Academic literature on the topic 'Modello di consumo'

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Journal articles on the topic "Modello di consumo"

1

Capone, Vincenza, and Giovanna Petrillo. "Smettere di fumare in adolescenza: il ruolo delle intenzioni, della pianificazione e delle percezioni di autoefficacia nell'HAPA Model." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (February 2011): 47–64. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-003004.

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Abstract:
Numerosi lavori mostrano l'efficacia dell'HAPA Model nell'adozione di comportamenti salutari, pochi perň sono gli studi che ne hanno verificato l'applicabilitŕ ai comportamenti di dipendenza, quali il consumo di tabacco. Questi comportamenti sono infatti piů difficili da ricondurre a un controllo personale soprattutto in etŕ adolescenziale, a causa degli effetti derivati dall'astinenza fisica, oltre che da fattori psicologici e sociali. L'obiettivo del presente lavoro č di verificare l'applicabilitŕ del modello al comportamento tabagico, esaminando quali variabili della fase volitiva influenzano il consumo di sigarette in adolescenti fumatori che hanno intenzione di smettere. Lo studio ha coinvolto 128 adolescenti contattati presso scuole medie superiori. Al fine di verificare il modello nella fase di specifico interesse sono state condotte una serie di, i cui risultati mostrano che le variabili considerate influenzano negativamente il consumo di sigarette negli adolescenti. Si evidenziano, inoltre, risultati diversificati in base alla classe frequentata.
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2

Zogmaister, Cristina, and Luigi Castelli. "Perché i giovani bevono? Versione italiana del DMQ-R (Cooper, 1994), strumento per l'indagine della motivazione al consumo di alcoolici." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 101–18. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001008.

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Abstract:
Viene presentato l'adattamento italiano della misura quadri-fattoriale della motivazione a bere alcoolici (DMQ-R) proposta da Cooper (1994), sulla base del modello concettuale di Cox e Klinger (1988). Usando i dati di due campioni di adolescenti (N = 282) e giovani universitari (N = 238) e la tecnica dell'analisi fattoriale confermativa, viene fornita sostanziale conferma al modello quadri-fattoriale. Successive analisi mettono in relazione le motivazioni sottostanti alla fruizione di alcoolici con specifici aspetti di tale fruizione (frequenza di uso e di abuso di alcoolici, consumo di tipo solitario o sociale), evidenziando l'utilitŕ della scala e fornendo sostegno al modello teorico sottostante.
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Castrignanň, Marco, and Giovanni Pieretti. "Consumo di suolo e urban sprawl: alcune considerazioni sulla specificitŕ del caso italiano." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 59–69. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092005.

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Abstract:
Il contributo presenta alcune riflessioni sul rapporto tra il modello insediativo dello urban sprawl e il consumo di territorio in Italia. L'accrescimento di aree urbane a bassa densitŕ nel nostro paese risulta sganciato dai trends demografici e viene letto come il principale responsabile del consumo della risorsa suolo. Dal punto di vista sociologico, il fenomeno della cittŕ diffusa sembra inoltre allontanarsi dai tratti peculiari della forma urbana che non puň prescindere da un certo grado di densitŕ e compattezza.
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Ruiu, Maria Laura. "La vetrinizzazione delle cittŕ contemporanee. Bratislava - Milano: due realtŕ a confronto." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 95 (July 2011): 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-095007.

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Abstract:
La ricerca mette in evidenza come la pubblicitŕ imponga una particolare veste estetica allo spazio urbano. Il lavoro si basa sull'analisi e sul confronto del tessuto urbano di due cittŕ molto diverse da ogni punto di vista (economico, sociale, politico): Milano e Bratislava. Lo studio evidenzia le nuove modalitŕ di utilizzo del linguaggio pubblicitario e le sue applicazioni nel contesto urbano: Bratislava ha una conformazione piů caotica risultante dalla diffusione "selvaggia" della pubblicitŕ; Milano, al contrario, č caratterizzata da un modello di pubblicitŕ che tende a "mimetizzarsi" nel tessuto urbano. I processi comunicativi agiscono sulle esperienze di consumo degli individui influenzando le loro scelte in termini di stili di vita, abitudini, luoghi di consumo; cosě, gli stessi luoghi di consumo si trasformano, dando vita ad una nuova architettura della cittŕ.
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5

Fantacci, Giovanni, and Michael G. Koch. "Lotta alla droga: la svizzera un modello? Prospettive dell’epidemiologia comparata." Medicina e Morale 49, no. 5 (October 31, 2000): 909–36. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.770.

