copertura e gestione del rischio per i portafogli di opzioni. Avendo a disposizione un modello per la dinamica della volatilità implicita, è possibile calcolare in maniera consistente il vega risk. La dinamica è altrettanto importante per la copertura delle opzioni esotiche, quali le opzioni barrier. Per riuscire a raggiungere il fine predisposto, si considera un modello di mercato libero da arbitraggi, il processo spot continuo e alcune assunzioni di non degenerazione. Ciononostante, si cerca di fare meno assunzioni possibili circa la dinamica del suddetto processo, in modo da trattare un modello di mercato generale, in particolare non completo. Attraverso questo approccio si potrà constatare che dai prezzi delle Call si riescono a ricavare interessanti informazioni riguardanti lo spot. Infatti, a partire da alcune condizioni di regolarità, si riesce a ricavare la dinamica della volatilità spot, osservando la dinamica della volatilità implicita.
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Sgubbi, Elena. "Metodi di regressione per programmazione dinamica stocastica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14757/.

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Abstract:
In questa tesi si vuole approfondire il metodo di regressione per la programmazione dinamica stocastica, al fine di valutare i derivati finanziari Americani. Inizialmente studiamo il metodo di Eulero, che permette di modellizzare il sottostante dell’opzione, ed il metodo Monte Carlo, per stimare il valore atteso di una variabile aleatoria. Si analizza poi il metodo di regressione attraverso l’approccio di Longstaff-Schwartz, utilizzando esempi e analizzando l’algoritmo. Applichiamo diverse tipologie di polinomi al metodo di regressione e confrontiamo infine opzioni con caratteristiche diverse, grazie anche all’uso di tabelle e grafici.
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Colonna, Graziana. "Calcolo parallelo per modelli stocastici con default." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13494/.

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Abstract:
In questa tesi presentiamo un particolare modello stocastico con default per la valutazione di contratti finanziari, che tenga conto del rischio del credito. Sotto determinate ipotesi di mercato, mostriamo come il prezzo di un contratto che segue le dinamiche descritte dal modello, si riduca al calcolo del valore atteso di una variabile aleatoria. Descriviamo il metodo Monte Carlo, uno dei metodi numerici più utilizzati per il calcolo di un valore atteso. Introduciamo poi il calcolo in parallelo e in particolar modo CUDA, un tipo di architettura hardware che supporta il calcolo in parallelo. Descriviamo il problema della calibrazione dei parametri di un modello e l'algoritmo di Nelder e Mead attraverso cui calibrare il modello oggetto di studio e spieghiamo il motivo della scelta di lavorare con il calcolo in parallelo. Introduciamo uno strumento finanziario, i Credit Default Swap, su cui calibrare il modello, attraverso l'utilizzo di CUDA. Infine presentiamo i risultati ottenuti dalla calibrazione.
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Tugnoli, Riccardo. "Disuguaglianza di Doob e traiettorie di martingale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7705/.

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Abstract:
In questa tesi abbiamo dimostrato la Disuguaglianza di Doob in L^p per sub-martingale discrete, utilizzando un metodo moderno, che consiste nel ricavarla come conseguenza dell'elementare controparte deterministica applicata a traiettorie di martingale. Abbiamo inoltre fornito un'interpretazione finanziaria in termini di super-replicazione indipendente dal modello per un'opzione esotica.
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SANTANGELO, ALBERTO. "Pricing of gas storage contracts using a temperature dependent gas price model." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2017. http://hdl.handle.net/10281/158368.

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Abstract:
E’ noto che il prezzo del gas segua una dinamica mean reverting con salti. Meno noto è il fatto che i salti possano avvenire quando la domanda di gas è alta e i livelli di stoccaggio sono bassi, cosa che si verifica durante i periodi invernali quando i consumi per il riscaldamento, specialmente nel settore residenziale, necessariamente aumentano. E’ dunque ragionevole assumere che il prezzo del gas sia influenzato dalla temperature atmosferica. Mu (2007) è stato il primo a studiare la dipendenza tra il prezzo futures del Henry Hub e la temperatura misurata negli Stati Uniti. Stoll e Wiebauer (2010) hanno realizzato un’analisi simile riguardo il prezzo quotato nel trading hub Title Tranfer Facility e la temperatura misurata in Germania, trovando che la temperatura ha un impatto sul valore di un contratto/impianto di stoccaggio. In questo lavoro proponiamo di modellizzare il prezzo del gas con un modello mean reverting jump-diffusion e intensità di salto dipendente dalla temperatura, al fine di valutare contratti/impianti per lo stoccaggio del gas negli Stati Uniti. Come proposto per la prima volta da Boogert e De Jong (2008), calcoliamo il valore di non arbitraggio del contratto di stoccaggio tramite l’approccio delle opzioni reali. Il relativo problema di controllo ottimo stocastico a tempo discreto è risolto con il metodo della programmazione dinamica. Il valore di continuazione della programmazione dinamica è calcolato tramite il metodo Fast Fourier Transform (FFT), generalizzando l’approccio proposto da Kiely at al. (2015). Un approccio di non arbitraggio richiede la definizione di una misura di pricing di non arbitraggio e di una procedura di calibrazione che renda il modello coerente coi prezzi quotati nel mercato dei contratti derivati liquidi che si osservano alla data di valutazione. Tuttavia, la bassa liquidità del mercato delle opzioni può rendere inaffidabile la classica procedura di calibrazione della volatilità implicita. Per questo motivo specifichiamo per prima cosa le dinamiche del prezzo del gas e della temperatura rispetto alla misura reale, e le stimiamo usando le relative serie storiche. Successivamente deriviamo la dinamica di non arbitraggio per il prezzo del gas tramite un opportuno cambio di misura, che introduce nella dinamica dei nuovi parametri che possono spiegare i prezzi per il rischio di mercato impliciti nei prezzi di futures e opzioni. Infine, presentiamo alcuni risultati numerici riguardo la calibrazione del modello e la valutazione dei contratti di stoccaggio
It is well known that gas price follows a mean reverting dynamics with jumps. It is less known that jumps can happen when the demand of gas is high and storage levels are low, which usually occurs during the winter period when the consumption for heating purposes, especially in the residential sector, necessarily increases. It is then reasonable to assume that gas price is influenced by the atmospheric temperature. Mu (2007) was the first to study the dependence between the Henry Hub futures price and the temperature measured in the United States. [Stoll and Wiebauer, 2010] performed a somehow similar analysis on the price quoted in the Title Transfer Facility trading hub and the temperature measured in Germany, and found that temperature has an impact on the value of a gas storage contract/facility. In this work we propose to model the gas price as a mean reverting jump-diffusion process with temperature dependent stochastic jump intensity, in order to evaluate gas storage contracts/facilities in the US market. As first proposed by Boogert and De Jong (2008), we compute the no arbitrage value of the contract by a real options approach. The ensuing discrete time stochastic optimal control problem is solved by dynamic programming. We compute the continuation value of the dynamic programming algorithm by Fast Fourier Transform (FFT), generalizing the approach proposed by Kiely et al. (2015). A no arbitrage approach requires the specification of a no arbitrage pricing measure and a calibration procedure that make the model consistent with the observed market prices of liquid derivatives contracts at the valuation date. However, the low liquidity of the options market can make the classical calibration procedure of implied volatilities unreliable in practice. For this reason we first specify gas and temperature dynamics under the real world measure, and estimate them using the relative time series. Then we derive the no arbitrage dynamics for the gas price by a suitable change of measure, which introduces in the dynamics new parameters that can account for market prices of risk implicits in futures and option prices. Finally, we present some numerical results about the calibration of the model and the valuation of a gas storage contract.
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PEDIO, MANUELA. "Essays on the Time Series and Cross-Sectional Predictive Power of Network-Based Volatility Spillover Measures." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/305198.

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Abstract:
• Questa tesi include due saggi che sono dedicati allo studio delle serie temporali e del potere predittivo a livello di cross-section di un indice di spillover di volatilità di nuova concezione basato sulle volatilità implicite delle opzioni. Nel primo saggio, ci concentriamo sulla stima dell'indice e sulla valutazione se i (cambiamenti nell'indice) possono prevedere i rendimenti in eccesso delle serie temporali di (un insieme di) singoli titoli e dello S&P 500. Si confronta il potere predittivo in-sample e out-of-sample di questo indice con quello dell'indice di spillover di volatilità proposto da Diebold e Yilmaz (2008, 2012), che si basa invece su volatilità realizzate. Sebbene entrambe le misure mostrino la prova del potere predittivo all'interno del campione, solo la misura basata sulla volatilità implicita è in grado di produrre previsioni out-of-sample che battono un semplice benchmark costituito dalla media storica. Troviamo che questo potere predittivo possa essere sfruttato da un investitore utilizzando semplici strategie di trading basate sul segno dell'eccesso di rendimento previsto e da un investitore media-varianza. Mostriamo anche che, nonostante la sovra-performance predittiva dell'indice di spillover della volatilità implicita provenga principalmente da periodi di alta volatilità, il potere previsionale aggiuntivo non è sussunto dall'inclusione del VIX (come proxy della volatilità aggregata) nelle regressioni predittive. Nel secondo saggio, indaghiamo se il rischio di spillover della volatilità (oltre al rischio di volatilità aggregata) sia valutato nella cross-section dei rendimenti delle azioni statunitensi. Per il nostro scopo, conduciamo diversi test di asset pricing (parametrici e non parametrici). In primo luogo, ordiniamo l'universo azionario in cinque portafogli quintili in base alla loro esposizione all'indice di spillover di volatilità implicita che abbiamo sviluppato nel primo saggio. In secondo luogo, utilizziamo una procedura di ordinamento condizionale per controllare le variabili che possono avere un effetto di confusione sui nostri risultati. Troviamo che i titoli con una bassa esposizione agli spillover di volatilità guadagnano in media il 6,45% all'anno in più rispetto ai titoli con un'elevata esposizione agli spillover di volatilità. Questa differenza persiste anche dopo l'aggiustamento per il rischio e quando controlliamo l'esposizione a shock di volatilità aggregata. Infine, utilizziamo un approccio Fama-Mac Beth per stimare il premio per il rischio associato al rischio di ricaduta della volatilità; questa procedura conferma in parte i risultati dell'analisi non parametrica di portfolio, sebbene il premio sia inferiore e generalmente stimato in modo impreciso.
This thesis includes two essays that are devoted to study the time-series and cross-sectional predictive power of a newly developed, forward-looking volatility spillover index based on option implied volatilities. In the first essay, we focus on the estimation of the index and on the assessment of whether the (changes in) the index can predict the time-series excess returns of (a set of) individual stocks and of the S&P 500. We also compare the in-sample and out-of-sample predictive power of this index with that of the volatility spillover index proposed by Diebold and Yilmaz (2008, 2012), which is instead based on realized, backward-looking volatilities. While both measures show evidence of in-sample predictive power, only the option-implied measure is able to produce out-of-sample forecasts that outperform a simple historical mean benchmark. We find this predictive power to be exploitable by an investor using simple trading strategies based on the sign of the predicted excess return and also by a mean-variance optimizer. We also show that, despite the predictive outperformance of the implied volatility spillover index is mostly coming from high-volatility periods, the additional forecast power is not subsumed by the inclusion of the VIX (as a proxy of aggregate volatility) in the predictive regressions. In the second essay, we investigate whether volatility spillover risk (in addition to aggregate volatility risk) is priced in the cross-section of US stock returns. To our purpose, we conduct several (parametric and non-parametric) asset pricing tests. First, we sort the stock universe into five quintile portfolios based on their exposure to the implied volatility spillover index that we have developed in the first essay. Second, we use a conditional sorting procedure to control for variables that may have a confounding effect on our results. We find that stocks with a low exposure to volatility spillovers earn an average 6.45% per annum more than stocks with a high exposure to volatility spillovers. This difference persists also after adjusting for risk and when we control for the exposure to aggregate volatility shocks. Finally, we employ a Fama-Mac Beth approach to estimate the risk premium associated with volatility spillover risk; this procedure partly confirms the results from the non-parametric, portfolio sorting analysis, although the premium is lower and generally imprecisely estimated.
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Fedele, Jessica. "Le origini della Suedtiroler Volkspartei (1945-1948)." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3426029.

