Dissertations / Theses on the topic 'Olmio'

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1

FAVERZANI, MARCO. "Superconducting microwave microresonators for neutrino physics." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/83033.

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Abstract:
La determinazione del valore della massa del neutrino rimane un problema tutt'ora irrisolto nel campo della fisica particellare. L'unico approccio sperimentale scorrelato dai modelli teorici per misurare tale massa consiste nella misura cinematica dei prodotti dei decadimenti beta singoli. Nelle misure calorimetriche l'emettitore è immerso nel rivelatore, misurando così l'energia rilasciata nel decadimento per intero, tranne la frazione di energia del neutrino: lo spettro energetico mostra un'energia massima pari a Q-m, ove Q è l'energia di transizione del decadimento e m è la massa del neutrino. La cattura elettronica dell'Ho-163 (Q~2.5 keV) è un decadimento ideale, grazie all'alta frazione di eventi presenti attorno alla massima energia dello spettro di rilassamento. Allo scopo di raggiungere una statistica sufficiente, gli esperimenti calorimetrici devono possedere un elevato numero di rivelatori (~10000). I microrisonatori superconduttivi a microonde sono adatti alla lettura di grandi matrici nel dominio delle frequenze, con risoluzioni energetiche e temporali a energie di qualche keV di ~eV e ~microsecondo. Questi rivelatori sono attualmente usati per misure bolometriche. Lo scopo del mio lavoro è quello di adattare la loro tecnologia per sviluppare rivelatori applicabili alla misura calorimetrica dell'Ho-163. Durante il mio dottorato mi sono occupato dell'installazione della prima struttura in grado di testare questo tipo di rivelatori. Mi sono inoltre occupato della prima installazione e della comprensione del setup a microonde richiesto per misurare i rivelatori. Attrezzando un refrigeratore a diluizione a He3/He4, è stato dimostrato che il setup installato è in grado di leggere due canali in parallelo. Ho sviluppato inoltre un pacchetto software dedicato in grado di acquisire e analizzare i dati provenienti dal setup a omodina usato per la lettura. Infine ho caratterizzato diversi rivelatori, acquisendo dati utili per la selezione dei design e materiali ottimali. I rivelatori misurati sono costituiti di nitruro di titanio (TiN). Allo scopo di ulteriormente migliorare il rapporto segnale-rumore, rivelatori superconduttivi con Tc comprese tra 0.5K e 2K sono stati prodotti e testati. Dopo aver testato una prima geometria con due sorgenti di raggi X a bassa energia, nonostante i fattori di merito fossero sufficientemente alti per ottenere una buona sensibilità, lo spettro energetico non mostrava alcuna struttura attribuibile a una sorgente monocromatica. L'incapacità di risolvere energie monocromatiche è stata attribuita a uno scambio di fononi tra il superconduttore e il substrato su cui poggia: dato il piccolo spessore del superconduttore (al più 200nm), la maggior parte degli eventi avviene nel substrato, causando una popolazione di fononi ad alta energia che possono raggiungere il rivelatore in una quantità che dipende dalla posizione dell'interazione, causando una risposta energetica che dipende dalla posizione. Allo scopo di evitare questo fenomeno, nuove geometrie sono state progettate e testate. In particolare allo scopo di prevenire scambi di fononi tra il superconduttore e il substrato, quest'ultimo è stato rimosso nella regione sottostante la parte sensibile del rivelatore mediante etching. Le misure hanno dimostrato che ancora una grossa frazione di eventi risentono di una dipendenza dalla posizione. Tutti i dispositivi sono stati caratterizzati in condizioni statiche, misurando la temperatura critica, il parametro di gap, i fattori di merito e la frazione di induttanza cinetica per ogni geometria e materiale considerati. Anche il rumore è stato misurato, individuando nell'amplificatore a freddo la sua più grossa componente. Dai test con le sorgenti a raggi X è stato possibile misurare un altro importante parametro che influenza la sensibilità di un rivelatore di questo tipo: il tempo di ricombinazione delle quasi-particelle.
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2

Presta, Jose Fernando. "A improvisação guitarristica de Olmir Stocker "Alemão"." [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/284811.

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Abstract:
Orientador: Antonio Rafael Carvalho dos Santos
O exemplar da Biblioteca do IA, acompanha um CD-ROM
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Artes
Made available in DSpace on 2018-08-04T01:52:47Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Presta_JoseFernando_M.pdf: 17650293 bytes, checksum: 8938e50fcc01585ce82e55b5d92cd375 (MD5) Previous issue date: 2004
Resumo: Esta dissertação tem como principal objetivo traçar um panorama da improvisação e dos aspectos composicionais para violão e guitarra, na obra do músico Olmir Stocker "Alemão" através dos diferentes gêneros da música .popular brasileira. Serviram de fonte para esta pesquisa as improvisações do artista Olmir Stocker, registradas em seus discos publicados. A pesquisa visa a diwlgação das diferentes técnicas de improvisação para violão e guitarra. A metodologia abordou, além da transcrição e análise das improvisações, entrevistas com o intérprete
Abstract: The main subject of this essay is to trace a view upon the improvisation and composicional aspects fOI;: the eletric and classical guitar, in the works of Olmir Stocker, known as "Alemão", through different genres of Brazilian popular music. The resourses of this research are the improvisations of the artist Olmir Stocker, registered on his published Compact Discs. The purpose oh this research is to contribute to spread different improvisation tecniques for the eletric and classical guitar. The metodology of this essay includes the edition and analysis of improvisations and interviews with the perfonner
Mestrado
Artes
Mestre em Artes
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3

Morelli, Federico. "Olio e retribuzioni nell'Egitto tardo : V-VIII d.C. /." Firenze : Istituto papirologico G.Vitelli, 1996. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb38822463r.

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Frasson, Loris <1965&gt. "La rappresentazione storica nel cinema di Ermanno Olmi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12022.

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5

Niu, Zhen Tao. "Valutazione delle conseguenze degli sversamenti accidentali di olio in mare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Oil spill is a leakage of a liquid petroleum hydrocarbon into the environment, especially into the marine ecosystem, due to human activity. Oceanic oil spills became a major environmental problem in the ‘60s, chiefly as a result of intensified petroleum exploration and production on continental shelves, of the use of supertankers capable of transporting more than 500,000 tonnes of oil, and of several accidents involving ships or oil rigs. Thousands of minor and several major oil spills related to well discharges and tanker operations are reported each year. As a consequence of a spill, crude oil and refined petroleum products may be released onto the surface of a large body of water. This can have disastrous consequences from the social, economical, and environmental point of view. This thesis focuses on evaluating the environmental consequences of accidental oil spills in the Mediterranean Sea through the use of the GNOME software. Releases of different types of oils, in various positions of the study area, in different meteorological conditions are taken into account. After Chapter 1, the introductory section, Chapter 2 is devoted to the processes of oil weathering. In Chapter 3, the software GNOME is introduced. In Chapter 4, some case studies are carried out and the significant factors that may influence the spill trajectory are examined, and then the results are discussed. Chapter 5 presents the conclusions.
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Lauzière, Carole. "Estudio semiológico del personaje "heroico" : La Camisa de Lauro Olmo." Thesis, McGill University, 1992. http://digitool.Library.McGill.CA:80/R/?func=dbin-jump-full&object_id=61037.

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Abstract:
This thesis attempts to put into practice certain precepts culled from leading semioticians in its focus on La camisa (1960), a work by the contemporary Spanish dramatist, Lauro Olmo (1922-). Semiotics has, thus, provided the theoretical framework from which to question the usual critical interpretations of this work: by concentrating on the theme of heroism the intention here is, therefore, to offer an alternative critical reading of the play's protagonists.
The work of Patrice Pavis, Anne Ubersfeld and Keir Elam is examined in the first chapter and particular attention is paid to the interface between signs, communication and characterization on stage. This is the theoretical basis for the consideration in the next chapter of the heroism of the masculine protagonist, widely acknowledged in previous criticism. In the third chapter an innovative interpretation is offered, using the same theoretical base, of the heroism of the female protagonist, which posits a code of behaviour rarely commented upon before.
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Scollo, Matteo. "Valutazione delle prestazioni di un olio lubrificante additivato di grafene." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il lavoro svolto presso la Graphene - XT durante il tirocinio curricolare ha riguardato l'analisi delle proprietà termiche di un olio lubrificante additivato di grafene. L'elaborato di tesi ha riguardato tutti gli aspetti delle attività svolte durante la collaborazione. A tal proposito è stato progettato e in seguito costruito un apparato sperimentale in grado di effettuare misure di conducibilità termica per confrontare un olio base con lo stesso olio additivato per comprendere e quantificare l'incremento delle proprietà termiche indotto dall'utilizzo del grafene. I dati sperimentali hanno confermato un aumento delle prestazioni termiche dell'olio la cui conducibilità aumenta del 20% con una concentrazione in massa di grafene pari a 1,9% circa. Sono stati analizzati i dati sperimentali di prove da banco svolte su un'autovettura all'interno della quale l'olio in questione è stato testato nel suo utilizzo. Tali misure hanno evidenziato un aumento massimo del rendimento del motore pari a 4,4% circa.
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Kuderer, Donald R. "Pablo Iglesias by Lauro Olmo : annotated critical introduction and translation /." free to MU campus, to others for purchase, 1996. http://wwwlib.umi.com/cr/mo/fullcit?p9737852.

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9

Morandini, Sebastiano. "Efficacia nella gestione dell'emergenza causata da sversamenti accidentali offshore di olio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Fin dall’inizio della produzione di petrolio, i rilasci in mare di greggio e di prodotti petroliferi sono stati sempre presenti ed hanno portato in taluni casi a gravi danni ambientali, come ad esempio nel caso dell’incidente che ha coinvolto la piattaforma Deepwater Horizon, operativa nel Golfo del Messico, che ha comportato il rilascio in mare di milioni di barili di olio. In Italia l’entrata in vigore del decreto legislativo 18 agosto 2015, n.145, che ha lo scopo di prevenire gli incidenti a carico degli impianti di estrazione di idrocarburi in mare, rende necessaria una pianificazione dell’emergenza efficace per fare fronte a potenziali sversamenti. A tale scopo è necessario conoscere i fenomeni che entrano in gioco una volta che l’olio viene rilasciato, in modo tale da poter valutare le misure d’emergenza più efficaci nel contesto in esame. Lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di definire degli indici, attraverso i quali valutare l’efficacia delle misure d’emergenza volte a fronteggiare i rilasci di petrolio in mare. Gli indici, definiti per i 4 comparti del mare ovvero la superficie, la colonna d’acqua, il fondale e la costa, sono stati calcolati per un caso di studio riguardante una nave FPSO situata a largo della Scozia, nel campo petrolifero “Beatrice”, considerando il rilascio di 11000 tonnellate d’olio in mare. Attraverso la modellazione del destino dell’olio in mare, ottenuta per mezzo del software OSCAR, è stato possibile simulare il rilascio in mare preso in considerazione in 6 condizioni ambientali differenti e impiegando tre differenti strategie d’emergenza: • recupero meccanico; • applicazione di prodotti disperdenti; • combinazione di recupero meccanico e prodotti disperdenti. Si è quindi potuto calcolare gli indici di efficacia per tutte le misure d’emergenza elencate. Infine dall’analisi degli indici ottenuti è stata determinata l’efficacia delle diverse strategie d’emergenza impiegate nel caso di studio.
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Vergottini, Toro Gianella Mariolin. "Toxicidad de algunos insecticidas de origen vegetal sobre Xanthogaleruca luteola Müller (Coleoptera: Chrysomelidae)." Tesis, Universidad de Chile, 2011. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/112804.

