Academic literature on the topic 'Oltre il Cielo'

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Journal articles on the topic "Oltre il Cielo"

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Massa Ope, Simona. "Il cielo sopra le nuvole. Note a margine "superiore" del convegno "Oltre la sincronicità? Psiche e materia nella fisica e nella psicologia analitica di oggi"." STUDI JUNGHIANI, no. 47 (December 2018): 137–53. http://dx.doi.org/10.3280/jun2018-047006.

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Pasquino, Gianfranco. "Democrazia, partiti, primarie." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, no. 1 (June 30, 2006): 21–39. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12708.

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Abstract:
Per cominciare, mi sembra opportuno delineare le caratteristiche della, come direbbero gli inglesi, big picture , vale a dire del quadro generale nel quale si inquadrano le trasformazioni dei regimi democratici, in special modo di quelle democrazie che si sono consolidate nel secondo dopoguerra. A partire dalla pubblicazione in inglese (1992) del libro di Francis Fukuyama, La fine della storia e l’ultimo uomo, sono proliferate le analisi di queste trasformazioni della democrazia, spesso effettuate con visioni ideologiche talvolta con riferimenti quasi kantiani alla necessità di estendere la democrazia ai livelli sopranazionali (Unione Europea, Nazioni Unite). Correttamente inteso, ma era sufficiente essere andati oltre la lettura del titolo, il libro di Fukuyama aveva assunto una prospettiva piuttosto diversa. Con straordinario tempismo, l’autore argomentava che, avendo vinto la sfida con i totalitarismi, le democrazie liberali si trovavano finalmente nelle condizioni migliori per iniziare il complesso cammino del loro perfezionamento. Oggi sappiamo che, con la comparsa del terrorismo internazionale, sotto forma di sfida alla civiltà occidentale, come correttamente previsto, ma sicuramente non auspicato, da Samuel Huntington (Lo scontro di civiltà e il nuovo ordine mondiale), la situazione si è molto complicata. Non per questo, le democrazie hanno rinunciato ai loro principi fondanti né li hanno stravolti anche se qualcosa del genere può essere avvenuto, come affermano diversi studiosi e commentatori, alla democrazia degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Bush, seppur in maniera non irreversibile. Al contrario, la maggior parte delle democrazie hanno accettato la sfida della qualità delle loro istituzioni e delle loro prestazioni tanto che quello della “qualità della democrazia” è attualmente il campo di analisi in ascesa nella scienza politica contemporanea (sul punto Diamond e Morlino 2005). E, naturalmente, quando si parla di qualità della democrazia è assolutamente inevitabile interrogarsi non tanto e non soltanto sui diritti dei cittadini, che qualsiasi democraziadegna di questo nome deve promuovere e proteggere, quanto, piuttosto e più precisamente, sui poteri dei cittadini. Questa, peraltro non lunga, ma appena leggermente pomposa, premessa mira a suggerire che, come vedremo meglio in seguito, le elezioni primarie non cadono dal cielo e neppure vengono dall’inferno, ma possono e debbono essere inserite nel discorso relativo al perfezionamento delle democrazie. Peraltro, non ho nessun dubbio sul fatto che la qualità della democrazia dipende anche, gli elitisti direbbero in special modo, dalla qualità delle loro leadership, delle minoranze organizzate che conquistano il potere politico. Ritengo, però, assiomatico affermare che nelle democrazie sono gli elettori a scegliere e, eventualmente e periodicamente, a fare circolare le leadership, ovvero a fare entrare e uscire dalle stanze del potere le minoranze organizzate dei loro sistemi politici. Dunque, mi pare opportuno condurre il discorso che segue con riferimento proprio al potere degli elettori di scegliere non soltanto rappresentanti e governanti, ma anche coloro che ambiscono a diventare rappresentanti e governanti.
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Cerruto, Maurizio, and Francesco Raniolo. "Dal partito dominante alla coalizione dominante: le elezioni regionali in Sicilia (1947-2008)." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 61, no. 1 (June 30, 2009): 41–98. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10165.