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Abstract:
Il modello svizzero di politica in materia di droga è oggetto di discussione nel mondo intero. Scalpore ha suscitato soprattutto il progetto di prescrizione medica di eroina ai tossicodipendenti cronici di lunga data. Ma qual è in effetti la politica applicata in Svizzera in materia di droga? Quanti sono realmente i tossicodipendenti? La prescrizione di eroina ha davvero ridimensionato il mercato della droga? E i tossicodipendenti cronici ammessi al programma sono davvero giovati di questa politica? In base ai dati ufficiali e a un confronto con e politiche applicate in Europa, In Svezia e negli Usa gli autori constatano che il modello svizzero è stato un insuccesso. La politica permissiva della Svizzera ha avuto per risultato un incremento del consumo di droga, specie tra i giovani. Essa ha creato i consumatori dei prossimi decenni. Nessun indicatore (per es. il numero di denunce pe infrazione della Legge sugli stupefacenti o le quantità sequestrate di droga) fa intravedere un ridimensionamento del fenomeno della tossicodipendenza. Il numero dei morti per droga sale allorché si tollerano le “scene aperte” e cala invece l’azione repressiva della polizia.
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Santinello, Massimo, Francesca Cristini, Maria Luisa Girardi, and Giacomo Di Nola. "Orientare le attivitŕ di prevenzione verso programmi di prevenzione selettiva: l'esperienza del Veneto." S & P SALUTE E PREVENZIONE, no. 51 (February 2009): 77–92. http://dx.doi.org/10.3280/sap2008-051004.

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Abstract:
- Finalitŕ del presente studio č stata quella di analizzare le caratteristiche dei progetti di prevenzione del consumo di sostanze psicoattive presentati alla Regione Veneto in risposta alla Deliberazione della Giunta n. 456 relativa al Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga. In particolare ci sě č posti l'obiettivo di indagare come le Agenzie del territorio hanno risposto alla richiesta di prevenzione selettiva e di confrontare i progetti presentati con i criteri stabiliti dalla ricerca scientifica circa gli interventi di prevenzione efficaci. Sono state analizzate le schede progettuali dei 70 progetti presentati alla Regione. I risultati evidenziano che i progetti sono coerenti con alcuni dei criteri di efficacia stabiliti dalla letteratura scientifica, soprattutto per quanto riguarda l'azione su diversi contesti e l'adozione di molteplici strategie. Le maggiori criticitŕ sono emerse rispetto all'adozione di uno specifico modello teorico su cui costruire il progetto ed alla identificazione del target a rischio utilizzando specifici fattori di rischio e di protezione.
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Scudo, Gianni, and Matteo Clementi. "La progettazione ambientale delle filiere alimentari orientata allo sviluppo bioregionale." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093004.

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Abstract:
Il testo presenta strumenti di analisi e progetto di filiere alimentari elaborati nella ricerca ‘Bioregione'. Lo studio mira ad approfondire i processi che connettono domanda e offerta in un ambito territoriale definito e a formulare scenari migliorativi. Le filiere interessano i principali alimenti che compongono la domanda aggregata associata alla ristorazione collettiva nelle diverse fasi, dalla produzione in campo al conferimento al centro cottura, al consumo e alla gestione degli scarti. Gli indicatori utilizzati sono la domanda energetica complessiva (energia primaria non rinnovabile), la contabilità di terreno agricolo produttivo per quantità di prodotto o pasto equivalente e il costo di produzione. Essi costituiscono strumenti sperimentali di riferimento per una pianificazione territoriale locale che metta al centro un nuovo modello metabolico campagnacittà ambientalmente sostenibile.
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Vingelli, Federica. "Architettura non estrattiva. Verso un'architettura senza sfruttamento di materia, energia, popoli." CRIOS, no. 21 (November 2021): 86–92. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021008.

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Abstract:
È possibile immaginare un'architettura e un modello di prosperità che non dipendano dalla continua estrazione ed esaurimento di risorse ed energia? La domanda è al centro di Non Extractive Architecure, un progetto multidisciplinare curato da Space Caviar, che elabora la visione di accademici e designers sulle relazioni tra le discipline del territorio e i principi capitalistici di accumulazione, sfruttamento e consumo. La dimensione del paesaggio risulta fondamentale in questa ricca piattaforma, indagata anche attraverso l'occhio esperto del fotografo Armin Linke. Il progetto vede l'organizzazione di una mostra (a Venezia presso Palazzo delle Zattere da Marzo 2021 a Gennaio 2022) e la pubblicazione di un volume omonimo, sui cui ragiona questo breve testo. L'obiettivo è ripensare un nuovo paradigma per un' architettura che sia in grado di non gravare sull'equilibrio del pianeta e dei popoli.
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Battilani, Patrizia, and Davide Bagnaresi. "La spiaggia come luogo di produzione e di consumo: dal modello informale ottocentesco a quello "taylorista" del periodo fra le due guerre." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 294 (December 2020): 11–45. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-294001.