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Abstract:
Memoria para optar al Título Profesional de Ingeniero Agrónomo Mención Sanidad Vegetal
Durante la temporada 2008-2009, se evaluó en laboratorio la toxicidad de cuatro insecticidas de origen botánico; Biomilbe, Biobug, Bugitol y Garlic Barrier, sobre larvas y adultos de la vaquita del olmo, Xanthogaleruca luteola Müller (Coleoptera: Chrysomelidae), colectados desde árboles ubicados en el Parque O`Higgins, Región Metropolitana. Los insecticidas se aplicaron en cuatro dosis distintas cada uno, mediante una torre de Potter, y su acción se evaluó de tres formas, directa, para determinar la toxicidad por contacto, sobre hojas, para medir el efecto residual, y una prueba con una bandeja que contenía por un lado hojas asperjadas con la mezcla insecticida y por el otro hojas sólo asperjadas con agua, para observar cualquier efecto de repelencia. Para los ensayos se utilizó un diseño estadístico completamente aleatorio, con los cuatro insecticidas en el primer y segundo ensayos, más un testigo sin insecticida, y cuatro repeticiones por tratamiento. La unidad experimental consistió en una placa Petri con 20 individuos. La mortalidad se evaluó 24 y 48 horas después de la aspersión sobre hojas, y a los 30 y 60 minutos en el experimento por aplicación directa. Los porcentajes de mortalidad se sometieron a pruebas no paramétricas sin normalización de datos y pruebas de separación de promedios. Para el ensayo en bandejas se comparó el porcentaje de larvas ubicadas en cada sector, tratado y no tratado. Los porcentajes de mortalidad obtenidos fueron muy bajos. El mayor promedio de mortalidad se obtuvo con Bugitol al 4%, con 46,3% y 37,5% de mortalidad en larvas y adultos respectivamente. En la prueba preliminar de repelencia se encontraron efectos marcados en las hojas tratadas con Biomilbe y Biobug, con las larvas concentrándose en mayor porcentaje sobre las hojas asperjadas sólo con agua.
The toxicity of four botanical insecticides, Biomilbe, Biobug, Bugitol, and Garlic Barrier, was evaluated in the laboratory onto larvae and adults of the elm leaf beetle Xanthogaleruca luteola Müller (Coleoptera: Chrysomelidae), which were collected in Parque O`Higgins, Santiago, Metropolitan Region of Chile. The insecticides were applied at four concentrations with a Potter spray tower, and their action was evaluated in three ways, directly, to determine contact toxicity, onto leaves, to measure contact effect of residues, and a test using a tray with leaves sprayed with the insecticide on one side, and leaves sprayed only with water in the other, to observe any effect of repellence. For the first two experiments, a completely random statistical design was used, with four insecticide treatments at four concentrations each, and an untreated control, and four replicates per treatment. The experimental unit was a Petri dish with 20 individuals. Mortality was evaluated at 24 and 48 hours after spraying onto leaves, and after 30 and 60 minutes in the experiment of immersion of leaves. Percentages of mortality were subjected to non-parametric tests without standardization of data and range tests to separate means. The percentages of mortality obtained were very low. The greatest mortality was obtained with Bugitol at 4%, with 46,3% y 37,5% of mortality of larvae and adults respectively. The preliminary repellency test show marked effects on the leaves treated with Biomilbe y Biobug, and higher percentage of larvae concentrated on spray leaves only with water.
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Aldrovandi, Lorenzo. "Sintesi ed efficacia di sostanze antischiuma a base olio e in emulsione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il lavoro di tesi ha previsto la sintesi in impianto pilota e l'ottimizzazione delle modalità di realizzazione di prodotti antischiuma a base olio in termini di temperatura, grado di vuoto, tempo richiesto, concentrazione e tipologie di catalizzatore impiegato. E' stata effettuata la classificazione e la verifica dell'efficacia applicativa dei prodotti considerati, sia in forma tal quale sia a seguito di un processo di emulsionamento, che ha ricoperto un ruolo determinante nello studio di tali sostanze. Sono state analizzate le dinamiche che portano alla formazione della schiuma ed i meccanismi di azione degli antischiuma. La tesi ha riguardato anche l'analisi cinetica di alcune tra le reazioni coinvolte e l'utilizzo dei risultati ottenuti per effettuare simulazioni su più larga scala.
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Lobresca, Ernesto. "Olio extravergine di oliva: Indagine su abitudini e preferenze dei consumatori romagnoli." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6472/.

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Abstract:
Quando si parla di olio extravergine di oliva ci si riferisce ad un prodotto caratterizzato da anni di storia, tradizioni e valori simbolici; è inoltre rinomato per le sue caratteristiche peculiari, anche di tipo sensoriale. Esso è definito come un prodotto "ottenuto unicamente mediante procedimenti meccanici" e non è ammesso nessun altro trattamento o successiva correzione. Lo scopo di questo lavoro di tesi è indagare le abitudini ed i gusti dei consumatori e guidarli verso scelte più consapevoli, attraverso attività divulgative e mediante l’educazione all’assaggio, la cognizione ed il senso più corretto del gusto applicati ad un prodotto vergine di altissimo valore merceologico oltre che nutrizionale. Per questa finalità, è stato realizzato un test di accettabilità su 125 soggetti, chiamati a rispondere ad una serie di domande riguardanti il gradimento e la percezione di alcuni attributi sensoriali per quattro diversi oli commercializzati come extravergini di oliva e selezionati con l’intento di rappresentare il più possibile i diversi livelli di qualità del prodotto presenti sul mercato. In questo lavoro viene messa in luce la necessità di riavvicinare e conquistare il consumatore interessato agli aspetti salutistici del prodotto ma che non dispone, per mancanza di informazioni, delle competenze e degli strumenti necessari per riconoscere un olio extravergine di qualità e capire cosa, in esso, effettivamente costituisce un valore aggiunto. I risultati ottenuti dall'indagine condotta dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari su 125 consumatori romagnoli, oggetto di questo elaborato, hanno permesso di capire meglio le abitudini, i gusti, le aspettative dei soggetti intervistati e di verificare la loro capacità di distinguere in maniera agevole la qualità di un prodotto tanto complesso quale l’olio extravergine di oliva. Gli oli proposti durante il test affettivo di tipo edonico, erano di differente qualità e con caratteristiche diverse in termini di attributi sensoriali, di prezzo e di origine geografica. Questo studio conferma l'esigenza di indirizzare la comunicazione in modo più mirato verso i consumatori finali, migliorando la leggibilità dell’offerta con etichette più chiare e promuovendo oltre alle caratteristiche salutistiche del prodotto, anche quelle sensoriali. Un consumatore informato, competente e capace di riconoscere la qualità rappresenta la migliore garanzia per i produttori di essere premiati per il proprio impegno.
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Grifa, Federica. "Studio di Shelf-life di taralli formulati con miscele lipidiche diverse." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25110/.

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Abstract:
La conservabilità dello snack tipico della panetteria italiana "Tarallini" dipende dalla ricetta e dalle condizioni di cottura e conservazione. In questo lavoro di tesi si è studiata la stabilità ossidativa di taralli formulati con miscele lipidiche diverse durante un periodo di shelf life di circa due mesi e mezzo. I campioni sono stati formulati con olio EVO, con una miscela di olio EVO e olio di riso e il terzo campione è costituito da olio di girasole alto oleico e olio di cocco. Per poter valutare come la diversa frazione lipidica e come anche le interazioni con gli ingredienti propri del campione possano influenzare la conservabilità di taralli, sono state svolte analisi sull'ossidazione lipidica degli olii. In particolare è stata svolta la determinazione dei prodotti primari dell'ossidazione, determinazione dei perossidi; poi sono stati quantificati i prodotti secondari, ovvero i composti volatili, in particolare Esanale che è il composto target per valutare l'ossidazione dell'alimento; ed infine i campioni sono stati sottoposti ad OXITEST, un test di ossidazione accelerata. Dallo studio effettuato emerge che il campione formulato con EVO nonostante sia più suscettibile all'ossidazione è quello che presenta caratteristiche organolettiche e nutritive migliori, a differenza degli altri due campioni che resistono meglio all'ossidazione lipidica, in particolare il campione formulato con olio di girasole altro oleico e olio di cocco.
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Mastrovito, Alessio. "Sintesi di poliesteri bio-based a partire da olio di pirolisi di biomassa." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16733/.

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Abstract:
In questo lavoro di tesi si è studiato un nuovo procedimento per la sintesi di biopoliesteri aromatici sintetizzati a partire da derivati delle biomasse lignocellulosiche. La scelta di produrre polimeri di origine rinnovabile nasce non solo dalla necessità di trovare validi sostituiti per i prodotti petrolchimici, ma anche dall'esigenza di valorizzare gli scarti lignocellulosici dell’industria cartaria e del settore agricolo. In particolare è stata studiata la reattività del bio oil ottenuto dalla pirolisi di biomassa e costituito principalmente da derivati della lignina, con molecole di origine vegetale come anidride maleica e succinica. Dopo aver studiato la composizione dell’olio di pirolisi, è stata messa a punto la reazione di esterificazione, in termini di solvente, tempo e temperatura.
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Allori, Sara. "Olio di semi di canapa: indagine esplorativa in merito alle leve di gradimento." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Lo scopo del presente elaborato era quello di indagare le motivazioni di consumo ed il gradimento dell’olio di semi di canapa da parte di soggetti italiani. È stato scelto di eseguire l’indagine mediante focus group, metodo rapido per investigare aspettative e gradimento di un prodotto da parte dei consumatori. Sono state condotte tre sessioni in modalità online. Dall’indagine esplorativa è emerso che l’olio di semi di canapa è sempre più diffuso sul mercato e conosciuto. Uno spunto interessante riguarda le modalità di consumo. Infatti in alcuni casi viene consumato occasionalmente come condimento a crudo al posto dell’olio extravergine di oliva, in quanto l’aroma viene ritenuto gradevole. In altri non viene né verrebbe impiegato come condimento, perché l’aroma viene definito troppo forte, ma si preferisce utilizzarlo come integratore alimentare, date le proprietà salutistiche, in particolare legate al profilo lipidico ematico (abbassamento del colesterolo). Molti degli attributi emersi dall’Analisi Quantitativa Descrittiva (QDA®), svolta da un panel di assaggiatori esperti, come il dolce, la nocciola tostata, l’erba e i semi di zucca (attributi positivi) e il rancido e la verdura cotta (negativi) coincidevano con quelli del focus group. Al termine dell’indagine esplorativa è emerso che, per un prodotto piuttosto nuovo e peculiare di questo tipo, i consumatori e le consumatrici sono molto interessati ed attenti alle informazioni riportate in etichetta, in particolare riferite al metodo di estrazione e al colore, parametro quest’ultimo che di norma non viene o non può essere riportato. Appare quindi urgente, soprattutto in relazione ad una ulteriore possibile crescita del mercato dell’olio di canapa, definire requisiti e parametri di qualità peculiari ed un assetto normativo che differenzi il prodotto estratto meccanicamente da quello raffinato, così come accade per gli oli di oliva, che possiedono parametri di qualità diversi se vergini o raffinati.
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Bugli, Beatrice. "Caratterizzazione di olio ottenuto dalla co-frangitura di olive e grani di pepe." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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L’obiettivo di questa tesi è stato volto alla produzione di un olio naturalmente ricco in antiossidanti tipici di due matrici vegetali comunemente usate dai consumatori: olive e pepe. Attraverso la co-frangitura, un processo a basso impatto tecnologico sulle matrici, è stato possibile estrarre composti chimici peculiari della spezia e trasferirli all’olio, ottenendo così due tipologie di olio co-franto: un olio co-franto con grani di pepe decorticati e uno co-franto con grani di pepe non decorticati. La caratterizzazione eseguita a carico degli oli ha interessato l’analisi dei composti volatili trasferiti dal pepe all’olio, tra i quali i più interessanti sono risultati essere il β-pinene, il cariofillene, il δ-3-carene, il β-fellandrene e il limonene, che infatti sono tipici composti d’aroma del pepe. Inoltre, è stata eseguita un’analisi spettrofotometrica al fine di indagare la frazione carotenica (b-carotene), e un’analisi sensoriale descrittiva (olfattiva e visiva), con il fine di indagare, anche sotto questo aspetto, le differenze tra un olio franto da olive tal quali e i due oli co-franti con il pepe. In fase di valutazione sensoriale gli oli co-franti sono stati descritti con sentori di pepe, di legno e con note balsamiche. Attraverso i dati ottenuti si è concluso come l’olio fosse caratterizzato da note sensoriali apprezzabili, sia alla vista che all’olfatto, dovute alla presenza simultanea di composti aromatici del pepe e delle olive; al contempo, si è visto come l’olio ottenuto da co-frangitura con pepe non decorticato, risultasse nettamente più ricco in composti aromatici e in pigmenti carotenici e clorofillici rispetto all’olio co-franto con pepe decorticato, a dimostrazione del fatto che la fase di decorticatura del pepe porta all’eliminazione di una parte in realtà ricca di molecole bioattive, che invece potrebbe costituire un sottoprodotto da valorizzare.
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Gonzalez, Raya Federico. "Upscaling collaborative food allocation : The cases of Olio, Foodsharing, and Reko in Stockholm." Thesis, KTH, Urbana och regionala studier, 2021. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:kth:diva-298463.

