Dissertations / Theses on the topic 'Opera modelle'

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Melander, Viksten Albertina. "Att vara sitt instrument : Uppvärmningens betydelse för röstutveckling; strategier och modeller." Thesis, Luleå tekniska universitet, Institutionen för konst, kommunikation och lärande, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:ltu:diva-79139.

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Abstract:
Hittills under mina år av sång-studier har jag haft svårt att motivera mig till och prioritera den vokala uppvärmningen. Trots en medvetenhet om dess betydelse har den tid den tagit snarare stressat mig och jag har känt att den varit en del av övningspasset jag snabbt ville ta mig igenom. För att öka min motivation och kunskap valde jag att i detta arbete fördjupa mig i den vokala uppvärmningen. Mitt syfte var främst att undersöka hur stor betydelse den har för kvaliteten på övningspasset samt hur den kan bidra till min möjlighet att hitta och forma min röst.  I det här arbetet har jag valt att studera sångpedagogen Bo Rosenkulls kategorisering av vokal uppvärmning. Det har blivit ett verktyg som hjälpt mig strukturera vilka delar en ”optimal” vokal uppvärmning bör innehålla. Utifrån dessa kategorier har jag provat olika uppvärmningsövningar och utvecklat uppvärmningen till att värma hela kroppen. Inte bara rösten som tidigare. Slutsatsen är att en grundlig vokal uppvärmning har stor effekt på resten av övningspasset och är en viktig del i arbetet att bygga och forma instrumentet rösten. I detta arbete upplever jag att uppvärmningsövningarna haft stor effekt men det krävs en längre undersökningsperiod för att se exakt hur stor.  Jag har också upptäckt att det finns många olika sätt att värma upp på och att det finns mycket kvar för mig att fördjupa mig i.
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Tonin, Talita <1989&gt. "Valutazione di opere cinematografiche: metodi a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10726.

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3

GUARDINCERRI, PATRIZIA. "Didattica e teoria dell'apprendimento nelle opere di Renzo Titone." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1370.

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Abstract:
La presente ricerca desidera investigare il pensiero didattico del professor Renzo Titone, studioso di levatura internazionale che operò più assiduamente negli Stati Uniti e in Italia. Il discorso maggiormente noto di Titone si articola nel vasto campo della linguistica, intesa nell’accezione più ampia che è possibile attribuirle. Ma l’originalità del nostro trascende questa disciplina, pur applicandosi ad essa, in quanto egli cercò un modello che potesse funzionare universalmente nel processo di insegnamento-apprendimento, un modello universale che spiegasse il processo di apprendimento di ogni individuo e fondasse così il procedere dell’insegnamento, un modello matetico che fondasse la didattica, un modello sia analitico di tipo diagnostico sia operativo applicabile alla didassi.
The objective of this research is to investigate Renzo Titone’s didactic theory. Titone was a famous international professor for a long time, from 1960 to 2000. One of Titone’s foundamental points, that this research would like to illuminate, is a general didactic theme; actually at present Titone is more famous for his psycholinguistic studies, but he worked a lot in the field of general didactic and education. The results could illuminate a man who innovated the didactic view in the past and who can also innovate it in the present.
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4

Zocca, Gian Luca. "Analisi, interpretazione e restituzione digitale di un modello semantico: Palazzo Lante, ex-Orsini, ad opera di Giuliano da Sangallo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13610/.

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Abstract:
La tesi si propone di analizzare, interpretare e restituire digitalmente Palazzo Lante, ex-Orsini, ad opera di Giuliano da Sangallo. Infatti, tramite l'approfondimento del contesto storico-urbano dell'area e dello stato di fatto attuale, si è potuto comprendere meglio l'edificio che ha subito nel corso dei secoli numerose variazioni. Nella fase di interpretazione, poi, si sono potuti individuare gli elementi originali progettati dal Sangallo, approfondendo, a seguire, le fonti archivistiche ,quali schizzi, riferimenti progettuali e rilievi, al fine di ricostruire una grammatica architettonica che potesse essere replicata in un modello ideale in linea col linguaggio architettonico di Giuliano da Sangallo. In conclusione, seguendo il lessico compositivo dell'architetto, si è operato, creando una libreria di elementi originali del palazzo, con i quali si è potuto ricostruire un modello fedele all'idea iniziale dell'artista, per poi sviluppare ulteriori ipotesi di variazioni progettuali che avrebbe potuto operare Sangallo.
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Zanatta, Valentina <1989&gt. "La tutela delle opere di industrial design tra registrazione di modello, diritto d'autore e concorrenza sleale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3906.

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Abstract:
La seguente tesi si soffermerà sulle tipologie di tutela di cui un prodotto di design può usufruire. Nel nostro Paese, il design ha rivestito un ruolo fondamentale nel passato e, ancora oggi, ha un’incidenza dal punto di vista culturale, industriale, sociale, e, infine, naturalmente economico. Assodata l’influenza che il design ha nel consumatore durante la scelta di un prodotto, dopo un breve excursus sulla storia del design e un cenno alla situazione comunitaria e internazionale, saranno analizzate dettagliatamente le singole discipline ovvero i disegni e modelli, i marchi di forma, la concorrenza sleale e il diritto d’autore. Seguiranno quindi tre capitoli interamente dedicati ad esse in cui emergeranno i punti forti di ciascuna disciplina e i rispettivi limiti. Verranno analizzate le effettive possibilità che hanno i prodotti di design, e gli autori delle stesse, di ricevere una tutela valida e duratura. Quindi, verrà trattata la possibilità per questi prodotti di godere del cumulo di più tutele. Si concluderà con l'ultimo capitolo che oltre a chiudere e riassumere quanto detto e fatto, proporrà dei casi pratici e delle sentenze riguardanti prodotti di design che hanno potuto godere di alcune di queste tutele. Al di là delle singole sentenze, questi due casi saranno utili per evidenziare l’attuale propensione dei legislatori e dei giudici a concedere tutela alle opere di industrial design, e per tracciare un quadro completo dell’orientamento giuridico italiano che, pur con qualche incertezza, è arrivato oggi a tutelare e difendere dalla contraffazione i prodotti di design e, quindi, l’economia italiana.
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Muscolino, Elena. "Studio parametrico del comportamento di opere di sostegno flessibili mediante modellazione numerica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2068/.

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Abstract:
Oggetto di questa tesi è lo studio parametrico del comportamento di paratie mediante modellazione numerica agli elementi finiti. Si è anche analizzato l’aspetto normativo relativo ad esse ed in particolare si è applicato il D.M. 2008 ad una paratia sottolineando le innovazioni nella progettazione geotecnica. Le paratie sono opere di sostegno flessibili interagenti con i fronti di scavo e costituite da una porzione fuori terra, soggetta a condizioni di spinta attiva, e una porzione interrata che contrappone la resistenza passiva del terreno. Le opere di sostegno flessibile si dividono in due categorie: diaframmi e palancole che differiscono molto fra loro sia per il materiale con cui sono realizzate, sia per la tecnica di messa in opera, sia per la geometria, ma hanno in comune il meccanismo di funzionamento. Sono stati illustrati i metodi di calcolo per lo studio delle paratie: metodi dell’equilibrio limite a rottura, metodi a molle e metodi agli elementi finiti. I metodi agli elementi finiti negli ultimi anni hanno avuto maggior successo grazie alla possibilità di definire il modello costitutivo sforzi-deformazioni, le condizioni al contorno e le condizioni iniziali. Esistono numerosi programmi di calcolo che si basano sul metodo agli elementi finiti, tra i quali è da annoverare il programma Plaxis che viene molto usato grazie alla presenza di vari modelli costitutivi in grado di simulare il comportamento del terreno. Tra i legami costitutivi presenti nel programma Plaxis, sono stati presi in esame il modello Mohr-Coulomb, l’Hardening model e il Soft Soil Creep model e sono poi stati applicati per eseguire uno studio parametrico del comportamento delle paratie. Si è voluto comprendere la sensibilità dei modelli al variare dei parametri inseriti nel programma. In particolare si è posta attenzione alla modellazione dei terreni in base ai diversi modelli costitutivi studiando il loro effetto sui risultati ottenuti. Si è inoltre eseguito un confronto tra il programma Plaxis e il programma Paratie. Quest’ultimo è un programma di calcolo che prevede la modellazione del terreno con molle elasto-plastiche incrudenti. Il lavoro di tesi viene illustrato in questo volume come segue: nel capitolo 1 si analizzano le principali caratteristiche e tipologie di paratie mettendo in evidenza la complessità dell’analisi di queste opere e i principali metodi di calcolo usati nella progettazione, nel capitolo 2 si è illustrato lo studio delle paratie secondo le prescrizioni del D.M. 2008. Per comprendere l’argomento è stato necessario illustrare i principi base di questo decreto e le caratteristiche generali del capitolo 6 dedicato alla progettazione geotecnica. Le paratie sono poi state studiate in condizioni sismiche secondo quanto previsto dal D.M. 2008 partendo dall’analisi degli aspetti innovativi nella progettazione sismica per poi illustrare i metodi pseudo-statici utilizzati nello studio delle paratie soggette ad azione sismica. Nel capitolo 3 si sono presi in esame i due programmi di calcolo maggiormente utilizzati per la modellazione delle paratie: Paratie e Plaxis. Dopo aver illustrato i due programmi per comprenderne le potenzialità, i limiti e le differenze, si sono analizzati i principali modelli costituitivi implementati nel programma Plaxis, infine si sono mostrati alcuni studi di modellazione presenti in letteratura. Si è posta molta attenzione ai modelli costitutivi, in particolare a quelli di Mohr-Coulomb, Hardening Soil model e Soft Soil Creep model capaci di rappresentare il comportamento dei diversi tipi di terreno. Nel capitolo 4, con il programma Plaxis si è eseguita un’analisi parametrica di due modelli di paratie al fine di comprendere come i parametri del terreno, della paratia e dei modelli costitutivi condizionino i risultati. Anche in questo caso si è posta molta attenzione alla modellazione del terreno, aspetto che in questa tesi ha assunto notevole importanza. Dato che nella progettazione delle paratie è spesso utilizzato il programma Paratie (Ceas) si è provveduto ad eseguire un confronto tra i risultati ottenuti con questo programma con quelli ricavati con il programma Plaxis. E’ stata inoltra eseguita la verifica della paratia secondo le prescrizioni del D.M. 2008 dal momento che tale decreto è cogente.
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Cadelo, Maria <1987&gt. "Modelli femminili di beneficenza a confronto nell'eta dell'emancipazione ebraica: le opere pie di Roma e di Torino." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9323/1/tesi_Cadelo.pdf.