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Abstract:
Le elezioni del 2008 in un sessantennio di elezioni regionali in Sicilia Le premesse del gioco (1947-1991): il sistema a partito dominante Verso un sistema a coalizione dominante: il ciclo elettorale 1996-2008 Gli attori del gioco Partiti, candidati ed elettori Oltre le elezioni
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Cargnello, G. "Ricerche volte a definire il paradigma e un prontuario “completo” di descrittori materiali, immateriali, …(ora oltre 150000) base della “Carta della Sostenibilità Universale Olistica MetaEtica 4.1C.17.18”: Descrittori che vanno oltre l'immaginabile, oltre “la terra, i cieli e gli universi”." BIO Web of Conferences 12 (2019): 01006. http://dx.doi.org/10.1051/bioconf/20191201006.

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Abstract:
Relativamente alla “sostenibilità” facendo seguito alle ricerche pregresse, ultimamente abbiamo coinvolto oltre 3500 signori italiani e non italiani che vanno dai ricercatori ai semplici, umili ma colti, illuminati ed illuminanti cittadini, nonché teologi, filosofi, psicologi, sociologi, moralisti, umanisti, ambientalisti, economisti, politici, amministratori, imprenditori, tecnici, …. Queste attività e ricerche hanno definito un paradigma sulla sostenibilità e reso possibile scrivere un prontuario “completo” di descrittori (ora oltre 150000: compresi quelli materiali ed immateriali, “fisici” e “metafisici”, spirituali e non spirituali, dei credenti e dei non credenti, degli atei, dei “credenti atei”, dell' “humanae sàpere” compresi, …, “MetaEtici 4.1C”) prima, mai visti i quali, pure, vanno oltre l'immaginabile, oltre “la terra, i cieli, gli universi, i multiversi, …”. Paradigma e prontuario che hanno pure attinto, come dovevano attingere da: “Dichiazione di Stoccolma”, “Rapporto di Brundtland”, ONU, UNESCO, CE, OIV, SQNPI, VIVA, EQUALITAS, GiESCO 2015, GiESCO 2017, Tergeo, Magis, SOStain, Prowine, ECO-Prowine, Ita.Ca/Gea.Vite, Vino Naturale, Dinamic wine, Vino Libero, New Green Revolution, Organic wine, VinNatur …e dai vari progetti, programmi, protocolli, regolamenti, associazioni, norme sulle “sostenibilità”, nonché, ed in particolare, dall' “humanae sàpere”. Queste attività e queste ricerche sono risultate fondamentali per scrivere, come è stata scritta, la “Carta della Sostenibilità Universale Olistica.MetaEtica 4.1.18 Liberi ma nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico.MetaEtico 4.1C” secondo la così detta “Grande Filiera Metaetica 4.1C” del Conegliano Campus 5.1C, la quale carta è risultata rappresentare, pure, un' importante opportunità spirituale, culturale, relazionale e di sensibilizzazione per ulteriori riflessioni e approfondimenti dell'anima, culturali, “di vita”, “Politici”, terminologici, concettuali, relazionali, metodologici teorici di base ed applicativi in generale e in particolare, ad esempio, per chi opera: 1-sulla “sostenibilità” intesa come “Sostenibilità Universale Olistica.MetaEtica 4.1.18 Liberi ma nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico. MetaEtico 4.1C”, 2-sulla fondamentale indispensabile urgente: 2.1-massima sburocratizzazione, totale alla fine, sburocratizzazione già in corso, 2.2-per eliminare il conflitto di interessi, eliminazione, già in atto, 3-sulle auto-dichiarazioni 4.1C, auto-certificazioni 4.1C e auto-garanzie 4.1C sburocratizzanti, responsabili, veritiere, facilmente controllabili, garantite “MetaEticamente 4.1C” già in fase applicativa le quali non escludono innovativi, rivoluzionari, originali interventi di terzi “MetaEtici 4.1C”, 4- e non per ultimo, ma in primis, attività e ricerche condotte per contribuire a rendere tutto, ogni sistema “Libero nel Condizionamento Democratico Naturale Universale Olistico.MetaEtico Sostenibile 4.1C”.
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Guarnaccia, Lucia, and Jlenia Baldacchino. "Rinarrare una storia indicibile. Dialoghi con le foto." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (October 2011): 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-001006.

