Dissertations / Theses on the topic 'Multimethod study'
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Collins, Mark. "Clinical reasoning in image guided radiotherapy : a multimethod study." Thesis, Sheffield Hallam University, 2018. http://shura.shu.ac.uk/23419/.
Full textBird-Gayson, Twylla D. "Residential treatment services follow-up study, a multimethod program evaluation." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/ftp04/mq22845.pdf.
Full textNagpal, Pankaj. "Towards a Theory of Controls in Information Technology Outsourcing Success: A Multimethod Study." Cleveland, Ohio : Case Western Reserve University, 2009. http://rave.ohiolink.edu/etdc/view?acc_num=case1244230836.
Full textDepartment of Information Systems Weatherhead School of Management Includes abstract Includes bibliographical references Available online via the OhioLINK ETD Center
Sieberhagen, Stephanie. "Investigating relationships between women's moods and their menstrual cycles - a multimethod study." Doctoral thesis, Faculty of Health Sciences, 2018. http://hdl.handle.net/11427/29991.
Full textFives, Helenrose. "Exploring the relationships of teachers' efficacy, knowledge, and pedagogical beliefs a multimethod study /." College Park, Md. : University of Maryland, 2003. http://hdl.handle.net/1903/291.
Full textThesis research directed by: Human Development. Title from t.p. of PDF. Includes bibliographical references. Published by UMI Dissertation Services, Ann Arbor, Mich. Also available in paper.
Tricas-Sauras, Maria Sandra. "Eating disorders in female patients with a diagnosis of irritable bowel syndrome : a multimethod study." Thesis, University of Edinburgh, 2008. http://hdl.handle.net/1842/25257.
Full textSandí-Ureña, Guillermo Santiago. "Design and validation of a multimethod assessment of metacognition and study of the effectiveness of metacognitive interventions." Connect to this title online, 2008. http://etd.lib.clemson.edu/documents/1219850998/.
Full textAngouri, P. M. "Language in the workplace : a multimethod study of the communicative activity in seven multinational companies situated in Europe." Thesis, University of Essex, 2007. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.437668.
Full textPlantin, Josefin, and Lisa Wendt. "Purchase and Market in the Airline Industry facing an uncertain society : An exploratory research through a multimethod study." Thesis, Jönköping University, Internationella Handelshögskolan, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:hj:diva-51239.
Full textMiconi, Diana. "A multimethod study of risk and protective factors for socio-emotional adjustment among early adolescent immigrants in Italy." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3422758.
Full textIl contesto italiano, in linea con la situazione di molti altri stati europei, si delinea sempre più come una realtà multiculturale. L’aumento del numero di persone immigrate a livello internazionale ha fatto sì che una parte sempre più cospicua della nostra società sia rappresentata da minori stranieri. Per garantire l’integrazione e la piena realizzazione del potenziale degli immigrati, e per prevenire il rischio di disuguaglianze educative e psicologiche, è fondamentale che le società riceventi investano nella promozione del benessere dei ragazzi immigrati. La preadolescenza è un periodo critico per lo sviluppo, ricco di cambiamenti e di sfide evolutive non solo a livello fisico, ma anche sul piano emotivo, sociale, nonché psicologico. Questi processi evolutivi sono ancora più complicati per i minori immigrati, che si ritrovano in più a dover affrontare anche le sfide legate all’“essere a cavallo tra due mondi”. Verrebbe quindi da pensare che i ragazzi immigrati siano tendenzialmente a maggior rischio di problemi socio-emotivi. Tuttavia non è sempre così e un numero crescente di studi dimostra come questi ragazzi riescano a viaggiare tra un mondo e l’altro in modo adattivo, affrontando senza particolari conseguenze negative questi importanti compiti evolutivi. Così, ricerche recenti invitano a superare la prospettiva deficitaria che ha regnato a lungo nello scenario della ricerca sull’immigrazione, per fare posto a una visione più positiva, che illumini le risorse che questi minori sviluppano per riuscire a vivere bene nella loro società. Infatti, l’adattamento degli immigrati sembra variare a seconda di come diversi aspetti culturali, sociali e personali interagiscono tra loro. Quali sono le variabili che possono rappresentare dei fattori di rischio o di protezione per l’adattamento socio-emotivo dei preadolescenti immigrati? Questa è la domanda al centro di questa tesi di dottorato. Una risposta anche parziale a questa domanda potrebbe gettare le basi per lo sviluppo di interventi validi in contesti multiculturali, necessari ora più che mai per promuovere l’integrazione e il benessere delle popolazioni immigrate. Un obiettivo del genere richiede necessariamente una cornice teorica multidisciplinare e integrativa, che riesca a tenere conto della complessità dei diversi livelli e contesti di sviluppo in cui si colloca l’adattamento dei giovani immigrati: il livello culturale (ad es., etnia, società ospite), sociale (ad es., famiglia, comunità) ed individuale (ad es., memoria, impulsività). Nei nostri studi, ci concentriamo sulle famiglie immigrate marocchine, romene e cinesi, che rappresentano le più numerose comunità immigrate in Italia, un paese in cui l’immigrazione è un fenomeno recente, ma in forte crescita. Nel primo studio abbiamo indagato come le funzioni esecutive (FE) moderassero la relazione tra concetto di sé e adattamento sociale in un campione di preadolescenti marocchini, romeni e italiani. I nostri risultati hanno evidenziato che l’effetto positivo dell’aver un orientamento interdipendente sul livello di competenza sociale è più forte per i ragazzi marocchini e romeni con un alto livello di flessibilità cognitiva, così come per i ragazzi marocchini che possono contare su alti livelli di controllo inibitorio. Infine, la memoria di lavoro è risultata associata ad una migliore competenza sociale indipendentemente dalle influenze ethniche e culturali. Nel secondo studio abbiamo cercato di capire se l’associazione tra discriminazione e comportamenti problematici fosse moderata dalle strategie di acculturazione e dal livello di controllo degli impulsi in ragazzi marocchini e romeni immigrati. Abbiamo trovato che l’effetto negativo della discriminazione percepita sull’adattamento psicologico sembra essere particolarmente forte per i ragazzi immigrati che scelgono la separazione come strategia di acculturazione, ma solo quando non possono contare su un buon livello di controllo degli impulsi. Al contrario, di fronte ad episodi discriminatori, un buon controllo degli impulsi può rappresentare un rischio di maggiori problematiche comportamentali per i ragazzi assimilati. Inoltre, la discriminazione è risultata avere un effetto dannoso per l’adattamento specialmente per quei ragazzi romeni che non possono contare su buoni livelli di controllo degli impulsi. Nel terzo studio eravamo invece interessati ad investigare se le FE moderassero l’associazione tra le pratiche genitoriali e i problemi emotivo-comportamentali in preadolescenti cinesi e italiani. I nostri risultati hanno indicato che un livello scarso di controllo inibitorio rappresenta un fattore di rischio in situazioni di inadeguata supervisione genitoriale in entrambi i gruppi. Invece, livelli più alti di flessibilità cognitiva rendono i ragazzi cinesi immigrati più vulnerabili a problematiche emotivo-comportamentali quando lasciati senza supervisione. Infine, la memoria di lavoro è risultata associata ad un migliore adattamento indipendentemente dalle influenze culturali e familiari. Il nostro lavoro mette in luce la complessità dei processi coinvolti nell’adattamento dei ragazzi immigrati, frutto di un’intricata realtà fatta di influenze culturali, contesti di sviluppo e caratteristiche personali. In generale, i nostri risultati evidenziano sia somiglianze sia specificità nei pattern di associazioni tra variabili personali, familiari/sociali e culturali nei nostri gruppi. Il riconoscimento della complessità di questi risultati ci permette di suggerire alcune implicazioni cliniche e di ricerca per il futuro. Sembra che la flessibilità cognitiva, il controllo inibitorio e la memoria di lavoro possano essere delle importanti risorse per i preadolescenti immigrati, ma sembra anche che ognuna di queste capacità possa assumere significati e ruoli diversi a seconda del background etnico e personale di ciascun ragazzo. L’invito è quindi ad esplorare i significati soggettivi attribuiti all’esperienza, tenendo conto delle specificità individuali e culturali di ciascun ragazzo immigrato. Solo così sarà possibile promuovere iniziative che sostengano la costruzione di ponti tra i vari contesti culturali e di sviluppo per agevolare i processi di adattamento nei contesti di immigrazione.
