Academic literature on the topic 'Nuova e antica architettura'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Nuova e antica architettura.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Nuova e antica architettura"

1

Donini, Pierluigi. "Una nuova storia della filosofia antica." RIVISTA DI STORIA DELLA FILOSOFIA, no. 2 (May 2017): 303–12. http://dx.doi.org/10.3280/sf2017-002005.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Chiappelli, Fredi, Giorgio Pasquali, and Gianfranco Folena. "Lingua nuova e antica: Saggi e note." Modern Language Review 82, no. 2 (April 1987): 499. http://dx.doi.org/10.2307/3728498.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Freccero, Carlo. "Il telefilm: una nuova, antica, forma di narrativa." Rivista di estetica, no. 36 (December 1, 2007): 131–48. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.2371.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Vaccarella, Corrado. "Studio progettuale e metrologico delle basiliche forensi di Saepinum e Bilbilis." Salduie, no. 13-14 (December 31, 2014): 315–26. http://dx.doi.org/10.26754/ojs_salduie/sald.201413-146667.

Full text
Abstract:
Questo articolo è volto ad analizzare lo studio progettuale e metrologico di uno dei monumenti più rappresentativi del foro romano, la basilica, cercando di proporre una nuova chiave di lettura metrica basata sulle informazioni edite integrate con quelle della computer grafica su basi vettoriali. Tale approccio metodologico porta inevitabilmente a nuove documentazioni planimetriche di tali edifici i cui vantaggi, essendo su base vettoriale, sono quelli di rimpiegarli per una serie di studi a livello di architettura, topografia e nel nostro caso di studi progettuali-metrologici, cercando di mettere a punto una nuova tipologia di intervento volta a definire la base metrologica impiegata per la loro edificazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Maniaci, Marilena. "Verso una nuova riflessione sul lessico codicologico. Tipologia e architettura delle definizioni." Gazette du livre médiéval 51, no. 1 (2007): 1–15. http://dx.doi.org/10.3406/galim.2007.1753.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Fiamma, Andrea. "FIAT LUX. ANIMA DEL MONDO, NATURA E CREAZIONE NELL’OPERA DI NICOLA CUSANO." Trilhas Filosóficas 13, no. 1 (September 7, 2020): 129–46. http://dx.doi.org/10.25244/tf.v13i1.2401.

Full text
Abstract:
Nicola Cusano (1401-†1464) nelle sue opere rielabora i lineamenti fondamentali delle dottrine filosofiche di Platone e di Aristotele. Il presente saggio mostra come Cusano ridefinisca il concetto platonico di anima del mondo e quello aristotelico di natura allo scopo di presentare una metafisica della creazione che non rifiuti la filosofia antica, ma che la porti a perfezione in una nuova sintesi cristiana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Pisani, Mario. "Mario Botta Architetture 1960-2010." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 3 (October 3, 2010): 11–23. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2010.v3i.12677.

Full text
Abstract:
Perché è così importante l’opera di Botta? Perché ha compreso prima di altri che era giunto il momento “di intraprendere una strada nuova dentro la complessità della società post-industriale”. Per dirlo con Carlo Bertelli, la sua architettura é caratterizzata dalla poetica dell’ascolto, dei luoghi e degli uomini. Una inesauribile disponibilità a recepire il territorio e coloro che lo abitano. Un ascolto che va oltre il fatto autoreferenziale —la casa o la chiesa alla Botta— per recepire e fare propri gli stimoli, le suggestioni, i percorsi che cercano di attribuire sostanza e concretezza all’intuizione progettuale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Wooten, Cecil W. "Questions in Greek Rhetorical Theory and Demosthenes' Philippics." Rhetorica 31, no. 4 (2013): 349–71. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2013.31.4.349.

Full text
Abstract:
Nessuna classificazione, sia antica sia moderna, porta alla luce in modo adeguato la varietà di domande che Demostene utilizza nelle sue Filippiche. Lo scopo di questo lavoro è di esaminare l'analisi dell'utilizzazione delle domande nell'eloquenza greca e di elaborare una nuova classificazione che si basa sul lavoro dei retori antichi e studiosi moderni, ma mette in evidenza la diversità della prassi di Demostene e chiara come i diversi tipi di domande che egli usa nei suoi discorsi spesso riflettono l'approccio di tutto il discorso.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Perulli, Adalberto. "Per una disciplina del lavoro "in tutte le sue forme e applicazioni"." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 164 (December 2022): 70–90. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-164004.

