Academic literature on the topic 'Monumentalità'
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Journal articles on the topic "Monumentalità"
Khrushkova, Liudmila. "O. Brandt, What is monumentality? La croce e il capitello. Le chiese paleocristiane e la monumentalità." Hortus Artium Medievalium 24 (May 2018): 482–84. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.4.2018044.
Full textBalossi Restelli, Francesca. "MONUMENTALITÀ, ABBONDANZA E CERIMONIALITÀ COME ESPRESSIONE E LEGITTIMAZIONE DEL POTERE NELLA PRIMA METÀ DEL IV MILLENNIO IN ALTA MESOPOTAMIA." Quaderni di Vicino Oriente 17 (2021): 1. http://dx.doi.org/10.53131/qvo1127-60372021_1.
Full textIrena ; Bachtiar Fauzy, Lo Angela. "THE MONUMENTALITY OF MODERN ARCHITECTURE AS OBSERVED IN JAKARTA’S POLA BUILDING." Riset Arsitektur (RISA) 2, no. 01 (June 4, 2018): 89–107. http://dx.doi.org/10.26593/risa.v2i01.2933.89-107.
Full textRoa González, Julián, and Mercedes Hidalgo. "Alternativa a la enseñanza monumentalista: los REI cooperativosAlternative to monumentality teaching: cooperative REIs." Educação Matemática Pesquisa : Revista do Programa de Estudos Pós-Graduados em Educação Matemática 22, no. 4 (September 15, 2020): 531–45. http://dx.doi.org/10.23925/1983-3156.2020v22i4p531-545.
Full textKett, Robert J. "Monumentality as Method." Representations 130, no. 1 (May 2015): 119–51. http://dx.doi.org/10.1525/rep.2015.130.1.119.
Full textComas, Carlos Eduardo. "Brasilia. Monumentality Issues." Brasilis, no. 43 (2010): 40–43. http://dx.doi.org/10.52200/43.a.dm9eb04a.
Full textRosenswig, Robert M. "Early Mesoamerican monumentality." Nature Human Behaviour 5, no. 11 (October 25, 2021): 1469–70. http://dx.doi.org/10.1038/s41562-021-01219-0.
Full textManale, Margaret. "Monument et monumentalité." L'Homme et la société 146, no. 4 (2002): 3. http://dx.doi.org/10.3917/lhs.146.0003.
Full textCasciato, Maristella. "Modern monumentality – introduction." Journal of Architecture 9, no. 2 (June 2004): 151–55. http://dx.doi.org/10.1080/1360236042000248784.
Full textBatuman, Bülent. "Identity, Monumentality, Security." Journal of Architectural Education 59, no. 1 (September 2005): 34–45. http://dx.doi.org/10.1111/j.1531-314x.2005.00004.x.
Full textDissertations / Theses on the topic "Monumentalità"
Verri, Marko. "Puntualizzazioni monumentali: elementi decorativi e piccole architetture nell'opera di Jože Plečnik." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4518.
Full textNel 2007 ricorreva il cinquantenario della morte dell’architetto sloveno Jože Plečnik (1872 - 1957), figura discussa e controversa all’interno di un panorama architettonico e culturale in rapido e radicale mutamento. Si tratta di un artista attorno alla cui presa di posizione nei confronti dell’architettura si è spesso discusso, e proprio in questi anni si è tornato a discuterne in occasione della ricorrenza dell’anniversario della sua morte. Soprattutto in Slovenia, dove il 2007 è stato eletto ad “anno di Plečnik”, sono stati organizzati dibattiti e convegni e sono state edite alcune nuove pubblicazioni sull’architetto e la sua opera. L’opinione pubblica ha accettato Plečnik come il maggiore architetto sloveno di tutti i tempi, ma tuttavia “la teoretica e la storia dell’architettura non riescono ancora a inquadrarne in maniera coerente l’operato”1. Geniale interprete di forme antiche, rappresenta comunque con i suoi lavori, sviluppati soprattutto attorno alle città di Vienna, Praga e Lubiana, un personaggio di assoluto rilievo nel panorama architettonico e culturale sloveno ed europeo. Le sue ferme convinzioni in merito al ruolo dell’architetto e della sua arte, hanno portato a interpretazioni differenti riguardo la sua opera e spaziano dalla sfera mistica a quella di origine formalista, da quella storicista a quella classicista, da quella espressionismta2 a quella del modernismo. Non è obiettivo della presente tesi risolvere tale questione, piuttosto si è interessati alla lettura dell’opera dell’architetto sloveno in relazione a una parte del suo lavoro meno nota e meno indagata. Molto del materiale bibliografico inerente la sua opera riguarda infatti analisi e studi sul tema delle sue grandi architetture monumentali e del loro ruolo rivestito all’interno di un’ottica di trasformazione urbana ad esse legata o delle varie innovative varianti sul tema dell’architettura sacra. La bibliografia attorno all’opera di Plečnik è sufficientemente ricca per quanto riguarda questi argomenti, benché la maggior parte degli scritti sia edita in lingua slovena o ceca. Il materiale tradotto in altre lingue non è molto. inoltre va specificato che non esiste ancora un “opera omnia” sull’opera di Plečnik che contenga non solo la ingente quantità di