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Abstract:
L'articolo offre uno spunto per affrontare il trauma secondo la psicoterapia della Gestalt. Oltre alla lettura gestaltica del fenomeno, viene presentato il Protocollo Nova, in cui sono state previste delle domande il cui obiettivo č quello di fornire un primo sostegno al ciclo di contatto interrotto. L'aspetto originale consiste nell'integrazione del protocollo all'uso delle foto nella ricostruzione autobiografica dell'esperienza traumatica e il superamento di essa. L'articolo, inoltre, descrive una seduta terapeutica in cui L., paziente con diverse esperienze traumatiche alla spalle, sperimenta un nuovo modo di raccontarsi, condividendo con il terapeuta un nuovo modo di esser ci nella relazione che le consente di sperimentare la spontaneitŕ del contatto.
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Malagoli, Togliatti Marisa, Rosa Di Benedetto, and Edoardo Dima. "Famiglie tradizionali e famiglie omogenitoriali: quali differenze e quali somiglianze?" RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (December 2013): 35–52. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2012-002003.

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Abstract:
Negli ultimi anni, la famiglia č andata incontro a numerosi cambiamenti nella sua composizione e strutturazione, tanto che non si parla piů di famiglia, nel senso tradizionale del termine, ma di "famiglie". Attualmente infatti, tipologie familiari come le famiglie separate, quelle ricostituite e quelle omogenitoriali sono molto diffuse in diversi paesi del mondo. Seguendo le fasi del ciclo vitale, si parlerŕ della scelta del partner e della formazione della coppia, arrivando alla costituzione del nucleo familiare in cui i partner oltre ad essere coniugi esercitano anche il ruolo di genitori. A tal proposito, si parlerŕ di omogenitorialitŕ e dell'idoneitŕ dei genitori omossessuali di accompagnare i figli durante la crescita in maniera adeguata, evidenziando laddove ve ne fossero, differenze e somiglianze tra le coppie eterosessuali e quelle omosessuali.
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Costumato, Lorenzo, Fabiana Scalabrini, and Andrea Bonomi Savignon. "Ideal-tipi di performance management nella pianificazione delle Aziende Sanitarie. Una prima rilevazione empirica a livello nazionale." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117002.

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Abstract:
I quattro ideal-tipi di performance management (Bouckaert e Halligan, 2008) rappresentano altrettante fasi di un'evoluzione da un approccio non organico e prevalentemente focalizzato sulla rilevazione degli input (performance administration), a uno in cui il ciclo di gestione della performance e completamente integrato nei processi gestionali dell'organizzazione e interagisce con l'ambiente esterno (performance governance). Questi modelli hanno esercitato una decisa influenza sulla letteratura successiva in materia di performance management in ambito pubblico, ma sono stati solo sporadicamente indagati a livello empirico nel contesto sanitario (Halligan et al., 2012; Tenbensel e Burau, 2017). Il presente articolo fornisce un'analisi empirica dei piani della performance 2020-2022 pubblicati dalle ASL italiane, fornendo una risposta alla seguente domanda di ricerca: dopo oltre un decennio dall'adozione del D.Lgs. n. 150 del 2009, verso quale ideal-tipo di performance management sono orientate le Aziende Sanitarie Locali in Italia? Per rispondere a questa domanda, e stato definito un modello di valutazione qualitativa che consente di posizionare ogni ASL sul continuum descritto da Bouckaert e Halligan rispetto a sei ambiti di interesse specifici, frutto dell'incrocio tra quanto definito in letteratura e la normativa vigente sulla gestione del ciclo della performance, al fine di verificare se esiste una traiettoria di avanzamento delle ASL verso il modello performance governance.
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Tullock, Gordon. "Arrow and All That*." Journal of Public Finance and Public Choice 12, no. 1 (April 1, 1994): 3–14. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539798.