Full text
Abstract:
L'articolo intende indagare criticamente l'attuale assetto del Diritto del lavoro ancora focalizzato, da un punto di vista assiologico e regolativo, sulla predominanza della fattispecie del lavoro subordinato, laddove sarebbe il tempo di riconsiderare come tutto il lavoro rientri nel processo di produzione capitalistico. Superando la frattura esistente tra norma giuridica e realtà sociale, un'idea unitaria e al contempo pluralistica di lavoro può consentire una nuova politica del diritto e una diversa architettura regolativa, finalizzate alla costruzione di tutele sociali legate al lavoro personale a favore di altri, indipendentemente dal tipo negoziali e dalle forme con-trattuali impiegate, e a prescindere dalle categorie giuridiche della autonomia o subordinazione.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Mariani, Serena. "Il grano della discordia: il provvedimento Cappelli dell'Agcm e la sentenza San Carlo del Tribunale di Roma." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002008.

Full text
Abstract:
Il presente contributo ha l'obiettivo di analizzare due recenti decisioni aventi ad oggetto distinte varietà di grano duro: il provvedimento sul frumento Cappelli dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la sentenza sul grano San Carlo del Tribunale di Roma. Entrambi i casi riguardano, sebbene in modo diverso, il tema dei diritti di esclusiva sulle varietà vegetali. Nella vicenda San Carlo, tali diritti derivano dalla concessione di una privativa nazionale sulla nuova varietà vegetale. Diversamente, nel caso Cappelli è stata posta in essere una privatizzazione de facto di una varietà antica, in assenza di qualsivoglia diritto di proprietà intellettuale sulla stessa. L'elaborato vuole altresì porre l'accento sull'importanza del miglioramento genetico in agricoltura, necessario affinché vengano sviluppate varietà sempre più produttive, resistenti e sostenibili. Per fare ciò, è opportuno permettere al costitutore di ottenere un ritorno sugli investimenti, mediante il riconoscimento di un'esclusiva sulla nuova varietà. Tuttavia, tale esclusiva non può essere illimitata né estendersi a varietà di pubblico dominio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Nuova e antica architettura"

1

de, Leo Micaela. "La memoria della citta il progetto come strumento di ricerca." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6138/.

Full text
Abstract:
Obbiettivo di questa tesi è quello di delineare, attraverso i lavori svolti durante il mio percorso di studi presso la Facoltà di Architettura “Aldo Rossi” di Cesena, gli strumenti metodologici appresi per l’elaborazione di un progetto di architettura, capace di abbandonare la dicotomia antico – nuovo, interpretati come concetti distinti e a volte contrari, a favore di «una collaborazione che, con il nostro contributo, aumenta ed arricchisce la perenne attualità delle possibili combinazioni formali di relazione universale». E. N. Rogers
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Gardini, Chiara, and Francesca Manara. "Viserbella: la nuova spiaggia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/2141/.

