Journal articles on the topic 'Nuova didattica'

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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara, and Vincenzo Todisco. "Editoriale." DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Abstract:
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Troiano, Rosa. "PER UNA NUOVA DIDATTICA DELLA LINGUA ITALIANA." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 44, no. 2 (September 2010): 532–37. http://dx.doi.org/10.1177/001458581004400216.

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Cipolli, Carlo, and Marco Poli. "L'insegnamento delle discipline psicologiche nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia: il contributo di Marcello Cesa-Bianchi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 103–20. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11604.

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Abstract:
Marcello Cesa-Bianchi (1926-2018) è stato professore ordinario di Psicologia generale per 40 anni nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Statale di Milano. Una parte rilevante della sua attività istituzionale è stata indirizzata alla valorizzazione delle funzioni didattiche delle discipline psicologiche nellaformazione degli studenti dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Questo obiettivo è stato perseguito fin dagli anni '70, in parallelo con a) l'evoluzione delle competenze richieste ai nuovi medici dal nuovo approccio centrato sul paziente in medicina, b) l'incremento di complessità delle attività cliniche all'interno degli ospedali generali, c) l'armonizzazione dei corsi di studio per la formazione dei medici come presupposto per la loro libera circolazione negli stati aderenti alla Comunità (poi Unione) Europea.L'avvio di questo processo di armonizzazione, all'inizio degli anni '80, fornì l'opportunità di coordinare le indicazioni derivate da esperienze didattiche innovative realizzate in alcune facoltà mediche (in particolare, nelle Università di Milano Statale, Bologna, Napoli Federico II) e di presentarle alle commissioni ministeriali impegnate prima nella revisione dell'ordinamento didattico del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1986 (la cosiddetta Nuova Tabella XVIII) e nel suo adeguamento nel 1996, e poi al definitivo ordinamento, nell'ambito della generale riorganizzazione degli studi universitari disposta dal Decreto Legislativo n. 509 del 1999.Per stimolare le innovazioni nella didattica delle discipline psicologiche e la presentazione di proposte ufficiali per le modifiche degli ordinamenti didattici prima del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e poi di tutti i corsi di laurea e laurea specialistica dell'area sanitaria Cesa-Bianchi promosse numerosi convegnia partire dal 1986 e la costituzione del Collegio dei docenti e ricercatori di discipline psicologiche nelle Facoltà di Medicina e Chirurgia nel 1993. Attraverso questo organismo vennero elaborate e presentate ufficialmente le proposte che hanno portato ad inserire definitivamente la psicologia generale tra le discipline per la formazione di base del medico e dei laureati delle professioni sanitarie, e la psicologia clinica tra le discipline caratterizzanti per gli stessi corsi di studio. Un risultato altrettanto importante e duraturo è stato l'inserimento di specifiche competenze professionali (comunicative relazionali) da acquisire attraverso le discipline psicologiche.
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Della Marca, Manlio. "Gli zoomanti: insegnare la letteratura americana ai tempi del Covid-19." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 213–24. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17890.

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Abstract:
Nel maggio 2020, Giorgio Agamben, uno dei filosofi italiani più influenti della sua generazione, scriveva in un post pubblicato sul sito dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici che i professori che avessero accettato di “sottoporsi alla nuova dittatura telematica e di tenere i loro corsi solamente online” erano “il perfetto equivalente dei docenti universitari che nel 1931 avevano giurato fedeltà al regime fascista”. I filosofi, si sa, sin dai tempi di Zenone, amano coltivare l’arte del paradosso. Con tonalità meno apocalittiche rispetto ad Agamben, in questo contributo, suggerisco, con un pizzico di ironia, che docenti e studenti che accettano l’uso massiccio della didattica online non rischiano di trasformarsi in pericolose camicie nere digitali, ma, tutt’al più in zoomanti: anime sospese nei nuovi purgatori digitali del terzo millennio. Ripercorrendo tre semestri di didattica online della Letteratura americana presso l’Università di Monaco, questo saggio riflette sulle opportunità e i pericoli creati dalla radicale riconfigurazione del rapporto fra produzione del sapere e tecnologia causata dalla pandemia.
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Mazza, Caterina, and Samuele Calzone. "Spazi di apprendimento virtuali e integrati: l’esperienza di alcune scuole italiane impegnate nei progetti ‘PON per la scuola’ nell’affrontare l’emergenza COVID-19." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 46–61. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.307.

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Abstract:
Negli ultimi anni il dibattito sull’educazione si è arricchito di una nuova componente che prevede, come proposto da Loris Malaguzzi (I cento linguaggi dei bambini. L'approccio di Reggio Emilia all'educazione dell'infanzia, 2010), di considerare lo spazio come il “terzo educatore”, capace di sostenere l’apprendimento in una prospettiva di inclusione e di ascolto. È ormai riconosciuto il ruolo dello spazio nei processi di rinnovamento dei sistemi scolastici, così come promosso dalle ricerche dell’OCSE: l’ambiente fisico risulta determinante nello sviluppo del benessere degli studenti (Cuyvers, 2011), nella possibilità di accedere all’istruzione e infine nell’acquisizione di competenze chiave (Von Ahlefeld, 2009). A partire dal 2020, l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del COVID-19 ha costretto le scuole di ogni ordine e grado a ripensare la didattica online e a rivedere, di conseguenza, l’ambiente scolastico. L’iniziale sospensione delle attività didattiche in presenza e la realizzazione, successivamente, di una didattica mista (presenza-online) ha alterato l’organizzazione degli spazi scolastici, accentuando in alcuni casi forme di diseguaglianza (relative, ad esempio, all’accesso ai device tecnologici) che hanno contribuito ad aumentare il divario e la povertà educativa nei territori (Save The Children, 2 marzo 2021). In tale prospettiva, il presente studio ha approfondito la risposta che le scuole secondarie di secondo grado, all’interno dell’opportunità offerta dal Programma Operativo Nazionale PON Per la Scuola 2014-2020, hanno sperimentato in termini di didattica a distanza, durante i mesi del primo lockdown (marzo-giugno 2020) e nel primo quadrimestre dell’a.s. 2020/2021. Sono state individuate 12 scuole particolarmente attive che sono state coinvolte in una analisi qualitativa: l’indagine ha permesso anche di individuare alcuni casi virtuosi di istituti che hanno organizzato lo spazio di apprendimento virtuale sia acquistando strumentazione tecnologica per dotare il proprio istituto di attrezzature adeguate, sia offrendo una formazione specifica al corpo docente in relazione all’uso delle TIC e delle metodologie didattiche maggiormente funzionali all’erogazione della didattica a distanza e digitale integrata. L’obiettivo è capire come un ripensamento dello spazio, in forme miste (presenza-online), abbia promosso il recupero della dimensione di inclusione e di collaborazione che sono alla base dello sviluppo delle competenze: l’ambiente fisico facilita infatti l’espressione di bisogni e di esigenze specifiche ma richiede, allo stesso tempo, una metodologia didattica adeguata e una disponibilità di tecnologie. Questa analisi intende cogliere le prospettive di miglioramento e gli ambiti su cui sarebbe auspicabile pianificare interventi di tipo formativo e di supporto alle scuole per il futuro, oltre che estendere ulteriormente l’analisi esplorando altre realtà. Un’ulteriore prospettiva di ricerca futura potrebbe coinvolgere gli studenti che hanno sperimentato la didattica a distanza in una riflessione meta-cognitiva sul loro processo di apprendimento in relazione allo spazio fisico e virtuale in cui si svolge la relazione pedagogica.
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Francini, Giancarlo, Katia Giacometti, Conny Leporatti, Silvia Mugnaini, Nora Nelli, Luca Pappalardo, and Francesca Vanon. "Il pensiero sistemico-relazionale tra rappresentazione e interazione: una proposta di corso teorico." TERAPIA FAMILIARE, no. 98 (May 2012): 37–66. http://dx.doi.org/10.3280/tf2012-098003.

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Abstract:
In questo articolo viene avviata una riflessione sulla didattica in psicoterapia, partendo dalla proposta di nuova impostazione dei corsi introduttivi all'ottica sistemico- relazionale. L'idea di fondo č quella di partire dalle trasformazioni sociali in atto e, nello stesso tempo, di tornare alle radici del movimento di terapia familiare per recuperare la cultura sistemico-relazionale al di lŕ delle divisioni e dei riduzionismi. In particolare gli autori si soffermano a rileggere i contributi del cosiddetto approccio psicodinamico alla luce di nuovi stimoli culturali e scientifici. Su queste basi propongono un programma diverso per il CIOR, che sostituisce la centralitŕ delle fasi del ciclo vitale della famiglia con quella delle dimensioni chiave del familiare: coniugalitŕ, genitorialitŕ e legame intergenerazionale.
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Lubello, Sergio. "FORME DI TESTUALITÀ BREVE NELLA DIDATTICA DELL’ITALIANO." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 140–54. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19654.

