Dissertations / Theses on the topic 'Nuove prove'

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PIROTTA, GIACOMO. "Il divieto di novum probatorio in appello." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241305.

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Abstract:
La presente tesi persegue l’obiettivo di chiarire la portata e l’incisività della del divieto di nova in appello, rectius dell’interdizione a dedurre nuove prove. La necessità di questo chiarimento discende dalla rilevanza pratica della questione, dall'intervento di molteplici riforme e dalla complessità del dato normativo. Considerato che il divieto di nova può essere concepito come una vera e propria decadenza, l’approccio che si suggerisce è quello di valorizzare il ruolo assunto dal fenomeno preclusivo all'interno del processo. La ricerca muove i propri passi da una rilettura delle teorie chiovendiane di preclusione al fine di valorizzare l’evoluzione normativa ed interpretativa subita dal fenomeno; in un secondo momento, individuati i tratti essenziali di ciascuna fonte preclusiva, si è ricondotta la disciplina dei nova ad un’ipotesi di preclusione da tardività. Questa specificazione contribuisce a identificare il significato di “novità” del mezzo istruttorio chiarendo la differenza tra la prova “nuova” e quella “non nuova”. Successivamente, dagli esiti della ricerca è emerso che, mentre le prove “nuove” sono assoggettate al divieto di novum probatorio, quelle “non nuove” sono anch'esse interdette, ma dall'operatività di differenti fonti preclusive. Infine, all'interno della fattispecie della prova “nuova”, si è delineata l’esistenza della sottocategoria delle prove “nuove, ma non tardive” che sono liberamente introducibili in grado d’appello. Tornando, invece, alle prove “nuove” soggette a decadenza, la parte conclusiva dell’analisi dell’ordinamento domestico si è concentrata sulle deroghe alla preclusione; nello specifico, adottata una concezione permissiva di novità, si è suggerita una rivisitazione della portata delle singole eccezioni al divieto. Al di là delle specifiche ipotesi dei giuramenti, si è optato – da un lato – per una concezione oggettiva, ma relativa, della deroga della rimessione in termini e – dall'altro – per una lettura restrittiva della deroga della prova indispensabile. L’ultima parte della tesi si sofferma, invece, sull'ordinamento francese per addivenire a talune conclusioni comparatistiche. L’appello francese, sebbene costituisca un’impugnazione similare a quella italiana, gode della particolarità di essere una voie d'achèvement, uno strumento di completamento e definizione della lite. Come emerso, tale caratteristica discende soprattutto dal peculiare atteggiarsi dell’effetto devolutivo nella disciplina del gravame; all'esito dell’analisi, si è concluso che l'appel è caratterizzato dall'assenza del divieto di nova e da una completa apertura a nuove prove. Tali caratteristiche non devono, però, ingannare l’interprete: la differenza non discende da una specifica transigenza del legislatore francese, ma da una diversità più radicata che si fonda su principi estranei all'ordinamento italiano.
The aim of this thesis is to illustrate the effectiveness of the rules of divieto di nova and the ban of new defences before the court of appeal; in particular, this research focuses on the prohibition of new evidence. The need to clarify this issue depends on its practical relevance, on the various reforms and on the complexity of the law. This prohibition can be considered a procedural time limit, so the suggested approach enhances the role played by the general category of loss of procedural rights. The research opens with a review of Chiovenda’s theories, in order to highlight the legislative and interpretative evolutions of the phenomenon; after the identification of the main characteristics of each case of loss of right, the nova interdiction is compared to a loss of right due to delay in presenting the evidence. This specification helps to identify the meaning of “novelty” of the proof and, therefore, it clarifies the difference between the “new” and the “not-new” evidence. The results of this research show that, while the “new” proof is subjected to the nova prohibition, the “not-new” are also generally forbidden because of other cases of loss of right. Finally, in the category of “new” proof, it is possible to identify the sub-category of “nuove ma non tardive” evidence that can be used before the court of appeal. Looking back at the “new” evidence, the final part of the domestic order analysis focuses on derogations from loss of right; more specifically, adopted a permissive concept of “novelty”, it is suggested to rethink the extensiveness of the single exceptions of the ban. Beyond the specific cases of oath, I opted for an objective but relative conception of the relief from time-limits derogation and – on the other hand – for a restrictive interpretation of the exemption of the essential proof. The last part of the thesis deal with the French system in order to provide some comparative considerations. Although the French appeal resembles the Italian one, it has the unique characteristic of being a voie d'achèvement, an instrument of dispute completion and finalisation. As emerged, this quality is a consequence of the devolutive effect of the appeal. At the end of the analysis, I concluded that the appel is characterised by the lack of the divieto di nova and a complete openness to new evidence. In any case, these features should not deceive the interpreter: this distinction does not depend on a transigence of the French legislator, but on a deep-rooted difference that derives from general principles.
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MORELLO, Baldo. "IL METODO MAFIOSO ALLA PROVA DELLE NUOVE MANIFESTAZIONI CRIMINALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/520165.