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Abstract:
Il presente lavoro ripercorre la vicenda storica di alcuni istituti di beneficenza, operanti a Roma e a Torino tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, attraverso le carte di archivi rimasti finora inesplorati. L’attenzione è stata posta sul ruolo femminile, risultato determinante nell’improntare l’attività di tali enti. L’esclusione della donna dalla vita comunitaria sancita dalla tradizione, non impedì che durante la fase dell’emancipazione delle minoranze religiose, vi fosse una graduale ridimensionamento della tradizionale separazione dei ruoli. Questo aspetto è da porsi in rapporto con la necessità spesso avvertita dalla donna di contribuire al sostentamento economico del nucleo familiare. L’incremento della povertà fu motore anche dell’iniziativa delle donne borghesi che vennero coinvolte sempre più frequentemente in attività filantropiche, pertanto dimensione lavorativa e attività di beneficenza furono i sentieri privilegiati a partire dai quali il femminile fece il proprio ingresso nella dimensione sociale. La storia delle istituzioni, ricostruita principalmente attraverso i Pinqasim, si inquadra in un sistema reticolare di beneficenza che assume una particolare valenza nella fase successiva all’emancipazione ebraica. Il modello filantropico sotteso all’intervento educativo, incorpora il tradizionale concetto di tzedakah, ma assolve anche alla funzione cruciale di preservare il legame di coesione tra i membri interni della comunità. La storia delle associazioni costituisce un punto di partenza per comprendere la situazione economica e sociale delle università romana e torinese e dei suoi complessi rapporti con la realtà esterna.
The work traces the story of some Jewish charities societies, operating in Rome and Turin between the end of the 19th century and the beginning of the 20th century through the archival documents unexplored. Attention was focused on the female role. The exclusion of women from community life enshrined in tradition did not prevent a gradual reduction of the traditional separation of roles during the phase of emancipation of religious minorities. The increase in poverty was also the engine of the initiative of the bourgeois women who were increasingly involved in philanthropic activities, therefore work dimension and charity activities were the privileged paths from which the female made its entry into the social dimension. The history of the institutions, reconstructed mainly through the Pinqasim, is part of a network system of charity that takes on particular significance in the phase following Jewish emancipation. The philanthropic model underlying the educational intervention incorporates the traditional concept of tzedakah, but also fulfills the crucial function of preserving the bond of cohesion between the internal members of the community. The history of the associations is a important starting point for understanding the economic and social situation of the Roman and Turin universities and its complex relations with the external reality.
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Espinoza, Silva Diego Andrés. "Condiciones para operar una línea de bus con frecuencia similar en periodos punta y fuera de punta." Tesis, Universidad de Chile, 2017. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/150616.

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Abstract:
Magíster en Ciencias de la Ingeniería, Mención Transporte. Ingeniero Civil
Los sistemas de transporte público son utilizados diariamente por millones de personas, quienes además de pagar el valor de la tarifa deben hacer uso de su tiempo (acceso, espera y en vehículo) acrecentando aún más el costo percibido por el usuario. El diseño táctico de un servicio de transporte público es uno de los problemas que más atención ha recibido en la literatura. Sin embargo, la gran mayoría de los estudios considera solo periodos punta, dejando fuera aquellos menos demandados. Esto llama la atención considerando las menores frecuencias observadas por los usuarios en los periodos fuera de punta y con esto los mayores costos percibidos en términos de tiempo, que podrían justificar mayores frecuencias si son incorporados correctamente. En esta tesis se plantea un modelo microeconómico multiperiodo que considera costos de operadores y usuarios para determinar el valor óptimo de la frecuencia y el tamaño de vehículo que minimicen los costos totales de una linea de bus simple. El modelo se aplica en un escenario con demanda observada y tiempos de viaje estimados para el eje de Santa Rosa, Santiago de Chile. El objetivo es determinar escenarios que inciden en el uso de mayores frecuencias en periodos menos demandados y con esto determinar casos en los que se justifican tener frecuencias similares a la de los periodos punta. Para esto se crean distintos escenarios que permiten determinar el impacto que tiene el nivel de la demanda, la duración de los periodos, el nivel de congestión, entre otros elementos. Uno de los principales resultados es la respuesta diferente en frecuencia óptima que tienen mercados de baja y alta demanda ante cambios en la afluencia. Mientras en los primeros se observan frecuencias similares entre periodos punta y fuera de punta, en los segundos se justifican mayores disparidades de frecuencia para los mismos cambios en demanda. Esto se debe a los mayores beneficios en tiempo de espera que se observan al aumentar la frecuencia en mercados menos demandados. Por otra parte, se observa que periodos punta más largos tienden a justificar una mayor diferencia de frecuencia entre periodos, ya que mientras la frecuencia de los periodos fuera de punta se mantiene prácticamente constante, un aumento de demanda absoluta en los más demandados provoca un aumento de frecuencia debido al mayor peso relativo de dichas horas. Otro de los principales resultados de este estudio es la mayor diferencia de frecuencia que se observa en la medida que se reduce la congestión. Una medida que aumente la velocidad comercial de los buses tendrá mayor impacto en los periodos más demandados, debido a que es en éstos donde se observa congestión, y por tanto donde se aprecian los mayores aumentos de frecuencia óptima. Además, se analiza el impacto que tiene una estructura de costos rígidas en la tripulación, como también la utilización de intervalos regulares entre buses (en comparación a distribución poisson), determinando que el primer caso favorece frecuencias óptimas similares entre periodos.
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CAVENAGO, MARCO. "ARTE SACRA IN ITALIA: LA SCUOLA BEATO ANGELICO DI MILANO (1921-1950)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2021. http://hdl.handle.net/2434/829725.

