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Journal articles on the topic 'Non Riconoscimento'

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Gestri, Marco, and Federico Casolari. "Il turismo nel trattato di Lisbona: un personaggio non piů in cerca di autore." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 1 (January 2011): 5–18. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-001001.

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Abstract:
Il contributo, dopo aver ricostruito le tappe piů significative che hanno condotto al riconoscimento del turismo come settore di interesse sovranazionale, illustra le principali novità per il settore turistico, in termini di competenze e strumenti normativi, che conseguono all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. In particolare, esso mette in luce le implicazioni derivanti dal riconoscimento espresso, nel diritto primario, di una politica europea del turismo e ne prospetta i possibili sviluppi alla luce dei primi elementi di prassi delle istituzioni.
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2

Davidde Elio. "Il riconoscimento dell'autorità accessoria della FCC da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti: convergenza con l'applicazione della teoria dei poteri impliciti nel diritto brasiliano." International Journal of Science and Society 4, no. 4 (October 14, 2022): 40–49. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.550.

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Abstract:
Questo rapporto mette a confronto gli istituti di autorità accessorie ei poteri impliciti nello sviluppo della teoria sulle competenze amministrative delle agenzie di regolamentazione brasiliane. La definizione della giurisdizione accessoria della FCC è stata descritta sulla base delle sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti e della Corte d'Appello del Distretto di Columbia. Sono state presentate lezioni dottrinali e dichiarazioni dei Ministri della Corte Suprema Federale brasiliana sul riconoscimento dei poteri impliciti al necessario adempimento dei doveri legali. Risultati – È stata dimostrata la confluenza di questi due filoni teorici per il riconoscimento di competenze non direttamente espresse dalle agenzie di regolamentazione. L'opera contribuisce al riconoscimento delle competenze dell'agenzia di regolamentazione delle telecomunicazioni brasiliana che, sebbene non espressamente previste, emergono come un imperativo per l'adempimento delle responsabilità direttamente attribuite dalla legge a tale autarchia. L'articolo presenta un istituto giuridico attuale di tradizione nordamericana la cui applicazione all'area delle telecomunicazioni brasiliana non è ancora risolta, nonostante la sua compatibilità con concetti già accettati nel diritto brasiliano.
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3

Pannarale, Luigi, and Michele Bellomo. "Adottanti e adottati. Alla ricerca della famiglia che non c'č." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2011): 149–62. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001007.

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Abstract:
Molte delle indagini demoscopiche che si sono svolte in Italia negli ultimi anni sul tema del riconoscimento delle coppie di fatto, ivi comprese quelle omosessuali, hanno confermato una percezione ormai largamente condivisa: la maggioranza dell'opinione pubblica italiana č favorevole al riconoscimento di tutte le forme di convivenza. A confermare tale tesi vi č l'ultimo Rapporto Italia 2009 dell'Eurispes, che rileva come piů della metŕ degli italiani, per la maggior parte uomini, č disponibile al riconoscimento delle coppie di fatto, sia eterosessuali che omosessuali e, piů specificamente, sottolinea come che proprio gli uomini sono quelli piů favorevoli al matrimonio tra omosessuali. I dati cambiano significativamente allorquando si passa ad occuparsi del problema delle adozioni: mentre, infatti, una larga maggioranza degli italiani vede con favore l'estensione della possibilitŕ di adottare anche alle coppie eterosessuali non sposate; ancora una minoranza sono quelli che includerebbero tra gli aspiranti adottanti anche le coppie omosessuali. Se si escludono quei paesi che riconoscono anche alle coppie omosessuali la facoltŕ di contrarre matrimonio e di adottare, in molti altri sembra prevalere un atteggiamento di generale cautela. Gli autori evidenziano, tuttavia, come le perduranti resistenze siano fondate su alcuni pregiudizi duri a morire, sia perché ormai appaiono largamente diffuse, per i motivi piů diversi, famiglie in cui genitori omosessuali hanno in affidamento i propri figli, nati in precedenti matrimoni, sia perché numerose decisioni giurisprudenziali escludono drasticamente che l'orientamento sessuale possa essere determinante ai fini della scelta del coniuge al quale affidare i figli minorenni.
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Chiappetta, Giovanna. "La «nuova categoria di figli non riconoscibili» e l'applicabilità dell'art. 279 c.c." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 125–50. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001005.

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Abstract:
Il saggio esamina l'applicabilità dell'art. 279 c.c. alla «nuova categoria di figli non rico-noscibili». Si tratta dei casi dei nati da tecniche di procreazione medicalmente assistita vietate dalla l. 40 del 2004 ed esaminati dalla Consulta nelle sentenze nn. 32 e 33 del 2021. Siffatta soluzione interpretativa dell'art. 279 c.c., riletto alla luce dell'art. 30 cost., può costituire un rimedio congruo alla tutela dell'interesse e al riconoscimento dei diritti del minore, in linea con la giurisprudenza della Corte di Strasburgo e del Lussemburgo che lasciano al diritto nazionale la scelta del rimedio per il riconoscimento del rapporto di genitorialità consolidato d'intenzione e di cura, purché esso presenti modalità che garantiscano l'effettività di tutela e la celerità della loro messa in opera.
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5

Marchetti, Chiara. "Gli esclusi della democrazia. Gli immigrati e i confini della cittadinanza." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 36 (January 2010): 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/las2009-036005.

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Abstract:
- In questo articolo si interroga il nesso tra democrazia, cittadinanza e fenomeno migratorio indagando quali effetti puň avere la presenza di milioni di persone prive della cittadinanza del paese in cui risiedono. In particolare, il saggio approfondisce il tema della cittadinanza concentrandosi sui processi di cittadinanza sostanziale, sulle pratiche condivise che costruiscono identitÀ, sentimento di appartenenza e sistemi di solidarietÀ. Si rileva quindi che molti stranieri residenti si ‘comportano' da cittadini anche quando non lo sono sulla carta e talvolta le stesse istituzioni si relazionano ad essi riconoscendo loro "frammenti" di cittadinanza. D'altra parte, non sempre a un riconoscimento formale corrisponde un riconoscimento sostanziale. La combinazione di questi fattori non puň che allargare le fila di chi č - o si sente - escluso dalla democrazia.
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Guenther, Claudia. "Requisiti dei lavoratori non qualificati e semi-qualificati nel settore alimentare." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 98 (December 2012): 77–85. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098007.

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Abstract:
Questo articolo analizza la situazione socio-lavorativa dei lavoratori con bassi livelli di qualifica (al di sotto del livello 4 dell'EQF), le esigenze di qualifica richieste dalle imprese, la trasparenza delle qualifiche tra i vari paesi partner ed il riconoscimento delle competenze e delle capacitŕ acquisite attraverso l'apprendimento non formale ed informale.
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Narzisi, Antonio, and Filippo Muratori. "Empatia e Teoria della Mente nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo: le persone con autismo possono riconoscere le emozioni?" QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2012): 101–12. http://dx.doi.org/10.3280/gest2011-002011.