architetture realizzate, ma anche le moltissime idee progettuali per soluzioni a temi mai realizzati. Nel corso della sua vita infatti, l’architetto sloveno progetta instancabilmente, riesce a seguire la realizzazione dei lavori e continuamente riflette su nuove soluzioni possibili e su nuove interpretazioni delle forme classiche, disegnando spesso ciò che gli viene in mente. Particolarmente ricca è infatti la collezione dei suoi disegni presso l’archivio del Museo di architettura e design di Lubiana. La mancanza di una pubblicazione che ne raccolga il prezioso materiale, è indice di quanto l’opera dell’architetto sloveno sia in parte relegata a un ambito marginale rispetto al panorama europeo, limitandosi a rivestire un ruolo quasi meramente locale. Ciò pare andare in contrasto con quanto invece è quello che Plečnik persegue attraverso l’architettura, ovvero qualcosa che è molto di più e va ben oltre la ricerca di un’architettura che sia meramente “locale” o “regionale”. Egli, di fatto, persegue l’idea di un’architettura o meglio di un metodo progettuale “universale”, ma non intessa come ricerca di uno stile o di un determinato materiale, bensì conseguita attraverso la volontà di creare una particolare “atmosfera”, un particolare “effetto” che ogni luogo è in grado di assumere attraverso l’architettura. Per conseguire tale fine egli è convinto della necessità del dover partire da elementi originari dell’architettura che non siano stati ancora “contaminati” o naturalizzati, perché solo attraverso essi sarà possibile reinventarli in una nuova condizione estetica che riesca a dar forma a una particolare atmosfera. Egli trova tali elementi primari nell’architettura classica e antica ed è proprio da qui che hanno origine le sue riflessioni attorno alle possibili reinterpretazioni delle forme e degli elementi antichi. Tali riflessioni vengono trasposte su carta in forma di schizzi e disegni. Plečnik infatti non scrive alcun trattato teorico e ritiene che le questioni teoriche debbano essere chiarite e presentate attraverso il progetto e la realizzazione, attraverso l’architettura. Le uniche frasi scritte di su pugno sono presenti all’interno della sua corrispondenza con amici, parenti e collaboratori. Il fatto, però, che non esista ancora un’opera completa riguardo l’ingente quantità di progetti, realizzati e non, dall’architetto sloveno, né tantomeno una completa edizione di tutta la sua corrispondenza, rappresenta in modo evidente il fatto che vi sia ancora molto da studiare attorno alla figura di Plečnik Obiettivo del presente lavoro vuole essere infatti quello di andare ad aggiungere un contributo all’analisi e alla presentazione di alcuni progetti dell’opera di Plečnik mai particolarmente approfondita. Si tratta infatti di una raccolta delle piccole architetture realizzate e progettate dal maestro sloveno che sono parte integrante del suo operato. Plečnik è infatti particolarmente legato al tema del “piccolo”, del “minuto” e se ne occupa infatti costantemente nel corso della sua vita. In ogni progetto egli cura anche il minimo dettaglio, compresi gli elementi d’arredo, per una progettazione che spazia “dal cucchiaio alla città”. Parallelamente alla progettazione dei grandi edifici pubblici o privati, egli progetta infatti anche un’ingente quantità di architetture “in scala ridotta”. Nella maggior parte dei casi si tratta di opere dall’importante significato simbolico e monumentale come ad esempio i monumenti ai caduti o opere di architettura sepolcrale, in altri casi invece, si tratta di piccole architetture urbane, al cui importanza all’interno dello spazio urbano stesso si rivela strategica. Vista la grande quantità di opere realizzate dal maestro sloveno, il campo di ricerca si limita a una parte delle piccole opere progettate. Trascurando gli elementi propri dell’architettura interna, i quali di per sé rappresentano un capitolo a sé grazie al vastissimo repertorio di oggetti prodotti da Plečnik e che indubbiamente necessiterebbero di un approfondimento specifico, la ricerca prende in considerazione tutti quegli elementi che fanno parte della sfera architettonica “non abitabile”, a partire dagli elementi primari dell’architettura, quali la colonna o il pilastro, per arrivare a quelle architetture che rappresentano il limite ultimo del tema di ricerca, ovverosia le architetture composte da una solo vano, ma senza offrire una vera e propria condizione “abitabile”, quali piccole edicole o cappelle. A corollario della presentazione della piccole architetture realizzate, vengono presentati anche alcuni disegni originali tratti dall’archivio del Museo di architettura e design di Lubiana, nonché due interviste con due dei massimi studiosi dell'opera di Plečnik.