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Abstract:
Nell’ottobre del 1921 a Milano nacque la Scuola Superiore di Arte Cristiana Beato Angelico. Responsabili dell’iniziativa: don Giuseppe Polvara, l’architetto Angelo Banfi, il pittore Vanni Rossi, affiancati dallo scultore Franco Lombardi, dai sacerdoti Adriano e Domenico Bernareggi, dall’ingegner Giovanni Dedè, dal professor Giovanni Mamone e dall’avvocato Carlo Antonio Vianello. Gli allievi del primo anno scolastico furono nove, due dei quali (gli architetti don Giacomo Bettoli e Fortunato De Angeli) destinati a restare per lunghi anni nella Scuola come docenti: così avvenne anche col pittore Ernesto Bergagna, iscrittosi l’anno seguente. A partire da quell’avvenimento il contesto italiano dell’arte sacra poté contare su un elemento di indiscutibile novità, destinato nel giro di pochi anni a una rapida, diffusa e pervicace affermazione nella Penisola. La fondazione della Scuola Beato Angelico mise un punto fermo nell’annoso dibattito sul generale declino dell’arte sacra che andava in scena da lungo tempo in Italia così come nei principali Paesi europei. La formula ideata da don Polvara metteva a sistema le proprie esperienze personali, artistiche e professionali con la conoscenza del contesto internazionale, di alcuni modelli esemplari e il confronto con gruppi e singole figure (artisti, critici, uomini di Chiesa) animate dal comune desiderio di contribuire alla rinascita dell’arte sacra. A cento anni dalla sua nascita – e a settanta dalla scomparsa del suo fondatore – la Scuola Beato Angelico (coi laboratori di Architettura, Cesello, Ricamo, Pittura e Restauro) prosegue tuttora nel compito di servire la Chiesa attraverso la realizzazione di arredi e paramenti sacri contraddistinti da una particolare cura dell’aspetto artistico e liturgico, oggetto di ripetute attestazioni di merito e riconoscimenti in ambito ecclesiastico. Ciò che invece finora manca all’appello è un organico tentativo di ricostruzione delle vicende storiche che hanno segnato la genesi e gli sviluppi di questa singolare realtà artistica e religiosa. Scopo di questa tesi è quindi la restituzione di un profilo il più possibile dettagliato e ragionato della storia della Scuola Beato Angelico, tale da riportare questa vicenda al centro di una situazione storica e di un contesto culturale complesso, attraverso una prospettiva di lavoro originale condotta sul filo delle puntualizzazioni e delle riscoperte. Stante il carattere “pionieristico” di questa ricerca, la vastità dei materiali e delle fonti a disposizione e la conseguente necessità di assegnare un taglio cronologico riconoscibile al lavoro si è optato per circoscrivere l’indagine ai decenni compresi tra il 1921 e il 1950, ovvero tra la fondazione della Beato Angelico e la scomparsa di Giuseppe Polvara. Come si vedrà, il termine iniziale viene in un certo senso anticipato dall’esigenza di tratteggiare al meglio gli antefatti e il contesto da cui trae origine la Scuola (tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo). L’anno assunto a conclusione della ricerca, invece, è parso una scelta quasi obbligata, coincidente col primo avvicendamento alla direzione della Beato Angelico oltre che dalla volontà di escludere dal discorso quanto andò avviandosi negli anni Cinquanta e Sessanta, ossia una nuova e diversa stagione nel campo dell’arte sacra (destinata, tra l’altro, a passare attraverso lo snodo rappresentato dal Concilio Vaticano II e dall’azione di S. Paolo VI), peraltro assai indagata dagli studi storico-artistici. Ciò che ha reso possibile la stesura di questa tesi è il fatto che essa si appoggi, in buona parte, su materiali archivistici inediti o, quantomeno, mai esaminati prima d’ora in modo strutturato. L’accesso ai materiali d’archivio più storicizzati e la loro consultazione (grazie alla disponibilità dimostrata dalla direzione della Scuola Beato Angelico) hanno condizionato in modo determinante la trattazione degli argomenti, la ricostruzione dei quali , in alcuni casi, è sostenuta esclusivamente dai documenti rinvenuti. La nascita della Scuola Beato Angelico non fu un accadimento isolato nel panorama della produzione artistica europea del tempo né un episodio estraneo a quanto, contemporaneamente, si andava dibattendo nel mondo ecclesiastico. La Scuola di Polvara nacque in un’epoca contrassegnata da grande fermento ecclesiale: si pensi agli Ateliers d’Art Sacré fondati da Maurice Denis e George Desvallières a Parigi nel 1919, solo due anni prima della Scuola milanese, i cui aderenti – tutti laici – professavano una religiosità intensa e devota. Ma, soprattutto, il modello determinante e più conosciuto da Polvara fu la Scuola di Beuron (Beuroner Kunstschule), nata nell’omonima abazia benedettina tedesca nell’ultimo quarto del XIX secolo a opera di padre Desiderius Lenz e sul cui esempio ben presto sorsero atelier specializzati nella produzione di arte sacra (arredi e paramenti a uso liturgico) in molte comunità benedettine dell’Europa centrale. L’affinità di Polvara con la spiritualità benedettina è un elemento-chiave della Scuola da lui fondata: dalla regola dell’ora et labora derivò infatti il concetto (analogo) di “preghiera rappresentata” (orando labora). L’organizzazione stessa della Scuola, impostata come in un’ideale bottega medievale dove maestri, apprendisti e allievi collaborano e convivono, riprende lo stile di vita monastico dei cenobi benedettini. Proprio al fine di conservare il più possibile il carattere della bottega medievale, il numero degli allievi ammessi alla Scuola non fu mai troppo elevato, così da mantenere un adeguato ed efficace rapporto numerico tra i discepoli e i maestri. Ancora, da Beuron la Beato Angelico trasse la particolare e inconfondibile forma grafica della lettera “e”, riconoscibile nelle numerose e lunghe epigrafi presenti in tante sue opere. Ultimo elemento in comune tra la Scuola milanese e quella tedesca – ma che si può imputare alla più generale fascinazione per l’epoca medievale – è l’unità di intenti che deve animare tutte le maestranze impegnate a creare un’opera collettiva e anonima ad maiorem Dei gloriam, dove il contributo del singolo autore rimane volutamente nascosto in favore del nome della Scuola. Ciò che differenzia, tuttora, la Scuola da analoghi centri di produzione di arte sacra è il fatto che essa poggi le fondamenta su una congregazione religiosa, la Famiglia Beato Angelico, un’idea a lungo coltivata da Polvara e approvata ufficialmente dall’autorità diocesana fra gli anni Trenta e Quaranta. Dalla comune vocazione alla creazione artistica sacra (“missione sacerdotale” dell’artista) discendono la pratica della vita comunitaria, la partecipazione ai sacramenti e ai diversi momenti quotidiani di preghiera da parte di maestri sacerdoti, confratelli e consorelle artisti, apprendisti, allievi e allieve. L’indirizzo spirituale tracciato dal fondatore per la sua Famiglia agisce ancora oggi a garanzia di una strenua fedeltà nella continuità di un progetto artistico e liturgico unico, messo in pratica da una comunità di uomini e donne legate fra loro dai canonici voti di povertà, castità e obbedienza ma soprattutto da un comune e più alto intento. Appunto per assicurare una prospettiva di sopravvivenza e futuro sviluppo della sua creatura, Polvara ebbe sempre chiara la necessità di mantenere unito l’aspetto della formazione (e quindi la didattica nei confronti degli allievi, adolescenti e giovani) con quello della produzione (spettante all’opera di collaborazione fra maestri, apprendisti e allievi). Dal punto di vista operativo le discipline artistiche, praticate nei vari laboratori in cui si articola la Scuola, concorrono, senza alcuna eccezione e nella citata forma anonima e collettiva, a creare un prodotto artistico organico e unitario, una “opera d’arte totale” che deve rispondere all’indirizzo dato dal maestro architetto (lo stesso Polvara), cui spettano devozione, rispetto e obbedienza. Alla progettazione architettonica viene dunque assegnata grande importanza e ciò comporta che le opere meglio rappresentative della Scuola Beato Angelico siano quegli edifici sacri interamente realizzati con l’intervento dei suoi laboratori per tutte o quasi le decorazioni, gli arredi, le suppellettili e i paramenti (come le chiese milanesi di S. Maria Beltrade, S. Vito al Giambellino, SS. MM. Nabore e Felice, o la chiesa di S. Eusebio ad Agrate Brianza e la cappella dell’Istituto religioso delle figlie di S. Eusebio a Vercelli). Quanto ai linguaggi espressivi impiegati dalla Scuola (il cosiddetto “stile”) si evidenziano la preferenza per il moderno razionalismo architettonico – un tema di stringente attualità, cui Polvara non mancò di dare il suo personale contributo teorico e pratico – e quella per il divisionismo in pittura, debitrice dell’antica ammirazione per l’opera di Gaetano Previati. Dall’interazione di queste due forme si origina un riconoscibile linguaggio, moderno e spirituale al tempo stesso, verificabile negli edifici come nelle singole opere, frutto di una profonda sensibilità che combina il ponderato recupero di alcune forme del passato (ad esempio l’iconografia paleocristiana reimpiegata nei motivi decorativi dei paramenti o nella foggia di alcuni manufatti, dal calice al tabernacolo, alla pianeta-casula) con lo slancio per uno stile moderno e funzionale adeguato ai tempi ma rispettoso della tradizione.
In October 1921, the Beato Angelico Higher School of Christian Art was born in Milan. Responsible for the initiative: Don Giuseppe Polvara, the architect Angelo Banfi, the painter Vanni Rossi, flanked by the sculptor Franco Lombardi, by the priests Adriano and Domenico Bernareggi, by the engineer Giovanni Dedè, by professor Giovanni Mamone and by the lawyer Carlo Antonio Vianello . There were nine pupils in the first school year, two of whom (the architects Don Giacomo Bettoli and Fortunato De Angeli) destined to remain in the School for many years as teachers: this also happened with the painter Ernesto Bergagna, who enrolled the following year. Starting from that event, the Italian context of sacred art was able to count on an element of indisputable novelty, destined within a few years to a rapid, widespread and stubborn affirmation in the Peninsula. The foundation of the Beato Angelico School put a stop to the age-old debate on the general decline of sacred art that had been staged for a long time in Italy as well as in major European countries. The formula conceived by Don Polvara put his personal, artistic and professional experiences into a system with the knowledge of the international context, some exemplary models and the comparison with groups and individual figures (artists, critics, men of the Church) animated by the common desire to contribute to the rebirth of sacred art. One hundred years after its birth - and seventy after the death of its founder - the Beato Angelico School (with the workshops of Architecture, Cesello, Embroidery, Painting and Restoration) still continues in the task of serving the Church through the creation of distinctive sacred furnishings and vestments. from a particular care of the artistic and liturgical aspect, object of repeated attestations of merit and acknowledgments in the ecclesiastical sphere. What is missing from the appeal so far is an organic attempt to reconstruct the historical events that marked the genesis and developments of this singular artistic and religious reality. The purpose of this thesis is therefore the return of a profile as detailed and reasoned as possible of the history of the Beato Angelico School, such as to bring this story back to the center of a historical situation and a complex cultural context, through an original work perspective conducted on thread of clarifications and rediscoveries. Given the "pioneering" nature of this research, the vastness of the materials and sources available and the consequent need to assign a recognizable chronological cut to the work, it was decided to limit the survey to the decades between 1921 and 1950, or between the foundation of Beato Angelico and the death of Giuseppe Polvara. As will be seen, the initial term is in a certain sense anticipated by the need to better outline the background and context from which the School originates (between the end of the 19th and the first decades of the 20th century). The year assumed at the end of the research, on the other hand, seemed an almost obligatory choice, coinciding with the first change in the direction of Beato Angelico as well as the desire to exclude from the discussion what started in the 1950s and 1960s, that is a new and different season in the field of sacred art (destined, among other things, to pass through the junction represented by the Second Vatican Council and by the action of St. Paul VI), which is however much investigated by historical-artistic studies. What made the drafting of this thesis possible is the fact that it relies, in large part, on unpublished archival materials or, at least, never examined before in a structured way. Access to the most historicized archive materials and their consultation (thanks to the availability shown by the direction of the Beato Angelico School) have decisively conditioned the discussion of the topics, the reconstruction of which, in some cases, is supported exclusively by documents found. The birth of the Beato Angelico School was not an isolated event in the panorama of European artistic production of the time nor an episode unrelated to what was being debated in the ecclesiastical world at the same time. The Polvara School was born in an era marked by great ecclesial ferment: think of the Ateliers d'Art Sacré founded by Maurice Denis and George Desvallières in Paris in 1919, only two years before the Milanese School, whose adherents - all lay people - they professed an intense and devoted religiosity. But, above all, the decisive and best known model by Polvara was the Beuron School (Beuroner Kunstschule), born in the homonymous German Benedictine abbey in the last quarter of the nineteenth century by father Desiderius Lenz and on whose example workshops specialized in the production of sacred art (furnishings and vestments for liturgical use) in many Benedictine communities in central Europe. Polvara's affinity with Benedictine spirituality is a key element of the School he founded: in fact, the (analogous) concept of "represented prayer" (orando labora) derived from the rule of the ora et labora. The very organization of the School, set up as in an ideal medieval workshop where teachers, apprentices and pupils collaborate and coexist, takes up the monastic lifestyle of the Benedictine monasteries. Precisely in order to preserve the character of the medieval workshop as much as possible, the number of students admitted to the School was never too high, so as to maintain an adequate and effective numerical ratio between disciples and masters. Again, from Beuron Fra Angelico drew the particular and unmistakable graphic form of the letter "e", recognizable in the numerous and long epigraphs present in many of his works. The last element in common between the Milanese and the German schools - but which can be attributed to the more general fascination for the medieval era - is the unity of purpose that must animate all the workers involved in creating a collective and anonymous work ad maiorem. Dei gloriam, where the contribution of the single author remains deliberately hidden in favor of the name of the School. What still differentiates the School from similar centers of production of sacred art is the fact that it rests its foundations on a religious congregation, the Beato Angelico Family, an idea long cultivated by Polvara and officially approved by the diocesan authority between the thirties and forties. From the common vocation to sacred artistic creation (the artist's "priestly mission") descend the practice of community life, the participation in the sacraments and the various daily moments of prayer by master priests, brothers and sisters artists, apprentices, pupils and pupils . The spiritual direction traced by the founder for his family still acts today as a guarantee of a strenuous fidelity in the continuity of a unique artistic and liturgical project, put into practice by a community of men and women linked together by the canonical vows of poverty, chastity. and obedience but above all from a common and higher intent. Precisely to ensure a prospect of survival and future development of his creature, Polvara always had a clear need to keep the training aspect (and therefore the teaching for students, adolescents and young people) united with that of production (due to the work of collaboration between teachers, apprentices and students). From an operational point of view, the artistic disciplines, practiced in the various laboratories in which the School is divided, contribute, without any exception and in the aforementioned anonymous and collective form, to create an organic and unitary artistic product, a "total work of art" which must respond to the address given by the master architect (Polvara himself), to whom devotion, respect and obedience are due. The architectural design is therefore assigned great importance and this means that the best representative works of the Beato Angelico School are those sacred buildings entirely made with the intervention of its laboratories for all or almost all the decorations, furnishings, furnishings and Milanese churches of S. Maria Beltrade, S. Vito al Giambellino, S. MM. Nabore and Felice, or the church of S. Eusebio in Agrate Brianza and the chapel of the religious institute of the daughters of S. Eusebio in Vercelli). As for the expressive languages used by the School (the so-called "style"), the preference for modern architectural rationalism is highlighted - a topic of stringent topicality, to which Polvara did not fail to give his personal theoretical and practical contribution - and that for Divisionism in painting, indebted to the ancient admiration for the work of Gaetano Previati. The interaction of these two forms gives rise to a recognizable language, modern and spiritual at the same time, verifiable in the buildings as in the individual works, the result of a profound sensitivity that combines the thoughtful recovery of some forms of the past (for example early Christian iconography reused in the decorative motifs of the vestments or in the shape of some artifacts, from the chalice to the tabernacle, to the chasuble-chasuble) with the impetus for a modern and functional style appropriate to the times but respectful of tradition.
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Fonseca, Carlos Andr? Guerra. "Estrutura ANFIS modificada para identifica??o e controle de plantas com ampla faixa de opera??o e n?o linearidade acentuada." Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2012. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/15222.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-12-17T14:55:11Z (GMT). No. of bitstreams: 1 CarlosAGF_TESE.pdf: 1739972 bytes, checksum: 7401db4e68ede642dc9d65e00bd935e6 (MD5) Previous issue date: 2012-12-21
In this work a modification on ANFIS (Adaptive Network Based Fuzzy Inference System) structure is proposed to find a systematic method for nonlinear plants, with large operational range, identification and control, using linear local systems: models and controllers. This method is based on multiple model approach. This way, linear local models are obtained and then those models are combined by the proposed neurofuzzy structure. A metric that allows a satisfactory combination of those models is obtained after the structure training. It results on plant s global identification. A controller is projected for each local model. The global control is obtained by mixing local controllers signals. This is done by the modified ANFIS. The modification on ANFIS architecture allows the two neurofuzzy structures knowledge sharing. So the same metric obtained to combine models can be used to combine controllers. Two cases study are used to validate the new ANFIS structure. The knowledge sharing is evaluated in the second case study. It shows that just one modified ANFIS structure is necessary to combine linear models to identify, a nonlinear plant, and combine linear controllers to control this plant. The proposed method allows the usage of any identification and control techniques for local models and local controllers obtaining. It also reduces the complexity of ANFIS usage for identification and control. This work has prioritized simpler techniques for the identification and control systems to simplify the use of the method
Neste trabalho prop?e-se uma modifica??o na estrutura neurofuzzy ANFIS (Adaptive Network Based Fuzzy Inference System) para a obten??o de um m?todo sistem?tico para identifica??o e controle de plantas com ampla faixa de opera??o e n?o linearidade acentuada, a partir de t?cnicas lineares de identifica??o e controle. Este m?todo se baseia na metodologia de m?ltiplos modelos. Dessa forma, obt?m-se modelos lineares locais e esses s?o combinados pela estrutura neurofuzzy proposta. Uma m?trica que permite combinar adequadamente esses modelos ? obtida ap?s o treinamento dessa estrutura, resultando na identifica??o global da planta. Para cada um desses modelos ? projetado um controlador. O controle global ? obtido a partir da combina??o dos sinais dos controladores locais. Essa mistura ? feita pelo ANFIS modificado. A modifica??o na arquitetura do ANFIS permite o compartilhamento do conhecimento adquirido pelo treinamento da estrutura empregada na combina??o de modelos locais. Assim n?o se faz necess?rio o treinamento da estrutura empregada na mistura de controladores. Avaliaram-se as estruturas modificadas atrav?s de dois estudos de caso. Verificou-se que ? poss?vel treinar apenas um ANFIS, para a obten??o de uma m?trica que permita a combina??o adequada dos modelos lineares, v?lidos localmente, e essa estrutura, j? ajustada, pode ser aplicada na combina??o de controladores lineares, projetados para cada um dos modelos, resultando em um sistema de controle que satisfaz as especifica??es de desempenho previamente estabelecidas. O m?todo proposto possibilita a utiliza??o de quaisquer t?cnicas de identifica??o e controle para a obten??o dos modelos e controladores locais, e a redu??o da complexidade de utiliza??o do ANFIS para identifica??o e controle. Neste trabalho priorizaram-se as t?cnicas mais simples de identifica??o e controle de sistemas de forma a simplificar a utiliza??o do m?todo
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Baraldi, Carlotta. "Standard e procedure aperte per l'interoperabilità degli strumenti BIM: una applicazione per il complesso demaniale in piazza VIII agosto a Bologna, sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21081/.

