Dissertations / Theses on the topic 'Mondo storico'
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Marzi, Alessio. "Regioni d'Italia e migrazioni: politiche, pratiche e identità transnazionali. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, 1952-1994." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10013.
Full textLa ricerca esposta nella presente tesi di dottorato è nata quattro anni fa dalla volontà di studiare da un punto di vista storico e in chiave comparata diacronica, sincronica e transnazionale, preferibilmente attraverso fonti e prospettive originali, i fenomeni migratori che hanno interessato l’Italia a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. Fin dalla fase di definizione del progetto, da un primo spoglio della letteratura e dall’analisi di alcuni documenti, è emersa l'importanza delle amministrazioni locali come interlocutori istituzionali, nonché ambiti politici di riferimento per emigrati e rimpatriati italiani. Infatti, tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta si manifestò in quasi tutti i paesi di immigrazione l’apice di un complesso fenomeno che aveva un'origine più lontana (ora individuabile grossomodo negli anni Trenta): il riferimento politico e culturale da parte dei migranti italiani alla regione di origine, intesa contemporaneamente come un’area geografica variamente definita (ma comunque più grande di una città e più piccola dello stato nazionale), un livello amministrativo ed infine il luogo di origine e di residenza di una “comunità immaginata” diversa, quantitativamente e qualitativamente, sia da quella “nazionale” sia, soprattutto, da quella “paesana”. Tale identificazione originò un complesso sistema di legami informali e formali tra i migranti, e tra questi e le amministrazioni locali italiane, che variò a seconda della nazione di residenza, della regione di origine o a seconda dell'età, delle classi sociali, del livello di istruzione, dell'ideologia politica, del genere, della tipologia migratoria e, soprattutto, del periodo storico. L’obiettivo di questa tesi è quindi documentare ed interpretare, da un punto di vista storico, il “moderno” regionalismo degli emigrati italiani, con riferimento al periodo in cui esso si è maggiormente manifestato. In particolare, la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia fin da prima della sua nascita ebbe un ruolo di primo piano nella ridefinizione dei rapporti tra i migranti e la madre patria, riuscendo a rappresentare anche un trait d'union di precedenti e coevi fenomeni di mobilità geografica in uscita dal territorio regionale che - dal punto di vista storico, politico, economico e demografico - sono stati solitamente descritti e rappresentati come reciprocamente impermeabili, non confrontabili ed addirittura antitetici. Da un’analisi storica della legislazione statale e delle normative regionali è emerso anche come l’area friulgiuliana sia stata laboratorio, modello ed “apripista” non solo per le altre Regioni, ma anche per la stessa amministrazione centrale. E' soprattutto questo uno dei motivi che ci hanno indotto ad individuare nel Friuli-Venezia Giulia un valido case study per l'analisi dei fenomeni indicati, rispetto ai quali non verranno comunque trascurate fonti relative ad altre Regioni e soprattutto allo Stato nazionale. Lo spoglio della letteratura relativa al “secolo dell’emigrazione italiana”, nonché quella più teorica relativa ai concetti di sending state , diaspora building (la costruzione ad opera dei governi di “identità diasporiche”), emigration state (l’insieme di istituzioni, discorsi e pratiche interne, internazionali e transnazionali messe in campo da un governo in riferimento all’emigrazione) e politica transnazionale hanno ulteriormente rafforzato la convinzione dell’importanza di un’analisi storica che prendesse in considerazione le pratiche ed i discorsi identitari che si sono sviluppati tra l’estero e le regioni italiane (intese come territorio geografico) e che hanno coinvolto come interlocutore privilegiato, mediatore, patrocinatore o destinatario di azioni di lobby politica le stesse amministrazioni regionali. Come si vedrà le Regioni (e in misura minore e più limitata nel tempo, le Provincie) raccolsero ed allo stesso tempo alimentarono, anche modificandolo, il messaggio di alcuni migranti alla ricerca di nuove forme di appartenenza e partecipazione, complementari o alternative a quelle offerte dalla cittadinanza italiana o dal riconoscimento “etnico” nei paesi di immigrazione. Nel contesto locale, e per mezzo di canali di comunicazione circolare con le comunità espatriate, il lessico con cui gli emigrati raccontavano la propria esperienza riuscì talvolta ad essere trasformato in atti pubblici; di conseguenza, spesso, le leggi regionali espressero una definizione ed una interpretazione dell'emigrazione e dei rientri quasi antitetica a quella dello Stato italiano, che a volte rimaneva molto distante rispetto ai bisogni degli espatriati.
XXVI Ciclo
1977
Corvatta, Giulia <1987>. "Graffiti Writing e Street Art: Il prossimo capitolo dell'arte contemporanea. Analisi storico-artistica di un movimento rivoluzionario, in Italia e nel mondo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4954.
Full textLondero, Igor. "Felice Ippolito intellettuale e grand commis - La ricerca nucleare in Italia dal dopoguerra al primo centrosinistra." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8618.