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3

Tamacoldi, Rebecca <1991&gt. "Nuovi legami nel welfare locale. Prove di innovazione sociale nel Casalasco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9638.

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Abstract:
L'elaborato andrà ad analizzare le iniziative di innovazione sociale che stanno coinvolgendo il distretto di Casalmaggiore in provincia di Cremona. Dallo studio della normativa regolante il welfare a livello nazionale e poi locale si passerà all'analisi dei casi studio osservati durante l'attività di tirocinio professionalizzante. Verranno valorizzati i nuovi approcci di progettazione sociale e l'utilizzo di nuove tipologie di fundraising per la pianificazione sul territorio.
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Bordin, Andrea <1987&gt. "Il nuovo accertamento sintetico e l'onere della prova." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4214.

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Castagnini, Simone. "Dal piccolo al grande: scale up e industrializzazione del processo di produzione di un nuovo piretroide sintetico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha avuto l’obiettivo di realizzare la fase di Conceptual Design e di avviare la fase di Basic Design preliminari allo sviluppo di un processo industriale per la produzione di un nuovo piretroide dotato di spiccato potere insetticida. Il lavoro svolto si inquadra innanzitutto nell’ambito del Conceptual Design, ovvero nella definizione delle caratteristiche del processo, delle specifiche di prodotto, della sequenza delle operazioni fondamentali, dei dati chimico- fisici delle sostanze coinvolte e, infine, degli aspetti termici e di sicurezza da tenere in considerazione. In particolare, ai fini dello sviluppo del processo, si sono svolte diverse prove sperimentali in laboratorio, utilizzando volumi di reazione via via crescenti. A valle delle prove sperimentali, si è progettato preliminarmente un possibile impianto industriale per la sintesi del piretroide. La tesi è strutturata in 7 capitoli. Dopo il capitolo 1, avente carattere introduttivo, il capitolo 2 descrive le caratteristiche generali dei piretroidi. La descrizione dettagliata del nuovo piretroide e della sua sintesi viene presentata nel capitolo 3, nel quale è anche descritta una possibile via di sintesi dei precursori del piretroide. Nel capitolo 4 è descritto il processo proposto per la sintesi del piretroide in scala di laboratorio e sono esposte dettagliatamente le prove sperimentali, che sono state svolte in reattori del volume di 1 litro, 4 litri e 25 litri. Il capitolo 5 è dedicato alla fase preliminare di Basic Design del processo, ovvero all’implementazione del processo su scala industriale, definendo un possibile impianto industriale per la produzione del piretroide. Nel capitolo 6 si analizza il recupero della piridina dalle acque di scarico ottenute a valle della reazione di sintesi del piretroide, descrivendo 2 metodi sperimentali adatti a questo scopo e approfondendo quello più efficace. Le conclusioni finali della tesi sono riportate nel capitolo 7.
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Casadio, Filippo Maria. "Prove sperimentali su componenti di condensatori e messa a punto di una nuova cella di carico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7537/.