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Abstract:
Il processo di antropizzazione dei litorali č stato solo parzialmente esplorato dagli studi storici, che sino a ora non hanno prodotto un'interpretazione di quell'insieme di pratiche sociali e di attivitŕ economiche che dall'Ottocento in poi hanno trasformato le spiagge, tradizionalmente vuote, in un luogo di consumo. Il saggio porta l'attenzione su una spiaggia che č stata considerata una delle icone del turismo di massa italiano, Riccione. Attraverso la consultazione di diversi archivi, tra i quali il piů importante č quello dell'azienda di soggiorno di Riccione e un fieldwork di storia orale, con videoregistrazione di 35 interviste a bagnini di diverse fasce di etŕ, questo saggio cerca di codificare le attivitŕ economiche e i modelli organizzativi che progressivamente sono emersi lungo il litorale. Si offre cosě un'originale visione del processo di standardizzazione e di "produzione di massa" attraverso il quale l'offerta di servizi turistici cerca di adattarsi e di sfruttare le opportunitŕ del turismo di massa.
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Cinquini, Lino, Cristina Campanale, Flavio Del Bianco, and Chiara Oppi. "Un modello di performance management per mitigare il problema dell'ambiguità nell'organizzazione della prevenzione collettiva: il caso della Regione Friuli-Venezia Giulia." MECOSAN, no. 117 (April 2021): 77–109. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-117005.

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Abstract:
Questo articolo discute come la realizzazione di un sistema di performance management all'interno dei processi dei dipartimenti di prevenzione della Regione Friuli-Venezia Giulia possa ridurre alcune variabili di ambiguita organizzativa. Attraverso un approccio quali-quantitativo basato su action research e survey i ricercatori hanno partecipato alla realizzazione di un sistema che, nell'ambito dei dipartimenti di prevenzione, descrive i processi e le attivita svolte in relazione a specifici target e ne determina il consumo di risorse standard. Inoltre, e stata realizzata un'indagine esplorativa per l'assessment ex ante delle potenzialita del sistema in termini di riduzione di ambiguita, che puo contribuire a fornire input per una revisione del sistema prima della sua implementazione. Questa ricerca presenta i seguenti contributi e implicazioni. Il primo contributo si evidenzia rispetto alla letteratura sull'ambiguita. Il secondo contributo e relativo alla definizione di un approccio per la valutazione ex ante delle potenzialita di un sistema di misurazione delle performance nella mitigazione dell'ambiguita. I risultati hanno implicazioni pratiche per il management sanitario e forniscono spunti di riflessione a supporto dello sviluppo di sistemi di misurazione della performance nella prevenzione collettiva.
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Dissertations / Theses on the topic "Modello di consumo"

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Zucconi, Silvia <1972&gt. "Evoluzioni e tendenze dei consumi alimentari delle famiglie italiane - Analisi delle decisioni di consumo attraverso il modello Almost Ideal." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4030/1/Zucconi_Silvia_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il problema affrontato nel lavoro riguarda l'allocazione della spesa tra gruppi di beni alimentari (domestici ed extra-domestici) e le modificazioni che tale allocazione ha subito nell’arco dell’ultimo decennio. L’obiettivo principale dell'analisi proposta è, quindi, di spiegare come variazioni della quota di spesa destinata alle componenti del consumo alimentare siano attribuibili a fattori strettamente economici, oltre che alle caratteristiche struttura socio-demografiche dei consumatori. Allo scopo di valutare l’allocazione inter-temporale della spesa individuale viene proposto come schema di analisi il sistema di domanda Almost Ideal di Deaton e Muellbauer (AIDS).
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Zucconi, Silvia <1972&gt. "Evoluzioni e tendenze dei consumi alimentari delle famiglie italiane - Analisi delle decisioni di consumo attraverso il modello Almost Ideal." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/4030/.

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Abstract:
Il problema affrontato nel lavoro riguarda l'allocazione della spesa tra gruppi di beni alimentari (domestici ed extra-domestici) e le modificazioni che tale allocazione ha subito nell’arco dell’ultimo decennio. L’obiettivo principale dell'analisi proposta è, quindi, di spiegare come variazioni della quota di spesa destinata alle componenti del consumo alimentare siano attribuibili a fattori strettamente economici, oltre che alle caratteristiche struttura socio-demografiche dei consumatori. Allo scopo di valutare l’allocazione inter-temporale della spesa individuale viene proposto come schema di analisi il sistema di domanda Almost Ideal di Deaton e Muellbauer (AIDS).
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GAMBINI-ROSSANO, LUCA. "Soluzioni innovative per il miglioramento dell'efficienza energetica e la riduzione dell'inquinamento: sviluppo di un modello per il monitoraggio del consumo di fuel gas." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242250.