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Abstract:
Il contributo parte dal concetto di ‘brevità’ testuale e si concentra sulla nuova “semiosfera testuale”, in particolare su alcuni generi testuali brevi digitati e sul loro possibile uso nella didattica dell’italiano (tweet, blog, email ecc.). Particolare attenzione è dedicata alla email di tipo formale (studente > docente), genere purtroppo poco o per nulla praticato a scuola come dimostrano le molte email di studenti, linguisticamente e pragmaticamente fallimentari. Forms of short textuality in Italian teaching This paper, starting from the concept of textual 'brevity', focuses on the new "textual semiosphere", in particular on some short typed textual genres and their possible use in L1 Italian didactics (tweet, blog, email etc.). A specific attention is dedicated to the formal email (from the student to the teacher), an unfortunately little or not practiced textual genre at school, as evidenced by the many emails from the students, which are linguistically and pragmatically not-functional short texts.
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Bani, Marco, and Michele Procacci. "La formazione a distanza in psicoterapia cognitivo-comportamentale: rischi ed opportunità." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 47 (February 2021): 47–61. http://dx.doi.org/10.3280/qpc47-2020oa11205.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha modificato radicalmente la pratica clinica, introducendo la necessità di erogare interventi in modalità telematica per molti mesi; al tempo stesso anche le scuole di formazione in psicoterapia hanno dovuto inizialmente sospendere la formazione in presenza per poi riprendere i corsi in modalità telematica, adattando la struttura dei corsi a questa nuova modalità.La peculiarità della formazione in psicoterapia rende complessa una formazione completamente a distanza soprattutto per la dimensione esperienziale della formazione.È stata effettuata una SWOT analysis che ha coinvolto i direttori delle scuole di specializzazione in psicoterapia afferenti alla SITCC per identificare i punti di forza e debolezza delle scuole e le opportunità e i rischi che l'attuale situazione determina per la formazione e per gli specializzandi nei prossimi mesi.I risultati si sono focalizzati su due macro-categorie (opportunità e rischi) che includono alcuni temi e sotto-temi che vengono discussi per fornire alcuni spunti di riflessione e discussione per l'organizzazione di una nuova didattica.La didattica telematica presenta indubbi vantaggi che tutti i partecipanti hanno sottolineato, tuttavia è importante considerare gli adattamenti necessari ad un uso efficace di questa modalità.La maggior parte delle scuole ha espresso la volontà di mantenere la modalità telematica per una parte della didattica anche in futuro riconoscendone il valore di esperienza formativa.
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Vogler, Stefanie Karin. "Didattica a distanza di Lingua tedesca in ambiente universitario." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 131–44. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17882.

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Abstract:
Negli ultimi due anni, la pandemia ha obbligato docenti e studenti ad adeguarsi a una nuova forma di didattica a distanza anche a livello universitario. Il contributo muove dall’esperienza nella Scuola di Economia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dove l’inglese è la prima lingua obbligatoria, mentre il tedesco viene offerto in alternativa al francese e allo spagnolo. Insegnare una materia la cui caratteristica principale è la comunicazione in un contesto che per la sua stessa natura pone dei forti limiti all’interazione in quanto i partecipanti (sia docenti che studenti) rimangono fisicamente lontani fra di loro, presenta delle notevoli sfide. Attraverso esempi emersi nell’aula virtuale vengono esaminati i problemi riscontrati e le soluzioni sperimentate in diciotto mesi di didattica soltanto da remoto. L’analisi degli aspetti critici e degli elementi positivi emersi da questa esperienza porta a riflettere su alcuni concetti basilari dell’apprendimento autonomo e, di conseguenza, sul ruolo dei docenti e dei discenti. L’obiettivo è di esaminare le modalità con cui integrare tali concetti in un ambiente istituzionale quale l’università, per formulare proposte concrete per lo studio del tedesco sia a distanza che in presenza dopo il rientro (forse anche solo parziale) nell’aula reale.
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Elia, Domenico F. A. "Le origini della ginnastica nella scuola elementare Italiana: normativa e didattica di una nuova disciplina." Paedagogica Historica 56, no. 1-2 (August 31, 2018): 228–31. http://dx.doi.org/10.1080/00309230.2018.1499783.

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Banfi, Enrico, and Agnese Visconti. "L’Orto di Brera alla fine della dominazione asburgica e durante l’età napoleonica." Natural History Sciences 154, no. 2 (September 1, 2013): 173. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2013.173.

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Abstract:
Il saggio illustra, la storia dell’Orto di Brera e della sua funzione come strumento didattico per la cattedra di botanica del Ginnasio, dal 1802 Liceo, di Brera nel periodo compreso tra la fine della dominazione asburgica e l’intero periodo napoleonico. Esso si fonda su una documentazione per la massima parte inedita conservata nelle seguenti istituzioni: Biblioteca Braidense di Milano, Archivio di Stato di Milano, Biblioteca del Museo di Storia Naturale di Milano, Archivio di Stato di Pavia, Accademia delle Scienze di Torino; Archivio di Stato di Venezia, Biblioteca dell’Orto botanico dell’Università di Padova, Bibliothèque Centrale du Muséum d’Histoire Naturelle di Parigi.<br />La prima parte del lavoro è dedicata al periodo che va dall’entrata in attività dell’Orto (1777) alla conduzione di Ciro Pollini (1805-1807) e si incentra in particolare sul legame tra la scelta delle piante dell’Orto, per lo più officinali, e l’insegnamento ai medici e ai farmacisti.<br />Si passa quindi alla ricostruzione del lavoro svolto dal custode Filippo Armano che diede all’Orto una nuova fisionomia, introducendo piante ornamentali, esotiche e rare, e che redasse il primo Catalogo (1812) di cui si presenta una lista degli aggiornamenti nomenclaturali.<br />Viene infine illustrata la figura del direttore Paolo Sangiorgio che resse l’Orto per tutto il periodo napoleonico, opponendosi alla concezione di Armano e applicandosi con forte impegno alla didattica.
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Galdieri, Michela. "Flessibilità e adattamento al cambiamento nella trasposizione didattica a distanza." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 477–503. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9936.

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Abstract:
Il lavoro presenta una lettura in chiave semplessa del processo di insegnamento-apprendimento nell'ambito della didattica a distanza e una riflessione sulle dinamiche educative ridefinite dalle tecnologie digitali. I mutati scenari sociali, politici ed economici correlati al sopraggiungere dell'inaspettata emergenza sanitaria, hanno sollecitato, anche in ambito educativo, la ricerca di pratiche didattiche flessibili ed innovative, la rivisitazione dei tempi e dei luoghi della didattica e la rimodulazione del modus operandi del docente la cui professionalità si esplica nel suo ruolo proattivo, trasformativo e nella sua capacità, talvolta, inconsapevole, di destrutturare itinerari conoscitivi ed esperienziali generando nuove ed originali forme di agire didattico. L'esperienza svolta presso l'Università degli Studi del Sannio di Benevento nel percorso formativo dei 24 CFU attraverso la somministrazione di un questionario a centottantatré studenti, ed estesa anche a cinquantadue docenti campani, disciplinaristi e non di sostegno, propone una riflessione sul tema della trasposizione didattica in modalità e-learning a partire da una progettualità educativo-didattica in linea con il bisogno del discente di autodeterminazione dei propri apprendiment
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Pierotti, Federico. "Film didattico e pedagogia del cinema in Italia nel secondo dopoguerra." Quaderni d'italianistica 34, no. 2 (March 25, 2014): 65–84. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v34i2.21035.

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Abstract:
Il saggio presenta i principali temi che caratterizzano il dibattito sulla pedagogia del cinema in Italia tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta. La prima parte ripercorre le diverse posizioni in relazione alla dimensione emotiva delle immagini cinematografiche, considerata da taluni come un ostacolo all’attività didattica, da altri come una base da sfruttare per una nuova forma di azione educativa. La seconda parte è dedicata al problema della comprensione delle strutture narrative e linguistiche del film in relazione al grado di sviluppo intellettivo dei giovani spettatori. Il dibattito nazionale evidenzia un terreno fortemente ricettivo nei confronti delle teorie metodologiche che negli stessi anni vanno maturando nell’ambito della filmologia. In questo senso, esso offre un’occasione di aggiornamento e di modernizzazione delle pratiche discorsive sul mezzo cinematografico.
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Giugliano, Giovanna, Mario Buono, and Sonia Capece. "Design per configurare nuovi luoghi e spazi di apprendimento adattivi." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (December 16, 2021): 107–24. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.12804.

