Academic literature on the topic 'Natura del processo'

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Journal articles on the topic "Natura del processo"

1

Rozkrut, Tomasz. "Kanoniczny proces o nieważność małżeństwa: proces sporny czy proces specjalny?" Prawo Kanoniczne 53, no. 3-4 (October 15, 2010): 171–83. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2010.53.3-4.08.

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Abstract:
Riflessione sul processo matrimoniale nella Chiesa fa una domanda sulla sua particolare natura. Il nuovo Codice, promulgato il 25 gennaio 1983 da Giovanni Paolo II, in materia del processo matrimoniale per la dichiarazione di nullità ha seguito lo stesso metodo del Codice del 1917. Nella parte speciale „I processi matrimoniali” riunisce in un solo capitolo le norme proprie di questo processo (cann. 1671-1691), mentre le altre prescrizioni, che disciplinano il processo nel suo insieme, si trovano nella parte generale „I giudizi in genere” (cann. 1400-1500) e „Il giudizio contenzioso” (cann. 1501-1655). Il testo oltre analisi della classificazione del processo matrimoniale nel Codice del 1983, fa riferimento alla „Dignitas connubii” a anche per dimostrare la sua particolare natura cita alcuni discorsi di Giovanni Paolo II alla Rota Romana e anche le risposte e le dichiarazioni giudiziali delle parti in processo matrimoniale.
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2

Fabbroni, Roberto. "Teoria del Campo di Consapevolezza Unificata." Scienze Biofisiche 1, no. 1 (March 2021): 1–16. http://dx.doi.org/10.48274/ibi7.

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Abstract:
In questo lavoro si intende presentare la Teoria della Consapevolezza Unificata che ha l’intendimento di spiegare i processi di funzionamento legati alla salute di una persona in relazione ai campi di Energia-Informata che lo compongono e le loro interazioni con tutti gli altri campi esistenti in natura. Questo, secondo correlazioni e interconnessioni esistenti in una visione sistemica e unitaria dell’Universo e non solo. In questo contesto si conferma la visione in cui corpo-mente e Spirito sono correlati e che la Consapevolezza è un processo profondo, intimo e fondamentale per la Salute e che non è semplicemente uno stato di coscienza attiva ma è un Ente senziente mediatore tra i campi che compongono l’essere umano in una accezione non-locale e che potremmo anche chiamare Anima.
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3

Ruggiero, Giuseppe, and Maura Ruggiero. "Comporre e ricomporre. La natura musicale della psicoterapia." PSICOBIETTIVO, no. 1 (March 2022): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-001005.

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Abstract:
Nel presente contributo gli Autori propongono alcune riflessioni sulla natura musicale della psicoterapia, coerentemente con un modello estetico della clinica relazionale con l'individuo, la coppia e la famiglia. Tale modello mette in evidenza la ricchezza delle qualita ritmiche e musicali della relazione intersoggettiva, accostando lo sviluppo del processo terapeutico alle caratteristiche della musica jazz e al rapporto tra esecuzione e improvvisazione. Una serie di dialoghi tra "un padre e una figlia", ispirati ai celebri metaloghi di batesoniana memoria, arricchiscono i contenuti del testo.
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Nowicka, Urszula. "Przyczyny nieusuwalnej i usuwalnej nieważności wyroku w kanonicznym procesie małżeńskim." Prawo Kanoniczne 51, no. 3-4 (December 10, 2008): 275–97. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2008.51.3-4.14.

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Abstract:
La querela di nullità contro la sentenza è il mezzo particolare del diritto a servizio delle parti nel processo giudiziario. Con essa s’impugna la validità della sentenza, ma non s’impugna la sua giustizia (per questo abbiamo l’appello). Le cause di nullità sono sempre di natura obiettiva e sono giudicate in base a non conservare le condizioni determinate dal diritto. L’attuale Codice di Diritto Canonico e l’istruzione Dignitas connubii distinguono una nullità insanabile ed una sanabile della sentenza. Le cause di primo tipo di nullità, causate da difetti più radicali, sono impossibili di sanatoria e sono definite dal can. 1620 CIC (art. 270 della Istruzione). Le cause di nullità sanabili, spesso di carattere puramente formale, sono determinate dal can. 1622 (art. 272 della Iatruzione). L’analisi consiste nell’applicazione delle norme comprese nelle altre norme del diritto, in considerazione del carattere particolare del processo matrimoniale.
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Alesi, Marianna, and Annamaria Pepi. "L'assessment del profilo motivazionale scolastico." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2013): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003002.

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Abstract:
La motivazione all'apprendimento scolastico rappresenta un processo di rilevanza cruciale studiato dalla psicologia dello sviluppo e dell'educazione. Una questione ampiamente discussa nella letteratura attuale, riguardante aspetti sia teorici sia empirici, si occupa dei nuovi metodi per valutare le componenti motivazionali. In linea con un'ampia definizione del profilo motivazionale scolastico, articolato in variabili quali autostima, autoefficacia, concezioni personali dell'intelligenza, obiettivi di rendimento per decenni sono stati costruiti numerosi strumenti volti all'analisi di tali dimensioni. A tal proposito la letteratura internazionale evidenzia come la ricerca sulla motivazione abbia sviluppato prevalentemente strumenti self-report. In questo articolo discutiamo i vantaggi e i limiti degli strumenti self-report e di approcci di misurazione di diversa natura quali approcci fenomenologici, neuropsicologici/fisiologici, comportamentali. Va, tuttavia, enfatizzato, che un singolo approccio non puo esprimere la natura multidimensionale della motivazione scolastica di uno studente. Sono, invece, necessari approcci alternativi multimetodo, che integrino i metodi precedentemente menzionati, per ottimizzare l'analisi del profilo motivazionale e incrementare le conoscenze attuali. In sintesi, questi nuovi metodi sollevano questioni critiche relative agli aspetti epistemologici del framework teorico di riferimento.
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6

Cannavò, Michele, Jelena Zeleskov Doric, Alessandro Cereda, and Azzurra G.M. Alù. "L'uso delle immagini e della fotografia nella psicoterapia della Gestalt. Neuroestetica, neuroni specchio e risonanza corporea." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (November 2021): 29–43. http://dx.doi.org/10.3280/gest2021-002003.

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Abstract:
La psicoterapia della Gestalt permette l'uso delle immagini e delle fotografie nel processo terapeutico in ragione della sua natura fenomenologica orientata al processo. Le fotografie di-ventano un mezzo che consolida la consapevolezza dei pazienti, facilitando la dinamica figura/sfondo. Questo articolo offre un excursus teorico che spazia tra la fototerapia e la psicoterapia della Gestalt, con riferimento ai capisaldi della epistemologia gestaltica come la consapevolezza, la concentrazione e la presenza ai sensi. Propone altresì una trattazione sulla correlazione tra le recenti ricerche neuroscientifiche sui neuroni specchio, il campo di indagine della neuroestetica, il concetto di conoscenza relazionale estetica e quello di risonanza corporea, come sfondo teorico alla validità dell'uso della fotografia nei processi trasformativi terapeutici. Gli autori concludono con esempi di applicazione del mezzo fotografico nel processo di terapie individuali.
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Ferrari, Franco. "Natura e costrizione nel paragone della caverna." ΠΗΓΗ/FONS 2, no. 1 (December 14, 2017): 123. http://dx.doi.org/10.20318/fons.2017.3464.

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Abstract:
Riassunto: Con il mito della caverna, Platone riprende uno dei motivi centrali del VI libro della Repubblica, ossia i pericoli ai quali si espongono le nature filosofiche se alle loro qualità naturali non viene affiancato un corretto percorso educativo. Con la liberazione dei prigionieri dalla caverna Platone rappresenta la volontà di preservare il “filosofo naturale” dai rischi ai quali lo espone il contatto con le dinamiche sociali e politiche della città malata; soltanto la costrizione educativa permette che il processo di liberazione sia interamente positivo.Parole chiave: mito della caverna, natura filosofica, liberazione, educazioneAbstract: With the myth of the cave, Plato resumes one of the central motives of the Book 6 of the Republic, the dangers to which the philosophical nature is exposed, if its qualities are not accompanied by a proper educational pathway. With the liberation of the prisoners from the cave Plato represents the will to preserve the “natural philosopher” from the risks to which he is exposed by contact with the social and political dynamics of the sick city; only the educational constraint allows the liberation process to be entirely positive.Keywords: myth of the cave, philosophical nature, liberation, education
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Marino, Vittoria, and Giada Mainolfi. "Valutazione e analisi del processo di country branding. La percezione del capitale reputazionale dell'Italia nel mercato cinese." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 4 (November 2010): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/mc2010-004005.

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Abstract:
Il lavoro esplora la relazione tra gli stereotipi legati al paese di origine e le valutazioni dei consumatori relative ai sistemi di offerta estera. La costante evoluzione del- l'impatto del country-of-origin (Coo) richiede un'analisi approfondita che valorizzi la sua natura di indicatore multidimensionale. La ricerca propone un'originale concettualizzazione riferibile alla prospettiva della country reputation al fine di ricostruire e comprendere le dinamiche effettive del fenomeno del Coo. La reputazione rappresenta un criterio interpretativo alla base delle influenze esercitate dal paese di origine sulle decisioni finali prese dai consumatori esteri. Un'indagine sul campo finalizzata alla verifica delle relazioni tra l'Italia, paese di origine, e la Cina, mercato obiettivo, ha testato il modello proposto. Nello studio sono state, inoltre, esaminate le strategie per la creazione di un country brand per il made in Italy.
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Del Prete, Simeone. "Il Comitato di Solidarietà Democratica tra difesa processuale e recupero politico nel processo alla Resistenza. Il caso giudiziario dell'eccidio di Oderzo." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 114–43. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298011.

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Abstract:
Il saggio intende proporre una riflessione sul rapporto tra il Pci e gli ex-partigiani processati tra anni Quaranta e Cinquanta per il coinvolgimento in azioni connesse alla lotta di liberazione o in episodi di violenza postbellica. Più nello specifico, l'articolo suggerisce nuove ipotesi interpretative sull'assistenza giudiziaria ed extragiudiziaria garantita dal Pci a questi ultimi nel periodo del centrismo degasperiano. Attraverso un percorso di indagine condotto sui documenti del Comitato di Solidarietà Democratica, l'organizzazione politico-giuridica fondata su impulso del Fronte popolare allo scopo di garantire assistenza ai militanti inquisiti, l'autore riflette sulla natura delle pratiche adottate per il contrasto al "processo alla Resistenza" e sulle questioni politiche che il fenomeno ingener. in seno al partito e all'opposizione socialcomunista. La riflessione, incentrata sulla dimensione nazionale della congiuntura, si avvale del caso di studio del processo celebrato tra il 1950 e il 1957 contro i responsabili dell'"eccidio di Oderzo", l'esecuzione sommaria, avvenuta tra l'aprile e il maggio 1945, di oltre un centinaio di presunti appartenenti alle forze armate della Repubblica sociale italiana.
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Zocchi, Paola. "Natura e patria. I congressi della Società Italiana di Scienze Naturali nel processo di costruzione dell’identità nazionale." Natural History Sciences 152, no. 2 (September 1, 2011): 123. http://dx.doi.org/10.4081/nhs.2011.123.