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Abstract:
Le persone con autismo possono riconoscere le emozioni? Questa domanda č il focus del lavoro. I risultati del nostro studio mostrano prestazioni deficitarie nelle prove verbali di Teoria della Mente ma non in compiti di Teoria della Mente contestuale, ovvero nella comprensione dei contesti emotivi, suggerendo che la presenza di spunti contestuali č di aiuto per il riconoscimento delle emozioni in bambini con autismo. Questi dati sono stati brevemente discussi attraverso la teoria dell'isomorfismo interpersonale (Psicologia della Gestalt); la teoria della simulazione incarnata (embodied simulation di Gallese); e la teoria del confine di contatto (psicoterapia della Gestalt). Inoltre l'elaborazione locale dell'informazione (livello sistematizzante) non č considerata un ostacolo per l'elaborazione globale/gestaltica dell'informazione e per il riconoscimento delle emozioni ma piuttosto come un segno di neuro-diversitŕ.
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8

Venturi Ferriolo, Massimo. "Qualitŕ dei paesaggi, qualitŕ delle politiche. Aménager le futur." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 135–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057017.

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Abstract:
La Convenzione europea del paesaggio collega il processo di paesaggio al riconoscimento dell'ambito di vita percepito. Il paesaggio č una risorsa da governare per il benessere dei suoi abitanti, con potenzialitŕ propulsive per le culture locali nel variegato patrimonio culturale e naturale dell'Europa. La qualitŕ si dovrebbe affermare in ogni paesaggio indipendentemente dal giudizio estetico: essa č il fattore privilegiato e non la bellezza. Lo sviluppo dell'individuo e la sua affermazione socio-culturale si realizzano grazie ai tre concetti essenziali di benessere, soddisfazione, identitŕ: la vera bellezza di un paesaggio, che č il risultato dell'azione, quindi non astratta. A partire da qui si analizza il rapporto tra qualitŕ dei paesaggi e qualitŕ delle politiche, fondato sul riconoscimento, soprattutto quello dell'appartenenza: una straordinaria occasione democratica.
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Puxeddu, Efisio, Serena Saverino, and Silvia Morelli. "Riconoscimento e gestione della “Non Thyroidal Illness Syndrome” nel paziente ricoverato." L'Endocrinologo 19, S1 (February 22, 2018): 43–44. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-018-0411-x.

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Hilpold, Peter. "Statualità e non riconoscimento nel diritto internazionale, written by Marina Mancini." Italian Yearbook of International Law Online 31, no. 1 (November 11, 2022): 571–73. http://dx.doi.org/10.1163/22116133-03101043.

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Ardizzone, Ignazio. "Ragazzi e ragazze in fuga verso il non umano." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 37–47. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002004.

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Abstract:
Sulla base di un'esperienza clinica decennale come psicoterapeuta a orientamento psicodinamico e psichiatra dell'eta evolutiva l'autore descrive le caratteristiche del ritiro sociale prolungato in ragazzi dai 10 ai 17 anni. Sulla base di due concetti chiave la noosfobia e l'oblio del riconoscimento egli traccia il percorso evolutivo di questa grave patologia e le difficolta nel diagnosticarla. Vengono discussi, inoltre, gli enormi problemi di trattamento che questa disturbo pone e alcune modalita di intervento.
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Lando, Mariangela. "Salvatore Quasimodo. La ricezione nelle antologie: il declino dopo l’apoteosi?" Fabrica Litterarum Polono-Italica, no. 4 (May 5, 2022): 1–16. http://dx.doi.org/10.31261/flpi.2022.04.06.

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Abstract:
Quasimodo è ancora attuale, oppure gli stati d’animo della sua poesia non trovano più facile ascolto? La ricezione antologica delle opere di Quasimodo appare incentrata sul ruolo di interprete indiscusso dell’ermetismo, accanto ad altri autori. Tra i maggiori interpreti della condizione dell’uomo moderno, a Quasimodo viene attribuito un ruolo significativo nella letteratura del Novecento, come dimostrano i riconoscimenti a lui attribuiti dalla cultura internazionale, che portarono al prestigioso riconoscimento del Premio Nobel per la letteratura nel 1959. Nella sua opera letteraria confluiscono le profonde riflessioni umane che delineano un percorso formativo ricco di svolte, di approfondimenti e di soluzioni stilistiche originali. Il contributo intende prendere in esame una campionatura di volumi antologici in adozione nelle scuole secondarie degli ultimi decenni, per analizzare le differenze di inserimento tra autori coevi, alla luce delle diverse impostazioni e interpretazioni dei curatori, sia come canone autoriale da proporre agli studenti, sia come analisi dei passi tratti dalle opere di Quasimodo.
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Frezza, Giulia. "Lo specchio della trasparenza. La metafora come strumento concettuale tra scienza e cultura e il caso dei neuroni specchio." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (May 2012): 127–38. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-001008.

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Abstract:
In questo articolo si esamina l'ipotesi visuo-motoria del "mirror neuron mechanism", mostrando come in essa lo "specchio" venga usato metaforicamente per dar conto di un riconoscimento immediato e trasparente dell'azione altrui. Al contrario, nell'analisi che qui viene offerta della cultura dello "specchio", all'intersezione di filosofia, letteratura e psicologia, il tema del riconoscimento dell'altro emerge come non-lineare, ma problematico e intermittente. Č proprio nella "metafora dello specchio", dunque, oggetto culturale e ordinario, che possiamo ritrovare esemplificate tali questioni che invece l'ipotesi neuroscientifica dei neuroni specchio sembrava rimuovere con il suo approccio lineare. La metafora pertanto, lungi dall'impedire intellegibilitŕ, č uno strumento epistemologico centrale per portare in luce la continua e complessa interazione fra esperienza comune, cultura e scienza.
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Bellan, Alessandro. "La Scuola di Francoforte e il problema della reificazione." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 23 (May 2012): 87–103. http://dx.doi.org/10.3280/cost2012-023007.

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Abstract:
Obiettivo del saggio č chiarire il significato delle trasformazioni che la Scuola di Francoforte ha impresso al concetto di reificazione (Verdinglichung), originariamente elaborato da G. Lukács. A partire dalla Dialettica dell'illuminismo la reificazione viene intesa infatti non solo come "alienazione" e "feticismo delle merci", ma come un "oblio", cioč come una rimozione delle radici piů profonde della razionalitŕ, della comunicazione e del riconoscimento. Tale fenomeno diventa cosě il punto di partenza per una critica immanente delle patologie sociali dell'intersoggettivitŕ. Il saggio esamina inoltre il nesso istituito da Horkheimer e Adorno fra genesi della razionalitŕ e la sua reificazione, e la svolta critico epistemologica che ha condotto a ripensare la reificazione in chiave linguisticocomunicativa (Habermas) e di teoria del riconoscimento (Honneth), valutando anche le conseguenze di tali assunzioni.
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Degórski, Bazyli. "Sformułowanie wiary w trójjedynego Boga w latach 360-380. Formuła dogmatyczna mia ousia – treis hypostaseis." Vox Patrum 40 (March 15, 2002): 227–35. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7981.

