Academic literature on the topic 'Nuove prove'

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Journal articles on the topic "Nuove prove"

1

Bassetti, Anna, Luca Gaburri, Giancarla Panizza, and Barbara Panzeri. "Prove di paradigmi integrativi nella cura dell'adolescenza." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 170–78. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001018.

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Abstract:
L'esperienza che segue è frutto dei venti anni di lavoro della Fondazione L'aliante con gli adolescenti e le loro famiglie. Tale percorso ha permesso di venire a contatto con bisogni in costante cambiamento, di pensare e sperimentare nuove risposte e di riflettere sugli esiti degli interventi realizzati. Ha inoltre posto le équipe di lavoro di fronte a riflessioni relative all'integrazione delle culture professionali, individuali e di gruppo. Di seguito si presentano due spaccati delle attività della Fondazione: il Centro Diurno, anche tramite la presentazione di un caso, e la Comunità, approfondendo in particolare la relazione tra pensiero individuale e di gruppo.
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2

Matarese, Alessandro, Pier Giorgio Calò, Gabriele Materazzi, Viola Villardita, Maurizio Iacobone, Antonella Pino, Paolo Carcoforo, et al. "Analisi costo-efficacia del neuromonitoraggio nella chirurgia della tiroide." L'Endocrinologo 23, no. 3 (June 2022): 290–96. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01085-6.

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Abstract:
SommarioVi sono prove sempre più rilevanti circa l’importanza di una più dettagliata valutazione dei costi delle nuove tecnologie usate in chirurgia. L’impatto innovativo della tecnologia ha il potenziale per ottenere miglioramenti clinici rivoluzionari. Tuttavia, esistono informazioni limitate sul tema costo-efficacia delle nuove strategie chirurgiche usate in chirurgia tiroidea. In questo studio descriviamo le recenti evidenze relative ai metodi di valutazione costo-efficacia delle strutture e delle funzioni per il neuromonitoraggio intraoperatorio (IONM) in chirurgia tiroidea. I nostri risultati suggeriscono che il modello di economia sanitaria, nell’elaborazione della struttura degli studi costo-efficacia relativi al neuromonitoraggio intraoperatorio, si è dimostrata realizzabile come metodo per migliorare l’efficacia della ricerca.
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3

Colombo, Maurizio. "Nuove prove per la datazione di Vegezio sotto Teodosio II e la sua collocazione nell’impero romano d’Oriente." Klio 101, no. 1 (June 1, 2019): 256–75. http://dx.doi.org/10.1515/klio-2019-0008.

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Abstract:
Riassunto Nell’ambito degli studi su Vegezio la datazione dell’Epitoma rei militaris e l’identificazione dell’anonimo imperatore sono questioni lungamente dibattute e approdate a varie soluzioni; Teodosio I ora costituisce la dottrina vulgata. Nessuno ha mai messo in dubbio la pertinenza di Vegezio all’impero romano d’Occidente. Il presente articolo parte dai risultati innovativi di un precedente studio, dove si dimostra che Vegezio scrisse l’Epitoma nell’impero romano d’Oriente intorno al 435 e la dedicò a Teodosio II. Qui l’appartenenza di Vegezio all’impero romano d’Oriente e l’identificazione del destinatario con Teodosio II vengono ulteriormente corroborate, ma si propone una datazione leggermente più alta, più precisamente verso il 425.
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4

Luzzati, Claudio. "L'analogia come procedimento di scoperta." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2010): 173–78. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001007.

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Abstract:
Analogia - Scoperta - Giustificazione - Modello. Lo scritto č una breve rivisitazione di un tema classico della filosofia analitica: quello della distinzione fra procedimenti di scoperta e il c.d. contesto di giustificazione. Le analogie possono essere un utile strumento per giungere a nuove scoperte, ma non costituiscono di per sé dimostrazioni convincenti. Ecco perché bisogna diffidare delle somiglianze e andare sempre alla ricerca di prove indipendenti dalle analogie che ci hanno guidato ad abbracciare determinate ipotesi. Questo, perň, non č facile. Un radicato pensiero magico č sedotto dalle somiglianze ed č convinto che non ci sia miglior dimostrazione della bontŕ di una teoria del fatto che "tutto si tiene".
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5

Marino, Leda, Cristina Curcio, Ilaria Marinaro, Morena Mosca, and Vincenza Capone. "Emergenza da COVID-19 e benessere psico-sociale degli operatori sanitari: una revisione sistematica della letteratura." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (June 2021): 76–99. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-002006.

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Abstract:
L'emergenza da COVID-19 pone le organizzazioni sanitarie di fronte ad una sfida e com-porta un sovraccarico lavorativo degli operatori senza precedenti. Medici e infermieri non solo sono stati sovraesposti al rischio contagio, ma si sono ritrovati anche ad affrontare una com-pleta riorganizzazione del lavoro e le poche risorse a disposizione, connesse a nuove modalità di relazione e comunicazione con colleghi e pazienti, l'isolamento, l'utilizzo continuo di DPI, hanno scandito una nuova quotidianità con potenziali conseguenze sul benessere lavorativo e mentale degli operatori stessi. Obiettivo di questo lavoro è stato quello di sistematizzare i prin-cipali studi che hanno indagato il benessere e il malessere degli operatori sanitari durante la pandemia, mediante una revisione sistematica della letteratura. Sono emersi tre nuclei tematici principali: (1) stress lavoro correlato e malessere psicofisico; (2) differenze di ruolo e caratteri-stiche sociodemografiche nel fronteggiamento delle emergenze; (3) training, supporto e forma-zione organizzativa. Differenze sono emerse in termini di ruolo, età e reparti di afferenza. I ri-sultati propongono una riflessione sulle pratiche da impiegare per il sostegno degli operatori sanitari impegnati dell'emergenza COVID-19 e le successive fasi, che tengano conto delle dif-ferenze di genere, del ruolo e del setting professionale. Interventi individuali finalizzati al con-trollo dello stress, supporto di gruppo e una cultura improntata al coinvolgimento sembrereb-bero essere quelli maggiormente efficaci nella prevenzione dei rischi psico-sociali durante la pandemia. Tra i limiti del lavoro, la presenza di studi principalmente cross-sectional e prove-nienti da realtà geografiche e organizzazioni sanitarie molto differenti tra loro.
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6