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Abstract:
La Società Italiana di Scienze Naturali (SISN), fondata a Milano nel 1855 prima con il nome di “Società geologica residente in Milano” e poi, dal 22 gennaio 1860, con il nome che la contraddistingue attualmente, ebbe un ruolo attivo nel processo di costruzione dell’identità nazionale all’indomani dell’Unità d’Italia. Prima società naturalistica italiana, essa manifestò questa vocazione soprattutto attraverso i congressi annuali, organizzati tra il 1864 e il 1906 in varie città della Penisola. Le riunioni straordinarie fuori sede avevano finalità ben precise: l’esplorazione geologica e naturalistica del nuovo territorio unificato, in gran parte ancora sconosciuto; la legittimazione della figura del naturalista come scienziato professionista; la divulgazione della scienza come motore di progresso del paese; l’affermazione della SISN come centro di riferimento per tutti i naturalisti italiani. Il presente lavoro propone dunque una lettura della storia della Società dalle origini al 1906 attraverso la lente dei congressi postunitari.
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Dissertations / Theses on the topic "Natura del processo"

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Battafarano, Dalila. "La tipografia come identità visiva del Galles: un processo storico-culturale di natura nazionalista." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21332/.

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Abstract:
Questo elaborato si propone di offrire una riflessione sulla doppia natura della comunicazione, da un lato verbale-testuale, dall’altro grafico-visiva, attraverso una valutazione sul ruolo e l’essenza della tipografia. Di conseguenza, si è scelto di prendere in esame il caso del Galles, il cui governo ha commissionato un progetto per rilanciare l’immagine del paese nel mondo, investendo dunque in comunicazione visiva per definire e divulgare l’identità nazionale. In un primo momento, l’elaborato espone la storia del Galles, mettendo in luce il sentimento nazionalista della popolazione; sviluppa poi la definizione attorno al concetto di comunicazione; si conclude infine presentando l’esempio gallese, per dimostrare come l’elemento visivo possa effettivamente comunicare tanto quanto l’elemento testuale.
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BELVISO, LUCA. "La natura del giudizio amministrativo a fronte della legittimazione processuale delle autorità amministrative indipendenti in Italia e in Spagna." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241301.

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Abstract:
La presente ricerca vuole rivelare se la giurisdizione amministrativa muti la propria natura in senso oggettivo laddove il giudizio amministrativo prenda linfa vitale dall’iniziativa processuale delle autorità amministrative indipendenti. Per poter rispondere a tale interrogativo, lo studio si concentra, fin da subito, su cosa si intenda per “natura” della giurisdizione. Nell’ambito di tale analisi, il lavoro mette in luce l’ambiguità che accompagna il suo significato, opacizzato da valutazioni finalistiche che, non distinguendo la natura dallo scopo della giurisdizione, attribuiscono esorbitante rilevanza alla qualificazione dell’interesse che muove la macchina processuale. Sostenendosi, di converso, la necessità di cogliere l’essenza della giurisdizione – distinguendola perciò dalla sua finalità – osservando la struttura e le regole formali del processo. Quanto espresso costituisce a tutti gli effetti un metodo d’analisi, il cui campo di applicazione, all’interno del presente studio, è rappresentato dal giudizio amministrativo, dapprima nel suo ordinario atteggiarsi, secondo le più consuete regole dettate dal Codice del processo amministrativo, in seguito – dando risposta alla questio iuris della ricerca – nella diversa fisionomia che viene ad assumere a fronte di quelle previsioni normative che attribuiscono peculiari poteri di iniziativa processuale alle autorità amministrative indipendenti. Il risultato di tale indagine mostra che il giudizio amministrativo, quand’anche prenda vita su impulso di tali Autorità, rimanga – immutato nelle proprie regole di stretta procedura e al di là di ogni qualificazione dell’interesse sostanziale alla base del giudizio – un “processo di parti” improntato alla soggettività. Non che un esito opposto nel senso dell’oggettività, tanto della legittimazione quanto della giurisdizione, sia comunque da ritenersi contrario a Costituzione e perciò quanto più da evitare. Le norme costituzionali, infatti, devono essere intese come norme di garanzia, che fissano un minimo di tutela, senza precludere un di più: dovendosi così ritenere che la legittimazione soggettiva e la giurisdizione soggettiva siano ascritte ad una sfera di costituzionalità necessaria, ma non ad una di costituzionalità esclusiva. L’ultima parte della ricerca è costituita invece da uno studio di diritto comparato. L’ordinamento giuridico scelto a tal fine è quello spagnolo, in relazione al quale lo studio si prefigge di individuare la natura della giurisdizione amministrativa. L’esito è, in tal caso, opposto a quello emerso nell’ordinamento di origine, data la spiccata essenza giurisdizional-oggettiva che connota il processo amministrativo spagnolo. Dallo studio di tale ordinamento v’è però qualcosa che pare doversi interiorizzare ed è la maturata consapevolezza che al giudizio amministrativo siano sottese esigenze di tutela che non possono essere ricondotte alla sola protezione soggettiva del ricorrente. Con la conseguente necessità di far fronte a tali esigenze, strutturando il processo in modo da valorizzare le oggettive ragioni di interesse pubblico, anche mutando l’accesso alla giustizia. Riflessioni, queste, che non pare potersi cogliere con altrettanta unanime convinzione nel nostro ordinamento, ove l’intrapreso percorso verso la soggettività rischia di far perdere la consapevolezza del forte legame che invece unisce il processo amministrativo all’interesse pubblico. Appare dunque necessario non disconoscere, sibbene valorizzare la piena dignità ordinamentale tanto dei poteri obiettivi di iniziativa processuale, quanto delle regole che permeano di oggettività il giudizio, sì da consentire che, all’effettività della tutela giurisdizionale soggettiva del ricorrente, si affianchino, con una marcia a pari passo, le oggettive ragioni imposte dal pubblico fine.
The present research wants to reveal if the administrative jurisdiction mutates its nature in an objective sense when the administrative judgment begins from the procedural initiative of the independent administrative authorities. In order to answer to this question, the study initially focuses on the “nature” of jurisdiction, frequently opacified by substantive and finalistic evaluations which, not distinguishing the nature from the purpose of jurisdiction, attribute exorbitant relevance to the qualification of the interest that gives life to the judgment. It is necessary, instead, to distinguish the essence from the purpose of a judgment, identifying the first through an investigation aimed at observing the formal structure and rules of the process. Once the method of analysis has been identified, it can be applied to the Italian administrative judgment, initially in its ordinary physiognomy, and following - in response to the questio iuris of the research - in the special physiognomy that assumes when it begins from by the legal standing of the independent administrative authorities (in particular, of the Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Autorità di Regolazione dei Trasporti and Autorità Nazionale Anticorruzione). This investigation allows to realize that the administrative judgment, even if it starts thanks to the impulse of these Authorities, remains a subjective process. In any case, a possible opposite outcome, in the sense of objectivity, both of legal standing and of jurisdiction, would not have been contrary to Constitution. The constitutional rules, in fact, must be understood as guarantee rules, which set a minimum of protection, without precluding broader safeguard. The last part of this research deals with the comparation between the Italian legal system and the Spanish one. Also with regard to this system, the study analyses the Spanish administrative justice, in order to identify, even here, the nature of the Spanish administrative process, first in its ordinary physiognomy, then when the judgment is started by an independent administrative authorities such as the Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia. The outcome is opposite to that emerged in relation to the Italian legal system, given that in the Spanish administrative process the objective nature of judgment is always very clear and intense. As a result of this comparison, however, it is necessary to internalize the awareness that the administrative judgments are connected with protection requirements that do not concern only the subjective protection of the applicant, with the consequent need to configure a process that values the objective reasons of public interest, including access to justice. These reflections are not so widespread in our legal system, where the undertaken path towards the subjectivity and the effectiveness of judicial protection risks to generate a lack of awareness of the strong bond that unites the administrative process to the public interest. It is therefore necessary not to deny, but rather to highlight, the full dignity both of the objective powers of the procedural initiative, as well as of the rules that give objectivity to the judgment, in order to more successfully combine the effectiveness of the subjective jurisdictional protection of the applicant with the protection of the objective reasons of public interest.
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Barahona, Freyhofer Claudia Andrea. "Validación del proceso de fabricación de un producto farmacéutico de origen natural." Tesis, Universidad de Chile, 2006. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/105610.

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4

Carrieri, Elisabetta. "Valutazione del rischio nel trasporto di gas naturale in condotta." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nel mercato energetico mondiale la domanda di gas naturale sta aumentando negli anni, perciò l’approvvigionamento di questa risorsa diventa una questione di importanza sempre maggiore. I luoghi di estrazione di tale sostanza, nella stragrande maggioranza dei casi, si trovano in zone isolate, per cui si rende necessario il trasporto del gas naturale, che può avvenire attraverso diverse modalità a seconda delle caratteristiche del luogo di estrazione e di quello di utilizzo del gas. Una delle modalità più utilizzate è quella del trasporto mediante pipeline, ovvero un sistema di tubazioni che collegano tra loro impianti di diversa natura. A questi sistemi, trasportando una sostanza classificata come pericolosa (gas naturale), è associato un rischio, che quindi deve essere valutato e classificato. In questo elaborato si propone un modello per la valutazione speditiva del rischio associato a pipeline trasportanti gas naturale, sia di tipo onshore che offshore; più precisamente si tratta di un modello ad indici con il quale si effettua un’analisi quantitativa del rischio, considerando tre possibili bersagli: l’uomo, l’ambiente e l’asset aziendale. Lo scopo del modello è quindi quello di avere una prima valutazione del rischio, che possa essere rapida ma comunque affidabile e che permetta così di individuare le sezioni più critiche, ovvero quelle a rischio più elevato, le quali successivamente dovranno essere sottoposte a un’analisi del rischio più dettagliata. In questo modo si riducono notevolmente le risorse impiegate nell’analisi di dettaglio che, se effettuata sull’intera estensione della pipeline, comporterebbe un investimento di risorse e di tempo molto più significativo. Per verificare l’affidabilità del modello, lo si è poi applicato ad un caso studio realistico e si sono confrontati i risultati restituiti dal modello con quelli di un’analisi di dettaglio, per appurarne la coerenza.
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5

Villafana, Chauca José Antonio. "Planta de procesamiento de gas natural – descripción del proceso problemas operativos y soluciones de campo." Bachelor's thesis, Universidad Nacional Mayor de San Marcos, 2013. https://hdl.handle.net/20.500.12672/12492.