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Abstract:
Non e possibile dare un giudizio completo sul valore dogmatico della formula dogmatica mia ousia – treis hypostaseis, senza conoscere la fede di Costantinopoli in cui essa ricevette il riconoscimento ufficiale. Ció nonostante, si puó dire che la formula proviene certamente dall’ambiente dei Padri Cappadoci.
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Di Pietro, M. L., M. Pennacchini, and M. Casini. "Evoluzione storica dell’istituto dell’obiezione di coscienza in Italia." Medicina e Morale 50, no. 6 (December 31, 2001): 1093–151. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2001.743.

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Abstract:
La storia dell’obiezione di coscienza è una storia antica, tanto che le prime testimonianze la datano già alla civiltà ellenica. Tuttavia, nell’antichità l’obiezione di coscienza non era un diritto, era una testimonianza di fedeltà a dei valori assoluti che può destare anche ammirazione, ma che non poteva trovare che risposte dure da parte dell’autorità politica, la quale si sentiva sfidata e minacciata. L’obiezione di coscienza, dunque, così come la intendiamo noi oggi, è una conquista delle civiltà giuridica moderna e in Italia il riconoscimento di tale istituto risale a tempi relativamente recenti. Obbiettivo di questo lavoro è la ricostruzione della storia giuridica dell’istituto dell’obiezione di coscienza nel nostro Paese sia negli ambiti in cui esso ha raggiunto una regolamentazione sia in quelli in cui non ha trovato tale riconoscimento. Tale ricostruzione ha messo in evidenza che, mentre l’istituto dell’obiezione di coscienza ha raggiunto un assetto definitivo in ambito sociale, si stanno, invece, moltiplicando in ambito sanitario le situazioni che possono richiedere all’operatore sanitario interventi in conflitto con la propria coscienza morale e deontologica.
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Di Donato, Giulio. "TRAME DEL RICONOSCIMENTO: DA HEGEL ALL’IDENTITÀ DI GENERE." Il Politico 256, no. 1 (June 28, 2022): 179–89. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2022.690.

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Abstract:
La prevenzione e il contrasto alle discriminazioni e alla violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere e sull’orientamento sessuale rappresentano un’esigenza sentita in maniera ormai trasversale e allo stesso tempo un tema oggetto di polemiche infuocate nel momento in cui si passa dal piano della petizione di principio al piano della traduzione normativa (se ad esempio si tratta di modificare gli articoli 604 bis e ter del Codice penale e la successiva legislazione in materia di istigazione a delinquere, equiparando la discriminazione per i motivi di cui sopra a quella su base razziale, etnica o religiosa). Polemiche che hanno reso e rendono assai difficile intavolare una discussione laica e ragionata sul merito, al di là degli opposti isterismi e delle opposte strumentalizzazioni. In questa sede, lontani dalla concitazione del dibattito più acceso e fanatico, proveremo a riflettere sulle implicazioni di carattere filosofico-giuridico che l’eventualità di un intervento normativo in materia solleva: dalle definizioni di sesso e di genere all’equilibrio fra salvaguardia della libertà di opinione e lotta alle discriminazioni, per soffermarci infine sulla contraddizione fra le istanze soggettivistiche e contingenti alla base del concetto di identità di genere (comunemente definita l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione) e i criteri di oggettività e stabilità che sono propri della dimensione giuridica e in particolar modo della norma penale.
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Cecchini, A., C. Castelli, L. Pedrotti, and P. Poggiys. "Le lesioni traumatiche del rachide cervicale infantile." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 1_suppl (April 1992): 51–56. http://dx.doi.org/10.1177/19714009920050s110.

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Abstract:
Le lesioni traumatiche vertebro-midollari cervicali costituiscono nell'infanzia un'evenienza relativamente rara, variando dallo 0,65% 26 al 9,4% 29 rispetto ai traumi vertebrali di tutte le età39. L'esperienza casistitica raccolta dalla letteratura 2,4,7,9,11,12,16,17,19,22,24,26,30,42 (tabella 1) risulta quasi sempre esigua, anche in lunghi periodi di tempo. Anche nell'attività degli ultimi 5 anni del Pronto Soccorso Traumatologico del Policlinico S. Matteo di Pavia e della Clinica Ortopedica dell'Università di Pavia sono stati raccolti 11 casi, in età da 2 a 11 anni, tutti senza alcuna sintomatologia neurologica, tutti diagnosticati come distorsioni cervicali e trattati unicamente con provvedimenti ortopedici incruenti. La revisione della letteratura consente una serie di considerazioni attinenti non solo il riconoscimento ed inquadramento neuroradiologico dei traumi cervicali infantili. L'esperienza ricavata dalla letteratura non consente tuttora un univoco atteggiamento diagnostico e terapeutico nei traumi cervicali infantili, che costituiscono rispetto a quelli dell'adulto un'evenienza più rara. Ortopedici, neurologi e radiologi debbono essere consapevoli di doversi misurare con una patologia per vari aspetti differente. Da una parte il riconoscimento delle lesioni vertebrali traumatiche non è sempre agevole o immediate specie in fase acuta e, basandosi principalmente sulla radiologia tradizionale, esige uno fruttamento attento e completo della semeiotica classica, escludendo casi border-line.
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Lee, J. M., J. H. Jeon, I. S. Moon, and J. Y. Choi. "Benefits of active middle ear implants over hearing aids in patients with sloping high tone hearing loss: comparison with hearing aids." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 3 (June 2017): 218–23. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1146.

