Journal articles on the topic 'Nuove segnalazioni'

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Farina, Laura. "Note corologiche su quattro specie di Alticini interessanti per la fauna italiana." Bollettino della Società Entomologica Italiana 154, no. 1 (April 27, 2022): 15–23. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.15.

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Abstract:
In questo lavoro vengono presentati nuovi dati corologici e tassonomici riguardanti alcune specie di Alticini. In particolare, vengono fornite informazioni su Chaetocnema wollastoni Baly, 1877, che risulta nuova per l’Italia (e per l’Europa); su Longitarsus bertii Leonardi, 1973 e Longitarsus stragulatus (Foudras, 1860): in base a nuove segnalazioni vengono migliorate e, ampliate, le conoscenze sulla loro distribuzione in Italia; su Psylliodes ausoniae Leonardi, 2013: grazie ad una nuova segnalazione, viene confermata la sua presenza in Turchia. Il lavoro è completato da fotografie di C. wollastoni.
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Abbazzi, Piero, and Francesca Zinetti. "Elenco sistematico-faunistico dei Curculionoidea italiani, Scolytidae e Platypodidae esclusi (Insecta, Coleoptera). 2. Addenda e corrigenda." Memorie della Società Entomologica Italiana 90, no. 2 (December 16, 2013): 89. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2013.89.

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Abstract:
Sono riportati i dati sui Curculionoidea italiani (Scolytidae e Platypodidae esclusi) riguardanti gli anni 2009-2013, come aggiornamento a quelli già pubblicati nel precedente catalogo di Abbazzi & Maggini (2009). Sono elencati i nuovi taxa descritti durante tale periodo, le nuove segnalazioni per l’italia, i cambiamenti nomenclaturali e sistematici, le nuove informazioni circa la biologia e la distribuzione italiana delle specie e le correzioni da apportare al precedente catalogo.
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3

Zanella, Lorenzo, and Marco Uliana. "Catalogo dei Cicindelidi e dei Carabidi della laguna di Venezia. Aggiornamento faunistico e impatto del cambiamento climatico." Memorie della Società Entomologica Italiana 99, no. 1 (June 14, 2022): 3–61. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2022.3.

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Abstract:
Gli ambienti lagunari ospitano specie alofile e alobionti di grande interesse ecologico, caratterizzate da adattamenti a questi ambienti estremi a cui sono spesso legate in modo esclusivo. Lo studio e la protezione di tali habitat costieri sono quindi prioritari per la conservazione della biodiversità. La laguna di Venezia rappresenta un caso biogeografico di grande interesse sia per l’estensione che essa occupa, sia per il contesto geografico in cui si colloca. La biodiversità di Cicindelidi e Carabidi, dei quali è consolidato l’uso come indicatori ambientali, è stata documentata da un catalogo, pubblicato 36 anni fa, che elencava 228 specie. L’analisi corologica di questa lista di specie evidenziava, come già rilevato dallo studio di altri gruppi floro-faunistici, che l’area veneziana era caratterizzata da un’attenuazione dei tratti biogeografici propri del clima mediterraneo, che invece divenivano ben consolidati a sud del Po. La laguna di Venezia rappresenta quindi un territorio di transizione tra gli ambienti caldi mediterranei e quelli continentali più freschi tipicamente centroeuropei. Tale condizione di confine, sia geografico che biologico-climatico, rende l’area particolarmente sensibile alle variazioni climatiche in corso, che modificano il delicato equilibrio tra le specie rappresentative delle due aree climatiche che qui si incontrano. Il presente contributo aggiorna il catalogo alla data attuale, elencando 62 specie nuove. Considerando gli aggiornamenti tassonomici intercorsi per le specie già segnalate e l’esclusione di alcune che riteniamo derivanti da trasporto passivo, l’elenco aggiornato conta oggi 281 specie. Per Harpalus froelichii, H. melancholicus e Agonum hypocrita si è reso necessario aggiornare la distribuzione italiana per discuterne la presenza nella laguna veneta in un quadro geonemico più ampio. Fra le specie di nuova segnalazione, cinque sono nuove anche per il Veneto e di particolare interesse biogeografico: Clivina ypsilon, Ophonus subsinuatus, Oedesis caucasicus, Carterus fulvipes e Masoreus wetterhallii. Una consistente parte delle nuove segnalazioni è dovuta a indagini condotte negli ambienti fluviali e paludosi di pertinenza dell’area di studio, per lo più abitati da elementi mesotermi a corologia europea o ad ampia distribuzione paleartica. Tuttavia, vi sono comprese anche 10 specie europee a gravitazione meridionale o mediterranea e 12 specie strettamente mediterranee, più o meno termofile. Rispetto alla fauna documentata in precedenza, l’incidenza percentuale delle specie termofile presenti tra i Cicindelidi e Carabidi della laguna di Venezia è aumentata dello 0,8%, arrivando a 32,7%, mentre quella delle specie mesoterme è diminuita dell’1,1%, scendendo a 66,9%. Se invece si considerano solo le 62 specie di nuova segnalazione, 22 sono quelle termofile, per un’incidenza relativa del 35,5%. Questa evoluzione faunistica viene discussa alla luce delle variazioni climatiche registrate tra il 1986 e il 2020: un’analisi originale delle temperature medie mensili evidenzia un incremento della media annuale dell’ordine di 1,5°C, dovuto soprattutto alla mitigazione dei rigori invernali. Il maggiore aumento dei valori termici invernali, rispetto a quelli estivi, conferisce al comprensorio lagunare un tratto climatico più mediterraneo, comparabile alla condizione che nel 1986 caratterizzava località litoranee del medio Adriatico, circa 110-150 km più a sud. L’analisi climatica restituisce dunque un risultato coerente con l’evoluzione faunistica riscontrata, che documenta l’espansione verso nord di alcune specie termofile provenienti dal sud del Po.
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Assandri, Giacomo. "L’odonatofauna (Insecta Odonata) delle basse Valli di Susa, Sangone e di Lanzo (Torino, Italia)." Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no. 1-2 (December 15, 2015): 39. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.39.