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Abstract:
Revisa el conjunto de equipos que constituyen una Planta de Gas, función, descripción del equipo, imágenes, consideraciones de diseño, aspectos operativos, sistema de control y seguridad. Es un estudio de carácter descriptivo, procura ilustrar con diagramas, imágenes y comentarios los aspectos operativos recogidos en el campo, que en suma son las labores de un ingeniero de operaciones.
Trabajo de suficiencia profesional
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Jácome, Enríquez Wilson Oswaldo. "Aplicación del ANP y el ARS a la evaluación participativa de la sostenibilidad del pastoreo en las áreas naturales protegidas. Caso de estudio: Parque nacional Cotopaxi." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de València, 2021. http://hdl.handle.net/10251/168769.

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Abstract:
[ES] Las áreas naturales protegidas del Ecuador enfrentan varias amenazas ambientales, de entre las cuales, el pastoreo es una de las más graves en varios Parques Nacionales (PN), incluyendo el Parque Nacional Cotopaxi (PNC). Desde la gestión de algunos parques nacionales se están proponiendo alternativas de acción para compaginar los objetivos de conservación ambiental de los PN con el pastoreo, al mismo tiempo que se promueve el desarrollo social y económico de los ganaderos del lugar y de otros actores sociales que dependen de los recursos naturales del PNC. En este contexto se enmarca la propuesta de esta tesis para la evaluación participativa de la sostenibilidad del pastoreo en los PN. Para elaborar la metodología de trabajo, que se aplica al PNC pero se propone extenderla a otros PN comparables, se han utilizado tres conocidas herramientas: el Análisis de Redes Sociales (ARS), el Análisis de Poder (AP) y el Proceso Analítico de Red (Analytic Network Process, ANP). El ARS fue aplicado para obtener la red social que modela el pastoreo en el PNC. Esta técnica permitió identificar hasta 169 actores relacionados con la sostenibilidad del pastoreo en el PNC. De estos, 39 pudieron ser entrevistados y el resto hubo que descartarlos por diversos motivos. El ARS permitió evaluar la importancia el intercambio de información sobre el pastoreo entre los diferentes actores, así como también sus vínculos y flujos de información. El AP fue desarrollado para completar la estimación de la importancia de los actores evaluados. Se analizaron los poderes visible, oculto e invisible para conocer el poder real de los actores. Esto permitirá elegir a los actores más influyentes para la participación en la evaluación de la sostenibilidad del pastoreo en el PNC. Y por otro lado, el AP permite estudiar qué pasaría si el poder de estos actores se incluyera en el modelo de evaluación participativa desarrollado con ANP. El ANP permite modelar un problema de evaluación como un problema de decisión, incluyendo las diversas variables o criterios que determinan la sostenibilidad del pastoreo. También permite incluir a los actores sociales en la evaluación de las alternativas de solución. En la metodología presentada, un panel de expertos en manejo de áreas naturales determinó el modelo de evaluación, esto es, la red de criterios de valoración y las alternativas de solución agrupadas en clústeres. Y un panel con los actores elegidos tras la aplicación del ARS y el AP evaluó la importancia de los criterios y la sostenibilidad de las alternativas. Los resultados de la investigación confirman que los actores sociales tienen diferentes intereses, sensibilidades y formas de comprender la sostenibilidad. Además se pudo identificar estos intereses y estimar su importancia. Gracias a la aplicación del modelo ANP, los actores que participaron comprenden mejor sus juicios y los de los otros actores. Así, una participación mejor fundada fue obtenida y el consenso, o al menos acuerdos generales, son más probables. También, se consiguió un mayor compromiso hacia el objetivo general de conservación del PNC, ya que el modelo de decisión facilita el diseño de alternativas de solución para disminuir el posible perjuicio para algunos actores, o para el ambiente. Finalmente, en relación a los resultados, para el caso de la sostenibilidad del pastoreo en el PNC, los principales criterios que deben ser tenidos en cuenta son: Contaminación atmosférica debido a la quema de pajonales, y Contaminación de aguas superficiales, y entre las estrategias para llevar a cabo un pastoreo más sostenible son: Desarrollo de alternativas productivas al pastoreo y Control de ingreso del ganado/Delimitación física del parque.
[CA] Les àrees naturals protegides de l'Equador, enfronten diverses amenaces ambientals, d'entre les quals, el pasturatge és una de les més greus en diversos Parcs Nacionals (PN), incloent el Parc Nacional Cotopaxi (PNC). Des de la gestió d'alguns parcs nacionals s'estan proposant alternatives d'acció per compaginar els objectius de conservació ambiental dels PN amb la pastura, al mateix temps que es promou el desenvolupament social i econòmic dels ramaders del lloc i d'altres actors socials que depenen dels recursos naturals del PNC. En aquest context s'emmarca la proposta d'aquesta tesi per a l'avaluació participativa de la sostenibilitat del pasturatge en els PN. Per elaborar la metodologia de treball, que s'aplica a l'PNC però es proposa estendre-la a altres PN comparables, s'han utilitzat tres cnocidas eines: de l'anàlisi de xarxes socials (ARS), l'Anàlisi de Poder (AP) i Procés Analític de Xarxa (Analytic Network Process, ANP). El ARS va ser aplicat per obtenir la xarxa social que modela el pasturatge en el PNC. Aquesta tècnica va permetre identificar fins a 169 actors relacionats amb la sotenibilitat del pasturatge en el PNC. D'aquests, 39 van poder ser entrevistats i la resta va caldre descartar-los per diversos motius. El ARS va permetre avaluar la importància dels actors per a la comunicaió sobre el pasturatge, així com també els seus vincles i fluxos d'informació. El AP va ser desenvolupat per completar l'estimació de la importància dels actors avaluats. Es van analitzar, els poders visible, ocult i invisible per conèixer el poder real dels actors. Això permetrà elegir els actors més influents per a la participació en l'avaluació de la sostenibilitat del pasturatge en el PNC. I d'altra banda, permet estudiar què passaria si el poder d'aquests actors s'inclogués en el model d'avaluació participativa desenvolupat amb ANP. El ANP permet modelar un problema d'avaluació com un problema de decisió, incloent les diverses variables o criteris que determinen la sostenibilitat del pasturatge, i incloure als actors socials en l'avaluació de les alternatives de solució. En la metodologia presentada, un panell d'experts en maneig d'àrees naturals va determinar el model d'avaluació, això és la xarxa de criteris de valoració i les alternatives de solució agrupades en clústers. I un panell amb els actors triats després de l'aplicació de l'ARS i el AP va avaluar la importància dels criteris i la sostenibilitat de les alternatives. Els resultats de la investigació confirmen que els actors socials tenen diferents interessos, sensibilitats i formes de comprendre la sostenibilitat. A més es va poder identificar aquests interessos i estimar la seva importància. Gràcies a l'aplicació del model ANP, els actors que van participar comprenen millor els seus interessos i els dels altres actors. Així, una participació millor fundada va ser obtinguda i el consens, o almenys acords generals, són més probables. També, s'aconsegueix un major compromís cap a l'objectiu general de conservació ja que el model de decisió facilita la millora del disseny d'alternatives de solució per disminuir el possible perjudici per a alguns actors, o per l'ambient. Finalment, en relació als resultats, per al cas de la sostenibilitat del pasturatge en el PNC, els principals criteris que s'han de tenir en compte són: Contaminació atmosfèrica causa de la crema de pastiales, i Contaminació d'aigües superficials. Entre les estratègies per dur a terme un pasturatge més sostenible són: Desenvolupament d'alternatives productives al pasturatge i Control d'ingrés de bestiar / Delimitació física del parc.
[EN] The natural protected areas of Ecuador face several environmental threats, among which grazing is one of the most serious in several National Parks (PN), including Cotopaxi National Park (PNC). From the management of some national parks, alternatives for action are being proposed to reconcile PN's environmental conservation objectives with grazing, while promoting the social and economic development of local livestock farmers and other social actors that depend of the PNC's natural resources. In this context, the proposal of this thesis for the participatory evaluation of the sustainability of grazing in NPs is framed. In order to elaborate the work methodology, which is applied to the PNC but is proposed to be extended to other comparable PNs, three tools have been used: Social Network Analysis (SNA), Power Analysis (AP) and Analytical Network Process (ANP). The ARS was applied to obtain the social network that models grazing in the PNC. This technique allowed the identification of up to 169 stakeholders related to the sustainability of grazing in the PNC. Of these, 39 could be interviewed and the rest had to be discarded for various reasons. The SNA allowed evaluating the importance of the actors for communication about grazing, as well as their links and flows of information. The AP was developed to complete the estimation of the importance of the actors evaluated. They visible, hidden and invisible powers were analyzed to know the real power of the actors. This will allow choosing the most influential actors for participation in the evaluation of the sustainability of grazing in the PNC. In addition, on the other hand, it allows studying what would happen if the power of these actors were included in the participatory evaluation model developed with ANP. The ANP can model an evaluation problem as a decision problem, including the various variables or criteria that determine the sustainability of grazing, and including social actors in the evaluation of alternative solutions. In the methodology presented, a panel of experts in natural area management determined the evaluation model, i.e. the network of valuation criteria and solution alternatives sorted in clusters. Following, a panel with the chosen actors after the application of the ARS and the AP evaluated the importance of the criteria and the sustainability of the alternatives. The research results confirm that social actors have different interests, sensitivities and ways of understanding sustainability. Furthermore, these interests could be identified and their importance assessed. Thanks to the application of the ANP model, the actors who participated understand better their interests and those of the other actors. Thus, a better founded participation was obtained and consensus, or at least general agreements, are more likely. Besides, a greater commitment towards the general objective of conservation is achieved since the decision model facilitates the improvement of the design of alternative solutions for reducing the possible harm to some actors, or to the environment. Finally, in relation to the results, in the case of sustainability of grazing in the PNC, the main criteria that should be taken into account are: Atmospheric pollution due to burning of grasslands, and Contamination of surface waters. Among strategies to carry out a more sustainable grazing, most preferred are: Development of productive alternatives to grazing and Control of cattle entry / Physical delimitation of the park.
A la Universidad Politécnica de Valencia, a través del Centro de Cooperación al Desarrollo (programa ADSIDEO 2011) y al Departamento de Proyectos de Ingeniería. Finalmente, a la Universidad de la Fuerzas Armadas – ESPE, a través del Departamento de Ciencias de la Tierra y la Construcción, por haberme brindado la colaboración necesaria para el desarrollo de ésta investigación.
Jácome Enríquez, WO. (2021). Aplicación del ANP y el ARS a la evaluación participativa de la sostenibilidad del pastoreo en las áreas naturales protegidas. Caso de estudio: Parque nacional Cotopaxi [Tesis doctoral]. Universitat Politècnica de València. https://doi.org/10.4995/Thesis/10251/168769
TESIS
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Ferrari, Eleonora. "Valutazione quantitativa del rischio dovuto ad incidenti causati da eventi naturali in impianti di processo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6454/.