XXII Ciclo
1976
Panzeri, Alessandro. "Novum monumentum : étude de la nouvelle monumentalité métropolitaine." Thesis, Paris Est, 2018. http://www.theses.fr/2018PESC1092.
Full textTalking about monumentality in contemporary times has become at least a problematic issue. This notion most often refers to negative interpretations identifying it as the fruit of retrograde thinking, based on historicism and in reading architecture as a question of style. On the contrary, monumentality originally represents the immaterial quality that allows the monument to stand up from its context and to be recognized as a structuring element of the urban. Faced with the metropolis, this quality plays a capital role by opposing the logic of architecture based on economics and by awakening the collective conscience to the monument’s memorial function and its symbolic warning for society. The Greater Paris International Consultation (CIGP) was a considerable international showcase that gave to its multidisciplinary teams the opportunity to define the founding parameters for the development of post-Kyoto metropolis for the 21st century. As asked by politicians, the CIGP teams started to question how to materialise the unifying symbols of contemporary society. Would it be a renewal of monumentality? How can this questioning coexist facing the principles of sustainability? Would we be faced to a new form of emergent monumentality? The aim of this research is to present the historical appeals that have transformed the notion of monumentality and to provide some answers regarding the possible emergence of a new metropolitan monumentality
Ozten, Ulku. "New Monumentality." Master's thesis, METU, 2005. http://etd.lib.metu.edu.tr/upload/2/12606932/index.pdf.
Full textNew monumentality&rdquo
is a term which was first introduced to architectural discourse by Sigfried Giedion, Jose Luis Sert, and Fernand Lé
ger right after the post-World War II in the early forties. The effect of the term comes from the polemical power of reformulation of the accustomed category &ldquo
monument&rdquo
within the field of the modern architecture. In this way, as it is shaped by the three authors, for the first time &ldquo
New Monumentality&rdquo
had been identified as a modern task under the name of Nine Points on Monumentality in 1943. Therefore, this thesis is mainly grounded on this significant text that is a primary manifestation of the need for the new monumentality. On these bases, that the manifesto is stressed an effort to determine the ethics of the post war modern architecture regarding: historicism, functionalism, and representation. This thesis seeks to clarify the self-critical frame which is unfolded by the manifesto within the context of the modern architecture. Thus, the first one of the three objectives of this thesis is to clarify the concept of new monumentality
the second one is to locate its position in the history of modern architecture
and the third one is to differentiate proposed and unintended outcomes of this movement within the contemporary discourses of architecture.
Fourcade, Anne-Marie. "L'architecture monumentale à l'époque nationale-socialiste : la tentative d'un retour aux formes fondamentales dans l'architecture d'Etat." Thesis, Paris 1, 2013. http://www.theses.fr/2013PA010658/document.
Full textAs early as 1934, the official National-Socialist architecture takes a stand which sets it apart from ail things past, bringing out the very peculiar monumentality of the period. Analyzing the characteristics and the sources of this state architecture during the early years of the Third Reich, constitutes the main theme of the present thesis. P.L. Troost, who designed the first buildings of the Party in Munich, Ernst Sagebiel, author of the Tempelhof Airport and Göring's Ministry in Berlin, Hans Reissinger who designed a building with a composite envelop meant for the Reich teachers' Association in Bayreuth, and finally Ludwig and F. Ruff who designed a gigantic hall to accommodate the Party's conventions in Nuremberg, are the architects who se works are being reviewed. Their buildings present monumental forms which are quite remote from simplistic neo-classical references. These works are marked by great representational demands and yet, in some cases, they also respond to functionality in a highly efficient way. This study of the chosen buildings attempts to observe, from the moment of conception through the evolution of sketches and models, an ever-increasing monumentality: the establishment of a mode of composition favoring organizing symmetries of plans and elevations and the final embellishment of the facades with added-on elements, the reached-for effect being always more important than any other consideration. A sculptured iconography glorifying the regime and the Reich, with its signs, symbols and freezes, completes this setting. The concept of a German tectonic, so privileged by historians of the regime, expressing the essence of this official architecture in its search for original forms, is therefore examined in detail, revealing the roots it refers to: at its center is a newly-recreated mythical Germany as cradle of the universe. The analysis of the chosen buildings is thus first architectural, then completed by examining the editorial apparatus which has ensured its official presentation during the Third Reich. On the other hand, the numerous publications spurred by this architecture in Germany since the 1970's, have also been taken into account
Lai, Qianru. "Monumentality of Serenity and Dynamism." Thesis, Virginia Tech, 2020. http://hdl.handle.net/10919/100983.