Full textLo studio della fisica nucleare in Italia ebbe il suo mito fondativo nelle vicende dei “ragazzi di via Panisperna”, dal nome della via romana in cui sorgevano i laboratori diretti da Enrico Fermi. Dopo aver raggiunto la fama mondiale (in particolare con il Nobel per la fisica di Fermi nel 1938), il gruppo fu disperso a causa della politica (sia razziale che scientifica) del regime fascista. Mentre Fermi ed altri, espatriati in America, davano il proprio determinante contributo alla realizzazione della bomba atomica, in Italia rimase il solo Edoardo Amaldi che, nel dopoguerra, si trovò ad essere, nel Paese e fuori, un fondamentale punto di riferimento per la fisica italiana. Nell’immediato dopoguerra, a fronte di un sostanziale disinteresse del Governo italiano in materia di ricerca, furono le industrie elettriche private a muovere i primi passi verso la ricerca e lo sviluppo della tecnologia nucleare, concedendo il proprio appoggio ad alcuni giovani ricercatori del Politecnico di Milano che diedero vita al CISE (Centro Informazioni Studi Esperienze). Parallelamente, la “comunità dei fisici” iniziava a ritagliarsi un proprio spazio autonomo di manovra. Nel 1951 i gruppi universitari che si occupavano di fisica fondamentale diedero vita all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) mentre l'anno successivo, non senza attriti con il CISE, il Ministero dell'Industria appoggiò la creazione del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN), incaricato di promuovere e occuparsi della fisica nucleare applicata. Alla presidenza fu nominato Francesco Giordani, chimico napoletano legato all'IRI ed agli ambienti del neo meridionalismo. Il Comitato, che solo nel 1960 fu mutato in CNEN (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare) ottenendo la necessaria personalità giuridica, dovette costantemente far fronte alle difficoltà derivanti dalla propria fragilità istituzionale e dalle continue tensioni con l'industria elettrica privata. Ciononostante, sotto la guida del suo Segretario Generale Felice Ippolito, riuscì a dar vita ad importanti realizzazioni (come il Sincrotrone di Frascati o il Centro di ricerche nucleari di Ispra) e diede l'impulso fondamentale che portò alla costruzione, nei primi anni '60, delle prime centrali nucleari in Italia. Questo “periodo aureo” della fisica nucleare applicata iniziò a finire nell’agosto del 1963 quando una dura campagna stampa prese a mettere in discussione le gestione di Ippolito che si ritrovò al centro di un “caso” che da mediatico si fece ben presto giuridico e portò, nel marzo del 1964, all'arresto del Segretario Generale del CNEN per irregolarità amministrative. “Il caso Ippolito”, lungi dall’essere solo un processo per un isolato caso di malversazione, di fatto sancì la fine della ricerca e dello sviluppo del nucleare in Italia, facendo piazza pulita non solo dei progetti di nuove centrali atomiche, ma anche di un certo tipo di gestione degli enti pubblici che aveva fatto dell’elasticità amministrativa il proprio punto di forza, laddove in seguito si impose la burocratizzazione e la lottizzazione politica. Nella tesi in esame ho tentato di individuare, all'interno di un campo di ricerca così vario e così ricco di spunti collocati a cavallo di più discipline storiche (storia e filosofia della scienza, dell'economica e dell'industria, della cultura e della politica, delle relazioni internazionali), alcuni snodi focali ed emblematici che permettessero di sviluppare un percorso di indagine su quello che appariva come un meraviglioso tentativo di far recuperare all'Italia il tempo perduto a causa del regime fascista, in termini di sviluppo tecnologico e scientifico, ma anche culturale e politico. Tale tentativo ottenne risultati di rilievo mondiale nel dopoguerra ma andò incontro ad una nuova sconfitta, nei primi anni '60, quando emerse l'incapacità dello Stato di riformare se stesso per tener dietro ai rapidi mutamenti, non solo tecnici, che la tecnologia d'eccellenza pretende per mantenersi tale. Fin dall'inizio ho individuato in Felice Ippolito il trait d'union tra i fatti caratterizzanti le vicende trattate. Interessato alla ricerca nucleare quale geologo esperto in prospezioni minerarie, in seguito venne nominato Segretario Generale del CNRN e si trovò a rivestire un ruolo chiave, emblematico e rappresentativo, all'interno di un complesso ambiente culturale composto da intellettuali, scienziati ed alti funzionari che parteciparono ad una rete di rapporti all'interno della quale si elaborarono delle organiche strategie di sviluppo per il Paese. Ippolito divenne referente e portavoce di una comunità scientifica che si caratterizzava in quegli anni per il suo rapporto estremamente dialettico e consapevole con tutte le componenti della società, dalla classe politica al mondo dell'industria e dell'economica, dal mondo della cultura alle classi subalterne. Per comprendere l'incontro tra Ippolito e la comunità dei fisici, ho ritenuto di iniziare la tesi con un accenno all'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” e di Enrico Fermi, in particolare. La partenza in treno di Fermi per Stoccolma, il 6 dicembre 1938, dove avrebbe ritirato il premio Nobel prima di espatriare negli Stati Uniti (in fuga dalle leggi razziali ma soprattutto dall'incapacità del regime fascista di comprenderne e sostenerne le iniziative), è stata presentata come evento simbolico e metaforico della perdita di un primo “treno per la modernità” da parte dell'Italia. L'attenzione è stata posta