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Abstract:
Diseñar formas y espacios de aprendizaje es un proceso que requiere creatividad pe­dagógica, arquitectónica, social, cultural y política.La literatura científica nacional e internacional (OCDE, 2017) sobre innovación educa­tiva destaca la estrecha relación que conecta la didáctica con el entorno de aprendiza­je. Por ello, los procesos de renovación educativa no pueden prescindir de una nueva visión de los espacios escolares y de los entornos educativos.Surgen nuevas pautas de planificación escolar, se enfatiza el aprendizaje como un pro­ceso activo y constructivo en el que cada niño tiene un papel «protagonista».De hecho, en el escenario contemporáneo, los estudiantes se convierten en partici­pantes activos en la creación de información y nuevas ideas en el entorno educativo. En consecuencia, la educación del siglo XXI se basa en tres principios pedagógicos (McLoughlin & Lee, 2008): personalización, participación y productividad (Luna Scott, 2015).El estudio de estos aspectos, acompañado del análisis evaluativo y comparativo de experiencias de diseño en el ámbito escolar, nos ha permitido configurar el nuevo concepto SINAPSI 0-14, un sistema de mobiliario que adapta y adopta tecnologías avanzadas para satisfacer las necesidades de los niños y profesores, actuales y futuras, según una perspectiva holística.El objetivo era diseñar un sistema de celdas «orgánicas» modulares, flexibles y adap­tables que pudieran ser utilizadas de forma transversal por usuarios de diferentes edades, desde jardines de infancia hasta centros de enseñanza primaria y secundaria. SINAPSI 0-14 se configura en formas que pertenecen a un universo de geometrías que se remontan a una única matriz de elementos orgánicos. El conjunto de símbolos que pueden agregarse definen diferentes formas del sistema de mobiliario, haciendo que el espacio educativo sea «cronotópico» y capaz de cambiar según el tiempo y el lugar que se cree y según el uso y las necesidades.Estos estudios en profundidad han permitido reconstruir un repertorio analítico crítico sobre el tema de los espacios educativos y la arquitectura escolar, entrelazando sus cambios en función de los modelos pedagógicos y los instrumentos normativos, para definir la escuela del futuro. Progettare forme e spazi di apprendimento è un processo che richiede creatività pedagogica, architettonica, sociale, culturale e politica.La letteratura scientifica nazionale e internazionale (OECD, 2017) sull’innovazione educativa evidenzia la stretta relazione che connette la didattica all’ambiente di apprendimento. Per tale ragione, i processi di rinnovamento della didattica non posso prescindere da una nuova visione degli spazi scolastici e dei setting educativi.Emergono nuove linee guida per la progettazione scolastica, si enfatizza l’apprendimento come un processo attivo e costruttivo nel quale ogni bambino ha un ruolo di “protagonista”.Difatti, nello scenario contemporaneo, gli studenti divengono partecipanti attivi alla creazione di informazioni e di nuove idee nell’ambiente educativo. Di conseguenza, l'istruzione del ventunesimo secolo si basa su tre principi pedagogici (McLoughlin & Lee, 2008): personalizzazione, partecipazione e produttività (Luna Scott, 2015).Lo studio di tali aspetti, accompagnato dall’analisi valutativa e comparativa di esperienze progettuali in campo scolastico, ha consentito di configurare il nuovo concept allestitivo SINAPSI 0-14, un sistema d’arredo che adatti e adotti le avanzate tecnologie per rispondere ai bisogni di bambini e insegnanti, attuali e futuri, secondo una prospettiva olistica.L’obiettivo è stato progettare un sistema di cellule “organiche” modulari, flessibili e adattabili che possano essere utilizzate in maniera trasversale da utenti di diverse età, dalle scuole d’infanzia alle scuole primarie e secondarie di primo grado. SINAPSI 0-14 si configura in forme appartenenti a un universo di geometrie riconducibili a un’unica matrice di elementi organici. L’insieme dei simboli aggregabili definiscono differenti forme del sistema di arredo rendendo lo spazio didattico “cronotopico” atto a modificarsi in funzione del tempo e del luogo che si crea e in funzione dell’uso e delle esigenze.Tali approfondimenti hanno consentito di ricostruire un repertorio critico analitico sul tema degli spazi educativi e delle architetture scolastiche intrecciandone i cambiamenti in linea con i modelli pedagogici e gli strumenti normativi, al fine di definire la scuola del futuro.
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Del Bono, Federica, and Elisabetta Bonvino. "Dalla valutazione in DaD alle scale di valutazione dell’adeguatezza." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 105–24. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.250.

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Abstract:
IT Il presente contributo analizza la valutazione delle competenze linguistiche nella Didattica a Distanza (DaD) durante il periodo di emergenza sanitaria (Covid-19). Dall’analisi delle risposte a un questionario somministrato a docenti di lingue, emerge che la valutazione delle lingue straniere ha risentito notevolmente di questa nuova modalità di insegnamento e che alcune delle difficoltà valutative riscontrate in DaD possano essere in parte risolte assumendo una prospettiva di valutazione globale, che integri le diverse competenze e abilità degli apprendenti, attraverso attività task-based. Dopo aver illustrato le diverse soluzioni adottate dai docenti durante la DaD, vengono presentati i presupposti della valutazione task-based e si evidenziano i potenziali vantaggi dell’applicazione didattica delle scale di adeguatezza funzionale. Parole Chiave: EDUCAZIONE LINGUISTICA, VALUTAZIONE LINGUISTICA TASK-BASED, ADEGUATEZZA FUNZIONALE, DIDATTICA A DISTANZA EN This article analyzes the evaluation of linguistic competence in distance learning during the crisis caused by the Covid-19 pandemic. Based on the analysis of responses to a questionnaire administered to language teachers, language teachers perceive that assessment of foreign language has regressed notably due to this new mode of teaching, but that some of the difficulties in assessing distance learning can be resolved, in part, by adopting an approach based on global assessment, which integrates various competencies and abilities of learners through task-based activities. After having illustrated the varying solutions adopted by teachers during this period of distance learning, suppositions about task-based learning are presented, followed by the potential advantages of the pedagogical application of the scale of functional adequacy. Key words: LANGUAGE EDUCATION, TASK-BASED ASSESSMENT, FUNCTIONAL ADEQUACY, DISTANCE LEARNING ES Esta contribución analiza la evaluación de las competencias lingüísticas en educación a distancia durante la crisis sanitaria provocada por la pandemia Covid-19. El análisis de las respuestas a un cuestionario administrado al profesorado de idiomas extranjeros muestra un retroceso notable en la evaluación de la lengua extranjera debido a esta nueva forma de enseñanza, aunque algunas de las dificultades en la evaluación de la educación a distancia pueden ser resueltas, en parte, mediante la adopción de un enfoque de evaluación global que integre las diversas competencias y habilidades del alumnado a través de actividades basadas en tareas. Después de haber ilustrado las distintas soluciones adoptadas por el profesorado durante este período de educación a distancia, se presentan las conjeturas sobre el aprendizaje basado en tareas así como las potenciales ventajas de la aplicación pedagógica de la escala de adecuación funcional. Palabras clave: EDUCACIÓN LINGÜÍSTICA, EVALUACIÓN POR TAREAS, ADECUACIÓN FUNCIONAL, ENSEÑANZA A DISTANCIA
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Lima, Maiara Afonso Afonso de, Vinícius Peretti, and Fernanda Silva Veloso. "Reflexões sobre a prática docente e experiências de futuros professores em cursos de língua online do FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária)." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 21. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62141.

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RESUMO: Com o auto isolamento exigido pelo COVID-19, o ensino presencial, parte fundamental da experiência de estágio, se tornou inviável implicando e favorecendo o aparecimento de novos campos para a sua realização. Surge, assim, a oferta de cursos de línguas, ainda que temporária, para o ensino remoto emergencial (ERE), como, por exemplo, as aulas do FIVU. Este artigo tem como objetivo principal apresentar e discutir a elaboração e a aplicação de unidades temáticas de língua italiana elaboradas por dois alunos do curso de Letras Italiano, regularmente matriculados na disciplina de Prática de Ensino de Línguas Estrangeiras Modernas Neolatinas 1, além de apresentar sua experiência didática nas regências em sala de aula virtual. A unidade didática e as aulas virtuais foram viabilizadas por meio de compartilhamento de tela, apresentações de slides, bem como por aplicativos online, como o Mentimeter e o Learning Apps. Os cursos de extensão de Língua Italiana estão vinculados ao projeto de extensão FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária) e foram viabilizados por meio de uma parceria entre docente orientadora, alunos estagiários e Programa de Pós-Graduação em Educação (PPGE) da Universidade Federal do Paraná (UFPR). O curso de nível básico, e com duração de 30 horas, foi ministrado no Teams Office 365 institucional e teve uma carga horária semanal de 4 horas-aula. O público-alvo foram nove alunos de mestrado e doutorado do PPGE-UFPR, muitos deles já com conhecimento prévio da língua italiana devido às leituras de suas bibliografias de pesquisa.Palavras-chave: Prática de ensino. Ensino remoto emergencial. Unidade didática. ABSTRACT: Con l'isolamento causato dal COVID-19, i lavori faccia a faccia sono diventati irrealizzabili, implicando e favorendo la comparsa di nuovi campi di stage adatti a questa nuova realtà. Nasce così la possibilità di offrire corsi di lingua, anche se temporanei, per la didattica a distanza di emergenza. I corsi di estensione della Lingua Italiana sono vincolati al progetto di estensione FIVU (Formação em Idiomas para a Vida Universitária) e sono stati resi possibili attraverso una partnership tra studenti, professoressa e Programa de Pós-Graduação em Educação (PPGE) dell’Universidade Federal do Paraná (UFPR). Il corso di livello principiante della durata di 30 ore è stato tenuto presso il Teams Office 365 istituzionale, ed ha avuto un carico di lavoro settimanale di 4 ore di lezione. Il pubblico di riferimento era di nove studenti di master e dottorato del PPGE-UFPR e molti di loro avevano già una conoscenza precedente della lingua italiana a causa delle letture delle loro bibliografie di ricerche. L’obiettivo principale di questo articolo è presentare e discutere lo sviluppo e l’applicazione delle unità didattiche elaborate da due studenti del corso di Lettere Italiano, iscritti alla disciplina di Prática de Ensino de Línguas Estrangeiras Modernas Neolatinas, oltre a presentare l’esperienza didattica degli studenti nell’insegnamento di italiano in una una classe virtuale. Le unità didattiche e le lezioni virtuali sono state fatte attraverso la condivisione dello schermo, presentazioni di diapositive, nonché attraverso applicazioni online, come Mentimeter e Learning Apps.Parole-chiave: Pratica di insegnamento. Didattica a distanza di emergenza. Unità didattica. ABSTRACT: With the self-isolation required by COVID-19, face-to-face teaching, a fundamental part of the internship experience, became unfeasible, implying and favoring the appearance of new fields for its realization. Thus, there came the offer of language courses, even though temporary, for emergency remote education (ERE), such as the FIVU classes. The main objective of this article is to present and discuss the development and application of thematic units of Italian language prepared by two students of the Italian Language course, regularly enrolled in the Teaching Practice of Neolatine Modern Foreign Languages, in addition to presenting their didactic experience in the regency in a virtual classroom. The didactic unit and virtual classes were made possible through screen sharing, slide shows, as well as through online tools, such as Mentimeter and Learning Apps. The Italian language extension courses are linked to the FIVU extension project (Training in Languages for University Life) and were made possible through a partnership between the faculty advisor, the intern students, and the Graduate Program in Education (PPGE) of the Federal University of Paraná (UFPR). The basic level course, with a duration of 30 hours, was given through the institutional Teams Office 365 and had a weekly load of 4 class hours. The target audience was nine master's and doctoral students from PPGE-UFPR, many of whom already had prior knowledge of the Italian language owing to the readings of their research bibliographies.Keywords: Teaching practice. Emergency remote education. Didactic unit.
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Manfrida, Gianmarco, Valentina Albertini, and Erica Eisenberg. "Un mondo che cambia: l'influenza dell'epidemia di Covid-19 sulle modalità comunicative cliniche e didattiche in psicoterapia." TERAPIA FAMILIARE, no. 128 (May 2022): 75–93. http://dx.doi.org/10.3280/tf2022-128005.