Full textMaster of Architecture
This project came from the idea of " Serenity and Dynamism", which came from the famous wood-print "The Great Wave off Kanagawa". This building design is a way to acheive my initial purpose to present Modern Monumentality. Those efforts I did is to fulfill the original topic of 'New Monumentality'. People need Monumentality to reveal their inner life and their beliefs. This building gives an opportunity to let people to stay closer to their worship. There are lots of elements in the project, and each of them plays a very important role in it. This urban-scale building consists of ideas, form, function, structure, materials, details and human consideration, etc. None of them can be set aside. Stimulated and guided by knowledge, I developed forms and structures to fit for materials and construction methods. This project can wake up memories in local residents' deep minds. Architecture can be a bridge to make a connection between the past and the future. It's not only the memory, but also a sense of identity.
Saindon, Brent Allen. "Toward a Post-Structural Monumentality." Thesis, University of North Texas, 2006. https://digital.library.unt.edu/ark:/67531/metadc5346/.
Full textDegueurse-Giuliani, Marion Melot Michel. "Attractivité et monumentalité." [S.l.] : [s.n.], 2008. http://www.enssib.fr/bibliotheque-numerique/notice-2054.
Full textAdamsson, Marcus. "Odödliga rum : En jämförelse av det forntida gravkammarskickets utveckling i Västsverige." Thesis, Uppsala universitet, Institutionen för arkeologi och antik historia, 2019. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:uu:diva-387571.
Full textGagnon, Gabriel. "Ottawa, une capitale en quête de monumentalité." Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 1999. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk1/tape8/PQDD_0006/MQ45220.pdf.
Full textThomas, Edmund. "The monumentality of Roman architecture A.D. 98-180." Thesis, University of Oxford, 1994. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.239426.
Full textBooks on the topic "Monumentalità"
Dettagli di monumentalità perugina. Perugia [Italy]: Era nuova, 2002.
Find full textQuagliotto, Samuel. Kay Otto Fisker: Architetto danese della monumentalità del quotidiano. Roma: Campisano editore, 2021.
Find full textAltiero, Elvira. Libero Andreotti: Tra monumentalità e dimensione domestica : documenti dall'archivio dell'artista. Pistoia: Gli ori, 2021.
Find full textTobia, Bruno. Salve o popolo d'eroi: La monumentalità fascista nelle fotografie dell'Istituto Luce. Roma: Editori riuniti, 2002.
Find full textMarilena, Maniaci, Orofino Giulia, Montecassino (Monastery), and Biblioteca medicea laurenziana, eds. Le Bibbie atlantiche: Il libro delle Scritture tra monumentalità e rappresentazione. [Milano]: Centro Tibaldi, 2000.
Find full textOlivero, Annalisa. Il bambino e la città: Princı̀pi ed esperienze di progettazione partecipata / Annalisa Olivero . Da una monumentalità mancata ad un progetto a scala umana. Torino: CELID, 2005.
Find full textM, Terekhovich, ed. Moskovskie monumentalisty. Moskva: "Sov. khudozhnik", 1985.
Find full textZernova, Ekaterina Sergeevna. Vospominanii͡a︡ monumentalista. Moskva: "Sov. khudozhnik", 1985.
Find full textMytum, Harold. Monumentality in Later Prehistory. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3.
Full textEarly new world monumentality. Gainesville: University Press of Florida, 2012.
Find full textBook chapters on the topic "Monumentalità"
Goodale, Nathan, Colin P. Quinn, and Alissa Nauman. "Monumentality of houses." In Archaeology of Households, Kinship, and Social Change, 177–203. London: Routledge, 2021. http://dx.doi.org/10.4324/9781003109365-9.
Full textVercellone, Federico. "Public Art/New Monumentality." In Lecture Notes in Morphogenesis, 445–46. Cham: Springer International Publishing, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-030-51324-5_102.