Full text
Abstract:
Questa tesi di laurea si pone in continuità rispetto all’esperienza maturata nel Laboratorio di Sintesi Finale di Urbanistica “Spiagge urbane. Paesaggi, luoghi, architetture nella città balneare adriatica”. Nel corso del Laboratorio è stata condotta una riflessione sulle possibili strategie di “dedensificazione” della località balneare di Viserbella, nella Riviera di Rimini. La tesi è quindi l’occasione per ripensare lo sviluppo e la trasformazione di una parte del litorale riminese, creando una città balneare capace di conferire un’impronta indelebile nel tessuto esistente. L’esigenza di “dedensificare” nasce per dare una concreta risposta ad un incontrollato sviluppo turistico che ha creato contemporaneamente l’affascinante prodotto che è la costa romagnola, e il tessuto completamente saturo e senza alcuna pianificazione urbanistica, sviluppatosi, per lo più, tra la linea di costa e la linea ferroviaria. La storia di Viserbella, posta tra Torre Pedrera e Viserba, inizia nei primi decenni del Novecento, ma il vero sviluppo, legato al boom turistico, avviene negli anni Cinquanta, quando la località si satura di edifici, alcuni dei quali di scarso valore architettonico e collocati sull’arenile, e di infrastrutture inefficienti. Lo studio dell’area di progetto si articola in quattro fasi. La prima riguarda l’analisi territoriale della costa romagnola compresa tra Cesenatico e Cattolica, con un raffronto particolare tra la piccola località e la città di Rimini. La seconda parte è volta a ricostruire, invece, le fasi dello sviluppo urbano dell’agglomerato. La ricerca bibliografica, archivistica, cartografica e le interviste agli abitanti ci hanno permesso la ricostruzione della storia di Viserbella. La terza parte si concentra sull’analisi urbana, territoriale, ambientale e infrastrutturale e sull’individuazione delle criticità e delle potenzialità della località determinate, in particolar modo, dai sopraluoghi e dai rilievi fotografici. Basilari sono state, in questo senso, le indagini svolte tra i residenti che ci hanno mostrato le reali necessità e le esigenze della località e il raffronto con gli strumenti urbanistici vigenti. La fase di ricerca è stata seguita da diversi docenti e professionisti che hanno lavorato con noi per approfondire diversi aspetti come i piani urbanistici, lo studio del paesaggio e dell’area. Con i risultati ottenuti dalle indagini suddette abbiamo redatto il metaprogetto alla scala urbana che identifica le strategie di indirizzo attraverso le quali si delineano le azioni di programmazione, finalizzate al raggiungimento di un risultato. La conoscenza del territorio, le ricerche e le analisi effettuate, permettono infatti di poter operare consapevolmente nella quarta fase: quella progettuale. Il progetto urbanistico di “dedensificazione” per la località di Viserbella ha come presupposto primario la sostituzione dell’attuale linea ferroviaria Rimini-Ravenna con una linea a raso che migliori i collegamenti con le località vicine e la qualità della vita, dando ulteriori possibilità di sviluppo all’insediamento oltre la ferrovia. Da questo emergono gli altri obiettivi progettuali tra cui: riqualificare l’area a monte della ferrovia che attualmente si presenta degradata e abbandonata; rafforzare e creare connessioni tra entroterra e litorale; riqualificare il tessuto esistente con l’inserimento di spazi pubblici e aree verdi per la collettività; “restituire” la spiaggia al suo uso tradizionale, eliminando gli edifici presenti sull’arenile; migliorare i servizi esistenti e realizzarne di nuovi allo scopo di rinnovare la vita della collettività e di creare spazi adeguati alle esigenze di tutti. Restituire un’identità a questo luogo, è l’intento primario raggiungibile integrando gli elementi artificiali con quelli naturali e creando un nuovo skyline della città. La progettazione della nuova Viserbella pone le basi per forgiare degli spazi urbani e naturali vivibili dagli abitanti della località e dai turisti, sia in estate che in inverno.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Casadio, Sara. "Terre Naldi: Una architettura per la nuova cantina vinicola." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/3060/.

Full text
Abstract:
“Terre Naldi” è al giorno d'oggi un vero e proprio punto di incontro tra insegnamento, sperimentazione, e “pratica agricola” che si estende su una superficie di circa cento ettari sulle colline faentine. Situato in località Tebano, al confine tra i comuni di Faenza e Castelbolognese, questo centro si trova in un contesto di rilevanza locale sia dal punto di vista paesaggistico che storico grazie alla sua prossimità alla diga sul torrente Senio e a tutto il sistema del Canale dei Mulini risalente al 1300. Da un punto di vista architettonico però, Terre Naldi si presenta tutt'oggi in maniera problematica. I continui ampliamenti hanno trasformato negli anni il complesso originale (casa, casone e aia) in un agglomerato disomogeneo di edifici dalle caratteristiche totalmente discordanti tra loro e decisamente fuori scala rispetto al contesto in cui si trova.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Baratti, Giada. "Rigenerare Bolognina. Una nuova struttura per il mercato rionale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
La tesi trattata in questo volume ha come oggetto la rigenerazione del quartiere Bolognina. Si sviluppa dal lavoro effettuato durante il Laboratorio di Laurea in Architettura Sostenibile dove si è analizzato l’intero quartiere a nord della stazione di Bologna, e si sono individuate delle strategie comuni che possano riqualificare l’area e risolvere i problemi di convivenza alla quale è esposta. Più nel dettaglio la tesi ha preso in analisi due “insule” collocate a 4 minuti a piedi dalla stazione e che racchiudono al loro interno il Mercato di Via Albani. Si è occupata del progetto di una nuova struttura per il mercato rionale e di prevedere nuove attività che possano attirare a sé un maggior flusso di utenza. Parallelamente si è occupata della sistemazione delle corti interne nell’insula a sud del mercato e della rigenerazione di un edificio di edilizia popolare di proprietà ACER, con l’obiettivo di prevedere un intervento ripetibile anche agli edifici limitrofi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Muscolino, Giuseppe. "Porfirio: il Contra Christianos. Per una nuova edizione dei frammenti." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/218.