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Abstract:
La minaccia derivante da fattori di rischio esterni, come gli eventi catastrofici naturali, è stata recentemente riconosciuta come una questione importante riguardo la sicurezza degli impianti chimici e di processo. Gli incidenti causati dal rilascio di sotanze pericolose in seguito al danneggiamento di apparecchiature per effetto di eventi naturali sono stati definiti eventi NaTech, data la doppia componente naturale e tecnologica. È proprio la simultaneità del disastro naturale e dell’incidente tecnologico il problema principale di questo tipo di eventi, che, oltre a generare elevate difficoltà nella gestione delle emergenze, sono caratterizzati da un’elevata criticità in quanto la catastrofe naturale può essere la causa del cedimento contemporaneo di più apparecchiature in zone diverse dell’impianto. I cambiamenti climatici in corso porteranno inoltre ad un incremento della frequenza degli eventi idrometerologici estremi, con un conseguente aumento del rischio Natech. Si tratta quindi di un rischio emergente la cui valutazione deve essere effettuata attraverso metodologie e strumenti specifici. Solo recentemente è stato proposto un framework per la valutazione quantitativa di questo tipo di rischio. L’applicazione di tale procedura passa attraverso l’utilizzo di modelli di vulnerabilità che relazionano la probabilità di danneggiamento di una specifica apparecchiatura all’intensità dell’evento naturale di riferimento. Questo elaborato, facendo riferimento ai modelli di vulnerabilità e alle cartteristiche delle apparecchiature prese in esame, avrà inizialmente lo scopo di sviluppare una procedura a ritroso, calcolando l’intensità degli eventi di riferimento (terremoti e alluvioni) capace di causare un incremento di rischio non accettabile, al fine di poter determinare a priori se una data apparecchiatura con determinate condizioni operative e caratteristiche strutturali possa o meno essere installata in una zona specifica.
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Marimon, Felipe Montserrat. "On distributing the analysis process of a broad-coverage unification-based grammar of spanish." Doctoral thesis, Universitat Politècnica de Catalunya, 2003. http://hdl.handle.net/10803/5930.

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Abstract:
This thesis describes research into the development and deployment of engineered large-scale unification-based grammar to provide more robust and efficient deep grammatical analysis of linguistic expressions in real-world applications, while maintaining the accuracy of the grammar (i.e. percentage of input sentences that receive the correct analysis) and keeping its precision up to a reasonable level (i.e. percentage of input sentences that received no superfluous analysis).

In tacking the efficiency problem, our approach has been to prune the search space of the parser by integrating shallow and deep processing. We propose and implement a NLP system which integrates a Part-of-Speech (PoS) tagger and chunker as a pre-processing module of broad-coverage nification-based grammar of Spanish. This allows us to release the arser from certain tasks that may be efficiently and reliably dealt with by these computationally less expensive processing techniques. On the one hand, by integrating the morpho-syntactic information delivered by the PoS tagger, we reduce the number of morpho-syntactic ambiguities of the linguistic expression to be analyzed. On the other hand, by integrating chunk mark-ups delivered by the partial parser, we do notonly avoid generating irrelevant constituents which are not to contribute to the final parse tree, but we also provide part of the structure that the analysis component has to compute, thus, avoiding a duplication of efforts.

In addition, we want our system to be able to maintain the accuracy of the high-level grammar. In the integrated architecture we propose, we keep the ambiguities which can not be reliably solved by the PoS tagger to be dealt with by the linguistic components of the grammar performing deep analysis.

Besides improving the efficiency of the overall analysis process and maintaining the accuracy of the grammar, our system provides both structural and lexical robustness to the high-level processing. Structural robustness is obtained by integrating into the linguistic components of the high-level grammar the structures which have already been parsed by the chunker such that they do not need to be re-built by phrase structure rules. This allows us to extend the coverage of the grammar to deal with very low frequent constructions whose treatment would increase drastically the parsing search space and would create spurious ambiguity. To provide lexical robustness to the system, we have implemented default lexical entries. Default lexical entries are lexical entry templates that are activated when the system can not find a particular lexical entry to apply. Here, the integration of the tagger, which supplies the PoS information to the linguistic processing modules of our system, allows us to increase robustness while avoiding increase in morphological ambiguity. Better precision is achieved by extending the PoS tags of our external lexicon so that they include syntactic information, for instance subcategorization information.
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Aguilera, Castillo María Belén. "Análisis al proceso de rehabilitación del ciclo de gestión de riesgos: el caso del terremoto-maremoto de Coquimbo año 2015." Tesis, Universidad de Chile, 2017. http://repositorio.uchile.cl/handle/2250/150765.

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Abstract:
Magíster en Gestión y Políticas Públicas
Chile, es un país que está permanentemente expuesto a riesgos de origen natural o antrópico, por lo que la gestión de riesgos se ha instaurado como una prioridad (ONEMI, 2014). La normativa chilena, en su decreto N° 156, define las etapas del ciclo de gestión de riesgos: Prevención, Mitigación, Preparación, Respuesta, Rehabilitación y Reconstrucción. El proceso de Rehabilitación consiste en la recuperación de los servicios básicos e inicio de la reparación del daño físico, social y económico. Este proceso se destaca por entregar beneficios según el tipo de evento natural y las necesidades de la población. El objetivo de este estudio es analizar los obstaculizadores y facilitadores del proceso de rehabilitación post desastre natural, con el propósito de optimizar el ciclo de gestión de riesgos en Chile. La investigación se realizó a partir de una investigación cualitativa de tipo descriptivo, mediante el análisis de documentos institucionales (leyes, decretos, resoluciones, etc.) y a través de entrevistas semi-estructuradas a los actores relevantes del proceso de rehabilitación, en particular para el caso del Terremoto y Maremoto de Coquimbo año 2015. Los resultados del estudio permiten detectar que el proceso de rehabilitación presenta una maduración en las instituciones relevantes, que les permite auto-estructurarse en torno a una forma de operar frente a los desastres y, además, cuenta con un importante recurso tecnológico que permite mejorar la toma de decisiones. A pesar de aquello, la institucionalidad que soporta el proceso de rehabilitación no es suficiente, ya que en ella no existen lineamientos específicos en relación a los tipos de soluciones que debería abarcar. Por otro lado, la falta de conocimientos técnicos y capacitaciones para los funcionarios de las instituciones regionales que se enfrentan a la emergencia provoca importantes falencias en los momentos iniciales del proceso. Además, no existen recursos financieros regulares y disponibles para mitigar los riesgos de emergencia ni para responder cuando esta ocurre. Disminuir los obstaculizadores que emergieron de este estudio, solo será posible mediante la implementación de políticas públicas que apunten en esta dirección y que consideren planes de capacitación, aumento de recursos basales del Estado para la gestión del riesgo y la construcción de un enfoque integral de la reducción de riesgo de desastres.
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Comite, Valeria. "Studio dei processi di degrado naturale e simulato in rocce carbonatiche." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1568.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è volto allo studio dei prodotti di degrado che si sviluppano su materiali lapidei di natura carbonatica a causa di diversi fattori ambientali. Il lavoro è stato sviluppato su due distinti filoni di ricerca: a) un primo filone incentrato sulla caratterizzazione mineralogico-petrografica e geochimica di croste nere prelevate dalle superfici di monumenti; b) un secondo filone riguardante, invece, lo studio sperimentale di alcuni provini di marmo e calcareniti esposti in ambiente outdoor. La prima linea di ricerca ha riguardato la caratterizzazione di 23 campioni di crosta nera prelevati da 8 rilevanti monumenti Europei, mediante l utilizzo di un approccio multianalitico utile a valutare l interazione tra il substrato e l ambiente. Tale approccio ha riguardato lo studio dei caratteri composizionali e microtessiturali delle croste e lo stato di conservazione dei substrati lapidei, nonché l interazione di questi ultimi con le soprastanti croste. In generale, i risultati acquisiti da questo primo filone di ricerca hanno dimostrato come la variabilità osservata dai dati ottenuti su ciascun campione di crosta possa essere giustificata dal processo stesso che porta alla formazione delle croste nere, un fenomeno complesso e dinamico che è certamente influenzato nel tempo dalle diverse fonti d inquinamento (fisse o mobili) oltre che da numerosi fattori quali: altezza di campionamento, tipologia di substrato, morfologia delle superfici di deposito del particolato, esposizione agli agenti atmosferici, alle fonti di inquinamento, al wash-out e alla deposizione di aerosol atmosferico. Inoltre, la possibilità di poter analizzare la composizione geochimica, in termini di elementi in tracce, delle croste nere e dei substrati alterati, può fornire risposte utili per comprendere l influenza degli inquinanti nella genesi di queste forme di degrado. La seconda linea di ricerca ha riguardato uno studio sperimentale finalizzato al monitoraggio del processo di degrado cui sono sottoposti nel tempo i materiali lapidei di natura carbonatica posti in opera. La sperimentazione condotta ha previsto l esposizione di provini di marmo di Carrara, pietra di Noto e pietra di Comiso (sia tal quali che trattati con un materiale nano-strutturato) in due diversi ambienti outdoor, ubicati in due importanti città siciliane, Catania e Palermo. Il tempo di permanenza dei provini in ambiente outdoor e di relativo monitoraggio è stato di due anni. Sia nella fase pre-espositiva che in quella post-espositiva, la caratterizzazione è avvenuta mediante l utilizzo di diverse metodologie analitiche, al fine di ottenere informazioni circa le eventuali modificazioni fisiche, chimiche e mineralogiche subite dai provini dopo esposizione prolungata. I dati ottenuti hanno permesso di identificare le principali cause di annerimento e soiling di materiali a composizione carbonatica nei due centri di Catania e Palermo. Inoltre, le prove condotte sui provini trattati con biossido di titanio hanno evidenziato che l applicazione dei formulati deve essere testata prima del suo utilizzo sulle superfici dei monumenti d interesse storico-artistico, allo scopo di evitare interventi di restauro errati e/o privi di efficacia. Il lavoro sviluppato in questi due anni di monitoraggio contribuisce indubbiamente alla messa a punto di una metodologia finalizzata alla valutazione della durabilità di diversi litotipi nei confronti dell inquinamento (sorgenti di combustione mobili e fisse) e dell efficacia del prodotto autopulente preso in considerazione.
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Books on the topic "Natura del processo"

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Barbagli, Fausto, Simone Bianchi, Roberto Casalbuoni, Daniele Dominici, Massimo Mazzoni, and Giuseppe Pelosi, eds. Astronomia e Fisica a Firenze. Florence: Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-464-0.