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Abstract:
La tesi di dottorato s’intitola “Le origini della Südtiroler Volkspartei (1945-1948)” ed è una ricerca sulla nascita di un partito, che fu fondato a Bolzano alla fine della seconda guerra mondiale, da un gruppo di cittadini appartenenti al gruppo etnico tedesco. Questo partito, fondato durante l’occupazione anglo-americana dell’Italia, diventò nell’arco di tre anni e mezzo il partito egemone all’interno della minoranza tedesca che abitava la regione e lo rimase per tutto il resto del Novecento. Nella ricerca si riscostruisce il contesto storico, economico, politico e sociale nel quale nacque e si sviluppò il partito del popolo sudtirolese, dalla sua fondazione l’8 maggio 1945 fino alle prime elezioni politiche e amministrative del dopoguerra (nel 1948) per i cittadini di lingua italiana, tedesca e ladina della provincia di Bolzano. La tesi ripercorre le fasi principali della trasformazione della SVP in Sammelpartei (partito di raccolta): la ricerca della legittimazione politica durante l’amministrazione del governo alleato; la formazione di un fronte democratico per sostenere prima la richiesta di autodeterminazione e poi quella di autonomia; la svolta attraverso l’alleanza con la democrazia cristiana italiana. La ricerca si basa sulla consultazione della stampa e della bibliografia in lingua italiana e tedesca e del fondo archivistico del partito della SVP - depositato presso l’archivio provinciale di Bolzano e che raccoglie la documentazione relativa all’attività del partito dal 1945 al 1985.
The dissertation is titled “The Origins of the Südtiroler Volkspartei (1945-1948)”. It is a research about the foundation of a party, established in Bolzano at the end of World War II by a group of German ethnic citizens. This party, founded during the anglo-american occupation in Italy, became in three years and a half the most representative party within the German minority that inhabited the region and it stayed it this way during the entire XXth century. In this research I reconstruct the historical, economic, political and social context in which the South tyrolean people’s party (SVP) started and developed, from its foundation May 8th 1945 to the first national and local elections in the post World War II period involving citizens of Italian, German and Ladin origin in the province of Bolzano. This dissertation encompasses the main phases of the transformation of SVP in Sammelpartei: first, the search for political establishment during the administration of the Allied Forces; second, the formation of a democratic front in support of the demand for self determination and then autonomy; finally, the turning point of the alliance with the Christian Democratic Party. The research is based on consultation of public press and bibliography in Italian and German and on the Archives of the South tyrolean people’s party – located at the Provincial Archives in Bolzano and encompassing documents regarding party activity from 1945 to 1985.
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Campagna, Steven. "Formulazione di un modello di programmazione dinamica orientato alla gestione delle attività di negoziazione di opzioni di capacità produttiva tra supply chains competitive che condividono un fornitore con capacità limitata: una estensione del newsvendor model." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1205/.

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DALUISO, ROBERTO. "Fast mass computation of sensitivities and effective hedging of financial products." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241133.

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Abstract:
La presente tesi è dedicata al calcolo delle sensitività del prezzo di prodotti finanziari e al loro e utilizzo pratico in contesti multidimensionali. In particolare, si affrontano due punti principali, che corrispondono alle due parti del lavoro: 1. La giustificazione teorica tradizionale dell’uso delle sensitività per la copertura comporta idealizzazioni di dubbia validità, come il ribilanciamento continuo del portafoglio senza costi. Assunzioni più realistiche impattano il modo in cui le sensitività dovrebbero essere usate? 2. Quando il numero di input è molto grande, la stima delle sensitività diventa computazionalmente pesante. Come si possono calcolare molte sensitività efficientemente? La prima parte della tesi si concentra sull’uso efficace di sensitività multiple nella pratica. Il Capitolo 1 studia gli effetti sulla strategia di copertura delle interazioni tra diversi strumenti sottostanti modellandola come una correlazione diffusiva. Essa non avrebbe alcun ruolo se il portafoglio di copertura fosse ribilanciato continuamente, ma questo non è più vero se i tempi di ribilanciamento sono in numero finito e potenzialmente differenti per i diversi strumenti, come spesso accade in pratica. Sotto opportune ipotesi, su ricava una strategia in cui le sensitività compaiono in combinazioni non banali, poiché alcune posizioni sono talvolta non ribilanciate in quanto l’esposizione corrispondente può essere in parte mitigata sovra-pesando o sotto-pesando altre coperture correlate. Il Capitolo 2 esamina come la pratica di ricalibrare periodicamente i parametri di modello ai dati di mercato impatti il modo in cui le sensitività dovrebbero essere interpretate. Infatti, la ricalibrazione contraddice di fatto le assunzioni distribuzionali sottostanti al modello di pricing, cosicché una formalizzazione tradizionale basata sulla teoria dell’assenza di arbitraggio è impossibile. Pertanto si propone una matematizzazione alternativa basata sulla geometria differenziale, che permette la descrizione dei gradi di libertà a disposizione nella costruzione del portafoglio di copertura in questo contesto. La seconda parte si occupa sul calcolo efficiente di un numero elevato di sensitività. Il Capitolo 3 si concentra sulle sensitività del primo ordine di prezzi il cui calcolo è costoso a causa dell’uso di simulazioni Montecarlo. Il punto di partenza è che per payoff continui, l’applicazione su ogni cammino di una tecnica informatica nota come differenziazione algoritmica aggiunta fornisce gradienti accurati di lunghezza arbitraria in un breve tempo di calcolo; tuttavia, le generalizzazioni a payoff discontinui come le opzioni digitali sono non banali. Il nuovo algoritmo qui proposto si distingue perché estende il metodo degli aggiunti pathwise in modo particolarmente naturale, e perché le sue incertezze Montecarlo sono empiricamente molto contenute. Il Capitolo 4 analizza possibili algoritmi per il calcolo rapido e completo delle derivate del secondo ordine di un prezzo Montecarlo. Molte combinazioni di stimatori del primo ordine sono state tentate in letteratura a questo scopo, e il primo contributo di questa tesi è un confronto ordinato di queste proposte sul piano sia teorico che empirico. Nessun metodo appare soddisfacente in tutti i contesti, pertanto si propongono due nuovi stimatori: il primo generalizza l’idea del capitolo precedente, mentre il secondo sfrutta una relazione funzionale tra derivate prime e seconde. Il primo risulta eccellente dal punto di vista della generalità e dei tempi di calcolo. Il secondo ha un’applicabilità più limitata, ma è di gran lunga il migliore in almeno un caso rilevante, e ha un interesse teorico in quanto è il primo stimatore praticamente utilizzabile della matrice Hessiana la cui complessità computazionale, espressa come multiplo di quella del calcolo del solo prezzo, non cresce all’aumentare della dimensione del problema.
The present thesis is dedicated to the development of a toolkit for the computation of sensitivities of prices of financial products, and for their practical use in multi-dimensional settings. Specifically, we want to address two main points, corresponding to the two parts of this work: 1. The traditional theoretical setting where sensitivities-based hedging is justified involves questionable idealizations, such as continuous-time portfolio rebalancing with no costs. Do more realistic assumptions impact the way in which sensitivities should be used? 2. When the number of drivers is very large, the estimation of sensitivities becomes a computationally demanding task. How can many of them be calculated efficiently? Part I is concerned with the effective use of multiple sensitivities in practice. Chapter 1 studies the effects on hedging of the interaction between different underlying instruments as modelled by instantaneous diffusive correlation. This parameter would not play any role in idealized continuously-rebalanced hedging, but we find that it does if rebalancing times are in finite number and potentially different for different instruments, as often in practice. Under suitable assumptions, we find a strategy in which the sensitivities are combined in a nontrivial way, since some hedge positions are sometimes not rebalanced because the corresponding exposure can be in part offset by overweighting or underweighting other correlated hedges. Chapter 2 considers how the practice of periodically recalibrating model parameters to market data affects the way in which sensitivities should be looked at. Indeed, recalibration effectively falsifies the distributional assumptions behind the pricing model, so that a formalization is almost hopeless inside a traditional stochastic processes based no-arbitrage theory. Hence we propose an alternative mathematisation based on differential geometry, which describes the degrees of freedom one has in the construction of the hedging portfolio in this setting. Part II focuses on the efficient computation of large numbers of sensitivities. Chapter 3 concentrates on first order sensitivities of prices whose computation is costly due to the need of Monte Carlo simulation. Our starting point is that for continuous payoffs, the pathwise application of a computer science technique known as adjoint algorithmic differentiation gives remarkably fast and accurate price gradients of arbitrary length; however, the generalizations to discontinuous payoffs like digital options are nontrivial. The new algorithm proposed here distinguishes itself by extending the pathwise adjoints method in a most natural way, and by its empirically very low Monte Carlo uncertainties. Chapter 4 looks for fast algorithms to compute the full second order sensitivity matrix of a Monte Carlo price. Many combinations of first order estimators have been tried in the literature to this purpose, and our first contribution is an orderly theoretical and empirical comparison of these proposals. Then, since none of the alternatives appears satisfactory in all settings, we propose two original methods: the first one generalizes the idea of the previous chapter, while the other one leverages a functional relation between first and second order derivatives. The former shows excellent generality and computational times. The latter has more limited applicability, but it is by far the most effective in at least one relevant example, and has a theoretical interest, being the first practical estimator of the full Hessian whose complexity, as a multiple of that of the only-price implementation, does not grow with the dimension of the problem.
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Rudelli, Paolo. "Matrimonio come scelta di vita : opzione, vocazione, sacramento /." Roma : Ed. Pontificia università gregoriana, 2000. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37715134j.