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Gabellini, Giulia. "Modellazione numerica del sistema di distribuzione idrica di Cesena." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Nel presente elaborato di tesi si esporranno le fasi di costruzione ed i risultati del modello idraulico del sistema di distribuzione idrica della città di Cesena, comprendente tutta l’area cittadina e la zona di pianura a nord-ovest adiacente. Il caso di studio è stato reso disponibile dal gestore del Servizio idrico integrato nel territorio Hera S.p.A. Il modello numerico è stato implementato utilizzando il programma Infoworks® WS di HR Wallingford per la progettazione e gestione delle reti idriche. La realizzazione di un modello idraulico richiede la conoscenza topologica della rete e del suo funzionamento, nonché informazioni sul consumo idrico, fondamentali per la determinazione della domanda idrica. Essa comprende il consumo idropotabile delle utenze e la perdita idrica. Per le elaborazioni sono stati utilizzati i programmi open source QGis e RStudio. La variabilità del consumo è stata rappresentata attraverso una curva costruita sulla base del bilancio idrico della rete, mentre quella della perdita attraverso un pattern basato sul metodo del Minimum Night Flow. Compiuta la prima simulazione su un periodo di 7 giorni e ottenuti i primi risultati, si sono rese necessarie delle operazioni di calibrazione eseguite confrontando i dati risultanti dal modello con quelli misurati sul campo. Uno dei vantaggi di un modello numerico è quello di poter indagare le grandezze idrauliche in ogni punto della rete. È stato, infatti, possibile creare vere e proprie mappe tematiche che illustrano la variazione delle grandezze di interesse al variare dello spazio e del tempo. Un altro vantaggio è quello di poter prevedere il comportamento della rete in seguito a delle modifiche. Si è potuto, infatti, applicare lo strumento modellistico ad un’ipotesi di distrettualizzazione del sistema.
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Nanni, Davide. "Rendimento ventricolare: valutazione mediante modello analitico semplificato." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20046/.