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Abstract:
In alcune aree geografiche d’Italia le conoscenze sulla distribuzione degli Odonati sono scarse. L’obiettivo del presente contributo è quello di colmare le lacune conoscitive sull’Odonatofauna delle basse valli di Susa, Sangone e di Lanzo (TO, Italia nW). Le limitate informazioni disponibili (153 dati) sono state analizzate criticamente e integrate mediante un’approfondita prospezione del territorio. Tra il 2009 e il 2013 sono state effettuate 137 uscite in 34 siti di campionamento di natura piuttosto varia (28 lentici e 6 lotici), durante le quali sono stati raccolti ulteriori 913 dati. nell’area di studio sono note con certezza 45 specie, per 37 delle quali si hanno prove di riproduzione. Tre specie segnalate in passato non sono state confermate, 8 sono nuove segnalazioni per l’area rispetto all’atlante regionale (Boano <em>et</em> <em>al</em>., 2007). Complessivamente sono state individuate numerose comunità odonatologiche ricche e diversificate oltre ad alcune specie localizzate in Italia nord-occidentale (<em>Boyeria</em> <em>irene</em>, <em>Onycogomphus</em> <em>uncatus</em>, <em>Cordulegaster</em> <em>bidentata</em> e <em>Somatochlora</em> <em>flavomaculata</em>). Statisticamente, nei siti non protetti dell’area di studio, non sono presenti meno specie rispetto a quelli protetti (Parchi Regionali e S.I.C.), a testimoniare un’inadeguatezza della rete di aree protette nell’ottica di perseguire la conservazione di questo taxon nell’area di studio, già soggetta a forti pressioni antropiche che minacciano alcuni siti di pregio. Si fornisce infine un’indicazione qualitatitva e quantitativa del periodo di volo delle specie presenti nell’area di studio.
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Scelsi, Fabrizio, and Giovanni Spampinato. "Segnalazione di Nuovi Reperti Per La Flora Dell'Aspromonte (Italia Meridionale)." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 384. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437204.

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Ceccolini, Filippo, and Fausto Barbagli. "Note sulla distribuzione in Italia di Anoxia (Mesanoxia) matutinalis matutinalis Laporte de Castelnau, 1832 con nuovi dati corologici per alcune regioni (Coleoptera, Melolonthidae)." Natural History Sciences 154, no. 1 (January 1, 2013): 65. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.65.

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Abstract:
Viene fornita una panoramica generale della distribuzione in Italia di <em>Anoxia</em> (<em>Mesanoxia</em>) <em>matutinalis matutinalis</em> Laporte de Castelnau, 1832, aggiungendo Lombardia e Umbria alle regioni in cui questa specie è riportata come presente in Italia. Vengono inoltre rese note le prime segnalazioni per il Lazio settentrionale.
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Demori, Ilaria. "Microbiota e immunità." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 49–62. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002005.

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Abstract:
Il nostro intestino alberga una grande quantità di microrganismi, nonché la maggioranza delle nostre cellule immunitarie. A livello intestinale, il microbiota e il sistema immunitario dialogano per tutta la vita, costruendo una rete di comunicazione complessa, da cui emerge lo stato di salute o di malattia. Il sistema immunitario, che ha tra le sue funzioni principali quella di proteggerci dai microbi, è però controllato dai microbi stessi, configurandosi quindi come un sistema di regolazione inserito nella rete Pnei. Le prime fasi della vita e la dieta sono essenziali per lo sviluppo armonico delle interazioni tra microbiota e immunità. Nella finestra di opportunità che si apre prima della nascita e accoglie gli stimoli ambientali, le segnalazioni innescate dai metaboliti microbici giocano un ruolo essenziale nella regolazione epigenetica dello sviluppo immunitario. La fibra alimentare, i probiotici e la nuova frontiera dei postbiotici costituiscono strumenti utili per l'equilibrio immunitario, da utilizzare nelle strategie di prevenzione e nella cura integrata delle patologie.
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8

Scalercio, Stefano. "Nuovi dati di distribuzione dei macrolepidotteri eteroceri della fauna calabrese (Insecta Lepidoptera)." Memorie della Società Entomologica Italiana 91, no. 1-2 (December 15, 2014): 3. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2014.3.

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Abstract:
Vengono riportati dati di distribuzione di 566 specie relativi a 224 località. Le località sono state raggruppate in nove rvincie ambientali (PA) individuate su base ecologica e geografica, in modo da offire una lettura più ecologica e meno amministrativa della distribuzione della fauna sul territorio. Per molte specie si tratta della prima segnalazione per una determinata PA (33 per il Pollino-Orsomarso versante calabrese, 165 per la Catena Costiera, 83 per la Sila, 33 per il Marchesato, 12 per le Serre, 60 per l’Aspromonte, 63 per la Valle del Crati, 72 per la Costa tirrenica, 31 per la Costa ionica). Si segnalano per la prima volta 7 specie per la Calabria (<em>Catocala lupina</em> e <em>Dichagyris candelisequa</em> rinvenute nel Pollino-Orsomarso, Z<em>anclognatha lunalis, Cucullia calendulae</em> e <em>Lithophane</em> <em>merckii</em> rinvenute lungo la Costa tirrenica, <em>Luperina</em> <em>testacea</em> e <em>Xanthia</em> <em>togata</em> raccolte in Sila), mentre 38 specie erano note solo per una località. Inoltre, viene confermata la presenza di <em>Proserpinus</em> <em>proserpina</em> in Calabria. Si evidenzia la mancanza di uniformità della distribuzione dello sforzo di campionamento nella regione, con PA molto poco conosciute come la Catena Costiera, le Serre, il Marchesato, la Valle Crati e l’Aspromonte, auspicando che vengano promosse iniziative per coprire omogeneamente il territorio calabrese.
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Cicchetti, N., P. D'Aprile, and A. Carella. "Diagnosi con RM di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna extracranica. Revisione della letteratura. Segnalazione di un caso." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 85–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200110.

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Abstract:
Gli autori descrivono il caso di una paziente portatrice di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna di destra a livello di C1-C2. La paziente giunta al ricovero in ambiente specialistico dopo ripetuti episodi di faringo-tonsillite, con l'obiettività di una tumefazione latero-cervicale, pulsante a destra, è stata sottoposta ad uno studio neuroradiologico comprendente TC, RM ed angiografia digitalizzata per via venosa che hanno portato alla diagnosi di aneurisma gigante della arteria carotide interna di destra. Gli autori nel presente studio sottolineano la grande importanza ai fini diagnostici della nuova metodica RM, la possibilità di una valutazione di flusso ematico all'interno dell'aneurisma, gli scarsi rischi ed invasività. Propongono pertanto la RM come metodica di prima scelta nella diagnosi e nello studio degli aneurismi giganti della carotide extracranica.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Miazzi, Lorenzo, and Giulia Perin. "Legge n. 94/2009: peggiora anche la condizione dei minori stranieri." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 4 (November 2009): 178–209. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004012.

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Abstract:
1. Italia e stranieri: un paese "cattivo" anche con i bambini2. Le modifiche riguardanti i minori non accompagnati2.1. Il ritorno alla Bossi-Fini e la sterilizzazione del contributo della giurisprudenza2.2. Profili di incostituzionalitŕ e prevedibili conseguenze delle modifiche normative sul flusso migratorio dei minori non accompagnati e sulla capacitŕ del nostro ordinamento di proteggerli efficacemente2.3. Minori irregolari con parenti in Italia e conversione del permesso di soggiorno alla maggiore etŕ2.4. I minori comunitari non accompagnati che esercitano la prostituzione e il rimpatrio assistito3. I figli dei matrimoni poligami4. Le limitazioni ai "ricongiungimenti alla rovescia"5. Il reato di immigrazione illegale e i minori5.1. Il trattenimento illegale: un reato che il minore non puň commettere5.2. L'ingresso illegale del minore: un reato inapplicabile5.3. Il procedimento penale a carico del minore5.4. Gli effetti della denuncia e della condanna; in particolare, gli effetti che l'introduzione della fattispecie di reato potrŕ avere in relazione all'art. 31, co. 3, TU 286/986. Dichiarazione di nascita e riconoscimento del figlio da parte dello straniero privo di autorizzazione al soggiorno6.1. La pericolosa ambiguitŕ del nuovo testo dell'art. 6, co. 2, TU 286/986.2. Il necessario ricorso all'interpretazione sistematica per rendere il nuovo testo dell'art. 6 TU conforme alla Costituzione e alle Convenzioni internazionali7. Il diritto all'istruzione dei minori irregolari: i dubbi sollevati dall'art. 6, co. 2, TU7.1. Cosa si intende per «prestazioni scolastiche obbligatorie»?7.2. La questione dell'accesso alla scuola dell'infanzia e alla scuola superiore di secondo grado dopo il compimento della maggiore etŕ7.3. La scuola, anche quella dell'infanzia e superiore di secondo grado, «č aperta a tutti»7.4. Erogazione di servizi volti a rendere effettivo il diritto allo studio e condizione di irregolaritŕ del soggiorno8. I limiti dell'attivitŕ interpretativa9. Esercizio effettivo dei diritti fondamentali da parte del minore e dei suoi genitori e reato di irregolaritŕ del soggiorno. L'impossibile convivenza9.1. La generalizzazione del divieto di segnalazione: una necessitŕ imposta dalla Costituzione dopo i recenti interventi legislativi
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Pessolano, Giuseppina, Vincenzo De Biase, Diana Zarantonello, Chiara Caletti, Paola Tomei, Antonio Lupo, and Gianluigi Zaza. "Polmonite interstiziale secondaria a trattamento con everolimus in un paziente portatore di trapianto renale: un case report." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (November 3, 2013): 32–36. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.999.

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Abstract:
Gli inibitori di mTOR (mTORi, mammalian target of rapamycin; sirolimus ed everolimus) sono stati introdotti in clinica nel tentativo di migliorare le strategie terapeutiche in corso di trapianto d'organo, garantendo un adeguato potere immunosoppressivo ed evitando la nefrotossicità propria degli inibitori delle calcineurine. Inoltre, nel corso del tempo, è emerso dalla letteratura un buon potenziale antineoplastico e cardioprotettore di questa categoria farmacologica. Comunque, come altri immunosoppressori, tali farmaci sono accompagnati da effetti collaterali, spesso dose dipendenti, reversibili dopo minimizzazione o sospensione del farmaco. A tal proposito, sono sempre più evidenti le segnalazioni di quadri polmonari patologici correlati all'uso degli mTORi. Di seguito viene riportato il caso di una giovane donna nefrotrapiantata, in follow-up presso il nostro Centro e ricoverata per un quadro clinico caratterizzato da febbre e tosse persistente non responsivi alla terapia antibiotica. La TC Torace, al momento della ammissione nel nostro reparto, evidenziava un quadro molto suggestivo di polmonite organizzata o infiltrati interstiziali (BOOP), verosimilmente iatrogeno secondario all'uso cronico di everolimus. Sulla base della suddetta diagnosi abbiamo ridotto significativamente la posologia dell'mTORi raggiungendo trough level stabili di 2.5–3 ug/L. Dopo alcuni giorni dalla modifica terapeutica abbiamo assistito al miglioramento del quadro clinico con la defervescenza della paziente e la riduzione della sintomatologia polmonare. Inoltre, le ricerche microbiologiche e neoplastiche effettuate su broncoaspirato sono risultate negative. In 15^ giornata, la paziente eseguiva una nuova TC Torace di controllo che evidenziava, dopo confronto con la precedente, notevole attenuazione delle multiple aree di addensamento. A distanza di tre mesi, il quadro polmonare è ulteriormente migliorato, la funzionalità renale è stabile e le condizioni cliniche della paziente sono buone. Il nostro caso clinico descrive una verosimile Lung Syndrome correlata all'uso di everolimus risolta soltanto con significativa riduzione della posologia del farmaco. La nostra esperienza potrebbe essere utile per il trattamento delle complicanze polmonari sempre più frequenti nei pazienti nefrotrapiantati trattati con inibitori di mTOR.
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Pedroni, Guido, and Filippo Maria Buzzetti. "Il popolamento a Orthoptera e Mantodea del Parco Regionale del Corno alle Scale (Appennino Tosco-Emiliano): dati bibliografici e nuove segnalazioni di elementi boreo-orofili (Insecta)." Bollettino della Società Entomologica Italiana, April 15, 2013, 33–47. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2013.33.

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Abstract:
Ricerche condotte in alcuni anni da uno degli autori (G.P.) nel Parco regionale del Corno alle Scale (Appennino Tosco-Emiliano) hanno permesso il rinvenimento di 10 specie mai segnalate nell’area protetta che, aggiunte ai dati della letteratura, costituiscono un popolamento di 30 specie tra Mantodea e Orthoptera. Di particolare rilievo risulta Bohemanella frigida, prima segnalazione per l’intera catena appenninica e Omocestus viridulus in quanto specie di notevole rarità. Il popolamento è costituito da specie angariane settentrionali e meridionali; da neoendemiti evoluti da elementi immigrati in Appennino durante le glaciazioni pleistoceniche; da specie immigrate in Appennino nel Quaternario. Tra le specie che caratterizzano l’intero popolamento emergono quattro endemiti appenninici: Pholidoptera aptera goidanichi, Stenobothrus apenninus, Podisma emiliae, Metrioptera caprai galvagnii.
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Bisi, Alessandro, and Maurizio Lupi. "Nuovi dati sulla lepidotterofauna italiana (Lepidoptera)." Bollettino della Società Entomologica Italiana, April 23, 2019, 3–6. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2019.3.

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Abstract:
Vengono riportati alcuni dati di ritrovamento di Lepidotteri interessanti per la fauna italiana: Heteropterus morpheus (pallas, 1771) e Ipimorpha retusa (Linnaeus, 1761) sono segnalate per la prima volta per la Liguria. Pandesma robusta (Walker, 1858) costituisce una novità per la sardegna, Malacosoma alpicola staudinger, 1870 è segnalata per la prima volta del Veneto e Solitanea mariae (stauder, 1921) per il Piemonte. Inoltre si confermano con reperti recenti vecchie segnalazioni, e si forniscono ulteriori dati che consentono di ampliare l’areale di altre 7 specie.
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Caravaggio, E., R. Cammarata, G. L. Guido, M. L. Savi, and I. Casagranda. "Reazioni avverse da antiaggreganti e antitrombotici in Pronto Soccorso." Working Paper of Public Health 2, no. 1 (June 15, 2013). http://dx.doi.org/10.4081/wpph.2013.6762.