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Abstract:
Abstract La divisione tra «matematica della democrazia» e i comuni sentimenti nei riguardi del sistema democratico è molto antica. Questo è vero, oltre che per Condorcet, primo studioso che individuò il paradosso delle maggioranze cicliche, anche per Lewis Carroll e Duncan Black.In realtà quello che maggiormente preoccupa non è tanto la prova formale dell’incoerenza nelle decisioni a motivo della ciclicità delle maggioranze, quanto il fatto che, a seconda del metodo elettorale, si possono ottenere risultati molto diversi.I metodi suggeriti per sfuggire al paradosso sono stati diversi. Uno di essi è l’argomentazione che il ciclo sarebbe infrequente. Un altro metodo è quello di sostenere che alcune delle condizioni su cui esso è fondato sono troppo restrittive. Un altro ancora è costituito dal teorema dell’eletto mediano, dovuto a Duncan Black. Altra soluzione è quella, prospettata da Edward Clarke, di misurare numericamente l’intensità delle preferenze. Infine, un altro metodo è quello dello scambio di voti (logrolling), che come ha riconosciuto lo stesso Arrow elimina il problema della ciclicità delle maggioranze.
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Lanzani, Arturo, Chiara Merlini, and Federico Zanfi. "Quando «un nuovo ciclo di vita» non si dà. Fenomenologia dello spazio abbandonato e prospettive per il progetto urbanistico oltre il paradigma del riuso." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 109 (November 2014): 28–47. http://dx.doi.org/10.3280/asur2014-109003.

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Martini, Luisa, and Danilo Solfaroli Camillocci. "Di che genere?" RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 30 (June 2010): 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/pr2009-030001.

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Abstract:
Il termine "gener"' indica una vasta gamma di cose o persone con caratteristiche comuni, ma differenziali rispetto ad altri gruppi. Per quanto riguarda il genere maschile e quello femminile, la letteratura mette in luce varie differenze oltre a quelle anatomiche e fisiologiche: nella percezione, nelle abilitŕ spaziali, nelle capacitŕ verbali, nell'aggressivitŕ e nel ciclo vitale. In parte, gli ormoni sono responsabili di queste differenze, ma la loro azione non č sufficiente a spiegarne la vastitŕ e la variabilitŕ. Le varie forme di gioco sociale negli animali (play fighting, chase play, play mothering) ci aiutano a renderci conto della complessa interazione di fattori ormonali e sociali nello sviluppo e nel consolidamento di queste differenze. Si rende cosě necessario pensare alle differenze di genere in termini di un sistema concettuale sesso-genere-sessualitŕ che ci consenta di sfuggire alle rigide dicotomie maschile/femminile e omosessuale (proibito)/eterosessuale (permesso) per focalizzarci invece sull'interazione tra biologia e cultura, e non sul primato dell'una sull'altra. Č possibile cosě riflettere e ridimensionare la forza degli stereotipi di genere, che tendono a mortificare l'individualitŕ.
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Dissertations / Theses on the topic "Oltre il Cielo"

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COVINI, MATTEO. "Oltre la vetroresina Catalogazione sistematica dei materiali presenti a bordo di unità da diporto in composito per la progettazione di un ciclo di separazione industrializzato itinerante." Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1059302.

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Abstract:
“Le unità da diporto sono principalmente in vetroresina.” Niente di più lontano dalla realtà. Dire “barca in vetroresina” non è altro che una sineddoche utilizzata per definire l’ampia categoria di unità da diporto avente lo scafo e le sovrastrutture in composito. È infatti corretto sostenere che sotto ai 24 metri di lunghezza di costruzione (natanti ed imbarcazioni) il materiale più utilizzato per il guscio contenitore è la fibra di vetro, ma le componenti realizzate in composito non superano il 30-40% del dislocamento complessivo delle unità. Questo significa che più della metà del peso di una barca in vetroresina non è dato dalla vetroresina stessa, piuttosto deriva da un’estrema eterogeneità di materiali di cui i progettisti spesso ignorano l’esistenza poiché contenuti in componenti acquistati da fornitori terzi. Gli stessi rivestimenti inoltre possono essere della natura più disparata, dai materiali naturali a quelli sintetici/artificiali. La vetroresina al giorno d’oggi resta ancora un materiale difficile da riutilizzare/ riciclare e al tempo stesso impegnativo da smaltire, motivo per cui il mondo della nautica è impazientemente in attesa di un degno sostituto più green, il cui LCA1 sia completamente chiuso e comprovato e che, al momento della demolizione, possa essere trattato e ri-immesso nel mercato come materia prima seconda. Nell’attesa di questa svolta però è utile concentrarsi sul fatto che, a prescindere dal materiale con cui uno scafo viene/verrà stampato e costruito, la barca un domani diventerà un rifiuto che dovrà essere scomposto e separato nei singoli materiali di partenza per un corretto riutilizzo, riciclo o smaltimento di essi. Le attuali tecniche di separazione si dividono in due grandi categorie: • Disassemblaggio controllato: metodo molto preciso ma che richiede tempistiche e costi poco sostenibili, specie in relazione alla quantità di unità che costituiscono il parco nautico attualmente in disuso (in crescita); • Separazione distruttiva: economicamente più sostenibile ma con percentuali di recupero dei materiali davvero irrisorie. Per questi motivi la ricerca mira ad individuare la maggior parte dei reali materiali presenti a bordo delle unità da diporto, che non si limitano alla semplicistica risposta “vetro, plastica, metalli e legni”; l’obiettivo è quello di quantificare l’entità del problema e delineare una strategia di demolizione alternativa che permetta di affrontare l’attuale parco nautico in disuso e quello che verrà con una consapevolezza oggigiorno inesistente (Volume 1 – PREVENIRE) ed uno strumento in grado di velocizzare e standardizzare il processo, riducendo le percentuali di Boat-Fluff, inteso come residuo non separabile (Volume 2 – CURARE). La chiave di volta dell’intera tesi è il dialogo biunivoco tra progettisti/costruttori e demolitori; solo con la sinergia tra i due estremi della vita di un’unità da diporto saremo in grado di affrontare realmente il problema alla radice
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Iannuzzi, Giulia. "Letteratura fantascientifica italiana. Un percorso tra istituzioni e testi dagli anni Cinquanta agli anni Settanta." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8594.