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Ormai dal 2020 la pandemia di Covid-19 ha modificato bruscamente e brutalmente gran parte delle consuetudini sociali e dei modelli relazionali che sembravano stabili e soggetti a sviluppi progressivi. Tra questi ha avuto enorme sviluppo in psicoterapia la pratica della comunicazione online, attraverso app di messaggistica, videochiamate, gruppi social, piattaforme digitali e altre risorse sfruttate dai professionisti per continuare a prestare la loro opera a individui ma anche coppie e famiglie in difficoltà. Nel corso di tutte le varie fasi di lockdown da marzo 2020 a oggi abbiamo seguito questi cambiamenti attraverso questionari specifici diffusi e raccolti attraverso le risorse social: in particolare sono state indagate le modalità con cui i terapeuti sono passati a lavorare con videosedute e non più prevalentemente in presenza, le loro impressioni sul coinvolgimento dei pazienti e sulla pratica clini ca orientata decisamente in questa nuova forma, la loro soddisfazione. Un'altra indagine ha coinvolto allievi psicoterapeuti al primo anno di specializzazione di tutta Italia per indagare le reazioni e opinioni rispetto al cambiamento sopraggiunto nei training con l'introduzione obbligata della didattica a distanza, proprio agli inizi del percorso formativo; una terza ricerca ha riguardato la comparsa di app nelle terapie e il loro impiego anche da parte degli psicoterapeuti. Tutti questi livelli di indagine dimostrano che la struttura tradizionale dei setting terapeutici e formativi è stata sconvolta dall'accelerazione che la pandemia ha imposto all'impiego delle risorse online, avviando un processo di cambiamento che ancora non si è concluso ma da cui già emerge l'impossibilità di tornare allo stato di fatto anteriore. Anche se le indagini non possono essere indicative dell'esito di un cambiamento ancora in atto, esse seguono in itinere il percorso di una rivoluzione epocale e possono ispirarci alcune previsioni sulla pratica e la didattica della psicoterapia in un mondo post-Covid che ancora al momento attuale deve arrivare.
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Pozzuoli, Cesare. "La didattica della letteratura inglese nell’università italiana ai tempi della pandemia. Uno studio di caso in una classe del corso di laurea di base in “Lingue” dell’Università “Federico II”." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 239–53. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17892.

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L’articolo propone una riflessione sul profondo processo di mutazione avvenuto nella didattica universitaria della letteratura negli ultimi anni, interessata da un ricorso massiccio alla didattica digitale e da remoto (Giusti 2019). Si è osservato in particolare un’accelerazione marcata di tale processo di mutazione dovuta al diffondersi della pandemia da Covid-19. L’analisi, divisa in due sezioni, servendosi di una prospettiva sia psico-pedagogica, sia di uno sguardo didattico, vedrà nella prima parte una riflessione sulle nuove forme di insegnamento letterario universitario, con particolare riferimento al rapporto tra il mutato status culturale della letteratura, didattica da remoto e nativi digitali (Bertoni 2018); tenendo conto del contesto di una società post-moderna (Marone e Striano 2012). Nella seconda parte si analizzerà il case study di un corso universitario di letteratura inglese svolto attraverso lo strumento del questionario validato. L’efficacia della didattica da remoto verrà testata sulle risposte di un campione rappresentativo di studenti in età compresa tra i 20 e i 23 anni frequentanti il secondo anno di un corso di laurea di base in lingue. Sulla base dei dati raccolti si vaglieranno delle ipotesi di sviluppo per nuove prospettive epistemiche per la didattica delle discipline letterarie, con particolare riferimento alle letterature straniere e anglofone.
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Ciccarelli, Santolo, Chiara Scuotto, Luigi Aruta, Francesco V. Ferraro, and Maria Luisa Iavarone. "Developing novel life skills and experiences: a pilot study with Functional Advanced Didactics." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 52–68. http://dx.doi.org/10.36253/form-13731.

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The pandemic has produced profound changes in teaching activities, with consequences on the educational processes and social development of students. In this sense, the following contribution explores the potential of Advanced Functional Didactics (DAF), a didactic proposal that aims to deliver traditional didactic contents through motor activity. Carried out in a difficult social context, namely the IC Ristori of Naples, located in the Forcella district, the study involves a second class of primary school and a first class of lower secondary school. The experimental hypothesis of this research is that the introduction of the DAF can bring benefits to the physical, psychological, social and learning abilities of the learners. This pilot study was the first to carry it out, thus proposing to verify the impact of this methodology on students to collect useful responses to improve it. Lo sviluppo di nuove abilità ed esperienze: uno studio pilota con la Didattica Avanzata Funzionale. La pandemia ha prodotto profondi cambiamenti nelle attività didattiche, con conseguenze sui processi formativi e di sviluppo sociale degli studenti. In tal senso, il seguente contributo esplora le potenzialità della Didattica Avanzata Funzionale (DAF), una proposta didattica che mira ad erogare i contenuti didattici tradizionali attraverso l’attività motoria. Realizzato in un contesto sociale difficile, ossia l’IC Ristori di Napoli, sito nel quartiere di Forcella, lo studio coinvolge una classe seconda della scuola primaria e una classe prima della scuola secondaria di primo grado. L’ipotesi sperimentale di questa ricerca è che l’introduzione della DAF possa apportare benefici alle capacità fisiche, psicologiche, sociali e di apprendimento dei discenti. Questo studio pilota è stato il primo a realizzarla, proponendosi quindi di verificare l’impatto di questa metodologia sugli studenti allo scopo di raccogliere risposte utili a migliorare quest’ultima.
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ANNESE, MARIELLA, Maria Raffaella Lamacchia, Vito Cascione, and Cristina Sunna. "I poli per l’infanzia ZeroSei." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 173–93. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13457.

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La riforma del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, approvata con il Decreto Legislativo n. 65/2017, attuativo della citata legge della “Buona scuola” interpreta, inaugura e declina in modo precipuo una nuova fase dell’evoluzione degli ambienti educativi e, attraverso la previsione dei caratteri distintivi dei Poli per l’infanzia (art. 3), si ritrovano anche gli elementi a partire dai quali identificare i poli per l’infanzia come luoghi urbani multifunzionali il cui carattere sociale oltrepassa il target dell’utenza principale, aprendosi alla comunità che insiste nel contesto urbano. Il lavoro guarda all’esperienza condotta da Regione Puglia dal 2017, nell’ambito della quale i Poli per l’infanzia ZeroSei vengono definiti con una chiara caratterizzazione urbana. I progetti esemplificativi di queste innovative strutture, esito di tre procedure concorsuali a regia regionale, assumono rilevanza non solo per essere stati concepiti sotto il profilo della qualità architettonica del manufatto e del rapporto tra spazio e apprendimento ma ancheper la loro capacità di integrarsi funzionalmente e fisicamente con lo spazio urbano circostante, per l'opportunità data dai contesti periferici in cui sono collocati di offrire una esperienza didattica integrata nella dimensione identitaria del quartiere rispetto al quale si pongono in forte continuità e relazione. L'occasione descritta, consente di trarre alcune prime riflessioni sul ruolo dello spazio educativo e dell’architettura degli spazi per l’apprendimento del target 0-6 per i diversi contesti urbani.
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Murdaca, Anna Maria. "Quali coordinate educativo-didattiche per l'insegnante di sostegno nell'ottica di una scuola innovativa? Nuove piste di ricerca educativa per potenziare e valorizzare le complessit&agrave; esist." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2022): 186–97. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14575.

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Il ruolo degli insegnanti, e nello specifico, di quelli di sostegno &egrave; sempre pi&ugrave; importante nei nuovi orizzonti e nelle nuove strategie volute dal PNRR in risposta alla crisi pandemica che ha investito ogni dimensione della vita pubblica e privata e che impone una nuova visione dei contesti di formazione che siano rispettosi di nuove esigenze di giustizia sociale e inclusione. In tale direzione, si muovono le riflessioni del presente contributo che punta la lente di ingrandimento su nuovi paradigmi funzionali atti a ridesignare una nuova consapevolezza etica che poggia su competenze larghe e informate che sono necessarie alla progettazione di contesti di apprendimento inclusivi.
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Schmidt, Desmond. "Scrittura e filologia nell' era digitale. Domenico Fiormonte. Bollati Boringhieri, Torino, 2003, Nuova didattica Arte e letteratura, 344 p. ISBN 88-339-5713-6. €23 (paperback)." Digital Scholarship in the Humanities 21, no. 1 (September 16, 2005): 132–34. http://dx.doi.org/10.1093/llc/fqi056.