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GONZATO, LUCA. "Application of Sequential Monte Carlo Methods to Dynamic Asset Pricing Models." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/295144.

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Abstract:
In questa tesi si considera l’applicazione di metodi Monte Carlo sequenziali per modelli di asset pricing di tipo dinamico. Il primo capitolo della tesi presenta una panoramica generale sui metodi Monte Carlo sequenziali. Nello specifico, partendo da metodi Monte Carlo standard si giunge fino allo stato dell’arte per quanto riguarda i metodi Monte Carlo sequenziali. Il secondo capitolo costituisce una review della letteratura sui metodi di simulazione esatta per processi di Hawkes. Dall’analisi svolta si evince che lo schema proposto da Dassios e Zaho (2013) performa meglio degli altri algoritmi, incluso il più noto metodo “thinning” proposto da Ogata (1981). Questo capitolo serve inoltre come introduzione ai processi di salto di tipo auto eccitante, che saranno oggetto di studio del Capitolo 3. Nel terzo capitolo, quindi, viene proposto un nuovo modello diffusivo con salti auto eccitati per descrivere la dinamica del prezzo del petrolio. Il modello viene stimato implementando una recente metodologia di tipo Monte Carlo sequenziale utilizzando dati spot e futures. Dalla stima viene confermata la presenza di salti auto eccitati nel mercato del petrolio; questo conduce ad un migliore adattamento del modello ai dati e a migliori performance in termini di previsione dei futures rispetto ad un modello con intensità costante. Inoltre, vengono calcolate e discusse due strategie di copertura ottimali basate sul trading di contratti futures. La prima strategia è basata sulla minimizzazione della varianza, mentre la seconda tiene in considerazione anche la skewness. Viene infine proposto un confronto tra le due strategie in termini di efficacia della copertura Nel quarto capitolo si considera la stima di modelli a volatilità stocastica a tempo continuo basati su processi di Wishart, osservando portafogli di opzioni come in Orlowski (2019). In questo contesto la funzione di verosimiglianza non è nota esplicitamente, quindi verrà stimata ricorrendo a metodi Monte Carlo sequenziali. A questo proposito, i processi latenti vengono marginalizzati e la stima della verosimiglianza viene effettuata adattando metodi Monte Carlo sequenziali “controllati”, recentemente proposti da Heng et. Al. (2019). Dai risultati numerici si mostra come la metodologia proposta dia risultati decisamente migliori rispetto a metodi standard. Pertanto, l’elevata stabilità della metodologia proposta permetterà di costruire algoritmi per la stima congiunta di processi latenti e parametri utilizzando un approccio Bayesiano. Quest’ultimo step si traduce nel costruire un così detto SMC sampler, il quale è attualmente in fase di studio.
In this thesis we consider the application of Sequential Monte Carlo (SMC) methods to continuous-time asset pricing models. The first chapter of the thesis gives a self-contained overview on SMC methods. In particular, starting from basic Monte Carlo techniques we move to recent state of the art SMC algorithms. In the second chapter we review existing methods for the exact simulation of Hawkes processes. From our analysis we infer that the simulation scheme of Dassios and Zaho (2013) outperforms the other algorithms, including the most popular thinning method proposed by Ogata (1980). This chapter serves also as introduction to self-exciting jump processes, which are the subject of Chapter 3. Hence, in the third chapter we propose a new self-exciting jump diffusion model in order to describe oil price dynamics. We estimate the model by applying a state of the art SMC sampler on both spot and futures data. From the estimation results we find evidence of self-excitation in the oil market, which leads to an improved fit and a better out of sample futures forecasting performance with respect to jump-diffusion models with constant intensity. Furthermore, we compute and discuss two optimal hedging strategies based on futures trading. The optimality of the first hedging strategy proposed is based on the variance minimization, while the second strategy takes into account also the third-order moment contribution in considering the investors attitudes. A comparison between the two strategies in terms of hedging effectiveness is provided. Finally, in the fourth chapter we consider the estimation of continuous-time Wishart stochastic volatility models by observing portfolios of weighted options as in Orlowski (2019). In this framework we don't know the likelihood in closed-form; then we aim to estimate it using SMC techniques. To this end, we marginalize latent states and perform marginal likelihood estimation by adapting the recently proposed controlled SMC algorithm (Heng et. Al. 2019). From the numerical experiments we show that the proposed methodology gives much better results with respect to standard filtering techniques. Therefore, the great stability of our SMC method opens the door for effective joint estimation of latent states and unknown parameters in a Bayesian fashion. This last step amounts to design an SMC sampler based on a pseudo-marginal argument and is currently under preparation.
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ABU, AWWAD AMAL. "L'"esclusione" del diritto di opzione nelle società quotate." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/207.