soprattutto su chi rimase sulla banchina di quella stazione, ovvero Edoardo Amaldi, che pur con molti dubbi alla fine scelse di rimanere in Italia diventando il punto di riferimento per eccellenza, in virtù del suo carisma scientifico ed umano, della comunità dei fisici italiani nel dopoguerra. In particolare ho messo in evidenza il rafforzarsi in Amaldi di un punto di vista autonomo su quello che doveva essere il rapporto tra la ricerca scientifica ed il mondo della politica e dell'industria. Mentre oltreoceano Fermi delegava al Governo la valutazione etica e la gestione dei risultati del proprio lavoro scientifico, in Italia il suo allievo Amaldi fin dal dopoguerra iniziò a tessere una rete di rapporti, con l'industria e le aziende controllate dallo Stato, caratterizzati da alcuni principi imprescindibili. Quando gli industriali elettrici privati lo chiamarono al CISE, Amaldi pose perentorie condizioni alla propria partecipazione, come la difesa della sua autonomia scientifica, il rifiuto di ogni principio di segretezza, ed il fatto che la ricerca doveva andare a beneficio dell'intera collettività e non a vantaggio di pochi gruppi privati. Dopo aver delineato alcuni elementi della figura di Amaldi, ho concentrato il mio interesse su Ippolito e sui suoi rapporti con l'ambiente culturale napoletano, liberale e meridionalista, di cui anche Francesco Giordani faceva parte. Attraverso la bibliografia e gli archivi dell'ente, ho esaminato la nascita del CNRN sull'asse Ippolito-Giordani-Pietro Campilli (il Ministro dell'Industria che sostenne il progetto) e di seguito l'insorgere delle tensioni con il CISE e l'industria privata. L'obiettivo è stato di mettere in evidenza l'estrema “coerenza” dell'incontro tra i fisici rappresentati da Amaldi e la politica scientifica portata avanti da Ippolito e Giordani, capaci di soddisfarne sia le ambizioni tecnico scientifiche che etiche e politiche. Con un capitolo intermedio, su tematiche di politica nucleare internazionale, ho introdotto il tema dell'iniziatica Atoms for peace, lanciata dal Presidente americano Eisenhower, che prospettava una politica di disarmo atomico fondata sulla socializzazione della tecnologia nucleare ad uso civile. Rinunciando a proporre un inquadramento storiografico e critico complessivo, ho scelto di render conto della rappresentazione offerta da uno dei protagonisti di quegli anni, ovvero il francese Bertrand Goldschmidt, che influenzò grandemente il punto di vista di Ippolito e degli Amici del Mondo (cui Ippolito si legò) e che oggi testimonia in maniera particolarmente efficace il clima di “euforia atomica” che determinò allora fondamentali scelte di politica energetica europea. L'iniziativa Atoms for Peace diede l'occasione ad Ippolito di avviare un'intesa collaborazione con l'ambiente culturale che ruotava attorno alla rivista «Il Mondo» diretta da Mario Pannunzio e che in quel momento si presentava come la fucina, di stampo liberale radicale, dei progetti politici che portarono in seguito al Centrosinistra. Ripercorrendo le pagine della rivista ho messo in evidenza un percorso di progressiva presa di coscienza sulla questione nucleare. Se fino all'iniziativa Atoms for Peace erano considerate solo le applicazioni militari di tale tecnologia, in seguito e anche grazie all'intervento di Ippolito, il dibattito sul nucleare venne connesso alla questione della produzione energetica vista nella prospettiva della lotta contro i monopoli e per la nazionalizzazione del settore. Su questi temi centrali in quella fase politica (sulla nazionalizzazione del settore elettrico si giocò la battaglia fondamentale per il Centrosinistra), Ippolito in particolare, a metà degli anni '50, iniziò a tessere un discorso unitario tra crescente richiesta energetica, sviluppo della tecnologia nucleare e necessaria nazionalizzazione. Coerenti a questa linea iniziarono ad apparire su «Il Mondo» i “Dialoghi plutonici” di Ernesto Rossi che testimoniavano i rapporti sempre più stretti tra Ippolito e la rivista, nel contesto delle vicissitudini politiche che portarono alla nascita del Partito Radicale ed ai convegni degli Amici del Mondo “La lotta contro i monopoli” e “Atomo ed elettricità”. Usando gli atti dei convegni e analizzando i molti articoli in merito apparsi sulla rivista, ho messo in evidenza il processo che portò, a partire dalle posizioni antistataliste sempre sostenute sulle pagine di «Il Mondo» in particolare da Rossi, al definirsi della presa di posizione nazionalizzatrice espressa durante il convegno “La lotta contro i monopoli”. Del seminario “Atomo ed elettricità” ho ritenuto di particolare interesse l'identificazione operata dai relatori tra esigenze tecnico-scientifiche dell'energia nucleare e opzione nazionalizzatrice che portò ad una lettura prettamente politica delle scelte tecniche da operare in materia di filiere tecnologiche. Lettura che, come evidenzieremo, Ippolito non condividerà a favore di un approccio che preferisce le soluzioni particolari alle analisi universali. Atoms for Peace comporta un rilancio generale della politica nucleare italiana anche in termini di “gara atomica” tra ricerca e sviluppo pubblici e privati. In particolare, ho esaminato il crescente clima di ostilità tra il CNRN e l'industria privata (l'Edison in particolare) e le cause che portarono alle dimissioni di Giordani dalla Presidenza del Comitato. In un capitolo titolato “Come Mattei all'Agip” ho delineato le difficoltà istituzionali che dovette affrontare Ippolito da segretario plenipotenziario del CNRN