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Abstract:
In questo studio retrospettivo, abbiamo confrontato i benefici oggettivi e soggettivi degli impianti attivi dell’orecchio medio (AMEI) rispetto alle tradizionali protesi acustiche (HA) nei pazienti con perdita dell’udito per le frequenze acute. Trentaquattro pazienti con ipoacusia neurosensoriale sono stati trattati con l’impianto di AMEI. Tra questi, sei avevano un audiogramma “in discesa” con perdita dell’udito per le frequenze acute, ed avevano usato per più di sei mesi HA. È stata quindi eseguita una valutazione oggettiva, tramite l’audiometria tonale e il test di riconoscimento delle parole, una versione coreana del “Hearing in Noise Test” (K-HINT), ed una valutazione soggettiva tramite il seguente questionario: Abbreviated Profile of Hearing Aid Benefit (APHAB). I pazienti sono stati sottoposti ai suddetti test in tre occasioni distinte: 1) prima della chirurgia, senza protesi; 2) prima della chirurgia, con HA; 3) tre mesi dopo l’impianto di AMEI. Il guadagno medio per le alte frequenze (≥ 2 kHz) si è rivelato migliore con AMEI che con HA. Sebbene il risultato non ha raggiunto un livello di significatività statistica, gli impianti attivi dell’orecchio medio hanno mostrato un punteggio di riconoscimento delle parole superiore rispetto a HA. Ad ogni modo, il livello di comoda udibilità al quale il punteggio di riconoscimento delle parole è stato testato si è rivelato significativamente più basso con AMEI rispetto ad HA. Al K-HINT i pazienti con AMEI hanno mostrato un migliore riconoscimento rispetto ai risultati ottenuti con HA, sia in condizione di quiete sia di rumore. Gli score APAHB hanno rivelato che i pazienti erano più soddisfatti con AMEI. L’uso degli impianti attivi dell’orecchio medio in pazienti con perdita dell’udito per le frequenze acute ha permesso di ottenere risultati migliori rispetto all’utilizzo delle protesi tradizionali. Basandoci su questi dati, gli AMEI hanno offerto risultati oggettivi e soggettivi migliori, e pertanto, potrebbero rappresentare una valida alternativa per il trattamento delle ipoacusie con audiogramma in discesa.
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Burlini, Annamaria, and Giuseppe Carlo Pollina. "Un intervento possibile nelle organizzazioni in tempi di insicurezza e solitudine." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003011.

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Abstract:
Gli autori ripropongono l'attualitŕ degli interventi di formazione condotti con il metodo dei Gruppi Operativi (Pichon Rivičre) nel mondo contemporaneo, dominato dalla globalizzazione e da una visione miope di investitori e manager, che hanno profondamente modificato l'organizzazione del lavoro, la suddivisione dei ruoli e delle responsabilitŕ e la funzione delle istituzioni. Aziende, enti, imprese ecc., infatti, non hanno piů una funzione protettiva dall'ansia; al contrario, producono ansia esse stesse non rispondendo piů ai bisogni soggettivi di riconoscimento, individuazione, unicitŕ.
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Sandonà, Leopoldo. "Bioetica performativa. I Comitati per l’etica clinica tra esperienze, crisi e prospettive." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 177–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.614.

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Abstract:
I comitati per l’etica clinica, nonostante la loro diffusione parziale nel contesto italiano, rappresentano un soggetto etico fondamentale all’interno dell’organizzazione sanitaria. Attraverso un’analisi delle esperienze e delle principali criticità, il contributo cerca di recuperare gli elementi performativi e propositivi per una maggiore integrazione di tali Comitati entro le istituzioni sanitarie, attraverso una riscoperta di una specifica competenza etica. Le esperienze mettono in luce le funzioni principali dei Comitati: analisi di casi, redazione di linee d’indirizzo, formazione del personale sanitario e informazione sociale, consulenza su allocazione di risorse nel sistema sanitario. Alcune di queste funzioni rimangono tuttavia frequentemente inesplorate o utilizzate in modo parziale dall’istituzione di riferimento. Proprio tale aspetto consente di addentrarsi nelle criticità di tali Comitati, connesse soprattutto ad un riconoscimento parziale da parte delle strutture istituzionali, oltre che ad una diffusione geografica non capillare e reticolare ma sporadica. L’analisi conduce al riconoscimento di una duplice performatività, da un lato del bioeticista nel Comitato, dall’altro del Comitato nell’istituzione. Inoltre emerge una compenetrazione tra competenza etica nell’era della complessità ed elementi originari della filosofia della medicina nella sua peculiare attenzione alla cura.
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Alonzo, Giulia, and Oliviero Ponte di Pino. "L'evento culturale come momento di creazione di welfare di comunità: la risposta di Suq Genova." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 147–56. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002011.

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Abstract:
Il Suq di Genova è un grande teatro dove ogni visitatore è spettatore di una crea-zione collettiva, corale, e al tempo stesso autore e protagonista della propria per-formance. Allestito come un bazar ospita le botteghe e i ristoranti etnici, cinquan-tatré nell'ultima edizione "in presenza", gestiti da commercianti con background migratorio attivi in città. La piazza centrale e alcuni spazi circostanti ospitano spettacoli, concerti, dibattiti, lezioni, in parte curati da associazioni di migranti, in parte selezionati dalla direzione artistica. Così il festival diventa per il visita-tore un viaggio verso il proprio riconoscimento identitario attraverso il confron-to con l'altro. Il soggetto, da entità singola, si trova partecipe e costruttore di una comunità aggregante che si costituisce nell'apertura e nel riconoscimento del nuovo: il senso di appartenenza dura il tempo del festival, che purtroppo non ha mai trovato appoggi per una organica crescita organizzativa, fisica ed eco-nomica. Nonostante questo limite, il Suq è stato riconosciuto tra le "Best Practi-ces" europee dal 2014 e continua a essere un riuscito esperimento di creazione di welfare di comunità.
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Ferroni, Roberta, and Marilisa Birello. "L’insegnamento dei segnali discorsivi allora, dunque e beh: riflessioni metapragmatiche di studenti di italiano LS." Cuadernos de Filología Italiana 29 (June 24, 2022): 125–49. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.73212.

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Abstract:
Questo studio descrive un percorso didattico incentrato sui segnali discorsivi allora, dunque, beh e analizza le riflessioni metapragmatiche di studenti d’italiano LS nello sviluppo di attività interattive in cui viene chiesto loro di usare questi segnali discorsivi. Si tratta di un’indagine longitudinale svolta fra apprendenti d’italiano di livello A1-A2. Il materiale utilizzato in classe usa un sillabo task-based ed è proveniente dal manuale Al Dente 1. Ogni unità include una sezione specifica dedicata ai segnali discorsivi fin dal livello A1. I risultati mostrano che le attività di presentazione, riconoscimento e riflessione associate ad attività di produzione guidata e libera favoriscono il riconoscimento dei valori, delle funzioni e degli usi dei segnali allora, dunque, beh e inducono gli studenti a riflettere sui segnali discorsivi oggetto di studio. Inoltre, durante l’evolversi delle varie fasi del corso, gli studenti recuperano i segnali per aprire il turno, che sono stati trattati in precedenza e che non sono più oggetto di studio, fino a farne un uso fluente nella pratica libera.
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Perini, Rosaria. "La bioenergetica, il piacere e... il piacere di "nutrirsi"." GROUNDING, no. 1 (June 2011): 113–23. http://dx.doi.org/10.3280/gro2011-001011.