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Abstract:
2011/2012
Questa tesi è dedicata a esplorare gli sviluppi - letterari, editoriali, critici - della fantascienza Italiana a partire dai primi anni Cinquanta fino agli ultimi anni Settanta. Il lavoro si suddivide in tre macrosezioni. La prima, di carattere introduttivo e preliminare, fornisce lo sfondo teorico e storico alle due seguenti. Ho indicato alcuni riferimenti teorici relativamente al concetto di genere e in particolare alla circoscrizione del genere fantascientifico, adottandone una concezione tassonomica, ossia intendendo il genere fantascientifico piuttosto che come un insieme al quale le opere possono appartenere o meno, come un repertorio di topoi e temi tipici, passibili di un riuso stereotipizzato o rifunzionalizzante a seconda delle intenzioni dell'autore. Ho anche cercato di dare almeno in parte conto del complesso dibattito che accompagna il problema definitorio e che si riflette nelle numerose posizioni storiografiche relativamente alle origini del genere e alla sua periodizzazione. Infine una ricostruzione delle vicende della fantascienza in Italia ha offerto l'occasione per tentare di rispondere ad alcune domande fondamentali: ci sono precedenti italiani alla fantascienza del secondo Novecento? Come mai nel secondo dopoguerra la fantascienza viene principalmente importata da altri paesi attraverso le traduzioni dall'inglese e dal francese? Chi ha letto fantascienza in Italia in questi decenni? E, infine, quale è stato il rapporto che la critica letteraria italiana ha avuto con la fantascienza? Il problema dei rapporti tra letteratura fantascientifica e critica ha offerto anche l'occasione di posizionare il presente lavoro nel panorama degli studi esistenti, fornire alcuni rilievi metodologici e motivare la circoscrizione dell'oggetto di studio. Se come momento iniziale del percorso è stato scelto simbolicamente il 1952, anno di nascita delle prime pubblicazioni specializzate e di invenzione del termine “fantascienza”, il termine ad quem del lavoro è invece posto alla fine degli anni Settanta, in virtù del fatto che in un breve torno d'anni vi furono alcuni importanti studi e convegni (il più importante dei quali tenutosi a Palermo nel 1978), che segnarono l'entrata del genere nell'ambito degli studi universitari. Dunque il periodo considerato comprende i primi tre decenni in cui la fantascienza è stata scritta, pubblicata e letta come tale in Italia, ossia con la consapevolezza, da parte degli attori in gioco, di aver a che fare con un genere codificato, dotato di un suo repertorio di topoi e di un suo canone di modelli. Alle principali pubblicazioni specializzate di questi anni è dedicata la seconda sezione: «Urania» di Mondadori (1952-corrente), «I Romanzi del Cosmo» di Ponzoni (1957-'67), la romana «Oltre il Cielo» (pubblicata da Armando Silvestri, 1957-'70), la piacentina «Galassia» (dell'editore La Tribuna, 1961-'79), la romana «Futuro» (edita dalla piccola sigla omonima, 1963-'64), «Robot», pubblicata a Milano da Armenia (1976-'79). Si tratta di riviste o serie periodiche vendute in edicola: la prima fantascienza italiana si presenta come un genere contraddistinto da una vocazione popolare e, almeno inizialmente, assente dalle librerie. Di ciascuna pubblicazione ho ricostruito la storia e la politica editoriale: che tipo di editore la pubblicava, chi ne era il curatore e chi vi collaborava, che tipo di testi - narrativi, critici, informativi, venivano pubblicati e, dunque, che interpretazione ciascuna di esse dava del genere fantascientifico e a che pubblico si rivolgeva. Le fonti adoperate comprendono, oltre alle testate medesime, studi, testimonianze appositamente raccolte e carte d'archivio edite e inedite. Le significative differenze che corrono tra questi periodici danno conto di un'ampia