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Bonacini, Elisa, and Giorgia Marangon. "Lo storytelling digitale partecipato come strumento didattico di divulgazione culturale." Cuadernos de Filología Italiana 28 (July 15, 2021): 405–25. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.70449.

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Lo storytelling digitale è da qualche anno una delle discipline più in voga nella comunicazione culturale, ma si è rivelato anche uno strumento particolarmente utile nella didattica del patrimonio culturale. In questo paper, dopo una introduzione sull’impatto che le nuove tecnologie e soprattutto i social media hanno causato sul settore culturale, e dopo un inquadramento sulla storytelling e sullo storytelling digitale, verrà presentato il caso del progetto XXXX, condotto sulla piattaforma per la produzione gratuita di audioguide multimediali izi.TRAVEL, come strumento didattico di divulgazione culturale attraverso un processo partecipativo.
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Kostecka-Szewc, Aleksandra. "Nuove tecnologie – nuove sfide nella didattica." Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no. 3 (July 4, 2018): 158–66. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.15.

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Abstract:
Il presente articolo intende presentare le sfide che porta con sé l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento delle lingue straniere. Oggigiorno le tecnologie sono indispensabili e non lo possiamo negare. Comunque bisogna anche ricordare che gli strumenti tecnologici sono utili a patto che gli studenti ne facciano un uso adeguato. Gli insegnanti devono guidare gli studenti e presentargli come sfruttare in modo intelligente le possibilità che ci offrono le tecnologie, seguendo e rispettando le importantissime scoperte del settore neurodidattico.Nowe technologie – nowe wyzwania w nauczaniuNiniejszy artykuł ma na celu przedstawienie wyzwań, które niesie ze sobą używanie nowych technologii w uczeniu się i nauczaniu języków obcych. W dzisiejszych czasach technologie są niezbędne. Należy jednak pamiętać, że narzędzia technologiczne są użyteczne pod warunkiem, że uczniowie korzystają z nich w odpowiedni sposób. Nauczyciele powinni zatem prowadzić uczniów i pokazywać im, jak w mądry sposób wykorzystywać możliwości, które dają technologie, opierając się na odkryciach neurodydaktyki.
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Peppoloni, Diana. "Caratteristiche e implicazioni di una glottodidattica mobile. Un possibile quadro teorico-metodologico di riferimento." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (October 30, 2021): 125–41. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.242.

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Abstract:
Il presente contributo intende fornire una riflessione sulle potenzialità dell’utilizzo del Mobile Assisted Language Learning (MALL) nella didattica delle lingue a distanza. Il MALL integra l’uso dei dispositivi mobili nel processo di insegnamento linguistico (Bezircilioğlu, 2016), costituendo una modalità motivante per gli studenti, che utilizzano strumenti familiari per elaborare nuova conoscenza. In base al principio dell’anytime, anywhere (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), gli apprendenti possono rapportarsi con il docente e i propri pari da luoghi diversi e consultare i materiali anche in modalità asincrona (Chuang, 2016). A partire dalla definizione di MALL, ci si è chiesti quali siano i benefici e i limiti di tale approccio, nonché le sue implicazioni glottodidattiche. Le risposte a tali interrogativi si inseriscono in un quadro teorico-metodologico dedicato allo sviluppo di una glottodidattica mobile standardizzata, in cui vengono forniti anche esempi di attività utili in un corso di lingua a distanza. Parole chiave: MOBILE ASSISTED LANGUAGE LEARNING, DIDATTICA A DISTANZA, MOBILITÀ This study aims to provide further reflections on the potential of using Mobile Assisted Language Learning (MALL) in remote language teaching. MALL integrates the use of mobile devices into the language teaching process (Bezircilioğlu, 2016), fostering students’ motivation as they use familiar tools to process new knowledge. Given the “anytime-anywhere” principle (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), students can interact with each other and with their teacher, from different places while also consulting resources in asynchronous mode (Chuang, 2016). Starting from the definition of MALL, we question this approach in terms of its benefits and limitations, including its implications for language teaching. The answers to these questions become part of a theoretical-methodological context dedicated to the development of a standardized mobile language teaching, in which examples of useful class activities in a remote language learning course can be found. Key words: MOBILE ASSISTED LANGUAGE LEARNING, REMOTE TEACHING, MOBILITY Esta contribución tiene como objetivo profundizar en la reflexión sobre el potencial que tiene la utilización del aprendizaje de lenguas mediante tecnología móvil, en inglés Mobile Assisted Language Learning (MALL), en la didáctica de lenguas a distancia. El enfoque MALL integra el uso de dispositivos móviles en el proceso de enseñanza de lenguas (Bezircilioğlu, 2016) fomentando así la motivación del alumnado a medida que este utiliza herramientas que le resultan familiares para procesar el nuevo conocimiento. Con base en el principio “en cualquier lugar y momento” (Kukulska-Hulme & Shield, 2008), el alumnado puede interactuar entre iguales y con su profesor desde diferentes lugares mientras consulta al mismo tiempo recursos de manera asíncrona (Chuang, 2016). Partiendo de la definición del MALL, cuestionamos los beneficios y las limitaciones de este enfoque, además de sus implicaciones para la enseñanza de lenguas. Las respuestas a estas cuestiones pasan a formar parte de un contexto teórico-metodológico dedicado al desarrollo de una enseñanza estandarizada de lenguas a través de dispositivos móviles en el que se pueden encontrar ejemplos de actividades útiles en un curso de aprendizaje de lenguas a distancia. Palabras clave: APRENDIZAJE MEDIANTE TECNOLOGÍA MÓVIL; ENSEÑANZA A DISTANCIA; MOVILIDAD
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Emanuel, Federica. "Train academics to design and assess using learning outcomes: new challenges in Higher Education." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 2 (June 30, 2022): 78–90. http://dx.doi.org/10.36253/form-13103.

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The paper reflects on the topic of learning outcomes in Higher Education. The emphasis on the education process and learning benefits students, faculty, and institution. The theme of learning outcomes in relation to instructional design and assessment becomes the subject of faculty development programs; a three-level training is hypothesized and discussed, starting with the IRIDI training program for faculties at the University of Turin. The first level is the exploration of learning outcomes’ topic, which can start from the syllabus development. The second level refers to the reinforcement of the use of learning outcomes in the didactic and assessment practices. The last level emphasizes the importance of providing faculty with specific training, with a collegial and institutional focus. This training model will be able to support and promote student-centered, inclusive, and quality teaching in Higher Education. Formare i docenti universitari a progettare e valutare secondo i learning outcomes: nuove sfide in Higher Education. Il contributo presenta una riflessione sul tema dei learning outcomes nella didattica universitaria. L’attenzione per il processo didattico e l’apprendimento portano benefici per studenti, docenti e istituzione. Il tema dei learning outcomes in relazione alla progettazione didattica e alla valutazione diventa oggetto della formazione dei docenti universitari; viene ipotizzata e discussa una formazione a tre livelli, partendo dalla analisi del programma di formazione IRIDI per i docenti universitari dell’Università di Torino. Il primo livello è quello della esplorazione del tema dei learning outcomes, che può partire dalla redazione della scheda di insegnamento. Il secondo livello si riferisce al consolidamento dell’uso dei learning outcomes nella pratica didattica a valutativa dei docenti universitari. L’ultimo livello sottolinea l’importanza di offrire ai docenti una formazione specifica sul tema, con una attenzione collegiale e istituzionale. Questo modello di formazione potrà sostenere e promuovere una didattica centrata sullo studente, inclusiva e di qualità.
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Tiziana Faitini, Erik Gadotti, and Paola Venuti. "Un modello di scuola basato su una visione olistica, sistemica e complessa: Riflessioni a margine di un’esperienza." IUL Research 1, no. 1 (July 24, 2020): 95–105. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.37.

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Abstract:
L’articolo intende contribuire all’elaborazione di un nuovo modello didattico illustrando il modello integrato per la ricerca, la formazione, l’innovazione e lo sviluppo che, a partire dal 2007, è stato studiato e implementato presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Cognitive dell’Università degli Studi di Trento. Verrà evidenziato il contributo che le teorie dei sistemi complessi possono dare all’interpretazione delle caratteristiche proprie della società della conoscenza e, su questa base, verranno descritte le linee pedagogiche che permettono di costruire un ecosistema formativo e le soluzioni didattiche e organizzative che ne consentono la realizzazione.
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Ferraro, Francesco V. "Teaching Sports and Exercises Science: experiences and life skills of a lecturer." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 132–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-13503.