Full text
Abstract:
L'autrice si ispira a Lowen e alla sua visione del piacere per esplorare quali e quante possibilitŕ il corpo ha per trovare il benessere e l'equilibrio bioenergetico grazie al cibo inteso non solo come nutrimento fisico ma anche come momento di crescita personale. Ciň grazie all'ascolto dei propri ritmi, dei propri bisogni e al riconoscimento di sensazioni fisiche ed emotive legate all'esperienza del nutrimento. In termini bioenergetici grazie alla ricerca del grounding.
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Fellegara, Anna Maria, Veronica Tibiletti, and Pier Luigi Marchini. "La disclosure sulla corporate governance nei gruppi, strumento di tutela di interessi diffusi. Un'analisi critica nel contesto italiano." FINANCIAL REPORTING, no. 1 (February 2011): 9–35. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001002.

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Abstract:
Nella normativa nazionale, il concetto di gruppo aziendale non è precisamente definito. Di conseguenza, il riconoscimento dei confini di gruppo non è sempre immediato, il che può implicare difficoltà nell'individuazione delle responsabilità delle scelte economiche assunte al suo interno. Tale circostanza può danneggiare gli interessi dei soci di minoranza. Con riferimento a questi temi, in Italia sono state introdotte regole volte a rendere maggiormente trasparenti gli assetti proprietari nei gruppi aziendali. Gli autori si propongono di analizzare qualità ed efficacia della comunicazione in tema didei gruppi aziendali, con particolare riferimento agli effetti prodotti dalla normativa in materia di direzione e coordinamento di società.
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Marras, Stefano. "Falsi rifugiati? Pratiche di etichettamento di richiedenti asilo alla frontiera." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 79–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003005.

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Abstract:
Il presente articolo mira a definire, sul piano teorico, chi sia il "rifugiato" in termini propriamente sociologici da una prospettiva che affronta la questione nel solco della teoria dell'etichettamento (labelling), cosě come č stata tracciata da Zetter (1991; 2007). Sul piano empirico, vuole dimostrare, osservando il confronto tra richiedenti asilo e Polizia di frontiera nel particolare contesto di un aeroporto internazionale, l'importanza delle pratiche di definizione e riconoscimento dei richiedenti asilo nel determinarne l'identitŕ e l'agire sociale. Emergerŕ come la costruzione dell'etichetta associata al richiedente asilo si fondi in maniera diffusa sul pregiudizio diffuso tra gli agenti di polizia che si tratti di un "falso" rifugiato; di riflesso, quest'ultimo appare essere il prodotto immaginato dato dalla mescolanza sfumata e cangiante di paradigmi stereotipici. Concludendo, verranno indicate, a livello teorico, le conseguenze derivanti da tale processo di etichettamento, notando come esso informi le pratiche di progettazione ed implementazione di politiche d'asilo, dall'accesso al territorio (sempre piů limitato), al riconoscimento dello status legale (con la crescente negazione dello statuto di rifugiato sostituito da forme di protezione a carattere umanitario) e alla distribuzione delle risorse (sempre piů demandata a reti caritative non statali).
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Buono, Mario, and Rosa Maria Giusto. "La ri-scrittura del patrimonio culturale nell’Era digitale." Boletín de Arte, no. 41 (November 5, 2020): 279–83. http://dx.doi.org/10.24310/bolarte.2020.v41i.8617.

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Abstract:
Il valore di una “mediazione” narrativa consapevole, integrata e potenziata dall’uso di strumenti digitali, diviene sempre più elemento centrale nelle politiche di valorizzazione e riconoscimento del patrimonio culturale dal momento che esso «non parla da solo» (2010: 45) ma ha bisogno di professionalità e strumenti informativi sempre più flessibili e aggiornati che lo disvelino e ne raccontino il significato più profondo. Il contributo affronta le nuove modalità di interazione e fruizione del patrimonio culturale tra discipline tecnologiche e scientifiche e discipline umanistiche.
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Menchise, Chiara. "Abitare Metamorfosi." CRIOS, no. 23 (October 2022): 88–95. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023009.

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Abstract:
La casa come artefatto materiale e psichico del mondo con la funzione morale di rendere possibile la felicità, è ciò di cui scrive Coccia in un saggio che non riguarda l'architettura, ma una filosofia multispecie che mira a fare dell'intero pianeta una casa come unica possibilità di sopravvivenza. In 'Filosofia della casa' il filosofo si concentra sui pezzi che l'architettura solitamente perde nella sua traduzione dall'invisibile al visibile, riportando gli effetti che la città, la rivoluzione tecnologica e la pandemia hanno impresso sulla casa in quanto forti presenze modellanti, non ancora abbastanza considerate, e che invece richiedono e domandano la nostra attenzione e riconoscimento..
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Haber, Stéphane. "Honneth: un'interpretazione critica del capitalismo contemporaneo." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 45 (February 2013): 124–44. http://dx.doi.org/10.3280/las2012-045011.

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Abstract:
Nel suo recente libro Das Recht der Freiheit, Axel Honneth propone un'interpretazione critica del neocapitalismo - risultato di una patologica evoluzione di un fenomeno, in sé, normale e persino positivo: la predominanza dei meccanismi di mercato nella sfera del lavoro e della produzione. Per Honneth, il mercato non solo č economicamente efficiente, ma permette anche l'emergere di forme di riconoscimento originali e insostituibili. Ciononostante, queste forme possono facilmente corrompersi se la relazione fra i partner dello scambio diventa troppo squilibrata, come avviene nel neocapitalismo. L'articolo propone una valutazione critica di questa interpretazione storica
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Moro, Domenico. "IL FEDERALISMO È UN’IDEOLOGIA POLITICA?" Il Politico 255, no. 2 (January 10, 2022): 134–58. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.626.

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Abstract:
È un fatto noto e consolidato, nelle organizzazioni federaliste e al di fuori di queste, il contributo fondamentale di Altiero Spinelli al processo di unificazione europea. Norberto Bobbio ha messo bene in luce il significato della svolta che ha avuto luogo con la stesura del Manifesto di Ventotene3. Con quest’ultimo, l’obiettivo della federazione europea non era più materia esclusiva di pensatori illuminati, ma diventava oggetto di una lotta politica. Il palazzo del Parlamento europeo dedicato ad Altiero Spinelli è il più evidente riconoscimento alla sua figura da parte delle istituzioni europee.
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Del Piccolo, Lidia. "Psycho-social problem disclosure during primary care consultation." Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no. 4 (December 2000): 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Piliu, Salvatore. "Il diritto delle comunità umane intenzionali: nuovi ordinamenti giuridici?" Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 349–56. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.349-356.

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Abstract:
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
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Reale, Maria Cristina. "Il diritto di non curarsi. Ancora uno scontro tra doveri medici e libertŕ di autodeterminazione." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (July 2012): 159–68. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-002009.