ed il conseguente sviluppo di un modus operandi problematico che ebbe importanti conseguenze nella creazione del “caso” che sarebbe esploso. Tra le molte vicissitudini del CNRN ho seguito soprattutto il processo che portò alla costruzione delle prime centrali atomiche in Italia con particolar attenzione alla collaborazione tra CNRN e Banca Mondiale che portò alla costruzione della centrale di Garigliano e che sintetizzò istanze meridionaliste e nucleariste. Con il capitolo “Dal CNRN al CNEN” ho esaminato il percorso politico che portò alla nascita del CNEN nel contesto delle trattative per il primo Governo di Centrosinistra e della nazionalizzazione dell'energia elettrica. L'obiettivo è stato in particolare mettere in evidenza le tensioni che andarono delineandosi all'interno del nuovo ente elettrico, l'ENEL, tra le posizioni rappresentate dal Direttore Generale Angelini ed il consigliere Ippolito. Negli ultimi due capitoli ho riassunto in modo antologico l'aspetto più ampiamente trattato dalla storiografia esistente sul tema, ovvero il “caso” mediatico e giuridico che prese il nome del Segretario Generale del CNEN e che portò alla sua incarcerazione. Oltre alla fase processuale, ho ricostruito il quadro politico e gli avvenimenti che portarono alla messa in stato di accusa di Ippolito, nell'estate del 1963, ed alla sua incarcerazione l'anno successivo, che ebbero come diretta conseguenza il drastico ridimensionamento dei programmi nucleari del CNEN. Infine ho proposto un'analisi delle ipotesi interpretative date al “caso Ippolito” evidenziando anche alcuni aspetti che, per varie ragioni, non sono stati ancora indagati. In ultima analisi il presente studio tenta di mettere in luce la complessità della materia trattata che, pur prestandosi per molte ragioni alle semplificazioni complottistiche e dietrologiche di stampo giornalistico, risulta incomprensibile senza una contestualizzazione capace di connettere il percorso della fisica nucleare italiana (che a partire dall'esperienza dei “ragazzi di via Panisperna” tende a pensarsi e muoversi come una “comunità” portatrice di propri interessi e ideali), il dibattito filosofico, culturale e tecnico sulle ragioni e sui mezzi dell'intervento dello Stato nell'economia e sul ruolo di intellettuali e scienziati nella società, ed infine la storia politica italiana, europea ed internazionale che portò alla nascita del Centrosinistra.
XXIV Ciclo
1975
Ranieri, Elena Maria <1990>. "L'immagine del mondo nel Rinascimento europeo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13708.
Full textGINNASI, A. G. C. M. TORNO. "L'INCORONAZIONE IMPERIALE NEL MONDO BIZANTINO. TESTIMONIANZE STORICHE, ARTISTICHE E NUMISMATICHE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/218952.
Full textDalpiaz, Marino <1990>. "Il mondo secondo Erodoto: aspetti geografici nel testo delle Storie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7070.
Full textZUCCHELLI, Giovanni (ORCID:0000-0001-5944-3058). "L'evoluzione del concetto di sovranità tra il mondo occidentale e il mondo islamico." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2014. http://hdl.handle.net/10446/30379.
Full textVeneran, Davide <1996>. "Il mondo ebraico nell'Europa carolingia: dinamiche, volti e rotte." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20976.
Full textCuppini, Niccolo' <1986>. "Genealogia della città globalizzata. Presupposti politici dell'urbanizzazione del mondo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7621/2/Cuppini_Niccol%C3%B2_Tesi.pdf.
Full textThe State is no more the unique actor of the political field. So, the globalized city is emerging as a new subject within the political arena. This thesis elaborates on the globalized city's concept through a genealogical approach. Within a series of tipping points, it shows the historical emergence of this new kind of city. The analysis focuses on many political thinkers that lived in that series of topical moments, from the ancient city to nowadays planetary urbanization. The dissertation is elaborated following the specific tension between the lexicon of the State related to the city. Than, it demonstrate that the globalized is historically become a form of govern, a society and a territory for the State. So, nowadays it shows some kind of autonomy in respect to it. Secondly, the thesis discuss the trajectory that goes from the World city to the Globalized city, passing through the metropolis and the global city. Each of this urban profile shows a specific assemblage through which it is possible to understand the transformation occurred in the economical and political relationships, and also the transitions in the war paradigm. The globalized city does not mean that every city on the planet is following the same model. Rather, it shows a tension in respect to the planetary urbanization forms. Instead, the globalized city is a grid to grasp politically the contemporary polycentric and multiscalar systems, that are crisscrossed by new asymmetric conflicts. In terms of methodology, the dissertation is elaborated on the boundaries of many disciplines, and it proposes a “seeing like a city” as a way through which to politicize the urban studies field and to urbanize the political theories. This is, finally, a way to gain more complexity on the fundamental link between social sciences and the city.
Cuppini, Niccolo' <1986>. "Genealogia della città globalizzata. Presupposti politici dell'urbanizzazione del mondo." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7621/.