Full text
Abstract:
2008 - 2009
La ricerca si compone di tre parti, distinte tra loro ma complementari: nella prima si ripercorrono le linee storiche dell'opera, analizzando la data e il luogo dove Porfirio ha composto il Contra Christianos, alla luce delle notizie divergenti fornite in proposito dalle varie fonti storiche. La seconda parte riguarda l'analisi dei tentativi che sono stati compiuti per cercare di ricostruire lo scritto anticristiano, partendo dall'anno 1630 fino al 1998. All'interno di questo arco di tempo di quasi quattro secoli, viene analizzata e criticata la raccolta del teologo tedesco A. von Harnack, che rappresenta a tutt'oggi l'unica edizione valida a cui fare riferimento. La terza parte infine riguarda il tentativo di una nuova edizione dei frammenti del Contra Christianos: si parte sostanzialmente dalla verifica della possibilità di far risalire a Porfirio la paternità di ogni singolo frammento; tale controllo viene esteso anche ad altri brani che nel corso dell'attuale ricerca sono stati ritenuti degni di interesse per il fine che si è cercato di raggiungere. Una volta fatta la classificazione dei frammenti e delle fonti, si è passati all'analisi e al commento di ogni singolo brano al fine di avere una visione quanto più completa da un punto di vista contenutistico, stilistico, filologico e filosofico. Con questo nuovo metodo si è cercato di stabilire i confini dell'ambito porfiriano, le competenze del filosofo, gli effettivi attacchi del neoplatonico facendo luce, all'interno del conflitto fra paganesimo e cristianesimo del III secolo, sulle novità e sulle differenze di Porfirio, non solo rispetto al suo predecessore Celso o al suo successore Giuliano, ma anche rispetto a quegli autori minori e a quel sostrato di cultura anticristiana che spesso è stata considerata porfiriana, ma, sottoposta ad una lettura più approfondita, non presenta in alcun modo le caratteristiche del neoplatonico riscontrabili, tra l'altro, anche dal confronto con altre opere. [a cura dell’autore]
VIII n.s.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Giani, Martino. "Un progetto per le mura di Bologna: antichi frammenti e nuovi spazi aperti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il progetto, partito da una ricerca storica della città di Bologna e della nascita della terza cinta in particolare, si è poi soffermato sull'analisi dello stato attuale delle mura. La problematica principale emersa è stata la frammentarietà dei resti. Quello che manca è una visione unitaria di questo spazio, che fino all'inizio del secolo scorso era il limite che marcava la città rendendola distinguibile dalla campagna. Da qui è nata l'idea del progetto a scala urbana: ripensare lo spazio dei viali di circonvallazione, anticamente occupato dal fossato, e di conseguenza cambiare radicalmente l'organizzazione della viabilità, riducendo la carreggiata adibita al traffico automobilistico. Operazione, questa, possibile solamente con l'introduzione di un servizio di trasporto pubblico efficiente quale il tram. In questo modo è stato possibile ricavare uno spazio, a ridosso delle mura, dedicato al verde. La scelta del verde è stata dettata dalla volontà di riportare alla memoria la distinzione tra città e campagna. Il progetto è proseguito poi a scala architettonica. Come area di progetto ho scelto un'area particolarmente importante per la città di Bologna: piazza XX settembre e la zona dell'autostazione. In quest'area specifica la criticità maggiore è la presenza dell'autostazione, edificio che compromette la visibilità del muro storico. Da questa motivazione è scaturita l'ipotesi di spostarla in zona fiera. Anche per il progetto architettonico sono partito da una ricerca storica dell'area: sito di particolare interesse storico in quanto per ben cinque volte vi è stata eretta una fortezza papale che è sempre stata abbattuta dai bolognesi, in nome di un senso civico di forte autonomia che ha sempre contraddistinto i cittadini. Proprio dalla suggestione di quest'idea sono partito per la formulazione del progetto architettonico. Ho pensato quindi ad uno spazio aperto, un teatro in legno, dedicato ai cittadini e alla loro cultura.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Poggiali, Gabriele, and Mirko Silenzi. "Varanasi la nuova Suraj Kund : abitare il luogo sacro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1788/.