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Abstract:
Il conflitto tra il diritto degli individui di decidere come curarsi e il dovere dei sanitari di adempiere ai propri obblighi di cura richiama questioni note e delicate quali la definizione del concetto di vita e di salute, del tipo di rapporto che si instaura tra medico e paziente e della sussistenza di limiti al diritto di rifiutare le cure. Sebbene tale diritto trovi ampio riconoscimento a livello tanto normativo (pur in assenza di una legge ad hoc) quanto giurisprudenziale, un recente caso di imposizione forzata di un trattamento, dai medici considerato salvavita, ad un soggetto che a tale trattamento si opponeva in modo reiterato, pienamente consapevole delle eventuali conseguenze, ha nuovamente evidenziato le difficoltŕ che insorgono quando si tratta di tutelare in giudizio il pieno rispetto della volontŕ del paziente.
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Illari, Silvia, and Ilaria De Cesare. "Ordini e collegi professionali tra dimensione collettiva e diritti individuali." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 81–103. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002005.

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Abstract:
Gli ordini e i collegi professionali sono tradizionalmente annoverati tra le formazioni sociali che operano nell'ordinamento giuridico, trovando anche esplicito riconoscimento normativo, sebbene non a livello costituzionale. Il presente lavoro ha lo scopo di indagare gli aspetti peculiari degli ordini, a cominciare dalla loro natura giuridica, che si pone in equilibrio tra autonomia e regolazione. Nell'esaminare le modalità di esercizio delle funzioni loro riconosciute, le autrici evidenzieranno di volta in volta i punti di contatto tra la dimensione collettiva, di cui gli ordini sono espressione e custodi, e quella individuale, che attiene ai singoli professionisti. Emergerà come, in ragione anche di previsioni normative generiche, non sempre vi sia compiuta corrispondenza col principio solidarista che dovrebbe regolare tali interazioni
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Kapur, R., G. Singh, V. Rawat, and S. K. Aggarwal. "MR Appearance of Intracranial Epidermoids." Rivista di Neuroradiologia 7, no. 1 (February 1994): 129–32. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700118.

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Abstract:
Gli epidermoidi intracranici hanno caratteristiche RM che sono utili ad una precoce identificazione e riconoscimento, favorendo le possibilità terapeutiche chirurgiche. In due anni abbiamo raccolto due casi di epidermoidi intradurali della fossa cranica posteriore, entrambi i pazienti sono stati studiati anche dopo iniezione di contrasto paramagnetico (Gd-DTPA, 0,2 ml/kg di peso corporeo). In entrambi si è dimostrata la presenza di una massa extra-assiale, neutra al contrasto, insinuantesi negli spazi subaracnoidei senza significativi segni di massa, l'esame tomografico RM è estremamente informativo non solo per evidenziare la lesione, ma anche per chiarire i rapporti con le altre importanti strutture anatomiche cerebrali.
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Farinelli, Patrizia. "Le tentazioni di un genere : sul fantastico nella narrativa di Tabucchi." Acta Neophilologica 40, no. 1-2 (December 15, 2007): 187–96. http://dx.doi.org/10.4312/an.40.1-2.187-196.

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Abstract:
Nella rielaborazione di Tabucchi del genere fantastico, l'evento strano e inspiegabile non crea una sovrapposizione di due realtà inconciliabili, semmai richiama l'attenzione su una realtà già in partenza permeata di illogico e quindi inafferrabile. Anche l'esitazione del protagonista di fronte a tale evento appare ridotta e di conseguenza limitata la sua ricerca di spiegazioni razionali. La quete del personaggio tabucchiano non si indirizza ali' evento strano e inspiegabile, ma piuttosto al passato ìrrisolto che questo fa riaffiorare. In questo senso i criteri indicati da Todorov come basilari per i riconoscimento del genere non tengono più pienamente. Indubbio è tuttavia che, pur in presenza delle trasformazioni indicate, diverse strategie narrative del fantastico continuano ad essere utilizzate da Tabucchi per costruire una dimensione multipla, sia a livello di storia che di discorso. Proprio perché la scrittura postmodema fa delll' ambiguità momento centrale di riflessione, non può non essere tentata (e sedotta) dal fantastico.
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Russo, Pasquale. "I migranti forzati in Puglia tra campi di accoglienza e progetti territoriali per l'integrazione: il centro di Borgo Mezzanone." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2010): 99–112. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003006.

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Abstract:
La presenza di migranti forzati nella regione Puglia č un fenomeno che dal secondo conflitto mondiale si č esteso sino ad oggi con modalitŕ e dinamiche in parte simili, in parte mutate dalle politiche nazionali ed europee. Per comprendere la presenza e l'accoglienza posta in essere dalle istituzioni italiane in Puglia in favore dei richiedenti asilo č opportuno analizzare le modalitŕ di accoglienza sul piano nazionale nel periodo compreso tra la fine del secondo conflitto mondiale ed oggi. I centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) odierni sono il frutto di poltiche nazionali decennali legate all'emergenza. Per comprendere la funzione dei CARA si guarderŕ al centro di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. I CARA. sono concepiti come strutture di sosta temporanea per i richiedenti asilo e al loro interno gli asilanti permangono molto spesso sino all'enventuale riconoscimento di una protezione internazionale. Conseguenzialmente i centri di accoglienza si traformano da luoghi di emergenza per soste temporanee, in "abitazioni" inadatte a tutti i suoi ospiti e particolarmente alle categorie vulnerabili: minori, anziani, disabili. Con l'eventuale riconoscimento della protezione internazionale solo il Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), dal 2002, offre un modello di accoglienza agganciato a standard europei. Per i restanti migranti forzati non accolti dallo SPRAR si verifica un difficile percorso di integrazione viziato da un "oblio" istituzionale.
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Franzina, Pietro. "La concessione di una <i>freezing injunction</i> non preclude la riconoscibilità in Italia della successiva sentenza di merito resa nel medesimo giudizio." marzo-aprile, no. 2 (April 7, 2022): 356–65. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.94.

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Abstract:
Tesi L’art. 64, lettere b) e g) della L. 31 maggio 1995, n. 218 di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato deve essere interpretato nel senso che non può dirsi integrata una violazione dei diritti essenziali della difesa e delle garanzie ascrivibili all’ordine pubblico processuale italiano, idonea a giustificare il diniego del riconoscimento di una sentenza straniera, per il solo fatto che la sentenza in questione sia stata resa all’esito di un procedimento nel corso del quale il debitore della sentenza è stato il destinatario di un provvedimento cautelare in personam, concesso inaudita altera parte, secondo il modello della freezing injunction inglese. Il riconoscimento di una sentenza straniera preceduta da un provvedimento cautelare può essere negato in forza delle disposizioni citate solo quando l’emanazione di detto provvedimento abbia comportato una violazione delle garanzie processuali fondamentali tale da tradursi, per la sua rilevante incidenza, in una lesione del diritto di difesa rispetto all’intero processo. The author’s view According to Article 64, literae b) and g) of the Law of 31 May 1995, No 218 (Reform of the Italian system of private international law), a foreign judgment is not eligible for recognition in Italy if the right to a fair trial was violated in the proceedings before the court of origin, and if recognition would contravene public policy, including procedural public policy. A judgment cannot be denied recognition on the above grounds merely because the court of origin granted, in the course of the same proceedings, a worldwide freezing injunction, as known under English law. In fact, recognition of the judgment could only be denied if it were established that, by granting the interim measure in question, the procedural rights of the party concerned were violated in such a serious way as to undermine the fairness of the proceedings considered as a whole.
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Bommassar, Roberta. "La prospettiva di genere: il femminile e il materno, una distinzione dimenticata." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (January 2021): 83–92. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003009.