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Abstract:
ABSTRACT Prendendo come riferimento l’articolo D. Burkhoff e K. Sagawa, Am. J. Physiol. 250: R1021-R1027, 1986, si presenta il metodo di calcolo del rendimento ventricolare, definito come il rapporto fra il lavoro meccanico svolto dal ventricolo sinistro (Stroke Work) e la quantità di ossigeno consumata dal miocardio ventricolare, utilizzando il semplice modello analitico proposto dagli stessi autori. Tale modello mette in relazione il lavoro meccanico e il consumo di ossigeno ventricolari con le proprietà del sistema arterioso sistemico e del ventricolo sinistro. Le proprietà del ventricolo sinistro sono state descritte con la retta pressione-volume di fine sistole, caratterizzata dalla pendenza Ees (elastanza ventricolare telesistolica) e dall’intercetta V0. Il carico ventricolare è stato descritto sinteticamente mediante l’elastanza arteriosa efficace Ea. Il consumo di ossigeno è stato stimato come l’area della curva pressione-volume ventricolare. L’analisi del modello ha indicato che: 1. Lo Stroke Work (SW) è massimo quando l’elastanza arteriosa efficace ha lo stesso valore dell’elastanza ventricolare telesistolica (Ea = Ees); 2. il post-carico (Ea) che corrisponde al massimo rendimento è sempre inferiore a quello che fornisce il massimo SW; 3. SW e il rendimento di un cuore debole (ovvero con un basso valore di Ees) sono più sensibili a cambiamenti nel post-carico che in un cuore forte (valore di Ees più alto); 4. c’è una relazione di tipo sigmoidale tra volume telediastolico e rendimento ventricolare, che raggiunge il suo massimo a volumi al di fuori del limite superiore dell’intervallo fisiologico. I risultati dell'analisi del modello sono coerenti con il precedente lavoro sperimentale e suggeriscono che le proprietà cardiovascolari, in condizioni fisiologiche, sono impostate più verso l'ottimizzazione del rendimento ventricolare che all’ottimizzazione dello SW.
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Villano, Maria Luisa. "Metodologia per la caratterizzazione del consumo domestico e la definizione del bilancio idrico. Applicazione alla rete acquedottistica di La Spezia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Il modello di domanda idropotabile rappresenta il vero dato di input al modello idraulico della rete, sia in fase di creazione sia in fase di calibrazione, per cui riveste un ruolo fondamentale nella gestione del sistema acquedottistico. In questo contesto si inserisce il presente studio, con lo scopo di fornire una metodologia per la caratterizzazione delle utenze domestiche residenti, distinte in funzione del numero dei componenti, modellando dal punto di vista statistico il consumo pro capite sulla base delle evidenze sperimentali, rappresentate dai volumi annui fatturati dalle utenze afferenti alla rete idrica di La Spezia. In particolare, è stata verificata la conformità dei dati osservati, opportunamente filtrati, ad una distribuzione teorica tramite il test chi-quadro e il test di Kolmogorov-Smirnov, dopo aver accertato la rappresentatività dei campioni di ogni categoria descritta calcolando gli intervalli di confidenza per la media. Il confronto tra il consumo pro-capite di ogni categoria con quello del singolo componente ha permesso di distinguere l’uso dell’acqua legato alla persona da quello richiesto per l’abitazione e gli usi esterni, evidenziando una relazione inversa tra numero di componenti ed uso individuale e consentendo di quantificare l’effetto scala sui consumi. Infine, il risultato dell’indagine ha permesso di effettuare una ricostruzione dei volumi fatturati affetti da maggiore incertezza contenuti nel database dei consumi. Il database ricostruito è stato utilizzato per la definizione del bilancio idrico della città di La Spezia, caratterizzando la variabilità temporale delle perdite idriche, in funzione delle pressioni registrate in rete, e del consumo idropotabile. Complessivamente, si è arrivati a definire un modello della domanda idrica che fornisce risultati utili alla gestione della rete ed implementabili nel modello idraulico, al quale seguirà una fase di calibrazione a seguito di una campagna di monitoraggio della rete.
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Xu, Tianyang. "Research on Building Thermal Model and Energy Consumption Estimation Based on Infrared Thermalgraphy." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
1. Confronto fra i componenti termici ed elettrici sulla base delle conoscenze dei circuiti elettrici. Svilluppo di modelli termici tradizionali per le finestre e le pareti, realizzando la quantizzazione della perdita di calore di un edificio. Per quanto riguarda le teorie, i dati edi risultati di ricerche esistenti relativi al tempo, materiali di costruzione, termotecnica, astronomia e meteorologia, viene proposta la metodologia sulla stima oraria dell'energia solare e della radiazione atmosferica laddove l'approssimazione matematica risulta la più adatta al problema . 2. Definizione del concetto di "unit wall " basato sul miglioramento innovativo del modello di edificio tradizionale grazie all'ausilio della termocamera ad infrarossi e del quadricottero che consente di ottenere direttamente le informazioni sulla distribuzione della temperatura anziché dover ricorrere al calcolocome nel modello tradizionale, con il rischio di errori aggiuntivi. 3. Costruzione sistematica di un modello matematico per una termocamera ad infrarossi, basata sulla teoria dell'infrarosso termico e della radiazione, realizzando la conversione di file RAW originali a 14 bit. 4. Esecuzione della calibrazione dell'immagine, distorsione dell’obiettivo e la rettifica prospettica comprese, tramite la conoscenza della visione artificiale e dell'elaborazione delle immagini. Le finestre possono essere selezionate e rimosse con precisione dalle pareti usando il cursore in un'interfaccia utente grafica. La misurazione manuale delle dimensioni degli edifici può essereevitatagrazie all’utilizzo dei parametri dell'obiettivo e della distanza dell'oggetto. Infine, per convalidare l'applicabilità e l'accuratezza del modello, viene presentato il framework applicativo costituito dalla termocamera ad infrarossi Flir VUE Pro 640 trasportata da un quadricottero SAGA D600 alimentato dal Pixhawk firmware open source, seguito da esperimenti e test di moduli singoli.
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Shi, Yi. "Research on Application of Parameter Design and Optimization of Building Thermal Model Based on Infrared Image." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questa tesi tratta della progettazione dei parametri e dell'ottimizzazione del modello di consumo energetico degli edifici sulla base di immagini ad infrarossi. I contenuti della ricerca si possono riassumere come segue: 1. Definizione ed implementazione di un nuovo modello semplificato di consumo di energia. In base alle conoscenze teoriche esistenti, il modello complesso di consumo energetico viene semplificato come funzione di correlazione con il consumo di energia delle pareti e con tutti gli altri consumi energetici. 2. Progettazione dei parametri del modello. Prendendo in considerazione la quantità dei dati, i requisiti di velocità di calcolo, nonché l'analisi empirica esistente del consumo di energia, viene selezionato il nonlinear least square method per risolvere il problema di progettazione del parametro. 3. Ottimizzazione del valore del parametro nel modello di consumo energetico. Il problema di ottimizzazione del modello di edificio è considerato come “knapsack problem” e risolto dalla programmazione dinamica. 4. Progettazione del sistema di acquisizione dati per il modello di consumo energetico. Le temperature delle pareti sono ottenute dalle telecamere ad infrarossi FLIR Vue Pro e FLIR One. Considerando le difficoltà nel misurare la temperatura delle pareti esterne del grattacielo, si prevede di collegare la telecamera a infrarossi al velivolo SAGA D600 come piattaforma di test. 5. Proposizione di un modello confermato in base a test sul campo. La sperimentazioneè suddivisa in due parti. La prima parte ha l’obiettivo di stimare il consumo di energia di un closed foam box per verificare il modello di parete. La seconda calcola il consumo energetico di un edificio situato nel sud-est di Shanghai utilizzandoil sistema di acquisizione dati sviluppatodalla tesi. E’ stato così dimostrato che il modello propostoè in grado di simulare l'andamento del consumo energetico dell'edificio e che i valori dei parametri sono ragionevoli.
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Marcolin, Ilaria Marcella <1987&gt. "Modelli di consumo alimentare nella post-modernità." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4245.