Full textThe State is no more the unique actor of the political field. So, the globalized city is emerging as a new subject within the political arena. This thesis elaborates on the globalized city's concept through a genealogical approach. Within a series of tipping points, it shows the historical emergence of this new kind of city. The analysis focuses on many political thinkers that lived in that series of topical moments, from the ancient city to nowadays planetary urbanization. The dissertation is elaborated following the specific tension between the lexicon of the State related to the city. Than, it demonstrate that the globalized is historically become a form of govern, a society and a territory for the State. So, nowadays it shows some kind of autonomy in respect to it. Secondly, the thesis discuss the trajectory that goes from the World city to the Globalized city, passing through the metropolis and the global city. Each of this urban profile shows a specific assemblage through which it is possible to understand the transformation occurred in the economical and political relationships, and also the transitions in the war paradigm. The globalized city does not mean that every city on the planet is following the same model. Rather, it shows a tension in respect to the planetary urbanization forms. Instead, the globalized city is a grid to grasp politically the contemporary polycentric and multiscalar systems, that are crisscrossed by new asymmetric conflicts. In terms of methodology, the dissertation is elaborated on the boundaries of many disciplines, and it proposes a “seeing like a city” as a way through which to politicize the urban studies field and to urbanize the political theories. This is, finally, a way to gain more complexity on the fundamental link between social sciences and the city.
Daniele, Elisa Antonietta <1987>. "I ritratti del mondo : personificazioni dell'ecumene in età moderna." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/12883.
Full textMorini, Valentina <1992>. "L'orologeria giapponese: storia e studio del settore nel mondo e in Italia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14708.
Full textForlin, Serena Giada <1987>. "DIESEL: METTERE LE BRAGHE AL MONDO. L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DI UN'IMPRESA ITALIANA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2548.
Full textSalerni, Clara <1992>. "Dall’antica Grecia al mondo contemporaneo: l’ibrido tra mito e arte." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15697.
Full textStocco, Filippo <1997>. "Una comunità ai margini del mondo conosciuto: i Norreni in Groenlandia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21343.
Full textDi, Vita Nicoletta. "Inno e filosofia nel mondo antico." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3423290.
Full textIn un inno a Zeus, il filosofo Cleante afferma che l'inno è un dovere di natura per ogni uomo. Egli assegna a quella natura la comunanza con il divino e una facoltà specifica: l'«echou mimema» - una misteriosa interpolazione che, rimandando alla sfera della voce, motiva il canto dell'inno. Nei suoi scritti filosofici, Epitteto, qualche secolo più avanti, sosterrà che è in quanto essere dotato di linguaggio («logos») che l’uomo non può non inneggiare a Zeus. Similmente, già Platone era stato definito in tempi antichi il più «capace tra i compositori di inni» (Menandro I), ed egli stesso aveva indicato nell’inno a Eros il più compiuto esempio di filosofia. L'inno, scriveva nella Repubblica, è la sola forma di poesia che sia «ammessa» nella polis a venire (Resp. 607 a). In tempi a noi recenti, al mondo moderno è stata diagnosticata un’irreparabile «perdita dell’inno» (Bailly), nonostante un poeta assai avveduto avesse indicato nella lode, ciò che in ogni tempo significa l’inno, la natura più profonda del linguaggio dell’uomo (Rilke). Che cos’è un inno e perché esso continua a dimorare in latenza tra le meditazioni che si attardano sul linguaggio, al punto da farsi momento privilegiato della filosofia? Tre sezioni, dedicate all’analisi della questione nel mondo antico, esplorano la sua natura più propria, alleggerendolo dalle sovradeterminazioni esegetiche che lo schiacciano ora sotto il peso dell’encomio ora sotto quello della preghiera. L’inno è ritrovato nella sua genericità di composizione poetica che nulla giudica e nulla richiede, ma solo dice. La ricerca dei suoi elementi propri trasporta lo studio nel regno della filosofia della parola: l’innico dimora nel nome, nell’epiteto, nell’epidissi del proprio linguaggio. Esso è nella vocazione e nella nominazione, e nel punto in cui queste, festive, si incontrano. L’ultimo gruppo di riflessioni non abbandona l’orizzonte disvelato ma prova ad estendere la questione a un problema la cui soluzione non ha cessato di interpellarci: qual è la forma che la filosofia, resasi cosciente del proprio debito nei confronti della parola innica, ha in ogni tempo cercato di riafferrare?
MAVERI, FEDERICA MARIA CLEMENTINA. "DONNE INQUIETE: LA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO CATTOLICO MILANESE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2511.
Full textThe first part of the research considers the phenomenon of so-called "femminismo cristiano", built on the initiative of some women in the early twentieth century in Milan who founded the magazine "L'Azione muliebre", followed some years later by "Pensiero e azione", which places of reflection to think back to the woman and her new role in society, in relation to the experiences of women, national and international. The studies take into consideration the Catholic women's movement on the eve of the First World War, with particular attention to the part in favor of the intervention into the war. The last part of the paper analyzes the growth and spread in Italy of the Gioventù femminile di Azione Cattolica of Armida Barelli, considering the role played by GF in the social and cultural changes of the female world until after World War II.