Bradford, Steven A. "Associations among attachment security, dispositional and interaction-based measures of disclosure, and relationship functioning : a multimethod study of dating couples /." St. Lucia, Qld, 2003. http://www.library.uq.edu.au/pdfserve.php?image=thesisabs/absthe17877.pdf.
Full textClarke, K. Jan. "Changing technologies and women's work lives, a multimethod study of information workers, and feminist and union action research in Canada." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1997. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk2/tape15/PQDD_0017/NQ27286.pdf.
Full textFridell, Gustav, and Chafjiri Saam Cedighi. "IT’S IN THE DATA : A multimethod study on how SaaS-businesses can utilize cohort analysis to improve marketing decision-making." Thesis, Linköpings universitet, Institutionen för ekonomisk och industriell utveckling, 2020. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:liu:diva-167620.
Full textJones, Catherine Toni, and n/a. "Biggs's 3P Model of Learning: The Role of Personal Characteristics and Environmental Influences on Approaches to Learning." Griffith University. School of Applied Psychology, 2003. http://www4.gu.edu.au:8080/adt-root/public/adt-QGU20030304.092316.
Full textJones, Catherine Toni. "Biggs's 3P Model of Learning: The Role of Personal Characteristics and Environmental Influences on Approaches to Learning." Thesis, Griffith University, 2003. http://hdl.handle.net/10072/366357.
Full textThesis (PhD Doctorate)
Doctor of Philosophy (PhD)
School of Applied Psychology
Full Text
Bernstein, Celia J. "Investigating the role of healthcare in the construction of lay experience of physical disability : a multimethod qualitative study of people living with dystonia." Thesis, University of Warwick, 2018. http://wrap.warwick.ac.uk/111260/.
Full textDezecot, Jonathan. "De l'artisan traditionnel à la marque artisan : perceptions et réactions cognitives, affectives et comportementales du consommateur à l’égard de l’artisan." Thesis, Le Mans, 2019. http://www.theses.fr/2019LEMA2003.
Full textLong considered to be exclusively focused on their craft and production, artisans demonstrate today their openness to their business environment and their ability to develop their activity and brand from the point of view of consumers. The aim of this research is to determine whether the development of the artisan’s business, through branding and marketing actions, causes them to lose what makes their essence and values in the eyes of the consumers. A literature review and a series of qualitative studies (focus group, semi-structured interviews, ZMET technique) allow us to better understand the consumer’s perceptions of the artisan and highlight the interest of the concept of artisan brand. In addition, a series of experiments were conducted to measure the impact of the personification and marketing orientation of the artisan’s store name on consumer reactions. The results show the mediating role of perceived warmth and competence of the artisan and the consumer’s identification with the store and the artisan. Finally, testing several scenarios of artisan business development, a last experimentation highlights the positive reactions toward the creation of an artisan brand, and the choice of marketing orientation but also some mistrust about the increase of the size of the business
Capó, Artigues Aina Maria. "Predictors of knowledge creation performance. A quantitative qualitative comparative study of European doctorandi." Doctoral thesis, Universitat de Girona, 2009. http://hdl.handle.net/10803/7704.
Full textThis thesis belongs to a wider project designed to predict PhD students' academic performance carried out by the INSOC (International Network on Social Capital and Performance). The INSOC research group is composed by the universities of Girona (Spain), Ljubljana (Slovenia), Giessen (Germany) and Ghent (Belgium). The first aim of this thesis is to develop quantitative comparative analyses about the PhD students' academic performance across Spain, Slovenia and Germany from the individual academic performance results obtained in each university member. The international nature of the research group implies that we strongly emphasize comparative research. We use together background variables, attitudinal variables and social network variables for predicting performance. The second aim of this thesis is to qualitatively understand why network variables fail to quantitatively predict performance in the University of Girona (Spain). Thus, this thesis fit into the multimethod tradition. In Chapter 1, we define concepts related with performance and we give a list of each of the independent variables (social network, background and attitudinal variables) with a literature summary. Finally, we explain how PhD studies are organaized in the different countries. Drawing from these theoretical explanations, in the next chapters we first present the questionnaires used in Spain, Slovenia and Germany to measure these different types of variables. Then, we compare the variables which are relevant in order to predict PhD student performance in each country. After that, we fit alternative regression models to predict performance across countries. In all these models network variables fail to predict performance in the University of Girona. Finally, we use a qualitative study to understand this unexpected result. In Chapter 2, we explain how we designed and conducted a survey in the different countries with the aim of explaining the PhD students' performance obtained in Spain, Slovenia and Germany. In Chapter 3, we create comparable indicators wherever some comparability problems arose with particular questions in Spain, Slovenia and Germany. In this chapter we explain how we used all three countries' variables in order to create comparable indicators. This step is very important because the main goal of the INSOC research group is to compare the PhD student's performance between the different countries. In Chapter 4 we compare regression models obtained to predict PhD students' academic performance in the universities of Girona (Spain) and Slovenia. Explanatory variables are characteristics of PhD student's research group understood as an egocentered social network, background and attitudinal characteristics of the PhD students and some characteristics of the supervisors. We find that egocentered network variables do not predict performance in the University of Girona. In Chapter 5 we compare the Slovenian, Spanish and German data, following the methodology used in Chapter 4. We conclude that the German case is very different. Predictive power of network variables does not improve. In Chapter 6 the PhD student's research group is understood as a duocentered social network (Coromina et al., 2008), in order to obtain information regarding the mutual relationship between PhD students and their supervisor and the ties of both to their alters in the network. The inclusion of duocentered network variables does not improve the predictive power of the regression model using egocentered network variables. Chapter 7 attempts to understand why networks fail to predict performance in the University of Girona. Using the mixed method approach, we expect that a qualitative study can uncover the reasons why the quality of the networks fails to translate into the quality of the students' work. For data collection in the qualitative research we used in-depth interviews.
Lakshminarayanan, Bhuvaneshwari. "Towards developing an integrated model of information behaviour." Thesis, Queensland University of Technology, 2010. https://eprints.qut.edu.au/33252/1/Bhuvaneshwari_Lakshminarayanan_Thesis.pdf.
Full textKindt, Duane Roy. "A systemic view of emergent course design : Module 1 : Part 1 : A theoretical framework : Part 2 : A case study : Module 2 : Pilot research methodology and data-collection instruments and techniques for exploring student engagement : Module 3 : A multimethod exploration of the complex, dynamic nature of student engagement in an emergent EFL course." Thesis, University of Birmingham, 2004. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.409492.
Full textCosta, Raquel Figueiredo da. "Multidimensional and multimethod study of the female rugby player." Master's thesis, 2020. http://hdl.handle.net/10316/96680.
Full textO rugby tem crescido cada vez mais em Portugal nos últimos 10 anos, assim como no feminino. Na corrente época (2019/2020) a Federação Portuguesa de Rugby (FPR) informou que dos 6011 atletas federados, 417 são do sexo feminino. O principal objetivo deste estudo foi obter o perfil multidimensional e multimétodo da jogadora portuguesa de rugby e, consequentemente, compará-lo com as jogadoras de futebol. A amostra é composta por catorze jogadoras de rugby (n=14) do mais alto nível competitivo do país (idade 23,74 ± 1,43 anos, estatura de 1,64 ± 1,7cm, e massa corporal 64,9 ± 2,8kg). As atletas foram avaliadas em antropometria corporal inteira, pletismografia de ar deslocado (ADP), morfologia da mão, ecocardiografia, bioimpedância (BIA), questionário de frequência alimentar (FFQ), questionário de orientação para a tarefa ou ego (TEOSQ), aptidão aeróbia, teste anaeróbio de Wingate, dinamometria isocinética (flexores e extensores do joelho 60°.s1, 180°.s-1 e por fim dinamometria de preensão manual. Os resultados apresentados descreveram o atleta em ADP (volume corporal: 62.611L), morfologia da mão (rácio 2D:4D: 1,03 [direita] e 1,02 [esquerda]), ecocardiografia (massa ventricular por superfície corporal: 79,1g/cm2), BIA (água corporal total: 33,9L), TEOSQ (orientação para a tarefa: 4,1), aptidão aeróbia (VO2máx = 43,2 mL.kg-1. min-1), WAnT (potência mecânica máxima absoluta: 673 watts), dinamómetro isocinético (rácio convencional 60°/s: 0,53; 180°/s: 0,60) e teste de preensão manual (30,7kg.f [direita] e 33. kg.f [esquerda]).No final deste estudo, cada participante e o clube possuem um relatório individual que pode ser útil para o planeamento de treino e definição de objetivos.