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Abstract:
La Mostra Astronomia e Fisica a Firenze illustra l’evoluzione delle due discipline dal XVIII secolo fino ai primi decenni del Novecento. Teatro cittadino di questo processo, anzi di tutte le scienze, fu l’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale, dove adesso ha sede la Mostra. Nell’arco di tempo esaminato tutti gli aspetti dell’indagine della natura erano ugualmente pertinenti ad un’unica figura di studioso, ma verso l’inizio del XX secolo alcuni indirizzi subirono una profonda trasformazione e al prevalente approccio tassonomico e fenomenologico subentrò, soprattutto per Astronomia e Fisica, un’indagine specialistica che finì per differenziare le varie ricerche. Protagonista di questa fase fu lo sviluppo dell’analisi spettroscopica. La Mostra, aperta da dicembre 2016 a marzo 2017, è organizzata dall’Università di Firenze (Museo di Storia Naturale; Dipartimento di Fisica e Astronomia) e dall’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, in collaborazione con la Sezione di Firenze dell’INFN, il Museo Galileo, l’Archivio Storico del Comune di Firenze, l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR e la Biblioteca di Scienze dell’Università.
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Causa finale, sostanza, essenza in Aristotele: Saggio sulla struttura dei processi teleologici naturali e sulla funzione del telos. [Napoli?]: Bibliopolis, 2005.

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Zapatero, Virgilio. El derecho como proceso normativo: Lecciones de teoría del derecho. Alcalá de Henares: Universidad de Alcalá, 2007.

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Zapatero, Virgilio. El derecho como proceso normativo: Lecciones de teoría del derecho. Alcalá de Henares: Universidad de Alcalá, 2007.

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Cipriani, Curzio. Il tempo della natura: Ciclicità e irreversibilità dei fenomeni naturali. Firenze: Polistampa, 2003.

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Conigliello, Lucilla, and Chiara Melacca, eds. Il '68 dei professori: l'Associazione nazionale docenti universitari, Giorgio Spini e la riforma dell'Università. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-733-7.

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Abstract:
L’archivio dell’Associazione Nazionale Docenti Universitari consente di mettere a fuoco il contributo poco conosciuto che un’avanguardia di professori universitari ha fornito al processo di riforma dell’Università sviluppatosi dal 1968, dopo il fallimento del disegno di legge 2314. L’ANDU si riconobbe subito nella leadership di Giorgio Spini, professore di storia nella facoltà di Magistero di Firenze, che alla direzione sindacale accompagnò una costante elaborazione politica e culturale, in grado di proiettare la questione universitaria in una dimensione problematica di lungo periodo. Il movimento studentesco è fin dagli inizi un interlocutore fondamentale, di cui l’ANDU sostiene le iniziative, condannando le repressioni poliziesche e la chiusura delle autorità accademiche. In questo quadro il diritto allo studio diventa l’obiettivo primario della riforma dell’Università, non solo per il superamento della sua natura classista, ma come contributo determinante per mettere in discussione i rapporti di classe e gli equilibri di potere della società italiana.
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Gregory. Le belle ascese: Antologia del "Contro Eunomio". Padova: Messaggero, 2001.

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Teresa, Ana Paula de. Los vaivenes de la selva: El proceso de reconstitución del territorio zoque de los Chimalapas. México, D.F: SEP CONACYT, Consejo Nacional de Ciencia y Tecnología, 2000.

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Resource management information systems: Process and practice. London: Taylor & Francis, 1995.

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Buitrago Campos, Lida. Ordenar el territorio. Bogotá. Colombia: Universidad de La Salle. Ediciones Unisalle, 2021. http://dx.doi.org/10.19052/9786287510098.

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Abstract:
En estas páginas se desvela la realidad de las víctimas del conflicto armado en Mocoa, un municipio donde el 50 % de la población se encuentra en esta condición. De los 21 asentamientos identificados en las zonas urbana y rural, se analizaron 6 que presentaban la desarticulación entre la Ley 1448 del 2011 de Víctimas y la Ley 388 del 1997 sobre Ordenamiento Territorial. En el proceso investigativo, que contó con el apoyo de instituciones de cooperación internacional, se presentó la avenida torrencial del 2017 que afectó a cientos de víctimas, muchas de ellas ubicadas sobre la ladera del río, revictimizadas por el desastre natural. Los hallazgos de este trabajo podrían dar luces y recomendaciones al Plan de Ordenamiento del municipio. La reparación a las víctimas plantea nuevas preguntas desde la realidad de los territorios, tanto para cesar la condición de vulnerabilidad y debilidad manifiesta con relación a la ampliación de la vigencia de la Ley al año 2031, como con las limitantes en la incorporación de estos asentamientos a las zonas indicadas en el Plan de Ordenamiento Territorial.
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Book chapters on the topic "Natura del processo"

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Di Benedetto, Alessandro, and Margherita Fiani. "Integration of LiDAR Data into a Regional Topographic Database for the Generation of a 3D City Model." In Geomatics for Green and Digital Transition, 193–208. Cham: Springer International Publishing, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-031-17439-1_14.

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Abstract:
AbstractTo analyze the resilience of road infrastructures to natural and anthropic hazards, the spatial and descriptive data provided by the Italian National Topographic Data Base (NTDB) and the 3D data coming from the LiDAR data of the “Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare” (MATTM) can be used. The two datasets, having different nature, need to be properly joined. The aim of the work is the integration of the two datasets in a GIS environment for the 3D modelling of the anthropized territory and the optimization of the cartographic bases. On a test area, crossed by a network of linear infrastructures of great strategic importance and subjected to hydrogeological risk, an automated process has been implemented and tested in ArcGIS Desktop environment, to homogenize the data into the National Reference System. The planimetric component comes from the NTDB whereas the LiDAR data have been used to attribute the elevation to the extracted elements, to create the breaklines for a proper interpolation of the heights to build the Digital Terrain Model (DTM), to extract the height of the pitches of the buildings identified in the NTDB polygons, and finally to generate, filter and optimize the contour lines. The proposed workflow and the methodologies implemented also allowed the reconstruction of the volumes of each element involved (infrastructures and buildings) and to correct the altimetric aberrations present in the NTDB polygons.
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Hopp, Vollrath. "Vergleichbare mathematische Funktionen zur Beschreibung von Vorgängen in Natur und Technik [E. analogical mathematical functions for describing of processes in nature and technology]." In Chemische Kreisläufe in der Natur, 873–913. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2018. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-55860-7_28.

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Milona, Michael. "Philosophy of Hope." In Historical and Multidisciplinary Perspectives on Hope, 99–116. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-46489-9_6.

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Abstract:
Abstract The philosophy of hope centers on two interlocking sets of questions. The first concerns the nature of hope. Specific questions here include how to analyze hope, how hope motivates us, and whether there is only one type of hope. The second set concerns the value of hope. Key questions here include whether and when it is good to hope and whether there is a virtue of hope. Philosophers of hope tend to proceed from the first set of questions to the second. This is a natural approach, for one might expect that you must develop a basic understanding of what hope is before you can determine its value. The structure of this chapter thus follows this approach. But readers should not be misled: there is in fact a good deal of feedback between the two sets of questions. A theory of hope is more plausible to the extent that it fits well with plausible ideas about the value of hope. So the movement from hope’s nature to its value is one of emphasis rather than a strict, step-wise process.
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Ciriacono, Salvatore. "Tavola rotonda." In La moda come motore economico: innovazione di processo e prodotto, nuove strategie commerciali, comportamento dei consumatori / Fashion as an economic engine: process and product innovation, commercial strategies, consumer behavior, 391–94. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-565-3.22.

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Abstract:
Although the LII Week adequately developed the theme of Fashion in its economic, productive and technological aspects, not forgetting the expectations of consumers and the role of raw materials available over the centuries considered, other aspects of this complex issue inevitably remained on the sidelines, which refers to questions of a sociological, linguistic, psychological and even psychoanalytic nature. It would have been equally appropriate to compare, in a more direct way, what was happening in northern Europe with respect to Mediterranean Europe, bearing in mind the role of Protestantism, very far from clothing that was too flashy. The role of colors and themes, also of an artistic nature, that transpired from clothing also refer to other aspects that will have to be taken up on other occasions.
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Zupančič, Jernej. "The Planned Process of Spatial Integration of Roma Settlements in Slovenia—The Way to Deghettoization and Demarginalization?" In Nature, Tourism and Ethnicity as Drivers of (De)Marginalization, 169–78. Cham: Springer International Publishing, 2017. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-319-59002-8_12.

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"Inicio del proceso de reorganización." In Nuevo Régimen de insolvencia de la persona natural no comerciante 2 ed., 305–9. 2nd ed. Universidad del Externado de Colombia, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1k03rcp.21.

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"Inicio del proceso de reorganización." In Nuevo Régimen de insolvencia de la persona natural no comerciante 2 ed., 310–39. 2nd ed. Universidad del Externado de Colombia, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1k03rcp.22.

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"Apertura del proceso de liquidación judicial inmediata." In Nuevo Régimen de insolvencia de la persona natural no comerciante 2 ed., 634–53. 2nd ed. Universidad del Externado de Colombia, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1k03rcp.52.

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Gallo, Pablo Saavedra. "EL DERECHO AL JUEZ NATURAL." In Nuevos horizontes del Derecho procesal, 175–96. J.M Bosch, 2016. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctvrzgxd4.11.

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"Efectos del reconocimiento de un proceso extranjero principal." In Nuevo Régimen de insolvencia de la persona natural no comerciante 2 ed., 1177–82. 2nd ed. Universidad del Externado de Colombia, 2019. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv1k03rcp.108.

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Conference papers on the topic "Natura del processo"

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Tagliazucchi, Silvia. "Unione tra uomo e natura: l’analisi del territorio secondo Saverio Muratori." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7969.

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Abstract:
Un breve excursus sul processo teorico e applicativo dell’analisi del territorio dell’Architetto Saverio Muratori che ha caratterizzato tutta la opera, portandolo negli ultimi anni della sua vita, tra il 1969 e il 1973 a concretizzare il concetto di unione tra Uomo e Natura in quello di territorio attraverso il suo ultimo lavoro Studi per una operante storia del territorio.
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Benages-Albert, Marta. "Els espais oberts periurbans i la configuració del paisatge quotidià en entorns metropolitans: recerca preliminar." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Instituto de Arte Americano. Universidad de Buenos Aires, 2013. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.5881.