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Abstract:
Allestimento di un banco prova e progettazione di una nuova cella di carico estensimetrica per determinare la resistenza meccanica di alcuni tipi di giunzione su componenti di condensatori. Segue un analisi statistica sui risultati ottenuti con esecuzione di analisi della varianza.
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Grossi, Michele. "Implementazione di un nuovo banco di prova per il collaudo di riduttori epicicloidali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il contenuto della tesi si è basato sull'esperienza di tirocinio svolta all'interno del reparto di ingegneria del processo dello stabilimento forlivese dalla Bonfiglioli Riduttori S.p.a. Nel capitolo 1 è stata presentata una breve introduzione sull’azienda mostrandone l’influenza e la collocazione a livello globale e descrivendo, in breve, la sua storia. Nel capitolo 2 si espone la linea di montaggio in cui è stato integrato il banco di collaudo. In particolare, si analizza il ciclo lavoro del riduttore denominato grader 606W, si mostrano le sue parti e si spiega come questo venga montato e collaudato. Nel capitolo 3 si descrive lo svolgimento del progetto da me diretto all’interno del periodo di tirocinio commentandolo nelle varie parti. Viene poi mostrato il diagramma di Gantt utilizzato per coordinare le diverse fasi. Infine, si presenta una semplice analisi economica di progetto e si ipotizza il tempo di ritorno dell’investimento. Nel capitolo 4 si entra nello specifico della descrizione del banco di collaudo in tutte le sue parti. Si procede per blocchi funzionali e si mostra, per ognuno, parte meccanica e struttura del sistema di comando. Vengono descritti i sistemi di sollevamento e rotazione del portapezzo, quello di alimentazione del motore idraulico di servizio per la prova di rotazione del riduttore e viene fatto un accenno sulla prova di tenuta dell’aria (air-control). Si parla poi del sistema di sicurezza per la tutela dell’operatore nel luogo di lavoro mostrandone i diversi componenti. Infine, si analizza il quadro elettrico e si descrive il funzionamento di alcune sue parti quali inverter, PLC e alimentatore. Nel capitolo 5, ultimo della trattazione, si parla nel dettaglio dell’azionamento concentrandosi sulla parte di controllo del sistema di alimentazione del motore di servizio. Viene descritto inizialmente il sistema di scambio dati per poi passare alla programmazione della logica del PLC la quale viene presentata in modo molto dettagliato.
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SCOCCA, Silvia. "Contrattazione collettiva aziendale e produttività del lavoro. Il caso Trelleborg Italia e Francia alla prova delle nuove sfide del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181511.

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NONVEILLER, MARCO. "Il Building Information Modelling da metodo a processo. La realizzazione della nuova metro di Doha." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/286332.

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Abstract:
La tesi descrive gli aspetti metodologici e processuali sottesi al Building Information Modelling nella realizzazione di un progetto complesso quale la nuova metro di Doha. L’approccio progettuale e costruttivo indagato si basa sulla centralità assunta nell’intero processo dal modello informativo, attraverso l’integrazione e il coordinamento tra le diverse discipline coinvolte (architettura, ingegneria e impianti) e mediante la condivisione delle informazioni in esso contenute tra tutti gli attori coinvolti, dall’ideazione alla realizzazione fino alla futura gestione dell’opera.
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Siboni, Mattia. "Studio dei valori di soglia di rischio di rockburst ottenuti mediante una nuova prova sperimentale nella galleria di base del Brennero." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17655/.

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Abstract:
La galleria di base del Brennero è soggetta al rischio di rockburst (in italiano “colpo di montagna”), fenomeno di rottura violento e improvviso della roccia con proiezione di materiale lapideo dalle superfici di scavo. Le attuali tecnologie risultano inefficienti nel tentativo di identificare il momento esatto in cui il rockburst potrebbe manifestarsi. Tuttavia, mediante l’impiego di adeguati sistemi di monitoraggio microsismico, è ora possibile prevedere con un certo anticipo il potenziale innesco di fenomeni di rottura violenta. Infatti, i materiali rocciosi, quando sottoposti ad incrementi di carico vergini, emettono delle onde di vibrazione acustica, che si intensificano progressivamente in prossimità della rottura e che sono caratterizzati da contenuti in frequenza peculiari, superiori ai 500 Hz. Grazie all’utilizzo del sistema di monitoraggio, è quindi possibile registrare l’attività acustica nell’ammasso roccioso durante lo scavo, identificando le eventuali condizioni di rischio. Con la sperimentazione effettuata si è cercato di verificare la validità del valore di soglia adottato all’interno del cantiere. Essa è stata condotta comprimendo una porzione d’ammasso mediante l’utilizzo di due martinetti piatti e registrando contemporaneamente l’attività acustica dell’ammasso con diversi sensori accelerometrici collocati sulla parete di scavo. Con la nuova prova sono state inserite importanti specifiche tecniche rispetto ad una prima sperimentazione analoga eseguita all’interno dello stesso cantiere, la quale aveva permesso di modificare la soglia d’attenzione, definita in PSDS (somma dei valori di massima ampiezza registrati su finestre temporali di 10 minuti su un arco temporale di 12 ore) da 500 (mg)2/Hz a 700 (mg)2/Hz. Il lavoro di tesi condotto ha contribuito a verificare la validità della soglia d’attenzione adottata in cantiere e l’intervallo di frequenza di osservazione per il rischio di rockburst del sistema di monitoraggio.
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MASSETTI, GEMMA. "A DIGITAL BATTERY FOR UNILATERAL SPATIAL NEGLECT: HOW NEW TECHNOLOGIES CAN MAKE THE NEUROPSYCHOLOGICAL EVALUATION MORE ACCURATE AND SENSITIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/374741.