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Abstract:
Nel presente lavoro è stato approfondito il tema dell'esclusione del diritto di opzione nelle società quotate. In particolare, muovendo dall'evoluzione normativa caratterizzante il diritto di opzione nell'ordinamento italiano e in altri ordinamenti quello americano e quello tedesco si è inteso far emergere gli interessi che ciclicamente si è inteso soddisfare attraverso la disciplina dell'opzione. All'esito di tale indagine è emersa l'originaria vocazione patrimoniale del diritto e, con riferimento ai recenti sviluppi legislativi, la progressiva tendenza, negli stessi ordinamenti che riconoscono un diritto forte di opzione, verso un allentamento del diritto preferenziale dei soci nelle società aperte : si assiste, cioè, ad una diversificazione normativa in ragione dell'apertura o chiusura dell'impresa verso il mercato del capitale di rischio, delineandosi sul piano empirico già un nesso fra disciplina dell'opzione e grado di concentrazione proprietaria della società. Alla luce di tali considerazioni, l'obiettivo è stato appunto quello di verificare se la disciplina del diritto di preferenza possa assolvere ad una funzione di spartiacque fra i modelli organizzativi di società per azioni e di individuare gli interessi tutelati dal diritto di opzione nelle società quotate. L'indagine ha quindi seguito una duplice direzione: verso l'approfondimento del fenomeno degli aumenti di capitale nella realtà empirica e verso l'analisi delle norme dedicate al diritto di preferenza dei soci, guardandosi alla disciplina dettata, da un lato, per la s.p.a. e per la s.r.l., dall'altro, per la s.p.a. quotata. Considerate le profonde differenze fra la s.p.a. e la s.r.l., è stata ravvisato la possibilità di attribuire al diritto di preferenza dei soci una funzione nella definizione dei diversi modelli organizzativi dell'impresa azionaria: in particolare, il diritto di opzione, oltre alla tradizionale funzione conservativa della partecipazione dei soci, assolve ad una funzione qualitativa circa la composizione della compagine sociale, incidendo sulla maggiore apertura o chiusura dell'impresa. L'attenzione si è poi concentrata sulla previsione speciale dell'art. 2441, comma 4, c.c., che consente alle sole società quotate di riconoscere statutariamente la possibilità di escludere il diritto di opzione nei limiti del 10% del capitale preesistente a condizione che il prezzo di emissione delle azioni corrisponda al valore di mercato. Tale ipotesi si affianca alle tradizionali cause di esclusione, rappresentando un indice della specificità di interessi che caratterizza gli aumenti di capitale e quindi il diritto di opzione e la sua esclusione nelle società con azioni quotate. Dall'analisi degli elementi costitutivi della fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., risulta che l' esclusione del diritto di opzione è disciplinata da regole specifiche. Non trova applicazione la disciplina di cui ai commi 5 e 6 dell'art. 2441 c.c., non trovano cioè applicazione le cautele sostanziali e procedimentali dettate per le ipotesi generali di esclusione dell'opzione. Dall'inapplicabilità, per espressa previsione legislativa, della disciplina appena richiamata discende che nella fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non solo non può configurarsi un diritto concreto di opzione, ma non può neppure configurarsi un diritto astratto di opzione. Il riferimento all' opzione nell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. è cioè vuoto, non sintetizza alcuna normativa. Pur rilevando il mancato riconoscimento del diritto di opzione, non è stata, tuttavia, riscontrata alcuna lesione dell'interesse conservativo dei soci a mantenere inalterata la propria quota partecipativa. Muovendo dall'assunto che la medesima funzione di tutela può essere assolta dal riconoscimento di una pluralità di strumenti, sono stati infatti individuati nella previsione del limite quantitativo del 10% nonché della corrispondenza del prezzo di emissione al valore di mercato le condizioni perché sia garantita l'operatività del meccanismo di tutela dell'interesse conservativo, alternativo ma equivalente, al riconoscimento del diritto di opzione: l'acquisto diretto delle azioni sul mercato. A fronte di un sistema fondato sulla parità dei diritti, è stato previsto un sistema finalizzato ad assicurare la parità di trattamento fra i soci, cioè la pari possibilità di acquisto diretto. Peraltro, in ragione Nel presente lavoro è stato approfondito il tema dell'esclusione del diritto di opzione nelle società quotate. In particolare, muovendo dall'evoluzione normativa caratterizzante il diritto di opzione nell'ordinamento italiano e in altri ordinamenti quello americano e quello tedesco si è inteso far emergere gli interessi che ciclicamente si è inteso soddisfare attraverso la disciplina dell'opzione. All'esito di tale indagine è emersa l'originaria vocazione patrimoniale del diritto e, con riferimento ai recenti sviluppi legislativi, la progressiva tendenza, negli stessi ordinamenti che riconoscono un diritto forte di opzione, verso un allentamento del diritto preferenziale dei soci nelle società aperte : si assiste, cioè, ad una diversificazione normativa in ragione dell'apertura o chiusura dell'impresa verso il mercato del capitale di rischio, delineandosi sul piano empirico già un nesso fra disciplina dell'opzione e grado di concentrazione proprietaria della società. Alla luce di tali considerazioni, l'obiettivo è stato appunto quello di verificare se la disciplina del diritto di preferenza possa assolvere ad una funzione di spartiacque fra i modelli organizzativi di società per azioni e di individuare gli interessi tutelati dal diritto di opzione nelle società quotate. L'indagine ha quindi seguito una duplice direzione: verso l'approfondimento del fenomeno degli aumenti di capitale nella realtà empirica e verso l'analisi delle norme dedicate al diritto di preferenza dei soci, guardandosi alla disciplina dettata, da un lato, per la s.p.a. e per la s.r.l., dall'altro, per la s.p.a. quotata. Considerate le profonde differenze fra la s.p.a. e la s.r.l., è stata ravvisato la possibilità di attribuire al diritto di preferenza dei soci una funzione nella definizione dei diversi modelli organizzativi dell'impresa azionaria: in particolare, il diritto di opzione, oltre alla tradizionale funzione conservativa della partecipazione dei soci, assolve ad una funzione qualitativa circa la composizione della compagine sociale, incidendo sulla maggiore apertura o chiusura dell'impresa. L'attenzione si è poi concentrata sulla previsione speciale dell'art. 2441, comma 4, c.c., che consente alle sole società quotate di riconoscere statutariamente la possibilità di escludere il diritto di opzione nei limiti del 10% del capitale preesistente a condizione che il prezzo di emissione delle azioni corrisponda al valore di mercato. Tale ipotesi si affianca alle tradizionali cause di esclusione, rappresentando un indice della specificità di interessi che caratterizza gli aumenti di capitale e quindi il diritto di opzione e la sua esclusione nelle società con azioni quotate. Dall'analisi degli elementi costitutivi della fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., risulta che l' esclusione del diritto di opzione è disciplinata da regole specifiche. Non trova applicazione la disciplina di cui ai commi 5 e 6 dell'art. 2441 c.c., non trovano cioè applicazione le cautele sostanziali e procedimentali dettate per le ipotesi generali di esclusione dell'opzione. Dall'inapplicabilità, per espressa previsione legislativa, della disciplina appena richiamata discende che nella fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non solo non può configurarsi un diritto concreto di opzione, ma non può neppure configurarsi un diritto astratto di opzione. Il riferimento all' opzione nell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. è cioè vuoto, non sintetizza alcuna normativa. Pur rilevando il mancato riconoscimento del diritto di opzione, non è stata, tuttavia, riscontrata alcuna lesione dell'interesse conservativo dei soci a mantenere inalterata la propria quota partecipativa. Muovendo dall'assunto che la medesima funzione di tutela può essere assolta dal riconoscimento di una pluralità di strumenti, sono stati infatti individuati nella previsione del limite quantitativo del 10% nonché della corrispondenza del prezzo di emissione al valore di mercato le condizioni perché sia garantita l'operatività del meccanismo di tutela dell'interesse conservativo, alternativo ma equivalente, al riconoscimento del diritto di opzione: l'acquisto diretto delle azioni sul mercato. A fronte di un sistema fondato sulla parità dei diritti, è stato previsto un sistema finalizzato ad assicurare la parità di trattamento fra i soci, cioè la pari possibilità di acquisto diretto. Peraltro, in ragione dell'esclusione del diritto astratto di opzione si è posto un problema di compatibilità del diritto nazionale con il diritto comunitario: la seconda direttiva, all'art. 29, sembra infatti imporre agli stati membri la codificazione del diritto di opzione, vietando un'esclusione statutaria del diritto c.d. astratto di opzione. Non si è tuttavia ritenuto che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non crei alcun vuoto di tutela per gli azionisti. Invero, la Direttiva, da un lato, tutela con il diritto di opzione il solo interesse conservativo dei soci (e non quello qualitativo relativamente alla composizione della compagine sociale), che deve in ogni caso essere contemperato con l'interesse della società ad un efficiente finanziamento esterno , dall'altro, persegue l'obiettivo dell'equivalenza del medesimo grado di tutela e non dell'equivalenza degli strumenti di protezione volti a tutelare gli interessi in gioco. Ne discende che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., nella misura in cui assicura una protezione equivalente al diritto di opzione, è conforme alla Direttiva. Al contrario, ciò che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non tutela è la funzione qualitativa del diritto di opzione e, quindi, l'interesse al mantenimento degli assetti proprietari, con la conseguenza che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. deve essere letto in una prospettiva di mercato e nell'ottica della grandissima società per azioni. A tale ultima considerazione consegue la necessità di tutelare i soci non solo a fronte della violazione dei presupposti applicativi dell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., ma anche a fronte dell'introduzione della clausola. Invero, l'introduzione della clausola implica il passaggio da una tutela per così dire paternalistica il diritto di opzione ad una tutela di mercato e, non accordando alcuna protezione all'interesse al mantenimento degli assetti proprietari, può determinare un'alterazione delle reciproche proporzioni partecipative fra i soci. Inoltre, in ragione del venir meno della protezione sostanziale e procedimentale di cui all'art. 2441, commi 5 e 6, c.c., il baricentro della tutela si sposta dal momento della delibera di esclusione al momento dell'introduzione della clausola di esclusione. Infine, sono stati esaminati alcuni riflessi applicativi e interpretativi che possono farsi discendere dalla previsione di un'ipotesi in cui il diritto di opzione non è riconosciuto ai soci. E ciò con particolare riguardo alla nozione di interesse sociale ed all'interpretazione dell'ipotesi di esclusione dell'opzione di cui all'art. 2441, comma 5, c.c. nella società quotata.
This work examines the withdraw of the right of pre-emption in public companies. In particular, starting from the regulation development that defines the right of pre-emption in the Italian legal order (and in the American and German ones), there come out the interests that cyclically are satisfied by the pre-emptive right issue. The outcome of this research points out the primal asset-oriented direction of the law and, according to its recent evolution, the gradual trend, in those same legal orders which admit a strong right of pre-emption, toward a loosening of the shareholders' preferential right in the open companies: the law diversification that can be therefore recognized is due to an opening or closing attitude of the company toward the risk capital market, given an already outlined empirical link between the pre-emption regulations and the company ownership extent. That being so, there has been the main intention to check if the pre-emption norms can accomplish the task of splitting the several organization models of public companies in order to spot those interests which are protected by the right of pre-emption in public companies. The survey has then followed a double direction: the in-depth examination of empirical capital increases and the analysis of the laws which settle the shareholders' right of pre-emption, looking at the stock companies and at the limited liability companies, on one side, and at the public companies, on the other. If all the deep differences between the stock companies and the limited liability companies are taken for granted, there is the chance of assigning to the shareholders' option a role in the definition of the various organizational models in the public companies: in particular, the right of pre-emption, beyond its traditional purpose of preserving the members' involvement, accomplishes the qualitative role of weighing on the company opening or closing attitude and therefore the company setting. It's been also noticed that art. 2441, par. 4, c.c., allows public companies to introduce in their articles the withdraw of the right of pre-emption within 10% of the capital, if the stocks are issued at the market price. This joins the traditional withdraw reasons: it represents the peculiarity of the interests concerning the capital increases in public companies. From the analysis of art. 2441, par. 4, second part, c.c., it results that the pre-emptive right withdraw has its own rules. It can't be applied as to par. 5 and 6 of art. 2441, c.c: the generic formal and substantial cautions are not put on. From this all it derives that in art. 2441, par. 4, second part, c.c., there is no right of pre-emption, neither abstractly, nor pragmatically. In art. 2441, par. 4, second part, c.c., the reference to that right is empty (it doesn't describe any rule). However, there isn't any infringement in the shareholders' right of retaining their ownership shares. As the conservation can be put to use in several ways: the 10% and the stock values match with the market quotes let the shareholders keep their shares with a direct purchase. An equal-treatments system, through a direct purchase, instead of an equal-rights system. Due to the withdraw of the abstract pre-emptive right, there comes out the compatibility issue between the national and the european law. The second Council directive, at art. 29, sounds like forcing a formalisation of the right of pre-emption, banning the withdraw of the so-called abstract pre-emptive right from the articles of association. It is believed that art. 2441, par. 4, second part, c.c., isn't responsible for any lack of protection toward the shareholders. The directive thus safeguards the possibility to preserve the amount of quotes (but not to maintain the percentage ratios among the shareholders) that must suit to the company and to the external sources of financing interests, so it grants the same protection, even if not using the same instruments. As a consequence: the art. 2441, par. 4, second part, c.c., complies to the directive, because it ensures the same protection to the right of pre-emption. Otherwise, the art. 2441, par. 4, second part, c.c., doesn't protect the qualitative role of the right of pre-emption (the possibility to keep the ownership configuration), so it must be considered related to the market and from the point of view of a really big company. There comes out the necessity to protect the shareholders from a violation of the assumptions of the art. 2441, par. 4, second part, c.c., and even from the introduction of the clause. The clause involves the transition from a (in a manner of speaking) paternalistic protection of the pre-emptive right to a market protection, which doesn't affect the ownership structure, that can be therefore modified. Moreover, given that a substanstial protection and an art. 2441, par. 5 and 6, c.c., implementation guardship lack, the protection itself runs from the withdraw decision time to the withdraw clause introduction moment. Finally, there has been a research on the consequences of the use and of the understanding that come from an hypothesis according to which the right of pre-emption is not granted to the shareholders. This has been examined related to the company interests and to the understanding of the pre-emptive right withdraw, as per art. 2441, par. 5, c.c., in public companies.
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37

ABU, AWWAD AMAL. "L'"esclusione" del diritto di opzione nelle società quotate." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/207.