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Abstract:
Per prospettiva di genere s'intende l'influenza che la differenza di genere ha nelle relazioni familiari, generalmente a discapito della figura femminile che sconta ancora un notevole gap sociale, culturale e politico. L'articolo intende proporre delle riflessioni in merito ad un atteggiamento generalizzato che scotomizza la differenza tra ruolo femminile e ruolo materno. Se nella coppia femminile-maschile il potere è appannaggio del secondo, nella coppia madre-padre è appannaggio del primo. Il mancato riconoscimento di questo doppio registro può indurre ambiguità e manipolazioni, che seppur rilevate dagli operatori del settore, non sembrano ancora far parte del bagaglio culturale e tecnico. Vengono descritte alcune situazioni a esemplificazione di queste riflessioni.
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Procentese, Fortuna, Silvia Scotto di Luzio, and Alfredo Natale. "Convivenza responsabile: quali i significati attribuiti nelle comunità di appartenenza?" PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (March 2012): 19–29. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-002003.

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Abstract:
La ricerca verte sul significato attribuito alla convivenza responsabile nei contesti locali ed č finalizzata a comprendere la discrepanza tra i cambiamenti culturali relativi alla ridefinizione del ruolo di cittadino e le prassi volte al raggiungimento del benessere sociale. A tal fine sono stati raccolti gli scritti di 73 studenti universitari. Dall'analisi tematica degli elaborati sono emerse le dimensioni strutturanti la rappresentazione locale di convivenza ed i diversi fattori determinanti la costruzione di azioni pro-sociali. Si evidenzia un non riconoscimento di spazi di condivisione e di negoziazione. In particolare prevale la mancanza di quel sentimento di fiducia che sviluppa interdipendenza costruttiva, funzionale alla convivenza responsabile.
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Mazzucato, Claudia. "Tra norme e valori: i compiti di cura del diritto in una democrazia." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 2 (January 2011): 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-002004.

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Abstract:
In una societŕ democratica, guidata da principi costituzionali, al diritto non spetta il compito di regolare la vita dei consociati attraverso comandi, divieti e punizioni, bensě il compito di prendersi cura delle persone mediante il riconoscimento di diritti inviolabili e la promozione delle condizioni di una vita sempre migliore. Il diritto finisce anche per rappresentare il minimo etico condivisibile in una societŕ pluralista e laica. La disciplina migratoria vigente viene presa ad esempio del tradimento dei compiti di cura del diritto; mentre il diritto minorile viene indicato come un modello virtuoso di un sistema giuridico che si ispira alla cura dei destinatari delle norme.
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Varchetta, Giuseppe. "Giustizia e "Passaggio a Nord Ovest"." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 36 (February 2022): 78–93. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036008.

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Abstract:
Nella contemporanea società del rischio le pratiche della Giustizia, bloccate ancora perlopiù su istanze "liberali e conservatrice", sembrano impermeabili ad una riflessione su ipotesi di un accostarsi a istanze di una "giustizia riparativa". Per favorire questo transito il riconoscimento della funzione cognitiva e comunicativa delle emozioni è essenziale e in questa direzione l'ibridazione delle norme del diritto positivo con le soggettualità della letteratura, può essere una prospettiva feconda. Sullo sfondo le voci e il pensiero di Hume, Smith e Whitman e le ipotesi della psicosocioanalisi come aiuto a reggere il trauma del confronto con vertici disciplinari diversi, sono un non rinunciabile quadro di riferimento.
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Ferreri, Silvia. "Il metal detector: alleato o avversario della ricerca storica? Inghilterra e Italia a confronto nel diritto." Milan Law Review 2, no. 2 (February 22, 2022): 1–36. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/17390.

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Abstract:
Il confronto, provocato da circostanze contingenti, tra Regno Unito e Italia, mette in evidenza un maggiore linearità e accessibilità delle norme che regolano l’invenzione di oggetti storici o archeologici nella normazione di Westminster. Non si deve sottovalutare l’importanza di prescrizioni facilmente reperibili e chiare: impedire totalmente la ricerca di testimonianze del passato è irrealistico, conviene fissare in maniera realistica le condizioni in cui questo può avvenire, incentivando chi faccia un ritrovamento a renderlo pubblico, sapendo di poter contare su un compenso e su un riconoscimento. La normativa italiana è in continua revisione, le politiche che ispirano la tutela dei beni culturali subiscono aggiornamenti e abbondano in misura e in dettagli. Orientarsi non è facile, le sanzioni per le infrazioni sono difficili da applicare, il commercio illegale finisce per essere redditizio.
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Ukmar, M., S. Magnaldi, C. Dapas, A. Bosco, R. Longo, and R. S. Pozzi-Mucelli. "Confronto di sensibilità tra diverse sequenze nel riconoscimento di placche nella sclerosi multipla." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 5 (October 1996): 521–28. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900503.

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Abstract:
La risonanza magnetica è la tecnica fondamentale nello studio della sclerosi multipla. Lo scopo di questo lavoro è stato il confronto, in termini di sensibilità, tra alcune sequenze di RM attualmente disponibili con l'intento di individuare quella che consente la migliore dimostrazione delle lesioni tipiche della sclerosi multipla. Sono stati studiati 71 pazienti affetti da sclerosi multipla, inclusi nello studio in base ai criteri di Poser. Tutti sono stati sottoposti ad un esame di RM comprendente una sequenza SE pesata in densità protonica (DP) e T2, una sequenza TSE pesata in T2 e una sequenza IR. Il giudizio sulla visibilità delle lesioni demielinizzanti è stato espresso sia in termini soggettivi che in modo oggettivo. Dalla valutazione soggettiva è emerso che, in generale, la visibilità delle placche è risultata soddisfacente nella maggior parte dei casi, con punteggi particolarmente elevati a livello della sostanza bianca periventricolare, mentre punteggi più bassi sono stati attribuiti alle lesioni del cervelletto e del tronco encefalico. Prendendo in considerazione i punteggi attribuiti alle diverse lesioni in relazione al tipo di sequenza impiegata, nel complesso quella migliore è risultata la SE pesata in T2. Dalla valutazione oggettiva invece la sequenza con maggiore contrasto intrinseco è risultata essere la TSE pesata in T2 con una eccezione per quanto concerne il contrasto tra placca e liquor dove la sequenza più affidabile è risultata essere la DP. Dalla valutazione oggettiva emerge dunque un risultato in apparente contraddizione con quello della valutazione soggettiva. Per conciliare risultati così diversi bisogna ipotizzare che il contrasto intrinseco delle immagini non sia il fattore principale che determina l'adeguata visibilità delle lesioni demielinizzanti. Ad esempio, nelle sequenze TSE pesate in T2 alcuni fattori riducono la visibilità delle stesse. In conclusione, dalla nostra esperienza emerge che la sequenza che consente la migliore dimostrazione delle lesioni della sclerosi multipla è la SE pesata in DP e T2, che permette la valutazione di più parametri tissutali in un'unica acquisizione oltre ad essere dotata di un contrasto intrinseco soddisfacente.
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Bellieni, Carlo Valerio. "Il dolore del feto." Medicina e Morale 51, no. 6 (December 31, 2002): 1081–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2002.681.