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Abstract:
Nelle scelte del consumatore convivono aspetti razionali ed emozionali. Viviamo in un'epoca dove razionalmente bisogna tenere conto della crisi e dei suoi costi ed emozionalmente il consumatore è portato a soddisfare i suoi desideri e bisogni. Dato il contesto socio-economico in cui viviamo, caratterizzato da un fattore comune che è la crisi economica e dall'affermarsi di determinate tendenze alimentari, si possono delineare diversi profili di consumo nell'alimentazione: chi, per risparmiare è pronto a rinunciare alla qualità di ciò che mangia; chi rimane fedele alle proprie abitudini e non rinuncia alla qualità; chi riesce a trovare un giusto equilibrio trai due aspetti.
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SAU, CARLO. "Dataflow based design suite for the development and management of multi-functional reconfigurable systems." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266751.

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Abstract:
Embedded systems development constitutes an extremely challenging scenario for the designers since several constraints have to be meet at the same time. Flexibil- ity, performance and power efficiency are typically colliding requirements that are hardly addressed together. Reconfigurable systems provide a valuable alternative to common architectures to challenge contemporarily all those issues. Such a kind of systems, and in particular the coarse grained ones, exhibit a certain level of flexi- bility while guaranteeing strong performance. However they suffer of an increased design and management complexity. In this thesis it is discussed a fully automated methodology for the development of coarse grained reconfigurable platforms, by exploiting dataflow models for the de- scription of the desired functionalities. The thesis describes, actually, a whole design suite that offers, besides the reconfigurable substrate composition, also structural optimisation, dynamic power management and co-processing support. All the pro- vided features have been validated on different signal, image and video processing scenarios, targeting either FPGA and ASIC.
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Books on the topic "Modello di consumo"

1

Conte, Alfonso. Stili di vita e modelli di consumo nel Mezzogiorno tra Otto e Novecento. Salerno: Plectica, 2003.

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2

Claudio, De Vincenti, Gabriele Stefania, and Centro Europa ricerche (Rome, Italy), eds. I Mercati di qualità sociale: Vecchi e nuovi modelli di consumo : VIII Rapporto CER-SPI. Roma: Laterza, 1999.

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3

Dai migranti ai turisti: Gentrification, luoghi del consumo e modelli di fruizione nelle città globali. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2013.

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Book chapters on the topic "Modello di consumo"

1

Rossi, Marianna. "Verso la fondazione della Scuola Superiore di Commercio." In Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-294-9/003.

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Abstract:
At the end of the Austrian domination, the city of Venice lived in a critical situation characterized by an elevated rate of poverty and a dramatic lack of trades. In the years between 1866 and 1868, aiming to improve the Italian commercial activities and to restore the city to its former glory, a group of venetian delegations supported the establishment of a ‘Scuola superiore di commercio’ in Venice, that was officially founded in 1868. The School was realized in order to become a national and european model of high studies, educating students on the field of economics and commerce and introducing them at the careers as experts, consuls or professors. Through the articles published on the Gazzetta di Venezia in 1868, the essay retraces a complete report of the most important events and negotiations that brought to the opening of the School.
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Conference papers on the topic "Modello di consumo"

1

Aragona, Stefano. "Ecological city between future and memory: a great opportunity to rethink the world." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7932.