serie di concezioni possibili del genere: se la mondadoriana «Urania» si inserisce a pieno titolo nel settore periodici del grande editore industriale con tirature che arrivano a superare le 40.000 copie a numero negli anni Sessanta, tra le altre testate «Oltre il Cielo», rivista in cui la narrativa affianca gli articoli di missilistica e aeronautica, sopravvive soprattutto grazie agli abbonamenti sottoscritti dal Ministero dell'aeronautica, «I Romanzi del Cosmo» non superano le 20.000 copie di tiratura, «Galassia» le 10.000, fino alle 5.000 di «Futuro». Così, mentre «Urania» sosteneva con una distribuzione capillare la politica editoriale dei curatori (Giorgio Monicelli prima, Fruttero e Lucentini in seguito) rivolta un pubblico il più possibile ampio, e «I Romanzi del Cosmo» ne inseguivano i successi presso un pubblico giovane e desideroso di intrattenimento, le altre si rivolgevano piuttosto a nicchie particolari di pubblico. «Galassia» ad esempio, sotto le successive direzioni di Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Vittorio Curtoni e Gianni Montanari, offriva agli appassionati più raffinati le tendenze recenti e sperimentali della fantascienza internazionale e vantava traduzioni integrali e di qualità; «Futuro», creata da Lino Aldani, Carlo Lo Jacono e Giulio Raiola tentava la via di una fantascienza letterariamente impegnata, e così via. Altrettanto differenziati sono stati gli atteggiamenti di queste pubblicazioni - o meglio: di ciascun curatore - nei confronti degli autori italiani. Svantaggiati dalla concorrenza di una produzione angloamericana cospicua e già pronta da tradurre, gli scrittori italiani che si sono cimentati col genere hanno dovuto fare i conti con le opere tradotte anche in termini di modelli letterari e di repertori tematici consolidati. La relativa ristrettezza del mercato delle pubblicazioni specializzate e le sue periodiche contrazioni non hanno favorito d'altronde la professionalizzazione degli scrittori, che in molti casi si sono rivolti anche ad altri settori del lavoro intellettuale. La seconda e la terza sezione del lavoro ritraggono insomma la fitta rete di legami tra produzione editoriale e produzione letteraria. Proposito in particolare della terza sezione è esemplificare gli esiti di queste dinamiche, attraverso la lettura critica ravvicinata della produzione di tre autori e un'autrice: Lino Aldani, Gilda Musa, Vittorio Curtoni e Vittorio Catani. Si tratta di scrittori che hanno esordito sulle pubblicazioni considerate prima, e in molti casi ne sono stati a lungo lettori, collaboratori o curatori. Le opere di questi quattro autori incarnano modi differenti di intendere la fantascienza, come differenti sono i percorsi da cui ciascun autore proviene. Aldani si impadronisce dei meccanismi e dei topoi tipici del genere per dar vita a una narrativa in cui coesistono un'anima avventurosa e una distopica. Musa coniuga elementi tipicamente fantascientifici a una spiccata sensibilità linguistica, adoperando il genere per riflettere sui destini dell'uomo nella modernità e soprattutto per raggiungere un pubblico più ampio di quello delle sue raccolte poetiche. Curtoni sperimenta le tendenze più recenti della fantascienza anglosassone proponendo racconti che guardano a modelli come quelli di Philip K. Dick e James Graham Ballard. Infine Catani offre l'esempio di una fantascienza italiana meno concentrata sulla sperimentazione formale, ma in grado di incorporare elementi tecnologici e scientifici nelle sue tematiche profonde - dal rapporto tra tecnologia e corpo umano al ruolo dell'economia finanziaria nel mondo post-industriale. Nel complesso questi autori dimostrano non solo l'esistenza di una fantascienza italiana, ma l'esistenza di una fantascienza italiana di qualità.
XXV Ciclo
1984
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3