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Abstract:
The following document reports the experiences and life skills developed under the current didactic situation in Sports and Exercise Science. In particular, the manuscript discusses the pedagogic theories that should be fostered to improve the return to campus. The real-life experiences are presented in light of the Social and Emotional Learning and the Learning by Doing theories. The following document aims to reflect on social constructivism and embodied theories to improve the new (post-covid) learning environment. The introduction focuses on the Quality Assurance Agency for Higher Education benchmark statement and progresses to the most recent Blended approaches. With reflections upon in-class assessments, spaces and pace. In conclusion, the cartesian dualism (body-mind) is discussed and ideas for future research in pedagogy are presented to improve teaching and learning experiences in the post-covid scenario. Insegnare Scienze Motorie: esperienze e abilità di un docente universitario. Il documento ha come scopo quello di riflettere sul costruttivismo sociale e sulle embodied theories per migliorare il nuovo ambiente di apprendimento (post-covid). Il seguente documento riporta le esperienze e le abilità sviluppate nell‘attuale situazione didattica, nello specifico riguardo le scienze motorie. In particolare, nel testo sono discusse le teorie pedagogiche che dovrebbero essere incoraggiate per migliorare il ritorno in aula. Le esperienze didattiche sono presentate alla luce delle teorie dell‘apprendimento sociale ed emotivo e del Learning by Doing. L‘introduzione si concentra sul Quality Assurance Agency for Higher Education benchmark e presenta i più recenti approcci didattici definiti Blended, con l’aggiunta di riflessioni su valutazioni, spazi e ritmo della classe. In conclusione, viene discusso il dualismo cartesiano (corpo-mente) e vengono presentate idee per future ricerche in pedagogia al fine di migliorare le esperienze di insegnamento e di apprendimento nello scenario post-covid.
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Kappler, Daniela. "Venite A spasso con noi!" DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no. 1 (November 9, 2021): 131–51. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.07.

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Abstract:
I percorsi didattici A spasso con noi rappresentano un’innovazione sul piano nazionale e internazionale per quanto concerne la declinazione concreta e multimodale del metodo Content and Language Integrated Learning (CLIL) a favore della lingua italiana e per allievi di scuola elementare. I materiali costituiscono i frutti di esperienze didattiche plurime con bambini e adulti e di intense collaborazioni intercantonali e sono dedicati a classi di scuola elementare del Canton Uri. Da agosto 2020 un connubio unico, virtuoso e coerente, di materiali cartacei e digitali ricchi di tasks che lasciano molto spazio alla personalizzazione e alla differenziazione è entrato nelle aule. Il fil rouge che dischiude gli orientamenti del nuovo Piano di studio della Svizzera tedesca e del CLIL è, “naturalmente”, il viaggio. Un viaggio alla scoperta del territorio e della lingua della Svizzera italiana. Il presente articolo ripercorre le esperienze didattiche preparate e vissute all’interno del progetto e ne ritrae il valore formativo per le persone e le istituzioni coinvolte.
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Pendenza, Paolo. "Setting relazionale e apprendimento." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 183–206. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037017.

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Abstract:
Viviamo un momento storico nel quale il paradigma educativo ed organizzativo che ha ispirato la nascita e l'affermazione della scuola di massa novecentesca mostra tutti i propri limiti. La scuola pare che tenda inerzialmente ad autoconservarsi, a ripetersi eguale a se stessa. Ma non sempre e non ovunque. Nelle testimonianze di alcuni docenti che percorrono con successo nuove modalità didattiche intravediamo alcuni elementi che possono rappresentare una guida per costruire una didattica più adeguata ai nostri tempi. In particolare emerge con forza la centralità di una relazione tra docenti e studenti basata sulla fiducia e sulla responsabilità, che persegua l'obiettivo di rendere più efficace il processo di insegnamen-to/apprendimento. Queste conclusioni si basano sulle dinamiche peculiari che caratterizzano gli adolescenti di oggi, come dimostrato da numerosi studi scientifici. Utilizzando tale approccio gli adulti possono diventare figure effettivamente significative ed autorevoli per i pro-pri allievi, capaci di accompagnarli nel loro percorso di crescita verso la vita adulta.
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Conti, Sergio. "Didattica delle lingue a distanza durante l’emergenza Covid-19: il quadro generale." Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no. 2 (November 30, 2021): 9–52. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.245.

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IT In seguito allo spostamento delle attività didattiche online al fine di contenere la diffusione della malattia da nuovo Coronavirus, il Gruppo di Ricerca e azione sull’Apprendimento delle Lingue ha diffuso un questionario volto a valutare l’impatto della didattica a distanza sull’insegnamento delle lingue straniere durante. All’indagine hanno partecipato 136 docenti e 241 studenti, sia universitari che di scuola secondaria. Scopo del presente contributo è quello di descrivere la composizione del questionario e del campione dei rispondenti, e di riportare i principali risultati. In particolare, dall’indagine sono emersi: (i) una mancanza di chiare direttive da parte delle istituzioni scolastiche, sintomo del carattere emergenziale delle misure intraprese; (ii) una generale resistenza a sperimentare formati didattici inediti e più adeguati al mezzo digitale; (iii) il maggiore svantaggio nello sviluppo delle abilità interazionali e di produzione orale; (iv) un alto grado di criticità nel garantire l’affidabilità e l’integrità delle prove di valutazione. Parole chiave: DIDATTICA A DISTANZA; COVID-19; DIDATTICA DELLE LINGUE STRANIERE EN The shift to online teaching aimed at containing the spread of Coronavirus has led the group of Research and Action on Foreign Language Teaching to release a survey with the purpose of assessing the impact of remote instruction on foreign language teaching. 136 teachers and 241 students at both the university and secondary level have participated in this survey. The aim of this article is to describe the content of the survey and the make-up of the participants and to present the main findings. Of particular note from this survey is (i) the lack of clear directives from their educational institutions, which is a symptom of the immediate nature of the measures put into place; (ii) a generalized resistance to experiment with new pedagogical resources that are better suited for the digital format; (iii) the greatest challenge in developing the ability to interact and to communicate orally; (iv) a high level of difficulty in guaranteeing the trustworthiness and the integrity of the assessments. Key words: REMOTE TEACHING; COVID-19; FOREIGN LANGUAGE TEACHING ES El cambio a la enseñanza en línea que se ha producido para contener la propagación del Coronavirus ha llevado al Grupo de Investigación y Acción sobre la Enseñanza de Lenguas Extranjeras a publicar una encuesta con el objetivo de evaluar el impacto de la instrucción a distancia en la enseñanza de lenguas extranjeras. En dicha encuesta participaron 136 profesores y 241 estudiantes de nivel universitario y secundario. El objetivo de este artículo es describir el contenido de la encuesta y la composición de la muestra, así como presentar los principales hallazgos. De esta encuesta cabe destacar (i) la falta de directrices claras por parte de las instituciones educativas, lo que es un síntoma del carácter contingente de las medidas implementadas; (ii) una resistencia generalizada a experimentar con nuevos recursos pedagógicos mejor adaptados al formato digital; (iii) una gran desventaja en el desarrollo de la capacidad de interacción y comunicación orales; (iv) un alto nivel de dificultad para garantizar la fiabilidad y la integridad de las evaluaciones. Palabras clave: ENSEÑANZA A DISTANCIA; COVID-19; ENSEÑANZA DE LENGUAS EXTRANJERAS
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NATALUCCI, Nicoletta. "Didattica delle lingue classiche: un «nuovo metodo grammaticale»?" Euphrosyne 33 (January 2005): 453–72. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124291.

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Marzullo, Natale, and Francesco Tafuri. "Improving personal and social skills through motor activity supported by gaming technology." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 69–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13562.

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Abstract:
The new educational systems must take on the responsibility to implement innovative forms of learning. International trends such as Agenda 2030 and the new Framework on LifeComp 2020 dictate the guidelines for teaching and define how pedagogical research should be oriented towards strengthening personal skills, towards a system that allows the acquisition of skills to learn how to learn, to provide valuable help to be more resilient and to finally manage the challenges and changes that life may present. Educational systems must find solutions to implement new forms of learning, capable of guaranteeing individual and social well-being, but above all, capable of including all subjects, especially those who may be excluded because of some disability. Miglioramento delle abilità personali e sociali attraverso l’attività motoria assistita dalla tecnologia di gioco. I nuovi sistemi educativi hanno il compito di integrare e percorrere nuove strade per implementare delle innovative forme di apprendimento. I trend internazionali come Agenda 2030 e il nuovo Framework sulle LifeComp 2020 dettano le linee guida perché la didattica e la ricerca pedagogica siano orientate verso un rafforzamento delle competenze personali, verso un sistema che consenta l’acquisizione di competenze per imparare ad imparare, per fornire un valido aiuto ad essere più resilienti e a gestire le sfide e i cambiamenti che la vita possa presentare. In quest’ottica i sistemi educativi devono trovare le soluzioni per implementare nuove forme di apprendimento, capaci di garantire il benessere individuale e sociale, ma soprattutto capaci di includere tutti i soggetti, in particolare coloro che dovessero essere esclusi a causa di qualche disabilità.
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Pizzo, Marco. "“Fare digitale”: progetti didattici e sociali nella scuola e nel carcere." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 116–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00040.

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Abstract:
Con l’avvio dell’ampio progetto di digitalizzazione delle fonti documentarie sulla Prima guerra mondiale appartenute dall’Istituto per la storia del Risorgimento e la realizzazione del portale 14-18 – Documenti e immagini della grande guerra si sono svolte una serie di attività didattiche che hanno coinvolto scuole e centri di detenzione. Queste iniziative possono essere raggruppate in due aree: la prima è quella relativa alla rielaborazione dei contenuti digitali presenti sul sito dagli studenti e dai detenuti; la seconda è stata la creazione di contenuti nuovi, realizzati informatizzando e digitalizzando direttamente le fonti d’archivio con la creazione di primi metadati funzionali. Il focus è stato così messo direttamente sul “fare digitale”. Queste attività digitali e “virtuali” si sono così caricate di un nuovo valore sociale.
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Rossa, Carina. "TERZA MISSIONE E SERVICE LEARNING NEL MODELLO DELLE CATTEDRE SCHOLAS." Revista ComSertões 8, no. 1 (August 3, 2020): 101. http://dx.doi.org/10.36943/comsertoes.v8i1.8667.