Rugby has been increasingly growing in Portugal in the last ten years, and women rugby too. In the present season (2019/2020), the Portuguese Rugby Federation (FPR) reported that of the 6011 federated athletes, 417 are female athletes. The main aim of this study was to obtain a multidimensional and multimethod profile of the Portuguese female rugby players and consequently compare it with soccer players. The sample comprised fourteen female rugby players (n=14) from the highest competitive level in the country (age 23.74 ± 1.43 years, stature 1.64 ± 1.7cm, and body mass 64.9 ± 2.8kg). Rugby players were assessed in whole body anthropometry, air displacement plethysmography (ADP), hand morphology, echocardiography, bioimpedance (BIA), food frequency questionnaire (FFQ), task and ego orientation in sport questionnaire (TEOSQ), aerobic fitness, Wingate anaerobic test, dynamometry isokinetic (flexors and extensors of the knee 60, 180°/s) and dynamometry manual tests. Results presented described the athlete in ADP (body volume: 62.611L), hand morphology (ratio 2D:4D: 1.03 [right] and 1.02 [left]), echocardiography (ventricular mass by body surface: 79.1g/cm2), BIA (total body water: 33.9L), TEOSQ (tasked orientation: 4.1), aerobic fitness (VO2máx = 43.2 mL.kg-1. min-1), WAnT (Absolute maximum mechanical power: 673 watt), isokinetic dynamometer (conventional ratio 60°.s-1: 0.53; 180°.s-1: 0.60), and handgrip test (30.7kg.f [right] and 33. kg.f [left]). By the end of the study, each participant and the club have an individual report that can be useful for training planning and definition of goals.
Watson, Julie. "Experiencing school: an exploratory, multimethod study of the perceptions of secondary teachers, advocating parents and mainstream students with learning difficulties." Thesis, 2006. https://researchonline.jcu.edu.au/2129/1/01front.pdf.
Full textPires, Raquel Rico Mendes Palhais. "Innovation through portuguese aeronautical heritage." Master's thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10071/9309.
Full textO Turismo tem sido desafiado por consumidores especializados e segmentados, que ambicionam diversificar e enriquecer o seu portfólio de experiências com o consumo de produtos distintivos, que agregam diferentes serviços para assegurar toda a sua viagem. Ademais, os produtos turísticos detêm uma concorrência global. Assim a sua constante diferenciação é crucial para alcançarem o sucesso. No entanto, o sector do turismo é pautado por micro e pequenas empresas, que pode comprometer a sua capacidade de inovação e o desenvolvimento de novos produtos. Pelo exposto, a colaboração entre entidades, recorrendo ao modelo de redes de inovação para, deveriam ser largamente aplicadas no sector do turismo uma vez que permitem desenvolver sinergias, reduzir custos, fomentar a divulgação, promover a criação de conhecimento e germina novas ideias. Contudo, apesar dos desenvolvimentos na literatura do turismo, a maioria da investigação acerca de redes de inovação é aplicada em sectores tecnológicos. Este estudo pretende analisar o desenvolvimento de um produto turístico que valoriza os recursos aeronáuticos portugueses, tendo em conta um modelo de gestão que assegura contínuas adaptações/ criações no produto que satisfaçam a procura exigente. Esta investigação pretende superar o estado da arte atual ao desenvolver conhecimento em duas áreas de investigação distintas (e novas) e integradas: i) explora o espólio aeronáutico português, tanto civil como militar, enquanto recursos turísticos para constituir uma rota por Portugal, sendo que a exploração destes ativos num formato de rota por todo o país é internacionalmente inexistente; ii) suporta a gestão deste produto turístico com a aplicação de um modelo de redes de inovação. Como resultados da investigação, a Rota Aeronáutica Portuguesa responde aos objectivos do estudo e propõe um produto turístico não-tradicional que poderia qualificar a oferta turística Portuguesa. Seria uma oportunidade para promover o país com uma marca de destino aeronáutico e que se apoiaria numa rota de multi-destinos. Neste sentido, uma rede de inovação em conjunto com a aplicação de uma rota turística permite uma valorização contínua dos recursos e assegura a sua sustentabilidade ao apelar à colaboração entre múltiplas organizações, o que alimenta o ciclo de inovação e reforça a sua estratégia ao longo das áreas de processos e do marketing.