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Abstract:
La negligenza spaziale unilaterale (NSU) è un disturbo neuropsicologico dovuto a eventi cerebrovascolari (CVA), tumori cerebrali e lesioni cerebrali acquisite. I pazienti con NSU falliscono nell’orientarsi verso, rispondere e riportare eventi sensoriali che si verificano nel lato dello spazio e del corpo controlaterale al lato della lesione (tipicamente, il lato sinistro in pazienti con danno cerebrale destro), e nell’esplorare queste porzioni di spazio. La valutazione della NSU si basa soprattutto sulla valutazione delle prestazioni dei pazienti a test carta-e-matita. Tuttavia, sono ora disponibili evidenze emergenti che le tecnologie che si basano sui computer possano migliorare le procedure diagnostiche. I test computerizzati possono offrire più sensibilità e flessibilità, registrando molte più informazioni (ad es., l’accuratezza e i tempi di reazione simultaneamente). Queste caratteristiche riducono le possibilità di errore umano e permettono misurazioni quantitative e continue nei singoli pazienti, includendo un monitoraggio individuale e sensibile dei cambiamenti prestazionali lungo il corso di ripetute valutazioni. L’obiettivo principale della presente tesi di dottorato era quello di validare preliminarmente dei test digitali appositamente creati, comparandoli a test carta-e-matita tradizionalmente usati nella pratica clinica per la diagnosi di NSU. Tutti questi test sono stati creati in un ambiente digitale facile da usare e basato sull’utilizzo di uno schermo touch e di una penna digitale, così da simulare il tradizionale atto di scrittura. All’interno di tre studi, i partecipanti sani e i pazienti con danno cerebrale destro, con e senza NSU, sono stati sottoposti sia ai testi digitali che ai test carta-e-matita. Le analisi dei dati hanno mostrato risultati promettenti, suggerendo che i test digitali potrebbero condurre a una valutazione neuropsicologica più sensibile e precisa, smascherando inoltre casi di neglect residuale. Infine, i risultati presenti incoraggiano la raccolta di dati normativi per poter adottare i test digitali nella pratica clinica.
Unilateral Spatial Neglect (USN) is a neuropsychological disorder due to cerebrovascular accidents (CVA), cerebral tumours and brain injuries. USN patients fail to orient towards, respond to and report sensory events occurring in the side of space and the body contralateral to the side of the lesion (typically the left side in the right-brain-damaged patients), and to explore these portions of space. The assessment of USN has relied mainly on evaluating patients’ performances at paper-and-pencil tests. Nevertheless, emerging evidence that computer-based technologies may improve the assessment procedure is now available. More sensitivity and flexibility may indeed be offered by computerised tests, which typically record much more information (i.e., accuracy and reaction time measures simultaneously). These features reduce the chances of human error and allow for quantitative, continuous measures and even significance levels in single patients, including sensitive individual monitoring of performance changes through repeated assessments. The main aim of the present PhD thesis was to preliminarily validate purposely created digital tests, compared to similar classic paper-and-pencil tests traditionally used in the clinical setting for USN assessment. All these tasks were built up in a user-friendly digital environment based on touch screens and digital pens, simulating the act of filling in a paper-and-pencil set-up with the advantages of the touch system. Within three studies, healthy participants and right-brain-damaged patients with and without USN performed both the digital and the paper-and-pencil versions of tests. Data analyses showed promising results, suggesting that digital tests could lead to a more sensitive and precise neuropsychological evaluation, also unmasking cases of covert USN. Lastly, the present findings encourage the collection of normative data in order to adopt digital tests in clinical practice.
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Zeiner, Monika. "Der Blick der Liebenden und das Auge des Geistes die Bedeutung der Melancholie für den Diskurswandel in der Scuola Siciliana und im Dolce Stil Nuovo." Heidelberg Winter, 2004. http://deposit.d-nb.de/cgi-bin/dokserv?id=2857472&prov=M&dok_var=1&dok_ext=htm.