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Abstract:
Tutti riconoscono le funzioni della didattica e della ricerca come missioni identitarie dell’università. Nel tempo si è introdotta una terza missione che riguarda il rapporto con il territorio. Il nuovo millennio porta un nuovo paradigma sulla terza missione in America Latina, si tratta dell’approccio di Responsabilità Sociale Universitaria (RSU). Questo orientamento si definisce innanzitutto per la gestione degli impatti dell’organizzazione nel proprio intorno umano, sociale, economico, naturale, in funzione dello sviluppo sostenibile. Alcune proposte pedagogiche, come il Service Learning, si propongono come approcci adeguati a questo modello di università nel momento in cui gli attori esterni lavorano insieme agli agenti interni all’università per attivare progetti di sviluppo, produrre nuove conoscenze socialmente utili e formare futuri professionisti attorno a valori che aiutano a migliorare la qualità di vita della popolazione, promuovendo la inter e trans-disciplinarietà. La sfida delle Cattedre Scholas è quella di supportare una rete mondiale di università impegnate socialmente, una rete come reale strumento di trasformazione dell’umanità.
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Tornieri, Stefano, and Roberto Zancan. "Educazione liquida." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 36–49. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13414.

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Abstract:
In alcune scuole si sta investendo molto sull’esperienza di apprendimento negli spazi aperti, a contatto con la natura. Il moltiplicarsi di offerte formative all’aria aperta, complementari alla scuola e alla classica gita, indicano una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza del paesaggio naturale non solo come luogo del benessere ma anche come spazio educativo, in cui il corpo stesso diviene mezzo di apprendimento in quanto vivo e sensoriale, che arricchisce e completa la classica didattica in aula. Comparando alcune iniziative localizzate dell’ambito costiero nord Adriatico con esperienze nord europee più radicali si vogliono delineare nuove possibilità progettuali, in cui l’educazione all’ecologia attraverso l’esperienza del fare, del dialogare e del vivere nella natura, pone nuovi interrogativi progettuali ancora poco esplorati nei nostri territori.
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Bocci, Fabio, and Ines Guerini. "La formazione degli insegnanti in era Covid. Descrizione e analisi di una esperienza laboratoriale sui temi della pedagogia e della didattica inclusiva." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 271–86. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11990.

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Abstract:
La Pandemia Covid-19, com'è ormai ampiamente noto, ha costretto a un ripensamento degli spazi sociali della relazione anche educativa e formativa, facendo emergere tutta una serie di criticità e di questioni già presenti in era pre-pandemica ma che i confinamenti obbligati e i limiti imposti dal distanziamento hanno amplificato. In tal senso, anche in ambito universitario si è dovuto operare una riconfigurazione non solo degli spazi (presenza vs distanza) ma del paradigma della formazione stessa. Questo ha rappresentato e sta rappresentando una opportunità per chi ha raccolto positivamente tale sfida, aprendosi a esperienze che - pur nella loro tendenza a ri-adattare il vecchio nel nuovo - hanno comunque introdotto alcuni elementi innovativi e la sperimentazione di campi d'azione poco o non del tutto esplorati. È quanto accaduto anche agli autori del presente contributo nel quale si descrivono alcune esperienze laboratoriali condotte nell'ambito della formazione iniziale degli insegnanti del ciclo primario. Lo sfondo è dato dall'ambito di riferimento: quello della pedagogia e della didattica inclusiva, che hanno rappresentato non solo il contenuto disciplinare da veicolare ma l'orizzonte di senso per le scelte metodologico-didattiche adottate e per la scelta dello stesso oggetto di studio proposto ai partecipanti.
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Minello, Alessandra, and Concetta Russo. "Dentro lo schema. Accademiche italiane tra ricerca e didattica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 88–109. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160005.

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Abstract:
Il lavoro accademico si divide tra ricerca, didattica e attività amministrative. Dopo la riforma Gelmini, la ricerca ha un peso rilevante ai fini dell'avanzamento di carriera. Secondo la letteratura, le donne sono più propense ad assumersi i compiti di insegnamento e quelli amministrativi, in virtù di un gender scheme che le vede più portate per queste mansioni. Le donne hanno meno probabilità di raggiungere posizioni apicali e le raggiungono più lentamente. In questo articolo esploriamo il ruolo attribuito dalle accademiche italiane ai compiti di didattica, indagando i percorsi di adattamento/resistenza alle nuove regole di competizione. Attraverso quindici interviste qualitative emerge che la didattica è considerata un elemento di ancoraggio: le intervistate percepiscono il rapporto diretto con gli studenti come indispensabile al raggiungimento della soddisfazione professionale, o considerano l'investimento in questo ambito come una potenziale porta di accesso alla carriera accademica. Alcune hanno subito richieste pressanti sia per l'espletamento di compiti di didattica sia amministrativi.
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Pallonetto, Lucia, Rosanna Perrone, and Carmen Palumbo. "Valutazione degli atteggiamenti disfunzionali: verso una pedagogia del corpo in chiave inclusiva." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 195–210. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12949.

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Abstract:
Il 2020 si è presentato come l'anno dei cambiamenti e dell'adattamento dell'uomo ad una "vita sospesa", un anno scandito da paure, sacrifici, distanze e nuove abitudini. Da questi cambiamenti, nasce il bisogno di nuove sfide, sia dal punto di vista sociale che pedagogico. La pandemia da COVID-19 ha costretto scuole e università, in tempi brevi e con numerose difficoltà, a escogitare nuove strategie per fronteggiare le nuove esigenze. Il processo di insegnamento-apprendimento è un processo che necessita di tempi e modalità variabili a seconda delle esigenze del discente, e questo periodo ha visto di sicuro il potenziale del digitale come mezzo supportivo e di mediatore di conoscenze. In particolare, l'ambito universitario ha visto nella maggior parte delle università, la quasi totalità delle attività didattiche in modalità on-line. In questa ricerca si considerano gli effetti prodotti dalle condizioni pandemiche, di concilio con i consueti e disparati stimoli derivanti dalla vita accademica, dallo studio, dall'interazione che non è più diretta, ma mediata fra studenti e docenti. A questo proposito, è stata condotta una valutazione su un gruppo di 405 studenti universitari utilizzando il test Idea Inventory (Kessinove, 1977) per valutare il sorgere di determinati comportamenti in relazione agli altri o a delle problematiche in un tempo che ha visto diverse privazioni su tutti i livelli, specie in quello sociale. Da ciò è scaturita la necessità di considerare e tendere verso una pedagogia del corpo (Gamelli, 2011): un approccio didattico e formativo che ha l'obiettivo di valorizzare e potenziare il ruolo della corporeità nei contesti di apprendimento (Sibilio, 2011).
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Messina, Nunziata. "IL SAPERE GEOGRAFICO E LE TEORIE PEDAGOGICO – DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO DELLA GEOGRAFIA." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no. 1 (July 2, 2016): 413. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v2.307.

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Abstract:
Anticamente, il sapere geografico era imperniato soprattutto sulla dimensione della Terra, vista prioritariamente come corpo celeste e collegata all’attività cartografica. Nel Rinascimento il rinnovamento culturale ebbe ripercussioni anche sul livello educativo, gli umanisti consideravano l’uomo all’inizio di un’era nuova. Le grandi scoperte geografiche aprirono nuovi orizzonti verso la conoscenza del mondo e verso le diverse applicazioni didattiche. Michel Eyquem de Montaigne sosteneva che l’insegnamento della geografia doveva basarsi sull’osservazione diretta, collegando la geografia alla storia. Il filosofo John Locke vide nella geografia una disciplina particolarmente proficua per lo sviluppo dello spirito di osservazione, in quanto, attraverso le passeggiate scientifiche, le gite ed i viaggi, l’allievo poteva riuscire ad avere una conoscenza diretta delle cose. Nel ‘700 si sviluppò l’Illuminismo ispirato ai principi razionali; Jean – Jacques Rousseau nella sua opera, “Emilio”, evidenziò la grande forza e il valore educativo dell’ambiente, egli ribadiva che nel passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza si sviluppa nel ragazzo la curiosità di conosce il mondo, in questo la geografia diviene un importante alleato anche per lo studio delle scienze. Dopo la seconda metà dell’ottocento si affermarono il naturalismo e il positivismo, in questo periodo anche nelle Università Italiane venne introdotta la geografia e un impulso positivo per l’insegnamento geografico nella scuola elementare fu dato da Filippo Porena che propose una nuova metodologia basata sull’utilizzo di diversi metodi: metodo oggettivo (immagini); metodo naturale; geografia locale e lettura e disegno delle carte geografiche. L’uso del disegno divenne una metodologia importante in tutte le scienze ma soprattutto nelle geografia.
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Dinacci, Lucia. "Filoso-fare nell'epoca della pandemia: attualità e nuove sfide per la Philosophy for Children." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2021): 230–29. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11803.

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Abstract:
A partire dalle sfide e dalle criticità di fronte alle quali ci ha posto la situazione pandemica da Covid-19, in quest'articolo si esplorano le possibilità che il Curriculum della Philosophy for Children, attraverso lo specifico dispositivo educativo della Comunità di Ricerca Filosofica, potrebbe offrire non solo a livello didattico, ma anche a livello comunitario. La proposta della Philosophy for Children, che si esplicita nella pratica dialogica del filoso-fare, potrebbe permettere di riorganizzare l'esperienza pandemica in un nuovo orizzonte di senso e significato, recuperando, nel contesto di questa "nuova normalità" in cui alla riflessività si è sostituita un'azione di tipo emergenziale, una prospettiva orientata al valore e alla cura dell'altro. Inoltre si sottolinea l'importanza della dimensione latente della communitas, in quanto condizione originaria e presupposto trascendentale della nostra esistenza, facendola 2dialogare" con la Comunità di Ricerca Filosofica, considerata come modello ideale verso cui tutte le comunità dovrebbero tendere.
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Corazza, Laura. "Audiovisivi per línsegnamento e nuove tecnologie nelle classi 2.0 della regione Emilia-Romagna." EDMETIC 4, no. 1 (January 1, 2015): 95. http://dx.doi.org/10.21071/edmetic.v4i1.2901.