Full text
Abstract:
L’area oggetto dell’ipotesi progettuale è la Suraj Kund, Cisterna del Sole, sita nella città di Varanasi, nello stato dell’Uttar Pradesh, India. E’ proprio per via delle innumerevoli differenze che ci sono tra l’Occidente e l’India, siano esse culturali, religiose, storiche e conseguentemente architettoniche, che chiunque visiti questo particolare Stato del mondo, viene sopraffatto dalla sua incredibile complessità culturale. “Punto di incontro ed origine dei più diversi popoli e delle più diverse culture, l’India si riallaccia a tradizioni millenarie. L’India riesce ad accogliere gli influssi stranieri esercitati nel tempo trasfigurandoli, senza tuttavia intaccare la propria identità culturale. L’India seduce il visitatore occidentale per la coesistenza di diversi popoli, lingue e religioni.” [8] Dall’analisi del sito sono stati individuate una serie di problematiche e criticità la cui risoluzione,conseguentemente allo studio delle architetture d’acqua indiane e dagli elementi caratteristici dell’architettura di Varanasi, sarà punto di partenza in fase progettuale. Insieme al ripristino funzionale dell'area saranno progettati un ostello per l’accoglienza dei pellegrini, una scuola d’artigianato e due blocchi abitativi di differente tipologia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Pisilli, Rossella, and Davide Tesei. "La nuova porta urbana : intervento urbano sostenibile a Bertinoro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5342/.