MAVERI, FEDERICA MARIA CLEMENTINA. "DONNE INQUIETE: LA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO CATTOLICO MILANESE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2511.
Full textThe first part of the research considers the phenomenon of so-called "femminismo cristiano", built on the initiative of some women in the early twentieth century in Milan who founded the magazine "L'Azione muliebre", followed some years later by "Pensiero e azione", which places of reflection to think back to the woman and her new role in society, in relation to the experiences of women, national and international. The studies take into consideration the Catholic women's movement on the eve of the First World War, with particular attention to the part in favor of the intervention into the war. The last part of the paper analyzes the growth and spread in Italy of the Gioventù femminile di Azione Cattolica of Armida Barelli, considering the role played by GF in the social and cultural changes of the female world until after World War II.
Castiglioni, E. "PAOLO MURIALDI E LE PAGINE CULTURALI DEL 'GIORNO': LETTERATURA E ARTE NEL MONDO(1960-67)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/172663.
Full textBusetto, Valentina <1988>. "STORIE NELL’ARTE: VITE ILLUSTRATE DI DONNE DI PIACERE ATTRAVERSO L’ARTE DEL MONDO FLUTTUANTE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2200.
Full textCaamano, Gabriella Rossali <1992>. "Storie di lavoro minorile del sud mondo, voci che raccontano la realtà boliviana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20637.
Full textSoliani, Gian Pietro <1983>. "Dio e mondo: trascendenza e creazione in Antonio Pérez S.J. (1599-1649)." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/10277.
Full textDevecchi, Elena <1978>. "Editti e trattati nel mondo ittita: tipologia, struttura, modalità di redazione." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2008. http://hdl.handle.net/10579/96.
Full textRuzzante, Piero <1963>. "L’ACQUA NON HA MEMORIA. DEL VAJONT, DI GRETA E DEL MONDO CHE SARÀ." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19668.
Full textSanguinetti, Federico. "Mente e mondo. La teoria hegeliana della sensazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423355.
Full textIl presente lavoro è dedicato in senso lato all'epistemologia hegeliana e in particolare al concetto di sensazione (Empfindung), trattato a livello sistematico da Hegel all'interno dell'Antropologia enciclopedica – la prima delle scienze filosofiche che compongono la filosofia dello spirito soggettivo. L'approccio di questo lavoro non è né storicofilologico, né genericamente interno-sistematico, ma prende le mosse da una Fragestellung specifica. Nella fattispecie la ricostruzione della teoria hegeliana della sensazione viene sollecitata a partire dalla questione del rapporto fra mente e mondo per come essa si è nuovamente imposta nel dibattito a partire dalla pubblicazione del libro Mente e Mondo di J. McDowell. Per inquadrare la mia analisi della teoria hegeliana della sensazione, provvedo nel Capitolo 1 all'esplicitazione del problema che fa da sfondo alla mia ricostruzione. Il mio obiettivo è leggere l'epistemologia hegeliana come il tentativo di conciliazione coerente delle istanze del realismo empirico e dell'idealismo corrispondenti rispettivamente a due vettori esplicativi, il vettore bottom-up e il vettore top-down. Questi atteggiamenti, se considerati come reciprocamente esclusivi, portano secondo Hegel ad esiti unilaterali ed erronei, ma al tempo stesso essi corrispondono a due vettori teorici presenti e attivi all'interno del sistema hegeliano stesso. La critica hegeliana alle unilateralità di tali prospettive viene condotta in modo speculare alle critiche che McDowell rivolge alle filosofie del Dato e al coerentismo. La sensazione risulta così come un luogo centrale in cui l'idealismo assoluto hegeliano è alla prova nella sua ambizione di conciliare realismo empirico e idealismo – così come per McDowell, la percezione sensibile rappresenta il luogo in cui le ansie generate dalle filosofie del Dato e del coerentismo possono essere dissipate. Il Capitolo 2 rappresenta una sorta di pars destruens votata alla preparazione del terreno per la ricostruzione vera e propria della teoria hegeliana della sensazione. Qui viene mostrato come la posizione epistemologica hegeliana (pur presentando caratteristiche comuni ad entrambe le prospettive) risulti incompatibile rispetto ad approcci unilaterlmente bottom-up, secondo cui il conoscere emergerebbe a partire da un mondo esterno indipendente da esso, sia rispetto ad approcci unilateralmente top-down, secondo cui il conoscere sarebbe un'attività che ha la propria radice nella nostra libertà in quanto esseri autocoscienti e parlanti, e cercano – muovendo da qui – di dare conto della realtà e dell'esperienza. L'analisi vera e propria della teoria hegeliana della sensazione verrà affrontata nel Capitolo 3, come tentativo di emendare e tenere assieme le istanze attraversate nel corso del Capitolo 2. Nel Capitolo 4, infine, torno sull'analogia con la prospettiva mcdowelliana presentata nel Capitolo 1. Qui istituisco un confronto fra la proposta teorica di McDowell e quella di Hegel, cercando di mostrare, al di là dei punti di contatto fra le strategie dei due autori, una eccedenza dell'articolazione della risposta hegeliana rispetto a quella di McDowell ed evidenziando come la stessa soluzione hegeliana non sia esente da possibili problemi.