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Abstract:
L’interoperabilità tra le differenti piattaforme BIM-oriented è un concetto fondamentale per la collaborazione tra le diverse figure coinvolte nelle fasi di progettazione e gestione di una costruzione; inoltre, a seguito del Decreto Ministeriale n. 560 del 2017 (conosciuto come “decreto BIM”), l’obbligatorietà di eseguire progetti con metodi e strumenti informatici per la gestione delle informazioni è già una realtà. La tesi propone un approccio metodologico volto alla valutazione comparativa tra i differenti metodi di condivisione delle informazioni nel processo edilizio, investigandone i termini operativi esprimibili tra diverse piattaforme di modellazione BIM, tramite il formato di scambio IFC. Questo lavoro di tesi presenta le analisi relative ai criteri, potenzialità e limiti nello scambio informativo tramite modelli digitali espressi nel formato IFC e creati da software di BIM authoring diversi. In particolare, si è studiato come vengono tradotte le informazioni attribuite agli elementi costruttivi, come si configurano le complesse geometrie modellate, quanti e quali elementi vengono correttamente visualizzati graficamente, per consentire uno scambio adeguato e coerente dei dati nel tempo. Per validare il percorso di studio intrapreso, volto a dimostrare come l’interoperabilità degli strumenti sia fondamentale per alimentare un corretto flusso di progetto BIM, si è trattato il caso studio del complesso demaniale in piazza VIII agosto a Bologna, sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna. In parallelo alla gestione dei dati raccolti per l’edificio nel modello federato multidisciplinare, si è cercato di coniugare l’approccio alla digitalizzazione a tale edificio esistente, affrontando un contesto operativo attuale. In conclusione, si sono evidenziati i grandi vantaggi derivanti dall’adozione di processi di gestione informativa BIM, circostanziandone le attuali criticità ed ipotizzandone gli avanzamenti futuri.
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De, falco Fabrizio. "Opere cortesi, modelli letterari e fazioni politiche nello spazio Plantageneto (XII-XIII sec.) : Il De Nugis Curialium e la Topographia Hibernica alla luce degli obiettivi dei loro autori." Thesis, Avignon, 2020. http://www.theses.fr/2020AVIG1206.

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Abstract:
Les deux ouvrages examinés dans cette thèse, le De Nugis Curialium de Gautier Map et la Topographia Hibernica de Giraud de Barri, sont souvent pris comme exemples pour décrire le style qui caractérisa la production culturelle de la cour Plantagenet. L’œuvre de Gautier Map est généralement considérée comme un exemple du sarcasme des courtisans et comme l’expression de l’intérêt développé en Angleterre pour les contes folkloriques. L’œuvre de Giraud de Barri est surtout étudiée comme témoin de la rencontre entre la civilisation développée au sein des universités européennes au cours du XIIe siècle et celle typique de l’ile irlandaise au milieu du Moyen Âge. Cette thèse relit les deux textes à la lumière des intérêts particuliers de leurs auteurs et de leurs tentatives de carrière. Plutôt que d’évaluer ces œuvres pour leur valeur littéraire, la thèse montre qu’elles sont à contextualiser dans la cadre de la lutte entre factions qui agitait le royaume anglo-normand
Gerald of Wales was a Cambro-Norman courtier and author. His books on Ireland and Wales are unique examples of literacy talent and first-hand witness from the XIIth century Marches of Britain and Ireland. Similarly, Walter Map served at the court of Henry II and wrote the De Nugis Curialium at the end of the XIIth century. The De Nugis is a puzzling work in which one can find history, satire, and folktales. The thesis shows how under the courtly language of the works the authors tried to build and enforce their personal network in order to pursue their careers
La corte di Enrico II Plantageneto (re d’Inghilterra dal 1154 al 1189) è riconosciuta come un centro di innovazioni letterarie, fulcro dei cambiamenti in atto nel XII secolo: la nascita del romance, la cortesia, la raccolta di racconti del folklore celtico.Le due opere esaminate in questa tesi, il De Nugis Curialium di Walter Map e la Topographia Hibernica di Giraldo Cambrense, sono spesso prese a esempio per descrivere la particolare commistione di stili che caratterizzò la produzione culturale della corte plantageneta. L’opera di Walter Map è generalmente indicata come esemplare del sarcasmo dei cortigiani e come espressione dell’interesse sviluppatosi in Inghilterra per i racconti di matrice folklorica. L’opera di Giraldo Cambrense è studiata soprattutto perché testimone dell’incontro tra la civiltà sviluppatasi in seno alle università europee nel corso del XII secolo e quella tipica dell’Irlanda nel pieno del medioevo.Questa tesi rilegge entrambi i testi alla luce degli interessi particolari dei loro autori e ai loro tentativi di carriera. Si sostiene che questi testi furono usati dai loro autori nel tentativo di fare carriera all’interno della gerarchia ecclesiastica del regno anglonormanno. Piuttosto che valutare tali opere per il loro valore letterario, si mostra come siano, da contestualizzare all’interno della complicata e mutevole lotta tra fazioni interna al regno anglo-normanno.Per tale contestualizzazione, si è contato, dopo aver analizzato le tematiche della frontiera, della regalità e del mondo religioso così come sono presentate dagli autori, sulla presenza nei testi di riferimenti precisi a uomini di cui è stato possibile ricostruire interessi e partigianerie. La relazione tra il modo in cui i temi erano presentati, i personaggi contemporanei citati e le esperienze degli autori ha permesso di ricostruire quale fosse l’uso pratico delle opere di Walter Map e Giraldo Cambrense – garantirsi un seggio episcopale – e come i due cercarono di raggiungerlo. La scrittura cortese praticata nel XII secolo inglese adattava le tematiche in voga e i riferimenti condivisi dai suoi lettori a seconda degli obiettivi degli autori e dei destinatari. I destinatari, piuttosto che il re, sono stati identificati in quanti avevano la possibilità, il potere, di incidere nelle carriere degli autori. Il De Nugis Curialium e la Topographia Hibernica risultano essere stati un mezzo per gli autori, opere usate per presentarsi e identificarsi con specifiche fazioni politiche, più simili a dei curriculum vitae che a dei romanzi o enciclopedie
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De, Falco Fabrizio <1989&gt. "Opere cortesi, modelli letterari e fazioni politiche nello spazio Plantageneto (XII-XIII sec.). Il De Nugis Curialium e la Topographia Hibernica alla luce degli obiettivi dei loro autori." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amsdottorato.unibo.it/9424/1/TesiDeFalco.pdf.