Dettori, G. Filippo, and Barbara Letteri. "Valutare per includere gli studenti con disturbi dello spettro dell'autismo. Il supporto delle tecnologie per una valutazione di qualit&." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 139–57. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12403.

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Abstract:
Il presente contributo analizza le difficoltà di una valutazione efficace per gli studenti con disturbi dello spettro dell'autismo e rileva in che modo le tecnologie possono facilitare tale processo. Attraverso una ricerca che ha coinvolto 276 docenti di scuola secondaria di primo grado si è cercato di comprendere quanto le TIC siano in grado di rendere le prove di verifica più accessibili agli studenti con autismo. Il questionario utilizzato ha rivelato quali software e applicativi i docenti, con esperienza almeno quinquennale, utilizzano nel valutare gli studenti che presentano disturbi dello spettro dell'autismo. I risultati evidenziano conoscenze molto limitate da parte dei  docenti di classe e di sostegno (senza titolo) mentre si evince che coloro che hanno seguito un percorso formativo di specializzazione universitaria hanno maggiori capacità di utilizzare le tecnologie per la valutazione dei loro studenti. Tutti coloro che hanno preso parte alla ricerca suggeriscono la necessità di un investimento serio sulla formazione dei docenti di classe e di sostegno per consentire loro di trovare nelle TIC nuove opportunità per una valutazione maggiormente inclusiva.
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Licordari, Mariangela. "Le sale cinematografiche nello scenario moderno dell’architettura portoghese della prima metà del XX secolo : alcuni esempi a confronto." Revista de História da Sociedade e da Cultura 18 (December 22, 2018): 207–26. http://dx.doi.org/10.14195/1645-2259_18_10.

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Abstract:
Vero e proprio fenomeno culturale del XX secolo, in ambito architettonico il cinema rappresenta da sempre il simbolo della modernità e del progresso tecnologico. Nella storia dell’architettura moderna, la progettazione delle sale cinematografiche va di pari passo con la sperimentazione di nuove forme architettoniche rese possibili dall’impiego di moderni materiali da costruzione (quali in primis il cemento armato), divenendo un importante banco di prova tanto per la verifica tecnologica degli stessi quanto per l’immaginazione spaziale di nuovi ambienti, così divergenti da quelli propriamente classici dei teatri. Spazio architettonico fruibile e funzionale al vissuto umano, il cinema diventa rapidamente espressione di crescita, di sviluppo sociale ed economico e di prestigio urbanistico. Anche in Portogallo, come nel resto dell’Europa, le sale cinematografiche sono segnali tangibili del cambiamento stilistico e formale dell’architettura della prima metà del Novecento, facendosi portavoce di un’immagine nuova che rapidamente adornerà le città portoghesi d’un aspetto moderno e scenografico al tempo stesso.
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Tessari, Alessia, Alessio Toraldo, Alberta Lunardelli, Antonietta Zadini, and Raffaella Ida Rumiati. "Prova standardizzata per la diagnosi del disturbo aprassico ideomotorio selettivo per tipo di gesto e tipo di effettore." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 311–39. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003001.

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Abstract:
Questo lavoro propone un nuovo strumento psicometrico per diagnosticare l'aprassia ideomotoria. A partire da modelli cognitivi che assumono l'esistenza di due processi cognitivi per l'imitazione di gesti, distinti funzionalmente e anatomicamente (una via semantica per l'imitazione dei gesti conosciuti e una via diretta per la riproduzione di gesti nuovi), il test mira a identificare deficit selettivi in base al contenuto (gesti conosciuti vs gesti nuovi) e al segmento dell'arto superiore che esegue il movimento (distale vs prossimale). Diagnosticare in modo adeguato il disturbo aprassico ideomotorio e infatti una condizione necessaria per programmare l'iter riabilitativo dei pazienti con lesioni cerebrovascolari.
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9

Torricelli, Carlotta. "L'architettura delle ricostruzioni possibili. Memoria, invenzione, utopia." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 19–37. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1003.

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Abstract:
Nella dinamica delle trasformazioni urbane la catastrofe e momento di distruzione, ma anche punto di svolta che innesca nuovi processi inventivi. Dal trauma nasce l'occasione di prove progettuali che mirano non soltanto alla soluzione dei problemi, ma alla critica operativa e all'esplorazione del possibile e del nuovo. Nel paper si intrecciano visioni progettuali che intendono la costruzione della citta come luogo di origine e di ritorno del progetto di architettura e come espressione civile.
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10

Chiaramonte, Alessandro. "GLI EFFETTI DISTORSIVI DEL NUOVO SISTEMA ELETTORALE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 24, no. 3 (December 1994): 687–714. http://dx.doi.org/10.1017/s004884020002325x.