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Abstract:
Food has a crucial role in our lives as a way of shaping identities, societies, and because it enables possibilities of bringing people together. Access to food has complex social, ecological, and economic implications that deserve to be examined through a new approach. Natural disasters and nutrition concerns can be taken as an opportunity to reflect on alternative ways of getting accessing food, especially in urban contexts. In case of a similar outbreak or emergency of unknown repercussions, will mainstream food supply function sufficiently and be affordable? The aim of this study is to contribute with increased knowledge and understanding on alternative ways of allocating food in an urban context, to contribute with a discussion on their current spatial arrangements and possible ways of planning for them. As opposed to the mainstream ways of allocating food, alternative organizations specialized in food do not have a permanent space that makes them visible to outsiders, hence hindering access to them. The study shows that urban dwellers can have fluid roles regarding how food is allocated in urban contexts. They can be makers and producers, not only consumers. Alternative food allocation is a phenomenon that entails assorted aspects such as trust, spatiality, and safety and availability of the redistributed food.
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Visconti, Eduardo de Lima 1977. "A guitarra elétrica na música popular brasileira = os estilos dos músicos José Menezes e Olmir Stocker." [s.n.], 2010. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/284970.

Full text
Abstract:
Orientador: José Roberto Zan
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Artes
Made available in DSpace on 2018-08-16T23:13:54Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Visconti_EduardodeLima_D.pdf: 3049814 bytes, checksum: b724fe60737a7a167889c3e8a9c53840 (MD5) Previous issue date: 2018-08-16T20:13:40Z
Resumo: O tema desta tese é a inserção da guitarra elétrica na música popular brasileira, processo que se deu de forma gradativa a partir de meados do século XX. Através do estudo dos estilos de José Meneses e Olmir Stocker, dois músicos que se dedicaram a esse instrumento, procuro compreender o modo pelo qual a guitarra elétrica não apenas foi introduzida, mas se adequou ao repertório da nossa música popular. Identificada como instrumento dotado de dispositivos artificiais (captadores eletrônicos) e portadora de uma carga de significados associados ao jazz e à música pop anglo-americana, a guitarra foi objeto de veneração e rejeição por parte de críticos e músicos. Ao mesmo tempo em que fora repudiada por uns como símbolo de "estrangeirismo" ou até mesmo do imperialismo cultural sobre a nação brasileira, era reconhecida por outros como elemento de sofisticação e de modernidade musical. Apoiado em análises de composições e gravações de José Meneses e Olmir Stocker, procurei demonstrar que os estilos desses músicos expressam, de certa forma, uma gama de conflitos simbólicos que permearam o meio musical ao longo de décadas, balizados pelas oposições entre nacional x internacional, erudito x popular, comercial x não comercial, tradicional x moderno. Além disso, foi possível verificar que, enquanto José Meneses - músico que iniciou sua carreira ainda nos anos de 1940 - pode ser reconhecido como um instrumentista que faz a transição do violão para a guitarra elétrica, Olmir Stocker faz parte de uma geração que consolidou o instrumento na nossa música popular, construindo um estilo que se amolda a um amplo leque de ritmos e gêneros populares regionais
Abstract: The subject of this thesis is the insertion of the electric guitar in Brazilian popular music, a process that occurred progressively from the beginning of the 20th century. Through the study of the styles of guitar players José Meneses e Olmir Stocker, I seek to understand how the electric guitar was not only introduced, but also adapted to the Brazilian popular repertoire. Identified as an instrument with artificial devices (electromagnetic pickups) and symbolically associated to jazz and Anglo-American pop music, the electric guitar was object both of veneration and rejection by critics and players. Even as it was repudiated by some as a symbol of "foreignness" or even of cultural imperialism against the "Brazilian nation," it was acknowledged by other as an element of musical sophistication and modernity. Based on analyses of compositions and recordings by José Meneses and Olmir Stocker, I have sought to show that the styles of these two musicians express, in a certain way, a series of symbolic conflicts that pervaded the musical milieu for decades. These conflicts were focused on binary oppositions between national/international, erudite/popular; commercial/non-commercial, traditional/modern. Moreover, it was possible to verify that, whereas José Meneses - a musician who began his career still in the 1940's - can be acknowledged as a player who made a transition from acoustic to electric guitar, Olmir Stocker is part of a generation that consolidated the instrument in Brazilian popular music, building a style adapted to a wide range of popular and regional rhythms and genres
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Colaianni, Matteo. "Modello numerico dell'impianto di raffreddamento di acqua e olio per motori a combustione interna." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il progetto di ricerca contenuto nell'elaborato consiste nella creazione di un modello numerico in grado di descrivere il funzionamento di un impianto di raffreddamento acqua e olio di tipo motociclistico, mediante il pacchetto software Simulink operante in ambiente MATLAB. Il modello oggetto della tesi è stato costruito con l'obiettivo di replicare un impianto di raffreddamento preesistente, quello della Ducati Panigale V4. L'idea che sta alla base della costruzione di un accurato modello dell'impianto di raffreddamento è quella di generare uno strumento utile alla comprensione dei meccanismi di scambio termico che concorrono alla determinazione della temperatura del fluido refrigerante e dell'olio lubrificante, così come la possibilità di evidenziare eventuali criticità di alcuni componenti, senza aver bisogno di effettuare prove sperimentali sul veicolo. Un modello di questo tipo consente, inoltre, di effettuare previsioni sul funzionamento dell'impianto e del "thermal management" del veicolo, a seguito della sostituzione di uno o più suoi componenti, quali la pompa dell'acqua, il radiatore, le elettro-ventole, la valvola termostatica oppure il propulsore stesso. Il progetto correlato consiste nello sfruttare il modello numerico creato per valutare vantaggi e svantaggi derivanti dalla sostituzione della pompa dell'acqua, attualmente azionata meccanicamente dall'albero motore, con una pompa azionata da un motore elettrico, svincolata dal regime di rotazione dell'albero motore; a tale scopo, sono state eseguite simulazioni di diverso tipo, sia considerando la moto ferma in fase di riscaldamento, sia considerando la moto in movimento, in diverse condizioni di carico e giri motore.
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Siahmazgi, Ahad Sahragard. "Biological studies on Dicondylus indianus (Olmi) (Hymenoptera: dryinidae), with particular reference to foraging behaviour." Thesis, Cardiff University, 1989. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.232884.

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D'Aquila, Valerio. "Valutazione dell'efficacia delle azioni di emergenza nel caso degli sversamenti di olio in mare." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Uno sversamento accidentale di idrocarburi in mare è un evento di rilevante criticità ambientale, di fronte al quale le autorità deputate a intervenire agiscono in un quadro d’emergenza. Le decisioni devono essere prese in tempi brevi e in un clima fuori dall’ordinario. La tempestività e l’adeguatezza delle decisioni da prendere durante l’emergenza sono anche funzione della preparazione che le ha precedute, ed è dunque consigliabile che gli scenari di rilascio possibili e le metodologie applicabili per contrastarli siano conosciute ben prima del verificarsi dell’evento incidentale. Ai fini della riduzione del rischio dei rilasci di petrolio in mare dalle installazioni produttive, in Italia è in vigore il Decreto Legislativo 18 agosto 2015, n. 145 “Attuazione della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE”. Sebbene gli adempimenti previsti da tale Decreto dovrebbero ridurre la frequenza con cui avvengono gli incidenti, bisogna tuttavia tenere in considerazione che questi possono comunque verificarsi; è quindi importante effettuare un’adeguata pianificazione dell’emergenza, al fine di poter mettere in atto azioni che contrastino l’impatto ambientale causato da un eventuale rilascio. Lo scopo del presente lavoro di tesi è quello di definire degli indici per la valutazione dell’efficacia degli interventi di emergenza nel caso dei rilasci accidentali di olio in mare e di effettuare il calcolo di tali indici per un insieme di casi di studio.
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Mami, Matteo. "Simulazione dell'impianto di raffreddamento acqua e olio per motori a combustione interna ed elettrici." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24336/.

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Abstract:
Studio di un modello numerico in grado di simulare il funzionamento di un impianto di raffreddamento acqua e olio di tipo motociclistico, mediante il pacchetto software SIMULINK operante in ambiente MATLAB. Il modello oggetto della tesi è stato costruito con l'obiettivo di replicare un impianto di raffreddamento preesistente, di una motocicletta prodotta da Ducati. Un modello di questo tipo consente, inoltre, di effettuare previsioni sul funzionamento dell'impianto e del "thermal management" del veicolo, a seguito della sostituzione di uno o più suoi componenti, quali la pompa dell'acqua, il radiatore, le elettro-ventole, la valvola termostatica oppure il propulsore stesso. Il passo successivo è stato sostituire il propulsore termico con uno elettrico e creare un nuovo modello, opportunamente modificato e tarato, che fosse in grado di simulare in maniera verosimile il sistema di raffreddamento ad acqua di una motocicletta elettrica con prestazioni simili a quelle del modello originale, considerando l’effetto delle variazioni di temperatura sull’efficienza di batteria, motore ed inverter.
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Bagatella, Chiara <1994&gt. "Prodotti free from: analisi del consumatore con focus sui prodotti senza olio di palma." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13314.

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Abstract:
L’elaborato si propone di analizzare le dinamiche di marketing riguardanti la categoria dei prodotti alimentari free from ossia di quei prodotti accomunati dal fatto di essere caratterizzati dalla minore o assoluta non presenza di un particolare ingrediente o componente. In particolare, le considerazioni e le analisi si spingono ad un maggior livello di approfondimento per una delle microcategorie facenti parte del mondo free from che attiene ai prodotti “senza olio di palma”. Dopo aver esaminato le caratteristiche dell’olio di palma, il suo mercato e i principali scandali ambientali e nutrizionali che lo hanno visto protagonista, si sono analizzate le reazioni delle aziende alimentari che hanno deciso o di eliminare tale componente dai propri prodotti o di utilizzare un olio di palma certificato sostenibile. Infine, attraverso la somministrazione di un questionario appositamente realizzato, si è indagato in merito alla conoscenza e alla percezione dell’olio di palma da parte dei consumatori, di cui si è analizzato anche il comportamento d’acquisto nei confronti di prodotti con o senza olio di palma. A seguito della loro illustrazione, i risultati sono stati oggetto di una più approfondita analisi statistica con l’obiettivo di rilevare, rispetto al consumo di prodotti senza olio di palma, differenti gruppi di consumatori accomunati al loro interno da particolari caratteristiche.
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Zama, Ayrton. "Deodorazione di olio di semi: confronto tra due soluzioni impiantistiche con focus sui glicerol esteri." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16127/.