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Abstract:
El desenvolupament sostenible de les regions metropolitanes passa per la valoració i protecció dels espais oberts periurbans; per una banda, com a part de la matriu ecològica del territori, i per altra, com a indrets de retrobament amb la natura d’alt valor social. El present article es centra en la vessant vivencial d’aquests nous espais de lleure metropolità i argumenta la necessitat d’incorporar un enfocament innovador que reculli la visió des del subjecte. Per això, es proposa un mètode de diagnosi geo-etnogràfica encaminat a identificar els processos d’apropiació en curs. A partir dels resultats preliminars obtinguts en dos casos d’estudi metropolitans, es constata el rol emergent dels espais oberts periurbans com a indrets d’ús col·lectiu amb identitat pròpia. In order to enhance the sustainable development of metropolitan regions, we must pursue the value and protection of peri-urban open spaces as part of the land mosaic and as sites of encounter with nature of high social-use value. This article’s main focus is on the experiential knowledge in the new metropolitan leisure spaces through an innovative approach which incorporates the individual residents’ viewpoint. In order to accomplish this, we propose a diagnostic method based on geo-ethnographic analysis which enables us to identify the processes of appropriation of these spaces. Preliminary results obtained through two case studies in metropolitan regions, allows us to assess the emerging role of peri-urban open spaces as places of collective use with their own identity.
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Maccarrone, Maria. "Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Abstract:
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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Lutzoni, Leonardo. "Paesaggi in divenire: la territorialità attiva dei nuovi abitanti: il caso di Luogosanto in Alta Gallura." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Abstract:
Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Pugliano, Antonio, Simone Diaz, Elisabetta Moriconi, and Elettra Santucci. "L’antico sistema portuale ostiense: riconoscimento, interpretazione e divulgazione dei processi formativi edilizi e urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7980.

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Abstract:
La presente Relazione descrive l’esito delle ricerche svolte presso il Dipartimento di Architettura dell’Università “Roma Tre”, in sinergia con il MiBAC, Soprintendenza Speciale ai Beni Archeologici, e l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Roma, circa lo studio storicocritico del sistema portuale ostiense inserito nel perimetro della Riserva Naturale del Litorale Romano. La finalità dello studio, condotto da chi scrive nell’ambito del “Programma di Azioni integrate di Ricerca e Formazione per la conservazione e la valorizzazione dei siti di Ostia e Portus (Dipsa-Mibac-SSBAR)”, è rivolto alla documentazione, a fini di restauro e valorizzazione, di tali importanti contesti materiali. Lo studio condotto, pertanto, si è basato sullo svolgimento di letture critiche delle fonti e del contesto materiale, applicando la metodologia propedeutica alla progettazione del restauro architettonico, e sulla definizione di proposte operative utili alla pratica della manutenzione e del restauro, oltre che alla programmazione degli interventi di valorizzazione. Lo studio è rivolto alla creazione di una sistema informatizzato che consenta, non solo di indagare gli aspetti storici, ma anche di essere utilizzato come strumento per la programmazione della valorizzazione e la gestione della conservazione e del restauro dei siti archeologici.
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Magaz Molina, Jorge. "Una aproximación a las iniciativas de conservación cultural y reutilización del legado minero industrial del Bierzo y Laciana (León, España)." In I Simposio anual de Patrimonio Natural y Cultural ICOMOS España. Valencia: Editorial Universitat Politècnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/icomos2019.2020.11759.

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Abstract:
Se exponen los primeros resultados de la investigación doctoral en curso sobre los procesos de transformación y potencialidades de recuperación para el desarrollo local del paisaje minero e industrial de las comarcas leonesas del Bierzo y Laciana (España). Se presenta una revisión general de las iniciativas de inventariado desarrolladas, el alcance de las mismas, y su trasposición a figuras de conservación del planeamiento urbano; el grado de protección vigente de un patrimonio emergente: el legado minero industrial; las iniciativas públicas y privadas de reutilización o musealización llevadas a término o interrumpidas; la conservación del legado documental de las empresas mineras; las estrategias planteadas para la coordinación y difusión del patrimonio minero industrial.
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Martínez Benia, Susana. "Pueblos arroceros en la cuenca del Cebollatí: asentamientos surgidos a partir de la instalación del cultivo de arroz." In Seminario Internacional de Investigación en Urbanismo. Barcelona: Facultad de Arquitectura. Universidad de la República, 2015. http://dx.doi.org/10.5821/siiu.6171.

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Abstract:
A partir de la segunda mitad del SXIX, la organización productiva de la explotación de arroz, en la cuenca baja del Cebollatí, dio origen a pueblos arroceros que se han desarrollado en constelaciones convergiendo en nodos calificados de segundo y tercer nivel, en un paisaje particular y atractivo, donde los aspectos culturales y naturales se combinan. Varios usos productivos han estado asociados a la estructuración del territorio, en donde la formulación de asentamientos concebidos para la producción y organizados en forma semiautónoma son parte sustantiva. El territorio es un proceso y un producto de prácticas individuales y grupales, en el que conviven un patrimonio arqueológico -cerritos de indios- , que apelan a las raíces y a los primeros habitantes de nuestro territorio, un paisaje natural de llanuras, esteros, lagunas y montes naturales, y el paisaje cultural generado por el cultivo e industrialización del arroz. Este trabajo se aborda desde la perspectiva territorial: soporte físico más construcción histórica. From the second half of SXIX, the productive organization of the exploitation of rice, in the lower basin of Cebollatí, led to rice villages that have developed into constellations converging qualified second and third level in a particular landscape nodes and attractive, where cultural and natural aspects are combined. Several productive uses have been associated with the structuring of the territory, where settlements formulation designed for production and are organized as semi-autonomous substantive part. The territory is a process and a product of individual and group practices, in which live archaeological heritage - Cerritos assets of Indians, who appeal to the roots and the first inhabitants of our territory, a natural landscape of plains, marshes, lagoons and natural forests, and cultural landscape generated by rice cultivation and industrialization. This work is approached from the territorial perspective: most historic building hardware.
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Ferrer Pont, Esther, Blanca Botey Sánchez de Rojas, Francisco Cabrera Tosas, and Gisela Lorán Benavent. "Eines i indicadors per a la mesura del grau de sostenibilitat en la planificació territorial i urbanística." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7538.

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Abstract:
En aquest article es presenten un seguit d’eines i indicadors ambientals emprats habitualment per l’equip de Taller d’Enginyeria Ambiental, SL. en els estudis d’avaluació ambiental del planejament territorial i urbanístic. Els indicadors ambientals poden ser utilitzats per valorar alguns dels efectes derivats de la implementació d’un determinat pla sobre el territori, comparar els efectes ambientals probables generats per les diferents alternatives de zonificació i/o d’ordenació plantejades i, en darrera instància, poden contribuir a justificar la selecció de l’alternativa d’ordenació més sostenible des del punt de vista ambiental. L’article presenta diferents exemples d’eines i d’indicadors relacionats amb l’ús racional del sòl (l’índex d’ocupació urbana del sòl, l’índex de dispersió urbana, l’índex de fragmentació del paisatge i l’índex de conca visual lliure d’impacte), l’ús dels recursos naturals (l’índex d’ús d’aigües regenerades i la utilitat dels estudis d’assolellament en l’ús eficient de l’energia), i la prevenció de certs riscos ambientals (mesura del percentatge de superfícies inundables i el nombre de persones o habitatges exposats a nivells sonors alts). Es comparen els resultats obtinguts d’alguns d’aquests indicadors per a diferents models de desenvolupament urbanístic, considerant models més dispersos i altres de compactes. En darrer lloc, es valora la seva utilitat en el procés de selecció d’alternatives d’ordenació territorial i urbanística i la seva idoneïtat per valorar el grau de compliment d’objectius ambientals, tenint en compte la interpretació dels resultats obtinguts. In this article there are presented a set of tools and environment indicators habitually used by the Taller d’Enginyeria Ambiental, S.L in the environmental studies over the land and urban planning. These indicators may be used to value some of the effects of the implementation of some specific plan over the territory, to compare the environmental effects of different zoning or/and ordering alternatives, and finally, to justify the most environmentally sustainable alternative of ordering. The article presents some examples of these tools and indicators related with the rational use of the territory (index of the urban occupation of the land, index of urban dispersal, index of landscape fragmentation, index of visual basin free of impact), use of natural resources (index of the use of recycled water, and insolation’s studies usefulness) and the prevention of environmental risks (measurements of surfaces affected by water floods, and number of people and homes affected by high noise levels). The results of some of these indicators applied to different models of urban development are compared considering scattered and compact urban models. Finally, indicators’ utility in the process of alternatives selection of urban planning is valued, as well as its suitability to value the achievement of environmental objectives, according to the obtained results’ interpretation.
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Del Junco González, Juan José. "Procesos alegóricos en torno a lo natural devenido cultural. El caso de la obra videográfica “el lenguaje”." In II Congreso Internacional Estéticas Híbridas de la Imagen en Movimiento: Identidad y Patrimonio. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2021. http://dx.doi.org/10.4995/eshid2021.2021.13210.

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Abstract:
Esta comunicación pretende dar visibilidad al análisis de la yuxtaposición de procesos alegóricos presentes en la obra videográfica “El lenguaje”, (2013). En dicha obra, el autor, desde la posición del “otro” —del artista como antropólogo— realiza un montaje donde encadena una documentación de los sonidos emitidos por los cabreros varias zonas de Andalucía: en concreto de las provincias de Cádiz y Málaga. El proceso tiene como punto de partida una visión singular del paisaje generada desde lo experiencial, del paisaje recorrido y transitado; entendiéndose éste como un constructo artealizado donde hay cabida no sólo de los elementos naturales que lo conforman, sino, además, de aquellas formas culturales y de identidad que lo atraviesan, las cuales se presentan ante el caminante de modo colateral. Es en estos modelos menos visibles del país hecho paisaje donde se encuentra el valor patrimonial de lo natural devenido cultural. Sin embargo, tras esta fachada de documento, de registro de datos provenientes de los modos de un colectivo particular de los habitantes del paisaje, la obra es en sí misma una alegoría, y es en este cambio de significancia donde se articula su inclusión en el ámbito del arte contemporáneo. A través de la figura del cabrero y de los sonidos que éste emite para comunicarse con el rebaño, el autor realiza una reflexión sobre el propio sistema del arte, el proceso comunicativo implicado en el enunciado artístico y la noción de colectividad, del clan. Así, la obra recupera la histórica división del ser humano entre pastores y agricultores, división que se estipula como dos modelos antagónicos de habitar el mundo: uno ligado al lugar, al espacio y al trabajo fijado en la propiedad; y la otra regulada por procesos dinámicos, en un movimiento continuo por el paisaje. El paralelismo recae en la propia idea del artista como nómada, una figura en circulación permanente a través del flujo conceptual y material de los distintos proyectos. Ese sujeto creativo se percibe, además, alejado de los modelos exigidos por el productivismo, tan en boga por las materias predominantes de las omnipresentes STEM (siglas en inglés de ciencia, tecnología, ingeniería y matemáticas). Tal y como sugiere el autor: “Un artista, como un pastor, acarrea su trabajo, pero también tiene, como un pastor, momentos de plácida soledad sentado en una piedra observando lo que le rodea”.
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Peña-Cortés, Fernando, Carlos Bertrán, Jaime Tapia, Enrique Hauenstein, Marcos Cisternas, Gonzalo Rebolledo, and Miguel Escalona-Ulloa. "Cambio de uso del suelo: el caso del borde costero de la Araucanía, sur de Chile: evolución y situación actual." In International Conference Virtual City and Territory. Barcelona: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7590.