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Abstract:
Nel presente lavoro è stato approfondito il tema dell'esclusione del diritto di opzione nelle società quotate. In particolare, muovendo dall'evoluzione normativa caratterizzante il diritto di opzione nell'ordinamento italiano e in altri ordinamenti quello americano e quello tedesco si è inteso far emergere gli interessi che ciclicamente si è inteso soddisfare attraverso la disciplina dell'opzione. All'esito di tale indagine è emersa l'originaria vocazione patrimoniale del diritto e, con riferimento ai recenti sviluppi legislativi, la progressiva tendenza, negli stessi ordinamenti che riconoscono un diritto forte di opzione, verso un allentamento del diritto preferenziale dei soci nelle società aperte : si assiste, cioè, ad una diversificazione normativa in ragione dell'apertura o chiusura dell'impresa verso il mercato del capitale di rischio, delineandosi sul piano empirico già un nesso fra disciplina dell'opzione e grado di concentrazione proprietaria della società. Alla luce di tali considerazioni, l'obiettivo è stato appunto quello di verificare se la disciplina del diritto di preferenza possa assolvere ad una funzione di spartiacque fra i modelli organizzativi di società per azioni e di individuare gli interessi tutelati dal diritto di opzione nelle società quotate. L'indagine ha quindi seguito una duplice direzione: verso l'approfondimento del fenomeno degli aumenti di capitale nella realtà empirica e verso l'analisi delle norme dedicate al diritto di preferenza dei soci, guardandosi alla disciplina dettata, da un lato, per la s.p.a. e per la s.r.l., dall'altro, per la s.p.a. quotata. Considerate le profonde differenze fra la s.p.a. e la s.r.l., è stata ravvisato la possibilità di attribuire al diritto di preferenza dei soci una funzione nella definizione dei diversi modelli organizzativi dell'impresa azionaria: in particolare, il diritto di opzione, oltre alla tradizionale funzione conservativa della partecipazione dei soci, assolve ad una funzione qualitativa circa la composizione della compagine sociale, incidendo sulla maggiore apertura o chiusura dell'impresa. L'attenzione si è poi concentrata sulla previsione speciale dell'art. 2441, comma 4, c.c., che consente alle sole società quotate di riconoscere statutariamente la possibilità di escludere il diritto di opzione nei limiti del 10% del capitale preesistente a condizione che il prezzo di emissione delle azioni corrisponda al valore di mercato. Tale ipotesi si affianca alle tradizionali cause di esclusione, rappresentando un indice della specificità di interessi che caratterizza gli aumenti di capitale e quindi il diritto di opzione e la sua esclusione nelle società con azioni quotate. Dall'analisi degli elementi costitutivi della fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., risulta che l' esclusione del diritto di opzione è disciplinata da regole specifiche. Non trova applicazione la disciplina di cui ai commi 5 e 6 dell'art. 2441 c.c., non trovano cioè applicazione le cautele sostanziali e procedimentali dettate per le ipotesi generali di esclusione dell'opzione. Dall'inapplicabilità, per espressa previsione legislativa, della disciplina appena richiamata discende che nella fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non solo non può configurarsi un diritto concreto di opzione, ma non può neppure configurarsi un diritto astratto di opzione. Il riferimento all' opzione nell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. è cioè vuoto, non sintetizza alcuna normativa. Pur rilevando il mancato riconoscimento del diritto di opzione, non è stata, tuttavia, riscontrata alcuna lesione dell'interesse conservativo dei soci a mantenere inalterata la propria quota partecipativa. Muovendo dall'assunto che la medesima funzione di tutela può essere assolta dal riconoscimento di una pluralità di strumenti, sono stati infatti individuati nella previsione del limite quantitativo del 10% nonché della corrispondenza del prezzo di emissione al valore di mercato le condizioni perché sia garantita l'operatività del meccanismo di tutela dell'interesse conservativo, alternativo ma equivalente, al riconoscimento del diritto di opzione: l'acquisto diretto delle azioni sul mercato. A fronte di un sistema fondato sulla parità dei diritti, è stato previsto un sistema finalizzato ad assicurare la parità di trattamento fra i soci, cioè la pari possibilità di acquisto diretto. Peraltro, in ragione Nel presente lavoro è stato approfondito il tema dell'esclusione del diritto di opzione nelle società quotate. In particolare, muovendo dall'evoluzione normativa caratterizzante il diritto di opzione nell'ordinamento italiano e in altri ordinamenti quello americano e quello tedesco si è inteso far emergere gli interessi che ciclicamente si è inteso soddisfare attraverso la disciplina dell'opzione. All'esito di tale indagine è emersa l'originaria vocazione patrimoniale del diritto e, con riferimento ai recenti sviluppi legislativi, la progressiva tendenza, negli stessi ordinamenti che riconoscono un diritto forte di opzione, verso un allentamento del diritto preferenziale dei soci nelle società aperte : si assiste, cioè, ad una diversificazione normativa in ragione dell'apertura o chiusura dell'impresa verso il mercato del capitale di rischio, delineandosi sul piano empirico già un nesso fra disciplina dell'opzione e grado di concentrazione proprietaria della società. Alla luce di tali considerazioni, l'obiettivo è stato appunto quello di verificare se la disciplina del diritto di preferenza possa assolvere ad una funzione di spartiacque fra i modelli organizzativi di società per azioni e di individuare gli interessi tutelati dal diritto di opzione nelle società quotate. L'indagine ha quindi seguito una duplice direzione: verso l'approfondimento del fenomeno degli aumenti di capitale nella realtà empirica e verso l'analisi delle norme dedicate al diritto di preferenza dei soci, guardandosi alla disciplina dettata, da un lato, per la s.p.a. e per la s.r.l., dall'altro, per la s.p.a. quotata. Considerate le profonde differenze fra la s.p.a. e la s.r.l., è stata ravvisato la possibilità di attribuire al diritto di preferenza dei soci una funzione nella definizione dei diversi modelli organizzativi dell'impresa azionaria: in particolare, il diritto di opzione, oltre alla tradizionale funzione conservativa della partecipazione dei soci, assolve ad una funzione qualitativa circa la composizione della compagine sociale, incidendo sulla maggiore apertura o chiusura dell'impresa. L'attenzione si è poi concentrata sulla previsione speciale dell'art. 2441, comma 4, c.c., che consente alle sole società quotate di riconoscere statutariamente la possibilità di escludere il diritto di opzione nei limiti del 10% del capitale preesistente a condizione che il prezzo di emissione delle azioni corrisponda al valore di mercato. Tale ipotesi si affianca alle tradizionali cause di esclusione, rappresentando un indice della specificità di interessi che caratterizza gli aumenti di capitale e quindi il diritto di opzione e la sua esclusione nelle società con azioni quotate. Dall'analisi degli elementi costitutivi della fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., risulta che l' esclusione del diritto di opzione è disciplinata da regole specifiche. Non trova applicazione la disciplina di cui ai commi 5 e 6 dell'art. 2441 c.c., non trovano cioè applicazione le cautele sostanziali e procedimentali dettate per le ipotesi generali di esclusione dell'opzione. Dall'inapplicabilità, per espressa previsione legislativa, della disciplina appena richiamata discende che nella fattispecie di cui all'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non solo non può configurarsi un diritto concreto di opzione, ma non può neppure configurarsi un diritto astratto di opzione. Il riferimento all' opzione nell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. è cioè vuoto, non sintetizza alcuna normativa. Pur rilevando il mancato riconoscimento del diritto di opzione, non è stata, tuttavia, riscontrata alcuna lesione dell'interesse conservativo dei soci a mantenere inalterata la propria quota partecipativa. Muovendo dall'assunto che la medesima funzione di tutela può essere assolta dal riconoscimento di una pluralità di strumenti, sono stati infatti individuati nella previsione del limite quantitativo del 10% nonché della corrispondenza del prezzo di emissione al valore di mercato le condizioni perché sia garantita l'operatività del meccanismo di tutela dell'interesse conservativo, alternativo ma equivalente, al riconoscimento del diritto di opzione: l'acquisto diretto delle azioni sul mercato. A fronte di un sistema fondato sulla parità dei diritti, è stato previsto un sistema finalizzato ad assicurare la parità di trattamento fra i soci, cioè la pari possibilità di acquisto diretto. Peraltro, in ragione dell'esclusione del diritto astratto di opzione si è posto un problema di compatibilità del diritto nazionale con il diritto comunitario: la seconda direttiva, all'art. 29, sembra infatti imporre agli stati membri la codificazione del diritto di opzione, vietando un'esclusione statutaria del diritto c.d. astratto di opzione. Non si è tuttavia ritenuto che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non crei alcun vuoto di tutela per gli azionisti. Invero, la Direttiva, da un lato, tutela con il diritto di opzione il solo interesse conservativo dei soci (e non quello qualitativo relativamente alla composizione della compagine sociale), che deve in ogni caso essere contemperato con l'interesse della società ad un efficiente finanziamento esterno , dall'altro, persegue l'obiettivo dell'equivalenza del medesimo grado di tutela e non dell'equivalenza degli strumenti di protezione volti a tutelare gli interessi in gioco. Ne discende che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., nella misura in cui assicura una protezione equivalente al diritto di opzione, è conforme alla Direttiva. Al contrario, ciò che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. non tutela è la funzione qualitativa del diritto di opzione e, quindi, l'interesse al mantenimento degli assetti proprietari, con la conseguenza che l'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c. deve essere letto in una prospettiva di mercato e nell'ottica della grandissima società per azioni. A tale ultima considerazione consegue la necessità di tutelare i soci non solo a fronte della violazione dei presupposti applicativi dell'art. 2441, comma 4, seconda parte, c.c., ma anche a fronte dell'introduzione della clausola. Invero, l'introduzione della clausola implica il passaggio da una tutela per così dire paternalistica il diritto di opzione ad una tutela di mercato e, non accordando alcuna protezione all'interesse al mantenimento degli assetti proprietari, può determinare un'alterazione delle reciproche proporzioni partecipative fra i soci. Inoltre, in ragione del venir meno della protezione sostanziale e procedimentale di cui all'art. 2441, commi 5 e 6, c.c., il baricentro della tutela si sposta dal momento della delibera di esclusione al momento dell'introduzione della clausola di esclusione. Infine, sono stati esaminati alcuni riflessi applicativi e interpretativi che possono farsi discendere dalla previsione di un'ipotesi in cui il diritto di opzione non è riconosciuto ai soci. E ciò con particolare riguardo alla nozione di interesse sociale ed all'interpretazione dell'ipotesi di esclusione dell'opzione di cui all'art. 2441, comma 5, c.c. nella società quotata.
This work examines the withdraw of the right of pre-emption in public companies. In particular, starting from the regulation development that defines the right of pre-emption in the Italian legal order (and in the American and German ones), there come out the interests that cyclically are satisfied by the pre-emptive right issue. The outcome of this research points out the primal asset-oriented direction of the law and, according to its recent evolution, the gradual trend, in those same legal orders which admit a strong right of pre-emption, toward a loosening of the shareholders' preferential right in the open companies: the law diversification that can be therefore recognized is due to an opening or closing attitude of the company toward the risk capital market, given an already outlined empirical link between the pre-emption regulations and the company ownership extent. That being so, there has been the main intention to check if the pre-emption norms can accomplish the task of splitting the several organization models of public companies in order to spot those interests which are protected by the right of pre-emption in public companies. The survey has then followed a double direction: the in-depth examination of empirical capital increases and the analysis of the laws which settle the shareholders' right of pre-emption, looking at the stock companies and at the limited liability companies, on one side, and at the public companies, on the other. If all the deep differences between the stock companies and the limited liability companies are taken for granted, there is the chance of assigning to the shareholders' option a role in the definition of the various organizational models in the public companies: in particular, the right of pre-emption, beyond its traditional purpose of preserving the members' involvement, accomplishes the qualitative role of weighing on the company opening or closing attitude and therefore the company setting. It's been also noticed that art. 2441, par. 4, c.c., allows public companies to introduce in their articles the withdraw of the right of pre-emption within 10% of the capital, if the stocks are issued at the market price. This joins the traditional withdraw reasons: it represents the peculiarity of the interests concerning the capital increases in public companies. From the analysis of art. 2441, par. 4, second part, c.c., it results that the pre-emptive right withdraw has its own rules. It can't be applied as to par. 5 and 6 of art. 2441, c.c: the generic formal and substantial cautions are not put on. From this all it derives that in art. 2441, par. 4, second part, c.c., there is no right of pre-emption, neither abstractly, nor pragmatically. In art. 2441, par. 4, second part, c.c., the reference to that right is empty (it doesn't describe any rule). However, there isn't any infringement in the shareholders' right of retaining their ownership shares. As the conservation can be put to use in several ways: the 10% and the stock values match with the market quotes let the shareholders keep their shares with a direct purchase. An equal-treatments system, through a direct purchase, instead of an equal-rights system. Due to the withdraw of the abstract pre-emptive right, there comes out the compatibility issue between the national and the european law. The second Council directive, at art. 29, sounds like forcing a formalisation of the right of pre-emption, banning the withdraw of the so-called abstract pre-emptive right from the articles of association. It is believed that art. 2441, par. 4, second part, c.c., isn't responsible for any lack of protection toward the shareholders. The directive thus safeguards the possibility to preserve the amount of quotes (but not to maintain the percentage ratios among the shareholders) that must suit to the company and to the external sources of financing interests, so it grants the same protection, even if not using the same instruments. As a consequence: the art. 2441, par. 4, second part, c.c., complies to the directive, because it ensures the same protection to the right of pre-emption. Otherwise, the art. 2441, par. 4, second part, c.c., doesn't protect the qualitative role of the right of pre-emption (the possibility to keep the ownership configuration), so it must be considered related to the market and from the point of view of a really big company. There comes out the necessity to protect the shareholders from a violation of the assumptions of the art. 2441, par. 4, second part, c.c., and even from the introduction of the clause. The clause involves the transition from a (in a manner of speaking) paternalistic protection of the pre-emptive right to a market protection, which doesn't affect the ownership structure, that can be therefore modified. Moreover, given that a substanstial protection and an art. 2441, par. 5 and 6, c.c., implementation guardship lack, the protection itself runs from the withdraw decision time to the withdraw clause introduction moment. Finally, there has been a research on the consequences of the use and of the understanding that come from an hypothesis according to which the right of pre-emption is not granted to the shareholders. This has been examined related to the company interests and to the understanding of the pre-emptive right withdraw, as per art. 2441, par. 5, c.c., in public companies.
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38