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Abstract:
L'obiettivo del lavoro di tesi ha riguardato il confronto tra due soluzioni impiantistiche per la deodorazione di olio di semi di girasole e mais in uno specifico ambito aziendale (Tampieri S.P.A. Faenza). La nuova linea di deodorazione è stato progettata per abbattere il residuo di pesticida e di molecole tossiche quali 2/3 – MCPD e Ges, migliorando anche alcuni parametri di qualità degli oli di semi raffinati. Le prestazioni dell'impianto sono state valutate confrontando le differenze tra alcuni parametri di prodotto, con particolare riguardo ai glicerol esteri (GEs). Il nuovo deodoratore: - ha risolto il problema dei pesticidi (grazie al vuoto più spinto) e migliorato molti parametri di qualità degli oli di semi; - non ha abbassato la carica dei 2/3 MCPD, poiché l’aumento di questi ultimi è legato al livello di degradazione della materia prima da una parte, dall’acidità delle terre decoloranti dall’altra; – ha abbassato la carica dei GE, grazie al minor tempo di stazionamento dell’olio in colonna ed alla maggiore efficienza, dovuta in gran parte alla camera di post stripping. Si è passati da 880 ppb a 290 ppb per il mais (che comunque presenta un valore più alto perché maggiori sono i suoi valori iniziali di DAG) e da 120 ppb a <100 per il girasole.
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Duca, Daniele. "Produzione su scala ridotta di biodiesel da olio di girasole e sostenibilità della filiera locale." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242263.

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Gramenzi, Giulia. "Effetto antiossidante o pro-ossidante di sostanze naturali in condizioni di ossidazione forzata." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23075/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si prefigge l'obiettivo di valutare l'effetto antiossidante o pro-ossidante di sostanze naturali in condizioni di ossidazione accelerata addizionate ad un olio di girasole commerciale. Il metodo di analisi si basa sull’OXITEST®️: test ad ossidazione accelerata che permette di determinare la stabilità di una matrice rispetto a delle condizioni di deterioramento (temperatura e pressione di ossigeno) ben definite. La valutazione della stabilità ossidativa viene espressa attraverso il tempo di induzione (IP). Dai risultati ottenuti si nota come i tempi di induzione varino in funzione dell’antiossidante addizionato e delle quantità aggiunte. Partendo da un olio di girasole commerciale con IP di 11:49 ore, hanno mostrato un incremento significativo i campioni aggiunti di phenolea. Al contrario, invece, i campioni arricchiti con estratto di rosmarino hanno mostrato valori di IP significativamente uguali a quello ottenuto per l’olio di girasole tal quale, il motivo potrebbe essere la scarsa solubilità di questo estratto nell’olio stesso. L’aggiunta di WGO ha mostrato valori (11:17 ore) non significativamente differenti da quelli dell’olio tal quale. Per poter stilare delle considerazioni, invece, sull’utilizzo della frazione insaponificabile del WGO sarebbero necessarie prove che prevedano l’aggiunta di percentuali maggiori. In conclusione, gli aspetti benefici legati al consumo dell’olio di germe di grano e la sua applicabilità industriale sono le ragioni per tentare di raggiungere una migliore utilizzazione del prodotto, meritevole sotto tanti aspetti.
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Cit, Pierangelo. "Progettazione di un sistema di sollevamento per la dismissione di un serbatoio per olio combustibile denso." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/10238/.

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Abstract:
Petroltecnica S.P.A, azienda leader in attività di bonifica di terreni e siti industriali, ha svolto, per conto di Enipower Ferrara, uno studio di fattibilità per la dismissione di un serbatoio di olio combustibile e linea di tubazioni annesse. La richiesta della committente prevedeva la movimentazione del serbatoio di olio combustibile senza operare sezionamenti, in modo da poterlo bonificare al di fuori del sito in apposita area attrezzata. Per questo motivo è stato progettato un sistema di sollevamento che permettesse di movimentare il serbatoio di olio combustibile senza rischiare di deformarlo o romperlo. La struttura del bilancino è caratterizzata da una trave principale su cui è stata saldata una staffa per il collegamento del gancio della gru con la trave principale, e a cui sono collegate due travi traverse, disposte perpendicolarmente, e due staffe laterali. Alle estremità di ciascuna trave (principale e secondarie) sono presenti delle staffe a cui è collegata la componentistica di attacco del carico (grilli, funi e golfari). La progettazione del sistema di sollevamento è stata fatta in modo da ripartire uniformemente il carico sulla struttura e contemporaneamente non sollecitare eccessivamente i punti di presa del serbatoio. Una volta scelta la struttura del bilancino, è stato necessario dimensionare e verificare tutte le sue parti sulla base del metodo delle tensioni ammissibili previsto dall'UNI 10011. In riferimento alle normative UNI 10011 e UNI 13155, il dimensionamento del bilancino di sollevamento è stato effettuato in modo da ottenere, su ciascun elemento della struttura, un coefficiente di sicurezza minimo pari a due.
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Santoro, Marianna. "Produzione e gestioni dei rifiuti costituiti da filtri olio, filtri diesel e filtri aria in Italia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/895/.

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Moraschini, Andrea. "Biodiesel ottenuto da olio di babassu e sue miscele: studio di produzione e controllo di qualità." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6062/.

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Abstract:
Il contributo all’innalzamento del riscaldamento globale, prodotto dai combustibili fossili è un dei principali problemi ambientali. Le bioenergie potrebbero contribuire enormemente alla riduzione di questo fenomeno, sostituendo in parte i combustibili tradizionali di origine fossile. In questo contesto, può collocarsi il biodiesel prodotto a partire da oli vegetali, rappresentando una valida e strategica alternativa. Il biodiesel è una miscela di metil esteri di acidi grassi, [fatty acids methyl esters (FAME)], normalmente ottenuta tramite reazione di transesterificazione tra oli vegetali e alcol a catena corta in presenza di un catalizzatore acido o basico in catalisi sia omogena che eterogenea. Il biodiesel si colloca tra le materie prime di seconda generazione e può risultare una buona base di partenza per ottenere un biodiesel performante e con un basso costo finale.
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De, Paoli Flavio. "Biocombustibili: produzione di olio vegetale per trazione agricola e potenzialità dei cereali nella conversione in biogas." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427387.

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Abstract:
The search for alternative energy sources to fossil fuels has long been one of the most discussed and debated topics by governments around the world. To better understand the role that agriculture could play in this area, and more particularly in the production of biofuels, it was decided to consider the potential energy resulting from the use of dedicated crops and by-products of special cultivation crops Because of the small size of the facilities and the absence of the refining industry, the production of biofuels that in recent years have aroused greater interest, on an individual farm or agricultural coopertive, were vegetable oil and biogas. In this study we evaluated two energetic balances. For the first, a short chain farm in the Veneto was monitored, where the rape grown was pressed and the oil obtained was used for filling two tractors previously modified for this reason. For the second, the energy potential was estimated in terms of biogas produced during anaerobic digestion of by-products from the production of cereals in Brazil (straw and sugarcane bagasse) as well as in Italy (straw and stalks of grains in summer and autumn-winter crops). Regarding the short chain to straight vegetable oil, although the energy balance obtained from our projections proved positive, the process efficiency is too low to think of applying this technology on a regional scale, otherwise most of the agricultural land will be taken to satisfy the only energy needs of agriculture. In the second case we saw that the use of sugar cane by-products in biogas plants perform well only if the starting raw material is subjected to a thermal pretreatment. Our results show that the use of cereal by-products in biogas plants even may cover several percent of domestic energy demand in Brazil and in Italy. In both cases we considered several variables, with rapeseed oil short chain were evaluated yields of 8 cultivars and 2 types of landing processing and with anaerobic digestion were compared on 2 substrates and 3 temperatures during the pre-treatment.
La ricerca di fonti energetiche alternative a quelle fossili è da anni uno degli argomenti più discussi e dibattuti dai governi di tutto il pianeta. Per poter meglio comprendere il ruolo che anche l’agricoltura potrebbe ritagliarsi in tale settore, e più in particolare nella produzione di biocombustibili fluidi, si è pensato di considerare il potenziale energetico derivante dall’utilizzo sia di colture dedicate che di sottoprodotti ottenuti dalla coltivazione di particolari colture erbacee. La produzione di biocombustibili che, viste le ridotte dimensioni degli impianti e l’assenza del processo di raffinazione industriale, hanno negli ultimi anni suscitato maggior interesse, a livello di singola azienda o di coopertiva agricola, sono stati l’olio vegetale e il biogas. In questo triennio sono stati valutati due bilanci energetici. Nel primo è stata monitorata una filiera corta in un’azienda agricola veneta, nella quale il colza coltivato è stato spremuto all’interno della stessa azienda e l’olio ottenuto è stato utilizzato per l’alimentazione di due trattori, uno dei quali opportunamente modificato. Nel secondo è stato invece stimato il potenziale energetico, in termini di biogas prodotto durante la digestione anerobica, dei sottoprodotti dalla produzione delle graminacee sia in Brasile, sottoforma di paglia e di bagassa di canna da zucchero, che in Italia considerando in questo caso le paglie e gli stocchi dei cereali estivi ed autunno-vernini. Per quanto riguarda la filiera dell’olio vegetale puro, sebbene il bilancio energetico ottenuto dalle nostre proiezioni si sia dimostrato positivo, l’efficienza di processo è troppo bassa per pensare di applicare tale tecnologia su scala regionale, pena la sottrazione di quasi tutta la SAU per soddisfare il solo fabbisogno energetico agricolo. Nel secondo caso invece si è visto che l’utilizzo dei sottoprodotti di canna da zucchero in impianti di biogas dà rendimenti soddisfacenti solo se la materia prima di partenza viene sottoposta ad un pretrattamento termico. I risultati ottenuti mostrano che l’utilizzo dei sottoprodotti di graminacee in impianti di biogas potrebbe addirittura coprire diversi punti percentuali del fabbisogno energetico nazionale sia in Brasile che in Italia. In entrambi i casi sono state considerate diverse variabili: con la filiera ad olio sono state valutate le rese di otto varietà con due diversi tipi di lavorazione del terreno mentre con la digestione anaerobica sono stati messi a confronto due substrati e tre temperature durante la fase di pretrattamento.
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ZANINELLI, GIULIA. "ECOLOGIE IN TRANSIZIONE. ALTERNATIVE AGRICOLE ED ECONOMICHE NELLE PICCOLE PIANTAGIONI DI PALMA DA OLIO A RIAU." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/380484.

