Academic literature on the topic 'Nuove segnalazioni'

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Journal articles on the topic "Nuove segnalazioni"

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Farina, Laura. "Note corologiche su quattro specie di Alticini interessanti per la fauna italiana." Bollettino della Società Entomologica Italiana 154, no. 1 (April 27, 2022): 15–23. http://dx.doi.org/10.4081/bollettinosei.2022.15.

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Abstract:
In questo lavoro vengono presentati nuovi dati corologici e tassonomici riguardanti alcune specie di Alticini. In particolare, vengono fornite informazioni su Chaetocnema wollastoni Baly, 1877, che risulta nuova per l’Italia (e per l’Europa); su Longitarsus bertii Leonardi, 1973 e Longitarsus stragulatus (Foudras, 1860): in base a nuove segnalazioni vengono migliorate e, ampliate, le conoscenze sulla loro distribuzione in Italia; su Psylliodes ausoniae Leonardi, 2013: grazie ad una nuova segnalazione, viene confermata la sua presenza in Turchia. Il lavoro è completato da fotografie di C. wollastoni.
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Abbazzi, Piero, and Francesca Zinetti. "Elenco sistematico-faunistico dei Curculionoidea italiani, Scolytidae e Platypodidae esclusi (Insecta, Coleoptera). 2. Addenda e corrigenda." Memorie della Società Entomologica Italiana 90, no. 2 (December 16, 2013): 89. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2013.89.

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Abstract:
Sono riportati i dati sui Curculionoidea italiani (Scolytidae e Platypodidae esclusi) riguardanti gli anni 2009-2013, come aggiornamento a quelli già pubblicati nel precedente catalogo di Abbazzi & Maggini (2009). Sono elencati i nuovi taxa descritti durante tale periodo, le nuove segnalazioni per l’italia, i cambiamenti nomenclaturali e sistematici, le nuove informazioni circa la biologia e la distribuzione italiana delle specie e le correzioni da apportare al precedente catalogo.
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3

Zanella, Lorenzo, and Marco Uliana. "Catalogo dei Cicindelidi e dei Carabidi della laguna di Venezia. Aggiornamento faunistico e impatto del cambiamento climatico." Memorie della Società Entomologica Italiana 99, no. 1 (June 14, 2022): 3–61. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2022.3.