Zanetti, Rosita. "Metodi di approssimazione saddlepoint ed applicazioni finanziarie." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6891/.

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Abstract:
I metodi saddlepoint studiati nella tesi permettono di approssimare la densità di una variabile aleatoria a partire dalla funzione generatrice dei cumulanti (ricavabile dalla funzione caratteristica). Integrando la densità saddlepoint si ottiene la formula di Lugannani-Rice (e ulteriori generalizzazioni) per approssimare le probabilità di coda. Quest'ultima formula è stata poi applicata in ambito finanziario per il calcolo del prezzo di un'opzione call rispetto a vari modelli (Black-Scholes, Merton, CGMY)e in ambito assicurativo per calcolare la probabilità che il costo totale dei sinistri in una polizza non superi una certa quota fissata.
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39

FORTUNATI, ANDREA. "Su di un modello Attuariale per la valutazione al Fair Value di contratti di assicurazione sulla vita." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917316.

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40

Sun, Yu. "Analytically tractable stochastic volatility models in asset and option pricing." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/243100.

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Abstract:
Questa tesi si compone di quattro saggi sui modelli stocastici di volatilità in asset e option pricing. Più precisamente, questa tesi si concentra sul tasso di interesse stocastico e sui modelli di volatilità stocastica multiscala, con applicazioni in vari prodotti finanziari. Nel primo saggio viene presentato un modello ibrido Heston-CIR (HCIR) con un tasso di interesse stocastico. In questo saggio, sono state dedotte formule elementari esplicite per i momenti relativi alle distribuzioni dei prezzi delle azioni, nonché formule efficaci per approssimare i prezzi delle opzioni. Utilizzando i prezzi di call e put options europei sul l'indice S&P 500 americano, questo studio empirico dimostra che il modello HCIR è migliore del modello di Heston nell'interpretazione e nella previsione dei prezzi di call e put options. Il secondo saggio è un ulteriore estensione del modello HCIR con due diverse applicazioni. La prima applicazione utilizza il modello HCIR per interpretare la struttura a termine dei rendimenti e per prevedere la loro tendenza al rialzo /ribasso. La seconda analisi è basata sui valori della “long-term health endowment policy”. L'analisi empirica mostra che il tasso di interesse stocastico gioca un ruolo cruciale come fattore di volatilità e fornisce un modello multi-fattore che supera il modello di Heston nel predire prezzo della polizza assicurativa sanitaria. Nel terzo saggio è stato proposto un modello ibrido di tipo Heston Hull-White (HHW) per descrivere le dinamiche di un prezzo di asset con volatilità e tasso di interesse stocastici che tiene conto di valori negativi. Nel lavoro sono state dedotte sia formule elementari esplicite per la funzione di densità di probabilità di transizione della variabile prezzi degli asset che formule in forma chiusa per stimare il prezzo delle opzioni. Nella prima analisi empirica è stato calibrato il modello HHW utilizzando la cosiddetta implied volatility. La seconda analisi empirica si concentra sui prezzi di futures Eurodollar e i corrispondenti prezzi delle opzioni europee con una generalizzazione del modello di Heston con tassi di interesse stocastici. I risultati relativi all’approssimazione e alla previsione sono molto interessanti. Ciò conferma l'efficienza del modello di HHW e la necessità di considerare possibili valori negativi di tasso di interesse. Il quarto saggio descrive un modello di Heston ibrido e multiscala per il tasso di cambio a pronti FX per poter considerare tassi di interesse stocastici. Il trattamento analitico del modello è descritto in dettaglio sia considerando delle misure legate alla fisica che misura di neutralità al rischio. In particolare, è stata derivata una formula per la funzione di densità di transizione di probabilità usando un integrale a una dimensione di una funzione integrale elementare che viene utilizzato per il prezzaggio delle opzioni call e put European Vanilla.
This dissertation consists of four related essays on stochastic volatility models in asset and option pricing. More precisely, this dissertation focuses on stochastic interest rate and multiscale stochastic volatility models, with applications in various financial products. In first essay, a hybrid Heston-CIR (HCIR) model with a stochastic interest rate process is presented. In this essay, explicit elementary formulas for the moments of the asset price variables as well as efficient formulas to approximate the option prices are deduced. Using European call and put option prices on U.S. S&P 500 index, empirical study shows that the HCIR model outperforms Heston model in interpreting and predicting both call and put option prices. The second essay is a further extension of the HCIR model with two different applications. The first application is using HCIR model to interpret bond yield term structure and to forecast their upward/downward trend. The second analysis is based on the values of the long-term health endowment policy. The empirical analysis shows that the stochastic interest rate plays a crucial role as a volatility factor and provides a multi-factor model that outperforms the Heston model in predicting health endowment policy price. In the third essay, a hybrid Heston Hull-White (HHW) model is designed to describe the dynamics of an asset price under stochastic volatility and interest rate that allows negative values. Explicit elementary formulas for the transition probability density function of the asset price variable and closed-form formulas to approximate the option prices are deduced. In first empirical analysis, the HHW model is calibrated by using implied volatility. The second empirical analysis focuses on the Eurodollar futures prices and the corresponding European options prices with a generalization of the Heston model in the stochastic interest rate framework. Both the results are impressive for approximation and prediction. This confirms the efficiency of HHW model and the necessary to allow for negative values of interest rate. The fourth essay describes a multiscale hybrid Heston model of the spot FX rate which is an extension of the model De Col, Gnoatto and Grasselli 2013 in order to allow stochastic interest rate. The analytical treatment of the model is described in detail both under physical measure and risk neutral measure. In particular, a formula for the transition probability density function is derived as a one dimensional integral of an elementary integral function which is used to price European Vanilla call and put options.
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41

BRIGNONE, RICCARDO. "Moment based approximations for arithmetic averages with applications in derivative pricing, credit risk and Monte Carlo simulation." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262926.