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Abstract:
IntroduzioneL'introduzione dei nuovi sistemi elettorali in Italia è stata accompagnata da un serrato dibattito in sede politica e scientifica sul grado di corrispondenza di tali meccanismi con gli obbiettivi insiti nella campagna e nel risultato referendario del 1993. L'interrogativo di fondo era se – alla prova dei fatti e, quindi, innestandosi nella reale situazione politica – le nuove regole si sarebbero rivelate idonee a produrre «esiti maggioritari». Ossia se, mediante i vincoli imposti alla competizione, avrebbero incentivato unalogica di aggregazione, premiando ampi schieramenti contrapposti e scoraggiando invece ifree riders, in vista di una possibile futura alternanza di governi.
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Dissertations / Theses on the topic "Nuove prove"

1

PIROTTA, GIACOMO. "Il divieto di novum probatorio in appello." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241305.

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Abstract:
La presente tesi persegue l’obiettivo di chiarire la portata e l’incisività della del divieto di nova in appello, rectius dell’interdizione a dedurre nuove prove. La necessità di questo chiarimento discende dalla rilevanza pratica della questione, dall'intervento di molteplici riforme e dalla complessità del dato normativo. Considerato che il divieto di nova può essere concepito come una vera e propria decadenza, l’approccio che si suggerisce è quello di valorizzare il ruolo assunto dal fenomeno preclusivo all'interno del processo. La ricerca muove i propri passi da una rilettura delle teorie chiovendiane di preclusione al fine di valorizzare l’evoluzione normativa ed interpretativa subita dal fenomeno; in un secondo momento, individuati i tratti essenziali di ciascuna fonte preclusiva, si è ricondotta la disciplina dei nova ad un’ipotesi di preclusione da tardività. Questa specificazione contribuisce a identificare il significato di “novità” del mezzo istruttorio chiarendo la differenza tra la prova “nuova” e quella “non nuova”. Successivamente, dagli esiti della ricerca è emerso che, mentre le prove “nuove” sono assoggettate al divieto di novum probatorio, quelle “non nuove” sono anch'esse interdette, ma dall'operatività di differenti fonti preclusive. Infine, all'interno della fattispecie della prova “nuova”, si è delineata l’esistenza della sottocategoria delle prove “nuove, ma non tardive” che sono liberamente introducibili in grado d’appello. Tornando, invece, alle prove “nuove” soggette a decadenza, la parte conclusiva dell’analisi dell’ordinamento domestico si è concentrata sulle deroghe alla preclusione; nello specifico, adottata una concezione permissiva di novità, si è suggerita una rivisitazione della portata delle singole eccezioni al divieto. Al di là delle specifiche ipotesi dei giuramenti, si è optato – da un lato – per una concezione oggettiva, ma relativa, della deroga della rimessione in termini e – dall'altro – per una lettura restrittiva della deroga della prova indispensabile. L’ultima parte della tesi si sofferma, invece, sull'ordinamento francese per addivenire a talune conclusioni comparatistiche. L’appello francese, sebbene costituisca un’impugnazione similare a quella italiana, gode della particolarità di essere una voie d'achèvement, uno strumento di completamento e definizione della lite. Come emerso, tale caratteristica discende soprattutto dal peculiare atteggiarsi dell’effetto devolutivo nella disciplina del gravame; all'esito dell’analisi, si è concluso che l'appel è caratterizzato dall'assenza del divieto di nova e da una completa apertura a nuove prove. Tali caratteristiche non devono, però, ingannare l’interprete: la differenza non discende da una specifica transigenza del legislatore francese, ma da una diversità più radicata che si fonda su principi estranei all'ordinamento italiano.
The aim of this thesis is to illustrate the effectiveness of the rules of divieto di nova and the ban of new defences before the court of appeal; in particular, this research focuses on the prohibition of new evidence. The need to clarify this issue depends on its practical relevance, on the various reforms and on the complexity of the law. This prohibition can be considered a procedural time limit, so the suggested approach enhances the role played by the general category of loss of procedural rights. The research opens with a review of Chiovenda’s theories, in order to highlight the legislative and interpretative evolutions of the phenomenon; after the identification of the main characteristics of each case of loss of right, the nova interdiction is compared to a loss of right due to delay in presenting the evidence. This specification helps to identify the meaning of “novelty” of the proof and, therefore, it clarifies the difference between the “new” and the “not-new” evidence. The results of this research show that, while the “new” proof is subjected to the nova prohibition, the “not-new” are also generally forbidden because of other cases of loss of right. Finally, in the category of “new” proof, it is possible to identify the sub-category of “nuove ma non tardive” evidence that can be used before the court of appeal. Looking back at the “new” evidence, the final part of the domestic order analysis focuses on derogations from loss of right; more specifically, adopted a permissive concept of “novelty”, it is suggested to rethink the extensiveness of the single exceptions of the ban. Beyond the specific cases of oath, I opted for an objective but relative conception of the relief from time-limits derogation and – on the other hand – for a restrictive interpretation of the exemption of the essential proof. The last part of the thesis deal with the French system in order to provide some comparative considerations. Although the French appeal resembles the Italian one, it has the unique characteristic of being a voie d'achèvement, an instrument of dispute completion and finalisation. As emerged, this quality is a consequence of the devolutive effect of the appeal. At the end of the analysis, I concluded that the appel is characterised by the lack of the divieto di nova and a complete openness to new evidence. In any case, these features should not deceive the interpreter: this distinction does not depend on a transigence of the French legislator, but on a deep-rooted difference that derives from general principles.
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2

MORELLO, Baldo. "IL METODO MAFIOSO ALLA PROVA DELLE NUOVE MANIFESTAZIONI CRIMINALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2021. http://hdl.handle.net/10447/520165.