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Abstract:
Gli ambienti lagunari ospitano specie alofile e alobionti di grande interesse ecologico, caratterizzate da adattamenti a questi ambienti estremi a cui sono spesso legate in modo esclusivo. Lo studio e la protezione di tali habitat costieri sono quindi prioritari per la conservazione della biodiversità. La laguna di Venezia rappresenta un caso biogeografico di grande interesse sia per l’estensione che essa occupa, sia per il contesto geografico in cui si colloca. La biodiversità di Cicindelidi e Carabidi, dei quali è consolidato l’uso come indicatori ambientali, è stata documentata da un catalogo, pubblicato 36 anni fa, che elencava 228 specie. L’analisi corologica di questa lista di specie evidenziava, come già rilevato dallo studio di altri gruppi floro-faunistici, che l’area veneziana era caratterizzata da un’attenuazione dei tratti biogeografici propri del clima mediterraneo, che invece divenivano ben consolidati a sud del Po. La laguna di Venezia rappresenta quindi un territorio di transizione tra gli ambienti caldi mediterranei e quelli continentali più freschi tipicamente centroeuropei. Tale condizione di confine, sia geografico che biologico-climatico, rende l’area particolarmente sensibile alle variazioni climatiche in corso, che modificano il delicato equilibrio tra le specie rappresentative delle due aree climatiche che qui si incontrano. Il presente contributo aggiorna il catalogo alla data attuale, elencando 62 specie nuove. Considerando gli aggiornamenti tassonomici intercorsi per le specie già segnalate e l’esclusione di alcune che riteniamo derivanti da trasporto passivo, l’elenco aggiornato conta oggi 281 specie. Per Harpalus froelichii, H. melancholicus e Agonum hypocrita si è reso necessario aggiornare la distribuzione italiana per discuterne la presenza nella laguna veneta in un quadro geonemico più ampio. Fra le specie di nuova segnalazione, cinque sono nuove anche per il Veneto e di particolare interesse biogeografico: Clivina ypsilon, Ophonus subsinuatus, Oedesis caucasicus, Carterus fulvipes e Masoreus wetterhallii. Una consistente parte delle nuove segnalazioni è dovuta a indagini condotte negli ambienti fluviali e paludosi di pertinenza dell’area di studio, per lo più abitati da elementi mesotermi a corologia europea o ad ampia distribuzione paleartica. Tuttavia, vi sono comprese anche 10 specie europee a gravitazione meridionale o mediterranea e 12 specie strettamente mediterranee, più o meno termofile. Rispetto alla fauna documentata in precedenza, l’incidenza percentuale delle specie termofile presenti tra i Cicindelidi e Carabidi della laguna di Venezia è aumentata dello 0,8%, arrivando a 32,7%, mentre quella delle specie mesoterme è diminuita dell’1,1%, scendendo a 66,9%. Se invece si considerano solo le 62 specie di nuova segnalazione, 22 sono quelle termofile, per un’incidenza relativa del 35,5%. Questa evoluzione faunistica viene discussa alla luce delle variazioni climatiche registrate tra il 1986 e il 2020: un’analisi originale delle temperature medie mensili evidenzia un incremento della media annuale dell’ordine di 1,5°C, dovuto soprattutto alla mitigazione dei rigori invernali. Il maggiore aumento dei valori termici invernali, rispetto a quelli estivi, conferisce al comprensorio lagunare un tratto climatico più mediterraneo, comparabile alla condizione che nel 1986 caratterizzava località litoranee del medio Adriatico, circa 110-150 km più a sud. L’analisi climatica restituisce dunque un risultato coerente con l’evoluzione faunistica riscontrata, che documenta l’espansione verso nord di alcune specie termofile provenienti dal sud del Po.
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Assandri, Giacomo. "L’odonatofauna (Insecta Odonata) delle basse Valli di Susa, Sangone e di Lanzo (Torino, Italia)." Memorie della Società Entomologica Italiana 92, no. 1-2 (December 15, 2015): 39. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2015.39.

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Abstract:
In alcune aree geografiche d’Italia le conoscenze sulla distribuzione degli Odonati sono scarse. L’obiettivo del presente contributo è quello di colmare le lacune conoscitive sull’Odonatofauna delle basse valli di Susa, Sangone e di Lanzo (TO, Italia nW). Le limitate informazioni disponibili (153 dati) sono state analizzate criticamente e integrate mediante un’approfondita prospezione del territorio. Tra il 2009 e il 2013 sono state effettuate 137 uscite in 34 siti di campionamento di natura piuttosto varia (28 lentici e 6 lotici), durante le quali sono stati raccolti ulteriori 913 dati. nell’area di studio sono note con certezza 45 specie, per 37 delle quali si hanno prove di riproduzione. Tre specie segnalate in passato non sono state confermate, 8 sono nuove segnalazioni per l’area rispetto all’atlante regionale (Boano <em>et</em> <em>al</em>., 2007). Complessivamente sono state individuate numerose comunità odonatologiche ricche e diversificate oltre ad alcune specie localizzate in Italia nord-occidentale (<em>Boyeria</em> <em>irene</em>, <em>Onycogomphus</em> <em>uncatus</em>, <em>Cordulegaster</em> <em>bidentata</em> e <em>Somatochlora</em> <em>flavomaculata</em>). Statisticamente, nei siti non protetti dell’area di studio, non sono presenti meno specie rispetto a quelli protetti (Parchi Regionali e S.I.C.), a testimoniare un’inadeguatezza della rete di aree protette nell’ottica di perseguire la conservazione di questo taxon nell’area di studio, già soggetta a forti pressioni antropiche che minacciano alcuni siti di pregio. Si fornisce infine un’indicazione qualitatitva e quantitativa del periodo di volo delle specie presenti nell’area di studio.
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Scelsi, Fabrizio, and Giovanni Spampinato. "Segnalazione di Nuovi Reperti Per La Flora Dell'Aspromonte (Italia Meridionale)." Giornale botanico italiano 128, no. 1 (January 1994): 384. http://dx.doi.org/10.1080/11263509409437204.