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Abstract:
In questa tesi consideriamo tre diversi problemi finanziari la cui soluzione è correlata alla media aritmetica di alcuni processi stocastici “mean-reverting”, la cui distribuzione è sconosciuta, impedendo calcoli espliciti ed esatti. Proponiamo approssimazioni basate sui momenti ed esaminiamo le applicazioni nell’ambito del pricing di derivati esotici, rischio di credito e simulazione Monte Carlo e dimostriamo che questo tipo di soluzione può essere molto utile in quanto in grado di ridurre il costo computazionale rispetto a metodi numerici alternativi, che sono usati come benchmark in questo lavoro. Il primo capitolo di questa tesi è dedicato a fornire un background teorico sulle approssimazioni basate sui momenti, inclusi alcuni fatti di base sul cosiddetto moment-problem, tecniche di approssimazioni comuni, insieme a una revisione della letteratura sull'uso dei momenti in finanza e illustrazioni numeriche. Nel secondo capitolo, proponiamo formule di approssimazione precise basate sui momenti per il prezzo delle opzioni asiatiche nel caso in cui il prezzo del sottostante sia un processo stocastico mean-reverting (con salti). Nel terzo capitolo introduciamo una metodologia efficiente, basata su moment matching, per la calibrazione dell'intensità di default, che è modellata attraverso un processo esponenziale di Ornstein-Uhlenbeck e applichiamo questo risultato al calcolo del Credit Value Adjustment (CVA) in presenza di Wrong Way Risk, nell’ambito di derivati sui tassi di interesse. Nel quarto capitolo, consideriamo il problema della simulazione dei modelli di volatilità stocastica. In letteratura sono stati proposti schemi di simulazione esatta per vari modelli, ma sono inefficienti dal punto di vista computazionale a causa della loro dipendenza dall'integrale del processo della varianza, che si presume generalmente sia mean reverting e la cui distribuzione è sconosciuta. In questo caso, mostriamo come calcolare i momenti di tale distribuzione sconosciuta e sviluppiamo una nuova metodologia di simulazione che risulta essere molto più veloce, dal punto di vista computazionale, rispetto agli schemi esatti, per un livello di precisione simile. Il capitolo finale è diverso dagli altri poiché i momenti trovano solo un'applicazione marginale. Consideriamo un modello “double exponential jump-diffusion” in cui l'intensità dei salti è un processo stocastico di tipo Hawkes. Questo tipo di dinamica è stata introdotta in letteratura al fine di modellare il fenomeno del “jump clustering”, ampiamente osservato nei mercati finanziari e delle materie prime. Deriviamo la funzione caratteristica dell'integrale dei log-rendimenti e troviamo formula per il pricing di opzioni asiatiche geometriche sotto tale modello.
In this thesis we consider three different financial problems whose solution is related to the arithmetic average of some mean reverting stochastic process, whose distribution is unknown, precluding explicit and exact computations. We propose moment based approximations and examine applications in exotic derivatives pricing, credit risk and Monte Carlo simulation and show that this kind of solution can be very useful as able to reduce the computational cost with respect to alternative numerical methods, which are used as benchmark throughout this work. The first chapter of this thesis is devoted to provide some theoretical background on moment based approximations, including some basic facts on the so-called \textit{moment problem}, common approximations techniques, together with a literature review on the usage of moments in finance and numerical illustrations. In the second chapter, we propose accurate moment based approximation formulas for the price of Asian options in the case where the underlying's price is a mean reverting (with jumps) stochastic process. In the third chapter we introduce an efficient methodology, based on moment matching, for the calibration of the default intensity, which is modeled through an exponential Ornstein-Uhlenbeck process and apply this result to the calculation of Credit Value Adjustment (CVA) in presence of wrong way risk for interest rates derivatives. In the fourth chapter, we consider the problem of simulating stochastic volatility models. Exact simulation schemes have been proposed in literature for various models, but are computationally inefficient due to their dependence on the integral of the variance process, which is generally assumed to be mean reverting and whose distribution is unknown. In this case, we show how to compute the moments of such unknown distribution and develop a new simulation methodology which turns out to be much faster, from a computational point of view, than exact schemes, for a similar level of accuracy. The final chapter is different from the others as moments find only marginal application. We consider a double exponential jump diffusion model where the jump intensity is a stochastic process of Hawkes type. This kind of dynamics has been introduced in literature in order to model jump clustering phenomenon, widely observed in financial and commodity markets. We derive the characteristic function of the integral of log-returns and price geometric Asian options under such model.
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Baraldi, Mario <1976&gt. "I warrants o buoni di opzione (contributo allo studio sulla formazione del contratto)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/95/1/VOLUME_DEFINITIVO_EXTENSION.pdf.

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Baraldi, Mario <1976&gt. "I warrants o buoni di opzione (contributo allo studio sulla formazione del contratto)." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/95/.

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Villanova, Ruben <1991&gt. "I regimi opzionali di tassazione dei redditi di natura finanziaria." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7190.

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Abstract:
In questa tesi si propone di analizzare i regimi opzionali di tassazione dei redditi di natura finanziaria percepiti da persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali. Il primo capitolo è dedicato all’evoluzione della disciplina della tassazione dei redditi di natura finanziaria, con particolare attenzione alle modifiche apportate dal D.Lgs. 461/1997. Il secondo capitolo è incentrato sulla la disciplina del regime del risparmio amministrato di cui all’art. 6 del D.Lgs. 461/1997. In questo capitolo si esamina la tassazione sui redditi percepiti dal contribuente la quale avviene necessariamente per il tramite un intermediario abilitato. Il terzo capitolo è dedicato al regime del risparmio gestito di cui all'art. 7 del medesimo decreto legislativo. In tale capitolo, l’attenzione è posta sulla tassazione per maturazione e sulla determinazione del risultato di gestione. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo vengono confrontati i vari regimi di tassazione applicabili ai redditi di natura finanziaria, facendo particolare attenzione ai vantaggi e agli svantaggi tipici di ciascun regime.
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GIULIANO, MARCELLO. "L'AUMENTO DELEGATO DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' PER AZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35754.

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Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare nell’ambito della disciplina dell’aumento delegato i poteri delegabili e i poteri impliciti dell’organo amministrativo con particolare riferimento alla disciplina dell’opzione e dell’esclusione del diritto di opzione. La tesi, partendo dall’analisi storico – comparatistica della delega di competenze, intende perseguire l’obiettivo di differenziare a livello interpretativo la disciplina, apparentemente unitaria dettata dall’art. 2443 c.c., a seconda del fatto che la delega venga attribuita nell’ambito di una società per azioni chiusa o quotata in un mercato regolamentato. Le conclusioni alle quali si è giunti portano a riconoscere una più ampia autonomia statutaria in materia di società per azioni aperta rispetto a quanto sia possibile riconoscere nell’ambito di una società per azioni chiusa. E precisamente, la disciplina viene differenziata a seconda del tipo concreto in relazione sia al tema dell’esclusione del diritto di opzione sia in relazione ai poteri inerenti alla fissazione del sovrapprezzo. L’analisi viene svolta partendo dalla disciplina del diritto di opzione per giungere ad una valutazione negativa dell’istituto con riguardo alla disciplina del tipo azionario aperto. Successivamente si passa ad affrontare il tema dell’esclusione del diritto di opzione e del contenuto minimo che la delega può avere differenziandosi la disciplina a seconda del ricorso o meno della società al mercato dei capitali. La trattazione si diffonde sulla possibilità di riconoscere maggiore discrezionalità all’organo amministrativo nell’ambito di una società quotata in ragione sia dei poteri di autotutela che l’esistenza di un mercato regolamentato assicura ai soci (in termini di disinvestimento e di investimento dalla e nella società) soprattutto avuto riguardo al tema dell’esclusione semplificata del diritto di opzione prevista dall’art. 2441 co. 4 c.c. sia in relazione alla tutela informativa assicurata dalla disciplina secondaria che integra il dettato normativo codicistico. Si esaminano successivamente i momenti esecutivi dell’operazione con particolare riguardo alla fase della determinazione del prezzo di emissione. L’analisi viene condotta tenendo anche in considerazione la disciplina prevista in tema di società a responsabilità limitata a supporto delle conclusioni raggiunte in tema di società per azioni chiusa. Il lavoro inoltre si concentra sull’individuazione di eventuali limiti alla discrezionalità dell’organo amministrativo guardando alla necessità o meno di rispettare il principio di parità di trattamento. Con riferimento a quest’aspetto si propone di differenziare ulteriormente la disciplina a seconda che la società ricorra o meno alla quotazione verificando la compatibilità delle soluzioni raggiunte con la disciplina della Seconda Direttiva Comunitaria. Infine la trattazione si conclude con l’esame dei poteri attribuibili all’organo amministrativo in relazione alla possibilità di emettere azioni speciali di categoria e l’incidenza che tale potere può sulla posizione degli azionisti speciali. Infatti, proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, si propone nuovamente di differenziare la disciplina tra società chiuse e aperte proponendosi sia la legittimità di eventuali deleghe atipiche in relazione alla scelta del contenuto delle azioni speciali sia in relazione alla nozione di pregiudizio rilevante ai fini dell’attivazione del rimedio delle assemblee speciali. Con riguardo a quest’ultimo aspetto si ritiene di valutare la possibilità di differenziare la rilevanza o meno del pregiudizio indiretto a seconda del fatto che il contesto concreto di riferimento permetta ai soci di categoria di autotutelarsi mediante le tutele compensative date dal ricorso alla quotazione da parte della società secondo il paradigma interpretativo assunto a fondamento proprio dell’esclusione semplificata del diritto di opzione.
This work aims to analyze the management's power to issue shares in closed and public company.Infact we aim to distinguish the interpretation of article 2443 c.c. in the case in which the mandate is given to the management in public or closed corporation. More specifically it's justified to give more contractual freedom to the public company than the close corporation because only in these second type of company shareholder's can protect their administrative position by sell or buy shares in to the market. The thesis wants to prove that pre emptive rights can be escluded by statutes and the compatibility of this provision with the second european union directive. This can be justified by market discipline and the possibility for the shareholder's to pretect theirselves buying shares in to the market. The information imposed by the legislation at the moment of management's deliberation and the shareholder's power to appel the same deliberation could be a sufficent remedy against the abuse of the managements.
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GIULIANO, MARCELLO. "L'AUMENTO DELEGATO DEL CAPITALE SOCIALE NELLE SOCIETA' PER AZIONI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2017. http://hdl.handle.net/10280/35754.