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Abstract:
<p style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: 'Century Gothic',sans-serif; font-size: 11pt;" lang="ES-TRAD">I bambini e i ragazzi nel nuovo millennio sono forse più avvezzi alla visione di un film o di una trasmissione televisiva che non alla lettura di un libro. Quello che è certo, è che sono sottoposti a un bombardamento mediatico senza precedenti grazie a canali televisivi specializzati nella produzione di programmi per l’infanzia e l’adolescenza, alla Rete Internet e ai dispositivi mobili di ultima generazione. E a scuola? Come cambia la didattica? Al laboratorio Mela abbiamo documentato con un video l’avvio della prima esperienza delle Cl@ssi 2.0 in Emilia-Romagna nelle scuole secondarie inferiori. Alla fine dei 3 anni di sperimentazione, durante i quali gli insegnanti hanno utilizzato LIM, computer in classe e Moodle per l’insegnamento a distanza, abbiamo invece cercato di capire, con un questionario, come e quanto vengano utilizzati i video per la didattica. Ne sono seguite alcune riflessioni.</span></p>
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Cirmi, Giuseppa Rita, Salvatore D'Asero, and Maria Flavia Mammana. "La Lingua Matematica: un’esperienza didattica nel Liceo Matematico." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 9 (May 27, 2021): 127–38. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.6.

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Abstract:
In questo lavoro si presenta un modulo didattico dal titolo La Lingua Matematica, rivolto a studenti del primo anno di scuola secondaria di secondo grado.Il modulo è stato presentato in classi di Liceo Matematico, ma può essere proposto anche in altri contesti. Esso ha un duplice obiettivo: introdurre questioni relative a matematica e linguaggio da un lato e introdurre i concetti di teorema e dimostrazione dall’altro. Il percorso ha permesso di introdurre nozioni di aritmetica modulare e ha condotto gli studenti a confrontarsi, elaborare ipotesi, produrre argomentazioni e generare nuovi teoremi.
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IFM, Redazione. "Recensioni." L’Italia Forestale e Montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 173. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1861.

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Abstract:
Fabio Clauser (2022) - La parola agli alberi. Nuova edizione. Firenze, Libreria Editrice Fiorentina. (Recensione a cura di Chiara Lisa). WWF Siena, Grosseto, Livorno, Firenze, Arezzo (2022) - Conoscere il bosco - Guida per connettersi con la natura. (27 pagine). Conoscere il bosco - Quaderno didattico per ragazzi attenti (27 pagine). WWW Editore (Recensione a cura di Chiara Lisa).
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IFM, Redazione. "Recensioni." L'Italia forestale e montana 77, no. 4 (October 14, 2022): 173. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1077.

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Abstract:
Fabio Clauser (2022) - La parola agli alberi. Nuova edizione. Firenze, Libreria Editrice Fiorentina. (Recensione a cura di Chiara Lisa). WWF Siena, Grosseto, Livorno, Firenze, Arezzo (2022) - Conoscere il bosco - Guida per connettersi con la natura. (27 pagine). Conoscere il bosco - Quaderno didattico per ragazzi attenti (27 pagine). WWW Editore (Recensione a cura di Chiara Lisa).
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Rodriguez, Maria Gabriela, Erik Gadotti, Marta Zambotto, Francesca Stoppa, and Giada Saltori. "Spazio alle nuove idee: il modello Artigianelli." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 191–205. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.314.

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Abstract:
L’articolo si propone di descrivere il caso dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento, in cui un modello pedagogico innovativo risulta sostenuto da una progettazione consapevole e condivisa degli spazi. L’istituto adotta un nuovo modello educativo in grado di rispondere alle necessità della società contemporanea: il cosiddetto “ecosistema”. Al suo interno interagiscono più soggetti orientati allo sviluppo dell’apprendimento e dell’innovazione. Inoltre, si pone particolare attenzione a tematiche come l’inclusione e la diversità, traducendo il modello educativo in un’esperienza in cui gli spazi riflettono i propri ideali pedagogici, creano benessere e sostengono la metodologia didattica. Si descrive inoltre come è stato raggiunto questo risultato attraverso percorsi di progettazione condivisa, a cui hanno collaborato varie figure che vivono lo spazio nella propria quotidianità.
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Schroeter, Vincentia. "Revisione della struttura del carattere borderline." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 57–74. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001007.

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Abstract:
Nel rivisitare la personalitŕ borderline, l'autrice riporta il pensiero di vari teorici sulla dinamica e l'eziologia del disturbo borderline. Esamina le insufficienze nel materiale didattico dell'Iiba. Riconsidera alcuni aspetti incluso la dinamica genitore-figlio: gli aspetti corporei includendo una nuova teoria sul perché non ci sia un solo tipo caratteriale su cui convenire. L'etŕ della ferita borderline, includendo una nuova teoria sia sull'etŕ sia sui blocchi corporei principali. Adatta il borderline sullo schema evolutivo della Mahler e della Horner. Avvertenze per il trattamento del paziente borderline sono dare la prioritŕ al respiro, al grounding e all'energia. Cita una nuova ricerca che conferma alcuni tratti del Bpd cui seguono interventi specifici per affrontare gli aspetti relazionali nel trattamento da un punto di vista bioenergetico.
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Dessì, Valentina. "Scuole all’aperto di ieri e di oggi." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 140–57. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13589.

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Abstract:
L’esperienza delle open-air school ci ricorda che lo spazio esterno di pertinenza della scuola, se progettato assieme all’edificio, diventa parte integrante dell’attività didattica, come evidenziato nei primi due casi studio riportati, la Casa del Sole e la Rinnovata Pizzigoni entrambe a Milano. Per troppi anni si è persa la consapevolezza della risorsa spazio-esterno-scolastico. Fortunatamente sempre più comunità scolastiche sono coinvolte nella realizzazione di spazi attrezzati nei cortili, convinte che la didattica a contatto con la natura offra opportunità di stimolo per tutti gli studenti che apprendono fin da piccoli il rispetto per la natura. Gli esempi riportati della scuola Marymount di Roma e Dante Alighieri a Milano ci fanno ragionare su come valorizzare lo spazio esterno a disposizione attraverso l’individuazione di nuove funzioni e il lavoro sulle superfici e le attrezzature.
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Seveso, Gabriella. "Non solo seggioline e tavolini: il valore sociale della proposta di Maria Montessori." Educação (UFSM) 43, no. 4 (October 1, 2018): 641. http://dx.doi.org/10.5902/1984644434579.

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Abstract:
Il contributo ha un taglio storico con attenzione all’attualità e si occupa della pedagogia montessoriana, che è recentemente al centro di un dibattito vivace in Italia e di nuove sperimentazioni. Esso vuole mostrare il notevole valore etico e sociale presente nella proposta di Maria Montessori: un valore che attualmente è un po’ trascurato a livello divulgativo, perché la concezione montessoriana viene ridotta in alcuni casi a un metodo didattico (arredi a misura di bambino, materiali scientifici, maestra unica). Per questo motivo, l’autrice del contributo analizza il Discorso inaugurale in occasione dell’apertura di una Casa dei bambini nel 1907, scritto e pronunciato da Maria Montessori, focalizzandosi su alcuni temi. Il primo tema è quello degli spazi: il Discorso mette in luce come Montessori pensava al valore simbolico e sociale delle Case dei bambini e alla loro importanza per il recupero di situazioni di degrado e di miseria. Il secondo tema è quello del profilo professionale della maestra: le parole di Montessori mostrano come l’insegnante ha una importante funzione sociale ed è la persona che cresce i futuri cittadini favorendone la consapevolezza critica attraverso una relazione fondata sull’autonomia. Una rilettura dell’opera montessoriana in questa luce ci sprona anche a rivedere le proposte di altri pensatori della nostra storia culturale non come metodi didattici, pur innovativi e interessanti, ma anche e soprattutto nel loro messaggio sociale. Questa prospettiva appare sempre più urgente e doverosa in un’epoca come la nostra, che si trova ad affrontare problemi molto gravi riguardo alle condizioni dell’infanzia.
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Boccacci, Daniel. "Il laboratorio "Il filo di Arianna" Un'esperienza tra le nuove frontiere dell'apprendimento." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 43 (June 2012): 41–49. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-043005.

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Abstract:
Il saggio prende in esame il nuovo stile cognitivo dei giovani, che, in simbiosi con le tecnologie digitali, apprendono in maniera multitasking, condividendo conoscenze e resistendo ad approcci sistemici. Tali caratteristiche si presentano in forme talmente marcate e naturali, da far pensare a un nuovo orizzonte antropologico, evidente nelle difficoltÀ di comunicazione tra giovani e insegnanti, oggigiorno vera urgenza della scuola. Per le sue potenzialitÀ multicodice, "Il filo di Arianna", laboratorio coordinato dall'autore e rivolto a ragazzi della scuola secondaria di primo grado con disturbi specifici dell'apprendimento, viene proposto qui come pratica didattica da estendere a tutti i preadolescenti che, in quanto nativi digitali, si possono considerare ‘dislessici generazionali'.
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