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Ceccolini, Filippo, and Fausto Barbagli. "Note sulla distribuzione in Italia di Anoxia (Mesanoxia) matutinalis matutinalis Laporte de Castelnau, 1832 con nuovi dati corologici per alcune regioni (Coleoptera, Melolonthidae)." Natural History Sciences 154, no. 1 (January 1, 2013): 65. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.65.

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Abstract:
Viene fornita una panoramica generale della distribuzione in Italia di <em>Anoxia</em> (<em>Mesanoxia</em>) <em>matutinalis matutinalis</em> Laporte de Castelnau, 1832, aggiungendo Lombardia e Umbria alle regioni in cui questa specie è riportata come presente in Italia. Vengono inoltre rese note le prime segnalazioni per il Lazio settentrionale.
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Demori, Ilaria. "Microbiota e immunità." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2021): 49–62. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-002005.

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Abstract:
Il nostro intestino alberga una grande quantità di microrganismi, nonché la maggioranza delle nostre cellule immunitarie. A livello intestinale, il microbiota e il sistema immunitario dialogano per tutta la vita, costruendo una rete di comunicazione complessa, da cui emerge lo stato di salute o di malattia. Il sistema immunitario, che ha tra le sue funzioni principali quella di proteggerci dai microbi, è però controllato dai microbi stessi, configurandosi quindi come un sistema di regolazione inserito nella rete Pnei. Le prime fasi della vita e la dieta sono essenziali per lo sviluppo armonico delle interazioni tra microbiota e immunità. Nella finestra di opportunità che si apre prima della nascita e accoglie gli stimoli ambientali, le segnalazioni innescate dai metaboliti microbici giocano un ruolo essenziale nella regolazione epigenetica dello sviluppo immunitario. La fibra alimentare, i probiotici e la nuova frontiera dei postbiotici costituiscono strumenti utili per l'equilibrio immunitario, da utilizzare nelle strategie di prevenzione e nella cura integrata delle patologie.
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Scalercio, Stefano. "Nuovi dati di distribuzione dei macrolepidotteri eteroceri della fauna calabrese (Insecta Lepidoptera)." Memorie della Società Entomologica Italiana 91, no. 1-2 (December 15, 2014): 3. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2014.3.

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Abstract:
Vengono riportati dati di distribuzione di 566 specie relativi a 224 località. Le località sono state raggruppate in nove rvincie ambientali (PA) individuate su base ecologica e geografica, in modo da offire una lettura più ecologica e meno amministrativa della distribuzione della fauna sul territorio. Per molte specie si tratta della prima segnalazione per una determinata PA (33 per il Pollino-Orsomarso versante calabrese, 165 per la Catena Costiera, 83 per la Sila, 33 per il Marchesato, 12 per le Serre, 60 per l’Aspromonte, 63 per la Valle del Crati, 72 per la Costa tirrenica, 31 per la Costa ionica). Si segnalano per la prima volta 7 specie per la Calabria (<em>Catocala lupina</em> e <em>Dichagyris candelisequa</em> rinvenute nel Pollino-Orsomarso, Z<em>anclognatha lunalis, Cucullia calendulae</em> e <em>Lithophane</em> <em>merckii</em> rinvenute lungo la Costa tirrenica, <em>Luperina</em> <em>testacea</em> e <em>Xanthia</em> <em>togata</em> raccolte in Sila), mentre 38 specie erano note solo per una località. Inoltre, viene confermata la presenza di <em>Proserpinus</em> <em>proserpina</em> in Calabria. Si evidenzia la mancanza di uniformità della distribuzione dello sforzo di campionamento nella regione, con PA molto poco conosciute come la Catena Costiera, le Serre, il Marchesato, la Valle Crati e l’Aspromonte, auspicando che vengano promosse iniziative per coprire omogeneamente il territorio calabrese.
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Cicchetti, N., P. D'Aprile, and A. Carella. "Diagnosi con RM di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna extracranica. Revisione della letteratura. Segnalazione di un caso." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 1 (February 1989): 85–90. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200110.