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Abstract:
La ricerca si incentra sullo studio delle piccole piantagioni di palma da olio nella provincia di Riau situata sull'isola di Sumatra, Indonesia. Dagli anni Settanta del XX secolo la continua espansione della frontiera agro-industriale ha portato conflitti per la terra e tensioni inter-etniche nel territorio di Riau, dove si alternano grandi piantagioni di palma da olio, acacia ed eucalipto a risaie e piccole piantagioni alberi da frutto e campi di mais o peperoncini. La piccola piantagione di palma da olio si inserisce precisamente in questa alternanza e ne costituisce l’arena politica principale in cui hanno luogo le tensioni ambientali e sociali. Da un lato le piccole piantagioni di palma da olio vengono spesso considerate illegali, non mappabili e controllabili da parte del movimento ambientalista, dall’altro invece costituiscono spesso la scelta più economicamente sostenibile per lavoratori esclusi dalla piantagione industriale. In questa tesi ho raccontato le esperienze di coltivatori diretti che hanno convertito la propria piccola piantagioni di palma da olio oppure hanno scelto percorsi di consociazione tra specie. Inoltre, ho studiato la piccola piantagione sia come arena politica in cui agiscono molteplici accezioni di potere sia come luoghi che fabbricano il mondo. Infine, ho analizzato la narrativa ambientalista, i suoi soggetti e alcuni progetti servendomi dell'idea dell'ambientalismo come prodotto culturale.
This research focuses on the study of small oil palm plantations in Riau province located on the island of Sumatra, Indonesia. Since the 1970s, the continuous expansion of the agro-industrial frontier has led to land conflicts and inter-ethnic tensions in the territory of Riau, where large plantations of oil palm, acacia and eucalyptus alternate with rice fields and small plantations of fruit trees and fields of corn or chili peppers. The small oil palm plantation fits precisely into this alternation and constitutes the main political arena in which environmental and social tensions take place. On the one hand, small oil palm plantations are often considered illegal, unmappable and controllable by the environmental movement, while on the other hand they are often the most economically viable option for workers excluded from the industrial plantation. In this thesis, I recounted the experiences of direct growers who converted their own small-scale oil palm plantations or chose species intercropping paths. In addition, I studied the small plantation both as a political arena in which multiple meanings of power operate and as places that fabricate the world. Finally, I analyzed environmentalist narratives, their subjects, and some projects by serving the idea of environmentalism as a cultural product.
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Lucchi, Lorenzo. "Valutazione delle caratteristiche compositive di un olio ottenuto da co-frangitura tra olive e sottoprodotto del pomodoro essiccato." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
Lo scopo principale della tesi è l’ottimizzazione del processo di produzione di un olio estratto mediante co-frangitura di olive e sottoprodotto della lavorazione del pomodoro (bucce e semi) per ottenere un prodotto che, pur mantenendo le caratteristiche nutrizionali e compositive di un olio vergine di oliva, sia naturalmente arricchito in licopene. Tale processo rappresenta una possibile strategia di valorizzazione del principale sottoprodotto della lavorazione del pomodoro. In tale ottica risulta fondamentale valutare l’efficacia dell’impiego in co-frangitura del sottoprodotto in forma essiccata per permetterne la conservazione e quindi l’impiego in un momento posteriore alla campagna del pomodoro, cioè coincidente con il periodo di raccolta delle olive. Grazie all’utilizzo di un mini frantoio semi-industriale, sono stati prodotti cinque campioni: un olio tal quale, ovvero il campione di riferimento prodotto frangendo solo olive e quattro oli ottenuti da co-frangitura tra olive e sottoprodotto del pomodoro; questi differivano sia per l’impiego in co-frangitura di sottoprodotto decongelato o essiccato, sia per l’applicazione o meno del trattamento ultrasonico in fase di gramolatura. Sono state realizzate delle analisi per la verifica della qualità di base (possibili modificazioni idrolitiche ed ossidative) e delle caratteristiche compositive (in particolare in composti minori antiossidanti) dei campioni ottenuti in funzione dei parametri tecnologici adottati (sottoprodotto decongelato o essiccato, applicazione o meno degli ultrasuoni). Dai risultati ottenuti, l’essiccamento ad aria del sottoprodotto del pomodoro ed il suo utilizzo in co-frangitura con le olive, congiuntamente con il trattamento ultrasonico, sembra non impattare negativamente sulla qualità del prodotto ma, anzi, sembra rendere più efficace il trasferimento naturale dei caroteni, in particolare del licopene, così come dei composti volatili responsabili dell’aroma del prodotto, nella matrice lipidica.
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Spaccavento, Annarita. "Olio vegetale da tempra nell'impregnazione post-ossidazione dell'acciaio 42CrMo4 nitrurato: effetti su comportamento tribologico e resistenza a corrosione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha lo scopo di valutare i benefici prodotti dalla nitrurazione impregnata in olio da tempra sull’acciaio da bonifica 42CrMo4. L’impregnazione solitamente avviene in oli industriali antiruggine ma l’azienda aspira all’utilizzo di un unico olio sia per il raffreddamento dopo tempra che per l’impregnazione. Sono confrontati un olio minerale in uso in azienda e un olio vegetale di nuova generazione. Il processo produttivo dei componenti meccanici in studio comprende: bonifica, nitrurazione, ossidazione e impregnazione ed è studiato per applicazioni nell’industria alimentare e del packaging. Sono state valutate le modifiche apportate in campo tribologico e nella resistenza a corrosione dopo ciascun trattamento subito nel ciclo di lavorazione mediante prove Ball on disk di strisciamento a secco e prove potenziodinamiche e galvanostatiche in soluzione salina (NaCl) e in soluzione acida (H2SO4). Le tecniche utilizzate per la caratterizzazione dello stato nitrurato e nitrurato e post-ossidato comprendono: microscopia ottica ed elettronica con SEM-EDS, analisi chimica GD-OES, diffrattometria a raggi X, misure di durezza, rugosità e adesione della coltre bianca con Scratch test. L’ampia gamma di test a cui sono stati sottoposti i materiali ha il fine di consentire di valutare i giusti compromessi da attuare in base agli obiettivi specifici di progetto. La nitrurazione garantisce il miglior comportamento ad usura mentre l’impregnazione in olio minerale da tempra assicura la migliore resistenza a corrosione in entrambi gli ambienti testati. Qualora si desideri ottenere eccellente contrasto alla corrosione e ottimale comportamento ad usura e all’attrito l’impregnazione in olio vegetale da tempra rappresenta il giusto compromesso, con particolare attenzione al tipo di contatto tribologico a cui si sottopone il componente.
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Pizzini, Sarah <1984&gt. "Indagine sul comportamento ossidativo di film pittorici ad olio di produzione industriale mediante ozonizzazione e caratterizzazione GC/MS." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2803.

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Abstract:
Nell’ambito d’indagine sull’invecchiamento di film pittorici esposti in ambiente museale, risulta di estremo interesse l’esame delle interazioni tra inquinanti e opera d’arte, allo scopo di comprendere il comportamento chimico-fisico delle formulazioni pittoriche industriali sottoposte a stress ossidativo. In questo lavoro di tesi si propone lo sviluppo di un sistema innovativo di simulazione di degrado ossidativo, causato da un flusso controllato di una miscela O2/O3, su stesure di film pittorici eseguite con colori ad olio di produzione industriale. L’efficacia del sistema d’invecchiamento è stata valutata mediante un confronto tra campioni prelevati da film invecchiati naturalmente e nuove stesure realizzate con l’impiego degli stessi materiali, prima e dopo il trattamento con ozono. È stata messa a punto una metodica analitica per la preparazione dei campioni e per la successiva indagine strumentale (GC/MS) dei prodotti di degrado e dei rapporti tra i diversi acidi grassi che compongono il medium pittorico.
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Cotugno, Giosuè. "Dall’IA all’olio: come affinare i sistemi di classificazione della qualità attraverso tecniche di machine learning con l’utilizzo di reti neurali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20837/.

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Abstract:
Sino ad oggi, per verificare se un olio è extravergine d’oliva o contiene dei difetti, non abbiamo potuto usufruire di molti supporti tecnologici, infatti la tecnica maggiormente utilizzata per la classificazione degli oli è il panel test che consiste nell’assaggio di questi da un gruppo di persone esperte. Recentemente a seguito di analisi oggettive delle mo- lecole costituenti l’olio, sono state introdotte ulteriori metodologie per la classificazione grazie all’utilizzo di analisi statistiche. Questa tesi, dunque, propone un ulteriore me- todo di classificazione grazie all’utilizzo delle reti neurali, ossia modelli computazionali composti da neuroni "artificiali" disposti su più livelli che si ispirano ad una rete neurale biologica. Utilizzando i dati sensoriali forniti dal panel test ed i dati molecolari ricava- ti da analisi chimiche, siamo stati in grado di creare un modello basato sulle reti neurali, capace di predire, con una certa accuratezza, la classe di appartenenza di un olio data la sua composizione molecolare. Le reti su cui si è basata questa sperimentazione sono le seguenti: resnet18, resnet50, mobilenet ed infine una rete neurale costruita ad–hoc per questo esperimento. Le prime tre sono reti convoluzionali, dunque specializzate nel riconoscimento di immagini, mentre la rete personalizzata ha la struttura di una classica rete neurale.L’utilizzo di tutte queste reti ha permesso di comprendere quale sia la miglior tipologia di rete su cui basare ulteriori ricerche nell’ambito della classificazione dell’olio e di comprendere quali siano le loro potenzialità. I risultati ottenuti hanno permesso di concludere che per riuscire a separare differenti classi di olio è sufficiente utilizzare reti neurali classiche e che la ricerca è sulla buona strada per riuscire a trovare uno strumento solido utile a questo scopo.
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Cornaglia, Gabriele. "Sviluppo di un modello numerico per la previsione della diluizione del film di lubrificante sulle pareti dei cilindri di motori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18969/.

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Abstract:
L'evoluzione dei motori ad accensione comandata, a fronte di una richiesta di mini- mizzazione delle emissioni di CO2 e la necessità di mantenere un target di potenza e guidabilità unitamente a consumi sempre inferiori, ha portato allo sviluppo di motori più piccoli a maggiore densità di potenza. Con l'introduzione dei motori downsized, le ridotte dimensioni della camera di combustione in congiunzione alla soluzione dell'iniezione diretta, hanno creato le condizioni per le quali un certo quantitativo di combustibile (e/o acqua nel caso della water injection) va ad impattare a parete interagendo con lo strato di olio lubrificante. Vista l'importanza del lubrificante nel cilindro motore e le conseguenze del suo inquinamento o trasporto sul funzionamento dello stesso, si rende necessario uno studio di dettaglio sul fenomeno dell'impatto. Il seguente lavoro di tesi consiste nello sviluppo di un modello monodimensionale per l'analisi numerica dell'interazione tra due uidi mono o multi componenti, che permetta di stimare la variazione di composizione e l'evoluzione delle grandezze ter- modinamiche del sistema binario valutando le sue possibili condizioni al contorno a seconda dell'applicazione. Ad esempio nel caso della camera di un MCI, le condizioni al contorno del sistema binario possono essere rappresentate dagli scambi con uno strato solido (rappresentativo del cilindro) da una parte e con uno strato gassoso (rappresentativo della miscela in formazione in camera) dall'altro.
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Pelli, Cresi Federico. "Sperimentazione di un EGR HP Mixer e di un Oil Cooler con Bypass in un motore V6 Diesel con l’obiettivo di ridurre la CO2." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Lo scopo di questa tesi è stato sperimentare componenti prototipali su un motore V6 Diesel all’interno di un banco dinamico con il fine di valutarne la riduzione di CO2 in cicli di omologazione NEDC e WLTC. In particolare si sono studiati un nuovo EGR HP Mixer e un Oil Cooler dotato di Bypass: il primo componente per migliorare l’EGR distribution da cilindro a cilindro, mentre il secondo componente per ottenere un’ottimizzazione energetica della pompa dell’olio sfruttando il nuovo bypass del cooler. L’Oil Cooler è dotato di due cartucce intercambiabili che cambiano le fasi di bypass a seconda della temperatura dell’olio: la prima cartuccia, a 2 stadi, parte dalla condizione di bypass e chiude a una certa temperatura per proteggere il motore; la seconda, a 3 stadi, sfrutta il bypass solo in un range di temperatura ottimizzato con il calcolo CFD. La riduzione di consumi di gasolio è stata valutata confrontando i diversi consumi a pari emissioni di NOx; in questo modo si è registrata una riduzione di consumi con l’EGR HP Mixer dell’1.7% nel ciclo NEDC e dello 0.5% nel ciclo WLTC. Con lo stesso metodo si è registrato che l’Oil Cooler Bypass determina nel ciclo NEDC una riduzione dello 0.6 % con la valvola a 3 Stadi e una riduzione dello 0.37 % con la valvola a 2 Stadi. Nel ciclo WLTC si è invece ottenuta una riduzione dello 0.1 % con la valvola a 3 Stadi e un aumento dello 0.33 % con la valvola a 2 Stadi. Di ogni componente è stato fatto uno studio stazionario per indagarne a fondo i comportamenti.
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Vezzaro, Alice. "Olive ripening and oil flavour in Veneto: molecular and technological aspects." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422067.