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Tamacoldi, Rebecca <1991&gt. "Nuovi legami nel welfare locale. Prove di innovazione sociale nel Casalasco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/9638.

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Abstract:
L'elaborato andrà ad analizzare le iniziative di innovazione sociale che stanno coinvolgendo il distretto di Casalmaggiore in provincia di Cremona. Dallo studio della normativa regolante il welfare a livello nazionale e poi locale si passerà all'analisi dei casi studio osservati durante l'attività di tirocinio professionalizzante. Verranno valorizzati i nuovi approcci di progettazione sociale e l'utilizzo di nuove tipologie di fundraising per la pianificazione sul territorio.
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Bordin, Andrea <1987&gt. "Il nuovo accertamento sintetico e l'onere della prova." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4214.

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5

Castagnini, Simone. "Dal piccolo al grande: scale up e industrializzazione del processo di produzione di un nuovo piretroide sintetico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha avuto l’obiettivo di realizzare la fase di Conceptual Design e di avviare la fase di Basic Design preliminari allo sviluppo di un processo industriale per la produzione di un nuovo piretroide dotato di spiccato potere insetticida. Il lavoro svolto si inquadra innanzitutto nell’ambito del Conceptual Design, ovvero nella definizione delle caratteristiche del processo, delle specifiche di prodotto, della sequenza delle operazioni fondamentali, dei dati chimico- fisici delle sostanze coinvolte e, infine, degli aspetti termici e di sicurezza da tenere in considerazione. In particolare, ai fini dello sviluppo del processo, si sono svolte diverse prove sperimentali in laboratorio, utilizzando volumi di reazione via via crescenti. A valle delle prove sperimentali, si è progettato preliminarmente un possibile impianto industriale per la sintesi del piretroide. La tesi è strutturata in 7 capitoli. Dopo il capitolo 1, avente carattere introduttivo, il capitolo 2 descrive le caratteristiche generali dei piretroidi. La descrizione dettagliata del nuovo piretroide e della sua sintesi viene presentata nel capitolo 3, nel quale è anche descritta una possibile via di sintesi dei precursori del piretroide. Nel capitolo 4 è descritto il processo proposto per la sintesi del piretroide in scala di laboratorio e sono esposte dettagliatamente le prove sperimentali, che sono state svolte in reattori del volume di 1 litro, 4 litri e 25 litri. Il capitolo 5 è dedicato alla fase preliminare di Basic Design del processo, ovvero all’implementazione del processo su scala industriale, definendo un possibile impianto industriale per la produzione del piretroide. Nel capitolo 6 si analizza il recupero della piridina dalle acque di scarico ottenute a valle della reazione di sintesi del piretroide, descrivendo 2 metodi sperimentali adatti a questo scopo e approfondendo quello più efficace. Le conclusioni finali della tesi sono riportate nel capitolo 7.
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Casadio, Filippo Maria. "Prove sperimentali su componenti di condensatori e messa a punto di una nuova cella di carico." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/7537/.

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Abstract:
Allestimento di un banco prova e progettazione di una nuova cella di carico estensimetrica per determinare la resistenza meccanica di alcuni tipi di giunzione su componenti di condensatori. Segue un analisi statistica sui risultati ottenuti con esecuzione di analisi della varianza.
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7

Grossi, Michele. "Implementazione di un nuovo banco di prova per il collaudo di riduttori epicicloidali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il contenuto della tesi si è basato sull'esperienza di tirocinio svolta all'interno del reparto di ingegneria del processo dello stabilimento forlivese dalla Bonfiglioli Riduttori S.p.a. Nel capitolo 1 è stata presentata una breve introduzione sull’azienda mostrandone l’influenza e la collocazione a livello globale e descrivendo, in breve, la sua storia. Nel capitolo 2 si espone la linea di montaggio in cui è stato integrato il banco di collaudo. In particolare, si analizza il ciclo lavoro del riduttore denominato grader 606W, si mostrano le sue parti e si spiega come questo venga montato e collaudato. Nel capitolo 3 si descrive lo svolgimento del progetto da me diretto all’interno del periodo di tirocinio commentandolo nelle varie parti. Viene poi mostrato il diagramma di Gantt utilizzato per coordinare le diverse fasi. Infine, si presenta una semplice analisi economica di progetto e si ipotizza il tempo di ritorno dell’investimento. Nel capitolo 4 si entra nello specifico della descrizione del banco di collaudo in tutte le sue parti. Si procede per blocchi funzionali e si mostra, per ognuno, parte meccanica e struttura del sistema di comando. Vengono descritti i sistemi di sollevamento e rotazione del portapezzo, quello di alimentazione del motore idraulico di servizio per la prova di rotazione del riduttore e viene fatto un accenno sulla prova di tenuta dell’aria (air-control). Si parla poi del sistema di sicurezza per la tutela dell’operatore nel luogo di lavoro mostrandone i diversi componenti. Infine, si analizza il quadro elettrico e si descrive il funzionamento di alcune sue parti quali inverter, PLC e alimentatore. Nel capitolo 5, ultimo della trattazione, si parla nel dettaglio dell’azionamento concentrandosi sulla parte di controllo del sistema di alimentazione del motore di servizio. Viene descritto inizialmente il sistema di scambio dati per poi passare alla programmazione della logica del PLC la quale viene presentata in modo molto dettagliato.
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8

SCOCCA, Silvia. "Contrattazione collettiva aziendale e produttività del lavoro. Il caso Trelleborg Italia e Francia alla prova delle nuove sfide del mercato del lavoro." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2020. http://hdl.handle.net/10446/181511.

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9

NONVEILLER, MARCO. "Il Building Information Modelling da metodo a processo. La realizzazione della nuova metro di Doha." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/11578/286332.

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Abstract:
La tesi descrive gli aspetti metodologici e processuali sottesi al Building Information Modelling nella realizzazione di un progetto complesso quale la nuova metro di Doha. L’approccio progettuale e costruttivo indagato si basa sulla centralità assunta nell’intero processo dal modello informativo, attraverso l’integrazione e il coordinamento tra le diverse discipline coinvolte (architettura, ingegneria e impianti) e mediante la condivisione delle informazioni in esso contenute tra tutti gli attori coinvolti, dall’ideazione alla realizzazione fino alla futura gestione dell’opera.
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10

Siboni, Mattia. "Studio dei valori di soglia di rischio di rockburst ottenuti mediante una nuova prova sperimentale nella galleria di base del Brennero." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17655/.

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Abstract:
La galleria di base del Brennero è soggetta al rischio di rockburst (in italiano “colpo di montagna”), fenomeno di rottura violento e improvviso della roccia con proiezione di materiale lapideo dalle superfici di scavo. Le attuali tecnologie risultano inefficienti nel tentativo di identificare il momento esatto in cui il rockburst potrebbe manifestarsi. Tuttavia, mediante l’impiego di adeguati sistemi di monitoraggio microsismico, è ora possibile prevedere con un certo anticipo il potenziale innesco di fenomeni di rottura violenta. Infatti, i materiali rocciosi, quando sottoposti ad incrementi di carico vergini, emettono delle onde di vibrazione acustica, che si intensificano progressivamente in prossimità della rottura e che sono caratterizzati da contenuti in frequenza peculiari, superiori ai 500 Hz. Grazie all’utilizzo del sistema di monitoraggio, è quindi possibile registrare l’attività acustica nell’ammasso roccioso durante lo scavo, identificando le eventuali condizioni di rischio. Con la sperimentazione effettuata si è cercato di verificare la validità del valore di soglia adottato all’interno del cantiere. Essa è stata condotta comprimendo una porzione d’ammasso mediante l’utilizzo di due martinetti piatti e registrando contemporaneamente l’attività acustica dell’ammasso con diversi sensori accelerometrici collocati sulla parete di scavo. Con la nuova prova sono state inserite importanti specifiche tecniche rispetto ad una prima sperimentazione analoga eseguita all’interno dello stesso cantiere, la quale aveva permesso di modificare la soglia d’attenzione, definita in PSDS (somma dei valori di massima ampiezza registrati su finestre temporali di 10 minuti su un arco temporale di 12 ore) da 500 (mg)2/Hz a 700 (mg)2/Hz. Il lavoro di tesi condotto ha contribuito a verificare la validità della soglia d’attenzione adottata in cantiere e l’intervallo di frequenza di osservazione per il rischio di rockburst del sistema di monitoraggio.
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Books on the topic "Nuove prove"

1

Ventura, Nicoletta. Le nuove prove scientifiche nella revisione del processo penale. Bari: Cacucci, 2010.

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2

Cardini, Franco. Scheletri nell'armadio: Vecchie e nuove prove di terrorismo intellettuale. Firenze: Akropolis/La roccia di Erec, 1995.

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3

Prove di innovazione: Nuove forme ed esperienze di governo del territorio in Italia. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2001.

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4

Sala, Alberico. La prova del nuovo. Milano: Garzanti, 1988.

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5

Fiorio, Carlo. La prova nuova nel processo penale. Padova: CEDAM, 2008.

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6

La prova nuova nel processo penale. Padova: CEDAM, 2008.

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7

Palmieri, Vincenza. I malamente: Le nuove marginalità : ragazzi messi alla prova. Roma: Armando, 2013.

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8

Negro, Antonello. Il nuovo danno biologico: Prova, liquidazione, casistica. Milano: Giuffrè, 2011.

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9

Marwick, KPMG Peat, ed. Cento banche alla prova del nuovo bilancio. Milano: EDIBANK, 1994.

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10

Triggiani, Nicola. Ricognizioni mezzo di prova nel nuovo processo penale. Milano: A. Giuffrè, 1998.

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Book chapters on the topic "Nuove prove"

1

Lovari, Gianmarco. "Le provvisorie mète. Lo «Spirito ribelle» del Lucini naturalista." In Studi e ricerche del Dipartimento di Lettere e Filosofia, 375–91. Firenze: Società Editrice Fiorentina, 2023. http://dx.doi.org/10.35948/dilef/978-88-6032-688-1.21.

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Abstract:
Il contributo intende mettere in evidenza le cospicue modificazioni subìte dalla prima prova letteraria di Gian Pietro Lucini dal titolo Spirito ribelle, rilevando le differenze fra la sua originaria struttura naturalista e la seconda stesura. Tale passaggio riesce a farsi metafora di un nuovo modo di concepire la prassi letteraria, oramai distante da qualsiasi forma di realismo in direzione propriamente novecentesca.
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2

Galatà, Francesco. "Per la fortuna del Decameron nella letteratura di fine Ottocento: riscritture pascoliane edite e inedite." In Studi e saggi, 155–74. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-668-1.09.

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Abstract:
Although Boccaccio’s name is rarely encountered in published works of Giovanni Pascoli (1855-1912), traces of a constant reading and reuse of the Decameron have emerged and continue to emerge from the poet’s manuscripts. The article outlines the history of the already known contacts between the two authors and adds a new document: the unknown verse drama ‘Messer Gentile’, inspired by the novella X 4. This drama, designed as a one-act play with a prologue and three scenes, has been left unfinished: only the prologue and the first scene are preserved, but it is enough to appreciate some dynamics that characterize the rewriting process. A dense network of references to the most ancient Italian poetic tradition emerges from the dramatic lines, and among the manuscripts one discovers an experimental rhythmic prose composed of hendecasyllables arranged in a line that the study reconnects to the reform of modern tragic theater envisaged by Pascoli. Sebbene il nome di Boccaccio si incontri molto raramente nell'opera di Giovanni Pascoli (1855-1912), dai manoscritti del poeta sono emerse e continuano a emergere tracce di una lettura costante del Decameron. Il contributo ripercorre la storia dei contatti già noti tra i due autori e aggiunge un nuovo documento: l'inedito dramma in versi 'Messer Gentile' ispirato alla novella X 4. Il dramma, progettatto come atto unico con prologo e tre scene, rimase incompiuto: ci sono giunti soltanto il prologo e la prima scena, che sono sufficienti per apprezzare alcune delle dinamiche che caratterizzano la riscrittura. Dai versi emerge una fitta rete di riferimente alla tradizione poetica italiana delle origini e tra i manoscritti si ritrova un esperimento di prosa modulata sul ritmo continuato degli endecasillabi riconducibile all'idea di moderno teatro tragico di Pascoli.
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Lambertini, Anna. "Prove di coesistenza in un pianeta infetto." In Nuove specie di urbanità, 55–62. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1p6hq0h.10.

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"37 Vita Nuova." In The Complete Works of Oscar Wilde, Vol. 1: Poems and Poems in Prose. Oxford University Press, 2000. http://dx.doi.org/10.1093/oseo/instance.00237129.

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Conference papers on the topic "Nuove prove"

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Benvenuti, Erio. "Design and Test of a New Axial Compressor for the Nuovo Pignone Heavy Duty Gas Turbines." In ASME 1996 International Gas Turbine and Aeroengine Congress and Exhibition. American Society of Mechanical Engineers, 1996. http://dx.doi.org/10.1115/96-gt-145.

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Abstract:
This axial compressor design was primarily focused to increase the power rating of the current Nuovo Pignone PGT10 Heavy-Duty gas turbine by 10%. In addition, the new 11-stage design favourably compares with the existing 17-stage compressor in terms of simplicity and cost. By seating the flowpath and blade geometry, the new aerodynamic design can be applied to gas turbines with different power ratings as well. The reduction in the stage number was achieved primarily through the meridional flow-path redesign. The resulting higher blade peripheral speeds achieve larger stage pressure ratios without increasing the aerodynamic loadings. Wide chord blades keep the overall length unchanged thus assuring easy integration with other existing components. The compressor performance map was extensively checked over the speed range required for two-shaft gas turbines. The prototype unit was installed on a special PGT10 gas turbine setup, that permitted the control of pressure ratio independently from the turbine matching requirements. The flowpath instrumentation included strain-gages, dynamic pressure transducers and stator vane leading edge aerodynamic probes to determine individual stage characteristics. The general blading vibratory behavior was proved fully satisfactory. With minor adjustments to the variable stator settings the front stage aerodynamic matching was optimized and the design performance was achieved.
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Cocchi, Stefano, Michele Provenzale, Valerio Cinti, Luciano Carrai, Stefano Sigali, and Davide Cappetti. "Experimental Characterization of a Hydrogen Fuelled Combustor With Reduced NOx Emissions for a 10 MW Class Gas Turbine." In ASME Turbo Expo 2008: Power for Land, Sea, and Air. ASMEDC, 2008. http://dx.doi.org/10.1115/gt2008-51271.

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Abstract:
In the frame of a research project launched in 2006 (partly funded by Regione Veneto, a local institution in the North-East of Italy), ENEL and Nuovo Pignone are developing an innovative “zero emission” gas turbine cycle suitable for power generation. The gas turbine, a GE10-1 model, is manufactured by Nuovo Pignone and will be installed at ENEL’s coal-fired Fusina power plant, near Venice. The turbine, rated for 11 MWe, is equipped with a diffusive flame combustor and is suitable for operation with 100% hydrogen as main fuel over the entire load range. Hydrogen is available at Fusina site as by-product of petrochemical plants. Natural gas will be used as start-up and back-up fuel, and NOx emission abatement will be achieved by means of steam injection. Load operation will be possible with hydrogen only, with methane or hydrogen-methane mixtures (in case of reduced availability of hydrogen) and with or without steam injection. In order to support the combustion system’s design, experimental activities have been carried over a prototypical combustor, installed on a combustion test rig at ENEL’s experimental facility, located in Sesta (Tuscany). The test rig has been upgraded in order to permit full-scale combustor operation. Tests have been planned with the aim of providing a complete screening of combustion system’s sensitivity to minor hardware modification (three different burners and two different liners, designed for diffusive combustion, have been available) and operating conditions (sensitivity to cycle parameters and effect of steam injection). Special instrumentations have been installed for a detailed monitoring of hot parts’ metal temperature, combustion-driven pressure oscillations and pollutant emissions. A water-cooled camera has been installed for direct flame visualization. The experimental campaign is still on-going and only the default combustor configuration has been tested so far. However, collected results indicate safe combustor operation in both hydrogen and methane combustion mode: metal temperatures have never exceeded warning limits and pressure pulsation have been extremely quiet. NOx emission during hydrogen operation in dry combustion mode have been proven to be roughly 3 times higher than in dry methane combustion mode. Steam injection has been proven to be effective in reducing NOx emissions down to contractual values. Additional efforts are in progress to obtain a further reduction of emission level. Finally, experimental results have been processed in order to set up a simple NOx emissions’ model, accounting for NOx production in any possible operating mode.
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Desideri, Umberto, and Stefano Ubertini. "Flow Field Measurements in an Annular Gas Turbine Exhaust Diffuser With Struts." In ASME 1999 International Gas Turbine and Aeroengine Congress and Exhibition. American Society of Mechanical Engineers, 1999. http://dx.doi.org/10.1115/99-gt-418.

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Abstract:
This paper presents the velocity and turbulence characteristics of the flow in an annular diffuser, which is a model of a gas turbine exhaust diffuser with six struts. The diffuser where the measurements were made is a scaled down model of a 10 MW gas turbine, built by GE/Nuovo Pignone. In a previous paper (Desideri and Manfrida, 1995) 2-D turbulence and velocity measurements were presented with axial inlet velocity conditions. In this paper a more detailed 3-D analysis of the design and off design behavior of the diffuser is presented. Turbulence characteristics were determined by means of two hot split-film probes, which allowed measuring axial, radial and tangential components of the mean velocity and their fluctuating components. The measuring point is moved inside the diffuser by means of two step-motors, which allow the rotation of the hub and the radial displacement of the probe. Off-design behavior of the annular diffuser was determined by changing the inlet velocity angle of 10° from axial direction. The effect of swirl on the performance of the diffuser will be presented. Turbulence microscales were also calculated in regions of interest inside the diffuser, with particular attention to the strut wake.
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Bianchi, Dino, Paolo Noccioni, and Catherine J. Silvestri. "The New PGT5B/2: A State-of-the-Art 6MW Two-Shaft Gas Turbine." In ASME Turbo Expo 2000: Power for Land, Sea, and Air. American Society of Mechanical Engineers, 2000. http://dx.doi.org/10.1115/2000-gt-0561.

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Abstract:
The new PGT5B is a compact, state-of-the-art, 6 MW industrial gas turbine. The unit is available in two configurations: a single shaft for power generation and a two-shaft for mechanical drive applications. Maximum commonality has been maintained between the single and two shaft models. Both units share a common gas generator, with evident benefits in all the installations where mixed operations are required. The two-shaft engine is simply obtained by removing the second stage turbine from the single shaft unit and adding a two-stage power turbine. The unit is an evolution of the existing PGT5, building on the experience of the successful PGT10 model. The synergy between GE Aircraft Engines and GE Power System Nuovo Pignone, with the benefit of GE’s Six Sigma Total Quality Methodology, has permitted the application of the most advanced technology in the development of the major components of the engine. The high efficiency axial compressor is a scaled down version of the successful PGT10B, chosen as the base compressor for the new PGT’s product line. It has been obtained by the combination of advanced fully 3D aero-design, custom airfoil shape and blade stacking optimization. The annular DLE, dual fuel combustion system, developed according to the proven aircraft engines design, is able to satisfy the most stringent environmental regulations. The axial turbine, with sophisticated air cooling system, is designed to reach high values of firing temperature consistent with future uprates. The application of advanced CFD analysis using 3D viscous multi-rows codes and unsteady simulation has resulted in a very high efficiency turbine. The two stage uncooled power turbine capitalizes on Nuovo Pignone’s experience in the mechanical drive market. While the single shaft version is particularly suitable for power generation and cogeneration due to the high exhaust temperature, the two-shaft version, with wide operating speed range, is designed to be a reliable and efficient mechanical drive for compressors and pumps. The Power Turbine speed for optimum application efficiency (up to 34.%) is 12,500 rpm, with a capability range from 50% to 105% of nominal speed. The flexibility of the standard package satisfies the different installation requirements of oil and gas market. The simplicity of construction and the modular design concept of both the engine and package facilitate maintenance and reduce downtime and labor during servicing.
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Tap, F. A., R. Modi, and J. P. Van Buijtenen. "Liquid Fuel Spray Characterization for the Design of the Dual-Fuel PGT10B Combustor." In ASME Turbo Expo 2001: Power for Land, Sea, and Air. American Society of Mechanical Engineers, 2001. http://dx.doi.org/10.1115/2001-gt-0044.