Haddad, Luca <1988>. "Coro Moro e Coro Voci dal Mondo: storie di musica negli studi sulle migrazioni." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17481.
Full textMARTINI, DAVIDE. "IL MONDO DEL LIBRO A LUCCA TRA XV E XVI SECOLO. PRODUZIONE, CIRCOLAZIONE E CONSERVAZIONE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/122845.
Full textIn the complex geopolitical landscape of Early Modern Europe, Lucca was a limited and peripheral reality, inclined to be peaceful and dedicated to trade, which succeeded in preserving its republican independence until 1799. The research attempts to provide a broad picture of the world of books and the circulation of knowledge in the Tuscan city-state between the XV and XVI centuries, focusing particular attention on local printing production, whose historical events are traced from the double attempt to introduce the printing press by Clemens Patavinus (1472 and 1477), among the first printers of Italian origin, to the rise of Vincenzo Busdraghi (1548-1549), widely considered “the prince of Lucca printers”. Each Lucchese edition is presented according to the latest models of bibliographic description, always conducted on specimens examined in Italian and foreign libraries and archives. The second section focuses the attention on some particularly significant episodes concerning the circulation and book trade, which first involved manuscripts and then printed volumes, highlighting the names of many booksellers and stationers active in Lucca and neighboring areas, which have emerged from unpublished notarial sources. In addition, the transcription of the posthumous inventory of the Pisan workshop belonging to the bookseller Vincenzo Berretta is proposed, but book dispersion is also considered through the analysis of some fragments and binding waste, as well as the circulation of different publishing products, such as forecasts and missals, intended for different categories of readers. Closely linked to the popular printing production, the third section offers an indepth look at the Holy Face of Lucca, the thaumaturgical relic preserved in Lucca in the Cathedral of San Martino, of which is analyzed a series of XVth and XVIth century editions which tell the story of its legendary arrival in the city in prose or verse. Finally, an overview of the main book collections present within the walls of Lucca between the second half of the fifteenth century and the 1570s is presented, of which a coeval record has survived in the form of a catalog, inventory or list of books. Because of its exceptional importance in the history of ecclesiastical libraries, is provided a list of the printed publications belonging to Bishop Felino Sandei, whose collection has been preserved almost complete since its donation to the Chapter of the Cathedral in 1503 to the present day.
Peruzzo, Mattia <1996>. "Pensiero e divenire del mondo. Sviluppi della soggettività moderna in Husserl e Gentile." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21115.
Full textCampigotto, Marco Hubert <1987>. "Il documento epigrafico come testimonianza per le colonie nel mondo antico : l'iscrizione racconta un'apoikia." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8365.
Full textBusato, Davide <1975>. "Che sia levato dal mondo. Il delitto politico nella Repubblica di Venezia nel Settecento." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14482.
Full textCaramella, Federica <1995>. "La manifestazione dell’Assoluto nel mondo fenomenico nella tradizione esegetica Huayan." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18324.
Full textVergallo, L. "L'industria nel mondo tra nuova dislocazione e maturità (1945-2005) : aspetti storici e teorici dei processi di deindustrializzazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/69851.
Full textANDRI, Emilia. "Il giovane De Martino e le origini de "Il mondo magico" (1929-1944)." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2013. http://hdl.handle.net/10446/28986.
Full textBasso, Francesca <1992>. "Dalle Altre Americhe al mondo: lo sguardo di Sebastião Salgado sulla globalizzazione neoliberista." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11480.
Full textSerafini, Rocio Mariel <1990>. "Il bestiario abruzzese. La raffigurazione del mondo animale negli arredi liturgici del XII secolo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12015.
Full textAlzetta, Edouard Lodovico <1996>. "Il progetto seicentesco di un'impresa nel Nuovo Mondo: la Compagnia Veneziano-Olandese delle Indie Occidentali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20758.
Full textLISCO, SONIA MARIA. "Lebenswelt e Lebensform. Articolazione delle forme e mondo della vita tra Husserl e Wittgenstein." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3458742.
Full textThe main aim of the present research work is to shed new light on the relationship between Wittgenstein’s notion of Lebensform and Husserl’s concept of Lebenswelt. Referring to a critical framework whose roots are to be found in the second half of the twentieth century, the work reintroduces the debate, adopting a transcendental point of view and proposing a “relational perspective”, rather than a proper comparison. In so doing, it provides a specific key to investigate the general relationship between form and structure and to critically discuss the contemporary naturalistic tendencies in philosophy, with particular attention to enactivism. The work’s main proposal pinpoints the primary role of linguistic and dialogic practices in the constitution of a particular form of life, within the structural framework of the lifeworld. For these purposes, the dissertation is structured in three parts. The first and introductive one discusses the notions of Lebenswelt and Lebensform, not only solving some interpretative problems, but also showing their peculiar role in both Husserl’s and Wittgenstein’s production. It also legitimates our desideratum, underlying the necessity of a relational perspective on the two notions. The second part observes the constitution of a specific form of life from the inside, describing the central role of language and dialogue for the development of a Heimwelt and the horizon of meanings in which this constitution takes place. Particular attention is devoted, in this context, to the notions of sedimentation, familiarity and habituality. The third and last part, from which the transcendental perspective we are adopting emerges, describes the general relationship between form and structure, together with the peculiar and ambiguous role played by the subject in this process.