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Abstract:
En esta investigación, se evidencian las implicancias ambientales de los procesos de transformación del paisaje sobre el territorio del borde costero de La Araucanía en Chile, el cual se caracteriza por cinco aspectos: (1) altos niveles de pobreza y de ruralidad, (2) una importante consolidación y expansión de asentamientos agregados, (3) presencia de elementos singulares dados por condiciones naturales (humedales, bosques pantanosos, estuarios), (4) pueblos originarios (mapuche) y (5) procesos de colonización tardía. La investigación muestra inicialmente una revisión exploratoria de los hitos históricos más relevantes que han determinado los procesos de transformación del paisaje. Luego se evalúa geoespacialmente el cambio de uso del suelo entre los años 1980 y 2004, lo que permite precisar las principales categorías de cambio del uso del suelo y el estado actual del paisaje ecológico. Este análisis se complementó con la revisión de indicadores demográficos y socioeconómicos que permite visualizar los efectos del cambio de uso del suelo en la población. Los resultados mostraron que la irrupción de la agroganadería hispano-mediterránea y la posterior desforestación por parte de los colonos tuvo graves efectos en el paisaje. Más recientemente, la dinámica de transformación en la matriz agropecuaria dominante hacia la actividad forestal (pasando de 1% en 1980 a 19% en 2004), ocasionó un retroceso de 8.762 ha de la matriz agropecuaria y una disminución general de todas las coberturas naturales. De este modo, se cuantificó una redistribución de los usos del suelo, aumento de la fragmentación del paisaje y pérdida de conectividad espacial de los sistemas naturales. A su vez, se constató un desplazamiento de la población rural y la consolidación de centros urbanos como Nueva Toltén, Hualpín, Teodoro Schmidt y Saavedra, lo cual se relaciona con la disminución de la natalidad, el incremento de la tasa de envejecimiento y la falta de empleo. Se concluye que la interfaz de relaciones socio-culturales, físico-ambientales y económicas en el área, dan cuenta de la necesidad de nuevos enfoques e instrumentos de planificación que permitan potenciar el desarrollo local. This research makes evident the environmental implications of the process of transforming the landscape in the territory of the coastal strip of La Araucania in Chile, which is characterized by five aspects: (1) high level of poverty and rurality, (2) a major consolidation and expansion of aggregate settlements, (3) the presence of singular elements due to natural conditions (wetlands, swamp forests, estuaries), (4) aboriginal people (mapuche) and, (5) late colonization process. The research shows initially an exploratory revision of the more relevant historical milestones, which have determined the process of transforming the landscape. Then, the change in land use between 1980 and 2004 it is geospatial rated, which allows to specify the main categories of change in land use and the current status of the ecological landscape. This analysis was complemented with the revision of demographic and socioeconomic indicators which permits to view the effects of the change in land use in the population. The results showed that the irruption of the spanish agriculture and and the subsequent deforestation by the settlers had severe effects on the landscape. More recently, the dynamics of transformation in the matrix to the dominant agricultural towards forestry (from 1% in 1980 to 19% in 2004), caused a decrease of 8.762 hectares of the agricultural matrix and a general decline of all natural coverage. Thus, a redistribution of the land use, an increased fragmentation of the landscape and a loss of spatial connectivity of natural systems was quantified. Besides, there was a movement of the rural population and a consolidation of urban centers like Nueva Toltén, Hualpin, Teodoro Schmidt y Saavedra, which it is related to falling of birth rate, increasing of rate of aging and lack of employment. We conclude that the interface of socio-cultural relations, economic and physical environment in the area, reveals the need for new approaches and planning tools for enhancing local development.
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Reports on the topic "Natura del processo"

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Duran Hernández, Zulma Lorena, Rubiel Roa, Dario Coronel, and Andrés Alvarado. Análisis del proceso de coagulación de un agua residual usando un coagulante natural y un coagulante químico. Universidad Nacional Abierta y a Distancia, 2017. http://dx.doi.org/10.22490/ecapma.1821.

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Montano, Yeidy, Pedro M. Tapia, Cristian Quispe, and Beatriz Fuentealba. El Drenaje Ácido de Roca y sus potenciales impactos ambientales. Instituto Nacional de Investigación en Glaciares y Ecosistemas de Montaña, 2022. http://dx.doi.org/10.36580/inaigem.document12.

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Abstract:
El Drenaje Ácido de Roca es un proceso que incorpora de manera natural metales pesados a los cuerpos de agua, principalmente en las cabeceras de cuenca. Este folleto presenta información sobre cómo se genera el problema del Drenaje Ácido de Roca (DAR), describiendo las etapas y factores que influyen en su formación, y cómo el retroceso glaciar está acelerando el problema. Se mencionan cuáles son los principales impactos del DAR en los ecosistemas terrestres, acuáticos y en la salud humana. En la sección final se presentan algunas tecnologías existentes para mitigar los efectos del DAR, y se identifican algunos puntos con probable presencia de DAR a nivel nacional (Perú).
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Osejo, Alejandra, María Kamila Góngora, Ana María Garrido, Santiago Martínez, Juan Camilo Cajigas, Diana Lara, Sabina Bernal, and Michael Piratova. Análisis de la relación entre gobernanza, conflictos socioecológicos y conservación de la biodiversidad en la alta montaña. Chair Alejandra Osejo. Instituto de Investigación de Recursos Biológicos Alexander von Humboldt, December 2020. http://dx.doi.org/10.21068/cssbgobernanza2020.

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Abstract:
Durante el 2020, el trabajo de la línea de gobernanza se ha centrado en la identificación, espacialización y análisis de procesos de gobernanza en alta montaña relacionados con la conservación de la biodiversidad y con los conflictos socioambientales en estos territorios. Se identificaron 531 procesos y 1091 prácticas entorno a recursos de uso común que se centran principalmente en la constitución de áreas protegidas y estrategias complementarias de conservación, el cuidado de la naturaleza, la producción agroecológica, la transformación de alimentos y el comercio justo de productos de alta montaña. También se realizó un análisis detallado de relaciones de tres procesos de gobernanza relacionados con la ganadería en el páramo de Sumapaz, la constitución de una Reserva Natural de la Sociedad Civil Teusacá y la comercialización del agraz.
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Palhares Neto, Luiz, Leilane Gomes, José Marangon, Genilton Santos, and Cecílio Caldeira Júnior. Protocolo de micropropagação de Cattleya milleri, espécie endêmica do quadrilátero ferrífero criticamente ameaçada de extinção. ITV, May 2022. http://dx.doi.org/10.29223/prod.tec.itv.ds.2022.12.palharesneto.

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Abstract:
A espécie Cattleya milleri é uma orquídea endêmica dos Campos Rupestres Ferruginosos do Quadrilátero Ferrífero em Minas Gerais. Esta espécie é atualmente classificada como criticamente ameaçada de extinção sobretudo devido a restrição geográfica de sua ocorrência, degradação de seu habitat natural e reduzidas populações naturais. O estabelecimento de métodos de propagação e cultivo que possibilitem a rápida multiplicação desta espécie é etapa crucial para a conservação ex situ e também para o enriquecimento em áreas naturais e a manutenção da espécie em seu habitat. A micropropagação ou a propagação in vitro consiste na multiplicação em larga escala de plantas através do cultivo de células, tecidos, órgãos ou a planta inteira em meio nutritivo sob condições controladas de temperatura e luminosidade. As etapas da micropropagação são constantemente ajustadas de acordo com as necessidades das diferentes espécies. Diante disso, o objetivo do relatório foi descrever as etapas desenvolvidas para estabelecer o protocolo de micropropagação de C. milleri. O protocolo estabelecido foi dividido em quatro etapas: (1) coleta e assepsia do material vegetal, (2) estabelecimento e desenvolvimento in vitro, (3) aclimatização e rustificação e (4) reintrodução e monitoramento das mudas. Sementes de C. milleri foram retiradas de cápsulas maduras e transferidas para seringas. As seringas contendo as sementes foram preenchidas totalmente com a solução de hipoclorito de sódio (NaClO) a 0,3%. Após 12 minutos, em câmara de fluxo laminar, aproximadamente 1 mL da solução contendo as sementes foi adicionada em potes contendo 22 mL do meio de cultivo previamente esterilizado. O meio utilizado foi composto de sacarose (15g/L), fertilizante B&G® (3mL/L), carvão ativado (1,5g/L) e ágar nutriente (5g/L). A germinação foi observada em quase todas as sementes inoculadas, tendo início aos 25 dias. O processo de propagação in vitro de C. milleri teve duração de 18 meses, com dois episódios de repicagem durante esse período. As plantas responderam positivamente as condições in vitro, apresentando crescimento satisfatório da parte aérea e de raízes. Na etapa de aclimatização, as plantas enraizadas tiveram suas raízes lavadas e foram transplantadas para embalagens plásticas contendo musgo chileno e fragmentos de isopor. Após 450 dias de cultivo em estufa coberta com sombrite 80 (80% de interceptação) foi observada uma reduzida mortalidade de mudas. Posteriormente, plantas aclimatadas foram transplantadas para recipientes contendo substrato natural (contendo canga granular) e cultivadas em estufa com sombrite 80 e posteriormente em sombrite 50, onde permaneceram por 1.095 dias. Ao final da etapa de rustificação foram obtidas aproximadamente 3.000 mudas de C. milleri aptas para o plantio em ambiente natural. A reintrodução destas mudas ocorreu através do plantio das mudas na Serra da Calçada (MG). O monitoramento das plantas ocorre mensalmente com a quantificação das mudas sobreviventes. Após 2 anos de acompanhamento observou-se baixa taxa de mortalidade (-30%) e crescimento satisfatório das plantas. O processo de monitoramento continuará sendo realizado com o objetivo de avaliar os processos de floração e frutificação e recrutamento de novas plantas. Os resultados obtidos evidenciam que a técnica de propagação in vitro é uma alternativa viável para a produção em larga escala de mudas de qualidade da espécie C. milleri. Uma vez que esta é uma espécie criticamente ameaçada de extinção, a reintrodução de plantas em ambiente natural contribui para o enriquecimento das populações existentes e, consequentemente, a conservação da espécie em seu ambiente natural. Uma próxima etapa importante será avaliar a diversidade genética da espécie para determinação das matrizes prioritárias para propagação
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Lutz, Carsten. NExpTime-complete Description Logics with Concrete Domains. Aachen University of Technology, 1999. http://dx.doi.org/10.25368/2022.104.