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Abstract:
Gli autori descrivono il caso di una paziente portatrice di aneurisma gigante dell'arteria carotide interna di destra a livello di C1-C2. La paziente giunta al ricovero in ambiente specialistico dopo ripetuti episodi di faringo-tonsillite, con l'obiettività di una tumefazione latero-cervicale, pulsante a destra, è stata sottoposta ad uno studio neuroradiologico comprendente TC, RM ed angiografia digitalizzata per via venosa che hanno portato alla diagnosi di aneurisma gigante della arteria carotide interna di destra. Gli autori nel presente studio sottolineano la grande importanza ai fini diagnostici della nuova metodica RM, la possibilità di una valutazione di flusso ematico all'interno dell'aneurisma, gli scarsi rischi ed invasività. Propongono pertanto la RM come metodica di prima scelta nella diagnosi e nello studio degli aneurismi giganti della carotide extracranica.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Dissertations / Theses on the topic "Nuove segnalazioni"

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Virgilio, Damiano. "Studio della comunità microfitoplanctonica del Golfo di Trieste (Mare Adriatico Settentrionale): utilizzo di una serie storica con particolare riguardo al fenomeno dell'introduzione di taxa alloctoni." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2653.

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Abstract:
2006/2007
Le comunità planctoniche rivestono un ruolo fondamentale nel funzionamento degli ecosistemi marini, contribuendo in maniera sostanziale ai cicli biogeochimici. Il fitoplancton, in particolare, funge da primo anello della rete trofica in quanto, attraverso la fotosintesi permette l’organicazione del carbonio rendendolo disponibile all’interno delle reti trofiche marine. Questo passaggio può avvenire sia attraverso la rete trofica classica sia attraverso il microbial loop. Lo studio quindi della comunità microfitoplanctonica, sia in termini di abbondanze sia di composizione specifica, è un passaggio obbligato per poter capire ed interpretare l’intero sistema pelagico, per conoscerne le potenzialità dal punto di vista sia ecologico sia produttivo, aspetto maggiormente legato alle attività umane. Nella prima parte di questo studio è stata analizzata una serie storica (da marzo 1986 a settembre 2005) inerente la composizione quali-quantitativa della comunità microfitoplanctonica. I dati sono stati ottenuti dall’osservazione di campioni raccolti in una stazione costiera del golfo di Trieste. La serie è stata utilizzata inizialmente allo scopo di evidenziare gli andamenti stagionali della componente microfitoplanctonica ed inoltre per valutare eventuali alterazioni/ modificazioni della struttura del fitoplancton avvenute nel corso del periodo analizzato. Sono state osservate successioni stagionali influenzate principalmente dagli apporti fluviali che in golfo dipendono essenzialmente dal fiume Isonzo, che garantisce nutrienti nei periodi di fine inverno e primavera dando la possibilità alle Bacillariophyceae (o diatomee) di sviluppare le classiche fioriture, e nel periodo autunnale, quando nuovamente le Bacillariophyceae aumentano in abbondanza. Inoltre l’analisi delle serie temporale proposta in questo lavoro (con l’applicazione dell’indice IndVal) evidenzia importanti modificazioni che hanno interessato la componente microfitoplactonica nel corso dei venti anni di osservazioni. Sono stati principalmente segnalati due momenti importanti nel corso del periodo: • a metà degli anni ’90, con la riduzione delle abbondanze dei piccoli flagellati e delle grandi Dinophyceae, lo spostamento delle tipiche fioriture di Skeletonema costatum (Bacillariophyceae) da inizio primavera ad inverno, • dal 2002 la riduzione delle abbondanze delle Bacillariophyceae con la ricomparsa dei piccoli fitoflagellati e la dominanza di specie quali Prorocentrum minimum (Dinophyceae) e Cyclotella sp.p (Bacillariophyceae). L’ipotesi principale è che nel corso degli anni ci sia stato una modificazione nello stato trofico del sistema legato ad una provata riduzione degli apporti d’acqua dolce. In particolare il fosforo è uno dei nutrienti che maggiormente limitano in questa area la crescita microalgale favorendo la presenza di specie che tollerano meglio la carenza di questo nutriente. Questo studio conferma l’utilità di programmi di monitoraggio a lungo termine che rendono possibile l’osservazione delle modificazioni del sistema nel tempo. Inoltre è stato valutato se un set di dati come quello a nostra disposizione potesse tornare utile al fine di valutare l’eventuale segnalazione di nuovi taxa per il golfo di Trieste. Infatti l’alterazione dei sistemi marino costieri può anche influenzare la distribuzione delle specie e conseguentemente favorire le “invasioni biologiche”, fattore oramai considerato in continua crescita, che contribuisce al global change portando a locali alterazioni dei processi ecologici e ad una omogeneizzazione delle comunità. Dai risultati ottenuti appare evidente che il set di dati non è adatto a trarre conclusioni in tali senso, seppure nel corso dei venti anni siano stati rilevati dei taxa di nuova segnalazione che sono diventati parte integrante della comunità microfitoplanctonica del golfo. A tale scopo risulta necessario mettere a punto strategie di campionamento mirate ad una corretta e completa stima della biodiversità, ampliando l’area interessata e con metodologie di analisi che diano la possibilità di stilare liste floristiche complete. Nella seconda parte del lavoro è stata focalizzata l’attenzione sulle zone portuali in quanto prime zone interessate da un eventuale introduzione nonché punto di partenza per molti organismi. Infatti la maggior parte delle introduzioni di specie sono veicolate dalle navi attraverso le acque di zavorra delle navi. Le acque di zavorra sono utilizzate da tutte le navi al fine di mantenere la stabilità durante la navigazioni quando queste viaggiano prive di carico ed ogni giorno enormi quantità di acqua e di sedimenti provenienti da porti e mari di tutto il mondo vengono trasportate attraverso gli oceani come acque di zavorra dalle navi mercantili e scaricate in altre aree geografiche. Quest’acqua viene prelevata dalle aree portuali costiere e trasportata nel porto successivo, ove può venir rilasciata o scambiata. A questo scopo sono stati effettuati sia campionamenti di acque di zavorra (in due importanti porti italiani quali Trieste e Napoli) sia campionamenti nell’area portuale stessa (nel porto di Trieste). Nel caso delle acque di zavorra è stato valutata la comunità microalgale presente sia nell’acqua di zavorra stessa sia nei sedimenti che si accumulano sul fondo delle cisterne (con isolamento di microalghe ancora vitali) mentre nella zona portuale è stata fatta una stima qualitativa della comunità microfitoplanctonica e una stima quali-quantitativa delle forme di resistenza (tipiche degli organismi microfitoplanctonici, in particolare delle Dinophyceae) presenti nei sedimenti del porto (con esperimenti di germinazione di cisti di Dinophyceae). I risultati hanno confermato la potenziale pericolosità di trasporto di organismi microfitoplanctonici attraverso le zavorre e anche la presenza di numerose forme di resistenza nei sedimenti portuali. Sicuramente questo studio sottolinea la necessità di predisporre piani di monitoraggio estesi alle zone portuali (sia delle zavorre delle navi sia del porto stesso) al fine di evidenziare la presenza di nuovi taxa. Questo non potrà certamente permettere di evitare l’introduzione di organismi alloctoni, ma avrà la funzione di primo campanello di allerta.
XIX Ciclo
1976
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2

Saltelli, Serena. "Dalla D.I.A. alla S.C.I.A.: nuovi percorsi dei rapporti tra pubblica amministrazione e cittadino." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1860.