Full text
Abstract:
Oggetto di questa tesi di Laurea è la progettazione di un insediamento sostenibile a Bertinoro (FC), in un’area a sud-ovest del centro urbano, in una posizione strategica per l’arrivo e l’accesso alla città alta. Coerentemente con le indicazioni dell’Amministrazione Comunale, l’intervento comprende la realizzazione di edifici terziari e residenziali, di un parcheggio di attestazione per il borgo di Bertinoro, e la riqualificazione dell’area verde ai piedi delle mura storiche. La progettazione ha adottato un approccio integrato dal punto di vista compositivo e costruttivo, mostrando particolare attenzione ai temi ambientali, assunti come determinanti per ambire ad elevati livelli di benessere per gli abitanti e per i fruitori del nuovo polo urbano. Il progetto affronta due scenari: uno a scala urbana e uno a scala architettonica. Alla scala urbana si è scelto di valorizzare e potenziare il sistema di percorsi pedonali esistenti che consente il collegamento tra le diverse parti della città, valorizzando il paesaggio come risorsa primaria. La definizione delle strategie urbane è stata prioritaria, tenendo in considerazione una gestione sostenibile del territorio. Intervenendo in un luogo caratterizzato da forti pendii – sia naturali sia, in parte, anche artificiali- che rendono difficile la mobilità, la tesi si è posta come obiettivo la riduzione dei flussi veicolari all’interno del centro storico, garantendo nel contempo la completa accessibilità di quest’ultimo attraverso nuovi percorsi di risalita nel verde, che possano incentivare la mobilità pedonale. Questo ha portato ad un studio dei percorsi pedonali di Bertinoro e ad una ricerca sui vari tipi di parcheggio, finalizzata alla definizione della soluzione più adeguata per il luogo. Alla scala architettonica, per assicurare l’integrazione del nuovo intervento con il contesto locale e il territorio, il progetto ha condotto un’approfondita analisi del sito, affrontando lo studio di elementi del contesto sociale, culturale, ambientale e paesaggistico. A questi si è affiancata l'analisi degli aspetti relativi al clima, funzionali alla scelta dell’esposizione e sagoma volumetrica degli edifici. La complessità del progetto è stata quella di dare uguale importanza a dati oggettivi e quantificabili, come orientamento, apporti solari, impianti, senza tralasciare i valori storico-paesaggistici di questi luoghi. La sfida è stata quindi quella di progettare un insediamento urbano con requisiti energetici aventi un impatto ambientale sostenibile. La complessità del progetto è stata quella di dare uguale importanza a dati oggettivi e quantificabili, come orientamento, apporti solari, impianti, senza tralasciare i valori storico-paesaggistici, risorsa fondamentale per questi luoghi. La sfida è stata quindi quella di progettare un insediamento dotato di prestazioni energetiche sensibilmente più elevate rispetto alle soglie stabilite dalla normativa e di riuscire ad integrare nel contesto, con il minor impatto ambientale e percettivo, l’intero insediamento urbano. Per garantire un corretto rapporto tra costruito e contesto urbano si è deciso di utilizzare materiali da rivestimento della tradizione locale, come la pietra e l’intonaco, e di attenuare l’impatto visivo del costruito con l’impiego di coperture verdi che possono restituire, in quota, il suolo occupato dai volumi edificati. Il titolo “la nuova porta urbana” sintetizza l’idea del nostro progetto; un progetto che non si limita all’area d’intervento ma guarda ben oltre cercando un rapporto con la città storica e un legame con essa diventando un nuovo polo funzionale e un nuovo accesso per Bertinoro. Durante tutto il processo progettuale si è operato verificando contestualmente ogni scelta dal punto di vista architettonico, tecnologico ed energetico, puntando ad un progetto che possa essere definito sostenibile a tutte le sue scale: urbana e architettonica. La realizzazione di edifici tecnologicamente efficienti dal punto di vista delle prestazioni energetiche rappresenta la premessa per la formazione di una città più responsabile e rispettosa nei confronti dell’ambiente che la circonda.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Montefiori, Luca, and Tijana Rudnjanin. "Aeroporto di Rimini: Una nuova porta per la riviera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9003/.

Full text
Abstract:
La tesi ha come obiettivo la riconnessione di parti di città frammentate e l'attribuzione ad esse di una identità. L'area di progetto si trova nella periferia sud di Rimini in prossimità dell'aeroporto. La ricerca, da un progetto generale dell'area, prosegue con la definizione architettonica del nuovo aeroporto interpretato come nuova porta per la riviera.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Pasini, Emanuele, and Elisabetta Santonocito. "Rimini: aeroporto, polo del benessere e nuova stazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9005/.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Nuova e antica architettura"

1

Cristina, Franco, Massarente Alessandro, and Trisciuoglio Marco, eds. L' antico e il nuovo: Il rapporto tra città antica e architettura contemporanea : metodi, pratiche e strumenti. Torino: UTET libreria, 2002.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Nuova architettura italiana. Firenze: Aión, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Milano: Nuova architettura. Milano: Skira, 2005.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Nuova architettura razionale. Firenze, Italia: Aión, 2010.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Roma: Nuova architettura. Milano: Skira, 2008.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Architettura d'oggi e restauro: Un confronto antico-nuovo. Torino: UTET scienze tecniche, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Botticini, Camillo. Città antica, architettura contemporanea. Santarcangelo di Romagna (Rimini): Maggioli, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Gianfranco, Folena, ed. Lingua nuova e antica. 2nd ed. Firenze: F. Le Monnier, 1985.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Francesco, Ghio, Rossi Piero Ostilio, and Jemolo Andrea, eds. Roma, la nuova architettura. Milano: Electa, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

1945-, De Michelis Marco, Campigotto Luca 1962-, Cacciari Massimo, and Fondazione "Giorgio Cini", eds. Venezia: La nuova architettura. Milano: Skira, 1999.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Nuova e antica architettura"