FRANCESCA, Grassetti. "NONLINEAR DYNAMICS AND ECONOMIC GROWTH. THE INFLUENCE OF ELASTICITY OF SUBSTITUTION BETWEEN INPUT FACTORS AND DIFFERENTIAL SAVINGS PROPENSITIES." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251177.

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Abstract:
Questa tesi analizza le dinamiche qualitative e quantitative del modello di crescita economica Solow-Swan con differenti tassi di risparmio per lavoratori e capitalisti considerando differenti funzioni di produzione, al fine di studiare come le dinamiche di lungo periodo di un’economia sono influenzate dall’elasticità di sostituzione tra i fattori della produzione e da differenti propensioni al risparmio. Nel primo capitolo è discusso il problema di stabilire una relazione tra elasticità di sostituzione ed i livelli di capitale ed output pro capite quando si considera una funzione di produzione con elasticità di sostituzione variabile. Nel capitolo vengono proposte definizioni di elasticità di sostituzione associata a differenti attrattori ed è introdotto un metodo di misura. L’obiettivo è di comparare modelli dinamici di crescita con funzioni di produzione di tipo VES, sigmoidale o CES. A tal fine, il metodo proposto è applicato al modello di Kaldor considerando una tecnologia VES. Ne emerge che quando le dinamiche sono semplici (convergenza ad un punto fisso), un Paese in cui l’elasticità di sostituzione tra capitale e lavoro è più elevata è caratterizzato da un più alto livello di equilibrio del capitale e dell’output pro capite. Nel caso in cui l’equilibrio di lungo periodo è invece un ciclo o una dinamica più complessa, tale relazione è ambigua. Nel secondo capitolo è analizzato il modello di Kaldor assumendo che la tecnologia sia descritta dalla funzione di produzione Shifted Cobb-Douglas, una funzione di produzione che, differentemente dalla CES e VES precedentemente considerate in letteratura, permette di analizzare le dinamiche sia delle economie non sviluppate che di quelle in via di sviluppo e delle economie sviluppate. Il modello che ne risulta è descritto da una mappa discontinua con presenza di trappola della povertà. Inoltre fenomeni di multistabilità possono emergere: oltre al “vizioso circolo della povertà”, le dinamiche di lungo periodo possono includere fluttuazioni economiche o convergenza ad un livello positivo di capitale pro capite. Possono inoltre emergere bacini complessi; in tal caso una politica economica finalizzata ad aumentare il capitale pro capite può fallire e l’economia può essere catturata dalla trappola della povertà. Nell’ultimo capitolo il modello di crescita neoclassico a tempo discreto e con differenti propensioni al risparmio è studiato assumendo la funzione di produzione Kadiala, rilevante dal punto di vista economico per la sua peculiarità di presentare una elasticità di sostituzione simmetrica rispetto al capitale ed al lavoro. Viene mostrato che, se i lavoratori risparmiano più dei capitalisti, il percorso di crescita è limitato ed il limite è indipendente dal tasso di risparmio dei capitalisti. Inoltre, la crescita delle economie non sviluppate è influenzata dal tasso di risparmio dei capitalisti mentre il livello di capitale pro capite delle economie sviluppate è influenzato dalla propensità al risparmio dei lavoratori. Fenomeni di multistabilità possono emergere, pertanto il modello è in grado di spiegare la coesistenza di economie non sviluppate, in via di sviluppo e sviluppate. Fluttuazioni e dinamiche complesse si verificano quando l’elasticità di sostituzione tra i fattori della produzione è minore di uno ed i capitalisti risparmiano più dei lavoratori.
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Books on the topic "Oltre il Cielo"

1

Amici, Donato Maria De. Oltre nel cielo. Milano: Editrice Nuovi autori, 1988.

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2

Spaak, Catherine. Oltre il cielo: Romanzo. Milano: Mondadori, 1997.

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3

Pat Metheny: Una chitarra oltre il cielo. Viterbo: Nuovi equilibri, 2013.

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4

Guidoni, Umberto. Viaggiando oltre il cielo: I segreti del cosmo svelati dal primo italiano sulla stazione spaziale. [Milan, Italy]: BUR, 2014.

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5

Vita, Angela Maria Di, and Renata Mancuso. Oltre Proserpina: Identità, rappresentazioni sociali e disagio nel ciclo di vita femminile. Milano: F. Angeli, 2000.

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Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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7

Nigro, Giampiero, ed. Le crisi finanziarie. Gestione, implicazioni sociali e conseguenze nell’età preindustriale / The Financial Crises. Their Management, Their Social Implications and Their Consequences in Pre-Industrial Times. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-949-8.

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Abstract:
L'attuale crisi finanziaria e la crisi monetaria dell'Unione Europea degli ultimi anni hanno condotto a una serie di studi analitici e altre pubblicazioni con un quadro di riferimento storico che, tuttavia, raramente va oltre il XIX e il XX secolo. Studi analoghi che si occupano di crisi finanziarie in tempi premoderni sono rari, tanto più quando si tratta di strategie di gestione delle crisi, delle conseguenze sociali e dello sfondo di queste crisi. Il volume si articola dunque intorno a questi temi principali: l’analisi delle crisi finanziarie, il ruolo dei (re)attori, la gestione delle crisi e il ruolo delle istituzioni. Sono qui presentati i risultati di ricerca del progetto bandito dalla Fondazione Istituto di Storia Economica “F. Datini” nel 2013 che si era posto come obiettivo, partendo da un approccio teorico sulle cause e i percorsi delle crisi finanziarie e le loro conseguenze economiche e sociali nel contesto dello sviluppo economico, quello di dimostrare o negare la significatività delle "teorie sulle crisi" del periodo pre-industriale. Se le conseguenze economiche delle crisi finanziarie sono ben note (i fallimenti delle imprese, le crisi commerciali e la depressione, le inadempienze e i crolli nelle reti dei pagamenti senza contanti, e la loro influenza sull’intero ciclo economico delle economie prese in considerazione), più sfumata risulta la visione del comportamento dell'individuo, o dell’intera società, che agisce economicamente in tempi di crisi finanziaria. Negli ultimi anni, il dibattito scientifico si è concentrato sulla questione di come agiscono o reagiscono gli homines oeconomici durante le crisi finanziarie. Dal punto di vista di casi studio del periodo pre-industriale, diventa chiaro che il ruolo dell'individuo è sostanzialmente più importante e grave sia per l’occorrenza della crisi sia per i tentativi di superarla, più di quanto appaia (ammesso che appaia) da ricerche precedenti. Infine, i contributi hanno indagato sulla gestione delle crisi in tempi di turbolenze finanziarie. L'analisi della gestione delle crisi in epoca pre-industriale può costituire infatti un essenziale passo avanti nella nostra comprensione della gestione della crisi attuale.
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8

Boffo, Michela. Oltre Al Cielo. Lulu Press, Inc., 2021.

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9

Barone, Alberta. Oltre il Cielo. Lulu Press, Inc., 2015.

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10

Barone, Alberta. Oltre il Cielo. Independently Published, 2018.

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Book chapters on the topic "Oltre il Cielo"

1

Vercellone, Federico. "La morfologia oltre l’estetica. Ricordo di Olaf Breidbach." In L'archetipo cieco, 113–18. Rosenberg & Sellier, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.7410.

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2

Orlandini, Anna, and Paolo Poccetti. "26. Nuovi percorsi oltre il ciclo di Jespersen: l’apporto del latino." In LATINITATIS RATIONES, edited by Paolo Poccetti. Berlin, Boston: De Gruyter, 2016. http://dx.doi.org/10.1515/9783110431896-028.

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Conference papers on the topic "Oltre il Cielo"

1

Roselli, Claudia. "Geografie della memoria e zone di transizione: interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Abstract:
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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