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Abstract:
Extra-virgin olive oil is a very appreciated vegetable fat used mainly for food purposes due to its pleasant flavour and taste and to the demonstrated and well-known health promoting effects, which include anti-inflammatory and antioxidant functions and protection against cardiovascular diseases. Olive oil quality depends on many factors, among which environmental (climate and soil), genetic (variety), agronomic and technological factors play important roles. Among the agronomic factors, the maintenance and use of healthy fruits, and, most of all, the choice of the best ripening stage of olive fruits represent the factors having a prominent role in determining olive oil quality. The ideal cultivation area for olive tree is the Mediterranean region, which usually has mild winters and long dry summers. Despite these climatic limitations, olive trees grown in marginal areas such as Northern Italy are known to yield extra-virgin olive oils with a pleasant flavour and an overall high quality profile. However, the often unfavourable climatic conditions in this area make necessary optimising the choice of the best harvesting period and setting up technological factors in order to improve oil quality. Many different approaches have been suggested so far for the definition of a simple and reliable way to assess the right harvesting time and to maximise oil quality. More in detail, physiological and biochemical changes that occur throughout olive ripening have been taken into account, such as loss of firmness, skin colour changes, pigment content or ratio, sugar content, oil accumulation, decrease in phenolics and some others. Results were however often conflicting due to the great variability among cultivars, growing areas, and technological aspects. It is therefore necessary to study all these factors in every specific growing area. In this dissertation different approaches have been chosen to characterise a cultivar grown locally in Veneto, i.e. cv. Grignano, yielding a unique oil with lemon peel aromatic notes and to evaluate factors involved in the definition of oil quality also in comparison with Frantoio, a common Italian variety. First of all, a study on anoxic oil extraction has been performed in order to understand the influence of the absence of oxygen, which can oxidise olive oil components but is also a required reagent for the biosynthesis of flavour compounds, on the global volatile profile of oils extracted from olives harvested at four consecutive ripening stages across véraison. The analysis of the volatile components of oils has been performed by means of PTR-MS (Proton Transfer Reaction-Mass Spectrometry), a spectrometric technique that allows an evaluation of the global volatile fingerprint of samples without any preparatory step. This “real-time” evaluation of the spectral signature of extra-virgin olive oils from cv. Grignano coupled with unsupervised multivariate analyses, i.e. principal component analysis and hierarchical clustering, allowed to explore the complex spectra by means of the construction of a heat map. Results showed that the ripening stage has a predominant effect on the definition of the global volatile profile compared to anoxic extraction, and that the progression of ripening is characterised by the biosynthesis of specific groups of volatiles that seem to be “expressed” only transiently. Moreover, the progression of fruit ripening causes a saturation effect in the volatile profile. Consequently, given that ripening is predominant over technological factors, an in depth study regarding olive ripening in Veneto region has been carried out focusing on fruit firmness, oil accumulation, chlorophyll a content, colorimetric analyses (calculating colour indices), and gene expression profiles. Results demonstrated that in Grignano and Frantoio cvs. ripening-related events were different, since Grignano showed an earlier and faster ripening course, both in loss of firmness and in oil accumulation. These findings suggest that monitoring cv. Grignano ripening stages is more difficult, since changes in ripening-related physiological parameters occur very quickly. Moreover, differences among two consecutive harvest seasons were observed resulting in a complex reading of the overall ripening profile. Statistical analyses have been performed, and principal component analysis established that cultivar Frantoio shows a greater variability in oil accumulation data, confirming that cv. Grignano ripening course is somehow more compact. One of the colour indices calculated in this study, namely CI, was suitable to distinguish drupe samples picked at different ripening stages. Then, to investigate on the peculiar flavour features of Grignano oil, a study on the terpenic metabolism in olive has been carried out isolating and characterising for the first time three enzymes responsible for the biosynthesis of terpenes (terpene synthases) in this species. To this end, a thorough search for putative terpene synthases in a published olive EST (expressed sequence tag) database was performed. Fragments have been then amplified and the full length genes have been used to deduce the amino acidic sequence to be heterologously expressed in E. coli. Expressed proteins have been checked for enzymatic activity and one of them turned out to be an active geraniol synthase, whilst the other two terpene synthases seemed inactive, a phenomenon not unusual in terpene metabolism. qPCR demonstrated that the three isolated terpene synthase genes have a ripening-dependent trend in transcript accumulation, suggesting a role in flavour development. Finally, gene expression analyses performed in the previous works emphasised the absence of validated reference genes suitable for gene expression studies in olive. Therefore, an extensive search for candidate reference genes to be used for olive gene expression studies has been performed using the above-mentioned EST database and retrieving studies regarding validated reference genes in other plant species. 13 candidate genes were identified for Olea europaea, which were tested both in olive drupes and leaves for their transcriptional stability. Stability analyses performed with genormPLUS and NormFinder software packages showed that 12 over the 13 genes in this work represented actually good reference genes and that, among these genes, the optimum number that must be used for good data normalisation was two. The best two reference genes identified in the study, specifically suitable for normalisation of gene expression data in fruit samples at different developmental stages, were GAPDH2 and PP2A1.
L’olio extravergine di oliva è un olio vegetale molto apprezzato utilizzato principalmente per scopi alimentari a causa del profilo aromatico piacevole e a effetti salutistici noti e dimostrati, che includono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e una protezione nei confronti di alcune malattie cardiovascolari. La qualità dell’olio di oliva dipende da molti fattori, e tra questi fattori ambientali (clima e suolo), genetici (cultivar), agronomici e tecnologici hanno un ruolo importante. Tra i fattori agronomici, la gestione e l’uso di frutti sani e, soprattutto, la scelta dello stadio di maturazione adatto dei frutti rappresentano le variabili che hanno un ruolo fondamentale nella determinazione della qualità globale dell’olio di oliva. Le zone adatte per la coltivazione dell’olivo sono le regioni mediterranee, che sono caratterizzate solitamente da inverni miti ed estati lunghe e secche. Nonostante queste limitazioni climatiche, olivi cresciuti in zone marginali come l’Italia settentrionale conferiscono oli extravergini con profili aromatici gradevoli e di alta qualità. Le condizioni climatiche spesso avverse in queste aree rendono però necessarie un’ottimizzazione della scelta del miglior periodo di raccolta e l’implementazione di processi tecnologici allo scopo di migliorare la qualità dell’olio. Molti approcci diversi sono stati proposti finora per la definizione di un modo semplice e affidabile per valutare il periodo di raccolta corretto e massimizzare la qualità dell’olio estratto. Più in dettaglio, i cambiamenti fisiologici e biochimici che si verificano durante la maturazione dell’oliva sono stati presi in considerazione, come ad esempio la perdita di consistenza, cambiamenti del colore superficiale delle drupe, contenuto di pigmenti o loro rapporti, contenuto in zuccheri, inolizione, diminuzione di componenti fenoliche e altri. I risultati si sono dimostrati però molto spesso discordanti, a causa della grande variabilità presente tra diverse cultivar, aree di coltivazione e aspetti tecnologici. Si rende perciò necessario uno studio di questi fattori in ogni singola area di coltivazione. In questa tesi diversi approcci sono stati adottati per la caratterizzazione di una varietà coltivata localmente in Veneto, la cultivar Grignano, da cui si estrae un olio dal profilo sensoriale unico con note di buccia di limone, e per la valutazione di fattori coinvolti nella determinazione della qualità dell’olio anche attraverso un confronto con la cultivar Frantoio, una varietà diffusa comunemente in tutta Italia. Inizialmente è stato condotto uno studio che prevedeva l’estrazione di olio in atmosfera priva di ossigeno, che può essere responsabile dell’ossidazione di componenti dell’olio ma è anche un reagente richiesto nella biosintesi di composti aromatici, per valutare l’effetto dell’estrazione in atmosfera controllata sul profilo volatile globale di oli ottenuti da olive raccolte in quattro stadi consecutivi di maturazione a cavallo dell’invaiatura. L’analisi delle componenti volatili è stata condotta mediante PTR-MS (spettrometria di massa con reazione di trasferimento di protoni), una tecnica di spettrometria che permette una valutazione del fingerprint globale dei volatili senza fasi preliminari o trattamento dei campioni. Questa valutazione “real-time” dei profili spettrali di oli extravergini da cultivar Grignano unita a analisi multivariata dei dati, mediante analisi delle componenti principali e clustering gerarchico, ha permesso di proiettare i complessi spettri ottenuti tramite l’analisi spettrometrica in una heat map. I risultati hanno dimostrato che lo stadio di maturazione ha un effetto predominante sulla definizione del profilo volatile rispetto all’estrazione in atmosfera controllata, e che il progredire della maturazione è caratterizzato dalla biosintesi di specifici gruppi di molecole volatili che sembrano quindi “espresse” in modo transiente. Inoltre, è stato osservato un effetto saturazione nel profilo volatile con il progredire della maturazione. Conseguentemente, dato che lo stadio di maturazione ha un effetto prevalente rispetto ai fattori tecnologici studiati, uno studio approfondito della fisiologia della maturazione in Veneto è stato condotto ponendo particolare attenzione a perdita di consistenza, inolizione, contenuto in clorofilla a, dati colorimetrici (calcolo di indici di colore) e dati di espressione genica. I risultati hanno dimostrato che gli eventi collegati alla maturazione sono differenti nelle cultivar Grignano e Frantoio, dato che Grignano manifesta una dinamica di maturazione più precoce e rapida, sia considerando la perdita di consistenza che l’accumulo di olio nella drupa. Questi risultati suggeriscono come monitorare la maturazione in Grignano sia più difficile, dato che i cambiamenti nei parametri di maturazione si verificano molto velocemente. Inoltre, sono state osservate differenze importanti nei parametri elencati in due stagioni successive, da cui consegue una notevole difficoltà nella comprensione del profilo globale di maturazione. Sono state condotte analisi statistiche sui campioni descritti e l’analisi delle componenti principali ha stabilito che la cultivar Frantoio mostra maggiore variabilità nei dati di inolizione, confermando che il decorso di maturazione della cultivar Grignano è in qualche modo più compatto. Tra gli indici di colore calcolati nello studio, uno, cioè CI, sembra appropriato per distinguere campioni raccolti in diversi stadi di maturazione. Successivamente, per approfondire le caratteristiche aromatiche tipiche della cultivar Grignano, è stato condotto uno studio riguardante il metabolismo terpenico in olivo, con l’isolamento e la caratterizzazione di tre enzimi responsabili della biosintesi di terpeni (terpene sintasi) per la prima volta in questa specie. A questo scopo è stata condotta una ricerca approfondita di putative terpene sintasi in un database di EST (expressed sequence tag) di olivo recentemente pubblicato. I frammenti selezionati sono stati amplificati permettendo di ottenere i geni full length, le cui sequenze sono state utilizzate per dedurre le sequenze aminoacidiche che sono state espresse in E. coli. Le proteine espresse sono state sottoposte a saggi enzimatici per determinarne l’attività e una di queste si è dimostrata una geraniolo sintasi attiva, mentre le altre due proteine non hanno dato prodotti anche se la presenza di terpene sintasi inattive non è così infrequente. Analisi qPCR hanno dimostrato come le tre terpene sintasi isolate abbiano un andamento legato alla maturazione nell’espressione genica, ed è possibile perciò un loro ruolo nella determinazione del profilo aromatico. Infine, l’utilizzo della qPCR come analisi di espressione genica nei lavori precedenti ha evidenziato come geni reference validati e adatti per studi di espressione genica in olivo non siano disponibili in letteratura. Una ricerca di geni reference candidati per questo scopo è stata quindi condotta utilizzando il database di EST citato sopra e cercando in letteratura studi riguardanti la validazione di geni reference in altre specie vegetali. Sono stati quindi identificati 13 geni candidati in Olea europaea, la cui stabilità dei trascritti è stata testata sia in drupe che in foglie di olivo. Analisi di stabilità condotte mediante gli strumenti genormPLUS e NormFinder hanno dimostrato che 12 tra questi geni sono effettivamente geni reference funzionali e utilizzabili per studi di espressione genica in olivo e che, tra questi, il numero di geni ottimale da utilizzare per una buona normalizzazione dei dati corrisponde a due. I migliori geni reference identificati in questo studio, adatti per analisi di espressione genica in frutti a diversi stadi di sviluppo, sono stati GAPDH2 e PP2A1.
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Castellano, Raffaella. "Stabilizzazione di un succo di carota e arancia addizionato di estratto di Cotinus coggygria e olio essenziale di Satureja montana." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13690/.