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Abstract:
Il dolore del feto è ormai stato riconosciuto dalla fisiologia moderna. Per molti anni lo si è negato così come si è negato che il neonato sentisse dolore al momento di interventi invasivi. Questo atteggiamento era dovuto a paura degli effetti collaterali degli analgesici e al fatto che non si voleva concedere lo status di persona al feto/neonato. Oggi c’è ancora chi continua a negare l’evidenza del dolore feto-neonatale. Alcuni teorizzando questa negazione, altri riconoscendo la presenza di dolore in questo stadio della vita ma non cambiando per questo atteggiamento clinico. Gli esami invasivi sono altamente dolorosi per il feto; ciononostante vengono sempre più eseguiti. È tuttavia possibile un atteggiamento rispettoso della dignità del feto e del prematuro a partire dal riconoscimento della loro capacità di soffrire, che con i nostri lavori stiamo mettendo in luce.
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Eiguer, Alberto. "La crisi della coppia: tre ipotesi teorico-cliniche alternative." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 11–23. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002002.

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Abstract:
La crisi della coppia: tre ipotesi teorico-cliniche alternative, di Alberto Eiguer. L'autore studia in questo testo tre ipotesi che privilegiano l'idea di novitŕ: 1) la psiche della coppia non č il prodotto esclusivo della psiche individuale dei partner, bensě la creazione di un processo psichico specifico; 2) la crisi della coppia č animata da funzionamenti originali perché non si potrebbe spiegarla con la sua strutturazione abituale; 3) č specifica rispetto alle altre crisi: č l'espressione di conflitti aperti aspri e manifesti che mettono in gioco la differenza tra i generi. Pertanto, l'autore ricorda i concetti teorici sulla teorica della crisi e le manifestazioni di quest'ultima quando colpisce la coppia. Nonostante corroda profondamente la coppia, questa puň uscirne rafforzata dalla prova. La crisi svela le faglie del riconoscimento dell'altro nella sua alteritŕ. L'esempio di terapia psicanalitica di coppia permette di illustrare queste idee.
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De Benedittis, Fulvia. "Cum-siderare l'Altro. Il Sublime nell'incontro analitico." STUDI JUNGHIANI, no. 32 (February 2011): 97–115. http://dx.doi.org/10.3280/jun2010-032006.

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Abstract:
L'Autrice evidenza, tramite il concetto di(Meltzer), come analista e analizzando, similmente alla coppia madre e bambino, formino una relazione dove il riconoscimento reciproco della bellezza, si conferma come una tappa essenziale della vita psichica. Il sentimento della bellezza emerge nel campo analitico, non nella sua forma apollinea del bello, ma nella forma del. L'ascolto del Sublime non avviene mediante la mera percezione dei sensi, ma richiede un'ascesi interiore,. Nell'incontro analitico, le veritŕ piů profonde dell'altro si rivelano alla luce di uncapace dil'altro nella sua realtŕ piů intima. Ogni incontro autentico, che cerchi cioč la veritŕ psichica come accade nella coppia analitica, puň costituirsi come(Jung) solo se illuminato da un reciproco. L'Autrice si ispira, con particolare riferimento, al pensiero psicoanalitico di Meltzer, Bion e Jung, ma anche a fonti di carattere religioso, estetico e piů in generale filosofico.
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Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "La qualità della vita come indicatore di esito." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 5–6. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000307.

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Abstract:
L'importanza della qualità della vita come parametro di valutazione dei servizi psichiatrici è ormai riconosciuta da una vasta letteratura (Lehman, 1995; Oliver et al., 1996; Barry & Zissi, 1997; Katschnig et al., 1997; de Girolamo et al., 1999). Ciò nonostante non vi è ancora completo accordo sulla sua definizione e misurazione, al punto che da parte di pressoché tutti i ricercatori che si sono cimentati nello studio della qualità della vita vengono rilevate non indifferenti difficoltà metodologiche. Si riscontra tuttavia un generale accordo su alcuni punti fondamentali, con un crescente riconoscimento della soggettività della qualità della vita. Il concetto di qualità della vita si è modificato, infatti, nel corso degli anni da una prospettiva puramente sociologica ed oggettiva di standard di vita ad una prospettiva psicosociale, nella quale è attribuita altrettanta importanza all'aspetto soggettivo di benessere e soddisfazione personale.
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49

Caldin, Roberta, and Luca Decembrotto. "Disabilità, responsabilità dei contesti e della ricerca." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (July 2022): 41–50. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-004005.

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Abstract:
La storia delle persone con disabilità può essere letta come un susseguirsi di normalità negate e di lotte per il riconoscimento dei diritti e il cambiamento dei contesti. La responsabilità di tali cambiamenti non può essere immaginata come prerogativa esclusiva delle persone con disabilità, ma appartiene a tutti coloro che abitano quei contesti, in particolare quelli esterni alla famiglia, in cui prendono forma le concrete opportunità di vita e di crescita. L'articolo propone di approfondire tali responsabilità facendo riferimento a tre tappe ideali, esaminando gli intrecci tra la scuola e la disabilità, il ruolo e le responsabilità dei contesti nella crescita dei giovani adulti con disabilità e le responsabilità di una ricerca orientata al cambiamento sociale.
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50

Pescia, Lorenza. "La femminilizzazione degli agentivi nell’era digitale: la rappresentazione linguistica delle donne e google translate." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 20, 2021): 102–9. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.133.

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Abstract:
Italiano, tedesco e inglese sono lingue che si comportano diversamente per quanto riguarda l’uso di forme femminilizzate. Se per il tedesco esiste un modello grammaticale affermato, per l’italiano l’uso di forme marcate non è “automatico” ed è spesso oggetto di discussione. Date queste premesse, ci siamo chiesti come si comporti google translate rispetto alla traduzione in italiano di agentivi riferiti a donne. Grazie a tre corpora basati sui profili wikipedia di 200 donne (il primo corpus con testi in italiano, gli altri due con le traduzioni in italiano dal tedesco e dall’inglese) abbiamo osservato quali sono gli elementi che facilitano o ostacolano il riconoscimento del genere, alla luce del nuovo sistema con reti neurali.
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