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Abstract:
Le due opere esaminate in questa tesi, il De Nugis Curialium di Walter Map e la Topographia Hibernica di Giraldo Cambrense, sono spesso prese a esempio per descrivere la particolare commistione di stili che caratterizzò la produzione culturale della corte plantageneta. L’opera di Walter Map è generalmente indicata come esemplare del sarcasmo dei cortigiani e come espressione dell’interesse sviluppatosi in Inghilterra per i racconti di matrice folklorica. L’opera di Giraldo Cambrense è studiata soprattutto perché testimone dell’incontro tra la civiltà sviluppatasi in seno alle università europee nel corso del XII secolo e quella tipica dell’Irlanda nel pieno del medioevo. Questa tesi rilegge entrambi i testi alla luce degli interessi particolari dei loro autori e ai loro tentativi di carriera. Si sostiene che questi testi furono usati dai loro autori nel tentativo di fare carriera all’interno della gerarchia ecclesiastica del regno anglonormanno. Piuttosto che valutare tali opere per il loro valore letterario, si mostra come siano, da contestualizzare all’interno della complicata e mutevole lotta tra fazioni interna al regno anglo-normanno. Per tale contestualizzazione, si è contato, dopo aver analizzato le tematiche della frontiera, della regalità e del mondo religioso così come sono presentate dagli autori, sulla presenza nei testi di riferimenti precisi a uomini di cui è stato possibile ricostruire interessi e partigianerie. La relazione tra il modo in cui i temi erano presentati, i personaggi contemporanei citati e le esperienze degli autori ha permesso di ricostruire quale fosse l’uso pratico delle opere di Walter Map e Giraldo Cambrense – garantirsi un seggio episcopale – e come i due cercarono di raggiungerlo.
Gerald of Wales was a Cambro-Norman courtier and author. His books on Ireland and Wales are unique examples of literacy talent and first-hand witness from the XIIth century Marches of Britain and Ireland. Similarly, Walter Map served at the court of Henry II and wrote the De Nugis Curialium at the end of the XIIth century. The De Nugis is a puzzling work in which one can find history, satire, and folktales. The thesis shows how under the courtly language of the works the authors tried to build and enforce their personal network in order to pursue their careers.
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Blengini, Neto Adolfo. "Ambiente multim?todos para otimiza??o de opera??es em sistemas de distribui??o de energia el?trica generalizados." Pontif?cia Universidade Cat?lica de Campinas, 2017. http://tede.bibliotecadigital.puc-campinas.edu.br:8080/jspui/handle/tede/926.

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Abstract:
Submitted by SBI Biblioteca Digital (sbi.bibliotecadigital@puc-campinas.edu.br) on 2017-03-23T14:50:03Z No. of bitstreams: 1 ADOLFO BLENGINI NETO.pdf: 3955942 bytes, checksum: 45ddc01c026b2c6b88359672fba01257 (MD5)
Made available in DSpace on 2017-03-23T14:50:03Z (GMT). No. of bitstreams: 1 ADOLFO BLENGINI NETO.pdf: 3955942 bytes, checksum: 45ddc01c026b2c6b88359672fba01257 (MD5) Previous issue date: 2017-02-16
Pontif?cia Universidade Cat?lica de Campinas ? PUC Campinas
This study proposes the development of an environment for optimization of the operations of electrical distribution systems. The environment is proposed for the modern electrical distribution networks considering the possibility of inclusion of distributed generation and mesh topology. The environment is divided into three modules. The first module consists of standardizing the input and organization data of the network in memory using techniques of object-oriented software engineering. This approach simplifies the processes of nodal analysis of the circuits, improves the performance of the solution and allows reusing the objects and operations in other implementations. The second module is responsible for analyzing and represents network characteristics: topology, load model and distributed generation points. The third consists of the BFS, FW and OCF methods to perform the current flow calculation and allows the user to choose the desired algorithm, being able to present the currents and voltages in each iteration. The choice of different methods in the optimization environment allows the use of the most adherent method to the different network topologies, the types of load, the flexibility in the use of capacity constraints of the elements of the network and the inclusion of generation limits and voltage limits. In order to verify the adhesion and the efficiency of the environment, simulations were carried out on balanced three-phase circuits of primary distribution of 11, 33 and 400 buses with different load models, radial or mesh topology, with and without distributed generation.
Esta pesquisa prop?e-se ao desenvolvimento de um ambiente para otimiza??o da opera??o de sistemas de distribui??o de energia. O ambiente ? aderente ?s modernas redes de distribui??o de energia por considerar a possibilidade de inclus?o de gera??o distribu?da e topologia em malha. O ambiente est? dividido em tr?s m?dulos. O primeiro m?dulo consiste na padroniza??o dos dados de entrada e organiza??o da rede em mem?ria no formato de grafo utilizando t?cnicas de engenharia de software orientada a objetos. Este enfoque simplifica os processos de an?lises nodais dos circuitos, melhora o desempenho da solu??o e permite reaproveitar os objetos e opera??es em outras implementa??es. O segundo m?dulo ? respons?vel pela an?lise e representa??o das caracter?sticas da rede: topologia, modelo de cargas e pontos de gera??o distribu?da. O terceiro consiste dos m?todos BFS, FW e OCF para a execu??o do c?lculo do fluxo de corrente e d? a op??o ao usu?rio de escolha do enfoque desejado, podendo apresentar as correntes e tens?es em cada itera??o. A op??o de escolha de diferentes m?todos no ambiente de otimiza??o possibilita o uso do m?todo mais aderentes ?s diferentes topologias de rede, aos tipos modelos de carga, a flexibilidade no uso de restri??es de capacidade dos elementos da rede e a inclus?o de limites de gera??o e limites de tens?o. Com a finalidade de comprovar a ader?ncia e efici?ncia do ambiente foram realizadas simula??es em circuitos trif?sicos equilibrados de distribui??o prim?ria com 11, 33 e 400 barras com modelos de carga constante, topologia radial, anel, com e sem gera??o distribu?da.
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Lucchetti, Federica. "Simulazioni BIM per la definizione del comportamento strutturale di un edificio: il complesso demaniale in piazza VIII agosto a Bologna, sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21082/.

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Abstract:
L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di descrivere il processo di digitalizzazione di un edifico esistente, in particolare dei suoi aspetti strutturali, e di verificare se sia possibile sfruttare il modello informativo prodotto per estrapolarne un modello analitico su cui eseguire analisi strutturali. Nella prima parte, si introducono i temi riguardanti digitalizzazione e BIM, focalizzandosi sugli aspetti di interesse per il lavoro di tesi (normativa, software BIM, interoperabilità e formati di scambio aperti). Nella seconda parte, si descrive il rapporto tra BIM e ingegneria strutturale, esponendo alcuni dei vantaggi legati all’utilizzo di strumenti e processi BIM ed anche eventuali criticità. Nella parte finale, viene trattata la digitalizzazione dell’edificio sede del Provveditorato per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna, ubicato a Bologna. Inizialmente si descrive la metodologia seguita, partendo dalla validazione del modello informativo preesistente, trattando l’interpretazione delle fonti e concludendo con l’aggiornamento e l’integrazione delle informazioni necessarie per il modello analitico ai fini delle successive analisi. Per concludere, viene esposto il processo operativo effettivamente seguito, ponendo particolare attenzione all’interoperabilità tra discipline differenti e tra software di modellazione e analisi. Vengono esposti degli esempi di criticità riscontrabili nelle varie fasi di scambio delle informazioni, dall’importazione del modello preesistente all’aggiornamento bidirezionale tra software di modellazione e di analisi, e come esse possano essere gestite. Il modello informativo prodotto confluisce poi nel modello federato, che raccoglie modelli e informazioni riguardanti le diverse discipline coinvolte. Questo lavoro di tesi, infatti, rientra nell’ambito di un lavoro di ricerca riguardante l’opera in questione iniziato nel 2016 e ancora in corso e che coinvolge la disciplina strutturale, architettonica e impiantistica.
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Mazzei, Giancarlo. "Il processo BIM di supporto alla progettazione e manutenzione impiantistica: i modelli federati nella gestione digitale del complesso demaniale in Piazza VIII Agosto a Bologna, sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21500/.

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Abstract:
Nell'industria delle costruzioni AEC, l'utilizzo di elaborati grafici 2D (non coordinati fra le rispettive discipline) può dar luogo ad una ripetitività ed errata interpretazione dei dati, riprogettazione degli elementi, ritardi durante l'esecuzione dei lavori e rischi di contenzioso. Il presente lavoro è stato sviluppato con l'obiettivo di analizzare l'efficacia dei processi digitali nella gestione informativa a supporto di futuri interventi di progettazione e manutenzione impiantistica su edifici esistenti. È stato assunto come caso studio l'impianto di riscaldamento invernale del complesso demaniale in Piazza VIII Agosto a Bologna, sede del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Lombardia – Emilia-Romagna. L'attività di tesi trae la sua origine da una collaborazione multidisciplinare maturata nel periodo di tirocinio curriculare presso la sede oggetto di studio. Sopralluoghi e studio della documentazione esistente hanno preceduto le attività di coordinamento ricorrendo all'interoperabilità propria del formato aperto non proprietario IFC (coerentemente ai princìpi introdotti dal D.Lgs. 50/2016 "Codice dei Contratti Pubblici"). Una prima fase di studio ha così previsto, nel rispetto dei vincoli architettonici e strutturali, lo sviluppo del modello informativo tridimensionale dell'impianto esistente con riferimento al software Autodesk Revit per impianti MEP. Una seconda fase ha riguardato l'analisi del processo BIM applicato ad un intervento di manutenzione straordinaria cui è sottoposto l'impianto di riscaldamento invernale. La gestione delle revisioni progettuali all'interno del modello BIM federato ha offerto la possibilità di coordinare i modelli delle rispettive discipline garantendo un flusso di lavoro efficiente, chiaro e univoco. Infine, è stato possibile condurre analisi sulle interferenze e simulazione temporale dei lavori, aspetti cardine del BIM in quanto capaci di prevedere e coordinare le attività di cantiere.
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Oliveira, Giezi Alves de. "Processos cognitivos que operam na configura??o de narrativas: uma pesquisa explorat?ria dos fen?menos que subjazem ? compreens?o de textos." Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2012. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/16251.