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Abstract:
L’attuale momento di crisi sociale, ambientale e spaziale può essere una svolta - uno dei significati della parola greca originaria κρίσις - del modello di sviluppo basato sul paradigma industriale (Khun, 1962) i cui limiti erano ipotizzati nell’omonimo The Limits of Growth commissionato dal Club di Roma ad alcuni ricercatori del MIT di Boston (USA) edito nel 1972. Il presente scritto suggerisce di sostituire al modello industrialista del “fare la città” - indifferente alle condizioni locali grazie alla supremazia data alle “soluzioni” tecnologiche (Del Nord,1991) - l’approccio ecologico che parte dalle condizioni locali quali indicazioni di piano/progetto/realizzazione per la trasformazione dell’anthropocosmo, cioè del rapporto tra contenitori, reti e comportamenti, ovvero del λόγος, discorso, studio, con l’οίκος, ambiente (www.ekistics.org) con le finalità di Smart City cioè costruire Comunità inclusive, sostenibili socialmente e materialmente avendo il risparmio di consumo di suolo come presupposto della sostenibilità. Ciò significa per i paesi ormai più che emergenti - BRIC e tutti gli altri in forte crescita economica - evitare gli errori compiuti dalle nazioni, usualmente chiamate Occidentali, di devastazione del territorio oltre che in termini di danni sociali. Mentre per quest’ultime l’attenzione va posta al tema della riqualificazione dell’esistente sotto il profilo funzionale, spaziale, ambientale e sociale. Per entrambe si pone la questione centrale del rapporto con la storia, i segni di essa sul territorio, cioè la memoria quale essenziale componente del senso delle cose. The current social, environmental and territorial crisis, can be a turning point - one among the meanings of the originary Greek word κρίσις - of the development model based on the industrial paradigm (Kuhn, 1962) whose limits were declared in the homonymous The Limits of Growth commissioned by the Club of Rome at Boston MIT researchers (Meadows and al.) and published in 1972. This paper suggests to replace the industrial model of “making the city” - indifferent to local conditions thanks to the supremacy given to the technological “solutions” (Del Nord, 1991) - with the ecological approach that starts from the local conditions such as indications of plan/project/construction for the transformation of the anthropocosmo, i.e. the relationship connecting shells, networks and behaviours. That is to relate the λόγος, discourse, analyses, with the οίκος, the environment (www.ekistics.org): finally the purpose of Smart City. It requires to build inclusive Communities, socially and materially sustainable, having the saving of land use as precondition. This should mean for most countries now more then emerging - BRIC and everyone else in the strong economic growth - try to avoid the mistakes made by the nations, usually known as Western ones: i.e. devastation of the territory, social harms, and attention to the spatial redevelopment, and to the functional and social ones. For both there is the central question of the relationship with history, the signs of it, ie the memory as essential component of the meaning of things.
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Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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Conti, Flávia Pereira. "Design de sistemas para análise do ciclo de vida de um produto: slow fashion." In Systems & Design 2017. Valencia: Universitat Politècnica València, 2017. http://dx.doi.org/10.4995/sd2017.2017.6649.

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Abstract:
O artigo descreve o processo de reavaliação e esmeração de um sistema de produção da microempresa de semijoias Cantrelle Design, com o objetivo de otimizar a estrutura organizacional e de produção por meio do design de sistemas e o slow fashion. O design de sistemas por considerar o produto como um conjunto inteiro, e o slow fashion, porque visa a democratização do processo de criação de peças de forma mais lenta, preocupando-se com o desenvolvimento dos processos. Para alcançar um resultado satisfatório, utilizou-se a metodologia desenvolvida por Ezio Manzini e Carlo Vezzoli, o Life Cycle Design (LCD), procurando reduzir os inputs e outputs o máximo possível, tanto em termos quantitativos quanto qualitativos. Ponderando assim, a nocividade de seus efeitos, por meio da avaliação de todas as fases do produto, que são subdivididas em pré-produção, produção, distribuição, uso e descarte. Por se tratar de semijoias, sendo, então, um bem durável, requere-se poucos recursos durante o uso e manutenção, concentra-se em reduzir o impacto nas fases antecedentes e posteriores ao uso. Como resultado, obteve-se uma potencialização na gestão da empresa, reduzindo os gastos energéticos e materiais. Atingiu-se tal solução por meio de uma melhor organização de etapas operacionais nas fases antecedentes ao uso do produto, buscando adequar-se ao sistema slow fashion, com a otimização do volume de compras e logística de vendas, reavaliação da embalagem e material aplicados. Percebeu-se que a matéria prima já em uso é a menos impactante para o ambiente por ser de alta durabilidade e passível de reaproveiramnento. Por fim, redesenhou-se a embalagem com tecido reciclado, de uma forma que possa ser reutilizada pelo consumidor final após ser adquirida. Conclui-se que é possível readequar um sistema já em andamento, adaptando-o de forma a reduzir seu impacto na natureza por meio do slow fashion e design de sistemas, valorizando o processo de produção, não só o lucro financeiro que a venda do produto proporciona, além de aperfeiçoar o sistema como uma unidade e repensar o conjunto para valorizar a qualidade e o modo de produção, expondo a possibilidade de renovar o sistema industrial vigente de modo sustentável e consciente, por meio de uma ação local, visando atingir um macrossistema de forma harmônica. Palavras-chave: slow fashion, design de sistemas, semijoias, sustentabilidade, metodologia.ReferênciasBASTAGNINO, Luigi. Design di Sistemi i Sistemi Industriali Aperti: un nuovo approccio al progretto, un nuovo modello di bussiness. Sem ano. 26 slides. Apresentação em Power-point. BUENO, Bárbara. Movimento slow life: desacelerando a vida. 2016. Disponível em &lt; https://pt.linkedin.com/pulse/movimento-slow-life-desacelerando-vida-b%C3%A1rbara-mantovani-bueno&gt;. Acesso em: 24 de maio de 2017.DELLA MEA, Luciana. A moda em [re]evolução: slow fashion. 2014. Disponível em &lt;http://www.autossustentavel.com/2014/05/a-moda-em-revolucao-slow-fashion.html&gt;. Acesso em 24 de maio de 2017.DELLA MEA, Luciana. Design de sistemas para a sustentabilidade. 2012. Disponível em &lt;http://www.autossustentavel.com/2012/06/design-de-sistemas-para.html&gt;. Acesso em 24 de maio de 2017. MANZINI, Ezio; VEZZOLI, Carlo. O desenvolvimento de produtos sustentáveis: os requisitos ambientais dos produtos industriais. São Paulo. Editora da Universidade de São Paulo, 2002. PAPANEK, Victor. Design do the Real World: human ecology and social change. Londres. Thames &amp; Hudson Ltd, 1985.REVIDE. O conceito de fast fashion. 2010. Disponível em &lt;https://www.revide.com.br/editorias/moda/o-conceito-de-fast-fashion/&gt;. Acesso em 24 de maio de 2017. SARATE, Fernanda. O movimento slow life e a desaceleração da sociedade de consumo contemporânea. 2009. Disponível em &lt; http://www.comunicacaoetendencias.com.br/wp-content/uploads/2011/04/TCC-Fernanda-Sarate.pdf&gt;. Acesso em: 24 de maio de 2017. SILVA, Samantha; BUSARELLO, Raul. Fast fashion e slow fashion: o processo criativo na contemporaneidade. 2016.
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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Candela Uribe, Christian Andrés. "Modelos transaccionales avanzados como alternativa para la implementación de transacciones de larga duración en microservicios." In Nuevas realidades para la educación en ingeniería: currículo, tecnología, medio ambiente y desarrollo. Asociación Colombiana de Facultades de Ingeniería - ACOFI, 2022. http://dx.doi.org/10.26507/paper.2565.