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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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BRANDI, FRANCESCO. "Il nuovo redditometro e il contenuto della prova contraria." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1067734.

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Abstract:
L’articolo 22 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, ha introdotto rilevanti modifiche alla disciplina dell’accertamento sintetico, caratterizzata da significative innovazioni di carattere procedurale, che garantiscono più attuali modalità di riscontro della sperequazione tra la capacità di spesa dimostrata dai contribuenti ed il reddito dichiarato e, conseguentemente, una maggiore incisività dell’azione di controllo. Le novità introdotte valorizzano il vasto patrimonio informativo disponibile nell’Anagrafe Tributaria arricchito, tra l’altro, recentemente, dai dati provenienti dalla comunicazione telematica all’Agenzia delle operazioni rilevanti ai fini dell’I.V.A. effettuate nei confronti del consumatore finale. Le modifiche tengono conto, pertanto, di un utilizzo, sempre più approfondito ed integrato delle informazioni presenti nel Sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria, provenienti, oltre che dai dati in possesso dell’Amministrazione in ragione degli obblighi dei contribuenti (ad esempio, di registrazione degli atti, di dichiarazione), dai soggetti esterni tenuti per legge a comunicare elementi utili ai fini del controllo. Le nuove disposizioni si applicano con riferimento agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati per il 2009 e seguenti, superando il previgente impianto normativo, che rimane in vigore per i controlli relativi ai periodi d’imposta precedenti. La nuova disciplina stabilisce che: - la determinazione sintetica del reddito avviene mediante la presunzione relativa che tutto quanto è stato speso nel periodo d’imposta sia stato finanziato con redditi del periodo medesimo, ferma restando la possibilità per il contribuente di provare che le spese sono state finanziate con altri mezzi, ivi compresi i redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile; a tal proposito l’art. 4 del D.M. 24 dicembre 2012 stabilisce che il contribuente ha facoltà di dimostrare: a) che il finanziamento delle spese è avvenuto: a1) con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d'imposta; a2) con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile; a3) da parte di soggetti diversi dal contribuente; b) il diverso ammontare delle spese attribuite al medesimo; - a detta presunzione si affianca, con pari efficacia, quella basata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva individuato, con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell’area territoriale di appartenenza, ferma restando la prova contraria del contribuente; - in ambedue i casi il contribuente è tutelato da una «clausola di garanzia»: la determinazione sintetica è consentita solo quando lo scostamento tra il reddito complessivo determinato presuntivamente e quello dichiarato sia pari ad almeno il 20%; - il contribuente è ulteriormente e significativamente garantito dall’ampia possibilità di fornire eventuali elementi di prova per giustificare lo scostamento tra il reddito dichiarato e la capacità di spesa a lui attribuita, sia prima che dopo l’avvio del procedimento di accertamento con adesione, che deve essere obbligatoriamente attivato, in ossequio alle disposizioni contenute nello Statuto del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212); - dal reddito complessivo determinato sinteticamente sono deducibili i soli oneri previsti dall’articolo 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, di cui al d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ferma restando la spettanza delle detrazioni d’imposta. Più in particolare, il nuovo quarto comma dell’articolo 38 del d.P.R. n. 600/73 dispone che gli uffici possono determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle “spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta”. Il nuovo quinto comma dell’articolo 38 prevede che la determinazione sintetica del reddito possa essere, altresì, fondata sul “contenuto induttivo” di elementi indicativi di capacità contributiva. Particolare rilevanza assumono nel rinnovato accertamento sintetico, le modifiche consistenti nell’istituzionalizzazione del contraddittorio preventivo obbligatorio. L’articolo 38, settimo comma, nella nuova formulazione, dispone, infatti, che “L'ufficio che procede alla determinazione sintetica del reddito complessivo ha l'obbligo di invitare il contribuente a comparire di persona, o per mezzo di rappresentanti, per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento e, successivamente, di avviare il procedimento di accertamento con adesione ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218”. Il sesto comma dell’articolo 38, prevede che la determinazione sintetica del reddito (di cui ai commi quarto e quinto) è ammessa a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un quinto quello dichiarato. Ai fini dell’applicazione delle nuove regole è, pertanto, sufficiente uno scostamento più ridotto rispetto a quello previsto dalla disciplina applicabile fino agli accertamenti relativi alle annualità precedenti al 2009 (pari ad un quarto); è, inoltre, sufficiente che lo scostamento si verifichi per un solo periodo d’imposta e non più per un biennio. Il settimo comma, ultima parte, dell’articolo 38 prevede, infine, che, dal reddito complessivo determinato sinteticamente, sono deducibili gli oneri previsti dall'articolo 10 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi e le detrazioni dall’imposta previste per legge. Il nuovo redditometro non guarda più al solo possesso di beni o investimenti in quanto tali, ma tende a misurare la spesa complessiva ed effettiva del contribuente, in relazione al dichiarato. Il decreto ha realizzato un effettivo intervento di sistema e non rappresenta la semplice “evoluzione” di una metodologia statistica di ricostruzione del reddito. Infatti lo stesso non prevede la quantificazione del reddito complessivo accertabile con un approccio meramente statistico basato sulla semplice disponibilità di alcuni beni e servizi ai quali sono correlati indici e coefficienti. A differenza del redditometro precedente, che faceva riferimento a pochi elementi significativi di capacità contributiva, il nuovo redditometro poggia su un maggior numero di elementi, considerando anche la composizione del nucleo familiare.
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CAVAGNUOLO, MICHELA. "Flussi Migratori ed European National-Building Process. Verso una nuova classificazione delle Politiche Migratorie Europee." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1629941.