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Abstract:
Aus der Einleitung: Description logics (DLs) are a family of logical formalisms well-suited for the representation of and reasoning about conceptual knowledge on an abstract logical level. However, for many knowledge representation applications, it is essential to integrate the abstract logical knowledge with knowledge of a more concrete nature. As an example, consider the modeling of manufacturing processes, where it is necessary to represent 'abstract' entities like subprocesses and workpieces and also 'concrete' knowledge, e.g., about the duration of processes and physical dimensions of the manufactured objects [2; 25].
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Cardoso, Diogo. Os números da emigração de Vitorino Magalhães Godinho: revisão historiográfica com o caso do Brasil na época moderna. APHES Working Paper in Economic and Social History, March 2022. http://dx.doi.org/10.55462/wpaphes_a_502.

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Abstract:
Vitorino Magalhães Godinho, nos anos de 1970, lançou as bases do que viriam a ser os estudos sobre emigração, ao longo da história, no livro Estrutura da Antiga Sociedade Portuguesa e no seu artigo no primeiro número da revista de História Económica e Social. Esta comunicação pretende discutir os valores de saídas apresentados pelo autor em trabalhos que se tornaram clássicos e inúmeras vezes repetidos. Para tal será feita uma análise dos números lançados por Godinho e uma comparação com os dados apresentados por outros investigadores com o intuito de rever a historiografia sobre o assunto e testar a validade dos seus números – que alguns autores consideram demasiado elevados. Interessa a este estudo perceber também quais as fontes utilizadas para este tipo de abordagens, principalmente até ao século XVIII, antes da introdução do passaporte. Para o fazer será utilizado o estudo de caso do Brasil, território que, ao longo da época moderna, foi concentrando os destinos de emigração daqueles que partiam do reino para fora da Europa. Esta metodologia servirá para discutir as vantagens dos estudos dirigidos a espaços específicos para um apuramento mais afinado do número total de migrantes. Será ainda avançada uma proposta de fonte que pode ser usada com este objetivo: os processos inquisitoriais. A riqueza desta documentação é sobejamente conhecida dos historiadores, mas o seu potencial como fonte para o estudo da emigração numa perspetiva macro é ainda pouco divulgado. Através dela poderemos calcular a dimensão da emigração para determinados espaços, com o Nordeste à cabeça, e perceber também motivações para a partida ou a fixação num território em particular. Estes processos servirão ainda para determinar de onde estes migrantes são naturais, com Lisboa a assumir um peso que contraria os resultados expectáveis junto da bibliografia, ainda que o Entre Douro e Minho mantenha a preponderância.
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Bolton, Laura. Transition to Federal Health and Education Governance. Institute of Development Studies (IDS), June 2021. http://dx.doi.org/10.19088/k4d.2021.096.

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Abstract:
This report looks at transition from central to federal responsibilities for health and education in Nepal and Indonesia. Federalism is a complex process and it was outside of the scope of this review to investigate the extent to which it has been developed in these countries and the nature of its functioning. Challenges identified in the literature on transition to federalism and decentralisation include ensuring equitable distribution of finances and resources across states, slow transfer of power and lack of coordination between government levels, lack of capacity at local levels and incoherence in capacity building, ensuring continuity of medical supplies and continuity of health services during transition, and training local level health personnel in procurement. This report also notes some recommendation from experience on transition to decentralisation, including the need to put a clear legislative framework, to make a slowly phased transition is needed to allow for changes and adjustments, to consider conditional grants to ensure that health is not de-prioritised in a federal system.
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Perera, Duminda, Vladimir Smakhtin, Spencer Williams, Taylor North, and Allen Curry. Ageing Water Storage Infrastructure: An Emerging Global Risk. United Nations University Institute for Water, Environment and Health, January 2021. http://dx.doi.org/10.53328/qsyl1281.

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Abstract:
The Report provides an overview of the current state of knowledge on the ageing of large dams –an emerging global development issue as tens of thousands of existing large dams have reached or exceeded an “alert” age threshold of 50 years, and many others will soon approach 100 years. These aged structures incur rapidly rising maintenance needs and costs while simultaneously declining their effectiveness and posing potential threats to human safety and the environment. The Report analyzes large dam construction trends across major geographical regions and primary dam functions, such as water supply, irrigation, flood control, hydropower, and recreation. Analysis of existing global datasets indicates that despite plans in some regions and countries to build more water storage dams, particularly for hydropower generation, there will not be another “dam revolution” to match the scale of the high-intensity dam construction experienced in the early to middle, 20th century. At the same time, many of the large dams constructed then are aging, and hence we are already experiencing a “mass ageing” of water storage infrastructure. The Report further explores the emerging practice of decommissioning ageing dams, which can be removal or re-operation, to address issues of ensuring public safety, escalating maintenance costs, reservoir sedimentation, and restoration of a natural river ecosystem. Decommissioning becomes the option if economic and practical limitations prevent a dam from being upgraded or if its original use has become obsolete. The cost of dam removal is estimated to be an order of magnitude less than that of repairing. The Report also gives an overview of dam decommissioning’s socio-economic impacts, including those on local livelihoods, heritage, property value, recreation, and aesthetics. Notably, the nature of these impacts varies significantly between low- and high-income countries. The Report shows that while dam decommissioning is a relatively recent phenomenon, it is gaining pace in the USA and Europe, where many dams are older. However, it is primarily small dams that have been removed to date, and the decommissioning of large dams is still in its infancy, with only a few known cases in the last decade. A few case studies of ageing and decommissioned large dams illustrate the complexity and length of the process that is often necessary to orchestrate the dam removal safely. Even removing a small dam requires years (often decades), continuous expert and public involvement, and lengthy regulatory reviews. With the mass ageing of dams well underway, it is important to develop a framework of protocols that will guide and accelerate the process of dam removal. Overall, the Report aims to attract global attention to the creeping issue of ageing water storage infrastructure and stimulate international efforts to deal with this emerging water risk. This Report’s primary target audiences are governments and their partners responsible for planning and implementing water infrastructure development and management, emphasizing adaptat
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Alhasson, Haifa F., and Shuaa S. Alharbi. New Trends in image-based Diabetic Foot Ucler Diagnosis Using Machine Learning Approaches: A Systematic Review. INPLASY - International Platform of Registered Systematic Review and Meta-analysis Protocols, November 2022. http://dx.doi.org/10.37766/inplasy2022.11.0128.

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Abstract:
Review question / Objective: A significant amount of research has been conducted to detect and recognize diabetic foot ulcers (DFUs) using computer vision methods, but there are still a number of challenges. DFUs detection frameworks based on machine learning/deep learning lack systematic reviews. With Machine Learning (ML) and Deep learning (DL), you can improve care for individuals at risk for DFUs, identify and synthesize evidence about its use in interventional care and management of DFUs, and suggest future research directions. Information sources: A thorough search of electronic databases such as Science Direct, PubMed (MIDLINE), arXiv.org, MDPI, Nature, Google Scholar, Scopus and Wiley Online Library was conducted to identify and select the literature for this study (January 2010-January 01, 2023). It was based on the most popular image-based diagnosis targets in DFu such as segmentation, detection and classification. Various keywords were used during the identification process, including artificial intelligence in DFu, deep learning, machine learning, ANNs, CNNs, DFu detection, DFu segmentation, DFu classification, and computer-aided diagnosis.
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Rezaie, Shogofa, Fedra Vanhuyse, Karin André, and Maryna Henrysson. Governing the circular economy: how urban policymakers can accelerate the agenda. Stockholm Environment Institute, September 2022. http://dx.doi.org/10.51414/sei2022.027.

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Abstract:
We believe the climate crisis will be resolved in cities. Today, while cities occupy only 2% of the Earth's surface, 57% of the world's population lives in cities, and by 2050, it will jump to 68% (UN, 2018). Currently, cities consume over 75% of natural resources, accumulate 50% of the global waste and emit up to 80% of greenhouse gases (Ellen MacArthur Foundation, 2017). Cities generate 70% of the global gross domestic product and are significant drivers of economic growth (UN-Habitat III, 2016). At the same time, cities sit on the frontline of natural disasters such as floods, storms and droughts (De Sherbinin et al., 2007; Major et al., 2011; Rockström et al., 2021). One of the sustainability pathways to reduce the environmental consequences of the current extract-make-dispose model (or the "linear economy") is a circular economy (CE) model. A CE is defined as "an economic system that is based on business models which replace the 'end-of-life' concept with reducing, alternatively reusing, recycling and recovering materials in production/distribution and consumption processes" (Kirchherr et al., 2017, p. 224). By redesigning production processes and thereby extending the lifespan of goods and materials, researchers suggest that CE approaches reduce waste and increase employment and resource security while sustaining business competitiveness (Korhonen et al., 2018; Niskanen et al., 2020; Stahel, 2012; Winans et al., 2017). Organizations such as the Ellen MacArthur Foundation and Circle Economy help steer businesses toward CE strategies. The CE is also a political priority in countries and municipalities globally. For instance, the CE Action Plan, launched by the European Commission in 2015 and reconfirmed in 2020, is a central pillar of the European Green Deal (European Commission, 2015, 2020). Additionally, more governments are implementing national CE strategies in China (Ellen MacArthur Foundation, 2018), Colombia (Government of the Republic of Colombia, 2019), Finland (Sitra, 2016), Sweden (Government Offices of Sweden, 2020) and the US (Metabolic, 2018, 2019), to name a few. Meanwhile, more cities worldwide are adopting CE models to achieve more resource-efficient urban management systems, thereby advancing their environmental ambitions (Petit-Boix & Leipold, 2018; Turcu & Gillie, 2020; Vanhuyse, Haddaway, et al., 2021). Cities with CE ambitions include, Amsterdam, Barcelona, Paris, Toronto, Peterborough (England) and Umeå (Sweden) (OECD, 2020a). In Europe, over 60 cities signed the European Circular Cities Declaration (2020) to harmonize the transition towards a CE in the region. In this policy brief, we provide insights into common challenges local governments face in implementing their CE plans and suggest recommendations for overcoming these. It aims to answer the question: How can the CE agenda be governed in cities? It is based on the results of the Urban Circularity Assessment Framework (UCAF) project, building on findings from 25 interviews, focus group discussions and workshops held with different stakeholder groups in Umeå, as well as research on Stockholm's urban circularity potential, including findings from 11 expert interviews (Rezaie, 2021). Our findings were complemented by the Circular Economy Lab project (Rezaie et al., 2022) and experiences from working with municipal governments in Sweden, Belgium, France and the UK, on CE and environmental and social sustainability.
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