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Abstract:
Il lavoro si propone di analizzare nell’ambito della disciplina dell’aumento delegato i poteri delegabili e i poteri impliciti dell’organo amministrativo con particolare riferimento alla disciplina dell’opzione e dell’esclusione del diritto di opzione. La tesi, partendo dall’analisi storico – comparatistica della delega di competenze, intende perseguire l’obiettivo di differenziare a livello interpretativo la disciplina, apparentemente unitaria dettata dall’art. 2443 c.c., a seconda del fatto che la delega venga attribuita nell’ambito di una società per azioni chiusa o quotata in un mercato regolamentato. Le conclusioni alle quali si è giunti portano a riconoscere una più ampia autonomia statutaria in materia di società per azioni aperta rispetto a quanto sia possibile riconoscere nell’ambito di una società per azioni chiusa. E precisamente, la disciplina viene differenziata a seconda del tipo concreto in relazione sia al tema dell’esclusione del diritto di opzione sia in relazione ai poteri inerenti alla fissazione del sovrapprezzo. L’analisi viene svolta partendo dalla disciplina del diritto di opzione per giungere ad una valutazione negativa dell’istituto con riguardo alla disciplina del tipo azionario aperto. Successivamente si passa ad affrontare il tema dell’esclusione del diritto di opzione e del contenuto minimo che la delega può avere differenziandosi la disciplina a seconda del ricorso o meno della società al mercato dei capitali. La trattazione si diffonde sulla possibilità di riconoscere maggiore discrezionalità all’organo amministrativo nell’ambito di una società quotata in ragione sia dei poteri di autotutela che l’esistenza di un mercato regolamentato assicura ai soci (in termini di disinvestimento e di investimento dalla e nella società) soprattutto avuto riguardo al tema dell’esclusione semplificata del diritto di opzione prevista dall’art. 2441 co. 4 c.c. sia in relazione alla tutela informativa assicurata dalla disciplina secondaria che integra il dettato normativo codicistico. Si esaminano successivamente i momenti esecutivi dell’operazione con particolare riguardo alla fase della determinazione del prezzo di emissione. L’analisi viene condotta tenendo anche in considerazione la disciplina prevista in tema di società a responsabilità limitata a supporto delle conclusioni raggiunte in tema di società per azioni chiusa. Il lavoro inoltre si concentra sull’individuazione di eventuali limiti alla discrezionalità dell’organo amministrativo guardando alla necessità o meno di rispettare il principio di parità di trattamento. Con riferimento a quest’aspetto si propone di differenziare ulteriormente la disciplina a seconda che la società ricorra o meno alla quotazione verificando la compatibilità delle soluzioni raggiunte con la disciplina della Seconda Direttiva Comunitaria. Infine la trattazione si conclude con l’esame dei poteri attribuibili all’organo amministrativo in relazione alla possibilità di emettere azioni speciali di categoria e l’incidenza che tale potere può sulla posizione degli azionisti speciali. Infatti, proprio in relazione a quest’ultima fattispecie, si propone nuovamente di differenziare la disciplina tra società chiuse e aperte proponendosi sia la legittimità di eventuali deleghe atipiche in relazione alla scelta del contenuto delle azioni speciali sia in relazione alla nozione di pregiudizio rilevante ai fini dell’attivazione del rimedio delle assemblee speciali. Con riguardo a quest’ultimo aspetto si ritiene di valutare la possibilità di differenziare la rilevanza o meno del pregiudizio indiretto a seconda del fatto che il contesto concreto di riferimento permetta ai soci di categoria di autotutelarsi mediante le tutele compensative date dal ricorso alla quotazione da parte della società secondo il paradigma interpretativo assunto a fondamento proprio dell’esclusione semplificata del diritto di opzione.
This work aims to analyze the management's power to issue shares in closed and public company.Infact we aim to distinguish the interpretation of article 2443 c.c. in the case in which the mandate is given to the management in public or closed corporation. More specifically it's justified to give more contractual freedom to the public company than the close corporation because only in these second type of company shareholder's can protect their administrative position by sell or buy shares in to the market. The thesis wants to prove that pre emptive rights can be escluded by statutes and the compatibility of this provision with the second european union directive. This can be justified by market discipline and the possibility for the shareholder's to pretect theirselves buying shares in to the market. The information imposed by the legislation at the moment of management's deliberation and the shareholder's power to appel the same deliberation could be a sufficent remedy against the abuse of the managements.
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Biagi, Stefano. "Sulla Frontiera Libera del Problema con Ostacolo per l'Opzione Put Americana." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3830/.

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Abstract:
In questa tesi vengono presentate le prime semplici proprietà della Frontiera Libera relativa alla soluzione del Problema con Ostacolo per l'Operatore di Black & Scholes nel caso dell'Opzione Put Americana. Si ricavano inoltre le cosiddette Equazioni Integrali per la Frontiera Libera, ossia un sistema di equazioni in forma integrale che caratterizzano completamente tale insieme.
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Tozzola, Matteo. "Analisi del problema dell'assegnamento di task opzionali a stazioni in un processo di assemblaggio mediante algoritmi di clustering: caso studio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17892/.

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Abstract:
L'elaborato affronta una delle sfide organizzative innovative nell'ambito dei processi produttivi, ovvero la gestione della presenza, all'interno del portafoglio di task da eseguire in un processo di assemblaggio, di task opzionali non richiesti dal 100% degli ordini in ingresso. In particolare viene proposta una procedura di clustering di tali task opzionali basata su un indice di similarità problem-oriented e sull'applicazione dell'algoritmo UPGMA. Tali task clusterizzati verranno poi assegnati alle stazioni della linea di assemblaggio seguendo apposite linee guida a cui viene affiancato un modello di ottimizzazione. L'analisi viene correlata da un caso studio e da una breve cluster analysis con l'identificazione di appositi KPI.
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RESTELLI, ENRICO RINO. "FINANZIAMENTO DELL'IMPRESA E COAZIONE A SOTTOSCRIVERE. GLI AUMENTI DI CAPITALE IPERDILUITIVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50308.

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Abstract:
Gli aumenti di capitale iperdiluitivi causano rilevanti anomalie di mercato, soprattutto con riferimento ai diritti d’opzione, che sono spesso scambiati a un prezzo notevolmente inferiore rispetto al loro valore teorico. Come evidenziato nel Capitolo I, tali anomalie possono comportare un significativo annacquamento del valore dell’investimento, inducendo così gli azionisti a sottoscrivere le azioni offerte loro nonostante le prospettive reddituali dell’impresa avrebbero consigliato altrimenti (c.d. coazione a sottoscrivere). Al fine di trovare un adeguato equilibrio tra le esigenze di finanziamento dell’impresa e la necessità di tutelare adeguatamente gli investitori, l’ordinamento giuridico offre una pluralità di soluzioni. In quest’angolo visuale, il Capitolo II esamina il divieto di emettere nuove azioni al di sotto della parità contabile (art. 47, Direttiva (EU) 2017/1132) quale limite ex ante alla diluizione massima del valore della partecipazione azionaria, così di ridurre il rischio di comportamenti opportunistici. Similmente, nel Capitolo III si discute della funzione assolta in tali operazioni dalla responsabilità degli amministratori ex art. 2395 c.c. e ci si interroga se - nelle società quotate - l’illiquidità del mercato dei diritti di opzione costituisca un’ipotesi rilevante ai sensi dell'art. 2441, comma 5, c.c., così che tutte le nuove azioni debbano essere emesse al loro valore “reale” (co. 6).
In publicly traded companies, highly dilutive rights issues create market anomalies throughout the whole offer period, especially with respect to rights prices, which quote considerably below their fair value. As pointed out in Chapter I, these anomalies could cause severe losses to non-subscribing shareholders, inducing them to take part in the operation even if financial perspectives of the company would have suggested otherwise (= enforced subscription mechanism). In order to strike a proper balance of enabling companies to raise new capital while simultaneously protecting investors, company law provides an array of regulatory strategies. In this respect, Chapter II analyzes the prohibition on issuing new shares below par value (art. 47, Directive (EU) 2017/1132) as a means to limit the dilution that can be imposed on non-subscribing shareholders, thus hindering opportunistic behaviors. Similarly, Chapter III examines the function and the contents of managers’ liability to investors (art. 2395 Italian c.c.) and discusses whether, in these operations, the illiquidity of rights’ market can be regarded as a restriction of their pre-emption right, imposing that new shares are always issued at their “real” value (art. 2441, par. 5 - 6, Italian c.c.).
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RESTELLI, ENRICO RINO. "FINANZIAMENTO DELL'IMPRESA E COAZIONE A SOTTOSCRIVERE. GLI AUMENTI DI CAPITALE IPERDILUITIVI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/50308.

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Abstract:
Gli aumenti di capitale iperdiluitivi causano rilevanti anomalie di mercato, soprattutto con riferimento ai diritti d’opzione, che sono spesso scambiati a un prezzo notevolmente inferiore rispetto al loro valore teorico. Come evidenziato nel Capitolo I, tali anomalie possono comportare un significativo annacquamento del valore dell’investimento, inducendo così gli azionisti a sottoscrivere le azioni offerte loro nonostante le prospettive reddituali dell’impresa avrebbero consigliato altrimenti (c.d. coazione a sottoscrivere). Al fine di trovare un adeguato equilibrio tra le esigenze di finanziamento dell’impresa e la necessità di tutelare adeguatamente gli investitori, l’ordinamento giuridico offre una pluralità di soluzioni. In quest’angolo visuale, il Capitolo II esamina il divieto di emettere nuove azioni al di sotto della parità contabile (art. 47, Direttiva (EU) 2017/1132) quale limite ex ante alla diluizione massima del valore della partecipazione azionaria, così di ridurre il rischio di comportamenti opportunistici. Similmente, nel Capitolo III si discute della funzione assolta in tali operazioni dalla responsabilità degli amministratori ex art. 2395 c.c. e ci si interroga se - nelle società quotate - l’illiquidità del mercato dei diritti di opzione costituisca un’ipotesi rilevante ai sensi dell'art. 2441, comma 5, c.c., così che tutte le nuove azioni debbano essere emesse al loro valore “reale” (co. 6).
In publicly traded companies, highly dilutive rights issues create market anomalies throughout the whole offer period, especially with respect to rights prices, which quote considerably below their fair value. As pointed out in Chapter I, these anomalies could cause severe losses to non-subscribing shareholders, inducing them to take part in the operation even if financial perspectives of the company would have suggested otherwise (= enforced subscription mechanism). In order to strike a proper balance of enabling companies to raise new capital while simultaneously protecting investors, company law provides an array of regulatory strategies. In this respect, Chapter II analyzes the prohibition on issuing new shares below par value (art. 47, Directive (EU) 2017/1132) as a means to limit the dilution that can be imposed on non-subscribing shareholders, thus hindering opportunistic behaviors. Similarly, Chapter III examines the function and the contents of managers’ liability to investors (art. 2395 Italian c.c.) and discusses whether, in these operations, the illiquidity of rights’ market can be regarded as a restriction of their pre-emption right, imposing that new shares are always issued at their “real” value (art. 2441, par. 5 - 6, Italian c.c.).
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