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Abstract:
L’immigrazione dalla nascita degli Stati-nazione e dall’imposizione delle frontiere, non è solo una questione di movimenti della popolazione, è un meccanismo complesso in cui intervengono gli Stati riceventi, le politiche di categorizzazione, le politiche di immigrazione, quelle di asilo, la gestione delle frontiere esterne (Commissione Europea, 2019), le reazioni delle società nei confronti nuovi arrivati, i Paesi di origine e gli stessi migranti (Ambrosini, 2011). Il percorso appena delucidato prende il nome di National-Building Process (Zanfrini, 2016, 7) frutto delle scelte politiche-istituzionali di ogni Paese che ne definisce le peculiarità ideologiche. Tutti gli Stati, europei e non, ad oggi, adottano una politica di contrasto delle frontiere in ragione della crescente domanda di mobilità; questa situazione ha portato alla nascita di un’economia di frontiera che ha generato meccanismi di sbarchi illegali, falsificazione dei documenti, attraversamenti marittimi, matrimoni combinati ed ingressi nei Paesi con visti turistici utilizzati con l’intento di poter sfuggire poi alla legge. Tutti questi meccanismi aumentano la complessità del fenomeno. In letteratura sono stati presi in analisi diversi fattori per studiare i flussi migratori, primo fra tutti il fattore economico (Bertolini, Pistoresi, Zaghi, 2006, 30) sulla base di studi principalmente econometrici, a seguire, il mercato del lavoro, la relazione tra i Paesi, il ricongiungimento e la regolazione politica (Commissione Europea, 2019). La regolazione politica delle migrazioni non sembra essere un fattore di spinta con il quale spiegare il fenomeno migratorio (assimilabile principalmente ai fattori di tipo economico), ma al contrario sembra essere un fattore di attrazione verso uno o l’altro Paese. Il fattore politico, secondo Ambrosini, spiega le modalità delle migrazioni, l’orientamento verso un Paese apparentemente più accessibile ma non la scelta stessa di partire. Ma cosa spinge invece un Paese ad adottare un tipo di politica migratoria piuttosto che un’altra? Quali sono i principali fattori che influenzano tale scelta? E che ruolo ricoprono i flussi in questa scelta politica? Ciò che nella letteratura risulta essere ancora incerto sono appunto questo tipo di considerazioni. Cercare una risposta è difficile perché bisogna tenere conto che la spiegazione delle migrazioni non può prendere in considerazione nessuno dei fattori appena descritti in maniera esclusiva, necessità di un approccio multi-causale, di un disegno che tenga conto della complessità del fenomeno, dove si intrecciano diversi fattori che possono a sua volta assumere importanza diversa rispetto ai diversi periodi economico-storico-politici di un Paese. Attraverso la costruzione di un disegno longitudinale comparato (Biolcati-Rinaldi, Vezzoni 2012; Caputo, Felaco, Punziano, 2017) che permette di prendere in considerazione più contesti (Paesi UE) e più punti nel tempo [T0: 2008 (Post crisi economica; Trattato europeo sull’immigrazione); T1: 2013 (5 anni dalla prima rilevazione; post primavera araba e pre crisi migratoria); T2: 2018 (5 anni dalla seconda rilevazione; post crisi migratoria e implementazione Agenda Europea del maggio 2015)] l’obiettivo principale della ricerca è di capire quale fattore, tra quelli demografici, economici, politico-culturali e sociali influenzano o meno la scelta dei Paesi UE nell’adottare un tipo di politica migratoria tendente all’apertura o alla chiusura. Nello specifico, si vogliono studiare le connessioni e le correlazioni tra la dimensione legislativa che i Paesi UE adottano e le dimensioni sopradescritte sino ad individuare quali e quanto tali fattori influenzano il tipo di politica migratorie europea. La costruzione del modello è successiva alla ricostruzione delle principali teorie della sociologia delle migrazioni, dei modelli sociologici di spiegazione di queste, delle leggi e dei trattati stipulati dall’Unione Europea negli anni. Tenendo conto delle implementazioni legislative sulle migrazioni da parte dell’Unione Europea si è deciso di focalizzarsi sull’Agenda europea sulle migrazioni (2015) che ad oggi rispecchia la politica globale dell’Unione nel campo preso in analisi e quindi di osservare come si sono comportati i Paesi sull’implementazione delle politiche migratorie prima e dopo l’intervento legislativo europeo.
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GIORDANO, ANDREA. "Giurisdizione tributaria e morfologia della prova. Riflessioni sui poteri istruttori nel processo tributario ed integrabilità della disciplina alla luce del Codice di procedura di civile e del nuovo codice del processo amministrativo." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/917763.