Full text
Abstract:
2011 - 2012
The troubled history of article 19 of Law 7th August 1990, n. 241 provides the undisputable proof of how impossible is to shape the relationship between Public Administration and Private Sector merely relying on the opposition between authority and freedom and on the required and fundamental supremacy of the former over the latter due to the sacrifice of the private interests over the common and general interest. The transformation of the relationship between public administration and Private Sector has involved the meaningful shift of the administrative function from an "active" power (commanding) to a power of control (ruling first and monitoring after) of the citizen's actions, whose statements are directly linked with administrative effects without the strict need for an official formal act from the Public. [edited by Author]
XI n.s.
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Pisani, Federico. "Knowledge workers management. Concorrenza e invenzioni nel rapporto di lavoro subordinato: il modello statunitense." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425914.

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Abstract:
Il presente studio affronta gli argomenti della concorrenza e delle invenzioni nel rapporto di lavoro subordinato statunitense. L’attività di ricerca è stata svolta in parte presso la School of Law della Boston University, USA, sotto la supervisione di Micheal C. Harper, professore di diritto del lavoro. L’argomento presenta una crescente rilevanza, considerato che nella nuova organizzazione produttiva, fondata in gran parte sulla conoscenza globalizzata, al lavoro dipendente si chiede ormai sempre maggiore professionalità, innovazione e creatività. La scelta di esaminare questa tematica dalla prospettiva del “laboratorio USA”, è dovuta al primato di cui tale nazione gode a livello internazionale sul piano economico, scientifico e dell’innovazione dei processi lavorativi, che fanno emergere criticità in altri Paesi probabilmente ancora non avvertite. Al fine di inquadrare gli istituti giudici menzionati nel modello statunitense, si è reso opportuno dare conto del sistema delle fonti normative negli USA, con particolare focus sul Restatement of Employment Law, cioè la raccolta di principi fondamentali elaborati negli anni dal common law in materia di rapporto di lavoro. All'esame delle fonti segue la definizione del concetto di lavoratore subordinato (employee) e lavoratore autonomo (independent contractor), necessario per l’inquadramento del campo di applicazione degli obblighi scaturenti dal rapporto di lavoro subordinato, tra cui il duty of loyalty, implicato nel rapporto fiduciario. In tale ambito, si è osservata l’evoluzione giurisprudenziale che ha condotto all'adozione dei criteri relativi alla distinzione in esame, prevalentemente concernenti il giudizio sulla rilevanza degli elementi fattuali determinanti per l’accertamento della subordinazione. Delineati i contorni della fattispecie di lavoro subordinato, il presente studio affronta la tematica della tipica forma del contratto di lavoro statunitense, il c.d. employment-at-will, cioè il rapporto a libera recedibilità. Tale peculiarità scaturisce dal principio fondamentale per cui le parti non sono vincolate ad alcun obbligo di fornire la motivazione per il licenziamento. La terza parte del lavoro ha ad oggetto la disciplina della concorrenza del lavoratore effettuata sulla base delle conoscenze acquisite, legalmente o illegalmente, durante il rapporto e le relative tecniche di tutela del datore di lavoro, a fronte della violazione del duty of loyalty, quale obbligo del lavoratore subordinato di esecuzione della prestazione lavorativa nell'interesse esclusivo dell’imprenditore e, conseguentemente, di astensione dal porre in essere condotte pregiudizievoli nei confronti di quest’ultimo. Quanto alle tecniche di tutela esperibili in caso di violazione degli obblighi esaminati, vengono illustrati i rimedi legali e equitativi che il diritto statunitense offre al datore di lavoro. La parte finale del presente studio si occupa della disciplina relativa alla titolarità dei diritti scaturenti dalle invenzioni sviluppate dai dipendenti nel corso del rapporto di lavoro. In questo senso si sono esaminate le definizioni di “invenzione” e “brevetto” ed il loro rapporto nel contesto della regolamentazione giuslavoristica; si è posta in rilievo la differenza tra invenzione come opera di ingegno e proprietà intellettuale tutelata dal diritto d’autore. Inoltre, si sono osservati i meccanismi sottesi alle norme fondamentali che regolano la materia e la loro convivenza con la libertà contrattuale delle parti e il loro potere di disporre dei suddetti diritti.