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Abstract:
La arquitectura de microservicios (MSA) ha ganado reconocimiento y aceptación en la industria del software, usándose cada vez más en el desarrollo de nuevos sistemas (Alshuqayran et al., 2016; Eismann et al., 2020; Marquez et al., 2018). Algunos de los motivos de su popularidad son: una base de código más pequeña que facilita el desarrollo, prueba e implementación de código más rápidos, así como la optimización de la plataforma en función del tipo de microservicio, soporte para equipos de desarrollo independientes y la capacidad de escalar cada componente independientemente (Chandramouli, 2019; Hassan et al., 2019). Sin embargo, la MSA trae consigo múltiples desafíos, entre ellos, las operaciones transaccionales donde participan múltiples microservicios representan un reto latente a las organizaciones que desean adoptar una arquitectura basada en microservicios (Di Francesco et al., 2019; Knoche & Hasselbring, 2019; Waseem et al., 2020). Lo anterior, debido a que en MSA dichas transacciones pueden involucrar bases de datos (algunas incluso sin soporte transaccional) y elementos de comunicación asíncrona. Estos últimos con duración desconocida (transacciones de larga duración) lo que hace inviable el bloqueo de registros dificultando así conocer la verdad del estado del sistema (Elmagarmid, 1992; Knoche & Hasselbring, 2019). Considerando lo expuesto anteriormente, no todas las transacciones de negocio pueden cumplir con las propiedades ACID (Dalal et al., 2003; Gray, 1981; Papazoglou, 2003; Papazoglou & Kratz, 2007; Sun & Aiello, 2007; Tang et al., 2011; Tang et al., 2006), por lo que podemos concluir que en operaciones transaccionales que abarcan más de un microservicios el modelo transaccional tradicional no es viable, siendo necesario plantear alternativas que permitan la realización de estas operaciones. Esposible buscar una alternativa en el conjunto de Modelos Transaccionales Avanzados (ATM – Advance Transactional Model) o Modelos Transaccionales Extendidos, los cuales relajan las propiedades ACID, no cumpliendo una o algunas de dichas propiedades, para soportar transacciones de larga duración (Elmagarmid, 1992; Torres et al., 2009). Este trabajo busca adaptar un MTA para su uso en MSA como alternativa para la implementación de operaciones transaccionales que involucran múltiples microservicios. Para lograrlo, metodológicamente se plantea 5 etapas: Planteamiento del objetivo, Reunión y organización de información, Diseño, Evaluación y Presentación de resultados. Estas etapas se basan en el método general de investigación referido por Sánchez (2004), además de elementos del flujo de trabajo de la investigación cualitativa descritos por Hernández-Sampieri and Torres (2018).
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