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Abstract:
Le caratteristiche intrinseche di succhi e bevande a base di frutta li rendono suscettibili allo sviluppo di molti microrganismi, tra i quali Saccharomyces cerevisiae e Lactobacillus plantarum, con conseguente scadimento delle proprietà organolettiche e nutrizionali. Inoltre, negli ultimi anni è in crescente aumento l’interesse da parte dei consumatori per prodotti “naturali”, privi di conservanti di sintesi che sono percepiti come dannosi per la salute umana. L’obiettivo della sperimentazione è stato pertanto quello di utilizzare, in qualità di inibitori o ritardatori della crescita dei microrganismi degradativi sopracitati, degli estratti ottenuti da piante e prodotti vegetali (Satureja montana e Cotinus coggygria) in un’ottica di strategia combinata di stabilizzazione di un succo di frutta di carota e arancia che comprende, oltre all’utilizzo di antimicrobici naturali, anche blandi trattamenti termici e conservazione refrigerata. I succhi, inoculati con un mix di S. cerevisiae e L. plantarum e addizionati di una delle sostanze antimicrobiche, sono stati divisi in “non trattati” e “trattati”, a temperature di 60°C per tempi di 2 o 5 minuti, e successivamente refrigerati; oltre a questi campioni, sono stati preparati dei vials di controllo, in cui non è stata aggiunta alcuna sostanza. La shelf-life dei succhi è stata monitorata fino a 50 giorni valutando il numero di cellule vitali dei due microrganismi utilizzati e mediante l’analisi di pH, attività antiossidante e colore. Complessivamente, i risultati di tale sperimentazione hanno evidenziato la possibilità di stabilizzare un succo, altamente deperibile in virtù del suo elevato pH, mediante l’applicazione della “Hurdle Technology” sopracitata. In più, non sono state riscontrate modificazioni significative del pH e del colore dei succhi durante tutto il periodo considerato; al contrario, si sono invece determinate delle variazioni nel potere antiossidante anche se di modesta entità.
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Solana, Carlos Donisete Olmo. "Reconstrução digital de documentos por aproximação poligonal / Carlos Donisete Olmo Solana ; orientador, Flávio Bortolozzi ; co-orientador, Edson José Rodrigues Justino." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da PUC_PR, 2005. http://www.biblioteca.pucpr.br/tede/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=337.

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Abstract:
Dissertação (mestrado) - Pontifícia Universidade Católica do Paraná, Curitiba, 2005
Inclui bibliografia
Este trabalho apresenta um método para reconstrução digital de documentos mutilados através de imagens utilizando aproximação poligonal. A reconstrução de documentos mutildos está relacionada à Ciência Forense. A Ciência Forense dedica-se a esclarecer dúv
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Martinez, Thomas Monique. "L'influence de l'esperpento chez quatre auteurs de la génération réaliste : José Maria Rodriguez Mendez, Lauro Olmo, Carlos Muñiz, José Martin Recuerda." Toulouse 2, 1990. http://www.theses.fr/1990TOU20036.

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Abstract:
Le mythe "esperpento", qui se constitue dans les annees 60-70, peut etre explique par des raisons ideologiques et esthetiques. Recupere par une intelligentsia d'opposition, valle-inclan devient la preuve que l'espagne du debut du siecle a un dramaturge a la hauteur du theatre europeen en pleine evolution. La denomination de genre, impossible a legitimer theoriquement et pratiquement, prouve l'hypervalorisation du mot. Afin de saisir la portee reelle de l'ecriture dramaturgique de valle-inclan, l'elaboration d'une grille formelle est necessaire. En effet, certains auteurs appartenant a la generation realiste, j. M. Rodriguez mandez, lauro olmo, carlos muniz, jose martin recuerda, se reclament explicitement ou implicitement heritiers de valle-inclan et la critique assimile la plupart de leurs oeuvres a l'esperpento. Apres l'analyse de quatre de leurs pieces, il apparait clairement que cette assimilation procede d'amalgames superficiels de l'esperpento avec des tendances theatrales diverses. Eloignes de la conception distanciee du createurs valle-inclan, ces auteurs tirent neanmoins profit de la lecon "esperpentique" de l'innovation. A partir de l'esperpento, le theatre espagnol peut etre un theatre en liberte
THE MYTH OF ESPERPENTO, WHICH APPEARS IN THE 1960'S, CAN BE ACCOUNTED FOR BY IDEOLOGIC AND AESTHETIC REASONS. RECUPERATED BY AN OPPOSITION INTELLIGENTSIA, VALLE-INCLAN BECOMES A LIVING PROOF THAN SPAIN, AT THE BEGINGIN OF THE CENTURY, POSSESSES A PLAYWRIGTH WHO CAN COMPETE with A CHANGING EUROPEAN THEATRE. CONSIDERING THE ESPERPENTO AS A GENRE, WHICH CAN'T BE LEGITIMATED NEITHER THEORETICALLY NOR PRACTICALLY, PROVES THE EXCESSIVE VALORATION OF THE NOTION. IN ORDER TO ASSES THE REAL INFLUENCE OF THE DRAMATIC WRITING OF VALLE-INCLAN, THE CONSTITUTION OF A FORMAL GRID OF INTERPRETATION IS NECESSARY. IN FACT, SOME WRITTERS WHO BELONG TO THE REALISTICT GENERATION EXPLICTMENT OR IMPLICITMENT CLAIM A FILIATION WITH VALLE-INCLAN AND THE CRITICS ASSIMILATE MOST OF THEIR WORKS WITH ESPERPENTO. STUDYING OF FOUR OF THEIR WORKS, CLEARLY SHOWS THAT THE ASSIMILATION PROCEEDS FROM SUPERFICIAL CONFUSIONS BETWEEN ESPPERPENTO AND VARIOUS TENDANCIES. DISTANT FROM THE VALLE-INCLAN'S CONCEPTION OF THE CREATION, THESE PLAYWRITERS DERIVE A PROFIT FROM THE "ESPERPENTIC" LESSON OF INNOVATION. AFTER THE ESPERPENTO, THE SPANISH DRAMA CAN BE A FREE THEATRE
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Faresin, Emanuela. "Multisensor data fusion in ambito bioarcheologico. Estrazione ed analisi di features su reperti ossei provenienti dalla necropoli di Olmo di Nogara." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424282.

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Abstract:
The necropolis of Olmo di Nogara is one of the most important European Bronze Age burial sites. The most distinguishing peculiarity of the site is the exceptionally high percentage of male burials, with offensive and defensive weapons. The paleopathologic analysis of the male sample showed some skeletons with evidence of traumatic weapon injuries, suggesting the regular occurrence of battles. The analysis of the cranial vault of three individuals has shown the evidence of regular-sized subcircular holes, with bone recalcification. The goal of this research is to develop a multidisciplinary approach for the definition of biometrical characteristics, applying procedures guaranteeing the visualization and communication of paleopathologic processes and, in the same time, the morphological and morphometric characterization of injuries, with accurate, repeatable and unique very high resolution description. Data acquisition and data management were performed using a pipeline with independent steps (procedures and standards). The resulting 3D models were used in the quantitative description of the morphology, in order to extract the anthropometric measurements. Furthermore, Digital Image Processing methodologies were used for the study of bone malformations, improving the photorealistic effect and making possible their perception at different levels of details. Finally, Rapid Prototyping methodologies, following the 3D scans with different systems, allowed to improve the fruition of finds
La necropoli di Olmo di Nogara rappresenta uno dei più importanti contesti funerari dell’età del Bronzo attualmente noti in Europa e si distingue per la presenza di un’elevata percentuale di sepolture maschili, connotate da armi da offesa e da difesa. Nel campione maschile, sottoposto a studio paleopatologico, alcuni scheletri hanno fornito evidenze ossee di lesioni traumatiche causate dall’uso di armi, suggerendo, quindi, la regolare presenza di episodi bellici. Sulla volta cranica di tre soggetti sono state individuate perforazioni regolari, di forma subcircolare, con evidenze di ricalcificazione ossea. L’obiettivo della ricerca è quello di definire un approccio multidisciplinare per la definizione di caratteristiche biometriche con procedure atte a garantire la visualizzazione e la comunicazione dei processi paleopatologici, nonché la caratterizzazione morfologica e morfometrica delle lesioni con una descrizione ad altissima risoluzione che sia unica, accurata e ripetibile. Il lavoro di acquisizione e gestione dei dati si è strutturato avvalendosi della codifica di procedure e standard con fasi distinte ma consequenziali ed i modelli tridimensionali così ottenuti, sono stati impiegati nella descrizione quantitativa della morfologia, per estrarre le necessarie misure antropometriche. Inoltre, sono state utilizzate metodologie di Digital Image Processing per lo studio di deformazioni ossee, incrementandone il fotorealismo e consentendone la percezione a differenti livelli di dettaglio. Infine, l’applicazione di metodologie di Rapid protoyping, successive alle scansioni 3D, con differenti sensori, ha permesso di migliorare considerevolmente la fruizione dei reperti
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Giavolucci, Francesca. "Metodi e modelli per la logistica distributiva nella filiera globale dell'olio alimentare. Analisi dell'impatto ambientale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9364/.

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Abstract:
La tesi tratta il tema dell'impatto ambientale della logistica distributiva della filiera globale dell'olio alimentare. Sono presentati i tratti salienti del mercato dell'olio: produttori, consumatori e packaging per l'olio. Si affronta il concetto di Green Logistics e le categorie chimiche inquinanti per la valutazione dell'impatto ambientale della filiera. Il caso analizzato riguarda la logistica di un'azienda italiana produttrice e distributrice di olio. Sono presentati e simulati degli scenari alternativi all'organizzazione logistica distributiva di tale azienda per eventuali migliorie maggiormente ecosostenibili.
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Morar, Ioan Cristian. "Realizzazione di una cella per la caratterizzazione in temperatura di esteri fluidi utilizzati nei trasformatori di potenza." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/12422/.

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Abstract:
A partire da una cella di misura presente in laboratorio è stato creato un sistema completo per la spettroscopia dielettrica applicata ad isolanti fluidi di origine vegetale. Il sistema, composto da una parte fisica che ha lo scopo di raggiungere una temperatura desiderata ed una parte software implementata in ambiente LabView che controlla il generatore di potenza ed il Dielectric Analyzer, può essere sfruttato anche per altri tipi di isolanti liquidi come ad esempio i nanofluidi. I risultati determinabili con esso su un estere corrispondono ai risultati presenti in letteratura confermando quindi la riuscita realizzazione e funzionamento del sistema ideato.
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Ciraldo, Mattia. "Caratterizzazione di gel a base di PHB e solventi biodegradabili e derivanti da fonti rinnovabili per la pulitura di dipinti ad olio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13424/.