This work addresses the issues of competition and inventions in the U.S. employment relationships. The research was carried out in part at the Boston University School of Law of, under the supervision of Micheal C. Harper, professor of Labour Law. The selection of the topic is justified in the light of its importance, given that in the new production organization, based largely on globalized knowledge, employees are now increasingly being asked for professionalism, innovation and creativity. The decision to examine this issue from the perspective of the "U.S. laboratory" is due to the primacy that this nation holds at international level on the economic, scientific and innovation of work processes, which bring out critical issues that in other Countries probably have not yet been raised. In order to frame the above-mentioned topics, it has become appropriate to give an account of the system of regulatory sources in the USA, with particular focus on the Restatement of Employment Law, i.e. the collection of fundamental principles developed over the years by common law in the field of employment relationships. The examination of the sources is followed by the definition of the concept of employee and self-employed worker (independent contractor), necessary for the assessment of the application of the obligations arising from the employment relationships, including the duty of loyalty, involved in the fiduciary law. In this context, the evolution of the case law has been observed, as well as the examination of the criteria relating to the distinction between employees and independent contractors, mainly concerning the judgement on the relevance of the factual elements determining the assessment of the existence of an employment relationship. Subsequently, this study addresses the issue of the typical form of the U.S. employment contract, the so-called employment-at-will. This peculiarity is originated from the principle that the parties are not bound by any obligation to provide reasons for termination. The third part of the work has as its object the discipline of competition of the worker carried out on the basis of the knowledge acquired, legally or illegally, during the relationship and the relative legal remedies for the employer, against the violation of the duty of loyalty, intended as an obligation of the employee to perform the work in the exclusive interest of the entrepreneur and, consequently, to refrain from engaging in prejudicial conduct against the company. About the remedies available in the event of breach of the obligations examined, the legal and equitable remedies that U.S. law offers the employer have been explained. The final part of this study deals with the rules governing the ownership of rights arising from inventions developed by employees in the course of their employment. The definitions of "invention" and "patent" and their relationship in the context of employment law has been examined and the difference between invention as a work of genius and intellectual property protected by copyright has been highlighted. In addition, the mechanisms underlying the basic rules governing the subject matter and their coexistence with the contractual freedom of the parties and their power to dispose of these rights have been observed.
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Books on the topic "Nuove segnalazioni"

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Ferrone, Siro, ed. www.drammaturgia.it. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-435-6.

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Abstract:
Drammaturgia è un sito scientifico che affronta tematiche legate al mondo del cinema, del teatro, della danza e della musica e viene aggiornato costantemente con nuovi interventi, segnalazioni e recensioni delle più interessanti pubblicazioni del settore. Il sito, pubblicato con il contributo del Corso di Laurea in Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell'Arte e dello Spettacolo, è riconosciuto come pubblicazione di alto valore culturale dal Ministero dei Beni artistici e culturali.
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Rizzardi, Raffaele. Novità fiscali 1985: Definitivo, legge Visentini, nuove tabelle aliquote IVA, con il testo commentato di 28 provvedimenti e la segnalazione di altri 75. 2nd ed. Milano: Pirola, 1985.

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