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Abstract:
La Farmacovigilanza è una scienza clinica che si pone come obiettivi la sorveglianza, la segnalazione e la valutazione di effetti non desiderabili di prodotti farmaceutici impiegati nelle terapie mediche. Comprendela diffusione di nuove informazioni e misure regolatorie adottate al fine di evitare e prevenire effetti indesiderati che potrebbero potenzialmente verificarsi. In questo modo può essere valutato meglio il profilo di sicurezza dei farmaci e il rapporto rischio/beneficio (18). La segnalazione spontanea di tali effetti costituisce la fonte principale delle informazioni. La Farmacovigilanza si occupa della valutazione del rischio e monitoraggio della incidenza di effetti indesiderati associati al trattamento farmacologico (9-10-11). Le ADR (Adverse Drug Reaction) da farmaci sono un problema sociale ed economico di grande rilevanza, i trial clinici pre-marketing non sono sufficienti per garantire che un farmaco in commercio sia sicuro, inoltre non tutti i rischi possono essere individuati prima che il farmaco venga commercializzato su larga scala. Essi potranno essere noti solo quando il farmaco sarà stato somministrato ad un gran numero di pazienti e per un periodo di tempo prolungato di tempo (12-14) . Per capire le dimensioni del problema basti pensare che su 18 molecole, maggiormente associate ad eventi avversi sono in commercio da più di 20 anni (7- 8-13). L’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) di un nuovo farmaco concessa dall’Autorità regolatoria (Agenzia Italiana del Farmaco , AIFA) non preclude l’eventuale insorgenza di rischi considerati gravi riconducibili a tale specialità medicinale durante la pratica clinica futura (19) . E’ stato stimato che i costi annualmente attribuibili agli eventi avversi da farmaci sono sempre in crescita si stima una spesa tra i 7 e i 18 milioni di euro per milione di abitanti (1).
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Infusino, Marco, and Stefano Scalercio. "Eupithecia conterminata (Lienig, 1846), una specie silvicola alloctona nuova per la fauna italiana nel Parco Nazionale della Sila, area MAB Unesco (Lepidoptera, Geometridae)." Bollettino della Società Entomologica Italiana, August 15, 2015, 85–88. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2015.85.

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Abstract:
La segnalazione di specie nuove per la fauna italiana nelle regioni meridionali è abbastanza frequente. Spesso queste specie hanno gravitazione asiatica o africana e frequentano ambienti peculiari del meridione o sono in espansione dalle coste meridionali del Mediterraneo verso settentrione. Desta pertanto particolare interesse il ritrovamento proprio al meridione, nel Parco Nazionale della sila, della prima popolazione italiana certa di una specie di alte latitudini e di climi freddi come Eupithecia conterminata (Lienig, 1846). Questa è una specie legata troficamente a Picea abies e probabilmente la popolazione rinvenuta è stata introdotta artificialmente in seguito a pratiche selvicolturali che hanno riguardato la messa a dimora, diversi decenni addietro, di piante di abete rosso nell’area di rinvenimento. Future ricerche potranno chiarire l’areale d’origine del popolamento silano e individuare i parametri ecologici che hanno determinato l’instaurarsi di una popolazione residente in un’area così meridionale dell’Europa.
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Gianguzza, Paola. "Nuova segnalazione di Brachidontes pharaonis (Fischer P., 1870) (Bivalvia, Mytilidae) lungo le coste della Sicilia occidentale." Biogeographia – The Journal of Integrative Biogeography 22 (2001). http://dx.doi.org/10.21426/b6110019.

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Bramanti, Alessandro. "Segnalazione di una nuova popolazione di Dolichopoda schiavazzii caprai presente nella grotta Buca Tana di Maggiano (Lucca, Toscana, Italia) con alcune note biogeografiche sulla diffusione della specie in Toscana (Orthoptera, rhaphidophoridae)." Bollettino della Società Entomologica Italiana, August 31, 2017, 67–73. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2017.67.