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Abstract:
Made available in DSpace on 2014-12-17T15:06:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 GieziAO_DISSERT.pdf: 2252017 bytes, checksum: 76aa5476f5e78950297cd8aaf5a5ee48 (MD5) Previous issue date: 2012-11-30
This paper investigates the cognitive processes that operate in understanding narratives in this case, the novel Macuna?ma, by M?rio de Andrade. Our work belongs to the field of Embodied-based Cognitive Linguistics and, due to its interdisciplinary nature, it dialogues with theoretical and methodological frameworks of Psycholinguistics, Cognitive Psychology and Neurosciences. Therefore, we adopt an exploratory research design, recall and cloze tests, adapted, with postgraduation students, all native speakers of Brazilian Portuguese. The choice of Macuna?ma as the novel and initial motivation for this proposal is due to the fact it is a fantastic narrative, which consists of events, circumstances and characters that are clearly distant types from what is experienced in everyday life. Thus, the novel provides adequate data to investigate the configuration of meaning, within an understanding-based model. We, therefore, seek, to answer questions that are still, generally, scarcely explored in the field of Cognitive Linguistics, such as to what extent is the activation of mental models (schemas and frames) related to the process of understanding narratives? How are we able to build sense even when words or phrases are not part of our linguistic repertoire? Why do we get emotionally involved when reading a text, even though it is fiction? To answer them, we assume the theoretical stance that meaning is not in the text, it is constructed through language, conceived as a result of the integration between the biological (which results in creating abstract imagery schemes) and the sociocultural (resulting in creating frames) apparatus. In this sense, perception, cognitive processing, reception and transmission of the information described are directly related to how language comprehension occurs. We believe that the results found in our study may contribute to the cognitive studies of language and to the development of language learning and teaching methodologies
Este trabalho investiga os processos cognitivos que operam na compreens?o de narrativas, a partir do romance Macuna?ma, de M?rio de Andrade. Insere-se no campo da Lingu?stica Cognitiva de base Corporificada e, devido ? sua natureza interdisciplinar, dialoga com alguns referenciais te?ricos e metodol?gicos da Psicolingu?stica, da Psicologia Cognitiva e das Neuroci?ncias. Nesse sentido, adotamos a pesquisa do tipo explorat?ria, realizando testes do tipo recall e cloze, adaptados, com estudantes de n?vel superior, todos falantes nativos. A escolha do romance Macuna?ma como motiva??o inicial da proposta deu-se por se tratar de uma narrativa fant?stica, cuja principal caracter?stica est? no fato de o romance apresentar eventos, circunst?ncias e personagens que, de forma n?tida, se distanciam dos tipos experienciados no cotidiano, o que constitui dados adequados a uma an?lise que pretende investigar a configura??o do sentido, num modelo baseado-em-compreens?o. Buscamos, assim, responder a quest?es que ainda s?o, de maneira geral, pouco exploradas no campo da Lingu?stica Cognitiva, tais como: em que medida o acionamento de modelos mentais (Esquemas e Frames) est? relacionado ao processo de compreens?o de narrativas? Como constru?mos o sentido, mesmo diante de termos ou express?es que n?o integram o nosso repert?rio lingu?stico? Por que nos envolvemos emocionalmente durante a leitura de um determinado texto, mesmo sabendo que se trata de obra de fic??o? Para respond?-las, partimos do pressuposto te?rico de que o significado n?o est? no texto, ele ? constru?do por meio da linguagem, concebida como resultado da integra??o entre o aparato biol?gico (que resulta na cria??o de Esquemas Imag?ticos abstratos) e sociocultural (resultando na cria??o de frames). Nesse sentido, a percep??o, o processamento cognitivo, a recep??o e a retransmiss?o das informa??es descritas est?o diretamente relacionadas ao modo como ocorre a compreens?o da linguagem. Acreditamos que os resultados encontrados em nossa pesquisa possam contribuir para os estudos cognitivos da linguagem e para o desenvolvimento de metodologia de ensino-aprendizagem de l?nguas
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Queiroz, Cintia Galv?o. "Evid?ncias de validade de instrumento para coleta de dados no pr? e p?s-operat?rio de estomizados intestinais a luz do Modelo de Adapta??o de Roy." PROGRAMA DE P?S-GRADUA??O EM ENFERMAGEM, 2017. https://repositorio.ufrn.br/jspui/handle/123456789/24741.