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Abstract:
Il moderno, e ormai universalmente condiviso, concetto del restauro impone di ripristinare l'integrità delle opere d’arte che possono essere soggette nel tempo ad invecchiamento ed alterazioni strutturali. I metodi tradizionali impiegano solventi organici che possono risultare invasivi per l’opera pittorica oltre che tossici per la salute del restauratore. In questo ambito, sono stati prodotti e caratterizzati gel polimerici a base di PHB come agente gelificante e solventi green quali g-valerolattone, etil-lattato e dimetil-carbonato come strumenti sostenibili per la pulitura di opere policrome nell’ambito dei beni culturali. In particolare questi sistemi gel sono stati caratterizzati dal punto di vista strutturale e ne sono state determinate le proprietà termiche e il comportamento a fine vita. Ci si è soffermati sulla capacità di rilasciare gradualmente il solvente, dimostrando l’abilità dei sistemi gel di limitare l’evaporazione anche di solventi volatili.
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Zama, Ayrton. "Olio Extra Vergine di oliva monovarietale "Nostrana di Brisighella": tecnologie di estrazione a confronto con considerazioni su fenoli totali e valutazione sensoriale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Lo scopo del presente elaborato sperimentale è stato quello di valutare come diverse modalità di lavorazione di tre impianti oleari (due a sistema di lavorazione continuo e uno tradizionale, descritti e accompagnati da diagramma di flusso dell'impianto) impattassero sulla qualità di oli vergini d’oliva della varietà Nostrana di Brisighella, in termini di contenuto totale di sostanze fenoliche e di caratteristiche sensoriali. Da ogni frantoio, dunque, si è ottenuto un campione sul quale è stata effettuata la determinazione della concentrazione fenolica per via spettrofotometrica (reattivo di Folin-Ciocalteau) e la valutazione sensoriale per la definizione della categoria merceologica. Sono stati messi in relazione i dati di qualità del prodotto con i parametri di processo: è stato possibile constatare come l’impiego di impianti a ciclo continuo di lavorazione dotati di termo-condizionamento della pasta d’olive, tecnologia di recente applicazione in questa tipologia di frantoi, abbia portato all’ottenimento di un olio caratterizzato da un contenuto in molecole fenoliche significativamente più elevato rispetto a quello del prodotto ottenuto mediante processo discontinuo per pressione. Il confinamento delle gramole è probabile sia stato un altro fattore determinante nell’ottenimento di oli con maggiore contenuto fenolico, così come un ruolo positivo in questo senso si ipotizza sia stato giocato anche dal decanter a tre fasi a basso consumo d’acqua e a due fasi. I risultati dell’analisi sensoriale, relativamente alle intensità degli attributi di amaro e piccante, hanno confermato la maggiore ricchezza in molecole a struttura fenolica dei due campioni ottenuti tramite il sistema di lavorazione continuo rispetto a quello discontinuo.
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Capocasa, Giansante. "Energie rinnovabili e tecnologie "low carbon" per la produzione di biocombustibili sostenibili in paesi in via di sviluppo: il caso della Jatropha Curcas. Progetto per l'autonomia energetica di una scuola e di un ambulatorio medico in Tanzania e Madagascar." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8518/.

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Abstract:
Le tematiche che saranno affrontate all’interno del mio elaborato toccano diversi temi sensibili, tutti relativi all’ambiente e alla sua conservazione. Nella prima parte della tesi parlerò di riscaldamento globale, cambiamento climatico ma soprattutto di energie rinnovabili, in particolare l’energia da biomasse. Nella parte centrale la lente di ingrandimento verrà posta sui diversi tipi di energia e sulle relative tecnologie. Mi concentrerò prevalentemente sugli oli vegetali a scopo energetico descrivendo le principali colture e le tecnologie di estrazione. Proseguirò quindi con un excursus sulla Jatropha Curcas descrivendo in dettaglio le caratteristiche di tale coltura in termini di arboricoltura e utilizzi energetici. L’ultima parte dell’elaborato sarà dedicata all’esposizione di due casi applicativi riguardanti la Jatropha Curcas, in particolare il dimensionamento energetico di una scuola e di un ambulatorio medico in Tanzania e Madagascar.
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Lunedei, Andrea. "Effetto di olio essenziale di Satureja Montana ed estratto di Cotinus coggygria sulle curve di morte termica di Listeria monocytogenes e Saccharomyces cerevisiae." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11673/.

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Abstract:
Negli ultimi anni, è aumentato notevolmente l'interesse per piante e prodotti vegetali, e composti da essi derivati od estratti, in alternativa ai conservanti chimici per prevenire o ritardare lo sviluppo microbico negli alimenti. Questo deriva dalla percezione negativa, ormai diffusa a livello pubblico, nei confronti di sostanze di sintesi che sono ampiamente utilizzate come conservanti nell’industria alimentare. Sono stati effettuati diversi studi sull’attività antimicrobica di questi composti negli alimenti, anche se il loro utilizzo a livello industriale è limitato. Ciò dipende dalla difficile standardizzazione di queste sostanze, dovuta alla variabilità della matrice alimentare che ne può alterarne l’attività antimicrobica. In questa sperimentazione si sono utilizzati l’olio essenziale di Sateureja montana e l’estratto di Cotinus coggygria e sono state fatte delle prove preliminari, determinandone le componenti volatili tramite gas-cromatografia abbinata a microestrazione in fase solida. Sono stati selezionati un ceppo di Listeria monocytogenes (Scott A) e uno di Saccharomyces cerevisiae (SPA), e sono stati utilizzati per realizzare curve di morte termica in sistema modello e in sistema reale. Dai risultati ottenuti si può affermare che Satureja montana e Cotinus coggygria possono essere presi in considerazione come antimicrobici naturali da impiegare per la stabilizzazione di alimenti, nonché per ridurre l’entità dei trattamenti termici atti a salvaguardare le proprietà nutrizionali ed organolettiche di alimenti, come ad esempio succhi di frutta, garantendone la sicurezza e qualità microbiologica.
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Piovesan, Marco <1987&gt. "Pitture ad olio a base di "Terra d'ombra naturale" e "Terra d'ombra bruciata": studio delle formulazioni industriali e del comportamento termico e meccanico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4740.

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Abstract:
Il progetto sviluppato nella presente tesi nasce dalla collaborazione tra l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Universidad Politécnica di Valencia e verte sullo studio chimico-fisico, termico e meccanico di pitture ad olio contenenti ossidi di manganese e ferro, pigmenti noti come “Terra d’ombra naturale” e “Terra d’ombra bruciata”. Lo scopo della ricerca è di indagare come il manganese, metallo che notoriamente agisce come catalizzatore della fase di polimerizzazione ossidativa di un olio siccativo, influisca sulla stabilità chimico-fisica di un film pittorico modificandone il comportamento meccanico e termico nel tempo. Tali comportamenti inoltre potrebbero essere ulteriormente condizionati dalla presenza di additivi spesso aggiunti nelle formulazioni pittoriche industriali (agenti stabilizzanti, disperdenti, cariche, riempitivi, siccativi). Le stesure pittoriche oggetto di studio (realizzate negli anni ’80 e ’90 dall’ingegnere M. F. Mecklenburg, ricercatore della “Smithsonian Institution” di Washington, USA) sono state ottenute sia con pitture commerciali di note ditte produttrici (le statunitensi Gamblin, Grumbacher e Speedball, l’inglese Winsor & Newton e l’italiana Maimeri), sia miscelando fra loro pigmenti e leganti lipidici in quantità note senza la presenza di additivi. Il confronto tra pitture commerciali e tradizionali vuole inoltre far luce su come alcune delle più importanti case produttrici abbiano formulato a livello industriale pitture ad olio a base di terre. Lo studio chimico-fisico delle pitture industriali si propone di comprendere non solo l’origine del pigmento, se naturale o sintetica, ma anche il tipo di olio utilizzato, il trattamento dello stesso e l’eventuale presenza di additivi. Le fasi progetto della ricerca si sono svolte presso i laboratori dell’Instituto Universitario de Restauración del Patrimonio di Valencia, centro di ricerca dell’Universidad Politécnica di Valencia, e quelli del gruppo di ricerca di Chimica del Restauro dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. Le stesure pittoriche sono state analizzate mediante l’uso di svariate tecniche di indagine, tanto di carattere chimico-fisico che meccanico. Le indagini chimico-fisiche si sono avvalse di tecniche analitiche quali la spettrofotometria infrarossa in riflettanza totale attenuata (FT-IR-ATR), la spettrometria di fluorescenza ai raggi X (XRF), la microscopia elettronica a scansione accoppiata a microsonda elettronica (SEM-EDX), la diffrattometria a raggi X (XRD), la termogravimetria accoppiata alla calorimetria differenziale a scansione (TG-DSC) e la gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS). La caratterizzazione meccanica delle stesure pittoriche è stata invece condotta mediante strumentazione appositamente ideata dallo stesso Dr. Mecklenburg per la realizzazione di prove a trazione dei materiali pittorici. Dal confronto tra risultati ottenuti si è cercato infine di osservare la stabilità delle formulazioni industriali rispetto a quelle tradizionali, conoscenza fondamentale al fine di una corretta ed auspicata azione conservativa di opere pittoriche moderne e contemporanee. Questo lavoro di tesi si inserisce infatti in un progetto più ampio dedicato alla conoscenza dei materiali dell’arte contemporanea ed alla loro conservazione, con il fine di facilitare la scelta dei prodotti in fase di restauro e la programmazione di una corretta conservazione preventiva.
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Pulcini, Maria Letizia. "La necropoli di Olmo di Nogara (Verona). Studio paleobiologico dei resti umani per la ricostruzione dell'organizzazione di una comunità dell'Età del bronzo padana." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423764.

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Abstract:
This thesis reports the results obtained during a three years research performed during my Ph.D. course, as a part of an interdisciplinary project. This project, started in 2006 in cooperation with Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto and Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova, has been aimed at the completion of the anthropological study regarding the skeletal evidences found in the necropolis of Olmo di Nogara (Verona). The graveyard, excavated during the 80’s by Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto and dated between Middle and Recent Bronze Age, is one of the most relevant protohistoric necropolis in Italy and Europe. Its great importance is in the first place related to the presence of grave goods that suggest in a very explicit way the various characteristics (age, sex and rank) of the buried individuals; secondly, but of no less importance, the skeletal remains, which belong both to adult and subadults subjects, are in remarkable state of conservation and anatomic completeness. The necropolis, characterized by two different burial rituals, counts over 500 burials - 471 inhumations and 62 cremations - and, thanks to the above mentioned very good state of conservation, it has been possible to conduct a complete osteological and chemical analysis on over 89% of the sample. Within the research: 1) a reconstruction of the biological profile of each individuals has been performed, regarding their sex, age of death, height and strength, and focusing on determining their occupations and health conditions; 2) each existing lesion of traumatic origin - by means of accidental events or interpersonal violence - has been analyzed, using, where possible, TAC and laser scanners; 3) the paleodemographic profile of all the subjects has been carried out; 4) data coming from antropological, paleonutritional and paleodemographic studies have been integrated with archeological data, in order to outline the characteristics of Olmo di Nogara community for what concerns its social aspects.
La presente tesi di dottorato si inserisce in un progetto interdisciplinare - avviato nel 2006 in collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università di Padova – che ha previsto il riesame antropologico completo del materiale scheletrico della necropoli di Olmo di Nogara (Verona). Si tratta di uno dei sepolcreti più importanti dell’intera protostoria italiana ed europea. La rilevanza della necropoli, scavata a partire dalla fine anni ‘80 del ‘900 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e databile tra il BM(1/)2 e BR2, è legata sia alla presenza di codici funerari che manifestano in maniera esplicita le distinzioni di età, sesso e rango/ruolo dei defunti, sia, soprattutto, all’eccellente stato di conservazione e alla completezza anatomica dei resti scheletrici umani, appartenenti a soggetti sia adulti sia infantili. La necropoli, a rito misto, consta di oltre 500 sepolture - 471 inumazioni e 62 incinerazioni - e le già citate ottime condizioni di conservazione hanno consentito una studio osteologico completo e analisi chimiche su oltre l’89% del campione. La ricerca ha previsto: 1) la ricostruzione del profilo biologico (sesso, età alla morte, statura e robustezza), di ciascun individuo, con indagini mirate alla ricostruzione dello stato di salute e delle attività occupazionali 2) l'analisi di eventuali lesioni di origine traumatica - accidentali, e/o esito di violenza interpersonale - anche mediante l’uso di metodologie di rilevamento TAC e laser scanner 3) la ricostruzione del profilo paleodemografico 4) infine, l'integrazione tra dati antropologici, paleonutrizionali e paleodemografici e dati archeologici, in funzione della lettura sociale del complesso.
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