Full text
Abstract:
Viene segnalata una nuova popolazione di Dolichopoda schiavazzii individuata nella grotta Buca tana di maggiano nel comune di Lucca (toscana), alle pendici meridionali delle Alpi Apuane. Sono inoltre riportate alcune osservazioni sulla diffusione della specie nella toscana nord-occidentale alla luce delle attuali conoscenze dell’evoluzione paleoambientale e paleoclimatica della regione.
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Roberto, Ciaramella, Marcantonio Roberto, Arricale Mariella, and Massa Giuseppe. "Suggerimento di modifica ed integrazione dell’accordo stato regioni del 21/12/2011 n°221 sulla formazione, attraverso l’individuazione di punti critici e segnalazione di nuove opportunità." Journal of Advanced Health Care, December 20, 2019, 40–42. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1912-005.

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Abstract:
The Italian legislation concerning professional training and information for workers, arising from the State Regions agreement n.221 fo 12/21/, does not seem totally suitable to verify how many and which skills the workers have actually acquired. Our work aims to draw attention to the opportunity to review and reform the training paths, through the identification of critical points, such as deficiencies and redundancies, and reports of new opportunities, in the proactive direction of a new methodology for designing courses in professional training, aimed at raising its efficiency and effectiveness, resulting from the improvement of knowledge and practical skills acquired by learners. A potential critical factor, capable of degrading the primary function of a professional training course, seems to be correlated to the excessive number of frontal training hours, dictated by the ATECO membership code, since they often end up teaching theoretical contents, often not related to the sector they belong to, without assessing the “know-how” of workers, but only “knowing”. The adoption of teaching methods that actively involve workers, through group work techniques, in situ simulations, practical exercises of machines and work equipment, could lead to overcoming passive participation, raising learning skills. The proposal of courses with theoretical and practical verification by institutional bodies and the drafting of a “skills book”, which certifies what the workers have learned in the courses, making it easily demonstrable in case of an inspection, could facilitate the function of the Supervisory Authorities, favouring a control oriented on the content rather than formal aspects
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Souza, Keulle Oliveira da, Inailza Barata Silva, Nadabe de Jesus da Silva Cordeiro, Lúcio Osvaldo Rabelo Mendes Neto, Jucimeire Rocha Macêdo, Elisângela Claudia de Medeiros Moreira, Carla Viana Dendasck, et al. "Crollo del porto di Santana-AP nel marzo 2013: prospettive di impatto socio-ambientale sul Rio delle Amazzoni, Brasile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 30, 2019, 48–64. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ambiente/crollo-del-porto-di-santana-ap.

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Abstract:
Questo articolo consiste in un’analisi del crollo del porto di esportazione del minerale di ferro, situato nel comune di Santana/AP, avvenuto nel marzo 2013, e delle sue conseguenze, in particolare sociali e ambientali. Sulla base di questi aspetti, questo articolo mirava ad analizzare quali erano e sono ancora le implicazioni di un impatto socio-ambientale sul Rio delle Amazzoni, sei anni dopo il crollo del porto di Santana-AP. Dal punto di vista metodologico, è stato condotto uno studio qualitativo, descrittivo-analitico ed esplorativo, sviluppato attraverso una ricerca bibliografica di revisione, sulla letteratura pubblicata in libri, articoli scientifici pubblicati su riviste, nonché analisi di documenti e rapporti ufficiali, relativi a studi sul disastro. Una nuova fase di esplorazione mineraria fu innescata nello stato di Amapá nei primi decenni del XXI secolo. In questo contesto, i comuni di Santana e Pedra Branca do Amapari erano e sono ancora città strategiche per il funzionamento delle dinamiche di esplorazione mineraria nello Stato. Il crollo della struttura portuale ha ucciso sei persone, versato un’alta quantità di minerale di ferro sul Rio delle Amazzoni, influenzando direttamente le caratteristiche ambientali di Rio, così come lo stile di vita delle comunità che da esso dipendono, perché questi popoli hanno rapporti culturali di utilità diretta e sopravvivenza con esso. A lungo termine, il disastro ha colpito l’economia mineraria amapaense, causato licenziamenti di massa, fallimento di molti fornitori di servizi, tra gli altri. Date le debolezze evidenziate e aggravate dal crollo del Porto di Santana, si conclude che è fondamentale riformattare le politiche urbani-territoriali che investono, dall’insediamento di queste imprese, anche nella prevenzione e nella segnalazione di possibili disastri, soprattutto nelle regioni che hanno grandi progetti minerari, come il caso in esame.
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