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Abstract:
Il lavoro dottorale si propone di affrontare il tema dei poteri istruttori nel processo tributario, partendo dalla natura di quest'ultimo e dai principi allo stesso applicabili. Spunti ricostruttivi e soluzioni 'de jure condendo' vengono tratti dal modello del giudizio costituzionalmente dovuto e da quello del giudizio amministrativo sul rapporto, al fine di integrare una disciplina, che, come quella dei poteri e mezzi istruttori secondo il d.lgs. n. 546 del 1992, appare lacunosa e, sotto più profili, ineffettiva.
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CELLINI, GIOVANNI ROCCO. "Lo spazio tra come interfaccia. Riflessioni sul tema della modificazione in architettura." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1053534.

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Abstract:
Il campo di indagine di questa ricerca è lo spazio tra nella modificazione del manufatto architettonico. La ricerca ipotizza la possibilità del nuovo intervento di interagire con il manufatto preesistente conformando uno spazio che -come un’interfaccia- sia un dispositivo tramite il quale si possano stabilire delle connessioni con l’intorno, ma anche con mondi lontani, irrazionali e invisibili. Come interfaccia, lo spazio tra risponde ai principi caratteristici del conglomerate ordering, tale per cui è capace di creare -nell’esperienza- associazioni di senso piuttosto che separazioni, mettendo in luce la natura esperienziale ed intenzionale della sua progettazione. Per questo la sua forma non corrisponde necessariamente all’interstizio -ovvero alla distanza residuale che separa i due corpi- quanto piuttosto allo spazio stesso del nuovo intervento e del manufatto preesistente.
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