Full textMytum, Harold. "Enclosure and Monumentality: Hillforts in British and European Late Prehistory." In Monumentality in Later Prehistory, 3–10. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_1.
Full textMytum, Harold. "Encircling the Promontory." In Monumentality in Later Prehistory, 185–212. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_10.
Full textMytum, Harold. "Ramparts and Ditches: Evidence and Inference." In Monumentality in Later Prehistory, 213–27. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_11.
Full textMytum, Harold. "Crossing Thresholds: Entrances in Stone." In Monumentality in Later Prehistory, 231–57. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_12.
Full textMytum, Harold. "Crossing Thresholds: From Monumental to Non-monumental." In Monumentality in Later Prehistory, 259–73. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_13.
Full textMytum, Harold. "An Epilogue: The Late Roman or Post-Roman Refurbishment." In Monumentality in Later Prehistory, 275–91. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_14.
Full textMytum, Harold. "Context, Function, Meaning." In Monumentality in Later Prehistory, 295–320. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_15.
Full textMytum, Harold. "Castell Henllys in Its Temporal, Cultural, and Intellectual Contexts." In Monumentality in Later Prehistory, 11–45. New York, NY: Springer New York, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-1-4614-8027-3_2.
Full textConference papers on the topic "Monumentalità"
Sökmenoglu, Ahu, and Sevgi Türkkan. "Digital Monumentality in/for Public Spaces." In eCAADe 2009: Computation: The New Realm of Architectural Design. eCAADe, 2009. http://dx.doi.org/10.52842/conf.ecaade.2009.835.
Full textSökmenoglu, Ahu, and Sevgi Türkkan. "Digital Monumentality in/for Public Spaces." In eCAADe 2009: Computation: The New Realm of Architectural Design. eCAADe, 2009. http://dx.doi.org/10.52842/conf.ecaade.2009.835.
Full textPinto, T. "Belem, urban space of renovation, stagnation and monumentality." In REHAB 2014 - International Conference on Preservation, Maintenance and Rehabilitation of Historical Buildings and Structures. Green Lines Institute for Sustainable Development, 2014. http://dx.doi.org/10.14575/gl/rehab2014/087.
Full textGleeson, Andrew Ryan. "The Crisis of Monumentality: Mies van der Rohe and the Nazi Competitions." In 106th ACSA Annual Meeting. ACSA Press, 2018. http://dx.doi.org/10.35483/acsa.am.106.42.
Full textDi Cara, F., and S. Giorgini. "I castagni monumentali della Toscana: aspetti paesaggistici, gestione e conservazione." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.228.
Full textXu, Shiyang. "Brief Analysis on Monumentality in Architectures Based on the Itamaraty Palace of Oscar Niemeyer." In proceedings of the 2nd International Conference on Literature, Art and Human Development (ICLAHD 2020). Paris, France: Atlantis Press, 2020. http://dx.doi.org/10.2991/assehr.k.201215.420.
Full textKotz, Jacek. "FROM THEORETICIANS VIEWS ON THE SUBJECT OF MONUMENTALITY AND VISIONARY PROJECTS TO ARCHITECTURE OF THE SPECTACLE." In 4th SGEM International Multidisciplinary Scientific Conferences on SOCIAL SCIENCES and ARTS Proceedings. STEF92 Technology, 2017. http://dx.doi.org/10.5593/sgemsocial2017/52/s21.074.
Full textNezhadfard, Arsalan, and Ana Tostoes. "MONUMENTALITY IN 20TH CENTURY DEALING WITH TRADITION AND MODERNISM, COMPARING IN THREE CITIES: ISTANBUL, SARAJEVO AND LISBON." In 3rd Arts & Humanities Conference, Barcelona. International Institute of Social and Economic Sciences, 2018. http://dx.doi.org/10.20472/ahc.2018.003.001.
Full textYamaletdinov, Sergey. "REFLECTION OF RUSSI�N AND EUROPEAN TRADITIONS IN THE WORKS OF SIBERIAN ARTIST-MONUMENTALIST V.A. GRIGORIEV." In 6th SWS International Scientific Conference on Arts and Humanities ISCAH 2019. STEF92 Technology, 2019. http://dx.doi.org/10.5593/sws.iscah.2019.2/s02.023.
Full textMira Rico, Juan Antonio. "Defensive architecture and heritage education: analysis of the National Park Service and Parks Canada actions." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15263.
Full textReports on the topic "Monumentalità"
Hall, Mark, and Neil Price. Medieval Scotland: A Future for its Past. Society of Antiquaries of Scotland, September 2012. http://dx.doi.org/10.9750/scarf.09.2012.165.
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