VOLPATO, Marco. "Nuovo Mondo e Antico Testamento: le Tribù Perdute d’Israele e l’origine degli amerindi nel Cinquecento." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/97646.
Full textNicolin, Paola <1976>. "T68: il mondo in una mostra: il grande numero alla XIV Triennale di Milano: arte architettura ambiente." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/150.
Full textOspazi, Serena <1983>. "Il mondo online dei media islamici europei: autorappresentazione in rete : il caso dell'European Media Islamic Network." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1182.
Full textThis study concerns a newly developing field of research, and examines the European Muslim online media. The choice of the Internet and the media aims not only to analyze the nature and messages of the monitored sites, but also investigate on how the European Islam conveys information and perspectives concerning Islam itself and European society. From a general overview of European Islam and virtual Islam, this study focuses on European Muslims’ self-representation through the use of media in the Internet medium. In particular for this reason, it analyzes the case study of the European Media Islamic Network (EMIN), a non hierarchical network, which is heterogeneous in terms of national origin and typology of its members. The analysis of the various EMIN’s souls is a starting point to represent rebuild part of the composed world of the online European Islamic media.
Ombretti, Paola <1988>. "Medjugorje: la meta di pellegrinaggio più conosciuta al mondo. Un viaggio tra fede, scetticismo e storia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1538.
Full textBorroni, Sofia <1996>. "La memoria performativa dello specchio. Un medium per la scoperta del Sè, dell'Altro e del Mondo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21667.
Full textGeremia, Michele. "Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano di C. Goldoni - B. Galuppi: introduzione storica ed edizione critica." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3424618.
Full textL’assenza di un’edizione critica del Mondo alla roversa, il numero esiguo di studi recenti di area italiana sulla musica di Galuppi e gli ormai datati lavori ad opera di musicologi stranieri sono i punti di partenza di questa tesi. L’edizione critica è necessaria per le odierne esecuzioni basate sulla prassi informata ed è altresì fondamentale per valutare il testo poetico e musicale e per comprendere, nel caso specifico, la diffusione e la ricezione dell’opera all’interno della società illuminista degli anni Cinquanta del Settecento. La lettura del paratesto dei libretti e, in misura minore, l’analisi codicologica dei testimoni musicali offrono numerosi spunti utili ai fini della ricostruzione del quadro storico e socio-culturale nel quale l’opera si inserisce: i luoghi di rappresentazione (città e teatri specifici), le committenze, le dediche a noti personaggi dell’aristocrazia o addirittura a sovrani, come ad esempio la rappresentazione di Praga del 1754 allestita per «la venuta delle loro sacre cesaree maestà». E poi ancora il cast vocale e coreutico, l’impresario, la circolazione della carta, i copisti, i proprietari dei manoscritti, ecc. Questa quantità di informazioni, non sempre di facile interpretazione, consente di delineare (o almeno ipotizzare) le dinamiche che permisero al Mondo alla roversa di avere tanto successo nel panorama italiano e non solo, rimanendo nel “cartellone europeo”, allestita ogni anno, fino al 1759 (se si eccettua la ripresa di Dresda nel 1768), giungendo proprio nel 1759 nella città più lontana da Venezia: Mosca.
Salvo, Irene. "Mani impure : contaminazione dell’omicidio e rituali civici di purificazione nel mondo greco antico." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2011. http://hdl.handle.net/11384/85651.
Full textFarina, Arianna <1985>. "«La città più ornata di tutto il mondo» : facciate decorate a Roma fra XV e XVI secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/8364.
Full textDa, Fre' Alex <1989>. "La Iglesia a la izquierda. Il Movimento dei Sacerdoti per il Terzo Mondo nella Rivoluzione Argentina (1966-1973)." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4503.
Full textSaggin, Maria Sofia <1996>. "I Diritti delle donne per un mondo garante della parità di genere. Focus sul panorama Europeo e Russo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21460.
Full textTACCOLA, Sebastiano. "Categorie marxiste e storiografia del mondo antico : critica” e “storia” in un dibattito italiano degli anni Settanta." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2020. http://hdl.handle.net/11384/94222.
Full textFeola, Giuseppe. "Àisthesis, memoria, sensus communis : il mondo percettivo del vivente secondo Aristotele." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2007. http://hdl.handle.net/11384/86126.
Full textGiurlando, Davide <1979>. "Mondi in guerra : strategie di rappresentazione del conflitto nel cinema russo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1162.
Full textThe present dissertation is divided into three sections and intends to trace an history of Russian war cinema from the 20s to the present day, through the analysis of a selection of films. The first section aims to give substance to the theoretical possibility of using films as tools for cultural research, by comparing the history of Soviet war cinema with the one from other countries, and thus ascertaining the presence of a “myth” of the war in Russia. In the second section, an analysis of early propaganda films, newsreels and documentaries from World War II is proposed. Stylistic procedures and conceptual schemes under which war is outlined in these films provide the foundation for the works of fiction about the same theme which are developed in the following decades. The third section focuses on studio films, and consists of six subsections; each one including the analysis of a series of films, selected according to the historical period they were produced in. In the final conclusions, some suggestions for further research are proposed, such as a possible analysis about current war-themed TV series.