1

Mamiani, Maurizio. "L'ordine e il metodo: la tradizione logicoretorica antica e la nuova scienza." In Textes et Etudes du Moyen Âge, 245–54. Turnhout: Brepols Publishers, 1999. http://dx.doi.org/10.1484/m.tema-eb.4.00617.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Ferlenga, Alberto. "Architettura e nuova condizione umana." In Vivere, abitare, condividere, 8–13. Quodlibet, 2020. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv18phggm.4.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Carughi, Ugo. "Una nuova concezione di patrimonio attraverso il giudizio critico." In Patrimonio e progetto di architettura, 260–64. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.45.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Migliaccio, Anna, Soprintendenza Archeologia, and Belle Arti e. Paesaggio. "Diritto al paesaggio e piani paesaggistici di nuova generazione." In Patrimonio e progetto di architettura, 242–46. Quodlibet, 2021. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2gz3x69.42.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Pietrolucci, Marco. "Alcuni concetti chiave per una nuova “architettura urbana”." In Nuove architetture urbane, 85–93. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1pnn.10.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Pazzaglini, Marcello. "Verso una nuova didattica per i laboratori di architettura." In Bruno Zevi e la didattica dell’architettura, 309–20. Quodlibet, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvsf1p1z.30.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Carlo Bianchini, Alessandro Viscogliosi, Francesca Cicinelli, and Andrea Gallo. "La costruzione scientifica della memoria: il caso della nuova antica città di Ninfa." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.97.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Conference papers on the topic "Nuova e antica architettura"

1

Silva, Madalena Pinto da. "Guardare oltre il tempo." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7958.

Full text
Abstract:
È nostra convinzione che gli argomenti della dissoluzione del luogo contribuiscono a ideare una città che va aggiungendo architetture atopici, architetture dove si può manifestare più facilmente la spettacolarità delle sue forme, e dove la rottura spaziale della città diventa più evidente. D'altra parte, la difesa dell’anti-storicità del processo creativo architettonico, nel confronto con la città e la sua architettura in nome del progresso e del futuro, crea le forme di rottura e di disagio e dà forza ad una nuova visione puramente funzionalista. Oggi l'architettura appare come controllata d’altre aree del sapere, manifestandosi, tuttavia, esuberante nelle sue forme, in un’autonomia illusoria, e prigioniera di presupposti che le superano e svalutano. L'architettura contemporanea deve chiamare di nuovo a sé il concetto di continuità e permanenza, della prospettiva di creare nuove memorie e di contribuire alla definizione di riferimenti collettivi che possano edificare le forme della nostra storia attuale, e le forme di una città in crescita che oggi è già difficile da identificare. Siamo preoccupati, tuttavia, in un altro ordine, l'ordine che possiamo trovare attraverso esempi che mostrano una sequenza 'genomica', una struttura che stabilisca la continuità dei fatti che hanno determinato la città e che la hanno configurato in molti modi, nel corso della sua storia. In un processo dicotomico di causa ed effetto, la città contemporanea può anche vedere la sua forma descritta con la precisazione della forma dei suoi spazi pubblici (Il suo design e la sua posizione – una grammatica operativa), ma anche con il rapporto e i legami tra loro, (un ordine – una sintassi efficiente). We are convinced that the arguments surrounding the dissolution of place tend toward the materialization of a city which continues to amass atopic architectures, architectures that facilitate the spectacularism of their forms and where the spatial rupture of the city becomes more discernible. On the other hand, the vindication of the architectural creative process as anti-historical creates forms of rupture and discomfort, and empowers a new, merely functionalist, vision. Today architecture is seen as subsidiary to other branches of knowledge, and, despite its exuberant forms, it retains an illusory autonomy, confined by assumptions that surpass and depreciate it. Contemporary architecture must reclaim the notion of perpetuity and permanence, so as to create new memories and contribute to the maintenance of collective references that solidify our current history’s forms and the forms of a growing city increasingly difficult to identify. We are interested in the order that we can find by way of examples that feature a ‘genomic’ sequence, a structure capable of establishing the continuity of facts that throughout history have determined and configured the city in so many ways. By means of a dichotomous cause and effect process, we may also describe the contemporary city’s form by clarifying the form of public spaces (their design and position – an operative grammar) and the relation and articulation between public spaces (an order – an efficient syntax).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Zucchi, Giovanni. "Nuovi dispositivi spaziali per la rigenerazione urbana: il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello di Secondigliano a Napoli." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7909.