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Abstract:
The Dry Low NOx (DLN) silo combustor of the Nuovo Pignone PGT10B gas turbine is being redesigned to meet Dual-Fuel capability. A prototype with specially designed fuel injectors, placed on airfoil-shaped elements, was tested at cold conditions (using water instead of Diesel fuel) to map the spray mass distribution at the premixer exit. The resulting profile showed high concentrations of liquid near the premixer centerline and on the premixer wall. Parallel to this test, a small-scale experimental and numerical study was made of a single atomizer of the fuel system, placed in cross flow position. This small-scale study was launched in order to gain insight in the behavior of the spray, as well as to assess the relative importance of spray modeling parameters. The PDPA experiments and 2D CFD simulations of these experiments showed fair agreement on the average drop size distribution and drop size-velocity correlation. The flow visualization also revealed liquid film formation on the surface of the airfoil, behind the injector, due to the low atomization pressure differential at cold conditions. Using this modeling experience, the spray patternation test with the prototype combustor has been modeled using an existing 3D CFD model of the premixer. The model also showed high liquid concentration on the wall, but not near the centerline. From the results of the small-scale study it is concluded that the measured high concentration near the premixer centerline is not a result of the flow field. It is assumed that in the complete assembly the liquid film from the injector vanes accumulates on the center body, resulting in a high liquid concentration downstream on the premixer centerline. Overall, the application of CFD analyses on the tests performed proved to be a very useful tool to evaluate the test results. The modeling experience identified the important factors in modeling the fuel spray in a gas turbine environment, but further evolution of computer resources is required before large-scale test results will be reproducible with CFD models.
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Cocchi, Stefano, Michele Provenzale, and Gianni Ceccherini. "Fuel Flexibility Test Campaign on a 10 MW Class Gas Turbine Equipped With a Dry-Low-NOx Combustion System." In ASME Turbo Expo 2007: Power for Land, Sea, and Air. ASMEDC, 2007. http://dx.doi.org/10.1115/gt2007-27154.

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Abstract:
An experimental test campaign, aimed to provide a preliminary assessment of the fuel flexibility of small power gas turbines equipped with Dry Low NOx (DLN) combustion systems, has been carried over a full-scale GE10 prototypical unit, located at the Nuovo-Pignone manufacturing site, in Florence. Such activity is a follow-up of a previous experimental campaign, performed on the same engine, but equipped with a diffusive combustion system. The engine is a single shaft, simple cycle gas turbine designed for power generation applications, rated for 11 MW electrical power and equipped with a DLN silos type combustor. One of the peculiar features of such combustion system is the presence of a device for primary combustion air staging, in order to control flame temperature. A variable composition gaseous fuel mixture has been obtained by mixing natural gas with CO2 up to about 30% vol. inerts concentration. Tests have been carried over without any modification of the default hardware configuration. Tests performed aimed to investigate both ignition limits and combustors’ performances, focusing on hot parts’ temperatures, pollutant emissions and combustion driven pressure oscillations. Results indicate that ignition is possible up to 20% vol. inerts concentration in the fuel, keeping the fuel flow during ignition at moderately low levels. Beyond 20% vol. inerts, ignition is still possible increasing fuel flow and adjusting primary air staging, but more tests are necessary to increase confidence in defining optimal and critical values. Speed ramps and load operation have been successfully tested up to 30% vol. inerts concentration. As far as speed ramps, the only issue evidenced has been risk of flameout, successfully abated by rescheduling combustion air staging. As far as load operation, the combustion system has proven to be almost insensitive to any inerts concentration tested (up to 30% vol.): the only parameter significantly affected by variation in CO2 concentration has been NOx emission. As a complementary activity, a simplified zero-dimensional model for predicting NOx emission has been developed, accounting for fuel dilution with CO2. The model is based on main turbine cycle and DLN combustion system controlling parameters (i.e., compressor pressure ratio, firing temperature, pilot fuel and primary air staging), and has been tuned achieving good agreement with data collected during the test campaign.
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Giannini, Nicola, Alessandro Zucca, Christian Romano, and Gianni Ceccherini. "Extending the Fuel Flexibility From Natural Gas to Low-LHV Fuel: Test Campaign on a Low-NOx Diffusion Flame Combustor." In ASME Turbo Expo 2008: Power for Land, Sea, and Air. ASMEDC, 2008. http://dx.doi.org/10.1115/gt2008-50647.

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Abstract:
Today’s Oil & Gas facility market requires enlarging machines’ fuel flexibility toward two main directions: on the one hand burning fuels with high percentages of Ethane, Butane and Propane, on the other hand burning very lean fuels with a high percentage of inerts. GE has extensive experience in burning a variety of gas fuels and blends in heavy-duty gas turbines. From a technical point of view, the tendency towards leaner fuel gases for feeding gas turbines, introduces potential risks related to combustion instability, on both combustion hardware and machines’ operability. GE Oil&Gas (Nuovo Pignone), has developed a new program aimed to extend the fuel flexibility of its Low-NOx diffusion flame combustor (Lean Head End, or LHE), which currently equips single and dual shaft 30 MW gas turbines, so that it can handle low-LHV fuels. A fuel flexibility test campaign was carried out at full and partial load conditions over an ambient and fuel range, in order to investigate both ignition limits and combustor performances, focusing on hot parts’ temperatures, pollutant emissions and combustion driven pressure oscillations. The pressurized tests were performed on a single combustion chamber, using a dedicated full-scale (full-pressure, full-temperature and full-flow) combustor test cell. Variable composition gaseous fuel mixtures, obtained by mixing natural gas with N2 from 0% up to about 50% vol., were tested. The experienced LHE combustion system up to now had been fed only with natural gas in multi can single gas combustion systems. Combustion system modifications and different burner configurations were considered to enlarge system capabilities, in order to accommodate operation on the previous mentioned range of fuel mixtures, including: nozzle orifice sizing and combustor liner modification. This paper aims to illustrate the upgraded technology and the results obtained. Reported data show combustion system’s performances, mainly in terms of pollutant emissions and operability. The performed test campaign demonstrated the system’s ability to operate at all required loads with diluted natural gases containing up to 50% vol. of N2. Results also indicate that ignition is possible with the same inerts concentration in the fuel, keeping the fuel flow at moderately low levels. As far as load operation, the combustion system proved to be almost insensitive to any tested inerts concentration, while a huge reduction of NOx emissions was observed increasing the molar fraction of N2 in the fuel gas, maintaining good flame stability.
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