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Submitted by Automa??o e Estat?stica (sst@bczm.ufrn.br) on 2018-02-15T11:46:47Z No. of bitstreams: 1 CintiaGalvaoQueiroz_DISSERT.pdf: 29677920 bytes, checksum: 8f177ae4fba2cbace33ad94b46139f8e (MD5)
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Made available in DSpace on 2018-02-16T14:47:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 CintiaGalvaoQueiroz_DISSERT.pdf: 29677920 bytes, checksum: 8f177ae4fba2cbace33ad94b46139f8e (MD5) Previous issue date: 2017-12-19
Coordena??o de Aperfei?oamento de Pessoal de N?vel Superior (CAPES)
Objetivou-se analisar a validade te?rica de instrumento para a coleta de dados no pr? e p?soperat?rio de pessoas estomizadas intestinais ? luz do Modelo de Adapta??o de Roy. Estudo metodol?gico, quantitativo desenvolvido em duas etapas: constru??o da vers?o preliminar de um instrumento norteador de consulta de enfermagem fundamentado no Modelo de Adapta??o de Roy, com aplicabilidade para o pr? e p?s-operat?rio de estomia (1? etapa), submiss?o do instrumento para valida??o do seu conte?do aos especialistas (2? etapa). A amostra foi composta por 11 ju?zes selecionados a partir dos crit?rios de inclus?o: atuar na pr?tica cl?nica na ?rea de estomaterapia e/ou discentes a n?vel de mestrado e doutorado com conhecimento te?rico e de pesquisa sobre estomias intestinais e/ou Modelo de Adapta??o de Callista Roy e aceitar participar voluntariamente assinando o Termo de Consentimento Livre Esclarecido. Para embasar a constru??o e valida??o do instrumento foi utilizada a teoria da psicometria, a qual se baseia em tr?s polos: te?rico, experimental e anal?tico. Para fins de valida??o de conte?do, o presente estudo deteve-se ao polo te?rico. A avalia??o dos itens do instrumento ocorreu a partir da classifica??o em n?o tenho sugest?es para esse item, tenho sugest?es para melhoria do item e o item deve ser retirado e a avalia??o geral de cada instrumento a partir de 10 requisitos. Ap?s a avalia??o foi realizada a valida??o de conte?do com aplica??o do ?ndice Kappa (K) e ?ndice de Validade de Conte?do (IVC), aceitando ?ndices superiores a 0,81 e 0,80, respectivamente. O projeto de pesquisa obteve parecer favor?vel do Comit? de ?tica em Pesquisa/UFRN (CAAE n? 65941517.8.0000.5537). Ap?s serem codificados e tabulados, os dados foram analisados por meio de estat?stica descritiva. Dos 11 ju?zes que avaliaram o instrumento, 100% eram do sexo feminino, com m?dia de idade de 34,4 (?9,1) anos, 88,9% possu?am mestrado acad?mico, 54,5% atuavam exclusivamente na assist?ncia e 36,4% disseram assistir e/ou pesquisar estomias devido oportunidade de emprego/necessidade institucional. Em rela??o ao Modelo, 100,0% dos ju?zes responderam que consideram importante que o enfermeiro conhe?a o processo adaptativo da pessoa estomizada, entretanto, apenas 72,7% tinham conhecimento. Na avalia??o geral do instrumento, obteve-se ?ndices de IVC e Kappa de 0,90 e 0,96, respectivamente, acima do considerado aceit?vel. A maioria dos itens avaliados obtiveram n?veis de avalia??o da validade de conte?do dentro do estabelecido (IVC ?0,80 e Kappa?0,81) sendo considerados adequados. Dez itens foram retirados, uma vez que n?o obtiveram n?vel de concord?ncia dentro dos ?ndices estabelecidos. Foi levado em considera??o tamb?m as sugest?es e justificativas individuais dos ju?zes para melhorar o item ou retira-lo. Algumas sugest?es foram dadas por apenas um juiz, sendo analisadas, acatadas ou rejeitadas em fun??o de sua pertin?ncia. Por fim, o instrumento foi reformulado baseando-se nos n?veis de concord?ncia entre os ju?zes e a vers?o final apresenta 126 itens, mostrando-se v?lidos quanto ao seu conte?do, permitindo sua aplica??o pr?tica, tanto pelos enfermeiros assistenciais como tamb?m pelos graduandos de enfermagem a fim de identificar necessidades adaptativas das pessoas estomizadas e subsidiar interven??es para promover a adapta??o.
The aim of this study was to analyze the theoretical validity of an instrument for the collection of data in the pre and postoperative period of intestinal stomates in the light of Roy's Adaptation Model. Methodological and quantitative study developed in two stages: construction of the preliminary version of a nursing consultation guideline based on the Roy Adaptation Model, with applicability for the pre and post-operative of the stommy (1st stage), submission of the instrument for validation of its content to the experts (2nd stage). The sample consisted of 11 judges selected from the inclusion criteria: acting in the clinical practice in the area of stomatherapy and/or students at master's and doctoral level with theoretical knowledge and research on intestinal stomies and/or Callista's Adaptation Model Roy and agree to participate voluntarily by signing the informed consent term. In order to base the construction and validation of the instrument, the theory of psychometry was used, which is based on three poles: theoretical, experimental and analytical. For purposes of content validation, the present study was applied to the theoretical pole. The evaluation of the items of the instrument occurred from the classification in I have no suggestions for this item, I have suggestions for improvement of the item and the item should be withdrawn and the overall evaluation of each instrument from 10 requirements. After the evaluation, the content validation was applied with Kappa Index (K) and Content Validity Index (IVC), accepting indexes above 0.81 and 0.80, respectively. The research project obtained a favorable opinion from the Research Ethics Committee/UFRN (CAAE n? 65941517.8.0000.5537). After being coded and tabulated, the data were analyzed by means of descriptive statistics. Of the 11 judges who evaluated the instrument, 100% were female, with a mean age of 34.4 (? 9.1) years, 88.9% had an academic master's degree, 54.5% were exclusively on care and 36, 4% said attending and/or researching ostomies due to job opportunity/institutional need. Regarding the Model, 100.0% of the judges answered that they consider it important that the nurse knows the adaptive process of the stomized person, however, only 72.7% were aware. In the general evaluation of the instrument, IVC and Kappa indexes of 0.90 and 0.96, respectively, were obtained, above that considered acceptable. Most of the evaluated items had levels of evaluation of the validity of content within the established (IVC ?0.80 and Kappa ?0.81) being considered adequate. Ten items were withdrawn, since they did not obtain level of agreement within the established indices. The judges' individual suggestions and justifications were also taken into account to improve the item or to withdraw it. Some suggestions were given by only one judge, being analyzed, accepted or rejected according to their pertinence. Finally, the instrument was reformulated based on the levels of concordance between the judges and the final version presents 126 items, proving valid as to its content, allowing its practical application, both by nursing assistants as well as by undergraduate nursing students to identify the adaptive needs of stommized people and to support interventions to promote adaptation.
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Dratsch, Irina. "Das romantische Modell einer Oper und deren Funktion in Tschaikowskijs 'Pique Dame'." 2002. https://ul.qucosa.de/id/qucosa%3A15879.

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Lulé, Susanna [Verfasser]. "Oper als ästhetisches Modell für die Literatur um 1800 / vorgelegt von Susanna Lulé." 2006. http://d-nb.info/981575595/34.

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Oprea, Günther [Verfasser]. "Vorbehandlung mit Lipoteichonsäure in vivo bewirkt eine Kardioprotektion im leukozytenfreien System am Modell des isoliert, retrograd perfundierten Herzen nach Langendorff : ein Vergleich mit Lipopolysaccharid / vorgelegt von Günther Oprea." 2010. http://d-nb.info/1010842013/34.

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ALESSANDRA, Campanari. "“IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.

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Abstract:
Il mio lavoro di ricerca rappresenta un contributo allo studio dell'esperienza umana dello “spazio alimentare” come costruzione sociale che comprende sia i modelli del comportamento umano, e la loro relazione sensoriale con uno specifico luogo, sia l'imprenditoria etnica. Il nucleo di questo progetto di ricerca è rappresentato da un’indagine multi-generazionale del multiforme processo della migrazione italiana in America, laddove la cultura alimentare viene utilizzata come veicolo per esaminare come gli immigrati abbiano prima perso e poi negoziato una nuova identità in terra straniera. Lo scopo generale della tesi è quello di esaminare come il cibo rappresenti un collegamento nostalgico con la patria per la prima generazione, un compromesso culturale per la seconda e un modo per rinegoziare un'etnia ibrida per le generazioni successive. La lente del cibo è anche utilizzata per esplorare lo sviluppo dei ristoranti italiani durante il Proibizionismo e il loro ruolo nel processo di omogeneizzazione culinaria e di invenzione della tradizione nel mondo contemporaneo. Per spiegare come la cucina regionale in America sia diventata un simbolo collettivo di etnia e abbia potuto creare un'identità Italo-Americana nazionale distinta da quella italiana, ho adottato il modello creato da Werner Sollors e Kathleen Neils Cozen e sintetizzato con l'espressione di “invenzione dell'etnia”. Il capitolo di apertura esplora la migrazione su larga scala che ha colpito l'Italia e la storia economica italiana per oltre un secolo e prosegue con un’analisi storica sullo sviluppo dei prodotti alimentari nel tempo. La prima sezione evidenzia il significato culturale dell'alimento e il suo ruolo nella costruzione di un'identità nazionale oltre i confini italiani e prosegue con un’analisi sulla successiva variazione delle abitudini alimentari durante l'immigrazione di massa. Il capitolo conclude illustrando il quadro teorico utilizzato per teorizzare le diverse dimensioni dell'etnia. Partendo dall'ipotesi che l'identità sia un elemento socialmente costruito e in continua evoluzione, il secondo capitolo è dedicato all'analisi della natura mutevole del cibo, esplorata attraverso tre distinti ma spesso sovrapposti tipi di spazio: spazio della "memoria individuale"; spazio della "memoria collettiva"; spazio della "tradizione inventata". Lo spazio della “memoria individuale” esplora come i primi immigrati italiani tendevano a conservare le loro tradizioni regionali. Al contrario lo spazio della memoria collettiva osserva il conflitto ideologico emerso tra la prima e la seconda generazione di immigrati italiani, in risposta alle pressioni sociali del paese ospitante. L'analisi termina con la rappresentazione di generazioni successive impegnate a ricreare una cultura separata di cibo come simbolo dell'identità creolata. Il capitolo tre, il primo capitolo empirico della dissertazione, attraverso l'analisi della letteratura migrante mostra l'importanza del cibo italiano nella formazione dell'identità italo- americana. Questa letteratura ibrida esamina il ruolo degli alimenti nelle opere letterarie italo-americane di seconda, terza e della generazione contemporanea di scrittori. Il quarto capitolo completa la discussione seguendo la saga del cibo italiano dai primi ristoranti etnici a buon mercato, frutto della tradizione casalinga italiana, fino allo sviluppo di un riconoscibile stile di cucina italo-americano. A questo proposito, i ristoranti rappresentano una "narrazione" etnica significativa che riunisce aspetti economici, sociali e culturali della diaspora italiana in America e fa luce sull'invenzione del concetto di tradizione culinaria italiana dietro le cucine americane. La sezione termina con un'esplorazione del problema moderno relativo al fenomeno dell’Italian "Sounding" negli Stati Uniti, basato sulla creazione di immagini, colori e nomi di prodotti molto simili agli equivalenti italiani, ma senza collegamenti diretti con le tradizioni e la cultura italiana. Il capitolo finale fornisce una visione etnografica su ciò che significa essere italo-americani oggi e come i ristoranti italiani negli Stati Uniti soddisfano la tradizione culinaria Italiana nel mondo contemporaneo americano. Per concludere, considerando le teorie dell'invenzione della tradizione, due casi di studio esplorativi a Naples, in Florida, vengono presentati sia per analizzare come gli italo-americani contemporanei manifestano la loro etnia attraverso il cibo etnico sia per esaminare come il cibo italiano viene commercializzato nei ristoranti etnici degli Stati Uniti, alla luce della del processo di globalizzazione.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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