Full text
Abstract:
Le aree dimesse, veri propri buchi neri nei tessuti urbani, rappresentano un’importante occasione per lo sviluppo delle città da contrapporre ai modelli dello sprawl, intervenendo come nodo centrale del dibattito e della ricerca urbana contemporanea. Bisogna però interrogarsi sulle possibilità del progetto di tali aree, le cui trasformazioni possono avere ricadute enormi sull’assetto della città stravolgendone la geografia e gli stessi rapporti posizionali. Considerare la rigenerazione un modello da contrapporre allo sprawl, necessita innanzitutto un’analisi di quei caratteri che hanno favorito i modelli di diffusione urbana, rendendoli appetibili sia agli investimenti che alle pratiche insediative. Bisogna quindi capire cosa porta una persona a preferire l’outlet alle vie del centro o la villetta suburbana all’appartamento in città. Si delinea così un nuovo modello di spazi per la città, che ibrida le tipologie tipicamente urbane con quelle più contemporanee dello spawl, secondo i dispositivi dinamici e flessibili della rigenerazione urbana. In questo senso si intende proporre il caso studio delle caserme Caretto e Boscariello situate a Napoli nel quartiere di Secondigliano ed oggetto della sperimentazione progettuale da me svolta nell’ambito della tesi di laurea in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Università Federico II di Napoli. In questa vasta area militare sottoposta a dismissione dalla Variante al piano regolatore,si pensa di collocare un nuovo tessuto urbano che, in un territorio altamente complesso, vuole rappresentare una nuova forma di centralità urbana capace di riattivare l’intera periferia Nord di Napoli.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Tonelli, Chiara. "Abitare domani: sfide e opportunità per la Smart City." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7952.

Full text
Abstract:
"La nascita dell’agricoltura segna, agli inizi della civiltà, la costituzione delle due più antiche professioni al mondo: l’agronomo e l’architetto. … L’agronomo in grado di comprendere la qualità del terreno e sapere come trattare le sementi, e l’architetto in quanto deputato all’organizzazione creativa del nuovo ambiente umano, ovvero la gestione dello spazio che racchiude la zona nella quale si concentrano le attività e la vita degli agricoltori”. Ecco la nascita della città, uno dei tre assi portanti del convegno “Città, Memoria, Gente” in cui si inseriva la sessione “Architettura, Sostenibilità, Energia” che ho moderato. Senza la città i tre temi della sessione non avrebbero lo stesso portato. Un casale isolato nella campagna è un’architettura, è sostenibile e produce la propria energia, almeno quella alimentare per i suoi abitanti. Ci interessava però mettere a fuoco il meccanismo che unisce gli edifici al loro essere insieme in un agglomerato che si è fatto città, dove si intessono relazioni umane, dove si creano condizioni di sostenibilità, dove si consuma ma si può produrre energia. "The birth of agriculture marks the beginning of civilization, the formation of the two oldest professions in the world: the agronomist and the architect. The agronomist ... able to understand the quality of the land and to know how to treat the seeds, and the architect as deputy of the creative organization of the new human environment, such as the management of the space that encloses the area where activities and the lives of farmers are concentrated" (Sergio Di Cori Modigliani, “La narrativa esistenziale di Territorio zero”, in Territorio Zero, per una società a emissioni zero e chilometri zero, a cura di Livio De Santoli e Angelo Consoli, Minimum fax, Roma, 2013). Here it is the birth of the “Cities”, one of the three themes of the conference "Cities, Memory, People" where the session "Architecture, Sustainability, Energy ", which I moderated, was. Without the city the three themes of the session would not have brought the same. An isolated house in the countryside is an architecture, it is sustainable and produces its own energy, at least feed its inhabitants. We were interested, however, to focus on the mechanism that links the buildings to their being together in a cluster that has made the city where human relations weave, where sustainable conditions could be created, where it is possible to consume as well to produce energy.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography